Roma, 17 ott. (askanews) – “Voglio ringraziare tutti i ministri per il lavoro di squadra che ci permette di presentare una manovra che risponde ai bisogni concreti della nazione. Ringrazio Giorgetti che è il destinatario di tutte le necessità e richieste, ringrazio i vicepremier e leader dei partiti di maggioranza: abbiamo lavorato con serenità, buonsenso, compattezza e guardando al risultato”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa al termine del Cdm che a approvato la manovra.
Mattarella: ai piani alti lavoro appagante e buone remunerazioni, in quelli bassi precarietà e sfruttamento
Roma, 17 ott. (askanews) – Esiste “una struttura di categorie salariali che vede, nei cosiddetti piani alti dell’occupazione, lavoro prestigioso, appagante, ben remunerato e, nei cosiddetti piani bassi, forme di precarietà non desiderate, subite, talvolta oltre il limite dello sfruttamento”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, consegnando al Quirinale le stelle al merito del lavoro. “L’occupazione – ha ricordato Mattarella durante la cerimonia – come recita l’art.36 della Costituzione, deve assicurare ad ogni lavoratore ‘una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’. La dinamica salariale negativa dell’ultimo decennio vede ora segnali di inversione di marcia. Ben sappiamo come i salari siano stati lo strumento principe nel nostro Paese per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. E’ una questione che non può essere elusa perché riguarda in particolare il futuro dei nostri giovani, troppi dei quali sono spinti all’emigrazione”. Il capo dello Stato ha sottolineato come spesso i nostri giovani emigrano “per la difficoltà di trovare lavoro e, sovente, a causa del basso livello retributivo di primo ingresso nel mondo del lavoro”.
E “richiamano l’attenzione i risultati di una recente indagine di Confcommercio che ha messo in luce il preoccupante fenomeno della crescita dei cosiddetti ‘contratti pirata’. Oltre mille i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al Cnel: duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario. Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, con vere e proprie forme di dumping contrattuale che hanno l’effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra imprese”. “Il lavoro – ha ricordato Mattarella – costituisce elemento permanente del nostro modello di comunità, rappresentando, al tempo stesso, un diritto e un dovere, perché realizza le aspettative di crescita delle persone ed esprime i doveri di solidarietà della coesione sociale del Paese. Un’etica civile, quella del lavoro, che ha permeato e permea la nostra società”.
“Oggi – ha concluso il capo dello Stato – abbiamo consegnato Stelle alla memoria, ai familiari di Angelo Catania, Maurizio Curti, Loris Nadali, caduti sul lavoro. Non ci stancheremo di ripeterlo: lavoro non può significare rischio di vita. Angelo, Maurizio, Loris, oggi dovrebbero essere qui, con noi”.
Lavoro, Mattarella: a crescita economia non ha corrispoto difesa e crescita salari
Roma, 17 ott. (askanews) – “Alla robusta crescita dell’economia che ha fatto seguito al Covid, non è corrisposta la difesa e l’incremento dei salari reali, mentre risultati positivi sono stati conseguiti dagli azionisti e robusti premi hanno riguardato taluni fra i dirigenti”. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, consegnando al Quirinale le stelle al merito del lavoro ricordando che questo tema è stato segnalato dalla “Banca Centrale Europea anche per l’Italia”.
“Sono le entrate fiscali dai dipendenti pubblici e privati, dai pensionati, a fornire allo Stato, attraverso le imposte, il maggior volume di risorse”, ha proseguito il capo dello Stato secondo il quale “porre riparo, dalle parti sociali alle istituzioni, non deve consistere nell’inseguire politiche assistenziali quanto, piuttosto, essere scelta di sviluppo e, quindi, di lungimirante coesione sociale”.
Ranucci: era un ordigno rudimentale, ho ricevuto tante minacce. Il Viminale rafforza la protezione
Roma, 17 ott. (askanews) – “In base a quello che hanno detto gli artificieri si trattava di un ordigno usato per fuochi d’artificio, quindi pirotecnico, rudimentale. Minacce ne abbiamo ricevute tantissime e di varia natura. Il problema adesso è capire un attimo la serietà di queste minacce”. Così Sigfrido Ranucci ai microfoni del Gr 1 Rai sull’ordigno che nella notte ha fatto esplodere la sua auto nei pressi della sua abitazione a Pomezia (Roma).
“Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”, lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime “piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”. È quanto si legge in una nota di palazzo Chigi.
“La libertà di stampa è il primo presidio di democrazia, un attentato a un giornalista è un attentato allo Stato”, lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo a ‘Skytg24 live in Roma’. Nordio ha espresso “solidarietà totale incondizionata” a Sigfrido Ranucci, “accompagnata da consapevolezza gravità del fenomeno dalla determinazione del governo di combattere ogni forma di intimidazione mafiosa soprattutto quando viene rivolta ai giornalisti”.
In segno di solidarietà a Sigfrido Ranucci, questo pomeriggio alle 16 Fnsi, Usigrai e Stampa Romana organizzano un presidio davanti alla sede Rai di Via Teulada a Roma. Intanto le opposizioni chiedono l’audizione in Vigilanza del giornalista. “I componenti delle forze di opposizione nella Commissione parlamentare di Vigilanza Rai esprimono la loro piena solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione di Report, dopo il gravissimo attentato che li ha colpiti. Un gesto di tale violenza rappresenta un attacco diretto alla libertà di stampa e al diritto dei cittadini a essere informati. Riteniamo necessario che la Commissione di vigilanza convochi al più presto in audizione Sigfrido Ranucci, affinché si possa fare piena luce su quanto accaduto e garantire il massimo sostegno istituzionale a chi svolge con coraggio e professionalità il proprio lavoro di inchiesta”. Lo afferma una dichiarazione congiunta firmata da tutti i capigruppo delle forze di opposizione nella Commissione parlamentare di vigilanza Rai.
“Si tratta – affermano ancora- di un atto doveroso di trasparenza e responsabilità, ma anche del modo più concreto per testimoniare la vicinanza delle istituzioni parlamentari e di tutte le forze politiche a chi difende ogni giorno il valore di un’informazione libera e indipendente.”
Lavoro, Mattarella: non si può eludere la questione salariale
Roma, 17 ott. (askanews) – “L’occupazione, come recita l’art.36 della Costituzione, deve assicurare ad ogni lavoratore ‘una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’. La dinamica salariale negativa dell’ultimo decennio vede ora segnali di inversione di marcia. Ben sappiamo come i salari siano stati lo strumento principe nel nostro Paese per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. E’ una questione che non può essere elusa perché riguarda in particolare il futuro dei nostri giovani, troppi dei quali sono spinti all’emigrazione”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella cerimonia di consegna delle stelle al merito del lavoro al Quirinale.
Il capo dello Stato ha sottolineato come spesso i nostri giovani emigrano “per la difficoltà di trovare lavoro e, sovente, a causa del basso livello retributivo di primo ingresso nel mondo del lavoro”.
La frenata di Trump sui Tomahawk a Kiev (dopo la telefonata con Putin) aspettando Zelensky alla Casa Bianca
 

Roma, 16 ott. (askanews) – “Non possiamo impoverire il nostro Paese”. Così il presidente americano Donald Trump in merito ai missili Tomahawk richiesti dall’Ucraina per rispondere agli attacchi russi. Gli Usa, ha detto the Donald, non possono “esaurire” la propria riserva di missili, “anche noi – riporta Le Figarò – ne abbiamo bisogno, quindi non so cosa possiamo fare”.
La dichiarazione che suona come un passo indietro, arriva dopo il lungo colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin in cui è stato deciso un incontro tra i due leader a Budapest. Il presidente Donald Trump ha annunciato che intende incontrare il presidente russo Vladimir Putin a Budapest, in Ungheria, per discutere la fine della guerra in Ucraina. Riferendo alla stampa, il consigliere presidenziale russo, Yury Ushakov, ha precisato che il colloquio, durato quasi due ore e mezza, è stato “estremamente franco”, nel corso del quale Putin “ha fornito una valutazione dettagliata della situazione attuale, sottolineando l’interesse della Russia a raggiungere una soluzione politica e diplomatica pacifica” in Ucraina. Quindi, ha aggiunto, i due leader hanno discusso anche della possibile fornitura a Kiev dei missili Tomahawk e Putin ha ribadito che “non cambierebbero la situazione sul campo di battaglia, ma causerebbero danni importanti alle relazioni tra i nostri Paesi”.
Il vertice Russia-Stati Uniti in Ungheria potrà svolgersi una settimana dopo l’incontro tra i ministri degli Esteri di Mosca e Washington, previsto per la prossima settimana, ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontrerà il presidente statunitense Donald Trump oggi, nel tentativo di ottenere i missili Tomahawk per l’Ucraina, nonostante gli avvertimenti di Mosca secondo cui una tale decisione rappresenterebbe un passo verso un nuovo livello di escalation. Trump ospiterà alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quarto faccia a faccia di quest’anno. Zelensky chiederà un inasprimento delle misure contro Mosca e continuerà a fare pressione per ottenere la vendita dei missili da crociera Tomahawk, che con una gittata di circa 1.600 km consentirebbero a Kiev di colpire obiettivi molto più profondi nel territorio russo. Secondo Zelensky, questi attacchi aumenterebbero la pressione su Mosca e spingerebbero Putin a negoziare seriamente.
Putin ha avvertito che l’invio dei Tomahawk all’Ucraina rappresenterebbe una “linea rossa”. Trump, prima del colloquio con Putin, si è mostrato determinato ma lasciando sempre un ampio margine di ambiguità: “Ne abbiamo molti, e lui (Zelensky) li vuole”, aveva detto martedì.
Secondo diversi esperti, la fornitura dei Tomahawk potrebbe richiedere anni tra consegna e addestramento. Ma Kiev ritiene che i missili a lungo raggio Tomahawk potrebbero cambiare il corso del conflitto. Lo ha dichiarato Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Dall’altro lato, stamani, il direttore del Servizio di intelligence estero russo (Svr), Sergei Naryshkin ha ribadito che la Russia percepirà le possibili forniture di missili Tomahawk all’Ucraina come un’iniziativa ostile. Prima dell’incontro con Trump, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver incontrato i rappresentanti del produttore americano dei sistemi missilistici Tomahawk e Patriot, richiesti da Kiev per difendersi dall’invasione russa.
“Abbiamo discusso della capacità produttiva dell’azienda Raytheon, delle possibili strade di cooperazione per rafforzare la difesa aerea e le capacità a lungo raggio dell’Ucraina, oltre che della prospettiva di una produzione congiunta ucraino-americana”, ha dichiarato Zelensky su Telegram. In un messaggio separato, Zelensky ha sottolineato di aver incontrato anche i rappresentanti di Lockheed Martin, altra azienda di difesa americana. “Ho discusso delle esigenze specifiche dell’Ucraina in termini di sistemi di difesa aerea e missili associati, nonché di aerei F-16”, ha affermato.
Separazione carriere, Meloni: riforma per vera parità processuale
Roma, 17 ott. (askanews) – La riforma costituzionale della giustizia mira a realizzare una “vera parità processuale”. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, nel videomessaggio inviato al XXXVI Congresso Nazionale Forense in corso a Torino.
“L’Avvocatura – ha esordito – ricopre un ruolo fondamentale nel nostro ordinamento perché assolve un principio alla base della nostra civiltà giuridica, il diritto di difesa come baluardo contro ogni forma di arbitrio. Nessuno può perdere o essere privato del diritto di essere difeso in giudizio perché il venir meno di questo diritto equivale al venire meno della dignità stessa della persona. Perché ciò che distingue radicalmente un ordinamento civile da un regime è proprio il rispetto integrale della dignità di ogni persona, chiunque essa sia, qualunque delitto abbia commesso, qualunque pena gli sia stata inflitta al termine di un giudizio. Voi quindi siete coloro che tutelano, prima ancora della posizione processuale dei vostri assistiti, le basi stesse del diritto e i pilastri del nostro vivere comune”.
“Senza avvocati – ha sottolineato ancora Meloni – non solo non esisterebbe la giustizia, ma non ci sarebbe neanche il presupposto per realizzare quel giusto processo che la nostra Costituzione sancisce e che la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere punta a rendere concreto. Perché non può esserci giusto processo se non in contraddittorio davanti a un giudice che non solo deve essere terzo ma deve anche apparire come tale. È esattamente ciò che intendiamo fare con la riforma della giustizia all’esame del Parlamento, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica, che punta a garantire una vera parità processuale tra accusa e difesa”.
(segue)
Centrosinistra, Schlein: coalizione progressisti ora c’è, su Primarie decideremo
Roma, 17 ott. (askanews) – “Primarie? Decideremo insieme con il resto della coalizione progressista che ora esiste” e “è la stessa che abbiamo presentato dal Veneto alla Campania”, è chiaro “che non finisce qua, dobbiamo mettere in campo un progetto per il paese e costruire” l’alternativa. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein intervistata allo speciale “Sky Tg24 Live in Rome”.
Il risultato non esaltante del Movimento Cinquestelle in Toscana? “Ognuno porta il suo pezzo, la sua specificità dentro la coalizione, non vedo problemi” ha concluso Schlein parlando dell’ottimo risultato dei centristi di Renzi e di Avs e osservano che in Calabria “le cose sono andate diversamente” ma l’importante è restare “testardamente unitari”.
Un ordigno fa saltare in aria l’auto di Ranucci (Report): poteva uccidere
Roma, 17 ott. (askanews) – Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. Ne dà notizia l’account della stessa trasmissione Report, sul social X. “L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per le verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”.
Sale a 217,5 mld economia sommersa e illegale, incidenza su Pil è al 10,2%
Roma, 17 ott. (askanews) – Nel 2023 il valore dell’economia non osservata cresce di 15,1 miliardi, segnando un aumento del 7,5% rispetto al 2022, a quota 217,5 miliardi di euro. L’incidenza dell’economia non osservata sul Pil, cresciuto a prezzi correnti del 7,2%, è lievemente aumentata al 10,2%, dal 10,1% del 2022. L’economia sommersa, ovvero al netto delle attività illegali, si attesta a poco meno di 198 miliardi di euro, in crescita di 14,9 miliardi rispetto all’anno precedente, mentre le attività illegali sfiorano i 20 miliardi. Lo ha reso noto l’Istat.
Le unità di lavoro irregolari sono 3 milioni 132mila, in crescita di oltre 145 mila unità rispetto al 2022.
La componente legata alla sotto-dichiarazione si attesta a 108,2 miliardi di euro mentre quella connessa all’impiego di lavoro irregolare è pari a 77,2 miliardi (erano, rispettivamente, 101,5 e 69,4 miliardi nel 2022). Le componenti residuali valgono 12,2 miliardi di euro (11,8 miliardi nel 2022). Nel complesso, i settori dove il peso del sommerso economico è maggiore sono gli Altri servizi alle persone, dove esso costituisce il 32,4% del valore aggiunto del comparto, il Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (18,8%) e le Costruzioni (16,5%). Si osserva invece un’incidenza minore per gli Altri servizi alle imprese (5,5%), la Produzione di beni d’investimento (4,3%) e la Produzione di beni intermedi (1,6%).
Nel 2023 le attività illegali hanno generato un valore aggiunto pari a 20 miliardi di euro, corrispondenti allo 0,9% del Pil; tale valore include l’indotto, ossia la valutazione dei beni e servizi legali utilizzati nei processi produttivi illegali. Nel 2023 si è registrata una crescita dell’1% (pari a +0,2 miliardi di euro) del valore aggiunto generato dalle attività illegali. I consumi finali di beni e servizi illegali sono rimasti sostanzialmente invariati, attestandosi a 22,7 miliardi di euro (corrispondenti all’1,8% del valore complessivo della spesa per consumi finali).
Con riferimento al periodo 2020-2023, le attività illegali hanno mostrato un aumento di 2,4 miliardi di valore aggiunto e di 2,8 miliardi di spesa per consumi finali, con una crescita media annua, rispettivamente, del 4,4% e del 4,5%.
Nel 2023 il traffico di stupefacenti è cresciuto lievemente: il valore aggiunto è salito a 15,3 miliardi di euro (+0,2 miliardi rispetto al 2022), mentre la spesa per consumi si è attestata a 17,2 miliardi di euro.
Nello stesso periodo si è registrata anche una moderata crescita dei servizi di prostituzione. In particolare, nel 2023 il valore aggiunto e i consumi finali sono aumentati, rispettivamente, del 2,8% e del 2,9% (portandosi a 4,1 e 4,8 miliardi di euro), dinamica dovuta anche alla revisione delle fonti utilizzate.
L’attività di contrabbando di sigarette nel 2023 è rimasta marginale, rappresentando una quota – sul complesso delle attività illegali – del 2,5% del valore aggiunto (0,5 miliardi di euro) e del 3% dei consumi delle famiglie (0,7 miliardi di euro).
Nel periodo 2020-2023 l’indotto connesso alle attività illegali, principalmente riconducibile al settore dei trasporti e del magazzinaggio, è passato da un valore aggiunto di 1,3 miliardi di euro a 1,4 miliardi.
Gli alti e bassi di una politica situazionista
Non è il diavolo che abbiamo rappresentato nei giorni scorsi, ma neppure l’angelo che affiora dai ritratti elegiaci di queste ultime oreC’è sempre una fitta coltre di imprevedibilità che avvolge la storia politica dei popoli e dei paesi. Per esempio, i più severi critici del presidente Trump (e io tra questi) sono costretti a rendergli omaggio per la “pace” in Medio Oriente. Laddove quella sua diplomazia così essenziale, così disattenta ai dettagli, per qualche verso perfino brutale nell’omaggio che rende alla religione dei rapporti di forza, ha ottenuto risultati su cui nessun bookmaker avrebbe scommesso un centesimo fino a qualche ora prima.
Sono gli alti e bassi di una politica quasi “situazionista”, che concede assai poco alla saggezza dell’antica diplomazia e alle parole d’ordine dei ceti politici più tradizionali. Ma tant’è. A questo punto occorre solo sperare e pregare che le cose continuino lungo la strada che si è tracciata fin qui. A dispetto delle previsioni di quasi tutti.
Però proprio questo gioco dell’andare e venire, dell’alternanza di paternalismo e tracotanza, dell’onesta dissimulazione dei propri propositi, rende più fragili e incerte le intese appena raggiunte. Poiché l’America che “sistema” il Medio Oriente in queste ore è pur sempre un Paese in crisi e assai poco votato a occuparsi con un certo spirito degli affari del mondo.
E il suo presidente magari non è il diavolo che abbiamo rappresentato nei giorni scorsi, ma neppure l’angelo che affiora dai ritratti elegiaci di queste ultime ore. Si è imboccata una strada lunga e impervia. Cerchiamo di percorrerla senza che il pregiudizio reciproco ci fermi a metà. Con la giusta misura e senza gli eccessi delle opposte tifoserie.
Fonte: La Voce del Popolo – 16 ottobre 2025
Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia
Il Centro non è la sommatoria delle liste civiche
Da che mondo è mondo, come si suol dire, in politica difficilmente si possono sommare le pere con le mele. Fuor di metafora, le elezioni locali – comunali o regionali che siano, non fa differenza alcuna – non possono mai essere confuse con le elezioni politiche nazionali.
E questo per una ragione persin troppo semplice da spiegare. Il voto nazionale, infatti, prescinde radicalmente dalle dinamiche locali e gli stessi protagonisti e leader sono diversi. Molto diversi. Una regola talmente ovvia e scontata che, quasi puntualmente, chi vince le elezioni locali poi, di norma, anche se non sempre, perde quelle nazionali. Per le semplici ragioni che ho poc’anzi ricordato.
Il civismo non è una formula politica nazionale
Ma c’è un’altra regola, altrettanto scontata perché ha trovato ripetutamente conferma, che porta a non confondere mai le liste civiche locali con il concreto orientamento di voto di quegli elettori sul versante nazionale. Del resto, chi si riconosce in una lista civica locale, di norma, somma esperienze e candidature trasversali riconducibili a un programma definito e a un preciso candidato.
Esperienza che, come capita puntualmente, non si ripete nella consultazione nazionale perché vengono a mancare quegli elementi decisivi che hanno caratterizzato, appunto, quel voto locale.
L’illusione di un Centro costruito per addizione
Ora, e partendo proprio dalle ultime elezioni regionali – quella più contesa nelle Marche e quella del tutto scontata in Toscana – c’è una ulteriore illusione che campeggia. E che riguarda la coalizione di sinistra e progressista. E cioè, com’è capitato in Toscana, sommare in un ipotetico e del tutto virtuale Centro a livello nazionale i voti ottenuti dalla lista del Presidente Giani.
Lista legata esclusivamente al profilo politico, civico e amministrativo del Presidente, con l’apporto di partiti, movimenti, gruppi e associazioni che si riconoscono, appunto, nella sua persona e nel suo programma. Sommare tutto ciò e trasferirlo meccanicamente in un partito che ufficialmente non è ancora neanche nato – come ha fatto il capo del partito personale di Italia Viva, Renzi, sostenendo che il peso di “Casa riformista” e quindi del Centro nella coalizione di sinistra e progressista a livello nazionale è pari ai voti ottenuti dalla lista del Presidente della Regione Toscana – più che un ragionamento politico è un esercizio folkloristico. Come, del resto, ha sostenuto in un’intervista a un quotidiano nazionale lo stesso Presidente Giani.
Non confondere i piani
Per queste ragioni, semplici ma oggettive, è sempre consigliabile – soprattutto quando si parla di elezioni locali e di consultazioni nazionali – non confondere i piani. E, meno che mai, pensare che il consenso a un partito nazionale possa decollare sommando semplicemente tutto il civismo.
E questo perché il civismo appartiene rigorosamente e storicamente nel nostro Paese alle esperienze locali, mentre le dinamiche nazionali, com’è altrettanto ovvio, sono riconducibili ad altri criteri e, soprattutto, rispondono ad altre priorità politiche e programmatiche. Come, del resto, capita da sempre.
La dignità perduta della politica
È come vorrei scrivere politica, perché non è una parola ma una realtà che assume e riassume la dignità della persona, come fine della sua stessa esistenza.
Temo che, guardandoci attorno, dobbiamo dire: “la politica è morta”. Tutta. Anche quella che si manifesta e si è sempre espressa in culture diverse dalla mia.
Oramai viene da lontano il disimpegno alla partecipazione: basta guardare le serie delle astensioni alle elezioni, ad ogni livello. Si salvano un po’ le elezioni amministrative, e vedremo il perché.
Perché andare a votare se non posso scegliere?
È stato accattivante lo spettacolo di mesi per indicare i candidati alle prossime elezioni regionali? È stata una penosa strumentalizzazione delle persone, i cui nomi venivano lanciati o ritirati quasi fossimo al gioco degli scacchi: delle persone come pedine in mano ai segretari di partito.
E i veti? Non è ancora chiaro che il meccanismo dei veti indebolisce sia chi lo pone sia chi lo subisce? Il risultato chiaro è che i partiti non hanno una riserva di classe dirigente su cui puntare a ogni tornata, senza peraltro scardinare posizioni in altre istituzioni — come richiamare in patria un deputato europeo o spostare un sindaco ad altra istituzione.
La scelta operata dagli elettori è del tutto indifferente rispetto al potere discrezionale dei partiti? Perché andare a votare se non posso scegliereg? E questo è il problema dei problemi, cui non sembra che le forze politiche si stiano dedicando per risolverlo.
Quando invece la politica è partecipazione
Quando gli elettori conoscono i candidati si esprimono con più convinzione, e i dati amministrativi (comprese le Regioni) lo dimostrano.
Se non si offrono ai cittadini le possibilità di scelta, le astensioni aumenteranno. E in un tempo in cui le democrazie sono in difficoltà e le autocrazie sembrano godere di buona salute, deve essere una preoccupazione che toglie il sonno.
Invece, la preoccupazione è se debba essere primo ministro il segretario del partito che ottiene il massimo consenso. È una scelta che è stata sperimentata con De Mita e con Fanfani: ricoprire i due ruoli contemporaneamente non ha portato bene. In entrambi i casi hanno perso segreteria e governo.
Serve la dialettica fra partito e governo in un sistema autenticamente democratico, perché i partiti controllano il governo e sono liberi di far crescere le loro proposte con il confronto fra forze politiche — competizione fra le opposizioni e contenuti programmatici.
Europa e visione del futuro
L’appiattimento sul governo impoverisce il dibattito e non fa crescere una classe politica di ricambio, come stiamo constatando.
Ottantatré anni fa i patrioti veri hanno dato la vita per conquistare una democrazia plurale, fondata sulla libera partecipazione politica, espressa col voto libero a suffragio universale.
Ora sembra si stia riproducendo il metodo con cui si sono svolte le elezioni politiche del 2022: una continua dialettica di contrapposizione sulle persone e sugli slogan. Le campagne elettorali durano per tutto il mandato, proponendo idee e soluzioni senza visione di futuro.
E qui emerge un altro grande problema, causato dalla politica con la “p” minuscola: per biechi nazionalismi, per raccattare voti su questioni del giorno per giorno invece che sul futuro, non si è fatta l’Europa.
E il danno, sia interno che internazionale, è sotto gli occhi di tutti.
[Il testo è uno stralcio dell’ultima newsletter della Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani – ANPC]
Leone XIV, il Papa dell’equilibrio e del diritto
Il quotidiano francese La Croix dedica una lunga riflessione al profilo del Papa Leone XIV, firmata dal politologo François Mabille, direttore dell’Osservatorio geopolitico delle religioni presso l’Iris (Istituto di relazioni internazionali e strategiche). L’articolo si intitola significativamente: «Leone XIV non vuole né gridare con i radicali né rifugiarsi nel silenzio».
Ne emerge l’immagine di un Pontefice che intende impostare il proprio pontificato nel segno dell’equilibrio. Come già Papa Francesco, anche Leone XIV assume l’ecologia come criterio ispiratore, ma con un’impronta più giuridica e normativa. Parla di “debito ecologico”, richiamando la responsabilità dei Paesi ricchi verso i più poveri, ma allo stesso tempo mette in guardia da ogni “idolatria ecologista”. Il Papa, spiega Mabille, vuole affermare l’urgenza ambientale senza trasformarla in religione civile: “Solo Cristo salva”.
L’ecologia diventa responsabilità e formazione
L’originalità di Leone XIV, nota La Croix, consiste nel tradurre la conversione ecologica in politiche concrete e inclusive. L’apertura a Castel Gandolfo di un centro di formazione per migranti, ex detenuti e donne vittime di violenza ne è la prova. L’ecologia, per lui, non è un’emozione, ma un impegno educativo.
La stessa logica di “ponti” tra fede, giustizia e ambiente anima i suoi dialoghi con il mondo accademico: università e scuole come luoghi di una nuova alleanza tra cultura e solidarietà.
Giurista di formazione, Leone XIV applica all’azione ecclesiale la grammatica del diritto: definire obblighi, bilanciare responsabilità, rendere operativa la giustizia. Per questo la sua idea di “debito ecologico” parla al linguaggio delle istituzioni internazionali e può pesare nei consessi multilaterali.
Una Chiesa non partigiana ma spirituale
Il Papa, sottolinea Mabille, non vuole che la Chiesa diventi una forza politica. Rifiuta tanto il silenzio quanto il clamore, preferendo la via della misura. Condanna l’aborto con chiarezza, ma nello stesso tempo richiama il dovere di accogliere migranti e poveri: la “difesa della vita” comprende l’intero arco dell’esistenza umana.
Sul piano geopolitico, adotta un linguaggio equilibrato: riconosce il diritto dei popoli a difendersi, denuncia le violenze contro i civili e richiama il rispetto del diritto internazionale.
Al di sopra di tutto, però, rimette al centro la fede e la conversione personale. L’annuncio del Vangelo resta la prima missione della Chiesa, non la redazione di un programma politico.
Il Papa della misura
Per La Croix, il tratto più distintivo di Leone XIV è la combinazione tra diritto e spiritualità: la norma come disciplina morale e la preghiera come radice di ogni azione. «Né gridare con i radicali, né tacere per prudenza»: è la linea di un pontificato che cerca di unire la fermezza della legge e la dolcezza della grazia.
Olimpiadi culturali Triennale Milano: mostre, museo e public program
   
Milano, 16 ott. (askanews) – Non solo Giochi invernali per Milano Cortina 2026, ma, come d’abitudine, anche le Olimpiadi culturali. Triennale Milano, che ospiter una Casa Italia, far la sua parte pure a livello di eventi e mostre. “Le Olimpiadi Invernali – ha detto il presidente dell’istituzione milanese, Stefano Boeri – non sono i campionati mondiali di calcio, non sono neanche le Olimpiadi tradizionali estive, per sono un’occasione importante. Ci sono citt che hanno saputo valorizzare questo evento e in preparazione di questo evento anche richiamare l’attenzione del mondo. Io credo che quello che Milano si prepara a fare sia questo”.
Durante le giornate delle Olimpiadi Triennale Milano proporr un’offerta culturale che racconter i valori dello sport attraverso la mostra “White Out. The Future of Winter Sport”, il nuovo percorso del Museo del Design Italiano e uno speciale public program. E la mostra realizzata in collaborazione con la Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi.
“Queste Olimpiadi culturali – ha spiegato il presidente Carlo Sangalli – integrano e rafforzano anche quelle sportive ed questa una ulteriore opportunit per il nostro territorio e per la sua attrattivit. Tra l’altro anche come Camera di Commercio poi registriamo che questa alleanza tra sport e cultura genera una crescita importante anche dal punto di vista economico”.
Dal 4 febbraio 2026 torner anche il Museo del Design Italiano, diretto e curato da Marco Sammicheli, con uno speciale percorso tra le opere della collezione permanente di Triennale, dando spazio anche alle acquisizioni pi recenti.
SIU, a Roma la conferenza “Antibiotico-resistenze in Urologia”
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Si svolta a Roma la conferenza “Antibiotico-resistenze in Urologia”, un appuntamento promosso dalla Societ Italiana di Urologia per coinvolgere istituzioni, clinici e societ scientifiche in un dibattito sulla crescente diffusione delle resistenze batteriche agli antibiotici.
Il Prof. Giuseppe Carrieri, Presidente SIU, ha dichiarato: ” un’iniziativa volta a sensibilizzare non soltanto l’opinione pubblica, ma anche la comunit medica e scientifica. Si stanno sviluppando dei batteri resistenti a qualsiasi tipo di terapia antibiotica. Questo fattore lega le mani a noi clinici nella cura di patologie ed infezioni che, ad oggi, facciamo pi fatica a contrastare perch gli antibiotici sono diventati spesso inefficaci”.
Il tema dell’antibiotico-resistenza si preannuncia cruciale per il futuro della sanit pubblica e, per questo motivo, le istituzioni ricoprono un ruolo fondamentale.
Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Nella Legge di Bilancio sar aumentato il fondo destinato alla farmaceutica e questo rappresenta un segnale di grande attenzione al tema dell’antibiotico-resistenza. Inoltre quest’anno sono stati stanziati 100 milioni di euro per gli antibiotici reserve, fondamentali per combattere l’antibiotico-resistenza”.
Il contrasto alle antibiotico-resistenze prevede un bilanciamento tra le necessit terapeutiche ed il corretto ricorso alle prescrizioni di antibiotici, senza trascurare per la necessit di intervenire sulla consapevolezza sociale riguardo il tema.
“C’ il malcostume di anticipare dei farmaci senza ricetta e, tra questi, ci sono gli antibiotici” – afferma Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO – “sensibilizzare i consumatori ed i pazienti significa responsabilizzare tutti gli attori del sistema sulla necessit di impiegare determinati farmaci solo a fronte di una prescrizione medica”.
Nel corso dell’evento stato presentato anche il nuovo progetto “MAGA one – Make Antibiotics Great Again”, un programma strategico SIU che intende riportare al centro il corretto impiego degli antibiotici nella gestione delle infezioni urinarie.
Manovra, convocato per domani alle 11 il Consiglio ministri
Roma, 16 ott. (askanews) – La manovra di bilancio sarà sul tavolo della riunione del governo domani alle ore 11. Il consiglio dei ministri è stato appena convocato, secondo quanto si legge in nella nota di Palazzo Chigi.
“Il Consiglio dei ministri è convocato domani, venerdì 17 ottobre 2025, alle ore 11.00 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno:
– SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE: Bilancio di previsione dello Stato per I’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028 (ECONOMIA E FINANZE);
– LEGGI REGIONALI;
– VARIE ED EVENTUALI”.
Cinema e Ambiente: le grandi sfide per il futuro della terra
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Dall’Amazzonia al Bangladesh, dalla Louisiana al Suriname. C’ uno sguardo a tutto tondo sulle emergenze climatiche ed ambientali nel mondo tra i temi dei film vincitori della quarta edizione del PMFF, il Pianeta Mare Film Festival Internazionale di Napoli, che si consolida come uno degli appuntamenti internazionali pi partecipati dai produttori e registi del miglior cinema green. A Napoli il Festival, nato nel 2022, ha radunato in 5 giorni con 50 proiezioni tutte ad ingresso libero oltre 5mila spettatori con il 70% di presenze di giovani studenti di scuole e universit.
Zelensky domani da Trump: ho fatto i "compiti a casa"
Roma, 16 ott. (askanews) – In vista del vertice con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, previsto per domani 17 ottobre alla Casa Bianca, il presidente statunitense Trump ha sentito al telefono il presidente russo Vladimir Putin: una lunga conversazione”, ha scritto sui social Trump a telefonata in corso. I risultati del colloquio, al di là delle promesse dichiarazioni subito dopo, saranno sul tavolo dell’incontro di domani con Zelensky, anticipato dal viaggio di una delegazione ucraina capitanata dalla primo ministro Yulia Svyrydenko, che sta avendo dei colloqui con i rappresentanti statunitensi negli Usa. L’attenzione internazionale è tutta concentrata sulla questione delle possibili forniture di missili Tomahawk all’Ucraina, minacciata da Trump e auspicata fortemente da Kiev.
NEGLI USA SI PUÒ AVVICINARE LA PACE
Zelensky ha affermato di aver svolto “i compiti a casa” propedeutici all’incontro con il Donald Trump.
“Abbiamo già preparato la nostra parte di compiti a casa prima dell’incontro con il Presidente Trump – la parte militare, ma anche quella economica. Tutti i dettagli. C’è tutto”, ha affermato Zelensky in un videomessaggio condiviso sui propri social media.
“L’agenda del nostro incontro con il presidente degli Stati Uniti è molto sostanziosa, e ringrazio tutti coloro che aiutano. Questo può davvero avvicinare la fine della guerra: è proprio negli Stati Uniti che c’è la possibilità di un tale impatto globale, e stiamo facendo tutto il possibile affinché altri nel mondo siano dalla nostra parte in questo lavoro”, ha osservato il leader ucraino.
Il presidente ucraino ritiene che questo incontro, anche alla luce di quanto avvenuto in Medio Oriente, possa essere risolutivo per le sorti della guerra in Ucraina.
“Stiamo lavorando affinché il giorno della pace giunga anche per l’Ucraina. L’aggressione russa rimane l’ultima fonte globale di destabilizzazione, e se un cessate il fuoco e la pace sono stati raggiunti per il Medio Oriente, la leadership e la determinazione degli attori globali possono certamente funzionare anche per noi, in Ucraina, in Europa. E si può fare”, ha affermato Zelensky.
“Il terrorismo perde sempre quando l’unità globale è abbastanza forte”, ha sottolineato il leader ucraino.
IL VIAGGIO DELLA DELEGAZIONE UCRAINA NEGLI STATI UNITI
Andrii Yermak, capo dell’Ufficio del presidente dell’Ucraina, ha condiviso gli sviluppi degli incontri che la delegazione ucraina, capitanata dalla primo ministro Yulia Svyrydenko, stanno avendo con i rappresentanti statunitensi negli Usa.
“Abbiamo tenuto una serie di incontri con Senatori degli Stati Uniti, incentrati sulla cooperazione in materia di difesa tra Ucraina e Stati Uniti, sull’intensificazione della pressione economica nei confronti dell’aggressore e sul ritorno dei bambini ucraini deportati dalla Federazione Russa”, ha affermato Yermak.
“Tra i temi affrontati”, ha rappresentato il funzionario ucraino, ci sono stati: “l’ampliamento della produzione congiunta nel settore della difesa, nell’ambito del cosiddetto Drone Deal; il rafforzamento della difesa aerea e delle capacità a lungo raggio dell’Ucraina, anche attraverso l’impiego dei beni russi congelati; lo sviluppo di progetti relativi ai minerali critici e all’energia”.
“Abbiamo inoltre discusso del rafforzamento del regime sanzionatorio”, ha proseguito Yermak, “in particolare, della necessità di colmare le lacune che ancora consentono alla macchina bellica russa di operare e limitare ulteriormente le entrate energetiche della Russia”.
Inoltre, ha aggiunto il funzionario, “un’attenzione particolare è stata riservata al disegno di legge statunitense che propone di designare la Russia come Stato sponsor del terrorismo fino a quando non sarà garantito il ritorno di tutti i bambini ucraini illegalmente trasferiti”.
LE RICHIESTE DI ZELENSKY A TRUMP
Il tema centrale del quarto vertice tra il presidente statunitense Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà, presumibilmente, la richiesta di Kiev di poter ottenere in dotazione dagli Stati Uniti i missili Tomahawk.
I missili da crociera Tomahawk sono missili a lunga gittata (fino a 2000 km) e alta precisione in grado di colpire obiettivi strategici ben protetti, come basi aeree o impianti industriali. Di solito vengono lanciati da navi o sottomarini, non da terra. Questo comporta complicazioni fondamentali nel caso ucraino, in quanto l’accesso militare al Mar Nero è bloccato dalla Turchia, che controlla gli stretti in base al trattato di Montreux.
Secondo diverse valutazioni di esperti militari, gli Usa potranno inviare all’Ucraina 25-50 unità, quindi si tratterebbe di una fornitura più simbolica che una svolta strategica.
LA REAZIONE RUSSA La reazione di Mosca sull’opportunità di questa nuova fornitura da parte di Washington a Kiev non si è fatta attendere. Il Cremlino ha infatti parlato di una “nuova fase di escalation”. Per anni, la Russia ha denunciato il rischio del dispiegamento di missili statunitensi vicino ai suoi confini come una delle giustificazioni della guerra in Ucraina.
Anche se è ritenuta improbabile una ‘rappresaglia’ nucleare, Mosca sta sfruttando la situazione per intensificare la guerra in corso.
Alla vigilia del summit tra il presidente Trump e il presidente Zelensky, infatti, il Cremlino ha lanciato pesanti offensive nei confronti del territorio ucraino.
Nelle ultime ventiquattro ore gli attacchi russi nei confronti dell’Ucraina si sono intensificati. Tra le principali azioni svolte dalle forze armate moscovite si registra un attacco contro le infrastrutture del gas che supportano il funzionamento del complesso militare-industriale dell’Ucraina e un attacco combinato, che ha incluso due missili balistici, che ha colpito il territorio di un’unità di addestramento delle Forze di Terra ucraine.
Secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo, negli attacchi contro le infrastrutture energetiche ucraine sono state impiegate armi ad alta precisione e lunga gittata, lanciate da terra, aria e mare, tra cui missili ipersonici aerobalistici “Kinzhal”, nonché droni d’attacco.
“L’obiettivo dell’attacco è stato raggiunto. Tutti i bersagli designati sono stati colpiti”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo.
In merito, invece, all’attacco russo all’unità di addestramento delle Forze di Terra ucraine, una struttura che, secondo quanto riferisce Ukrinform, si trova in una zona arretrata e relativamente tranquilla del Paese, il Comando Operativo Sud ha diffuso una nota in cui ha affermato che a seguito dell’attacco ci sono stati feriti e diverse vittime.
Olimpiadi, Boeri: in Triennale Casa Italia e mostra di design sportivo
   
Milano, 16 ott. (askanews) – Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano ha presentato le attivit culturali collegate alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: “Triennale diventa Casa Italia: questa devo dire una bellissima cosa perch Triennale, che dedica i suoi spazi alla creativit, alla cultura e all’arte, si apre in questo caso anche allo sport in un momento importantissimo per Milano, per Cortina e per l’Italia, quindi avremo qui di fatto il luogo di riferimento per i giornalisti, per gli atleti e anche per i visitatori perch accanto a Casa Italia, quindi alla presenza del Coni, avremo una mostra in particolare che abbiamo promosso insieme a Camera di Commercio di Milano-Brianza-Lodi-Monza, insieme all’amico Carlo Sangalli, che un appassionato di sport come sono io del resto. Sar una mostra straordinaria perch una mostra di Konstantin Grcic, che un designer tedesco che lavora a met tra l’artigianato di qualit e il design pi straordinario ed una mostra tutta dedicata allo sport invernale e quindi ai materiali, alle attrezzature, agli sportivi che hanno fatto la storia di questo sport ma anche al futuro degli sport invernale. Quindi siamo veramente felici perch faremo vedere una cosa totalmente nuova in un momento in cui tutto il mondo parler di sport invernale”.
“Per te”, Edoardo Leo e il legame tra padre e figlio oltre la memoria
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Non era facile raccontare con un tono leggero la storia di un uomo colpito da un Alzheimer precoce ma Alessandro Aronadio riuscito a farlo in “Per te”, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e dal 17 ottobre nei cinema.
Il film parte dalla vera storia di un bambino di 11 anni, Mattia Piccoli, che nel 2021 stato nominato Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per “l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre”.
“Fin dall’inizio pensavo che il tentativo sarebbe stato quello di non raccontare un film sulla malattia. E invece provare a raccontare un film sulla memoria che un film che invece coinvolge un po’ tutti quanti” ha spiegato il regista.
Il film, infatti, soprattutto una storia di amore e di trasmissione tra un padre e un figlio, interpretati da Edoardo Leo e da Javier Francesco Leoni, e tra un uomo e una donna, la moglie del protagonista, interpretata da Teresa Saponangelo.
“Per te il padre al figlio, il figlio al padre, alla moglie, al marito, tutti noi, tra di noi. E mi sembrava che in un’epoca come questa in cui ci raccontano che siamo iperconnessi ma in realt ci sentiamo pi soli di mai, solissimi, un film che parla di connessioni reali, di condivisione di memoria, condivisione di ricordi, condivisioni di esperienze, che possono essere di qualsiasi tipo, nonostante padre-figlio” ha concluso il regista.
Sicurezza, Conte: aumentano reati, dove sono quelli di tolleranza zero?
Roma, 16 ott. (askanews) – “Aumentano i reati di strada, i furti e le rapine nel 2024 rispetto al 2023. Non lo dico io, ma la Relazione del Viminale inviata al Parlamento e anticipata oggi dal Fatto quotidiano”. Lo ha scritto su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
“Quelli che dicevano ‘ruspa’, ‘tolleranza zero’, ‘è finita la pacchia’ ora dove sono? Al Governo. E hanno mandato – ha proseguito l’ex premier – gli agenti a guardare centri vuoti in Albania per mesi mentre mancano all’appello oltre 11mila poliziotti nelle nostre città: le carenze di organico sono anche aumentate tra il 2023 e il 2024. Sono pure pagati ‘quattro soldi’ come dice in tv il ministro Tajani non ricordandosi che è al Governo da 3 anni”.
“Rinnovo l’appello: anziché dire no – ha aggiunto – ascoltateci! Ascoltateci: a) quando chiediamo di rafforzare i presidi di sicurezza e gli organici delle forze di polizia; b) quando presentiamo proposte in Parlamento per arginare gli scippi in strada e nelle metro permettendo alla giustizia di agire d’ufficio, senza attendere la querela della vittima, diffondendo così un’idea di impunità per chi delinque; c) quando diciamo che sta aumentando la paura di donne e ragazze di tornare a casa sole la sera e questo non può lasciare indifferenti; d) quando avvertiamo che se non si combatte l’emarginazione sociale e la povertà (arrivata al record storico con i tagli del Governo) aumenta anche l’insicurezza”.
A giudizio di Conte “serve una svolta vera, non slogan raccatta-voti. E allora al prossimo Consiglio dei ministri anziché dare tutti i fondi al ministro Crosetto per armi e spesa militare, pensate anche al ministro Piantedosi per investire di più sulla sicurezza quotidiana di tutti i cittadini”, ha concluso il leader del M5S.
Manovra, Tajani: Giorgetti mi ha assicurato no tassa extraprofitti, è un concetto un po’ da Unione Sovietica
Napoli, 16 ott. (askanews) – “Nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri il ministro Giorgetti mi ha assicurato, rispondendo a una mia precisa domanda, che non ci sarà alcuna tassa sugli extraprofitti, anche perché non so che cosa sia l’extraprofitto, è un concetto un po’ dall’Unione Sovietica, e io non credo che si debba intervenire con misure impositive, si deve invece avere un colloquio serrato e sono in corso colloqui con il mondo bancario e il mondo assicurativo, perché possano dare un contributo alla manovra, cosa che è giusta”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda nel corso di un punto stampa prima dell’avvio dei Med Dialogues al Palazzo Reale di Napoli.
Sulla questione della tassa sugli extraprofitti “un conto è fare una scelta condivisa, conto è mettere una tassa che rischia di spaventare, in parte già lo ha fatto, i mercati e gli investitori italiani e stranieri. Una tassa sugli extraprofitti significa fare un danno all’economia italiana”, ha detto Tajani.
“Noi invece – ha proseguito Tajani – vogliamo che questa manovra serva a affrontare la grande questione della sanità incrementando le assunzioni di mezzi infermieri e aumentando anche I salari di mezzi infermieri, aumentare I salari degli italiani, ridurre l’Irpef dal trentacinque al trentatré per cento e se non si riesce a fare fino a sessantamila euro ma ci si ferma a cinquantamila lo si farà il prossimo anno. Per fare tutto questo serve il contributo di banche assicurazioni ma ripeto -a sottolineato Tajani – dev’essere un contributo concordato e non imposto così un po’ a capocchia”.
Festa di Roma, la fotoreporter uccisa a Gaza rivive nel film di Farsi
   
Roma, 16 ott. (askanews) – una testimonianza autentica e un documento necessario per dar voce a chi non ce l’ha pi “Put your soul on your hand and walk”, documentario della regista iraniana Sepideh Farsi, presentato alla Festa del Cinema di Roma (sezioni Special Screenings e Concorso per il Miglior Doc) e nelle sale a novembre (con Wanted Cinema).
Nel film ci sono le videochiamate tra la regista, che ha spesso denunciato i conflitti in Iran, e la fotoreporter palestinese 24enne Fatma Hassouna per circa un anno, dall’aprile 2024, da Gaza, in mezzo ai bombardamenti israeliani. Le sue foto, video, i suoi racconti, intimi e in primo piano, sono una testimonianza che sconvolge per la sua cruda realt. Fatma stata uccisa da un attacco israeliano ad aprile scorso, poco prima di portare il film a Cannes; il suo sogno era viaggiare e uscire da Gaza.
“Abbiamo iniziato questo film in due – spiega la regista – l’intero film parla dei nostri scambi e dei suoi sentimenti, ovviamente. Lei la protagonista, ma siamo stati in due a realizzarlo. E ora sono l’unica rimasta… l’unica cosa che posso fare ora, il minimo, andare in giro per il mondo e fare pi rumore possibile con questo film e con il suo lavoro e far s che le persone la conoscano. questo ci di cui abbiamo bisogno. per questo che l’ho realizzato e per questo lei ha dato la vita”.
Nel documentario Fatma fa sembrare la guerra una normalit a cui si assuefatta. “In quell’anno ho imparato a decifrare il suo sorriso – spiega Farsi – a interpretarlo: a volte era pi gioioso e a volte era di ‘resistenza’, a volte era pi assente, altre volte la fame o la debolezza influenzavano il suo sorriso. Ma ho imparato a leggerla, attraverso il suo sorriso e il suo viso. Ci che mi rimasto davvero impresso stata la sua generosit. Non si mai lamentata, e sono rimasta scioccata quando ha parlato della perdita delle persone care che ha subto”.
“Una volta ha cercato di spiegarmi questo concetto della morte – continua – ha detto: ci siamo abituati, ma non ci abitueremo mai. E io le ho detto: come puoi dire che normale? Uccidere non normale. L’intero film ruota attorno a questi dettagli, a queste sfumature, che esprimono l’intero paradosso tra la vita e la morte”.
Nell’ultimo video che conclude il film, tra le macerie di Gaza, c’ la sua voce fuoricampo che dice: “Sto cercando la vita in mezzo a questa morte e questa distruzione”. “Penso che questo sia ci che dovremmo cercare ora in Palestina – conclude la regista – adesso l dovremmo privilegiare la vita sopra ogni cosa e proteggerla”.
Francesca Comencini e Cédric Klapisch inaugurano Prix Palatine 2026
Roma, 16 ott. (askanews) – Al via la nuova edizione del Prix Palatine, premio cinematografico binazionale assegnato dagli studenti delle scuole superiori di Italia e Francia. La selezione ufficiale sarà annunciata a Roma il 5 novembre durante una presentazione organizzata all’Ambasciata di Francia in Italia.
In quell’occasione l’Ambasciatore Martin Briens accoglierà una delegazione di studenti che dialogheranno con la regista Francesca Comencini, vincitrice del Prix Palatine 2025. All’evento sarà presente anche il regista francese Cédric Klapisch, in occasione dell’uscita del suo nuovo film “I colori del tempo” distribuito da Teodora Film.
Il Prix Palatine è un festival itinerante che entra nelle scuole e apre le sale cinematografiche, mette in luce i talenti emergenti, avvicina il pubblico giovane ai grandi registi di oggi, vuole creare uno spazio di scambio e incontro. I giovani sono i protagonisti di un percorso di scelta e di voto che dura per tutto l’anno scolastico. La selezione è speculare: tre film francesi in concorso per la giuria di studenti in Italia e tre film italiani in concorso per la giuria di studenti in Francia.
Con una giuria di 3000 studenti e 50 proiezioni organizzate in Francia e Italia, l’edizione 2026 del Prix Palatine darà priorità agli inediti e alle anteprime. Ogni film è accompagnato da un dossier pedagogico e da un incontro-dibattito con i registi. Nelle ultime edizioni, gli studenti hanno potuto dialogare con autori importanti come Maura Delpero, Paolo Sorrentino, Matteo Garrone, Marta Savina, Michel Gondry, Nicolas Philibert, Delphine e Muriel Coulin.
Anche quest’anno i giovani potranno confrontarsi con i registi, votare i loro film preferiti e partecipare a un concorso di cortometraggi premiato con viaggi di scambio tra Roma e Parigi. Grazie a un partenariato con Cinecittà, in palio biglietti d’ingresso per l’esposizione permanente Cinecittà si Mostra e per il rinnovato MIAC, il museo italiano dell’audiovisivo e del cinema.
Il progetto è co-finanziato dall’Unione europea – programmi Erasmus+ e Creative Media. Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MIM.
Il Prix Palatine è sostenuto da Ministère de l’Europe et des Affaires étrangères, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciata di Francia in Italia, Consolato Generale di Francia a Roma, Ambasciata d’Italia in Francia, Consolato Generale d’Italia a Parigi, Consolato Generale d’Italia a Lione, Istituto Italiano di Cultura a Parigi, Istituto Italiano di Cultura a Lione, Rectorat de Paris-DRAREIC, Institut Français Italia, Comites Parigi, Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea, Cineteca di Milano, Cinecittà, Unifrance.
Il progetto è concepito e realizzato dalle associazioni Palatine e Lutetia, in collaborazione con Primavera Cinema e Eikon.
Fitet, concluso a Grugliasco 1 Criterium Nazionale Parkinson
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Si conclusa al Palazzetto dello Sport di via CLN 53 a Grugliasco l’indimenticabile due giorni dedicata al 1 Criterium Nazionale Parkinson di tennistavolo. Dopo le due gare di classe 1 e 2 di ieri, oggi si disputato il torneo Open, che ha visto la partecipazione di tutti e 30 gli iscritti. Il catanese di Riposto Francesco Pulvirenti (Sport Club Etna) si confermato sul primo gradino del podio, dopo il successo ottenuto ieri in classe 1. Ha battuto in finale Gianmichele Amerio (Tennistavolo San Damiano d’ Asti). Terzo posto ex aequo per Vincenzo Torelli (Tennistavolo Bonacossa Milano) e Pietro Faverzani (Unione Sportiva Villazzano).
“Quando ho saputo di avere il Parkinson due anni fa – ricorda Pulvirenti, classe 1958, – ancora lavoravo e tutt’ora sono il titolare di una Farmacia a Riposto. Ho dovuto un po’ ridurre il mio impegno nell’attivit, che portata avanti dai miei figli e da mia moglie Pina. Lei sempre al mio fianco. Da 40 anni gioco a tennistavolo, anche se negli ultimi dieci avevo praticato il tennis. Ora, oltre alle passeggiate e al nuoto, c’ soprattutto il ping pong nella mia vita, mi alleno tre-quattro volte alla settimana. Se mi fermo, mi blocco. Il tennistavolo mi rilassa, mi permette di scaricare la tensione e, in modo particolare, allontana la depressione. La combatto giocando a ping pong. Ieri e oggi a Grugliasco non era importante vincere, ma partecipare e ho visto moltissimo affetto da parte di tutti. Sono molto felice e ringrazio tutti”.
Nel torneo di consolazione di classe 1 si imposto Roberto Carlos Tavares (Tennistavolo Bernini Livorno), davanti a Luca Campregher (Tennistavolo Marco Polo) e a Domenico Grippo e Luciano Buson, entrambi del CUS Torino. Nel consolation di classe 2 il podio stato tutto cussino, con Paola Massaro che ha preceduto Massimiliano Iachini e Tiziana Nasi e Arturo Luigi Boffa.
Le premiazioni sono state effettuate dal presidente federale Renato Di Napoli, dal vicepresidente Paolo Puglisi, dalla consigliera federale Francesca Iebole, dal presidente del Comitato Regionale FITeT Piemonte Paolo Lentini, dal segretario generale Giuseppe Marino e dal responsabile del Settore Paralimpico Luca Rizzoli.
“Siamo arrivati alla conclusione – commenta il presidente Di Napoli – di questa due giorni meravigliosa e siamo molto soddisfatti dei risultati. Il mio sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato con noi alla migliore riuscita della manifestazione. Si tratta di un evento che vorremmo riproporre in altre parti d’Italia e gi fin d’ora posso annunciare che il prossimo anno organizzeremo i Campionati Italiani Parkinson”.
Il 1 Criterium Nazionale Parkinson stato organizzato in collaborazione con il CUS Torino, con il patrocinio della Confederazione Parkinson Italia, della Fondazione LIMPE per il Parkinson ONLUS, della Regione Piemonte, della Citt Metropolitana di Torino e della Citt di Grugliasco e il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e dell’azienda Col d’Orcia.
Rappresenta la prima azione concreta del Protocollo d’Intesa quadriennale (2025-2028) sottoscritto da FITeT e Parkinson Italia ETS, la Confederazione che riunisce 30 associazioni attive in tutta Italia a sostegno delle persone con Parkinson e dei loro familiari. L’obiettivo condiviso promuovere la pratica del tennistavolo come attivit fisica accessibile, utile e scientificamente riconosciuta per contrastare i sintomi della malattia.
Meloni: Landini mi dà della prostituta, ecco la sinistra
Milano, 16 ott. (askanews) – “Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, evidentemente obnubilato da un rancore montante (che comprendo), mi definisce in televisione una ‘cortigiana’. Penso che tutti conoscano il significato più comune attribuito a questa parola, ma, a beneficio di chi non lo sapesse, ne pubblico la prima definizione che si trova facendo una rapida ricerca su Internet”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, con lo screenshot di una definizione di cortigiana: “Donna di facili costumi, etera; eufemismo per prostituta”.
Meloni concude così: “Ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”.
“Liberi di Amare. La Vocazione!”, nuovo libro di Chiara Amirante
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Sesto volume della fortunata collana Spiritherapy per Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti. Un’opera che parla a chiunque desideri approfondire il senso pi autentico della propria esistenza e scoprire che solo nell’amore, ricevuto e donato, possiamo trovare la vera libert.
Hai mai sentito un vuoto dentro anche quando sembra che tutto vada bene? Ti sei mai chiesto se esiste qualcosa di pi per cui valga la pena vivere? Questo libro per te che non ti accontenti. Per te che sogni la libert vera. Per te che vuoi amare senza maschere, senza paure, senza catene.
Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti, spiega: Oggi tutti cerchiamo la libert. Ma che cos’, in fondo, la libert? Viviamo in un mondo che ci spinge a correre, ad apparire, ad accumulare, a fare ci che pi ci piace. Eppure, dentro, tanti si sentono vuoti, stanchi, intrappolati da mille dipendenze, paure e ferite. La vera libert non fare ci che si vuole, ma essere liberi per amare, per vivere la nostra vocazione pi profonda: l’amore. In questo mio nuovo libro, Liberi di Amare, condivido un cammino che nasce dall’ascolto del grido di tanti giovani feriti e dalla mia esperienza con migliaia di ragazzi in cerca di luce, desiderosi di liberarsi da tunnel infernali che li avevano letteralmente imprigionati. un percorso per guarire nel profondo, per ritrovare la pace, la gioia, la propria vera identit. Se senti che anche la tua anima ha sete d’amore, di libert autentica, questo libro potrebbe essere un piccolo aiuto anche per te.
Intrecciando riflessioni di fede profonde e testimonianze di vita, Liberi di Amare un percorso per chi cerca luce nel buio, senso nella fatica, speranza nel dolore. Chiara Amirante – che da anni cammina accanto a giovani feriti dalla vita – accompagna il lettore in un viaggio sorprendente: un cammino per scoprire chi siamo davvero, cosa ci rende felici e qual la nostra vocazione pi profonda.
Questo non un libro “religioso” nel senso classico, ma una vera e propria bussola per il cuore. Parla delle ferite, delle domande autentiche, del desiderio di essere amati cos come siamo. Invita a scoprire che solo quando impariamo ad amare e a lasciarci amare possiamo essere pienamente liberi e felici.
In un tempo in cui la parola libert sempre pi inflazionata, abusata e svuotata di significato, Liberi di Amare invita a una riscoperta radicale della libert come dono e come responsabilit d’amore. Questo libro non solo una profonda riflessione sulla difficolt di vivere nella gioia piena e di praticare l’amore puro e disinteressato in un mondo dominato dall’individualismo e dalla violenza: se letto con il cuore aperto e curioso, diventa un vero cammino di rinascita, una chiamata a guardare dentro s stessi, a non avere paura e a dire s alla vocazione pi profonda di ciascuno di noi.
Fuoco in casa: l’Italia ancora senza cultura della prevenzione
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Negli Stati Uniti, la Fire Prevention Week un appuntamento storico: ogni ottobre, scuole, vigili del fuoco e famiglie si uniscono per promuovere la sicurezza domestica. E mentre oltreoceano la prevenzione una tradizione radicata dal 1925, in Italia il tema rimane ancora troppo spesso ai margini. Secondo l’Annuario Statistico 2025 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nel 2024 si sono registrati quasi 60.000 incendi domestici, con Roma in testa tra le province pi colpite. Tra le cause principali guasti elettrici, camini e canne fumarie. Tra chi da anni si batte per una maggiore cultura della sicurezza c’ l’ingegnere Nino Frisina, che da 25 anni lavora nel settore antincendio e importatore in Italia di Automist, un sistema innovativo a nebulizzazione d’acqua.
“Automist la prima tecnologia antincendio pensata proprio per proteggere dal rischio incendio di casa. una soluzione interventistica che viene dal Regno Unito e funziona in maniera molto semplice. Un rivelatore di fumo avverte gli occupati della presenza di fumo in ambiente. Questo fa scartare un getto installato a parete che effettua una scansione della stanza creando una mappatura termica di tutte le zone della camera. Una volta individuata la posizione delle fiamme, quindi individuato il bersaglio, questo getto si ferma ed eroga un getto di acqua nebulizzata direttamente sul fuoco. L’acqua nebulizzata viene prelevata dalla rete idrico- sanitaria di casa e una piccola bomba installata sotto il lavandino in cucina la spruzza l’alta pressione in modo da creare delle piccole goccioline che sono molto efficaci sia per il raffreddamento che per il soffocamento del fuoco.
Oggi questo tipo di componenti non assolutamente obbligatorio e anche dal punto di vista culturale nessuno di noi pensa di avere un rivelatore in casa. Il rivelatore invece potrebbe fare la differenza perch anche piccoli incendi se rilevati con estrema rapidit si pu intervenire con velocit ed evitare che possano degenerare”.
Un invito chiaro, che unisce dati, esperienza e buonsenso: la sicurezza comincia in casa, e prevenire resta l’arma pi efficace contro il fuoco.
50 anni ITALPOL Vigilanza, evento di solidariet con Komen Italia
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Un evento di solidariet per sancire i 50 anni di attivit di ITALPOL Vigilanza: la societ leader nel mondo della vigilanza ha deciso di farsi accompagnare nell’evento celebrativo da Komen Italia, organizzando cos un appuntamento di solidariet e impegno sociale.
Giulio Gravina, Owner di ITALPOL Vigilanza, ha dichiarato: “Sono onorato di esser stato nominato quest’anno come ambasciatore della Comen, ne sono orgoglioso come imprenditore. Siamo molto contenti di festeggiare insieme ai nostri clienti ed ai nostri amici questo importante traguardo dei 50 anni di attivit di ITALPOL Vigilanza”.
Nel dettaglio, la serata trascorsa presso il Circolo di Casina Poste ha rappresentato un’opportunit per riaffermare l’impegno di ITALPOL Vigilanza a favore della prevenzione e della salute delle donne sostenendo la “Carovana della Prevenzione” di Komen Italia, il Programma Nazionale Itinerante di Promozione della Salute Femminile che offre attivit gratuite di sensibilizzazione e prevenzione delle principali patologie oncologiche di genere.
Riccardo Masetti, Fondatore di Komen Italia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Noi siamo onorati e ci sentiamo davvero privilegiati per essere stati scelti come partner del terzo settore per questo importante traguardo di ITALPOL. chiaro che per le associazioni di volontariato avere il supporto di un’azienda cos prestigiosa, cos radicata sul territorio e cos attenta alle problematiche sociali un motivo di grande orgoglio ed un’opportunit in pi che ci stimola a fare meglio, a fare di pi”.
A testimonianza dell’impegno sociale assunto da ITALPOL Vigilanza, nel corso della serata gli ospiti dell’evento hanno ricevuto la cartolina della Campagna Nazionale di sensibilizzazione sui tumori del seno, con la possibilit di offrire un libero contributo destinato all’implementazione delle attivit della Carovana della Prevenzione di Komen Italia nel centro-sud Italia.
"Maria Barosso", l’artista-archeologa della Roma in trasformazione
Roma, 16 ott. (askanews) – Dal 17 ottobre 2025 al 22 febbraio 2026 ai Musei Capitolini-Centrale Montemartini apre al pubblico la prima mostra monografica dedicata a Maria Barosso (1879-1960) figura di rilievo nel panorama culturale italiano del primo Novecento, che svolse un ruolo cruciale nella documentazione, attraverso riproduzioni a colori ad acquerello, delle demolizioni e di importanti cantieri della Soprintendenza di Roma e del Lazio.
Prima donna funzionaria presso la Direzione Generale Antichità e Belle Arti di Roma, dove arrivò nel 1905 iniziando a lavorare con Giacomo Boni, allora direttore degli scavi del Foro Romano, intraprese un percorso professionale che la portò a essere testimone delle grandi trasformazioni urbanistiche della Capitale. E come artista – archeologa si affermò e si distinse per una combinazione unica di accuratezza filologica, rigore scientifico e sensibilità estetica nella documentazione del patrimonio storico-archeologico.
Ideata con l’intento di celebrarne l’importante contributo documentario, questa mostra intende da un lato restituire al grande pubblico il profilo poco noto della Barosso e, dall’altro, ripercorrere il suo rapporto sia con la città di Roma che con personaggi e istituzioni di caratura nazionale e internazionale.
L’esposizione “Maria Barosso, artista e archeologa nella Roma in trasformazione” è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotta in collaborazione con Sapienza Università di Roma. A cura di Angela Maria D’Amelio, Maurizio Ficari, Manuela Gianandrea, Ilaria Miarelli Mariani, Domenico Palombi, con la collaborazione di Andrea Grazian ed Eleonora Tosti. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo edito da De Luca Editori d’Arte.
Nel progetto espositivo, che comprende 137 opere, di cui circa 100 tra stampe, disegni, acquarelli e dipinti realizzati da Maria Barosso, l’importante nucleo di lavori provenienti dai depositi della Sovrintendenza Capitolina, e in particolare dal Museo di Roma a Palazzo Braschi, verrà affiancato da dipinti da collezioni private e altre prestigiose istituzioni, tra cui l’Archivio Storico del Museo Nazionale Romano presso Palazzo Altemps, il Parco Archeologico del Colosseo, il Vicariato di Roma e la Fondazione Camillo Caetani.
In apertura della visita, nella prima sala, il visitatore ripercorre le tappe personali e professionali della pittrice e archeologa torinese. Il percorso è articolato in sezioni corrispondenti ai luoghi della Roma in trasformazione, ritratti nelle opere di Barosso, posti in dialogo con fotografie, documenti e manufatti storici.
Attraverso l’occhio attento e la mano sicura dell’artista, si ricostruiscono le vicende che dal primo Novecento e per tutto il Ventennio cambiarono per sempre il volto della Capitale: demolizioni radicali, scoperte clamorose, interventi scenografici voluti dal regime fascista. La sua opera non è soltanto testimonianza artistica, ma un archivio prezioso che ci restituisce la complessità di un’epoca in cui, per aprire nuove strade e piazze monumentali, si sacrificavano interi quartieri, chiese e palazzi.
Dalla Basilica di Massenzio all’Area Sacra di largo Argentina, le tavole della Barosso raccontano episodi cruciali: lo sbancamento della Velia, collinetta che collegava Palatino ed Esquilino, eliminata per far spazio alla via dell’Impero (attuale via dei Fori Imperiali) e per creare una scenografia celebrativa paragonata alle grandi imprese ingegneristiche dell’antichità; la sorprendente emersione, tra le macerie di largo Argentina, dei quattro templi repubblicani e della Curia di Pompeo, il luogo dove Giulio Cesare trovò la morte; la demolizione di case e chiese medievali lungo la nuova via del Mare, che isolò ed esaltò i templi del Foro Boario e del Foro Olitorio.
Il percorso espositivo ricorda anche episodi meno noti ma emblematici. È il caso delle rappresentazioni del Compitum Acilium, qui esposto per la prima volta, piccolo santuario dedicato ai Lari, rinvenuto nel maggio del 1932 durante lo sterro della Velia. Condannato alla distruzione dalla fretta dei lavori, il monumento sopravvive proprio oggi grazie ai disegni e agli acquerelli di Barosso, che ne fissarono forme e proporzioni con sensibilità artistica e precisione scientifica, trasformando un reperto perduto in memoria viva.
La mostra si snoda lungo altre sezioni che presentano le riproduzioni di affreschi e mosaici collocati in varie chiese romane, oggetto in quegli anni di importanti interventi di restauro, nonché la produzione incisoria e per committenze private, fino a ricordare le collaborazioni nazionali e internazionali dell’artista, a conferma della sua versatilità e della sua statura culturale.
Chiude il percorso uno straordinario gruppo di dipinti di artisti contemporanei – Mario Mafai, Eva Quagliotto, Tina Tommasini – che, similmente a Maria Barosso, seppero restituire le tensioni di una città in bilico tra passato e modernità, rappresentando i profondi mutamenti urbanistici che in pochi anni trasformarono in modo irreversibile la secolare immagine di Roma. Queste opere testimoniano la varietà degli sguardi e la ricchezza delle interpretazioni, offrendo al pubblico un’occasione di riflessione sulla trasformazione storica e culturale della Capitale e delle sue conseguenze.
Tra le numerose opere in mostra spiccano gli acquerelli e i disegni provenienti dalla Fondazione Caetani, raffiguranti gli affreschi delle chiese di S. Biagio, di S. Maria Maggiore e della Grotta di S. Michele Arcangelo a Ninfa (quest’ultimo sarà affiancato dal frammento di affresco oggi conservato presso il Castello Caetani di Sermoneta); il nucleo di fogli realizzati negli anni della collaborazione con Giacomo Boni, oggi di proprietà del Parco Archeologico del Colosseo; e, infine, dagli archivi e depositi della Sovrintendenza Capitolina, il grande disegno che riproduce gli affreschi della Loggia del Priorato di Rodi, mai esposto prima.
Censimento permanente della Popolazione e delle abitazioni
   
Roma, 16 ott. (askanews) – Il 6 ottobre ha preso l’avvio il Censimento permanente della Popolazione e delle abitazioni. L’edizione 2025 coinvolge 2.533 Comuni e circa 1,5 milioni di famiglie e individui.
Il Censimento permette di conoscere le principali caratteristiche strutturali e socio-economiche della popolazione che dimora abitualmente in Italia, a livello nazionale, regionale e locale, e di confrontarle con quelle del passato e degli altri Paesi.
Grazie all’integrazione dei dati raccolti attraverso tre diverse rilevazioni campionarie – denominate “da Lista”, “Areale – componente A” e “Areale – componente L2” – con quelli provenienti dalle fonti amministrative, il Censimento in grado di restituire informazioni continue e tempestive, rappresentative dell’intera popolazione, ma anche di garantire un forte contenimento dei costi e una riduzione del carico statistico sulle famiglie.
Per arricchire questo importante patrimonio di dati statistici e conoscere meglio il Paese in cui viviamo, fondamentale la piena collaborazione di tutte le famiglie campione.
I primi risultati dell’edizione 2025 del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni saranno diffusi a dicembre 2026.
Axios: oggi colloquio telefonico tra Trump e Putin per discutere del conflitto in Ucraina
 

Roma, 16 ott. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin stanno tenendo una telefonata sull’Ucraina, prima dell’arrivo a Washington, venerdì, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A dichiararlo sono alcune fonti della Casa Bianca alla rete televisiva CBS. “Sto parlando al telefono con il presidente Putin, adesso”: a scriverlo sul proprio profilo Truth è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “La conversazione è in corso, è lunga, e ne riferirò i contenuti, così come farà il Presidente Putin, al termine. Grazie per l’attenzione”, ha scritto Trump.
Meloni: obiettivo fondamentale garantire casa a cittadini e famiglie
Roma, 16 ott. (askanews) – “Stiamo lavorando, con grande attenzione e concretezza, anche alla definizione di un grande Piano casa per mettere a disposizione delle giovani coppie alloggi a prezzi calmierati. Perché senza una casa è difficile costruire una famiglia, e senza famiglie non può esserci una nazione prospera e vitale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio al 61° Congresso nazionale del Notariato.
“È un lavoro – ha aggiunto – che non vogliamo ovviamente fare soli, ma che vogliamo fare insieme a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Italia. Voi siete tra questi, e il governo è intenzionato ad ‘approfittare’ ancora della vostra competenza e della vostra professionalità per scrivere regole efficaci, chiare e certe nel tempo. Per il bene dei cittadini, delle imprese e delle famiglie di questa nazione”.
“Come sapete, il Parlamento – ha osservato la premier – sta esaminando la riforma della disciplina della circolazione dei beni con provenienza donativa. Riforma che voi notai avete proposto anni fa per primi e che abbiamo deciso di raccogliere e sostenere, perché è uno strumento che rende più sicuro e più semplice il trasferimento degli immobili, soprattutto di quelli abitativi. Garantire ai cittadini e alle famiglie la possibilità di acquistare una casa, e di farlo nel modo più sicuro possibile, tutelando i risparmi di una vita, è un obiettivo fondamentale di questo Governo”.
Marracash presenta l’inedito cofanetto "Qualcosa in cui credere"
Milano, 16 ott. (askanews) – Dopo la conclusione del Marra stadi25, che lo ha incoronato come il primo rapper italiano in tour negli stadi, e l’imminente partenza del Marra Palazzi 25, Marracash presenta “Qualcosa in cui credere”, l’inedito cofanetto – disponibile sullo shop Universal Music Italia da venerdì 31 ottobre – contenente i tre album che compongono la Trilogia: “Persona”, “Noi, Loro, Gli Altri” e “È finita la pace”. Arricchisce il box set l’omonimo e inedito libro “Qualcosa in cui credere” di Marracash, edito da Rizzoli Lizard, in cui l’artista, insieme al giornalista Claudio Cabona, sviscera i tre album manifesto attraverso aneddoti, riflessioni, visioni, ferite, idee e valori che hanno animato la genesi dei progetti discografici. Gli album della Trilogia fanno parte di un percorso in tre atti iniziato nel 2019 con “Persona” (nove dischi di platino), dove Marracash racconta la ‘crisi’ e riflette sulla propria carriera, vita e identità. Segue “Noi, Loro, Gli Altri” (sette dischi di platino, 2021), che ne rappresenta la naturale evoluzione, affronta lo ‘scontro’ e mette i propri dubbi e interrogativi in una prospettiva anche sociale. Con “È finita la pace” (doppio disco di platino, 2024), invece, arriva l’accettazione e rivendicazione dell’essere unico. L’artista esce dalle incertezze e dal caos esterno, dalla superficialità che abbiamo intorno per immergersi in una “bolla” di tutt’altro genere, con una consapevolezza nuova. La Trilogia di Marracash ha segnato profondamente la scena musicale, lasciando un’impronta narrativa duratura. La sua rilevanza è confermata dalla straordinaria permanenza dei suoi dischi e singoli nelle classifiche FIMI: ad oggi, tutti gli album della Trilogia occupano le prime 40 posizioni della classifica FIMI degli album, mentre il brano “CRUDELIA – I nervi”, contenuto in “Persona”, è tuttora presente nella classifica dei 50 singoli più ascoltati in Italia su Spotify. I brani della Trilogia sono stati inoltre protagonisti della scaletta del MARRA STADI25, il tour negli stadi concluso a luglio 2025. La tournée ha segnato un traguardo epocale nella storia del rap italiano incoronando Marracash primo rapper in Italia a esibirsi in un tour negli stadi. Dopo il successo di Marrageddon, Marracash ha riscritto le regole dello spettacolo dal vivo alzando ancora una volta l’asticella del live: è approdato sui più importanti palchi del nostro Paese, accompagnato da un impiego di mezzi tecnologici e creativi mai visti prima per un tour di un artista italiano negli stadi. Lo show, suddiviso in sei capitoli, si sviluppa come un epic movie dal vivo: al centro della scena il conflitto tra Fabio, l’uomo, e Marracash, l’artista, raccontato attraverso il repertorio dei suoi più grandi e recenti successi. Durante il concerto, Fabio e Marracash scopriranno la loro inscindibile connessione, rivelata attraverso l’intensità delle performance dei brani della Trilogia. A grande richiesta, lo show che ha conquistato gli stadi arriva ora nei principali palasport italiani e riproporrà il concept ideato per MARRA STADI25, entrambi prodotti da Friends & Partners. Un concept live magistrale, totalmente inedito e unico nel suo genere, un’esperienza immersiva su più livelli e che i fan potranno vivere ancora nel corso della nuova tournée, questa volta in una nuova dimensione live. Marra Palazzi 25 avrà inizio il 28 novembre dal PalaSele di Eboli e proseguirà poi il 1 dicembre all’Unipol Arena di Bologna, il 4 dicembre al Nelson Mandela Forum di Firenze, l’8 (SOLD OUT), il 9 (SOLD OUT) e il 10 dicembre all’Unipol Forum di Milano, il 12 (SOLD OUT) e il 13 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma, il 17 dicembre alla Kioene Arena di Padova e il 20 dicembre all’Inalpi Arena di Torino. La carriera di Marracash è un susseguirsi di successi in ogni aspetto artistico. Si contano infatti 130 dischi di platino, 32 dischi d’oro, la vittoria della Targa Tenco 2022 con “NOI, LORO, GLI ALTRI” per la categoria miglior disco in assoluto, la creazione del primo festival rap italiano, il MARRAGEDDON, evento spartiacque per la scena, che a settembre 2023 ha riunito 140.000 fan a Milano e Napoli e il primo tour negli stadi per un rapper italiano, il Marra stadi25.
Calendario tour nei palasport 28 novembre 2025 – Eboli (SA) – PalaSele 1 dicembre 2025 – Bologna – Unipol Arena 4 dicembre 2025 – Firenze – Nelson Mandela Forum 8 dicembre 2025 – Milano – Unipol Forum SOLD OUT! 9 dicembre 2025 – Milano – Unipol Forum SOLD OUT! 10 dicembre 2025 – Milano – Unipol Forum NUOVA DATA! 12 dicembre 2025 – Roma – Palazzo dello Sport SOLD OUT! 13 dicembre 2025 – Roma – Palazzo dello Sport 17 dicembre 2025 – Padova – Kioene Arena 20 dicembre 2025 – Torino – Inalpi Arena Info biglietti: www.ticketone.it e www.friendsandpartners.it
L’atteso ritorno di Angelina Mango con l’album "caramé"
Milano, 16 ott. (askanews) – “Ho scritto quindici canzoni più una” così Angelina Mango presenta caramé, il suo nuovo album che oggi, a sorpresa, è apparso su tutte le piattaforme digitali (https://angelinamango.lnk.to/carame_album). Un ritorno molto atteso dai suoi fan.
Ancora una volta la musica è al centro del mondo di Angelina, è la lingua che ha scelto per raccontarsi e le 16 tracce scandiscono, infatti, questo suo ultimo anno e lo trasformano in una playlist inaspettata, intima e collettiva al tempo stesso.
caramé (Latarma Records/Distribuzione ADA Music Italy), fin dal titolo, è un album sincero, spontaneo e sperimentale insieme, che appare inaspettato negli ascolti del pubblico; un titolo esplicito, che diventa la decorazione di una torta con cui gli amici ti sorprendono, l’inizio di una lettera rivolta a se stessa che non rimane chiusa in un cassetto, ma che esplode in un collage di immagini che rappresentano emozioni, pensieri, momenti vissuti da Nina, ma che toccano tutti.
E il “me” del titolo è anche Angelina che ha scritto e prodotto tutti i brani dell’album, con Giovanni Pallotti e affiancata più volte dal fratello Filippo, da amici stretti e altri artisti che hanno compreso esattamente il senso di questo lavoro.
L’artwork incarna alla perfezione lo spirito che accompagna l’uscita di questo album: le foto utilizzate sono diapositive della vita della cantautrice nel corso di quest’anno e – proprio come le canzoni che compongono questo disco – insieme raccontano la vita di studio, la composizione, amicizia, affetti, pensieri, insomma, un diario scritto a mano con tante storie da raccontare.
caramé sono anche le prime parole del disco: l’incipit di una lettera intima che si trasforma in presentazione, che apre questo viaggio di sincerità e costruzione.
La tracklist prosegue con 7up. In questa nostra società che ci vuole sempre perfetti e performanti, Angelina rivendica il diritto più semplice: quello di essere autentica, solo Nina “non sono una star/nemmeno per sbaglio/sono matricola a vita”.
È il momento di le scarpe slacciate, dove la musica diventa catartica: la malinconia di una storia finita è alleviata da una dimensione uptempo, quasi country. Nei cori, come nella vita, a circondare Angelina anche alcune delle persone a lei più care: il fratello Filippo e gli amici.
In pacco fragile è forte il desiderio di sentirsi umana, non necessariamente perfetta; torna la voglia di presentarsi sempre in maniera autentica, senza sovrastrutture.
Arriva poi ioeio, dove ad Angelina si unisce la voce di Madame con la produzione di Mr. Monkey: un brano nato da una lunghissima sessione in studio senza pause, un flusso che unisce le due artiste in un dialogo che è quasi monologo in cui si affrontano e si intrecciano due parti del nostro essere per affrontare un demone interiore.
la vita va presa a morsi nasce su un divano, ed è l’incontro artistico e umano tra due fratelli: Filippo, le braccia come una cintura intorno ad Angelina, quella sensazione di casa, di protezione che tra i due fratelli è così naturale. Quando non c’è niente da spiegare.
come un bambino è una dedica d’amore profonda ai suoi genitori. Nasce nel suo luogo d’infanzia, Lagonegro. È un regalo a un padre che non c’è più e che non ha più potuto dedicare canzoni d’amore a sua madre. E a sua madre, infatti, è rivolta questa ballad, provando a scrivere quello che avrebbe potuto dedicarle lui.
Torna l’amore anche in mylove, tra le note e le parole nate in una sera a cena, guardando la sua migliore amica, raccontandole il sentimento profondo che le lega.
In nina canta Angelina gioca con la musica, sperimenta. Tornano le “smattate” in studio e in album arrivano sotto forma di un intermezzo sperimentale, in cui riconoscere quello che quest’anno le ha insegnato.
velo sugli occhi è il manifesto dell’album, racconta del “velo” che appare sugli occhi quando perdiamo lo sguardo puro di quando si è bambini, di quando la vita era tutta da amare. Domina qui la voglia di affrontare i giorni accettando i propri difetti e le imperfezioni e “fare mille cazzate che non ho fatto ancora”. Un brano che apre alla voglia di vivere che ci travolge quando non siamo più disposti ad avere paura del silenzio e non vogliamo più raccontare (e raccontarci) bugie.
ci siamo persi la fine è il saluto finale a quell’amore perduto, un addio in cui c’è poco da spiegare. Racconta una mancanza, nel modo più semplice e diretto che si potesse trovare.
In tutto all’aria torna anche Filippo Mango e l’intesa assoluta con Angelina. La scrittura è all’unisono e racconta la difficoltà del passaggio verso la vita adulta, un tema complesso, duro, che i fratelli sembrano però affrontare con lo spirito di quando, da piccoli, componevano già canzoni insieme.
In bomba a mano l’emotività si rivela e con lei il desiderio di dare un senso al crollo delle proprie aspettative: qui la fragilità si scontra contro chi non ha il coraggio di capire una necessità.
aiaiai è un incontro magico: la penna di Calcutta si unisce a quella di Angelina, che condivide la produzione con Dardust. Questa collaborazione dà vita a una canzone in cui emerge una verità non sempre facile da raggiungere: quando crollano tutte le impalcature resta solo Nina.
In igloo torna la famiglia, le parole nascono a distanza mentre il fratello, in vacanza in Islanda con Elena, racconta di aver visto l’aurora boreale; ma la canzone necessita – anche in questo caso – di un momento successivo di unione, in presenza, con le sue persone del cuore per raccontare la vita “dentro ad un igloo”.
L’album si chiude con un regalo: cosicosicosicosì è una canzone che Angelina non ha scritto e non ha cantato. Una dedica nel giorno del suo compleanno della sua migliore amica Elena, in arte Henna, che Angelina ha voluto fortemente inserire nel disco a chiusura. Non importa perdere una partita, quello che conta è andare avanti
Interamente prodotto dall’artista – caramé è un disco diverso, che esce a sorpresa. Angelina Mango ha aperto, ancora una volta, le porte del suo intimo e l’ha trasformato in musica. È un disco vero, cantautorale, senza sovrastrutture, un lavoro quasi artigianale, fatto in presenza con il cuore e con spontaneità. caramé esce a un anno e mezzo di distanza da poké melodrama, il primo album della cantautrice pubblicato il 31 maggio 2024.
Gaza,Mattarella: ora tutti (a cominciare da Ue) si impegnino per pace
Roma, 16 ott. (askanews) – Il Mediterraneo “è stato – e deve continuare ad essere – un mare di prossimità e di reciproco arricchimento” ma “gli ultimi due anni di guerra in Medio Oriente – consumati nel quotidiano stillicidio di vite umane – hanno tradito questo ideale, pesando terribilmente sulle coscienze di tutti”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato in occasione della XI edizione dei Dialoghi Mediterranei, che si inaugurano nella cornice delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione di Napoli.
“Oggi vediamo finalmente riaccendersi la speranza e sollecitiamo l’impegno di tutti gli attori regionali e internazionali per rendere solido questo primo passo di responsabilità, perché conduca alla pace. Lo chiediamo, in primo luogo, per quanto ci riguarda, alla Unione Europea, e significativi sono i passi in atto, nella consapevolezza che il cammino che si è appena avviato non è privo di asperità, possibili arretramenti e avrà perciò tanto più bisogno di un’azione di costante sostegno della Comunità internazionale”, sottolinea il Capo dello Stato.
L’era del dopo-Armani, nuovo Ad Giuseppe Marsocci. Leo Dell’Orco presidente, la sorella Silvana vice
Roma, 16 ott. (askanews) – Riorganizzazione al vertice per il gruppo Armani dopo la scomparsa del fondatore il 4 settembre scorso a Milano. Giuseppe Marsocci è il nuovo amministratore delegato del gruppo Armani. A comunicarlo al termine del cda è la maison a circa un mese e mezzo dalla scomparsa di Giorgio Armani.
“Il consiglio d’amministrazione della Giorgio Armani Spa ha il piacere di annunciare la nomina di Giuseppe Marsocci come amministratore delegato del Gruppo Armani, con effetto immediato e il suo contestuale ingresso nel CdA”.
“La scelta – spiega nella nota la casa di moda – si fonda su un’esperienza internazionale di oltre 35 anni nel settore moda e lusso, di cui 23 all’interno del gruppo Armani, in ruoli di crescente responsabilità tra Milano e le sedi estere, in particolare a New York, dove ha ricoperto la carica di Ceo America. Dal 2019 ha affiancato direttamente il signor Armani nella gestione globale del business come vicedirettore generale e global chief commercial officer”. A presiedere il cda della casa di moda sarà Leo Dell’Orco, a lungo compagno di Giorgio Armani, mentre la sorella Silvana Armani è stata indicata come vicepresidente. Lo si evince dalla nota, diffusa al termine del cda del gruppo, con la quale si annuncia la nomina di Giuseppe Marsocci ad amministratore delegato.
Con la nomina del nuovo amministratore delegato inizia l’era del dopo-Armani per la casa di moda. Toccherà quindi a Giuseppe Marsocci guidare il gruppo in continuità col percorso avviato dal suo fondatore, scomparso all’età di 91 anni il 4 settembre scorso. Marsocci, nominato con “effetto immediato”, ha un’esperienza nel mondo della moda internazionale di oltre 35 anni, 23 dei quali all’interno del gruppo fondato da Giorgio Armani.
Di origini torinesi, 61 anni con una laurea in Economia e commercio all’università di Torino, ha ricoperto i suoi primi incarichi lavorativi in ambito sales, marketing e brand management presso il gruppo Gft di Torino, azienda licenziataria di Valentino, Dior, Ungaro, Stone Island e dello stesso Armani. Nel curriculum delle sue esperienze lavorative, ci sono anche cinque anni in Fila Sport (gruppo Hdp) come responsabile dello sviluppo del business internazionale.
Ma risale al 2003 il suo ingresso nel gruppo Armani, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, sia presso l’headquarter di Milano sia nelle filiali estere. Marsocci è stato, infatti, direttore commerciale di Armani Collezioni, Ceo della filiale svizzera (ex base logistica/customer service di tutti i mercati esteri), direttore globale delle linee diffusione/wholesale, e per oltre dieci anni nella sede di New York, prima come presidente della Trimil US, joint venture Zegna/Armani, fino al ruolo di Ceo delle Americhe dal 2014 al 2019.
Negli ultimi sei anni, fino ad oggi, è stato, a diretto riporto del signor Armani, il vicedirettore generale e global chief commercial officer del gruppo, sedendo in numerosi board societari, tra cui come presidente della Giorgio Armani Retail e come Ceo/presidente di varie società estere del gruppo. È appassionato di sport, giornalismo, enologia e filosofia.
Armani: Leo Dell’Orco presidente, la sorella Silvana vicepresidente L’ad Marsocci proposto all’unanimità dalla Fondazione Marsocci, si legge, è stato “proposto all’unanimità dalla Fondazione Armani” e “riporterà al CdA presieduto da Leo Dell’Orco e nel quale verrà incaricata Silvana Armani come vicepresidente”.
Tennis, i complimenti di Djokovic a Sinner: "Mi somiglia"
Roma, 16 ott. (askanews) – Jannik Sinner è il giocatore che più gli somiglia, parola di Novak Djokovic alla vigilia del match al Six Kings Slam che mette in palio un posto per la finalissima, e di conseguenza per il ricco montepremi che spetta al vincitore in terra araba. Il serbo, interpellato alla vigilia sul giocatore che maggiormente gli somiglia, non ha avuto dubbi: “Sinner, è chiaro”. Ovvero colui che lo aspetta stasera, dall’altra parte della rete. Nole non ha esitato, quando c’è stato da spiegare i motivi della somiglianza con Jannik: “È magro come me, colpisce molto forte, fa tutto benissimo sul piano strategico e riesce sempre ad essere ovunque. Mi ricorda me nei tempi migliori”. Dichiarazioni che fanno scopa con diversi altri attestati di stima nel passato: Nole si rivede nell’azzurro che lo batte sistematicamente da quasi due anni. Dal quell’indimenticabile incrocio in semifinale di Coppa Davis 2023, quando Sinner salvò tre match point prima di andarsi a prendere la vittoria. I due si sono affrontati anche a Riad durante il multimilionario torneo esibizione dell’anno scorso: l’azzurro ha avuto la meglio in tre set. Jannik, dal canto suo, fa tesoro dei complimenti e ricambia cordialmente. In un’intervista rilasciata durante il torneo arabo, gli hanno chiesto a quali grandi giocatori ruberebbe qualcosa per costruire il tennista perfetto. E il mirino di Sinner è caduto in più di una circostanza sul serbo: “Gli prenderei il rovescio e il gioco di gambe: accelerazioni, velocità, tutto”.
Daniele Novara: stop educazione sessuale a scuola favore a siti porno
Roma, 16 ott. (askanews) – “Ritengo davvero inammissibili questi inceppamenti istituzionali e politici sulla necessità di avere una legge sull’educazione sessuale a scuola, presente in tutti i Paesi europei. L’idea che l’educazione, e in particolare l’educazione sessuale, porti necessariamente verso i temi LGBTQ+ è quantomeno grottesca e finisce col creare una situazione che definirei imbarazzante, per non dover usare termini più pesanti”: così Daniele Novara, pedagogista, direttore del CPP (Centro psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti) e autore di bestseller come “Litigare fa bene”, commenta la proposta governativa di eliminare l’educazione sessuale nelle scuole secondarie di primo grado.
“Questa grave carenza fa invece il gioco dei siti porno, che gongolano nel loro business ormai prevalentemente rivolto proprio ai ragazzini”, prosegue il pedagogista. “Ragazzini che, inconsapevolmente, finiscono per assorbire modelli sessuali terribilmente misogini e l’idea del corpo femminile come un oggetto può condurre a forme estreme di possesso. È un rischio che non si può e non si deve correre”, aggiunge.
“La politica deve intervenire attraverso la scuola, dando ai ragazzi e alle ragazze le informazioni necessarie e possibilità di riflessione e approfondimento. È la scuola il luogo elettivo per questa azione formativa”, sottolinea Novara. “I genitori sono spesso troppo coinvolti emotivamente e non beneficiano di quella distanza che fa parte della comunità scolastica, dove si possono affrontare tematiche senza spiegoni, senza il giudizio genitoriale e senza quell’inevitabile effetto di respingimento che causano mamma e papà quando affrontano il tema della sessualità”, chiarisce.
“La scuola è il luogo a cui la società delega la formazione delle nuove generazioni, l’apprendimento dei basilari per stare bene con se stessi e con gli altri, ma soprattutto per vivere assieme”, conclude Daniele Novara, ricordando che “la base del vivere assieme sono le relazioni affettive e sessuali”.
Santa Cecilia inedita: inaugura con Valchiria in forma scenica
Roma, 16 ott. (askanews) – La nuova stagione 2025/2026 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si apre con una produzione monumentale: dal 23 ottobre il Direttore Musicale dell’Accademia Daniel Harding dirige “Die Walkure” di Richard Wagner, eccezionalmente eseguito in forma scenica con la regia di Vincent Huguet e le scenografie di Pierre Yovanovitch, mentre il light designer è Christophe Forey. I costumi sono firmati dal giovane Edoardo Russo, in collaborazione con la storica sartoria Tirelli Trappetti Costumi. Sul palco, un cast di celebri interpreti wagneriani fra cui Michael Volle, Miina-Liisa Varela, Vida Mikneviciute , Jamez McCorkle e altri ancora.
La Sala Santa Cecilia all’Auditorium Parco della Musica sarà completamente trasformata. L’Accademia di Santa Cecilia è l’unico ente sinfonico fra le fondazioni lirico-sinfoniche nazionali ma in questa occasione si mostra in veste completamente inedita, al di là delle opere in forma di concerto che hanno contraddistinto molte delle ultime stagioni.
Tre le rappresentazioni, il 23 ottobre alle ore 18, il 25 alle ore 15 e il 27 alle ore 18. Con quest’opera sarà inaugurata non solo la nuova stagione, ma anche un nuovo progetto: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia intende rappresentare l’intera la tetralogia wagneriana Der Ring des Nibelungen (L’anello del Nibelungo) presentando ogni anno un’opera a partire da “Die Walkure”: “Siegfried” (2026/2027), “Gotterdammerung” (Il crepuscolo degli dèi, 2027/2028) “Das Rheingold” (2028/2029). Le tre giornate e il prologo della Tetralogia saranno dirette da Daniel Harding, e il progetto si concluderà a settembre 2028. .
L’intera tetralogia è accompagnata dalle scenografie di Yovanovitch, il quale in una recente intervista ha commentato la sua duplice anima da designer di interni e set designer operistico: “Nel mio lavoro di architetto cerco di creare ambienti tranquilli in cui ci si senta in pace, mentre l’opera mi dà la possibilità di essere eccessivo, di sognare e di provare emozioni forti. Nell’opera tutto contribuisce a raccontare una storia. Il mio compito è cercare un filo conduttore per delineare questa storia”. .
Sarà per Daniel Harding la prima occasione per confrontarsi con la Tetralogia, prima d’ora da lui mai diretta, ma soprattutto sarà l’occasione di rivedere a Roma una produzione che, in forma scenica, è assente dal 1961. Risale infatti a quell’anno l’ultima rappresentazione scenica del ciclo del Ring nella capitale. La prima e unica esecuzione integrale della Tetralogia nella storia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia fu invece diretta da Giuseppe Sinopoli tra il 1988 e il 1991 – un’opera l’anno – ma in forma di concerto. .
Pescara, Open Fiber inaugura l’Edge Data Center
   
Pescara, 16 ott. (askanews) – Open Fiber ha inaugurato a San Giovani Teatino, alle porte di Pescara, il nuovo Edge Data Center una delle prime strutture che contribuiranno nel breve alla realizzazione di un progetto esteso a livello nazionale. Con questo Data Center, Open Fiber mette in campo risposte concrete alle esigenze di imprese, pubbliche amministrazioni, operatori ICT e startup innovative. Abbiamo parlato con Andrea Lazzaroli, Responsabile Marketing Mercato Business Open Fiber:
“Fa parte della missione che ci stiamo dando come Open Fiber, che quella di portare e di abilitare servizi innovativi sul territorio. Questo vuol dire che oltre alla fibra con cui arriviamo su quasi tutti i comuni, uniamo anche la capacit di archiviazione ed elaborazione dei dati. Diciamo che con questo progetto Open Fiber in grado di dare una soluzione end-to-end alle imprese ed alle pubbliche amministrazioni che possono contare sia su reti di raccolta che su dei siti dove poter elaborare ed archiviare dati per poi trasportarli, se necessario, a livello nazionale”.
Conferenza stampa di inaugurazione che si svolta alla presenza di Nicola Commito, dirigente Servizio “Attrazione Investimenti e Internazionalizzazione” Regione Abruzzo, Lorenzo Dttoli, Presidente di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, Marco Pasini, Responsabile Technology Area Centro di Open Fiber, Maurizio Goretti, Amministratore Delegato Namex e Milko Ilari, Head of Southern Europe RETN. E presenti all’evento molti imprenditori abruzzesi che potranno beneficiare dei servizi abilitati dall’edge data center. Abbiamo poi parlato con Emilio Nasuti, imprenditore nel settore clinico:
“Questo importantissimo per la nostra azienda, perch una interconnessione di dati. Noi stiamo su un territorio abbastanza vasto, siamo ubicati su sei regioni. Un gruppo di cliniche, quindi di conseguenza tutto quello che viene veicolato velocemente, dalla telemedicina alle refertazioni, questo sistema non pu che agevolarci e rendere pi facile ai nostri operatori di interconnettersi e velocizzare tutto quello che oggi facciamo in sanit”.
L’iniziativa si inserisce nella prima fase del piano nazionale di Open Fiber per la realizzazione di una rete di Edge Data Center distribuiti, gi operativi a Roma, Milano e Pescara, e destinati a crescere progressivamente fino a comprendere decine di siti interconnessi in tutto il Paese. Una rete diffusa, resiliente e sostenibile che accompagner l’Italia nel percorso verso la piena digitalizzazione e l’adozione delle tecnologie di prossima generazione.
M.O.,Avs: Governo ci convochi su missione Italia a Gaza,discutiamone
Roma, 16 ott. (askanews) – “Prima di chiedere un voto unanime Tajani venga in Parlamento a spiegare come intende costruire una prospettive di pace a Gaza”. Lo ha detto Nicola Fratoianni, di Avs, in conferenza stampa alla Camera, a proposito dell’appello del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su una posizione unitaria del Parlamento sulla missione in Medio oriente.
“Se ci sono le condizioni per una missione di pacificazione e stabilizzazione nell’ambito di un mandato chiaro dell’Onu, con regole di ingaggio ben definite e il pieno coinvolgimento degli attori locali, noi siamo pronti a discutere”, ha spiegato.
Dal canto suo Angelo Bonelli, leader dei Verdi ha sottolineato la necessità di regole di ingaggio chiare da parte dell’esercito israeliano. “Il governo non può fare un appello generico all’unità, c’è la questione del ruolo di Idf, che senza alcun problema, ha bombardato le postazioni Unifil in Libano. Il governo ci chiami, ci convochi e discutiamone, noi siamo responsabili ma deve darci delle informazioni. Non bastano i punti generici del piano Usa”, ha sottolineato Bonelli.
Governo, Conte: Le Pen invidia a Meloni il Pnrr che lei non voleva
Roma, 16 ott. (askanews) – “La leader della destra francese Marine Le Pen ammette di invidiare una cosa a Meloni. Le misure su sicurezza e immigrazione? No. Le misure su tasse e stipendi? No. ‘La cosa che forse le invidio – dice Le Pen – è l’enormità del piano di rilancio che ha riguardato l’Italia e che noi, la Francia, andremo a pagare. Con 240 miliardi di Pnrr ricevuti dall’Unione europea è più semplice'”. Lo ha scritto su Facebook il leader del M5S, Giuseppe Conte.
“Insomma – ha aggiunto – la destra francese a Meloni invidia solo quello che Meloni non ha fatto. Chissà se sa che mentre il mio Governo lottava per ottenere quegli oltre 200 miliardi in Europa, Meloni ci dava dei criminali in Italia e faceva votare ‘astensione’ ai parlamentari di Fratelli d’Italia. Oggi in Italia gli unici cantieri aperti e gli unici investimenti in corso sono proprio grazie a quei soldi: per scuole, strade, asili, strutture sanitarie”.
“Senza quei soldi saremmo in piena recessione, con un segno meno (-0,5%). E la cosa più preoccupante è che li stiamo perdendo perché li spendono con enorme ritardo: la corsa è solo per il Riarmo”, ha concluso l’ex premier.
Francia, Lecornu sfugge alla prima mozione di sfiducia per 18 voti
Roma, 16 ott. (askanews) – Sébastien Lecornu sfugge alla prima mozione di sfiducia per 18 voti. Il primo ministro francese non verrà destituito oggi. La prima mozione di sfiducia presentata da La France Insoumise (Lfi), quella con le maggiori probabilità di approvazione, non è stata adottata dai deputati. Ha ricevuto solo 271 voti, al di sotto della maggioranza assoluta di 289 seggi richiesta per la sua approvazione.
Il primo ministro francese Sebastien Lecornu ha risposto a Marine Le Pen all’Assemblea Nazionale, prima del voto sulle due mozioni di censura. Accusato di aver eluso il popolo e le elezioni, Lecornu ha ribadito che la rappresentanza parlamentare avrebbe “censurato o confermato” il suo governo questa mattina.
Marine Le Pen è stata “sconfitta” alle elezioni presidenziali del 2017 e del 2022, ha insistito. “Questo è ovviamente il momento della verità. Vogliamo l’ordine repubblicano con dibattiti in Assemblea Nazionale, o vogliamo il disordine?”, ha chiesto.
“La storia, in ogni caso, giudicherà molto severamente queste manovre politiche in cui il podio dell’Assemblea Nazionale è stato confuso, in sostanza, con una piattaforma pubblicitaria”, ha aggiunto prima di lanciare un appello ai parlamentari: “Non tenete in ostaggio il bilancio nazionale e il bilancio della Previdenza Sociale”, riferimento alla legge finanziaria 2026 che deve essere discussa dal parlamento la prossima settimana.
Fao, Meloni: l’Italia rafforza sovranità alimentare del continente africano col Piano Mattei
Roma, 16 ott. (askanews) – “Lieta di aver preso parte oggi al World Food Forum della FAO in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e degli 80 anni dalla fondazione dell’Onu. L’Italia ha sempre creduto nel diritto umano universale all’alimentazione”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Il Santo Padre ci ha oggi ricordato che ‘raggiungere l’obiettivo fame zero sarà possibile solo se ci sarà la volontà reale di farlo’. Sono fiera di confermare e sottolineare l’impegno dell’Italia nel rafforzare la sovranità alimentare del continente africano tramite il Piano Mattei che coniuga lo sforzo pubblico con investimenti privati in partenariati paritari con le nazioni africane”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo oggi alla conferenza alla Fao per la Giornata mondiale dell’alimentazione, ha chiesto di aprire il valico di Rafah per portare “centinaia di tir” a sostegno al popolo di Gaza.
Bisogna “fare di più” contro la fame. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo alla Fao ala Giornata mondiale dell’alimentazione.
“Dobbiamo trasformare l’onore di ospitare la Fao in azione. La lotta contro la fame deve essere una priorità”, ha detto Tajani e citando il Papa ha aggiunto che bisogna “fare di più”. “E’ un diritto innato nell’uomo, il diritto a mangiare, il diritto alla vita”, ha detto ancora.
Fao, Meloni: Italia rafforza sovranità alimentare col Piano Mattei
Roma, 16 ott. (askanews) – “Lieta di aver preso parte oggi al World Food Forum della FAO in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e degli 80 anni dalla fondazione dell’Onu. L’Italia ha sempre creduto nel diritto umano universale all’alimentazione”. Lo scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Il Santo Padre ci ha oggi ricordato che ‘raggiungere l’obiettivo fame zero sarà possibile solo se ci sarà la volontà reale di farlo’. Sono fiera di confermare e sottolineare l’impegno dell’Italia nel rafforzare la sovranità alimentare del continente africano tramite il Piano Mattei che coniuga lo sforzo pubblico con investimenti privati in partenariati paritari con le nazioni africane”.
Gabry Ponte tornerà a far ballare con "San Siro Dance 2026″
Milano, 16 ott. (askanews) – Dopo il concerto evento dello scorso giugno, che lo ha incoronato primo dj ad esibirsi allo Stadio San Siro con uno show sold out da 56 mila presenze, Gabry Ponte tornerà a far ballare il tempio dello sport e della musica live di Milano con “San Siro Dance 2026” powered by RTL 102.5, in programma sabato 27 giugno 2026. I biglietti saranno disponibili in pre-sale per il Fanclub dalle ore 11:00 di domani, venerdì 17 ottobre, in pre-sale My Live Nation dalle ore 11:00 di lunedì 20 ottobre su www.livenation.it e in general sale dalle ore 11:00 di martedì 21 ottobre.
Gabry Ponte, il deejay-producer italiano più ascoltato al mondo, sarà ancora una volta protagonista assoluto di una serata imperdibile che catapulterà i fan in una nuova grande festa all’insegna delle sue hit che hanno lasciato e continuano a lasciare un segno nella storia della musica dance. La scaletta sarà un susseguirsi continuo di grandi successi, dai più recenti – con cui ha collezionato due dischi di diamante – fino alle hit intramontabili che lo hanno reso un’icona internazionale, per dare vita a uno show (co-prodotto da Gekai On Stage e Live Nation) unico nel suo genere.
Con lo storico live di quest’anno a San Siro, è entrato di diritto nella ristrettissima cerchia di DJ capaci di riempire uno stadio con un headlining show, unendosi a Tiësto, David Guetta, DJ Snake e Alok.
Questo importante traguardo, che si prepara adesso a replicare nel 2026, arriva dopo la pubblicazione a gennaio 2025 di “Tutta L’Italia”, brano scelto come colonna sonora ufficiale della 75esima edizione del Festival di Sanremo e con cui ha partecipato all’Eurovision Song Contest 2025 di Basilea, rappresentando la Repubblica di San Marino.
L’artista, che conta attualmente 3 dischi di Diamante, 50 di Platino, 29 d’Oro, e oltre 6 miliardi di stream complessivi su tutte le piattaforme, vanta una nomination ai Grammy – nel 2001 con “Blue (Da Ba Dee)” nella categoria Best Dance Recording – e numerose collaborazioni con artisti internazionali come Tiësto, Steve Aoki, Pitbull, Sean Paul, Train e molti altri. Anche la sua attività live è molto intensa: si è infatti esibito nei famosi festival Tomorrowland, Tomorrowland Brasil, Moon & Stars Festival, e in venue leggendarie come il Circo Massimo di Roma e il superclub Ushuaïa di Ibiza; nel 2024 ha inoltre celebrato i suoi 25 anni di carriera con un tour completamente sold out nelle arene italiane.
Dopo il tutto esaurito dello scorso giugno, con “SAN SIRO DANCE 2026” powered by RTL 102.5, Gabry Ponte è pronto a trasformare nuovamente lo Stadio San Siro di Milano nella più grande dancefloor italiana.
Regolamento della 76ª edizione del Festival di Sanremo con 26 big
Milano, 16 ott. (askanews) – “Scala Reale” per Carlo Conti che, il prossimo febbraio, raggiungerà il traguardo delle 5 edizioni in qualità di direttore artistico e conduttore. Il Regolamento della 76ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo – che andrà in onda, in diretta su Rai 1, dal 24 al 28 febbraio 2026 – è online da oggi, giovedì 16 ottobre. Vista la formula vincente dello scorso anno, saranno davvero essenziali le novità: 26 i Big in gara; poi, l’accesso di diritto nella categoria “Nuove Proposte” di 2 artisti provenienti da “Area Sanremo”, che si aggiungeranno ai 2 selezionati durante la finale di “Sanremo Giovani” del 14 dicembre, in onda su Rai 1. Di nuovo tre le giurie che voteranno gli artisti in gara: Televoto del pubblico; Giuria della Sala Stampa, Tv e Web; Giuria delle Radio, con un peso percentuale rispettivamente del 34, 33 e 33%. Passando all’analisi delle singole serate, nella prima (il martedì) si esibiranno i 26 Big/Campioni e le canzoni verranno votate dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web. Durante la seconda (il mercoledì) si esibiranno 13 Big/Campioni, votati dal pubblico – attraverso il Televoto – e dalla Giuria delle Radio, ciascuno con un peso pari al 50 %. Per la categoria Nuove Proposte, i 4 artisti saranno suddivisi in due coppie ed ogni coppia si esibirà in una sfida diretta. Gli artisti saranno giudicati dal pubblico con il Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio. I due artisti vincitori delle sfide accederanno alla Terza serata. Stesse modalità nella terza serata (il giovedì) per i Big/Campioni; per le Nuove Proposte avrà luogo la sfida finale tra i due artisti che hanno avuto accesso alla serata, la canzone più votata dal Televoto, dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web e dalla Giuria delle Radio sarà proclamata vincitrice della categoria. Confermata la serata delle “Cover” al venerdi, con vincitore: i Big, affiancati da un artista ospite, re-interpreteranno un brano edito italiano o internazionale e le votazioni di questa gara non influiranno sul risultato finale del Festival. Le cover saranno valutate da tutte e tre le giurie. Nella finalissima della quinta ed ultima serata (il sabato) verranno eseguite tutte le 26 canzoni dei Big/Campioni in gara, votate dalle tre Giurie. Il risultato di questa votazione si assemblerà con quello delle precedenti serate (tranne quella delle “Cover”), al fine di determinare una classifica delle canzoni/Artisti. Nuova esibizione e votazione per le prime 5 canzoni classificatesi. Il risultato andrà ad aggiungersi a quello complessivo delle precedenti al fine di determinare una nuova classifica riferita alle 5 canzoni/Artisti attribuendo così la palma di vincitore della 76ª edizione del Festival della Canzone Italiana. Si rafforza, dunque, il “fil rouge” che lega Carlo Conti al Festival e alla musica con le canzoni al centro dello spettacolo, la sperimentazione di nuovi linguaggi musicali, la ricerca di nuovi talenti. Il tutto legato dal suo modo elegante e dinamico di concepire un grande evento televisivo con lo stesso spirito di sempre: “Tutti, Ma Davvero Tutti, Cantano Sanremo!” Il regolamento completo all’indirizzo: www.sanremo.rai.it.
Identificati gli ultimi corpi degli ostaggi consegnati da Hamas. Israele: devono essere restituiti tutti
Roma, 16 ott. (askanews) – Le autorità israeliane hanno identificato i corpi dei due ostaggi deceduti nella Striscia di Gaza riconsegnati ieri sera da Hamas: lo ha reso noto l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahuin un comunicato.
“A seguito del completamento del processo di identificazione da parte del Centro Nazionale di Medicina Legale, in collaborazione con la Polizia Israeliana e il Rabbinato delle Idf, i rappresentanti delle Idf hanno informato le famiglie degli ostaggi Inbar Haiman e Muhammad el-Atrash, che i loro cari sono stati restituiti ad Israele e che la loro identificazione è stata completata”, si legge nella nota. Inbar Haiman, 27 anni, era l’ultima donna ancora a Gaza, Muhammad el Atrash era un sergente maggiore, 39 anni.
Haiman era stata assassinata al festival musicale Nova vicino a Reim il 7 ottobre 2023 e il suo corpo era stato portato a Gaza, secondo l’Idf che cita informazioni di intelligence. La sua morte è stata dichiarata ufficialmente nel dicembre 2023. El Atrash, padre di 13 figli, era stato ucciso mentre combatteva contro i militanti di Hamas la mattina dell’attacco, e anche il suo corpo era stato rapito e trasferito nella Striscia, sempre secondo l’esercito. Era stato dichiarato ufficialmente morto nel giugno 2024.
L’Ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, in un comunicato, ha affermato che il governo “condivide il profondo dolore delle famiglie Haiman ed el-Atrash e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti”. “Il governo e l’intero sistema di sicurezza nazionale israeliano sono determinati, impegnati e lavorano instancabilmente per riportare in patria tutti gli ostaggi caduti e dargli degna sepoltura”, ha aggiunto.
Hamas ha consegnato a Israele nove dei 28 corpi di ostaggi israeliani, tutti quelli che a suo dire era possibile localizzare in tempi brevi. “Hamas deve adempiere ai propri obblighi nei confronti dei mediatori e restituire i corpi degli ostaggi come parte dell’attuazione dell’accordo: non scenderemo a compromessi su questo punto e non risparmieremo alcuno sforzo finché non restituiremo tutti gli ostaggi caduti, fino all’ultimo”, ha sottolineato l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahuin in un comunicato.
Un alto consigliere americano ha dichiarato, in merito al ritardo nella restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti da parte di Hamas, che “non siamo ancora al punto di ritenere che l’accordo sia stato violato”. In un briefing con i giornalisti, riporta Haaretz, ha aggiunto che se la questione non verrà risolta, costituirà una violazione dell’accordo di cessate il fuoco.
Un altro alto responsabile statunitense ha affermato che “Hamas ha fatto la cosa giusta restituendo vivi tutti i 20 ostaggi in un colpo solo”, aggiungendo che gli Stati Uniti intendono chiedere ai civili di Gaza di aiutarli a localizzare i corpi in cambio di un risarcimento economico.

















































