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Fmi, la vice direttrice Gopinath lascerà dal primo settembre

Roma, 22 lug. (askanews) – La vice direttrice del Fondo monetario internazionale, Gita Gopinath lascerà la carica dal primo settembre. Lo ha annunciato la stessa economista indo statunitense con un messaggio su X, aggiungendo che tornerà alla sua attività accademica rientrando all’Università di Harvard.

Secondo il Financial Times, la mossa spiana la strada una nomina per la seconda posizione del Fmi da parte degli Stati Uniti.

Nei mesi passati, il segretario al Tesoro, Scott Bessent aveva espresso crescente insoddisfazione per le politiche portate avanti sia dal dallo stesso Fmi, sia dalla sua istituzione gemella di Washington, la Banca mondiale, affermando che avevano perso il riferimento sulle loro missioni originali per sbilanciarsi su tematiche come clima o “parità di genere”, che non appartengono ai loro mandati.

L’amministrazione Trump non ha ancora fornito un nominativo di un possibile candidato per rilevare la carica. (fonte immagine: IMF).

Bce, lieve stretta banche su prestiti a imprese, domanda debole

Roma, 22 lug. (askanews) – Nelle ultime settimane mediamente le banche dell’area euro hanno lasciato quasi invariati i criteri per l’erogazione di prestiti alle imprese, mentre hanno effettuato alcuni inasprimenti sulle famiglie, in particolare sul credito al consumo e meno per i mutui, per cui la domanda resta forte. La richiesta di prestiti delle imprese invece continua a risultare debole, secondo l’ultima rilevazione (Bank lending survey) effettuata dalla Banca centrale europea.

Il sondaggio avviene ogni tre mesi, in quest’ultimo caso si è svolto tra il 13 giugno e il 1 luglio coinvolgendo un totale di 155 tra banche e istituti di credito operanti nell’area valutaria.

Viene chiesto alle banche se abbiano inasprito o allentato i criteri per la concessione di prestiti, le loro valutazioni sulla dinamica di domanda e le loro previsioni per i mesi futuri.

La quota di banche che ha riportato inasprimenti sul credito alle imprese si è limitata al 5%, per i mutui al 2% mentre per il credito al consumo alle famiglie 11% di banche hanno riferito di strette.

A rendere prudenti le banche sulle concessioni è sempre la percezione di rischi collegata alle prospettive generali dell’economia. Secondo la Bce, per il terzo trimestre le banche si attendono una dinamica complessivamente invariata per le imprese, un lieve allentamento sui mutui alle famiglie e un ulteriore inasprimento sul credito al consumo.

Milano, un ciclo si è chiuso: Sala imbalsamato è un problema

Il discorso pronunciato da Beppe Sala è stato al di sotto di ogni ragionevole pessimismo sulle sue capacità politiche, di certo inversamente proporzionali alle sue proclamate doti manageriali. Ha pensato a difendere se stesso, officiando in silenzio il rito malinconico delle dimissioni dell’assessore Tancredi.

La discontinuità dell’assessore

Tancredi, in un passaggio quasi casuale, ha sostenuto che la gestione urbanistica è sempre andata avanti, correggendosi: segno, a suo dire, che la discontinuità auspicata – anche dal Pd – è già in atto. Davvero? Sarebbe interessante capire rispetto a quali scelte politiche e a quali giunte si sarebbe prodotta la rivendicata discontinuità, dal momento che la guida amministrativa di Milano è da lungo tempo saldamente nelle mani del Pd e dei suoi alleati.

Il silenzio dei cattolici di sinistra

Colpisce il silenzio degli esponenti cattolici di sinistra, in particolare degli eletti in Consiglio comunale. Un silenzio che ha una sola ragione forte: l’idea cioè che lo sviluppo di Milano necessiti — oggi più che mai, anche alla luce delle inchieste in corso — di maggiore solidarietà ed equità sociale.

Una posizione suggestiva ma generica. Sembra evocare un sillogismo ambiguo, secondo cui se l’innovazione produce sviluppo, e lo sviluppo genera ricchezza, allora quello stesso sviluppo è giusto in quanto risponda alla domanda delle fasce più deboli della città (tanti milanesi non possono permettersi affitti fuori controllo). Si tratta, in realtà, di una via di fuga: una miscela di moralismo e pragmatismo che evita di affrontare il vero nodo politico, cioè un’urbanistica lasciata in balìa degli animal spirits del mattone. La politica è scavare nelle cose, per capirle e per cambiarle.

 

Sala resiste, ma il quadro politico si incrina

Il sindaco ha deciso di andare avanti, ma il contesto che gli consente di reggere – con al centro un Pd smarrito e senza idee – è fragile. La maggioranza è “compatta” solo nominalmente: le tensioni, soprattutto tra gli ambientalisti, sono forti e visibili.

Pensare che il primo cittadino possa proseguire tranquillamente, fino alla scadenza naturale del 2027, non è molto realistico.

Infine, i riformisti: dentro e fuori del Pd cantano vittoria, convinti di aver difeso una linea e un assetto di governo. Fanno finta però di ignorare che questa vittoria è esposta all’erosione di un dibattito destinato a inasprirsi, man mano che le operazioni giudiziarie faranno il loro corso.

Quando scoppia una crisi, è sempre un errore rispondere con mezze misure. Quanto prima Sala si convincerà a dimettersi, tanto prima sarà possibile ricostruire una proposta di sviluppo nella solidarietà, parlando un linguaggio nuovo davanti al corpo elettorale. Un Sala imbalsamato a Palazzo Marino non è il massimo della fortuna per Milano.

Quando l’avversario è solo un nemico. La lezione dei democristiani

Tra i tanti meriti che non passano di moda della grande lezione storica e politica della Democrazia Cristiana, e dei democristiani, vi è indubbiamente quello del rispetto degli avversari politici.

Se la tradizione della sinistra italiana — e non solo di quella comunista e gramsciana — si è caratterizzata nel corso dei decenni per l’accanimento contro l’avversario, visto sempre e solo come un nemico da delegittimare moralmente e abbattere politicamente, la prassi concreta dei cattolici democratici, popolari e sociali è sempre stata, al contrario, quella di considerare l’avversario come un interlocutore da battere nel confronto democratico.

Il rispetto dellavversario come stile politico

Un confronto anche duro e spietato, certo, ma attraverso gli strumenti della democrazia parlamentare e del voto. Al riguardo, non dobbiamo stupirci se oggi il campo della sinistra italiana — e, lo ripeto, non solo quello di derivazione comunista — continua a individuare nella controparte politica un nemico da criminalizzare.

Un fatto che non riguarda solo la sub-cultura grillina — ieri come oggi, una costante — ma che ormai accomuna l’intera area della sinistra, nelle sue varie espressioni: culturale, accademica, giornalistica, editoriale, televisiva e, soprattutto, giudiziaria.

Il caso Donat-Cattin: un nemico da eliminare

Certo, l’attacco personale non è affatto una novità nella politica italiana. Per fare un solo esempio concreto tra i molti che si potrebbero citare, è appena sufficiente ricordare il “trattamento” che fu riservato per svariati lustri al leader della sinistra sociale nonché statista della Dc, Carlo Donat-Cattin, lungo quasi tutto l’arco della sua militanza politica e istituzionale, da parte della galassia comunista dell’epoca.

Una gragnola di insulti, di attacchi personali e politici, di contumelie di ogni genere che lo individuavano come “Ministro dei lavoratori” da eliminare a tutti i costi. Al punto che la dirigenza comunista pose addirittura un veto politico e morale alla sua partecipazione ai governi di solidarietà nazionale.

Un’operazione che fu sventata solo grazie all’intervento autorevole e magistrale di Aldo Moro.

Quel “trattamento”, come ovvio, non fu riservato solo a Donat-Cattin, ma anche a molti altri leader democristiani, sebbene con minore virulenza e aggressività. Non dobbiamo quindi stupirci se la criminalizzazione politica e l’attacco personale continuano a essere una costante anche nell’attuale geografia politica. Un monopolio quasi genetico della sinistra italiana, ma che purtroppo oggi lambisce anche alcuni settori della destra.

La modernità del metodo democristiano

Ed è proprio alla luce di queste considerazioni — peraltro note e confermate dalla storia — che si torna alla riflessione iniziale: la bruciante attualità e modernità del metodo, della cultura e dello stile “democristiano”.

Perché, forse, è anche il caso di ricordare che quel metodo, quella cultura e quello stile rispondono a un sistema di valori che affonda le radici nella Costituzione repubblicana.

E, a volte, chi rispetta la Costituzione, i suoi valori e i suoi principi sono proprio quelli che non ne sbandierano quotidianamente la fedeltà, e soprattutto non impartiscono lezioni agli altri, accusandoli di alto tradimento o di incoerenza permanente e strutturale.

La parola spezzata

“In principio era il Verbo.” Con queste parole il Vangelo di Giovanni apre uno dei testi più letti, studiati e dimenticati della storia. La parola — nella sua forma più alta — è principio, legame, creazione. È su di essa che si fonda ogni civiltà: sulla capacità di nominare, raccontare, tramandare.

Ma oggi, cosa ne è della parola?

Viviamo in un tempo che consuma parole. Ne produce in quantità vertiginosa: parole dette, scritte, rilanciate, commentate, dimenticate. Ma tra le righe di questo incessante scambio, qualcosa si è incrinato. La parola — che per secoli ha legato l’uomo alla verità, alla memoria, all’altro — oggi vacilla. Si alleggerisce. Si svuota.

Non è solo questione di stile o di lessico. È qualcosa di più profondo. La parola ha perso il suo peso. È diventata strumento di reazione, di affermazione, di visibilità. Non si cerca più ciò che è vero, ma ciò che funziona. Il linguaggio si è fatto superficie. Non guida più verso l’interiorità.

In questa crisi diffusa, c’è un segno che colpisce più di altri: la trasformazione del linguaggio delle ragazze. Un linguaggio che una volta custodiva la tenerezza, la misura, la cura — anche nel conflitto. Oggi si è fatto spesso duro, impaziente, acceso. Perfino volgare. E non nel senso sporadico dell’espressione colorita, ma come scelta costante, come cifra dell’identità.

Quando a farsi volgare è il linguaggio femminile, la ferita non è solo linguistica. È culturale. È sociale. Il femminile, che ha storicamente abitato la parola come spazio di ascolto, di connessione, di protezione, si piega al registro della risposta aggressiva, del sarcasmo, dell’eccesso. E in questo passaggio si spezza qualcosa che riguarda tutti.

Perché non è solo la voce delle donne a cambiare: è il modo in cui una civiltà concepisce il parlare, il vivere insieme, il trasmettere ciò che conta.

La volgarità — soprattutto quando si fa sistematica — non è liberazione. È una forma di impoverimento. Non denuncia un’autorità ingiusta, non svela un’autenticità profonda. Al contrario, rivela una ferita muta, un vuoto che la parola non riesce più a colmare. Dove tutto può essere detto, nulla ha più valore. Dove nulla è custodito, tutto si espone. E ciò che si espone troppo, finisce per consumarsi.

Ma non è con il moralismo che si risponde a questa ferita. È con il silenzio pensoso, e con una domanda più alta: che tipo di parola vogliamo abitare? Che tipo di voce vogliamo trasmettere?

Non si tratta di tornare indietro, ma di andare più a fondo. Di ritrovare parole che siano scelte, non solo gettate. Parole che non feriscano per abitudine, che non semplifichino per comodo. Parole che facciano spazio alla realtà, e non la travolgano.

Ogni parola vera partecipa, in modo fragile, del mistero della Parola che si è fatta carne.

Non nasce solo dalla vita vissuta, ma da un ascolto che precede, da una presenza che si dona.

Una parola vera non si limita a dire: accoglie, apre, risana. È fragile, ma non vuota. È forte, ma non gridata.

Abbiamo bisogno di parole nuove. O forse no — di parole antiche, ma pronunciate di nuovo. Con rispetto. Con consapevolezza. Con una cura che sia, già di per sé, forma di amore.

Perché in ogni epoca la parola dice qualcosa anche dell’anima collettiva.

E quando la parola si spezza, è il legame tra noi che si frantuma.

Le parole vere non restano suono: si fanno carne, gesto, legame.

E in un mondo che parla troppo e ascolta poco, forse la prima forma di verità è questa: dire solo ciò che siamo disposti a incarnare.

Gli acquedotti e i martiri: la Roma di Biondi tra storia e memoria cristiana

Se i greci sedussero il mondo con la filosofia e con la finezza della loro arte, i romani incantarono i popoli da loro assoggettati con la magia delle opere idrauliche. Ottocento chilometri di condotti, arcate, tubature, per portare l’acqua potabile nelle case, nelle terme e negli anfiteatri (ottanta fontane dissetavano gli spettatori dei combattimenti con le belve nel Colosseo). La maestosità degli acquedotti che sorgevano nei territori annessi e la incredibile, millimetrica precisione delle pendenze studiate dagli ingegneri romani, suscitavano ammirazione e meraviglia fra tutte le genti dell’impero, dalla Francia all’Algeria, dalla Spagna alla Palestina.

Di acqua, tecnologia e potere al tempo dei Cesari narra l’ultimo romanzo di Paolo Biondi: Roma, limpero dellacqua, (Bari, Edizioni Di Pagina, 2025, pagine 136, euro 15). Il protagonista principale è un personaggio davvero esistito, Giulio Sesto Frontino, curator acquarum, ovvero sovrintendente agli acquedotti romani sotto l’imperatore Nerva, alla fine del primo secolo dopo Cristo.

Frontino redasse un rapporto accurato e appassionato sullo stato degli acquedotti, documento che è arrivato fino a noi; dovette combattere con gli allacci abusivi e con le dispersioni idriche, problematiche non molto diverse da quelle che, duemila anni dopo, nonostante gli sbandierati progressi, devono affrontare le aziende preposte al buon utilizzo delle condotte.

Come nei precedenti romanzi di Biondi (citiamo Livia, I segreti dellAra Pacis, Il Testimone) la trama è solo un pretesto per condurre il lettore nella vita quotidiana della Roma antica. Tra i giochi gladiatori e le alte mura della Suburra, lotte di potere e circoli raffinati di letterati.

Il prefetto delle acque non è l’unico personaggio storico che riprende vita nelle pagine del romanzo. C’è il poeta Marziale (alcuni suoi dialoghi sono tratti da testi originali, accuratamente tradotti dal latino), c’è lo storico Tacito e c’è Plinio il giovane che racconta la morte dello zio, Plinio il vecchio, ucciso (lo sapevate?) da esalazione tossiche mentre cercava di salvare persone dalla spaventosa eruzione del Vesuvio.

Sono gli anni della massima espansione dell’impero. Anni in cui i primi discepoli di Gesù sbarcano a Roma, tra conversioni sorprendenti, tradimenti e persecuzioni. Nello svolgimento degli eventi fanno la loro comparsa anche Pietro, il primo papa, e Giovanni, l’evangelista. Una delle virtù dei romanzi di Biondi è quella di farci scoprire, en passant (ma non a caso), luoghi cari alla memoria cristiana, sebbene poco noti agli stessi romani dei nostri tempi. Come Forum novum, antico municipio romano nella Sabina dove, basandosi su fonti di consolidata tradizione, l’autore racconta dell’eco ancora viva, al termine del primo secolo, delle visite di san Pietro a una famiglia di novelli convertiti, gli Aureli Ursaci: in quel luogo (dove sorgeva un immancabile acquedotto) ora si può ammirare lo stupendo santuario di Santa Maria in Vescovio, che di quel passaggio di san Pietro custodisce il ricordo.

In un altro capitolo, nella trama del romanzo entra anche lo scampato martirio di san Giovanni a Roma: per ordine di Domiziano il «grande pesce» — così era chiamato l’evangelista nella satira di Giovenale — fu immerso nell’olio bollente ma ne uscì miracolosamente illeso. Un’antica chiesetta in via di Porta latina, dedicata proprio a san Giovanni «in Oleo», ricorda il misterioso episodio, attestato anche da san Girolamo. Dopo aver letto il libro viene voglia di visitare, e dire una preghiera, in questi luoghi che ci affezionano ancor più alla storia dei primi cristiani. Un ulteriore motivo per cui ringraziare Paolo Biondi e le sue opere.

Regionali, nuovo vertice maggioranza ma non a Palazzo Chigi

Roma, 21 lug. (askanews) – E’ confermato, ma non si tiene a Palazzo Chigi, il vertice di maggioranza per sciogliere il nodo delle candidature alle prossime regionali.

Sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che il ministro degli Esteri Antonio Tajani, infatti, hanno lasciato la sede della Presidenza del Consiglio intorno alle 20. Top secret il luogo dell’incontro, a cui partecipano anche l’altro vice premier Matteo Salvini e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi.

“Dobbiamo lavorare per vincere le elezioni, per avere i migliori candidati possibili. Da parte di Forza Italia c’è la massima disponibilità, l’unità del centrodestra è fondamentale. Andremo insieme in tutte quante le Regioni, quindi da questo punto di vista non vedo particolari difficoltà”, aveva detto nel pomeriggio Tajani, anticipando che “si parlerà di nomi, vedremo. Forza Italia ha i suoi nomi, le sue proposte e le sue idee”.

Dopo la riunione della settimana scorsa, terminata senza un’intesa, anche l’incontro di oggi – secondo diverse fonti della maggioranza – non dovrebbe essere risolutivo per sciogliere il ‘nodo’ del candidato in Veneto (da cui dipende il ‘puzzle’ complessivo delle Regioni al voto).

Intanto oggi il presidente uscente delle Marche Francesco Acquaroli, che sarà ricandidato, ha stabilito la data del voto: le urne saranno aperte il 28 e 29 settembre prossimi.

A Milano Sala va avanti: "le mie mani sono pulite". Pd: si riparta

Milano, 21 lug. (askanews) – Va avanti, la giunta Sala. Il sindaco rivendica “le mani pulite” e le “scelte progressiste” compiute in questi anni, ed enuncia gli obiettivi dei prossimi due anni: “Se la maggioranza c’è, e c’è, io ci sono”. Il Pd incassa la disponibilità del sindaco, e assicura: “Rilanciamo, innovando come è nel nostro Dna”. A cadere è solo l’assessore Giancarlo Tancredi, che si dimette e si toglie diverse sassolini dalle scarpe: “La discontinuità che si chiede era già in atto, serviva il capro espiatorio”.

La decisione di restare Sala la annuncia solo al termine di un intervento lungo circa mezz’ora. Prima il sindaco ha voluto rivendicare innanzitutto la sua onestà: “Tutto ciò che ho fatto nell’arco delle due sindacature si è sempre ed esclusivamente basato su ciò che ritengo essere l’interesse dei cittadini. In tutto ciò che ho compiuto nel mio mestiere di sindaco non esiste nessuna azione a mio personale vantaggio: le mie mani sono pulite”. Ma anche sul piano politico, Sala ha difeso le scelte fatte: le risposte ai “problemi strutturali” di una “città che si sta facendo metropoli” sono state sempre “decisamente progressiste”, con l’obiettivo di “far crescer Milano su una strada che tenga insieme le ragioni dello sviluppo e il sostegno a chi fa fatica”.

Dunque “dobbiamo essere orgogliosi del nostro percorso. I bilanci li abbiamo fatti assieme, e le scelte le abbiamo fatte assieme, nel segno delle altre grandi città governate dal centrosinistra. Non è così? Pensiamoci. Si dice che abbiamo lasciato troppo spazio agli interessi immobiliari privati, ma la vicenda Pirellino dice il contrario. Abbiamo speso un miliardo di euro in serizi sociali. Si può fare di più? Si deve sempre fare di più, e guai a chi si sottrae a questo dibattito”. E allora raccoglie le nuove priorità del Pd: “Dobbiamo far sì che i prossimi sviluppi urbanistici abbiano maggior attenzione per i servizi pubblici, operare sul piano straordinario casa e sugli appartamenti sfitti, anche della Regione, migliorare il trasporto pubblico locale, il verde pubblico, migliorare la cura di ogni quartiere”.

I Dem raccolgono l’assist: “Serve un mandato politico chiaro, in cui le forze di maggioranza si riconoscano”, a partire dal “piano casa” e dalla delibera su San Siro “che non vogliamo abbandonare e porteremo la delibera in consiglio”. Su questo “il Pd c’è, a testa alta, coeso. Non perdiamo questa opportunità, rilanciamo, innovando come è nel nostro Dna. Sindaco, andiamo avanti insieme: insieme per davvero”, assicura la capogruppo in Consiglio Beatrice Uguccioni.

Insomma si va avanti, e in attesa che il cambio di passo si concretizzi, cambia solo la composizione della giunta, con le dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione urbana: “Sarà interessante vedere, tolto di mezzo l’assessore caduto in disgrazia, come cambierà l’urbanistica di Milano…”, dice Tancredi annunciando le dimissioni. A settembre il primo banco di prova sarà la delibera di San Siro, con i Verdi che anche oggi ribadiscono la contrarietà alla delibera, il Pd che assicura “non la abbandoneremo”, e Sala che garantisce: “Rispetteremo i tempi”.

L’opposizione non crede al rilancio: “La città è condannata all’agonia”, dice la vice segretaria leghista Silvia Sardone”, col Carroccio che chiede ancora le dimissioni: “Il centrosinistra ha gravemente fallito e dovrebbe consentire ai milanesi di tornare al voto”. Attacca anche l’esponente di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza: “Milano non merita di rimanere ostaggio delle lotte di potere di una sinistra in agonia, complice del degrado, dell’illegalità e dell’abbandono. Serve una svolta. E serve adesso”.

Da Roma interviene anche Antonio Tajani: “Io credo che Sala non debba dimettersi perché ha avuto un avviso di garanzia. Il problema è come viene amministrata la città di Milano – ha sottolineato il segretario di FI – ma non possiamo neanche permettere che a causa di inchieste giudiziarie si fermi la crescita in una città come Milano, che è la capitale economica del nostro Paese, perché sono troppe le inchieste giudiziarie che poi paralizzano l’attività amministrativa”.

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Separazione carriere, domani il voto finale in aula al Senato

Roma, 21 lug. (askanews) – Domani pomeriggio, a partire dalle 14.30, nell’aula del Senato sono previste le dichiarazioni di voto e il voto finale sulla riforma della Giustizia che, tra le altre cose, prevede la separazione delle carriere per i magistrati. Appare scontato il via libera di Palazzo Madama al ddl Meloni-Nordio: si tratta del secondo passaggio parlamentare (dopo l’approvazione a fine gennaio scorso alla Camera dei deputati) di quattro previsti per le riforme costituzionali.

La settimana scorsa l’aula del Senato ha terminato l’esame degli emendamenti alla riforma respingendo tutte le proposte di modifica presentate dalle opposizioni.

Il ddl Meloni-Nordio tornerà dopo l’estate a Montecitorio e poi di nuovo al Senato per l’approvazione definitiva.

Il testo, non avendo ottenuto l’approvazione dei due terzi del Parlamento, verrà sottoposto a un referendum confermativo che potrebbe tenersi nella tarda primavera del 2026.

Milano, Tajani: su Sala resto garantista nonostante giudizio politico negativo

Roma, 21 lug. (askanews) – “Sala? Io sono garantista, siamo sempre stati garantisti. Al di là del giudizio sull’amministrazione comunale di Milano, che è un giudizio negativo, però riteniamo che non sia la magistratura a decidere quando cessa una amministrazione”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi.

“Quindi io credo che Sala non debba dimettersi perché ha avuto un avviso di garanzia. Il problema è come viene amministrata la città di Milano – ha sottolineato il segretario di FI -, ma non possiamo neanche permettere che a causa di inchieste giudiziarie si fermi la crescita in una città come Milano, che è la capitale economica del nostro Paese, perché sono troppe le inchieste giudiziarie che poi paralizzano l’attività amministrativa. La giustizia deve fare il suo corso, nessuno la vuole fermare, però bisogna anche stare molto attenti, si continua a dare troppa pubblicità a tutto e si rischia anche di infrangere il principio della presunzione di innocenza di una persona o più persone. Uno non è colpevole fino a quando non viene condannato in terzo grado”, ha concluso il vicepremier.

Regionali, Tajani: vertice maggioranza è in serata, parleremo di nomi

Roma, 21 lug. (askanews) – “In serata ci vediamo” per discutere delle regionali, “dobbiamo lavorare per avere i migliori candidati possibili e vincere le elezioni. Da Forza Italia c’è massima disponibilità e l’unità del centrodestra è fondamentale. Si parlerà di nomi: ognuno porterà i suoi nomi, le sue proposte, le sue idee” e “non vedo particolari difficoltà”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi.

A chi gli chiedeva se già stasera ci sarà una soluzione definitiva, Tajani si è limitato a rispondere che “prima del vertice è difficile dire come si concluderà”.

Milano, Tajani: un candidato civico la scelta migliore, appello a Calenda

Roma, 21 lug. (askanews) – Per le elezioni a Milano, quando sarà il momento, “credo che un candidato civico sarebbe la scelta migliore”, anche aprendo ad Azione. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi.

“A Milano – ha detto rispondendo ai giornalisti – bisogna vedere quando si va a votare. Per le elezioni di Milano bisognerà lavorare tantissimo perché la vittoria non è mai scontata. Noi dobbiamo lavorare puntando sul consenso della borghesia produttiva, dobbiamo allargare i confini del centrodestra e lancio anche un appello a Carlo Calenda: con un candidato civico, come accaduto in Basilicata, potremmo trovare anche il consenso di una forza che non è del centro destra ma che sul progetto per una città come Milano potrebbe ritrovarsi con un candidato civico”.

Sadturs & KIID annunciano il nuovo album "No Regular Music 2″

Milano, 21 lug. (askanews) – Dopo settimane di attesa scandita da spoiler sui social e collaborazioni svelate tramite misteriosi indizi, Sadturs & KIID rompono finalmente il silenzio con un trailer pubblicato oggi sui loro profili social: il loro nuovo album “No regular music 2” (Warner Music Italy) uscirà il 25 luglio 2025, in formato digitale e fisico. I due produttori Lorenzo Bassotti, in arte KIID, nato a Jesi, e Francesco Turolla, in arte Sadturs, nato a Milano rispettivamente classe 2003 e 2002 hanno scelto un annuncio con un video dal forte impatto visivo e cinematografico, ambientato in un universo dark e surreale, quasi futuristico. Immersi in un’atmosfera cupa, i due producer si muovono in un edificio composto da ambienti sempre diversi, accompagnati dagli artisti che hanno collaborato al progetto. Infatti, nel trailer compaiono e vengono evocati: Tony Boy, Astro, Shiva, Artie 5ive, ANNA, Ghali, Glocky, Simba La Rue, Melons, Faneto, Rrari dal Tacco, thasup, Lubi, Aira, Waze RRX, Flaco G, Over Lapa, Lito e Enny P.

All’interno del disco è inclusa anche la collaborazione internazionale con Anyma, artista e produttore italiano di fama globale, noto per il suo immaginario elettronico e visionario, in grado di fondere suono e tecnologia in maniera unica. Il concept narrativo del video ruota attorno a due chiavette USB: la prima, su cui è inciso il numero “1”, viene consegnata da Astro ai due producer come segnale d’ingresso nel mondo No Regular Music. La seconda, che presenta la cifra “2”, arriva da Ghali e sblocca su una serie di schermi l’artwork ufficiale di “No Regular Music 2” insieme alla sua data di release: il 25 luglio.

Un concept che mescola immaginazione e realtà, musica e visione, e che ci fa intuire la portata e il valore di un progetto che si preannuncia come uno dei più ambiziosi dell’anno. La tracklist completa non è ancora stata svelata, ma il nuovo disco di Sadturs & KIID promette di ridefinire ancora una volta le coordinate dell’urban italiano.

Sadturs & KIID tornano così sulle scene dopo il debutto del primo capitolo “No Regular Music” (ottobre 2023), seguito nel luglio 2024 dalla sua deluxe edition composta da 20 tracce, che ha visto la partecipazione di nomi del calibro di Astro, Tony Boy, Ghali, Artie 5ive, Bello Figo, Rhove, Nerissima Serpe, Niky Savage, Lito, Low-Red, Papa V, Jake La Furia.

In particolare, i brani “Le bambine fanno oh” feat. Nerissima Serpe, ANNA, Papa V e Artie 5ive (16,3 MLN di streaming) e “CLAP CLAP” (oltre 21 MLN di streaming e certificata disco d’Oro) hanno riscosso grande successo e sono stati accolti con grande favore da parte di critica e pubblico.

Ucraina, Calenda: M5s aiuta Putin nella propaganda di Mosca

Roma, 21 lug. (askanews) – “Il Movimento 5 stelle tutti i giorni prende le posizioni che Putin vorrebbe che prendesse tutta l’Europa e di fatto aiutano la Russia a propagandare quello che vuol dire. Non prendono mai le distanze da quello che la Russia fa”. Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, a margine di una conferenza stampa alla Camera sulla vicenda Gergiev. “Bisogna trarre le conseguenze, anche politiche: noi non ci alleeremo con loro e questa è una delle tante ragioni, forse la più importante”, ha sottolineato.

Cinema, Puntasacra Film Fest: quarta edizione con +37% di spettatori

Roma, 21 lug. (askanews) – Si chiude con successo la quarta edizione del Puntasacra Film Fest, che si è svolto dal 11 al 20 luglio all’Idroscalo di Ostia. Oltre 4.800 spettatori (+37% rispetto all’edizione precedente) hanno assistito agli incontri con gli autori e i protagonisti dei film che per dieci giorni hanno animato un’arena unica nel suo genere, a vocazione profondamente inclusiva, che negli anni ha saputo affermarsi come luogo di incontro privilegiato tra istituzioni, autori e comunità locale, in una delle periferie più ai margini della Capitale. Una crescita importante per la manifestazione partita con 80 posti nella sua prima edizione e soli 5 giorni di programmazione.

Il festival estivo, ideato da Alice nella Città e nato dall’invito degli abitanti dell’Idroscalo ai due direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, si è arricchito quest’anno della collaborazione con il Festival Internazionale di Roma Letterature. Grazie alla presenza dell’arena, sono stati attivati anche importanti interventi di riqualificazione da parte del Comune di Roma Capitale e del X Municipio che hanno reso il piccolo borgo di periferia un po’ meno isolato. Un’operazione che, non solo ha permesso di rendere l’arena più accessibile e fruibile al pubblico, ma ha messo in luce la bellezza di questo ultimo tratto di lungomare dove confluisce la foce del Tevere migliorando gli spazi e la vita di coloro che li abitano al di là dei dieci giorni festival.

Tanti gli artisti che hanno voluto assicurare il proprio sostegno alla manifestazione da Francesca Mazzoleni, che lì ha girato il suo documentario, ai tanti artisti giunti all’Idroscalo: Luca Marinelli, che ha inaugurato il programma con la proiezione di “Non essere cattivo” di Claudio Caligari, gli attori Edoardo Leo, Vittoria Puccini, Silvia D’Amico, i registi Gabriele Mainetti, Chiara Malta, Silvia Luzi e Luca Bellino, Francesca Comencini con il direttore della fotografia Luca Bigazzi, Christian Filippi, gli scrittori Teresa Ciabatti, Giordano Meacci e Nicola Lagioia che ha tenuto un reading dal titolo “La guerra come malattia della specie”. La mutazione antropologica come condanna” prima della proiezione di “Accattone” di Pier Paolo Pasolini.

Sono stati tanti anche gli amici accorsi come semplici spettatori o per dare il proprio supporto a questa arena resistente, tra cui le attrici Linda Vitale e Blu Yoshimi, voci narranti del filmato d’autore, diretto da Anna Coccoli, che racconta l’Idroscalo di Ostia nei giorni del festival con le parole di Pier Paolo Pasolini da Il pianto della scavatrice e con la partecipazione degli abitanti di Punta Sacra (la Signora Franca, Walter, Silvia e Jasmine).

Il Puntasacra Film Fest si inserisce all’interno del programma “Ostia, un mare di cultura”, il nuovo programma di Roma Capitale che porterà spettacoli e iniziative sulle spiagge libere di Ponente, inaugurando un inedito palcoscenico in riva al mare, ed è promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura di Roma in collaborazione con l’Associazione culturale Playtown Roma e con il supporto di Zètema Progetto Cultura.

“Il successo di quest’anno è frutto di un lavoro lungo e corale. In quattro anni c’è stata una crescita importate resa possibile dal rapporto con il territorio e al coraggio della comunità del cinema italiano. L’unicità del festival penso sia quella di aver accolto la richiesta da parte dei giovani dell’Idroscalo di accendere un riflettore su Punta Sacra e con esso una speranza. Grazie al Comune di Roma Capitale e in particolare dell’Assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio si sta concretizzando” hanno dichiarato Fabia Bettini e Gianluca Giannelli.

Cinema, "Primavera" di Michieletto in anteprima mondiale al TFF

Roma, 21 lug. (askanews) – “Primavera”, esordio alla regia cinematografica di Damiano Michieletto, sarà presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival nella sezione “Special Presentations”. Il film, liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa (Premio Strega 2009, edito da Einaudi) è già stato venduto in 20 paesi in tutto il mondo.

Interpretato da Tecla Insolia, Michele Riondino, Andrea Pennacchi, Fabrizia Sacchi, e con la partecipazione di Valentina Bellé e di Stefano Accorsi, uscirà nelle sale italiane il 25 dicembre 2025 distribuito da Warner Bros Pictures.

Il film è ambientato nei primi del Settecento. L’Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un’istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia ha vent’anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L’arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell’orfanotrofio; può esibirsi solo lì dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l’arrivo del nuovo insegnante di violino. Il suo nome è Antonio Vivaldi.

“Primavera” è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Indigo Film una coproduzione italo -francese con Moana Films, in associazione con Paradise City Sales realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Ministero della Cultura, con il sostegno della Regione Lazio – Lazio Cinema International Avviso Publico (PR FESR Lazio 2021-2027), con il contributo della Regione Veneto ( PR FESR 2021-2027) con il sostegno di Fondazione Veneto Film Commission.

Damiano Michieletto è uno tra i più visionari e rivoluzionari registi di opera lirica, in Italia e nel mondo. Tante le opere liriche che ha diretto, collaborando con i maggiori palchi italiani e internazionali: dal Teatro alla Scala di Milano alla Royal Opera House di Londra, dal Teatro La Fenice di Venezia alla Staatsoper di Berlino, all’Opera di Parigi. Le sue produzioni hanno ricevuto molti premi come il Laurence Olivier Award, l’Irish Time Award, il premio russo Casta Diva, il Premio Abbiati della Critica Musicale Italiana, il Reumert Prize, il Melbourne Green Room Award. É direttore artistico dell’edizione 2025 del Caracalla Festival, dove firma anche la regia dello spettacolo “West Side Story”. Primavera è il suo esordio alla regia cinematografica.

Comprare casa oggi: tra emozioni, norme e innovazione

Roma, 21 Lug. – Il mercato immobiliare italiano si trova in una fase di profondo cambiamento, che mette in evidenza i limiti strutturali di un settore ancora troppo legato a logiche superate. Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare, oltre il 73% delle compravendite non raggiunge il valore di mercato ideale. Alla base di questo fenomeno c’ spesso la mancanza di competenze specialistiche da parte degli operatori. Molti agenti si limitano ancora al ruolo di semplici intermediari, senza fornire un vero supporto strategico al cliente. “Il ruolo dell’agente immobiliare -spiega Damiano Losco, esperto con quasi quarant’anni di esperienza nel settore-non pu ridursi al solo contatto tra venditore e acquirente, serve una preparazione pi raffinata”.

L’innovazione tecnologica ha modificato profondamente le dinamiche del settore, grazie all’introduzione di strumenti digitali e piattaforme automatizzate per la valutazione degli immobili. “Tuttavia -ricorda Losco- resta fondamentale la componente umana: chi compra casa lo fa spinto da emozioni”. Secondo l’Istat, del resto, per l’89% degli italiani l’atto d’acquisto rappresenta una svolta emotiva e personale. “Chi compra casa cerca un nuovo inizio, un luogo che diventi rifugio e punto di partenza per una nuova fase della vita”, afferma Losco. Per questo, comprendere le motivazioni del cliente parte integrante del servizio.

Sul piano normativo, il settore diventato sempre pi complesso. Negli ultimi cinque anni si sono registrate pi di 40 modifiche legislative che riguardano aspetti cruciali come l’efficienza energetica, la sicurezza sismica e le agevolazioni fiscali, come il Superbonus: “Serve una preparazione tecnica solida per affrontare tutte queste novit”, osserva Losco, evidenziando la necessit di una formazione continua. L’impatto positivo di un approccio professionale si riflette gi nei risultati. Le vendite gestite da agenti formati si concludono in tempi mediamente inferiori del 35% rispetto alla media del mercato. Inoltre, la soddisfazione dei clienti cresce quando il servizio include consulenza, valutazione professionale e gestione documentale”.

“42”, Pietro Orlandi al Giffoni: convinto che avr verit e giustizia

Roma, 21 lug. (askanews) – Si intitola “42” il docufilm animato che Pietro Orlandi ha presentato alla rassegna di cinema per ragazzi Giffoni film festival. Sono 42, infatti, gli anni trascorsi dalla scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi, nel corso dei quali il fratello non ha mai smesso di lottare per ottenere verit e giustizia. Attraverso la sua emozionante e intima testimonianza “42” conduce lungo le tappe di uno dei pi oscuri misteri italiani, scavando in un vuoto di giustizia che rischia di espandersi sempre di pi fino a inghiottire i ricordi e le vite dei familiari di Emanuela. Il docufilm diretto da Elettra Orlandi, che ha realizzato anche le illustrazioni animate, mentre il brano “Mantello di quercia” scritto ed eseguito dall’altra figlia di Pietro, Rebecca Orlandi.

“Quando successa questa vicenda avevo poco pi di 20 anni. – ha spiegato Pietro Orlandi – C’ stata questa parentesi, sono entrato in questa parentesi, iniziata una vita in questa parentesi, mi sono sposato e ho avuto dei figli, legato a quella situazione, ed una parentesi ancora aperta. Io aspetto di chiudere questa parentesi, per ricominciare con quella serenit che avevo”.

Su questa vicenda iniziata il 22 giugno del 1983 oggi sono in corso due inchieste e le indagini di una commissione parlamentare. “La verit e la giustizia sono considerati quasi un’utopia, no? Un sogno irraggiungibile, per i quali bisogna fare manifestazioni, appelli, lottare, invece dovrebbero essere la normalit. Io sono convinto che riusciremo a capire cosa successo a Emanuela e a darle giustizia” ha concluso Orlandi.

Venezia, alla 40esima SIC in Concorso Waking Hours e Agon

Roma, 21 lug. (askanews) – Presentata la quarantesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela, organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre 2025, e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti in anteprima mondiale. La selezione è curata dalla Delegata Generale della SIC Beatrice Fiorentino con i membri della commissione di selezione Matteo Berardini, Marianna Cappi, Francesco Grieco, Marco Romagna.

Sette i lungometraggi che concorrono al Gran Premio Iwonderfull assegnato da una giuria internazionale al miglior film in concorso, al Premio del Pubblico, assegnato dal pubblico in sala e il Premio Luciano Sovena destinato al Miglior Produttore Indipendente, assegnato da una giuria di membri dell’Associazione Amici di Luciano Sovena.

I film della SIC, come tutte le opere prime di lungometraggio di finzione presentate nelle diverse sezioni competitive della Mostra, concorrono anche all’assegnazione del Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”.

Tra i titoli in Concorso, “Agon” di Giulio Bertelli (primo titolo che lancerà la distribuzione italiana di MUBI, nei cinema dal prossimo 29 agosto) con tra le protagoniste l’oro olimpico e campionessa mondiale di judo Alice Bellandi, Yile Yara Vianello e Sofija Zobina. “Cotton Queen” di Suzannah Mirghani, “Gorgonà” di Evi Kalogiropoulou, “Ish” di Imran Perretta, “Roqia” di Yanis Koussim, “Straight Circle” di Oscar Hudson e “Waking Hours” di Federico Cammarata e Filippo Foscarini. I due registi, al loro primo lungometraggio documentario, lo hanno descritto come “un film che nasce dalle profondità della foresta come spazio reale e immaginario, dove la materia del visibile si sfalda. La foresta sulla rotta balcanica non è sfondo né cornice, ma il corpo vivo e il cuore pulsante, luogo di spaesamento e trasformazione. È insieme barriera e rifugio, un teatro oscuro e una dimora provvisoria per le persone che la percorrono. Lì, ogni forma si dissolve, e le traiettorie individuali dei passeurs che la abitano, emergono come voci singolari che attraversano il buio”.

Fuori Concorso, invece, il film d’apertura “Stereo Girls” di Caroline Deruas Peano e il film di chiusura “100 Nights Of Hero” di Julia Jackman. Tra i corti, in concorso c’è anche “THE PoRNoGRAPHeR” del collettivo italiano Hariel, generato con l’intelligenza artificiale; è la prima volta che un film fatto con l’IA accede al concorso di una sezione competitiva ufficialmente riconosciuta del festival veneziano, presentando per la prima volta immagini in movimento prodotte con l’intelligenza artificiale. Realizzato da Pietro Lafiandra, Flavio Pizzorno e Andrea Rossini, è il secondo cortometraggio del trio e il primo firmato con il nome del neonato collettivo Hariel.

Cristiana Paternò, presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) ha detto che quest’anno, oltre ai 40 anni di Settimana Internazionale della Critica “si festeggiano anche i dieci anni di SIC@SIC, nata dalla felice intuizione di Carla Cattani di Cinecittà, subito accolta da noi critici con convinzione per creare un vivaio dedicato ai cortisti italiani. Per celebrare questi traguardi abbiamo realizzato un volume curato da Chiara Borroni, Beatrice Fiorentino e Federico Pedroni, ed edito da Edizioni Sabinae, che ripercorre la storia della Settimana della Critica, una storia collettiva che corre parallela a quella del SNCCI. Come critici cinematografici sentiamo fortemente la responsabilità di scrivere l’indirizzo del nuovo cinema, segnalare i talenti nascenti, far germogliare quella sperimentazione che è indispensabile alla vitalità di un’arte sempre ‘giovane’ come il cinema”.

E Beatrice Fiorentino, delegata generale e direttrice artistica, ha aggiunto: “I film che compongono il programma di questa edizione (selezionati tra i circa 700 lungometraggi arrivati da tutto il mondo e i quasi 300 corti italiani) raccolgono e rilanciano le tensioni e le sfide del nostro tempo. Attraversano zone di confine – geografiche, identitarie, esistenziali – in cui l’immagine diventa strumento di indagine e di interpretazione. Contrasti, corpi in mutazione, schermi, immagini riflesse e linee mobili. Frontiere da attraversare. Il cinema del presente scuote, urla, reclama. È abitato da ribelli per giusta causa, che rivendicano uno spazio di riscatto e rinascita”.

Lapide Matteotti,Schlein: atto gravissimo, individuare o responsabili

Roma, 21 lug. (askanews) – “Il danneggiamento della lapide dedicata a Giacomo Matteotti e al suo martirio per mano fascista è un atto gravissimo e un insulto alla memoria di una persona che ha pagato con la vita l’aver combattuto per la libertà. Una testimonianza che deve essere di insegnamento, che va ricordata e va difesa. Si faccia luce al più presto per individuare i responsabili e si riporti alla sua integrità il monumento per riaffermare che l’Italia non dimentica i suoi martiri della libertà”. Così in una nota la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein.

M.O.,Conte: Meloni madre cristiana resta a guardare, vergogna

Roma, 21 lug. (askanews) – “La ‘madre, cristiana’ Giorgia Meloni oggi non ha niente da dire e niente da fare, dopo aver difeso in tutte le sedi Netanyahu con le sue scelte, dopo aver scelto di non strappare nemmeno il memorandum di intesa con Israele. Mi vergogno di chi resta a guardare”. Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte sui social network.

“Il genocidio dei palestinesi a Gaza – aggiunge – non è solo per bombe ma anche per fame. Meloni, Tajani, il tempo è scaduto, è un punto di non ritorno: dopo mesi e mesi a coprire il governo criminale di Israele, quando batterete un colpo su embargo armi e sanzioni economiche? Le chiacchiere non servono, serve decidere e incidere. Meloni pensi davvero di aver fatto il tuo con un post dopo quasi 2 anni di massacri quotidiani?”.

Conclude Conte: “Solo nelle ultime 24 ore 19 persone sono morte di fame a Gaza. Una era una bambina di 4 anni. Sono decine e decine i bambini morti così, fra cui anche neonati senza latte in polvere, con le madri denutrite. Almeno 17 mila sono i bambini trucidati. Morti e sfollati aumentano anche con l’ultima offensiva israeliana al centro della Striscia di Gaza. Non c’è alcun rispetto per nessuno, per la vita, per i diritti, per gli organismi internazionali, per gli operatori umanitari, anche italiani, che in queste ore ci stanno inviando testimonianze drammatiche sotto le bombe. Proprio su questo presentiamo una interrogazione al Governo in questi minuti”.

Palazzo Strozzi, la mostra su Tracey Emin chiude con 70mila presenze

Milano, 21 lug. (askanews) – Si è chiusa ieri, domenica 20 luglio 2025, a Palazzo Strozzi “Tracey Emin. Sex and Solitude”, la più grande mostra mai realizzata in Italia dedicata a una delle più famose e influenti artiste nel panorama contemporaneo. Curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra ha indagato la poliedrica attività di Emin tra tecniche e materiali diversi, in un percorso che ha attraversato momenti della carriera dell’artista, dagli anni Novanta a oggi, e che sarà celebrata anche alla Tate Modern di Londra in primavera con una grande retrospettiva a lei dedicata. La mostra ha visto la partecipazione di oltre 70.000 visitatori.

“Siamo orgogliosi di aver ospitato a Palazzo Strozzi una grande mostra dedicata a Tracey Emin – ha commetato Arturo Galansino – per la prima volta protagonista in Italia con un progetto espositivo così ampio e significativo: un’artista iconica e rivoluzionaria, tra le voci più influenti dell’arte contemporanea, che il nostro pubblico ha potuto scoprire in tutta la sua intensità espressiva. Il successo di questa esposizione conferma il valore del nostro impegno e il ruolo della Fondazione nel promuovere presso il grande pubblico la conoscenza dei linguaggi della contemporaneità, capaci di sollevare interrogativi e riflessioni critiche su temi del nostro presente e della società in cui viviamo”.

A Biot torna ‘Autour de la Terre’: Italia protagonista III edizione

Milano, 21 lug. (askanews) – Quest’anno, il III atto della Biennale intitolata “Autour de la terre” proposta dall’associazione “la Créative” e fortemente sostenuta dalla città francese di Biot, presenta una selezione di ceramisti contemporanei dagli orizzonti complementari: alcuni provenienti dalla Francia, e più precisamente dalla Costa Azzurra, con un forte passato nell’arte della ceramica di fama mondiale, come a Biot, Vallauris o Mentone; altri dall’Italia, da dove nel XVI secolo giunsero a Vallauris le prime famiglie di ceramisti provenienti dalla Liguria, poi nel XX secolo dalla Sicilia, tramandando il loro sapere. In tutto, quasi 40 ceramisti regionali contemporanei in quella che è una vera Biennale Internazionale della Ceramica.

“In Italia l’Associazione Città della Ceramica conta più di 50 comuni. La selezione italiana presenta opere provenienti da varie regioni d’Italia, dalla Sicilia al Piemonte, in terracotta, gres, porcellana, smaltate, decorate su smalto crudo, lustrate in oro, modellate, patinate e anche tornite. Queste opere, che traggono spunto da diverse influenze, offriranno a tutti l’opportunità di scoprire e vivere la sensibilità e i messaggi dei loro creatori”, spiega Stéphane Montalto, curatore della mostra “Meilleur Ouvrier de France Potier” e rappresentante del commercio della ceramica per l’educazione nazionale francese. “Nella ceramica la creazione tridimensionale non si limita ai gesti: le mani devono agire in accordo con il pensiero. Questa osmosi nasce da un dialogo intimo tra sguardo interiore e materia. È attraverso l’osservazione e la riflessione precedenti che si crea l’equilibrio tra ispirazione e padronanza tecnica”, aggiunge.

“Dopo gli artisti greci presentati nel 2023, il pubblico potrà scoprire il meglio delle creazioni dei nostri amici transalpini” ha scritto Creative-Biot sul suo sito. Milano, 21 lug. (askanews) – Gli artisti espositori hanno partecipato a numerose mostre italiane e internazionali ed espongono in musei come il celebre Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.

Per alcuni, le sculture diventano preziose composizioni astratte in cui l’argilla fonde la plasticità scultorea. Alcune sculture assomigliano a puzzle, ma evocano anche gli antichi bastioni della perduta città etrusca e diventano preziose composizioni astratte come nel caso di Narciso Bresciani.

La doppia mostra si tiene a Biot dal 6 luglio al 21 settembre. I ceramisti italiani si trovano nella sala espositiva Hedberg-Torun (Luglio-agosto: Mercoledì, venerdì, sabato e domenica: dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18; giovedì nell’ambito dei Nocturnes d’Art: dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19. Settembre: da mercoledì a domenica: 10-12 / 13.30-17).

M.O., Schlein: Netanyahu prosegue sterminio a Gaza, Meloni si muova

Roma, 21 lug. (askanews) – “A Gaza 600mila persone sono a rischio di morte imminente per la fame. Le testimonianze sono terribili: le persone svengono per strada. La fame forzata è una ulteriore arma di guerra con cui il governo di Netanyahu intende portare avanti il suo piano criminale di colonizzazione della Palestina. Non solo le bombe dell’Idf, che nelle ultime ore hanno colpito proprio i centri di distribuzione del cibo causando centinaia di vittime, Netanyahu intende continuare a sterminare la popolazione civile di Gaza usando la fame”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Ci arrivano testimonianze drammatiche anche dagli operatori umanitari, tra cui diversi italiani, che sono anch’essi sotto i bombardamenti costanti e impossibilitati a operare. Come può Giorgia Meloni non muoversi di fronte a tutto questo? Come può non far sentire la voce forte dell’Italia, per non irritare i suoi amici di estrema destra? Netanyahu va fermato, i suoi crimini vanno fermati subito, il governo italiano non può restare a guardare”, sottolinea.

“Si cominci dalle cose che noi abbiamo chiesto nella mozione in Parlamento: impegno per il cessate il fuoco immediato, portare tutti gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese stremata, la liberazione degli ostaggi israeliani, la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele e del Memorandum di collaborazione militare con l’Italia, un embargo totale sul commercio di armi con Israele, la fine dell’occupazione illegale e delle violenze in Cisgiordania e il riconoscimento dello Stato della Palestina come già fatto da altri Stati europei. Da parte del governo italiano e dell’Unione Europea servono atti concreti e una condanna netta, non si può restare a guardare. Fermiamo Netanyahu”, conclude.

Epipoli presenta il nuovo portale B2B MyGiftCard Business

Milano, 21 lug. (askanews) – Epipoli, leader in Italia nel settore dei pagamenti alternativi e in forte espansione a livello internazionale, presenta il nuovo portale B2B MyGiftCard Business: una piattaforma all’avanguardia pensata per supportare le imprese nella semplificazione della gestione dei pagamenti, nell’incentivazione di dipendenti e clienti, e nella proposta di soluzioni di welfare su misura. Abbiamo parlato con Gaetano Giannetto, CEO e fondatore di Epipoli:

“Abbiamo sviluppato una piattaforma disponibile online che permette alle micro e alle piccole aziende di accedere al welfare, quelli che vengono definiti i fringe benefit. Fino ad oggi il welfare stato utilizzato dalle grandi aziende per erogare bonus e incentivi ai dipendenti, defiscalizzandoli dal reddito di impresa. La misura che il governo ha varato prevede infatti che almeno fino al 2027 le aziende possano erogare fino a 1000 euro per i dipendenti senza figli e fino a 2000 euro per i dipendenti che hanno dei figli a carico. In pratica una piccola impresa come potrebbe essere una farmacia, un artigiano, uno studio notarile o legale pu erogare fino a 2000 euro esentasse per i propri dipendenti facendoli realmente felici perch il dipendente riceve esattamente il 100% del valore erogato”.

Il portale rivolto principalmente a micro e piccole imprese oltre che ai Partita IVA, offrendo strumenti digitali innovativi, facili da utilizzare e progettati per favorire lo sviluppo e la competitivit del tessuto imprenditoriale italiano.

“La piattaforma offre il pi grande assortimento di prodotti e servizi digitali, a noi piace dire dall’Adi e Airbnb alla Zeta di Zalando, che composta da tutte le offerte per delle catene della grande distribuzione, supermercati, ipermercati, discount, negozi di elettronica di consumo, i grandi marketplace, viaggi, aziende di abbigliamento. Quindi una soluzione completa per le piccole aziende e le micro aziende che vogliono erogare i servizi di welfare e i benefici, premi, incentivi ai propri dipendenti”.

Connubio perfetto, quindi, tra innovazione e supporto delle imprese. Epipoli attraverso l’unione di tecnologia, flessibilit e valore reale contribuisce alla crescita imprenditoriale di piccole realt.

Confindustria: con i dazi l’export Usa dimezzato, -0,8% impatto sul pil

Milano, 21 lug. (askanews) – Con dazi al 30%, l’export negli USA è più che dimezzato per le imprese italiane. Secondo stime del Centro Studi Confindustria, con tariffe al 30% su tutti i prodotti e cambio euro-dollaro sui livelli attuali, l’export italiano di beni negli USA si ridurrebbe di circa 38 miliardi, pari al 58% delle vendite negli USA, al 6% dell’export totale e, considerando anche le connessioni indirette, al 4% della produzione manifatturiera. Lo rileva l’ufficio studi di viale dell’Astronomia nella congiuntura flash di luglio.

L’impatto sul pil sarebbe di un calo dello 0,8% rispetto allo scenario base. Anche se l’effetto delle tariffe sarebbe mitigato dalla capacità degli esportatori italiani di trovare nuovi mercati di sbocco e di competere su fattori “non di prezzo”. In base a una simulazione del CSC, le vendite di beni nel resto del mondo aumenterebbero di circa 13 miliardi cumulati nel 2027, compensando parte delle perdite nel mercato USA. Nel complesso, il livello del PIL italiano nel 2027 sarebbe minore dello 0,8% rispetto al sentiero baseline.

Prevenzione tumore al colon, partnership tra Fondazione Airc e Scottex

Milano, 21 lug. (askanews) – Scottex, marchio di Kimberly-Clark, e Fondazione Airc hanno stretto una partnership per la ricerca sul cancro, in particolare dedicata a sostenere la ricerca sul tumore del colon e sensibilizzare le persone sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Da una ricerca inedita condotta da Doxa su un campione rappresentativo della popolazione adulta italiana e commissionata da Scottex infatti emerso che, nonostante gli italiani siano in larga maggioranza consapevoli dell’importanza di prendersi cura della propria salute, il 76% ritiene che in Italia parlare di alcuni aspetti legati a questo ambito sia ancora un tab e il 41% dei rispondenti ha inoltre sperimentato imbarazzo a causa di controlli o visite mediche, un dato che evidenzia un ostacolo per l’accesso alle cure.

In dettaglio, la collaborazione prevede un impegno biennale da parte dell’azienda di 150.000 euro destinato a un progetto di ricerca Investigator Grant sul tumore del colon – affidato al Prof. Giuseppe Bifulco presso il Dipartimento di Farmacia dell’Universit degli Studi di Salerno. “Nel mio percorso – ha detto il medico – Fondazione Airc ha avuto un ruolo fondamentale perch ha permesso attraverso il finanziamento di rendere il mio gruppo di ricerca un gruppo competitivo a livello nazionale e internazionale. Attraverso il finanziamento abbiamo avuto modo di progettare e sintetizzare molecole attive contro l’enzima MPGES-1che un mediatore importante nel cancro”.

La partnership si concretizza anche nella campagna di comunicazione di Scottex “Mettiamoci Comodi”, che sar live per tutto il 2025 e mira a sensibilizzare e incoraggiare le persone a superare i tab legati all’uso del bagno. Scottex inoltre dar visibilit alla partnership su 24 milioni di pacchi di carta igienica che raggiungeranno 6 milioni di famiglie. “Il coinvolgimento di un’azienda privata come Scottex nei finanziamenti Airc fondamentale perch d modo a noi ricercatori di avere una maggiore visibilit, di avvicinarci alle aziende e alla societ. In questo modo Scottex non fa solo una donazione, ma un investimento per la salute pubblica e per la formazione di giovani ricercatori”.

La ricerca ha evidenziato anche la necessit di promuovere una maggiore attitudine alla prevenzione da parte degli italiani: solo il 22% degli intervistati, infatti, afferma di sottoporsi regolarmente a controlli medici preventivi in assenza di sintomi, mentre un italiano su due li effettua solo occasionalmente e il 10% non si sottopone mai a controlli preventivi.

Stellantis, nel I sem fatturato cala a 74,3 mld, perdita da 2,3 mld

Roma, 21 lug. (askanews) – Stellantis ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi in calo a 74,3 miliardi di euro, a fronte di 85 miliardi nello stesso periodo del 2024, e una perdita di 2,3 miliardi, rispetto a un utile da 5,6 miliardi un anno fa. In base ai dati preliminari comunicati oggi, non sottoposti a revisione contabile, le consegne consolidate a livello mondiale per il secondo trimestre 2025, pari a 1,4 milioni di unità, sono calate del 6% rispetto all’anno precedente.

I dati risentono della fase iniziale delle azioni intraprese per migliorare le prestazioni e la redditività, con i nuovi prodotti che dovrebbero fornire maggiori benefici nella seconda metà del 2025, riferisce il gruppo automobilistico con un comunicato.

Sui dati del primo semestre si sono fatti sentire anche circa 3,3 miliardi di euro di oneri netti al lordo delle imposte, principalmente legati ai costi per la cancellazione di programmi e alla svalutazione di piattaforme, all’impatto netto della recente normativa che elimina la sanzione prevista dal regolamento Cafe (Stati Uniti) e alle ristrutturazioni, che sono stati esclusi dall’utile operativo rettificato. Sempre su quest’ultimo impatti negativi sono derivati da costi industriali più elevati, dal mix geografico e di altra natura e dalle variazioni dei tassi di cambio.

Inoltre Stellantis riporta i “primi effetti dei dazi statunitensi”: 0,3 miliardi di euro di dazi netti e la perdita di produzione già programmata legata all’attuazione del piano di risposta dell’Azienda.

I risultati finanziari del primo semestre del 2025 saranno resi noti, come programmato, il 29 luglio 2025 e in tale data, si legge, sarà organizzata una call da parte dell’amministratore delgeato Antonio Filosa e del direttore finanziario Doug Ostermann.

Dazi, Urso: con Usa trattare a oltranza, bazooka sarebbe escalation

Roma, 21 lug. (askanews) – Sui dazi commerciali come Unione europea con gli Stati Uniti “bisogna trattare a oltranza, sino all’ultimo. Se poi il negoziato dovesse fallire, reagiremo ovviamente insieme, ma in modo equo e proporzionato, senza pregiudicare l’obiettivo finale che resta comunque quello dell’accordo. Non posso immaginare una guerra economica permanente tra le due metà dell’Occidente”. Lo afferma il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso in una intervista a la Stampa.

Urso invece allontana l’ipotesi del ricorso al cosiddetto “bazooka” nella partita dazi con Washington. “Il meccanismo di coercizione era stato pensato nei confronti di possibili avversari sistemici, qualora volessero colpire la libertà di azione di paesi dell’unione, e comunque quale massimo deterrente, una sorta di atomica commerciale. E quindi l’ultima ratio – rileva – perché innescherebbe un’escalation dagli effetti devastanti anche sulla nostra economia”.

“Uno scenario simile avrebbe gravi conseguenze anche su altri assetti, per esempio quello della difesa e della sicurezza globale”, avverte Urso.

Per quanto riguarda gli aiuti alle imprese, “dovranno essere mirati ed efficaci e potranno essere realizzati solo a conclusione del negoziato, qualunque ne sia l’esito, quando avremo piena contezza degli effetti di eventuali dazi aggiuntivi americani e delle nostre risposte, che avranno comunque anch’esse conseguenze sulla nostra economia . In ogni caso -puntualizza Urso – per essere realmente efficaci dovranno essere principalmente di carattere europeo, al fine di evitare un ulteriore aumento del divario interno”.

Urso questa settimana sarà in missione prima a Berlino, oggi, e giovedì a Parigi per incontrare i suoi omologhi con cui “condividere linee di politica industriale per indirizzare la commissione sulla strada delle riforme, che devono essere perseguite con determinazione e urgenza. Dobbiamo liberare le industrie europea dai dazi interni – dice il ministro – cioè dall’iper burocrazia e dalle follie del Green Deal che soffocano la competitività”.

Sala più debole, adesso anche Forza Italia chiede le dimissioni 

L’attesa per l’intervento di Sala in Consiglio comunale è un effetto ottico: si finge che tutto sia in sospeso, ma la crisi è già conclamata. Non è con il sacrificio dell’assessore Tancredi che si può rimuovere il problema. Né tantomeno è credibile un “nuovo inizio” che, pur nella continuità, voglia archiviare il sistema senza confessarne i vizi d’origine. Sala prova a tenere insieme tutto: giunta, Pd, il proprio ruolo e la pretesa neutralità amministrativa. Ma il “modello Milano”, di cui è garante e interprete, è andato in frantumi.

Urbanistica semplificata, rischio  corruzione

Il cuore della crisi è politico, non giudiziario. Da anni Milano è il laboratorio dell’urbanistica semplificata e quindi flessibile: un esperimento venduto come modello di efficienza, ma che ha finito per assomigliare a una deregulation permanente. L’urbanistica contrattata – ereditata dagli anni ’80 e riproposta con zelo bipartisan – ha finito per amplificare le occasioni di intervento degli “animal spirits” del mattone. Non è un caso che la Procura parli di sistema pervasivo e corruttivo: peggio – aggiungiamo – di Tangentopoli.

Il Pd svolazza, Forza Italia si sfila

Il Partito Democratico, che per anni ha blindato il modello Milano, ora tenta un’improbabile operazione di discontinuità: lascia esporre i dirigenti locali e si tiene alla larga da una linea chiara. Ma così facendo, rende Sala ancora più debole. La dichiarazione di Alessandro Cattaneo, che pur ribadendo la linea del garantismo prende atto del fallimento politico del centrosinistra, segna il passaggio di Forza Italia all’opposizione attiva. Finora aveva tenuto la posizione, in nome di un interesse superiore della città. Ma se il “Modello Milano” viene derubricato – questo chiede la Schlein  – viene anche meno quel tanto di solidarietà istituzionale con chi di quel modello vanta il copyright (con Albertini sindaco).

Sala come il Barone di Münchhausen…ma le dimissioni sono inevitabili

È la metafora giusta per capire l’impasse di questi giorni. Il sindaco cerca di risollevare se stesso e la sua amministrazione tirandosi su… per i capelli. Un tentativo fallace in irigine, da manuale di sopravvivenza. Di fronte al manovrismo della sinistra, la destra si ricompatta. L’idea di una crisi pilotata dentro al recinto Pd-Sala è molto fragile.

Il “modello Milano” non è emendabile, va archiviato. Ma non si può archiviare senza che chi ne è stato il simbolo si faccia da parte. Sala ha guidato questo ciclo amministrativo con ambizione, ne è stato il padre e il garante. Oggi non può salvarsi stralciando la politica di cui è stato artefice e protagonista. Prima si dimette e meglio è – per sé, per la città, per la credibilità delle istituzioni.

L’Europa deve prepararsi alla rottura con Trump

Non si tratta di evitare un conflitto: la guerra commerciale con gli Stati Uniti è già in corso, e a scatenarla è stato Donald Trump. È quanto afferma, senza giri di parole, Kenneth Rogoff, economista di Harvard ed ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale, in un’intervista rilasciata ieri a Repubblica. Le sue parole tracciano una diagnosi netta: «L’aggressore è Trump, ma l’Europa deve combattere con grinta la sua resistenza». Un monito che arriva in un momento decisivo: entro il 1° agosto, l’Unione dovrà rispondere ai ricatti tariffari statunitensi con una linea coerente e condivisa.

La tentazione dellappeasement

Rogoff mette in guardia dalle illusioni di pacificazione: «Con Trump non c’è pace vera, al massimo un cessate il fuoco». Cedere oggi significherebbe solo alimentare nuove pretese domani. Le concessioni fatte finora — sulla difesa, la minimum tax, il gas — hanno dimostrato quanto l’Ue sia apparsa debole. Eppure, proprio in queste ore, l’Italia mostra ancora una volta un atteggiamento ondeggiante: la presidente del Consiglio Meloni cerca di evitare frizioni aperte, coltivando l’idea che si possa restare neutrali in un confronto impari. Anche la Germania, con la prudenza calcolata di Friedrich Merz, frena ogni iniziativa europea realmente incisiva.

Solo la fermezza può evitare il disastro

Eppure, come ricorda lo stesso Rogoff, l’Europa è più forte di quanto essa stessa sembri credere: «Ha in sé una rilevanza di cui non sembra rendersi conto». Il ruolo crescente dell’euro nei mercati internazionali ne è una prova concreta. In questo quadro, è Emmanuel Macron a rappresentare l’unica voce all’altezza della sfida. L’Ue dispone di strumenti economici e diplomatici per controbattere, ma serve una visione politica salda, una volontà strategica. Non si tratta di sostenere Macron contro altri, ma di riconoscere che oggi egli dice ciò che altri preferiscono tacere. È il momento di fare quadrato. Non ci si difende dalla clava dei dazi con le mezze misure o il tatticismo: ci si difende con chiarezza e compattezza.

La partita globale e il ruolo dei mercati

Un segnale importante potrebbe arrivare dal viaggio imminente della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che incontrerà a breve i vertici giapponesi e, successivamente, quelli cinesi. I dazi saranno al centro dei colloqui bilaterali? Trump potrà essere indotto a un ripensamento? L’Europa sarà in grado di mantenere una linea univoca?

Un aiuto potrebbe arrivare anche dai mercati: la febbre dei dazi, finora, non ha intaccato le Borse. Al contrario, le piazze finanziarie stanno registrando segnali positivi. Proprio per questo la questione diventa ancor più pressante e non ammette scorciatoie: l’Unione Europea deve agire con fermezza e parlare con una sola voce, nell’interesse dell’intera comunità.  In caso contrario, saranno i singoli Stati a pagare il prezzo dell’irrilevanza. A quel punto la neutralità sfoggiata da Meloni e da Merz a cosa sarà servita?

Popolari, unità o marginalità. La scelta è adesso

Sto completando il mio prossimo libro: Democrazia Cristiana – Note politiche sul triennio 2023-2025 – La diaspora. Si tratta di un saggio che raccoglie i testi scritti nel corso degli ultimi tre anni, tutti accomunati da un filo conduttore: la ricomposizione politica dell’area cattolica, nelle sue tre espressioni fondamentali – democratica, liberale e cristiano-sociale.

Una base plurale per un progetto comune

Mi auguro che anche questo volume possa contribuire al progetto di riaggregazione. Un progetto che potrebbe vedere la partecipazione convinta di soggetti come Iniziativa Popolare, Tempi Nuovi, Piattaforma Popolare, Amici di Marini, Laburisti di Bonanni, la Democrazia Cristiana guidata da Cuffaro. E ancora, movimenti e gruppi raccolti attorno a Giorgio Merlo (Scelta cristiano popolare per l’Italia) e a Gianfranco Rotondi (Democrazia Cristiana con Rotondi).

Tutti potrebbero concorrere alla costruzione di un’area politica ispirata alla cultura democratico-cristiana e popolare, con l’obiettivo di dar vita a un’alleanza più ampia con le culture fondative della nostra Repubblica: liberale, repubblicana e socialista.

Camaldoli 2.0 e liste unitarie darea

Sin dalle prossime elezioni amministrative – locali, regionali e comunali – è auspicabile la formazione di liste unitarie di area, per avviare un processo di mobilitazione dal basso, promuovere una nuova classe dirigente e convocare una grande assemblea costituente.

Una tappa intermedia, più che mai necessaria, potrebbe essere una “Camaldoli 2.0”: un incontro delle realtà vitali dell’area cattolica per definire un programma ispirato ai principi della dottrina sociale cristiana, capace di trovare equilibrio tra le esigenze dei ceti medi produttivi e quelle delle classi popolari. Un equilibrio, questo, che rappresenta la vera garanzia di tenuta del sistema politico e sociale italiano.

Formazione, informazione e partecipazione

Accanto all’azione politica, è necessario attivare percorsi di formazione per i giovani, anche con strumenti telematici innovativi. In questo senso, un ruolo fondamentale potrebbe essere svolto da testate d’area come Il Popolo (www.ilpopolo.cloud) e Il Domani d’Italia (www.ildomaniditalia.eu), insieme a tante altre già attive nei territori.

Un primo banco di prova concreto sarà la raccolta di almeno 50.000 firme online, a partire da settembre, per due proposte di legge di iniziativa popolare promosse da Iniziativa Popolare: una per il ripristino del sistema elettorale proporzionale con preferenze, l’altra per introdurre il cancellierato.

Se sapremo compiere questo percorso verso l’unità, potremo scegliere democraticamente con chi allearci, guidati da un riferimento chiaro: la Costituzione repubblicana.

Se invece anteporremo la scelta dell’alleato all’unità del nostro campo, rischiamo ancora una volta di ritrovarci in ruoli subalterni – a destra o a sinistra – alimentando carriere personali, ma senza alcuna utilità per il futuro democratico dell’Italia.

La vittoria della Kisscam: cronaca di un licenziamento

In tempo d’estate le notizie da raccontare devono avere una loro levità. Sulla spiaggia o in montagna guerre e omicidi corrono il rischio di andare di traverso al lettore che in vacanza si vuole rilassare. Sarà per questo che, durante un concerto dei Coldplay, due furtivi amanti sono stati beccati da una telecamera mentre si abbracciavano entusiasti per la gioia della musica che ascoltavano.

La Kisscam è una telecamera che inquadra, a sorpresa, spettatori di un evento e li proietta sui maxischermi all’interno di quella location. Questa volta la tecnologia è servita invece per raffreddare i bollenti spiriti della coppia entusiasta per la musica in corso. Del resto, “Coldplay” potrebbe tradursi in una sorta di fredda esecuzione di un destino preso di mira dalla curiosità del web con occhi tecnologici a corredo.

L’uomo e la donna erano ovviamente ignari della faccenda, una specie di improvvisa ghigliottina sopra le loro teste, convinti di essere in quel momento ignoti all’umanità, confusi nella folla presente al concerto.

Andy Byron, il Ceo di Astronomer, insieme a Kristin Cabot, Capo del dipartimento delle risorse umane, sono stati messi fuori dalla porta dalla loro Società per aver contravvenuto al codice di condotta, in sostanza per aver tradito i valori e la cultura di quella struttura che oltretutto scoraggia ogni forma di relazione tra dipendenti della stessa realtà.

Il bacio che infrange le regole

L’Astronomia è la legge delle stelle ma le regole della terra sono molto più severe e inflessibili. La questione non è se Byron abbia tradito la moglie, quanto piuttosto avere sgarrato al manuale di comportamento della Astronomer.

Se sia giusto o meno esecrare questo o quell’aspetto della vicenda a ciascuno la sua valutazione.

Il fatto che meriterebbe più attenzione è invece il diritto alla privacy. E’ una parola che ha più di una sfumatura. Può tradursi, ad esempio, sia in riservatezza che in intimità che è proprio di uno spazio all’interno di una persona ed è l’opposto della estimità, un neologismo che indica la pubblicizzazione di ogni aspetto della propria vita.

La riservatezza è anche ciò che va custodito nell’ambito della sfera personale e che non dovrebbe conoscere oltraggi da chicchessia.

Eppure, la moda antica e corrente è quella di farsi gli affari degli altri. Nella vita si potrebbe avere anche il giusto diritto di scomparire o di amare semplicemente nel nascondimento o ancora la possibilità di tradire senza che nessuno lo sappia. Ci sono giornali e trasmissioni televisive che campano solo indagando su un prossimo che desidererebbe l’anonimato e almeno essere lasciato in pace.

Il voyeurismo come cultura dominante

La domanda potrebbe essere se a questo mondo sia possibile lasciar traccia di sé senza che qualcuno possa smascherarti, osteggiando il tuo desiderio. C’è un singolare accanimento anche sui cittadini al di sopra di ogni sospetto che non lascia ben sperare per una controtendenza.

Si indaga senza indugio, l’importante è fare tana alla vittima designata e strappare un po’ di consenso dal mondo dei tanti guardoni annoiati dalla loro esistenza, che ti mordono più della presa di un molosso.

Quella dei due licenziati di fama è qualcosa che richiama in modo simile ed opposto la Cronaca dei poveri amanti del buon Prezzolini. In quel testo si legge di amori intrecciati, non tutti legittimi, dentro un mondo di proletariato oppresso dalla dittatura fascista.

Qui invece i protagonisti non vivono di stenti ma patiscono un’altra dittatura che è quella della esternazione delle loro faccende sentimentali contro la loro volontà.

Quello della Kisscam, e non solo, è il bacio della morte.

Milano, Pd ribadisce appoggio. Per Sala ancora ore di riflessione

Milano, 20 lug. (askanews) – Due ore di confronto, sicuramente “positivo”: il Pd ribadisce il sostegno e l’appoggio a Beppe Sala, ma il sindaco ancora non scioglie le riserve. Si prenderà ancora una notte di riflessione, per decidere come presentarsi domani pomeriggio in Consiglio comunale, la prima volta dopo che è esplosa l’inchiesta sull’urbanistica milanese: se determinato ad andare avanti o invece fare un passo indietro.

Al termine dell’incontro con la delegazione Dem (il segretario milanese Capelli, la segretaria lombarda Roggiani, la capogruppo in consiglio Uguccioni) il sindaco non parla. Parla solo Capelli che spiega: “Abbiamo espresso le nostre priorità, confermando al sindaco la necessità di segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città. Può essere un’occasione per ripartire, investendo sul confronto serrato con la città da parte di tutto il centrosinistra, dando priorità alle sfide più pressanti che hanno investito Milano: diritto all’abitare, direzione dello sviluppo urbanistico, accessibilità, equità e città pubblica”.

Tutti temi su cui si è focalizzato il confronto a casa del sindaco, e su cui già domani – se Sala sceglierà di restare – si proverà a indicare una nuova direzione. Quello che sembra ormai certo è lo slittamento della delibera per la vendita di San Siro a Inter e Milan: l’obiettivo di chiudere entro il 31 luglio è sfumato, sia per le tensioni politiche che per i tempi tecnici: “Sarebbe stato possibile se avessimo continuato a lavorare normalmente, ma la settimana scorsa è stata praticamente cancellata”, spiegano da palazzo Marino, ricordando che servono ancora i pareri di due commissione e il passaggio in consiglio comunale: “Praticamente impossibile, se ne riparla a settembre”.

Ma prima di ogni altra cosa bisognerà capire cosa deciderà di fare Sala, se andare avanti o fare un passo indietro: l’appuntamento è domani in consiglio comunale con la seduta che avrà inizio alle 16.30.

Italia Polo Challenge, in finale U.S. Polo Assn. e Costa Smeralda

Roma, 20 lug. (askanews) – Saranno i team di U.S. Polo Assn. e Costa Smeralda a giocarsi la finale della quinta edizione della tappa sarda di Italia Polo Challenge, circuito di Arena Polo organizzato dalla Federazione Italiana Sport Equestri. Quelle giocate ieri sera – si legge in una nota – sono state due semifinali equilibratissime, con il team di U.S. Polo Assn. (Mattia Orsi, Fabrizio Facello e Pedro Soria) che ha superato Petra Bianca con il punteggio di 7-5. Un’altra grande prestazione dei sardi Marco Pala e Anita Putzu (che ha segnato il suo primo gol in carriera a Italia Polo Challenge) non è invece bastata al team Union/Ecoservice, sconfitto 8-7 da Costa Smeralda, che anche stasera schiererà l’argentino Martin Aguerre (8 gol di handicap) e gli italiani Fabio Acampora e Stefano Zannini.

Tra i tanti ospiti arrivati ad Abbiadori per Italia Polo Challenge, anche l’attrice Valeria Fabrizi. Cinema, teatro, televisione – che sia una fiction o, come si diceva una volta, un ‘varietà’ – radio, doppiaggio e anche un paio di dischi, negli anni sessanta. Valeria Fabrizi ha attraversato la storia del nostro Paese dagli anni ’50, passando da un set all’altro, con la classe di chi sa diventare una stella in modo naturale. Da predestinata, appunto. “È la prima volta che seguo questo sport, i cavalli sono bellissimi, i gesti atletici anche, ma datemi il tempo di capire il gioco…”.

Prima volta con il polo, non la prima volta in Sardegna: “In questa magnifica isola vengo per riposare e stare un po’ con mia figlia Giorgia (Giacobetti, figlia di Valeria e ‘Tata’ Giacobetti, indimenticato componente del Quartetto Cetra, ndr), che vive qui diversi mesi l’anno, è una terra che frequento sin da quando ero ragazza e lo faccio sempre allo stesso modo: niente aereo, prendo la nave perché mi godo il viaggio in mezzo al mare sapendo che arriverò qui…”. La memoria viaggia nel tempo e nei ricordi: “Qui in Costa Smeralda sono venuta spesso, qualche volta anche con Walter Chiari a Porto Rotondo e ho conosciuto tanta di quella gente… Ricordo l’incontro con Begum a una cena (Begum Salimah Aga Khan, la quarta moglie dell’Aga Khan, ndr) e poi le feste bellissime, erano i giorni delle prime costruzioni edilizie, stava nascendo la Costa Smeralda…”.

Quando parla della Sardegna – conclude la nota – si illumina: “È una terra meravigliosa e antica che sa essere giovane per i giovani e quando arrivo qui in mezzo a così tanti amici, mi sento un po’ più giovane anche io. Se posso dare un consiglio è questo: venite qui, perché questa è una terra che bisogna assolutamente conoscere ed esplorare…”.

Ciclismo, Wellens vince al Tour, Pogacar in giallo

Roma, 20 lug. (askanews) – Il belga Tim Wellens ha conquistato la quindicesima tappa del Tour de France, con arrivo a Carcassonne. Scattato a una quarantina di chilometri dal traguardo, Wellens ha vinto in solitaria davanti a Victor Campenaerts (Visma-Lease a Bike) e Julian Alaphilippe (Tudor). Il gruppo ha tagliato il traguardo con un distacco di 6 minuti. Giornata tranquilla per Tadej Pogacar, arrivato con 6′ di ritardo: lo sloveno resta saldamente in maglia gialla. Lunedì secondo e ultimo giorno di riposo prima dell’ultima settimana che porterà il Tour a Parigi.

Solitamente incaricato di proteggere Tadej Pogacar, Tim Wellens (UAE Team Emirates-XRG) ha sfruttato al meglio questa opportunità per partecipare a un festival di attacchi, mentre il suo leader ha gestito in sicurezza il gruppo. Più di 30 corridori sono riusciti a staccarsi lungo il percorso verso Carcassonne. Wellens li ha lasciati tutti nella sua scia a 43,5 km dal traguardo, conquistando la sua prima vittoria al Tour de France. Già vincitore alla Vuelta e al Giro, diventa il 113 ° corridore con vittorie di tappa in tutti e tre i Grandi Giri, solo un paio di mesi dopo che Wout van Aert era il 112 ° . Wellens succede a Van Aert anche come campione nazionale belga, conquistando la vittoria al Tour (Van Aert l’aveva già conquistata nel 2021). (Foto © ASO / Charly Lopez)

Dazi, Lutnick: fiducioso di raggiungere un accordo con la Ue

Milano, 20 lug. (askanews) – “Sono fiducioso di raggiungere un accordo con la Ue” sui dazi. Lo ha dichiarato il Segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, intervistato dalla Cbs. “Il primo agosto – ha spiegato – è una scadenza vincolante, ma niente impedisce ai paesi di parlare con noi dopo il primo agosto”.

I “piccoli paesi”, ha detto, dovranno affrontare dazi base del 10% nei nuovi negoziati commerciali, mentre “le economie più grandi o si apriranno oppure pagheranno un dazio equo all’America per non essersi aperte e per averla trattata ingiustamente”. Gli americani, ha sottolineato, “apprezzeranno gli accordi che il presidente Trump e io concluderemo” nelle prossime settimane, “li adoreranno”.

Tennis, Darderi trionfa nel torneo di Bastad

Roma, 20 lug. (askanews) – Luciano Darderi è il nuovo campione dell’Atp 250 di Bastad. L’azzurro ha battuto in finale l’olandese De Jong con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-3 in 2 ore e 8 minuti di gioco. Una gestione impeccabile da parte di Darderi, bravo a superare momenti di difficoltà come i tre game persi in apertura con una serie di tredici punti consecutivi per l’avversario. Luciano ottiene così il terzo titolo Atp in carriera, il secondo dell’anno dopo Marrakech. Con questo risultato tornerà in top 50 da lunedì (sarà n. 46 al mondo)

Calcio, Noa Lang: "Un sogno essere al Napoli"

Roma, 20 lug. (askanews) – Dopo l’entusiasmo per Kevin De Bruyne, il ritiro del Napoli a Dimaro ha accolto un altro protagonista atteso: Noa Lang. “Per me è un sogno e un onore essere qui,” ha dichiarato Lang, rivelando come il suo arrivo a Napoli fosse già un desiderio fin dallo scorso inverno, bloccato allora dal PSV. “Ho spinto molto per questa direzione. Parlavo in continuazione col mio agente, chiedendogli se fosse fatta.” La sua gioia per l’approdo in azzurro è palpabile, alimentata da una città che ha già conquistato: “Ho passato solo due giorni e ho visto bandiere ovunque. Non ci sono paragoni con l’Olanda e col modo di vivere il calcio lì.”

Lang ha poi chiarito le voci sul presunto interesse del Milan, definendole “un po’ esagerate dalla stampa” e sottolineando di non essere mai stato realmente vicino al club rossonero. L’Italia, invece, lo attrae per la sua cultura, la passione calcistica, la cucina e la gente.

Dal punto di vista tecnico, Lang si presenta come un giocatore dinamico e spettacolare: “Amo dribblare. Da me potete aspettarvi tante finalizzazioni, assist e gol. Voglio far divertire gli spettatori. Sono il tipo di giocatore che il tifoso vuole vedere giocare allo stadio.” Consapevole della necessità di un salto di qualità, ha aggiunto: “È il momento di diventare un giocatore completo e migliorare le mie qualità difensive. Credo che l’allenatore sia quello giusto.”

MotoGp, Marquez: "Prima parte di stagione super"

Roma, 20 lug. (askanews) – Marc Marquez ha trionfato nel 12° appuntamento del Mondiale 2025 di MotoGP. Il GP della Cechia è stato ancora una volta l’occasione per il Cabroncito di piantare la propria bandierina. Ora vacanze in vista, visto che si tornerà a competere in Austria dal 15 al 17 agosto, con Marc sempre più leader della classifica mondiale con 381 punti, 120 in più del fratello Alex (oggi caduto) e 168 di margine su Bagnaia.

“Sicuramente è stata una prima parte di stagione super, specie negli ultimi week end. Dai test di Aragon, mi sono sentito ancor più a mio agio con la moto e sto guidando bene. Arriva ora la pausa estiva, restano 10 GP e dobbiamo continuare a lavorare”, ha dichiarato a caldo.

Ai microfoni di Sky Sport ha aggiunto: “Mi sento tranquillo alla guida e questo mi aiuta a essere veloce con un po’ di margine. Questo mi ha permesso di vincere 5 GP in serie. Il fatto di andare sempre forte, in condizioni d’asfalto anche diverse, è molto importante. Non è una cosa scontata, visto che all’inizio della stagione sono entrato a far parte di un team nuovo e alla fine ho compreso il metodo di lavoro di Ducati Factory”.

MotoGp, Bagnaia: faccio fatica in frenata, era il mio punto forte

Roma, 20 lug. (askanews) – Francesco Bagnaia prova a guardare al bicchiere mezzo pieno al termine del Gran Premio della Cechia, dodicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGP 2025. Il pilota del team Ducati Factory ha chiuso in quarta posizione, mancando dunque il podio, ma ha visto spunti interessanti, specialmente nella seconda parte della corsa. “Dall’inizio dell’anno lamento problemi in staccata e ingresso di curva – le sue parole a Sky Sport – Di solito ero uno dei migliori in quello, ora sono uno dei più facile da superare. Freno piano per fare percorrenza altrimenti rischio di andare lungo. La gara odierna? Nel finale riuscivo a gestire meglio la trazione, mentre in frenata ero sempre uguale”.

Pecco prosegue nel suo racconto: “Abbiamo tempo. Conosciamo bene il progetto, anche se quest’anno non mi sembra di conoscerlo al massimo. Il DNA della moto non si adatta alla mia richiesta all’anteriore. Non devo fare altro che tenere duro recuperare su Alex Marquez e migliorare fino alla fine dell’anno”.

MotoGp, Marquez pokerissimo quinta vittoria a Brno

Roma, 20 lug. (askanews) – Marc Marquez conquista la sua quinta vittoria a Brno e la quinta consecutiva in MotoGP, dominando il GP della Repubblica Ceca, didcesima prova del motomondiale. Lo spagnolo della Ducati consolida la sua leadership nel Mondiale, approfittando delle difficoltà degli avversari. Marquez ha orchestrato una gara impeccabile. Dopo aver seguito il sorprendente Marco Bezzecchi (Aprilia) nelle fasi iniziali, lo spagnolo ha sferrato l’attacco decisivo all’ottavo giro, prendendo il comando e imponendo un ritmo insostenibile. Nonostante un tentativo di rimonta da parte di Bezzecchi, Marquez ha risposto con una serie di giri veloci, sigillando l’ennesimo successo. Bezzecchi, pur non riuscendo a tenere il passo, ha confermato la crescita del team Aprilia e il suo ruolo di protagonista chiudendo al secondo posto. Terzo Acosta 4° Bagnaia, poi Raul Fernandez e Quartararo. Super Martin, 7° al rientro dopo l’infortunio

A Gaza oggi almeno 73 morti: erano in coda per il cibo

Milano, 20 lug. (askanews) – Il “Ministero della Salute” palestinese riferisce ora che erano almeno 73 le persone in attesa di aiuti che sono state uccise a Gaza dagli attacchi israeliani. In precedenza si era parlato di almeno 44 palestinesi.

Tra le altre cose, sono stati sparati colpi d’arma da fuoco contro palestinesi in coda per il cibo nella zona di al-Sudaniya, nel nord della Striscia di Gaza, e contro un centro alimentare ad al-Shakoush, a nord di Rafah.In questi attacchi sono rimaste ferite anche diverse persone.

La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), la controversa organizzazione responsabile della distribuzione di cibo a Gaza, non ha commentato le notizie.

Le Nazioni Unite segnalano condizioni catastrofiche nella Striscia di Gaza, dove 2 milioni di residenti dipendono quasi interamente dagli aiuti umanitari per sopravvivere.

West Nile, il ministero della salute: monitoraggio costante

Roma, 20 lug. (askanews) – Tra i primi casi del virus West Nile del 2025, 7 sono stati registrati anche nella regione Lazio, tra cui un decesso. L’andamento epidemiologico è in linea con gli altri anni. “Il ministero della salute monitora costantemente la situazione in stretto raccordo con la Regione Lazio e in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Centro Nazionale Sangue e Centro Nazionale Trapianti – dice Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento di prevenzione del ministero – Sono state attivate tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 con il supporto del Gruppo Operativo Arbovirosi”.

Il virus del West Nile è trasmesso all’uomo dalla puntura di zanzara (più frequentemente del tipo Culex) e non si trasmette da persona a persona tramite contatto con persone affette.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Il ministero della salute raccomanda di seguire le misure di prevenzione per proteggersi dalle zanzare vettori del virus come l’uso di repellenti; indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; zanzariere alle finestre; svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.

Trump: nei sondaggi del partito Repubblicano sono al 95%

Milano, 20 lug. (askanews) – “I miei numeri nei sondaggi all’interno del Partito Repubblicano e del MAGA sono aumentati significativamente da quando la bufala di Jeffrey Epstein è stata smascherata dai Democratici di Sinistra Radicale, semplici piantagrane”. Lo scrive il presidente Usa Donald Trump sul suo social Truth. “Hanno raggiunto il 90%, il 92%, il 93% e il 95% in vari sondaggi, e sono tutti record per il Partito Repubblicano. I miei numeri alle elezioni generali sono i più alti di SEMPRE! Alla gente piacciono i confini forti e tutte le altre cose che ho fatto. DIO BENEDICA L’AMERICA”, ha aggiunto.

Bolzano Danza, la 41esima edizione parla di insurrezione e passioni

Bolzano, 21 lug. (askanews) – Un festival che vuole essere vivo e coinvolgere sia il pensiero sia il corpo. La 41esima edizione di Bolzano Danza inaugura un triennio di direzione artistica affidata a Anouk Aspisi e Olivier Dubois, che hanno immaginato una “Trilogia della passione”. “Abbiamo voluto creare un momento di incontro – ha detto Dubois ad askanews – per dedicare del tempo a confrontarci con l’arte, a tutti i livelli, dalle piccole associazioni alle grandi compagnie internazionali che si sono ritrovano qui a Bolzano. Vogliamo pensare, ma anche divertirci”.

Per il 2025 l’argomento scelto è “Insurrezione”, una parola forte in un momento politico particolare, che poi negli anni seguenti si declinerà in “Orizzonte” e “Riconciliazione”. “È un invito a ciascuno a fare la propria rivoluzione interiore – ha aggiunto il direttore – provare a deostruire ciò che possiamo sapere e quindi potere affrontare l’orizzonte del futuro nel prossimo capitolo e infine una sorta di riconciliazione con il mondo nella terza edizione di questo festival”.

Il festival, organizzato dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, si svolge in diversi luoghi della città e, oltre agli spettacoli, propone anche incontri, talk, presentazioni e laboratori. “C’è tanta danza in questo primo episodio del festival – ha detto Anouk Aspisi -. In particolare ospitiamo sia dei giovani danzatori, sia dei grandi nomi come Preljocaj, Lia Rodrigues, Mette Ingvartsen, Giséle Vienne con Crowd che è una rave meravigliosa e per il finale, Mazelfreten con la techno e l’elettronica è proprio un vero ballo sul palco e poi invitiamo le persone a ballare con noi”.

Nella visione dei due direttori artistici il festival è il mondo. Lo attraversa, lo trasforma e lo rimette in discussione, per offrire spazio a tutte le voci. E la danza è il tramite di questa idea di inclusione. “La danza – ha concluso Anouk Aspisi – è un’espressione umana, arcaica, universale, come la musica, quindi quando si balla si si ritrova veramente profondamente il corpo, il corpo è la nostra identità, prima del dove siamo. E’ la prima identità il corpo”.

Tradizione e contemporaneo, il canto di Sciarroni che ci ammalia

Santarcangelo di Romagna, 20 lug. (askanews) – Il lavoro di Alessandro Sciarroni è una forma di arte contemporanea capace di uno sguardo molto ampio, che prende manifestazioni performative diverse, spesso inattese. Come nel caso di “U. (Un canto)”, una performance musicale sui canti corali tradizionali che è andata in scena anche a Rimini, nell’ambito del Santarcangelo festival 2025.

“È una coreografia di corpi – ha detto Sciarroni ad askanews – sebbene molto minimale, perché loro sono praticamente immobili per tutta la durata della performance. Corpi però che emettono suoni, emettono canto, emettono significato, perché i testi dei dei canti scelti non li abbiamo selezionati a caso, insomma ci piaceva l’idea di ricordarci di cosa era ancora possibile cantare fino a 20, 30, 40, 50 anni fa. Quindi è interessante perché tutti pensano che questi canti siano antichissimi, più antico del 68, di quelli che presentiamo. Molti sono stati scritti negli anni 90, addirittura l’ultimo nel 2019”. Questo strano cortocircuito temporale, carico di uno spaesante fascino, si combina proprio con la sensazione che, per quanto misuratissimi, i movimenti dei performer sul palco siano sorretti da una coreografia profonda, che rende i canti anche una prova corporea. Che ci parla di tradizioni, ma anche del modo in cui un artista contemporaneo le può affrontare senza retorica di nessun tipo. “Abbiamo cercato di rispettare il più possibile questa tradizione – ha aggiunto Sciarroni – poi nella maggior parte dei casi i cori di montagna sono cori maschili e poiché noi piace sempre un po’ mescolare i generi, quindi in alcuni casi con Pere Jou e Aurora Bauzà abbiamo dovuto riscrivere per coro misto, per voci miste, però non abbiamo fatto nessun tipo di modifica sulla composizione dei canti”.

Grazie anche ai costumi di Ettore Lombardi lo spettacolo funziona per noi esattamente nell’oggi e se c’è certamente un elemento di memoria, qui ci viene proposto come materia comunque viva, da considerare per provare a tracciare un ritratto più ricco di ciò che siamo, adesso, davanti a un palcoscenico come nelle nostre vite.

Salute, il virus West Nile: sintomi e allerta punture di zanzara

Roma, 20 lug. (askanews) – Il West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex pipiens, che colpisce soprattutto gli uccelli selvatici. Le zanzare si infettano pungendo gli uccelli e a volte trasmettono il virus anche ad ospiti accidentali come il cavallo e l’uomo.La zanzara che trasmette il virus West Nile non è la zanzara tigre, bensì la nostra zanzara comune notturna, che punge dal tramonto all’alba. Altre possibili vie di trasmissione comprendono la trasfusione di sangue e il trapianto di organi da donatori infetti e ancor più raramente sono state segnalate infezioni congenite trasmesse dalla madre al feto attraverso il latte umano.

La maggior parte delle persone infette da West Nile non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Consulta il tuo medico se presenti febbre superiore 38,5°c, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione, eruzione cutanea. La misura più efficace per proteggersi dal virus è quella di ridurre al minimo il rischio di essere punti da zanzare attraverso i seguenti comportamenti: usare repellenti cutanei per uso topico e insetticidi per uso domestico ed esterno; esporsi all’aperto solo con abbigliamento adeguato (indumenti di colore chiaro,pantaloni e maniche lunghe); evitare l’esposizione non protetta durante le ore a maggiore rischio (alba e tramonto).

West Nile, Pregliasco: può causare grossi problemi anche in Italia

Roma, 20 lug. (askanews) – “Il virus West Nile lo conosciamo dal 1937 ed è stato chiamato così perché è stato scoperto nell’ovest del fiume Nilo, in Egitto”. Così ha detto ad Affaritaliani.it il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università degli Studi di Milano, dopo il caso della donna di 82 anni morta in provincia di Latina. “Alcuni uccelli selvatici e anche le nostre zanzare sono serbatoi di trasmissione del virus. Si tratta di una patologia che nella maggior parte dei casi non ha sintomi ma uno su mille ha danni neurologici pesanti e letali. Una malattia non facilmente controllabile legata al cambiamento climatico e all’aumento del calco”.

“E’ importante la prevenzione anche in Italia e la necessità che le istituzioni controllino le zone verdi di città e paesi facendo adeguate disinfestazioni e bisogna anche controllare le donazioni di sangue”, sottolinea Pregliasco. “Il West Nile non va assolutamente sottovalutato, anche un sottovaso nel balconcino a Milano o nel Lazio può replicare e diffondere il virus. In zone endemiche ha fatto enormi danni e anche l’Italia è a rischio visto il cambiamento climatico e le temperature sempre più calde. Le zanzare vivono in 200 metri quadri e possono diffondere il West Nile così come altri virus come il Dengue, la Chikungunya, il Zika Virus, la Usutu virus, la Malaria e altre malattie a trasmissione vettoriale”.

Pregliasco spiega: “Per il West Nile non esiste un vaccino, è una problematica ambientale e di prevenzione. Un caso mortale su mille può creare grossi problemi anche in Italia e gli andamenti endemici nei Paesi più colpiti dimostrano come le conseguenze non siano affatto piacevoli”.

M.O., almeno 44 morti nella coda per il cibo a Gaza

Milano, 20 lug. (askanews) – Secondo la Difesa civile di Gaza, questa domenica almeno 44 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane mentre attendevano la distribuzione di cibo. Lo riporta l’agenzia di stampa Afp.

Tra le altre cose, sono stati sparati colpi d’arma da fuoco contro palestinesi in coda per il cibo nella zona di al-Sudaniya, nel nord della Striscia di Gaza, e contro un centro alimentare ad al-Shakoush, a nord di Rafah.

In questi attacchi sono rimaste ferite anche diverse persone.

La Gaza Humanitarian Foundation (GHF), la controversa organizzazione responsabile della distribuzione di cibo a Gaza, non ha commentato le notizie.

Le Nazioni Unite segnalano condizioni catastrofiche nella Striscia di Gaza, dove 2 milioni di residenti dipendono quasi interamente dagli aiuti umanitari per sopravvivere.