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venerdì, Maggio 2, 2025
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Dazi, Schlein: bene sospensione, ma i pericoli non sono sventati

Rho (Milano), 11 apr. (askanews) – “Ora c’ stato un annuncio di sospensione, bene, ma non pensiamo che i pericoli siano sventati, perch il governo ha sottovalutato come anche solo nei mesi precedenti al 2 aprile, l’annuncio di dazi avesse gi fermato commesse, frenato investimenti e causato grande incertezza e danno alle aziende italiane. Non che per amicizia ci si pu fare trovare impreparati”. Lo ha detto la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, al suo arrivo al Salone del Mobile di Milano.

E a proposito dell’imminente visita di Meloni negli Usa, Schlein ha detto: “Quando si ha davanti un Paese alleato dal dopoguerra bisogna avere la schiena dritta e il coraggio di dire basta e dire ‘ti sbagli’ quando si sta sbagliando. Purtroppo quello che non abbiamo visto in questi mesi. Nonostante le amicizie manifestate e tanto sbandierate, abbiamo visto un governo incapace di reagire agli attacchi alla Ue e persino alle minacce, e che non stato in grado di contraddire Trump e ha fatto trovare il Paese fortemente impreparato a queste sfide”.

Il commissario Ue all’Economia: mancano i presupposti per sospensione generale del Patto di stabilità

Roma, 11 apr. (askanews) – Secondo la Commissione europea al momento non vi sono i presupposti per far ricorso alla clausola generale di sospensione del Patto di stabilità e di crescita Ue. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, rispondendo – al termine della prima riunione dell’Ecofin informale a Varsavia – a una domanda sulle richieste in tal senso da parte dell’Italia.

“Abbiamo valutato questa questione e stiamo guardando anche alla nostra risposta di policy agli sviluppi geopolitici e a come possiamo rafforzare le nostre capacità di difesa e le nostre industrie della difesa. E una delle ragioni per cui abbiamo optato per le clausole nazionali di sospensione del Patto è che quella generale richiede una grave svolta negativa dell’economia in generale o dell’intera area euro – ha spiegato -. E al momento questa condizione non c’è”.

“Infatti” alla Commissione Ue “continuiamo a prevedere crescita economica, quindi optiamo per le clausole nazionali – ha aggiunto – dato che siamo in circostanze inusuali che vanno al di là del controllo dei governi”.

Dazi, Schlein: serve prontezza di risposta per imprese e famiglie

Rho (Milano), 11 apr. (askanews) – “Noi continuiamo a insistere che l’Unione Europea debba reagire e negoziare, fortemente unita, pronta ad azioni mirate e proporzionate che colpiscano anche laddove fa pi male, e ho visto che oggi la presidente della Commissione ha parlato anche delle Big Tech americane, pronti a un negoziato che sventi una guerra commerciale che farebbe danni ingenti in un Paese come il nostro cos votato all’export”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, al suo arrivo al Salone del Mobile di Milano.

“Chiediamo al governo che ci sia prontezza di risposta a supporto delle famiglie e delle imprese, quella che abbiamo visto da altri governi europei, a partire da quello spagnolo, che non si veda pi il gioco delle tre carte rimodulando fondi gi previsti ma che si trovi un modo concreto per stare vicini alle aziende e ai loro lavoratori”, ha aggiunto Schlein.

Ordine di Malta chiede di non dimenticare Libano, simbolo coesistenza

Roma, 11 apr. (askanews) – “Il Libano non va dimenticato”: il Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta, Riccardo Patern di Montecupo, ha ribadito l’impegno degli Ospedalieri nei confronti di quello che rimane un Paese simbolo di convivenza possibile tra le confessioni religiose in Medio Oriente. Patern lo ha sottolineato aprendo a Roma i lavori del workshop “Rebuilding Lebanon, preserving its diversity”, organizzato dal Sovrano Ordine di Malta e dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede.

“La nostra storia legata a quell’area per motivi secolari: noi siamo nati in quell’area. un’area importantissima per il mondo in cui viviamo, ed un mondo che in questo momento attraversato da grandi problematiche e da grandi tragedie per cui il dovere dell’Ordine di Malta duplice: un po’ perch un’area in cui si riesce – parliamo del Libano – a far vivere le varie fedi e le varie regioni insieme, ed una cosa importantissima. Il Libano un esempio raro di convivenza e di coesistenza e malgrado questo un Paese che stato dilaniato da tantissimi problemi”.

Un Paese quindi in cui l’Ordine presente in modo particolare, come ha spiegato Marwan Sehnaoui, presidente dell’Associazione libanese dell’Ordine di Malta: “Abbiamo in Libano oltre sessanta progetti che coprono tutto il Paese, dall’estremo Nord all’estremo Sud, e stiamo lavorando su tre grandi settori: medico, sociale e agroumanitario. Siamo un’organizzazione non politica, siamo per il coinvolgimento di tutte le confessioni religiose e per costruire la dignit dei cittadini libanesi. Questo il lavoro dell’Ordine, abbiamo circa 600 persone che lavorano per l’Ordine in Libano e l’Ordine molto importante per il futuro del Paese. Lo facciamo con grande umilt, senza alcun ego, in nome della causa della ricostruzione dell’essere umano in Libano”.

Al panel di alto livello dedicato al modello di convivenza interreligiosa del Libano ha partecipato anche il cardinale Claudio Gugerotti, Prefetto per il Dicastero delle Chiese orientali, il quale ha sottolineato l’importanza di preservare la ricchezza interreligiosa del Libano, definendola “un modello universale che finch funziona diventa un segno tangibile che l’impossibile possibile, cio che la convivenza che noi auspichiamo in tutti i modi – e che in questo momento sembra tutt’altro che garantita – nella storia si verificata”. Sono intervenuti inoltre Tobias Tunkel, direttore per il Medio Oriente e il Nordafrica del Ministero Federale degli Affari Esteri tedesco, e Ghady El Khoury, incaricato d’affari dell’ambasciata del Libano presso l’Ordine di Malta.

Regionali, Zaia: “FdI? un nostro compagno di viaggio”

Venezia, 11 apr. (askanews) – “Fratelli d’Italia un nostro compagno di viaggio e giustamente ogni partito difende il suo consenso, le sue idee, ognuno si muove in autonomia lo fa FdI, lo fa Forza Italia e lo far anche la Lega, questa una cosa assolutamente non discutibile. Dopo di che c’ un tema importante che quello del Governo, non intendo sprecare le mie giornate a parlare di queste cose, vado avanti coi cantieri e inaugurazioni”. A dirlo il presidente del Veneto, Luca Zaia, in merito alla possibile discesa in campo di FdI con un suo candidato alle regionali del Veneto, sottolineando di “consegnare un Veneto che ha una reputazione e una rispettabilit e a livello nazionale e internazionale che prima non aveva”.

Micaela Ramazzotti: “Non dobbiamo avere paura delle nostre paure”

Roma, 11 apr. (askanews) – Il cinema italiano ha raccontato in tanti modi diversi il disagio mentale, Guido Chiesa lo fa attraverso una commedia romantica, “30 notti con il mio ex”, nei cinema dal 17 aprile. Edoardo Leo un uomo rigoroso e razionale, padre di un’adolescente, che si trova costretto a ospitare in casa per un mese la sua ex moglie, interpretata da Micaela Ramazzotti, appena uscita da un lungo percorso di recupero emotivo. Una donna che porta con s forse troppa vita, che mette in subbuglio quella dell’ex marito.

“E’ una pazzerella attiva, aperta al mondo, sorridente, lei ha voglia di vivere. – ha detto la Ramazzotti – Ha tanta vivacit, tanto colore. Io avevo affrontato tanti personaggi, ne ho fatto una filmografia, sempre molto depressi, quindi mi piaceva che lei invece fosse piena di vita. E poi comunque si parla sempre troppo poco di disagio mentale, quindi se ne deve parlare di pi perch non bisogna avere paura delle nostre paure”.

Il personaggio di Leo sembra aver ingabbiato sia le proprie paure che le proprie emozioni, come ha spiegato l’attore: “Questa mania del controllo ad un certo punto l’ha ingabbiato, l’ha fatto diventare un altro, non si rende neanche pi conto, non si riconosce pi. Ed paradossale questa cosa che dicevi tu, che avere troppa vita diventa un problema. Immaginare questa cosa nel mondo una cosa che mi fa proprio paura, perch noi dovremmo avere cura di questa troppa vita”.

Zaia: Terzo mandato? Potere logora… ma Consulta ha solo confermato

Venezia, 11 apr. (askanews) – “Il potere logora chi non ce l’ha visto che han detto che devono smantellare centri di potere, ma no… La Corte Costituzionale ha confermato quello che si sapeva, noi sapevamo di avere un blocco dei mandati di due mandati, oltre all’approvazione della legge elettorale. bene che sia chiaro che il principio ispiratore del 2004 del blocco dei mandati e la legge che fecero a Roma, oggi si traduce nel blocco di mandati solo per alcuni governatori e solo alcuni sindaci, quelli sopra i 15 mila abitanti, e sono le cariche elettive”. Cos il presidente del Veneto, Luca Zaia torna sul tema delle Regionali e del no della Consulta alla possibilit per i presidenti di regioni ordinarie di candidarsi per un terzo mandato.

“Io non ce l’ho con gli altri governatori, ci mancherebbero – ha aggiunto – tifo perch riescano. Tifo per Fugatti e spero che non gli impugnino la legge e tifo per Massimiliano Fedriga che un amico e spero che anche lui riesca a prorogare i mandati. Va bene tutto e le leggi si rispettano ma per me inaccettabile, e lo dir all’infinito, che si giustifichi questo dicendo che si devono smantellare i centri di potere; perch questa un’offesa a noi amministratori perch io ho una carriera di 15 anni di Regione e ce l’ho pulita, da un punto di vista giudiziario. Ed un’offesa per noi amministratori e per i cittadini che non sono degli idioti e votano quelli uscenti perch sono l, basta vedere quelli che sono stati mandati a casa. Va bene tutto purch non si offenda”, ha concluso il governatore.

“La Vie en Gloss”, cos Krastase illumina la Milano Design Week

Milano, 11 apr. (askanews) – Connettere i mondi, immaginarne di nuovi creando dimensioni inesplorate tramite l’arte. Con questo spirito Krastase, marchio professionale leader dell’haircare di lusso, ha voluto stupire il pubblico della Milano Design Week, il cui tema proprio “Mondi Connessi”. Prende cos vita “La Vie en Gloss”, serra d’ispirazione parisienne che unisce bellezza, innovazione e sostenibilit, all’interno del suggestivo parco della Biblioteca degli Alberi di Milano. Abbiamo parlato con Silvia Guerinoni, General Manager Krastase e Shu Uemura Italia:

“In occasione della Design Week, Krastase celebra il legame tra innovazione, bellezza e sostenibilit, con la serra “La Vie en Gloss”, realizzata da Orvieto Arte con materiali riciclati e che richiama l’allure parisien di Krastase. All’interno, un’esperienza multisensoriale di luci e fragranze, curata dall’artista Gaia Pietrella, celebra la nuova linea Krastase Gloss Absolu, dedicata a capelli luminosi e setosi. I visitatori potranno in particolare provare il nuovo olio Glaze Drops, grazie ai nostri hairstylist, e ricevere quindi consigli e sorprese esclusive”.

Un’installazione avveniristica che diventa teatro per il lancio di Gloss Absolu, l’ultimo trattamento di casa Krastase. Essenze naturali, ricerca delle materie prime, sviluppo tecnologico. Il risultato un fascio di luce che illumina i capelli. Ma Krastase anche sinonimo di empowerment femminile come ci spiega Federica Scolaro, Marketing Manager Krastase e Shu Uemura Italia:

“In questi giorni la nostra magnifica serra ospiter una serie di eventi, workshop e talk applicati a diversi temi, il design, l’evoluzione creativa nello stylist, ma anche l’empowerment femminile, con un occhio attento alle nuove generazioni, in particolar modo la Gen Z. Prosegue per il terzo anno consecutivo il nostro progetto Power Talks in collaborazione con Fondazione Pangea, per rafforzare la fiducia che le giovani donne hanno in s stesse, attraverso dei percorsi di mentoring gratuiti. Abbiamo gi coinvolto pi di 200 partecipanti negli ultimi due anni e quest’anno puntiamo a raggiungere altre 300 giovani donne attraverso dei mentoring online e nelle universit. E le iscrizioni per i corsi 2025 sono gi aperte sul sito https://pangeaonlus.org/power-talks-giovani-donne-in-mentorship/.”

L’obiettivo del brand chiaro: affiancare le donne in ogni momento della loro vita aiutandole ad esprimere s stesse e il loro potenziale: “You dare, we care”.

Nato, Rutte incontra Healey (Gb) su priorità summit all’Aia

Milano, 11 apr. (askanews) – Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha incontrato il Segretario alla Difesa britannico John Healey. I due hanno discusso delle priorità in vista del Summit NATO all’Aia, dell’importanza di rafforzare ulteriormente la nostra deterrenza e difesa e del continuo sostegno all’Ucraina. Lo ha reso noto la portavoce della Nato Allison Hart via social.

Dopo aver presieduto la riunione del gruppo di contatto per l’Ucraina a Bruxelles, Healey ha affermato che le nuove promesse di aiuti militari ammontano a oltre 21 miliardi di euro, “un incremento record”.

Anche Rutte, ha dichiarato la scorsa settimana che i sostenitori dell’Ucraina hanno stanziato circa 21 miliardi di dollari nei primi tre mesi di quest’anno.

Design Week, il robot poeta di Rotelli che ci ricorda l’amore

Milano, 11 apr. (askanews) – Uno strano robot blu, che rappresenta l’incontro fra arte, tecnologia e design e dispensa poesia che ricordano l’importanza dell’amore. Extraceleste, progetto che l’artista Marco Nereo Rotelli ha portato al Fuorisalone di Milano con Elital ed Ever in Art. Lo stesso Rotelli lo ha presentato ad askanews.

Mercati, tendenze e investimenti, arriva il settimanale Moneta

Milano, 11 apr. (askanews) – Si chiama Moneta ed il nuovo settimanale economico finanziario presentato a Milano presso la sede di Borsa italiana dal direttore Osvaldo de Paolini.

Il magazine sar ogni sabato in edicola in abbinamento con i quotidiani Il Giornale, Libero e Il Tempo, con approfondimenti consultabili online.

Osvaldo de Paolini, direttore di Moneta: “Moneta ha lo scopo e la missione di cercare di spiegare al meglio e con un linguaggio non banale ma semplice tutto quello che capita nel mondo dell’economia. Di questi tempi tra l’altro ce n’ bisogno perch noi stessi che siamo gli esegeti di quello che accade nel mondo dell’economia abbiamo difficolt a capire dove si sta andando. Quello che sta facendo Donald Trump francamente stupefacente. Crea non soltanto stupori ma perplessit e timori veri. La situazione molto complicata. Io non ricordo in

cinquant’anni un momento cos complesso. Per questo la nascita di Moneta spero possa servire ad aprire un po’ la luce su quello che sta capitando”.

Il settimanale, spiega il direttore, dedicher anche congruo spazio al tema dell’agricoltura, in un momento storico in cui dazi potrebbero mettere a rischio l’approvvigionamento. Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli: “Mi sembra un lancio nel momento giusto perch succede di tutto, quindi avere persone professionali come De Paolini e la sua

squadra aiuta gli investitori a capire dove siamo e quali sono i rischi”.

“Moneta” affronter i principali temi dell’attualit economica: dalle storie delle grandi imprese italiane alle sfide delle startup, dai nuovi scenari globali all’innovazione tecnologica, con approfondimenti su fintech, agricoltura 5.0, sostenibilit, fashion e design.

Diga Genova, Rixi: rivalutazione costi ma tempi non si dilatano

Genova, 11 apr. (askanews) – I tempi per la realizzazione della nuova Diga del porto di Genova “non credo che si dilatino. Rispetto al cronoprogramma iniziale, che prevedeva la fine dei lavori nel 2030, sono tre anni d’anticipo”. Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi, rispondendo alla domanda di un giornalista sull’allungamento dei tempi e l’aumento dei costi per la nuova Diga del porto di Genova, opera simbolo del Pnrr.

“Dal cronoprogramma – ha aggiunto Rixi – risulta che il primo lotto verr completato alla fine del 2027 e la fase B verr appaltata nei prossimi mesi. Ovviamente un’opera unica nel suo genere a livello europeo, quindi nella prima fase, in particolare sul posizionamento delle colonne nel fondale e sulla realizzazione dei cassoni, ci sono stati dei problemi, anche perch si scelto di lavorare anche in un’ottica di salvaguardia del rapporto tra porto e citt, di evitare ad esempio di utilizzare la fascia di rispetto di Pr per la realizzazione dei cassoni. Questo ha comportato ovviamente dei ritardi e il trasferimento dei macchinari sulla zona di Vado”.

“Nel mese di maggio – ha spiegato il viceministro – entrer in funzione un nuovo impianto per la realizzazione di altri cassoni e quindi si raddoppier la capacit di realizzazione. Ci sar un’accelerazione, penso sostanzialmente da giugno, in maniera assolutamente importante. In pi una serie di risorse tecniche che erano impegnate sulla diga di Genova, erano anche impegnate sulla realizzazione da parte di Fincantieri del nuovo mega terminal a Miami, che stato consegnato la settimana scorsa e quindi oggi ci sono sicuramente molte pi energie di ieri”.

“Per quanto riguarda invece il tema dei costi – ha aggiunto Rixi – c’ stato un aumento della profondit necessaria delle colonne per stabilizzare i cassoni, quindi c’ stata una rivalutazione dei costi, ma all’interno di quello che era comunque considerato come accettabile. Vorrei ricordare che l’appalto stato realizzato dal precedente governo e non da questo e probabilmente anche con alcune sottovalutazioni, per cui si dovuto in corso d’opera migliorare alcune caratteristiche dell’opera stessa”.

La Russa: “Dazi? Non lamentiamoci, per ora abbiamo 90 giorni di alba”

Rho (Mi), 11 apr. (askanews) – Quella relativa ai dazi ” una preoccupazione non solo del settore” del mobile, “sono preoccupazioni di altro genere per non lamentiamoci: dopo la notte c’ sempre il giorno e gi ora per 90 giorni abbiamo l’alba, poi vediamo”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, al suo arrivo al Salone del Mobile di Milano, in corso alla Fiera di Rho.

Dazi, Schlein: Ue sia pronta a colpire dove fa più male, su Big Tech

Rho (Milano), 11 apr. (askanews) – “Noi continuiamo a insistere che l’Unione Europea debba reagire e negoziare, fortemente unita, pronta ad azioni mirate e proporzionate che colpiscano anche laddove fa più male, e ho visto che oggi la presidente della Commissione ha parlato anche delle Big Tech americane, pronti a un negoziato che sventi una guerra commerciale che farebbe danni ingenti in un Paese come il nostro così votato all’export”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, al suo arrivo al Salone del Mobile di Milano.

“Chiediamo al governo che ci sia prontezza di risposta a supporto delle famiglie e delle imprese, quella che abbiamo visto da altri governi europei, a partire da quello spagnolo, che non si veda più il gioco delle tre carte rimodulando fondi già previsti ma che si trovi un modo concreto per stare vicini alle aziende”, ha aggiunto Schlein.

Ucraina, Trump: "La Russia deve muoversi, troppi morti in una guerra insensata"

New York, 11 apr. (askanews) – “La Russia deve muoversi. Troppe persone stanno morendo, migliaia ogni settimana, in una guerra terribile e insensata”. È quanto ha scritto Donald Trump in un nuovo post pubblicato oggi sul suo social, riferendosi al conflitto in Ucraina.

“È una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare”, ha aggiunto, “e non sarebbe mai iniziata se io fossi stato presidente!”, riferendosi quindi a quando il conflitto è iniziato, nel febbraio 2022, e alla Casa Bianca c’era Joe Biden.

Wall Street apre in calo con il braccio di ferro Usa-Cina su dazi

Milano, 11 apr. (askanews) – Come previsto, volatilità alle stelle sui mercati. Dopo un’apertura in calo, gli indici di Wall Street hanno virato in positivo in pochi minuti, mettendo a segno rialzi intorno al mezzo punto percentuale. Migliorano così le Borse europee: Milano cede lo 0,4%, Parigi lo 0,2%, Francoforte lo 0,8%, mentre Londra guadagna lo 0,8%, spinta dal dato del Pil Uk di febbraio, cresciuto più delle attese. Le oscillazioni dei mercati hanno colpito il mercato obbligazionario, coi rendimenti dei Treasury decennali che volano sopra la soglia del 4,5%. “Gli Stati Uniti sono molto vicini a una recessione o forse già lo sono ora”, ha intanto avvertito il
numero uno della grande società di investimento BlackRock, Larry Fink, intervistato dalla Cnbc.

Wall Street apre in calo con il braccio di ferro Usa-Cina su dazi

Milano, 11 apr. (askanews) – Apertura in territorio negativo per Wall Street che non riesce a recuperare dopo le pesanti perdite di ieri. In avvio, l’indice Dow Jones cede lo 0,2%, l’S&P500 lo 0,3%, il Nasdaq lo 0,15%.

Non sembrano aiutare le solide trimestrali dei big bancari Usa Morgan Stanley, JPMorgan e Wells Fargo. La seduta si prospetta ancora all’insegna della volatilità sui timori per una recessione globale con l’escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina. Oggi Pechino ha risposto all’innalzamento dei dazi decisa da Trump, che li ha portati al 145%, con un aumento ritorsivo al 125%. Intanto, i prezzi alla produzione negli Usa sono calati a marzo ben oltre le previsioni.

Screenings 2025: serie Rai e Umbria conquistano i buyers internazionali

Roma, 11 apr. (askanews) – I personaggi e le storie della grande fiction Rai, gli scenari meravigliosi di una regione che fa del suo territorio unico, dell’arte e dell’enogastronomia i propri punti di forza. Gli Screenings di Rai Com e l’Umbria hanno conquistato il cuore degli oltre novanta buyers che hanno raggiunto Spoleto da ogni angolo del mondo per conoscere da vicino il catalogo estero della Rai (dalle serie ai film Tv, dai documentari alle performing arts ai programmi per ragazzi).

Una full immersion di quattro giorni che ha visto i buyers di televisioni e piattaforme digitali internazionali assistere a proiezioni in anteprima, come “I casi dell’Avvocato Guerrieri” o “Prima di noi”, incontrare le star delle serie più amate (Luisa Ranieri “Le indagini di Lolita Lobosco”, Alessandro Gassmann “I Bastardi di Pizzofalcone”, Massimiliano Gallo “Vincenzo Malinconico avvocato d’insuccesso”, Giuseppe Battiston “Stucky” e altri ancora), e al tempo stesso visitare luoghi magici dell’Umbria come la Rocca Albornoziana di Spoleto.

Rai Com e Regione Umbria, insieme, per consegnare agli ospiti degli Screenings un’esperienza di bellezza made in Italy.

Al Colosseo testa di gladiatore "Gallus", un prestito Museo di Verona

Roma, 11 apr. (askanews) – Fino al 15 ottobre è ospitato negli Ipogei del Colosseo, nel nuovo allestimento permanente dedicato agli Spettacoli nell’Arena, un nuovo protagonista: grazie al prestito garantito dal Museo Archeologico al Teatro Romano di Verona, la straordinaria testa lapidea di gladiatore dell’inizio del I sec. d.C. proveniente dall’Anfiteatro di Verona della prima metà del I secolo d. C. (la cosiddetta Arena) entra a far parte del percorso di visita curato da Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro, contribuendo ad ampliare la conoscenza sul mondo dei gladiatori e sulla loro complessa organizzazione. La testa lapidea appartiene con ogni probabilità alla tipologia del “gallo” (Gallus), ovvero a quella categoria di gladiatori che, come il sannita e il trace, prende origine dalla provenienza geografica dei popoli nemici di Roma.

La presenza di questo reperto contribuisce ad arricchire il percorso di visita, soprattutto per quanto riguarda le diverse tipologie di gladiatori, le loro armature, così come la loro origine e le loro evoluzioni nel tempo, specie dopo la riforma introdotta da Augusto.

In particolare, la testa lapidea veronese si aggiunge all’allestimento esistente che già prevede la suggestiva proiezione olografica con i gladiatori che avanzano dal buio del criptoportico orientale (realizzata da Katatexilux su idea e curatela di Federica Rinaldi), il mosaico bianco e nero di II sec. d.C. con scena di caccia, i gradini della cavea con i graffiti riproducenti i combattimenti tra gladiatori e gli inseguimenti tra animali, le lucerne, i modelli di montacarichi e i sistemi di sollevamento di uomini e animali, veri apparati tecnologici ante litteram.

Tutti questi reperti sono posti in dialogo con le riproduzioni al vero delle armature dei gladiatori nelle diverse tipologie del reziario, del secutor, del trace, del mirmillone, del provocator e dell’oplomachus, facenti parte della collezione del PArCo.

Con l’arrivo del reperto rinvenuto all’Arena di Verona, il Parco archeologico del Colosseo conferma la volontà di ospitare ogni anno a rotazione un reperto proveniente da quei musei e luoghi della cultura del sistema museale nazionale, in grado di offrire un contributo alla storia dei gladiatori nel mondo antico.

Ora è la volta della testa di gladiatore “Gallus” dall’Arena di Verona. Contestualmete, per rendere ancora più forte il legame tra i due anfiteatri, il Parco archeologico del Colosseo ha accolto la richiesta di prestare al Museo veronese una lastra marmorea con graffita la testa di un gladiatore sprovvisto di elmo e quindi probabilmente riconoscibile con un reziario, identificato anche dal nome Delicatus, che verrà esposta nella sezione dedicata all’Arena nel Museo Archeologico al Teatro Romano, con un progetto espositivo a cura di Francesca Morandini.

“La creazione di relazioni culturali tra istituzioni è fondamentale per promuovere le collezioni museali ma anche per costruire ponti che abbiano lo scopo di arricchire le comunità e di favorire la crescita collettiva – ha dichiarato Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo – In questo senso aver previsto che l’esposizione permanente negli ipogei del Colosseo accolga a rotazione ogni anno un reperto proveniente da un altro contesto o luogo della cultura del Sistema Museale Italiano, non solo aiuta ad arricchire e innovare l’allestimento stesso, ma diventa lo strumento per costruire nuove collaborazioni, nuovi momenti di confronto e condivisione”.

“Collaborare tra aree archeologiche significa unire saperi e beni culturali per trasformare il patrimonio in un racconto vivo e condiviso – ha commentato Marta Ugolini, assessora alla Cultura del Comune di Verona – Siamo grati di questa opportunità di prestito, che porta una parte di Verona a Roma, nel sito archeologico più visitato in Italia, il Colosseo, uno dei simboli storici e culturali più iconici del paese. La sinergia tra il Parco archeologico del Colosseo e i Musei civici di Verona fa emergere storie che parlano al presente, dove ogni reperto diventa testimonianza di un’eredità comune, da custodire e valorizzare.

“Abbiamo accolto con vero piacere la richiesta di collaborazione del Parco archeologico del Colosseo a partecipare all’allestimento permanente degli ipogei del Colosseo con il prestito della testa di gladiatore rinvenuta presso l’anfiteatro di Verona – ha dichiarato Francesca Rossi, direttrice dei Musei Civici di Verona – Si tratta di un frammento della decorazione statuaria dell’Arena, di cui si conservano pochi pezzi, alcuni anche in bronzo; la reciprocità dello scambio, con la lastra graffita dal Colosseo, ci permette di stringere i contatti tra le nostre istituzioni e di poterci confrontare in merito ai complessi aspetti museali e gestionali di edifici così iconici quali sono gli anfiteatri di età romana, che tuttavia rivestono un ruolo molto importante anche all’interno della città contemporanea”.

Formula1, Norris guida le prime libere in Bahrain

Roma, 11 apr. (askanews) – Il nuovo fondo della SF-25 dà le prime, convincenti, risposte alla Ferrari. Al termine della prima sessione di prove libere del Gran Premio del Bahrain, Lewis Hamilton ha chiuso infatti al 3° posto seppur a quasi sei decimi di ritardo dal leader provvisorio, Lando Norris. L’alfiere di casa McLaren si è messo tutti alle spalle, firmando il suo miglior giro col tempo di 1’33″204 e confermando la totale bontà della MCL39. Tra il vincitore del GP d’Australia e il sette volte campione del mondo ecco a sorpresa Pierre Gasly, col pilota francese capace di spingere l’Alpine fino a un ritardo di soli 0″238 da Norris. FP1 caratterizzata da ben sei rookie sul tracciato di Sakhir, con tutti i team che hanno sfruttato la sessione per rispettare gli obblighi regolamentari. Inclusa la Ferrari, visto che Charles Leclerc ha “lasciato il volante” al debuttante Dino Beganovic, talento svedese classe 2004 che ha chiuso al 14° posto provvisorio della classifica col miglior tempo di 1’35″055. Sessione invece molto complessa per la Mercedes e per Kimi Antonelli. Il pilota italiano è rimasto vittima di un problema alla sua W16 E – pare una perdita d’acqua – e non ha potuto evitare l’ultima piazza, non riuscendo praticamente a girare.

Calcio, Tudor: "Pensiamo al campo, non alla corsa Champions"

Roma, 11 apr. (askanews) – Vigilia di Juventus-Lecce per Igor Tudor con la formazione bianconera chiamata a dare seguito al buon momento dopo il cambio di allenatore. “Il gruppo sta bene e la squadra sta bene – le parole di Tudor – È stata una settimana più corta, ma abbiamo lavorato bene dopo una partita seria, giusta e buona, si nota più confidenza, gusto di fare e confermare le cose fatte bene, e lavorare su quanto possiamo crescere ancora. Si lavora su tutti dal punto di vista tattico, ma anche sulla testa. Qua ogni gara si deve approcciare come una finale. Ogni partita e ogni allenamento deve farsi al 100%. Domani sarà una gara super difficile e giochi sempre contro te stesso. Ognuno deve dare il massimo poi si crea gruppo, mentalità, vittorie, le vittorie ti creano più vittorie, ma la gara è sempre te contro te”. Thuram “Ha fatto allenamento con la squadra, ma dobbiamo ancora valutare. Ci sono varie soluzioni, perché abbiamo giocatori forti. Vediamo domani chi giocherà”. Sulla corsa Champions “Per me non cambia nulla. Per chi fa calcoli, si diverte, è affascinante, ma non cambia niente. Domani è una guerra, si fa una battaglia, le cose giuste tatticamente, si finisce e poi c’è il prossimo allenamento. Non c’è altro modo di fare. Sono tutti calcoli inutili, ti toglie soltanto. Focus sull’allenamento, oggi sulla gara, altro ci deve interessare zero. Siamo noi lì e ci concentriamo su di noi”. Si aspettava che la squadra capisse così velocemente le sue idee: “Non mi sono chiesto niente, non guardo al passato. Il passato e il futuro contano poco. Sono felice perchè ho trovato ragazzi belli e puliti che hanno voglia di fare. La loro risposta mi ha sorpreso positivamente. Sono sempre loro che fanno la differenza, sono protagonisti, siamo importanti, non è che non conti l’allenatore, ma la risposta che ha”. Su Koopmeiners: “Può giocare avanti e dietro. L’ho visto più pimpante e più positivo, energetico. Abbiamo toccato qualcosa dal punto di vista del fisico, ma ha lavorato come gli altri”. Come si spiega le difficoltà di Vlahovic e Kolo Muani: “Ho visto tutti bene, anzi mi danno fiducia. Io sono molto fiducioso per il contributo che potranno dare Vlahovic e Kolo Muani”. Conceicao: “Giocatore che mi piace tanto, giocatore forte, che ti può risolvere, dribbla, salta l’uomo. Mi dispiace tanto che non giochi, so come si sentono, ma una partita a settimana, le possibilità diminuiscono. Se vi vedo, vi faccio giocare. Sono più contento se cambio opinione, gli ho detto proprio questa roba qua. Vale per lui e per gli altri. Sono importanti tutti, soprattutto quelli che non giocano. E’ importante. Con 5 cambi, calcio diverso. Sono tutti e due forti. Spero di trovare maggiore equilibrio e mi piacerebbe vederli giocare insieme, si può fare, serve tempo ma si può fare”. Questa squadra stava bene dal punto di visto atletico? “Prima la squadra faceva tante partite ed è normale allenarsi di meno. Poi dopo alcuni risultati la squadra aveva poca fiducia. E’ tutto collegato. Ho commentato giorni fa, era una cosa collegata, cervello, testa e gambe. Prima cosa degli psicologi, sulla depressione? Andare in palestra, correre. E’ tutto connesso, è una guarigione, toccando tutti i punti di vista, anche questo qui. La squadra l’ha percepita in maniera chiara e sta crescendo”.

Usa, come si è arrivati al 145% di dazi sui beni cinesi

New York, 11 apr. (askanews) – Un’escalation progressiva di dazi ha portato gli Usa a colpire le importazioni dalla Cina con una tariffa complessiva del 145%. Tutto è iniziato tra febbraio e marzo, quando l’amministrazione Trump ha imposto un primo 20% sui beni cinesi, legando la misura al ruolo di Pechino nella diffusione del fentanyl.

Il 2 aprile è arrivato un nuovo aumento del 34%, giustificato dal presidente con lo squilibrio commerciale tra i due Paesi. Due giorni dopo la Cina ha risposto con una misura identica sui beni Usa.

Lunedì scorso, Trump ha minacciato un ulteriore rincaro del 50% se Pechino non avesse fatto un passo indietro. Una minaccia che due giorni dopo, mercoledì, è diventata realtà: le tariffe Usa sono salite al 104%, poi al 125% con un nuovo incremento deciso dalla Casa Bianca.

Ieri l’annuncio decisivo: il 125% non comprendeva i primi 20 punti percentuali legati al fentanyl. Il totale effettivo, quindi, raggiunge quota 145%.

Oggi la Cina ha risposto portando le proprie tariffe sui beni americani al 125%, ma ha anche dichiarato che non andrà oltre: “Dato che, con l’attuale livello di dazi, le esportazioni Usa verso la Cina non sono più commercialmente sostenibili, non risponderemo a ulteriori aumenti”.

Secondo economisti ed esperti, i livelli raggiunti rendono ormai impraticabili i flussi commerciali tra le due maggiori economie mondiali.

Tv, arriva la seconda stagione della serie "The Last Of Us"

Roma, 11 apr. (askanews) – Un’avventura che continua implacabile e impetuosa, un gioco crudele, una storia apocalittica, potente. La seconda stagione di “The Last Of Us”, la serie drammatica Sky Exclusive targata HBO, vincitrice di un Emmy, già ufficialmente rinnovata per un terzo capitolo, arriva in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW lunedì 14 aprile.

Ispirata al celebre videogioco sviluppato da Naughty Dog per PlayStation, dopo un primo ciclo di episodi da record la serie riprende cinque anni dopo gli eventi della prima stagione. Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) saranno trascinati in un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle.

La seconda stagione, in sette nuovi episodi, vede di nuovo protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey nei panni, rispettivamente, di Joel ed Ellie, insieme a Gabriel Luna che interpreta Tommy e Rutina Wesley nel ruolo di Maria. Le già annunciate new-entry nel cast sono invece Kaitlyn Dever che vestirà i panni di Abby, Isabela Merced nel ruolo di Dina, Young Mazino in quello di Jesse, Ariela Barer interpreterà Mel, Tati Gabrielle sarà Nora, Spencer Lord vestirà i panni di Owen, Danny Ramirez sarà Manny e Jeffrey Wright interpreterà invece Isaac. Catherine O’Hara è guest star della nuova stagione.

Basata sull’acclamato franchise videoludico sviluppato da Naughty Dog per le console PlayStation, “The Last of Us” è scritta e prodotta esecutivamente da Craig Mazin e Neil Druckmann. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta esecutivamente anche da Carolyn Strauss, Jacqueline Lesko, Cecil O’Connor, Asad Qizilbash, Carter Swan ed Evan Wells.

Bankitalia: imprese Italia esposte ma possono attenuare effetti dazi

Roma, 11 apr. (askanews) – L’esposizione delle imprese italiane al mercato statunitense è significativa, ma alcune caratteristiche strutturali, quali la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e la buona profittabilità degli esportatori, potrebbero attenuare le ricadute dirette più sfavorevoli dell’inasprimento dei dazi, almeno nel breve periodo. Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ripercussioni delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari. E’ la fotografia scattata dalla Banca d’Italia, in un riquadro di analisi inserito nell’ultimo Bollettino economico.

Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati di sbocco per le esportazioni di beni delle imprese italiane, rileva l’analisi, con un valore complessivo di 60 miliardi di euro nel 2024 (pari al 10,4 per cento del totale). Tuttavia, dato il ruolo pervasivo delle catene produttive globali nel commercio internazionale, si rende necessario considerare non solo l’esposizione diretta, connessa con le vendite delle imprese italiane a controparti statunitensi, ma anche quella indiretta, che tiene conto del fatto che i prodotti che gli altri paesi esportano verso gli Stati Uniti possono utilizzare come input beni intermedi prodotti nel nostro paese.

Inoltre, prosegue Bankitalia, è importante identificare il valore aggiunto creato in Italia, al netto di quello dei beni intermedi importati. Le tavole input-output globali consentono di isolare il valore aggiunto domestico delle esportazioni italiane destinate, direttamente o indirettamente, al mercato statunitense. In base alle nostre analisi, l’8,1 per cento del valore aggiunto della manifattura italiana – circa l’1,2 per cento del Pil – giunge negli Stati Uniti (il 6,4 per cento per via diretta). I comparti più esposti sono quello della farmaceutica e quello degli altri mezzi di trasporto (che includono la cantieristica e l’industria aerospaziale; figura A). La componente indiretta ha generalmente un peso limitato, tranne che nella farmaceutica.

Nonostante la significativa esposizione del nostro sistema produttivo al mercato statunitense, alcuni aspetti strutturali possono attenuare nel breve periodo l’impatto diretto dei dazi. Innanzitutto, si legge, anche se gli Stati Uniti costituiscono un mercato diretto di destinazione per quasi un terzo delle aziende esportatrici italiane1, poco più della metà delle vendite verso questo paese è realizzata da imprese di grande dimensione (con almeno 250 addetti), caratterizzate da una più alta diversificazione produttiva (cfr. il riquadro: Incertezza sulle politiche commerciali ed esposizione delle imprese italiane al mercato statunitense, in Bollettino economico, 1, 2025).

Inoltre l’impatto diretto dei dazi sulle vendite delle imprese italiane dipenderà principalmente da due fattori: (a) la misura in cui consumatori e imprese statunitensi sostituiranno beni finali e intermedi italiani con prodotti domestici o di altri paesi; (b) la capacità delle imprese italiane di contenere l’aumento dei prezzi dei beni venduti mediante una riduzione dei margini di profitto.

Riguardo al primo fattore, secondo Bankitalia la natura multilaterale dei dazi imposti dall’amministrazione degli Stati Uniti limita sensibilmente le possibilità di sostituzione dei prodotti italiani con quelli di paesi nostri concorrenti, in quanto questi ultimi sono in larga parte soggetti a dazi uguali o superiori. Si stima inoltre che le esportazioni di beni verso gli Stati Uniti siano costituite da prodotti di qualità alta per il 43 per cento e media per il 49 per cento (figura B)2. Nel confronto con i principali paesi della UE, la composizione per qualità delle esportazioni italiane è lievemente inferiore solo a quella di Francia e Germania; altri paesi dell’OCSE, come Giappone, Corea del Sud e Messico, e alcune economie emergenti come Cina e Vietnam presentano invece una maggiore incidenza di prodotti di fascia media e bassa.

L’elevata qualità delle esportazioni italiane – verosimilmente orientate verso acquirenti ad alto reddito e imprese leader nei loro rispettivi settori – ne rende la domanda meno reattiva al prezzo. Con riferimento al secondo fattore, le imprese italiane potrebbero limitare il potenziale calo della domanda statunitense assorbendo parte dell’aumento dei prezzi causato dai dazi attraverso una riduzione dei propri margini di profitto.

Per le imprese manifatturiere italiane che esportano negli Stati Uniti l’incidenza delle vendite su questo mercato è in media pari al 5,5 per cento del fatturato totale, mentre il margine operativo lordo è in media pari al 10 per cento del fatturato3. Anche considerando l’intera distribuzione dei margini di tali imprese, si osserva che essi sono relativamente elevati: per tre quarti delle aziende sono superiori al 5 per cento.

Secondo nostre simulazioni, rilevano ancora dall’istituzione di Via Nazionale, la flessione delle vendite sul mercato statunitense che deriverebbe da un rialzo dei prezzi coerente con i dazi4, comporterebbe in media un calo del fatturato totale di circa un punto percentuale5. Il margine operativo lordo, valutato in rapporto ai ricavi, si ridurrebbe al massimo di mezzo punto percentuale per tre quarti delle imprese. Il numero di aziende che passerebbe da margini positivi a negativi è esiguo e la quota di esportatori con perdite elevate aumenterebbe di 4 punti percentuali6. Il deterioramento riguarderebbe prevalentemente quelli di piccola dimensione.

Nel complesso, l’esposizione degli esportatori italiani al mercato statunitense è significativa, ma la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e la buona profittabilità delle imprese potrebbero attenuare le ricadute dirette più sfavorevoli dell’inasprimento dei dazi, almeno nel breve periodo. Tuttavia alcune imprese con una maggiore dipendenza dal mercato statunitense e con margini di profitto più ridotti potrebbero subire effetti rilevanti. Conseguenze più gravi potrebbero emergere in caso di forti ricadute dell’inasprimento delle restrizioni commerciali sulla domanda globale e sui mercati finanziari.

Bankitalia: retribuzioni reali restano 8% sotto i livelli 2021

Roma, 11 apr. (askanews) – In Italia nel 2024 la crescita delle retribuzioni contrattuali è stata sostenuta, tuttavia i salari restano ancora inferiori di circa l’8 per cento in termini reali rispetto ai livelli del 2021. Lo rileva la banca d’Italia in una analisi contenuta nel suo Bollettino economico.

Secondo un indicatore elaborato dall’istituzione di Via Nazionale e basato sui soli contratti collettivi in vigore, la dinamica salariale sarà ancora elevata nel primo trimestre del 2025 ma si attenuerà nei mesi successivi.

Dazi, il commissario europeo al commercio a Washington lunedì (Intanto si prepara un vertice Ue-Cina)

Bruxelles, 11 apr. (askanews) – Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si recherà a Washington lunedì prossimo, 14 aprile, per colloqui con i suoi omologhi statunitensi sulla questione dei dazi. Lo ha annunciato il portavoce per il Commercio internazionale della Commissione europea, Olof Gill, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario, oggi a Bruxelles.

“Non entro nei dettagli, ma ricordo – ha detto il portavoce – che l’Ue è disposta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose con le controparti americane per evitare i dazi, e per scongiurare qualsiasi escalation dannosa che farebbe male a entrambe le sponde dell’Atlantico e di fatto all’economia globale”.

Sefcovic, ha insistito Gill, va a Washington “in buona fede per carcere di trovare soluzioni che vadano a beneficio di entrambe le parti”.

Intanto, è in preparazione un vertice Ue-Cina, probabilmente dopo metà luglio. “Per quanto riguarda il vertice Ue-Cina, ci stiamo coordinando” con Pechino “per stabilire una data per l’incontro, che dovrebbe svolgersi in Cina nella seconda metà di luglio”. Lo riferisce una nota del servizio del portavoce del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. A quanto si apprende a Bruxelles, il vertice con la Cina dovrebbe svolgersi dopo il vertice Ue-Giappone, previsto in Giappone, sulla preparazione del quale sono in corso discussioni. L’ultimo vertice Ue-Cina, il 24esimo, si è svolto a Pechino il 7 dicembre 2023.

Stm, Schlein: Pd al vostro fianco, risposte chiare da dirigenza e governo

Roma, 11 apr. (askanews) – “Noi vogliamo un’Unione europea che crede nella sua industria, che mette in campo investimenti comuni con un’attenzione al sociale, alla tutela del lavoro, della sicurezza del lavoro e anche all’innovazione che serve per ritrovare un equilibrio a tutela anche del clima e del pianeta. Però lo vogliamo fare con un’attenzione particolare: serve un fondo europeo per l’automotive, attraverso cui investire in ricerca e innovazione, altrimenti la competizione che il vostro settore vive anche qui a STM, con la Cina, con altri attori mondiali e con gli Stati Uniti, noi la perderemo. Non siamo disposti a rinunciare a un’industria italiana che a testa alta guidi il rinnovamento, guidi l’innovazione, guidi anche la transizione ecologica e digitale e Agrate è un simbolo di questo e per questo siamo al vostro fianco in una giornata di lotta come questa”. Così la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ad Agrate Brianza, davanti allo stabilimento di STMicroelectronics con i lavoratori in sciopero.

“State difendendo sia il posto di lavoro che le prospettive delle vostre famiglie e naturalmente il futuro occupazionale. Sono molto preoccupata – ha proseguoto Schlein – perché quando si comincia a non dare solidità ma solo piani industriali fumosi in un settore che sta bene, che è strategico per ogni filiera futura, vuol dire che c’è un disegno diverso e noi quel disegno diverso lo dobbiamo sventare. È ancora più grave il fatto che qui ci sia una doppia partecipazione pubblica, italiana e francese. La politica non deve farsi dettare le soluzioni dall’economia. Deve viceversa trainare l’economia nella direzione che serve a garantire un futuro più giusto a questo paese, a queste famiglie, a questi lavoratori e a tutta l’Europa”.

“Noi siamo consapevoli della vostra difficoltà e vi saremo a fianco. Oggi siamo qui ma attraverso i nostri rappresentanti territoriali vogliamo continuare ad esserci ogni giorno, e per questo ringrazio Andrea Orlando che è qui con me, ringrazio il sindaco, tutti i nostri rappresentanti territoriali. Considerateci a disposizione. Perché non sarà una battaglia né facile, né breve, ma sarà una battaglia giusta. E quelle giuste bisogna farle a testa alta e pensando a un futuro che rimetta al centro quello che è scritto nell’articolo 1 della Costituzione: la nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Ma non è fondata sul lavoro qualsiasi. Non può essere fondata sul lavoro povero, sul lavoro precario, sui contratti a termine che stanno aumentando, sui voucher che stanno aumentando. Il lavoro dignitoso è quello che non solo paga salari dignitosi, e di qui la nostra battaglia per un salario minimo in Italia, perché sotto i 9 euro è sfruttamento e non deve essere legale, ma è anche una battaglia che guarda alla formazione di quei lavoratori e all’innovazione nel futuro”, ha aggiunto la segretaria.

“Voi siete qui con le vostre braccia e con le vostre teste: c’è bisogno di entrambe per far marciare la manifattura italiana verso il futuro e occorre quindi investire su entrambe. Per questo continueremo a starvi accanto in questa vertenza e a chiedere risposte chiare alla dirigenza e al governo”, ha concluso.

Dazi, l’Ue: Trump fa più danni all’economia Usa che alla nostra

Roma, 11 apr. (askanews) – Con i dazi commerciali gli Stati Uniti si stanno “auto danneggiando” – senza che nessuno li costringa a farlo – e secondo la Commissione europea subiranno più danni loro, a livello economico, di quelli che si verificheranno nell’Unione europea o su scala globale. E’ la tesi sostenuta dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, che nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Varsavia, dove i lavori proseguono allargati a tutto l’Ecofin, ha presentato una simulazione elaborata da Bruxelles.

Secondo queste previsioni, partendo dall’assunto di dazi commerciali al 20% il Pil degli Stati Uniti “verrebbe ridotto tra lo 0,8% e l’1,4% fino al 2027. L’impatto negativo sulla Ue -ha detto Dombrovskis – sarebbe inferiore, pari a circa lo 0,2% del Pil”.

Questo però se i dazi dovessero essere temporanei. Se invece dovessero risultare permanenti o se i paesi colpiti dovessero varare rappresaglie, innescando una guerra commerciale, “le conseguenze economiche sarebbero più negative: fino a 3,1%-3,3% per gli Usa, 0,5%-0,6% per l’Ue e 1,2% per il Pil globale, mentre il commercio globale crollerebbe del 7,7% in tre anni”, ha proseguito il lettone, sempre sulla base delle previsioni della Commissione.

“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Noi se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra due aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”.

Al tempo stesso l’Ue “continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”. Secondo l’eurocommissario “le prospettive economiche stanno ovviamente diventando più imprevedibili e caratterizzate dai dazi di Trump praticamente su tutto il mondo. Diamo il benvenuto alla pausa di 90 giorni, crea spazio per negoziati. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il 10% di dazi generalizzati restano in vigore per praticamente tutti i paesi e rappresentano un colpo per l’economia globale”. Peraltro gli Usa non hanno sospeso i dazi ancora più alti su alluminio e auto, ha sottolineato.

Dazi, Ue: Trump fa più danni all’economia Usa che alla nostra

Roma, 11 apr. (askanews) – Con i dazi commerciali gli Stati Uniti si stanno “auto danneggiando” – senza che nessuno li costringa a farlo – e secondo la Commissione europea subiranno più danni loro, a livello economico, di quelli che si verificheranno nell’Unione europea o su scala globale. E’ la tesi sostenuta dal commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, che nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo informale a Varsavia, dove i lavori proseguono allargati a tutto l’Ecofin, ha presentato una simulazione elaborata da Bruxelles.

Secondo queste previsioni, partendo dall’assunto di dazi commerciali al 20% il Pil degli Stati Uniti “verrebbe ridotto tra lo 0,8% e l’1,4% fino al 2027. L’impatto negativo sulla Ue -ha detto Dombrovskis – sarebbe inferiore, pari a circa lo 0,2% del Pil”.

Questo però se i dazi dovessero essere temporanei. Se invece dovessero risultare permanenti o se i paesi colpiti dovessero varare rappresaglie, innescando una guerra commerciale, “le conseguenze economiche sarebbero più negative: fino a 3,1%-3,3% per gli Usa, 0,5%-0,6% per l’Ue e 1,2% per il Pil globale, mentre il commercio globale crollerebbe del 7,7% in tre anni”, ha proseguito il lettone, sempre sulla base delle previsioni della Commissione.

“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Noi se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra due aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”.

Al tempo stesso l’Ue “continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”. Secondo l’eurocommissario “le prospettive economiche stanno ovviamente diventando più imprevedibili e caratterizzate dai dazi di Trump praticamente su tutto il mondo. Diamo il benvenuto alla pausa di 90 giorni, crea spazio per negoziati. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il 10% di dazi generalizzati restano in vigore per praticamente tutti i paesi e rappresentano un colpo per l’economia globale”. Peraltro gli Usa non hanno sospeso i dazi ancora più alti su alluminio e auto, ha sottolineato.

Dazi, il commissario Ue Sefcovic si reca a Washington lunedì

Bruxelles, 11 apr. (askanews) – Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, si recherà a Washington lunedì prossimo, 14 aprile, per colloqui con i suoi omologhi statunitensi sulla questione dei dazi. Lo ha annunciato il portavoce per il Commercio internazionale della Commissione europea, Olof Gill, durante il briefing quotidiano per la stampa dell’Esecutivo comunitario, oggi a Bruxelles.

“Non entro nei dettagli, ma ricordo – ha detto il portavoce – che l’Ue è disposta a trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose con le controparti americane per evitare i dazi, e per scongiurare qualsiasi escalation dannosa che farebbe male a entrambe le sponde dell’Atlantico e di fatto all’economia globale”.

Sefcovic, ha insistito Gill, va a Washington “in buona fede per carcere di trovare soluzioni che vadano a beneficio di entrambe le parti”.

Novara al ministro Valditara: latino e Bibbia? Modello scuola arcaico

Roma, 11 apr. (askanews) – “Il ministro Valditara sembra tirare dritto e ribadire ciò che aveva già preannunciato nei mesi precedenti. Il problema rimane quindi il medesimo: non è la quantità di contenuti a creare difficoltà nella scuola italiana, bensì la fragilità degli strumenti metodologici e relazionali a disposizione degli insegnanti. Il vero nodo è, ancora una volta, la qualità della formazione docente, non la lista delle materie o la selezione dei testi da affrontare”: lo ha affermato il noto pedagogista e autore di best seller Daniele Novara, commentando le parole del ministro Giuseppe Valditara sulle nuove indicazioni nazionali relative ai programmi scolastici.

“L’insegnamento in Italia rimane spesso inchiodato a modelli superati e, anche dove chi insegna mostra capacità e voglia di migliorarsi, queste attitudini vengono frustrate da una rigida burocrazia e da impostazioni calate dall’alto, ormai superate. Eppure si continua a intervenire sui programmi, trascurando il cuore pulsante del sistema: la relazione educativa”.

“Siamo di fronte a un’impostazione che rischia di appesantire il percorso scolastico con scelte culturali discutibili e pedagogicamente datate. Lo studio mnemonico di poesie, l’aumento della centralità del latino, gli accenni a un maggiore protagonismo della Bibbia sono proposte che sembrano guardare a un modello scolastico arcaico, distante dalle sfide educative contemporanee. Non è riempiendo l’orario di nozionismo che si risponde al bisogno urgente di far crescere bambini e ragazzi in una scuola motivante e inclusiva”, ha aggiunto il pedagogista.

“Affermazioni come ‘basta con le derive pedagogiche’ e ‘l’identità è un valore’ potrebbero tranquillamente essere attribuite a momenti storici bui, o a un passato talmente remoto e poco lusinghiero che non dovrebbe nemmeno essere preso in considerazione. Non è questa la direzione in cui dovrebbe andare una scuola che tenga davvero alle nuove generazioni e al futuro di tutte e tutti noi”.

“Serve una scuola che accompagni gli studenti nel presente, capace di leggere i bisogni reali di una generazione immersa in una complessità inedita. Una scuola generativa, che coltiva il pensiero critico, l’incontro tra diversità, la capacità di dialogare e di crescere insieme”, ha sottolineato Novara.

“Le nuove generazioni non hanno bisogno di tornare indietro nel tempo, ma di strumenti per interpretare il futuro. L’educazione non può essere ridotta a un dispositivo identitario o a una dichiarazione di principio: deve restare un’esperienza viva, capace di tenere insieme apprendimento e relazione. Solo così la scuola potrà continuare a essere quel luogo insostituibile in cui si costruiscono cittadinanza, benessere e sviluppo umano”, ha concluso.

Il presidente della Corte costituzionale: giudici criticabili ma inaccettabili gli attacchi personali

Roma, 11 apr. (askanews) – “L’indipendenza della magistratura è un pilastro dello stato di diritto e quindi va preservata. La critica è sempre possibile, il nostro sistema giudiziario è di tipo professionale con qualche eccezione, i giudici non sono eletti e la loro legittimazione la si trova nelle motivazioni dei loro provvedimenti ma questi provvedimenti sono criticabili. Non è pensabile siano immuni da una critica aspra, quello che non è accettabile è che ci possano essere attacchi personali, qui si va su un terreno di delegittimazione della magistratura che è un terreno scivoloso che va evitato a tutti i costi”. Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, nella conferenza stampa in occasione della relazione annuale sulla giurisdizione della Consulta.

Scommesse su siti illegali, indagati 12 giocatori di Serie A

Roma, 11 apr. (askanews) – Dodici giocatori di serie A sono indagati dalla Procura di Milano per scommesse sui siti illegali. Lo scrive il Corriere della Sera. Gli episodi risalgono al periodo 2021-2023. I fatti sono emersi spulciando le chat dei telefoni di Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina), già coinvolti in un’indagine della Gdf di Torino. I giocatori, che non avrebbero scommesso su partite di calcio ma su altre discipline, rischiano provvedimenti davanti alla giustizia sportiva.

Questi – secondo quanto si apprende – i nomi nel mirino: Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Angel Di Maria, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Cristian Buonaiuto, Matteo Cancellieri, Adames Hector Junior Firpo. La squadra della Guardia di Finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha eseguito il sequestro preventivo di un milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”.

Sono stati anche notificati, nell’inchiesta dei pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, “decreti di fissazione di interrogatorio preventivo” davanti al gip, dopo la “richiesta di applicazione” dei domiciliari per cinque indagati. Sarebbero ingenti le somme che i calciatori hanno versato nella tasche di due gestori di piattaforme illegali di scommesse online, che si sarebbero fatti aiutare dagli amministratori di una gioielleria milanese che funzionava come banca per regolare i conti. Quando il debito diventava più oneroso, i giocatori avrebbero effettuato bonifici alla gioielleria per l’acquisto di orologi di lusso, che restavano però nella disponibilità degli organizzatori.

Amoroso: giudici criticabili ma inaccettabili attacchi personali

Roma, 11 apr. (askanews) – “L’indipendenza della magistratura è un pilastro dello stato di diritto e quindi va preservata. La critica è sempre possibile, il nostro sistema giudiziario è di tipo professionale con qualche eccezione, i giudici non sono eletti e la loro legittimazione la si trova nelle motivazioni dei loro provvedimenti ma questi provvedimenti sono criticabili. Non è pensabile siano immuni da una critica aspra, quello che non è accettabile è che ci possano essere attacchi personali, qui si va su un terreno di delegittimazione della magistratura che è un terreno scivoloso che va evitato a tutti i costi”. Lo ha detto il presidente della Corte costituzionale, Giovanni Amoroso, nella conferenza stampa in occasione della relazione annuale sulla giurisdizione della Consulta.

Bce, Lagarde: non abbiamo obiettivi su euro-dollaro ma monitoriamo

Roma, 11 apr. (askanews) – Alla Bce “non abbiamo obiettivi sui tassi di cambio, ma ovviamente monitoriamo e stiamo attenti agli sviluppi, dato l’impatto che le variazioni del tasso dei campi possono avere sull’inflazione”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde ha risposto nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo a Varsavia a una domanda sul forte calo del dollaro, anche nei confronti dell’euro, mentre permane la tensione dei mercati a seguito dei dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump.

La formula che ha utilizzato è la stessa che l’istituzione utilizza da molti anni su questo argomento. Oggi l’euro ha superato quota 1,14 dollari, portandosi sui massimi da tre anni nell’ambito di nuove cadute della valuta statunitense.

Lagarde invece non ha risposto a un’altra domanda riguardo a speculazioni di stampa sulla possibilità che la Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti possa intervenire sui mercati contro queste turbolenze. “Ci sta un dialogo regolare tra i banchieri centrali, ma se fossi a coscienza di temi come quelli chiedete non ve lo direi”, ha detto. (fonte immagine: EBS).

SiVola Fest 2025 sbarca in Giappone: a Tokyo concerto live di Tananai

Roma, 11 apr. (askanews) – SiVola, Travel Tech Company italiana specializzata nei viaggi di gruppo, lancia la terza edizione del SiVola Fest, lo speciale evento che coniuga l’esperienza di viaggio con la musica live, che quest’anno vede Tananai come protagonista.

Il SiVola Fest è un’esperienza di viaggio unica della durata di dieci giorni, quest’anno alla scoperta delle bellezze del Paese del Sol Levante attraverso un itinerario unico: dalla visita ai quartieri più suggestivi di Tokyo alla scoperta della cultura e della storia nipponica con la visita di Kamakura – tra templi, santuari e soprattutto il Grande Buddha di bronzo – passando per la città di Nikko tra montagne, foreste e cascate, fino ad arrivare alla visita del maestoso Monte Fuji. Centro dell’itinerario il concerto live di Tananai nell’affascinante cornice di Tokyo. Tananai, tra gli artisti più amati dalle nuove generazioni, attualmente impegnato nel suo primo tour europeo in attesa di salire sui palchi dei principali festival estivi italiani, porterà live in questa occasione alcuni dei suoi più grandi successi e il suo ultimo singolo “Alibi”.

Per rivelare l’artista della nuova edizione del SiVola Fest, è stata realizzata una campagna reveal sui social, curata internamente dal team SiVola, a tema “Japan Arcade”, in linea con l’itinerario di viaggio. Il set e il mood del reveal si ispirano alle emozioni e alle esperienze della musica di Tananai.

“Il SiVola Fest è un concept innovativo, che ha rivoluzionato l’idea tradizionale di viaggio unendo la scoperta di luoghi e culture con l’esperienza musicale. Un itinerario non convenzionale in perfetto stile SiVola, nel segno di un viaggio inteso come crescita personale, un’esperienza da vivere insieme agli altri in grado di cambiare la propria visione del mondo”, ha commentato Sergio De Luca, CEO di SiVola. “Il SiVola Fest è uno dei nostri viaggi di maggior successo, giunto quest’anno alla sua terza edizione, e siamo felici di avere come protagonista Tananai, un artista di grande talento in grado di rendere ancora più unica questa esperienza, unendo tutti i viaggiatori in un momento di condivisione magico”, ha aggiunto.

L’aspetto più innovativo del SiVola Fest è che i partecipanti possono partire per il proprio viaggio in momenti diversi, a seconda della data scelta, per poi ricongiungersi tutti il 12 maggio nella città di Tokyo per il concerto di Tananai.

Cinema, al RIFF reunion del cast di "Romanzo criminale-La serie"

Roma, 11 apr. (askanews) – Il cast di “Romanzo criminale – La serie” si riunirà il 7 maggio al Riviera International Film Festival di Sestri Levante. A 17 anni dal debutto della serie cult Sky Original, Marco Bocci, Francesco Montanari, Edoardo Pesce, Alessandro Roia e Daniela Virgilio saliranno sul palco del RIFF per incontrare il pubblico, celebrando il grande successo di un lungo viaggio artistico e raccontando il “ritorno”, come guest, sul set della nuova stagione di “Call my agent – Italia”, prossimamente su Sky e NOW.

Nils Hartmann, EVP Sky Studios Italia, ha dichiarato: “Tutto è iniziato da ‘Romanzo Criminale’ per le serie originali Sky. Un progetto che è stato l’apripista delle serie tv italiane, come le conosciamo oggi, e che ha dato il via a un nuovo stile narrativo. Per estetica, linguaggio e ambizione, una serie ancora oggi attualissima ed estremamente moderna, che dal palco del Riviera Film Festival potrà essere celebrata nuovamente – qualche anno e tanta strada fatta dopo – assieme al suo cast di talenti. Sarà anche l’occasione per rivelare qualche anticipazione sull’autoironica reunion che stiamo preparando per la nuova stagione di Call my agent – Italia”.

Il Riviera International Film Festival, che si terrà dal 6 all’11 maggio, è sostenuto da Comune di Sestri Levante, e Regione Liguria, con il patrocinio della Commissione Europea.

Gli anni Trenta del vetro, la Biennale come stimolo di evoluzione

Venezia, 11 apr. (askanews) – Un altro decennio di relazioni tra il vetro di Murano e la Biennale di Venezia: prosegue alle Stanze del Vetro sull’isola di San Giorgio il racconto di questa storia affascinante, che, nel secondo capitolo, si concentra sul periodo 1932-1942.

“Nelle sei Biennale precedenti – ha spiegato ad askanews il curatore Marino Barovier – il vetro era messo un po’ a caso, un po’ fra una sala e l’altra in teche improvvisate. Nel 1932 invece viene creato il Padiglione Venezia e il Padiglione Venezia ha accolto tutte le vetrerie muranesi e quindi stata una vetrina privilegiata e ha dato lo stimolo a una ricerca, un’evoluzione, un voler produrre sempre qualcosa di meglio. Fintanto che c’ stata la Biennale, che purtroppo ha chiuso nel 1972, i muranesi hanno dato il massimo per poter dire qualcosa di nuovo”.

La Biennale, con il suo fervore artistico e il respiro internazionale, negli anni Trenta diventa una proficua occasione di confronto per le vetrerie e il mondo del vetro artistico in generale. Con la complicit anche di un grande architetto. “Ho tenuto Carlo Scarpa – ha aggiunto Barovier – come personaggio chiave di quest di questo periodo perch tra dal 1932 al 1942 Scarpa lavora da Venini e l lui prova a far tutto. Prova perch era un curioso, era un genio, uno sperimentatore, guardava la materia, guardava la tecnica, guardava le forme, guardava tutto quello che si poteva guardare e che era innovativo, era assolutamente diverso da quello che era stato fatto in precedenza. Poi e su queste basi create da Scarpa anche tutti gli altri si sono allineati”.

In un allestimento che riesce ancora una volta a essere interessante e attento alla natura degli oggetti esposti, la mostra ci racconta di come il vetro cambia, diventa pi colorato, pi denso. E le Stanze de Vetro si confermano un museo che si prende cura delle sue storie e le mette in scena con un’eleganza carica di affetto.

Dazi, Dombrovskis: Usa autolesionisti, Ue pronta a diferdersi

Roma, 11 apr. (askanews) – “L’Europa non ha iniziato questo scontro e non lo vuole. I dazi vanno contro la logica politica e economica tra deu aree economiche che hanno il maggiore interscambio nel mondo, pari a 1.600 miliardi di euro. Siamo pronti a negoziare un accordo a beneficio reciproco ma difendendo i nostri interessi”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, nella conferenza stampa al termine dell’eurogruppo.

“Non c’è necessità per gli Usa di continuare ad auto danneggiarsi. Ma se siamo costretti siamo pronti a difenderci – ha detto -. Al tempo stesso l’Ue continuerà il lavoro per approfondire il mercato unico e per diversificare il nostro commercio con i partner commerciali”.

Papa Francesco prosegue bene la convalescenza e usa sempre meno l’ossigeno

Città del Vaticano, 11 apr. (askanews) – Papa Francesco, che sta proseguendo la sua convalescenza in modo “regolare”, “passa un periodo sempre più prolungato senza l’uso dell’ossigeno”. Lo riferisce la Sala stampa della Santa sede. Sempre per quanto riguarda l’uso dell’ossigeno ad alti flussi, questo è sempre più “residuale ed è solo per fini terapeutici”.

Da parte Vaticana non ci sono però ancora indicazioni ufficiali sulle celebrazioni della Settimana Santa riguardo alla partecipazione di Papa Francesco “per le quali non si fanno ancora previsioni”, comunica la Sala stampa della Santa Sede che prevede maggiori informazioni solo martedì della prossima settimana. L’unica certezza, al momento, è che sarà il card. Leonardo Sandri, Prefetto emerito del Dicastero per le Chiese Orientali, Gran Cancelliere emerito del Pontificio Istituto Orientale e Vice Decano del Collegio Cardinalizio, a celebrare domenica prossima, Domenica delle Palme (che di fatto introduce alla Settimana Santa), la solenne celebrazione liturgica in piazza San Pietro. Lo si apprende dalla Sala stampa della Santa Sede che ha precisato che il porporato argentino celebrerà “su delega di Papa Francesco”. Per quanto riguarda la partecipazione del pontefice e in quale eventuale forma, non sono state fornite informazioni, così come per quanto riguarda l’intera Settimana Santa.

La Sala stampa della Santa Sede, nell’ormai consueto briefing con i giornalisti per illustrare le condizioni del pontefice convalescente, ha spiegato i retroscena della nuova sorpresa di Francesco, fatta ieri con il suo breve giro a San Pietro. Papa Francesco “stava facendo una passeggiata a Casa Santa Marta ed ha chiesto di andare in Basilica a fare una preghiera. E lo ha fatto”. In carrozzina, con i naselli per l’ossigeno, ma sorridente, in abiti informali, pantaloni neri da sarcerdote e un poncho argentino contro il freddo.

E il Papa era “contento al termine del suo giro e del momento di preghiera, sia per essere andato in Basilica, sia di aver visto le persone”.

Dazi, le Borse europee girano in rosso con la risposta Cina a Usa, Milano -1,5%. Dollaro in caduta

Milano, 11 apr. (askanews) – Si prospetta un’ennesima seduta ad alta volatilità per i mercati finanziari. Le Borse europee, dopo un’apertura in positivo sulla scia dei forti guadagni della vigilia, hanno già virato in rosso a metà mattinata. Pesani i timori degli investitori per l’intensificarsi dell’escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Oggi Pechino ha risposto all’innalzamento dei dazi decisa da Donald Trump, che li ha portati al 145%, con un aumento ritorsivo al 125%. Coi future di Wall Street improntati al ribasso, Milano perde l’1,5%, Francoforte l’1,6%, Parigi l’1%. Sul fronte monetario, non si ferma il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro con il cambio che sale fino alla soglia di 1,14.

Non si arresta, infatti, la discesa del dollaro, in caduta dalla guerra commerciale innescata dall’amministazione Trump, peggiorata con l’intensificarsi dell’escalation Usa-Cina. L’euro in tarda mattinata ha sfondato la soglia di 1,14 sul biglietto verde, con un top a 1,147, nuovi massimi da oltre tre anni.

In radio "I ragazzi sono in giro" di Luciano Ligabue

Milano, 11 apr. (askanews) – Da oggi, venerdì 11 aprile, “I ragazzi sono in giro”! Per la prima volta il celebre brano di Luciano Ligabue, pubblicato originariamente nel 1995, è in radio nell’inedita versione “I ragazzi sono in giro” (New mix radio edit)” (Warner Music Italia), realizzata in occasione del trentennale dell’album “buon compleanno Elvis”.

In attesa dell’uscita di “Buon Compleanno Elvis 1995-2025”, da oggi è disponibile in digitale l’EP “I ragazzi sono in giro”(https://bio.to/Ligabue_iragazzisonoingiro) contenente le nuove versioni New Mix, Naked + Tales e Demo.

Il 18 aprile usciranno le prime versioni fisiche di “Buon Compleanno Elvis 1995-2025”, un’opera omnia che propone diversi progetti speciali realizzati per celebrare i 30 anni del leggendario album del 1995 su etichetta Warner Music Italia: Naked + Tales (l’edizione spogliata del disco con le versioni riviste in chiave intima, accompagnate da un racconto audio traccia per traccia), New Mix (nuovi mix e nuovi edit a cura di Tommaso Colliva), Demos & Rarities (inediti, demo e versioni alternative) e Nei teatri ’24 (8 tracce di “Buon Compleanno Elvis” eseguite durante l’ultimo tour nei teatri di Luciano “Ligabue in teatro – Dedicato a noi”). Immancabile la versione Remastered 2025 dell’album originale.

In cd: “Buon Compleanno Elvis 1995-2025 (Standard Edition 3CD)” (Disc 1: New mix | Disc 2: Demos & Rarities | DISC 3: Naked) e “Buon Compleanno Elvis 1995-2025 (Deluxe Box 6 CD)” (DISC 1 + DISC 2 Remastered 2025 + New mix | DISC 3 + DISC 4: Naked + Tales| DISC 5: Demos & Rarities | DISC 6: Nei teatri ’24).

In vinile: “Buon Compleanno Elvis (New Mix)” (doppio LP GOLD), “Buon Compleanno Elvis (New Mix)” (doppio LP RED Limited & Signed Edition – SOLD OUT) e “Buon Compleanno Elvis (Naked)” (doppio LP).

Dal 25 aprile sarà disponibile “Buon Compleanno Elvis 1995-2025 (Super Deluxe Box)”, contenente i 6 dischi già presenti nel Deluxe Box a cui si aggiunge un settimo disco, Live ’95 (8 brani live tratti del tour del 1995), il doppio LP Gold “Buon Compleanno Elvis (New Mix)”, il 7″ di “Certe notti”, il Booklet con foto inedite, il poster, il pass laminato, i biglietti e il tour book originale 1995, 3 plettri, 2 patch e gli occhiali “Elvis”. Infine, un ottavo disco esclusivo che verrà annunciato nei prossimi mesi e spedito nel mese di settembre.

Prossimamente uscirà “Buon Compleanno Elvis (Demos & Rarities)” (doppio LP). Tutti i formati sono disponibili in pre-order. Cresce l’attesa per “La notte di certe notti”, i due grandi eventi live prodotti e organizzati da Friends&Partners e ZooAperto. Il 21 giugno Luciano Ligabue tornerà sul palco della RCF Arena di Reggio Emilia a 20 anni dal primo concerto a Campovolo per celebrare insieme ai fan i 30 anni di “Certe notti”, che nel 1995 ha segnato uno dei momenti più importanti della sua carriera. “La notte di certe notti” continuerà anche alla Reggia di Caserta – Piazza Carlo di Borbone il 6 settembre quando, per la prima volta, uno dei luoghi più belli e iconici del mondo farà da sfondo al primo grande evento al sud della carriera del Liga.

I biglietti sono disponibili su Ticketone.

L’Onu: "Morti solo donne e bambini" in 36 raid delle forze israeliane a Gaza

Roma, 11 apr. (askanews) – Le Nazioni Unite hanno condannato l’impatto sui civili degli attacchi israeliani delle ultime settimane sulla Striscia di Gaza, sottolineando che “una grande percentuale delle vittime sono bambini e donne”.

“Tra il 18 marzo e il 9 aprile 2025, si sono verificati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati”, ha affermato l’Alto commissariato per i diritti umani in una nota, aggiungendo che, per i “36 attacchi documentati e corroborati” dall’Ufficio, le vittime “finora erano solo donne e bambini”.

Intanto, la Protezione civile palestinese ha annunciato la morte di dieci membri di una famiglia, tra cui sette bambini, durante un attacco israeliano notturno a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Le vittime, di età compresa tra 3 e 58 anni, sono state uccise in un bombardamento effettuato intorno alle 2,30 del mattino (ora italiana), ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce dell’organizzazione di soccorso.

Eni e il futuro dell’energia all’Omc Med Energy di Ravenna

Ravenna, 11 apr. (askanews) – Da Ravenna all’intera regione del Mediterraneo e non solo. L’edizione 2025 di Omc Med Energy, fra conferenze ed esposizioni, come ponte per collegare gli esperti nel settore dell’energia alle sfide globali, puntando sulla collaborazione e sulle strategie condivise per affrontare il futuro del tema.

Industrie, istituzioni e comunit insieme per sviluppare i tre pilastri discussi al Pala De Andr tra l’8 e il 10 aprile: alleanze, territori e innovazione. Nel panel dedicato al finanziamento della transizione energetica, moderato dal professore dell’Universit di Torino, Massimo Nicolazzi, intervenuto Francesco Gattei, Chief Transition & Financial Officer di Eni.

Affrontate le complessit del processo di transizione energetica, in equilibrio fra il “vecchio” e il “nuovo” mondo, ecco qual la strategia di Eni: “Abbiamo realizzato un modello ‘satellitare’, costruendo catene del valore che includono sia la parte rinnovabile che i clienti a cui vendere prodotti decarbonizzati. Attirando cos investitori privati, pronti a riconoscere i giusti multipli e mettere a disposizione i fondi per sviluppare queste attivit. Senza andare a toccare il motore del business tradizionale, utilizzato per mantenere o accrescere la capacit produttiva e la distribuzione. un modello unico, con cui eseguiamo la transizione, perch equilibrato dal punto di vista economico”.

Il tema della transizione stato al centro anche dell’intervento di Giuseppe Ricci, Direttore operativo della trasformazione industriale di Eni: “La transizione energetica ha successo solamente se accompagnata da una trasformazione industriale. L’industria non pi competitiva pu essere trasformata puntando sui settori il cui mercato in sviluppo, anche grazie alla professionalit delle persone e del tessuto imprenditoriale dei territori: cos abbiamo fatto in passato con la raffinazione, convertita in bioraffinazione, e cos stiamo facendo con la chimica”.

In una conversazione one-to-one con Alessandro Viviani, Head of GreenTechHub di The European House – Ambrosetti, Ricci si concentrato sulla competitivit europea rispetto a quella di altre aree del mondo e sull’importanza della neutralit tecnologica per raggiungere con successo gli obiettivi di transizione energetica.

Nato, Gb e Germania: intensifichiamo il nostro sostegno all’Ucraina

Milano, 11 apr. (askanews) – Chi non prende impegni per l’Ucraina, ci rifletta perché “tutti gli aiuti militari” di oggi “contribuiranno a garantire una pace duratura domani, perché le forze armate ucraine devono essere il loro più forte deterrente contro futuri attacchi russi”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico John Healey nella 27esima Riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, nelle Osservazioni introduttive. Healey ha ribadito nuovamente che “non possiamo mettere a repentaglio la pace dimenticando la guerra. E quindi oggi, in questo gruppo di contatto per l’Ucraina, intensifichiamo il nostro sostegno all’Ucraina nella lotta, e il nostro compito di ministri della Difesa è quello di far arrivare aiuti militari urgenti ai combattenti ucraini. E a quelle nazioni che non prendono nuovi impegni oggi, vi esorto a riflettere di nuovo, a riflettere attentamente su cosa altro potete fare”, ha detto. La riunione si tiene mentre l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente del presidente Usa Donald Trump, Steve Witkoff, si è recato in Russia e dovrebbe incontrare il leader del Cremlino Vladimir Putin.

Intanto dal quartier generale della Nato sia il britannico Healey che il suo collega tedesco ministro della difesa Boris Pistorius hanno invitato a continuare a sostenere Kiev. “Come europei, abbiamo una responsabilità speciale nel ripristinare la pace e la libertà nel continente europeo, e stiamo facendo fronte a questa responsabilità. L’Ucraina è diventata l’epicentro di un conflitto più ampio, un conflitto tra libertà e depressione, tra il riconoscimento di standard globali e l’imperialismo aggressivo, tra democrazia e autoritarismo”, ha detto Pistorius. “Tutto ciò riguarda se la forza della legge o la legge del più forte prevarrà nelle relazioni internazionali. Si tratta di stabilire se le relazioni internazionali siano governate da una cooperazione pacifica tra Stati sovrani con pari diritti, o se le potenze imperialiste possano semplicemente spostare i confini ed espandere le sfere di influenza a loro piacimento, come facevano molto tempo fa. Ora è il momento di renderci conto di quanto siano essenziali queste questioni, soprattutto perché potrebbe aprirsi una finestra per avviare i negoziati” ha spiegato Pistorius, dando anche il benvenuto a Matthew G. Whitaker che ha assunto l’incarico di rappresentante permanente degli Stati Uniti d’America presso la NATO il 3 aprile 2025. “Benvenuto nel club” gli ha detto.

Secondo quanto affermato da Healey alla riunione odierna si collegava anche Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America. Per il britannico il collega Usa “è in viaggio, ma era determinato a unirsi a noi, e lo farà virtualmente”, ha aggiunto. “Il 2025 è l’anno critico per la guerra in Ucraina” ha poi aggiunto. “Stiamo inviando un segnale alla Russia e stiamo dicendo all’Ucraina che siamo al vostro fianco nella lotta, e saremo al vostro fianco nella pace”, ha detto.

IMPEGNO GRAN BRETAGNA “A febbraio, quando il Regno Unito si è riunito e ha presieduto l’ultimo meeting, tutte le 50 nazioni hanno affermato che avremmo intensificato ulteriormente i nostri sforzi insieme. Poi abbiamo promesso ulteriori 1,5 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina. Oggi ci impegneremo a stanziare altri miliardi. Dal Regno Unito, quest’anno spenderemo 4,5 milioni di sterline in supporto militare all’Ucraina, il livello di spesa più alto di sempre”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico Healey. “E oggi posso annunciare 350 milioni di sterline (oltre 400 mln euro) per aumentare il supporto ai combattenti ucraini in prima linea, un pacchetto che include sistemi radar, mine anticarro e centinaia di migliaia di droni, oltre a finanziamenti per la manutenzione e la riparazione delle attrezzature da campo, parte di un nuovo sforzo per riparare migliaia di veicoli ucraini, un nuovo sforzo a cui vogliamo che vi uniate a noi”, ha aggiunto. “Questo supporto extra oggi rafforzerà le truppe ucraine nel combattimento ravvicinato, rafforzerà i nostri legami industriali con l’Ucraina e darà impulso alle imprese britanniche del Regno Unito, perché sappiamo tutti che la difesa può essere un motore di crescita, rafforzando la nostra sicurezza nazionale e la nostra crescita economica”, ha detto.

IMPEGNO GERMANIA Sulla stessa linea di Londra, anche Berlino. “Onoriamo il nostro apprezzamento per il rafforzamento delle capacità a lungo termine delle Forze Armate ucraine anno dopo anno, traguardo dopo traguardo” ha detto Pistorius. “La maggioranza del parlamento tedesco ha aumentato il nostro bilancio per il supporto militare quest’anno di tre milioni di euro e, per i prossimi anni, di oltre 8 miliardi di euro in più. La Russia non deve farsi illusioni. L’Ucraina sta diventando più forte”, ha aggiunto.

Nato, Gb e Germania: intensifichiamo nostro sostegno a Ucraina

Milano, 11 apr. (askanews) – Chi non prende impegni per l’Ucraina, ci rifletta perché “tutti gli aiuti militari” di oggi “contribuiranno a garantire una pace duratura domani, perché le forze armate ucraine devono essere il loro più forte deterrente contro futuri attacchi russi”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico John Healey nella 27esima Riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, nelle Osservazioni introduttive. Healey ha ribadito nuovamente che “non possiamo mettere a repentaglio la pace dimenticando la guerra. E quindi oggi, in questo gruppo di contatto per l’Ucraina, intensifichiamo il nostro sostegno all’Ucraina nella lotta, e il nostro compito di ministri della Difesa è quello di far arrivare aiuti militari urgenti ai combattenti ucraini. E a quelle nazioni che non prendono nuovi impegni oggi, vi esorto a riflettere di nuovo, a riflettere attentamente su cosa altro potete fare”, ha detto. La riunione si tiene mentre l’inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente del presidente Usa Donald Trump, Steve Witkoff, si è recato in Russia e dovrebbe incontrare il leadere del Cremlino Vladimir Putin.

Intanto dal quartier generale della Nato sia il britannico Healey che il suo collega tedesco ministro della difesa Boris Pistorius hanno invitato a continuare a sostenere Kiev. “Come europei, abbiamo una responsabilità speciale nel ripristinare la pace e la libertà nel continente europeo, e stiamo facendo fronte a questa responsabilità. L’Ucraina è diventata l’epicentro di un conflitto più ampio, un conflitto tra libertà e depressione, tra il riconoscimento di standard globali e l’imperialismo aggressivo, tra democrazia e autoritarismo”, ha detto Pistorius. “Tutto ciò riguarda se la forza della legge o la legge del più forte prevarrà nelle relazioni internazionali. Si tratta di stabilire se le relazioni internazionali siano governate da una cooperazione pacifica tra Stati sovrani con pari diritti, o se le potenze imperialiste possano semplicemente spostare i confini ed espandere le sfere di influenza a loro piacimento, come facevano molto tempo fa. Ora è il momento di renderci conto di quanto siano essenziali queste questioni, soprattutto perché potrebbe aprirsi una finestra per avviare i negoziati” ha spiegato Pistorius, dando anche il benvenuto a Matthew G. Whitaker che ha assunto l’incarico di rappresentante permanente degli Stati Uniti d’America presso la NATO il 3 aprile 2025. “Benvenuto nel club” gli ha detto.

Secondo quanto affermato da Healey alla riunione odierna si collegava anche Pete Hegseth, segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America. Per il britannico il collega Usa “è in viaggio, ma era determinato a unirsi a noi, e lo farà virtualmente”, ha aggiunto. “Il 2025 è l’anno critico per la guerra in Ucraina” ha poi aggiunto. “Stiamo inviando un segnale alla Russia e stiamo dicendo all’Ucraina che siamo al vostro fianco nella lotta, e saremo al vostro fianco nella pace”, ha detto.

IMPEGNO GRAN BRETAGNA “A febbraio, quando il Regno Unito si è riunito e ha presieduto l’ultimo meeting, tutte le 50 nazioni hanno affermato che avremmo intensificato ulteriormente i nostri sforzi insieme. Poi abbiamo promesso ulteriori 1,5 miliardi di euro di aiuti per l’Ucraina. Oggi ci impegneremo a stanziare altri miliardi. Dal Regno Unito, quest’anno spenderemo 4,5 milioni di sterline in supporto militare all’Ucraina, il livello di spesa più alto di sempre”. Lo ha detto il Segretario di Stato per la Difesa britannico Healey. “E oggi posso annunciare 350 milioni di sterline (oltre 400 mln euro) per aumentare il supporto ai combattenti ucraini in prima linea, un pacchetto che include sistemi radar, mine anticarro e centinaia di migliaia di droni, oltre a finanziamenti per la manutenzione e la riparazione delle attrezzature da campo, parte di un nuovo sforzo per riparare migliaia di veicoli ucraini, un nuovo sforzo a cui vogliamo che vi uniate a noi”, ha aggiunto. “Questo supporto extra oggi rafforzerà le truppe ucraine nel combattimento ravvicinato, rafforzerà i nostri legami industriali con l’Ucraina e darà impulso alle imprese britanniche del Regno Unito, perché sappiamo tutti che la difesa può essere un motore di crescita, rafforzando la nostra sicurezza nazionale e la nostra crescita economica”, ha detto.

IMPEGNO GERMANIA Sulla stessa linea di Londra, anche Berlino. “Onoriamo il nostro apprezzamento per il rafforzamento delle capacità a lungo termine delle Forze Armate ucraine anno dopo anno, traguardo dopo traguardo” ha detto Pistorius. “La maggioranza del parlamento tedesco ha aumentato il nostro bilancio per il supporto militare quest’anno di tre milioni di euro e, per i prossimi anni, di oltre 8 miliardi di euro in più. La Russia non deve farsi illusioni. L’Ucraina sta diventando più forte”, ha aggiunto.

La Cina alza al 125% i dazi sulle merci Usa (e presenta nuovo ricorso al WTO)

Roma, 11 apr. (askanews) – La Cina risponde all’innalzamento dei dazi decisa dal presidente Usa Donald Trump, che li ha portati al 145%, con un aumento ritorsivo al 125%. Lo afferma oggi la televisione pubblica cinese CCTV. “Le elevate tariffe imposte dagli Stati uniti nei confronti della Cina violano gravemente le regole internazionali in materia economica e commerciale, contraddicono i principi fondamentali dell’economia e il buon senso, configurandosi come un’azione unilaterale di coercizione e prepotenza”, ha affermato la Commissione affari doganali del Consiglio di Stato (l’esecutivo) cinese.

In conformità alle norme – ha scritto ancora l’istituzione cinese – “si modifica il tasso della tariffa da applicare alle importazioni di beni di origine statunitense (…) portando il tasso dal 84% al 125%”.

La Cina, inoltre, ha presentato una nuova causa presso l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) in relazione all’ulteriore aumento dei dazi statunitensi, ha comunicato oggi il ministero del Commercio cinese. “Per quanto riguarda il prossimo aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi, la Cina ha avviato una causa presso il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO”, si legge in una nota del ministero. Il ministero ha inoltre sottolineato che la Cina difenderà con fermezza i propri legittimi diritti e interessi in conformità alle regole del WTO, e sosterrà con decisione il sistema commerciale multilaterale e l’ordine economico e commerciale internazionale.

Se gli Stati Uniti vogliono negoziare con la Cina sulla questione del commercio, “dovrebbero smetterla di esercitare pressioni estreme e assumere comportamenti sbagliati”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian nella quotidiana conferenza stampa. La Cina “non ha voglia di combattere, ma non ha paura di combattere”, ha detto Lin, precisando che “se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere il problema attraverso il dialogo e la negoziazione, dovrebbero smettere di esercitare pressioni estreme e assumere comportamenti sbagliati. La Cina non ha mai agito in questo modo. Qualsiasi dialogo deve essere basato sull’uguaglianza, il rispetto e la reciprocità. Se gli Stati Uniti insistono nel combattere una guerra dei dazi e una guerra commerciale, la Cina l’affronterà fino alla fine”.

Dazi, il messaggio di Xi all’Ue: reagire uniti alle prepotenze (di Trump)

Roma, 11 apr. (askanews) – I segnali di fumo tra Pechino e Bruxelles stanno diventando sempre più intensi e, mentre la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Donald Trump diventa più aspra contro la Cina e segna per un attimo il passo contro l’Ue, Xi Jinping porge la mano all’Europa con l’idea inedita di creare un asse contro le “prepotenze unilaterali” (degli Usa, naturalmente).

La Cina “considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa”, ha detto oggi Xi ricevendo il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a Pechino. “La costruzione di una partnership sino-europea incentrata su pace, crescita, riforme e civiltà ha un’importanza pratica fondamentale”, ha continuato, sostenendo che Cina e Ue “devono mantenere il loro posizionamento di partner e continuare a perseguire una cooperazione aperta”.

Xi – nel suo primo commento esplicito alla questione dei dazi – ha ammonito che “in una guerra dei dazi non ci sono vincitori” e ha avvertito Trump “che opporsi al mondo significa isolarsi”. Ue e Cina, ha ricordato, sono “tra le principali economie globali, entrambe ferventi sostenitrici della globalizzazione e del libero scambio, con un volume economico complessivo che supera un terzo di quello mondiale e con una forte interdipendenza economica”. Pertanto hanno “la responsabilità di salvaguardare il processo di globalizzazione, l’ambiente del commercio internazionale e di opporsi congiuntamente agli atti di prepotenza unilaterale, proteggendo non solo i propri interessi legittimi, ma anche promuovendo l’equità, la giustizia e il rispetto delle norme internazionali”.

Un ragionamento, questo, che contraddice l’asserito ottimismo di Trump delle scorse ore che, se da un lato ha portato i dazi contro Pechino al 145%, ha anche detto di essere fiducioso che, in base alla sua amicizia “personale” con Xi, alla fine con Pechino riuscirà a trovare un accordo sul commercio. Invece, le dichiarazioni del presidente cinese suggeriscono una volontà di approfittare della durezza nella posizione americana anche con l’alleato europeo, per infilarsi all’interno di questo antico rapporto aprendo un canale di dialogo e una convergenza d’interessi con l’Europa.

Quest’ultima, dal canto suo, appare ricettiva. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha parlato martedì con il primo ministro cinese Li Qiang, mentre il capo del commercio, Maros Sefcovic, ha comunicato mercoledì con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Durante una videochiamata, Wang e Sefcovic hanno concordato di “avviare immediatamente i negoziati sui compromessi di prezzo per i veicoli elettrici, oltre a discutere la cooperazione negli investimenti dell’industria automobilistica tra Cina e Ue”, secondo un comunicato di ieri del ministero del Commercio cinese.

Durante la chiamata di von der Leyen con Li, i due hanno concordato di monitorare gli effetti del trasferimento del commercio derivanti dalle ampie tariffe globali imposte da Trump. In particolare, gli europei temono un’invasione di merci cinesi a basso prezzo prima destinate agli Stati uniti e poi dirottate verso l’Europa.

D’altronde, le ultime prese di posizione della presidente della Commissione, in passato qualificata come un “falco” nei rapporti con Pechino, sostenitrice strenua della linea di contenimento strategico di Pechino, si sono fortemente attenuate e sono diventate piuttosto morbide.

Un eventuale asse tra i due estremi dell’Eurasia potrebbe saldarsi attorno a metà dell’anno. Oggi il South China Morning Post, giornale di Hong Kong di proprietà di Alibaba, ha rivelato – citando cinque fonti informate – che il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la stessa Von der Leyen sarebbero orientati a recarsi a Pechino per incontrare Xi a luglio.

Si tratterebbe di un secondo Vertice Ue-Cina. A evidenziare l’interesse di Bruxelles per procedere rapidamente su questa linea, il fatto che i capi dell’Unione sarebbero disposti a rinunciare alla prassi, che prevederebbe di tenere questo incontro in Europa, pur di accelerare l’incontro alla luce del fatto che Xi non vuole viaggiare nel Vecchio Continente quest’anno.

Dazi, Orsini: serve calma e risposta unitaria da parte dell’Ue

Roma, 11 apr. (askanews) – “Sono convinto che in questo momento serva calma e avere una risposta che sia unita da parte dell’Europa”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, aprendo i lavori del ‘Made in Italy Day’.

“Leggiamo, purtroppo, delle trattative dei dazi e di trattative di negoziazione tramite dei tweet e delle dichiarazioni. Ma credo che oggi il tema sia proprio quello della calma e di costruire un percorso ordinato nella trattativa con gli Stati Uniti. Noi sappiamo quanto siano per noi un mercato fondamentale e sono certo che occorra trattare uniti come Europa e utilizzare i migliori rapporti. Penso che il presidente del Consiglio, andando il 16-17 di questo mese, saprà costruire un ponte necessario per l’Europa”, ha aggiunto.

“Nel’assemblea del 27 maggio – ha annunciato Orsini – saremo pronti a lanciare una piattaforma per dare evidenza della capacità del nostro Paese di poter incrementare il nostro export di 626 miliardi”. Secondo Orsini, “la nostra Italia, il nostro prodotto, avranno la capacità di riuscire ad essere centrali nel mondo globale”.

Il messaggio di Xi all’Ue: reagire uniti a prepotenze (di Trump)

Roma, 11 apr. (askanews) – I segnali di fumo tra Pechino e Bruxelles stanno diventando sempre più intensi e, mentre la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Donald Trump diventa più aspra contro la Cina e segna per un attimo il passo contro l’Ue, Xi Jinping porge la mano all’Europa con l’idea inedita di creare un asse contro le “prepotenze unilaterali” (degli Usa, naturalmente).

La Cina “considera l’Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l’unità e lo sviluppo dell’Europa”, ha detto oggi Xi ricevendo il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a Pechino. “La costruzione di una partnership sino-europea incentrata su pace, crescita, riforme e civiltà ha un’importanza pratica fondamentale”, ha continuato, sostenendo che Cina e Ue “devono mantenere il loro posizionamento di partner e continuare a perseguire una cooperazione aperta”.

Xi – nel suo primo commento esplicito alla questione dei dazi – ha ammonito che “in una guerra dei dazi non ci sono vincitori” e ha avvertito Trump “che opporsi al mondo significa isolarsi”. Ue e Cina, ha ricordato, sono “tra le principali economie globali, entrambe ferventi sostenitrici della globalizzazione e del libero scambio, con un volume economico complessivo che supera un terzo di quello mondiale e con una forte interdipendenza economica”. Pertanto hanno “la responsabilità di salvaguardare il processo di globalizzazione, l’ambiente del commercio internazionale e di opporsi congiuntamente agli atti di prepotenza unilaterale, proteggendo non solo i propri interessi legittimi, ma anche promuovendo l’equità, la giustizia e il rispetto delle norme internazionali”.

Un ragionamento, questo, che contraddice l’asserito ottimismo di Trump delle scorse ore che, se da un lato ha portato i dazi contro Pechino al 145%, ha anche detto di essere fiducioso che, in base alla sua amicizia “personale” con Xi, alla fine con Pechino riuscirà a trovare un accordo sul commercio. Invece, le dichiarazioni del presidente cinese suggeriscono una volontà di approfittare della durezza nella posizione americana anche con l’alleato europeo, per infilarsi all’interno di questo antico rapporto aprendo un canale di dialogo e una convergenza d’interessi con l’Europa.

Quest’ultima, dal canto suo, appare ricettiva. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha parlato martedì con il primo ministro cinese Li Qiang, mentre il capo del commercio, Maros Sefcovic, ha comunicato mercoledì con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Durante una videochiamata, Wang e Sefcovic hanno concordato di “avviare immediatamente i negoziati sui compromessi di prezzo per i veicoli elettrici, oltre a discutere la cooperazione negli investimenti dell’industria automobilistica tra Cina e Ue”, secondo un comunicato di ieri del ministero del Commercio cinese.

Durante la chiamata di von der Leyen con Li, i due hanno concordato di monitorare gli effetti del trasferimento del commercio derivanti dalle ampie tariffe globali imposte da Trump. In particolare, gli europei temono un’invasione di merci cinesi a basso prezzo prima destinate agli Stati uniti e poi dirottate verso l’Europa.

D’altronde, le ultime prese di posizione della presidente della Commissione, in passato qualificata come un “falco” nei rapporti con Pechino, sostenitrice strenua della linea di contenimento strategico di Pechino, si sono fortemente attenuate e sono diventate piuttosto morbide.

Un eventuale asse tra i due estremi dell’Eurasia potrebbe saldarsi attorno a metà dell’anno. Oggi il South China Morning Post, giornale di Hong Kong di proprietà di Alibaba, ha rivelato – citando cinque fonti informate – che il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la stessa Von der Leyen sarebbero orientati a recarsi a Pechino per incontrare Xi a luglio.

Si tratterebbe di un secondo Vertice Ue-Cina. A evidenziare l’interesse di Bruxelles per procedere rapidamente su questa linea, il fatto che i capi dell’Unione sarebbero disposti a rinunciare alla prassi, che prevederebbe di tenere questo incontro in Europa, pur di accelerare l’incontro alla luce del fatto che Xi non vuole viaggiare nel Vecchio Continente quest’anno.