21.3 C
Roma
sabato, 2 Agosto, 2025
Home Blog Pagina 2

Sciame di 20mila api si posa al ministero dell’Economia a Roma, intervento degli apicoltori

Roma, 31 lug. (askanews) – La Federazione Apicoltori Italiani (Fai) è intervenuta presso la sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, a Roma, per il recupero di un grande sciame di api mellifere, oltre 20mila esemplari, che si erano posate nei cortili interni sui quali affacciano gli uffici.

L’intervento, a seguito di segnalazione dello stesso Mef, “tra stupore e meraviglia di chi ha assistito al complesso recupero, si è protratto per oltre un’ora ed è stato operato dall’esperto apistico della Fai, Fabrizio Piacentini, che vista la delicata collocazione delle api su un’inferriata e il loro gran numero (oltre 20.000 insetti, con tanto di ape regina!), ha dovuto assicurare che l’intera colonia di api fosse messa al sicuro nell’apposito contenitore ‘porta-sciami'”, recita un comunicato.

Secondo l’associazione si è trattato di un fenomeno fuori stagione (le api, di norma, sciamano a primavera), dovuto con tutta probabilità alla variabilità meteorologica di questi ultimi giorni. Per questo recupero è stata utilizzata la tecnica del “favo di covata”, cioè l’avvicinamento di materiale biologico vivo grazie al quale si inducono le api a un ordinato e completo percorso di rientro nell’arnia portatile senza che vi fossero rischi per i passanti e il personale ministeriale.

“Siamo lieti di aver testimoniato ancora una volta la nostra competenza tecnica, a tutela e salvaguardia dell’ape italiana, in uno dei tanti recuperi che la Fai opera presso le sedi istituzionali della Città di Roma – Quirinale, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato Raffaele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori.

“Prontezza e sensibilità del personale del Mef ci hanno consentito di recuperare un prezioso tassello di biodiversità e le api ‘ministeriali’ saranno ricollocate nell’Apiario Urbano Sperimentale della Federazione perché proseguano il servizio di impollinazione della Città Eterna”. (fonte immagine: FAI).

Salvini: 6 regioni al voto, c’ spazio per tutti, ci stiamo lavorando

Roma, 31 lug. (askanews) – “Quando ci sar il vertice” del centrodestra sulle elezioni regionali “lo saprete: ci stiamo lavorando”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini parlando al Senato.

Interpellato sul caso del Veneto, Salvini ha risposto: “Sono casi giornalistici, capisco che ad agosto ci sia poco da scrivere e occorra riempire le pagine con ricostruzioni, retroscena e amenit che si aggiungono al calciomercato. Quando ci sar la chiusura, lo saprete. Io sono assolutamente tranquillo e sereno che il buongoverno della Lega e del centrodestra in Veneto sia riconosciuto a livello italiano e internazionale. Che lo riproporremo altrettanto chiaro. Ci sono sei regioni al voto, penso ci sia spazio per tutti per mettere i nomi migliori al posto giusto”. Quanto alla lista Zaia “ne parleremo con i candidati”.

A Venezia82 docu-film di Pistolini "Francesco de Gregori. Nevergreen"

Roma, 31 lug. (askanews) – Il docufilm “Francesco de Gregori. Nevergreen”, prodotto da Our films, società del gruppo Mediawan, Friends TV, Darallouche e Caravan, verrà presentato in anteprima alla 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Fuori Concorso – Speciale Cinema e Musica. Arriverà poi al cinema come evento speciale per Nexo Studios dall’11 al 17 settembre. Prevendite ed elenco sale disponibili dall’8 agosto sul sito nexostudios.it.

Nel suo fare musica, dieci mesi orsono Francesco De Gregori ha scelto un punto di partenza insolito: ha deciso di suonare per un mese, tutte le sere, in un piccolo teatro di Milano, l’Out Off, presentando le canzoni meno conosciute del proprio repertorio – o addirittura le “perfette sconosciute”, le nevergreen, mai insignite del titolo di “evergreen” – ogni volta con una scaletta diversa, condividendone alcune con degli ospiti a sorpresa.

Poi, a questo progetto che ha già i crismi dell’happening, ha pensato di aggiungere un livello in più: farne un film. Non l’ennesimo biopic celebrativo, non un rituale film-concerto, ma un film immerso nella sua musica, capace di muoversi tra quelle canzoni, nella penombra del teatro, nelle emozioni delle serate e degli incontri estemporanei.

Ha condiviso il progetto con Stefano Pistolini, col quale aveva già lavorato per immagini negli anni precedenti (“Finestre Rotte” nel 2013 e nel 2022 “Falegnami e Filosofi” con Antonello Venditti) e insieme si sono inoltrati in un film che individua il proprio racconto nel tempo ciclico della residenza lunga venti concerti, e soprattutto nei suoni e nelle voci di Francesco e di chi ha diviso il palco con lui, senza concessioni alle dichiarazioni di circostanza.

Il risultato è “Nevergreen” un’opera che ha l’ambizione di sperimentare un nuovo modo di coniugare musica e immagini, mescolandole fino al punto di farne una vera e propria storia. Con la partecipazione di Malika Ayane, Elisa, Jovanotti, Ligabue e Zucchero.

Prodotto da Lorenzo Mieli, Mario Gianani, Gabriele Immirzi e Ferdinando Salzano, “Francesco de Gregori. Nevergreen” è distribuito al cinema da Nexo Studios, in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, Radio Capital e MYmovies.

Milano, ai domiciliari l’ex assessore Tancredi e il costruttore Catella

Milano, 31 lug. (askanews) – Sì agli arresti domiciliari per l’ex assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e per l’immobiliarista Manfredi Catella, presidente di Coima. Lo ha deciso il Gip del capoluogo lombardo, Mattia Fiorentini, nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese.

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Andrea Bezziccheri di Bluestone, e i domiciliari per l’ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marioni, per il suo vice Alessandro Scandurra e per l’ex manager Federico Pella.

Milano, ai domiciliari ex assessore Tancredi e costruttore Catella

Milano, 31 lug. (askanews) – Sì agli arresti domiciliari per l’ex assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e per l’immobiliarista Manfredi Catella, presidente di Coima. Lo ha deciso il Gip del capoluogo lombardo, Mattia Fiorentini, nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica milanese.

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Andrea Bezziccheri di Bluestone, e i domiciliari per l’ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marioni, per il suo vice Alessandro Scandurra e per l’ex manager Federico Pella.

Trump attacca ancora Powell: Troppo stupido per presidente Fed

New York, 31 lug. (askanews) – “Jerome ‘Troppo Tardi’ Powell l’ha fatto di nuovo!!! È TROPPO TARDI, e in realtà, TROPPO ARRABBIATO, TROPPO STUPIDO e TROPPO POLITICO, per ricoprire l’incarico di presidente della Fed”, ha scritto questa mattina Donal Trump, su Truth Social, tornando ad attaccare il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, definito ancora una volta con il nomignolo “Troppo tardi”.

Il presidente, nonostante avesse elogiato l’incontro avuto con Powell, la scorsa settimana è tornato ad accusarlo che le sue scelte stanno “costando al nostro Paese MIGLIAIA DI MILIARDI DI DOLLARI, oltre a una delle ristrutturazioni di edifici più incompetente o corrotte nella storia dell’edilizia! In altre parole, ‘Too Late-Troppo Tardi’ è un TOTALE PERDENTE, e il nostro Paese ne sta pagando il prezzo!”.

Mercoledì la banca centrale ha mantenuto i tassi di interesse a breve termine a un livello compreso tra il 4,25% e il 4,5%. Il voto ha visto il dissenso della vicepresidente della Michelle Bowman e del governatore Christopher Waller: la prima volta in 30 anni.(fonte immagine: The White House).

Virus West Nile portato dalla zanzara, Iss: i casi ufficiali salgono a 89 (8 morti) nel 2025

Milano, 31 lug. (askanews) – Salgono a 89 in Italia i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo (32 nel precedente bollettino) con otto decessi. E’ quanto emerge dal terzo bollettino della sorveglianza dell’Iss pubblicato oggi.

Tra i casi confermati dall’inizio della sorveglianza al 30 luglio 40 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 3 Veneto, 1 Emilia-Romagna, 23 Lazio, 10 Campania), 2 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Veneto, 1 Campania), 46 casi di febbre (1 Lombardia, 5 Veneto, 35 Lazio, 4 Campania, 1 Sardegna) e 1 caso asintomatico (1 Campania). Sono stati notificati 8 decessi (1 Piemonte, 2 Lazio, 5 Campania). La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive fin ora segnalate, è pari al 20% (nel 2018 20%, nel 2024 14%). Salgono a 31 le Province con dimostrata circolazione del WNV appartenenti a 10 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna.

“Stiamo monitorando la situazione con molta attenzione insieme al Ministero, della salute, alle Regioni e agli Istituti zooprofilattici – sottolinea Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie infettive dell’Iss -. Tutte le misure sono in campo, comprese quelle a protezione dei trapianti e delle trasfusioni. Oggi non siamo in una situazione di allarme, ricordiamo che l’infezione non si trasmette da persona a persona ma solo attraverso le punture di zanzare. Per questo è importante che la popolazione utilizzi tutte le misure di prevenzione, da quelle per evitare la proliferazione delle zanzare a quelle personali per proteggersi dalle punture. Ricordiamo anche di rivolgersi al proprio medico in caso di febbre superiore a 38° per effettuare la diagnosi”.

Dal confronto con le stagioni precedenti emerge c he 2024 ci sono stati 484 casi (266 nella forma neuro invasiva), con 36 decessi. Nel 2023 i casi notificati sono stati 394 (195 nella forma neuroinvasiva), con 32 decessi. Il 2022 è l’anno in cui ci sono stati più casi dall’inizio della sorveglianza, 728 (330 nella forma neuroinvasiva) con 51 decessi.

Dal 1 gennaio al 29 luglio 2025 al sistema di sorveglianza nazionale risultano: 98 casi confermati di Dengue (95 casi associati a viaggi all’estero e 3 casi autoctoni, età mediana 41 anni, 55% di sesso maschile, nessun decesso); 32 casi confermati di Chikungunya (30 casi associati a viaggi all’estero e 2 casi autoctoni, età mediana 46,5 anni, 53% di sesso maschile, nessun decesso); 4 casi di Zika virus (tutti importati, nessun decesso); 23 casi di TBE (tutti autoctoni, età mediana 52 anni, 57% di sesso maschile, nessun decesso); 38 casi di Toscana virus (tutti autoctoni, età mediana 59,5 anni, 74% di sesso maschile, nessun decesso).

Rifiuti, Arera: dal 2026 nuovo bonus sociale per 4 mln famiglie disagiate

Roma, 31 lug. (askanews) – Nuovo bonus sociale rifiuti per 4 milioni di famiglie in disagio economico.

Lo sconto, che arriverà nel 2026, sarà pari al 25% della Tari/tariffa corrispettiva dovuta dal cittadino e sarà riconosciuto automaticamente a tutti i nuclei familiari con Isee inferiore a 9.530 euro, o sotto i 20.000 euro per le famiglie numerose.

L’Autorità ha infatti definito le modalità operative necessarie per consentire l’erogazione automatica del bonus sociale rifiuti, che si aggiunge a quelli già esistenti relativi a energia elettrica, gas e acqua, a ulteriore sostegno della spesa per i servizi essenziali delle fasce più bisognose della popolazione.

Il bonus, che è pari al 25% della Tari/tariffa corrispettiva dovuta dal cittadino, verrà riconosciuto automaticamente (senza che l’utente ne debba fare esplicita richiesta) a tutti i nuclei familiari che hanno presentato all’Inps una Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) e ottenuto un livello di attestazione Isee sotto la soglia prefissata di 9.530 euro (estesa a 20.000 euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico).

Con l’entrata in vigore del provvedimento, si stima che circa 4 milioni di nuclei familiari con Isee sotto soglia potranno ottenere lo sconto sulla tassa rifiuti sostenuta nell’anno precedente: infatti, poiché la Tari dovuta viene solitamente quantificata annualmente entro i primi mesi dell’anno e l’Isee può essere richiesto dai cittadini durante tutto l’anno, i dati utili per applicare lo sconto saranno disponibili solo nell’anno successivo a quello di presentazione dell’Isee. Nel 2026 sarà pertanto applicato lo sconto ai nuclei familiari che hanno ottenuto un’attestazione Isee sotto soglia nel 2025.

Grazie anche alla continua e proficua collaborazione con tutti i soggetti interessati (Inps, Acquirente Unico, Sii, Anci Sgate e Csea), il provvedimento individua e regola i flussi di dati che consentono l’identificazione degli aventi diritto e la corresponsione automatica del beneficio con decorrenza a partire dai primi mesi del 2026.

Cinema, a Roma si gira "Bunny-Man", sul set Giannini e Luter

Roma, 31 lug. (askanews) – È iniziata a Roma una nuova fase di riprese del film “Bunny-Man”, prodotto da Andrea Iervolino, e alla produzione si sono uniti due nuovi protagonisti: Giancarlo Giannini nel ruolo del giudice Gladwell e Tatiana Luter in quello della moglie Luise, due personaggi centrali nello sviluppo della trama.

Il film racconta la doppia vita di un artista hip-hop multimilionario conosciuto come Bunny-Man (nome d’arte), la cui fama e maschera pubblica celano una rete di dolore, vendetta e giustizia privata. Infatti, la sua vita apparentemente perfetta viene sconvolta dal tragico suicidio della sorella, conseguenza di una brutale violenza sessuale. Bunny-Man decide quindi di intraprendere un percorso che lo porterà a smascherare i responsabili di questo orribile episodio e ad affrontare un sistema corrotto.

I personaggi del giudice Gladwell e della moglie Luise sono fulcro della corruzione al centro della storia. Sarà grazie alla manipolazione del giudice che i due giovani aguzzini della sorella del protagonista riusciranno a ottenere la libertà. I due rampolli milionari artefici della violenza si sono in realtà affidati al malavitoso Mr.Fox, che ha orchestrato il piano utilizzando il rapporto passionale che il malavitoso ha con l’avvenente e ambigua Luise, moglie del giudice Gladewell. Per arrivare ai due colpevoli, Bunny-Man dovrà ricostruire il disegno criminale a ritroso, scontrandosi con ogni figura coinvolta nella rete di complicità e silenzi.

“Sono orgoglioso di accogliere nel cast due grandi interpreti italiani come Giancarlo Giannini, attore straordinario e nominato all’Oscar, e Tatiana Luter, che vedremo anche in Maserati e che porta con sé eleganza e forza scenica. La loro presenza arricchisce ulteriormente un progetto internazionale ambizioso come Bunny-Man, che, pur mantenendo un ritmo da thriller, affronta un tema profondo con intelligenza e grande impatto narrativo” ha detto Andrea Iervolino.

Giancarlo Giannini e Tatiana Luter si uniscono a un cast internazionale già composto da James Franco, Bella Thorne, Mike Tyson, Debora Nascimento, Meredith Mickelson e Lexi Coons. L’uscita del film nelle sale è prevista per il 2026.

Dazi, "in dollari" i 750 mld di energia che Ue dovrà comprare da Usa

Roma, 31 lug. (askanews) – I colossali impegni di acquisti di energia dagli Stati uniti su cui la Commissione europea, trattando per conto loro, ha vincolato i paesi dell’Unione – i 750 miliardi strombazzati dal presidente Usa Donald Trump, nella conferenza stampa domenica scorsa con dopo l’accordo con la presidente della Commissione, Ursula Van der Leyen – sono in dollari.

Lo ha chiarito una portavoce della Commissione, Anna-Kaisa Itkonen, durante l’incontro di metà giornata con i giornalisti, dato che, evidentemente, a quattro giorni dall’annuncio la valuta di riferimento non era ancora del tutto evidente. E i tassi di cambio possono pesare non poco, specialmente quando si parla di cifre di questa portata.

Quello che resta più ambiguo è come l’Ue possa concretamente onorare questi impegni – a cui si aggiunge un’altro vincolo, per 600 miliardi (si presume sempre dollari) di investimenti negli Usa.

Per gli acquisti di energia “ovviamente in nessun caso saremo in condizioni di ordinare alle imprese cosa comprare e cosa no. Quello che abbiamo fatto, già nel corso degli anni, e quello che continueremo a fare è guardare alle strozzature nelle infrastrutture. E ci sta una cosa che possiamo fare per aiutare: guardare agli aggregati e fare da accentratori di domanda”, ha detto ancora la portavoce.

“Ovviamente – ha precisato – siamo giunti a queste valutazioni, che abbiamo presentato alle nostre controparti Usa, sulla base di una lunga consultazione con le nostre industrie”. E ove queste lo richiedessero, magari tramite i rispettivi governi, la Commissione sarebbe “pronta a fare da accentratore di domanda”, ha aggiunto.

Questi aumenti di acquisti di energia dagli Usa, 250 miliardi di dollari l’anno in più rispetto rispetto al passato su tre anni (in pratica fino alla fine del mandato di Trump) riguarderebbero innanzitutto maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), ma potenzialmente anche carburanti, e combustibili e reattori per le centrali atomiche.

Le cifre secche sono state efficaci a livello mediatico, per il presidente Usa, nell’annunciarle al suo elettorato. Ma da subito sono sorti interrogativi sulla praticabilità di questi aggregati, anche in termini di capacità degli Usa di aumentare le loro forniture di Gnl. (fonte immagine: The White House).

Medioriente, gli Usa sanzionano Anp e Olp

Roma, 31 lug. (askanews) – Il governo degli Stati Uniti ha sanzionato l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) per il loro presunto mancato rispetto delle risoluzioni internazionali e per il loro sostegno al terrorismo: lo ha riferito oggi il dipartimento di Stato.

“Gli Stati Uniti stanno imponendo sanzioni che negano i visti ai membri dell’Olp e dell’Anp (à). È per preoccupazione dei nostri interessi nazionali che le sanzioni vengono applicate per ritenere l’Anp e l’Olp responsabili del mancato rispetto dei loro impegni e del minare le prospettive di pace”, ha affermato il dipartimento di Stato in una nota.

La Lega contro i neomelodici e le fiction alla Gomorra

Roma, 31 lug. (askanews) – Punire con la reclusione da un anno e mezzo a tre anni chiunque, con qualsiasi mezzo e con qualsiasi forma di espressione, pubblicamente istiga i minori a commettere delitti inneggiando alla cultura mafiosa: è una delle tre proposte presentate oggi dalla Lega in una conferenza stampa in sala Nassirya al Senato alla presenza del leader Matteo Salvini e di Daniela Di Maggio, madre di Giogiò, Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso a Napoli nel 2023. Nel suo nome i leghisti hanno depositato due ddl al Senato e una proposta di legge alla Camera “per evitare – ha detto il vicepremier – che ci siano altri Giogiò”.

Uno dei due ddl a Palazzo Madama prevede l’introduzione nel codice penale, attraverso l’articolo 416-bis.2, del reato di “propaganda e istigazione a delinquere con metodo mafioso in danno di minori”. “Quando si pone in essere un atteggiamento che invoglia i ragazzi a seguire la criminalità organizzata si crea questa fattispecie di reato che può comportare una condanna da un anno e mezzo a tre anni”, ha spiegato il senatore leghista Gianluca Cantalamessa, primo firmatario del testo. “Ci sono alcune canzoni che inneggiano, ‘vieni con noi’, che parlano del detenuto, canzoni neomelodiche che consigliano di comprare le armi per essere sicuri anche in modo illegale”. Nel mirino leghista oltre alle canzoni anche le fiction, una su tutte Gomorra, tratta dal best seller di Roberto Saviano: “La fiction Gomorra non ha modelli positivi, mentre quando eravamo piccoli c’era il buono e il cattivo e quindi il bambino sceglieva. In queste fiction non c’è il modello positivo, sono tutti i cattivi”. Salvini ha assicurato che la Lega è “attenta a ciò che è libero pensiero e ciò che è reato: il problema non è censurare il cantante, il problema è che se uno fa il video col mitra non è libertà di pensiero, se fai il video col mitra sei un demente”. Anche Cantalamessa ha garantito: “Siamo per il massimo della libertà del pensiero ma se alcuni clan organizzano delle cose ad arte per attirare i ragazzi, a tutela dei ragazzi bisogna intervenire”. Nella bozza del ddl, l’unico non ancora ufficialmente depositato, è previsto anche che “non possano essere invocate, a propria scusa, ragioni o finalità di carattere artistico, letterario, storico o di costume”.

L’altro ddl sempre a firma Cantalamessa prevede misure per scoraggiare l’emulazione di personaggi che inneggiano al crimine, oscurando gli account di indagati e condannati per reati ostativi (criminalità organizzata, terrorismo, sequestro di persona, traffico di droga).

La terza proposta è stata presentata alla Camera a prima firma di Jacopo Morrone e istituisce l’Autorità garante per la tutela delle vittime di reati: “Va benissimo il il garante dei detenuti che qualcosina hanno sbagliato per essere detenuti, serve anche un garante delle vittime che non hanno scelto di essere vittime per supporto economico, giuridico, psicologico…voglio vederne uno in Parlamento che dice di non essere d’accordo”, ha detto Salvini.

La Consulta: no a limiti sull’acquisizione della cittadinanza Iure sanguinis

Roma, 31 lug. (askanews) – Non è ammissibile un intervento della Corte costituzionale che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema. È quanto si legge nella sentenza numero 142 depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili e non fondate varie questioni di legittimità costituzionale, sollevate dai Tribunali di Bologna, di Roma, di Milano e di Firenze, sull’articolo 1 della legge numero 91 del 1992, nella parte in cui, stabilendo che “è cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini”, non prevede alcun limite all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis.

Le questioni sono giunte alla Corte a partire da giudizi di accertamento della cittadinanza avviati da ricorrenti che sono discendenti di cittadini o cittadine italiani, ma sono nati all’estero, sono ivi residenti e hanno la cittadinanza di un altro Stato. I Tribunali rimettenti hanno censurato tale normativa nella parte in cui non stabilisce alcun criterio idoneo a garantire l’effettività del legame con l’ordinamento giuridico italiano che, secondo i rimettenti, non sussisterebbe nei casi richiamati.

I giudici delle leggi hanno precisato che il legislatore vanta “un margine di discrezionalità particolarmente ampio” nell’individuare i presupposti dell’acquisizione della cittadinanza, mentre alla Corte compete accertare che le norme che regolano l’acquisizione dello status civitatis non facciano ricorso a criteri del tutto estranei ai principi costituzionali o che contrastino con essi.

Nello specifico, la Corte ha rilevato che i giudici rimettenti non hanno contestato, in generale, l’idoneità del vincolo di filiazione a giustificare, alla luce dei principi costituzionali, l’acquisizione della cittadinanza. Viceversa, essi hanno posto in dubbio che, in presenza di richiedenti variamente collegati con ordinamenti giuridici stranieri, sia sufficiente la sola discendenza da un cittadino o da una cittadina italiani a supportare l’acquisizione dello status di cittadino, in mancanza di ulteriori elementi di collegamento con l’ordinamento giuridico italiano.

La molteplicità e genericità delle variabili su cui si fondano i dubbi di legittimità costituzionale sollevati e, correlativamente, la varietà di scelte discrezionali che dovrebbe effettuare la Corte, nell’ambito di una molteplicità di opzioni che hanno significativi riflessi di sistema, hanno comportato l’inammissibilità della maggior parte delle questioni di legittimità costituzionale sollevate. In particolare, sono state reputate inammissibili le censure concernenti gli articoli 1, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione ai vincoli imposti dal diritto dell’Unione europea.

Parimenti, è stata ritenuta inammissibile la questione sollevata sull’articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione agli obblighi internazionali, non avendo i rimettenti individuato quale fosse la norma internazionale violata dalla quale discenderebbe il mancato rispetto dei richiamati obblighi.

Inoltre, la Corte ha dichiarato non fondate le questioni con cui veniva lamentata una irragionevole disparità di trattamento fra la citata disciplina e altri meccanismi di acquisizione della cittadinanza. Per tali censure, la Corte ha ritenuto che difettasse la “sostanziale identità di situazioni” che deve, invece, sussistere per poter accertare tale vizio di incostituzionalità.

Da ultimo, la Corte ha respinto le richieste delle parti costituite in giudizio di pronunciarsi in merito alla nuova disciplina – introdotta, nella pendenza del giudizio, con il decreto-legge numero 36 del 2025, convertito nella legge numero 74 del 2025 – che ha posto limiti all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis. La Corte, infatti, ha chiarito che tale disciplina non trova applicazione ai giudizi dai quali si sono originate le questioni di legittimità costituzionale sottoposte al suo esame.

Consulta, no limiti su acqisizione cittadinanza ‘Iure sanguinis’

Roma, 31 lug. (askanews) – Non è ammissibile un intervento della Corte costituzionale che limiti l’acquisizione della cittadinanza per discendenza, attraverso una sentenza manipolativa che operi scelte, fra molteplici possibili opzioni, connotate da un ampio margine di discrezionalità e che hanno incisive ricadute a livello di sistema. È quanto si legge nella sentenza numero 142 depositata oggi, con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili e non fondate varie questioni di legittimità costituzionale, sollevate dai Tribunali di Bologna, di Roma, di Milano e di Firenze, sull’articolo 1 della legge numero 91 del 1992, nella parte in cui, stabilendo che “è cittadino per nascita: a) il figlio di padre o di madre cittadini”, non prevede alcun limite all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis.

Le questioni sono giunte alla Corte a partire da giudizi di accertamento della cittadinanza avviati da ricorrenti che sono discendenti di cittadini o cittadine italiani, ma sono nati all’estero, sono ivi residenti e hanno la cittadinanza di un altro Stato. I Tribunali rimettenti hanno censurato tale normativa nella parte in cui non stabilisce alcun criterio idoneo a garantire l’effettività del legame con l’ordinamento giuridico italiano che, secondo i rimettenti, non sussisterebbe nei casi richiamati.

I giudici delle leggi hanno precisato che il legislatore vanta “un margine di discrezionalità particolarmente ampio” nell’individuare i presupposti dell’acquisizione della cittadinanza, mentre alla Corte compete accertare che le norme che regolano l’acquisizione dello status civitatis non facciano ricorso a criteri del tutto estranei ai principi costituzionali o che contrastino con essi.

Nello specifico, la Corte ha rilevato che i giudici rimettenti non hanno contestato, in generale, l’idoneità del vincolo di filiazione a giustificare, alla luce dei principi costituzionali, l’acquisizione della cittadinanza. Viceversa, essi hanno posto in dubbio che, in presenza di richiedenti variamente collegati con ordinamenti giuridici stranieri, sia sufficiente la sola discendenza da un cittadino o da una cittadina italiani a supportare l’acquisizione dello status di cittadino, in mancanza di ulteriori elementi di collegamento con l’ordinamento giuridico italiano.

La molteplicità e genericità delle variabili su cui si fondano i dubbi di legittimità costituzionale sollevati e, correlativamente, la varietà di scelte discrezionali che dovrebbe effettuare la Corte, nell’ambito di una molteplicità di opzioni che hanno significativi riflessi di sistema, hanno comportato l’inammissibilità della maggior parte delle questioni di legittimità costituzionale sollevate. In particolare, sono state reputate inammissibili le censure concernenti gli articoli 1, 3 e 117, primo comma, della Costituzione, quest’ultimo in relazione ai vincoli imposti dal diritto dell’Unione europea.

Parimenti, è stata ritenuta inammissibile la questione sollevata sull’articolo 117, primo comma, della Costituzione, in relazione agli obblighi internazionali, non avendo i rimettenti individuato quale fosse la norma internazionale violata dalla quale discenderebbe il mancato rispetto dei richiamati obblighi.

Inoltre, la Corte ha dichiarato non fondate le questioni con cui veniva lamentata una irragionevole disparità di trattamento fra la citata disciplina e altri meccanismi di acquisizione della cittadinanza. Per tali censure, la Corte ha ritenuto che difettasse la “sostanziale identità di situazioni” che deve, invece, sussistere per poter accertare tale vizio di incostituzionalità.

Da ultimo, la Corte ha respinto le richieste delle parti costituite in giudizio di pronunciarsi in merito alla nuova disciplina – introdotta, nella pendenza del giudizio, con il decreto-legge numero 36 del 2025, convertito nella legge numero 74 del 2025 – che ha posto limiti all’acquisizione della cittadinanza iure sanguinis. La Corte, infatti, ha chiarito che tale disciplina non trova applicazione ai giudizi dai quali si sono originate le questioni di legittimità costituzionale sottoposte al suo esame.

Centrosinistra, Conte: alleanza organica impossibile, M5s indipendente

Roma, 31 lug. (askanews) – “Alleanza stabile o organica? Peggio ancora, non è possibile, la nostra base ha scelto, noi siamo una forza politica progressista e indipendente perciò non ci si può legare mani e piedi con gli alleati”. Così Giuseppe Conte rispondendo a una domanda in conferenza stampa a proposito dei rapporti con Pd e Avs.

“Nessuno metta in dubbio però la nostra autentica determinazione a creare una alternativa di governo. Questo governo è disastroso. Ma dobbiamo chiarire: non vogliamo solo andare a palazzo Chigi ma capire cosa fare per non deludere gli italiani e per questo servono compagni di viaggio affidabili”, ha aggiunto il leader M5s.

Dazi, Ue: ci attendiamo che da domani Usa usino il 15% coconcordato

Roma, 31 lug. (askanews) – La Commissione europea si attende che da domani, primo agosto, allo scadere che era stato fissato da Washington per i negoziati commerciali, i dazi degli Stati Uniti sulle importazioni dall’Unione europea vengano ricondotti al 15% che era stato concordato nell’accordo politico di domenica scorsa, tra il presidente Usa Donald Trump e la presidente della Commissione, Ursulsa von der Leyen.

“Domenica scorsa è stato raggiunto un accordo politico tra i due presidenti. Gli Usa hanno preso questi questi impieghi e ora sta al loro attuarli. La palla sta nel loro campo”, ha affermato un portavoce della Ue, Olof Gill durante il briefing di metà giornata con la stampa. “Per le esenzioni supplementari negoziati proseguono”.

Quanto alle contromisure Ue per l’ipotesi di un mancato accordo “ovviamente le vogliamo sospendere se abbiamo raggiunto un accordo, non ci servono. Non so dirvi di preciso quando avverranno le procedure legali, ma certamente è la nostra intenzione, se le cose vanno come previsto”, ha precisato.

Per quanto riguarda l’attesa dichiarazione congiunta Ue-Usa sui dazi, “i negoziatori stanno lavorando per finalizzarla e vi comunicheremo tempi più precisi quando saranno conosciuti”.

Cultura, 100 anni di Camilleri: le celebrazioni a teatro e in tv

Roma, 31 lug. (askanews) – Il prossimo 6 settembre si festeggiano i 100 anni di Andrea Camilleri. La Rai, dove Camilleri ha lavorato per tanti anni, lo ricorderà con la presentazione in prima serata su Rai Uno del nuovo film-documentario “Camilleri 100” di Francesco Zippel con le testimonianze, fra gli altri, di Francesco Bruni, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni, Donatella Finocchiaro, Fiorello, Fabrizio Gifuni, Melania G. Mazzucco, Michele Riondino, Sergio Rubini, Luca Zingaretti, dello stesso Andrea Camilleri e delle sue due nipoti Alessandra e Arianna Mortelliti. Proprio su Rai Uno hanno trionfato le due serie del Commissario Montalbano che verranno ancora una volta replicate nel prossimo autunno.

L’anteprima del film diretto da Zippel (che lo ha coprodotto con Rai Documentari) avverrà il 5 settembre nel Teatro Antico di Taormina a cura di Gianna Fratta, direttrice artistica della Fondazione Taormina Arte, e di Felice Laudadio, presidente del Cominato nazionale Camilleri 100, che al grande autore dedicheranno un’intera settimana – dal 31 agosto al 6 settembre – di intense attività con la proiezione dei 37 episodi del Commissario Montalbano interpretato da Luca Zingaretti e dei 12 del Giovane Montalbano interpretato da Michele Riondino.

Sempre il 5 settembre il Teatro Antico ospiterà il concerto dal titolo Zara Zabara con 12 canzoni in onore di Montalbano composte e interpretate dalla cantautrice Olivia Sellerio, mentre il 6 settembre gli attori Sonia Bergamasco, Alessio Boni, Donatella Finocchiaro e Massimo Venturiello festeggeranno il centenario di Camilleri al Teatro Antico con la lettura di numerosi suoi brani insieme al Maestro Franco Piersanti – il compositore delle musiche del Commissario Montalbano – che le eseguirà dirigendo l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.

E poi Roma, dove Camilleri si trasferì giovanissimo per frequentare l’Accademia nazionale d’arte drammatica, per poi trascorrervi tutta la vita. La Casa del Cinema a Villa Borghese, nel suo teatro all’aperto Ettore Scola, proporrà nella serata del 6 settembre alle 21 la visione dell’ultima fatica teatrale del grande drammaturgo e scrittore siciliano che l’11 giugno del 2018 portò in scena al Teatro Greco di Siracusa, a cura di Valentina Alferj, il monologo “Conversazione su Tiresia”, da lui scritto e interpretato, accompagnato dalle musiche di e con Roberto Fabbriciani, per la regia teatrale di Roberto Andò e la regia televisiva di Stefano Vicario. Un evento unico che vide la partecipazione di oltre 5.000 spettatori profondamente emozionati che al termine della straordinaria performance di Camilleri – ormai cieco come Tiresia – gli tributarono un’interminabile, festosa e commossa ovazione. La proiezione sarà preceduta da un backstage, finora inedito, sulla sua lavorazione che verrà presentato da Andò, dal produttore Carlo Degli Esposti e dall’autore ed esecutore delle musiche M° Roberto Fabbriciani.

Molte altre iniziative successive che compongono il programma del Centenario Camilleri – promosso dal Fondo Andrea Camilleri con il Comitato Nazionale Camilleri 100, presieduto da Felice Laudadio – saranno successivamente annunciate.

Sicurezza sul lavoro, Bureau Veritas punta sugli auditori interni

Milano, 31 lug. (askanews) – Gli incidenti sul lavoro restano, anche quando se ne parla meno, un’emergenza nazionale: se i dati segnalano un caso delle denunce di infortuni del 5,2% rispetto al 2024, il numero dei morti sul lavoro aumentato rispetto all’anno passato: 97 nel primo bimestre 2025, 12 mesi prima erano stati 91. Il tema della prevenzione rimane quindi centrale.

Per affrontare questa situazione Bureau Veritas Italia, azienda multinazionale attiva nel settore dei controlli, delle ispezioni e delle certificazioni, ha consolidato e rafforzato uno “Skills hub”, che si pone tra gli obiettivi anche quello di formare gli auditor, ovvero quegli specialisti della sicurezza che all’interno di ogni azienda sono in grado di vigilare, attraverso una presenza sul campo e un contatto costante con i lavoratori, sull’effettivo rispetto degli standard di sicurezza e sul miglioramento continuo del sistema di gestione.

La presenza di auditor interni opportunamente formati con corsi specialistici, spiegano da Bureau Veritas, svolge un ruolo chiave a fini educativi e preventivi. L’auditor osserva con attenzione i dettagli e, per esperienza, sa dove si possono “nascondere” le disattenzioni pi frequenti: un’uscita di sicurezza bloccata, un estintore non revisionato, un dispositivo di protezione rimosso o non indossato correttamente.

Lo Skills Hub di Bureau Veritas ha formato e continua a formare auditor specializzati in ambito salute e sicurezza sul lavoro: dal 2018, sono quasi 1000 gli Internal Auditor e oltre 700 i Lead Auditor formati sulla ISO 45001. Diversi grandi player del settore delle costruzioni si sono affidati allo Skills Hub per “diplomare” vere e proprie squadre di auditor, coinvolgendo non solo il proprio personale, ma anche quello delle societ consorziate, impegnate nei cantieri.

Morta a 94 anni Adriana Asti, grande attrice di teatro e cinema

Roma, 31 lug. (askanews) – È morta stanotte nel sonno, a Roma, Adriana Asti, grande attrice e protagonista del mondo dello spettacolo. Nata a Milano il 30 aprile 1931 (o 1933 secondo alcune fonti, sebbene la data del 1931 sia più diffusa), è stata una figura iconica del teatro e del cinema italiano. La sua lunga carriera, durata oltre settant’anni, è stata caratterizzata da una profonda indipendenza e da scelte artistiche audaci, spesso controcorrente.

Nonostante la sua umile affermazione di non possedere un “sacro fuoco” per il teatro, il suo talento si è manifestato prepotentemente fin dagli esordi. Nel 1951 calca per la prima volta le scene teatrali, e il successo arriva rapidamente con la sua interpretazione ne Il crogiuolo di Arthur Miller, sotto la regia di Luchino Visconti. Questo sodalizio artistico si approfondirà, portandola a recitare anche in film del calibro di Rocco e i suoi fratelli (1960) e Ludwig (1972) dello stesso Visconti.

La sua carriera cinematografica è costellata di collaborazioni con alcuni dei più grandi registi italiani e internazionali. Tra le sue performance più celebri si annoverano il ruolo della prostituta Amore in Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini, con cui stringe una profonda amicizia, e l’affascinante zia del protagonista in Prima della rivoluzione (1964) di Bernardo Bertolucci. Ha recitato anche in Il fantasma della libertà (1974) di Luis Buñuel e in diverse opere di Tinto Brass, come Io, Caligola (1979).

In teatro, Adriana Asti ha esplorato un repertorio vastissimo, affrontando opere di autori come George Bernard Shaw (Santa Giovanna, 1984), Samuel Beckett (Giorni felici, 1985 e 2010) e Carlo Goldoni (La locandiera, 1986). La sua versatilità e la sua capacità di calarsi in personaggi complessi le hanno valso numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Duse nel 1993.

Negli ultimi decenni della sua carriera, ha continuato a lavorare intensamente, distinguendosi in produzioni cinematografiche di successo come La meglio gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana, per la quale ha vinto il suo terzo Nastro d’Argento e il Ciak d’oro, e Quando sei nato non puoi più nasconderti (2005). Ha continuato a interpretare ruoli significativi anche in età avanzata, dimostrando una vitalità artistica inesauribile, come in Nome di donna (2018).

Adriana Asti è stata anche doppiatrice (prestando la voce a Claudia Cardinale, Catherine Spaak, Romy Schneider), scrittrice e conduttrice televisiva. La sua vita personale, non convenzionale, ha incluso le nozze con Fabio Mauri, e successivamente il matrimonio con il regista Giorgio Ferrara, più giovane di lei, che all’epoca fece scalpore.

Considerata una diva del cinema e del teatro italiano, Adriana Asti ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura italiana, attraversando decenni di palcoscenici e set con una presenza scenica unica, una voce inconfondibile e un talento che l’ha resa musa per molti registi. La sua scomparsa, avvenuta a Roma il 31 luglio 2025, ha segnato la fine di un’era per lo spettacolo italiano.

Istat: a luglio inflazione stabile a +1,7%, accelera carrello spesa a +3,4%

Milano, 31 lug. (askanews) – A luglio l’inflazione ha registrato una variazione del +0,4% su base mensile e del +1,7% su luglio 2024, come nel mese precedente. Lo riporta una nota dell’Istat sulle stime preliminari.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, il cosiddetto “carrello della spesa”, mostrano una dinamica in accelerazione da +2,8% a +3,4%, così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2% a +2,3%).

“A luglio 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione è stabile all’1,7%, per effetto di dinamiche opposte dei prezzi dei diversi aggregati. Tra i beni, si accentua la flessione tendenziale dei prezzi degli energetici (-4% da -2,1% di giugno) e accelerano i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,3%) – commenta Istat – Nel comparto dei servizi, si registrano tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,4% da +2,9%) e dei servizi vari (+2,2% da +1,6%), mentre decelerano quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,6% da +3,2%). A luglio il tasso di variazione su base annua dei prezzi del ‘carrello della spesa’ sale, mentre l’inflazione di fondo rimane invariata (a +2%)”.

Istat: a giugno occupazione stabile a 62,9%, disoccupazione cala al 6,3%

Milano, 31 lug. (askanews) – A giugno, su base mensile, la crescita di occupati e inattivi si associa al calo dei disoccupati. L’aumento degli occupati (+0,1%, pari a +16mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti permanenti, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni, per i quali si registra un calo; gli occupati diminuiscono anche tra gli uomini e i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione è stabile al 62,9%. Lo si legge in una nota dell’Istat.

La diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,2%, pari a -71mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione cala al 6,3% (-0,3 punti), quello giovanile al 20,1% (-1,4 punti).

La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +69mila unità) interessa gli uomini e coloro che hanno meno di 50 anni di età, mentre tra le donne e chi ha almeno 50 anni il numero di inattivi è in diminuzione. Il tasso di inattività sale al 32,8% (+0,2 punti).

L’incremento del numero di occupati si osserva anche confrontando il secondo trimestre 2025 con quello precedente (+0,4%, pari a +93mila unità rispetto al primo trimestre 2025). Rispetto al trimestre precedente, crescono anche le persone in cerca di lavoro (+1,2%, pari a +20mila unità) e diminuiscono gli inattivi di 15-64 anni (-0,7%, pari a -81mila unità).

A giugno 2025, il numero di occupati supera quello di giugno 2024 dell’1,5% (+363mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne e chi ha almeno 50 anni, a fronte di una diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,6 punti percentuali. Rispetto a giugno 2024, cala sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,5%, pari a -94mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,2%, pari a -142mila).

Euronext ha lanciato un’offerta per acquisire la Borsa di Atene

Milano, 31 lug. (askanews) – Euronext ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni della Borsa di Atene, Athex. L’offerta prevede uno scambio di azioni a un tasso di conversione fisso di 20.000 azioni ordinarie Athex per ogni nuova azione Euronext. Sulla base del prezzo di chiusura di Euronext di 142,7 euro al 30 luglio 2025, l’offerta valuta Athex 7,14 euro per azione e l’intero capitale ordinario circa 412,8 milioni di euro su base pienamente diluita.

Euronext, che già controlla le borse di Parigi, Milano, Bruxelles, Amsterdam, Lisbona, Dublino e Oslo, ha spiegato in una nota che “una potenziale combinazione con Athex porterebbe benefici significativi al mercato greco, aumentandone la visibilità internazionale, attirando investimenti e fornendo l’accesso ai servizi integrati e all’avanguardia di Euronext per il trading, la compensazione e il post-trading. Questa operazione creerebbe inoltre nuove opportunità di crescita e sinergia, sosterrebbe l’armonizzazione dei mercati dei capitali europei attraverso una piattaforma tecnologica unificata e posizionerebbe la Grecia come elemento vitale e permanente del più ampio ecosistema finanziario europeo”.

“Con l’offerta annunciata per l’acquisizione di Athex, l’operatore del mercato dei capitali greco, Euronext compie un passo significativo verso un mercato dei capitali più integrato e più competitivo in Europa. Oggi, l’impegno a progredire verso un’unione del risparmio e degli investimenti in Europa è senza precedenti, e noi siamo pienamente impegnati a trasformare questo impegno in realtà”, ha commentato Stéphane Boujnah, Ceo e presidente del consiglio di amministrazione di Euronext. “Negli ultimi anni, grazie alle nostre capacità di integrazione uniche, abbiamo creato l’infrastruttura leader del mercato dei capitali europeo. Euronext intende espandere ulteriormente la propria presenza geografica in Grecia e creare un hub di finanziamento nella regione dell’Europa sudorientale attraverso Athex – prosegue Boujnah – Negli ultimi anni la Grecia ha registrato una forte crescita economica, sostenuta dall’aumento degli investimenti, dalla crescente fiducia internazionale e da solidi indicatori economici. Questo è il momento giusto per investire in Grecia. Unirsi alla migliore tecnologia di trading e post trading di Euronext aumenterà la visibilità e l’attrattiva dei mercati greci su scala internazionale”.

Euronext ha avviato il processo di offerta informando la commissione ellenica per il mercato dei capitali e il cda di Athex. Il board della borsa ellenica è “unanimemente favorevole all’offerta agli azionisti”, si legge nella nota, e “ha stipulato un accordo di cooperazione con Euronext”. Il prezzo dell’offerta, spiega, rappresenta un premio di circa il 27% rispetto alla media ponderata per i volumi a 3 mesi delle azioni Athex al 30 giugno 2025.

La transazione consentirebbe agli azionisti di Athex di “rimanere in un gruppo allargato e significativamente più diversificato scambiando le loro azioni di Athex con quelle di Euronext e beneficiando così di una crescita continua, del potenziale di creazione di valore, della liquidità e dell’esposizione a un gruppo paneuropeo multinazionale”.

Euronext è il più grande polo di liquidità in Europa, gestisce circa il 25% dell’attività di trading azionario in contanti in Europa e mercati nei principali hub finanziari. La combinazione consentirebbe agli operatori dei mercati finanziari greci di entrare a far parte di una rete di oltre 1.800 società quotate in borsa con una capitalizzazione di mercato complessiva superiore a 6.000 miliardi di euro. L’interesse di Euronext per Athex riflette la forte fiducia di Euronext nello sviluppo dell’economia greca e nel potenziale di crescita derivante dall’ulteriore integrazione dei mercati dei capitali greci nell’Eurozona e da un migliore accesso agli investitori internazionali.

Russia, Tajani: lista russofobi offesa a tutto il popolo italiano

Roma, 31 lug. (askanews) – All’ambasciatore russo convocato ieri alla Farnesina “abbiamo manifestato il profondo sconcerto del nostro paese per questa lista di proscrizione dei russofobi, accuse assolutamente prive di qualsiasi fondamento, fare queste liste di proscrizione è un po’ da paese non democratico, è veramente inaccettabile, un’offesa a tutto il popolo italiano”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa all’Unità di Crisi della Farnesina.

“Certamente – ha proseguito Tajani – non ci facciamo intimidire da una lista del ministero degli Esteri russo, ma anche perché sono accuse prive di fondamento, difendere il diritto internazionale non significa essere russofobi, dire che è inaccettabile che si invada un paese perché se ne vogliono prendere pezzi di territorio non ha nulla a che fare con il sentimento italiano nei confronti del popolo russo e della Russia”.

“Devo dire – ha sottolineato il vicepremier – che noi siamo sempre stati anche da questo punto di vista gli estremi difensori del diritto internazionale, abbiamo sempre difeso l’Ucraina, ma mai una volta abbiamo detto che siamo in guerra con la Russia, non abbiamo mai autorizzato gli ucraini a utilizzare le armi italiane e tutti gli strumenti militari italiani in territorio russo, quindi abbiamo una posizione molto chiara e respingiamo al mittente le accuse che ci vengono fatte”.

Inflazione, Istat: a luglio +0,4% su mese, stabile a +1,7% su anno

Milano, 31 lug. (askanews) – A luglio l’inflazione ha registrato una variazione del +0,4% su base mensile e del +1,7% su luglio 2024, come nel mese precedente. Lo riporta una nota dell’Istat sulle stime preliminari.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano una dinamica in accelerazione da +2,8% a +3,4%, così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2% a +2,3%). La stabilità del tasso di variazione tendenziale dell’indice generale sintetizza andamenti differenziati dei diversi aggregati: accelerano i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,2% a +5,1%), dei beni alimentari lavorati (da +2,7% a +3,1%), dei servizi vari (da +1,6% a +2,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +3,4%); decelerano i prezzi dei beni energetici regolamentati (da +22,6% a +16,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +2,6%) e si accentua la flessione di quelli dei beni energetici non regolamentati (da -4,2% a -5,8%).

Nel mese di luglio l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta invariata (a +2,0%), mentre quella al netto dei soli beni energetici aumenta lievemente (da +2,1% a +2,2%). La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si attenua moderatamente (da +0,9% a +0,7%), come anche quella dei servizi (da +2,7% a +2,6%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni aumenta, seppur di poco, portandosi a +1,9 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente).

La variazione congiunturale positiva dell’indice generale è dovuta principalmente all’aumento dei prezzi degli energetici non regolamentati (+1,6%), dei servizi relativi ai trasporti (+1%), degli energetici regolamentati (+0,9%), dei servizi vari (+0,6%) e degli alimentari lavorati (+0,5%); scendono invece su base mensile i prezzi degli alimentari non lavorati (-0,6%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione pari a -1,0% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e a +1,7% su base annua (da +1,8% del mese precedente).

“A luglio 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione è stabile all’1,7%, per effetto di dinamiche opposte dei prezzi dei diversi aggregati. Tra i beni, si accentua la flessione tendenziale dei prezzi degli Energetici (-4,0% da -2,1% di giugno) e accelerano i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,3%) – commenta Istat – Nel comparto dei servizi, si registrano tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,4% da +2,9%) e dei servizi vari (+2,2% da +1,6%), mentre decelerano quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,6% da +3,2%). A luglio il tasso di variazione su base annua dei prezzi del ‘carrello della spesa’ sale (+3,4% da +2,8%), mentre l’inflazione di fondo rimane invariata (a +2%)”.

Trump: Medvedev sta entrando in "un territorio molto pericoloso"

Roma, 31 lug. (askanews) – Donald Trump ha affermato che l’ex presidente russo e attuale vice capo del Consiglio di sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, sta entrando in un “territorio molto pericoloso”.

Lunedì scorso, Medvedev ha criticato Trump per quello che ha definito “un gioco di ultimatum” con la Russia e ha affermato che ogni nuovo ultimatum, come l’imposizione di un dazio aggiuntivo fino al 100% come sanzione secondaria a Paesi come India e Cina che continuano ad acquistare idrocarburi dalla Russia a meno che non raggiunga presto un accordo di cessate il fuoco con l’Ucraina, “rappresenta una minaccia e un passo verso la guerra” con gli Stati Uniti.

Mercoledì, Trump ha annunciato che l’India “pagherà un dazio del 25% più una penale aggiuntiva a partire dal primo agosto”, sostenendo che “ha sempre acquistato la maggior parte del suo equipaggiamento militare dalla Russia e che è il maggiore acquirente di energia russa”.

“Non mi interessa cosa sta facendo l’India alla Russia. Per quanto mi riguarda, lasciate che facciano crollare insieme le loro economie ormai morte. Abbiamo fatto pochissimi affari con l’India: i loro dazi sono troppo alti, tra i più alti al mondo. Allo stesso modo, Russia e Stati Uniti non fanno quasi nessun affare insieme. Continuiamo così e diciamo a Medvedev, l’ex presidente fallito della Russia che si crede ancora presidente, di stare attento a come parla. Sta entrando in un territorio molto pericoloso!”, ha scritto Trump su Truth.Medvedev non ha tardato a reagire all’avvertimento di Trump.

“Se un presidente degli Stati Uniti, per quanto formidabile, reagisce così nervosamente a certe parole di un ex leader russo, significa che la Russia ha ragione su tutto e andrà per la sua strada”, ha replicato sui social Medvedev, che è stato capo di Stato dal 2008 al 2012 e primo ministro dal 2012 al 2020.

Medvedev ha anche deriso il commento di Trump sulle “economie morte”, ricordandogli “i suoi film preferiti sui morti viventi” o quanto possa essere pericoloso il sistema di ritorsione nucleare noto come “mano morta”.

Contrammiraglio Usa: pronti a scoraggiare ogni minaccia alla Nato

Mar Mediterraneo, 30 lug. (askanews) – “Siamo pronti a scoraggiare qualsiasi minaccia all’alleanza NATO. Questo ci che facciamo quando operiamo in mare. E in realt, quotidianamente, ci concentriamo solo sul nostro addestramento e sulla nostra capacit di essere pronti a qualsiasi cosa ci capiti, che si tratti delle condizioni meteorologiche che a volte sono difficili in mare, o di un problema, o se serve assistenza umanitaria a qualcuno in mare che ha bisogno del nostro aiuto: andiamo e lo assistiamo. Lo abbiamo gi fatto pi volte durante questa missione, e se c’ una crisi nella regione, siamo in grado di rispondere anche a quella. Ci concentriamo sull’addestramento ogni singolo giorno”.

Ci troviamo sulla portaerei USS Gerald R. Ford (CVN-78), il vascello dei record. La pi grande nave militare al mondo che ha lasciato la fitta foschia della Virginia, negli Stati Uniti d’America per arrivare nel Mar Mediterraneo e partecipare all’attivit Nato Neptune Strike. A parlarci il comandante del Carrier Strike Group 12, il contrammiraglio Paul Lanzilotta.

“Quando guardo il Mar Mediterraneo, la prima cosa che faccio concentrarmi sull’Italia, ma non solo per quello che sono e per le mie origini italo-americane. Il Mediterraneo

collega a regioni davvero importanti, e quindi operare nel Mar Mediterraneo e nei suoi dintorni ha significato dal punto di vista di una nazione marittima, perch collega due linee di comunicazione strategiche tra lo Stretto di Gibilterra, il Canale di Suez, e il Mar Rosso, e gli altri accessi, al Mar Nero per esempio”, dice.

Lanzilotta ricorda un importante anniversario che si avvicina: il 4 luglio 2026, gli Stati Uniti d’America celebreranno il 250o anniversario della firma della Dichiarazione di Indipendenza e le candeline verranno spente anche dalla loro Marina militare (celebrando gi quest’anno, attraverso UNITAS 25, l’esercitazione marittima multinazionale pi longeva al mondo). “Operiamo come Marina da 250 anni in tutto il mondo. Questa solo una parte di mondo dove abbiamo sempre operato, e in particolare stiamo operando questa settimana durante Neptune Strike con i nostri alleati, per condurre attivit di vigilanza potenziate”.

Lanzilotta italo-americano. Gli chiediamo come l’hanno influenzato le sue origini? “Una delle cose a cui abbiamo sempre dato grande valore in famiglia – dichiara – sono il caff e il cibo. Ho imparato a cucinare da mio padre, che a sua volta l’ha imparato principalmente da sua madre. Ad esempio, come preparare una salsa come si deve. Mi piace cucinare, mi piace fare il pane. E tutto ci che ne consegue: rendere le cose belle e saporite come in Italia. Questa una delle cose che amo di pi”.

E, come italo-americano, cosa pensa della sicurezza per tutti noi? “Penso che metta in risalto la nostra alleanza di lunga data e la nostra partnership. Da oltre 70 anni siamo alleati nella NATO”.

Lanzilotta sottolinea inoltre l’importanza di poter viaggiare liberamente tra Italia e Stati Uniti d’America. “Poter visitare la famiglia che potrebbe essere ancora nel Paese d’origine. Per me non proprio cos, ma per molte persone negli Stati Uniti che hanno radici in altri Paesi, una benedizione poter tornare a casa e sperimentare com’era la vita per i loro antenati”. Poi ricorda il nonno, che era calabrese: “Non guadagnava molto e doveva lavorare duramente” afferma il contrammiraglio. “Ha insegnato a mio padre l’importanza dell’istruzione. E io ho potuto beneficiare di quanto mio padre e mio nonno mi hanno consentito. Trovo che sia un onore poter restituirlo e servire il mio Paese, in uniforme da ufficiale di Marina. E poi, facendo questo, contribuire anche a istruire i marinai che sono con noi, che hanno le stesse speranze e gli stessi sogni per la loro vita, per i loro figli e per i loro nipoti. Quindi, significa molto per me essere di nuovo nel Mar Mediterraneo. Adoro questo posto. E significa molto per me poter servire qui”.

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio e immagini askanews

L’Istat: a giugno occupazione stabile a 62,9%, la disoccupazione cala a 6,3%

Milano, 31 lug. (askanews) – A giugno, su base mensile, la crescita di occupati e inattivi si associa al calo dei disoccupati. L’aumento degli occupati (+0,1%, pari a +16mila unità) coinvolge le donne, i dipendenti permanenti, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni, per i quali si registra un calo; gli occupati diminuiscono anche tra gli uomini e i dipendenti a termine. Il tasso di occupazione è stabile al 62,9%. Lo si legge in una nota dell’Istat.

La diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-4,2%, pari a -71mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere ed è diffusa in tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione cala al 6,3% (-0,3 punti), quello giovanile al 20,1% (-1,4 punti).

La crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +69mila unità) interessa gli uomini e coloro che hanno meno di 50 anni di età, mentre tra le donne e chi ha almeno 50 anni il numero di inattivi è in diminuzione. Il tasso di inattività sale al 32,8% (+0,2 punti).

L’incremento del numero di occupati si osserva anche confrontando il secondo trimestre 2025 con quello precedente (+0,4%, pari a +93mila unità rispetto al primo trimestre 2025). Rispetto al trimestre precedente, crescono anche le persone in cerca di lavoro (+1,2%, pari a +20mila unità) e diminuiscono gli inattivi di 15-64 anni (-0,7%, pari a -81mila unità).

A giugno 2025, il numero di occupati supera quello di giugno 2024 dell’1,5% (+363mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne e chi ha almeno 50 anni, a fronte di una diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,6 punti percentuali. Rispetto a giugno 2024, cala sia il numero di persone in cerca di lavoro (-5,5%, pari a -94mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,2%, pari a -142mila).

Formula1, Ferrari rinnova con Vasseur: "Continuare a progredire"

Roma, 31 lug. (askanews) – La Ferrari rinnova la fiducia a Fred Vasseur. Con un comunicato la casa di Maranello ha ufficializzato il prolungamento pluriennale del contratto col team manager del Cavallino: “Ferrari Spa ha esteso, con un contratto pluriennale, l’accordo con Fred Vasseur, che continuerà a ricoprire il ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari Hp per le prossime stagioni di Formula 1 – si legge nella nota -. Fred è entrato a far parte della Scuderia all’inizio del 2023, portando con sé una vasta esperienza nel mondo dei motori e una comprovata capacità di sviluppare talenti e costruire team competitivi a tutti i livelli del racing. Da allora, ha gettato basi solide con l’ambizione di riportare la Ferrari al vertice della Formula 1. Il rinnovo del contratto di Fred riflette la nostra determinazione a costruire sulle basi gettate finora. La sua capacità di guidare sotto pressione, di abbracciare l’innovazione e di perseguire la performance è pienamente in linea con i valori e le ambizioni a lungo termine della Ferrari”.

“Sono grato alla Ferrari per la fiducia che continua a riporre in me – ha detto Vasseur -. Questo rinnovo non è solo una conferma, ma una sfida a continuare a progredire, a rimanere concentrati e a dare il massimo. Negli ultimi 30 mesi abbiamo gettato delle basi solide e ora dobbiamo costruire con costanza e determinazione. Sappiamo cosa ci si aspetta da noi e siamo tutti impegnati al massimo per soddisfare queste aspettative e a compiere insieme il prossimo passo in avanti”.

Agosto si tinge d’autunno: temperature giù e temporali al Centro Nord

Milano, 31 lug. (askanews) – Inizio di Agosto che sembra un po’ Ottobre: temperature massime in calo sotto i 25°C al Nord, acquazzoni e nubi in transito. L’estate 2025 continua a sorprenderci.

Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma una fase sottomedia e relativamente fresca durante il periodo più caldo dell’anno, il Solleone: questo termine deriva dall’unione delle parole ‘Sole’ e ‘Leone’ e si riferisce al periodo in cui il Sole transita nella costellazione del Leone, fase di massimo caldo estivo tra la seconda metà di Luglio e la prima di Agosto.

Al di là del nome e della spiegazione, quest’anno il Solleone sarà a tratti fresco. Nelle prossime ore, infatti, l’Anticiclone delle Azzorre sarà fronteggiato da un ciclone centrato sulla Danimarca: in questa dura lotta, l’Italia vedrà un peggioramento ‘scandinavo’ sulle regioni del Centro-Nord.

Durante il passaggio instabile, collegato al ciclone danese, il Nord Italia vedrà città come Milano, Bologna e Venezia scendere fino a 23-24°C di massima, altre località addirittura piombare sotto i 22: sono valori che si registrano spesso nella prima metà di Ottobre; vivremo dunque il primo weekend di Agosto con un meteo simil-autunnale.

Ma andiamo per ordine: nelle prossime ore temporali sparsi raggiungeranno le Alpi poi, dal pomeriggio del primo agosto, ecco che il tempo peggiorerà su tutte le zone prealpine, localmente sulla Liguria di Levante ma anche in Pianura Padana, specie sul settore orientale a nord del fiume Po.

Su queste zone si registreranno frequenti acquazzoni alternati a momenti di sole in un contesto via via più fresco; al Centro-Sud invece domineranno condizioni di tempo piacevole, soleggiato e non troppo caldo.

Sabato la perturbazione danese attraverserà tutto il Nord Italia e parte del Centro, in un contesto estremamente dinamico: il primo sabato di agosto vedrà piovere, a macchia di leopardo, quasi ovunque al settentrione, localmente tra Toscana e Marche, mentre al Sud il tempo sarà in prevalenza buono.

Domenica il tempo migliorerà al Nord-Ovest ma, purtroppo, avremo ancora gli ombrelli aperti tra basso Veneto ed Emilia Romagna con rovesci anche intensi; il meteo peggiorerà pure tra Toscana e Medio Adriatico. Anche Rimini ed Ancona scenderanno verso i 25°C di massima il 2 di agosto), un anno fa avevamo 33-34°C anche lungo la costa adriatica.

Da lunedì nuovo cambio, via ad un nuovo ribaltone: è prevista la vittoria dell’Anticiclone delle Azzorre sul ciclone danese, con tempo che tornerà gradualmente asciutto ovunque, con sole e temperature in sensibile aumento: ma niente paura, almeno fino a metà della prossima settimana, il meteo regalerà giornate non calde anzi da amarcord dei primi momenti autunnali di Ottobre.

Tajani: favorevoli al riconoscimento dello Stato palestinese

Roma, 31 lug. (askanews) – “Noi siamo favorevoli al riconoscimento dello Stato palestinese”: lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal quotidiano Libero.

“Noi siamo amici di Israele, ma gli diciamo la verità. Io l’ho detto in maniera molto chiara: basta con i bombardamenti, è inaccettabile quello che sta accadendo. Lo diciamo anche nell’interesse di Israele, per l’immagine di Israele nel mondo. Bisogna arrivare a un cessate il fuoco”, ha proseguito. “Abbiamo sempre detto che Hamas è un’organizzazione terroristica e deve stare fuori dal futuro Stato palestinese. Ormai Israele ha vinto contro Hamas. Ma ha vinto anche contro Hezbollah, penso al Li-bano e all’Iran”, ha spiegato Tajani sottolineando tuttavia che la guerra “non finisce perché Hamas continua ad alzare il prezzo”.

“Hamas ha una grande responsabilità: si fa scudo con la popolazione civile, cercando di fomentare l’odio verso Israele. Ma Israele,indipendentemente da Hamas, non può non chiudere l’assedio. Non può non tenere conto di 2 milioni di persone che non hanno nulla a che vedere con Hamas. Continuando così si rischia di fare un regalo ai terroristi” ha continuato.

In sostanza, la posizione italiana non è molto diversa da quela di Gran Bretagana e Francia: “Il messaggio che diamo è molto simile, cioè basta bombardamenti. Loro dicono: ‘Se non smettete, noi riconosciamo lo Stato palestinese'”.

Gb, riconoscimento Palestina potrebbe violare il diritto internazionale

Roma, 31 lug. (askanews) – Il possibile riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Gran Bretagna potrebbe violare il diritto internazionale: è quanto si legge in una lettera inviata da quaranta deputati della Camera dei Lord al Procuratore generale britannico, Richard Hermer. Come riporta il quotidiano britannico The Times, il riconoscimento violerebbe infatti la Convenzione di Montevideo del 1933, che precisa quattro condizioni perché uno Stato possa essere definito un soggetto di diritto internazionale: una popolazione permanente, un territorio definito, un governo e la possibilità di avere rapporti diplomatici con altri Paesi.

Secondo i firmatari della lettera lo Stato palestinese non ha invece confini ben definiti, non esiste alcun governo unificato funzionante e non è in condizioni di stringere relazioni diplomatiche.

M.O., gli Houthi attaccano tre obbiettivi in Israele

Roma, 31 lug. (askanews) – I ribelli yemeniti degli Houthi hanno annunciato in un comunicato di aver attaccato con dei droni tre obbiettivi in territorio israeliano.

“Le Forze Armate yemenite hanno condotto tre operazioni militari di alto livello, prendendo di mira tre obiettivi nemici israeliani con l’impiego di cinque droni. La prima operazione ha riguardato un obiettivo sensibile nella zona occupata di Giaffa [Tel Aviv] con due droni; la seconda, un obiettivo militare nella zona occupata di Ashkelon con due droni; la terza, un obiettivo militare nel Negev occupato con un drone”, conclude il comunicato.

Troppo comodo prendersela solo con Ursula

Ora, dopo l’accordo sui dazi al 15% concluso con Donald Trump dall’UE, è troppo facile prendersela con Ursula Von der Leyen, scaricandole ogni responsabilità. Frutto della cattiva coscienza di una intera classe politica che non riesce a convincersi appieno – e a convincere i popoli che dovrebbe guidare – di quanto deleteria per tutti gli europei sia l’ostinata evocazione nazionalista, con la pratica politica conseguente, in luogo di un afflato unitario capace di imboccare una volta per tutte la via federalista. L’unica che, per come si stanno mettendo le cose, consentirebbe al Vecchio Continente di giocare un ruolo decisivo nel mondo contemporaneo, facendone pesare per intero la forza economica, e non solo quella.

Il cerino in mano a Ursula

La vera colpa di Ursula Von der Leyen non sta nell’aver apposto quella firma, alla quale di fatto era stata delegata dagli altri capi di governo, e non solo perché la competenza unica in argomento è dell’Unione ma anche perché ogni Paese, anzi diciamo ogni Nazione – come ama dire la nostra Presidente del Consiglio – (rende meglio l’idea) aveva ed ha la sua priorità, le sue preoccupazioni: chi l’industria degli armamenti, chi l’alimentare, chi l’automotive, chi l’agricoltura…e via specificando.

Von der Leyen aveva il cerino in mano e si è scottata le dita, inevitabilmente. Ma nessuno dei suoi detrattori ha fatto alcunché, in termini concreti, per fare in modo che la UE non giungesse così debole, ancora nel 2025, ad un tornante della Storia che farà epoca: perché non è solo Trump, sono gli Stati Uniti, il popolo americano che lo ha votato, ad averci abbandonato. Ricordo un bel discorso di Macron alla Sorbona, ricco di enfasi europeista, poco dopo la sua prima elezione all’Eliseo, peraltro non seguito da gesti concreti tali da imporre agli altri suoi colleghi capi degli esecutivi un reale cambio di paradigma, come oggi usa dire.

Occasioni perse e visioni miopi

Ma non molto altro. Tranne lo sforzo unitario seguito alla pandemia, con la creazione di debito comune per dar vita al PNRR, l’Unione si è sempre più rinserrata nelle miopi visioni del Consiglio Europeo, dove comandano i singoli stati membri, per di più con l’immobilizzante vincolo dell’unanimità, invece che con uno scatto di responsabilità solo all’apparenza utopica ma invece realistica, capace di dar forza alla Commissione e al Parlamento europei.

Formalmente uniti ma in realtà divisi, i Paesi europei sono stati, così, facilmente posti all’angolo dal Presidente americano: un nazionalista consapevole di essere a capo di una nazione più forte. Ma solo perché l’Europa non è unita, come lo è invece la Cina, per dire. Con la quale infatti Trump non può permettersi esibizioni di bullismo né di arroganza perché sa che ne uscirebbe ammaccato, e non poco.

L’occasione mancata del rapporto Draghi

Stando così le cose, allora meglio la Gran Bretagna che con i dazi al 10% rilancia di fatto la sua special relationship atlantica e, forse, riesce a prospettare al focoso interlocutore d’oltre oceano un punto di vista serio e riflessivo sulla guerra ucraina e sulla tragica crisi a Gaza.

E allora la vera colpa di Von der Leyen è l’aver voluto, tenacemente, trafficare con le armi del compromesso al ribasso, della politica mediocre, della tattica furba priva di ogni respiro strategico per poter venire rieletta alla presidenza uscendone però più debole, più facilmente attaccabile e così facendo prestandosi all’azione distruttrice dei nemici dell’Unione, da Orban a tutti gli altri.

Perché una UE più debole offre benzina populista ai suoi detrattori sovranisti, pronti naturalmente ad approfittarne e a presentare Trump come un esempio di ciò che si dovrebbe fare, illudendosi però o, peggio, mentendo: perché ogni singolo stato europeo non è neppure paragonabile alla forza d’urto in grado d’essere esercitata dagli USA.

Ursula Von der Leyen aveva richiesto a Mario Draghi un rapporto sulle necessità dell’Unione e in quel paper un anno fa il nostro ex Presidente del Consiglio aveva scritto parole molto puntuali su quanto si dovrebbe fare. La Presidente avrebbe dovuto farne il programma sul quale essere rieletta o bocciata, ma invece lo ha riposto in un cassetto. L’esito lo abbiamo visto, in un campo da golf in Scozia.

Gaza, l’ora della pace giusta. L’appello di Insieme

La Segreteria di INSIEME ha approvato e diffuso il seguente comunicato.

INSIEME si unisce a tutti gli uomini di buona volontà alla ricerca della Pace. Alla moltitudine rispettosa del Diritto internazionale e della Carta universale dei Diritti dell’uomo. A tutti coloro che anche in questi giorni guardano con orrore e preoccupazione a quanto accade a Gaza e in Cisgiordania e chiedono l’intervento delle autorità mondiali affinché si risponda alla crisi umanitaria esplosa a Gaza.

Cessino le azioni militari di Israele e Hamas rilasci gli ultimi ostaggi ancora prigionieri.

La Comunità internazionale chiede comunque che si giunga ad una soluzione di un conflitto troppo lungo e sanguinoso. Soluzione che può essere ottenuta solamente con un pieno riconoscimento reciproco da parte dei due popoli e dei due Stati.

Il ritorno e l’implementazione degli Accordi di Oslo del 1983, che segnarono i primi accenni di una possibile convivenza tra israeliani e palestinesi, appaiono come gli unici, primi passi utili al superamento delle ostilità su cui speculano estremisti e terroristi rendendo impossibile la pacificazione di una intera regione.

INSIEME fa proprie le parole del Cardinale Pietro Parolin che ritiene maturi i tempi per una decisione del genere.

Invitiamo pertanto il Governo di Giorgia Meloni, che pure si è ripetutamente espressa a favore per la “soluzione dei due Stati”, e tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione, ad essere conseguenti con le dichiarazioni degli anni passati. E ad intervenire affinché l’intera Europa adoperi tutti gli strumenti per agire in tal senso al fine di portare al tavolo delle trattative entrambi i fronti contrapposti.

Iveco, la FIM attacca: “Gli Agnelli voltano le spalle al Paese”

La FIM-CISL rompe il silenzio e affonda il colpo: la doppia operazione annunciata da Iveco Group – la cessione del settore Defence a Leonardo e l’OPA non ostile di Tata Motors – non è soltanto una mossa finanziaria, ma l’ennesimo segnale di disimpegno industriale da parte della famiglia Agnelli. “Una scelta che allontana un’importante realtà industriale italiana dal suo storico radicamento nazionale”, denuncia il segretario generale Ferdinando Uliano.

Leonardo rileva la Difesa: a rischio i fornitori

Il primo fronte riguarda la vendita del comparto Defence a Leonardo per 1,7 miliardi di euro, con effetto entro marzo 2026. L’operazione coinvolge i plant di Bolzano, Vittorio Veneto e Astra e rientra nel processo di rafforzamento del polo “Land Defence” con Rheinmetall.

Pur riconoscendo il valore strategico dell’accordo, la FIM lancia l’allarme per i riflessi sull’indotto. “Esprimiamo forti preoccupazioni per le conseguenze che potrebbero ricadere sugli altri stabilimenti italiani, attualmente coinvolti nella fornitura di componentistica per i veicoli militari”, si legge nella nota. La richiesta è netta: “Chiediamo garanzie concrete sul mantenimento delle forniture e dei livelli occupazionali”.

Tata pronta a rilevare Iveco. Exor vende tutto

Ma è la seconda mossa a far scattare l’allarme rosso: Tata Motors ha avviato un’offerta pubblica di acquisto sull’intero capitale di Iveco Group, nei settori autobus e veicoli commerciali. La holding Exor, cuore finanziario della famiglia Agnelli, ha già annunciato la volontà di cedere l’intera quota del 27,6%, segnando l’uscita definitiva dalla storica società.

“La decisione di Exor è grave”, afferma Uliano. Tata Motors non ha oggi alcuna presenza produttiva o commerciale in Europa e il rischio di smobilitazione è reale. La FIM chiede un presidio italiano stabile: “Riteniamo indispensabile che venga garantita una significativa presenza italiana nell’azionariato, per tutelare la prospettiva industriale e occupazionale dei siti presenti sul nostro territorio”.

Il governo non resti alla finestra

La FIM incalza il governo Meloni: servono atti, non solo parole. “Chiediamo un intervento immediato, che non si limiti a mere dichiarazioni di principio, ma si concretizzi nell’attivazione di tutti gli strumenti legali e istituzionali utili a preservare la produzione, l’occupazione e il valore strategico degli stabilimenti Iveco in Italia”.

Il sindacato apre “un confronto serrato”, a partire dal vertice previsto oggi al MIMIT, per difendere il lavoro e impedire un altro esodo industriale nel silenzio della politica.

Pellegrini di speranza: Roma crocevia dello spirito

In questi giorni d’estate, Roma non è solo città: è soglia. Non solo meta, ma passaggio. I suoi sanpietrini tremano sotto passi giovani, veloci e leggeri, come se il tempo avesse lasciato spazio a un’altra misura, quella della speranza.

Il Giubileo dei Giovani è entrato nel cuore della città come un fiume silenzioso e colorato. Voci che arrivano da tutto il mondo si incrociano nei vicoli del centro, nei cortili delle periferie, nelle navate delle parrocchie. Parlano lingue diverse, ma tutti si riconoscono senza bisogno di traduzioni. Camminano mano nella mano, con gli zaini sulle spalle, i cartellini di riconoscimento al collo, le bandiere dei loro paesi e quelle della pace.

È un popolo in cammino. E non è una metafora.

Roma si è lasciata attraversare. L’ha fatto con una grazia inaspettata, come se ricordasse — nel profondo delle sue pietre — che la città eterna è anche città accogliente, città madre, città che benedice chi parte e chi arriva.

Il tema scelto per il Giubileo del 2025 — “Pellegrini di speranza” — si fa carne in questi giorni. Si incarna nei volti degli adolescenti che ridono, si aiutano, cantano, pregano. Ma soprattutto nel loro modo di stare al mondo: senza paura, con uno sguardo che va oltre il presente. Perché la speranza, in fondo, è questo: credere che qualcosa — o Qualcuno — ci precede nel cammino.

Nel Vangelo, Gesù stesso è un viandante. Cammina sulle strade della Galilea, della Samaria, della Giudea. Non ha una pietra dove posare il capo, ma ovunque va accende la vita. È forse questo il segreto più profondo del pellegrinaggio: mettersi in cammino per scoprire che la meta non è un luogo, ma un incontro. E questi giovani, da ogni angolo del mondo, sono venuti a Roma non solo per vedere, ma per lasciarsi toccare.

In un’epoca segnata da guerre, fratture sociali, disincanto, i giovani giunti a Roma sono una domanda viva. Non portano risposte, ma presenza. Non parlano con slogan, ma con il silenzio di chi si inginocchia, canta,  prega. Nella città che ha visto imperatori e papi, martiri e santi, ora sfilano loro, i ragazzi e le ragazze di una nuova Pentecoste. Dove le lingue non dividono, ma uniscono. Dove le differenze non creano distanze, ma stupore.

A colpire non è solo il numero, ma l’anima che si percepisce dietro ogni passo. Non c’è frenesia turistica, né fanatismo religioso. C’è qualcosa di più fragile e profondo: una fede che si affaccia alla vita. Un’allegria che non nasconde la fatica. Un desiderio che non si compra.

“Siete il volto giovane della Chiesa e del mondo. Non lasciatevi rubare la speranza, perché è il dono più rivoluzionario che avete da offrire”, ha detto Papa Leone XIV accogliendo i giovani in Piazza San Pietro. E quella speranza, oggi, cammina per le strade di Roma.

Tor Vergata -dove si celebrerà la Santa Messa conclusiva- sarà il culmine, certo. Ma il Giubileo è già cominciato in ogni incontro, in ogni gesto di cura, in ogni canto improvvisato su un tram. La vera liturgia è nei piccoli dettagli: uno sguardo tra sconosciuti, un abbraccio oltre le differenze, un pasto condiviso all’ombra di una Basilica.

Chiunque viva anche solo un frammento di questo tempo si accorge che non si tratta di un raduno qualsiasi. È un’esplosione silenziosa di futuro. È il linguaggio universale del cuore. È, forse, quel “respiro” che ogni cultura cerca quando si affaccia al mistero.

E mentre il sole tramonta su Roma, con le sue cupole dorate e le sue strade polverose, resta una certezza: la speranza non è un’utopia. Ha un volto. Anzi, milioni di volti. E in questi giorni, passa proprio di qui.

Fed conferma i tassi Usa e Powell non si sbilancia su settembre

Roma, 30 lug. (askanews) – Tassi di interesse ancora confermati a una forchetta del 4,25%-4,50% negli Stati Uniti. Lo ha comunicato la Federal Reserve a seguito della riunione del direttorio, il Fomc, che ha assunto la decisione – in linea con le attese – con una ampia maggioranza, 9 favorevoli, tra cui il presidente Jerome Powell, e 2 contrari, tra cui la vicepresidente Michelle Bowman, che preferivano un taglio.

L’istituzione monetaria resiste quindi alle pressioni del presidente Usa, Donald Trump, che da mesi insiste nel chiedere, con modalità a volte anche molto aggressive, una riduzione al costo del danaro. E lo fa menzionando principalmente gli effetti potenzialmente inflazionsitici di una delle principali misure messe in campo da Trump, i dazi commerciali, oltre alla solidità dell’economia. Proprio oggi i dati sul Pil, più 3% annuo nel secondo trimestre, si sono rivelati migliori delle attese.

In questo quadro “riteniamo che la linea attuale ci mantenga ben posizionati per rispondere tempestivamente” ove risultasse necessario, ha spiegato Powell. E poco dopo, interpellato sull’ipotesi di un taglio a settembre, ha risposto con termini che hanno avuto l’effetto di una doccia fredda sui mercati. Al Fomc “non abbiamo preso alcuna decisione sulla riunione di settembre”. In quella occasione “prenderemo in considerazione tutti i dati che saranno pervenuti” per stabilire la linea monetaria.

A Wall Street tutti gli indici hanno virato decisamente al ribasso, mentre il dollaro ha ricevuto una ulteriore sferzata schiacciando l’euro fino a 1,1415, ai minimi da quasi due mesi.

Powell ha spiegato che la maggioranza del Fomc ritiene “appropriata” la linea attuale, con tassi di interesse che vengono giudicati “modestamente restrittivi”. Poi è stato ripetutamente interpellato sulle pressioni giunte dalla Casa Bianca. “Avere una banca centrale indipendente è una architettura istituzionale che ha servito bene il pubblico e fino a quanto serve bene il pubblico penso che dovrebbe continuare e che andrebbe rispettata”, ha rilevato.

Una banca centrale autonoma “ti dà la capacità di assumere queste decisioni molto impegnative focalizzate sui dati e sull’evolversi delle prospettive, e non su fattori politici. I governi in tutte le economie avanzate hanno deciso di mettere una certa distanza tra queste decisioni e i decisori. Se non ce l’hai, sarebbe una grande tentazione, ovviamente, usare i tassi di interesse, per esempio, per influenzare le elezioni. E’ qualcosa che non vogliamo – ha detto ancora Powell – e penso che sia ampiamente compreso, certamente al Congresso. E penso che sia molto importante affermarlo”.

La scorsa settimana Trump si è anche improvvisamente aggiunto ad un tour, precedentemente programmato per i funzionari della Casa Bianca, ai cantieri per la ristrutturazione di diversi edifici della Federal Reserve. “Una visita piacevole – ha commentato Powell, impassibile -. E’ stato un onore per me ospitarlo, non capita spesso, ma è stata una visita positiva”. (fonte immagine: The White House).

Fed, Powell: indipendenza Banca centrale va mantenuta e rispettata

Roma, 30 lug. (askanews) – “Avere una banca centrale indipendente è una architettura istituzionale che ha servito bene il pubblico e fino a quanto serve bene il pubblico poenso che dovrebbe continuare e andrebbe rispettata”. Così il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, rispondendo ad una domanda sulle continue pressioni da parte del presidente, Usa, Donald Trump, affinché la Banca centrale Usa tagli i tassi di interesse

Una banca centrale autonoma “ti dà la capacità di assumere queste decisioni molto impegnative focalizzate sui dati e sull’evolversi delle prospettive, e non su fattori politici. I governi in tutte le economie avanzate hanno deciso di mettere una certa distanza tra queste decisioni e i decisori. Se non ce l’hai, sarebbe una grande tentazione, ovviamente, usare i tassi di interesse, ad esempio, per influenzare le elezioni”, ha rilevato.

“E’ qualcosa che non vogliamo – ha detto Powell – e penso che sia piuttosto ampiamente compreso, certamente al Congresso. E penso che sia molto importante affermarlo”.

Iveco agli indiani di Tata Motors, la Difesa a Leonardo

Milano, 30 lug. (askanews) – Dopo settimane di indiscrezioni, Exor, la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, ha raggiunto un doppio accordo per la cessione agli indiani di Tata Motors di Iveco con le attività di veicoli commerciali, bus, camion e motori e a Leonardo della divisione Difesa (Idv) che resta così in mani italiane, come auspicato dal governo.

L’operazione avverrà in due fasi. Prima ci sarà la cessione di Idv a Leonardo sulla base di una valutazione, incluso il debito, di 1,7 miliardi di euro. Agli azionisti di Iveco sarà distribuito un dividendo straordinario di 5,5-6 euro. Successivamente entro il I semestre 2026, il gruppo Iveco passerà a Tata Motors, attraverso una sua controllata, sulla base di una valutazione di 3,8 miliardi di euro, pari a un prezzo per azione che sarà offerto agli azionisti di 14,1 euro.

“Il Governo sostiene investimenti esteri di qualità e seguirà da vicino l’evoluzione dell’operazione” Iveco-Tata “per garantire la tutela dell’occupazione, delle risorse strategiche e della filiera produttiva”, fanno sapere fonti di governo. L’operazione “prevede che le strutture produttive rimangano in Italia, mantenendo occupazione diretta, indotto e filiere di approvvigionamento. Non sono previste delocalizzazioni, al contrario, si punta a un’espansione internazionale solida attraverso una collaborazione con uno dei principali produttori mondiali di veicoli, senza sovrapposizioni operative ma con evidenti opportunità di crescit”, spiegano fonti dell’esecutivo. Critici i sindacati con la Fiom-Cgil che parla di “ennesimo smantellamento industriale” e la Uilm che si dice “rassicurata per la Defence, ma preoccupata per il resto del gruppo”.

Iveco Defence Vehicles (Idv) e Astra sono fornitori leader di soluzioni per la mobilità e la protezione militare, con un portafoglio che comprende mezzi blindati, anfibi, senza equipaggio e multiruolo. Con 6 siti produttivi e 9 uffici commerciali a livello globale, il Business Defence di Iveco Group conta 2mila dipendenti e ha generato ricavi di 1,1 miliardi nel 2024. “L’acquisizione di Iveco Defence è un tassello fondamentale nello sviluppo della nostra strategia di crescita inorganica a supporto della piena attuazione del Piano Industriale”, ha detto l’Ad di Leonardo Roberto Cingolani.

Riguardo invece la cessione del gruppo Iveco, esclusa la Difesa, a Tata Motors, il Cda del gruppo ha raccomandato agli azionisti di accettare l’offerta che ha un obiettivo minimo di adesione al 95%, 80% nel caso l’assemblea straordinaria che sarà convocata almeno sei giorni prima della scadenza dell’offerta approvi alcune delibere. Entro 20 giorni il prospetto sarà presentato in Consob. L’offerta è finalizzata al delisting di Iveco. Nell’ambito degli accordi dell’offerta, Tata Motors si è impegnata a rispettare il perimetro e le attività di Iveco e ha assicurato che non ci saranno impatti sui dipendenti. La sede del gruppo, che continuerà ad avere un proprio Cda, resterà a Torino.

Grazie all’operazione nascerà un gruppo con portafogli prodotti e capacità complementari, una presenza industriale e geografica diversificata e vendite di oltre 540mila unità all’anno. Insieme, Iveco e il business dei veicoli commerciali di Tata Motors registreranno un fatturato complessivo di circa 22 miliardi di euro suddiviso tra Europa (circa il 50%), India (circa il 35%) e Americhe (circa il 15%), con posizioni anche nei mercati emergenti di Asia e Africa.

A mercati chiusi Iveco ha diffuso i conti del secondo trimestre chiuso con un utile netto in calo del 42% a 106 milioni di euro e ha rivisto al ribasso le stime per il 2025. In Borsa Iveco ha chiuso in calo dello 0,2% a 19 euro. Nell’ultimo mese il rialzo è stato del 14% circa, del 36% negli ultimi 3 mesi.

Iveco agli indiani di Tata Motors, la Difesa a Leonardo

Milano, 30 lug. (askanews) – Dopo settimane di indiscrezioni, Exor, la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, ha raggiunto un doppio accordo per la cessione agli indiani di Tata Motors di Iveco con le attività di veicoli commerciali, bus, camion e motori e a Leonardo della divisione Difesa (Idv) che resta così in mani italiane, come auspicato dal governo.

L’operazione avverrà in due fasi. Prima ci sarà la cessione di Idv a Leonardo sulla base di una valutazione, incluso il debito, di 1,7 miliardi di euro. Agli azionisti di Iveco sarà distribuito un dividendo straordinario di 5,5-6 euro. Successivamente entro il I semestre 2026, il gruppo Iveco passerà a Tata Motors, attraverso una sua controllata, sulla base di una valutazione di 3,8 miliardi di euro, pari a un prezzo per azione che sarà offerto agli azionisti di 14,1 euro.

“Il Governo sostiene investimenti esteri di qualità e seguirà da vicino l’evoluzione dell’operazione” Iveco-Tata “per garantire la tutela dell’occupazione, delle risorse strategiche e della filiera produttiva”, fanno sapere fonti di governo. L’operazione “prevede che le strutture produttive rimangano in Italia, mantenendo occupazione diretta, indotto e filiere di approvvigionamento. Non sono previste delocalizzazioni, al contrario, si punta a un’espansione internazionale solida attraverso una collaborazione con uno dei principali produttori mondiali di veicoli, senza sovrapposizioni operative ma con evidenti opportunità di crescit”, spiegano fonti dell’esecutivo. Critici i sindacati con la Fiom-Cgil che parla di “ennesimo smantellamento industriale” e la Uilm che si dice “rassicurata per la Defence, ma preoccupata per il resto del gruppo”.

Iveco Defence Vehicles (Idv) e Astra sono fornitori leader di soluzioni per la mobilità e la protezione militare, con un portafoglio che comprende mezzi blindati, anfibi, senza equipaggio e multiruolo. Con 6 siti produttivi e 9 uffici commerciali a livello globale, il Business Defence di Iveco Group conta 2mila dipendenti e ha generato ricavi di 1,1 miliardi nel 2024. “L’acquisizione di Iveco Defence è un tassello fondamentale nello sviluppo della nostra strategia di crescita inorganica a supporto della piena attuazione del Piano Industriale”, ha detto l’Ad di Leonardo Roberto Cingolani.

Riguardo invece la cessione del gruppo Iveco, esclusa la Difesa, a Tata Motors, il Cda del gruppo ha raccomandato agli azionisti di accettare l’offerta che ha un obiettivo minimo di adesione al 95%, 80% nel caso l’assemblea straordinaria che sarà convocata almeno sei giorni prima della scadenza dell’offerta approvi alcune delibere. Entro 20 giorni il prospetto sarà presentato in Consob. L’offerta è finalizzata al delisting di Iveco. Nell’ambito degli accordi dell’offerta, Tata Motors si è impegnata a rispettare il perimetro e le attività di Iveco e ha assicurato che non ci saranno impatti sui dipendenti. La sede del gruppo, che continuerà ad avere un proprio Cda, resterà a Torino.

Grazie all’operazione nascerà un gruppo con portafogli prodotti e capacità complementari, una presenza industriale e geografica diversificata e vendite di oltre 540mila unità all’anno. Insieme, Iveco e il business dei veicoli commerciali di Tata Motors registreranno un fatturato complessivo di circa 22 miliardi di euro suddiviso tra Europa (circa il 50%), India (circa il 35%) e Americhe (circa il 15%), con posizioni anche nei mercati emergenti di Asia e Africa.

A mercati chiusi Iveco ha diffuso i conti del secondo trimestre chiuso con un utile netto in calo del 42% a 106 milioni di euro e ha rivisto al ribasso le stime per il 2025. In Borsa Iveco ha chiuso in calo dello 0,2% a 19 euro. Nell’ultimo mese il rialzo è stato del 14% circa, del 36% negli ultimi 3 mesi.

Allarme Mattarella su Gaza: situazione intollerabile, uccisioni indiscriminate

Roma, 30 lug. (askanews) – La situazione a Gaza è “intollerabile” e quello che viene definito un errore appare piuttosto come “ostinazione ad uccidere indiscriminitamente”. L’allarme di Sergio Mattarella non potrebbe essere più forte per quanto accade in Medioriente. Non cita nè il governo Nethanyau nè il tema del riconoscimento dello Stato palestinese ma il Presidente della Repubblica ricorda di aver già definito “disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani” in occasione del discorso per la Festa della Repubblica. Lì per la prima volta il capo dello Stato ha esplicitato alcune delle responsabilità del governo israeliano: “è grave l’occupazione abusiva, violenta, di territori attribuiti all’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania”.

Ma da quel primo giugno se possibile la situazione è peggiorata: “Sembra che sia stata scelta la strada della guerra continua e ovunque, dimenticando che la guerra suscita nuove schiere avverse, nuovi reclutamenti di nemici, indotti anche dal risentimento, dalla frustrazione, dalla disperazione”, osserva Mattarella che non manca di sottolineare come sia altrettanto grave “l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità”. E però in quelli che vengono definiti “errori” da parte dell’esercito israeliano, come il bombardamento della Chiesa della Sacra Famiglia, o quelli su ospedali e medici, bambini in fila per l’acqua, famiglie affamate in fila per il cibo, richiamano alla mente la massima di Sant’Agostino, errare è umano ma perseverare è diabolico: “E’ difficile – infatti osserva il Presidente – vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente”.

Sempre attento a non travalicare il suo ruolo, come ha ripetuto anche in questo consueto incontro con l’associazione della stampa parlamentare per la cerimonia del Ventaglio, Mattarella non ha replicato agli attacchi russi che lo indicano tra le persone “russofobe”. L’analisi del capo dello Stato è più ampia a proposito della politica di Mosca: “L’aggressione all’Ucraina ha cambiato la storia dell’Europa” tanto che “i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione”.

La preoccupazione di Mattarella è per il cambiamento dei rapporti multilaterali che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, fin dalla fine seconda guerra mondiale, quelli che hanno garantito un lungo periodo di pace in Europa: “Oggi molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati”, annota con amarezza e “questa scelta può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale”. Il capo dello Stato invita quindi a ricordare la lezione della storia mentre avanza “la tendenza di accantonare l’irrinunziabile centralità del multilateralismo” con “il tentativo di screditare e demolire il ruolo dell’ONU, dei suoi Organismi, delle sue Agenzie”. Ma davvero “il mondo sarebbe stato migliore senza l’ONU?”. Insomma “nella comunità internazionale vi è chi appare distratto, inconsapevole. Vi è chi si dedica a guerre di conquista territoriale, a prove di forza, a perseguire il dominio sui propri vicini”, proprio come accadeva più di un secolo fa, ma “la direzione giusta non può essere quella di tornare indietro” ad un mondo in perenne conflitto”, avverte. Per Mattarella è dunque “urgente” ripristinare quell’equilibrio che si è rotto nel 2022 con la guerra in Ucraina e per farlo occorre che anche l’Unione europea abbia una propria voce con una politica estera e di difesa comune ed efficace.

Dal punto di vista del lavoro sulla sicurezza il Presidente della Repubblica invita quindi a non trascurare quanto si sta facendo da parte dell’Ue sul fronte degli accordi commerciali: Ceta, Mercosur, accordi con Giappone e India, si tratta di una rete di collaborazioni commerciali tra le quali rientra anche il riavvicinamento con la Gran Bretagna, che “presidiano la pace” e che rappresentano un modello” alternativo alla contrapposizione economica”, (leggi i dazi).

Nell’incontro con la stampa parlamentare Mattarella ha poi rinnovato il suo monito alla libertà di informazione che svolge un ruolo fondamentale “per la salute della democrazia”. “E’ la funzione vitale del giornalismo come ‘cane da guardia’ contro le tentazioni degli eccessi del potere, riconosciuta dalla stessa Corte Europea di Giustizia”, ha ricordato. E tornando a Gaza ha aggiunto che “i giornalisti uccisi in questa come in altre guerre sono martiri della causa della libertà di informazione”.

Marche, Ricci "sereno" dopo incontro con i pm. Pd attende Conte con ottimismo

Roma, 30 lug. (askanews) – Matteo Ricci è uscito col sorriso dall’interrogatorio di quasi cinque ore con i pm che indagano sul caso degli affidi del comune di Pesaro, il candidato del centrosinistra ostenta sicurezza, si dice “sereno” e riprende la campagna elettorale. Il faccia a faccia con i magistrati è durato tanto, ma perché “ho risposto ad ogni domanda”, precisa, e ora si attende solo di conoscere la decisione di Giuseppe Conte. Il leader M5s parlerà domattina alle 11.30, in conferenza stampa, dopo avere fatto il punto (questa sera) con i gruppi territoriali delle Marche e il coordinatore regionale.

Dai 5 stelle di più non trapela, per ora, ma i contatti con il Pd non si sono interrotti e tra i democratici si coglie un certo ottimismo. “Aspettiamo domani – dice un parlamentare – ma insomma…”. L’idea è che alla fine le cose si sistemeranno, la segretaria è convinta che con pazienza tutte le caselle andranno a posto e, per far capire che la posizione del Pd è chiara, già domani sera sarà nelle Marche per presentare il suo libro ‘L’imprevista’, scritto con Susanna Turco. Ma soprattutto, la Schlein sarà con Ricci il giorno dopo, venerdì primo agosto, alla festa dell’Unità di Urbania. L’appuntamento era già in agenda da giorni ma è stato confermato dopo l’interrogatorio dell’ex sindaco di Pesaro e assume, inevitabilmente, il sapore di un via libera definitivo alla sua candidatura.

Del resto, anche il resto del “campo largo” si è già schierato con Ricci, Iv e Più Europa hanno ribadito il loro sostegno fin da quando è uscita la notizia dell’avviso di garanzia e i leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni saranno a loro volta a Pesaro venerdì alle 15, per una iniziativa a sostegno del candidato presidente.

Di sicuro Ricci pare fiducioso, l’interrogatorio è stato tranquillissimo – raccontano fonti a lui vicine – tutto si sarebbe svolto in un clima definito di serenità e spirito di grande collaborazione da parte dell’ex sindaco. Le cinque ore di faccia a faccia vengono spiegate con le risposte spesso articolate e dettagliate alle domande degli inquirenti e poi con i tempi tecnici per la rilettura completa e la sottoscrizione dei verbali.

Insomma, il candidato presidente è convinto di avere chiarito ciò che andava chiarito e ora la macchina può ripartire. Resta, appunto, da capire la reazione dei 5 stelle, dopo che ieri Conte aveva ribadito di voler “valutare bene”, sia pure “senza alcuno spirito sanguinario”. Ma il tempo per valutare sta finendo, perché le Marche andranno al voto il 28 e 29 novembre e per metà agosto bisogna presentare liste e candidati.

Neptune Strike, Nato: lavoriamo insieme per costruire fiducia

Mar Mediterraneo, 30 lug. (askanews) – “Alla NATO lavoriamo insieme per costruire un rapporto di fiducia. Quello che stiamo facendo qui lavorare, formare e migliorare il pi possibile l’interoperabilit”. A parlarci il contrammiraglio della Marina spagnola Isidro Carrara, ACOS J5 pianificazioni di Jfc Naples della Nato.

Ci troviamo sulla portaerei pi grande al mondo, l’americana USS Gerald R. Ford, che spesso viene paragonata a una citt ma senza il caos di essa.

Aerei, mare, energia e personale: tutto coordinato, come in una coreografia. E dopo il benvenuto ricevuto dal capitano di vascello della Marina Usa David Skarosi, commanding officer della portaerei, siamo saliti per dare un’occhiata dall’alto alla pista d’atterraggio.

“Il mio lavoro la navigazione di sicurezza e la prevenzione delle collisioni e svolgo il mio lavoro dal ponte di comando” dice il tenente di vascello della Marina Usa Lucas Stanley, Assistant Navigator, USS Gerald R. Ford. “Come potete vedere dietro di me, questa la cabina di comando del Gerald R. Ford. Sto parlando con alcuni dei membri della guardia di plancia che siedono qui. Qui dietro a voi, abbiamo il quartiermastro di guardia, responsabile della nostra posizione attuale e che si assicura che siamo sulla rotta giusta”, aggiunge.

Intanto procedono le operazioni di volo. Decolli, sorvoli e atterraggi con un ritmo serrato. Tutto di un’incredibile precisione. Tanta adrenalina. E per chi si sente un po’ gi, c’ persino lei: “Si chiama Sage” ci dice Chief Eric Snitzer, Command Climate Specialist. ” il nostro cane da spedizione. con la Gerald R. Ford da circa due anni e mezzo. Sono stato uno dei suoi addestratori per tutto questo tempo. una Labrador retriever di cinque anni. stata addestrata a Virginia Beach, in Virginia grazie a una collborazione che ha permesso di imbarcare questi cani da spedizione su navi anfibie di grandi dimensioni e portaerei. Attualmente ci sono sei cani dispiegati in tutto il mondo, e sono qui per aiutare a migliorare un po’ la giornata di tutti. E se qualcuno sta passando una brutta giornata, se vuole che Sage contribuisca a cambiare la situazione, possiamo fare in modo che accada anche questo”.

Immagini askanews

Meloni sente Netanyahu: a Gaza situazione ingiustificabile

Roma, 30 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto questa sera una conversazione telefonica con il primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu.

Meloni, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “ha insistito sulla necessità di porre immediatamente fine alle ostilità, a fronte di una situazione a Gaza che – ha sottolineato – è insostenibile ed ingiustificabile”.

La conversazione, prosegue il comunicato, “ha costituito anche l’occasione per ribadire l’urgenza indifferibile di garantire un accesso umanitario pieno e senza ostacoli alla popolazione civile, rinnovando l’impegno dell’Italia in tale ambito, tramite l’iniziativa Food for Gaza. Grazie all’impegno italiano saranno accolti ulteriori 50 civili palestinesi e verrà predisposto il lancio di aiuti per la popolazione di Gaza”.

Iveco, fonti Governo: garanzie tutela occupazione e filiera

Roma, 30 lug. (askanews) – “Il Governo sostiene investimenti esteri di qualità e seguirà da vicino l’evoluzione dell’operazione” Iveco-Tata “per garantire la tutela dell’occupazione, delle risorse strategiche e della filiera produttiva. L’Esecutivo resta disponibile a collaborare con tutti i soggetti coinvolti per favorire un risultato utile alla nostra Nazione. In ogni caso, il Governo vigilerà per la tutela di ogni asset strategico ai sensi della disciplina vigente”. E’ quanto fanno sapere fonti di governo.

“È stata annunciata oggi – proseguono le fonti – un’importante operazione industriale che apre nuove prospettive di crescita per il Gruppo Iveco, storica realtà italiana, e per i suoi lavoratori, attirando l’interesse di Tata Motors, grande gruppo multinazionale indiano. Il progetto di fusione rappresenta un riconoscimento del valore delle tecnologie italiane. L’India è un partner strategico con cui l’Italia ha recentemente firmato un piano congiunto per rafforzare la cooperazione economica e industriale. Questo accordo è tra i primi risultati concreti di quel percorso condiviso”.

“Lo straordinario balletto” sul ponte di volo della portaerei Ford

Mar Mediterraneo, 30 lug. (askanews) – E’ davvero uno “straordinario balletto, sul ponte di volo, degli aerei che si muovono con il personale”, come ce lo racconta Robert W. Mize che il Comandante dello Strike Fighter Squadron (VFA) 31.

Siamo a bordo della leggendaria portaerei USS Gerald R. Ford, impegnata nell’attivit Nato “Neptune Strike” e a parlarci chi viene considerato un asso dell’aviazione americana, esperto di atterraggi su portaerei.

“Quello che non avete visto – dice Mize – stato il processo di preparazione durato un anno, durante il quale abbiamo seguito un approccio a blocchi per prepararci al nostro dispiegamento. Quindi, cosa include tutto questo? Molta competenza tattica, molte esercitazioni di atterraggio sulla portaerei e prove generali, cos da poter sviluppare tutte le cose fantastiche che vedete oggi, incluso lo straordinario balletto sul ponte di volo degli aerei che si muovono con il personale. stata un’impresa davvero incredibile”.

Parola d’ordine interoperabilit per Neptune Strike, sperimentando anche sistemi diversi per atterraggio e decollo su portaerei, come ci spiega il tenente Lewis Phillips della Royal Navy britannica, pilota, che vediamo qua accanto al collega Matthew Nightingale. “I piloti pi esperti ti diranno che il sistema di catapulta su una classe Nimitz leggermente pi aggressivo e d una sensazione un po’ pi viscerale, mentre l’EMALS offre un tiro pi fluido, ma comunque un arresto su una portaerei per me un’esperienza incredibile indipendentemente dal sistema su cui si atterra, quindi fantastico, un ottimo sistema su cui atterrare”, dichiara.

Il sistema di lancio elettromagnetico per aeromobili EMALS – installato per la prima volta sulla portaerei Ford – un tipo di sistema di catapulta elettromagnetica sviluppato da General Atomics per la Marina degli Stati Uniti. Il sistema lancia gli aeromobili imbarcati tramite una catapulta che impiega un motore a induzione lineare anzich il tradizionale pistone a vapore, garantendo maggiore precisione.

Immagini askanews

Iveco: divisione Difesa a Leonardo, valore incluso debito 1,7 mld

Milano, 30 lug. (askanews) – Iveco ha firmato un accordo definitivo per la vendita del Business Defence (cioè i marchi Idv e Astra) a Leonardo, per un enterprise value di 1,7 miliardi di euro. L’operazione darà vita a un campione nazionale nel settore della difesa terrestre a livello europeo, con le dimensioni e le competenze necessarie per competere anche a livello globale.

Il 7 febbraio 2025, Iveco Group ha annunciato che avrebbe separato il Business Defence da quello dei veicoli commerciali per assicurare a entrambi maggiore focalizzazione e flessibilità strategica. L’operazione annunciata oggi permetterà ai dipendenti di Idv e Astra di entrare in un’azienda significativamente più grande, che sarà meglio posizionata per investire e competere in un segmento di importanza strategica fondamentale. Combinando le soluzioni di mobilità e le piattaforme protette di Idv e Astra con i sistemi avanzati di Leonardo, la partnership offrirà una gamma completa di soluzioni per la difesa terrestre per l’Italia, l’Europa e a livello globale.

Si prevede che l’operazione sia completata entro il 31 marzo 2026, soggetta alle consuete approvazioni regolamentari e al completamento del carve-out. A valle dell’efficacia della vendita, Iveco Group intende distribuire mediante dividendo straordinario ai propri soci i proventi netti dell’operazione, soggetti ad aggiustamenti di chiusura.

Olof Persson, Ceo di Iveco Group, ha commentato: “Questo accordo proietta il Business Defence di Iveco Group nella sua giusta di dimensione di partner chiave, al fianco di Leonardo, nella creazione di un leader a livello mondiale nelle attività di difesa terrestre. Le nostre colleghe e i nostri colleghi del Business Defence – che hanno svolto un lavoro straordinario nello sviluppo di questo business, rispondendo alla crescente domanda sia di veicoli per la difesa terrestre, sia delle tecnologie che abbiamo sviluppato – entreranno in un gruppo con le dimensioni e le competenze integrate per competere a tutti i livelli e su tutte le piattaforme, con tutto il potenziale positivo in termini di innovazione e sviluppo continuo”.

Goldman Sachs Bank Europe succursale Italia ha agito in qualità di consulente finanziario e Freshfields come consulente legale per Iveco Group.

Roma Capitale, Meloni: con riforma ha valore che merita

Roma, 30 lug. (askanews) – Con il via libera al ddl costituzione per Roma Capitale, “frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce. È un impegno che abbiamo fissato nel programma di governo e che abbiamo mantenuto, un altro impegno mantenuto, perché tutte le Nazioni serie e degne di questo nome si rendono conto di quanto siano importanti la credibilità, il prestigio, l’autorevolezza della propria Capitale. E noi non vogliamo più essere da meno, perché investire su Roma significa investire sul futuro della Nazione”. Lo afferma in un video la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“La Capitale d’Italia è Roma. E Roma – aggiunge – non è una città come le altre. È la Città Eterna, è la Capitale del cristianesimo e del Mediterraneo. Ma è anche il Comune più popoloso e più esteso della Nazione, custodisce la maggiore concentrazione di beni storici e culturali al mondo, ospita il Vaticano, gli Organi costituzionali, numerose Organizzazioni internazionali e le rappresentanze diplomatiche. Eppure, a fronte di tutto questo, del ruolo che Roma ha, delle funzioni che svolge e del peso che sostiene per adempiere a quel ruolo e a quelle funzioni, la città è governata – di fatto – con gli stessi poteri di un Comune da poche migliaia di abitanti. Ed è impietoso il paragone con le altre Capitali europee e mondiali, che godono di status particolari e sono delegate ad esercitare poteri specifici. È un tema di cui si discute da svariati decenni, ma che nessuno, prima di noi, aveva avuto il coraggio e la determinazione di affrontare concretamente”, aggiunge.

“Oggi il Governo – continua – ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma Capitale tra gli Enti costitutivi della Repubblica e attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani, come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale, il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. La riforma prevede anche che, con una successiva legge, sia stabilito il nuovo ruolo che dovranno avere i Municipi nell’assetto futuro della città”.

Roma Capitale, Meloni: sarà Ente della Repubblica con poteri legislativi

Roma, 30 lug. (askanews) – “Oggi il Governo ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma Capitale tra gli Enti costitutivi della Repubblica e attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani, come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale, il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. La riforma prevede anche che, con una successiva legge, sia stabilito il nuovo ruolo che dovranno avere i Municipi nell’assetto futuro della città”. Lo afferma in un video la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Con il via libera al ddl costituzione per Roma Capitale, “frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce. È un impegno che abbiamo fissato nel programma di governo e che abbiamo mantenuto, un altro impegno mantenuto, perché tutte le Nazioni serie e degne di questo nome si rendono conto di quanto siano importanti la credibilità, il prestigio, l’autorevolezza della propria Capitale. E noi non vogliamo più essere da meno, perché investire su Roma significa investire sul futuro della Nazione”, afferma Meloni. “La Capitale d’Italia è Roma. E Roma – aggiunge – non è una città come le altre. È la Città Eterna, è la Capitale del cristianesimo e del Mediterraneo. Ma è anche il Comune più popoloso e più esteso della Nazione, custodisce la maggiore concentrazione di beni storici e culturali al mondo, ospita il Vaticano, gli Organi costituzionali, numerose Organizzazioni internazionali e le rappresentanze diplomatiche. Eppure, a fronte di tutto questo, del ruolo che Roma ha, delle funzioni che svolge e del peso che sostiene per adempiere a quel ruolo e a quelle funzioni, la città è governata – di fatto – con gli stessi poteri di un Comune da poche migliaia di abitanti. Ed è impietoso il paragone con le altre Capitali europee e mondiali, che godono di status particolari e sono delegate ad esercitare poteri specifici. È un tema di cui si discute da svariati decenni, ma che nessuno, prima di noi, aveva avuto il coraggio e la determinazione di affrontare concretamente”, conclude.

Tornatore, Verdone, Buy per l’ultimo saluto a Enrico Lucherini a Roma

Roma, 30 lug. (askanews) – A Roma, nella Chiesa di San Bellarmino ai Parioli, l’ultimo saluto a Enrico Lucherini, il celebre press agent dei divi del cinema, scomparso a 92 anni.

Ai funerali hanno partecipato amici, familiari, colleghi, volti noti del mondo dello spettacolo e non, da Giuseppe Tornatore a Margherita Buy, da Vincenzo Salemme a Carlo Verdone, a Giovanni Malag.

Per tutti, Lucherini invent il ruolo dell’agente delle star in Italia, con leggerezza e ironia, spesso con trovate fantasiose per promuovere i film, le celebri “lucherinate” per gli addetti ai lavori.

Carlo Verdone: “Un gran professionista, tutte le scelte che ho fatto erano molto mirate, aveva una cultura, ha inventato la figura del press agent nel cinema che in Italia non esisteva!”. Giuseppe Tornatore: “La sua missione stata non solo inventarsi idee per lanciare idee ma ha cercato sempre di far s che la gente amasse i film e i film amassero la gente e il mondo del cinema gli sar sempre grato per questo”.

Alla fine della cerimonia in chiesa anche Verdone e Malag lo hanno voluto ricordare pubblicamente, cos come Tornatore che ha concluso: “Quest’ultima lucherinata non ci piaciuta, ma ti vogliamo bene lo stesso”.