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martedì, 19 Agosto, 2025
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Edilizia in crisi, ma a Milano si punta sulla democratizzazione

Roma, 10 Lug. – Il mercato delle ristrutturazioni edilizie sta affrontando una significativa contrazione dopo anni di crescita sostenuta dagli incentivi statali. Nel 2025, il bonus ristrutturazione in Italia scender dal 50% al 36%, con un impatto considerevole sui conti per i lavori di ristrutturazione domestica. Questo cambiamento normativo si inserisce in un contesto gi complesso: a Milano, le richieste di ristrutturazione sono calate nei primi mesi dell’anno rispetto al periodo precedente, segnalando difficolt crescenti per molte imprese del settore.

In questo scenario di incertezza, emergono approcci innovativi che puntano a rivoluzionare il mercato. Marco Porpora, Ceo di Ristrutturazione Smart MP, ha sviluppato un modello di business che sfida le logiche speculative che hanno caratterizzato il settore negli ultimi anni. ‘Ho notato che nel 2025 i fatturati si sono drasticamente abbassati rispetto ai tre anni precedenti, quando avevo chiuso con numeri altissimi. Mi sono fatto delle domande e ho analizzato a fondo la situazione’, racconta Porpora.

La sua analisi ha rivelato un problema sistemico: durante il periodo dei superbonus, molte imprese hanno gonfiato artificialmente i prezzi.’ Da questa consapevolezza nato il suo progetto con un approccio che punta sulla trasparenza dei prezzi e sulla qualit del servizio.

‘Non un’alternativa agli incentivi dello Stato, ma offre l’opportunit di ristrutturare a prezzi onesti, continuando a detrarre il 50% in 10 anni. Solo cos il cliente ha un vero vantaggio con la detrazione’, sottolinea Porpora.

Il modello si basa su un’attenta analisi dei costi e su economie di scala. L’imprenditore ha standardizzato le offerte per tipologie di intervento, dal bagno al monolocale completo, includendo anche elementi in omaggio come cucine o serramenti. ‘Questo approccio controcorrente sta gi dando i suoi frutti, trovando apprezzamento tra i potenziali clienti che si sentono al sicuro, senza sorprese finali’, afferma Porpora.

Nonostante il settore edilizio italiano preveda per il 2025 un volume di investimenti di quasi 78 miliardi di euro, con un aumento del 7,5% a valori deflazionati dopo incrementi del 13,8% nel 2024 e del 23% negli anni precedenti, la distribuzione di questa crescita non uniforme. Molte piccole imprese faticano a rimanere competitive in un mercato che ha visto l’ingresso di operatori improvvisati durante il boom dei bonus.

L’approccio proposto da Porpora rappresenta una risposta alle sfide che il settore edilizio dovr affrontare nei prossimi anni, con la progressiva riduzione degli incentivi statali e la necessit di tornare a un mercato pi trasparente e sostenibile

Dieci chili vecchi smartphone per salvare gli scimpanzé

Roma, 10 lug. (askanews) – Riciclare un vecchio smartphone (con le sue terre rare) può aiutare la sopravvivenza delle popolazioni di scimpanzé in natura. Soprattutto quelle che abitano la Repubblica Democratica del Congo, depositaria dell’80% delle riserve di coltan, con un’attività estrattiva che la rende secondo produttore mondiale nel mercato delle componenti elettroniche. Il parco Natura Viva a Bussolengo, in provincia di Verona, ricorda di ospitare l’unica colonia d’Italia di scimpanzé centrali, già “minacciati” di estinzione (Pan troglodytes troglodytes), e lancia la sfida: raccogliere 10 chilogrammi in 10 giorni tra cellulari, smartphone e tablet in disuso. Per poi divenire punto di raccolta permanente per questi dispositivi, in collaborazione con il Jane Goodall Institute Italia.

L’annuncio arriva in occasione della Giornata Mondiale degli Scimpanzé, che cade il 14 luglio e che verrà celebrata con una protagonista d’eccezione: Samy, la seconda scimpanzé più anziana d’Europa, che festeggia quest’anno 53 anni (più del doppio dell’aspettativa di vita in natura).

“Riutilizzare gli elementi preziosi contenuti negli apparecchi elettronici – spiega Katia Dell’Aira, responsabile Education della Fondazione del parco Natura Viva – resta oggi una delle soluzioni più efficaci per allentare la pressione mineraria che colpisce gli ecosistemi pluviali dell’Africa centrale. Si stima che in Italia restino chiusi in un cassetto circa 30 milioni di cellulari non più utilizzati. Una vera e propria “prigione” per 16 dei 17 elementi più rari della Terra, che potrebbero avere un ciclo di vita molto più lungo. Tra questi c’è anche il coltan, minerale estratto in un’area in cui qui vive quasi la metà delle popolazioni di scimpanzé centrale, in un habitat già molto fragile a causa di bracconaggio, malattie e conversione agricola. La conseguenza diretta è la perdita di habitat per interi gruppi di questa specie, che dipendono dagli alberi per cibo, rifugio e socialità. Vorremmo che il nostro pubblico, prima di venire a trovarci, “aprisse quel cassetto”. Perché i telefoni che non usiamo più sono riciclabili fino all’80% delle loro componenti. Ma prima si conferiscono, maggiore sarà la possibilità di ottenere elementi in buono stato da utilizzare ancora a lungo”.

A partire da sabato 12 luglio, il parco Natura Viva ospiterà 3 teche permanenti per accogliere i dispositivi elettronici in disuso. “Il primo traguardo – prosegue Dell’Aira – è raccogliere 10 chilogrammi di apparecchiature, che corrispondono a circa 60 smartphone. Sarà il Jane Goodall Institute Italia, grazie ai propri partner, a programmare la raccolta e la lavorazione successiva. Se partecipasse anche solo una piccolissima percentuale degli oltre 500.000 visitatori che ogni anno percorre questi sentieri, potremmo davvero dire di aver agito concretamente per la tutela degli scimpanzé. Con un gesto semplice, che può fare una grande differenza”.

Zelensky: la Conferenza di Roma è segnale di fiducia, sopravviveremo

Roma, 10 lug. (askanews) – La Conferenza di Roma sulla ricostruzione dell’Ucraina “non è solo un incontro, un segnale politico di unità e ripresa” ma anche un luogo in cui sono stati registrati “risultati pratici, accordi”, con la “partecipazione di oltre 500 aziende”: si tratta di un segnale molto importante, un segnale di fiducia verso l’Ucraina, che sopravviveremo a questa guerra, ma anche che rafforza la stabilità comune dell’Europa”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in dichiarazioni congiunte alla stampa con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, in corso a Roma.

Ucraina, Meloni: c’è interesse a investire e scommettere su Kiev

Roma, 10 lug. (askanews) – “L’incredibile partecipazione a questa conferenza è anche la prova del fatto che c’è un interesse concreto, reale a investire, a scommettere sull’Ucraina, sulla sua economia, su un futuro di prosperità per questa nazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa seguite al bilaterale col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a margine della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina, in corso al centro congressi La Nuvola di Roma.

“Chiaramente l’Italia – ha proseguito la premier – ritiene di essere assolutamente all’altezza di questa sfida e ha deciso di dare il suo contributo con risorse, con la firma di numerosissimi accordi, con la creazione di strumenti finanziari assicurativi per le aziende che intendono investire, che è un elemento particolarmente importante ma anche attraverso il contributo diretto di quelle aziende del nostro tessuto produttivo e voglio davvero ringraziare le aziende per il loro impegno senza il quale chiaramente nulla di tutto questo sarebbe possibil”, ha sottolineato la premier.

IIC Londra, Ippica come cultura e sviluppo: focus tra Italia e Gb

Roma, 10 lug. (askanews) – Una riflessione sull’ippica in Italia e nel Regno Unito e sul ruolo del cavallo inteso non solo come “animale che corre” ma come essere vivente che va tutelato dall’inizio alla fine della sua vita e che, con l’ippoterapia, puà offrire un grande contributo nella lotta alle dipendenze ed al disagio mentale. All’Istituto Italiano di Cultura di Londra si sono confrontati con il direttore generale per l’Ippica del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Remo Chiodi gli esponenti più importanti dell’ippica britannica: un settore che oltre Manica, al di la dell’essere un fenomeno di costume con eventi social del calibro di Ascot, genera circa 85.000 posti di lavoro, produce lo 0,3% del PIL (5-6 miliardi di sterline all’anno) e porta nelle casse dello Stato £1-1,2 miliardi all’anno in entrate fiscali, tra tasse dirette (scommesse, reddito) e indirette (IVA, tasse societarie). Numeri enormi rispetto al settore in Italia, che è stato definito nell’incontro lo “sleeping giant”, il gigante dormiente dell’ippica mondiale.

Tuttavia, ribadisce Chiodi, “nel nostro Paese, grazie alla volontà del Ministro Lollobrigida e del Sottosegretario La Pietra, è partita un’azione di profondo rinnovamento e rilancio del comparto ippico, anche attraverso azioni di promozione e riposizionamento in sede internazionale e un nuovo brand, “Grande ippica italiana”, che punta a valorizzare le grandi eccellenze ippiche italiane, guardando al cavallo come atleta ma anche come elemento di cultura, di valorizzazione del territorio, di sostenibilità, di inclusione sociale, quale attore cardine nella riabilitazione di disabilità ed anche soggetto di temi artistici”.

Un impegno apprezzato da Brant Dunshea, CEO della potentissima British Horseracing Authority, e Paull Khan della European and Mediterranean Horseracing Federation, che hanno racccontato la storia di un modello di successo che, secondo il direttore Francesco Bongarrà, “può e deve essere replicato culturalmente ed economicamente in Italia”. “Nella consapevolezza – ha sottolineato Dunshea – che tutto passa innanztitutto dal rispetto dell’animale”. E da Londra Chiodi propone: “L’UNESCO riconosca il contributo del cavallo alla civiltà umana attraverso l’iscrizione del rapporto tra uomo e cavallo nella lista del patrimonio culturale immateriale mondiale”.

Papa: ognuno diventi protagonista della ‘rivoluzione’ della cura

Città del Vaticano, 10 lug. (askanews) – “Ogni parrocchia, ogni associazione, ogni gruppo ecclesiale è chiamato a diventare protagonista della ‘rivoluzione’ della gratitudine e della cura, da realizzare facendo visita frequentemente agli anziani, creando per loro e con loro reti di sostegno e di preghiera, intessendo relazioni che possano donare speranza e dignità a chi si sente dimenticato”. A chiederlo è Papa Leone nel suo Messaggio, reso noto oggi, in occasione della prossima Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, giunta alla sua quinta edizione, voluta da Papa Francesco.

Una Giornata che si terrà il 27 luglio, sul tema “Beato chi non ha perduto la sua speranza”.

Guardando alle persone anziane anche nella prospettiva giubilare, scrive Papa Leone, “anche noi siamo chiamati a vivere con loro una liberazione, soprattutto dalla solitudine e dall’abbandono. Questo anno è il momento propizio per realizzarla: – aggiunge il Papa – la fedeltà di Dio alle sue promesse ci insegna che c’è una beatitudine nella vecchiaia, una gioia autenticamente evangelica, che ci chiede di abbattere i muri dell’indifferenza, nella quale gli anziani sono spesso rinchiusi”.

Papa Prevost fa poi notare come “le nostre società, ad ogni latitudine, si stanno abituando troppo spesso a lasciare che una parte così importante e ricca della loro compagine venga tenuta ai margini e dimenticata. Davanti a questa situazione, – è il suo invito – è necessario un cambio di passo, che testimoni un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa”.

Questo nella consapevolezza che, scrive ancora il pontefice nel suo messaggio, se “è vero che la fragilità degli anziani necessita del vigore dei giovani, è altrettanto vero che l’inesperienza dei giovani ha bisogno della testimonianza degli anziani per progettare con saggezza l’avvenire”.

“Quanto spesso – conclude il Papa – i nostri nonni sono stati per noi esempio di fede e di devozione, di virtù civiche e impegno sociale, di memoria e di perseveranza nelle prove! Questa bella eredità, che ci hanno consegnato con speranza e amore, non sarà mai abbastanza, per noi, motivo di gratitudine e di coerenza”.

Milano, ecco la tre giorni dedicata all’oncologia del futuro

Milano, 10 lug. (askanews) – Tavole rotonde, convegni e panel per ragionare insieme sul futuro dell’oncologia. Arriva a Milano Midsummer School 2025, una tre giorni organizzata da Motore Sanit in collaborazione con Regione Lombardia e Istituto Europeo di Oncologia, con tutti i protagonisti del panorama istituzionale, imprenditoriale e medico. Abbiamo parlato con Romano La Russa, Assessore alla Sicurezza e Protezione Civile Regione Lombardia:

“Oggi indubbiamente una cosa sempre e comunque estremamente grave ma qualche speranza in pi rispetto al passato oggi la possiamo avere e questo solo ed esclusivamente dovuto alla grande ricerca che negli anni ci stata fatta in Italia, in particolare in Lombardia e la nostra regione, la regione Lombardia, a questo d molta importanza, molto peso ed per quanto riguarda la nostra sanit indubbiamente all’avanguardia e come primo punto senza la ricerca, ripeto, non si va da nessuna parte quindi la regione assolutamente impegnata al fianco di tutti gli ospedali, pubblici e privati”.

Oncologia del futuro e medicina di precisione tra i grandi blocchi tematici, per capire insieme le prospettive e gli scenari. Poi focus sulla stomia e su tutto ci che riguarda la qualit di vita dei pazienti oltre all’impatto delle infezioni del sito chirurgico sul paziente oncologico. Spazio poi all’innovazione e alle nuove sfide, come quella legata all’intelligenza artificiale e al Gemello Digitale Umano. poi intervenuto Alessandro Maiocchi, Innovation Hub Director Bracco:

“Alcuni aspetti dell’oncologia in particolare richiedono comunque l’intervento di tecnologie sempre pi avanzate a diversi livelli non solo quello diciamo del trattamento ma anche soprattutto quello dedicato alla comprensione della patologia e quindi la raccolta di informazioni, dati di vario tipo, proteomico, genomico e quant’altro che poi devono essere trattati, devono essere gestiti, devono essere analizzati al fine di generare un’informazione utile per uno sviluppo successivo sui nuovi trattamenti ma anche e soprattutto per gestione di pazienti sempre pi accurate e sempre pi personalizzate”.

Grande vicinanza anche del mondo istituzionale, fondamentale nel supportare e promuovere percorsi innovativi in tema di sanit. Infine abbiamo parlato con Marco Alparone, Vice Presidente e Assessore al Bilancio e Finanza Regione Lombardia:

“Noi abbiamo fatto della ricerca dell’innovazione e degli studi proprio perch da sempre i nostri istituti sono degli istituti dove questa ricerca e questa innovazione si fa, si fa attraverso anche per un ecosistema che deve tenere dentro universit, deve tenere dentro industria ma deve anche tenere dentro un sistema sanitario regionale che in grado di garantire tutto questo. Questa la grande sfida dell’innovazione, un’innovazione che passa dalla ricerca ma che deve trovare nel nostro sistema sanitario nazionale la risposta”.

Midsummer School 2025 trova il suo successo nella sinergia delle forze in causa e nella capacit di mettere a confronto mondi diversi verso lo scopo comune. La salute del paziente e l’innovazione dell’oncologia.

Rinnovabili, Pecoraro: da Sicilia grande contributo innovazione

Roma, 10 lug. (askanews) – “Importante ricordare come la pi grande isola del Mediterraneo, che la Sicilia, pu dare un grande contributo all’innovazione”. Lo afferma il presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio, in occasione dell’evento “Sicilia e Mediterraneo: rinnovabili, innovazione e green jobs per la blue economy” promosso da Fondazione UniVerde e Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli con main partner Renexia e con event partner Marnavi.

“L’impatto delle attivit antropiche e il cambiamento climatico stanno modificando la natura degli ecosistemi marini, comportando una grave perdita di biodiversit – ha spiegato Pecoraro Scanio nel corso del convegno -. necessario agire: l’UE ci chiede l’impegno a proteggere entro il 2030 il 30% delle superfici marine e terrestri ma c’ ancora molto da fare. La diffusione attenta e sostenibile dell’eolico offshore offre l’opportunit di creare zone protette in prossimit degli impianti a mare per il ripopolamento e il recupero degli habitat, nel rispetto delle rotte dei migratori e dei mammiferi marini. Dall’altro, dobbiamo tenere conto di soluzioni meno impattanti della dissalazione con impianti fissi, che in base alla ricerca scientifica possono essere molto rilevanti. anche una questione di buon senso evitare di disseminare le isole minori o interi arcipelaghi di dissalatori fissi, energivori e particolarmente dannosi per la salute umana e per gli ecosistemi costieri. L’ipotesi di adottare la nave dissalatore rappresenta la soluzione pi sicura, dal punto di vista sanitario e ambientale, per la fornitura di acqua potabile di qualit. L’indipendenza energetica ed idrica cos come le transizioni ecologica e digitale, si portano a compimento con le rinnovabili e con la capacit italiana di fare innovazione. Le best practice presentate oggi ne sono un chiaro esempio”.

Esce "Va bene, va bene così – Flashback mix" di Vasco Rossi

Milano, 10 lug. (askanews) – Dopo il successo dell’esclusivo cofanetto “Va bene, va bene così – live + live unreleased – 40th Rplay special edition” (Carosello Records / distribuzione Universal Music), Carosello Records, la storica etichetta di Vasco Rossi, omaggia ancora una volta l’icona rock con l’uscita di “Va bene, va bene così – Flashback mix”, remixato e arrangiato da Vince Pastano, chitarrista, produttore e direttore musicale di Vasco Rossi. “Va bene, va bene così”, è uno dei brani più intensi della carriera di Vasco che quest’anno il rocker ha inserito e interpretato integralmente nella scaletta del tour appena concluso, con oltre 610.000 spettatori per 14 date. La canzone, del 1984, unisce intensità emotiva, melodia immediata e un linguaggio fatto di sincerità e acuta introspezione. È una pietra miliare nella carriera di Vasco: un racconto di fine di un amore che diventa un inno alla vita e alla capacità di accettare, nonostante tutto, “così com’è”.

Il remix sarà finalmente disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio a partire dall’11 luglio. Il brano è accompagnato anche da un lyric video realizzato da Creative Studio. “Va bene, va bene così – Flashback mix”, regala nuove emozioni a uno dei brani più iconici di Vasco. Così commenta Vince Pastano la genesi del remix: “L’ispirazione per questa versione è nata cercando di immaginare in che modo il Vasco di oggi possa ricordare la fotografia di un momento di intimità fra un uomo e una donna, raccontato così bene dalla canzone.

Mi sono immaginato prima i colori, allora così accesi e vividi e oggi attenuati dal tempo, come una vecchia polaroid non perfettamente a fuoco. Questo poi musicalmente si è tradotto in suoni più riverberati, lontani, che si delineano in modo quasi tridimensionale, grazie anche al romanticismo dell’orchestra e alla scrittura delle relative parti. Ci tenevo poi a preservare la sensualità del sax di Rudy Trevisi, che è una caratteristica fondante del pezzo e che si accompagna in modo complice alle parole di Vasco, creando una suggestione indimenticabile”. Prima di questa data, i fan del rocker potevano ascoltare il brano solo esclusivamente all’interno della special edition da collezione pubblicata nel dicembre 2024 in occasione dei 40 anni dell’album “Va bene, Va bene così”. L’esclusivo cofanetto contiene sia le versioni rimasterizzate del disco originale del 1984, che 10 tracce tratte dal primo live di Vasco del 1983 mai pubblicate prima.

Sarà disponibile solo per il Blasco fanclub l’esclusivo 45 giri di “Va bene, va bene così – Flashback mix” che conterrà nel lato A il remix e nel lato B la versione instrumental del mix.

Roma, Pupi Avati e Michele Placido inaugurano la nuova sede Anac

Roma, 10 lug. (askanews) – L’Anac (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) ha inaugurato nei giorni scorsi a Roma la sua nuova sede in via Cimone 161, nel quartiere Montesacro (Municipio III). Uno spazio per le attività culturali e sociali dell’Anac, incontri, proiezioni, presentazione di libri, film e documentari.

All’inaugurazione hanno partecipato tantissimi soci e molti protagonisti del cinema e della cultura. A brindare insieme al presidente Francesco Ranieri Martinotti e ai consiglieri Mimmo Calopresti, Antonio Falduto, Giuseppe Gaudino, Alessandro Rossetti, Giacomo Scarpelli e Alessandro Trigona Occhipinti, tra i tanti presenti Pupi Avati, Michele Placido, Antonio Piazza, Fabio Grassadonia, Marco Pontecorvo, Paolo Bianchini, Vincenzo Vita, Giovanni Spagnoletti, Alessandro Rossellini, Roberto Perpignani, Nino Russo, Karin Proia, Raffaele Buranelli, Ferdinando Vicentini Orgnani e Ritanna Armeni. La sede è stata inaugurata dal presidente del Municipio III, Paolo Marchionne.

Nella nuova sede ci sarà l’importante archivio dell’Anac, con documenti fondamentali per la storia del cinema, che è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Direzione Archivi del Ministero della Cultura. La documentazione è a disposizione per studenti e ricercatori. A via Cimone avranno luogo anche le lezioni della Scuola di sceneggiatura “Leo Benvenuti”, diretta da Umberto Marino, che ogni anno forma 12 allievi. La sede diventerà quindi un luogo dove si potranno incontrare i giovani autori, per discutere e ragionare sui nuovi contesti creativi e produttivi. Una vera e propria Casa degli Autori.

L’Anac, che rappresenta gli autori cinematografici da oltre 70 anni, fondata nel 1952 e guidata da De Sica, Gregoretti, Maselli, Lizzani, Damiani, Pasolini, Bertolucci e oggi da Francesco Ranieri Martinotti, afferma ancor di più la sua presenza culturale in un momento di transizione molto difficile per tutto il settore, alle prese con i problemi del tax credit, dell’Intelligenza artificiale e del diritto d’autore in questi nuovi contesti. Una presenza anche su un territorio, Montesacro, molto vivo dal punto di vista culturale.

Bocciata con 360 voti contro 175 la mozione di censura a von der Leyen

Bruxelles, 10 lug. (askanews) – La mozione di censura che era stata presentata dai partiti di estrema destra contro la Commissione di Ursula von der Leyen è stata bocciata, senza sorprese, oggi a Strasburgo, dalla plenaria del Parlamento europeo, con 360 voti contrari, 175 favorevoli e 18 astensioni.

Il risultato è molto al di sotto della maggioranza richiesta per approvare una mozione di censura, pari a due terzi dei votanti (che erano 553), e ad almeno la maggioranza assoluta degli eurodeputati (361).

Bocciata con 360 voti contro 175 la mozione di censura a von der Leyen

Bruxelles, 10 lug. (askanews) – La mozione di censura che era stata presentata dai partiti di estrema destra contro la Commissione di Ursula von der Leyen è stata bocciata, senza sorprese, oggi a Strasburgo, dalla plenaria del Parlamento europeo, con 360 voti contrari, 175 favorevoli e 18 astensioni.

Il risultato è molto al di sotto della maggioranza richiesta per approvare una mozione di censura, pari a due terzi dei votanti (che erano 553), e ad almeno la maggioranza assoluta degli eurodeputati (361).

Ucraina, Meloni: per ricostruzione nasce nuovo fondo equity europeo

Roma, 10 lug. (askanews) – “Sono felice di annunciare il contributo dell’Italia alla nascita di un nuovo fondo equity a livello europeo” per la ricostruzione dell’Ucraina “e il messaggio che vogliamo lanciare oggi a imprenditori e imprenditori è molto semplice: non abbiate paura di investire, di costruire, di ricostruire in Ucraina, perché investire per la ricostruzione dell’Ucraina è un investimento, un investimento fruttuoso in una nazione che ha dimostrato resilienza, ma è anche un investimento nella pace, nella crescita dell’Europa nel suo complesso, un investimento nella sicurezza dei nostri cittadini”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento di apertura della sessione plenaria della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina.

“Investire in Ucraina – ha insistito la premier – significa investire in noi stessi. Perché, che vi piaccia o no, quello che succede in Ucraina riguarda tutti noi. Ecco perché dobbiamo essere orgogliosi dei risultati che stiamo raggiungendo oggi, tutti insieme”.

Ucraina, Von der Leyen: è una guerra di risorse e di valori

“Il nostro piano Defence Readiness 2030 sarà fondamentale” Roma, 10 lug. (askanews) – L’Ucraina è “la frontiera dell’innovazione militare”, ma “questa è una guerra di risorse e di sistemi di difesa concorrenti, tanto quanto una guerra di valori”. E’ quanto ha detto oggi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il suo intervento alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, che si è aperta questa mattina a Roma. “Quindi”, ha aggiunto, “dobbiamo continuare a investire nella difesa e nel primato tecnologico dell’Ucraina”. “Il nostro piano Defence Readiness 2030 sarà fondamentale. Metterà a disposizione le risorse e il margine di bilancio necessari per garantire un aumento della capacità militare. E stimolerà gli investimenti nelle capacità di difesa dell’Ucraina”, ha sottolineato von der Leyen. L’Europa è stata al fianco dell’Ucraina “fin dal primo giorno” e “oggi ci riuniamo in questa città eterna per dimostrare il nostro impegno duraturo” nei confronti di Kiev. “La nostra determinazione è incrollabile, il nostro sostegno incrollabile. Perché saremo sempre al fianco dell’Ucraina, per tutto il tempo necessario. Ora più che mai, l’Ucraina può contare sull’Europa. La nostra solidarietà continua su tutti i fronti: militarmente, finanziariamente e politicamente”, ha aggiunto Von der Leyen.

Ucraina, Zelensky: la Russia non si sta preparando alla pace

Roma, 10 lug. (askanews) – “La Russia non si sta preparando per la pace, Putin sta rifiutando qualsiasi tipo di proposta per la pace”. Lo ha detto il presidente ucraino Volidymyr Zelensky alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina in corso alla Nuvola, a Roma. Per fronteggiare gli attacchi della Russia, all’Ucraina “servono nuovi missili, servono nuovi sistemi di difesa”. “Incoraggio ad aumentare i fondi e i sistemi di difesa, servono più finanziamenti. Dobbiamo arrivare al punto che la produzione dei droni possa essere sostenuto da centinaia di aziende. Abbiamo bisogno di competenze, skill e tecnologie, tutto potrà essere utilizzato per proteggere non solo l’Ucraina ma tutti voi”, ha aggiunto Zelensky.

Ucraina, Meloni: riscriveremo insieme nuovo capitolo della sua storia

Roma, 10 lug. (askanews) – In apertura della Conferenza “abbiamo visto un video molto toccante ed emozionante, e la voce narrante dice che crediamo che insieme possiamo fermare l’oscurità e costruire un futuro solido. Questo è esattamente ciò che vogliamo fare. Vogliamo fermare l’oscurità. Vogliamo costruire un futuro solido. Vogliamo costruire un futuro all’altezza di un popolo fiero e orgoglioso come l’Ucraina”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento di apertura della sessione plenaria della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina.

“La guerra colpisce il futuro. L’abbiamo visto molte volte nella storia”, ma “in questo caso è stato diverso. In questo caso, il popolo ucraino ha guardato negli occhi il nemico e ha deciso di combatterlo, non perché gli piace combattere, ma perché ama ciò per cui sta combattendo. Riesce a vedere oltre questo conflitto. Ed è questo che ha permesso all’Ucraina di continuare a vivere, produrre, innovare e cercare una luce nell’oscurità più profonda”.

“Il nostro compito – ha sottolineato Meloni – è aiutare l’Ucraina. Lo faremo. Riscrivere questo nuovo capitolo della sua storia per amore della giustizia e per il futuro”.

Ucraina, Meloni: alla ricostruzione non partecipi chi ha finanziato la Russia

Roma, 10 lug. (askanews) – “La Russia incrementa gli attacchi contro i civili e colpisce le infrastrutture perché il disegno è di piegare gli ucraini con il freddo, la fame e la paura”, ma “è un piano che è fallito” perché “tutti hanno imparato che gli ucraini sono tenaci e perché la comunità internazionale si è schierata al suo fianco”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento di apertura della sessione plenaria della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina.

“Dovremo tenere conto di chi ha fatto tutto per impedire questa barbarie” e della “ricostruzione non dovranno beneficiarne qualle entità che hanno contribuito a finanziare la macchina della guerra russa”, ha aggiunto la premier.

Mecna ha pubblicato a sorpresa il suo nuovo EP "Introspezione"

Milano, 10 lug. (askanews) – Mecna ha pubblicato a sorpresa il suo nuovo EP, “Introspezione”, come lui stesso ha anticipato in una diretta Instagram che ha tenuto per i suoi fan ieri sera alle ore 21.30.

“Introspezione” racchiude i brani piano e voce di cui l’artista aveva fornito un’anticipazione solo su Instagram durante i mesi scorsi.

“È un progetto nato di getto, istintivo e con brani brevi ma intensi. Qui la scrittura è come un flusso di coscienza continuo, ogni brano ha un tema diverso, ma sono tutti in una qualche maniera collegati. Non ci sono batterie, non ci sono ritornelli predominanti, non ci sono intro. Le canzoni sono libere dalle strutture canoniche.” racconta Mecna.

L’EP è suonato e prodotto da Pierfrancesco Pasini e Fudasca, mentre i videoclip dei brani sono girati da registi diversi, a cui Mecna ha dato totale libertà creativa. Una libertà che lui stesso rivendica:

“sono tornato all’essenza di essere artista e all’esigenza totale per me di potermi esprimere liberamente, senza alcun tipo di ingerenze”, ha proseguito.

I video realizzati da Simone Peluso, Francesca Silvestri, Broga’s, Niccolò Bassetto, Mòndeis e Christian Kondic rendono chiara l’intenzione di Mecna di abbattere ogni barriera tra artista e ascoltatore, consegnando brani nudi e autentici in cui le immagini fanno da padrone, a riprova della grande cura estetica che Corrado infonde ai suoi progetti. Un progetto nuovo in cui non ci sono strategie, né si inseguono le logiche commerciali, ci sono solo musica, immagini e pura e semplice poesia.

Mecna si conferma una delle voci più credibili della scena contemporanea, capace di costruire connessioni profonde con il suo pubblico grazie a un’identità riconoscibile e in continua evoluzione.

Von der Leyen agli industriali: competitività al centro di tutto

Bruxelles, 10 lug. (askanews) – “Quando la nuova Commissione europea si è insediata, ho promesso che avremmo posto la competitività al centro di tutto ciò che facciamo. Ed è per questo che abbiamo sviluppato una nuova strategia economica e industriale. Una strategia che dà concretezza al rapporto di Mario Draghi sulla competitività”.

Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al settimo Forum franco-italiano Confindustria-Medef, questa mattina a Roma, spiegando che alla base di questa nuova strategia “ci sono tre pilastri chiave che ritengo essenziali per ottenere risultati per l’industria europea: semplificazione e rapidità; investimenti e innovazione; commercio e dazi doganali”.

“Nei primi sette mesi della nuova Commissione, abbiamo definito l’agenda per la competitività europea più ambiziosa degli ultimi decenni”, ha rivendicato von der Leyen. “Ma il vero lavoro è solo all’inizio, e potete contare su di noi – ha detto rivolta alle associazioni degli industriali italiani e francesi – per portarlo a termine. Allo stesso tempo, l’Europa conta su di voi. Con i nostri dialoghi strategici, dalla difesa all’automotive, dalla chimica alle industrie ad alta intensità energetica, vogliamo lavorare insieme all’industria, per l’Europa. Affinché il futuro delle vostre industrie continui a essere: Made in Italy, Made in France, e Made in Europe”.

La presidente della Commissione ha esordito riconoscendo che Italia e Francia sono “due dei motori dell’industria e dell’economia europea”, e ha poi sottolineato come l’Europa sia riuscita a mantenere la sua capacità industriale al centro della propria economia, al contrario di quanto è accaduto altrove, e in particolare negli Usa. “Non molto tempo fa – ha ricordato -, si credeva che le economie ricche avrebbero inevitabilmente abbandonato la produzione per dedicarsi ai servizi. Ma l’Europa non ha seguito questa strada tanto quanto hanno fatto altri. Il settore manifatturiero rappresenta ancora circa il 16% del valore aggiunto dell’Ue, rispetto a solo l’11% negli Stati Uniti. E sostiene circa 30 milioni di posti di lavoro, più del doppio rispetto agli Stati Uniti”.

“Oggi – ha osservato – siamo lieti di aver mantenuto la nostra forza industriale, perché ci fornisce una base inestimabile per il futuro. Una base per guidare la prossima ondata di innovazione, mentre le tecnologie avanzate rimodellano il nostro modo di produrre. Una base per soddisfare il nostro crescente bisogno di sicurezza in un mondo più ostile, soprattutto in un momento in cui le dipendenze vengono strumentalizzate. E in questo sforzo – ha rilevato -, Italia e Francia sono in prima linea. Che si tratti di difesa o di energia, stanno contribuendo a trasformare la strategia industriale europea in realtà, proprio quando ne abbiamo più bisogno”.

Von der Leyen è passata quindi al tema assolutamente prioritario e strategico per questa Commissione, della semplificazione delle norme Ue che pesano sulle imprese. “Allo stesso tempo – ha notato -, è chiaro che l’industria europea si trova ad affrontare forti venti contrari. Alcuni provengono dall’esterno: l’impatto di dazi e conflitti, o distorsioni commerciali interruzioni delle catene di approvvigionamento. Ma alcuni li abbiamo creati noi stessi, almeno in parte: dagli elevati prezzi dell’energia e dai pesanti oneri normativi, alla mancanza di capitali e alla difficoltà di accedervi. Dobbiamo difendere i nostri interessi, in un mondo in cui altri fanno esattamente lo stesso, e non sono più vincolati dalle stesse regole. Ma dobbiamo anche guardare al nostro interno e rimuovere le barriere che ci frenano. Quindi, su entrambi i fronti, il mio messaggio oggi è semplice: l’Europa – ha assicurato – capisce il problema. E si sta dedicando a questo”.

La presidente della Commissione ha spiegato a questo punto i tre pilastri della strategia per sostenere l’industria europea. “Il primo pilastro riguarda il miglioramento del funzionamento del nostro mercato interno. Operiamo in un contesto esterno più difficile, e questa è una sfida per un’economia come la nostra, dove le esportazioni rappresentano quasi un quinto del nostro valore aggiunto. Ma il partner commerciale più importante dell’Europa – ha sottolineato – è l’Europa stessa. Quasi il 65% dei nostri scambi commerciali avviene all’interno dell’area europea, che comprende Regno Unito, Norvegia e Svizzera. Quindi, se sfruttiamo appieno il potenziale del nostro mercato, possiamo offrire alle nostre aziende un porto sicuro. E possiamo dedicare molto meno tempo a preoccuparci di ciò che gli altri scelgono di fare. È qui che entrano in gioco la semplificazione e la rapidità: un punto che sento dall’industria, forse più di ogni altro, è la necessità di eliminare gli ostacoli che rendono difficile fare business in Europa”.

“Oggi – ha notato von der Leyen -, le aziende dell’Ue spendono circa il 2% del loro fatturato solo per rimanere in regola” con le normative. “Si tratta della metà di quanto spendono per l’energia, anche dopo lo shock energetico. Ecco perché la semplificazione è al centro dell’attenzione di questa Commissione. E vorrei essere chiara sullo spirito dei nostri sforzi di semplificazione: i nostri obiettivi climatici rimangono invariati, perché per pianificare gli investimenti serve prevedibilità, non politiche ondivaghe”.

Ma c’è differenza – ha rimarcato – tra fissare obiettivi chiari, e sovraccaricare le aziende di burocrazia. Un buon esempio è la nostra semplificazione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alla Frontiera”, il regolamento Cbam che imporrà dei “dazi climatici” alle importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti ed energia elettrica importati nell’Ue da paesi che non hanno regimi per la riduzione delle emissioni analoghi all’Ets (“Emission Trade System”) europeo. “È un sistema che protegge dalla concorrenza sleale dei grandi inquinatori”. Ma il testo che era stato approvato, ha lamentato la presidente della Commissione “creava troppi obblighi di rendicontazione insostenibili per le piccole imprese e le piccole imprese a media capitalizzazione. Pertanto esenteremo queste aziende dal Cbam. Sono il 90% delle aziende, tuttavia, sono responsabili di meno dell’1% dei volumi di importazione e delle emissioni. L’impatto climatico di questa misura è quindi minimo. Ma il sollievo per le Pmi e le piccole imprese a media capitalizzazione è enorme”.

“È così che funzionano – ha spiegato ancora von der Leyen – i nostri pacchetti di semplificazione: i famosi pacchetti ‘omnibus’. Ne abbiamo già proposti sei, incluso quello sulla difesa, e proprio l’altro ieri abbiamo aggiunto un ‘omnibus’ per l’industria chimica. E ne proporremo altri per i settori più strategici”.

Ricostruzione Ucraina: KPMG chiama a raccolta le imprese

Roma, 10 lug. (askanews) – In vista dell’avvio della quarta edizione della Ukraine Recovery Conference, KPMG ha organizzato un side event per approfondire il ruolo della dimensione umana nel piano di ricostruzione dell’Ucraina.

Pier Luigi Verbo, Partner KPMG, Head of Public Sector, ha dichiarato: “Noi partiamo da un concetto che il capitale umano, le capacit, le competenze, i talenti siano il fattore strategico, la leva pi importante per consentire un programma di ricostruzione duraturo e sostenibile. In questa dimensione abbiamo deciso di approfondire durante il nostro side event come si affronta la riqualificazione e la ricostruzione del capitale umano anche attraverso la leva digitale e, allo stesso tempo, vogliamo analizzare il benessere economico ed il benessere in termini di salute mentale, fisica”.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di riunire rappresentanti di alto livello del settore pubblico e privato nel tentativo di ricercare sinergie che possano risultare strategiche per il piano di ricostruzione.

Rosanna Casella, Direttrice programmazione e controllo di gestione di INPS, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Credo che sia fondamentale per la ricostruzione in Ucraina creare una rete, quindi ritengo sia importante pensare da subito a un sistema in rete che garantisca una presenza fisica, ma anche una presenza digitale che metta in rete tutti i soggetti. In tal senso, sar importante definire un piano di azioni, condividerlo, stabilire quindi dei ruoli e lasciare spazio di crescita al ruolo che potranno avere i soggetti privati insieme ai soggetti pubblici per la presa in carico dei bisogni e la ricostruzione nei contesti socioeconomici nei quali la guerra ha maggiormente inciso”.

L’appuntamento organizzato da KPMG ha rappresentato l’occasione per approfondire tematiche al centro del piano di ricostruzione dell’Ucraina come il ruolo degli investimenti su persone, sulle competenze, sui sistemi sanitari e sull’inclusione digitale per promuovere resilienza e crescita sostenibile.

Dazi, Fumarola: a rischio filiere e 115mila posti di lavoro

Roma, 10 lug. (askanews) – “Siamo particolarmente preoccupati, non possiamo permetterci di perdere produzioni, filiere e 115mila posti di lavoro”. Lo ha detto la leader della Cisl, Daniela Fumarola, intervenendo a Coffee Break e parlando di dazi.

“I settori più coinvolti sono automotive, farmaceutica, eagroalimentare – ha aggiunto – abbiamo chiesto che ci sia un’azione forte e non isolata da parte dell’Italia. Spetta all’Europa intervenire tutelando produzione e posti di lavoro e guardando a sbocchi commerciali nuovi. E’ fondamentale non interrompere il rapporto con Trum e gli Usa. Bisogna ragionare insieme, anche con le parti sociali”.

Oggi a Kuala Lumpur previsto incontro Rubio-Lavrov

Roma, 10 lug. (askanews) – Un incontro tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è in programma per oggi alle 18 locali (11 in Italia) a Kuala Lumpur, secondo il programma del Dipartimento di Stato Usa.

“18:00 ORA LOCALE. Il segretario Rubio incontra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a Kuala Lumpur, Malaysia”, recita il programma.

Già in mattinata, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova aveva detto alle agenzie russe che si sta lavorando a un incontro Lavrov-Rubio in occasione degli eventi ASEAN a Kuala Lumpur.

Zelensky: lanciati dalla Russia nella notte 400 droni e 18 missili

Roma, 10 lug. (askanews) – “Ieri sera, la Russia ha lanciato un massiccio attacco combinato durato quasi dieci ore”, ha riferito Volodymyr Zelensky questa mattina in un messaggio pubblicato su Telegram, specificando che sono stati lanciati “18 missili, inclusi missili balistici”, e “circa 400 droni d’attacco, tra cui quasi 200 Shahed”. “L’obiettivo principale dell’attacco era Kiev e la sua regione circostante, ma sono state colpite anche le regioni di Cernihiv, Sumy, Poltava, Kirovohrad e Kharkiv”, ha aggiunto il presidente ucraino.

Zelensky ha invitato i suoi alleati occidentali a imporre nuove sanzioni a Mosca “più rapidamente”. “Questa è chiaramente un’escalation del terrore da parte della Russia”, ha lamentato. “Le sanzioni devono essere imposte più rapidamente e la pressione sulla Russia deve essere abbastanza forte da farle sentire davvero le conseguenze del suo terrore”, ha concluso.

Industria, l’Istat: a maggio produzione -0,7%. Nel trimestre +0,6%

Roma, 10 lug. (askanews) – A maggio l’indice destagionalizzato della produzione industriale registra un calo congiunturale dello 0,7% e una moderata crescita su base trimestrale (marzo-maggio) dello 0,6%. E’ quanto rileva l’Istat.

L’indice destagionalizzato cresce su base mensile solo per l’energia (+0,7%), mentre cala per i beni intermedi (-1%) e i beni di consumo (-1,3%). I beni strumentali risultano stabili. Al netto degli effetti di calendario, a maggio 2025 l’indice generale diminuisce in termini tendenziali dello 0,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di maggio 2024). Si registrano incrementi tendenziali solo per l’energia (+5,3%). Calano, invece, i beni strumentali (-0,2%), i beni di consumo (-1,8%) e i beni intermedi (-2,7%).

I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6,1%), l’attività estrattiva (+5,1%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,7%). Le flessioni più rilevanti si riscontrano, invece, nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-5,6%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-5,2%), e nella produzione di prodotti chimici (-4%).

Meloni alla Nuvola di Roma alla Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina

Roma, 10 lug. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata al Centro congressi La Nuvola di Roma dove a breve prenderà il via la Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina 2025, co-organizzata dai Governi italiano e ucraino.

Alla Nuvola sono già arrivati il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier dei Paesi Bassi Dick Schoof.

Arrivati anche, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, i ministri della Cultura Alessandro Giuli, dell’Interno Matteo Piantedosi, del Lavoro Marina Elvira Calderone, del Turismo Daniela Santanchè, della Famiglia Eugenia Roccella, dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, della Giustizia Carlo Nordio, dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Askanews ancora insieme al Meeting Rimini

Roma, 10 lug. (askanews) – Nell’ambito della presentazione romana della 46ma edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che prenderà avvio il 22 agosto 2025, è stato rinnovato, e ampliato, l’accordo di collaborazione tra l’agenzia di stampa askanews e il Meeting.

Askanews garantirà con i propri inviati la copertura informativa e il racconto con testi, immagini e video dell’appuntamento. Così come avvenuto in occasione delle ultime edizioni, supporterà, a livello di coordinamento, il team comunicazione del Meeting nella produzione di un flusso quotidiano di lanci relativo agli eventi in programma, che sarà rivolto a tutti i media e ai giornalisti accreditati.

Sempre in continuità, distribuirà, attraverso i propri canali di diffusione, contenuti video con l’obiettivo di raccontare ogni aspetto della manifestazione, approfondendo “esperienze e iniziative di costruzione che nascono dalla gratuità e dalla libertà”, al centro del Meeting 2025.

Tra gli elementi di novità, l’impegno condiviso a promuovere un corso di formazione, riservato agli studenti di giornalismo e ai professionisti, il cui programma sarà costruito attorno al tema dell’edizione del Meeting di Rimini 2026.

“La collaborazione con askanews è ormai sperimentata e ci accompagna ben oltre le sei giornate dell’evento”, dichiara il responsabile della comunicazione del Meeting, Eugenio Andreatta. “L’agenzia askanews / Meeting ci permetterà anche quest’anno di valorizzare aspetti “notiziabili” della manifestazione e consentirà ai colleghi giornalisti di poter seguire un numero maggiore di eventi. Inoltre, il corso di formazione sarà un’occasione importante per approfondire il tema del Meeting 2026 e anche la sua valenza strategica in chiave di comunicazione”.

“Siamo sinceramente felici – aggiunge Gianni Todini, direttore responsabile di askanews – di essere, anche nel 2025, partner di una manifestazione, la cui stella polare continua ad essere la realtà, che cresce negli spazi, unica nel suo genere per l’apporto di volontari dall’Italia e dall’estero. Con il nostro lavoro giornalistico, sulla base di una strategia cross-channel, saremo ancora al fianco delle persone, istituzioni, imprese e organizzazioni che si incontreranno e dialogheranno a Rimini, con una rinnovata attenzione ai mondi dell’informazione e della comunicazione sempre numerosi al Meeting, da cui la scommessa di un percorso formativo dedicato. Confidiamo di riuscire a trasmettere – conclude Todini – tramite questo servizio, che Noi siamo i tempi, come ha ricordato Papa Leone XIV citando Sant’Agostino”.

Pettenon Cosmetics ha presentato il quarto Bilancio di sostenibilit

Milano, 10 lug. (askanews) – Pettenon Cosmetics S.p.A. societ benefit attiva nel settore della cura professionale dei capelli, ha presentato il suo quarto Bilancio di sostenibilit, che conferma la centralit della strategia ESG nel modello di crescita del gruppo oltre che la convinzione che quella della sostenibilit sia l’unica via possibile per il futuro. “Ancora una volta – ha detto ad askanews Susy Perenzin, CFO del gruppo Pettenon Cosmetics – usciamo con dei risultati significativi sotto tutti gli aspetti della sostenibilit, in particolare, citando qualche numero, abbiamo ridotto del 21% il consumo idrico, abbiamo risparmiato 233mila kg di plastica vergine, questo grazie ad investimenti importanti che sono sempre stati fatti dalla nostra azienda, dal punto di vista strutturale e tecnologico. Nel 2025 abbiamo investito nell’ottimizzazione del reparto di soffiaggio e anche nella parte di integrazione appieno di quello che recupero delle acque. Siamo di nuovo riusciti ad ottenere la Carbo neutrality del nostro plant principale e anche del nuovo plant di Cartigliano e soprattutto siamo riusciti a ottenere la copertura totale del nostro fabbisogno energetico”.

L’attenzione alla filiera un altro elemento dell’impegno dell’azienda per una sostenibilit radicata nei valori Made in Italy: un modello che guarda a qualit, prossimit e tracciabilit, con l’88% degli approvvigionamenti proveniente da fornitori italiani. Ma nel bilancio ci sono anche molte voci legate all’aspetto delle persone. “Abbiamo destinato oltre 340mila euro – ha aggiunto la CFO – a progetti ad alto impatto del punto di vista sociale, abbiamo attivato il progetto di volontariato retribuito in azienda, quindi anche questo un passo molto importante e soprattutto abbiamo spinto molto su quello che per noi fondamentale a livello di cultura aziendale che l’inclusione”.

Questo si traduce an che in pari opportunit: il 60% della forza lavoro di Pettenon Cosmetics oggi rappresentato da donne, di cui pi della met ricopre ruoli di responsabilit. E il tema della sostenibilit, a tutti i livelli, oggi cruciale per l’intero settore della cosmesi. “Non pi sufficiente offrire prodotti – ha concluso Susy Perenzin – ma bisogna sapere da dove arrivano, che impatto hanno questi prodotti e quindi sicuramente un cambio culturale nel quale noi vogliamo essere in qualche modo promotori e non semplicemente seguire quello che il trend”.

Ucraina: la ricostruzione passa da Roma. Intervista al prof. Valeriy Heyets

“Innanzitutto, sono lieto di esprimerle la mia gratitudine per l’interesse dimostrato verso le attività del nostro Istituto“, mi dice il prof.Valeriy Heyets, Direttore dell’Institute for Economics and Forecasting dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina. “Desideriamo inoltre ringraziare di cuore tutti gli italiani che forniscono il più vario sostegno all’Ucraina in questo difficile periodo bellico, e per il loro aiuto ai rifugiati ucraini in Italia. Questo è per noi, e per l’Ucraina, un supporto di immenso valore!“.

La conferenza sulla ricostruzione, Ukraine Recovery Conference 2025, che si apre oggi a Roma è l’occasione per il mondo della ricerca ucraino, di cui il Prof. Heyets è uno dei massimi esponenti, per tracciare una roadmap per la rinascita del Paese: non semplice ricostruzione, ma trasformazione economica, sociale e istituzionale integrata con l’Europa. Si sta assistendo ad una primavera di idee e di progetti per la rinascita dell’Ucraina, che avviene in una delle fasi più dure della guerra, non senza analogie con quello straordinario contributo progettuale che ebbe come protagonisti molte personalità del cattolicesimo democratico e sociale, che proprio negli anni più bui dell’Italia, 1943-45, pose le premesse per la ricostruzione del nostro Paese.

Direttore Heyets, come ha influito la guerra sulle attività di ricerca dellIstituto di Economia e Previsione?

Nonostante le difficoltà del periodo bellico, siamo riusciti a preservare il nostro valore principale – il nostro team scientifico – e oggi l’Istituto continua a svolgere la sua missione, che è quella di fornire al Governo dell’Ucraina previsioni e programmi strategici. Oggi non basta ripristinare  serve un nuovo modello economico, capace di resistere a minacce ibride.

Come valuta lattuale situazione economica dellUcraina?

La situazione è difficile, perché una guerra feroce e su larga scala miete vite umane ogni giorno, compresi pacifici cittadini ucraini; le infrastrutture commerciali, energetiche e di trasporto, le abitazioni e la sfera sociale dell’Ucraina hanno subito distruzioni e danni significativi, perdite materiali e finanziarie durante i 3,5 anni di guerra; il mercato del lavoro nazionale e il potenziale lavorativo del Paese sono stati sconvolti dal fatto che milioni di ucraini sono diventati richiedenti asilo all’estero (in totale, secondo l’UNHCR, oggi ce ne sono 5,6 milioni nel mondo) o sfollati interni (4,5 milioni quelli riconosciuti).

Quali sono le vostre priorità per la Conferenza di Roma?

La ricostruzione postbellica dell’Ucraina deve basarsi su tre pilastri interconnessi: modernizzazione economica, rinnovamento istituzionale e politiche sociali di qualità.

All’URC2025, l’Ucraina punta a: mobilitare investimenti privati, ricostruire il capitale umano, con programmi per sfollati e veterani e rafforzare le comunità locali, cuore della decentralizzazione. Nel contesto dell’attuazione dei principi di qualità sociale nella ricostruzione postbellica dell’Ucraina, l’esperienza italiana può servire come preziosa fonte di ispirazione, dimostrando la resilienza delle istituzioni sociali anche di fronte alle turbolenze economiche.

Il testo integrale dell’intervista è disponibile su:

https://www.agendadomani.it/?p=16503_

Non solo equilibrio: il centro come visione

Da molto tempo si parla di nuova legge elettorale e di ricostituzione di un centro politico che possa raccogliere le istanze che da larga parte della società vengono avanzate e che non sono, oggi, adeguatamente rappresentate.

Un centro senza identità non può attrarre

Tuttavia, parlare di “centro” significa dargli, innanzitutto, un costrutto ideologico chiaro, identitario, in guisa da consentire una sua demarcazione di valori che si differenzi da “centrodestra” e “centrosinistra”, o, meglio, dai loro ormai sfuocati contorni che l’attuale legge elettorale impone per creare due raggruppamenti, spesso poco omogenei in ambiti molto importanti (pensiamo alla politica estera, alla bioetica, allo stato sociale).

Senza una delineazione compiuta di questa formazione politica in un Manifesto valoriale e propositivo, si rischia di cadere nel presentismo dell’attualità; condizione di confusione, priva di un disegno organico e di una correlativa speranza di cambiamento.

I riferimenti forti della Prima Repubblica

Al tempo della cosiddetta Prima Repubblica, le ideologie erano molto più definite e ciascuna proponeva un modello di società che ben si differenziava da quello degli altri.

Questo, naturalmente, favoriva la valutazione della proposta e l’adesione convinta ad essa della cittadinanza, che poteva ben comprendere le diversità e le opposizioni esistenti nei partiti politici e ciò indipendentemente dal fatto che potessero, poi, sorgere coalizioni per governare insieme.

Per esempio, il Partito liberale stava nell’area conservatrice della destra liberale, rispetto alla Democrazia cristiana, che era centrista.

Così le forze socialiste avevano visioni molto diverse rispetto a quelle liberali in materia di concetto di società e collettività, individuo, intervento statale, proprietà dei mezzi di produzione, tutela del lavoro.

Cattolici e laici, poi, avevano una loro distinzione chiara sui temi etici, di filosofia morale di vita (matrimonio, aborto, dignità dell’essere umano, aiuto verso i più poveri e bisognosi, affermazione del collegamento fra bene dell’individuo e bene della collettività, limitazione dell’avidità e degli egoismi, benessere sociale col contributo di tutti, per citarne solo alcuni).

Società o individuo? Linsegnamento cattolico

Per esempio, per i cattolici esiste sia l’individuo che la società (pluralità degli individui avvinti nel gruppo sociale).

L’utilitarismo del singolo, tradotto nella massimizzazione del proprio Io e del proprio vantaggio, scollegato da un fine più ampio di ordine generale, che tenga conto degli interessi degli altri consociati, non pare sia in linea con l’insegnamento della dottrina sociale.

Del pari, l’asservimento della dignità dell’uomo alla Tecnica, alla sperimentazione senza limiti di forme di Intelligenza artificiale su esseri umani, in nome di un concetto di progresso che non ha un telos, un fine, o, peggio, che viene fatto per potenziare soltanto alcuni individui a scapito di altri, magari per trarne profitto, non rientra nell’accettabilità morale della Tradizione cristiana, ad avviso di chi scrive.

E cosa dire del fatto che si sia diffusa una concezione che ha reso l’«homo oeconomicus» misura del tutto, per citare il celebre detto di Protagora?

L’agire “razionale” (aspetto molto contestato oggi dalle neuroscienze) dell’essere umano nel segmento economico è finito per diventare la traccia da seguire nell’agire umano in tutti gli altri settori della vita.

Politiche economiche e impoverimento sociale

Così, l’indice Gini (che misura le diseguaglianze di reddito) dell’Italia, nel 1982 era al 29,2. Nel 2021 era al 34,8.

Gli esiti di certe politiche di smantellamento dello stato sociale, di privatizzazione crescente di beni pubblici, di abdicazione all’attività di indirizzo politico dell’attività economica pubblica e privata (come tuttora prescrive l’art. 41 della Costituzione repubblicana) hanno portato anche conseguenze negative sul piano del benessere generalizzato di larghi strati della popolazione, che si è impoverita e che reclama la doverosa attenzione in chi ha a cuore la sorte dei più deboli.

Per esempio, in tema di crescita dei prezzi, siamo così sicuri che non si possano rivitalizzare strumenti giuridici per calmierarli, almeno per i beni di prima necessità?

Ricordiamo che dal 1944 al 1993 esisteva il Comitato Interministeriale dei Prezzi che si occupava proprio di questo.

La concorrenza, da sola, in diversi settori, non ha mostrato di poter davvero operare quella virtuosa esigenza di moderazione del prezzo che ci si aspettava per soddisfare le esigenze di un dignitoso vivere civile di base.

Una proposta ispirata ai valori cristiani deve partire dai contenuti

Ecco, un centro cattolico dovrebbe iniziare anche a definire il perimetro della propria società auspicata, affrontando, fra gli altri, anche questi temi, consapevole che, senza una chiara identificazione di ciò che potrebbe proporre, quella parte che vocazionalmente potrebbe sentirsi rappresentata non sarà tratta dal torpore della propria indifferenza elettorale.

L’uomo che sussurra a Ursula: dietro le quinte, il potere di Seibert

Alla guida dell’ufficio più vicino alla presidente, Seibert ne coordina l’azione politica e operativa con rigore e visione strategica. Se da un lato il suo ruolo è spesso descritto come essenziale per l’efficienza della Commissione, dall’altro suscita interrogativi sul modello decisionale interno alle istituzioni europee.

Un profilo tecnico-politico al centro della macchina europea

“Se vuoi far succedere qualcosa nella Commissione, chiama Seibert.” Questa frase, raccolta dal portale Politico Europe, sintetizza l’influenza che il funzionario tedesco esercita nella vita quotidiana del Berlaymont, la sede della Commissione Europea. Poco più che quarantenne, Seibert è considerato la mente organizzativa dietro la leadership di von der Leyen, alla quale è legato da un rapporto di fiducia e collaborazione consolidato nel tempo.

Il suo percorso istituzionale è cominciato al fianco dell’attuale presidente durante il suo incarico al Ministero della Difesa tedesco, dove si è distinto per discrezione e rapidità decisionale. Al momento della nomina a Bruxelles nel 2019, von der Leyen ha voluto Seibert con sé come capo di gabinetto, incarico che ha progressivamente assunto un rilievo politico oltre che amministrativo: ogni comunicato, nomina o negoziato internazionale passa sotto la sua supervisione.

Dossier Ucraina: coordinamento e interlocuzione internazionale

Uno dei momenti in cui il suo ruolo è emerso con particolare forza è stato l’avvio della guerra in Ucraina nel 2022. Secondo fonti giornalistiche europee, Seibert avrebbe avuto un ruolo determinante nel coordinare l’elaborazione dei pacchetti sanzionatori contro la Russia, mantenendo contatti diretti con gli Stati Uniti e altri attori internazionali. In quella fase, la Commissione ha potuto offrire una risposta tempestiva e coesa, contribuendo a rafforzare la posizione dell’Unione nel contesto di una crisi geopolitica di grande portata.

Un metodo di lavoro che suscita anche critiche

Nonostante l’efficienza attribuita alla sua azione, alcune critiche si concentrano sulla centralizzazione decisionale attorno alla sua figura. In ambienti interni alla Commissione si parla talvolta di “Berlaymont bottleneck” (il “collo di bottiglia” del Berlaymont), in riferimento alla percezione che molte decisioni cruciali vengano accentrate nel suo ufficio, rallentando l’iniziativa dei servizi e riducendo la collegialità del processo.

Secondo alcune fonti diplomatiche, Seibert è riconosciuto per le sue competenze e la sua visione, ma viene talvolta descritto come eccessivamente accentratore. In un contesto istituzionale come quello europeo, ciò riapre il dibattito sul bilanciamento tra leadership forte e inclusione nei processi decisionali.

Formazione, transatlantismo e visione strategica

Björn Seibert ha studiato tra Erfurt, Cambridge e il MIT. È ritenuto un convinto sostenitore del rafforzamento del legame transatlantico, considerato cruciale per la tenuta dell’Unione in un contesto globale segnato da competizione, innovazione e instabilità. Ha promosso il coordinamento strategico con gli Stati Uniti in settori chiave come energia, sicurezza e tecnologie digitali, cercando di mantenere un profilo operativo discreto, ma centrale.

Uno scenario in evoluzione

Con l’avvicinarsi della fine del mandato dell’attuale Commissione, il futuro ruolo di Seibert rimane oggetto di attenzione. Alcuni governi europei auspicano una gestione più trasparente e collegiale, pur riconoscendo l’importanza di una guida efficiente. Se da una parte il suo contributo ha segnato con decisione la traiettoria della Commissione von der Leyen, dall’altra resta aperta la riflessione su come conciliare efficienza e partecipazione, visione e pluralismo.

Nel quadro dell’Unione Europea, fondata sul principio della sussidiarietà e sulla collaborazione tra istituzioni e popoli, la figura di Seibert rappresenta una delle tante sfide della governance europea contemporanea: coniugare il decisionismo con il rispetto delle dinamiche condivise.

Un centro senza identità non può attrarre

Da molto tempo si parla di nuova legge elettorale e di ricostituzione di un centro politico che possa raccogliere le istanze che da larga parte della società vengono avanzate e che non sono, oggi, adeguatamente rappresentate.

Tuttavia, parlare di “centro” significa dargli, innanzitutto, un costrutto ideologico chiaro, identitario, in guisa da consentire una sua demarcazione di valori che si differenzi da “centrodestra” e “centrosinistra”, o, meglio, dai loro ormai sfuocati contorni che l’attuale legge elettorale impone per creare due raggruppamenti, spesso poco omogenei in ambiti molto importanti (pensiamo alla politica estera, alla bioetica, allo stato sociale).

Senza una delineazione compiuta di questa formazione politica in un Manifesto valoriale e propositivo, si rischia di cadere nel presentismo dell’attualità; condizione di confusione, priva di un disegno organico e di una correlativa speranza di cambiamento.

I riferimenti forti della Prima Repubblica

Al tempo della cosiddetta Prima Repubblica, le ideologie erano molto più definite e ciascuna proponeva un modello di società che ben si differenziava da quello degli altri.

Questo, naturalmente, favoriva la valutazione della proposta e l’adesione convinta ad essa della cittadinanza, che poteva ben comprendere le diversità e le opposizioni esistenti nei partiti politici e ciò indipendentemente dal fatto che potessero, poi, sorgere coalizioni per governare insieme.

Per esempio, il Partito liberale stava nell’area conservatrice della destra liberale, rispetto alla Democrazia cristiana, che era centrista.

Così le forze socialiste avevano visioni molto diverse rispetto a quelle liberali in materia di concetto di società e collettività, individuo, intervento statale, proprietà dei mezzi di produzione, tutela del lavoro.

Cattolici e laici, poi, avevano una loro distinzione chiara sui temi etici, di filosofia morale di vita (matrimonio, aborto, dignità dell’essere umano, aiuto verso i più poveri e bisognosi, affermazione del collegamento fra bene dell’individuo e bene della collettività, limitazione dell’avidità e degli egoismi, benessere sociale col contributo di tutti, per citarne solo alcuni).

Società o individuo? Linsegnamento cattolico

Per esempio, per i cattolici esiste sia l’individuo che la società (pluralità degli individui avvinti nel gruppo sociale).

L’utilitarismo del singolo, tradotto nella massimizzazione del proprio Io e del proprio vantaggio, scollegato da un fine più ampio di ordine generale, che tenga conto degli interessi degli altri consociati, non pare sia in linea con l’insegnamento della dottrina sociale.

Del pari, l’asservimento della dignità dell’uomo alla Tecnica, alla sperimentazione senza limiti di forme di Intelligenza artificiale su esseri umani, in nome di un concetto di progresso che non ha un telos, un fine, o, peggio, che viene fatto per potenziare soltanto alcuni individui a scapito di altri, magari per trarne profitto, non rientra nell’accettabilità morale della Tradizione cristiana, ad avviso di chi scrive.

E cosa dire del fatto che si sia diffusa una concezione che ha reso l’«homo oeconomicus» misura del tutto, per citare il celebre detto di Protagora?

L’agire “razionale” (aspetto molto contestato oggi dalle neuroscienze) dell’essere umano nel segmento economico è finito per diventare la traccia da seguire nell’agire umano in tutti gli altri settori della vita.

Politiche economiche e impoverimento sociale

Così, l’indice Gini (che misura le diseguaglianze di reddito) dell’Italia, nel 1982 era al 29,2. Nel 2021 era al 34,8.

Gli esiti di certe politiche di smantellamento dello stato sociale, di privatizzazione crescente di beni pubblici, di abdicazione all’attività di indirizzo politico dell’attività economica pubblica e privata (come tuttora prescrive l’art. 41 della Costituzione repubblicana) hanno portato anche conseguenze negative sul piano del benessere generalizzato di larghi strati della popolazione, che si è impoverita e che reclama la doverosa attenzione in chi ha a cuore la sorte dei più deboli.

Per esempio, in tema di crescita dei prezzi, siamo così sicuri che non si possano rivitalizzare strumenti giuridici per calmierarli, almeno per i beni di prima necessità?

Ricordiamo che dal 1944 al 1993 esisteva il Comitato Interministeriale dei Prezzi che si occupava proprio di questo.

La concorrenza, da sola, in diversi settori, non ha mostrato di poter davvero operare quella virtuosa esigenza di moderazione del prezzo che ci si aspettava per soddisfare le esigenze di un dignitoso vivere civile di base.

Una proposta ispirata ai valori cristiani deve partire dai contenuti

Ecco, un centro cattolico dovrebbe iniziare anche a definire il perimetro della propria società auspicata, affrontando, fra gli altri, anche questi temi, consapevole che, senza una chiara identificazione di ciò che potrebbe proporre, quella parte che vocazionalmente potrebbe sentirsi rappresentata non sarà tratta dal torpore della propria indifferenza elettorale.

Quella dittatura del prestazionismo che uccide anche i preti

Quella dittatura del prestazionismo che uccide anche i preti

 

Il 5 Luglio don Matteo Balzano, vice Parroco a Cannobbio, si è tolto la vita. Non tutti ce la fanno: qualcuno si sente sopraffatto dalla vergogna di non essere allaltezza dei propri ideali.

 

Antonio Payar

Una parrocchiana alle esequie: “Ricordo l’ultima tua confessione riguardo ad una morte che aveva colpito la nostra parrocchia, un gesto estremo. “Nessuno sa l’inferno che uno ha dentro per arrivare a un gesto estremo”.

I media ci hanno abituato a considerare i deficit nel clero mal che vada ricompresi nella sfera sessuale (e da cui parte la zolfa del celibato, etc.), poi magari qualche peccato di pecunia e mondanità, e fine. Di che cosa si parli quando si rammenta il prete oggi non lo sa nessuno: da Don Camillo a nulla.

Finita l’isola temporale della repressione conservatrice contro gli esponenti di scuola milaniana della disobbedienza e della contestazione alle istituzioni degli Anni ’70 (i Balducci, i Lutte, l’Isolotto ecc), anche il sacerdote è stato rifluito nel riflusso che ha sbaraccato le comunità e i collettivismi sorti con il ’68 e che ha ricondotto tutti – ma attenzione: ciascuno per conto suo – al nuovo paradiso del neocapitalismo liberista dove la società è un intralcio (“la società non esiste” della Thatcher, 1987) e dove le istituzioni della modernità non vanno combattute (in quanto ‘fasciste’, retrive, ecc) ma semplicemente smantellate (Reagan all’insediamento, in anticipo su Trump: “Lo stato non è la soluzione dei problemi, lo stato è il problema”, 1981).

Chi capisce più perché uno vada in Seminario oggi e ancor meno come ne esca? Se va bene sarà una sua questione personale, un po’ come voler fare il pilota di formula uno. D’altra parte non si dice ‘gli è venuta la vocazione’? Beato lui, tutti gli altri a cui non gli viene nulla se la devono smazzare con le frustrazioni del quotidiano.

Papa Francesco: più relazione, meno prestazione

Magari d’improvviso si scopre che c’è un prete perché si tratta di uno che si dà da fare a riempire la parrocchia di ogni sorta di attività, in un attivismo che spesso fa della parrocchia un servizificio dal piano pastorale impeccabile, dove tutto torna e tutto viene sistemato salvo l’incontrare gli squilibri che ammorbano chi è fuori (e dimenticando, come osservava Papa Francesco parlando alla Diocesi di Roma nel Maggio 2019, “che il Vangelo è una dottrina “squilibrata”. Prendete le Beatitudini: meritano il premio Nobel dello squilibrio! Il Vangelo è così.”).

“Ardere, non bruciarsi”, la trascurata ricerca sul burnout dei sacerdoti del Teologo Giorgio Ronzoni pubblicata quasi vent’anni fa

Sir, l’agenzia della Cei, riporta una riflessione di Giorgio Ronzoni, Parroco padovano e insegnante di Teologia Pastorale presso la Facoltà Teologica del Triveneto. Partendo dal caso del suicido di Don Matteo Balzano a Cannobio, Ronzoni ricorda di aver condotto più di vent’anni fa una ricerca sul burnout dei preti della sua Diocesi. I risultati sono stati poi pubblicati su varie riviste e alla fine sono confluiti in un libro che curato da lui, Ardere, non bruciarsi (Edizioni Messaggero Padova), uscito a Gennaio 2008 (quasi vent’anni fa…).

La ricerca ebbe molta risonanza: nel 2018 fu citata addirittura da José Tolentino Mendonça (creato Cardinale l’anno successivo) quando tenne gli esercizi spirituali a Papa Francesco.

“Pochi mesi fa” – scrive Ronzoni – “una giornalista mi ha telefonato per chiedermi dati aggiornati su questo tema, ma ho dovuto risponderle con un po’ di vergogna che di queste ricerche, in Italia, non ne sono state condotte altre.”.

Ronzoni dice che la sua ricerca condotta a costo zero mise in luce un dato tutt’altro che sorprendente: il disagio diffuso tra i sacerdoti nei primi anni di ministero. “Passare dalla vita di seminario – regolare e regolata – a quella della parrocchia è un cambiamento che può mettere in crisi. In fin dei conti anche confratelli più sperimentati soffrono parecchio quando cambiano incarico: figuriamoci chi inizia una vita complessa come lo è quella del prete oggi. Inoltre, non dimentichiamo che i giovani preti sono presbiteri, cioè ‘anzianil’, solo sacramentalmente: per il resto sono giovani, e se il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani, dopo gli incidenti stradali, un motivo ci sarà.”.

Un prete giovane è diverso dai suoi coetanei? “Sì, ma non troppo.” – prosegue la riflessione Ronzoni – “Come quelli della sua età può sentire il bisogno di conferme da parte dei superiori e dei fedeli e per ottenerle può arrivare a spendersi oltremisura, magari con il timore – infondato, certo, ma per lui reale – di non essere più apprezzato se non riesce a raggiungere certe performance.

 

La vergogna di venire scoperti come inadeguati

Si potrà obiettare che un uomo di Dio non dovrebbe dipendere dal giudizio degli altri, rispondendo solo al Signore e alla propria coscienza. Ma ciascuno è quel che è, e per arrivare a essere quel che dovrebbe, se mai ci arriva, prima deve imparare a conoscere se stesso attraversando molte prove e prendendosi cura seriamente della propria formazione.”.

Non tutti ce la fanno: qualcuno abbandona il ministero, qualcuno viene a patti con una mediocrità tutt’altro che aurea, qualcuno si sente sopraffatto dalla vergogna di non essere all’altezza dei propri ideali, qualcun altro cade in depressione o si ammala”.

Tennis, Cobolli battuto, Djokovic in semifinale

Milano, 9 lug. (askanews) – Si ferma ai quarti il cammino da sogno a Wimbledon di Flavio Cobolli, battuto da Novak Djokovic con il punteggio di 6-7, 6-2, 7-5, 6-4 in poco più di tre ore di gioco. Una sconfitta a testa alta per il tennista romano, che al debutto in carriera sul Centrale dei Championships ha giocato alla pari con il sette volte campione del torneo. Flavio ha accusato un passaggio a vuoto nel secondo set, poi ha sempre lottato punto a punto, con carattere e coraggio. A fare la differenza sono stati pochi punti, vinti da Djokovic che ha alzato l’asticella nei momenti chiave. Per Cobolli resta un torneo da favola, quello del primo quarto di finale Slam e dell’ingresso in top 20 nel ranking Atp. Nole (che ha avuto un piccolo brivido nel finale, con una caduta in spaccata senza conseguenze sul primo match point) giocherà venerdì la 14esima semifinale in carriera a Wimbledon: di fronte ci sarà Jannik Sinner

Ue, Pd e S&d voteranno contro la sfiducia a von der Leyen

Roma, 9 lug. (askanews) – Domani Pd e S&d voteranno contro la mozione di sfiducia nei confronti di Ursula von der Leyen. La trattativa con la presidente della commissione europea è andata a buon fine come conferma Nicola Zingaretti, capodelegazione dem al Parlamento europeo: “Abbiamo ottenuto una vittoria. Il Fondo Sociale Europeo è salvo. Abbiamo fatto bene a chiedere dei segnali chiari a Ursula Von Der Leyen. Una conferma che in questo parlamento è importante su tutto combattere. Ovviamente è solo un primo passo. Ora sul bilancio, QFP, green deal, torneremo con tutta la nostra forza a prendere l’iniziativa per condizionare il Parlamento e tenere viva una maggioranza europeista”.

Ue, Pd e SD trattano con von der Leyen su mozione di sfiducia

Roma, 9 lug. (askanews) – Sulla sfiducia a Ursula von der Leyen Pd e socialisti europei stanno ancora valutando, una riunione è iniziata nel tardo pomeriggio e un orientamento definitivo ancora non è stato preso, anche se l’ipotesi dell’astensione sembra perdere quota, secondo diverse fonti democratiche. Pd e socialisti potrebbero alla fine votare contro, ma tutto è affidato alla trattativa con la presidente della Commissione, gestita per i Socialisti e democratici da Iratxe Garcia Perez. Le critiche alla linea della von der Leyen sono sempre più vivaci, tra i socialisti – spagnoli in particolare – e anche dentro al Pd. Ma sono in molti a ritenere inopportuno un voto di astensione su una mozione presentata dall’estrema destra europea.

Di sicuro, Elly Schlein ha indicato un criterio chiaro: il Pd non si discosterà dalla linea del resto di S&D. “Abbiamo chiesto un segnale concreto di impegno a Ursula von der Leyen”, ha spiegato stamattina la leader democratica. “Aspettiamo questo segnale concreto prima del voto di domani, stiamo appoggiando il negoziato che sta portando avanti il gruppo con la sua capogruppo Iratxe Garcia Perez e decideremo insieme”.

Gli eurodeputati Pd hanno fatto il punto tra di loro in una riunione che ha preceduto quella di tutto il gruppo S&D e non sono mancati – raccontano – gli interventi a sostegno dell’astensione sulla mozione di sfiducia, a cominciare da quello di Marco Tarquinio. Il capo-delegazione Nicola Zingaretti, però, avrebbe invitato tutti a tenere una linea unitaria, sottolineando che le interlocuzioni in corso con la von der Leyen – come spiegato pubblicamente dalla Schlein – saranno decisive.

In queste ore, raccontano diversi eurodeputati, sarebbero arrivati segnali di apertura dalla Von der Leyen e questo potrebbe portare S&D a votare contro la mozione. In particolare, la presidente della Commissione sarebbe pronta a dare rassicurazioni sui fondi di coesione, come chiesto anche dalla Schlein oggi durante un incontro la presidente del Comitato europeo delle Regioni Kata Tutto: “Chiediamo un budget europeo che rafforzi – e non riduca o frammenti – i fondi di coesione per costruire un’Europa più giusta, sostenibile e resiliente”.

Se le aperture di cui si parla in queste ore verranno confermate, S&D arriverà probabilmente a dire no alla sfiducia. Sulla mozione, però, gli schieramenti politici italiani vanno in ordine sparso: nella maggioranza la Lega è per il sì alla sfiducia, Fi è contraria e Fdi sicuramente non voterà sì, nonostante la mozione sia stata presentata da un partito che aderisce a Ecr. Ma anche tra le opposizioni il quadro è simile: M5s vota contro la von der Leyen, Avs non parteciperà al voto, mentre il Pd – appunto – potrebbe alla fine bocciare la mozione.

Tennis, Sinner in semifinale a Wimbledon, Shelton battuto in tre set

Roma, 9 lug. (askanews) – Jannik Sinner torna in semifinale a Wimbledon: battuto nei quarti lo statunitense Ben Shelton, 10^ testa di serie, con i parziali di 7-6, 6-4, 6-4 in poco più di due ore e un quarto di gioco. Ora Jannik, alla 7^ semifinale Slam (la 4^ consecutiva, a a Wimbledon c’era già stato nel 2023, quando perse da Djokovic) attende il vincente di Nole-Cobolli. Buone le risposte anche da gomito, con Jannik che ha giocato senza troppe preoccupazioni, tranne una ‘stecca’ che l’ha condizionato per qualche game nel 2° set

“Sono contento della prestazione, è difficile avere chances in risposta perché serve molto bene – le sue parole – . Ci stiamo affrontando tanto, è bellissimo giocare queste partite su questo campo e con questo pubblico. Mi ricordo la semifinale qui del 2023, è speciale quando sei giovane giocare queste partite. Poi ti abitui a questi palcoscenici, Wimbledon è il torneo più speciale. Spero di giocare una bella semifinale. Il gomito? Quando c’è tanta tensione cerchi di non pensarci, è migliorato tanto da ieri a oggi. Ho fatto un allenamento molto breve con i miei coach ieri. Non voglio scuse, sono riuscito a giocare il mio tennis”.

Ciclismo, Tour, tappa a Evenepoel, Pogacar in giallo

Roma, 9 lug. (askanews) – Remco Evenepoel ha vinto la cronometro individuale di 33 km di Caen, quinta tappa del Tour de France 2025. In linea con la sua prima vittoria dell’anno scorso a Gevrey-Chambertin, la stella belga ha conquistato una seconda vittoria di tappa al Tour, diventando così il terzo corridore a dominare le cronometro in diverse edizioni del Tour da campione del mondo in carica. Secondo di giornata (+16″), Pogacar conquista la Maglia Gialla come nuovo leader della classifica generale, con 42″ di vantaggio su Evenepoel. Il normanno Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) completa la top 3 della classifica generale (+59″) davanti a Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike), che ha chiuso 13° di giornata e ora accusa un ritardo di 1’13″. Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) scende invece in sesta posizione (+1’28″) dopo i suoi tre giorni in Maglia Gialla. (Foto Tour de FRance)

Meloni prepara Conferenza Ucraina, preoccupano casi Nordio e Libia

Roma, 9 lug. (askanews) – Giorgia Meloni ha passato la giornata al lavoro per preparare la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina in programma domani alla ‘Nuvola’ dell’Eur. Il presidente Volodymyr Zelensky è arrivato già oggi nella capitale, dove ha incontrato papa Leone XIV e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Domani sono attesi 15 tra Capi di Stato e di governo, tra cui il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier polacco Donald Tusk. Insieme a Meloni parteciperanno alla riunione in video-conferenza dei ‘volenterosi’ con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer collegati da Londra.

L’evento, però, non può distrarre la premier dai ‘guai’ della politica interna, a partire dal caso AlMasri, che proprio oggi ha ricevuto un ordine di comparizione da parte delle autorità libiche. Il Tribunale dei Ministri italiano ha chiuso l’indagine sulla mancata consegna del generale libico alla Corte penale internazionale e secondo indiscrezioni gli uffici del Ministero della Giustizia sarebbero stati formalmente informati già da domenica 19 maggio – e non da lunedì 20 come dichiarato – dell’arresto di AlMasri e della necessità di sanare un ‘vizio di forma’ nel mandato spiccato dalla Cpi. In attesa di conoscere le determinazioni del Tribunale, le opposizioni vanno all’attacco chiedendo che il ministro Carlo Nordio riferisca in Aula e che si dimetta. “Ha mentito al Parlamento”, accusano Pd, M5s e Avs. “Mentire in Parlamento – afferma la segretaria Dem Elly Schlein – significa mentire al Paese e mentire al Paese è una pratica che una democrazia non può mettere in atto senza che ci siano delle conseguenze. A questo punto ci aspettiamo che Giorgia Meloni torni alle Camere a chiarire una vicenda che sta fortemente danneggiando la credibilità e la dignità dell’Italia”. Anche Matteo Renzi chiama in causa la premier, accusandola di aver raccontato una bugia. “Oggi – assicura il leader Iv – confermo che non finisce qui: AlMasri, Paragon, il rifiuto di rispondere in Aula sono tutti segnali di un Governo debole e bugiardo”. L’informativa di Nordio comunque non sarà domani, come richiesto, perchè – ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani – “il governo sta valutando” e “ci vuole del tempo per organizzare un’informativa”.

A questo, ieri, si è aggiunto un altro ‘caso’ che riguarda la Libia: il ‘respingimento’, da parte delle autorità di Bengasi che fanno riferimento al generale Haftar, del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, in una delegazione con i colleghi di Malta e Grecia e con il commissario europeo per gli affari interni e le migrazioni Magnus Brunner. “Un incidente pur serio, peraltro non gestito da parte italiana, credo che non potrà minare quella che è la collaborazione che da tempo abbiamo avviato”, ha minimizzato oggi il responsabile del Viminale. Ma il timore di Palazzo Chigi è che Haftar possa dare via libera a un flusso massiccio di partenze di migranti, come sta già succedendo con la Grecia.

Ci sono poi le continue fibrillazioni tra gli alleati, a partire dal tema della cittadinanza, su cui Forza Italia ha rilanciato la proposta di Ius scholae. Un tema che “non è una priorità” per Pier Silvio Berlusconi (che loda Meloni, alla guida del “governo migliore d’Europa”). Una posizione, quella sulla cittadinanza dell’Ad di Mediaset, salutata immediatamente con favore da Matteo Salvini: “Partita chiusa, tema archiviato, se ne occuperà semmai la sinistra fra trent’anni se vincerà”, esulta il leader leghista. Ma Antonio Tajani sembra non voler mollare o quantomeno di voler evitare una nuova retromarcia precipitosa: “Ho detto sempre – precisa il ministro degli Esteri – che non è una priorità. Cercherò di spiegare a tutti i contenuti della nostra proposta, che non è una proposta lassista”. Ma non è l’unico tema su cui Forza Italia e Lega si confrontano: anche sul fisco la proposta di flat tax al 15% del Carroccio ha lasciato quantomeno freddi gli azzurri. E poi c’è la questione delle regionali, in particolare del Veneto, dove è suonata minacciosa una dichiarazione del governatore (uscente, dopo lo stop al terzo mandato) Luca Zaia. “L’ultima statistica – ha avvertito – dice che una lista come la mia può arrivare al 40-45%. Cercheremo di capire se il centrodestra la vuole valorizzare oppure no, dopo capiremo cosa faremo”. Fi propone Flavio Tosi, avvertendo che “non accettiamo imposizioni”.

Insomma, le ultime settimane prima della pausa estiva hanno portato un riscaldamento anche degli animi del centrodestra. A Meloni il difficile compito di mediare, prima di poter chiudere per ferie per un paio di settimane ad agosto. Il rientro è previsto il 27 a Rimini, per il suo debutto da premier al Meeting, prima di una lunga missione in cui toccherà diversi Paesi dell’Asia.

Fi, P.S.Berlusconi: guardi avanti. Tajani: "Partito ha porte spalancate

Roma, 9 lug. (askanews) – Alle due guerre combattute e a quella commerciale sui dazi, che ne fanno (parole sue) “il ministro degli Esteri più sfigato della storia”, forse Antonio Tajani dovrà ora aggiungerne un’altra, ‘politica’: quella che i figli del fondatore di Forza Italia sembra abbiano deciso di muovergli sulla gestione del partito. Certo, le parole usate oggi da Pier Silvio Berlusconi non hanno il peso di accuse vere e proprie, suonano piuttosto come delle sincere considerazioni. Ma dette da chi, insieme agli altri figli dell’ex Cavaliere, al fratello Paolo e all’ultima compagna Marta Fascina, sostiene finanziariamente il partito, esse assumono senza dubbio una luce diversa.

Il giudizio sulla gestione di Forza Italia è “assolutamente positivo” e “se non ci fosse Tajani bisognerebbe inventarlo – ha premesso l’amministratore delegato di Mfe-Mediaset a margine della presentazione alla stampa dei nuovi palinsesti Tv -, ma questo non vuol dire che non si possa sempre fare meglio e io stimolo Tajani a guardare avanti e a introdurre nella squadra del partito presenze nuove, che non vuol dire necessariamente giovani”. “Oggi il mondo della politica – ha proseguito Pier Silvio Berlusconi – ha delle mancanze di leadership, bisogna far crescere i leader. Bisogna guardare avanti, è una questione di apertura, di visione del futuro”, ha esortato il figlio del fondatore di Forza Italia. Che poi non ha escluso affatto una sua discesa nell’agone politico. “Io ho 56 anni, mio padre è entrato in politica a 58… Oggi non ne ho nessuna intenzione e non penso alla politica” ma “guardando al futuro non lo escludo, così come non escludo tante altre cose nella mia vita. Ma è sciocco parlarne oggi, perché oggi non ha alcuna concretezza”.

Con il suo aplomb Tajani ha replicato che “io guardo sempre avanti, se andiamo a vedere quanti sono i parlamentari che hanno aderito e stanno aderendo a Forza Italia a livello regionale e nazionale” vedrete che “le porte di Forza Italia sono sempre aperte, anzi, spalancate, e”, soprattutto, “guardiamo avanti”. “Avete visto – si è rivolto ai giornalisti nel Transatlantico alla Camera – che abbiamo un nuovo segretario nazionale dei giovani, mi pare che abbia una buona personalità, no? Sta facendo bene, va in televisione”, ha aggiunto Tajani riferendosi a Simone Leoni. Questo vuol dire che, secondo Tajani, “stiamo facendo crescere una classe dirigente. Io sono sempre per allargare e aprire le porte di Forza Italia quindi sono assolutamente d’accordo” con le parole di Pier Silvio Berlusconi. Sull’eventuale discesa in campo di Pier Silvio il vicepremier ha invece risposto con un “Magari! Se scende – ha spiegato – è un’ottima cosa, saremmo assolutamente contenti! Più quelli che scendono in campo sono di peso” e meglio è… “Poi lui col nome che porta…”. In ogni caso, ha aggiunto il titolare della Farnesina, “il fatto che la famiglia Berlusconi si interessi ai destini di Forza Italia significa che ci tengono, ci sostengono, devo dire sempre con grande garbo e discrezione”.

Tajani non fa una piega nemmeno su quanto detto sullo Ius Scholae da Pier Silvio, il quale aveva affermato di condividerne il principio ma di non ritenerlo una priorità. “Io – ha spiegato il vicepremier – la penso esattamente alla stessa maniera, l’ho sempre detto anche io. La priorità è la giustizia, la priorità è la sanità, è la manovra economica, quindi è perfettamente la stessa cosa”, tant’è che quando giorni fa ho detto che lo la riforma della cittadinanza non era una priorità avete scritto “Tajani fa marcia indietro. No, io ho sempre detto che non è una priorità però la posizione non cambia, io sono convinto di quello che dico, e sono pronto a spiegarlo a tutti coloro che non hanno letto il testo del disegno di legge di Forza Italia. Non c’è alcuna differenza nella sostanza” con quanto detto dall’amministratore delegato di Mfe-Mediaset.

Nel partito nessuno accoglie con sospetto l’intervento di Pier Silvio. In Transatlantico la deputata Rita Dalla Chiesa, per anni volto delle tv Mediaset, non lascia spazio a interpretazioni: “Della famiglia Berlusconi mi sono sempre fidata”, taglia corto. Ma di certo tra i parlamentari, dopo l’intervista del febbraio scorso di Marina Berlusconi al Foglio, che alla maggioranza dei commentatori era sembrato un manifesto politico e un “avviso” a Forza Italia, ora ci si chiede quando arriverà il prossimo “warning”.

"Roll! Fest", Bracciano diventa capitale italiana del gioco di ruolo

Roma, 9 lug. (askanews) – Bracciano si traforma nella capitale italiana del gioco di ruolo l’11, 12 e 13 luglio, con strade, piazze e giardini che diventano teatro di avventure epiche. È questa l’essenza di Roll!Fest – Bracciano International RPG Festival, evento unico in Italia dedicato al gioco di ruolo in tutte le sue forme, 104 eventi, oltre 100 espositori, 80 tavoli da gioco, 5 mostre, 12 anteprime ed esclusive, 75 ospiti: il più grande evento sul gioco di ruolo e il fantastico in Italia!

“Roll!Fest nasce con l’obiettivo di creare un’esperienza unica, trasformando Bracciano in un luogo di scoperta, immaginazione e condivisione – dichiarano gli organizzatori – vogliamo che ogni visitatore possa sentirsi parte di una grande storia, vivendo il GDR in un modo nuovo e coinvolgente”.

L’arrivo del festival è stato accolto con entusiasmo anche dal sindaco di Bracciano, comune alle porte di Roma che domina l’omonimo lago, Marco Crocicchi: “L’amministrazione comunale di Bracciano è lieta di ospitare Roll!Fest – Bracciano International RPG Festival”, ha commentato, definendo l’evento una straordinaria opportunità di incentivare l’attrattività del territorio.

Durante la tre giorni del festival, i visitatori potranno esplorare e vivere il gioco di ruolo attraverso sessioni di gioco di ruolo, LARP (Live Action Role-Playing), eventi cosplay, spettacoli, mostre e molto altro. Ogni angolo di Bracciano si trasformerà in un luogo di scoperta, dalle piazze dedicate agli editori e ai negozianti, ai giardini dove si svolgeranno giochi all’aperto, fino ai palchi per concerti e talk con ospiti speciali. Il festival si pone quindi come un main event nazionale che coinvolgerà tutto il centro storico della città: la manifestazione si svilupperà intorno al celebre Castello Orsini-Odescalchi, icona della storia tardo medievale europea, e offrirà numerose aree dove vivere il gioco di ruolo a 360 gradi: Piazza IV Novembre, la piazza principale della città, diventerà l’Arena Roll-It dove ci saranno ben 80 tavoli di giochi di ruolo (tra titoli famosi e anteprime esclusive) ad attendere curiosi ed appassionati, coadiuvati dalle tante associazioni e gilde di Master presenti: una delle più grandi sfide di questa prima edizione del festival, un luogo unico, dove su ogni sedia si potrà vivere un’avventura diversa. Piazza Mazzini sarà dedicata invece a uno dei padri del gioco di ruolo, Dave Arneson, e si trasformerà, appunto, nell’Area Arneson dove avrà sede anche il Gran Bazar. Qui gli appassionati potranno incontrare editori, distributori, creators e negozi e fare scorta dei giochi di ruolo del momento, accessori, dadi e molto altro ancora. Tra gli espositori presenti: Grumpy Bear, Narrattiva, Nessundove, Hollow Press, AvalonSword, Officina Meningi, Little Lab Design, Big Stain Games, Junkworld, Uno Naturale, Spirito Libero Edizioni, Tentacle e Need Games, oltre agli ospiti e ai giochi di MS Edizioni, Stratagemma, Mana Project e Nigredo.

Al centro delle due piazze, il Largo della Praterina diventerà la sede del Palco e dell’Area Food. Sul palco, oltre a numerose giocate di ruolo speciali con gli ospiti del festival, prenderà vita la musica tribale e mediavale delle Muse del Diavolo e dei Lumacorni e il liveset dei BMR Production. Sul palco si terrà anche una gara cosplay a premi: il Roll&Role Cosplay contest dedicata al gioco di ruolo e al fantasy. A presentarla ci sarà Gabriella Orefice, in arte Mogu Cosplay, architetto e set designer, artista poliedrica e cosplayer internazionale, mentre faranno parte della giuria Alessandro Roncatore e Gloria Aveta (Lunumbra) che ha prestato la sua arte per trasformarsi nella “madrina” del festival, GAL.

I Giardini di Via del Lago si trasformeranno nel Parco Excalibur, un vero e proprio villaggio dedicato al LARP, ai giochi dal vivo, al tiro con l’arco e ai combattimenti medievali.

L’Archivio storico Orsini, situato all’interno di un antico convento con accesso su Piazza Mazzini, si trasformerà invece nell’Area Talk e ospiterà nel chiostro un palco per oltre venti presentazioni e panel tematici sul gioco di ruolo.

Storia ed arte saranno invece i guardiani delle Aree dedicate alle 5 mostre che si terranno nelle locations esclusive dell’Ex Convento degli Agostiniani, della Chiesa della Misericordia e della Chiesa della Visitazione: da “Imago Arcana – Le Visioni di Fabio Porfidia”, illustratore del fantastico in ogni sua forma, che ha lavorato e pubblicato con editori di tutto il mondo (tra i tanti: Sperling&Kupfer, Panini, MS Edizioni), a “Visioni da altri mondi – Dal Witcher a Ania”, il mondo immaginato da Przemyslaw Truscinski, autore polacco, padre del design di Geralt di Rivia per il videogioco The Witcher; e ancora “Mano Sinistra: Dottrine occulte della Necrobriscola – Semi e simbologia diabolica della Dea Boia”, organizzata da Hollow Press; “S&S. Satira & Saga – Fotografie epiche e meme fantastici dall’universo LEGO di Lord of the Bricks”, vincitore di LEGO Master e creatore di mondi fantastici, con una pagina Instagram di oltre 350.000 followers. E la mostra personale dell’autore del manifesto di Roll!Fest 2025: “Lame, ruggine e sesso. L’arte di Gian Luca Maconi”, disegnatore dal tratto inconfondibile che ci ha regalato un’opera che sprigiona avventura e immaginazione. Maconi è una delle firme più prestigiose del fumetto italiano e internazionale, autore, di Elfi, Orfani, Il Delitto Pasolini, Electric Requiem e la più recente saga di Connie la Barbara.

Insuperabili e Lactalis: formazione per atleti con disabilit

Milano, 9 lug. (askanews) – Sport, inclusione e un percorso di formazione lavorativa dedicato agli atleti con disabilit. Si tratta di “Formazione in campo”, progetto presentato da Insuperabili, societ che promuove il calcio per persone con disabilit, insieme al Gruppo Lactalis, tra i principali esponenti del comparto agroalimentare in Italia, con l’obiettivo di offrire formazione nel settore delle vendite.

“L’essere qui oggi – ha detto Vittorio Fiore, direttore Comunicazione e Sostenibilit di Lactalis Italia – il frutto della collaborazione di tante persone che hanno lavorato insieme. Con Insuperabili abbiamo trovato un alleato incredibile, con il quale realizzare dei progetti in sinergia per contribuire a rendere meno dolorose alcune esperienze che caratterizzano un po’ la vita di tutti i giorni”.

“Quando si ha la fortuna di incrociare nella propria strada e nel proprio cammino un partner cos importante che riesce a cogliere questa esigenza – ha aggiunto Davide Leonardi, presidente di Insuperabili – allora che si cerca di valorizzare tutto quello che noi vogliamo comunicare”.

Il progetto stato presentato durante un evento tenutosi nella sede di Lactalis a Milano dove il Gruppo ha consegnato a Insuperabili il furgone “InsuperBus” che funger da negozio mobile nelle partite e nelle attivit dell’associazione in tutta Italia. Gli atleti potranno utilizzare il veicolo per esporre e vendere il loro merchandising al pubblico, grazie alle competenze acquisite nel percorso di formazione.

“Tutti i progetti che cercano in qualche modo di rispondere a delle esigenze piccole che poi possono diventare sempre pi grandi – ha detto Federica Picchi, sottosegretario con delega Sport e giovani di Regione Lombardia – sono da sostenere e da elogiare”.

La collaborazione di Lactalis con Insuperabili mira a promuovere l’inclusione sociale, la socializzazione e l’accesso al mondo del lavoro per individui con diverse forme di disabilit in tutto il Paese. L’iniziativa si inserisce all’interno del programma DISrACTIVE di Lactalis, finalizzato a sensibilizzare, educare e agire contro le condizioni di fragilit e disagio.

Triennale Milano conferma impegno per la ricostruzine in Ucraina

Milano, 9 lug. (askanews) – Triennale Milano ha confermato il suo ruolo attivo al fianco del governo italiano e l’impegno nel rafforzare la cooperazione internazionale a sostegno della ripresa e della ricostruzione dell’Ucraina. Oggi, mercoledì 9 luglio alle ore 19.00 a Palazzo Chigi, il presidente di Triennale Milano Stefano Boeri partecipa all’incontro tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro della cultura Alessandro Giuli, il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e il ministro della salute Orazio Schillaci con una delegazione Chiesa greco cattolica ucraina, guidata dal Patriarca Sviatoslav Shevchuk, per discutere della ricostruzione della dimensione spirituale e comunitaria dell’Ucraina. Oltre al Presidente Boeri, sono presenti la Presidente della Fondazione MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo Emanuela Bruni e il Presidente della Fondazione e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Tiziano Onesti, a testimonianza dell’approccio trasversale che l’Italia ha adottato per supportare la ricostruzione dell’Ucraina, che spazia dalla cooperazione sanitaria agli aspetti socioculturali, urbanistici e architettonici.

“In questi anni di aggressione, Triennale Milano non ha mai smesso di esercitare il suo ruolo di soggetto attivo di diplomazia culturale internazionale a fianco delle istituzioni e del popolo ucraino. Con particolare attenzione alla ricostruzione di Odessa, città di struggente bellezza, in parte fondata da italiani, da mesi colpita e bombardata nelle sue più preziose istituzioni culturali e religiose, come è accaduto per la grande Cattedrale della Trasfigurazione” ha dichiarato Boeri. L’incontro con la delegazione della Chiesa greco cattolica ucraina precede la Conferenza sulla Ripresa dell’Ucraina, in programma giovedì 10 e venerdì 11 luglio che si apre con l’intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La conferenza si inserisce nel quadro delle iniziative promosse dall’Italia per la ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione del Paese, in coordinamento con la comunità internazionale e in dialogo costante con tutte le componenti della società.

A rappresentare Triennale Milano alla Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina sarà Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana e città. L’evento riunisce leader politici, rappresentanti di organizzazioni e istituzioni finanziarie internazionali, autorità regionali e municipali, attori del settore privato, esponenti della società civile e della diaspora ucraina. La conferenza si concentra su quattro grandi aree tematiche: quella del settore privato, del capitale umano, la dimensione locale e regionale e quella delle riforme per l’adesione all’Unione europea.

L’impegno di Triennale a sostegno del popolo ucraino e il suo coinvolgimento nella riflessione sulla ricostruzione è emerso sin dall’inizio della guerra nel 2022, attraverso il Padiglione dell’Ucraina alla 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano Unknown Unknowns e il progetto Planeta Ukrain, una serie di incontri, riflessioni, dialoghi con artisti, intellettuali, scienziati ucraini e internazionali. Lo scambio e la collaborazione culturale con l’Ucraina sono proseguiti in maniera costante, come evidenziato dalla presenza del Padiglione ucraino anche alla 24esima Esposizione Internazionale Inequalities (fino al 9 novembre 2025).

Inoltre, Triennale Milano, insieme al MAXXI, è stata coinvolta dal Governo nella riflessione sulla ricostruzione dell’Ucraina sin dal settembre 2023, quando Boeri e l’allora presidente del MAXXI Giuli si sono recati a Odessa per una prima ricognizione sui siti da ricostruire dopo i bombardamenti russi – a partire dalla cattedrale della città – insieme a Davide La Cecilia, inviato del ministero degli Esteri per la ricostruzione in Ucraina, Pier Francesco Zazo, ambasciatore d’Italia a Kiev, Hennadyj Truchanov, sindaco di Odessa. Ulteriore sviluppo di questa progettualità è stato il Laboratorio sulla ricostruzione dell’Ucraina, promosso da Triennale Milano e MAXXI in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Cultura, che ha portato a una giornata di riflessioni e incontri in Triennale il 31 ottobre 2023.

Mattarella: sicurezza Ucraina è sicurezza Ue contro logica predominio

Roma, 9 lug. (askanews) – “Come ha affermato la dichiarazione del vertice Nato, la sicurezza ucraina si indentifica con la sicurezza europea, contro chi vorrebbe tornare a una concezione di predominio dei rapporti tra gli Stati, facendoci fare un salto all’indietro di quasi un secolo”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dell’incontro al Quirinale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aggiungendo che occorre rendere più difficile l’aggiramento delle sanzioni contro la Russia da parte delle imprese private.

Ucraina, Mattarella: auspico presto negoziati per ingresso in Ue

Roma, 9 lug. (askanews) – Nel corso dell’incontro al Quirinale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky Sergio Mattarella ha ribadito il sostegno all’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea: “Auspico che si aprano presto i negoziati”, ha detto il capo dello Stato ribadendo che nei confronti dell’Ucraina nutriamo amicizia sincera e convinta.

L’Italia è ferma nel sostegno al popolo ucraino. E, secondo Mattarella, l’intensificarsi dei crudeli bombardamenti russi contro la popolazione e le infrastrutture civili rafforzano la nostra determinazione di stare a fianco dell’Ucraina. Al contempo, cerchiamo ogni possibile spiraglio per concludere questa drammatica vicenda.

Sarah Jane Morris con Solis String Quartet fa rivivere il Club dei 27

Roma, 9 lug. (askanews) – Lunedì 14 luglio in prima a Roma, Sarah Jane Morris con i Solis String Quartet riscopre l’attualità di canzoni senza tempo di artisti leggendari tristemente noti come quelli del Club dei 27. Da Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Jean Michel Basquiat, Kurt Cobain, Amy Winehouse, figure mitiche e già entrate nella leggenda del pop, scomparsi tutti alla soglia dei ventisette anni, ma destinati alla fama eterna.

Lo hanno chiamato il “Club dei 27”, ma nessuno a quel circolo immaginario, tetro ed elitario ha mai scelto di iscriversi. Non ebbero niente o quasi in comune, i “soci” del club, tranne il fatto di essere tutti personaggi dannatamente affascinanti e di aver vissuto tutti, per scelta, decisamente sopra le righe. Resta la loro musica, per sempre, a celebrarne la memoria, e un carisma inaccessibile ai più.

Come un album tutto da ascoltare, questo concerto sfoglia pagine di storia, riscoprendo l’attualità e la forza di canzoni fuori dal tempo. “Forever young”, eternamente giovani, come chi le ha rese famose.

Sarah Jane Morris è una cantante con una gamma vocale sorprendente. La sua trentennale carriera, durante la quale si è guadagnata un fedele e affezionato pubblico internazionale, è stata di ampio respiro. Nel corso degli anni si è esibita con molti gruppi, dal rock al soul al blues africano, con orchestre classiche, un ensemble di cento violoncelli, con chitarre acustiche e big band jazz. La sua ricca voce di contralto la sua versatilità e la sua intelligenza emotiva – l’assoluta autenticità dei sentimenti che trasmette – la rendono un’interprete irresistibile di livello mondiale.

Il Solis String Quartet nasce dall’incontro magico in terra napoletana di 4 compositori e arrangiatori: Vincenzo Di Donna (Violino), Gerardo Morrone (Viola), Luigi De Maio (Violino) Antonio Di Francia (Cello). La loro proposta artistica è contraddistinta da una sapiente originalità in grado di mescolare jazz, world music, pop e musica contemporanea, una dote li ha portati a collaborare con nomi illustri della scena internazionale.

M.O., Netanyahu: "Buone probabilità" per il cessate il fuoco

Roma, 9 lug. (askanews) – Il presidente israeliano, Benjamin Netanyahu, ha affermato a Fox News che ci sono “buone probabilità” di raggiungere un prossimo cessate il fuoco di “60 giorni” a Gaza. Durante la tregua, ha proseguito Netanyahu, “metà degli ostaggi vivi e metà dei deceduti saranno restituiti a Israele dai mostri di Hamas”. “Credo che ci siano buone probabilità di raggiungere questo cessate il fuoco, così come di raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissato fin dall’inizio”, ha concluso il premier israeliano.

Calcio, Ancelotti condannato a un anno per frode fiscale a Madrid

Roma, 9 lug. (askanews) – Il tribunale di Madrid ha condannato Carlo Ancelotti a un anno di reclusione, con la condizionale, per non aver pagato le tasse sui ricavi derivanti dai diritti d’immagine quando era allenatore del Real Madrid nel 2014, mentre il neo Ct del Brasile è stato assolto da un’accusa simile per quanto riguarda l’anno fiscale 2015. Secondo la legge spagnola, raramente le condanne sotto i due anni per crimini non violenti e nei confronti di persone senza precedenti penali vengono scontate effettivamente in carcere. Ancelotti, come riposrta Sky è stato condannato anche a una multa di 386.361,93 euro in relazione alla frode contestata del 2014, e alla perdita della possibilità di ottenere aiuti o sussidi pubblici e del diritto di godere di benefici o incentivi fiscali o previdenziali per tre anni.

Zelensky: grato al Papa per il sostegno all’Ucraina

Roma, 9 lug. (askanews) – “Sono grato per l’incontro e per la conversazione molto significativa” con Papa Leone XIV, “apprezziamo tutto il supporto e ogni preghiera per la pace in Ucraina”: lo ha scritto il presidente ucraino Voldymyr Zelesnky sul suo profilo di X..

“La proposta di tenere incontri a livello di leader in Vaticano rimane aperta e pienamente fattibile, con l’obiettivo di fermare l’aggressione russa e raggiungere una pace stabile, duratura e autentica. Al momento, solo Mosca continua a respingere questa proposta, così come ha respinto tutte le altre iniziative di pace. Continueremo a rafforzare la solidarietà globale affinché la diplomazia possa ancora avere successo”, ha concluso. “Ho invitato il Papa in Ucraina” ha poi scritto il presidente ucraino sul suo profilo di X al termine del colloquio con Leone XIV.

Trump attacca Jerome Powell e intima: abbassa i tassi di interesse

New York, 09 lug. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump, mercoledì, ha attaccato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell con un post su Truth Social. Trump ha scritto a lettere maiuscole: “ABBASSA IL TASSO!!!” riferendosi al fatto che Powell ha scelto di mantenere i tassi di interesse alti poichè vuole valutare l’impatto che i dazi avranno sull’economia statunitense. Trump, nello stesso post, invece sostiene che “il nostro tasso di interesse Fed è di 3 punti troppo alto”.

La Fed ha continuato a mantenere i tassi nella fascia tra il 4,25 e il 4,50 per cento nonostante le insistenti richieste di Trump a Powell di abbassarli.

Al Gaeta Jazz Festival 2025 super ospiti Adi Oasis e Kassa Overall

Roma, 9 lug. (askanews) – Torna dall’11 al 13 luglio Gaeta Jazz Festival, un appuntamento ormai consolidato nel panorama nazionale dedicato al jazz contemporaneo e alle sue evoluzioni, tra nu soul, r’n’b, elettronica e sperimentazioni varie. Giunto alla sua XVII edizione, tre giornate di concerti e di set per un festival che unisce musica di qualità, paesaggi unici e valorizzazione del patrimonio storico-artistico del borgo medievale affacciato sul Golfo.

“Penso che l’edizione 2025 sia una delle più curiose, coraggiose e fluide della storia del festival: un percorso musicale che attraversa confini geografici e stilistici, restando fedele all’anima di Gaeta, sospesa tra terra e mare, tra tradizione e futuro”, afferma il direttore artistico Fabio Sasso per introdurre una line up “frutto di una ricerca meticolosa e appassionata, alla scoperta dei musicisti più audaci, visionari e capaci di sfidare le forme del presente”.

In programma otto concerti, di cui uno all’alba, e otto dj set all’ora dell’aperitivo o after show. Protagonisti di questa XVII edizione: Adi Oasis, Kassa Overall, Populous, Marco Castello, Bassolino in versione full live band, Emanuele Triglia, Alessandro Lanzoni, Archivio Futuro e Sinnerman.

Tutta italiana l’apertura del festival, venerdì 11 luglio, con i due concerti di Emanuele Triglia e, a seguire, Marco Castello, entrambi esponenti di spicco della nuova scena musicale italiana dal respiro internazionale. Classe 1992, il bassista e producer Emanuele Triglia vanta una carriera già decennale con collaborazioni con artisti come WrongOnYou, Coez, Serena Brancale e Joan Thiele, con cui ha vinto nel 2023 il David di Donatello nella categoria Miglior Canzone Originale per il brano Proiettili presente nella colonna sonora del film Ti mangio il cuore, protagonista Elodie (coautrice del brano insieme a Triglia e Thiele).

A seguire Marco Castello, fra i più apprezzati esponenti del nuovo cantautorato pop, all’attivo collaborazioni con Calibro 35, Nu Genea, Mace, Fulminacci e Erlend Oye & La Comitiva.

Fra gli highlights, sicuramente i due live degli ospiti internazionali che arrivano al festival dagli Stati Uniti ma con posizioni poetiche e politiche molto distanti dall’America Trumpiana: Adi Oasis e Kassa Overall, che si avvicenderanno sul palco sabato 12 luglio.

Artista e producer franco-caraibica di stanza negli States, Adi Oasis si muove agilmente nei territori del soul-funk e dell’r’n’b e ha collaborato con artisti come Lenny Kravitz, Gilles Peterson, Masego, Anderson Paak, Thundercat, Yasiin Bey e molti altri. Al Gaeta Jazz Festival 2025 presenta i brani del suo ultimo album Lotus Glow, caratterizzato dalla sua voce svettante, dal basso funky e dalla produzione retro-futurista ma anche da ospiti di rilievo come KIRBY, Leven Kali, Jamila Woods e Aaron Taylor. Un disco che è il più personale ma anche il più politico della sua carriera, che rievoca esperienze di vita, dalla crescita nelle case popolari di Parigi all’essere una donna nera immigrata in America: “il mio nuovo album è tematicamente impavido ma vulnerabile; e anche più politico, perché sono un’immigrata nera e queste sono le mie verità” ha dichiarato Adi Oasis.

Politico, senza dubbio, è anche l’approccio di Kassa Overall, artista dalla visione caleidoscopica e sovversiva, batterista (nominato ai Grammy), producer e MC che fonde la sperimentazione d’avanguardia con le tecniche hip-hop. Una batteria virtuosistica, tecniche di produzione meticolose e lirismo tagliente gli hanno consentito di affermarsi come innovatore ritmico e poeta visionario, usando la propria voce per affrontare le ingiustizie del sistema carcerario, dell’industria farmaceutica e del razzismo, tutto mentre combatteva anche con i pericoli della propria malattia mentale. Al festival arriva con una formazione di 5 elementi fra cui Tomoki Sanders, figlio del leggendario Pharoah Sanders.

Sempre sabato 12 luglio, prima dei live di Adi Oasis e Kassa Overall, la serata verrà aperta dalla performance di Archivio Futuro. “Rituale moderno” è il titolo dell’ultimo lavoro pubblicato dal collettivo composto dal dj/producer Lorenzo BITW (tra i protagonisti della scena clubbing), il batterista e polistrumentista Danilo Menna (già al fianco di artisti come Gemitaiz o Venerus) e l’eclettico sassofonista jazz Vittorio Gervasi.

Nella notte fra il 12 e 13 luglio invece Gaeta si trasformerà nell’isola di Lanzarote, grazie al dj set di sua maestà Populous, che alla selvaggia e misteriosa isola delle Canarie ha dedicato il suo ultimo album Isla Diferente: un disco di danze ipnotiche e beat tellurici, atmosfere ambient e ritmi latini, paesaggi lunari e bassi profondi.

Come da tradizione il 13 luglio si inizia prestissimo con il concerto all’alba, sulla terrazza di fronte al mare della Batteria La Favorita, in linea diretta con il sole che sorge sul Golfo di Gaeta. Ad esibirsi in piano solo sarà Alessandro Lanzoni, un artista che domina la scena jazzistica italiana di nuovissima generazione. Lanzoni renderà omaggio a un’icona come Bud Powell, esattamente come nel suo, ultimo album Bouncing with Bud, uscito nel 2024 a 100 anni dalla nascita del musicista che ha rivoluzionato il pianoforte jazz.

A riscaldare l’ambiente dell’ultima serata di Gaeta Jazz Festival 2025 ci penserà invece Sinnerman, progetto artistico romano che dal 2016 a oggi si è trasformato da duo a quintetto. Le loro live session sono un incendiario mix di nu jazz, afrobeat, cumbia, house e hip hop.

Più che incendiaria, a dir poco esplosiva, la grande chiusura del festival, affidata a Bassolino che salirà sul palco con la sua band di otto elementi per far risuonare in tutta Gaeta la sua particolare interpretazione gramsciana del neapolitan funk e dei brani dell’album Città Futura: un disco carico di groove, dal sound “losco, pulp, grottesco e romantico”, ideale colonna sonora di un film popolato da gangster, cartomanti e cantanti “di giacca”.

Completano il programma generale i dj set di Federico Zanghì (Vinile è Cultura) in apertura festival e di Edistant e Sounday Off come aftershow della prima giornata, venerdì 11 luglio. Poi, sempre sul fronte dj set: Giulio Pecci/ODD Clique, Edoardo Rosi e Les Inferno sabato 12 luglio mentre Gafas & Bigote mixeranno in apertura dell’ultima serata del festival, domenica 13 luglio.

Grande novità di questa edizione, il campeggio per tende (riservato ai possessori del biglietto giornaliero o dell’abbonamento) e allestito nello Stadio “Riciniello di Gaeta”, sul lungomare Marina di Serapo, con gli spalti vista mare a pochi passi dai palchi del festival.

Il Gaeta Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Armonia International Foundation of Arts, con la direzione artistica di Fabio Sasso e la consulenza di Raffaele Costantino. Il festival ha il sostegno della Regione Lazio, del Comune di Gaeta, di Proloco Gaeta ed è dedicato al suo ideatore Roberto Sasso.