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lunedì, 28 Luglio, 2025
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Stellantis: a Modena assemblaggio Maserati, a Mirafiori la 500 ibrida

Milano, 15 mag. (askanews) – Stellantis trasferirà la produzione, o meglio l’assemblaggio, di Maserati GranTurismo e GranCabrio anche elettriche (Folgore) da Torino a Modena, sito storico del brand. Si tratta del primo passaggio per costruire il Polo del lusso nella Motor Valley di cui saranno forniti maggiori dettagli nell’aggiornamento del Piano Italia che Jean-Philippe Imparato presenterà a breve al governo e al mercato a inizio giugno e che fornirà dettagli su Maserati in profonda crisi. “Riportare la GranTurismo e la GranCabrio a Modena è una decisione orgogliosa e strategica che unisce il nostro patrimonio industriale con le capacità del futuro”, ha detto il Ceo di Maserati, Santo Ficili. Negativa la reazione della Fiom, “spostare Maserati non risolve i problemi”, mentre secondo Fim-Uilm è una decisione che aiuterà Modena.

A Mirafiori resteranno la lastratura (scocche) e la verniciatura dei modelli Maserati, oltre all’assemblaggio delle batterie per le versioni elettriche Folgore. Ci lavoreranno circa un centinaio di addetti sui 700 oggi impiegati sulle linee del Tridente. Gli altri saranno impiegati nella produzione della 500 ibrida che inizierà a novembre, dei cambi Edct e C514 e nelle attività di Circular Economy. Secondo Stellantis consentirà di “dare stabilità occupazionale al comprensorio”. Secondo la Fiom se la nuova 500 ibrida raggiungerà il target di almeno 100 mila veicoli l’anno e considerando anche la produzione della 500 bev si tornerà a produrre su due turni. Nel primo trimestre a Mirafiori, secondo dati Fim-Cisl, la produzione è diminuita del 22% a 9.860 unità, di cui 70 Maserati. Lo scorso anno il calo della produzione è stato del 70% a 25.490 unità di cui 2.250 Maserati. A pesare la fine della produzione di Ghibli, Quattroporte e Levante.

A Modena, sito limitato come dimensioni, invece, si producono MC20, MC20 Cielo (cabrio), GT2 Stradale e i motori V6 Nettuno (gli altri motori arrivano da Termoli). Gli addetti alla produzione, oggi in cassa, sono circa 200. Per loro inizierà un periodo di formazione, soprattutto sull’elettrico, mentre i lavori di adeguamento del sito inizieranno fra agosto e settembre per esseri pronti a novembre per l’assemblaggio delle Maserati GT e GC. Al momento non sono previste nuove assunzioni e Stellantis non ha indicato l’ammontare dell’investimento. Nel primo trimestre a Modena i giorni di produzione sono stati 7 con 30 Maserati realizzate (-71,4%). Lo scorso anno la produzione è stata di 260 vetture (-79%). Alla fine del 2024 è stata annunciata la sospensione del piano di produzione della MC20 e MC20 Cielo Folgore elettriche, prevista nel primo trimestre. Anche la nuova Quattroporte in versione elettrica è stata rimandata dal 2025 al 2028. Da poco invece sono state inaugurate le Officine Fuoriserie per la personalizzazione di tutti i modelli inclusa la Grecale, la cui produzione resterà a Cassino insieme ad Alfa Romeo Giulia e Stelvio con cui condivide la piattaforma attuale (Giorgio) e probabilmente quella futura (Stla Large).

Maserati versa in una situazione di profonda crisi a causa di errori riconosciuti anche dal management Stellantis. Nel 2024 i ricavi sono stati pari a 1,04 miliardi di euro (-55%), le consegne a 11.300 unità (-57,5%). Il risultato operativo è risultato negativo per 260 milioni, rispetto ai 141 milioni del 2023 con un margine crollato dal 6% a 25%. In pratica su ogni 100 euro di ricavi Maserati ne perde 25. Il quadro è peggiorato ancora nel I trimestre: le consegne sono diminuite del -48% a 1.700 unità, mentre i ricavi si sono dimezzati a 157 milioni. A pesare anche lo stop all’export negli Stati Uniti deciso da Stellantis per tutta la produzione europea causa dazi, inclusa Maserati che genera il 40% dei ricavi negli Usa. A inizio aprile Stellantis ha incaricato McKinsey di fornire una consulenza strategica per Maserati e per Alfa Romeo.

Abodi agli studenti Luiss: “Nello sport servono competenze e visione”

Roma, 15 mag. (askanews) – “Avete fatto la scelta giusta!”. Lo ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi incontrando mercoled 14 maggio gli studenti e le studentesse del Master in Management dello Sport (realizzato da Luiss Business School in partnership con l’Associazione Sportiva Roma, Italiacamp e Corriere dello Sport). Chi meglio di Abodi, che stato presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B, consigliere di amministrazione del Coni Servizi Spa, nonch gi presidente dell’Istituto per il credito sportivo e culturale, pu spiegare agli aspiranti manager dello sport come gestire con successo l’industria sportiva?

” una vita affascinante, ricca di doni, iniziata proprio alla Luiss – ha spiegato Abodi prima dell’incontro, rivelando –

Beh intanto la passione che deve essere il primo fattore, le competenze, la multidisciplinariet, lo sport molto di pi dello sport, acquisire competenze che vanno dall’economia alle infrastrutture e poi un po’ di componente giuridica, la conoscenza del sistema sportivo nel suo complesso”, ha aggiunto.

Nell’incontro di oltre un’ora a Villa Blanc, moderato dal Presidente di Luiss Business School, Luigi Abete, Abodi ha sottolineato come lo sport avr sempre pi spazio in futuro perch sar “una necessit”.

“Ci che stiamo cercando di fare far comprendere che lo sport molto di pi di quello che si vede: organizzazione, metodo, pianificazione, investimenti, infrastrutture materiali e immateriali”, ha aggiunto il ministro.

Questi laureandi e neolaureati, che hanno poi posto le loro domande al ministro, stanno imparando a organizzare un evento sportivo, gestire un club o un’organizzazione sportiva, concludere accordi per sponsorizzazioni e merchandising. L’ispirazione per farlo viene anche da questi grandi personaggi del mondo sportivo:

“La testimonianza di Gianluigi Buffon stata molto importante sia per la sua carriera sportiva ma anche per come si sta muovendo ora come ora nel mondo dello sport”, ha raccontato Gloria Fiorini Aloisi, studentessa Master in Management dello Sport.

“Mi interesserebbe conoscere il presidente del Calcio Napoli Aurelio de Laurentiis, perch sono napoletano e perch uno di quelli che ha una gestione dell’impresa migliore”, ha affermato il collega Dario Mazzocco.

Intenso duetto tra Zucchero e Russell Crowe in "Just breathe"

Milano, 15 mag. (askanews) – Da oggi, giovedì 15 maggio, è online il videoclip di “Just breathe”, l’intenso duetto tra Zucchero “Sugar” Fornaciari e Russell Crowe sul celebre brano dei Pearl Jam.

Il video, diretto dallo stesso Russell Crowe, mostra suggestive scene immerse nella natura ma allo stesso tempo intime in un gioco di luci e atmosfere introspettive. Zucchero e Russell Crowe, in compagnia dei loro fedeli cani, sono protagonisti di un racconto visivo sospeso tra luce e ombra che vuole trasmettere pace e serenità, un profondo dialogo tra due amici sulla vita, come rimanda il brano stesso. La fotografia richiama le tonalità e le suggestioni della copertina dell’album “Discover II”, creando una continuità visiva tra disco e video.

La collaborazione, nata da un incontro avvenuto a Sydney durante lo scorso tour mondiale di Zucchero e poi consolidata nel tempo, è contenuta nella deluxe edition di “Discover II” (EMI / Universal Music Italia), il secondo progetto di cover in cui Zucchero rivisita alcune delle canzoni che ha amato di più nella sua vita, reinterpretandole con il suo tocco personale. L’album, disponibile in versione standard (digitale, CD e doppio LP) e in versione deluxe (digitale e box deluxe in tiratura limitata e numerata in triplo LP e CD), contiene i singoli “Amor Che Muovi Il Sole”, “Acquarello” e “Una Come Te”, oltre alle collaborazioni con Paul Young, Oma Jali, Jack Savoretti, Irene Fornaciari, Salmo e, appunto, Russel Crowe.

A settembre Zucchero torna sul palco che più di ogni altro lo ha celebrato nella sua carriera, quello dell’Arena di Verona! A grande richiesta si aggiunge l’ottava data nello storico Anfiteatro veronese: il 26 Settembre, il giorno dopo il suo 70° compleanno, per proseguire i festeggiamenti!

Zucchero continua a collezionare record su record all’Arena di Verona, consolidando un legame unico con uno dei palcoscenici più ambiti al mondo. Con oltre 600 mila spettatori arrivati da ogni angolo del pianeta per i suoi 54 show tenuti ad oggi nella prestigiosa cornice veneta, è stato il primo artista a esibirsi per 22 serate in un solo anno (da settembre 2016 a settembre 2017) e detiene il primato di artista con 14 concerti consecutivi (tra aprile e maggio 2022).

A settembre questo rapporto speciale si rafforza ulteriormente con nuove date imperdibili, in cui ogni serata sarà un viaggio nella musica, nell’anima e nella passione di un artista senza eguali.

Con lui sul palco, a suonare i suoi più grandi successi, la fedele super band composta da Polo Jones (Musical director, bass), Kat Dyson (guitars, bvs), Peter Vettese (hammond, piano and synth), Mario Schiliro’ (guitars), Adriano Molinari (drums), Nicola Peruch (keyboards), Monica Mz Carter (drums, percussions), James Thompson (horns, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (horns), Carlos Minoso (horns) e Oma Jali (backing vocals).

Inoltre, a giugno Zucchero attraverserà l’Italia con il tour “Overdose D’amore”, 6 nuove “sere d’estate” di pura energia e forti emozioni negli stadi italiani e al Circo Massimo di Roma. Con questi live Zucchero celebra la sua musica e il legame indissolubile con il pubblico, portando sul palco la sua musica senza tempo e la sua voce inconfondibile.

Tennis, Jasmine Paolini in finale a Roma

Roma, 15 mag. (askanews) – Una straordinaria Jasmine Paolini è in finale al Wta 1000 di Roma. L’azzurra ha battuto l’americana Peyton Stearns con il punteggio di 7-5, 6-1. Una partita divisa in due parti: nel primo set Paolini ha salvato due set point (uno sul 3-5 e uno sul 4-5) e conquistato il primo parziale 7-5 vincendo quattro game consecutivi. Nel secondo set, invece, non c’è stata partita: dominio da parte di Paolini, che ha chiuso con un netto 6-1. Con questa vittoria, Paolini conquista l’ottava finale Wta in carriera e diventa la terza azzurra in finale a Roma nell’Era Open dopo Raffaella Reggi (1985) e Sara Errani (2014). Nell’altra semifinale si affronteranno la cinese Zheng e la statunitense Gauff.

Formula1, Antonelli: "Imola, il mio GP di casa"

Roma, 15 mag. (askanews) – Per Kimi Antonelli il Gp di Imola è il Gp di casa. La sua prima volta in F1 sulla pista non lontana da dove è nato riserva emozioni speciali: “Il weekend a livello emotivo sarà notevole – le parole del 18enne della Mercedes – e dovrò gestire bene le energie, senza sprecarle in cose non utili. Sarà importante non trovarsi in ‘riserva’ ma ho al mio fianco persone che mi aiuteranno in questo. L’entusiasmo però potrà dare anche energia per fare bene. Vivo non lontano da qui, questa è la mia gara di casa e su una pista vecchia scuola è favoloso guidare. Sarà favoloso scendere in pista davanti a tanti fan, alla mia famiglie e ami miei amici. Io o Ferrari? Spero più bandiere per me, ma sarebbe strano. La Ferrari è qualcosa di davvero grande come seguito”. Ha avuto la possibilità anche di festeggiare la coppa Italia del Bologna”. “Bello festeggiare dopo la vittoria della Coppa Italia del Bologna. La città era impazzita, è stato divertente anche se non ho fatto tardi”. Poi si parla di F1: “Cosa ci manca per vincere? Non sono nelle condizioni per dirlo, la macchina però è stata costante e il team sta facendo un gran lavoro. Il gap da McLaren è tanto, a Miami si è avuta la conferma, ma stiamo lavorando sodo per migliorare e con gli aggiornamenti speriamo di fare passi avanti. Sono stati in fabbrica, c’è un grande entusiasmo”. E ancora: “A Miami nelle qualifiche è andata bene e ho avuto una bella iniezione di fiducia. La gara non è andata benissimo, ma non ho perso fiducia. Ora inizia la stagione in Europa e sono entusiasta. Se ho sognato il primo podio in casa? In famiglia siamo superstiziosi e non ne parliamo, pensiamo un passo alla volta. Ma quello è l’obiettivo e sarebbe fantastico. Io voglio vincere, ma bisogna anche essere realisti”. Ha ricevuto anche un biglietto di Lewis Hamilton: “Il biglietto che Hamilton mi ha scritto spiega che persona è al di là del pilota. Riceverlo da lui, uno dei migliori della storia, è fantastico. E lo uso anche come motivazione per andare in pista e fare del mio meglio, l’ho appeso alla parete della mia stanza”

A Roma l’aperitivo in terrazza con il St-Germain Riviera Club

Roma, 13 mag. (askanews) – Una terrazza per sorseggiare un aperitivo tra un match di tennis e l’altro. Il St-Germain Riviera Club all’interno del Foro Italico Fun Village degli Internazionali BNL d’Italia stato creato dall’azienda del liquore francese a base di fiori di sambuco, che si riconferma per il secondo anno Official Supplier degli Internazionali BNL d’Italia a Roma. Un modo per inaugurare la stagione degli aperitivi all’aperto in citt. Matilde Morucci, Brand Manager Italia di St-Germain, ha spiegato: “L’Italia la patria dell’aperitivo ed sicuramente un momento importantissimo. Le varie citt importanti, influenti, hanno diversi modi di vivere l’aperitivo, a Milano ad esempio un’istituzione ma un momento che corre veloce, invece Roma, anche proprio per la sua struttura della citt, bellezza del panorama, invita proprio a fermarsi e a godersi l’aperitivo, sorseggiando un drink, magari di fronte a un bel panorama”.

L’aperitivo un’esperienza che unisce estetica, convivialit e senso di appartenenza, trasversale tra le generazioni, e nel caso degli Internazionali di tennis si inserisce in un ambiente dinamico e cosmopolita. “Noi abbiamo osservato che comunque c’ una forte tendenza a godersi il momento dell’aperitivo soprattutto tra i pi giovani, la Gen Z, pi della met in Italia dichiara di voler godere di questo momento dell’aperitivo. E c’ una tendenza anche a bere pi cocktail, a scegliere pi cocktail rispetto al passato” ha affermato Morucci.

Durante gli Internazionali di tennis, oltre allo spazio all’interno del Foro Italico Fun Village degli Internazionali BNL d’Italia, St-Germain presente a Roma con un corner sulla Terrazza MAIO della Rinascente ma possibile gustare il cocktail anche in altre location suggestive della Capitale. “Roma la citt che forse pi cavalca questo trend, di prendere l’aperitivo con una bella vita in terrazze. C’ molto questo trend soprattutto con la bella stagione di godersi un aperitivo insieme, quindi appartenere a un gruppo, godendo di un bel panorama” ha concluso la Brand Manager Italia di St-Germain.

Ciclismo, Niente distacchi, varrà solo ordine d’arrivo

Roma, 15 mag. (askanews) – La sesta tappa del Giro d’Italia, partita da Potenza per giungere a Napoli è ripartita dopo la neutralizzazione a 60 km dal traguardo. In testa Paleni e van der hoorn con 50 secondi sul gruppo. Secondo le decisioni della giuria non varrà il traguardo intermedio e nemmeno saranno conteggiati i distacchi, i punti per la maglia ciclamino e gli abbuoni al traguardo. Varrà soltanto la vittoria di tappa e l’ordine di arrivo. La Red Bull Bora-Hansgrohe è stata la squadra più colpita dalla maxi-caduta, originata sfortunatamente da uno dei suoi uomini, Tratnik. Assieme a lui sono finiti per terra Dani Martinez, Aleotti e Hindley, che ha avuto la peggio ed è stato costretto al ritiro. Rimasti per fortuna in piedi Roglic e l’italiano Pellizzari. Oltre alla maglia rosa del 2022 Hindley hanno abbandonato la corsa anche Dion Smith dell’Intermarché-Wanty e Juri Hollman dell’Alpecin-Deceunink

La Nato chiede il 5% per la difesa, l’Italia rilancia con un "3 più 2″

Antalya, 15 mag. (askanews) – (di Corrado Accaputo) La maggior parte degli Alleati della Nato è pronta a raggiungere l’obiettivo iniziale di una spesa del 2% del Pil per la Difesa nel 2025 e molti Paesi hanno già confermato l’intenzione di andare “molto, molto oltre”. L’annuncio del segretario generale della Nato, Mark Rutte, giunge al termine della riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Alleanza ad Antalya, in Turchia. Anche l’Italia ha tagliato questo traguardo e lavora con gli alleati al piano, proposto da Rutte, per portare gli stanziamenti al 5%. Magari con una formulazione che possa prevedere il 3% del Prodotto interno lordo per la Difesa in senso stretto e il 2% per la sicurezza. Antonio Tajani ne ha discusso ieri e oggi nella città turca. Il tema, definito da Rutte “cruciale” ed “essenziale per la sicurezza” dei Paesi membri, è stato al centro dei colloqui presieduti da Hakan Fidan, e il maggiore impegno di molti alleati in questa direzione è stato salutato dal leader della Nato come un passo “nella giusta direzione”. L’aumento della spesa, ha sottolineato il leader dell’Alleanza, sarà “un tema chiave” del vertice dell’Aja dal 24 al 26 giugno.

Rutte ha chiesto da tempo ai membri della Nato di investire il 5% del Pil in spese per la Difesa. In una lettera inviata agli alleati, e condivisa dallo Spiegel, ha precisato inoltre che la ripartizione delle forniture militari dovrebbe essere per il 70% a carico dei Paesi europei e del Canada, per il 30% degli Stati Uniti. E’ evidente dunque che, allo stato attuale, pur apprezzando lo sforzo dei paesi membri, il segretario generale della Nato non può ritenersi soddisfatto. Rutte ritiene che il 2% non sia ancora “affatto sufficiente” e per questo continua a spingere per un ulteriore incremento. La sua proposta, in particolare, prevede un aumento al 3,5% della spesa per la Difesa in senso stretto e un 1,5% in spese per la sicurezza, i cui criteri però andranno negoziati.

Anche il governo italiano sarebbe favorevole a una discussione su questo punto. E il vicepremier Tajani, dopo aver confermato il raggiungimento dell’obiettivo del 2% da parte dell’Italia, in vista di eventuali nuovi investimenti, ha precisato di ritenere che sarebbe “più giusto” destinare un 3% alla Difesa e un 2% alla sicurezza: “sarebbe più equilibrato”, ha detto e potrebbe essere una base di “negoziazione”. “Io credo molto in un sistema di sicurezza più ampio”, ha sottolineato Tajani, spiegando comunque che per raggiungere l’obiettivo fissato dal segretario generale “ci vuole tempo”: “vedremo quali saranno i criteri, come saranno divisi, come sarà diviso questo 5%. Parteciperemo alla discussione e vedremo di continuare comunque a lavorare in questa direzione di una crescita degli investimenti per la sicurezza”, ha commentato.

Il ministro ha comunque ricordato che “il presidente del Consiglio annuncerà ufficialmente il raggiungimento dell’obiettivo” del 2% al vertice dell’Aja dal 24 al 26 giugno. L’Italia ha “già consegnato la lettera alla Nato” che illustra cosa è stato fatto, come si sta procedendo da un punto di vista tecnico e come è stato “raggiunto il 2%”. “Siamo disponibili a lavorare anche per incrementare le spese per la sicurezza”, ha assicurato Tajani, confermando l’intenzione dell’Italia di “fare la sua parte”. Secondo il ministro, “non si tratta di essere né guerrafondai né signori delle armi”, “la sicurezza è qualcosa di molto più ampio” e riguarda “anche infrastrutture cibernetiche, infrastrutture portuali, aeroportuali, ferroviarie, autostradali”. A questo proposito, Tajani ha citato, tra l’altro, la difesa delle frontiere, la difesa dagli attacchi cibernetici, la possibilità per gli ospedali di curare e accogliere popolazioni civili in caso di attacco NBC, la presenza territoriale delle forze dell’ordine, l’attività della Guardia di Finanza per il tracciamento di beni e denari di provenienza illecita. Durante la ministeriale, e nella riunione del Quint (Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia), che ha chiuso la giornata, si è anche parlato di Ucraina. I ministri hanno riscontrato una “sostanziale unità”, anche sul tema della guerra in Ucraina. A questo proposito Tajani ha confermato la posizione italiana: difesa del diritto internazionale, necessità di una pace giusta, sostegno agli sforzi americani per un cessare il fuoco che possa poi portare a un vero accordo per la fine delle ostilità. Il ministro ritiene “fondamentale il coordinamento tra Europa e Stati Uniti per quanto riguarda le sanzioni” alla Russia. Durante il vertice con gli omologhi Marco Rubio, David Lammy, Jean-Noël Barrot e Johann Wadephul, Tajani ha detto “chiaramente” che, sulle sanzioni a Mosca, Europa e Stati Uniti devono avere “lo stesso obiettivo”. Per il ministro, “un coordinamento” tra gli alleati è “fondamentale”: “questa è la via da seguire, perché se vogliamo raggiungere l’obiettivo di convincere Putin a ritirare le truppe, dobbiamo coordinare la nostra azione”, ha detto.

Tajani non è rimasto sorpreso dall’assenza di Vladimir Putin ai colloqui di Istanbul. “La Russia non può e non vuole accelerare i tempi” per mettere fine alla guerra in Ucraina “perché deve riconvertire un esercito di un milione di persone che guadagna il doppio di quanto guadagna un operaio russo e tutta l’industria è orientata alla produzione militare”, ha spiegato. “Putin avrebbe delle ripercussioni sociali non indifferenti”. Di tutto questo il titolare della Farnesina discuterà ancora con il segretario di Stato americano Marco Rubio in un incontro bilaterale a Roma, che dovrebbe avere luogo sabato sera o, al più tardi, domenica prossima, dopo la messa di intronizzazione di Leone XIV.

Tv, le Winx sbarcano in Giappone all’Expo di Osaka

Roma, 15 mag. (askanews) – Le Winx arrivano all’Expo di Osaka. La serie animata made in Italy Winx Club, prodotta da Rainbow e nata dall’estro di Iginio Straffi, incontrerà per la prima volta il pubblico giapponese con un evento dedicato all’animazione come ponte tra culture.

Il Gruppo Rainbow, nato dallo studio di produzione omonimo fondato nel 1995 da Straffi e pioniere dell’animazione italiana nel mondo, porterà per la prima volta in Giappone l’eccellenza creativa made in Marche che è riuscita a conquistare milioni di spettatori. A 30 anni dalla fondazione, è oggi il principale studio europeo di animazione, con un portfolio distribuito in oltre 150 paesi. Il suo successo più celebre è Winx Club, saga fantasy animata incentrata su sei fate adolescenti alle prese con amicizie, sfide e avventure magiche, in un universo che mescola stile, avventura e messaggi positivi.

Dal 2004, le Winx sono vere e proprie ambasciatrici globali dell’animazione made in Italy e in occasione della settimana dedicata alla Regione Marche “Ars: Genio e Capacità Made in Marche”, il 2 giugno Rainbow presenterà a Osaka un evento che coinvolgerà il pubblico trasportandolo tra passato, presente e futuro. Alle ore 14, presso l’Auditorium di Palazzo Italia, Iginio Straffi guiderà il pubblico in un talk che ripercorrerà la storia dello studio e il fenomeno globale del Winx Club, svelando curiosità e visioni creative che hanno reso questo brand un cult per milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo.

Seguirà la cerimonia di premiazione dei vincitori del contest artistico internazionale dedicato a studenti di università italiane e giapponesi specializzate in fumetto e design, che sono stati chiamati a reinterpretare le Winx con il proprio stile, integrando elementi visivi della cultura giapponese – dal Kawaii al tratto Manga. Un progetto che desidera celebrare la cultura italiana e giapponese tramite un processo di ibridazione tra visione artistica e linguaggi visivi contemporanei. Le due illustrazioni vincitrici, una per ogni Paese, saranno premiate da Straffi: il vincitore giapponese volerà in Italia per visitare i Rainbow Studios e partecipare al Rimini Comics, mentre quello italiano sarà ospite in Giappone con visita all’Osamu Tezuka Manga Museum.

Ci sarà inoltre la presentazione del primo “Winx Cosplay Club” giapponese e l’approfondimento sulla community globale di cosplay Winx, guidata da Daniela Aiko. Il Winx Cosplay Club è la community ufficiale mondiale che unisce tutti i cosplayer della saga con contest, raduni e attività nei più importanti festival della cultura pop.

A concludere l’evento, saranno svelate le prime immagini in anteprima esclusiva della nuova stagione reboot di Winx Club, in arrivo su Netflix da ottobre 2025 in tutto il mondo, incluso il Giappone. Una nuova serie che riparte dalle origini della saga per regalare avventure inedite ai fan affezionati e a una nuova generazione.

TeamSystem, successo per “Scenario delle Professioni 2025”

Capire la trasformazione profonda vissuta dalle professioni, analizzarne gli aspetti innovativi e valutare gli impatti della trasformazione digitale su di esse. Con questi obiettivi andata in scena l’edizione 2025 di “Scenario delle Professioni: oggi e domani”, il forum organizzato da TeamSystem in collaborazione con Euroconference e The European House – Ambrosetti. Giunto alla quarta edizione, il meeting si snodato attraverso un doppio appuntamento ibrido: una prima giornata in streaming e una sessione dal vivo nella suggestiva cornice di Villa Erba a Cernobbio. Nella nuova edizione stata confermata la volont di ampliare l’accessibilit e offrire contenuti mirati e di qualit, pensati per i professionisti in cerca di strumenti aggiornati e concreti.

A margine dell’evento, Giuseppe Busacca, General Manager BU Professional Solutions di TeamSystem e AD di Euroconference, ha dato la sua visione sulla centralit del ruolo dei professionisti per la digitalizzazione del paese:

“I professionisti si trovano da un lato a dover dare pi velocemente, in modo pi completo e pi ampio una risposta alle esigenze dei loro clienti, ma d’altra parte a trovare nella tecnologia uno strumento sempre pi importante per abilitare questo tipo di risposte”.

Nella giornata di mercoled 14 maggio, a Villa Erba sono poi intervenuti diversi professionisti di primo piano, che hanno guidato i confronti. Fra di loro c’ stato anche Federico Leproux, CEO di TeamSystem, che ha sottolineato anche l’importanza del ruolo avuto nei nuovi sviluppi lavorativi dell’Intelligenza Artificiale:

“Il ruolo della digitalizzazione ormai da tempo pensiamo quello di trasformare le professioni in particolare, il modo di lavorare ma in particolare quello delle professioni, visto che di questo stiamo parlando, fornendo gli strumenti che amplificano l’impatto, quindi che sono degli amplificatori. Non cambieranno e non elimineranno il ruolo delle professioni, lo amplificheranno nel male. Chi bravo avr modo di essere ancora pi efficace e efficiente, invece chi mancher di competenze sia funzionali sia tecnologiche rischia di rimanere indietro”.

Attraverso questo meeting, divenuto ormai un appuntamento fisso per il settore, TeamSystem ha affrontato i megatrend internazionali con un’agenda ricca di spunti. Obiettivo della due giorni stato quello di fornire chiavi di lettura e strumenti operativi per affrontare il cambiamento. In chiusura dei lavori, poi, si tenuta anche la premiazione “Best in Class 2025”, promossa da Euroconference e TeamSystem con Forbes, dove sono state celebrate le eccellenze tra i Commercialisti e i Consulenti del Lavoro. A commentare, infine, i lavori stato anche Marco Cuchel, Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti.

“C’ un’esperienza importante nel mondo della digitalizzazione, nel mondo dell’informatizzazione e della digitalizzazione. Riteniamo che questo know-how deve essere messo a disposizione di tutti i colleghi, di tutti i professionisti per avere l’opportunit di ottimizzare quelli che sono gli adempimenti nei propri studi, le operazioni, le attivit professionali nei propri studi”

“Scenario delle Professioni: oggi e domani” si , dunque, rivelato un prezioso punto di incontro fra evoluzione tecnologica ed esperienza professionale, per costruire una versione solida del domani.

In collaborazione con Teamsystem

Ciclismo, Maxicaduta, tappa neutralizzata

Roma, 15 mag. (askanews) – Una frazione apparentemente tranquilla, la sesta tappa che porta i corridori da Matera a Napoli, è stata sconvolta da una maxi-caduta in gruppo a circa 70 km dal traguardo a causa della pioggia. Van den Bossche e Hindley (il primo che scivola) sono rimasti a terra, la caduta è stata provocata dall’asfalto scivoloso nell’attraversamento di un centro abitato. Anche Pedersen ha perso tempo, rallentato dalla caduta. Hindley è stato soccorso in ambulanza ed è costretto al ritiro. Anche Van den Bossche non ce la fa. Viene chiamata una seconda ambulanza, che viene issata su una barella e portato via. Anche per lui il Giro finisce qui. Magnier, pure lui a terra, riparte. I corridori stanno diminuendo la pressione delle gomme, ma è possibile che di fatto la corsa vera e propria riparta solo per la volata, dunque negli ultimi chilometri.

Azione Amnesty per Gaza: “Stop a genocidio. Governo prenda posizione”

Roma, 15 mag. (askanews) – Cartelli e striscioni con su scritto “Stop al genocidio a Gaza”, “Europa e Italia complici”, con le foto di Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, e ancora “Basta armare Israele”, e “Cessate il fuoco ora”; sono stati innalzati a Roma davanti alla Farnesina, nel flashmob organizzato da Amnesty International a cui hanno preso parte altre associazioni, cittadini, rappresentanti di Ong (ActionAid, Anpi, AOI, Arci, Articolo21, AssopacePalestina, Cospe, Cred, Defence for Children International Italia, Donne in nero, Greenpeace Italia, Sbilanciamoci, Terres des Hommes).

Un drappo rosso srotolato sotto una carrozzina con un finto neonato, a simboleggiare la scia di sangue a Gaza, le vittime innocenti e la richiesta di fermarsi; un’azione fatta il 15 maggio, giorno in cui ricorre la Nabka, “la Catastrofe”, termine con cui i palestinesi ricordano l’esodo a cui furono costrette migliaia di famiglie nel 1948 a seguito della guerra arabo-israeliana e della nascita dello Stato di Israele. Riccardo Noury portavoce di Amnesty International Italia:

“Siamo qui davanti alla Farnesina per chiedere all’Italia di prendere una posizione, perch un giorno possibile che una sentenza stabilir che l’Italia stata complice di genocidio e politicamente il governo ne risponder al Parlamento, ma da un punto di vista morale, la mancanza d’azione dell’Italia rappresenta un’accettazione del genocidio in corso nella Striscia di Gaza”. Anna Meli presidente della Ong Cospe: “Sono troppo timide le parole del governo, servono atti concreti, serve il riconoscimento della Corte penale internazionale e delle sue sentenze e serve fermare subito gli accordi per il commercio delle armi”.

Presente anche Alfio Nicotra, della Carovana solidale in partenza con 60 persone da Roma verso Rafah con 18 parlamentari, rappresentanti di Ong, giornalisti e giuristi: “Per sottolineare che al di fuori della Striscia ci sono centinaia di camion pieni di aiuti alimentari che stanno andando a male perch dal 2 marzo Israele ha deciso che non deve passare uno spillo. Si muore di fame e di sete, questo proibito dal diritto internazionale e noi andiamo a ricordare a Israele e ai nostri governi che non possono continuare a voltarsi dall’altra parte”.

In partenza, anche Luisa Morgantini, di Assopace Palestina, tornata da poco dalla Cisgiordania: “Tenteremo di entrare a Gaza, non ci riusciremo ma vogliamo far sentire la nostra voce ai palestinesi che vivono l’incubo del genocidio a Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania, dove ho visto il campo profughi di Jenin totalmente svuotato, chiuso con i cecchini che sparano, dobbiamo fermare e disarmare Israele”. Al flashmob anche l’attrice Laura Morante: “Mi sembrava doveroso esserci, io penso che chi non si schiera in questo momento in modo deciso e categorico sar giudicato dalla storia”.

Zelensky invierà una delegazione a Istanbul (ma non andrà personalmente)

Roma, 15 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky invierà la delegazione di Kiev ai colloqui di pace a Istanbul con la Russia, ma non ci si recherà lui direttamente. Lo segnala l’agenzia di stampa France Presse, citando funzionari ucraini.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel corso di una conferenza stampa ad Ankara, ha dichiarato che l`Ucraina invierà una delegazione ai colloqui di Istanbul guidata dal suo ministro della Difesa, ma ha sottolineato che, dal punto di vista ucraino, la Russia “non è
seria” riguardo ai negoziati di pace.

Ha aggiunto che il mandato della delegazione ucraina è di discutere un cessate il fuoco.

Se Vladimir Putin è pronto a “procedere verso proposte di pace”, allora deve essere disponibile a un “incontro senza condizioni”. “Penso che il leader del Cremlino debba dimostrare la propria leadership. Se è pronto a procedere verso le proposte di pace, deve incontrarci, senza alcuna condizione”, ha detto Zelensky rispondendo a domande sull’assenza di Putin ai colloqui di pace di Istanbul.

“Noi siamo ad Ankara, siamo appena arrivati, e poi invieremo una delegazione a Istanbul. Lui non c`è, a Istanbul non c`è. Non possiamo andare in giro per il mondo a cercare una persona. Mi sembra che tutti dovrebbero aiutarci affinché le forze della giustizia prevalgano e questa guerra finisca con un qualche accordo”, ha continuato il leader ucraino.

Zelensky ha confermato l’invio della delegazione di Kiev a Istanbul, “in modo che nessuno possa dire che sia colpa dell’Ucraina un fallimento di questa o quell’altra proposta”.
Per quel che riguarda gli Stati Uniti, ha detto ancora Zelensky, ritengo che attualmente “sia loro sia la Turchia provino ostilità verso la Russia”. Il presidente ucraino ha quindi ha accusato la Russia di mancanza di rispetto nei confronti del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il presidente Usa Donald Trump. “Il segretario di Stato Rubio – ha detto ancora Zelensky è qui. Chi sono le parti in guerra? Russia e Ucraina. Rubio c`è. Il ministro degli Esteri turco c`è. Il ministro degli Esteri ucraino c`è. Dov`è il rappresentante responsabile della Federazione Russa? Questo non riguarda solo l`Ucraina, ma tutti. Prima di tutto, riguarda la Turchia. Perché qui si tengono gli incontri”.

Lega, nominati i nuovi vice di Salvini: Vannacci e Sardone

Milano, 15 mag. (askanews) – Come annunciato, il Consiglio federale della Lega ha nominato i nuovi vice segretari del partito, portati a 4 dall’ultimo congresso: sono gli eurodeputati Roberto Vannacci – che al congresso di Firenze ha preso la tessera del partito – e Silvia Sardone. Riconfermati due dei tre uscenti: il veneto Alberto Stefani e il laziale Claudio Durigon.

Non riconfermato invece il lombardo Andrea Crippa, che lascia il posto appunto a Sardone: i vice devono infatti venire da Regioni diverse.

Schlein: dl Albania propaganda su pelle migranti e tasche italiani

Roma, 15 mag. (askanews) – Il dl Albania è solo “propaganda” fatta sulla “pelle dei migranti” e sulle “tasche degli italiani”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein conversando con i giornalisti alla Camera. “Hanno fallito e stanno cercando di coprire un fallimento, accanendosi sulle persone e sulle tasche degli italiani”.

La segretaria Pd ha affermato che “questo governo sta truffando gli italiani”. L’operazione dei centri in Albania, ricorda, “l’avevano venduta come un modello innovativo per evitare che le persone arrivassero in Italia per poter chiedere l’asilo. Quando abbiamo segnalato che questo violava il diritto costituzionale e il diritto europeo ci hanno sostanzialmente riso in faccia”. Invece “il modello è immediatamente fallito”, perché già “le prime deportazioni di persone in Albania non sono state convalidate”.

Quindi, “per coprire il proprio fallimento Giorgia Meloni ha fatto anche – con il voto di oggi – un ‘cambio di destinazione d’uso’ di questi centri: non ospiteranno più persone a cui impediscono di arrivare in Italia, questi centri ospiteranno persone che erano già detenute in Italia”.

Ma, ha concluso Schlein: “Se li rimpatriano così in fretta come dice Giorgia Meloni non si capisce perché spendere tutti ‘sti soldi degli italiani per portarli in Albania e poi riportarli indietro e rimpatriali di nuovo dall’Italia. Allora potevano rimpatriarli da dove li hanno presi!”.

Annunciati a Torino i vincitori del premio "Nati per Leggere"

Roma, 15 mag. (askanews) – Gli autori Lucie Brunellière, Kim Crumrine, Lea Goldberg, Rutu Modan e Heena Baek, la Rete dei presidi Nati per Leggere Campania, la Mediateca Mira Cancelli del Comune di Cepagatti (PE) e la pediatra Lucia Tubaldi sono i vincitori della sedicesima edizione del Premio nazionale Nati per Leggere, riconoscimento che sostiene i migliori libri, progetti di promozione alla lettura per i più piccoli e le più efficaci attività dei pediatri nel diffondere la lettura in famiglia. I vincitori sono stati premiati oggi alle 14.15 al Salone Internazionale del Libro di Torino, durante una cerimonia condotta da Eros Miari.

Sono stati scelti da una giuria presieduta da Franco Fornaroli e formata da pedagogisti, bibliotecari, educatori, pediatri, giornalisti: per quasi un anno la Vice-Presidente Katia Rossi e i giurati Elena Corniglia, Carla De Santis, Marco Debernardi, Annalia Galardini, Daniela Iacobello, Federica Mantellassi, Anna Paola Peddis, Anna Riva, Viviana Urban hanno messo a disposizione le loro competenze e lavorato con dedizione a un’edizione vivace e qualitativamente alta.

Per la sezione Nascere con i libri (6-18 mesi) è stato eletto miglior libro Buonanotte pancino (Terre di mezzo, 2024) di Lucie Brunellière, con la seguente motivazione: “Per essere un oggetto che affranca gli adulti alla quotidianità della lettura ad alta voce con un’azione che coniuga leggerezza, uso e godibilità”. Per la sezione Nascere con i libri (18-36 mesi) è stato eletto vincitore Il piccolo fienile rosso (Minibombo, 2024) di Kim Crumrine, “Per lasciare spazio all’immaginazione nel rapporto tra illustrazione e testo, favorendo efficacemente la relazione bambino/adulto attraverso il confronto e il dialogo, con domande e possibili risposte”.

Per la sezione Nascere con i libri (3-6 anni) ottiene il massimo riconoscimento Uri Kaduri (Edizioni Vànvere, 2024) di Lea Goldberg e Rutu Modan, con la seguente motivazione: “Per testimoniare che l’età dell’infanzia merita attenzione sempre, tra competenze che affiorano e abilità che si concretizzano, mano a mano, nell’esperienza individuale e collettiva”. La fata dell’acqua (Terre di mezzo, 2024) di Heena Baek si aggiudica la vittoria nella sezione Crescere con i libri, avendo ottenuto il maggior numero di voti da una giuria di lettori composta da bambini e bambine sul tema: “Con il mio corpo posso, faccio… sono! Il corpo negli albi illustrati per bambine e bambini”.

È stata una vittoria, anche quest’anno, portare avanti un’iniziativa per condividere libri e storie in tantissime scuole e biblioteche, da sud a nord del Paese; il traguardo, bellissimo, della XVI edizione, è di aver coinvolto 24.803 piccoli.

Il risultato è il frutto dello sforzo comune di Coordinamento Nati per Leggere della Città di Torino, Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana di Torino (SBAM), Biblioteche del Sistema di Ivrea e Canavese, Coordinamento Nati per Leggere Ovest Ticino, Sistema Bibliotecario Urbano di Monza, BrianzaBiblioteche, Sistema Bibliotecario del Verbano- Cusio-Ossola (VCO), Sistema Bibliotecario del Territorio Lecchese, Sistema Bibliotecario di Città Metropolitana di Genova insieme alle reti provinciali NpL di Savona e della Spezia, Biblioteche di Roma, Scuole dell’infanzia dell’Abruzzo, Rete Nati per Leggere Lazio, Rete dei Presidi Nati per Leggere della Campania, Biblioteche coordinate della Sezione AIB Campania, Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS), Scuole dell’infanzia della Svizzera Italiana coordinate da Fondazione Svizzera, Bibliomedia e ISMR – Istituto svizzero Media e Ragazzi, che insieme hanno scelto i libri finalisti e coinvolto biblioteche, scuole, presidi in tutta Italia.

Per la sezione Reti di libri – Progetto esordiente ottiene il massimo riconoscimento la Mediateca Mira Cancelli del Comune di Cepagatti (PE) con il progetto Volontarie in cammino, con la seguente motivazione: “Per l’instancabile lavoro svolto dal gruppo delle volontarie e per i risultati raggiunti nel giro di pochi anni; per la capacità di aver coinvolto fin da subito la comunità di Cepagatti; per aver fidelizzato le famiglie alla lettura, comprese quelle NAI, creando “una storia condivisa di opportunità e relazione”; per la diffusione del programma sul territorio con il coinvolgimento di altri Comuni; per il dialogo intrapreso con i decisori politici, con i presidi sanitari e recentemente con l’Università sulla promozione della lettura in famiglia”.

Per la sezione Reti di libri – Progetto consolidato conquista il riconoscimento il progetto Rete dei presidi Nati per Leggere Campania con la seguente motivazione: “Per la sua particolare storia, fatta di volontà, perseveranza, determinazione e grande passione, diffondendo il programma NpL e il diritto alle storie di bambine e bambini in un contesto difficile, dove le istituzioni sono spesso latitanti; per la capacità di diffusione capillare dell’attività dei presidi che ha saputo creare una comunità di volontarie e volontari sulla necessità di favorire la lettura ad alta voce in famiglia, favorendo una cittadinanza attiva sui territori; per portare il programma in ogni luogo della regione con punti di lettura “vagabondi” nell’intenzione di raggiungere tutte le bambine e tutti i bambini e le loro famiglie.” La sezione Pasquale Causa (pediatra che promuove presso le famiglie la pratica della lettura ad alta voce) elegge vincitrice la dottoressa Anna Maria Davoli (Emilia-Romagna), “Per l’impegno ultra trentennale che le ha consentito di raggiungere un elevato numero di bambine e bambini; per la completezza del suo intervento come medico, come referente, prima regionale e, poi ,provinciale del Programma, come formatrice e relatrice in occasione di eventi; per l’impegno nella creazione di una solida rete territoriale e di una sinergia tra figure afferenti ad ambiti diversi, per la capacità di aver saputo creare un solido legame con la rete delle biblioteche della sua città, con la quale collabora tuttora come volontaria”.

Il Premio Nazionale Nati per Leggere istituito dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Città di Torino, la Fondazione Circolo dei lettori, il Salone Internazionale del Libro, le Biblioteche civiche Torinesi, il Coordinamento nazionale Nati per Leggere (formato da Associazione Culturale Pediatri, Associazione Italiana Biblioteche, Centro per la Salute del Bambino Onlus) e la rivista LiBeR, promuove la lettura condivisa con bambini in età prescolare all’interno della famiglia, degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle biblioteche. Il Premio è realizzato sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura e della Sezione italiana

Ucraina, Trump: nessun progresso finché non ci vedremo con Putin

Roma, 15 mag. (askanews) – “Non succederà nulla” nel processo di pace ucraino fino a che Donald Trump e Vladimir Putin “non si riuniranno faccia a faccia: lo ha dichiarato lo stesso Presidente degli Stati Uniti a bordo dell’Air Force One.

“Non sono deluso… Guardate, non succederà nulla finché io e Putin non ci incontreremo. E ovviamente non sarebbe andato [a Istanbul], o meglio sarebbe andato se avesse pensato che ci sarei stato anch’io. E non credo che succederà nulla… finché io e lui non ci incontreremo”, ha concluso.

Euro digitale, Cipollone: spero legge Ue pronta per inzio 2025

Roma, 15 mag. (askanews) – Il quadro normativo necessario perché la Bce possa decidere se creare un euro digitale potrebbe non essere pronto prima dell’inizio del prossimo anno. I governi dell’Unione europea potrebbero raggiungere un accordo sulla questione prima della pausa estiva. I lavori al Parlamento Ue “sono un po’ più indietro”, perché ci sono state le elezioni, e in questo caso un eventuale accordo potrebbe essere raggiunto per l’autunno. È il quadro della situazione illustrato da Piero Cipollone, il componente del comitato esecutivo della Bce responsabile di sistemi di pagamento e del progetto sull’euro digitale, durante un dibattito organizzato a Parigi dalla Banca di Francia.

“L’idea iniziale era che il processo avrebbe potuto essere un po’ più veloce. Ma non è una questione facile, stiamo facendo qualcosa di importante e dobbiamo assicurare di raggiungere una decisione solida. Spero di avere tutto pronto a livello legislativo per l’inizio del prossimo anno”, ha detto.

Inizialmente il consiglio direttivo della Bce puntava ad avere la normativa necessaria approntata per ottobre, in modo da poter decidere se procedere alla fase finale del progetto, per l’emissione dell’euro digitale, che richiederebbe altri due o tre anni di lavoro.

Cipollone ha ripercorso le varie argomentazioni secondo le quali, a detta della Bce, l’euro digitale è necessario in questa fase per adattare la moneta della Banca centrale alle nuove tecnologie. Tra queste ha citato il rischio che le banche perdano la capacità di effettuare una valutazione sull’affidabilità creditizia dei clienti.

“Quando paghiamo con una carta di pagamenti straniera, le banche europee perdono le commissioni. Quando paghiamo con un meccanismo digitale, come Apple Pay o PayPal, le banche Ue perdono le commissioni ma anche i dati”, ha rilevato. (fonte immagine: Banque de France).

Dl Albania, ok aula Camera con 126 sì. Testo passa in Senato

Roma, 15 mag. (askanews) – Via libera da parte dell’aula della Camera al dl Albania, con 126 voti a favore, 80 voti contrari e un astenuto, dopo la fiducia incassata ieri dal governo. Il provvedimento modifica il protocollo con l’Albania, firmato tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama ormai un anno e mezzo fa.

La possibilità di essere destinati ai Centri in Albania viene estesa agli stranieri, già in Italia, colpiti da provvedimenti di trattenimento (non solo quindi per extracomunitari richiedenti asilo intercettati in acque internazionali).

Il testo passa ora all’esame del Senato.

Mattarella ai nuovi Alfieri: voi esempio di vita normale e positiva

Roma, 15 mag. (askanews) – Maddalena, Giada, Michele, Tommaso e gli altri 25 nuovi Alfieri della Repubblica sono esempi di come si interpreta “la vita con normalità” e “in modo positivo”. Lo ha sottolineato il presidente della Republlica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i giovani che, nel 2024, si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà.

“Questo è un giorno di festa, spero lo sia anche per voi. Credo che tutte voi e tutti voi, quando avete avuto la notizia di essere stati designati Alfieri, siate rimasti sorpresi, qualcuno incredulo. Questo conferma la bontà delle scelte fatte”, ha detto il capo dello Stato prima della consegna degli attestati d’onore.

“La vostra reazione dimostra che considerate normale ciò che avete fatto. Ma impersonate la normalità in maniera positiva. Come voi in Italia tanti altri ragazze e ragazzi lo fanno. Voi ne siete espressione, si tratta di interpretare la vita in maniera positiva, per superare le difficoltà proprie e aiutare gli altri, per spendersi per chi è in difficoltà e impegnarsi nel bene comune”, ha proseguito Mattarella.

“C’è un vecchio detto secondo il quale le cattive notizie corrono più veloci di quelle buone. In parte è vero, Aldo Moro scriveva 50 anni fa che ‘il bene non fa notizia’. Questo è vero. Ma stamani vorremmo, come abbiamo fatto altre volte, evitare che ci si rassegni a questa supremazia delle cattive notizie, sottolineando quale che sia la loro velocità, che quelle positive sono più solide, perché irrobustiscono e consentono alla società di progredire. Questa è la forza è la grande dimostrazione del senso della vita positiva che i comportamenti premiati esprimono”, ha aggiunto.

“I tempi cambiano e cambiano anche gli strumenti che la scienza pone a nostra disposizione, quindi cambiano anche le modalità di vita, di comunicazione, di utilizzo degli stessi strumenti. Molti di voi hanno utilizzato questi nuovi strumenti o hanno fatto un uso nuovo di strumenti che esistevano già o perseguito delle forme espressive nuove per stringere rapporti di solidarietà generosamente aperti agli altri. Strumenti nuovi, esigenze ambientali da tutelare, esigenze sociali da affrontare per risolvere problemi comuni. Questo dimostra che accanto alle sempre perenni e presenti tradizionali forme di generosità, di solidarietà, ci sono strumenti nuovi che sono veicolo per gli stessi valori di vita che avete perseguito”, ha sottolineato Mattarella.

“In quello che avete fatto e che tanti fanno c’è una visione diversa, un’alternativa della vita positiva. Quello che avete fatto con i vostri comportamenti” pone una alternativa “a quell’altra versione” di “chi pensa che la vita sociale si esaurisca nell’affermare il proprio interesse, sovente anche calpestando le esigenze altrui” perchè “riduce la vita umana a una somma di solitudini che si scontrano tra di loro e questo rende arida la società e le persone”, ha ammonito Mattarella.

Governo, Salvini: nessuno scontro politico su dl infrastrutture

Roma, 15 mag. (askanews) – Sul decreto infrastrutture che avrebbe dovuto approdare in Consiglio dei ministri ieri “non c’è nessun tipo di problema”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, parlando a margine di un convegno al Senato.

“Ho letto – ha aggiunto – ricostruzioni surreali, ci stiamo lavorando stamattina in ufficio. Sono temi complessi: porti, ponti, Olimpiadi, concessioni, assicurazioni. Arriviamo a inizio di settimana, non c’è nessun confronto o scontro politico, sono questioni tecniche che i tecnici stanno affrontando”.

Caccia russo in spazio Nato, Rutte: ci coordiniamo con Estonia

Milano, 15 mag. (askanews) – “La Nato e l’Estonia sono in stretto contatto per l’incidente nel mar Baltico e si stanno coordinando in modo rigoroso per garantire che sappiamo cosa sta succedendo”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte da Antalya dopo la violazione da parte di un caccia russo del territorio Nato. “Siamo attivi in questa regione collettivamente, anche come Nato, con l’Estonia e le altre nazioni sul Mar Baltico, per assicurarci di mantenere sicura questa parte del territorio Nato” ha aggiunto.

Peraltro venerdì 16 maggio 2025, il vicesegretario generale della NATO, Radmila Shekerinska, visiterà Tallinn, Estonia. La signora Shekerinska parteciperà alla conferenza Lennart Meri, visiterà il NATO DIANA Regional Hub e l’esercitazione militare “Hedgehog”;incontrerà anche il Presidente, Alar Karis, il Ministro degli Affari Esteri, Margus Tsahkna, e il Ministro della Difesa, Hanno Pevkur.

Apre 37esimo Salone del libro di Torino: parole leggere e preziose

Torino, 15 mag. (askanews) – Si è aperta a Torino la 37esima edizione del Salone Internazionale del Libro, ospitata come da tradizione al Lingotto Fiere da giovedì 15 a lunedì 19 maggio, sempre sotto la direzione di Annalena Benini. Il tema dell’edizione 2025 è “Le parole tra noi leggere” e, nell’intento degli organizzatori, vuole evocare la possibilità costante dell’incontro: il tentativo ostinato e allegro di entrare in contatto con il “noi”, usando le parole per conoscere, raccontare, scambiare idee, offrendo uno spazio di dialogo sull’arte e la letteratura ma anche su tutto quello che succede, che riguarda il mondo e quindi ci riguarda. Questo Salone intende rinnovare e omaggia le parole e la particolare materia di cui sono fatte: leggera, precisa, preziosa.

Si aprono al pubblico gli spazi in cui da anni si articola il Salone del Libro: i padiglioni 1, 2, 3 e Oval di Lingotto Fiere, e si consolida lo spazio del padiglione 4, una struttura temporanea, ideata e progettata dal 2024 come uno spazio dedicato alla formazione, alla sperimentazione e allo scambio tra generazioni, pensata per dare maggiore visibilità alla programmazione del Bookstock, che, con i suoi laboratori, le sale e la grande Arena, si rivolge non solo al pubblico dei più giovani ma a tutti i visitatori del Salone. Quest’anno sarà inoltre presente un nuovo spazio, il Publishers Centre, un’area lounge interamente dedicata agli operatori professionali dove per la prima volta saranno organizzate sessioni di speed date tra gruppi di editori e librai e tra gruppi di editori e influencer.

“Il Salone è un esempio di cultura popolare – ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli presente all’inaugurazione del Salone – ma è anche un momento di riflessione sullo stato di salute e il ruolo della cultura in Italia. Le parole rappresentano il nostro modo di abitare il mondo e sono ciò che rende viva ogni comunità. Adriano Olivetti ha cercato un sogno lucido: l’armonia. E allo stesso modo il Piano Olivetti per la lettura vuole fare la stessa cosa e vuole coinvolgere tutti i soggetti, pubblici e privati, che hanno idee da condividere”.

“Vi auguro e ci auguro – ha detto la direttrice del Salone, Annalena Benini – nuove e vecchie parole leggere, che ci facciano volare”.

Oltre a una nuova sala stampa esterna di 100 mq si aggiungono il Centro Congressi e, per il terzo anno consecutivo, la Pista 500 by Pinacoteca Agnelli, oggi trasformata da FIAT in giardino pensile. Le sale che accoglieranno oltre 2.000 eventi saranno 51, e per il primo anno l’Auditorium del Centro Congressi Lingotto, sarà aperto al pubblico dal giovedì al lunedì, così da avere a disposizione dei visitatori circa 18.000 posti a sedere in più per assistere alla programmazione. Inoltre in questa edizione del 2025 nasce Romance Pop-up: uno spazio destinato all’attività di meet&greet con le più importanti firme del genere romance. Gli incontri si svolgeranno sabato 17 maggio negli spazi dell’UCI Cinema Torino Lingotto, permettendo di aggiungere ulteriori 11 spazi destinati a questa attività, che in tale giornata offrirà al pubblico 147.000 mq di eventi.

Il manifesto è realizzato dall’illustratrice e animatrice Benedetta Fasson, e racconta un momento di intimità, due figure che si abbracciano in un’atmosfera calda e raccolta. Trasmettono il valore universale della connessione e della condivisione. In un’ambientazione semplice e accogliente, un salotto che fa casa, si crea uno scenario raccolto e familiare, dove le parole scorrono. A volte profonde, a volte leggere, e si intrecciano nei dettagli: sono lì, nel tessuto della poltrona, in una citazione del libro di Lalla Romano, Le parole tra noi leggere. Attraverso una storia, un disegno, una parola, creiamo luoghi per raggiungere e mantenere la leggerezza, li arrediamo per somigliarci, accogliere chi vogliamo, trovare un legame. Il Salone del Libro invita lettrici e lettori a tornare ad abitare questo spazio insieme alla comunità del libro. Fino a venerdì 16 maggio è aperto anche il Rights Centre con le giornate dedicate alla compravendita di diritti editoriali e audiovisivi. Il Centro Congressi Lingotto ospiterà oltre 500 professionisti dell’editoria da tutto il mondo. Delle 414 candidature per la fellowship sostenuta dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – sono 61 i fellows che parteciperanno alle attività promosse dal Rights Centre.

In occasione dell’edizione 2025, il Salone del Libro accoglierà come regione ospite la Campania e come paese ospite i Paesi Bassi, presenti con uno stand al padiglione Oval, dove cureranno nei giorni dell’evento una programmazione dedicata.

Canale 5, I Viaggi del Cuore alla scoperta di Catania

Roma, 15 mag. – Sabato 17 maggio 2025 alle 9:30 su Canale 5 I Viaggi del Cuore con Don Davide Banzato ci condurr in Sicilia, regione protagonista di ben quattro puntate speciali. La prima far tappa a Catania, per una puntata promossa dalla Fondazione Federico II, impegnata in progetti che promuovono la cultura, la legalit e l’inclusione sociale. La puntata avr uno sguardo particolare alla devozione verso Sant’Agata e alla bellezza del territorio, con l’imponente Etna a fare da cornice.

Un racconto che intreccia con delicatezza fede e cultura, portando lo spettatore a vivere uno degli eventi religiosi pi partecipati al mondo: la festa di Sant’Agata, patrona di Catania, celebrata ogni anno dal 3 al 6 febbraio. Seguiremo da vicino le solenni processioni, la suggestiva Messa dell’Aurora e i momenti pi iconici come la salita di San Giuliano, attraverso le voci dei devoti, del S.Em. Cardinale Matteo Zuppi e dell’Arcivescovo Metropolita di Catania S.Ec. Mons Luigi Renna. Don Davide ci accompagna nel cuore della festa, tra il suono delle preghiere e lo scricchiolio del fercolo che avanza lentamente tra la folla, portando la reliquia della Santa. Le candelore, le antiche macchine votive, e i devoti col sacco bianco che percorrono a piedi le strade della citt, raccontano una fede popolare viva e travolgente. Entra in scena anche l’intimit delle case catanesi, dove le famiglie si riuniscono per salutare il passaggio della Santa, testimoniando un legame profondo e identitario.

Ma I Viaggi del Cuore non solo spiritualit. Siamo anche nel territorio dell’Etna, il vulcano attivo pi alto d’Europa, dichiarato Patrimonio dell’Umanit dall’UNESCO, che domina la costa orientale della Sicilia e incarna la forza della natura e la storia di questa terra.

A Patern, uno dei comuni ai piedi del vulcano, incontriamo Gaetano Galvagno, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II, per scoprire la devozione a Sant’Agata e visitare il Castello Normanno, simbolo della storia medievale siciliana.

Don Davide ci guida anche tra i tesori artistici e culturali di Catania, dal barocco riconosciuto dall’Unesco al maestoso Teatro Bellini, per poi soffermarsi in Piazza Duomo di fronte al celebre Elefantino di Catania, detto “U Liotru”, simbolo della citt e segno di protezione contro le eruzioni del vulcano. Un inizio ricco di novit, dopo due importanti riconoscimenti ricevuti recentemente. Il 21 giugno 2024, il programma ha ottenuto il Premio Moige, consegnato a Roma nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati. In seguito, il 15 marzo 2025, stato assegnato il premio giornalistico “Premio Buone Notizie – Edizione speciale In Giubileo”.

La XIX edizione del programma partir dall’Italia, ma continuer a spaziare anche all’estero, ogni sabato mattina alle 9.30 su Canale 5, andranno in onda le nuove puntate de I Viaggi del Cuore, visibili anche sul canale internazionale Mediaset Italia. Come sempre, la trasmissione ospiter anche alcuni tra gli autori pi significativi del panorama editoriale italiano, in collaborazione con Edizioni San Paolo. In ogni viaggio ci sar il supporto di Famiglia Cristiana per approfondimenti di attualit e per uno spazio sulle ultime uscite editoriali. E non mancher la presenza di Missioni don Bosco, che racconter la difficile situazione della Nigeria, aiutandoci ad avere uno sguardo sul Mondo.

I Viaggi del Cuore un format tv ideato e prodotto da Elio Angelo Bonsignore per Me Production insieme alla produttrice per Mediaset R.T.I. Consuelo Bonifati. Conduttore Don Davide Banzato (nel ruolo anche di coautore); autrice Martina Polimeni; registi Alberto Magnani e Andrea Pecci. Nella sua durata di 40 minuti si propone di raggiungere tutti credenti e non, grazie ad un taglio culturale ed investendo mezzi consistenti per una qualit di immagini di alto livello. Gode del patrocinio della Santa Sede con il Dicastero per l’Evangelizzazione.

La Consulta: il divieto del terzo mandato è un principio fondamentale

Roma, 15 mag. (askanews) – Il divieto del terzo mandato consecutivo per i presidenti di giunta regionale è un principio fondamentale che vincola i legislatori regionali, a far data dall’adozione delle prime leggi in materia elettorale successive alla sua entrata in vigore. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza numero 64, depositata oggi e che prende in considerazione la legge della Regione Campania sul tema.

Con questa sentenza, spiega un comunicato della Consulta, “è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1 della legge della Regione Campania numero 16 del 2024, per violazione dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione, in relazione al parametro interposto di cui all’articolo 2, comma 1, lettera f, della legge numero 165 del 2004, recante il cosiddetto divieto del terzo mandato consecutivo del Presidente della Giunta regionale eletto a suffragio universale e diretto”.

La Corte costituzionale ha quindi affermato “che tale divieto è per le Regioni a statuto ordinario un principio fondamentale della materia elettorale ai sensi dell’articolo 122, primo comma, della Costituzione. Esso costituisce l’espressione di una scelta discrezionale del legislatore volta a bilanciare contrapposti principi e a fungere da ‘temperamento di sistema’ rispetto all’elezione diretta del vertice monocratico, cui fa da ‘ponderato contraltare'”.

Flashmob di Amnesty davanti a Farnesina: “Stop al genocidio a Gaza”

Roma, 15 mag. (askanews) – Una carrozzina da cui si srotola un lungo panno rosso, a simboleggiare la lunga scia di sangue lasciata dalle vittime innocenti della guerra a Gaza, poi una mano che si alza per dire “basta”, davanti allo striscione “Stop al genocidio”. DI fronte alla Farnesina a Roma si volto il flashmob organizzato da Amnesty International nel Giorno della Nakba (“la Catastrofe”), in memoria dello sfollamento forzato di oltre 800.000 palestinesi avvenuto nel 1948 con la creazione dello stato di Israele.

“Oggi la maggior parte della popolazione della Striscia di Gaza composta da discendenti di chi sopravvisse alla Nakba, costretti da decenni a vivere in esilio, senza il diritto al ritorno e soggetti a continue violenze e trasferimenti forzati”, scrive Amnesty spiegando le ragioni della manifestazione.

“I recenti annunci di Israele di intensificare le operazioni militari e occupare la Striscia di Gaza stanno ulteriormente aggravando questa ingiustizia storica. Chiediamo giustizia, dignit e lo stop al genocidio nella Striscia di Gaza”.

Fra gli striscioni mostrati dagli attivisti si legge “Stop arming Israel (Basta armare Israele)”, “Fermate le armi”.

Alla protesta hanno partecipato ActionAid, Anpi, AOI, Arci, Articolo21, AssopacePalestina, Cospe, Cred, Defence for Children International Italia, Donne in nero, Greenpeace Italia, Sbilanciamoci, Terres des Hommes.

Colloqui a Istanbul, Zelensky: da Mosca finta delegazione. La replica: clown

Roma, 15 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha messo in dubbio la serietà delle intenzioni di Mosca in vista dei colloqui di pace previsti a Istanbul, criticando duramente il livello della delegazione russa, definita “finta”. A stretto giro è arrivata la risposta russa, con la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, che ha definito Zelensky un “clown” e un “fallito”.

“Non conosciamo ancora ufficialmente il livello della delegazione russa, ma da quello che vediamo, sembra qualcosa di finto”, ha dichiarato Zelensky ai giornalisti appena atterrato ad Ankara per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “Tutti sappiamo chi prende davvero le decisioni in Russia”, ha aggiunto, sottolineando che la parte ucraina impegnata in Turchia è di massimo livello, inclusi lui stesso e il ministro degli Esteri Andrii Sybiha.

La delegazione russa, secondo quanto comunicato dal Cremlino, è guidata da Vladimir Medinsky, consigliere del presidente Vladimir Putin e già capo negoziatore nei colloqui del 2022. Medinsky è affiancato dal vice ministro degli Esteri Mikhail Galuzin, dal capo della Direzione principale dello Stato maggiore russo Igor Kostyukov e dal vice ministro della Difesa Alexander Fomin.

Le parole di Zelensky hanno provocato una violenta reazione da parte russa. “Chi usa la parola “finto”? Un clown? Un fallito? Una persona con una formazione sconosciuta, che parla di uomini con titoli accademici, meriti e comprovata professionalità? E osa definirli “finti”? Ma chi crede di essere?”, ha dichiarato Maria Zakharova in un briefing con la stampa.

TikTok nel mirino della Ue: manca archivio su annunci pubblicità

Roma, 15 mag. (askanews) – La Commissione europea ha inviato una comunicazione a TikTok avvertendola che secondo un suo esame preliminare viola gli obblighi previsti dalle nuove normative sui servizi digitali in merito alla pubblicazione di una di un archivio sugli annunci pubblicitari. Con un comunicato, l’esecutivo comunitario spiega che questo archivio serve “per ricercatori e società civile per individuare truffe, campagne di minacce ibride, operazioni di informazione coordinate e pubblicità false, anche nell’ambito delle elezioni”.

Secondo Bruxelles, il social network non fornisce le informazioni richieste sul contenuto degli annunci, sugli utenti destinatari e su chi ha pagato le inserzioni.

Ora TikTok potrà esaminare il fascicolo della Commissione e rispondere ai rilievi preliminari. Bruxelles precisa che questa procedura può comportare “una multa fino al 6% del fatturato mondiale” e che può imporre ulteriori sanzioni per costringere la società cinese a conformarsi alle sue regole.

Stablecoin, Cipollone (Bce): Ue prima a normare e poi resta indietro

Roma, 15 mag. (askanews) – E’ deludente che anche sulle Stablecoin, per l’ennesima volta, l’Unione europea arrivi prima a emanare regole, ma poi si ritrovi indietro rispetto ad altri sulle concrete iniziative di mercato. È lo sfogo di Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce, dove è responsabile dei sistemi di pagamento, durante una tavola rotonda organizzata a Parigi.

Quasi un “lapsus freudiano”, considerando che da mesi le autorità della Unione europea martellano con allarmismi sui rischi che deriverebbero dalle stablecoin.

Ma su questo “le preoccupazioni sulle Stablecoin non denominate in euro sono dovute al fatto che non vogliamo sostituzione di valuta. Non siamo preoccupati di per sé dalle Stablecoin – ha chiarito Cipollone – siamo preoccupati sul se alcune Stablecoin sostituissero soluzioni europee, perché perderemo la sovranità anche nell’ambito all’ingrosso” sui pagamenti.

Cipollone ha anche insinuato che le Stablecoin in dollari, combinate con l’eventuale accesso agli strumenti della Federal Reserve diventino una forma “ibrida” di valuta digitale della banca centrale (Cbdc). “C’è una possibilità che gli Usa consentiranno alle Stablecoin di depositare fondi dei clienti alla Fed, che sarebbe un dollaro digitale ibrido”, ha sostenuto.

Al momento però, è la Bce che sta procedendo con un progetto per la creazione di una valuta digitale, l’euro digitale appunto. Negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha drasticamente vietato alla Fed e alle altre agenzie federali di lavorare alla creazione di valute digitali di banca centrale, vietandone l’uso sul territorio Usa ritenendole un pericolo per i consumatori.

Washington punta piuttosto sullo sviluppo di Criptoasset e Stablecoin, che sono di natura privata. E si stanno moltiplicando le iniziative in questo ambito, ma quasi esclusivamente negli Usa.

Qui lo sfogo di Cipollone. “Sono un po’ deluso del fatto che, ancora una volta, abbiamo avuto la legislazione per primi e siamo di nuovo indietro, rispetto a altri, sulle iniziative” concrete.

Papa: i giovani sono sfidati da modelli relazionali individualisti

Città del Vaticano, 15 mag. (askanews) – Il mondo giovanile, e quello dell’educazione oggi ha degli “ostacoli” evidenti da affrontare. Lo ha ricordato oggi Papa Leone incontrando in udienza in Vaticano i membri della congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane che hanno nel loro carisma proprio quello dell’educazione.

“Pensiamo all’isolamento – ha detto Papa Prevost – che provocano dilaganti modelli relazionali sempre più improntati a superficialità, individualismo e instabilità affettiva; alla diffusione di schemi di pensiero indeboliti dal relativismo; al prevalere di ritmi e stili di vita in cui non c’è abbastanza posto per l’ascolto, la riflessione e il dialogo, a scuola, in famiglia, a volte tra gli stessi coetanei, con la solitudine che ne deriva”, ha concluso.

Meloni: America’s Cup per prima volta in Italia,sarà ad altezza sfida

Roma, 15 mag. (askanews) – “Sono orgogliosa di annunciare che l’America’s Cup si disputerà, per la prima volta nella storia, in Italia”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Sarà Napoli la città che ospiterà nel 2027 la trentottesima edizione del torneo velico più famoso e prestigioso al mondo, un evento globale che coinvolge milioni di appassionati e rappresenta una sintesi unica tra tradizione, innovazione tecnologica, eccellenza ingegneristica e spirito competitivo – aggiunge la premier -. Ringrazio il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, Sport e Salute e tutti coloro che hanno lavorato, con passione e determinazione, per raggiungere questo grande risultato”.

“La scelta del capoluogo partenopeo contribuirà a rafforzare il rinnovato protagonismo del Sud – sottolinea -, che in questi anni ha saputo riscoprire il suo dinamismo e il suo orgoglio, registrando una crescita del PIL e dell’occupazione superiore alla media nazionale” e “l’organizzazione dell’America’s Cup a Napoli consentirà, inoltre, di accelerare l’imponente piano di riqualificazione e rigenerazione avviato dal Governo per trasformare l’area di Bagnoli in un moderno polo turistico, balneare e commerciale”.

“La scelta dell’Italia è una scelta che ci inorgoglisce, perché è un riconoscimento all’identità stessa della nostra Nazione. Senza il mare, infatti, noi non saremmo ciò che siamo. Il mare è storia, identità, cultura ma anche un pezzo insostituibile del nostro sistema produttivo ed economico, grazie alla posizione di leadership che ricopriamo nella nautica, nella cantieristica, nell’industria armatoriale, nella crocieristica e in tanti altri ambiti connessi alla blue economy. Non vediamo l’ora di accogliere l’America’s Cup. L’Italia sarà all’altezza di questa sfida, e dimostrerà ancora una volta al mondo di cosa è capace”, conclude Meloni.

Vela, la Coppa America si disputerà a Napoli nel 2027

Roma, 15 mag. (askanews) – “Sono orgogliosa di annunciare che l`America`s Cup si disputerà, per la prima volta nella storia, in Italia”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Sarà Napoli la città che ospiterà nel 2027 la trentottesima edizione del torneo velico più famoso e prestigioso al mondo, un evento globale che coinvolge milioni di appassionati e rappresenta una sintesi unica tra tradizione, innovazione tecnologica, eccellenza ingegneristica e spirito competitivo – aggiunge la premier -. Ringrazio il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Ministro dell`Economia Giancarlo Giorgetti, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, Sport e Salute e tutti coloro che hanno lavorato, con passione e determinazione, per raggiungere questo grande risultato”.

“La scelta del capoluogo partenopeo contribuirà a rafforzare il rinnovato protagonismo del Sud – sottolinea -, che in questi anni ha saputo riscoprire il suo dinamismo e il suo orgoglio, registrando una crescita del PIL e dell`occupazione superiore alla media nazionale” e “l`organizzazione dell`America`s Cup a Napoli consentirà, inoltre, di accelerare l`imponente piano di riqualificazione e rigenerazione avviato dal Governo per trasformare l`area di Bagnoli in un moderno polo turistico, balneare e commerciale”.

“La scelta dell`Italia è una scelta che ci inorgoglisce, perché è un riconoscimento all`identità stessa della nostra Nazione. Senza il mare, infatti, noi non saremmo ciò che siamo. Il mare è storia, identità, cultura ma anche un pezzo insostituibile del nostro sistema produttivo ed economico, grazie alla posizione di leadership che ricopriamo nella nautica, nella cantieristica, nell`industria armatoriale, nella crocieristica e in tanti altri ambiti connessi alla blue economy. Non vediamo l’ora di accogliere l`America`s Cup. L’Italia sarà all’altezza di questa sfida, e dimostrerà ancora una volta al mondo di cosa è capace”, conclude Meloni.

Dunque la 38a America’s Cup Louis Vuitton si svolgerà a Napoli nel 2027. Team New Zealand ha scelto la località italiana per la prossima edizione della più antica competizione sportiva internazionale ancora esistente. La lotta per la “vecchia brocca” si svolgerà sotto l’attento sguardo del Vesuvio con le gare che si svolgeranno nelle acque tra Castel dell’Ovo e Posillipo. Dopo l’annuncio del team neozelandese che non avrebbe difeso il trofeo nel proprio Paese – cosa già successa anche nell’ultima edizione disputata a Barcellona nel 2024 -, la candidatura di Napoli ha vinto la concorrenza di altre realtà come Cagliari e Atene. L’importante investimento è un’opportunità strategica per Napoli perché permetterebbe di accelerare il programma di riqualificazione ambientale dell’area urbana di Bagnoli dove dovrebbero sorgere le basi dei team.

Almeno 74 uccisi in raid israeliani su Gaza

Roma, 15 mag. (askanews) – È salito ad almeno 74 il numero dei morti nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza effettuati nella scorsa notte: è quanto riporta la rete satellitare araba Al Jazeera citando fonti sanitarie palestinesi. Il bilancio precedente era di almeno 43 morti; i bombardamenti hanno colpito Gaza City, Deir al Balah e Rafah, mentre almeno 57 persone sono morte nei raid effettuati su un quartiere residenziale di Khan Younis. Secondo i dati diffusi dal Ministero della sanità del Territorio costiero dal 18 marzo ad oggi il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza è di 2.700 morti e 7.800 feriti.

Stellantis, produzione Maserati GT e GC passa da Mirafiori a Modena

Milano, 15 mag. (askanews) – Maserati GranTurismo e GranCabrio saranno realizzate a Modena, mentre a Mirafiori aumenterà la produzione grazie all’arrivo della Fiat 500 Ibrida con inizio produzione indicata a novembre. Lo rende noto Stellantis.

Le Maserati GranTurismo e GranCabrio verranno prodotte, entro la fine del 2025, nello storico stabilimento di viale Ciro Menotti, cuore pulsante della Casa del Tridente ed eccellenza nella Motor Valley.

Parallelamente allo spostamento dell’attuale produzione di GranTurismo e GranCabrio, partirà a Torino la produzione della nuova 500 Ibrida, che garantirà continuità operativa alle Carrozzerie di Mirafiori e le sue persone.

La maggior parte degli addetti impegnati sulla linea della Maserati sarà riallocata sulla produzione della versione ibrida della 500. Altri invece saranno riassegnati nell’ambito delle altre attività esistenti nel comprensorio di Mirafiori, dove proseguono la produzione meccanica del nuovo cambio Edct e dei cambi C514 nonchè quelle legate alla Circular Economy che, grazie a piani operativi in crescita, consentirà anche di dare stabilità occupazionale del comprensorio.

Inoltre, Mirafiori manterrà comunque un legame forte con il marchio del Tridente poichè nel complesso di Mirafiori continueranno ad essere realizzate le attività di lastratura e verniciatura di Maserati GranTurismo e Gran Cabrio.

Modena è uno degli impianti più avanzati del Paese, fiore all’occhiello per la produzione delle auto super sportive con la Halo Car MC20, equipaggiata dal motore V6 Maserati Nettuno, la sua versione cabrio MC20 Cielo e la nuovissima GT2 Stradale. La flessibilità e la tecnologia all’avanguardia di questo sito sono anche dimostrate dalla recente apertura delle nuove delle Officine Fuoriserie Maserati per le personalizzazioni con una innovativa linea di verniciatura dedicata.

“Torino e Modena rappresentano due punti di riferimento di eccellenza dell’impronta industriale del Paese e sono tra i pilastri del piano di Stellantis per l’Italia”.

Newlat: ricavi I trim -3,9%, utile 28,9 mln. Valuta Ipo NewPrinces

Milano, 15 mag. (askanews) – Newlat chiude il primo trimestre con ricavi pari a 672,7 milioni di euro (-3,9%), in un contesto di prezzi di vendita in calo, più che bilanciati da una marcata riduzione dei costi delle materie prime (-6%).

L’Ebitda adjusted è pari 54,8 milioni (+30,5%) con un margine in aumento all’8,2% rispetto al 6% del primo trimestre 2024, a parità di perimetro di consolidamento. L’Ebit consolidato è di 28,9 milioni (+392%). L’utile netto è di 13,5 milioni, rispetto a una perdita di -2,3 milioni nel primo trimestre 2024, a parità di perimetro di consolidamento. L’underlying Free Cash Flow è pari a 45 milioni.

La Pfn consolidata è pari -302 milioni, in miglioramento rispetto ai 346,2 milioni al 31 dicembre 2024.

La società ha raggiunto importanti traguardi nell’integrazione operativa completa di Princes Limited. Nel corso del 2025 è stata portata a termine con successo una riorganizzazione complessiva degli asset di Newlat Food sotto Princes Italia, controllata al 100% da Princes Limited.

Il Cda sta valutando diverse opzioni strategiche per Princes Limited fra cui una possibile Ipo a Londra con la quotazione di una parte significativa del Gruppo NewPrinces. “Il CdA sta attualmente analizzando la struttura ottimale dell’operazione, i requisiti patrimoniali, il perimetro e la sede della potenziale quotazione”. Una possibile IPO potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per valorizzare pienamente il potenziale di crescita del business Food & Drinks e consentire all’attività di reperire risorse finanziarie aggiuntive per accelerare la propria strategia di crescita per linee esterne.

“Al momento non è stata presa alcuna decisione e non vi è alcuna certezza che tale operazione o modifiche abbiano effettivamente luogo” afferma il gruppo in una nota.

Il nuovo modello organizzativo sta già generando significative sinergie industriali e un miglioramento della redditività. Sono state definite due principali business unit: la Divisione Milk & Dairy, con ricavi annui pari a circa 350 milioni; il nuovo segmento Food & Drinks, che ha registrato ricavi consolidati per circa 2,45 miliardi nel 2024. Sulla base delle acquisizioni attualmente in corso, il Gruppo prevede che il segmento Food & Drinks possa raggiungere i 3 miliardi di ricavi entro la fine del 2025.

Riguardo al 2025 “considerando il breve lasso di tempo storicamente coperto dal portafoglio ordini del Gruppo e le difficoltà ed incertezze della attuale situazione economica globale non risulta agevole formulare previsioni sull’andamento del prossimo esercizio, che appare comunque molto positivo. La società continuerà a prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria nonché al processo di integrazione delle attività all’interno del Gruppo Princes al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica per via esterna che alla remunerazione degli azionisti”.

Il gruppo ricorda che il 13 maggio ha confermato di essere entrata in una trattiva esclusiva per l’acquisto dello stabilimento di Santa Vittoria d’Alba (CN), attualmente controllato dal gruppo Diageo. Lo stabilimento è specializzato nella produzione di un’ampia gamma di bevande alcoliche, prodotti ready-to-drink, nonché soluzioni a basso o nullo contenuto alcolico.

Iveco: utile I trim. -45% a 84 mln, avanti con spin-off Difesa

Milano, 15 mag. (askanews) – Iveco chiude il I trimestre con ricavi pari a 3,026 milliardi di euro in calo del 10,1% anno su anno e un utile netto adjusted di 84 milioni di euro (-45,1%).

Riguardo le attività Difesa (Idv), il Cda ha deciso di procedere con la separazione del business Defence tramite uno spin-off con l’obiettivo di completare l’operazione entro il 2025, mentre esplora manifestazioni preliminari di interesse da parte di potenziali acquirenti strategici. Secondo indiscrezioni stampa il gruppo avrebbe ricevuto un’offerta da Leonardo e Rheinmetall per 1,5 miliardi di euro e dalla società di difesa spagnola Indra per un importo pari a circa la metà.

I ricavi delle Attività Industriali sono stati pari a 2,96 miliardi di euro (-9,7%), con i migliori prezzi che hanno parzialmente compensato i minori volumi in Truck e Powertrain e un impatto negativo dei tassi di cambio.

L’Ebit adjusted è stato pari a 152 milioni di euro rispetto (-34,7%) con un margine del 5% (6,9% nel primo trimestre 2024). L’Ebit adjusted delle Attività Industriali è stato pari a 117 milioni di euro (-12%), con migliori prezzi e azioni di contenimento delle spese generali, amministrative e di vendita che hanno parzialmente compensato minori volumi e mix. Il margine Ebit adjusted delle Attività Industriali è stato pari al 4% (6,1% nel primo trimestre 2024), con miglioramenti del margine in Bus e Defence.

Il Free cash flow delle Attività Industriali è stato negativo per 794 milioni di euro (-436 milioni nel I trim. 2024) per effetto di un maggiore assorbimento del capitale di funzionamento dovuto ai minori livelli di vendite e di produzione di Truck e Powertrain.

La Liquidità è stata pari a 4,71 miliardi di euro al 31 marzo 2025 (5,474 miliardi al 31 dicembre 2024), inclusi 1,9 miliardi di euro di linee di credito disponibili.

Per il 2025 Iveco prevede un Ebit adjusted tra 980 e 1,03 miliardi di euro, ricavi stabili rispetto al 2024, Ebit adjusted fra 850 e 900 milioni e un free cash flow fra 400 e 450 milioni.

A livello di business unit Iveco, i ricavi dei Truck sono diminuiti a 1,96 miliardi (-16,2%), l’Ebit a 58 milioni (-62%) pari a un margine del 3% (-350 punti base). A pesare il calo in Europa del mercato dei veicoli commerciali (-15%). I ricavi dei Bus sono aumentati del 15,5% a 478 milioni, l’Ebit a 26 milioni (+23,8%) pari a un margine del 5,4% (+30 pb).I ricavi Defence sono aumentati del 30,5% a 278 milioni, l’Ebit adj a 36 milioni (+63,6%), pari a un margine del 12,9% (+260 pb).

In calo i ricavi Powertrain a 784 milioni (-19,1%), l’Ebit adj a 43 milioni (-28,3%) con un margine del 5,5% (-70 pb). La divisione servizi finanziari ha registrato un calo dei ricavi a 114 milioni (-21,4%), una crescita dell’Ebit adj a 35 milioni (+9,3%), un patrimonio netto di 806 milioni (-3,5%) e finanziamenti per 427 milioni (-8%).

“Nel primo trimestre abbiamo fatto ciò che andava fatto, con tempestività e con rigore. Con un solido portafoglio ordini, agilità operativa, un modello di business diversificato e partnership strategiche consolidate, abbiamo gettato basi solide per la crescita futura. Le nostre prospettive per l’intero anno rimangono intatte e la liquidità è solida: siamo fiduciosi che le nostre azioni nel primo trimestre abbiano gettato le basi per un secondo semestre più forte e un anno di successo”, ha detto il Ceo Olof Persson.

Vespucci, due monete per celebrare il tour 2023-2025

Roma, 15 mag. (askanews) – Un innovativo capolavoro artistico per un epico viaggio. Così la Collezione Numismatica 2025 emessa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e coniata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato festeggia la conclusione del viaggio intorno al mondo dell’Amerigo Vespucci, la nave scuola più antica e famosa del mondo, attraverso due monete che si integrano l’una all’interno dell’altra, creando una composizione armonica. Il veliero della Marina Militare, varato nel 1931, è il simbolo della tradizione marinara italiana e svolge attività di addestramento per gli allievi ufficiali dell’Accademia Navale.

Le monete sono state presentate a Napoli a bordo di nave Amerigo Vespucci, alla presenza di rappresentanti dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e della Marina Militare. Presente anche l’artista Emanuele Ferretti dello Studio Incisione della Zecca di Stato, autore delle monete celebrative. L’inedita composizione è realizzata grazie alla “connessione” di due monete: una, dal valore nominale di 10 euro, è a forma di ciambella, ed è concepita per accogliere il conio da 2 euro al suo interno. Grazie a questo “incastro” si uniscono le due mappe presenti sul rovescio, creando un continuum della cartina dell’Europa con il planisfero, in modo da rendere l’idea del Tour Mondiale della prestigiosa Nave Scuola Italiana.

Una particolarità della moneta da 10 euro sono le tacche presenti sul bordo: i 253 denti rappresentano il numero di membri presenti sulla nave durante il Tour Mondiale, in luogo delle 264 che, tradizionalmente, costituiscono l’equipaggio dell’Amerigo Vespucci.

Queste due monete riprendono il tema lanciato dall’emissione dello scorso anno, dalla quale l’artista incisore della Zecca dello Stato, Emanuele Ferretti, ha ripreso la figura della Nave, rappresentata nella medesima angolazione.

DESCRIZIONE TECNICA

2 euro versione Fdc (coin card e rotolino 25 monete) e versione Proof

Sul dritto della moneta: Dritto: Al centro, la raffigurazione della Nave Scuola Amerigo Vespucci che, a vele spiegate, solca le onde del mare. Ad arco, sulla sinistra andando a capo, la scritta “Amerigo Vespucci Tour Mondiale 2023-2025”; In basso sulla sinistra, “2025”, millesimo di coniazione della moneta e “RI”, acronimo della Repubblica Italiana; a destra, “R”, identificativo della Zecca di Roma; in esergo “E. FERRETTI”, firma dell’autore; nel giro, le dodici stelle dell’Unione Europea.

10 euro proof (ciambella) in nickel brass

Sul dritto della moneta: Rappresentazione grafica della bussola con i punti cardinali che contornano il foro che caratterizza la moneta, mentre nel giro i gradi. Ad arco, in alto, la scritta “REPUBBLICA ITALIANA” e, in basso, la scritta “NON CHI COMINCIA MA QUEL CHE PERSEVERA”, motto della Nave Scuola.

Sul rovescio della moneta: Rappresentazione del globo terrestre con paralleli e meridiani. In alto ed in basso le date “2023” e “2025”, rispettivamente, anno di inizio e conclusione del tour mondiale, e, sempre in basso, “R”, identificativo della Zecca di Roma. Sulla destra “10 EURO”, valore nominale della moneta e “2025”, anno di emissione della stessa. In basso, sulla destra, “E.FERRETTI”, firma dell’autore.

Equitazione, Rodrigo Pessoa alla SIR la Farnesina

Roma, 15 mag. (askanews) – Leggenda del salto ostacoli mondiale, una carriera segnata da successi internazionali – con oltre 70 vittorie nei Grand Prix – tecnica raffinata e un legame profondo con i cavalli con cui ha gareggiato: il campione brasiliano Rodrigo Pessoa terrà due giorni di lezione presso la Società Ippica Romana, meglio conosciuta come la Farnesina.

Lunedì 19 e martedì 20 maggio, nei giorni che precedono il 92° CSIO di Roma – Piazza di Siena, dieci binomi suddivisi in due riprese dalle ore 15 alle ore 18 potranno vivere un’opportunità formativa e di condivisione unica in un luogo storico nel centro di Roma, la Farnesina, punto di riferimento nel mondo agonistico e culturale, dove si sono formati nomi illustri dell’equitazione del nostro Paese, tra cui i fratelli d’Inzeo, Graziano Mancinelli e molti altri campioni olimpici.

Un doppio imperdibile appuntamento per cavalieri e appassionati aperto anche agli spettatori che, su prenotazione, potranno assistere alle lezioni di un’eccellenza equestre, considerata tra i più talentuosi della sua generazione.

Dopo un importante intervento di ristrutturazione e ammodernamento delle sue strutture, inaugurato nel dicembre 2023, la Farnesina si conferma un centro all’avanguardia per la formazione e la pratica sportiva.

Nato, Rutte: prima dell’Aia vedremo molti paesi raggiungere il 2%

Bruxelles, 15 mag. (askanews) – “Noi dobbiamo assicurarci si spendere abbastanza soldi per rendere la Nato sicura”. Lo ha affermato il segretario generale della Nato Mark Rutte da Antalya. “Il dibattito sarà sullo spendere di più. La buona notizia è che suppongo che prima dell’Aia vedremo molti paesi raggiungere il 2%, ma ci sono ancora otto paesi che non hanno raggiunto il 2%. Ora sembra che faremo molta strada nel portare l’intera Alleanza al 2%. Ciò creerà, per così dire, la piattaforma di lancio per il vertice, ma poi ovviamente dovremo fare molto, molto di più”.

Leone XIV e la parabola dei talenti

Cosa hanno in comune le prime dichiarazioni del nuovo Pontefice Robert Francis Prevost, quelle di Mattarella e Draghi e la parabola dei talenti?

Partendo dall’ultimo, Draghi afferma: “Stiamo assistendo a grandi rotture istituzionali, lo shock politico degli Stati Uniti è enorme. A questo corrisponde un completo cambiamento di rotta in paesi come la Germania e una nuova determinazione della Commissione ad affrontare le barriere e la burocrazia. E abbiamo l’inizio di un piano d’azione, fornito dalle recenti relazioni. I loro consigli politici sono diventati oggi, se possibile, ancora più urgenti”. Tralasciando il fatto che parla della propria relazione in terza persona, come Napoleone e un poco lucido Diego Armando Maradona prima di lui, afferma un punto vero: l’urgenza. Sergio Mattarella cita la Turandot di Puccini “Il Nessun dorma che abbiamo ascoltato poc’anzi potrebbe applicarsi alla nostra Unione”. Papa Leone XIV ha spiegato di aver scelto questo nome come richiamo alla Rerum Novarum di Leone XIII, quando la Chiesa mise le fondamenta della propria dottrina sociale, in contrasto al marxismo imperante e proprio per non lasciare ai marxisti il terreno sociale e gli operai in tempi di rivoluzione industriale. Oggi, ricorda Prevost, il mondo deve fare i conti con l’intelligenza artificiale.

Tutti e tre questi elementi suonano come sveglie all’Unione europea.

Dalla Rerum Novarum alla fondazione del Partito Popoalre Italiano passarono 28 anni: tre decenni di meditazioni, anche scontri, fra diverse sensibilità in seno al mondo cattolico. Un tempo lungo che oggi, né l’Italia, né l’Europa e tantomeno i modi e i tempi della politica consentono. Da quel PPI nacque un movimento capace di cambiare l’intera Europa.

Serve ricordare la lezione della parabola dei talenti: “Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo”.

Mai come oggi, anche sulla spinta dei nuovi stimoli che verranno da Leone XIV, è necessario, per chiunque si rifaccia alla cultura cattolica e alla dottrina sociale della Chiesa, di fare i conti con la necessità di una nuova presenza nello scenario politico italiano. Come all’epoca la questione operaia, oggi l’aggregazione di soggetti diversi deve avvenire sulle sfide etiche e sociali poste dall’ingresso dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni. Abbiamo più volte ricordato quanto la forza del popolarismo sia non nell’applicare dogmi ideologici ma nel pragmatismo di un sistema di valori che si pone come metodo per interpretare la realtà. Quelli che Aldo Moro chiamava i “tempi nuovi” sono gia’ il vissuto quotidiano di imprese, famiglie, studenti. Siamo in tempo, ma non ancora per molto.

Siamo cittadini europei: rafforzare l’Unione non è un’utopia

Un mondo che cambia, troppo in fretta

Ci troviamo in un momento della storia in cui è diventato impossibile illudersi che le cose andranno a posto da sole. La neutralità, l’indifferenza, l’attesa – sentimenti che ci hanno attraversato – non sono più opzioni. Perché il mondo intorno a noi cambia a una velocità vertiginosa, e spesso non nella direzione giusta.

La fragilità della pace e il peso delle crisi

Guardiamo al quadro globale. Le guerre non sono più un’eccezione, ma una costante. Dall’Ucraina alla Palestina, i conflitti ci ricordano quanto fragile sia la pace e quanto sia pericoloso pensare che la democrazia e i diritti siano acquisiti una volta per tutte.

Le crisi ambientali, che un tempo erano un capitolo dei libri di scienze, ora sono parte della nostra quotidianità: frane, alluvioni, siccità, incendi. E poi la disuguaglianza crescente, la concentrazione della ricchezza, l’indebolimento del lavoro come strumento di dignità e progresso.

L’Europa può (e deve) fare di più

In questo contesto complesso, l’Europa, l’unico faro possibile, potrebbe fare di più e divenire un modello. Tocca a noi. Ripartiamo dai principi fondanti: pace, libertà, diritti, coesione – nulla di scontato, ma riferimenti per altri.

Per troppi cittadini europei, e in particolare per gli italiani, l’Europa appare lontana, tecnocratica, spesso afona di fronte ai drammi reali della vita quotidiana.

L’ascesa delle destre, il disagio delle democrazie

In questo vuoto, avanzano le destre. Non è un fenomeno marginale: è un’ondata che attraversa la Francia, l’Olanda, l’Ungheria, la Germania, forse la Romania, l’Italia stessa.

E non è solo un ritorno a ideologie autoritarie – è la risposta semplificata e identitaria a problemi complessi che la politica democratica ha faticato a risolvere. Si sfruttano le paure, si alimentano rancori, si costruiscono muri culturali e materiali.

L’Italia al bivio

Soffermiamoci al nostro Paese. In Italia il disagio sociale non è più un fenomeno delle periferie estreme. È diventato strutturale.

Siamo un Paese dove lavorare non basta più per vivere con dignità. Dove le donne, lo dimostrano le tante statistiche, fanno figli solo se hanno un lavoro, un nido, un welfare. E poiché spesso non li hanno, non li fanno. La natalità crolla, ma non si affrontano le cause.

E quando si taglia il welfare o si scaricano sui Comuni i costi dei servizi, si colpisce proprio quella domanda di futuro che dovrebbe essere al centro della politica. La povertà è in aumento, e non è solo economica. È anche educativa, sanitaria, culturale.

Abbiamo una sanità pubblica che rischia di non essere più tale, si riduce la prevenzione e curarsi diventa sempre più un privilegio. Abbiamo una scuola che vive di eroismo quotidiano di insegnanti malpagati e lasciati soli. E abbiamo un’università che forma talenti che poi sono costretti a emigrare, portando altrove sapere e creatività.

Tutto questo in un Paese che ha una delle più alte pressioni fiscali d’Europa. Paghiamo tanto, e riceviamo poco. Le famiglie, i giovani, i lavoratori, i pensionati: tutti vedono le promesse disattese.

Quale modello?

E allora nasce una domanda: perché? Perché in altri Paesi il fisco restituisce servizi efficienti, infrastrutture moderne, un welfare che funziona, e da noi no?

La risposta non può essere solo nazionale. È una questione di modello. Serve un cambiamento di paradigma. Serve una spinta politica forte per ripensare l’Europa come uno spazio concreto di cittadinanza e non come libero mercato o un insieme di regole contabili.

Per un’Europa federale

È tempo di diventare cittadini europei. Non solo per difendere i diritti acquisiti, ma per viverli. Noi di Europa Forum ne abbiamo fatto consapevolmente una scelta. Vogliamo un’Europa federale. È nel nostro genoma.

Un’Europa che non sia solo un’unione economica o monetaria, ma una comunità politica vera, con istituzioni democratiche forti, capaci di garantire uguaglianza, giustizia sociale, mobilità, servizi comuni.

Un’Europa in cui il cittadino italiano non si senta un parente povero del cittadino tedesco o olandese. Un’Europa che giochi la sua partita politica. Il federalismo europeo non è un sogno romantico: è una strategia di sopravvivenza democratica in un mondo che si sta polarizzando.

È l’unica risposta alla crisi degli Stati nazionali, che da soli non possono affrontare le sfide globali: né il cambiamento climatico, né la gestione dei flussi migratori, né la transizione energetica, né tantomeno il governo delle grandi piattaforme digitali o delle diseguaglianze economiche.

Una spinta dal basso

Ma questa Europa federale non può nascere solo dall’alto. Non basta aspettare una riforma dei Trattati.

Serve una domanda dal basso, una spinta popolare, una pressione organizzata dei cittadini che rivendichi standard comuni minimi: scuola pubblica gratuita e di qualità, sanità universale, mobilità giovanile, diritti del lavoro armonizzati, giustizia fiscale.

Sogno o progetto?

Sogno o son desto? Se sognare significa rivendicare un’Europa più giusta, più vicina, più democratica, allora sì: sogno. Ma non mi basta sognare. Dobbiamo costruire le condizioni perché questo sogno diventi realtà.

E la prima condizione è la partecipazione. Nessuna Europa sarà davvero federale e sociale se i cittadini non si riappropriano della politica, se non ritrovano fiducia nel cambiamento possibile, se non pretendono che il proprio voto conti davvero.

Per questo, oggi, da questo incontro, dobbiamo rilanciare un messaggio chiaro: il federalismo europeo non è un’utopia. È una necessità, soprattutto per un Paese come il nostro.

E la cittadinanza europea non deve restare sulla carta: deve diventare carne viva, quotidianità, garanzia di diritti e opportunità reali.

Siamo cittadini europei. Pretendiamolo.

Quando le parole mentono: Pasquino, la democrazia e la sua caricatura

Ci sono tutte le parole della politica nel prezioso libro del Prof. Gianfranco Pasquino, emerito all’Università di Bologna e socio dell’Accademia dei Lincei: rivisitate e aggiornate rispetto alla precedente edizione del 2000. Da “antipolitica” a “ulivo”, il frasario ricorrente nelle esternazioni e nei siparietti televisivi delle giaculatorie mandate a memoria, ma anche nelle stanze e aule nobili delle istituzioni ascoltate in questo quarto di secolo, viene descritto utilizzando gli stilemi linguistici sopravvissuti alla vera alternanza del politicamente corretto: quella della parola, sovente ridotta a mero e vuoto flatus vocis.

Il lessico che fu: balneari e convergenze

Ai tempi della famigerata Prima Repubblica, quando le alleanze non reggevano più, si faceva ricorso ai “governi ponte”, ai “governi balneari”, “di transizione” e a quelli per “il disbrigo degli affari correnti”: termini oggi desueti, al pari di “compromesso storico”, “convergenze parallele”, “manuale Cencelli”, “equilibri più avanzati”, “politica dei due forni”, “strategia dell’attenzione”, di fatto spariti dal dizionario oggi prevalente e sostituiti da mappe concettuali adatte ai tempi. Il vero rinnovamento da tutti auspicato finisce in un gioco di parole nuove.

Allora nessuno si ispirava apertamente a Max Weber, infatti non si parlava di beruf o competenza, ma la scaltrezza delle argomentazioni era affinata nei congressi di partito; qualche calibro da novanta emergeva lo stesso per attitudine e vocazione, si formavano parvenze di idee e di pensiero.

Tra ideologie svanite e nuovi miti

La società non era liquida, complessa, trasparente e neppure mucillaginosa come la descrive oggi Giuseppe De Rita: il radicamento e i conflitti erano


prevalentemente ideologici, come il senso di appartenenza. Nessun cattolico o comunista o liberale si sarebbe mai sognato di riciclarsi cadendo sulla via di Damasco (e neppure su quella di Roma).

Il sistema elettorale era rigorosamente proporzionale e il partito di centro sceglieva quei tre o quattro satelliti che gli consentivano una continuità camuffata da discontinuità.

In genere – mi riferisco ai capipopolo – era gente che sapeva il fatto suo, anche se più portata a gestire l’esistente che a programmare il futuro. Ne è prova il debito pubblico spaventoso ereditato che tramanderemo, considerato il nuovo poi sopravvenuto e quello che avanza, omnia saecula saeculorum.

Etica, doveri e gratitudine perduti

L’insegnamento prevalente messo in circolazione era quello dei diritti da conquistare, non quello dei doveri da imparare. Di buoni esempi non ne abbiamo avuti molti: c’è stato un crescendo di rivendicazioni e l’etica prevalente è da sempre quella di superarsi a vicenda. Quanto alla gratitudine – o mores o tempora – alla fine ci è rimasta solo quella del giorno prima. Anche questa pessima tradizione si è rinsaldata ed esce indenne dai richiami dell’etica, del buon senso e della ragione.

La diagnosi di Pasquino: una democrazia debole

Ora che abbiamo cambiato secolo, millennio e classe politica, mentre le ideologie sono state travolte insieme agli ideali, molti problemi sono rimasti, altri solo cambiati e ne sono arrivati di nuovi in quantità incommensurabile.

La competenza e la sagacia del Prof. Pasquino prendono le misure alla politica dell’oggi e alla fin fine dimostrano – con esempi e analisi scaltrite e circostanziate – che le differenze tra il dire e il fare rimangono, e forse sono amplificate e dissonanti rispetto alla capacità di leggere e interpretare i bisogni della gente.

La “fuffa” resta intatta e si conserva bene, come già in esordio di questa aggiornata edizione l’autore ben evidenzia, paventando subito il pericolo che persuasione e imbonimento siano la premessa di una ricorrente manipolazione sociale.

Tra realismo e impegno civile

Leggendo questo libro che mette a nudo i molti difetti e le poche virtù di una politica definita “pasticciata e pasticciona” e di una “democrazia di qualità molto bassa e sicuramente insoddisfacente”, nessuno si aspetta di trovare parole che non si ascoltano mai: umiltà, dedizione, etica, coraggio, considerazione, umanità, responsabilità, competenza…

Termini abbandonati e inusuali che esprimono l’assenza di corrispettivi sentimenti di interpretazione dei bisogni individuali e collettivi.

Non indulge a retorica il Prof. Pasquino e non si dichiara neutrale: desidera una democrazia maggioritaria e bipolare, ribadisce il dovere di votare, non giustifica l’astensione elettorale, il disimpegno e l’indifferenza, perché politica vuol dire partecipazione, passione ed emozioni. Così come non si rassegna a una classe politica composta da burocrati e carrieristi.

Tutto questo è suffragato da un’analisi erudita e scientifica, perché bisogna sottrarsi alla tirannia delle parole: la vera cultura si nutre di riflessione, pacatezza, temperanza.

Tra coerenza e vanità intellettuale

Come il Prof. Pasquino sa, ci sono in giro anche esempi da imitare, in genere silenti e nascosti: sono le persone rette che conquistano l’adesione dei cittadini, poiché esprimono coerenza tra idee e azioni.

Ma ci sono anche molti “dottor sottile”, depositari di una eredità culturale autoreferenziale, che cercano cavilli, puntualizzano, si compiacciono di elaborazioni semantiche sempre più ardite. Costoro ricordano i monsignori presi di mira da Voltaire: persone molto più impegnate a gareggiare nel distinguersi tra di loro che nell’assomigliare a Cristo.

E questa metafora valga anche in senso laico, per chi si atteggia ad essere l’ultimo defensor fidei.

Un provvedimento storico, approvato la legge della Cisl. Vince il riformismo

Lo possiamo definire, pur senza enfasi, un provvedimento storico per il mondo del lavoro, per le imprese e per l’intero Paese.

L’approvazione definitiva al Senato della cosiddetta “legge Sbarra” – come l’ha chiamata la Cisl – cioè l’applicazione dell’articolo 46 della Costituzione, inerente la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese, segna una straordinaria vittoria per la cultura riformista del nostro Paese.

Una legge nata per volontà della Cisl, lo storico “sindacato bianco”, grazie a una mobilitazione durata due anni nel Paese e fra i lavoratori italiani.

Certo, è una legge che rappresenta anche una svolta culturale oltreché normativa. E questo perché, per la prima volta, il legislatore riconosce la partecipazione non solo come opzione astratta ma, al contrario, come motore concreto capace di rilanciare i salari, la produttività, la sicurezza e il benessere lavorativo, la legalità e la giustizia sociale.

Un modello di contrattazione dal basso

Al contempo, si valorizza la contrattazione come leva fondamentale per gli accordi partecipativi costruiti dal basso, nei luoghi di lavoro, e incoraggiati da incentivi economici alimentati dal fondo dedicato alla partecipazione, dotato dal Parlamento di 71 milioni.

Un modello inclusivo, quindi, che non esclude nessuna impresa e che rafforza la coesione, la corresponsabilità, la formazione e il dialogo. Valori indispensabili per affrontare le sfide dell’economia globale e della transizione produttiva.

Certo, adesso la legge – di straordinaria importanza politica, culturale e sociale – va applicata. Sarà necessario, come ha sostenuto giustamente la Cisl, vigilare affinché diventi un’opportunità reale in ogni azienda del nostro Paese.

Chi ha votato sì, chi ha detto no

Ma ci sono due elementi che non possono essere sottovalutati all’indomani dell’approvazione di questa legge. E cioè: chi l’ha approvata e chi non l’ha approvata. Hanno detto sì i partiti della maggioranza di governo e i partiti centristi di Calenda e anche quello di Renzi, anche se fa parte del cosiddetto “campo largo”.

Hanno votato no il partito populista per eccellenza dei 5 Stelle, quello della sinistra estremista e ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis, mentre il PD della Schlein si è astenuto. Ecco, questo provvedimento ha confermato – per chi non l’avesse ancora capito, e in modo persino plateale – qual è il profilo politico, culturale e programmatico dell’attuale sinistra italiana.

Una coalizione che, a differenza dell’antico centro-sinistra, evidenzia una radicale mancanza di cultura di governo e, soprattutto, un accento fortemente massimalista e radicale. La battaglia condotta da quasi tutta la sinistra – il PD è stato quasi obbligato ad astenersi solo per non scontentare eccessivamente la componente riformista interna – contro questo provvedimento certifica lo spostamento definitivo di questa alleanza su posizioni massimaliste e radicali. 

Due modelli sindacali a confronto

In secondo luogo, la legge sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese segna la distanza profonda tra un sindacato autenticamente riformista, plurale e rappresentativo della volontà dei lavoratori, e un sindacato – la CGIL – che vive questa stagione all’insegna di una secca militanza politica e partitica, supportando di fatto la costruzione della futura alleanza progressista e sinistra alternativa al centrodestra.

Cioè svolge un ruolo esclusivamente politico, se non addirittura partitico, con scarsa attenzione a tutto ciò che è riconducibile al ruolo e alla missione di un sindacato.

Una legge per la cultura di governo

Per queste ragioni – semplici ma oggettive – l’applicazione e il voto dell’articolo 46 della Costituzione non possono passare inosservati per chi crede ancora in una cultura riformista, democratica, sociale e autenticamente di governo.

Comunque sia, e al di là di qualsiasi valutazione, dobbiamo soltanto fare un solo e grande ringraziamento. Alla Cisl.

Ucraina, Putin non parteciperà ai negoziati di Istanbul

Roma, 14 mag. (askanews) – La delegazione russa che parteciperà domani ai colloqui diretti con l’Ucraina a Istanbul sarà guidata dal consigliere presidenziale Vladimir Medinsky: lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Della delegazione faranno parte il viceministro degli Esteri Mikhail Galuzin, il viceministro della Difesa Alexander Fomin e il capo di stato maggiore Igor Kostyukov. Confermata quindi l’assenza del capo della diplomazia, Sergey Lavrov, e dello stesso presidente Vladimir Putin.

Cittadinanza, proiettato logo referendum su Palazzo Chigi

Roma, 14 mag. (askanews) – Il simbolo del referendum cittadinanza è stato proiettato sulla facciata di Palazzo Chigi questa sera durante un flash mob del comitato promotore del referendum cittadinanza in piazza Colonna per rompere il muro del silenzio sul voto dell’8 e 9 giugno. Presenti i presidenti del comitato promotore Riccardo Magi e Deepika Salhan, la coordinatrice della campagna Antonella Soldo, la tesoriera di +Europa Carla Taibi e Antonio Liguori di ActionAid.

“Visto che Giorgia Meloni anche oggi al premier time ha rifiutato di dire qualcosa sull’appuntamento referendario e che continua l’oscuramento mediatico sul voto dell’8-9 giugno siamo riusciti a far dire a Palazzo Chigi qualcosa sul referendum, a garantire un po’ di informazione, quello che la presidente del Consiglio e tutto il governo, smentendo se stessi, non ha ancora voluto fare. Continueremo questa battaglia perché crediamo che sia una lotta di democrazia, di stato di diritto e di riforme che sono essenziali e urgenti per il nostro Paese”, ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi e presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza.

Ue, verso incontro Meloni-Merz sabato a Roma

Roma, 14 mag. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni dovrebbe incontrare sabato pomeriggio a Palazzo Chigi il cancelliere tedesco Friedrich Merz, a Roma per la cerimonia di intronizzazione di papa Leone XIV. E’ quanto si apprende da fonti di governo, anche se l’appuntamento non è stato ancora confermato ufficialmente.

I due, come comunicato da Palazzo Chigi, si sono sentiti telefonicamente lo scorso 9 maggio per “uno scambio sui principali temi internazionali e europei, a partire dal rilancio della competitività europea – e in particolare del settore automobilistico – e dalla gestione del fenomeno migratorio”. Anche oggi, parlando alla Camera, la premier ha sottolineato che “con l’avvio del mandato del cancelliere Merz, abbiamo già iniziato a confrontarci su come Italia e Germania, le due principali potenze manifatturiere d’Europa, possano insieme dare un contributo concreto al rilancio della nostra base industriale, in primis del settore dell’auto. È un dialogo già avviato, rispetto al quale sono molto fiduciosa”.

Meloni, nel fine settimana, dovrebbe vedere anche il nuovo primo ministro canadese Mark Carney.

Calcio, ultima giornata di A, la Lega: "Date? Aspettiamo"

Roma, 14 mag. (askanews) – Il tema della data dell’ultima giornata di campionato di serie A al centro dell’Assemblea di Lega svoltasi a Roma poco prima della finale di Coppa Italia. Restano un ventaglio di ipotesi, con giovedì 22 maggio quella più accreditata per l’atto finale che vede in ballo scudetto e salvezza. Probabilmente, al momento non c’è accordo. Per cui si aspetta. “Partite in contemporanea? Al momento il Consiglio ha deciso di non cambiare niente. Ad oggi le partite si giocheranno o sabato 24 o domenica 25 maggio. Vediamo come va il prossimo turno ed eventualmente il prossimo Consiglio deciderà se confermare o meno la decisione di giocare in queste date. Ad oggi la cosa è stata già esaminata e si è deciso di confermare, poi se il Consiglio deciderà di cambiare la decisione la cambieremo. Inter e Napoli d’accordo? È inevitabile, è una decisione del Consiglio”, le parole del numero uno della Lega Ezio Simonelli.

Il Governo ottiene la fiducia sul dl Albania, avanti con i centri rimpatrio

Roma, 14 mag. (askanews) – Governo avanti tutta sui centri per migranti in Albania, sotto la giurisdizione italiana. L’aula della Camera ha approvato (con 192 voti a favore, 111 contrari e 4 astenuti) la fiducia posta dal governo sul provvedimento che modifica il protocollo, firmato tra la premier Giorgia Meloni e l’omologo Edi Rama ormai un anno e mezzo fa.

Il decreto estende la platea agli stranieri, già in Italia, colpiti da provvedimenti di trattenimento (non solo quindi per extracomunitari richiedenti asilo intercettati in acque internazionali). Il trasferimento in Albania sarà possibile senza che venga meno il trattenimento e senza che sia richiesta una nuova convalida.

Venerdì la premier Giorgia Meloni sarà a Tirana al vertice della Comunità Politica Europea (EPC) e non è escluso che possa visitare le strutture di Schengjin e Gjader che per la premier sono un “modello innovativo” che raccoglie “sempre più consenso” in Europa. Ma che sinora non hanno funzionato, con costi ingenti, una ‘spola’ nella acque dell’Adriatico che ha messo in imbarazzo l’esecutivo e uno scontro con i magistrati senza precedenti.

L’andirivieni di questi mesi, di navi militari con a bordo extracomunitari “a seguito di operazioni di soccorso”, in seguito alla mancata convalida da parte dei giudici dei trattenimenti nonostante il decreto legge con cui il governo ha stilato per legge la lista dei paesi considerati sicuri (su cui è atteso entro l’estate il verdetto della Corte di giustizia europea), ha convinto il governo ad ampliare la sfera d’azione del protocollo. D’altronde era stata la stessa premier a dicembre del 2024 ad affermare alla kermesse di Fratelli d’Italia dal palco di Atreju: “i centri funzioneranno, funzioneranno. Dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano, funzioneranno”.

In sede di esame degli emendamenti in commissione Affari costituzionali, sono state approvate alcune proposte presentate dalla relatrice Sara Kelany (Fdi) che vanno ulteriormente in questa direzione. Se il migrante, trasferito nei centri in Albania, dovesse presentare domanda di protezione, cambiando quindi il suo status giuridico, non sarà riportato in Italia se vi siano “fondati motivi per ritenere che la domanda di protezione internazionale sia stata presentata al solo scopo di ritardare o impedire l’esecuzione del respingimento o dell’espulsione”.

In caso poi di mancata convalida del trattenimento in presenza di una domanda di asilo di cui si sospetta che sia stata presentata a scopo dilatorio, si prevede la possibilità di emanare un nuovo provvedimento di trattenimento per un altro dei motivi previsti dalla legge e quando il provvedimento è adottato immediatamente o, comunque, non oltre 48 ore dalla comunicazione della mancata convalida, il richiedente asilo resta nel centro fino alla decisione sulla convalida. Viene inoltre estesa l’applicazione della procedura accelerata di esame delle domande di asilo alla frontiera.

Tra le novità introdotte nell’iter parlamentare anche la proroga al 31 dicembre 2026 delle deroghe ad alcune disposizioni di legge per l’individuazione, l’acquisizione o l’ampliamento dei Cpr e la cessione a Tirana a titolo gratuito “due motovedette della classe 400 Cavallari in dotazione al corpo delle capitanerie di porto-Guardia Costiera”.

Il centrodestra ha difeso l’operazione ritenendo i centri in Albania parte “fondamentale” dell’azione messa in piedi dal governo “contro l’immigrazione illegale” e per incrementare i rimpatri, nel solco del nuovo Patto europeo per la migrazione e l’asilo.

Di “vero abisso del diritto, in violazione della Costituzione”, ha parlato la deputata democratica Rachele Scarpa, annunciando il voto contrario del Pd. “Calcolatrice alla mano, dall’inizio della mastodontica operazione, ottobre 2024, sono state portate in Albania: 16 persone a ottobre, 9 a novembre e 49 a gennaio poi tornate in Italia. In sette mesi di attività sono transitate 157 persone in tutto. Di cosa parliamo? Restano agli atti solo le dichiarazioni trionfalistiche, gli spauracchi sui giudici comunisti, la foto delle persone ammanettate, le ridicole percentuali sui rimpatri. Il risultato finale è un buco nero che tutto risucchia e fagocita insieme al miliardo di euro dei contribuenti italiani anche i diritti delle persone”.

Dopo il via libera al provvedimento, atteso per domani mattina, il testo passerà all’esame del Senato per l’ok definitivo. Poi, sarà la cronaca a dire se i centri “funzioneranno” e come funzioneranno.

Dal 3 al 6 luglio torna Videocittà, festival della Visione Digitale

Roma, 14 mag. (askanews) – Dal 3 al 6 luglio torna per la sua VIII edizione Videocittà, il Festival della Visione e della Cultura Digitale, ideato da Francesco Rutelli e con la direzione creativa di Francesco Dobrovich. Con un giorno in più di programmazione rispetto alle edizioni precedenti, l’area di archeologia industriale più estesa d’Europa, il Gazometro di Roma, diventa ancora una volta un polo di innovazione culturale e si prepara ad accogliere quattro giorni di maestose installazioni, videoarte, video mapping, esperienze immersive, music audiovisual shows, talk e AV experiences, guardando già ai linguaggi di domani.

Videocittà è un osservatorio aperto che promuove l’eccellenza dell’audiovisivo e della comunicazione digitale, dando visibilità alle forme più avanzate di produzione e creatività. Dal 2018, il festival ha ampliato la sua portata internazionale, accogliendo oltre 550 artisti, tra cui Premi Oscar e vincitori del Leone d’Oro e d’Argento alla Biennale di Venezia. Videocittà è anche un laboratorio per talenti emergenti, molti dei quali, partendo da prime italiane, hanno raggiunto una fama internazionale.

L’edizione 2025 celebra l’800° anniversario del Cantico delle Creature di San Francesco e si concentra sul Sole come simbolo di vita, luce, energia. Un tema che si riflette nel lavoro degli artisti coinvolti che esplorano il rapporto tra sostenibilità, ambiente e innovazione digitale.

Con oltre 22.000 presenze nel 2024 e un aumento del 150% nelle vendite dei biglietti nelle ultime edizioni, l’edizione 2025 ha già registrato il sold out dei ‘full pass early bird’. L’evento accoglierà un pubblico sempre più vasto, senza limiti d’età.

Con Eni come Main Partner, il sostegno di Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e con il supporto della Regione Lazio e la media partnership di Rai, l’edizione 2025 conclude la quadrilogia sul rapporto tra uomo e natura, dopo l’elemento lunare (2022), la Terra (2023) e la Galassia (2024).

L’attrazione principale del Festival sarà, come di consueto, la grande installazione site specific che avvolgerà il Gazometro G4. Per l’edizione 2025, l’intervento sul monumento simbolo della Roma Contemporanea avrà come titolo Solar e sarà affidata all’artista romano, di fama internazionale, Quayola. Con Solar, il Gazometro si accende di una luce nuova e potente, celebrando il Sole come fonte primaria di vita, energia e trasformazione. Realizzata da Eni, curata da Videocittà in collaborazione con The Bentway Toronto, con la produzione esecutiva di Eventi Italiani, Solar è ispirata al fenomeno ottico dei raggi crepuscolari, e riproduce un ciclo infinito di albe e tramonti digitali: la luce diventa materia viva, scolpisce il buio e modella lo spazio.

Eni, anche quest’anno, aprirà dunque le porte del Complesso del Gazometro Ostiense, sede del Distretto di Innovazione Tecnologica ROAD e della Scuola di Impresa Joule.

Tra le novità, quest’anno i visitatori potranno scegliere una fascia oraria per visitare l’installazione con l’obbligo di presentarsi 15 minuti prima. I biglietti Plus e Plus Backstage offrono accesso illimitato e salta fila. (I dettagli su biglietti e abbonamenti su videocittà.com)

I MUSIC AUDIO VISUAL SHOWS, curati da Michele Lotti, coinvolgono artisti il cui linguaggio è strettamente legato all’audiovisivo: un’alternanza di ospiti affermati e nuove promesse internazionali e nazionali, confermano anche nel 2025 la visione innovativa di Videocittà.

Per l’opening di giovedì 3 luglio, in scena l’anteprima italiana di Onirica () live dei fuse*, che tornano al festival dopo l’installazione site specific luna somnium del 2022. In questa occasione, presentano una performance che esplora la percezione del corpo nel regno dei sogni, generata in tempo reale tramite l’interazione tra performer e intelligenza artificiale.

Venerdì 4 luglio, okgiorgio porta uno show che ha conquistato i club europei, seguito dal ritorno di Max Cooper, uno dei più acclamati artisti multimediali, che presenterà il suo nuovo album On Being. Ci sarà anche l’attesissimo dj-set della bassista dei Maneskin Victoria De Angelis con i contributi audiovisivi curati da Videocittà, frutto della scoperta di una connessione intrinseca tra il groove del suo basso e la batteria dei club.

Sabato 5 luglio, l’imperdibile live di Caribou con il nuovo album Honey, seguito dall’artista internazionale Ela Minus, che ha incantato Coachella, Primavera Sound e Estéreo Picnic. Ascendant Vierge, duo francese d’avanguardia, si esibirà per la prima volta in Italia, mentre Camoufly, tra i volti più promettenti dell’elettronica, proporrà le sue originali produzioni.

Domenica 6 luglio, il festival si concluderà con Dardust in Urban Impressionism, un’esperienza AV curata da Videocittà, in cui la musica del noto compositore e produttore incontra le architetture digitali di Franz Rosati. Dopo il successo di marzo alla Nuvola, Dardust ripropone questo show che trasforma la musica in visione.

Durante il tramonto, inoltre, in collaborazione con CAM Sugar, sarà presentato il Cam Sugar soundsystem – Tropicale djset con Lorenzo Morresi, un progetto che unisce dance, calypso, mambo, samba, sonorità elettroniche, jazz e funk.

Ed ancora nei quattro giorni, un programma di sperimentazione e scoperta di nuovi talenti con Noémi Büchi, Canzonieri (premiere AV), Arrsalendo (premiere AV), Francesca Heart & Cielofuturo (premiere AV), Andrea Santicchia (premiere AV), Michele Di Martino (premiere AV), LUZAI, Touchy Toy Collective, Livia Ribichini, BI DISC, l’Electro Organic Orchestra, Jorrdan (premiere italiana), Bromo (in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna in Italia), in scena anche Québec Showcase co-presentato da Videocittà e MUTEK con il supporto del Conseil des arts et des lettres du Québec con il collettivo Myriam Bleau & Nien Tzu Weng, Mesocosm, Seulement.

Presso la Terrazza G3, prenderà forma la rassegna dedicata alla VIDEOARTE curata da Damiana Leoni e Rä di Martino. Ad inaugurare, giovedì 3 luglio, è l’artista cinese LuYang per la prima volta a Roma con le sue tecnologie avanguardistiche che calano i visitatori nel suo mondo materiale simil-videogame tramite video, scultura, luce e suono. Una miscela tra estetica delle anime giapponesi, esplorazioni scientifiche reali e di finzione, iconografia religiosa e immaginari umoristici del mondo contemporaneo, emerge nel suo ultimo lavoro intitolato DOKU – Digital Descending. Si prosegue venerdì 4 luglio con Lawrence Lek, artista londinese di origini cinesi e malesi, noto soprattutto per aver promosso il concetto di Sinofuturismo, con installazioni che esplorano temi spirituali ed esistenziali attraverso la lente della fantascienza. Vincitore del premio Frieze Artist 2024, è stato nominato dal Time come una delle 100 persone più influenti nel campo dell’intelligenza artificiale. Sabato 5 luglio è la volta di Federica Di Pietrantonio, vincitrice dei Videocittà Awards 2024 per la categoria Videoarte.

Per le ESPERIENZE VIRTUAL REALITY, curate da Anna Lea Antolini, il numero di visori aumenta a oltre 100 in questa ottava edizione, distribuiti nelle aree dedicate per avventure virtuali. In prima nazionale, Ayahuasca – Kosmic Journey di Jan Kounen, un’esperienza unica che, grazie alla tecnologia interattiva, porta ogni fruitore nel mondo delle visioni stimolate dall’omonima bevanda. L’opera è distribuita da Diversion, che presenta per la prima volta a Roma il suo VR cinema Diversion. L’artista francese Adelin Schweitzer, in collaborazione con The Deletere Group, presenta #Alphaloop_VR, una performance interattiva ispirata alle teorie sullo sciamanesimo cibernetico. Sempre dalla Francia il giovane artista Jonathan Pepe, Residente XR del programma Farnese-Medici 2024, con il progetto Fisheye. Torna anche la partnership con Rai Cinema, che offre il salotto VR con NEBULA di Omar Rashid, AURORA di Luca Michele, e Re-Image CABIRIA di Mattia Arrigoni, che reinterpreta il capolavoro muto di Giovanni Pastrone. Inoltre, IMPERSIVE presenta tre titoli tratti dalla sua produzione: Saudi Dakar, Ocean Luna Rossa e Prada Dubai Mode, diretti da Guido Geminiani.

Il 3 luglio il main stage ospiterà un evento di grande rilievo, il primo di una serie di appuntamenti dedicati all’intelligenza artificiale: la proiezione di “ENO”, il primo documentario generativo su Brian Eno, figura centrale della musica e della cultura digitale contemporanea. Ideato e diretto da Gary Hustwit, il film sfrutta l’intelligenza artificiale per offrire ogni volta una versione diversa e unica, componendo un ritratto in continua evoluzione del celebre musicista e innovatore.

A seguire, uno spazio di approfondimento sulle sfide e le potenzialità dell’AI, con l’intervento di Simone Arcagni, che inaugurerà ufficialmente il Festival con L’intelligenza artificiale tra i miti di ieri e di oggi, e con l’appuntamento “ARTE SETTIMA_Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare l’AI”.

Si conferma centrale, all’interno del programma, lo spazio dedicato ai TALK, che quest’anno si arricchisce con la rassegna moderata da Nicolas Ballario, voce autorevole nel raccontare l’arte contemporanea applicata ai media. Un momento di confronto brillante e trasversale sull’evoluzione del linguaggio digitale, in cui si intrecciano le riflessioni taglienti di comici e content creator con gli spunti analitici del mondo accademico. Un’indagine sulla comunicazione contemporanea, tra ironia, critica sociale e costruzione di nuove narrazioni collettive.

Tra gli ospiti, alcune delle voci più incisive e riconoscibili della scena contemporanea: Luca Ravenna, con il suo umorismo sottile e generazionale; Caterina Guzzanti, maestra della satira d’autore; Coolman Coffeedan, artista e creator internazionale dalla comicità visionaria; Francesco De Carlo, che coniuga stand-up e critica sociale in un racconto lucido del nostro presente; e Fabio Celenza noto per i suoi doppiaggi surreali di politici e celebrità internazionali.

Tra i talk tematici spicca “Best of Cose Belle” di Karim Bartoletti, presentato da ADCI (Art Directors Club Italia), che celebra l’estro creativo della pubblicità contemporanea. Con “Lighting Design, Visual, Digital Culture”, realizzato in collaborazione con il Master in Light Design de La Sapienza, si esplorano le connessioni tra luce, spazio e cultura digitale, con uno studio progettuale firmato dagli studenti stessi e il panel “Creatività Aumentata: l’Arte incontra l’AI” presentato da One More Pictures, che indaga come l’AI stia ridefinendo i confini dell’arte e della creatività.

“Il Miglior Internet di Sempre” non è solo un titolo provocatorio, ma anche un’EXHIBITION curata dal Team Comunicazione di Videocittà, che presenta il meglio della creatività digitale contemporanea, celebrando l’evoluzione dei linguaggi digitali come strumenti capaci di raccontare il presente e anticipare tendenze future.

L’esposizione, dinamica e immersiva, avrà luogo sul Main Stage durante i cambi di palco, trasformando le pause tra gli eventi in spazi stimolanti e ispirazionali.

In mostra, opere di alcuni dei content creator più influenti e originali, che mescolano arte, ironia, attivismo, cultura pop e storytelling visivo.

Tra gli artisti coinvolti: l’estetica irriverente di Demi Jenkins, i mondi digitali di Nina Nayko, l’umorismo surreale di Travis Scotti, il fenomeno virale Retirement House, l’ironia estetica di Angelica Hicks, la follia poetica di Pupetti Tutti Matti, l’abilità di Jacob Grégoire, l’energia di Peachyskaterr e la creatività di Daniel Coffman.

A Videocittà verrà presentata in anteprima la prima versione di CO-VISION, progetto ideato da Videocittà, diretto da Guido Pietro Airoldi e curato da Anna Lea Antolini, co-finanziato da Europa Creativa. Un’installazione AV/TALK che unisce arte digitale, scienza e narrazione sul Pinus pinea, simbolo naturale e culturale di Roma. Coinvolti Simone Arcagni, Lorenza Liguori, Vincenzo Pizzi, e Delfina Stella.

A completare il progetto, tre talk tematici di grande rilievo: “Pinus pinea dal punto di vista botanico” con Gian Marco Mapelli, esperto di ecologia forestale e biodiversità; “Il Pinus pinea nella storia dell’arte”con Cristina Giopp, storica dell’arte e curatrice di importanti mostre internazionali; e “Il Pinus pinea nella letteratura italiana” con Edoardo Prati, scrittore e critico letterario, che con il suo approccio unico esplora la connessione tra natura e parola nella tradizione letteraria. (Photo Credit: Margherita Landi)

Blue Economy, Messina (Messina Line): Obiettivo net zero

Roma, 14 mag. (askanews) – “Come realt del trasporto marittimo siamo coinvolti nei processi di decarbonizzazione. Il settore marittimo emette una quota di CO2 minore del 3%. Nel lungo raggio e corto raggio, specificit del nostro Paese, stiamo implementando combustibili a basso tenore di zolfo e con gas liquefatto, che di transizione per arrivare al Net Zero, ma ci vuole tempo. I progetti ci sono, fare la nave non difficile per abbiamo bisogno di infrastrutture. Sono contento dei dati sulla blue economy sostenibile e del lavoro avviato dal governo con l’intergruppo parlamentare. Necessaria una sburocratizzazione. Non chiediamo soldi pubblici. Per chiediamo con determinazione la semplificazione, perch abbiamo una regolamentazione plurima: locale, nazionale, europea e internazionale. Sensato che le istituzioni intervengano perch noi il nostro lo facciamo, attraverso una contrattazione collettiva e di secondo livello molto consolidata, tanti investimenti, formazione e siamo i primi a volere la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Lo ha detto Stefano Messina – Vice presidente esecutivo Messina Line a Largo Chigi, il format in onda su Urania Tv.