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domenica, 3 Agosto, 2025
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La Fondazione che non c’è: così si onora la memoria di Marini?

“L’organizzazione mi sta chiedendo di rimanere impegnato sicuramente con compiti di ricerca, studio, elaborazione e anche di recupero di un pezzo importante del patrimonio storico-documentale che la nostra organizzazione ha sviluppato negli anni. L’idea è proprio quella di costruire e realizzare una fondazione CISL che vorremmo anche dedicare e ispirare alla figura di Franco Marini…”.

Così dichiarò alla stampa l’ex segretario generale della CISL e attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luigi Sbarra, il giorno prima di lasciare l’incarico in via Po 21.

Tra annunci e silenzi: che ne è stato della Fondazione?

Da quel giorno abbiamo cercato di seguire da vicino il lavoro, le elaborazioni e gli studi di questa istituzione culturale della CISL, dedicata – nelle parole dello stesso Sbarra – a “un grande uomo della Repubblica, un grande sindacalista, un grande uomo di partito, un grande uomo delle istituzioni”.

Un impegno significativo e carico di riconoscenza verso una figura così centrale per il sindacalismo di ispirazione cristiana e per il cattolicesimo democratico e sociale.

Per questo, legittimamente, ci saremmo aspettati che qualcosa si muovesse intorno alla Fondazione Franco Marini. Invece, da allora, il nulla assoluto.

Una nomina, ma ancora nessun segno di vita

In un nostro articolo pubblicato su Il Domani d’Italia il 19 giugno scorso, disponibile a questo link, in occasione dell’ingresso di Sbarra nel Governo Meloni, auspicammo che la CISL individuasse una figura capace di garantire l’eredità di Marini, rappresentando “la tradizione culturale, politica e sociale che lui ha testimoniato per tutta la vita”.Ora, nella riunione del primo Consiglio Generale successiva al Congresso confederale CISL della scorsa settimana, la segretaria generale ha proposto – con voto unanime – la nomina di Ugo Duci a Presidente della Fondazione Franco Marini. Duci, già segretario generale della CISL Lombardia fino a febbraio, era stato successivamente “parcheggiato” presso Bibliolavoro, la biblioteca-archivio della CISL lombarda.

Non entriamo nel merito della nomina né della persona designata. Attendiamo però che qualcosa si muova, e che la Fondazione cominci finalmente a dare segni di vita e di attività, a partire dalla costituzione di un Comitato Scientifico di qualità.

È fondamentale recuperare e valorizzare la storia di Franco Marini e la tradizione che ha rappresentato nella vita politica e sociale del nostro Paese. “È ciò che merita la Fondazione ma, prima ancora, è ciò che merita Franco Marini”. Queste, appunto, le conclusioni del già citato nostro articolo del 19 giugno scorso.

L’Europa si arma fuori dall’Europa

In queste ultime settimane sono accaduti eventi di significativo peso nelle relazioni internazionali. Se da un lato si sta consumando uno scontro commerciale duro e inedito fra Stati Uniti e Unione Europea sull’applicazione reciproca dei dazi – una dinamica che va ben oltre il semplice interscambio di importazioni ed esportazioni, toccando normative cardine per i colossi digitali americani come il Digital Markets Act e il Digital Services Act (si vedano le sanzioni inflitte ad Apple e Meta dalla Commissione europea: Apple and Meta to be hit with first DMA fines, www.axios.com, 22/04/2025; Commission finds Apple and Meta in breach of the Digital Markets Act, www.europa.eu, 23/04/2025) – dall’altro si assiste alla nascita di nuovi accordi politico-militari fra Regno Unito, Polonia, Francia e Germania, al di fuori tanto della NATO quanto del Trattato sull’Unione Europea (TUE).

Le strettoie del TUE sulla difesa comune

Ricordiamo che l’art. 24 del TUE prevede la definizione progressiva di una “politica di difesa comune che può condurre a una difesa comune”. Tale politica è attuata dal Consiglio europeo e dal Consiglio, che deliberano all’unanimità, salvo i casi espressamente indicati nei trattati, ed è realizzata dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza (attualmente l’estone Kaja Kallas). Gli Stati membri, in questo quadro, devono astenersi da qualsiasi azione contraria agli interessi dell’Unione (art. 24.5), come, ad esempio, negoziare bilateralmente sui dazi. Un principio raramente ricordato nei dibattiti pubblici.

L’art. 42 del TUE prevede la creazione di una capacità militare operativa europea, lasciata però alla volontarietà degli Stati. La difesa comune, scrive l’art. 42.2, potrà scattare solo su decisione unanime del Consiglio europeo: un’ipotesi remota, viste le differenti tradizioni, geografie e culture strategiche degli Stati membri. Tuttavia, l’art. 42.7 obbliga tutti i membri ad assistere militarmente uno Stato UE oggetto di aggressione armata, in conformità con l’art. 51 della Carta ONU. Una clausola simile, se non più stringente, rispetto all’art. 5 della NATO.

L’accordo nucleare franco-britannico e le sue ricadute

Nonostante questi dispositivi, ciò che si è materializzato nelle ultime settimane rappresenta un passo ulteriore, autonomo rispetto all’architettura europea esistente. Il 9 luglio scorso, Regno Unito e Francia – riprendendo lo spirito della storica Entente cordiale del 1904 e degli accordi di Lancaster House del 2010 – hanno firmato la Dichiarazione di Northwood. Per la prima volta, le uniche due potenze nucleari europee hanno deciso di coordinare l’impiego delle rispettive forze atomiche attraverso un organismo congiunto, esterno sia alla NATO che all’UE. Pur mantenendo la sovranità sulle rispettive decisioni di impiego, Londra e Parigi si attribuiscono una “speciale responsabilità” verso la sicurezza continentale, anche in funzione di deterrenza rispetto a sfide globali e revisionismi regionali (Russia, Cina, Turchia, India, Arabia Saudita, Brasile).

L’accordo prevede anche una stretta cooperazione industriale nel settore della difesa. Si delinea così un nuovo paradigma strategico: un attacco a un Paese terzo che abbia aderito a questo patto potrebbe innescare una risposta atomica franco-britannica, indipendentemente dalle decisioni NATO.

Kensington, Nancy e il ritorno del Regno Unito sulla scena europea

Il Regno Unito rientra così a pieno titolo nel gioco politico-militare continentale, bilanciando il disimpegno statunitense. La Francia, dal canto suo, consolida la propria centralità strategica: verso le frontiere esterne (Russia, Turchia, Grecia) e verso l’equilibrio interno tra Berlino e Mosca. In questa cornice si inserisce il Trattato di Nancy, firmato da Francia e Polonia lo scorso maggio, che sancisce l’obbligo di mutua difesa tra le due nazioni. A Varsavia pesa l’incubo russo, ma forse anche il timore di rivendicazioni sui territori della ex Prussia orientale.

Ancora più significativa è la firma, questo luglio, del Trattato di Kensington tra Germania e Regno Unito: il primo accordo bilaterale militare tra i due Stati dal 1945. Oltre all’obbligo di assistenza in caso di aggressione, l’intesa prevede lo sviluppo congiunto di sistemi d’arma strategici. Per Berlino, si tratterebbe di un’assicurazione nucleare britannica che esclude – per ora – un proprio arsenale atomico. Ma per Parigi e Londra resta la necessità di vigilare sul riarmo tedesco e sulle sue possibili evoluzioni politiche.

E l’Italia? Il nodo del Mediterraneo

Mentre il sogno dell’“esercito comune europeo” resta confinato alla retorica, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia tessono una rete concreta di alleanze militari e industriali, dando forma a un “nocciolo duro” continentale, aperto ad altri Paesi. L’Italia ha firmato nel 2021 con la Francia il Trattato del Quirinale, che include anche la cooperazione in materia di sicurezza. La nostra collocazione geografica ci proietta nel Mediterraneo, ma anche verso il Mar Rosso, l’Africa e le rotte indo-mediterranee. Per sostenere questa proiezione strategica, servono alleanze. Da soli non possiamo riuscirci.

Oggi, più che mai, è il momento di partecipare al “gruppo di testa”. Chi entra per primo nella cabina di regia ne condivide anche i dividendi nel tempo. La posta in gioco non è solo la sicurezza: è il posizionamento dell’Italia nel nuovo equilibrio europeo che si sta formando – rapidamente, e fuori dalle cornici tradizionali.

Il rischio dittatura ad agosto va in ferie?

Dunque, ricapitoliamo. Secondo l’ormai scontata e collaudatissima narrazione della sinistra
politica, culturale, editoriale, giornalistica e soprattutto televisiva – mi riferisco, nello specifico, ai soliti talk serali – siamo da ormai quasi tre anni alla vigilia dei seguenti scenari e rischi concreti:
“compressione delle libertà”, “torsione illiberale”, “monopolio del servizio pubblico
radiotelevisivo”, “violazione sistematica dei principi e dei valori costituzionali”, “attacco agli organi dello Stato che garantiscono e tutelano la democrazia” e, dulcis in fondo, ci avviciniamo sempre di più ad un clima sostanzialmente “dittatoriale”.

Questo sarebbe l’orizzonte concreto che ci attende perchè, come direbbe la simpatica Gruber, di fronte ad un “governo di destra destra” le libertà democratiche rischiano di essere definitivamente sacrificate sull’altare di un regime dispotico, tirannico e sempre più simile alle democrazie illiberali ed autoritarie alla Orban.

Ora, per capirci e senza sminuire affatto questo rischio che metterebbe definitivamente in soffitta la democrazia, i suoi valori, i suoi principi, la sua prassi e le sue concrete procedure e modalità, si tratta di capire se possiamo veramente andare in ferie oppure, e al contrario, se dobbiamo trascorrere un’estate militante pronti a scendere in campo per difendere “con le unghie e con i denti” – per dirla con i populisti dei 5 stelle – la nostra democrazia e la nostra Costituzione repubblicana.

Al riguardo, non vorrei essere un facile profeta o avere straordinarie capacità politiche anticipatrici, ma temo che anche per questa estate i teorici della dittatura imminente, delle torsioni illiberali e delle libertà a rischio siano già in vacanza da un pezzo e in località lussuose – come, del resto, prevede lo status sociale di questi ricchi predicatori laici – e sino a metà settembre possiamo continuare a convivere tranquillamente e assenza problema alcuno con questo simil regime dispotico e tirannico.

Ecco perchè, al di là delle battute, che poi battute non sono perchè semplicemente si limitano a fotografare ciò che realmente accade nelle narrazioni quotidiane di un preciso campo politico, culturale e mediatico forse è anche arrivato il momento per smontare definitivamente ed irreversibilmente queste ricostruzioni comiche se non addirittura grottesche.
Tutto ciò, come ovvio e anche scontato, non significa affatto sminuire i rischi che può correre la qualità della nostra democrazia di fronte a singole ricette politiche e programmatiche. Però il tutto deve avere un limite perchè, altrimenti, si cade appunto nel ridicolo e e anche un po’ nella comicità casereccia.

Per queste ragioni semplici ed essenziali e per tornare all’inizio di questa breve riflessione,
possiamo – almeno credo – tranquillamente andare in vacanza consapevoli che la nostra
democrazia è ancora salda e le nostre libertà garantite e tutelate. Certo, poi arriva settembre e gli innumerevoli predicatori ed imbonitori tornano dai lussuosi ed esclusivi resort e ricomincia la samba. Ovviamente, però, per chi ancora ci crede e si fa condizionare.

La svolta di Parigi sulla Palestina passa da Ryadh

“Il Regno plaude a questa decisione storica, che ribadisce il consenso della comunità internazionale sul diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale”. Appena il presidente della Francia Emmanuel Macron ha diffuso ieri [l’altro ieri, ndr] sera l’annuncio dell’intenzione di riconoscere lo Stato palestinese alla prossima Assemblea generale dell’Onu di settembre, il ministero degli Esteri dell’Arabia Saudita ha diffuso una nota ufficiale che plaude all’iniziativa. |

Non è evidentemente un caso: la mossa di Parigi si inserisce nell’iniziativa diplomatica che Francia e Arabia Saudita stanno portando avanti insieme su questo tema e che vedrà il 28 e 29 luglio i due Paesi al quartier generale dell’Onu presiedere la “Conferenza internazionale di alto livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della soluzione dei due Stati” che avevano convocato per la fine di giugno, ma che era poi stata rinviata a causa dello scoppio della guerra dei 12 giorni tra Israele e l’Iran.

Ma non è solo il dossier palestinese a unire oggi la Francia e l’Arabia Saudita. In nome “partnership strategica” messa nero su bianco da Macron con il principe Mohammed bin Salman durante la sua visita a Riyadh del dicembre scorso, l’asse franco-saudita sta emergendo in maniera sempre più chiaro nei diversi dossier aperti in Medio Oriente. Proprio alla vigilia dell’annuncio di ieri sera a Parigi si erano incontrati il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot e il suo omologo dell’Arabia Saudita, il principe Faisal bin Sahran. E nella nota diffusa al termine del vertice – oltre che della questione palestinese e degli sforzi per il cessate il fuoco a Gaza – i due capi delle diplomazie avevano parlato ad esempio del ruolo comune per la “stabilizzazione” della Siria. Non va dimenticato che Macron in febbraio si è spinto molto avanti nell’accreditamento della nuova leadership di Damasco, ricevendo all’Eliseo l’ex miliziano oggi presidente de facto Ahmad al-Sharaa. E proprio in queste ore Ryiadh ha annunciato investimenti per un valore di 5,6 miliardi di dollari per la ricostruzione della Siria. Altro nodo toccato nei colloqui di Parigi è stato poi il Libano, su cui entrambi i Paesi condividono l’obiettivo del rafforzamento del governo di Beirut e al rafforzamento del cessate il fuoco con Israele raggiunto nel novembre scorso.

Nella grande partita del Medio Oriente di domani – dunque – Mohammad bin Salman oggi sfrutta la sponda di Parigi per rilanciare la sua leadership.

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https://www.asianews.it/notizie-it/Lasse-con-Ryadh-dietro-la-svolta-di-Macron-sulla-Palestina-63579.html

Wall Street chiude in rialzo e continua a macinare record, DJ +0,47%

Roma, 25 lug. (askanews) – Wall Street ancora da record. Si chiude una settimana positiva per l’azionario Usa, con l’indice S&P 500 che ha stabilito l’ennesimo massimo storico chiudendo al più 0,40 per cento. Il Dow Jones ha concluso la seduta al più 0,47 per cento, il Nasdaq, dopo un avvio più debole e in calo, ha a sua volta imboccato rialzi nel pomeriggio per chiudere al più 0,24 per cento.

Il tutto mentre il presidente Usa Donald Trump, appena atterrato in Scozia per una inusualmente prolungata visita di Stato – in cui si recherà anche ai suoi resort di golf – ha invitato/convocato la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen per una bilaterale domenica. Il giorno da cui ora tutti si attendono un epilogo per le trattative sui dazi commerciali, su cui precedentemente era emersa l’ipotesi di un livellamento al 15% per l’export Ue verso gli Usa.

In rialzo il dollaro, con l’euro che si lima a 1,1712 sul biglietto verde.

Ieri il presidente Usa era invece quasi piombato ai cantieri dei palazzi della Federal Reserve in ristrutturazione. Al termine della visita precedentemente prevista per i funzionari della Casa Bianca, a cui aveva deciso di partecipare con breve preavviso, in cui è stato accompagnato dal presidente della Fed Jerome Powell – oggetto di ripetuti attacchi personali da Trump – ha inscenato un siparietto in cui ha fornito cifre sui costi totali della ristrutturazione che sono state contestate in diretta da Powell.

A quel punto il presidente Usa ha estratto un foglio dalla giacca indicando platealmente le cifre a Powell. Quest’ultimo letto il foglio e replicato che l’ammontare contestato includeva la costruzione di un edificio effettuata cinque anni prima.

Voli a rischio sabato 26, sciopero di 4 ore dalle 13 alle 17

Roma, 25 lug. (askanews) – Voli a rischio nella giornata di domani, sabato 26 luglio a causa di uno sciopero di 4 ore, dalle 13 alle 17, proclamato da alcune sigle sindacali – in piena stagione turistica e durante un fine settimana – per i lavoratori di comparto aereo, aeroportuale e indotto aeroporti e per quelli del personale delle aziende handling associate a Assohandlers. Coinvolti anche i dipendenti della Volotea.

Nel frattempo l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha pubblicato la lista dei voli garantiti, in attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, in aggiunta ai voli di Stato, militari, emergenza, sanitari, umanitari e di soccorso.

L’Enac ricorda che durante gli scioperi vi sono le fasce orarie di tutela, dalle ore 7 alle 10 e dalle ore 18 alle 21, nelle quali i voli devono essere comunque effettuati. Informazioni dettagliate sull’operatività del proprio volo possono essere richieste alla compagnia aerea di riferimento.

Con una nota, l’Ente ricorda che è anche assicurato, sia mediante i voli ricompresi nelle prestazioni indispensabili che mediante voli cargo, il trasporto di merci deperibili, animali vivi, medicinali, nonché generi qualificati di volta in volta dalle competenti Autorità come generi di prima necessità e come merci necessarie per il rifornimento delle popolazioni e per la continuità delle attività produttive nei servizi pubblici essenziali limitatamente alle relative prestazioni indispensabili.

L’elenco dei voli garantiti è consultabile sul sito internet dell’Enac.

Difesa, accordo tra L3Harris ed ELT Group per centro multisensore

Milano, 25 lug. (askanews) – Una partnership per creare un centro di eccellenza nazionale per le Forze armate italiane e gli Stati alleati. stato siglato un accordo tra l’azienda americana L3Harris Technologies ed ELT Group, gruppo italiano attivo nelle operazioni relative allo spettro elettromagnetico, per creare un centro di test multisensore destinato a programmi commerciali, militari e governativi.

Grazie a questa collaborazione per la prima volta una struttura di test e calibrazione ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) di questo tipo sar disponibile al di fuori degli Stati Uniti. La nuova struttura supporter le piattaforme G550 multimissione, multisensore e electronic attack cos come altre piattaforme aeree, di superficie e marittime.

Secondo i vertici di L3Harris le partnership industriali offrono vantaggi a lungo termine che supportano le aziende italiane, massimizzando la prontezza operativa delle unit militari e questo nuovo centro di test multisensore rafforza ulteriormente l’infrastruttura della Difesa italiana. Dal canto suo ELT Group per questo programma ha messo a disposizione oltre 70 anni di esperienza a sostegno degli alleati in materia di ISR, supporto operativo multimissione e attacco elettronico. Per il gruppo la collaborazione “segna il primo passo nello sviluppo di capacit di nuova generazione nell’ambito delle simulazioni operative in Italia”.

Bialetti, Octagon supera 96% del capitale e procede al delisting

Roma, 25 lug. (askanews) – Con il raggiungimento di una quota complessiva pari al 96,431% del capitale sociale di Bialetti, Octagon BidCo, al termine del periodo di adesione all’offerta pubblica di acquisto totalitaria, comunica che essendosi verificati i presupposti di legge (tra cui una quota superiore al 95% del capitale) eserciterà il diritto acquisto sulla totalità delle azioni residue per poi procedere al delisting.

A seguito dell’esame dell’adempimento della procedura congiunta, “Borsa italiana disporrà la sospensione della quotazione e dalle negoziazioni delle azioni e il delisting – recita un comunicato – tenendo conto dei tempi previsti per l’esercizio del diritto di acquisto”.

Si completa così una operazione che già a inizio giugno aveva visto oltre il 78% del capitale di Bialetti Industrie, uno dei marchi storici più noti del Made in Italy finire in mano a Octagon, veicolo del fondo internazionale Nuo Capital. Bialetti era sbarcata in Borsa nel 2007. (fonte immagine: Bialetti).

Al via il Lerici Music Festival: musica, immagine e movimento

Lerici, 25 lug. (askanews) – Opera, concerti sinfonici, recital, cinema, teatro, mostre e un contest per giovani talenti. Un programma per tutti quello della IX edizione del Lerici Music Festival che ha appena preso il via. La rassegna, dal titolo “Musica, Immagine, Movimento”, celebra il legame tra musica e cinema, omaggiando le colonne sonore pi iconiche del grande schermo. L’inaugurazione della nuova edizione si tenuta nella splendida cornice della Villa Marigola, con una serata in stile hollywoodiano e la mostra Fratture Armoniche di Arcangelo Sassolino una personale indagine dell’artista sul legame tra immagine, suono e movimento. A fare da padrone di casa il direttore artistico del Festival, Gianluca Marcian, che ha promesso un festival aperto a tutti, tra capolavori noti e riscoperte emozionanti:

“Inizieremo una carrellata di concerti sempre ispirati al cinema o il cinema ispirato alla musica, con grandissimi artisti internazionali, da Pinkas Zuckerman a Carmen Gianattasio, il pianista Simon Terceschi, Amanda Forsyth, Miriam Prandi, Andrea Cicalese, Paul Lehi e chi pi ne ha pi ne metta. Dalla musica classica, barocca addirittura, fino al musical, passando per l’opera, con la prima volta alla regia d’opera di Dmitry Krymov. Abbiamo veramente un programma incredibile, con la musica sinfonica grazie all’orchestra Toscanini di Parma, per cui venite all’Erici, perch un festival veramente originale, ricco di contenuti, non solo musica, ma tutte le forme d’arte sono rappresentate qui nel Golfo dei Poeti, dal 24 luglio al 4 agosto”.

La prima serata si aperta con il concerto del baritono John Ieuan Jones e il soprano britannico Melinda Hughes, voce lirica specializzata nel cabaret anni ’20-’30, si sono esibiti in musiche di Cole Porter, George Gershwin, Leonard Bernstein, Ennio Morricone e Nino Rota, un omaggio al cinema, all’opera e al musical, nello spirito del tema del Festival. Per Hughes la serata stata un modo per omaggiare il percorso insieme al Festival, oltre alla sua storia personale:

“Mi chiamo Melinda Hughes, sono molto contenta di essere qui all’Erici per questo programma, sono da Londra. Stasera una celebrazione della musica nei film e si chiama una sera a Hollywood. Yewan canta con me, un festival di qualit e d’amicizia”.

Un evento che conferma Lerici come cuore culturale del Mediterraneo.

Bper, Papa: siamo più grandi con Popolare Sondrio, ora nuovo percorso

Roma, 25 lug. (askanews) – “Il successo di questa operazione rappresenta una tappa significativa per Bper e un importante riconoscimento della validità del nostro progetto, da parte del mercato e degli e degli azionisti”. Così Gianni Franco Papa, amministratore delegato di Bper, con un comunicato diffuso dopo che i dati dell’ultima giornata della riapertura dell’offerta pubblica di acquisto e scambio su Banca Popolare di Sondrio, hanno mostrato che le adesioni hanno raggiunto l’80,35% del capitale.

“Con l’ingresso di Banca Popolare di Sondrio nel gruppo si rafforza il nostro posizionamento tra i principali player del settore in Italia. Crescere: più forti, insieme. Questo era il nostro invito e oggi – rivendica il banchiere – insieme siamo più grandi, più solidi e ancora più radicati nel tessuto economico e sociale del Paese, assistendo a oltre 6 milioni di clienti, con più di 2,000 filiali distribuite capillarmente gestendo circa 400 miliardi di asset finanziari”.

“Diamo inizio a un nuovo percorso di crescita che accelera significativamente il raggiungimento degli obiettivi del nostro piano industriale, pronti a conoscere e lavorare con i nuovi colleghi con i quali condividiamo valori, passione e senso di responsabilità verso famiglie, imprese e comunità in cui operiamo”, conclude Papa. (fonte immagine: BPER).

Frasso Musica: 35 anni di suoni, emozioni e memoria nel cuore della Sabina

Roma, 25 lug. (askanews) – Dal 4 al 13 agosto, la Piazza Superiore del Castello di Frasso Sabino torna a essere il palcoscenico di uno degli appuntamenti musicali più longevi e riconosciuti del territorio. Frasso Musica giunge alla sua trentacinquesima edizione, con un cartellone che attraversa epoche, stili e generi, in un’esperienza immersiva e collettiva che unisce artisti di fama nazionale a giovani talenti emergenti.

Il sindaco di Frasso Sabino, Matteo Ippoliti, sottolinea le caratteristiche del Festival: “Fieri dei 35 Anni di Frasso Musica, che non vuole essere solo un festival ma un momento di aggregazione culturale di musica, arte, bellezza e comunità”.

Un programma che celebra la varietà e la qualità della musica dal vivo, con nove serate consecutive pensate per offrire al pubblico un viaggio sonoro che va dal folk al rock, dal tango all’opera, passando per la canzone d’autore e la musica classica.

Il direttore artistico, Fabrizio Fiorini, racconta così lo spirito del festival: “Questa storica edizione rappresenta un viaggio musicale attraverso le emozioni, la memoria e le radici. Abbiamo voluto intrecciare tradizione e innovazione, con un’attenzione speciale al territorio e ai giovani talenti”.

Si comincia il 4 agosto, con l’inaugurazione dedicata agli Alunni in concerto; una serata che valorizza l’educazione musicale locale e i giovani musicisti del territorio. Il 5 agosto Lavinia Mancusi porta sul palco “A Cruda Voz”, insieme a Nicolò Pagani e Mauro Menegazzi, per una serata intensa tra voce, violino, percussioni e suoni della tradizione popolare. Il 6 agosto l’Orchestra Camerata Dei Bardi, diretta da Daniele Moroni, propone un viaggio musicale da Broadway a Morricone, tra musical e grandi colonne sonore.

Il 7 agosto spazio al groove con Le Abat-jour e le atmosfere rock, blues, funky e bossa nova di Ismail Amour, Marcello Lucio Casara, Liam Giovannelli e Adriano Casara. L’8 agosto è la volta dell’Orchestra L’Anello Musicale, con Romanze Napoletane e Romane, diretta da Michele Biki Panitti con le voci di Sara Fiorentini e Antonio Sapio. Il 10 agosto Mauro Palmas e Giacomo Vardeu presentano “Sighida”, un progetto che intreccia mandola, liuto cantabile e organetto diatonico in un racconto musicale affascinante. L’11 agosto arriva “Una Notte all’Opera”, con il soprano Federica Di Rocco, il tenore Alexandru Tiba e il pianista Massimiliano Franchina.

Il 12 agosto il palco si trasforma in milonga con “Sotto le stelle del Tango”, con la voce di Ruben Peloni, la chitarra di Adrian Fioramonti, il bandoneon di Dario Polonara e le coreografie di Pablo Moyano e Roberta Beccarini.

Il gran finale del 13 agosto è un omaggio alla grande canzone d’autore italiana con “Da Battisti a De André”, note ed emozioni senza tempo, interpretato dal FF&F Quartet e dai vocalist del Coro Modern Forma Singers con Cristiano Di Berardino, Massimo Colabella, Luca Matassoni, Tiziano Tetro, Mauro Antonelli, Martina Miniucchi e Simona Silvestri.

Frasso Musica è organizzato dal Comune di Frasso Sabino, dalla Pro Loco di Frasso Sabino, dalla PF Association con il sostegno della Fondazione Varrone e della Regione Lazio.

Tutti i concerti iniziano alle ore 21 e sono a ingresso libero.

B-CAD 2025: a Roma il Futuro di Edilizia, Architettura e Design

Roma, 25 lug. – Dal 19 al 21 settembre 2025 torna nella capitale B-CAD, la fiera internazionale dedicata all’edilizia, all’architettura e al design, ospitata nell’iconico Roma Convention Centre La Nuvola progettato da Massimiliano Fuksas. Un evento che, giunto alla sua quinta edizione, conferma Roma come punto d’incontro strategico per l’innovazione nel settore delle costruzioni. Riconosciuta come Manifestazione Fieristica Internazionale certificata ISFCERT ACCREDIA, B-CAD 2025 si presenta con un format sempre pi evoluto: non solo esposizione, ma un ecosistema relazionale dove aziende, studi tecnici, progettisti, ingegneri, architetti, istituzioni e buyer si incontrano per attivare nuove sinergie, condividere competenze e costruire opportunit concrete.

Un’agenda ricca per affrontare le sfide del presente Il cuore pulsante della fiera sar il suo programma di convegni, tavole rotonde e workshop tematici, spazi per giovani e istituti di formazione, nonch concorsi di progettazione internazionali, una vera e propria opportunit per aziende e professionisti. Dalla sostenibilit ambientale alla digitalizzazione dei processi edilizi, passando per l’intelligenza artificiale applicata alla progettazione, la bioarchitettura, il PNRR e la rigenerazione urbana, ogni intervento offrir strumenti concreti per affrontare il cambiamento.

Non mancheranno riflessioni su temi attuali come l’impatto del cambiamento climatico sull’edilizia, le nuove normative europee sulle Case Green e l’uso responsabile dei materiali, con focus su economia circolare, efficienza energetica e tecnologie per la transizione ecologica. Centrale anche il dibattito su come l’AI stia trasformando la professione dell’architetto e dell’ingegnere, ridefinendo la creativit e l’efficienza nei processi progettuali.

Grande attenzione sar riservata all’offerta formativa: seminari e sessioni tecniche accreditate daranno accesso a crediti formativi professionali e certificazioni riconosciute a livello nazionale e internazionale, grazie alla collaborazione con ordini professionali ed enti certificatori. Ogni espositore potr cos valorizzare il proprio know-how offrendo contenuti pratici e aggiornamenti qualificati.

In un momento in cui le imprese italiane sono chiamate a confrontarsi sempre pi con i mercati esteri, B-CAD 2025 si conferma anche come volano per l’internazionalizzazione: buyer e delegazioni provenienti da Emirati Arabi, Stati Uniti e Africa nonch altri Paesi prenderanno parte alla manifestazione, offrendo occasioni di business e visibilit su scala globale. Un appuntamento imperdibile per un settore in evoluzione Con oltre 500 brand e una previsione di pubblico superiore ai 40.000 visitatori, la quinta edizione di B-CAD si preannuncia come l’evento di riferimento per chi opera – o intende affacciarsi – nei mondi sempre pi interconnessi dell’edilizia, dell’architettura e del design.

In un contesto in cui l’innovazione sostenibile non pi una scelta, ma una necessit, B-CAD rappresenta l’opportunit concreta per comprendere le direzioni future del settore e rafforzare il proprio posizionamento strategico, in Italia e oltre confine

Guterres (Onu): "Indifferenza e inazione" verso i palestinesi a Gaza

Roma, 25 lug. (askanews) – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha criticato la comunità internazionale per aver chiuso un occhio sulle sofferenze dei palestinesi che muoiono di fame nella Striscia di Gaza, definendola una “crisi morale che sfida la coscienza globale”, riporta l’Afp.

“Non riesco a spiegare il livello di indifferenza e inazione che vediamo in troppi nella comunità internazionale: la mancanza di compassione, la mancanza di verità, la mancanza di umanità”, ha dichiarato Guterres in un discorso in collegamento video all’assemblea globale di Amnesty International.

La protezione civile avverte di piogge al Nord e al Centro

Roma, 25 lug. (askanews) – Una perturbazione di origine atlantica continua ad interessare le regioni del Centro-Nord con flussi sud-occidentali in quota umidi ed instabili che determinano condizioni meteorologiche all’insegna di rovesci e temporali, localmente intensi, specie sulle aree adriatiche.

Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse che integra ed estende il precedente. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it).

L’avviso prevede dalle prime ore di domani, sabato 26 luglio, precipitazioni sparse, a prevalente carattere temporalesco, su Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, in estensione a Liguria di levante e settori orientali di Marche ed Umbria. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la giornata di domani, sabato 26 luglio, allerta gialla su Veneto, Emilia-Romagna e settori di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Marche e Umbria.

Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione.

La Consulta: no a intervento di terzi per chi non può somministrarsi il farmaco letale

Roma, 25 lug. (askanews) – La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sull’intervento di persona terza nella somministrazione di farmaco letale.

Il giudizio a quo è stato instaurato da una persona affetta da sclerosi multipla, la quale, trovandosi nelle condizioni indicate dalla sentenza numero 242 del 2019 per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, come verificate dall’azienda sanitaria territorialmente competente, versa tuttavia nell’impossibilità di procedere all’autosomministrazione del farmaco letale, in quanto priva dell’uso degli arti, a causa della progressione della malattia, e non essendo reperibile sul mercato la strumentazione necessaria all’attuazione autonoma del suicidio assistito, cioè una pompa infusionale attivabile con comando vocale ovvero tramite la bocca o gli occhi, uniche modalità consentite dallo stato attuale di progressione della malattia.

Chiamato a pronunciarsi sul ricorso per provvedimento d’urgenza tramite il quale la persona medesima ha chiesto accertarsi che il proprio diritto di autodeterminazione in materia di fine vita includa la possibilità di scegliere la somministrazione del farmaco da parte di terzi, il Tribunale di Firenze ha censurato l’articolo 579 del codice penale, che punisce il reato di omicidio del consenziente, nella parte in cui non esclude la punibilità di chi, sussistenti le condizioni di accesso al suicidio medicalmente assistito, attui materialmente la volontà del malato il quale, per impossibilità fisica e per assenza di strumentazione idonea, non possa procedervi in autonomia. Secondo il rimettente, la punibilità della condotta del terzo impedirebbe al malato di attuare la propria scelta di fine vita per il dato meramente accidentale dell’incidenza della patologia sull’uso degli arti, venendosi in tal modo a determinare un’irragionevole disparità di trattamento rispetto ai pazienti che tale uso abbiano conservato e producendosi altresì una lesione del diritto del malato all’autodeterminazione. Le questioni sono state dichiarate inammissibili perché “il giudice a quo non ha motivato in maniera né adeguata, né conclusiva, in merito alla reperibilità di un dispositivo di autosomministrazione farmacologica azionabile dal paziente che abbia perso l’uso degli arti”.

La Corte ha rilevato che l’ordinanza di rimessione si è espressa sul punto con esclusivo richiamo all’interlocuzione intercorsa con l’azienda sanitaria locale, essendosi il giudice a quo arrestato a una “presa d’atto delle semplici ricerche di mercato di una struttura operativa del Servizio sanitario regionale”, mentre avrebbe dovuto coinvolgere “organismi specializzati operanti, col necessario grado di autorevolezza, a livello centrale, come, quanto meno, l’Istituto superiore di sanità, organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale”. La sentenza precisa che ove tali dispositivi potessero essere reperiti in tempi ragionevolmente correlati allo stato di sofferenza della paziente, questa “avrebbe diritto ad avvalersene”.

La Corte afferma, infine, che la persona rispetto alla quale siano state verificate le condizioni di accesso all’opzione di fine vita “ha una situazione soggettiva tutelata, quale consequenziale proiezione della sua libertà di autodeterminazione, e segnatamente ha diritto di essere accompagnata dal Servizio sanitario nazionale nella procedura di suicidio medicalmente assistito, diritto che, secondo i principi che regolano il servizio, include il reperimento dei dispositivi idonei, laddove esistenti, e l’ausilio nel relativo impiego”. A tanto il Servizio sanitario nazionale è tenuto – sottolinea la sentenza – “nell’esplicazione di un doveroso ruolo di garanzia che è, innanzitutto, presidio delle persone più fragili”.

Educazione finanziaria per evitare il sovraindebitamento

Roma, 25 lug. (askanews) – Il sovraindebitamento in Italia ha raggiunto livelli allarmanti: oltre 7 milioni di privati coinvolti e un aumento del 15% nel 2023, spinto soprattutto dai tassi d’interesse. Secondo la Camera Arbitrale, nel 2023 sono state depositate 278 nuove domande (+44% rispetto al 2022) e gestite complessivamente 7.748 pratiche, con il 55% delle persone che ha optato per la liquidazione controllata. Daniele Pozzi, ex responsabile della rete esattoriale di importanti societ di recupero crediti, oggi difende i debitori con l’organizzazione “Abbassa le rate” : “Conoscevo il percorso del debito, dalla sofferenza alla vendita del credito. Era come giocare a poker a carte scoperte , spiega.La sua svolta riflette un cambiamento nel profilo del debitore italiano: se in passato prevalevano i “furbetti”, oggi sono sempre pi frequenti casi di reale difficolt. Andavi a casa della nonnina, apriva il frigo e non c’era nulla. Ma la prima cosa che faceva era pagare le rate”.

Alla base del problema c’ la scarsa educazione finanziaria, assente sia nelle scuole che nelle famiglie. Imprenditori che non distinguono ricavi e utili, pensano che la cassa piena sia denaro disponibile, ignorano che l’IVA una partita di giro da versare allo Stato , racconta Pozzi. Il problema si aggrava considerando che l’80% delle aziende italiane sono microimprese. In queste realt, il confine tra spesa aziendale e personale spesso sfumato: il rappresentante che compra l’auto anche per le vacanze, l’artigiano che usa il conto dell’azienda per spese familiari. Errori che aumentano i rischi.

La Legge 3, la cosiddetta “legge anti-suicidi”, uno strumento fondamentale, ma stata a lungo ostacolata. Fino a pochi mesi fa, anche con documentazione in regola, alcuni giudici non accettavano i casi. Ma nell’ultimo anno le cose sono migliorate del 60-70% .Il sovraindebitamento ha ricadute sociali gravi. Le famiglie si trovano a scegliere tra le rate e i beni essenziali, in un contesto dove il costo della vita raddoppiato. Con 1400 euro di stipendio l’auto nuova non te la puoi permettere, ma tanti fanno il passo pi lungo della gamba , osserva con pragmatismo. La risposta deve essere multidisciplinare. In “Abbassa le rate” stanno sviluppando un’app che unisce educazione finanziaria e supporto psicologico. Il debito come la ludopatia: lo psicologo pu comunicare in modo pi empatico e efficace di me .

Il suo progetto pi ambizioso riguarda le scuole. In collaborazione con il Comune di Perugia e associazioni antiusura, si sta lavorando a un programma per portare l’educazione finanziaria tra i banchi. Vogliamo educare i ragazzi prima del loro primo debito. Chi si indebita ci sar sempre, ma pu farlo in modo consapevole .I dati 2024 mostrano segnali contrastanti: calano del 13,2% gli accessi al servizio di composizione della crisi per le imprese, ma crescono del 30% le richieste di contatto, segno di una maggiore consapevolezza. Pozzi con “Abbassa le rate” sta anche creando un consorzio di aziende serie del settore: Servono requisiti minimi, capitale sociale, fedina penale pulita. La gente deve potersi affidare a professionisti veri .

La sua storia personale, segnata dal rischio di perdere la casa da bambino, aggiunge profondit alla sua missione. Nel 2019, con mia moglie incinta, non riuscivo pi a guardarmi allo specchio. Avevo bisogno di cambiare . I primi segnali di cambiamento ci sono: maggiore applicazione della Legge 3, nuovi strumenti educativi e una sensibilit crescente. La strada lunga, ma il percorso iniziato.

Bonus psicologo 2025, ministero della Sanità: nessun click day il 25 luglio

Milano, 25 lug. (askanews) – In riferimento a notizie circolate nei giorni scorsi riguardo l’erogazione del bonus psicologo 2025, si precisa che non è mai stata ipotizzata o comunicata né dal ministero della Salute né da INPS la data del 25 luglio per l’avvio delle richieste di accesso al beneficio economico. Non vi è stato dunque alcun rinvio.

Si precisa inoltre che il decreto interministeriale di riparto delle risorse, già firmato dal Ministro della Salute e dal ministro dell’Economia e finanze, è in fase di registrazione presso la Corte dei Conti.

Solo dopo la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale, le date per la presentazione delle domande per l’accesso al bonus psicologo 2025 saranno pubblicate sul sito di INPS con un preavviso di almeno trenta giorni.

È già in programma un incontro tra il ministero della Salute e INPS per individuare le date in una finestra temporale che garantisca equità nell’accesso al beneficio.

Formula1, Piastri comanda nelle libere a Spa

Roma, 25 lug. (askanews) – La McLaren comanda nell’unica sessione di libere del weekend del GP Belgio in programma domenica a Spa. Il più veloce della sessione è stato Oscar Piastri che chiude in 1:42.022 con uno straordinario settore centrale. L’australiano fa il vuoto, gli altri sono più o meno tutti lì: Verstappen secondo e Norris terzo. Poi la Ferrari di Leclerc (meglio con la gomma dua che con la soft), la Mercedes di Antonelli e l’altra Rossa di Hamilton. Alle 16.30 si riparte per la qualifica Sprint con l’incognita meteo

Calcio, Allegri: "Contro il Liverpool un test importante"

Roma, 25 lug. (askanews) – Il Milan di Massimiliano Allegri torna in campo domani pomeriggio contro il Liverpool. Dopo la sconfitta contro l’Arsenal, il tecnico rossonero si attende una nuova prova convincente da parte della sua squadra, pur consapevole che l’incontro con i campioni della Premier League sarà ancora più arduo. “Domani affrontiamo il Liverpool – afferma – una squadra che ha vinto campionati e Champions League. Sarà un test importante e dobbiamo fare una prestazione migliore rispetto a quella contro l’Arsenal”, ha dichiarato Allegri. Ha poi aggiunto: “Contro i Gunners abbiamo giocato una buona gara difensivamente e abbiamo avuto occasioni offensive che non abbiamo sfruttato, ma per il momento va bene così. Questo tour è molto importante per conoscerci e per arrivare preparati all’inizio della Serie A”. Nonostante il Liverpool abbia già speso oltre 300 milioni sul mercato, Allegri non si mostra invidioso della disponibilità economica del tecnico avversario, Arne Slot. “Non lo sono perché la società sta lavorando bene sul mercato. Estupiñán è arrivato e per noi sarà importante. Ora dovremo trovare altri elementi bravi e funzionali al nostro organico”, ha spiegato l’allenatore, dimostrando fiducia nel lavoro della dirigenza. Per quanto riguarda il ruolo di Leão, Allegri ha confermato la sua soddisfazione per la prestazione dell’attaccante come centravanti contro l’Arsenal: “Mi è piaciuto, sia lui che il resto della squadra. Abbiamo disputato una buona gara sotto il profilo difensivo e potevamo essere più incisivi sotto porta, ma qualcosa abbiamo creato.” Sul precampionato, l’obiettivo è chiaro: “Speriamo di diventare una squadra il più velocemente possibile. I ragazzi hanno voglia di lavorare e questa è una cosa importante. Prima di tutto bisogna conoscerci e poi migliorare giorno dopo giorno in allenamento.” Un contributo significativo arriverà anche dall’inserimento di Modri?, atteso a Milanello da inizio agosto. Allegri non ha dubbi sulle sue qualità: “È un campione e un giocatore straordinario sotto il profilo tecnico. Per tutti sarà un esempio sia in campo che fuori.” Infine, Allegri ha condiviso un ricordo personale legato a Hong Kong, città che aveva già visitato con la Juventus qualche anno fa: “Giocammo in questo stadio dove ci alleniamo oggi, mentre domani saremo nel nuovo. Ho bei ricordi di questa città. So che ci sono tanti tifosi del Milan e vogliamo dare il massimo per farli contenti.”

Meta: in Europa stop alla pubblicità su politica e temi sociali

Milano, 25 lug. (askanews) – A partire da ottobre, Meta non consentirà più la pubblicazione di inserzioni relative a temi sociali, elettorali e politici nell’Unione Europea. Lo comunica l’azienda fondata da Mark Zuckerberg. La motivazione, viene spiegato, è legata “ai requisiti impraticabili e delle incertezze giuridiche introdotte dal regolamento europeo sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica (TTPA). Il TTPA – si legge – limiterà le modalità con cui gli inserzionisti potranno raggiungere il proprio pubblico e comporterà per gli utenti la visualizzazione di contenuti meno pertinenti”.

Meta fa sapere di continuare a impegnarsi “in favore della libertà di espressione” rispetto a temi politici e allo svolgimento di elezioni regolari. “Le nuove misure non impediranno a cittadini o candidati dell’UE di pubblicare contenuti e discutere di temi politici sulle nostre piattaforme”.

I negoziati per Gaza potrebbero riprendere la prossima settimana

Roma, 25 lug. (askanews) – I negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza riprenderanno la prossima settimana, dopo che Israele avrà valutato l’ultima proposta di Hamas. La notizia arriva da fonti governative del Cairo, citate da Al Qahera News, dopo che i governi di Israele e Stati Uniti hanno richiamato le rispettive delegazioni dai negoziati di Doha sul cessate il fuoco a Gaza, accusando Hamas di non agire in buona fede.

L’inviato speciale americano Steve Witkoff ha puntato il dito contro Hamas e ha accennato a “opzioni alternative” da valutare, senza elaborare oltre.

“I mediatori hanno fatto uno sforzo enorme, ma Hamas non sembra essere coordinato né agire in buona fede. Ora valuteremo opzioni alternative per riportare a casa gli ostaggi e creare un ambiente più stabile per la popolazione di Gaza”, ha scritto Witkoff su X.

In una dichiarazione diffusa stamattina presto, Hamas ha espresso “sorpresa” per le dichiarazioni dell’inviato statunitense, sottolineando che i mediatori avevano accolto favorevolmente le posizioni espresse dal movimento e che questo “aveva aperto la porta a un accordo globale”.

“Ribadiamo il nostro impegno a continuare i negoziati in modo costruttivo, superare gli ostacoli e raggiungere un cessate il fuoco permanente”, ha affermato Hamas.

Un funzionario israeliano vicino al dossier ha confermato che la risposta di Hamas all’ultima proposta “non consente progressi senza una concessione chiara”, ma ha anche precisato che Israele intende proseguire i colloqui. Il nodo del contendere appare non tanto le modalità e il numero relativi allo scambio fra ostaggi e detenuti palestinesi, di fatto già fissati nei giorni scorsi, quanto le garanzie su una transizione che porti dal cessate il fuoco alla fine delle ostilità.

È dunque la richiesta fondamentale avanzata da Hamas fin dall’avvio delle trattative su cui l’organizzazione palestinese non intende transigere giacché le permetterebbe di mantenere una presenza, politicamente tangibile anche se militarmente marginale, nel Territorio costiero.

Viceversa la sopravvivenza di Hamas per quanto simbolica rischierebbe di invalidare la base sulla quale il governo di Netanyahu ha scatenato il conflitto, senza contare che il futuro politico dello stesso premier è legato all’ultradestra che non intende fare concessioni e anzi propone l’annessione dei Territori; raggiungere un compromesso accettabile rimane quindi un obbiettivo difficile.

Imprese, nuove norme spingono verso accessibilit e sicurezza

Roma, 25 lug. (askanews) – Le nuove normative che obbligano le imprese a investire sull’accessibilit e l’inclusivit digitale rappresentano una sfida significativa, ma anche un’opportunit per migliorare la sicurezza informatica. Gli attacchi informatici sono in aumento, con 3.541 attacchi registrati a livello mondiale nel 2024, un incremento del 27% rispetto all’anno precedente, l’attenzione alla cybersicurezza diventa imprescindibile. Emanuele Signoroni, esperto del settore, sottolinea che “le imprese devono comprendere che l’accessibilit non pu prescindere dalla sicurezza”.

L’Italia, che subisce il 10% degli attacchi informatici globali pur rappresentando solo l’1,8% del PIL mondiale, particolarmente vulnerabile. Per, il mercato della cybersecurity nel paese in crescita, con un aumento del 15% nel 2024, raggiungendo un valore di 2,48 miliardi di euro. “Questo dimostra che le aziende stanno iniziando a prendere sul serio la sicurezza informatica”, afferma Signoroni.

Le nuove norme non solo spingono le imprese a migliorare l’accessibilit digitale, ma anche a rafforzare le loro difese contro i cyber attacchi. “L’inclusivit digitale deve andare di pari passo con la protezione dei dati”, continua Signoroni, evidenziando come la sicurezza della rete sia destinata ad aumentare del 13,1% nel 2025, raggiungendo un valore di 24,8 miliardi di euro.

L’introduzione dei “MALLA” rappresenta un ulteriore passo avanti dei malintenzionati nell’ambito della sicurezza informatica. “Questi modelli offrono un framework per lo sviluppo di malware con l’uso dell’intelligenza artificiale”. spiega Signoroni.

Con l’aumento della domanda di soluzioni di sicurezza e accessibilit, si prevede una crescita delle opportunit lavorative nel settore. “Le aziende avranno bisogno di esperti in cybersecurity e accessibilit digitale, creando nuove possibilit di impiego”, conclude Signoroni.

In sintesi, le nuove norme rappresentano una sfida, ma anche un’opportunit per le imprese di migliorare la loro sicurezza e accessibilit digitale, contribuendo a un futuro pi sicuro e inclusivo per tutti.

Schlein: l’Italia deve riconoscere lo Stato di Palestina

Roma, 25 lug. (askanews) – “Quello che è accaduto ieri con la dichiarazioni del ministro israeliano su deportazione e colonizzazione di Gaza è inaccettabile, questi crimini vanno fermati”.Lo ha affermato Elly Schlein intervenendo a un convegno sul lavoro è tornata sulla crisi in Medioriente per esprimere soddisfazione per la decisione della “Francia che finalmente ha deciso di riconoscere lo Stato di Palestina”.

“Dobbiamo ottenere che anche l’Italia lo riconosca”, ha detto la segretaria del Pd giudicando “incomprensibili le dichiarazioni del ministro Tajani” sulla Soluzione due popoli due Stati: ” uno Stato – ha sottolineato- già esiste, perciò riconoscere l’altro è un passo necessario per contribuire al percorso di pace”.

Gaza,Schlein: Italia deve riconoscere Stato Palestina per contribuire a pace

Roma, 25 lug. (askanews) – “Quello che è accaduto ieri con la dichiarazioni del ministro israeliano su deportazione e colonizzazione di Gaza è inaccettabile, questi crimini vanno fermati”.Lo ha affermato Elly Schlein intervenendo a un convegno sul lavoro è tornata sulla crisi in Medioriente per esprimere soddisfazione per la decisione della “Francia che finalmente ha deciso di riconoscere lo Stato di Palestina”.

“Dobbiamo ottenere che anche l’Italia lo riconosca”, ha detto la segretaria del Pd giudicando “incomprensibili le dichiarazioni del ministro Tajani” sulla Soluzione due popoli due Stati: ” uno Stato – ha sottolineato- già esiste, perciò riconoscere l’altro è un passo necessario per contribuire al percorso di pace”.

Ginnastica, Bonicelli infortunato: è in coma farmacologico

Roma, 25 lug. (askanews) – Grave incidente per un atleta italiano alle Universiadi estive in corso di svolgimento ad Essen in Germania. Lorenzo Bonicelli (23 anni), originario di Abbadia Lariana e studente di Economia all’Università Mercatorum, è caduto male durante la prova agli anelli dello scorso mercoledì sbattendo il collo a terra. Secondo le ricostruzioni dei presenti sarebbe sempre rimasto vigile ed è stato immediatamente immobilizzato e trasportato d’urgenza all’ospedale universitario di Essen dove ha subito un intervento chirurgico alle vertebre cervicali.

Il comunicato della Federginnastica: “Durante il concorso a squadre di ginnastica artistica maschile alle 32esime Universiadi Estive di Essen, l’azzurro Lorenzo Bonicelli è uscito male dal suo esercizio agli anelli, nella terza rotazione, incorrendo in un infortunio sulla cui entità sono ancora in corso accertamenti. Immediatamente soccorso dallo équipe medica dell’organizzazione tedesca e dai responsabili sanitari di FISU e CUSI, il ventitreenne di Lecco della Ghislanzoni GAL è stato trasportato al vicino Policlinico universitario. Lo staff tecnico al seguito della missione GAM in Germania, visto il comprensibile coinvolgimento emotivo del resto del team, ha preferito ritirare la squadra dalla competizione. In attesa dei bollettini medici ufficiali, la FGI tutta si stringe a Lorenzo, augurandogli una pronta guarigione. Forza Bonni!”

Dall’ospedale al momento on hanno ancora emesso alcun bollettino medico, l’unico aggiornamento è arrivato dall’ex direttore della federazione internazionale (FIG) Steve Butcher che sul suo profilo Facebook ha scritto: “Lorenzo è in coma farmacologico dopo l’intervento chirurgico. Ci vorranno almeno dieci giorni per conoscere le sue condizioni. Tutta la famiglia della ginnastica prega e fa il tifo per il pieno recupero!”.

La prima gara internazionale nel 2017 (l’Austrian Future Cup dove chiuse al 6° posto nel concorso generale. Ha partecipato con l’Italia ai Mondiali juniores del 2019 in Ungheria dove ottenne un bronzo a squadre. Post pandemia, nel 2022 l’anno della svolta: prima la convocazione alla World Cup 2022 di Parigi dove ha sfiorato la finale a parallele, poi l’argento alla sbarra agli Assoluti quindi, nel 2023, le prime Universiadi (concludendo all’ottavo posto) poi ha fatto parte della squadra che ai Mondiali di Anversa ha conquistato uno storico pass olimpico che mancava da 12 anni. La sbarra il suo attrezzo preferito.

Nuoto, infortunio Paltrinieri: operato a dito e gomito

Roma, 25 lug. (askanews) – Doppio intervento per Gregorio Paltrinieri, che è stato operato a dito e gomito dopo i Mondiali di nuoto di Singapore in cui, nelle acque libere, ha conquistato tre medaglie d’argento (10 km, 5 km e la staffetta 4x1500m mista) nonostante gli acciacchi fisici. Poi dopo l’infortunio al dito, la decisione di non fare le gare in vasca.

Questo il comunicato della Federazione italiana nuoto. “Gregorio Paltrinieri è stato sottoposto a un doppio intervento chirurgico presso l’ospedale di Sassuolo eseguito dall’équipe ortopedica guidata dal professor Giuseppe Porcellini. In particolare è stata eseguita un’artroscopia di gomito con rimozione della vite intrarticolare su pregressa frattura, occorsa nel mese di agosto del 2024 al termine dei Giochi Olimpici, con successivo innesto cartilagineo. Nella stessa seduta operatoria, è stato inoltre eseguita dal dottor Stefano Manzieri la riduzione della frattura della base della terza falange del quarto dito della mano sinistra avvenuta durante la gara di 10 km a Singapore. La prognosi è di 6-8 settimane per il completo recupero funzionale e la ripresa degli allenamenti”.

Morti 3 operai caduti da un ponteggio a Napoli

Napoli , 25 lug. (askanews) – Questa mattina in via Domenico Fontana, a Napoli tre operai sono morti a causa di un incidente sul lavoro. Gli uomini sono caduti da un ponteggio mobile mentre eseguivano alcuni lavori di ristrutturazione in un edificio di 7 piani. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia. I tre sono morti sul colpo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i Vigili del fuoco e gli agenti dell’Upgsp della Questura di Napoli che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire quanto accaduto.

Nature Restoration Law, confronto promosso da Fondazione UNA e AB

Roma, 25 lug. (askanews) – Nature Restoration law, il regolamento europeo sul ripristino degli ambienti naturali stato al centro del convegno “Restoration Law. Quali opportunit per la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile”. L’iniziativa stata presentata attraverso il volume “Ripristino della natura e rigenerazione territoriale”, illustrato in anteprima a istituzioni ed esperti del settore presso Palazzo Rospigliosi a Roma. Approvato nel giugno 2024, “il regolamento” mira a contribuire a una ripresa continuativa e durature della biodiversit e della resilienza della natura in tutte le zone terrestri e marine dell’Unione Europea e Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente – e AB – Agrivenatoria biodiversitalia – hanno promosso dei tavoli di confronto sul tema. L’obiettivo, come suggerito da Francesco De Leonardis, Prof. Ord. Diritto Amministrativo, Universit degli Studi di Roma Tre, quello di trovare un’interpretazione condivisa per l’applicazione del regolamento.

“Innanzitutto l’Europa intervenuta per la prima volta su questi temi con un regolamento del 2024 chiedendo a tutti gli stati europei di approntare una serie di politiche per cercare di risolvere in qualche modo quello che potremmo chiamare il collasso del pianeta”.

Impostare una metodologia per la corretta applicazione e instaurare un dialogo costruttivo tra istituzioni e giuristi sono stati il tema delle discussioni, dove sono stato protagonista, insieme a diversi docenti dell’Universit italiane, il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Nel tavolo politico, spazio anche al presidente di Fondazione UNA, Maurizio Zipponi, che spiega cos gli obiettivi del convegno.

“L’importanza dell’iniziativa di oggi e la presentazione di questo libro in cui intervengono i migliori giuristi italiani e i migliori scienziati italiani l’obiettivo di far s che il tema del ripristino sia un tema concertato, cio il risultato di un’azione di diversi mondi di cui Fondazione UNA parte”.

Il regolamento stabilisce come obiettivi inderogabili il ripristino di almeno il 20% degli ecosistemi naturali entro il 2030 e di tutti gli ecosistemi che necessitano di intervento entro il 2050, attraverso l’attuazione di piani nazionali di ripristino da parte degli Stati Membri. Il presidente di AB, Niccol Sacchetti, sottolinea come il Nature Restoration Law sia un cambio di paradigma verso il ripristino attivo della natura.

“Il Nature Restoration Law un regolamento che avr sicuramente un grandissimo impatto soprattutto su chi ha come attivit principale la conservazione della natura, del territorio, della biodiversit e dell’ecosistema che noi portiamo avanti da sempre e quindi il nostro ruolo fondamentale mettere in evidenza questo regolamento e vigilare che poi il regolamento nel nostro Paese venga attuato nelle maniere migliori senza distorsioni come successo in tanti anni in passato”.

L’evento di Palazzo Rospigliosi si inserisce nel pi ampio progetto di Fondazione UNA e AB per assicurare continuit di riflessione e approfondimento sulle modalit di riconciliazione tra uomo e ambiente, gi avviato lo scorso anno con i tavoli di confronto relativi alla riforma dell’articolo 9 della Costituzione sulla tutela degli animali e della biodiversit.

Biennale Danza, la realtà processuale in 3D di Wayne McGregor

Venezia, 25 lug. (askanews) – Uno spazio altro, che ci porta in una dimensione diversa dell’idea di danza, ma probabilmente dell’idea stessa di cosa possa essere il “reale”. L’installazione “On the Other Earth”, realizzata dal coreografo e direttore della Biennale Danza di Venezia Wayne McGregor insieme all’artista Jeffrey Shaw, uno dei pionieri della new media art, è un dispositivo estremamente affascinante, che unisce la tecnologia ai corpi, la riflessione sul senso del tempo a un’emozione estetica estremamente vivida. Pur all’interno di un castello interamente costruito intorno alla virtualità delle immagini, che però generano un’esperienza artistica autentica.

All’interno di una struttura cilindrica collocata nelle Sale d’armi dell’Arsenale, uno schermo cinematografico a LED stereoscopico a 360 gradi, il primo al mondo di questo tipo, genera immagini panoramiche 3D da ventisei milioni di pixel, in uno spazio di otto metri di larghezza e quattro e mezzo d’altezza. Fin qui la componente tecnica, poi ci sono l’arte e la coreografia, ci sono i ballerini virtuali che si muovono in diversi momenti, ci sono le proiezioni fantascientifiche e i salti temporali, ci sono le immersioni totali in un mondo che si mostra così vivido da poterlo toccare e, al tempo stesso, smaccatamente virtuale. In un intreccio di piani così potente da farci dubitare su cosa sia effettivamente “vero” e cosa no, noi compresi.

“Riuscire a unire i contenuti e la costruzione delle immagini in un processo che coinvolge i corpi delle persone così direttamente è una cosa magica – ha detto McGregor -. Una delle cose straordinarie degli strumenti realizzati da Jeffrey è il fatto che ti danno accesso all’immaginazione interiore”. E la parola “processo” è forse quella più importante se si vuole provare a spiegare “On the Other Earth”, perché quello che succede dentro l’installazione è una forma di arte processuale, che coinvolge direttamente lo spettatore e sposta il ragionamento dalla meraviglia tecnologica, che è indiscutibile, ma in fondo accessoria, alla dimensione della costruzione delle realtà, proprio come processo in continuo cambiamento, in costante, e mai definitiva, costruzione. Che cosa stiamo vedendo? Che cosa stiamo facendo? Sono domande a cui il lavoro di McGregor offre risposte continuamente diverse, che si muovono da una riflessione sul tempo alle suggestioni della fantascienza, che lui stesso ha citato tra le fonti d’ispirazione, fino al tema dello svelamento della costruzione che c’è dietro ogni “realtà”. È come se scivolassimo in una sorta di meta-filosofia della rappresentazione, che mostra espressamente le strutture che stanno dietro alle nostre percezioni. E la sensazione è affascinante.

Visioni del futuro, che poi torna nel passato, danze coreografate da McGregor e dall’Hong Kong Ballet sulla pista per elicotteri di un grattacielo che è il “luogo” dell’ipercapitalismo contemporaneo nella metropoli post-cinese, e quindi in qualche modo il luogo chiave del nostro presente. Nel quale i ballerini sono in fondo fantasmi, come se noi umani fossimo già passati, scomparsi, ma lasciando comunque una traccia di leggerezza e malinconia. In fondo il lavoro di McGregor sembra ambire a coreografare il Tempo stesso, con la maiuscola, ma ben sapendo che per la fisica teorica questa non è una grandezza fondamentale, ma una misura che varia, imperfetta come tutte le costruzioni più affascinanti. E, completamente immersi nell’ora di performance virtuale, si può pensare al senso del nostro tempo personale, alla magnitudo del futuro, mai raggiungibile come tale, e alla vicinanza del passato, comunque perduto. Resta un presente molteplice, che ci viene letteralmente addosso, e, in fondo, ci ricorda di essere vivi, qui e ora.

Jeffrey Shaw ha parlato del suo desiderio di creare una “macchina universale”, in questo caso identificata con la macchina da presa cinematografica, capace di creare mondi sempre diversi. “Questo – ha aggiunto l’artista – diventa uno spazio di rappresentazione che si apre a tutte le forme di esperienza culturale”. Spazio che è anche metaforico e ricorda un grande romanzo di fantascienza filosofica come “Solaris” di Stanislaw Lem: nel libro un misterioso pianeta-oceano influenzava le percezioni umane e riportava in vita le persone perdute. Nell’installazione di Wayne McGregor vediamo il processo – di nuovo la parola – che porta a vedere davanti a noi dei ballerini che sono indiscutibilmente reali, ben sapendo che stiamo guardano una proiezione in 3D. Come i visitatori della stazione di Solaris anche noi spettatori veniamo visitati di fantasmi delle rappresentazioni e, insieme a loro, facciamo esperienza di una realtà che è sempre complessa e inafferrabile. Ma, comunque, parla al nostro intimo individuale. (Leonardo Merlini)

Gaza, Conte: vergogna nazionale no governo Meloni a riconoscimento Palestinesi

Roma, 25 lug. (askanews) – “Dopo la Spagna anche la Francia annuncia il riconoscimento della Palestina di fronte al genocidio e ai piani di deportazione di massa a danno dei palestinesi. Il criminale Netanyahu, che sta sterminando e affamando un intero popolo, incredibilmente tuona: “Questo è un premio al terrorismo”. E l’Italia? Mentre Salvini prende premi per l’amicizia con Israele, Meloni si rifiuta di sospendere il memorandum d’intesa militare con il governo criminale di Israele e oggi sulla stampa leggiamo inquietanti notizie di nuovi contatti tra vertici militari di Roma e Tel Aviv, di possibili nuovi piani di cooperazione militare su cui il governo dovrà fornire chiarimenti. Che vergogna nazionale”. Lo dichiara il presidente Cinque Stelle Giuseppe Conte.

Questa estate oltre 36 milioni di italiani in viaggio

Milano, 25 lug. (askanews) – Un turismo contraddistinto dal segno più, che porta ricchezza al Paese e registra segnali di grandi cambiamenti: si rivela positivo l’exploit di questa estate 2025, che vedrà in viaggio 36,1 milioni di italiani (25,4 mln di adulti e 10,7 di minori) producendo un giro di affari pari a 41,3 miliardi di euro, con una crescita dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le cifre sono quelle rilevate dall’indagine di Tecnè realizzata per la Federalberghi. Mai come quest’anno, a colpire è proprio la diversa modalità delle scelte nel popolo dei viaggiatori.

Attualmente, si muoveranno meno adulti e più bambini, caratterizzando la dimensione familiare della vacanza estiva. Inoltre, nella stagione più “alta”, il tempo delle ferie si estende da giugno a settembre, con un aumento delle partenze nei mesi cosiddetti “periferici” e una conseguente destagionalizzazione naturale della domanda turistica.

In definitiva, la “vacanza tipo” si accorcia, da 10,3 a 10 giorni in media, ma si moltiplica in termini di frequenza. Ciò definisce una tipologia di turista che cambia stile di vita e ridisegna a propria misura gli spazi del tempo libero, frammentandolo secondo una strategia tutta personale e incentrata su una maggior attenzione al proprio benessere.

Secondo l’indagine, non di solo agosto viene vissuta la vacanza, pur restando questo il mese principe delle ferie estive. La crescita rilevata rispetto al 2024 va questa volta ad accostarsi più alla qualità della spesa che non alla durata della permanenza. Le destinazioni di maggior presa saranno comunque quelle di mare, sebbene lo studio evidenzi un peso maggiore nella scelta delle destinazioni naturalistiche e meno affollate, a dimostrazione della sensibilità sempre crescente degli italiani verso bellezze naturali, ambiente e tranquillità.

In tutto ciò, l’Italia si conferma comunque la regina delle destinazioni preferite, con un 88% delle preferenze. Il restante 12% riguarda coloro che si recheranno all’estero e che, anche in questo caso, opteranno principalmente per le località di mare.

“Agosto perde centralità, mentre crescono giugno e settembre – ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento dell’indagine – Questo è un segnale molto positivo, si afferma un turismo distribuito, più sostenibile e più accessibile. Si tratta di una grande opportunità per rafforzare l’occupazione e la redditività del settore in tutto l’arco dell’anno”. “Di fronte a questo scenario, credo si possa affermare che siamo testimoni di un grande cambiamento – ha proseguito Bocca – Oggi il turista non cerca solo un alloggio, ma un’emozione da custodire. La spesa non si concentra più soltanto sul pernottamento, ma si distribuisce su tutta la filiera, tra ristorazione, cultura, artigianato, benessere. Si tratta proprio di una trasformazione strutturale che rende il comparto un attivatore diffuso di valore economico e sociale”.

“Tuttavia – ha concluso il presidente degli albergatori italiani – la nostra indagine rivela che una quota di italiani non andrà in vacanza per motivi economici. È un dato che non può lasciarci indifferenti e che ci spinge a lavorare per un turismo più accessibile, ovvero capace di offrire occasione di benessere per tutti”.

Un terzo dei vacanzieri (33,6%) farà più di un periodo di vacanza oltre quello principale: di questi, il 41,3% farà almeno un altro periodo di svago, il 31,4% ne farà due e il 17,5% farà tre periodi di vacanza tra giugno e settembre, confermando la tendenza, già in atto da tempo, a dividere in più segmenti le ferie estive. L’Italia resta decisamente la meta preferita: 9 italiani su 10 – l’88% – sceglieranno di restare nel Belpaese, mentre il 12% sceglierà mete estere, prediligendo il mare in Paesi esteri vicino all’Italia (57,0%), le grandi capitali europee (16,4%) e i mari tropicali o le località esotiche (10,7%). Tra le regioni più gettonate nello Stivale vi saranno Toscana, Emilia-Romagna, Sicilia, Puglia, Lombardia, Campania e Sardegna. Il 76,9% opterà per il mare, il 16% prediligerà montagna, laghi e località termali, mentre il restante 4,2% sceglierà località d’arte e cultura. La vacanza principale durerà in media 10 giorni e costerà nel suo complesso (includendo viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) 888 euro a persona (circa 89 euro al giorno). Le ulteriori vacanze sono più contenute dal punto di vista della durata: in media 4,4 giorni per un costo complessivo di 518 euro (circa 117 euro al giorno). Il volume d’affari sarà di 41,3 miliardi: giugno contribuirà per circa 11 miliardi, luglio per 12,4 miliardi, agosto per 15,9 miliardi e settembre per 2 miliardi.

In corso l’attività Nato Neptune Strike 25-2: ecco in cosa consiste

Milano, 25 lug. (askanews) – È in corso Neptune Strike 25-2, parte di Neptune Strike, una delle principali attività di vigilanza potenziata della Nato, che comprende più aree operative congiunte in tutta Europa e serve a dimostrare la complessa integrazione di capacità congiunte marittime di alto livello. In questo ambito la NATO assume il controllo operativo di diverse portaerei ed Expeditionary Strike Group (ESG) a supporto della deterrenza e della difesa dell’Alleanza.

La serie Neptune Strike fa parte del progetto “Neptune”, concepito nel 2020. Questo progetto mira a migliorare la rapidità e la flessibilità del comando e controllo dell’aviazione navale e delle forze anfibie. Fornisce il modello per l’integrazione dei gruppi composti da più nazioni per operazioni di emergenza e difensive anche su lunghe distanze.

Gli obiettivi principali di Neptune Strike 25-2 sono il mantenimento della libertà di navigazione e di manovra nell’area di operazioni della NATO, la protezione degli stretti, la deterrenza e la vigilanza e l’aumento dell’interoperabilità nei domini operativi (ad esempio, l’integrazione aria-terra), rafforzando le capacità della NATO di consentire operazioni multi-dominio in tutta Europa.

Neptune Strike 25-2 è comandata e controllata dalle Naval Striking and Support Forces Nato (STRIKFORNATO), con sede a Oeiras, in Portogallo, e guidate dal vice ammiraglio della Marina degli Stati Uniti d’America Jeffrey T. Anderson, che è anche comandante della Sesta Flotta degli Stati Uniti d’America con sede a Napoli, in Italia.

Le unità partecipanti operano principalmente nel Mar Baltico e nel Mediterraneo, con attività anche nella regione del Mar Nero, comprese operazioni aeree su lunghe distanze con rifornimento in volo al fine di dimostrare operazioni a lungo raggio e attività in tutti i domini. Neptune Strike 25-2 è un’attività pianificata da tempo e condotta nel rispetto del diritto e degli standard internazionali. È di natura difensiva e non è rivolta contro terzi.

Neptune Strike 25-2, la seconda iterazione di questa attività di vigilanza in tempo di pace per il 2025, è iniziata a fine giugno e ha ripreso a luglio. L’iterazione vede la partecipazione di 15 nazioni alleate: Croazia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Spagna, Slovacchia, Regno Unito e Stati Uniti.

L’Expeditionary Combat Group spagnolo, guidato dall’ammiraglia della Marina spagnola, Juan Carlos I (LHD), e dalle navi di supporto Blas de Lezo, Galicia e Cantabria, erano sotto il comando NATO durante la 25-2(A4) che si è svolta il 26 e 27 giugno. Ora, a fine luglio, il Carrier Strike Group (CSG) 12 statunitense è subordinato al comando NATO: guidato dalla portaerei USS Gerald R. Ford (CVN78) e accompagnato dalle portaerei USS Bainbridge (DDG), USS Mahan (DDG) e USS Churchill (DDG).

In totale, 8 navi di superficie (spagnole e statunitensi) e numerosi velivoli, tra cui jet da combattimento ad ala rotante e di generazione da 4″ e 5″, oltre a mezzi militari e personale di supporto da parte delle nazioni alleate, partecipano alle diverse fasi di Neptune Strike 25-2.

Rivoluzione digitale sanit: Asl Caserta protagonista cambiamento

Napoli, 25 lug. (askanews) – Garantire maggiore efficienza ai servizi e una migliore allocazione delle risorse. l’obiettivo dell’insieme di attivit innovative messe in campo dall”ASL di Caserta, che si occupa dei bisogni di salute di circa 910mila assistiti, che ha dato inizio ad un percorso di adeguamento dei propri sistemi informativi. Le iniziative, progettualit e processi della trasformazione digitale in atto, sono state illustrate attraverso le testimonianze dei protagonisti presso l’Ospedale di Marcianise. L’ASL di Caserta ha posto enfasi alla digitalizzazione dei servizi al cittadino, alla sicurezza dei dati sensibili e alla connettivit dell’infrastruttura. Anche realizzando una piattaforma di interfaccia unica per tutti i cittadini attraverso la quale possono accedere ai propri percorsi sanitari ospedalieri e territoriali. Cos Amedeo Blasotti, Direttore Generale dell’Asl di Caserta: “Noi iniziamo un processo di cambiamento che non solo tecnico ma anche culturale. L’idea che la digitalizzazione entri nel sistema sanitario, ma pi che altro entra nel sistema del rapporto tra sanit e cittadino, qualcosa di innovativo. Ecco, noi questa sfida non la dobbiamo perdere. Stiamo andando avanti, avremo una rivoluzione in termini di dati, in termini di assistenza con i cittadini, ci vorr un po’ di tempo ma la prima fase chiusa, oggi noi chiudiamo una fase importante. Il progetto durer fino al 2028, saremo sempre pi connessi tra il territorio e l’ospedale: questa la cosa importante, non bisogna essere pi separati, cio prendere in carico un paziente significa prenderlo in carico non solo per le patologie ma prenderlo in carico anche da un punto di vista digitale, da un punto di vista di notizie, da un punto di vista di prevenzione, ecco questo il nostro obiettivo”.

Di pari passo con l’avanzamento del progetto (digitalizzazione dei sistemi, dei processi e raccolta dati) viene formato il personale. “Un progetto del genere non poteva avvenire senza una formazione – continua Blasotti – bisogna essere una azienda che sia work in progress, con la possibilit di essere formati, di essere ascoltati, questo importante. Questo processo sta andando in giro per ogni distretto, va all’interno degli ospedali, si parla con gli operatori ospedali, quindi la formazione una formazione specifica ma una formazione aperta, una formazione che forma ma che ascolta pure, ecco questo il cambiamento”. Anche la regione Campania, in parte, ha sostenuto economicamente questo progetto. Massimo Bisogno, direttore generale della transizione di Regione Campania: “La Regione Campania ormai da anni ha fatto investimenti sulla sanit digitale. In termini di digitalizzazione siamo ormai all’avanguardia. Sono circa cinque anni che ormai l’amministrazione regionale ha investito in questo segmento sia a livello regionale che a livello di aziende sanitarie e aziende ospedaliere”.

La fase 1 del progetto di digitalizzazione dell’ASL, fortemente incentrata sui servizi amministrativi e sul potenziamento dell’infrastruttura quasi terminata mentre la per quanto concerne la fase 2, che vede lo sviluppo della Cartella Clinica territoriale dell’Assistito e del sistema di interoperabilit degli applicativi in avanzato corso di realizzazione e completer tutti gli interventi entro fine anno raggiungendo un livello “6” di digitalizzazione dei processi misurati con il modello EMRAM L’Asl partita dal livello 1 nel 2023 ed il massimo livello previsto EMRAM 7, che dovrebbe essere raggiunto con il completamento della Fase 3, appena avviata e che vedr la realizzazione del sistema di accesso unico, del sistema di gestione documentale e del bilancio di sostenibilit dell’Azienda che si concluder nel dicembre del 2027.

Il Garante dell’infanzia della Calabria scrive a Netanyahu: a Gaza uno sterminio

Milano, 25 lug. (askanews) – Iniziativa del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, che stamane ha inviato una lettera al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu: “Il mio incarico istituzionale non è apicale – scrive – non fa parte dei ‘potentati’, è piuttosto di servizio ai più piccoli, anzi spesso con le stesse istituzioni si scontra per la mancata applicazione dei diritti di tutti i bambini, ma forse è più rappresentativo e avvertito dall’opinione pubblica, proprio perché rappresenta le esigenze della gente comune, dal basso”.

“Chi riveste il mio ruolo – continua il Garante – ogni giorno lavora per impedire che anche solo un bambino possa morire per qualsivoglia disfunzione dei servizi. A Gaza, invece, i bambini arrivano sani e muoiono di fame o colpiti da armi da fuoco. Questa non è guerra, è sterminio!”.

“Nel mio Paese, l’Italia – sottolinea Marziale – conformi all’iniziativa dell’UNESCO, celebriamo ogni anno la “Giornata della Memoria”, dedicata alle vittime innocenti dell’olocausto nazista: perché proprio il popolo che ha patito l’ingiustizia di una barbarie, oggi, è insensibile verso gli innocenti della Palestina? Perché non colpisce soltanto l’organizzazione terroristica di Hamas e lascia morire, invece, ignari bambini?”.

Il Garante così conclude: “Sono domande semplici, tuttavia mi piacerebbe poterne parlare con Lei. Le chiedo, Signor Primo Ministro, di volermi ricevere. Quando si riveste un ruolo come il mio, non si è tutori soltanto dei diritti dei bambini del proprio territorio, ma ci si deve occupare di tutti, anche perché la Dichiarazione Onu li riconosce cittadini del mondo”.

La lettera del Garante Marziale è stata inviata per conoscenza anche al ministro degli esteri, Antonio Tajani, all’ambasciatore d’Israele in Italia Jonathan Peled ed all’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari.

Usa: sconsiderata la decisione di Macron di riconoscere la Palestina

Roma, 25 lug. (askanews) – Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha condannato la decisione “sconsiderata” del presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato palestinese.

“Gli Stati Uniti respingono fermamente il piano di Emmanuel Macron di riconoscere uno Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa decisione sconsiderata non fa che alimentare la propaganda di Hamas e nuoce alla pace. È uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre”, ha scritto Rubio sul suo profilo di X.

Separazione carriere, Tajani: vittoria epocale, no attacco a toghe

Roma, 25 lug. (askanews) – Applauso del Consiglio nazionale di Forza Italia in ricordo di Silvio Berlusconi, quando il segretario Antonio Tajani ha parlato del via libera del Senato alla separazione delle carriere.

Questa riunione – ha spiegato – per noi “è una festa, questa settima per noi ha rappresentato un momento storico, il coronamento di una battaglia politica durata dal ’94 fino a oggi. Il voto del Senato rappresenta una vittoria epocale. E questo applauso lo dedichiamo a Silvio Berlusconi” perché “questa è una vittoria politica e morale”.

“Nessuno vuole attaccare la magistratura, lo spirito è completamente diverso stiamo portando al termine questa riforma al servizi del cittadino”.

La Nato ha ripreso la seconda fase di Neptune Strike 2025

Milano, 25 lug. (askanews) – Il 24 luglio 2025 ha segnato la ripresa di Neptune Strike 25-2, la seconda iterazione dell’attività di vigilanza potenziata (eVA) della NATO.

Il Gerald R. Ford Carrier Strike Group, sotto il comando della NATO, opera con navi e aerei di sette nazioni per dimostrare la sua elevata capacità in mare durante la seconda metà dell’attività Neptune Strike 25-2. Questo, dopo la partecipazione della Spagna a fine giugno con il suo Expeditionary Combat Group.

Il Gerald R. Ford Carrier Strike Group, comandato dalla portaerei USS Gerald R. Ford (CVN 78), con le sue capacità aeronavali, è in grado di schierarsi ovunque per lunghi periodi di tempo, dimostrando le sue enormi potenzialità (long-range strikes) e la sua capacità (comprehensive warfare capability).

Ad accompagnare la portaerei USS Gerald R. Ford ci sono i cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke: USS Bainbridge (DOG 96), USS Mahan (DOG 72) e USS Winston S. Churchill (DOG 81), che completano la flotta di potenza proiettata. A supportare le capacità a lungo raggio del CSG è l’ampia gamma di mezzi aerei, composta da: FIA-18E/F Super Hornet, EA-18G Growlers, E-2D Advanced Hawkeyes, elicotteri MH-60 Seahawk e C-2A Greyhound.

Mentre il Carrier Strike Group statunitense opererà prevalentemente nel Mar Mediterraneo, questa seconda metà di Neptune Strike 25-2 vedrà il Carrier Strike Group e le nazioni alleate di supporto, condurre missioni a lungo raggio nelle aree di operazioni della NATO, tra cui la regione del Mar Baltico e del Mar Nero.

Questi sforzi sosterranno l’addestramento dinamico con le forze marittime della NATO e degli alleati al fine di creare capacità di alto livello, abilitare capacità di difesa collettiva e fornire alla NATO la capacità strategica e operativa necessaria per garantire i nostri alleati e partner.

Alla fine di giugno, il Gruppo di Combattimento di Spedizione Spagnolo, composto dall’ammiraglia della Marina spagnola, la piattaforma di atterraggio per elicotteri (LHD) Juan Carlos I, ha guidato la prima metà dell’operazione Neptune Strike 25-2, che ha condotto attacchi a lungo raggio dal Mar Mediterraneo centrale su poligoni di addestramento in Croazia, Slovacchia e Romania.

In totale, Neptune Strike 25-2 vede la partecipazione di 13 nazioni alleate, tra cui: Croazia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Spagna, Slovacchia, Regno Unito e Stati Uniti. La serie Neptune Strike è un’attività di vigilanza pianificata a lungo termine, deliberatamente pianificata ed eseguita dinamicamente a supporto degli obiettivi di deterrenza della NATO, guidata e diretta dal Quartier Generale Supremo Alleato in Europa (SHAPE) della NATO.

Le attività Neptune Strike sono condotte nel rispetto del diritto e degli standard internazionali e sono di natura difensiva.

Vacanze, Confesercenti: in ultimo weekend luglio occupate 8 camere su 10

Roma, 25 lug. (askanews) – L’ultimo weekend di luglio segna l’inizio della partenza verso le vacanze, con oltre 6,4 milioni di presenze attese nelle strutture ricettive italiane tra il 25 e il 27 luglio. Le prenotazioni raccolte sulle principali piattaforme online indicano un tasso di saturazione medio del 79%, quasi otto camere occupate su dieci. “Un dato positivo, ma leggermente inferiore al 2024, quando nello stesso periodo era stato rilevato l’82%. In termini assoluti, la differenza corrisponde a circa 150mila pernottamenti”. A stimarlo è Confesercenti, sulla base di un’indagine condotta da Cst – Centro studi turistici di Firenze analizzando la disponibilità ricettiva sui principali portali delle Olta (online travel agencies) per il periodo 25-27 luglio 2025 (2 notti).

L’analisi conferma la forte attrattività delle località dei laghi e marine, che registrano rispettivamente l’89% e l’88% di occupazione. Restano indietro le città d’arte, al 72%, in frenata rispetto allo scorso anno, mentre le località termali si fermano al 71%. Le destinazioni montane segnano un 76% di saturazione e quelle rurali e collinari il 75%.

Anche per le macroaree geografiche la tendenza è differenziata. Il Nord Ovest guida la classifica con un tasso di occupazione dell’81%, trainato dalle buone performance della Liguria. Segue il Nord Est, con il 79%, soprattutto grazie alla buona performance delle strutture del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia. Sotto la media, invece, il Centro (76%) e il Sud con le Isole (75%), nonostante i buoni risultati di Sardegna e Puglia.

“Dopo un avvio di stagione più lento del previsto, tra le imprese c’è attesa per l’accelerazione d’agosto”, dichiara Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti. “Finora è stata un’estate anomala, con andamenti altalenanti e un ritorno del turismo ‘mordi e fuggi’ del weekend. Cresce la componente straniera, mentre la domanda interna procede con maggiore cautela. L’ultimo weekend di luglio rappresenta il primo vero banco di prova per il clou dell’estate, che soprattutto per il comparto balneare coincide con agosto: confidiamo che possa dare slancio alla stagione”.

Luiss School of Government: giovani diplomatici africani a Roma

Roma, 24 lug. (askanews) – Quarta edizione per il Master in Global Public Diplomacy and Sustainable Development, promosso congiuntamente dalla School of Government dell’Universit Luiss Guido Carli e dall’Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca (UNITAR), con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il programma ha coinvolto 28 giovani diplomatici under 40 provenienti da 22 Paesi africani, selezionati tra i pi promettenti membri delle diplomazie nazionali e delle principali organizzazioni internazionali del continente, tra cui African Union, ECOWAS e IGAD.

Dopo una prima parte online avviata a marzo 2025 e conclusasi a giugno, a Roma si svolto il modulo in presenza presso il campus della Luiss. L’obiettivo fornire strumenti teorici e pratici per affrontare le sfide contemporanee della diplomazia internazionale e dello sviluppo sostenibile, anche attraverso visite presso i partner istituzionali e testimonianze in aula di esperti. Tra i temi affrontati nel corso: la diplomazia digitale, le politiche energetiche, la sicurezza alimentare, le relazioni commerciali europee e globali.

Jihane Chreif, Guinea, African Union:

“Penso che tra le conversazioni pi opportune che abbiamo avuto rientra certamente la nuova strategia italiana verso l’Africa, il cosiddetto Piano Mattei. Che solleva diverse questioni interessanti. Riconoscendo che una nuova diplomazia nata in una prospettiva di condivisione degli obiettivi e in particolare con una consultazione franca tra Africa e Unione Europea”.

Kevin Elrige Tchatcho Tchetda, Camerun, African Union3

“Di particolare interesse sono stati i temi relativi alla diplomazia economica, molto importanti e strategici, perch l’Africa deve essere capace di avere pi opportunit in materia di commercio, e non con accordi non convenienti, ovviamente con differenti approcci rispetto all’Unione europea o alla Cina. Cos come di interesse stato il tema Cyber Security, qualcosa che molto critico e su cui dobbiamo ancora lavorare e investire, insieme, sul trasferimento tecnologico dall’occidente, sulla capacity building e sulla costruzione di reti a supporto”.

Josephine Njambi Wambugu, Kenya, Ministero degli Affari Esteri:

“E’ stata una meravigliosa esperienza essere parte di questo Master, aprendoci alle prospettive dell’Unione europea ma guardando al punto di convergenza, o di divergenza, per trovare la via per lavorare insieme tra continenti e paesi”.

La Luiss School of Government conferma dunque il proprio impegno a favore della formazione di una nuova generazione di leader diplomatici globali. Un ponte tra le istituzioni del continente africano e l’Europa, capace di favorire il dialogo multilaterale, costruito grazie a questo programma che per l’universit rappresenta un vero valore aggiunto.

Gaetano Quagliariello, Dean Luiss School of Government:

“Innanzitutto si rafforza il profilo internazionale della Scuola. In secondo luogo crea una solidariet tra giovani diplomatici italiani e africani, solidariet che si prolunga nel tempo. Tutto questo riguarda poi una zona del mondo che cruciale per l’Europa e per l’Italia, mettendo appunto in collegamento il continente europeo e l’Africa. E’ stata una intuizione giusta il Piano Mattei e noi lavoriamo all’interno di quel solco”.

Terrazza Martini in tour, tappe anche a Noto e Forte dei Marmi

Milano, 25 lug. – Non solo Milano e la vista sul Duomo e la citt: Terrazza Martini per l’estate 2025 ha lanciato un tour europeo tra rooftop bar e piazze di tante localit, tra esse anche due tappe italiane, a Forte dei Marmi in Versilia e a Noto in Sicilia. Si tratta di “Terrazza Martini on tour”, l’iniziativa aperta al pubblico pensata per accompagnare l’estate, con il punto forte del rito dell’aperitivo al tramonto, tra musica, incontri e paesaggio. A Noto la Terrazza Martini sar al Gagliardi Boutique Hotel fino a novembre, a Forte dei Marmi invece al Caff Giardino fino a settembre.

Il tour anche l’occasione per lanciare nuovi drink, come il Martini Bianco Spritz, che unisce il vermouth bianco a una bollicina e rappresenta la proposta per questa stagione estiva 2025. Momento che segna anche l’annuncio di un nuovo “Martini Man”, l’attore britannico Jonathan Bailey, chiamato a impersonare la voglia di scelte “Off script”, ossia fuori dal comune, all’insegna del gioco, della scoperta e della spontaneit.

Cronache milanesi… un palazzo a tre piani

Le cronache milanesi di questi giorni somigliano a una torta a tre strati. O meglio, a un palazzo a tre piani. C’è la giustizia, c’è la società, c’è la politica. Sulla giustizia sarà doveroso attendere l’esito delle cose. Magari evitando gli eccessi delle opposte tifoserie, che vedono in ogni gesto della magistratura, di volta in volta, o la salvezza morale del Paese o la condanna pregiudiziale della politica.

 

Un modello a doppia velocità

Sulla società, e cioè sul modello di città, ci sarebbe da dire qualcosa in più. La scommessa della Milano che conta era rivolta a un’élite cosmopolita la cui presenza è considerata vitale per lo sviluppo della metropoli. In parte, questa scommessa è sembrata giusta. Ma il prezzo che sta comportando è la progressiva scomparsa del ceto medio. Come a voler dividere la città tra una parte che ha successo e fa fortuna (ed è bene che la faccia) e un’altra parte che sopravvive ai suoi margini (e sarebbe bene che godesse di qualche opportunità in più).

Si ripete il paradosso della Prima Repubblica

È un modello che di questi tempi va per la maggiore, non solo all’ombra del Duomo. Ma è un modello che denuncia più di una criticità – e non solo in termini di giustizia sociale.

Sulla politica, infine, si ripete il paradosso della Prima Repubblica. Che sceglieva la gran parte dei suoi leader al di sotto della linea gotica, come a dividere in due la geografia del palazzo. A sud i maestri del consenso, al nord i campioni dell’economia. Con una eccezione, quella di Bettino Craxi.

Ora, è piuttosto ovvio che una capitale “morale” del Paese che appare priva di buoni condottieri politici difficilmente vada lontano. E infatti parte della crisi sta proprio qui.

Fonte: La Voce del Popolo – 24 luglio 2025

[Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della Diocesi di Brescia]

Giovani, merito, lavoro: o si riparte o si declina

L’Italia è un Paese esausto, seduto su una sedia a dondolo, che ondeggia tra nostalgia e rassegnazione. Troppi anziani, pochi giovani, e un’idea tossica: che tutto debba restare com’è. Invece tutto sta franando. La demografia non perdona. Se non si nasce, se non si lavora, se non si produce, si decade. E l’Italia sta già declinando, lentamente, ma inesorabilmente.

Il problema non è che ci sono troppi anziani. Il problema è che il sistema è inchiodato al passato, costruito per difendere rendite acquisite, paralizzato da un welfare che premia l’inerzia e ignora il merito. Gli anziani sono diventati una massa critica elettorale che detta l’agenda politica. Ma non è con i voti della nostalgia che si costruisce il futuro. Il lavoro è la chiave. E l’Italia, invece di valorizzare chi lavora e produce, ha smesso di credere nel lavoro come motore di dignità e crescita.

Nel Paese che invecchia, i giovani fuggono. Non solo fisicamente, emigrando all’estero. Fuggono anche mentalmente: dalla politica, dalla partecipazione, dalla fiducia. E hanno ragione. In un mercato dove le competenze non contano, dove chi vale viene umiliato, dove le carriere sono inchiodate da gerarchie stanche e intoccabili, il merito è diventato un ospite sgradito.

Il lavoro va liberato. Bisogna ripensare tutto: premiare il merito, smascherare le rendite, sgretolare gli automatismi. Gli anziani attivi — che vogliono e possono contribuire — vanno coinvolti, non parcheggiati. Hanno competenze, esperienza, lucidità: ma devono uscire dalla logica del “diritto garantito” e rientrare in quella della responsabilità condivisa. Chi può e vuole restare produttivo, va incentivato anche per rafforzare la propria pensione— non punito con penalizzazioni astratte.

I giovani, invece, vanno messi al centro. Non con mance o bonus estemporanei, ma con un progetto serio. Formazione tecnica di qualità, accesso rapido e meritocratico al lavoro, salario dignitoso, progressione chiara e legata alla competenza, non all’anzianità. L’idea che tutti valgano allo stesso modo, a prescindere dall’impegno, è veleno puro. Una società che non riconosce e premia il merito è destinata al collasso.

Nel mondo globale, i Paesi giovani, ambiziosi e aggressivi — India, Indonesia, Turchia, Egitto — stanno affilando le armi. Producono, investono, invadono mercati. Noi invece difendiamo status, privilegi, impieghi protetti. Un Paese con una demografia ferma e una società bloccata è un bersaglio perfetto. Non servono bombe per conquistarlo: basta aspettare che si spenga da solo.

Entro il 2030, l’Italia avrà bisogno di oltre 4 milioni di nuovi lavoratori qualificati. Ma se non si cambia subito, non li troverà. Né tra i giovani fuggiti, né tra gli immigrati respinti, né tra gli anziani esclusi. Il lavoro è l’ultima frontiera della dignità nazionale. Serve un patto tra generazioni: i vecchi diano spazio e trasmettano saperi, i giovani portino energia e innovazione, lo Stato garantisca un sistema che premi chi si spende davvero.

Altrimenti resterà solo il silenzio di un Paese che invecchia, mormorando di un passato glorioso che non riesce più nemmeno a ricordare.

Vergogna a Gaza: Macron apre alla Palestina, l’Occidente non può più tacere

La situazione umanitaria a Gaza ha superato ogni limite di decenza. Fame, bombardamenti mirati sui civili, ospedali distrutti, bambini massacrati mentre attendono un pugno di riso: è la fotografia quotidiana di una crisi che l’Occidente continua a osservare con inaccettabile passività. Israele colpisce scuole, chiese, giornalisti, delegazioni internazionali. Il suo è un progetto sistematico di espulsione, uno sradicamento violento del popolo palestinese dalla propria terra.

In questa tragedia, la comunità internazionale resta paralizzata da parole vuote. Appelli alla pace che si dissolvono nel rumore delle bombe. Troppo spesso si finge di non vedere, come già accadde in altri momenti oscuri del Novecento. E proprio da Israele, che fu vittima della persecuzione nazista, ci si aspettava una memoria operante, non una replica tragica dell’ingiustizia.

La svolta di Macron

Adesso qualcosa si muove. Per la prima volta, un grande Paese europeo rompe il muro della neutralità. “Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Ne farò l’annuncio solenne all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il prossimo settembre”, ha scritto Emmanuel Macron. Una dichiarazione che, nel definire “possibile” la pace, segna un punto di non ritorno.

Anche il Regno Unito e altri governi stanno valutando di seguire Parigi. È un segnale forte che isola la politica aggressiva di Netanyahu e ne denuncia apertamente le responsabilità. Il premier israeliano, con le sue scelte, ha compromesso il dialogo interreligioso e riacceso pericolosi sentimenti di ostilità contro le comunità ebraiche nel mondo. La memoria del 7 ottobre — strage efferata di Hamas — è stata offuscata da una reazione sproporzionata e distruttiva.

Oltre la follia

Le parole servono a poco, ormai. A Gaza si vive e si muore in modo disumano. Il “civile Occidente” ha il dovere morale di agire, anche valutando l’invio di una forza di interposizione per fermare la mattanza. Non ci si può più rifugiare nella retorica delle equidistanze o nelle dissertazioni sulla definizione di genocidio.

Chi ha ancora coscienza non può che unirsi al grido del cardinale Augusto Paolo Lojudice: “C’è chi si è stracciato le vesti leggendo la parola genocidio usata da Francesco in un libro, ma a Gaza siamo oltre la follia; è all’opera il male più sfrenato e senza logica. L’uccisione di bambini in fila per un pugno di riso grida giustizia a Dio. Nessuna violenza può strumentalizzare il nome di Dio. A Gerusalemme ho sentito frange fondamentaliste farsi scudo delle Scritture per calpestare i diritti umani. In realtà non c’è più modo di tentare una spiegazione”.

Mercato & Mercati: il modello Milano si trasferisce a Roma?

Il Partito Democratico s’intesta pubblicamente il progetto di riqualificazione degli ex Mercati Generali, presentandolo attraverso la capogruppo in Campidoglio, Valeria Baglio.

«In Assemblea Capitolina abbiamo approvato la delibera di interesse pubblico che dà il via a un progetto atteso da oltre 25 anni», ha dichiarato. «La riqualificazione dell’area, nel cuore dell’VIII Municipio, restituirà alla città uno spazio urbano abbandonato, trasformandolo in un luogo vivo e aperto. Non si tratta solo di un intervento urbanistico, ma di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, coerente con gli obiettivi di una capitale europea moderna. Il progetto prevede piazze pubbliche, spazi verdi, laboratori, parcheggi, servizi per studenti e residenti, e un campus universitario. Un ambiente pensato per la partecipazione e l’incontro».

Baglio ha insistito sull’importanza del momento: «È ora, prima della definizione del progetto esecutivo, che dobbiamo ascoltare i bisogni reali dei cittadini e correggere la rotta dove necessario. Per questo abbiamo accompagnato la delibera con una serie di ordini del giorno che pongono l’accento su servizi, inclusione sociale, sostenibilità e interesse pubblico. Chiediamo un aumento dei posti letto per gli studenti e formule agevolate, attraverso bandi pubblici, per chi ha redditi bassi, in collaborazione con Disco Lazio e le associazioni studentesche».

Quanto ai vincoli esistenti, la consigliera precisa: «Tutto ciò che resta dei vecchi Mercati Generali non sarà abbattuto, ma valorizzato e integrato nel nuovo disegno urbano, in un dialogo tra memoria e futuro. Nessun centro commerciale, nessun consumo indiscriminato di suolo: ci saranno spazi per cultura, formazione, servizi, una mediateca, un centro anziani e una quota significativa di alloggi a prezzo calmierato. Oltre il 26% dei posti letto sarà riservato a studenti con minori possibilità economiche: più di 500 unità. Ma vogliamo fare ancora di più».

Un progetto strategico o una mega operazione edilizia?

A parole, tutto appare virtuoso. Ma la realtà racconta un’operazione scollegata da un disegno coerente di ricucitura urbana. Si tratta, di fatto, di un intervento edilizio su area pubblica, dove il 60% della superficie sarà destinato a edilizia privata. I servizi previsti rientrano negli oneri concessori: nulla più, nulla meno.

Sembra che a realizzare l’intervento sarà il Gruppo Toti, come riportano le cronache. Ma con quali procedure? Nella comunicazione pubblica, per ora, non emerge alcuna risposta precisa. Bisogna essere chiari: che le parti vincolate dei Mercati non vengano toccate è ovvio — si tratta di un obbligo, non di un merito della Giunta.

 

Domande senza risposta

Colpisce che il Pd rivendichi con orgoglio, nei propri ordini del giorno, una serie di migliorie e potenziamenti nei servizi. Ma chi li finanzia? In genere, queste richieste comportano un aumento delle cubature. Basti ricordare la vicenda, mai giunta a conclusione, dello stadio della Roma a Tor di Valle, con annesso centro direzionale. Si sta ripetendo lo stesso schema che allora paralizzò la giunta Marino? E se no, come si è ovviato — o si intende ovviare — a questo rischio?

In termini più generali, colpisce l’assenza di una visione urbanistica complessiva. Rispetto al grande piano dello SDO, il Sistema Direzionale Orientale previsto dal PRG del 1962–65, ci si muove ancora una volta a pezzi, senza un disegno strategico. Interventi frammentati, scollegati, occasionali.

Ad occhio e croce, non è (per ora) una bella pagina per Roma.

Porto Cervo, l’Italia Polo Challenge incanta la Costa Smeralda

Roma, 24 lug. – Nel cuore scintillante della Costa Smeralda, tra eleganza, tradizione e sport, si conclusa con successo la quinta edizione dell’Italia Polo Challenge – Porto Cervo, tappa di rilievo del circuito promosso dalla Federazione Italiana Sport Equestri (FISE).

L’evento ha unito adrenalina e cultura equestre, consolidando il ruolo del polo come disciplina in crescita sul panorama sportivo nazionale. Grande protagonista stato il formato “Arena Polo”, adottato in tutte le tappe del circuito: una formula dinamica e spettacolare, con partite tre contro tre disputate su campi d’erba o sabbia, pensata per rendere il polo pi accessibile e coinvolgente. Il campo ridotto e l’intensit del gioco permettono agli spettatori di vivere ogni azione da vicino, favorendo la comprensione e la passione per questo sport tradizionalmente considerato d’lite. Elemento chiave della strategia di sviluppo promossa da FISE anche il nuovo “Circuito di Crescita”, un progetto dedicato alla formazione delle nuove generazioni di giocatori. Attraverso un percorso strutturato che include anche il polo pony, i giovani vengono introdotti alla disciplina con un approccio educativo, progressivo e orientato alla valorizzazione del binomio cavallo-cavaliere. Il progetto ha l’obiettivo di costruire un vivaio di talenti, rafforzando al tempo stesso la base culturale e tecnica del polo italiano.

Sul piano sportivo, la tappa di Porto Cervo ha confermato il dominio del team U.S. Polo Assn., che ha bissato il successo della scorsa stagione conquistando nuovamente il primo posto. Brillante anche la performance del team Union/Ecoservice, che si imposto nella finale per il terzo posto con una prestazione sorprendente, regalando entusiasmo e orgoglio ai tifosi locali. Con la sua miscela di tradizione, spettacolo e innovazione, l’Italia Polo Challenge si conferma la piattaforma ideale per far crescere il polo in Italia. Un progetto che guarda al futuro e coinvolge sempre pi giovani e appassionati, grazie al dinamismo dell’Arena Polo e alla visione inclusiva del Circuito di Crescita.

NewPrinces compra Carrefour Italia: 1 miliardo per 1.200 supermercati

Milano, 24 lug. (askanews) – NewPrinces ha sottoscritto un accordo vincolante con Carrefour per l’acquisizione del 100% della rete italiana di punti vendita, sulla base di una enterprise value pari a circa un miliardo di euro. E’ quanto annuncia a sorpresa in una nota la società presieduta da Angelo Mastrolia. Il gruppo della gdo francese da tempo aveva manifestato l’intenzione di uscire dal nostro mercato che aveva definito “complesso”, in occasione della presentazione del piano di riorganizzazione della sede centrale a Milano, tre settimane fa, “all’interno del quale – scriveva – il settore della gdo si contraddistingue per una competizione intensa e frammentata, a fronte di un potere d’acquisto in diminuzione e una costante pressione sui margini, determinata da costi energetici, di logistica e aumento dei tassi di interesse”. Ora l’annuncio a sorpresa della cessione a NewPrinces che negli ultimi mesi ha messo a segno diverse acquisizioni, dallo stabilimento dell’inglese Diageo in Piemonte, alla Plasmon dagli americani di Kraft Heinz, senza contare oltre un anno fa l’acquisizione della rivale britannica Princes per 700 milioni di sterline.

Il closing dell’operazione con Carrefour è atteso entro la fine del terzo trimestre del 2025, subordinatamente alle approvazioni regolamentari e al verificarsi delle condizioni sospensive previste dal contratto.

Per NewPrinces, ex Newlat, l’operazione “si inserisce nel più ampio piano strategico di crescita e integrazione verticale di NewPrinces group, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel mercato italiano e di accelerare la convergenza tra canale industriale e rete distributiva”. Con l’acquisizione di Carrefour Italia, NewPrinces, spiega la nota, diventa “il secondo gruppo italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne”.

NewPrinces con l’acquisizione di Carrefour Italia rileva una rete di 1.188 punti vendita (tra cui 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 convenience store e 12 cash & carry), di cui 900 in franchising, distribuita capillarmente in regioni a elevata densità demografica come Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, costituendo “un’infrastruttura commerciale di valore strategico e un canale ideale per l’estensione dell’offerta e la fidelizzazione dei consumatori”, spiega l’azienda che conta tra i propri marchi Polenghi e Del Verde tra gli altri.

Nell’ambito della operazione è previsto un piano di investimenti complessivo che ammonta a 437,5 milioni di euro finalizzati alla valorizzazione al rilancio della rete e al rafforzamento della competitività sul mercato. Nel dettaglio il gruppo della gdo transalpino reinvestirà quale contributo una tantum 237,5 milioni di euro nella rete italiana a sostegno del rilancio industriale e della continuità operativa mentre NewPrinces si impegna a investire al closing 200 milioni, destinati a iniziative di sviluppo, innovazione logistica e rinnovamento del brand.

Il piano di investimenti prevede, tra l’altro la modernizzazione progressiva dei punti vendita; il rilancio del marchio GS in Italia con un rinnovato posizionamento valoriale e commerciale; l’integrazione operativa con la piattaforma logistica di NewPrinces – che include oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi – e il rafforzamento dei canali home delivery e horeca.

“L’acquisizione di Carrefour Italia rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro gruppo. È il risultato di una strategia costruita con rigore, visione industriale e un impegno costante nel tempo. Con questa operazione, compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera”, ha commentato Angelo Mastrolia, presidente di NewPrinces group. “Abbiamo scelto di investire con determinazione in un asset strategico per l’Italia, con l’obiettivo di rilanciare una rete capillare e di valorizzare al massimo le sinergie tra retail e industria. La nostra volontà è chiara: costruire un modello sostenibile, solido e orientato al lungo termine, in grado di offrire benefici concreti a clienti, dipendenti, fornitori e azionisti – ha aggiunto – Siamo pronti a inaugurare una nuova fase di sviluppo per NewPrinces group”.

A seguito del completamento dell’acquisizione di Carrefour Italia, il fatturato consolidato combined di NewPrinces group raggiungerà circa 6,9 miliardi di euro, confermando la sua posizione tra i principali operatori europei nel settore food & retail integrato. Il management di NewPrinces prevede che la società supererà un fatturato di 7 miliardi di euro a fine 2026, incrementando la propria flessibilità finanziaria e rafforzando il proprio profilo di crescita.

NewPrinces compra Carrefour Italia: 1 miliardo per 1.200 supermercati

Milano, 24 lug. (askanews) – NewPrinces ha sottoscritto un accordo vincolante con Carrefour per l’acquisizione del 100% della rete italiana di punti vendita, sulla base di una enterprise value pari a circa un miliardo di euro. E’ quanto annuncia a sorpresa in una nota la società presieduta da Angelo Mastrolia. Il gruppo della gdo francese da tempo aveva manifestato l’intenzione di uscire dal nostro mercato che aveva definito “complesso”, in occasione della presentazione del piano di riorganizzazione della sede centrale a Milano, tre settimane fa, “all’interno del quale – scriveva – il settore della gdo si contraddistingue per una competizione intensa e frammentata, a fronte di un potere d’acquisto in diminuzione e una costante pressione sui margini, determinata da costi energetici, di logistica e aumento dei tassi di interesse”. Ora l’annuncio a sorpresa della cessione a NewPrinces che negli ultimi mesi ha messo a segno diverse acquisizioni, dallo stabilimento dell’inglese Diageo in Piemonte, alla Plasmon dagli americani di Kraft Heinz, senza contare oltre un anno fa l’acquisizione della rivale britannica Princes per 700 milioni di sterline.

Il closing dell’operazione con Carrefour è atteso entro la fine del terzo trimestre del 2025, subordinatamente alle approvazioni regolamentari e al verificarsi delle condizioni sospensive previste dal contratto.

Per NewPrinces, ex Newlat, l’operazione “si inserisce nel più ampio piano strategico di crescita e integrazione verticale di NewPrinces group, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel mercato italiano e di accelerare la convergenza tra canale industriale e rete distributiva”. Con l’acquisizione di Carrefour Italia, NewPrinces, spiega la nota, diventa “il secondo gruppo italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne”.

NewPrinces con l’acquisizione di Carrefour Italia rileva una rete di 1.188 punti vendita (tra cui 41 ipermercati, 315 supermercati, 820 convenience store e 12 cash & carry), di cui 900 in franchising, distribuita capillarmente in regioni a elevata densità demografica come Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, costituendo “un’infrastruttura commerciale di valore strategico e un canale ideale per l’estensione dell’offerta e la fidelizzazione dei consumatori”, spiega l’azienda che conta tra i propri marchi Polenghi e Del Verde tra gli altri.

Nell’ambito della operazione è previsto un piano di investimenti complessivo che ammonta a 437,5 milioni di euro finalizzati alla valorizzazione al rilancio della rete e al rafforzamento della competitività sul mercato. Nel dettaglio il gruppo della gdo transalpino reinvestirà quale contributo una tantum 237,5 milioni di euro nella rete italiana a sostegno del rilancio industriale e della continuità operativa mentre NewPrinces si impegna a investire al closing 200 milioni, destinati a iniziative di sviluppo, innovazione logistica e rinnovamento del brand.

Il piano di investimenti prevede, tra l’altro la modernizzazione progressiva dei punti vendita; il rilancio del marchio GS in Italia con un rinnovato posizionamento valoriale e commerciale; l’integrazione operativa con la piattaforma logistica di NewPrinces – che include oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi – e il rafforzamento dei canali home delivery e horeca.

“L’acquisizione di Carrefour Italia rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro gruppo. È il risultato di una strategia costruita con rigore, visione industriale e un impegno costante nel tempo. Con questa operazione, compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera”, ha commentato Angelo Mastrolia, presidente di NewPrinces group. “Abbiamo scelto di investire con determinazione in un asset strategico per l’Italia, con l’obiettivo di rilanciare una rete capillare e di valorizzare al massimo le sinergie tra retail e industria. La nostra volontà è chiara: costruire un modello sostenibile, solido e orientato al lungo termine, in grado di offrire benefici concreti a clienti, dipendenti, fornitori e azionisti – ha aggiunto – Siamo pronti a inaugurare una nuova fase di sviluppo per NewPrinces group”.

A seguito del completamento dell’acquisizione di Carrefour Italia, il fatturato consolidato combined di NewPrinces group raggiungerà circa 6,9 miliardi di euro, confermando la sua posizione tra i principali operatori europei nel settore food & retail integrato. Il management di NewPrinces prevede che la società supererà un fatturato di 7 miliardi di euro a fine 2026, incrementando la propria flessibilità finanziaria e rafforzando il proprio profilo di crescita.

Cina-Ue, difficile summit a Pechino: esile accordo su terre rare

Roma, 24 lug. (askanews) – Non è stato un summit facile, quello tra Cina e Unione europea che si è tenuto oggi a Pechino. Non lo è stato nella sua organizzazione – dapprima previsto in Europa e spostato in Cina, dapprima su due giorni poi dimezzati a uno – e neanche nei contenuti. Lo si evince dalle dichiarazioni dei vertici europei – il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyan – ma anche dalla relativa esilità dei risultati.

Le preoccupazioni geopolitiche e commerciali dell’Europa non sono state soddisfatte, dal punto di vista di Bruxelles, mentre la Cina non ha trovato nell’Ue quella sponda di fronte alla pressione Usa della presidenza di Donald Trump che solo qualche mese fa apparentemente sperava di ottenere. Almeno per il momento, le questioni restano quasi tutte aperte e solo su una questione importante – l’export cinese di terre rare – si è concordata una soluzione parziale che, però, non è quella strutturale che l’Ue sperava di ottenere.

Pechino e Bruxelles hanno insomma concordato un meccanismo per agevolare l’esportazione di terre rare e magneti. “Abbiamo concordato – e questa è una novità – di avere un meccanismo potenziato di approvvigionamento per l’esportazione. In altre parole, se si presentano colli di bottiglia, questo meccanismo di supporto alla catena di approvvigionamento può immediatamente verificare e risolvere il problema o la questione emersa”, ha spiegato von der Leyen nella conferenza stampa.

Il primato della Cina nelle esportazioni di terre rare è diventato uno dei principali nodi nei rapporti Ue-Cina ed è stato in cima all’agenda di Bruxelles mentre i suoi leader incontravano con il presidente Xi Jinping e il premier Li Qiang in sessioni separate. La tensione nasce dalla decisione della Cina, ad aprile, di imporre requisiti di licenza per l’esportazione di terre rare e magneti. La misura è stata una risposta ai dazi americani, ma le imprese europee ne sono rimaste coinvolte, con alcune linee di produzione messe in pausa. Von der Leyen ha riconosciuto gli sforzi della Cina “per accelerare il rilascio delle licenze per le materie prime critiche” e ha affermato che il progresso è vitale per ricostruire “la fiducia nel nostro rapporto commerciale”.

L’Ue ha “bisogno – ha detto ancora – di un approvvigionamento affidabile e sicuro di materie prime critiche dalla Cina. Essere considerati un fornitore e un partner affidabile è chiaramente in linea con gli interessi economici e strategici a lungo termine della Cina”.

Non è chiaro come il meccanismo opererà nella pratica, ma non è la “soluzione strutturale” che gli europei auspicavano. Tuttavia, ha dichiarato von der Leyen, “il vertice ha dimostrato che possiamo trovare soluzioni pratiche”.

Quella delle terre rare, tuttavia, pare essere la sola grande tematica su cui i due estremi dell’Eurasia hanno fatto progressi sensibili. Von der Leyen ha chiarito che il tema di fondo dello squilibrio commerciale tra Cina e Ue rischia di diventare insopportabile. “Ciò è dovuto principalmente al crescente numero di distorsioni commerciali e barriere all’accesso al mercato. Ma a differenza di altri grandi mercati, l’Europa mantiene il suo mercato aperto ai prodotti cinesi”, ha sottolineato la presidente. Ribadendo che “ciò riflette il nostro impegno di lunga data nei confronti di un commercio basato su regole”. In particolare, “in settori cruciali, come ad esempio acciaio, pannelli solari, veicoli elettrici, batterie e altri, la produzione sovvenzionata non corrisponde alla domanda interna in Cina, e pertanto la sovracapacità prodotta qui viene destinata ad altri mercati”, ha spiegato von der Leyen.

La presidente della Commissione Ue ha dato atto a pechino di vi aver “espresso volontà di sostenere di più il consumo e meno la produzione” e questo “è importante: dobbiamo vedere progressi su questo fronte, perché senza progressi sarebbe molto difficile per l’Unione europea mantenere l’attuale livello di apertura”.

La vertice di oggi stato il 25mo tra le due parti ed è stato tenuto a Pechino per celebrare i 50 anni di relazioni diplomatiche. Le due parti si sono altresì impegnate a collaborare su questioni globali come la lotta al cambiamento climatico e la tutela della biodiversità, firmando una dichiarazione congiunta sul clima in vista del summit Cop30 in Brasile entro la fine dell’anno. “Questo invia un messaggio importante sul nostro lavoro congiunto, e incoraggiamo la Cina a presentare a sua volta un contributo nazionale ambizioso per la Cop30. La Cina dovrebbe dare l’esempio, in linea con il suo ruolo globale di primo piano”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa dopo il vertice.

Invece sui temi più pressanti della scena politica globale, le posizioni sono apparse lontane. In particolar,e la vicinanza di Pechino a Mosca avvelena i rapporti. Von der Leyen ha chiesto a Pechino di influenzare la Russia verso la pace. “La Cina ha influenza sulla Russia, come l’Unione europea ha influenza sull’Ucraina” ha detto la von der Leyen, aggiungendo che l’Ue si aspetta un ruolo attivo della Cina per portare Mosca a negoziare la fine della guerra. “Il modo in cui la Cina continuerà a interagire con la guerra di Putin – ha detto la numero uno dell’esecutivo europeo – sarà un fattore determinante per i nostri rapporti futuri”.

Nei commenti introduttivi alla sessione mattutina, Xi dal canto suo si è concentrato sugli elementi di partenariato, affermando che “Cina ed Europa sono due grandi protagonisti sulla scena internazionale” e devono “rafforzare la comunicazione, accrescere la fiducia reciproca e approfondire la cooperazione” in un momento di “cambiamenti e caos”. In un indiretto riferimento agli Stati uniti, Xi ha detto agli europei che “le sfide che l’Europa affronta attualmente non provengono dalla Cina”.

È morto Hulk Hogan: la leggenda del wrestling, aveva 71 anni

Roma, 24 lug. (askanews) – E’ morto, all’età di 71 anni Terry Gene Bollea, meglio conosciuto come Hulk Hogan, leggenda del wrestling professionale americano. Nato il 11 agosto 1953 ad Augusta, in Georgia, Hogan ha dominato il mondo del wrestling negli anni ’80 e ’90, trasformando lo sport in un fenomeno culturale globale. Secondo quanto riferito da TMZ Sports, la leggenda del wrestling, 71 anni, è mancato nella sua casa a a Clearwater, in Florida a causa di un arresto cardiaco.

Con la sua stazza imponente, i suoi muscoli definiti, i baffi a manubrio e il suo iconico bandito giallo e rosso, Hogan ha catturato l’immaginazione di milioni di fan. Il suo carisma inimitabile e le sue frasi celebri come “Whatcha gonna do, brother?” e “Say your prayers, take your vitamins” lo hanno reso un idolo per intere generazioni.

Hogan ha raggiunto l’apice della sua carriera nella World Wrestling Federation (WWF, ora WWE), dove ha conquistato numerosi campionati mondiali e ha affrontato rivali storici come André the Giant, Randy “Macho Man” Savage e The Ultimate Warrior. Il suo impatto sulla WWF è stato tale da essere considerato l’artefice principale dell’era “Hulkamania”, un periodo di enorme crescita e popolarità per la federazione.

Negli anni ’90, Hogan ha scioccato il mondo del wrestling con il suo passaggio alla World Championship Wrestling (WCW) e la formazione della New World Order (nWo), un’alleanza ribelle che ha rivoluzionato il panorama del wrestling. Il suo “turn heel” (passaggio al ruolo di cattivo) ha dimostrato la sua versatilità e la sua capacità di rimanere rilevante in un’industria in continua evoluzione.

Al di fuori del ring, Hogan ha intrapreso una carriera di successo nel cinema e nella televisione, recitando in film come “Senza esclusioni di colpi” e comparendo in numerosi programmi televisivi, incluso il reality show “Hogan Knows Best”.

Nonostante alcune controversie personali, l’eredità di Hulk Hogan nel wrestling è innegabile. Ha ridefinito il ruolo del “supereroe” nel wrestling, ispirando una generazione di lottatori e contribuendo a rendere il wrestling un’industria da miliardi di dollari. La sua figura rimane un simbolo indelebile della potenza e dello spettacolo del wrestling americano.