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martedì, 22 Luglio, 2025
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Mattarella: non c’è pace solo per alcuni, grande lezione del Papa

Genova, 25 apr. (askanews) – “Non ci può essere pace soltanto per alcuni. Benessere per pochi, lasciando miseria, fame, sottosviluppo, guerre, oppressioni agli altri. E’ la grande lezione che ci ha consegnato Papa Francesco”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato l’enciclica “Fratelli tutti”, in cui il Pontefice “esorta a superare ‘conflitti anacronistici’ ricordandoci che ‘ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte… Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti'”.

Papa, minuto di silenzio in competizioni Uefa fino al primo maggio

Roma, 25 apr. (askanews) – La Uefa rende omaggio a Papa Francesco. Si osserverà un minuto di silenzio in tutte le competizioni Uefa da oggi al 1° maggio. Si tratta delle semifinali di Youth League e Women’s Champions League di questa settimana, nonché delle semifinali di Champions League che si svolgeranno dal 29 aprile al 1° maggio.

Dopo la triste scomparsa del Papa avvenuta lunedì scorso, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha reso omaggio alla sua vita. “Papa Francesco è stato un faro di speranza per tutta l’umanità in questi tempi di guerra e difficoltà. Un’umanità che ora rimarrà orfana di quella voce – instancabile e potente – che si è sempre levata in difesa dei poveri, degli umili e dei vulnerabili per invocare rispetto, accettazione e uguaglianza e per implorare una pace che sembrava sempre lontana, eppure sempre più desiderata dal cuore del mondo”.

Mattarella: dalla Resistenza nacque l’idea di Europa dei popoli

Genova, 25 apr. (askanews) – “Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato “un nome per tutti qui a Genova, quello di Luciano Bolis, esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d’argento al valor militare, riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli”.

Mattarella: dalla Resistenza nacque l’idea di Europa dei popoli

Genova, 25 apr. (askanews) – “Anche dalle diverse Resistenze nacque l’idea dell’Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l’idea d’Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee”. Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso a Genova per l’80esimo anniversario della Liberazione.

Il capo dello Stato ha citato “un nome per tutti qui a Genova, quello di Luciano Bolis, esponente del Partito d’Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d’argento al valor militare, riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli”.

25 aprile Tajani: sobrietà è ricordare e non strumentalizzare

Roma, 25 apr. (askanews) – “Questa non è la giornata delle divisioni o la giornata degli scontri, è la giornata della libertà perché se noi andiamo a vedere quelli combatterono” il nazifascismo “vediamo che erano di tante idee diverse, accomunati soltanto dall’amore per l’Italia e per la libertà. C’erano socialisti, comunisti, monarchici, liberali, azionisti, che avevano messo da parte le loro ideologie e avevano scelto di difendere insieme la libertà dell’Italia. Quello è lo spirito con il quale dobbiamo ricordare il 25 aprile perché possa essere un messaggio positivo per il futuro, per tutti i giovani”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa al Mausoleo delle Fosse Ardeatine in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“Questa – ha proseguito Tajani – non può essere la giornata delle divisioni, non deve essere strumentalizzata, certamente chi si è battuto per la libertà, penso ai caduti di Porta San Paolo, alle vittime delle fosse Ardeatine, ai tanti prigionieri a via Tasso, non erano certamente degli estremisti o dei terroristi, quindi la sobrietà è questa: non strumentalizzare ma ricordare perché rimanga impressa nella mente, soprattutto dei giovani, quella che è stata una battaglia di libertà”.

25 aprile, un migliaio al corteo Pro Pal tra ingenti misure sicurezza

Roma, 25 apr. (askanews) – Un migliaio di persone a Roma alla manifestazione in favore della Palestina a Piazzale Ostiense che si svolta in contemporanea con la deposizione della corona di fiori da parte della Comunit ebraica della Capitale alla Piramide Cestia e a Porta San Paolo. Ingente il dispositivo delle forze dell’ordine.

Si temevano disordini e si sono rischiati tafferugli quando, dopo l’arrivo del corteo Pro Pal e la deposizione delle corone e degli striscioni, alcune persone hanno cercato di issare sulle mura la bandiera di Hamas con una scritta in arabo, ma sono stati subito accerchiati e fatti allontanare.

A pochi metri da Porta San Paolo e sotto le lapidi che ricordano la Resistenza contro i nazifascisti, stata posata una corona di fiori con scritto “Ai caduti per la resistenza antifascista e antisionista”.

25 aprile, Conte: ‘sobrietà’ invito incomprensibile e poco felice

Roma, 25 apr. (askanews) – L’invito a festeggiare il 25 aprile ‘con sobrietà’, espressione usata dal ministro Nello Musumeci, “l’ho considerata poco comprensibile e anche diciamo poco felice, perché comunque la celebrazione della nostra Liberazione dalla dittatura fascista e anche nazista ci sta tutta, la riaffermazione dei nostri principi democratici, dei nostri valori costituzionali” e “quindi da questo punto di vista” quell’espressione “non si comprende”. Lo ha detto il presidente il Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un breve punto stampa alle fosse Ardeatine.

“Noi – ha proseguito Conte – siamo qui in modo assolutamente sobrio, adesso sarò ironico, per affermare questi valori e omaggiare, in questo caso alle fosse Ardeatine, 335 vittime tra cui prigionieri politici, partigiani, anche tanti ebrei, bisogna dirlo che furono qui che furono qui prigionieri e anche persone che furono coinvolte anche con la complicità del regime fascista, perché molti furono arrestati e indicati nelle liste dal nostro regime fascista e quindi credo che questa memoria sia da rinnovare assolutamente, questo significa celebrare il 25 aprile”.

Papa Francesco, Uefa dispone minuto silenzio prima partite europee

Roma, 25 apr. (askanews) – La Uefa osserverà un minuto di silenzio in memoria di Sua Santità, papa Francesco, prima delle semifinali di Youth League e Women’s Champions League di questa settimana e delle semifinali delle competizioni maschili per club – Champions League, Europa League e Conference League – che si disputeranno dal 29 aprile al 1 maggio. Lo ha annunciato l’organo che gestisce il calcio europeo in una nota ufficiale.

Dopo la scomparsa del Santo Padre avvenuta lunedì scorso, il presidente Uefa Aleksander Ceferin ha reso omaggio alla sua vita e alla sua eredità. “Papa Francesco è stato un faro di speranza per tutta l’umanità in questi tempi di guerra e di difficoltà”, ha commentato Ceferin, “Un’umanità che ora rimarrà orfana di quella voce instancabile e potente che si è sempre levata in difesa dei poveri, degli umili e dei vulnerabili per chiedere rispetto, accoglienza e uguaglianza e per implorare una pace che è sempre sembrata lontana, ma che il cuore del mondo ha sempre auspicato”.

25 aprile, in piazza a Roma la comunit ebraica: antifascisti sempre

Roma, 25 apr. (askanews) – I rappresentanti della Comunit ebraica di Roma e della Brigata ebraica si sono riuniti in piazzale Ostiense per il 25 aprile e hanno deposto corone d’alloro per i caduti. In apertura del piccolo corteo lo striscione “25 aprile, antifascisti sempre”. Tra i presenti, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunit ebraiche italiane, il rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni e il presidente della Cer, Victor Fadlun, che ha detto: “Oggi festeggiamo la libert d’Italia, io sono ebreo e senza il 25 aprile non sarei qui oggi, la festa delle libert e della democrazia, ricordiamo gli oltre 800 partigiani ebrei che hanno contribuito con quelli italiani a liberare il nostro Paese”.

Dopo aver deposto la corona di fiori e reso omaggio ai caduti, i rappresentanti della Comunit ebraica di Roma hanno lasciato la zona della Piramide. Un nutrito schieramento delle forze dell’ordine ha impedito qualsiasi contatto con il presidio dei pro Palestina nell’area antistante la stazione della metropolitana.

25 aprile, Di Segni: ebrei italiani hanno sempre contribuito all’Italia

Roma, 25 apr. (askanews) – “Oggi siamo qui per omaggiare il ricordo della Resistenza italiana e ebraica, oltre 800 ebrei, Resistenza civile e intellettuale. Gli ebrei italiani hanno sempre contribuito e dato alla societ italiana, anche con la guerra. Nella Brigata ebraica ricordiamo persone arrivate da ogni parte del mondo venute a liberare l’Italia e gli siamo tutti grati per il loro impegno e sacrificio”.

Cos Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunit ebraiche italiane, alla celebrazione dei rappresentanti della Comunit ebraica di Roma e della Brigata ebraica in piazzale Ostiense per il 25 aprile.

“Non possiamo denigrare nazioni, stati e contesti senza ricordare il loro sacrificio – ha aggiunto – noi ricordiamo anche il percorso verso il varo della Costituzione, i principi costituzionali scritti con una penna firmata con il sangue di questa liberazione e allora, proprio per questo, non bisogna consentire a chi demonizza quello che accade in Israele di legittimare fondamentalismi che si stanno radicando facilmente qui, per cercare attraverso quei principi costituzionali di trovare facile e comoda legittimazione per demolire questo sistema per cui noi tutti abbiamo combattuto” ha concluso.

In arrivo a Roma leader da tutto il mondo, anche Trump

Roma, 25 apr. (askanews) – Donald Trump arriva stasera a Roma poco prima delle 23 e secondo l’agenda pubblicata dalla Casa Bianca riparte domani subito dopo il funerale di Papa Francesco: la finestra è stretta per ipotizzare un incontro vero e proprio sull’Ucraina o sulla guerra commerciale a margine delle esequie del Pontefice. Ai funerali papali ci sarà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma con la Casa Bianca non tira buona aria, tanto più dopo il no alle pressioni americane per accettare un piano considerato da Kiev piuttosto una dichiarazione di resa. Ci sarà anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che la premier Giorgia Meloni vorrebbe vedere formalmente a colloquio con il presidente americano: anche qui, però, difficile che si intavoli qualcosa che assomigli a un vero incontro nel breve tempo riservato da Trump alla trasferta in nome del Papa.

Il capo dello Stato americano parte oggi da Washington per volare a Roma e recarsi in Vaticano assieme alla first lady Melania e lì si ritroverà assieme al suo precedessore Joe Biden, presidente cattolico e in totale opposizione alla linea di Trump sull’Ucraina. Tutti gli occhi sono puntati sul leader americano, tuttavia a Roma convergeranno delegazioni dal mondo intero, con decine di leader mondiali e rappresentanti delle monarchie attesi in Piazza San Pietro per i funerali di Papa Francesco, scomparso lunedì scorso all’età di 88 anni.

Tra le teste coronate sono attesi Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna, il Principe William dal Regno Unito e secondo fonti diplomatiche anche il Principe Alberto II di Monaco, il Re Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi e Re Filippo del Belgio.

Zelensky sarà accompagnato dalla moglie Olena Zelenska, è confermato Emmanuel Macron, presidente della Francia e per la Germania ci saranno sia il presidente Frank-Walter Steinmeier sia il cancelliere Olaf Scholz. Dalla Gran Bretagna oltre al principe di Galles parteciperà il primo ministro Keir Starmer, che ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Poi i capi di stato di Portogallo, Svizzera, i leader di diversi paesi balcanici, il presidente polacco Andrzej Duda. Ci sarà anche il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva. E naturalmente il presidente argentino Javier Milei, il cui arrivo a Roma è accompagnato in patria da un’accesa polemica sull’esclusione dalla delegazione ufficiale dei familiari del Papa: il nipote Mauro è arrivato a Roma grazie a un’agenzia di viaggi che gli ha regalato il costoso biglietto aereo, che non poteva permettersi.

Sono attese inoltre delegazioni di tutte le confessioni religiose, dal grande Imam di Al Azhar, Ahmad al Tayyebb, che è stato un importante interlocutore del Papa nel mondo musulmano, a una delegazione della comunità ebraica e il rabbino capo di Roma Riccardo di segni. Da Mosca per il patriarcato ortodosso è inviato il metropolita Antonij con una delegazione che potrebbe fermarsi nei giorni successivi.

Dalla Russia non arriverà il presidente Vladimir Putin, su cui pende un mandato d’arresto internazionale e che ha deciso di inviare la ministra della cultura Ljubimova, a sottolineare una sintonia a livello di pensiero più che una presenza politica ma anche il fatto che l’esponente governativa non è sotto sanzioni internazionali. Oggi Putin incontra l’inviato presidenziale americano Steve Witkoff, incaricato di cercare di strappare ulteriori aperture russe verso una tregua in Ucraina.

Non ci sarà domani a San Pietro neppure il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che si è fatto notare per avere atteso giorni prima di presentare le condoglianze per il Papa.

Taiwan, con la quale la Santa Sede ha rapporti diplomatici, è un caso particolare. L’isola ha rinunciato a inviare il proprio presidente, come è accaduto in passato, limitandosi a delegare un ex vicepresidente notoriamente amico di Papa Bergoglio, proprio per non imbarazzare il Vaticano impegnato in una difficile trattativa con Pechino.

Papa, si intensificano le presenze a San Pietro: quasi 130mila

Roma, 25 apr. (askanews) – Sono riprese molto consistenti le presenze di fedeli e semplici cittadini che vogliono dare il loro ultimo saluto a Papa Francesco. Una coda interminabile all’esterno della Basilica e in tutta via della Conciliazione; anche all’interno, dove c’ il corpo del defunto Pontefice per l’ultimo giorno di visite prima del funerale, la navata centrale che porta al feretro praticamente un’unica grande fila. Secondo i dati del Vaticano, dalla mattina di mercoled 23 aprile alle 11 fino alle 8 di questa mattina si calcolato che si sono recate nella Basilica di San Pietro per rendere un saluto a Papa Francesco oltre 128.000 persone.

25 aprile, Meloni: onoriamo la democrazia che il fascismo aveva negato

Roma, 25 apr. (askanews) – “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“La democrazia – prosegue Meloni – trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”.

“Oggi – conclude la premier – rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

25 aprile, Meloni: onoriamo democrazia che fascismo aveva negato

Roma, 25 apr. (askanews) – “Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana”. Lo dichiara in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

“La democrazia – prosegue Meloni – trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”.

“Oggi – conclude la premier – rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica”.

Papa, Il Rosario guidato dal cardinale Tagle a Santa Maria Maggiore

Roma, 25 apr. (askanews) – La recita della preghiera del Rosario per Papa Francesco ieri sera nella Basilica di Santa Maria Maggiore guidata dal Cardinale Luis Antonio Tagle. Tanti i fedeli in piazza con le loro coroncine in mano per Bergoglio, che ha scelto proprio questa Basilica come luogo per la sua sepoltura.

Sul sagrato, accanto alla foto del Pontefice, la Salus Populi Romani, la pi importante icona mariana.

Il cardinale filippino che ha introdotto la preghiera, Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, secondo molti nella rosa dei favoriti per diventare il prossimo Pontefice.

Mattarella e Meloni all’Altare della Patria per il 25 aprile

Roma, 25 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto all’Altare della Patria una corona d’alloro sulla tomba del milite ignoto, in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Ad attendere il Capo dello Stato, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso e il ministro della difesa Guido Crosetto.

Attacco russo in Ucraina con 103 droni

Roma, 25 apr. (askanews) – Le forze armate ucraine hanno denunciato un attacco senza precedenti condotto nella notte da parte della Russia, che ha lanciato 103 droni d’attacco contro il territorio ucraino. Questo, a partire dalle 22:30 del 24 aprile, ha riferito in un comunicato diffuso stamattina su Telegram.

Secondo lo Stato maggiore dell’Aeronautica ucraina, si tratta di uno dei più vasti attacchi con droni compiuti finora dall’inizio del conflitto.

“Alle ore 08:30 del 25 aprile, è confermato che 41 droni d’attacco Shahed, e di altri tipi, sono stati abbattuti nelle regioni orientali, settentrionali e centrali del Paese”, si legge nel bollettino.

Ulteriori 40 droni sarebbero andati distrutti sul posto, secondo le autorità, “senza causare conseguenze negative significative”, lasciando quindi intendere che non ci sarebbero vittime o danni strutturali gravi.

Al momento non ci sono conferme indipendenti su eventuali danni civili o infrastrutturali. Tuttavia, l’attacco rappresenta una nuova escalation nelle operazioni aeree russe, mirate a logorare le capacità difensive e logistiche dell’Ucraina, già sotto pressione da settimane di attacchi missilistici e incursioni con droni.

25 aprile, oggi l’80esimo anniversario. Mattarella a Genova

Roma, 25 apr. (askanews) – Sergio Mattarella ha scelto di celebrare a Genova l’80esimo anniversario della Liberazione, oggi. La città insignita della medaglia d’oro al valor militare per aver sconfitto l’esercito tedesco con la sola forza della Resistenza e della cittadinanza.

Una scelta non casuale quella del capo dello Stato: Genova scrisse infatti una delle pagine più importanti della lotta partigiana al nazifascismo e ne divenne simbolo, una vittoria popolare e frutto della collaborazione tra Cln e genovesi. L’anno scorso il capo dello Stato scelse Civitella Val di Chiana dove fu perpetrata una strage di civili, “sono venuto qui nel luogo simbolo della barbarie nazifascista – disse – per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra”. Per Mattarella il 25 aprile è “la ricorrenza fondante” del Paese e Genova ne rappresenta probabilmente l’inizio della rinascita. In città, a villa Migone, fu firmato l’atto di resa delle truppe tedesche e inizialmente Mattarella avrebbe dovuto recarsi in visita anche in questo storico luogo ma il programma della visita è stato ridotto per permettere al capo dello Stato di rientrare a Roma nel pomeriggio, dove accoglierà i capi di Stato che sabato prenderanno parte ai funerali del Pontefice. La cerimonia si svolgerà infatti nel teatro Ivo Chiesa alle 12 anzichè alle 16.

Le celebrazioni del 25 aprile iniziano come ogni anno alle 9:30, con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della patria a Roma da parte del presidente della Repubblica accompagnato dalle più alte cariche istituzionali, la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto. In mattinata, poi, il capo dello Stato andrà nel capoluogo ligure.

Per il governo il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani andrà, alle 10:25, alle Fosse Ardeatine a deporre la corona per ricordare l’eccidio nazifascista. Ci sarà anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

La segretaria del Pd Elly Schlein ha scelto Monte Sole-Marzabotto per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione. Poi nel pomeriggio parteciperà al corteo di Milano, dove saranno anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs e Riccardo Magi di Più Europa. Giuseppe Conte, leader di M5s, celebrerà il 25 aprile alle Fosse Ardeatine, dove sarà alle 11:45.

Ieri invece si è svolta la commemorazione della Liberazione nelle aule di Camera e Senato. Fontana ha reso omaggio ai caduti della Resistenza che hanno liberato l’Italia, La Russa ha invece auspicato che questa data diventi sempre più una ricorrenza unitaria. Ma in Parlamento sono rimerse le polemiche dei giorni scorsi per la decisione del governo di imporre celebrazioni “sobrie” in considerazione del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Le opposizioni e anche molte amministrazioni locali non hanno accolto l’invito, e infatti cortei e manifestazioni sono stati confermati in tante città d’Italia.

La cattedra di Pietro tra media, “altri” e silenzio interiore

Come tutti anche io sono stato travolto (e stressato) dalla prevedibile onda mediatica che ha accompagnato lo morte di Papa Francesco. Un trionfo del pensiero unico celebrativo al di là di ogni ragionevole limite. Un cordoglio non popolare, ma di massa in cui tutti – intellettuali, curiali, fedeli, turisti, giovani e vecchi – hanno ripetuto più o meno le stesse cose e con le stesse parole; qualcuno mostrando anche commozione. Ed è quello che questo Papa ha cercato curando senza risparmiarsi i media piccoli o grandi che fossero, per costruire il suo messaggio e anche il suo personaggio. E’ la modernità si dirà, ma lui l’ha colta prima e meglio di tante altre personalità che campeggiano sulla scena del mondo.

Ovviamente questa valanga di notizie rende difficile una visone di sintesi. Farsi un’idea di questo pontificato che in ogni suo aspetto è stato già troppo divulgato. E tuttavia non si può fare a meno di tentare una interpretazione che io racchiudo nell’idea degli “altri”, cioè degli ultimi in linea ideale con la teologia politica declinata in varie forme a seconda delle differenti occasioni e circostanze. Tutto per gli altri: la Chiesa direttamente coinvolta in prima linea e concepita come “ospedale da campo”, i sacerdoti come servitori dei poveri, la Caritas e via via l’espansione del volontariato sociale (lodevole), le cooperative nate in seno ai movimenti e tanto altro. Un grande impegno teorico e anche pratico con due limiti: la politica sopraffatta e annichilita da un assistenzialismo globale da un lato e dall’altro il ritorno dell’integralismo, cioè l’impegno senza una visione sociale d’assieme con l’assenza (scomparsa) di quella strumentazione laica che ha guidato (almeno in Italia) l’esperienza politica dei cattolici. Dalle idee ricostruttive della Democrazia Cristiana redatte da De Gasperi poco prima della fine della guerra e dalle pagine illuminanti del Codice di Camaldoli ha preso corpo l’idea di un servizio politico “laico” dei cattolici che poi in seno alla Chiesa è divenuta l’esperienza dell’autonomia del temporale.

Gli ultimi decenni del magistero e quello di Francesco in particolare, sull’onda dei media hanno travolto ogni distinzione, scompaginando dopo i colpi subiti da tangentopoli, ciò che restava dell’impegno dei cattolici democratici, o più semplicemente, dei democristiani anche per effetto di scelte incomprensibili da parte del Papa con le sue lunghe conversazioni con Scalfari (irriducibilmente non credente) e le premure per la Bonino portata ad esempio di donna in politica.

Questi due limiti hanno ridotto le necessarie relazioni tra la Chiesa e le istituzioni italiane nell’alveo di un diffuso neoclericalesimo che apparentemente accumuna tutte le componenti della politica con evidenti contraddizioni. Però non mi stupisco con chi ha sempre visto gli insegnamenti della Chiesa in modo strumentale. Mi stupisco invece di quei cattolici fino a pochi anni fa impegnati in politica nel segno di un’autonomia del temporale e che adesso si ritrovano confusi indistintamente in quello che un giornalismo servile ha preso a chiamare “il popolo di Francesco”. Una forma di papolatria cominciata negli anni novanta del secolo scorso e con Francesco giunta al suo culmine come stiamo vedendo. E sembrerebbe inutile ricordare che i cristiani non sono quelli che seguono un Papa, ma coloro che si sforzano di seguire il Cristo.

Ed è così che in questi giorni in cui tutti pensiamo al papato in attesa di conoscere la scelta del conclave, anche io nel mio piccolo coltivo la speranza di un Papa che rifugga dai riflettori dei media a motivo di una interiore spiritualità di cui io e tanti altri avvertiamo il bisogno. Non rinunciando ad azioni caritatevoli e però coltivando in cuor nostro la conosciutissima massima agostiniana: “Noli foras exire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas”. Insomma quel silenzio interiore dal quale il clamore dei media da anni ci ha allontanato. Ma non mi faccio facili illusioni, anche se è certo che la frenesia di questi giorni sarà dimenticata, mentre resta il fatto che “la verità abita nell’uomo interiore”, sperando che sia così il prossimo Papa.

Il valore storico e attuale della Resistenza

Finiremo con il riempire il calendario di “giorni dedicati”, di celebrazioni, ricorrenze e rivisitazioni retrospettive: ci sono occasioni per ricordare e altre per dimenticare, nulla della memoria collettiva deve andare perduto, l’oblio è la sintesi di ciò che non sopravvive allo scorrere del tempo.

Il 25 aprile si ricorda la lotta di liberazione nazionale dal regime nazifascista: mi aveva spiegato lo storico Presidente dell’ANPI, il Sen. Raimondo Ricci, che l’Associazione avrebbe aperto il tesseramento a chi condividendo i valori della ricorrenza, fu tuttavia estraneo per età alle reali vicende storiche di quell’epoca.

Trovo che sia un modo corretto e doveroso per salvare il ricordo dell’esperienza storica affidandone il senso e i valori alle nuove generazioni, per dare continuità alle scelte di allora affinché il sacrificio e il senso del dovere che animarono gli artefici della nostra libertà non si esauriscano in una stanca orazione o nell’effimero e mesto sventolio di una bandiera.

Tutto ciò che oggi costituisce il tessuto del sodalizio sociale, l’impronta democratica del vivere civile, l’assetto partecipativo delle istituzioni, la libertà di parola, di voto e di pensiero non è un dono occasionale del destino: radica nella sofferenza, nelle giovani vite consumate a erigere barricate materiali e morali alla prevaricazione, alla sopraffazione, alla disuguaglianza, all’odio, alla guerra come strumento di distruzione dei popoli e della loro civiltà.

E il baluardo che si erge a garanzia di quei gesti, di quelle scelte, di quelle rinunce si chiama Costituzione Repubblicana: solo un lungo periodo di sofferenza collettiva poteva condurre l’Italia ad affidare ai padri costituenti la consapevolezza di un compito altissimo e nobile, che resta a presidio di garanzie e di tutele che riguardano la comunità nazionale.

Per questo oggi ricordare vuol dire ripartire da quelle pagine, rileggerle, apprezzarle, applicarle.

Ciò che oggi sembra facile e scontato fu allora il prezzo pagato da una intera generazione.

La storia a volte si ripete anche contro la nostra volontà e non sempre è favorevole ai destini dell’uomo. Ci fu lotta perché ci fosse pace, ci furono scontri e ribellione affinché potesse prevalere una lunga stagione di concordia nazionale, ci fu eroismo perché seguisse un’esistenza comunitaria scandita sulle regole del rispetto e della dignità, del singolo, di tutti.

Questo non possiamo dimenticarlo: non c’è evoluzione sociale, non c’è progresso, non ci sono tempi nuovi e moderni che possano offrire a qualcuno il pretesto di cancellare quelle pagine ispirate all’anelito della riconquistata libertà.

Se oggi c’è ancora tra noi chi visse quel fermento, chi nutrì quei sentimenti di slancio e di dedizione, si alzi e parli a tutti, in nome di quei valori che ispirarono la concordia e la condivisione che oggi mancano a questa società, troppo abituata ad esser libera fino a farne motivo per il trionfo degli egoismi e delle diaspore, degli interessi personali sul bene comune. 

E chi per età non fu presente ascolti: non è una lezione effimera e stucchevole quella che mette in guardia dal pericolo che la storia si ripeta, esprimendo rigurgiti ideologici totalitari.

Quella storia, quell’epoca, quei valori riguardano la vita dei nostri padri, dei nostri vecchi, di coloro che non esitarono un solo attimo a mettersi in gioco per il bene comune.

Leggo tra le altre parole scritte sul “certificato al patriota n° 33135” che fu assegnato a mio padre dal Comandante in capo delle Forze Armate Alleate in Italia, il Generale Alexander (che costituisce per me il ricordo più autentico della sua integrità morale e mi fa scoprire adesso – nella mia agiata maturità – quanto poco mi parlò di se stesso e dei sacrifici della sua gioventù, come fecero tanti altri padri schivi nel far pesare ai propri figli il dono di una vita normale): “Col loro coraggio e la loro dedizione i patrioti italiani hanno contribuito validamente alla Liberazione dell’Italia e alla grande causa di tutti gli uomini liberi. Nell’Italia rinata i possessori di questo attestato saranno acclamati come patrioti che hanno combattuto per l’onore e la libertà”.

A cominciare da me stesso e guardandomi in giro mi chiedo se non l’onore ma almeno il rispetto la Patria abbia poi davvero riservato agli uomini della Resistenza o se invece il loro sacrificio non sia stato alla fine tristemente vano.

I cattolici in politica dopo Francesco

I cattolici e la politica. Un tema antico ma pur sempre attuale e controverso, soprattutto nel nostro paese. Certo, il magistero di Francesco che è destinato a segnare in profondità il cammino dei cattolici in Italia e nel mondo, non ha dedicato particolare attenzione a questo tema se limitato

alle nostre vicende domestiche. Com’era giusto e scontato che fosse. Ma, comunque sia, proprio il rapporto tra i cattolici – e i credenti – e la politica ha sempre avuto un un’importanza non secondaria durante il ricco e fecondo pontificato di Francesco. Soprattutto se confrontato con i grandi temi che hanno dettano l’agenda a livello internazionale. E questo per almeno due ragioni di fondo.

Innanzitutto perché la ricerca e il perseguimento del “bene comune” non possono essere disgiunti dall’impegno pubblico. E quindi politico. Certo, e lo ripeto, Bergoglio non era affatto interessato alle dinamiche concrete della politica italiana. Come, del resto, non lo fu neanche Wojtyla con il suo lungo pontificato e lo stesso Benedetto XVl. Ma la predicazione concreta, teologica e pastorale, di Francesco ha indubbiamente risvegliato nei cattolici – italiani e non – la necessità e forse l’indispensabilità dell’impegno politico per affrontare e cercare di risolvere le grandi questioni che si affacciavano, di volta in volta, all’attenzione del mondo. E, del resto, dal capitolo delle crescenti disuguaglianze sociali alla ricerca della pace tra i popoli, dal progetto di una economia a misura d’uomo alla necessità di non dissipare le risorse naturali, dalla grande questione del cambiamento climatico al rispetto dell’uomo in tutte le sue sfaccettature, erano e sono temi che richiedono impegno, presenza attiva nella società e disponibilità a lavorare con gli altri e, soprattutto, per gli altri. E questo, tradotto laicamente, si chiama impegno politico. Certo, una politica con la P maiuscola. Ma sempre di politica si tratta. Al di là e al di fuori del partito cattolico, o del partito di ispirazione cristiana o di un partito di cattolici. Temi cari alla tradizione storica, politica e culturale dei cattolici italiani ma che non sono mai stati in cima ai pensieri del Pontefice argentino.

In secondo luogo l’importanza decisiva e straordinaria delle encicliche papali per la formazione culturale, etica, spirituale e anche politica dei cattolici. E non solo in Italia, come ovvio. Dalla ‘Lumen Fidei’ alla ‘Laudato sì’, da ‘Fratelli tutti’ a ‘Dilexit nos’ si tratta di documenti e di scritti che hanno lasciato un segno profondo nelle coscienze dei cattolici di tutto il mondo. Non una serie di obblighi o di prescrizioni dogmatiche ma, al contrario, riflessioni e proposte sui temi della società contemporanea, e mondiale, che richiedono risposte precise e di visione strategica da parte di tutti. E le riflessioni di Francesco contenute in quelle encicliche rappresentano una pietra angolare anche per il comportamento concreto dei cattolici e dei credenti impegnati in politica. In tutti i paesi del mondo. Certo, usando gli strumenti laici dell’agire politico ma pur senza venir meno alle indicazioni provenienti dal suo alto magistero.

Ecco perché la testimonianza e il magistero di Francesco, accompagnati dal suo inconfondibile ed irripetibile stile personale, sono destinati inesorabilmente a caratterizzare il futuro di chi intende impegnarsi nell’azione politica partendo dalla dottrina sociale della Chiesa e dai documenti che ad essa sono riconducibili. E che proprio Francesco, attraverso la sua concreta e pungente predicazione, ha saputo dare un contributo con un orizzonte mondiale chiamando in causa i “potenti” del pianeta. E anche per quanto riguarda la dimensione italiana, l’insegnamento di Francesco non si può e non si deve storicizzare. E questo perché l’antico slogan “pensare globale e agire locale” ha trovato proprio nel pontificato concreto e pastorale di Francesco uno slancio planetario e di grande respiro. Sarebbe una sorta di “peccato di omissione”, per dirla con le parole di Paolo Vl nella sua celebre Lettera apostolica Octogesima Adveniens del 1971, non tenerne conto nella condotta quotidiana dei cattolici italiani impegnati nella vita pubblica. Ai vari livelli istituzionali e nelle diverse realtà temporali.

Londra e Bruxelles, ritorno al dialogo

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha ricevuto a Londra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, per discutere le basi di una rinnovata intesa tra Regno Unito e Unione Europea. Al centro del colloquio, un accordo in materia di sicurezza e difesa che potrebbe essere formalizzato in occasione del vertice con i vertici europei, previsto nella capitale britannica il prossimo 19 maggio.

 

Difesa comune, possibile svolta

L’obiettivo di Starmer è avviare una cooperazione più stabile con Bruxelles, lasciandosi alle spalle la lunga stagione di tensioni seguita alla Brexit. La presidente della Commissione ha ribadito la volontà dell’UE di aprire la partecipazione del Regno Unito al programma europeo “SAFE”, dedicato alla sicurezza e all’approvvigionamento strategico in ambito militare. Un eventuale accordo segnerebbe un importante ritorno del Regno Unito nel sistema della cooperazione continentale.

 

Oltre la sicurezza: giovani, energia, commercio

Come riferito dal Financial Times, le trattative potrebbero includere anche un nuovo programma di mobilità giovanile, pensato per rilanciare gli scambi tra studenti e giovani lavoratori. Altre priorità in discussione riguardano la cooperazione energetica e il superamento delle barriere commerciali che ancora ostacolano il flusso di prodotti agroalimentari tra le due sponde della Manica.

 

Il nodo irrisolto della pesca

Rimane delicata la questione della pesca, già al centro di forti contrasti post-Brexit. Secondo le anticipazioni, le parti starebbero lavorando a una proroga di almeno due anni delle attuali quote di accesso alle acque britanniche, in modo da evitare nuove tensioni e garantire una transizione ordinata.

 

Un clima politico più disteso

L’incontro fra Starmer e von der Leyen segna un cambio di clima significativo: dopo anni di rapporti turbolenti, si intravede ora un possibile riavvicinamento pragmatico tra Regno Unito e Unione Europea. Se le volontà politiche si tradurranno in accordi concreti, potrebbe aprirsi una nuova stagione di dialogo e cooperazione su temi cruciali per il futuro del continente.

Papa Francesco e la Festa della Liberazione

Papa Francesco è morto e la politica non ha perso l’insana abitudine di mordersi addosso e tanto meno di mordersi la lingua per qualche pensiero detto fuori posto. È accaduto che il Ministro Musumeci si sia raccomandato di osservare uno stile sobrio in occasione del 25 aprile, un mese primaverile che induce ad uscire dal guscio e dal letargo dei pensieri per andare incontro al sole ed alla libertà delle parole. 

A dirla tutta, neanche nel tempo invernale si è osservata una compostezza di espressioni e tanto meno un minimo di silenzio. Conta solo stare sulla pagina e non altro.

C’è chi ha inteso il richiamo alla sobrietà come un atto di sobillazione contro le ragioni del manifestare, sobbarcandosi di conseguenza, a tinte diverse, il compito di esprimere il proprio vivo disaccordo. “Sob Sob” è nei fumetti il suono onomatopeico delle lacrime o di una lamentazione.

Ci vorrebbe un po’ più di prudenza almeno in omaggio ai proverbi così che è stato eluso “aprile non ti scoprire”. Sobrio è un opposto di essere ebbro, di chi, a causa del vino, ha l’intelletto offuscato. 

Qui la sapienza della politica ha sbandato subito alla prima curva del procedere. La sobrietà richiama uno stile di vita e ad un equilibrio nel condursi ed anche una dimensione spirituale che si oppone ad ogni eccesso e che diventa una linea da tenere nelle diverse circostanze della vita. 

Non è bastato il lutto, il piangere per la scomparsa di Francesco, per tenere a bada le polemiche e cadere nel ridicolo. “Calende et idi vi stette, fin che volse il lutto in riso”. Potrebbe in questo modo rovesciarsi il passaggio del poeta che scrisse invece la trasformazione del riso in lutto. 

Malgrado le celebrazioni funebri in corso, non si è osservato affatto un silenzio di tomba e subito sono volati commenti pro e contro Musumeci che per alcuni è andato fuori tiro. 

Una parte lo accuserebbe, se ben si è compreso, di essersi ingiustificatamente assunto il ruolo di un padre di famiglia, che si rivolge ai figli di osservare un certo contegno, dimenticando che sono o dovrebbero essere ormai adulti e in grado di muoversi con un giudizio finalmente acquisito in omaggio al raggiungimento della maggiore età. 

È suonato anche di censura o di tacito freno alla Festa della Liberazione, un giorno solenne che merita sempre il giusto rispetto ed una nota di enfasi che non può essere in alcun modo conoscere stemperamenti. 

Può darsi che quella della Liberazione sia una festa o un anniversario, un volgere ogni anno a quella data per ricordare ciò che fu di bello ed importante decenni prima. Non è rilevante come si definisca questa ricorrenza ma lo spirito di come la si approccia. 

Sarà per questo che Landini ha ricordato che quello è “un giorno di lotta per rammentare che la democrazia è nata dalla sconfitta del fascismo e del nazismo”, così più infiammando chi gli ha replicato contro. 

“Lotta” è forse un termine un po’ desueto, dal sapore antico e romantico ma un po’ passato, indicando un combattimento corpo a corpo di due contendenti che cercano di vincersi peraltro senza uso di armi. Come è risaputo, la battaglia, al tempo della guerra mondiale, fu più cruenta e sanguinosa di un confronto a mani nude.

Insomma non si è persa occasione di cadere in inciampo e ci siamo ritrovati nuovamente di fronte ad una sorta di rissa. Si sono spediti giudizi non tenendo esattamente conto del contesto che suggeriva una diversa animosità pur tenendo distinto il piano della morte di un Pontefice con quello di una celebrazione laica per la vittoria contro le forze dell’Asse dell’epoca. 

“Sed libera nos a malo” resta anche questa volta l’àncora a cui appigliarsi. Almeno questo Francesco può ancora ricordarcelo e probabilmente anche la politica glielo dovrebbe.

Eredità di un pontificato: la Chiesa sulle strade del mondo

Sono giorni ed ore tristi, ma che comunque non scalfiscono quella verità cristiana secondo la quale con la morte non finisce tutto, anzi inizia una nuova vita. La vita e l’impegno religioso di Papa Francesco ne sono l’esempio più vero, più incardinato in quella sorta di mistero tra umano e sovraumano che, tra l’altro, rappresenta lo spirito autentico di questa vita terrena.

Il Papa venuto dalla “fine del mondo” è stato in grado non solo di rinnovare la Chiesa dalle incrostazioni del potere temporale, ma soprattutto di riportarla alle origini francescane: “la Chiesa è dei poveri e per i poveri”.

Come si può non aderire a questo principio, diretta emanazione del Cristo vivente?

Certo, le critiche nei suoi confronti non sono mai mancate da parte di quel “signorilismo” cattolico che ritiene essere la religione cristiana fatta per una élites che non ha niente a che vedere con i poveri, con i diseredati, con coloro che vengono considerati da quel borghesismo cattolico e politico come scarto della società.

Papa Francesco è stato soprattutto l’amico autentico di questi ultimi. E non poteva non essere così per lui che proveniva dai gesuiti, ossia da coloro che interpretano originalmente il messaggio e le parole di Gesù Cristo.

In questi ultimi giorni del dopo Pasqua abbiamo anche ascoltato e letto giudizi e considerazioni tutte avvolte da quel recinto cattolico che proprio Papa Francesco è stato in grado di rompere nel corso dei suoi oltre dieci anni di pontificato.

La Chiesa che si apre al mondo è la Chiesa che rompe le barriere dell’esclusivismo religioso verso le altre confessioni secondo il principio santo che tutti sono figli di Dio.

Papa Francesco ci ha insegnato anche questo, al di là della propria fede religiosa, al di là dell’ateismo. Infatti, il Cristo ci ha insegnato che figli di Dio sono tutti: credenti e non credenti, ricchi e poveri, ma che questi ultimi spesso sono condannati a vivere ai margini della società proprio per quella cultura borghese della quale la stessa Chiesa cattolica non è immune, anzi!

Oggi il mondo piange non solo un grande Papa, ma un grande uomo denso di umanità, soprattutto di umiltà, nella consapevolezza che i poveri e gli ultimi sono i prediletti di Gesù.

Il pensiero non può non andare al nuovo pontefice, a colui che dovrà prendere l’eredità di questo Papa. La Chiesa cammina con il mondo, ma con un mondo fatto di amore, di fratellanza, di ripudio di tutte le violenze, di ripudio della guerra, di ripudio di questa politica sempre più belligerante, di ripudio di questa economia che impernia sempre più la propria crescita sull’acquisto delle armi.

Papa Francesco ha rappresentato l’antitesi a tutto questo: con la forza delle idee cristiane ed umane si è scontrato con i potenti della terra, ricordando a ciascuno di loro che questa vita terrena è fatta per servire, per alleviare le sofferenze di chi ha bisogno, di chi bussa alle porte dei “signori opulenti”.

Sulla strada di Francesco ormai dovrebbero convergere non soltanto coloro che si dichiarano cristiani e che vivono la religione come usanza da tramandare da padre in figlio, ma anche coloro che sul piano politico continuano a sbandierare la fede cristiana ma poi aderiscono a scellerate iniziative belligeranti.

Alphabet, ricavi e utili oltre stime nel trimestre, titolo sale 4%

Roma, 24 apr. (askanews) – Alphabet, la società capogruppo di Google e YouTube ha pubblicato i risultati del primo trimestre dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street, con ricavi pari a 90,23 miliardi di dollari contro 89,12 miliardi stimati dagli analisti e un utile per azione di 2,81 dollari contro 2,01 dollari stimati. Nel dopoborsa il titolo sale del 4%.

Su base annua l’aumento dei ricavi del 12%, oltre il 10% atteso mentre l’utile netto è cresciuto del 46% a 34,54 miliardi.

I ricavi pubblicitari di YouTube nel trimestre sono appena al di sotto delle aspettative degli analisti, attestandosi a 8,93 miliardi di dollari. La pubblicità complessiva ha generato 66,89 miliardi di dollari, in aumento dell’8,4% rispetto all’anno precedente.

Google ha registrato un fatturato di 12,26 miliardi di dollari per la sua attività di cloud computing, leggermente inferiore alle aspettative degli analisti di 12,27 miliardi di dollari. Tuttavia, l’unità cloud ha registrato un aumento del fatturato del 28% su base annua e i margini si sono attestati al 17,8%, rispetto al 9,4% di un anno fa.

Alphabet ha affermato che AIOverviews, il suo strumento di intelligenza artificiale posizionato in cima alla pagina dei risultati di ricerca di Google, ha ora 1,5 miliardi di utenti al mese, in aumento rispetto a 1 miliardo di ottobre.

Torino, pubblicato il bando per la riqualificazione della GAM

Milano, 24 apr. (askanews) – Torino guarda al futuro con un ambizioso progetto di rigenerazione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, il più antico museo civico d’arte moderna in Italia. La Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Città di Torino, la Fondazione Compagnia di San Paolo e con il supporto della Fondazione per l’architettura / Torino, ha infatti annunciato la pubblicazione del Concorso Internazionale di Progettazione per la riqualificazione, rifunzionalizzazione e valorizzazione della GAM.

Il progetto di rigenerazione della GAM, parte del Piano Strategico della Fondazione Torino Musei, rappresenta un’importante opportunità per il riposizionamento del museo a livello internazionale. La nuova GAM dovrà fare della green-innovation, nuovo motore dello sviluppo economico globale, il proprio biglietto da visita, attraverso l’applicazione di protocolli certificati, tali da garantire il raggiungimento del massimo degli obiettivi ecologici ed energetici.

“Per la GAM, che ha un ruolo strategico nel panorama culturale torinese – – ha dichiarato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – si è aperta una stagione di rilancio che si propone di rafforzarne il prestigio a livello internazionale. Un rinnovamento che guarda alle collezioni e al percorso espositivo, grazie al lavoro fatto dalla nuova direttrice Chiara Bertola, e a una riqualificazione del complesso architettonico che punta a riportare il Museo all’antico splendore, riprendendo quello spirito avanguardistico che ne caratterizzò la nascita. Un percorso che come amministrazione supportiamo sin dall’inizio, individuando nella cultura un elemento qualificante della Torino di oggi e di quella che verrà. Investire in cultura ha sempre un valore positivo per la qualità della vita dei cittadini e per la promozione della città”.

Questa viene vissuta come l’occasione per rigenerare l’originario spirito avanguardistico della GAM ripensando il concetto di innovazione architettonica: dal rispetto dello storico disegno avveniristico al progetto sostenibile. L’obiettivo è quello di restituire al pubblico un’antica e prestigiosa istituzione facendone al contempo un esempio internazionale di visione futura dove i principi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico si sposano con la valorizzazione dell’identità storica, dove la lunga esperienza di ricerca storico-artistica si avvantaggia degli strumenti tecnologici, dove la cura delle opere possa sempre essere una nuova chance per aprire ulteriori percorsi di conoscenza, comunicando con nuovi mezzi sempre nuove informazioni su un patrimonio tanto presente, quanto antico.

Grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, che finanzierà la progettazione del restauro e parte dell’investimento necessario alla sua realizzazione, e della sua partecipata Società PR.I.S.MA, il Concorso Internazionale segna quindi l’avvio di un percorso ambizioso e strategico per il futuro della GAM.

Il Concorso Internazionale di Progettazione rappresenta anxche un’occasione per architetti e progettisti di tutto il mondo di lasciare il proprio segno nella storia della città. Il bando invita infatti i migliori talenti a immaginare una GAM rinnovata, che sappia coniugare il rispetto per la sua identità storica con una visione pionieristica del museo del XXI secolo. Il quadro economico dell’intervento oggetto del concorso ammonta a circa 27,5 milioni di euro, di cui, fino a 18 milioni di euro sono destinati ai lavori.

“Sono particolarmente lieto di annunciare questo primo importante atto del progetto di riqualificazione e rigenerazione della GAM – ha dichiarato il presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Broccio – Quando ho assunto la presidenza della Fondazione, uno dei primi approfondimenti a cui mi sono appassionato ha riguardato proprio la storia della GAM, la nascita del suo edificio e in particolare lo spirito innovativo con il quale è stato concepito. È proprio questa visione avanguardistica che vorremmo provare a riprendere e far evolvere, per perseguire il riposizionamento del museo a livello internazionale, ponendo alla base della riqualificazione concetti di innovazione architettonica, tecnologica e di sostenibilità ambientale quali fattori abilitanti anche per l’attuazione di nuovi modelli di fruizione museale. Dobbiamo rivolgerci al pubblico di domani nel segno fondamentale dell’inclusione e del ruolo sociale del Museo. Questo avvio del percorso è reso possibile grazie al convinto sostegno della Città di Torino e della Fondazione Compagnia di San Paolo che ringrazio particolarmente per lo straordinario supporto ideativo e finanziario”. Il concorso si concentra sul restauro filologico dell’edificio moderno, progettato negli anni Cinquanta, con l’obiettivo di valorizzarne gli aspetti peculiari originali. Al contempo, il progetto persegue i principi della transizione green, attraverso l’implementazione di tecnologie innovative per la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, integrate al meglio nell’architettura dell’edificio, con l’impiego di materiali e soluzioni tecniche, atte a minimizzare l’impatto sull’ambiente, anche nell’ottica di adozione delle certificazioni energetiche.

La volontà è quella di pensare alla nuova GAM come una “piazza” aperta e accessibile, uno spazio pubblico di qualità, capace di integrarsi nel contesto urbano circostante. Anche la tecnologia gioca un ruolo chiave, offrendo un’esperienza di visita innovativa e stimolante, pur mantenendo le opere d’arte al centro dell’attenzione.

25 aprile, per l’80esimo anniversario Mattarella ha scelto Genova

Roma, 24 apr. (askanews) – Sergio Mattarella ha scelto di celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione a Genova, città insignita della medaglia d’oro al valor militare per aver sconfitto l’esercito tedesco con la sola forza della Resistenza e della cittadinanza.

Una scelta non casuale quella del capo dello Stato: Genova scrisse infatti una delle pagine più importanti della lotta partigiana al nazifascismo e ne divenne simbolo, una vittoria popolare e frutto della collaborazione tra Cln e genovesi. L’anno scorso il capo dello Stato scelse Civitella Val di Chiana dove fu perpetrata una strage di civili, “sono venuto qui nel luogo simbolo della barbarie nazifascista – disse – per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra”. Per Mattarella il 25 aprile è “la ricorrenza fondante” del paese e Genova ne rappresenta probabilmente l’inizio della rinascita. In città, a villa Migone, fu firmato l’atto di resa delle truppe tedesche e inizialmente Mattarella avrebbe dovuto recarsi in visita anche in questo storico luogo ma il programma della visita è stato ridotto per permettere al capo dello Stato di rientrare a Roma nel pomeriggio, dove accoglierà i capi di Stato che sabato prenderanno parte ai funerali del Pontefice. La cerimonia si svolge infatti nel teatro Ivo Chiesa alle 12 anzichè alle 16.

Le celebrazioni del 25 aprile iniziano come ogni anno alle 9.30, con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della patria a Roma da parte del presidente della Repubblica accompagnato dalle più alte cariche istituzionali, la premier Giorgia Meloni, i presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro della Difesa Guido Crosetto. In mattinata, poi, il capo dello Stato si recherà nel capoluogo ligure.

Per il governo il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani si recherà, alle 10.25, alle Fosse Ardeatine a deporre la corona per ricordare l’eccidio nazifascista. Ci sarà anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

La segretaria del Pd Elly Schlein ha scelto Monte Sole-Marzabotto per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione. Poi nel pomeriggio parteciperà al corteo di Milano, dove saranno anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs e Riccardo Magi di Più Europa. Giuseppe Conte, leader di M5s, celebrerà il 25 aprile alle Fosse Ardeatine, dove sarà alle 11.45.

Con un giorno di anticipo si è svolta la commemorazione della Liberazione nelle aule di Camera e Senato. Fontana ha reso omaggio ai caduti della Resistenza che hanno liberato l’Italia, La Russa ha invece auspicato che questa data diventi sempre più una ricorrenza unitaria. Ma in Parlamento sono riemerse le polemiche dei giorni scorsi per la decisione del governo di imporre celebrazioni “sobrie” in considerazione del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Le opposizioni e anche molte amministrazioni locali non hanno accolto l’invito, e infatti cortei e manifestazioni sono stati confermati in tante città d’Italia.

Biennale, da Madrid lanciato Manifesto per futuro dell’architettura

Milano, 24 apr. (askanews) – “Intelligens: Verso una Nuova Architettura dell’Adattamento” è il nuovo Manifesto per il futuro dell’architettura, presentato oggi a Madrid dal Presidente del Governo spagnolo, Pedro Sanchez, e da Carlo Ratti, Curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, alla presenza dell’Ambasciatore italiano a Madrid, Giuseppe Buccino Grimaldi. Il manifesto, che ha già ottenuto vasto sostegno da parte dei partecipanti alla Biennale Architettura 2025, è ora aperto al pubblico per l’adesione.

L’Europa meridionale, inclusa la Spagna, è stata colpita in modo durissimo dagli effetti del cambiamento climatico, con l’innalzamento delle temperature, le siccità prolungate e le inondazioni catastrofiche. Un esempio recente sono le drammatiche alluvioni che hanno colpito Valencia nell’ottobre 2024, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. In questo contesto, il manifesto sostiene che l’architettura debba assumere un ruolo più urgente e proattivo: non limitandosi alla mitigazione (ovvero contribuendo alla riduzione delle emissioni), ma ponendo uguale enfasi sull’adattamento, ossia sulla capacità dell’ambiente costruito di resistere e rispondere agli impatti del cambiamento climatico.

Il tema è al centro della Biennale Architettura 2025, che aprirà a Venezia il mese prossimo, dal 10 maggio al 23 novembre 2025. Pur mantenendo il suo ruolo di esposizione e celebrazione dell’architettura internazionale, l’edizione di quest’anno si propone anche come un appello all’azione. Oltre a emergere con forza attraverso la 19esima Mostra Internazionale di Architettura, questo invito all’impegno è stato portato avanti da Carlo Ratti nel suo dialogo con i rappresentanti delle 66 Partecipazioni Nazionali da tutto il mondo, che sono stati invitati a rispondere alla proposta “Un Luogo, Una Soluzione” e a presentare idee architettoniche concrete per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

“Il messaggio della Biennale Architettura 2025 – ha dichiarato Carlo Ratti – è urgente: l’ambiente costruito deve adattarsi a un pianeta trasformato. L’architettura, dunque, non riguarda più soltanto la forma, riguarda la sopravvivenza. Per affrontare questa sfida deve essa stessa adattarsi, attingendo a ogni forma di intelligenza di cui disponiamo: naturale, artificiale e collettiva. Esploreremo tutto ciò nella 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che conta oltre 750 partecipanti: architetti e ingegneri, matematici e climatologi, filosofi e artisti, chef e programmatori, scrittori e intagliatori del legno, agricoltori e stilisti — e molti altri ancora”.

A seguito della firma del presidente del Governo Pedro Sanchez, il Manifesto entra ora in una fase di circolazione aperta. Numerosi partecipanti alla Biennale Architettura 2025 hanno già aderito all’appello, che è ora esteso ad architetti, ricercatori, studenti e cittadini di tutto il mondo.

G20 Finanze, ministri chiedono de-escalation su tensioni commercio

Roma, 24 apr. (askanews) – Al G20 di ministri delle Finanze e banchieri centrali, è stata concordata la necessità di agire per ridurre le tensioni (de-escalation) sul commercio internazionale “e per ridurre l’incertezza”. Lo ha riferito Enoch Godongwana, ministro delle Finanze del Sudafrica, Paese che ha la presidenza di turno del G20, durante una conferenza stampa nel corso delle assemblee di Fmi e Banca mondiale e Washington.

La maggior parte delle domande riguardavano i dazi commerciali. Il governatore della Banca centrale sudafricana, Lesetja Kganyago ha precisato che il segretario di Stato al Tesoro Usa, Scott Bessent ha partecipato ai lavori. “Fondamentalmente qui il punto è che il meccanismo di dazi e rappresaglie impedisce alle parti di parlare mentre è importante che il dialogo avvenga”, ha detto.

Il rischio è che in un quadro di trattative bilaterali l’incertezza potrebbe trascinarsi a lungo, ha aggiunto il governatore.

Morti sul lavoro, docufilm "Articolo 1" al Nuovo cinema Aquila a Roma

Roma, 24 apr. (askanews) – Lunedì 28 aprile alle 18 al Nuovo cinema Aquila a Roma (via l’Aquila 66), in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, sarà presentato il documentario “Articolo 1”, per la regia di Luca Bianchini, prodotto da L’Alveare Producecinema in collaborazione con Rai Documentari, diretta da Luigi Del Plavignano. Il lavoro si ispira agli articoli del giornalista Marco Patucchi che con Bruno Giordano sta per dare alle stampe per i tipi di Marlin editore, il nuovo libro dedicato alle morti sul lavoro, “Operaicidio”. Interverranno Maurizio Landini, segretario generale Cgil, Giorgio Graziani, segretario confederale Cisl, Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, Bruno Giordano, magistrato e Marco Patucchi, giornalista. Saranno inoltre presenti Lucia Sarconio, moglie di Luca Giannecchini; Sandro Maltagliati, fratello di Marco familiari delle vittime raccontate nel docufilm e Raffaella di Cicco testimonial dell’ANMIL, sopravvissuta a un incidente sul lavoro.

Non sono morti bianche. Sono morti che, come tutte le morti e più di altre, lasciano vuoto, rabbia, amarezza, dolore. Questo lo spirito di “Articolo 1”.

“Anche nei primi due mesi di quest’anno, la statistica sulle morti di lavoro ha continuato a progredire con un intollerabile ritmo: 97 decessi sul luogo di attività e 36 nel tragitto casa-lavoro e viceversa denunciati all’Inail, con aumenti rispettivamente del 6,6 e del 33,3%. Un’emergenza diventata ordinarietà nel nostro Paese, con la reazione di istituzioni e politica troppo spesso all’insegna della retorica e della sottovalutazione – spiega Patucchi – Il docufilm Articolo 1, dunque, ha l’urgenza della necessità, perché ricorda come dietro a quei numeri si celino vite spezzate, famiglie, comunità, affetti, che attendono giustizia. Giustizia e riforme per frenare questa tragedia. La stessa necessità del libro ‘Operaicidio’ che ho scritto con il magistrato Bruno Giordano e che sarà in libreria per Marlin Editore a partire da metà maggio”.

Per Bruno Giordano: “I numeri dimostrano l’inefficienza e l’inutilità dei provvedimenti governativi degli ultimi anni, se non la latitanza istituzionale. Quelle vittime pesano sulla coscienza di tutti. Mentre Sagunto è assediata, la politica parla del sesso degli angeli. Se il lavoro uccide, ferisce e fa ammalare, se il lavoro è malato, lo è anche la democrazia. E per la cura ci vuole coraggio”.

“Abbiamo scelto di iniziare le riprese concentrandoci sulla storia di Raffaella – spiega il regista Bianchini – unico testimone vivente dei casi che andremo a trattare. La sua è una storia drammatica. Questa donna è costretta su una sedia a rotelle per colpa dei turni massacranti a cui era sottoposta. È stato un lavoro lungo, che si è basato innanzitutto sul dialogo, perché il nostro obiettivo è quello di riuscire ad andare oltre la superficie delle cose”.

Il docufilm è stato girato a Roma, Fondi, Pescia, Lucca, Piombino. “Articolo 1 è un film sul vuoto. Un film in cui le voci parlano di assenze e di echi, di ricordi su chi non c’è più, ucciso da un meccanismo spietato, dalla logica del profitto prima di ogni cosa e di ogni norma… Vite sepolte nel dimenticatoio della statistica che ci rende tutti colpevoli. Ma Articolo 1 è soprattutto un film che grida domande, le urla attraverso il vuoto lacerante lasciato nelle vite di chi ha aspettato invano un ritorno a casa mai più avvenuto… Ci sono poi le parole dell’unica testimone vivente presente nel film che sembra guardarci dritta negli occhi “, insiste ancora il regista.

Non è la prima volta che Luca Bianchini si confronta con tematiche sociali così delicate. È sua la fiction “Angelo”, oggi disponibile su RaiPlay, che ha per protagonista uno dei primi casi di messa alla prova nell’ambito della giustizia minorile.

Tennis, Sonego e Darderi al secondo turno del Master di Madrid

Roma, 24 apr. (askanews) – Lorenzo Sonego non sbaglia e si prende il 2° turno del Masters di Madrid. Il torinese, 43 del mondo, ha superato all’esordio un duro ostacolo come il serbo Miomir Kecmanovic (47 del ranking). 6-4, 7-6 i parziali per il campione di Davis, in un match estremamente equilibrato in cui hanno dominato i servizi e la freddezza di Sonny, capace di annullare tutte le 4 palle break del rivale. Al secondo turno, raggiunto dopo quello conquistato 12 mesi fa, Sonego sfiderà l’australiano Alex De Minaur, testa di serie numero 6, con cui ha perso i tre precedenti giocati.

Avanza anche Luciano Darderi. L’Italo-argentino batte il francese Quentin Halys, vincendo l’ottava partita nelle ultime nove con un duplice 6-4 in un’ora e 14 minuti di gioco; mentre il piemontese piega Miomir Kecmanovic al termine di un braccio di ferro lungo due ore e quattro minuti di gioco, fermando il tabellone sul punteggio di 6-4 7-6. Al prossimo turno, verosimilmente nella giornata di sabato, Luciano affronterà Frances Tiafoe

La Lazio a San Pietro per l’ultimo saluto a Papa Francesco

Roma, 24 apr. (askanews) – Questo pomeriggio alle ore 15:00 una delegazione della S.S. Lazio guidata dal Presidente Claudio Lotito, accompagnato da rappresentanti della prima squadra maschile, della prima squadra femminile, dello staff tecnico e dirigenziale, si è recata presso la Basilica di San Pietro per rendere omaggio alla salma di Sua Santità Papa Francesco, scomparso lo scorso lunedì. La Società Sportiva Lazio ha avuto negli anni un rapporto speciale con il Santo Padre, legato dalla comune passione per il calcio e da numerose iniziative benefiche e sociali condivise con la Santa Sede. In questo momento di dolore e riflessione, la Lazio ricorda con affetto e riconoscenza Papa Francesco, esempio di umanità e generosità, capace di avvicinare mondi diversi attraverso valori universali quali solidarietà, misericordia pace e dialogo. Durante la visita, i rappresentanti del club hanno espresso profondo cordoglio: Claudio Lotito, Presidente S.S. Lazio: “A nome della famiglia biancoceleste esprimo profonda commozione e cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Ricorderemo sempre il suo messaggio di solidarietà, misericordia, inclusione, tutelando sempre gli ultimi, nonchè vicinanza autentica al mondo dello sport, valori che continueremo a custodire e promuovere”. Angelo Fabiani, Direttore Sportivo S.S. Lazio: “Ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, ricordandone la vicinanza allo sport e ai giovani. Il suo esempio continuerà a guidarci nel nostro cammino”. Marco Baroni, Allenatore S.S. Lazio: “La perdita di Papa Francesco ci addolora profondamente. La sua testimonianza di altruismo e unità rimarrà sempre un esempio e una guida per noi”. Mattia Zaccagni, Capitano S.S. Lazio: “A nome di tutta la squadra, esprimo sincera tristezza per la scomparsa del Santo Padre. Porteremo sempre con noi il suo messaggio di speranza, pace e solidarietà, come stimolo nel nostro percorso sportivo e umano”. Gianluca Grassadonia, Allenatore S.S. Lazio Women: “La scomparsa del Santo Padre lascia un vuoto profondo nel nostro animo. La sua testimonianza di vita rappresenterà sempre un faro capace di guidare la nostra quotidianità”. Flaminia Simonetti, Centrocampista S.S. Lazio Women: “A nome di tutta la squadra femminile, ci uniamo al dolore per la morte di Papa Francesco, un uomo che nel corso del suo pontificato ha sempre promosso i valori dello sport come strumento di fraternità e condivisione”.

Dl bollette, Meloni: in campo misure concrete contro caro-energia

Roma, 24 apr. (askanews) – “Con l’approvazione definitiva al Senato del Decreto Bollette, il Governo mette in campo misure concrete per sostenere famiglie e imprese di fronte al caro energia. Lo facciamo attraverso un investimento di circa 3 miliardi, destinato ad alleggerire le bollette, promuovere l’efficienza energetica, tutelare i più vulnerabili e chi produce”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“In particolare – spiega la premier -, per le famiglie con un Isee fino a 25mila euro, prevediamo un contributo straordinario di 200 euro. Per le famiglie con redditi più bassi che già percepiscono il bonus bollette, si tratta di un contributo aggiuntivo, con il beneficio complessivo che può raggiungere i 500 euro”.

“Non ci fermeremo qui: continueremo a lavorare con serietà e determinazione per contrastare il caro energia e aiutare chi ha bisogno”, conclude Meloni.

Dfp, ok da Camera e Senato. Soddisfazione di Giorgetti

Roma, 24 apr. (askanews) – Via libera di Camera e Senato al Documento di finanza pubblica 2025, che aggiorna il quadro macroeconomico a legislazione vigente rispetto a quello contenuto nel Piano strutturale di bilancio di medio termine dell’ottobre scorso e che entro il 30 aprile deve essere trasmesso alle istituzioni europee. Approvate nei due rami del Parlamento le risoluzioni di maggioranza sul Documento, accettate dal governo.

Due risoluzioni non identiche, perchè in quella di Montecitorio si fa riferimento, tra gli impegni del governo, all’implementazione delle misure per la famiglia e la natalità, un punto che non figura al Senato. Preclusa la votazione sulle risoluzioni presentate dalle opposizione, cinque alla Camera e altrettante al Senato, firmate da Pd, M5S, Avs, Azione e Italia Viva.

Da Washington, dove si trova per gli Spring Meetings del Fondo Monetario, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha espresso “soddisfazione” per l’approvazione del Documento dicendosi allo stesso tempo “rammaricato” per non essere stato presente alla discussione e alla votazione.

La maggioranza, nelle risoluzioni, riprende i dati contenuti nel Dfp: il pil 2025 rivisto “prudentemente” al ribasso allo 0,6% per il 2025 e allo 0,8% nel triennio successivo e la “sostanziale conferma” degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Piano strutturale di bilancio; la spesa netta che “mostra un andamento conforme con il percorso indicato nel Piano strutturale di bilancio”.

Ma sulla sanità, spiega la maggioranza, si può fare di più. “Una particolare attenzione va rivolta ai costi sanitari per la prevenzione e per migliorare lo stato di salute della popolazione”. Con questo appunto nelle premesse della risoluzione, arriva l’impegno chiesto dal centrodestra al governo a “valutare di adottare misure di sostegno per la prevenzione sanitaria, ed in particolare l’immunizzazione e lo screening”.

La maggioranza alla Camera ha anche aggiunto un altro impegno, a “valutare di implementare le misure a sostegno delle politiche giovanili e le misure a sostegno della famiglia, con particolare attenzione alle misure dirette a contrastare la crisi demografica, a sostenere la maternità e la paternità e a promuovere ed incentivare la conciliazione famiglia lavoro”.

Identici, infine, gli impegni chiesti al governo a “rispettare il percorso di spesa netta programmata” e a “perseguire l’implementazione delle riforme e degli investimenti indicati nel Piano”, in particolare quelli degli enti locali sulla rigenerazione urbana.

Secondo il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, il Dfp è un “documento illegittimo” e “una ferita inferta alla dignità del Parlamento”. Questo perché “nonostante le richieste dell’opposizione di presentare un disegno di legge di modifica del nostro sistema contabile” che recepisca le nuove regole europee del Patto di stabilità, nulla è stato fatto. Boccia ha quindi sottolineato che “il Documento di finanza pubblica non esiste nella normativa contabile vigente” e per questo è illegittimo.

Dal canto suo, la sottosegretaria dell’Economia, Lucia Albano, ha sostenuto che “in attesa della riforma della legge di contabilità nazionale, il Documento di finanza pubblica è coerente con il quadro derivante dalle nuove regole del Patto di stabilità europeo”.

La tomba di Francesco a Santa Maria Maggiore sarà visitabile da domenica

Città del Vaticano, 24 apr. (askanews) – Già domenica 27 aprile sarà possibile visitare e sostare in preghiera davanti alla tomba di Papa Francesco il cui corpo sarà tumulato nella basilica di Santa Maria Maggiore il giorno precedente. Intanto la basilica Vaticana, tanto cara al pontefice argentino, è già meta di visite mentre fervono i lavori per il completamento della semplice tomba così come espressamente richiesto dallo stesso pontefice.

La Santa Sede ha reso noti alcuni dettagli sulla tomba di Papa Francesco che sarà tumulato nella basilica pontificia di Santa Maria Maggiore sabato prossimo. La tomba, è stato reso noto oggi, è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale.

La tomba, si aggiunge, è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore ed è situata nei pressi dell’Altare di San Francesco.

Papa, Ciciliano: dopo esequie, il conclave e altri grandi eventi

Roma, 24 apr. (askanews) – Dopo le esequie di Papa Francesco la Capitale assister ad altri grandi eventi. A partire dal conclave e fino all’elezione del nuovo Pontefice. “Ci sono poi le cerimonie del Giubileo che sono conservate e che continuano. In pi, dal 28 aprile al 18 maggio, avremo gli Internazionali di tennis, che si stima richiameranno circa mezzo milione di persone, con punte di 35-40 mila persone nei giorni di massimo afflusso. Il 14 maggio inoltre prevista la finale di Coppa Italia di calcio”. Lo ha spiegato il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso di una conferenza

Papa, Ciciliano: in basilica 50mila accessi nelle prime 24 ore

Roma, 24 apr. (askanews) – “Nelle prime 24 ore ci sono stati quasi 50mila accessi. La basilica rimasta aperta sino alle 5,30 di questa mattina, con solo una pausa tra le 23 e le 23,30”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso dell’incontro con la stampa per fare il punto sul coordinamento delle attivit legate all’accoglienza e all’assistenza di quanti in questi giorni si trovano o intendono venire a Roma per i funerali di Papa Francesco.

Durante la conferenza, che si tiene nella sede di via Ulpiano, Ciciliano ha aggiunto: “Grazie alle ferrovie sono stati trovati 260mila posti”. Oltre 500 pullman in arrivo sabato a Roma

Papa, Ciciliano a fedeli: attenzione a sbalzi di temperatura

Roma, 24 apr. (askanews) – Per coloro che vogliono salutare Papa Francesco “bisogna ricordare che c’ da mettersi in fila per diverse ore ed importante essere preparati. Se si resta in fila anche la notte c’ una grande escursione termica, quindi importante vestirsi a strati, in maniera tale che si possa essere tranquilli. Da questo punto di vista per vorrei dire che il sistema di Protezione civile si gi messo in moto per dare sollievo, sostegno e assistenza anche a coloro i quali malauguratamente dovessero dimenticare di vestirsi in questa maniera”. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, nel corso dell’incontro con la stampa nella sede di via Ulpiano, a Roma. “Forniremo le coperte e il ristoro”, ha detto ancora.

Papa, Ciciliano: grande attenzione a Santa Maria Maggiore

Roma, 24 apr. (askanews) – “Grande attenzione si sta ponendo sull’area di Santa Maria Maggiore dove verr sepolto il Santo Padre. Dopo la tumulazione, in forma privata, i fedeli potranno rendere omaggio al Papa”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano, nel corso della conferenza stampa per i funerali del Papa. “Dopo la cerimonia funebre che sar privata sar concesso il libero accesso alla Basilica”.

“Stamattina c’ stato un sopralluogo congiunto per definire il percorso del corteo funebre. Si sta facendo una valutazione complessiva”.

25 aprile, La Russa: Liberazione data che vorrei sempre più di tutti

Roma, 24 apr. (askanews) – “Su richiesta di alcuni gruppi ma con la condivisione di tutti i gruppi parlamentari, innoviamo aprendo l’aula del Senato a una ufficiale celebrazione del 25 aprile e io lo faccio molto volentieri”. Lo ha detto in aula a palazzo Madama il presidente del Senato, Ignazio La Russa, aprendo la celebrazione per l’80mo della Liberazione, spiegando di voler dare “una parola di memoria, di apprezzamento, di ricordo, di celebrazione soprattutto di questa data”.

L’anniversario “della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e della sconfitta nel fascismo”, ha sottolineato La Russa, “è una giornata importante nel solco degli ideali di democrazia, dialogo, comprensione e rispetto reciproco che sono scolpiti in Costituzione e che sono il cardine della nostra comunità nazionale. Ed è proprio l’adesione alla prima parte della Costituzione nella quale i valori in positivo sono non solo delineati e scolpiti ma condivisi senza reticenza da tutti coloro, nessuno escluso, che siedono in quest’aula, e che io sono convinto sono ormai nel cuore di tutti gli italiani, è il miglior modo per celebrare una data che vorrei fosse sempre più data di tutti”.

Fmi, Georgieva risponde a Bessent: pronti a discutere le priorità

Roma, 24 apr. (askanews) – La direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva ha risposto alle critiche mosse ieri dal segretario di Stato al Tesoro Usa, Scott Bessent, dicendosi pronta a discutere con Washington sulle priorità da dare all’azione dell’istituzione stessa, che comunque si muove nell’ambito dei suoi compiti.

“Gli Usa sono il nostro principale azionista e la nostra sede. Quindi ovviamente diamo grande valore alla voce degli Usa – ha detto durante una conferenza stampa in occasione delle assemblee primaverili con la Banca mondiale -. Apprezzo molto il reiteramento dell’impegno degli Usa sul Fondo e sono pronta a discutere con le autorità Usa le nostre priorità. E con Bessent potremmo farlo qui”.

Ieri il capo del Tesoro Usa aveva criticato Fmi e banca mondiale per aver sconfinato su tematiche, come su clima o di altro genere, che non fanno parte dei loro compiti. E quindi aveva chiesto “un passo indietro dai programmi politici, che soffocano la capacità di realizzare le loro missioni fondamentali. Nel caso del Fmi – ha detto Bessent – la missione chiave resta la stabilità macroeconomica e finanziaria”.

Georgieva ha affermato che la stabilità macroeconomica e finanziaria è e resta il compito principale del Fmi. (fonte immagine: IMF)

"Non ci credo più" è la canzone-dichiarazione di Diodato

Milano, 24 apr. (askanews) – Esce il 25 aprile Non ci credo più (Carosello Records), il nuovo brano di Diodato in cui il cantautore dà voce alla propria volontà di reagire, di ribadire l’importanza di non lasciarsi sopraffare da una narrazione del reale che sembra avere come unico scopo quello di dividerci e farci tollerare l’inaccettabile.

Non ci credo più è una canzone-dichiarazione, nata da un’urgenza espressiva forte e sincera. In un tempo attraversato da narrazioni che puntano a terrorizzare, a creare fratture sociali, ad allontanare e ad alimentare il senso di impotenza davanti a ciò che sta accadendo, Diodato prova a raccontare la propria reazione emotiva, ribadendo l’importanza del non rimanere indifferenti. La musica ha il compito di unire, offrendo a chi ascolta un luogo dove incontrarsi, riconoscersi e agire. Il brano è una potente crescita strumentale che accompagna l’ascoltatore da un iniziale luogo disabitato, di solitudine ma anche di risveglio, fino a un esplosivo senso di appartenenza a quella comunità consapevole delle proprie fragilità e della propria forza.

Il brano segue la scia del progetto nato a seguito del singolo Un Atto di Rivoluzione, che ha portato il cantautore a visitare tre associazioni che ogni giorno compiono il proprio atto di rivoluzione attraverso la conoscenza, l’arte, l’educazione, la solidarietà e l’empatia, trasformando concretamente il mondo in cui viviamo. Le realtà che il cantautore ha visitato durante il corso del suo tour teatrale sono l’Associazione Blitz a Palermo, il centro Mammut a Scampia e la Casa delle Agriculture in Salento.

Diodato presenterà Non ci credo più durante il suo tour estivo, pensato come naturale prosecuzione del recente tour teatrale tutto sold out che ha visto il cantautore esibirsi nei teatri della penisola. Diodato si prepara a tornare sul palco con quindici appuntamenti live – prodotti e organizzati da Magellano Concerti – nei principali festival italiani durante il corso della prossima estate. Un’occasione per sperimentare e continuare a dialogare con il pubblico attraverso la musica, in una dimensione live che per Diodato resta la più autentica e vitale.

Il tour estivo di Diodato partirà da Milano con il Mi Ami Festival (24 maggio), proseguirà poi con Trento (27 giugno – Trento Live Fest) e Susa (TO) in occasione di Borgate dal vivo (28 giugno – Anfiteatro romano). A luglio il cantautore sarà a Genova (12 luglio – Arena del Mare), a Firenze (18 luglio – Parco Mediceo Di Pratolino) dove si esibirà per il Musart Festival, a Caserta (20 luglio – Belvedere di San Leucio) per Un’Estate da Belvedere e a Cervia (RA) (25 luglio – Piazza Garibaldi). A seguire, il tour continuerà ad agosto con Ostuni (BR) (2 agosto – Foro Boario) in occasione del Locus Festival, successivamente Diodato sarà a Barletta (BT) (3 agosto – Fossato del Castello) per l’Oversound Music Festival, poi a Palermo (9 agosto – Teatro di Verdura) per il Dream Pop Fest, a Macerata (14 agosto – Sferisterio) e a Mantova (30 agosto – Palazzo Te) in occasione del Mantova Summer Festival. Gli ultimi appuntamenti si terranno a Vicenza (4 settembre – Piazza dei Signori) durante Vicenza In Festival, a Brescia (5 settembre – Piazza della Loggia) ed infine a Roma (11 settembre – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Cavea) in occasione del Roma Summer Fest. I biglietti sono disponibili nei circuiti di prevendita abituali. Per info: www.magellanoconcerti.it www.diodatomusic.it

Fmi, Georgieva: economia globale di fronte a una prova difficile

Roma, 24 apr. (askanews) – Al Fondo monetario internazionale “abbiamo ridotto in maniera rilevante le previsioni per la crescita globale. I grandi cambiamenti sulle politiche commerciali hanno alzato l’incertezza”. Lo ha dichiarato la direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva, durante una conferenza stampa in occasione delle assemblee primaverili.

“Detto in maniera semplice l’economia sta fronteggiando una grande prova mentre i margini di bilancio sono stati esauriti dai precedenti interventi, cosa – ha avvertito – che mette i paesi in posizione difficile, crea urgenza per agire in un mondo in rapido cambiamento”.

Per i funerali di Papa Francesco arriverà a Roma un milione di persone

Milano, 24 apr. (askanews) – “Ancora non è possibile fare una stima, continuano ad arrivare pellegrini e fedeli. Non sappiamo quanti ne arriveranno dall’Italia e dall’estero. Superano il milione di persone con una certa sicurezza”. Lo ha detto il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, parlando a Non Stop News su RTL 102.5.

“Il piano è quello che era stato già preventivamente concordato, anche sull’esperienza maturata nel passato sulla base dell’ultimo funerale del pontefice. Naturalmente, si tratta di percorsi blindati, dove l’impiego di unità delle Forze dell’ordine è assolutamente massiccio, finché ci consente di poter tenere tutto sotto controllo, nella misura in cui naturalmente questo sarà possibile farlo perché abbiamo la presenza di centinaia di migliaia di pellegrini e fedeli” ha proseguito Musumeci, aggiungendo che “circa 11mila unità sono state richiamate, alcuni dalle ferie e dai permessi e da altre temporanee mansioni, proprio per dare particolare forza ad un piano di sicurezza che deve consentire il regolare svolgimento delle esequie funebri. Sono tante le delegazioni straniere, per le quali il ministero degli Affari Esteri ha già predisposto tutti gli obiettivi e strumenti di propria competenza, si parla di 170 delegazioni. Ricordiamoci – ha proseguito – che con il funerale di Papa Wojtyla a Roma si mobilitò una presenza di pellegrini che superava il milione di unità, fra quelli presenti in Piazza San Pietro e quelli nelle zone adiacenti. Quindi, utilizziamo il riferimento più recente per poter costruire un piano di sicurezza capace di rispondere delle esigenze”.

Per quanto riguarda l’assistenza ai fedeli, Musumeci ha spiegato che “il capo di dipartimento di Protezione Civile, il prefetto Fabio Siciliano, è stato chiamato a coordinare le operazioni di accoglienza e di assistenza, anche sanitaria. L’impiego di circa 8mila volontari credo che serva appunto a consentire di stare il più vicino possibile alla gente, anche nelle lunghe attese. E poi naturalmente il raccordo con il prefetto di Roma e il questore per tutte le misure relative all’ordine pubblico, che restano di esclusiva competenza degli interni”.

Alla domanda su quali siano le maggiori preoccupazioni, il ministro ha spiegato che “bisogna neutralizzare sulla carta e nella fase operativa che serve, ogni tentativo di disturbo. Tutto quello che poteva essere fatto, è stato fatto, è stato predisposto e quindi dobbiamo essere necessariamente ottimisti. Il contesto geopolitico è assai complesso e difficile. L’Italia resta la culla della cristianità, il cuore della Chiesa Cattolica, ed è chiaro che l’attenzione di tutto il mondo in questi giorni è puntata su Roma e quindi sul Vaticano e tutte le iniziative collegate”.

Infine per quanto riguarda la presenza a Roma dei leader di praticamente tutto il mondo, Musumeci ha precisato che “se il calendario delle esequie funebri dovesse consentire ritagli di tempo, io credo che il buon senso e il senso di responsabilità di tutti i rappresentanti e capi di Stato e Governo dovrebbe indurli a cogliere l’occasione per un breve scambio di idee. Chiaro che la presenza di Trump a Roma è in calendario ed è un dato che Giorgia Meloni ha già ottenuto disponibilità, ma vale anche per la Presidente della Commissione Europea. Abbiamo bisogno di confronto e dialogo in questo momento”.

Torino, Melotti e Alice Cattaneo per la seconda Risonanza della GAM

Torino, 24 apr. (askanews) – Dialoghi, connessioni sottili, rapporto tra moderno e contemporaneo e con il territorio: la GAM di Torino con la direzione di Chiara Bertola ha scelto di puntare sulle Risonanze, programmazioni che si snodano intorno ad alcune parole chiave che mettono in relazione le mostre e le collezioni. La stessa direttrice ci ha presentato la seconda Risonanza. “Nella prima Risonanza – ha detto ad askanews – avevamo luce, colore, tempo quotidiano e adesso abbiamo invece il ritmo, la struttura, il segno. Per poi la cosa che mi fa piacere che risuonano benissimo questi temi nella mossa di Fausto Melotti, io ho sentito l’esigenza di riproporla alle giovani generazioni, cio di proporre l’opera straordinaria di un maestro cos importante della scultura del Novecento come Melotti”.

La mostra pi vasta in programmazione alla GAM infatti un’antologica di Fausto Melotti intitolata “Lasciatemi divertire!” che attraversa tutta la carriera dell’artista dagli inizi molto difficili fino al successo. L’esposizione anche una forma di teoria della leggerezza scultorea e della libert creativa, oltre che un’occasione per riportare l’attenzione su uno dei grandi nomi del Novecento. Ma la GAM si muove su pi livelli critici e temporali. “L’altra cosa – ha aggiunto la direttrice – proporre invece l’opera, che la seconda mostra importante che c’ in GAM adesso, che dedicata ad Alice Cattaneo, mostre di artisti mid-career, artisti comunque italiani importanti che hanno bisogno per di quello slancio che solo un museo istituzionale pu dare”.

E le sale del museo torinese sembrano accogliere le installazioni e le opere di Alice Cattaneo e la sua mostra “Dove lo spazio chiama il segno” con naturalezza, come se fossero sempre state l, ma anche ricordando esposizioni precedenti, il che, anche solo a livello di sensazioni psicologiche, fa davvero pensare all’idea di risonanza e a una visione museale che resta in movimento. “Il museo io penso che sia veramente importante – ha concluso Chiara Bertola – perch deve dare delle missioni, cio deve risvegliare dei maestri, dei capitali, delle visioni importanti, che non si devono perdere. bisogna ripassare, bisogna rimettere al mondo il mondo, come diceva Boetti, bisogna ridare delle possibilit alle grandi opere di ripresentarsi perch gli artisti giovani e le generazioni devono vederle perch non le conoscono”.

La seconda Risonanza della GAM poi completata da un’intervento sonoro di Chiara Lee e

freddie Murphy e da una mostra sui film di Giosetta Fioroni.

David alla Carriera a Pupi Avati tra "la provincia perduta e i sogni"

Roma, 24 apr. (askanews) – Il regista Pupi Avati riceverà il Premio alla Carriera nel corso della 70esima edizione dei Premi David di Donatello: lo ha annunciato l’Accademia del Cinema Italiano. Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 7 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat). La conduzione dell’edizione 2025 è affidata a Elena Sofia Ricci e Mika. La serata sarà in diretta anche su Rai Radio2 – con la conduzione di Carolina Di Domenico – e sarà disponibile sulla piattaforma di RaiPlay.

“L’Accademia del Cinema Italiano è onorata di consegnare il David alla Carriera a Pupi Avati, talento poliedrico di regista, scrittore, sceneggiatore, musicista e produttore, in coppia inossidabile con il fratello Antonio – ha dichiarato la presidente e direttrice artistica, Piera Detassis – Grande autore e affabulatore, ha raccontato il tempo perduto della provincia, con le sue pigrizie, le ferocie e gli spaventi, il soffio spaventoso dei mostri immaginati da ragazzo nelle campagne, ma anche la voglia di riscatto e lo slancio nell’inseguire i propri sogni. Creatore indiscusso del gotico padano con ‘La casa delle finestre che ridono’ fino ai recenti ‘Il signor Diavolo’ e ‘L’orto americano’, Avati si immerge con incanto e magia nell’autobiografia emiliana e scava a tocchi leggeri, mai appariscenti, nell’inconscio piccolo borghese e rurale, traendo segnali di umanità dalle vite grigie, redente dalla poesia e dalla speranza, in un racconto a mosaico, collettivo, d’amicizia e famigliare, come avviene nei suoi tanti capolavori. La sua speciale grazia d’autore tocca gli attori, esaltati in ruoli spesso sorprendenti, da Lino Capolicchio a Carlo Delle Piane, da Gianni Cavina a Silvio Orlando, da Diego Abatantuono a Renato Pozzetto, da Neri Marcorè ad Alba Rohrwacher ed Elena Sofia Ricci, fino a comporre una geografia di volti e umanità diversa, alla scoperta di un’Italia poetica e lontana dalle luci della ribalta”.

Tra i riconoscimenti già annunciati della 70esima edizione dei Premi David di Donatello, il David Speciale a Ornella Muti, il David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Özpetek e il David come Miglior Film Internazionale ad Anora di Sean Baker.

Grazie a una straordinaria carriera lunga circa sessant’anni e a una filmografia di oltre cinquanta titoli, Pupi Avati è considerato in maniera unanime uno dei maggiori registi e sceneggiatori del nostro cinema.

La 70esima edizione dei Premi David di Donatello è organizzata dalla Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e dalla Rai, in collaborazione con Cinecittà S.p.A. Piera Detassis è Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia, il Consiglio Direttivo è composto da Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Giuliana Fantoni, Francesco Giambrone, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti, Alessandro Usai.

I Premi David di Donatello si svolgono sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, d’intesa con AGIS e ANICA, con la partecipazione, in qualità di Soci Fondatori Sostenitori, di SIAE e Nuovo IMAIE.

Tennis, Sinner n.1 al mondo almeno fino al Roland Garros

Roma, 24 apr. (askanews) – Con il forfait di Carlos Alcaraz dall’Atp 1000 di Madrid causa infortunio (lesione a un adduttore), Jannik Sinner ha la certezza matematica di arrivare ad un anno, 52 settimane di fila (Dal 10 giugno 2024 all’8 giugno 2025. Da Parigi a Parigi) nel suo primo regno da numero uno. L’azzurro sarà di sicuro testa di serie n.1 agli Internazionali di Roma, torneo del suo ritorno, e lo sarà certamente anche al Roland Garros, dove difende la semifinale dello scorso anno, quando perse in cinque, combattutissimi set, proprio da Carlos Alcaraz. Difficile che qualcuno superi Sinner anche alla fine di Parigi, visto che Alcaraz difende la vittoria del 2024 e Zverev la finale.

Il prossimo obiettivo di Sinner sarebbero le 58 settimane di Courier. Superato Courier, ci sarebbe Stefan Edberg, all’undicesimo posto all time, a quota 72. Per superare lo svedese, però, Jannik dovrebbe rimanere n.1 fino al 27 ottobre, dunque ben oltre dopo lo Us Open. Rimanendo per tutto il 2025 in vetta al ranking senza interruzione Sinner entrerebbe di diritto tra i top 10 di tutti i tempi, superando anche Lleyton Hewitt, fermo a quota 80.

Ue vuole più controlli sui veicoli e carta di circolazione digitale

Roma, 24 apr. (askanews) – La Commissione europea che da mesi lancia propositi di semplificazione delle regole e della burocrazia, ha presentato una serie di proposte su immatricolazioni di auto e veicoli e sulla sicurezza stradale che apparentemente non si muovono esattamente in quella direzione.

L’organismo comunitario vuole infatti introdurre “controlli tecnici periodici per i veicoli elettrici, nuovi test per i sistemi di sicurezza elettronica e metodi avanzati di controllo delle emissioni per individuare i veicoli ad alte emissioni”, secondo quanto recita un comunicato. Bruxelles vuole inoltre creare l’obbligo di “controlli tecnici annuali per le autovetture e i furgoni di età pari o superiore a dieci anni, responsabili – secondo la Ue di una quota sproporzionata di emissioni nocive”.

Il tutto nell’ambito di una revisione complessiva delle norme Ue in materia di sicurezza stradale e immatricolazioni intervenendo su tre direttive applicabili ai controlli tecnici sui veicoli, all’immatricolazione dei veicoli e ai controlli su strada dei veicoli commerciali.

Secondo Bruxelles le sono obsolete e non più adeguate a tenere il passo con i rapidi progressi nella tecnologia dei veicoli, “con la crescente preoccupazione per l’inquinamento e con i persistenti problemi di sicurezza stradale. Le nuove norme daranno priorità alla sicurezza stradale e alla qualità dell’aria – si legge – con particolare attenzione all’adattamento alle tecnologie emergenti quali i veicoli elettrici e i sistemi avanzati di assistenza alla guida”.

L’Ue vuole anche creare migliori controlli contro la manomissione fraudolenta del contachilometri. Infine, la Commissione propone di introdurre “la carta di circolazione digitale come nuovo standard e di semplificare la condivisione transfrontaliera dei datimi gliorando lo scambio elettronico di dati di immatricolazione dei veicoli tra gli Stati membri”.

Secondo Bruxelles con questi cambiamenti si potrebbero prevenire circa 65.000 feriti gravi e 7.000 mostri nei prossimi 25 anni. Le proposte saranno ora esaminate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La Roma a San Pietro per l’ultimo saluto a papa Francesco

Roma, 24 apr. (askanews) – La Roma, questa mattina, ha voluto rendere omaggio a Papa Francesco recandosi a San Pietro per un ultimo saluto al Pontefice. La delegazione giallorossa si è fermata 15 minuti per un momento di raccoglimento con una sua delegazione composta da squadra e dirigenza, guidata dal direttore sportivo Ghisolfi e dall’allenatore Ranieri. Presenti poi i gruppi di argentini (Dybala, Paredes e Soulè) e italiani (Cristante, Mancini e Pellegrini), oltre ai dirigenti Lombardo, Scala, Ricchio, Castaldi e Feliziani.

Tennis, Alcaraz infortunato: salta Madrid e anche Roma

Roma, 24 apr. (askanews) – Carlos Alcaraz non giocherà il Masters di Madrid. Lo riporta ‘Marca’. I media anticipano il forfait del n°3 del mondo. La risonanza a cui si è sottoposto lo spagnolo dopo il guaio muscolare accusato nella finale del torneo di Barcellona, ha evidenziato una lesione all’adduttore della gamba destra. Alcaraz salterà dunque il 1000 di casa ed è in forte dubbio per gli Internazionali d’Italia (7-18 maggio), con l’obiettivo di rientrare al 100% al Roland Garros (25 maggio-8 giugno), dove difenderà il titolo vinto lo scorso anno.