L’Eur non è il quartiere che Rampelli vorrebbe ricondurre al Ventennio.

Il quartiere contiene, nella sua breve storia,l’energia dell’innovazione. Oggi il suo dinamismo interno deve essere guidato in direzione di nuovi traguardi, rispettando anzitutto l’integrazione virtuosa tra uffici e residenze.

Se fosse un teorema matematico, il ragionamento sullEur sviluppato di recente da Fabio Rampelli (Corriere della Sera,  6 ottobre 2023) dovrebbe chiudersi in un solo modo: ciò che è bello non sta nel presente e ciò che possiamo immaginare per il futuro è nel ritorno al passato. Per quanto possibile, ovviamente. In fin dei conti, se lEur vale per limpianto architettonico e urbanistico dellEsposizione Universale del 1942, mai celebrata per lo scoppio della seconda guerra mondiale, il suo destino appartiene alfermo immagine di un museo a cielo aperto. E di quel museo sarebbe da ammirare la parte propriamente munumentale, originale per laspetto di moderna munumentalità razionalistica grazie allinventiva degli architetti reclutati da Marcello Piacentini, mettendo in disparte cosi le novità del dopoguerra per la loro insufficienza espressiva e funzionale. Un sogno, questo, che porta Rampelli a riproporre ancora una volta lArco di Libera, come se quellidea fascinosa – un arco imponente, sulla Cristoforo Colombo, come porta dingresso da sud –  non fosse legata alla vicenda dellEsposizione Universale. Oggi come potrebbe inserirsi nel contesto del quartiere? Cosa potrebbe significare, se non un esempio di magniloquenza archietttonica fuori dal tempo e dallambiente? A quale destino, per così dire, sarebbe votato?

Sembra di riconoscere in questa visione del Quartiere Europa– una definizione che Rampelli tiene ai margini del suo discorso – la spinta verso prospettive ancorate alla difesa di una italianità perduta. Si arriva pertanto alla polemica sulla Nuvola di Fuksas, non importa se apprezzata dentro e fuori i confini di Roma, anzi del Paese. Non si capisce se lavversione sia dovuta alla onerosità dellimpresa, per effetto della lievitazione dei costi rispetto alle cifre contenute nellappalto, o alla valenza artistica dellopera: da questa confusione, in sostanza, deriva il sospetto che un certo pregiudizio rovini la dovuta serenità di giudizio.

LEur è un quartiere che in sé contiene lenergia dellinnovazione. È stato così negli anni Cinquanta e Sessanta, quando si formò il quartiere che oggi conosciamo, con le decisive trasformazioni intervenute in occasione delle Olimpiadi del 1960 e poi via via con altre operazioni di analoga importanza, fino ai giorni nostri. Se il Palazzo della Civiltà del Lavoro è una testimonianza del progetto voluto dal Fascismo, anche Palazzo Sturzo   assurge a valore di testimonianza ma di unepoca successiva, quella della repubblica a guida democristiana. Andrebbe sempre ricordato che senza Virgilio Testa, il grande regista dellEnte Eur, scelto personalmente da Giulio Andreotti, la conformazione del quartiere non avrebbe goduto degli standard di qualità che sono sotto gli occhi di tutti. Egli fu capace, in effetti, di organizzare gli interventi urbanistici secondo le regole che il Ministro Fiorentino Sullo, osteggiato da una destra oltranzista al servizio della rendita edilizia, provò senza successo a tradurre nella riforma urbanistica, tuttora associata al suo nome. Labilità di Testa permise di adottare in via pratica una riforma pensata e non realizzata, con esiti straordinari: palazzine ordinate, strade larghe, verde in abbondanza. Un miracolo, senza dubbio!

Oggi questo dinamismo che forgia il carattere dellEur deve essere guidato in direzione di nuovi traguardi, rispettando lintegrazione virtuosa tra uffici e residenze. Il polo congressuale, con al centro proprio la Nuvola, esige più che mai una razionale ed organica sistemazione, ripartendo dal progetto del sottopasso tra il Palalottomatica e piazza Marconi. Ci vogliono parcheggi e mezzi pubblici ecologici, zone pedonalizzate, nuove corsie riservate ai biker. LEur può candidarsi a fungere da modello per la Roma del futuro. Il messaggio non è quello della musealizzazione, ma della trasformazione secondo canoni più sofisticati per la vivibilità, lefficienza di servizi, il decoro urbano. Rampelli si adagia nella retorica, altri devono invece mirare a vincere la sfida dellEur di domani.

Luca Bedoni è il Presidente dellAssemblea consiliare del Municipio Roma IX (Eur)