Roberta Gisotti mette sul palco dieci donne straordinariamente italiane

S’intitola "Noi che siamo italiane, storie di donne venute da lontano" (Edizioni Radici Future). Il libro sarà presentato a Roma, nel Palazzo della Cancelleria, il prossimo 21 settembre, alle ore 18.00.

Gisotti, giornalista della Radio Vaticana, autrice Rai e docente di Economia dei media all’Università Salesiana di Roma, affronta il complesso tema delle migrazioni in questo originale ed approfondito lavoro di ricerca che posa lo sguardo con delicatezza e genuina curiosità su dieci figure femminili eclettiche, intraprendenti ed inarrendevoli: dieci esempi di virtù e progettualità trapiantate con successo nel nostro Paese.

 

“Noi che siamo italiane” è una raccolta di storie vere indagate e raccontate con empatia e cura attraverso la formula dell’intervista, una scelta che asseconda la spontaneità della narrazione e la fedele ricostruzione biografica, accompagnando il lettore in un percorso a ritmo incalzante nelle tappe più significative della vita delle protagoniste. Le voci delle intervistate emergono con vivacità e carisma dalle pagine che compongono i dieci capitoli del libro e narrano con passione le loro difficoltà, le sfide affrontate, le cadute e le vittorie, gli orizzonti da inseguire e i sogni che queste cittadine del mondo tutt’oggi perseguono e alimentano nella loro quotidianità.

 

Le loro sono storie di occasioni da cercare, da trovare oppure da creare, di destini ribaltati, di rivalse sui condizionamenti sociali, di libertà conquistate e rivendicate: le donne “venute da lontano” di Roberta Gisotti hanno fatto come volevano loro. E hanno fatto bene. Nonostante la diversità delle loro origini geografiche, della loro formazione culturale e della loro estrazione sociale, le loro esperienze sono unite da elementi chiave come la determinazione, l’impegno, la forza di volontà, l’intelligenza (specialmente quella emotiva), la resilienza, l’esigenza di riscatto e di autoaffermazione in quanto “straniere” e in quanto donne, un “doppio ostacolo”, o anche una doppia risorsa a seconda della prospettiva.

 

Dopo tanto vagare, le protagoniste hanno trovato la loro strada e l’hanno trovata in Italia contribuendo a fare del nostro Paese (tutto sommato) un Paese bellissimo, all’occorrenza addirittura la terra promessa. I traguardi raggiunti, allora, sono da osservare e considerare non solo come conquiste personali ma anche come prezioso apporto alla nostra società, una società arricchita (più spesso di quanto sembri) dall’entusiasmo e dall’energia trainante e innovatrice di chi ha tutto da perdere e tutto da vincere: quell’energia che bisognerebbe valorizzare molto di più all’interno dei consistenti e controversi flussi migratori di cui il nostro Paese è crocevia e anche destinazione.

 

Gisotti si fa “esploratrice” di queste integrazioni riuscite, le chiama a raccolta per veicolare un messaggio di speranza e di condivisione: un libro da leggere, da rileggere e da far leggere nelle scuole, nelle associazioni che operano sul territorio, nelle Facoltà umanistiche e non solo, ma anche un libro per chiunque voglia approfondire il tessuto multietnico che caratterizza il nostro Pianeta globalizzato e la verità degli esseri umani che ne vivono (e non solo subiscono) le conseguenze.

 

La puntuale e approfondita prefazione è di Padre Federico Lombardi, giornalista della Compagnia di Gesù, già direttore della Sala stampa della Santa Sede. L’immagine di copertina dell’artista Giancarlo Piranda (1922-2006) ritrae delle donne di fronte a una finestra in uno spaccato di vita familiare che si apre alle opportunità e al futuro fuori dalla sicurezza delle mura della propria “casa”, dove per casa si intende tutto ciò che è già noto. Che è passato.

 

 

P.S. Qui di seguito i nomi delle migranti al centro dell’indagine:

 

Sihem Zrelli, imprenditrice nata a Gabès, vive ad Aprilia. Promuove scambi interculturali tra Italia e Tunisia e diffonde la contro-narrazione degli stereotipi sul proprio Paese di origine;

Isabel Fernandez, psicoterapeuta uruguayana, vive a Milano. Tra le massime esperte nel suo settore nella cura di vittime di eventi traumatici;

Suor Angel Bipendu, medico, proveniente dal Congo, in prima linea nel mare di Sicilia per il soccorso degli immigrati e nei reparti di vari ospedali durante la pandemia di Covid-19;

Miriam Sylla, nata a Palermo da genitori della Costa d’Avorio, oggi campionessa e capitana della Nazionale Italiana di pallavolo;

Blerida Banushi, nata in Albania e diventata scienziata biologa presso l’Università di Pavia, oggi ricercatrice contro il cancro;

Alganesc Fessaha, di origine eritrea, vive a Milano, attivista dei diritti umani e manager;

Rosaline Eguabor, vittima del traffico di essere umani dalla Nigeria, oggi mediatrice culturale, vive in Sicilia;

Liliana Ocmin Alvarez, nata in Perù, vive a Roma dove è stata nominata prima donna straniera ai massimi vertici della Cisl;

Tetyana Shyshnyak, originaria di Donetsk in Ucraina, oggi vive a Benevento di cui è promotrice dell’antico canto della città;

Parisa Nazari, nata in Iran, oggi farmacista romana e attivista a favore del popolo iraniano.

 

Giovedì, insieme all’autrice, sarà presente Padre Federico Lombardi, la moderatrice Marina Tomarro (giornalista di Radio Vaticana) e alcune delle protagoniste del libro.