Schlein apre al Centro? La Fase 2 del Pd è un azzardo.

Solo con un atto di fede incrollabile o con la logica di una tifoseria senza confini si può immaginare di confondere la leader del Nazareno con il Centro e viceversa.

Dunque, scorrendo le pagine dei quotidiani che appoggiano la sinistra italiana, nello specifico il Pd, apprendiamo con stupore e con curiosità che sta per iniziare la “fase 2 della Schlein”. Non avendo ancora bene compreso in che cosa sia consistita la fase 1, si rende noto dalle colonne di Repubblica e della Stampa che adesso la segretaria del Pd punta a conquistare il Centro e i moderati. Apparentemente sembra una barzelletta – perché di questo si tratta, in sostanza – ma è appassionante il tentativo di alcuni organi di informazione di accreditare la leader di una sinistra radicale, massimalista, estremista e libertaria come la nuova paladina in grado di conquistare il voto moderato nel nostro paese e quindi, e di conseguenza, il cosiddetto Centro politico.

Ora, al di là della legittima e comprensibile ambizione del capo della sinistra radicale italiana di portare il consenso moderato e centrista sulle rive della sinistra stessa, diventa curioso capire attraverso quale messaggio politico si dovrebbe centrare questo obiettivo. E questo per almeno due motivi di fondo.

Il primo, sufficientemente chiaro che non merita neanche di essere particolarmente approfondito, è che sino ad oggi non è mai avvenuto nella storia democratica italiana che un partito dichiaratamente e smaccatamente di sinistra diventi il punto di riferimento, politico e elettorale, di chi si riconosce nel campo politico, sociale e culturale del Centro. Perché, a parte l’intera storia della prima repubblica caratterizzata dalla presenza della Democrazia cristiana che non era, come tutti sanno, un partito di sinistra, anche nella cosiddetta seconda repubblica il consenso riconducibile ad un elettorato centrista è sempre stato intercettato e rappresentato da partiti distinti, distanti se non addirittura alternativi alla sinistra. E la conferma arriva anche dalla concreta composizione delle due coalizioni che hanno visto il tradizionale centro-sinistra e il vecchio centro-destra confrontarsi sino a poco tempo fa. Due coalizioni che dopo l’avvento del populismo grillino da un lato e il destra-centro dall’altro hanno radicalmente mutato il contesto politico complessivo.

In secondo luogo, e anche su questo versante non è necessario un supplemento di riflessione, è addirittura grottesco pensare che l’attuale Pd abbia il profilo politico, culturale, valoriale ed ideale giusto e pertinente per ambire a rappresentare ciò che storicamente nel nostro paese viene definito come Centro. Solo con un atto di fede incrollabile o con la logica di una tifoseria senza confini si può immaginare di confondere la Schlein con il Centro e viceversa. Forse è giunto il momento che anche nella politica, e nelle tifoserie più incallite, prevalga un briciolo di onestà intellettuale. Detto in altri termini, chi vuole giustamente farsi carico di una nuova sinistra radicale e massimalista lo faccia sino in fondo. E chi fiancheggia e sostiene attraverso i media questo progetto politico, rende un miglior servizio al suo beniamino politico se non fa confusione o se non prende lucciole per lanterne. Perchè a volte si rende un peggior servizio al partito che si sostiene accreditando tesi che appaiono ridicole se non addirittura comiche agli stessi promotori.