In base all’iniziativa congiunta dell’UEDC e del suo Gruppo Parlamentare europeo, il 29 aprile 1976 si costituì un “Comitato politico” e fu predisposto lo Statuto per il Partito Popolare Europeo, la cui riunione costitutiva ebbe luogo a Lussemburgo l’8 luglio 1976. Il PPE viene così concepito come organizzazione dei partiti democratici cristiani della Comunità Europea, una “unione aperta” che consente l’adesione di tutti i partiti che abbiano una identica visione fondamentale e aderiscano al suo programma politico: nel PPE vige la democrazia interna, senza diritto di veto, con decisioni prese a maggioranza.
Il Primo Congresso del PPE si svolse a Bruxelles il 6 e 7 marzo 1978, In quella occasione fu varato il Programma politico del partito, la cui premessa ribadisce che il PPE si riconosce nella tradizione comune dei democratici cristiani europei, virtualmente antesignana della integrazione politico istituzionale.
Il Programma fu sottoscritto da 9 italiani: Benigno Zaccagnini, Flaminio Piccoli, Giulio Andreotti, Emilio Colombo, Luigi Granelli, Mariano Rumor, Dario Antoniozzi, Franca Falcucci (in quanto presidente della sezione femminile del PPE), Umberto Laurenti (in quanto presidente europeo dei Giovani del PPE), Nicola Signorello (in quanto presidente della Associazione europea Amministratori locali). Presenti per l’Ufficio esteri del partito: Angelo Sferrazza e Angelo Bernassola.
I risultati del primo congresso del PPE furono unanimemente considerati un successo della delegazione italiana, il cui impegno ebbe il convinto sostegno delle delegazioni francese, belga, olandese ed irlandese. Al termine dei lavori congressuali furono adottati all’unanimità i documenti programmatici circa tutte le più rilevanti questioni cui l’Europa futura, dalle prime elezioni a suffragio universale del Parlamento Europeo del 10 giugno 1979, sarebbe stata chiamata a far fronte.
L’ottimismo del 7 e 8 marzo 1978 fu purtroppo offuscato, solo una settimana dopo, dai tragici avvenimenti legati al rapimento dell’on. Moro. E tuttavia tutte le scelte politiche del 1° Congresso furono confermate in occasione del 2° Congresso svoltosi il 22 e 23 febbraio 1979 con l’approvazione della Piattaforma elettorale. A rileggere oggi quelle pagine si può solo apprezzare il disegno audace e coerente, con molti punti ancora attuali.
Infine, vale la pena ricordare un fatto di assoluto rilievo. In vista delle prime Elezioni dirette del Parlamento di Strasburgo la presidenza europea del Giovani del PPE ebbe cura di commissionare all’artista Jean Michel Folon una affiche che, una volta realizzata, riscosse apprezzamenti larghissimi tanto da essere adottata come immagine ufficiale della campagna elettorale europea.
Altri tempi?