Per come sembra, Zelensky ha dovuto sottomettersi a Trump. Il giorno seguente il litigio con il Presidente USA, l’incontro con il premier del Regno Unito non ha fornito evidentemente garanzie per tenere il punto. Siamo di fronte ad una sorta di neo colonialismo in versione moderna. Non porto le mie truppe sulla tua terra e neppure impongo al vertice del comando miei uomini fidati. È sufficiente che tu mi obbedisca e mi ceda le ricchezze che hai, altrimenti sarai privo del mio illuminato aiuto in armi.
Siamo di fronte ad una forma di indiretto mercenarismo che con il mecenatismo ha assai poco a che fare. Sei alla mia mercè e chiudiamo ogni ulteriore contenzioso.
Neanche a Yalta si era arrivati a tanto, chiedere a Roosevelt in proposito. C’è per il mondo uno sgradevole odore di colonia. Dovrebbe essere meno intenso di un profumo che è più ricco di oli essenziali eppure sembra superarlo per persistenza e fragranza o meglio ancora deflagrazione.
Ha l’odore di strane essenze del tipo litio e titanio, roba buona per la tecnologia. Un giorno si scoprirà che il progresso scientifico avrà bisogno semplicemente di aria e l’uomo ne consumerà fino ad arrivare alla fine della storia. Per l’intanto stanno sfibrando la terra fino a lasciarne in piedi solo la crosta, sguazzando nella sua intimità senza approntarle alcuna anestesia.
È l’effetto del ritrovato sogno americano, di una razza speciale. Non richiede per presupposto un sonno, una specie di ipnosi in cui cadere per abbandonarsi a progetti fantastici. Al contrario, Trump ha svegliato gli USA dal torpore in cui erano caduti, così da sognare ad occhi vigili e aperti per riprendere il primato del mondo da altri minacciato.
Per molti che non la pensano come lui, la politica internazionale si sta trasformando in un incubo. La mamma, che fino a poco prima ti cullava, ora ti stringe tra le braccia, soffocandoti, mentre affonda i denti nelle tue giugulari succhiandoti il sangue.
Zelensky ha dichiarato di essere pronto a “lavorare sotto la guida del Presidente Trump”. La politica americana ha creato un po’ di scombussolamento, mandando in frantumi credenze pur radicate, mettendo sottosopra la simpatia per il paese leader di una democrazia da esportare.
“Sotto” è una parola che non lascia dubbio ad interpretazioni. Gesù patì sotto Ponzio Pilato, narra di una sofferenza che è l’opposto delle parole del Sommo Poeta “E vissi a Roma sotto ’l buono Augusto”. Dire che Zelensky ora proceda sotto l’auspicio e l’egida di Trump è un forzare la mano al vocabolario ed ai sentimenti. La sua è una protezione che costa cara.
C’è un proteggere davanti ad un nemico ma c’è anche un proteggere che è figlio di uno sfruttamento. La categoria dei lenoni ne sanno qualcosa. Mi adopero per lenire le tue pene pur essendo io stesso la loro causa. C’è nel tempo di oggi una confusione in corso che lascia smarriti.
Il mondo si muove smaccatamente secondo la ritrovata ispirazione delle sfere di influenza. Ci si trastulla a palla con il pianeta come fosse un diletto in cui felicemente cimentarsi, facendovi scorrere dentro un desiderio di dominio che sa di epoche passate ed anche di infantile smania di possesso di un gioco tutto per me.
Alla Cina spetta l’Africa e parte del Sud America, a Putin l’egemonia del suo antico impero, a Trump tutto il resto non esclusa l’irrilevanza dell’Europa da mantenere in piedi solo per utile mercato. Fa gola anche la Groenlandia che il biondo Trump ha detto che “in un modo o nell’altro prenderà” avido dei suoi pascoli verdi e delle sue risorse petrolifere. Avrà preso lezione dal condottiero Eric “il rosso” che secoli prima ne aveva scoperto la ricchezza.
Quando tutto sarà spremuto, si passerà a Marte perché è irresistibile la smania di accaparrarsi la roba ed urlare “mia e di nessun altro”. Che vada alla malora anche la cultura woke e tutte le sue contraddizioni e ipocrisie. Woke-washing e woke capitalism sono da abbattere senza ripensamenti. Mettere a nudo organizzazioni che con il pennacchio della difesa della giustizia sociale si riempiono le tasche di soldi può essere cosa buona. Buttare il bambino con l’acqua sporca è la cautela a cui dovrebbe prestarsi attenzione.
Sullo sfondo c’è la competizione degli USA con la Cina. Contro la frenesia della vita moderna e di un mondo in subbuglio. Trump sa come fare. In mezzo ad ogni bivio planetario ed al traffico di potere prenderà con impassibile calma il suo Cynar.
Zelensky lo porterà affannato al suo tavolo sempre che prima qualcuno non lo butti sotto.