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mercoledì, 6 Agosto, 2025
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NewPrinces compra il 100% di Carrefour Italia: valore operazione 1 mld

Milano, 24 lug. (askanews) – NewPrinces ha sottoscritto un accordo vincolante con Carrefour per l’acquisizione del 100% di Carrefour Italia sulla base di una enterprise value pari a circa un miliardo di euro. E’ quanto riporta una nota della società presieduta da Angelo Mastrolia, annunciando a sorpresa l’acquisizione della rete italiana del gruppo della gdo francese, intenzionato a uscire dal nostro mercato.

Il closing dell’operazione è atteso entro la fine del terzo trimestre del 2025, subordinatamente alle approvazioni regolamentari e al verificarsi delle condizioni sospensive previste dal contratto.

Bce tiene i tassi al 2% e rivendica: l’inflazione è al nostro target

Roma, 24 lug. (askanews) – Come ampiamente atteso, la Banca centrale europea ha interrotto la manovra di riduzione dei tassi di interesse che proseguiva da circa un anno. Il principale riferimento sul costo del denaro nell’area euro, il tasso sui depositi, resta quindi al 2%, mentre il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo rivendica che l’inflazione media nell’area valutaria “è pari attualmente al nostro obiettivo del 2% a medio termine”.

Lo stesso Consiglio non si sbilancia sulle mosse future, ribadendo che verranno decise volta per volta sulla base dei dati – è stato però aggiunto un riferimento alla necessità di valutare i rischi che circondano le prospettive di inflazione – e che il direttorio non intende vincolarsi ad alcun percorso predeterminato sui tassi. Nella conferenza stampa esplicativa, la presidente Christine Lagarde è sembrata usare una sfumatura leggermente più netta.

“Siamo in una buona posizione ora per aspettare e guardare” come i rischi sulle prospettive di inflazione e crescita “si svilupperano nei prossimi pochi mesi. Avremo nuove previsioni economiche a settembre e, più avanti, rivaluteremo a ogni incontro monetario (il quadro) e continueremo a farlo a settembre, a ottobre, a dicembre e avanti. Sulla base su questo lavoro il Consiglio direttivo deciderà quale sia la linea monetaria appropriata”, ha affermato. Nel pomeriggio si è visto un leggero altalenare dell’euro sul mercato dei cambi, in serata è poco mosso a 1,1763 sul dollaro. In ordine sparso con movimenti limitati le Borse Ue (Milano -0,15%).

Lagarde è stata interpellata sulle ipotesi di mercato di un altro taglio prima di fine anno ai tassi di interesse. L’insistenza con cui ha ripetuto il concetto di essere “in una buona posizione per attendere” potrebbe segnalare nuovamente, come accaduto a giugno, un generico orientamento a non modificare i tassi al prossimo Consiglio, calendarizzato l’11 settembre. I commenti degli analisti ora mostrano una crescente cautela sull’ipotesi di un taglio in quella occasione, già in precedenza non dato per certo.

Il quadro resta caratterizzato da una elevata incertezza, a cominciare dalla partita sui dazi commerciali con gli Stati Uniti su cui pure, negli ultimi giorni, secondo indiscrezioni di stampa sembrano essersi avvicinate le posizioni su un’ipotesi di livellamento al 15% delle tariffe Usa sulle importazioni dalla Ue. Altra incognita è sui cambi dell’euro, su cui Lagarde si è limitata a ribadire la posizione formale dell’istituzione: “sui tassi di cambio non abbiamo alcun livello obiettivo. Monitorando i tassi di cambio perché sono rilevanti per le nostre previsioni di inflazione”, ha detto.

Secondo Lagarde “prima si risolve l’incertezza”, sui dazi commerciali e meglio sarà “per tutti gli attori economici, noi inclusi”. La decisione di oggi è stata presa dal Consiglio Bce all’unanimità. E per la strategia futura è “ampiamente condiviso – ha aggiunto – che dobbiamo lavorare sulla base dei dati che dobbiamo decidere volta per volta senza predeterminare le future decisioni “.

“Non vi posso dire più di questo. I mercati fanno quello che devono fare e noi facciamo quello che dobbiamo fare”. Alcuni vorrebbero indicazioni più esplicite “lo capisco. Ma no: non è possibile nelle circostanze attuali – ha affermato Lagarde – come ho detto, siamo ben posizionati per aspettare e vedere”.

Per quanto riguarda le grandi banche centrali, ora l’attenzione si sposta oltre Atlantico, dove in un quadro politico molto più teso la Federal Reserve vedrà riunirsi il suo direttorio (il Fomc) martedì e mercoledì prossimi.

Già stasera sarà oggetto di una inconsueta visita a sorpresa – quasi un blitz – del presidente Usa Donald Trump, che all’improvviso ha fatto sapere che intende partecipare a un tour precedentemente organizzato per i funzionari della Casa Bianca alla sede che l’istituzione monetaria sta ristrutturando.

Da mesi Trump bersaglia la Fed – e in particolare il suo presidente, Jerome Powell – di durissime critiche, lamentando l’assenza di taglia e i tassi di interesse. Per parte sua l’istituzione monetaria ha motivato l’immobilismo con l’incertezza legata ai dazi commerciali, mentre Powell si è rifiutato di commentare gli epiteti di cui è stato oggetto. (di Roberto Vozzi).

Gaza, Schlein: Italia riconosca Palestina, embarghi armi e sospenda accordi con Israele

Roma, 24 lug. (askanews) – “Ormai è chiaro anche a parole, oltre che nei fatti: l’obiettivo del governo Netanyahu è eliminare fisicamente l’intera popolazione di Gaza per occupare la Palestina e dare pieno seguito al loro piano coloniale e criminale. Fanno gelare il sangue le parole d’odio del ministro Eliyahu, che parla apertamente di spazzare via Gaza e la sua popolazione. Ormai ogni giorno i palestinesi, compresi i bambini, muoiono di fame, mentre continua la mattanza con le bombe israeliane e gli spari sulla folla che cerca del cibo. Lo ribadiamo per l’ennesima volta: il governo italiano passi dalle parole ai fatti, non basta ripetere come un disco rotto che quanto accade è inaccettabile, servono azioni concrete. Come il riconoscimento dello Stato di Palestina, l’embargo totale sul commercio di armi con Israele e la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele e del memorandum di collaborazione militare con l’Italia. L’Italia non deve essere in alcun modo complice di questi crimini.” Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein

Stop al caldo africano: in arrivo temporali e crollo delle temperature al Sud

Milano, 24 lug. (askanews) – “La circolazione depressionaria in approfondimento tra la Francia e il Nord Italia si muoverà nel weekend verso i Balcani, determinando un peggioramento del tempo soprattutto al Centro-Nord, con temporali sparsi, localmente anche intensi, e, tra sabato pomeriggio e domenica, anche su parte del basso versante tirrenico, Lucania e medio-alta Puglia. Il passaggio della depressione favorirà l’ingresso di correnti decisamente più fresche da Nord che faranno crollare le temperature anche di 10/15 gradi. Il calo si farà sentire già sabato su tutto il Centro e sul basso versante tirrenico (massime comprese tra 28 e 33 gradi), mentre da lunedì si tornerà a ‘respirare’ anche al Sud, con massime sotto i 30 gradi lungo le coste e non oltre i 32/35 gradi nelle aree interne. Merito anche di una vivace ventilazione, che nel fine settimana si rinforzerà di Maestrale-Tramontana su buona parte del Centro Sud, risultando a tratti tesa. Al Nord, invece, si assisterà a un lieve rialzo tra domenica e lunedì ma con massime che non si spingeranno oltre i 30/32 gradi”. Questa la previsione di Manuel Mazzoleni di 3bmeteo.com.

“La rinfrescata e l’instabilità previste nel weekend – continua Mazzoleni – potrebbero aprire la strada a nuove perturbazioni in arrivo la prossima settimana. Secondo le attuali proiezioni (da confermare nei prossimi aggiornamenti), una nuova circolazione depressionaria potrebbe raggiungere l’Italia già domenica, determinando un parziale peggioramento al Nord, in estensione poi anche al Centro-Sud nei giorni a seguire, con rischio di fenomeni localmente anche intensi. Il tutto sarà accompagnato da temperature a tratti anche sotto le medie stagionali: massime inferiori ai 30 gradi al Centro-Nord, salvo locali picchi superiori nelle aree interne tirreniche, mentre al Sud difficilmente si supereranno i 32/33 gradi”

Nuoto, Ruggiero-Piccoli d’argento nel duo free ai Mondiali

Roma, 24 lug. (askanews) – Le regine d’Europa salgono anche sul podio mondiale. Lucrezia Ruggiero e Enrica Piccoli con la loro “Ipnosi” si prendono uno scintillante argento con 278.7137 punti (152.2637 per gli elementi, 126.450 per l’impressione artistica), superate solamente dalle spagnole Lilou Lluis Valette ed Iris Thio Casas con 282.6087. Alle spalle delle azzurre, nella terz’ultima finale dei campionati mondiali di nuoto artistico alla World Aquatics Arena di Singapore, finiscono le russe sotto bandiera neutrale Maila Doroshko e Tataina Gayday con 277.1117 punti e un DD maggiore (60.0500 per le rappresentanti di NAB e 58.6000 per le italiane).

“Sono molto felice per un risultato assolutamente inaspettato. Abbiamo unito queste due atlete solo nel mese di marzo – racconta commossa il direttore tecnico Patrizia Giallombardo – Non pensavamo di arrivare già a questi livelli. Sono contenta per Lucri (Ruggiero, ndr) che ha passato un paio d’anni non facili: l’hanno scorso non ha potuto esibirsi nel mixed con Minisini a Doha e successivamente ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi con Linda (Cerruti, ndr) e in tutti e due i casi per problemi fisici. Abbiamo recuperato Enrica che alla fine della passata stagione voleva addirittura smettere. Vedere il loro entusiasmo, la loro grinta durante gli allenamenti e in gara è il massimo per un allenatore. Le ragazze sono state perfette questa sera, migliorando molto la parte artistica su cui abbiamo lavorato tantissimo in questo periodo: il risultato si è visto. Grazie anche alla nostra coreografa Simona Ricotta che ha creato una routine fenomenale”. Foto di Andrea Staccioli / DBM – Inside

Bce, Lagarde: "Siamo in una buona posizione per aspettare e vedere"

Roma, 24 lug. (askanews) – Alla Bce “siamo in una buona posizione ora per aspettare e guardare” come i rischi sulle prospettive di inflazione e crescita “si svilupperano nei prossimi pochi mesi. Avremo nuove previsioni economiche a settembre e, più avanti, rivaluteremo a ogni incontro monetario (il quadro) e continueremo a farlo a settembre, a ottobre, a dicembre e avanti. E’ sulla base su questo lavoro che il Consiglio direttivo deciderà quale sia la linea monetaria appropriata”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

Lagarde rispondeva ad una domanda sulle ipotesi di mercato di un altro taglio prima di fine anno ai tassi di interesse. L’insistenza con cui ha ripetuto il concetto di essere “in una buona posizione per attendere” sembra segnalare nuovamente, come accaduto a giugno, l’orientamento a non modificare i tassi al prossimo Consiglio, calendarizzato l’11 settembre. Ma l’istituzione, nel comunicato di oggi, ribadisce che sulle mosse future il direttorio non si vincola ad alcun percorso predeterminato dei tassi.

“Non vi posso dire più di questo. I mercati fanno quello che devono fare e noi facciamo quello che dobbiamo fare”. Alcuni vorrebbero indicazioni più esplicite “lo capisco. Ma no, non è possibile nelle circostanze attuali – ha affermato Lagarde – Come ho detto, siamo ben posizionati per aspettare e vedere”.

Bce conferma i tassi di riferimento dell’area euro, depositi al 2%

Roma, 24 lug. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato i livelli dei tassi di interesse di riferimento per l’area euro. La decisione, ampiamente attesa dai mercati, anche perché segnalata abbastanza esplicitamente dall’istituzione in precedenza, giunge dopo 8 tagli operati a partire dal giugno dello scorso anno dal Consiglio direttivo.

Il principale riferimento sul costo del danaro nell’area valutaria, il tasso sui depositi, resta quindi al 2%. “L’inflazione è pari attualmente al nostro obiettivo del 2% a medio termine”, recita un comunicato diffuso al termine del direttorio. “Le pressioni interne sui prezzi hanno continuato ad attenuarsi, a fronte di un rallentamento dei salari. L’economia ha mostrato nel complesso buona capacità di tenuta in un difficile contesto mondiale. Al tempo stesso, il panorama resta eccezionalmente incerto, soprattutto a causa delle controversie commerciali”.

Sulle mosse future l’istituzione non si sbilancia: “il Consiglio direttivo seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”, è la formula che viene ribadita. Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta al 2,15%, mentre quello sulle operazioni marginali resta al 2,40%. Archiviate come da attese le decisioni, ora l’attenzione passa alla conferenza stampa esplicativa della presidente Christine Lagarde.

Tutto questo mentre oggi le ultime indagini sull’attività delle imprese hanno riportato un miglioramento del quadro su giugno. Intanto resta aperta la partita negoziale sui dazi commerciali con Washington, ma nelle ultime ore sembrano essersi avvicinate le posizioni su una ipotesi di livellamento al 15% dei dazi per le esportazioni Ue verso gli Usa, in linea con quanto appena concordato dall’amministrazione Trump con il Giappone.

Giustizia, la Magistratura: Nordio da pm contrario alla separazione

Roma, 24 lug. (askanews) – Contrario alle separazione delle carriere dei magistrati, quando era pubblico ministero, e favorevole adesso che è ministro della giustizia. A sottolineare questo cambio di rotta del guardasigilli Carlo Nordio è la rivista dell’Associazione nazionale magistrati, La Magistratura, in un articolo pubblicato stamane sul proprio sito internet riporta anche la foto dell’appello in cui compare la firma dall’allora magistrato a Venezia. “Era il 3 maggio 1994”.

“I sottoscritti Magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia aderiscono al comunicato dell’Associazione Nazionale Magistrati in quanto contrari alla divisione delle carriere dei Magistrati con funzioni requirenti e con funzioni giudicanti”, si legge.

Il documento – si aggiunge – fu inviato via fax alla sede romana dell’Anm. I firmatari aderivano all’appello di pubblici ministeri, pubblicato sulla rivista La Magistratura nell’aprile 94, che raccolse in totale oltre 1500 adesioni e che elencava una serie di argomentazioni contrarie alla separazione tra magistratura requirente e e giudicante.

Al primo punto – si sottolinea – c’era scritto: “Nella storia dell’Italia repubblicana l’indipendenza del Pm rispetto all’esecutivo e l’unicità della magistratura ha rappresentato in concreto una garanzia per l’affermazione della legalità e la tutela del principi di eguaglianza dinanzi alla legge”.

Bankitalia, Scotti: finanza digitale richiede una risposta sistemica

Roma, 24 lug. (askanews) – Nel mondo della finanza la trasformazione digitale non può essere governata “unicamente attraverso divieti o nei vincoli normativi. Serve una risposta sistemica, lungimirante e in grado di offrire strumenti di pagamento digitali sicuri, efficienti e accessibili, senza compromettere il ruolo centrale della moneta pubblica di rette”. Lo ha affermato Chiara Scotti, vicedirettrice generale della Banca d’Italia, che nel suo intervento introduttivo ad una audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo al Senato è tornata sul tema del progetto Ue per la creazione dell’euro digitale.

“Rappresenta l’evoluzione delle banconote in chiave digitale: affiancherebbe il contante senza sostituirlo, offrendo a cittadini e imprese uno strumento di pagamento gratuito nelle funzioni di base e utilizzabile in tutta l’area dell’euronota. Si tratta di un progetto strategico per l’Europa – ha detto – perché riguarda un bene primario nel sistema finanziario: la valuta”.

Secondo Scotti “l’innovazione nei sistemi finanziari e nei pagamenti è un processo inarrestabile, destinato a incidere sempre più profondamente sulle modalità con cui cittadini, imprese e istituzioni gestiscono il denaro, effettuano pagamenti e partecipano all’economia. Per le Autorità, questo scenario comporta un duplice impegno: da un lato, la promozione di un rapporto diretto con il mercato, per monitorarne e comprenderne le direttrici di sviluppo, favorendo le evoluzioni meritevoli; dall’altro, un presidio attento, una capacità di adattamento continuo e un impegno concreto a indirizzare il cambiamento verso obiettivi di sicurezza, inclusione ed efficienza”.

“In questo contesto, l’azione della Banca d’Italia persegue alcune priorità strategiche. Operiamo al fine di agevolare un’innovazione capace di produrre benefici per operatori e clientela – ha spiegato – scoraggiando l’assunzione eccessiva di rischi in assenza di adeguati presidi. Alcuni progetti in corso sono fondamentali per garantire la sostenibilità attuale e prospettica del sistema finanziario e degli operatori che con esso interagiscono. Sono cruciali anche per salvaguardare la nostra autonomia strategica e operativa, in un contesto mutevole e caratterizzato da incertezza”.

“In quest’ottica, la sola leva regolamentare non basta. Non possiamo pensare di governare la trasformazione digitale unicamente attraverso divieti o vincoli normativi. Serve una risposta sistemica, lungimirante e in grado di offrire strumenti di pagamento digitali sicuri, efficienti e accessibili, senza compromettere il ruolo centrale della moneta pubblica. Il progetto dell’euro digitale nasce esattamente da questa esigenza. Parallelamente, è essenziale rafforzare le competenze finanziarie e digitali dei cittadini, affinché siano in grado di muoversi con consapevolezza nel nuovo ecosistema, cogliendo le opportunità dell’innovazione e comprendendone i rischi. A tal fine – ha proseguito – la Banca d’Italia è attivamente impegnata nel sostenere un ecosistema di pagamento solido, inclusivo e resiliente e nel promuovere l’educazione finanziaria come strumento di tutela e partecipazione”.

“In questo percorso, la collaborazione tra Autorità nazionali e internazionali, il dialogo continuo col mercato e lo sviluppo di sinergie tra pubblico e privato rappresentano ingredienti imprescindibili. Solo così – ha concluso Scotti – potremo assicurare al nostro sistema la resilienza e la competitività necessarie a operare in un contesto sempre più sfidante”. (fonte immagine: Senato TV).

Italbasket, via al raduno con una videochiamata a Polonara

Roma, 24 lug. (askanews) – È iniziato con una videochiamata Achille Polonara il Training Camp 2025 della Nazionale di basket di coach Gianmarco Pozzecco, in vista degli Europei di basket che vedranno l’Italia esordire a Limassol il 28 agosto contro la Grecia alle 20.30 (21.30 locali). Dame Sarr è stato autorizzato a non aggregarsi alla squadra. Sarr è atteso a una stagione importantissima per il suo futuro facendo il debutto in NCAA, dove giocherà per la prestigiosa università di Duke con una concreta possibilità di diventare una scelta al primo giro del Draft del 2026. Così il CT: “Dame è un ragazzo su cui contiamo molto per il presente e per il futuro. Ho deciso che per garantirgli il percorso migliore questa estate non sarà con noi. Lo ritroveremo senza dubbio in altre occasioni. Oggi intanto iniziamo un percorso affascinante verso l’Europeo con fiducia e voglia di stare insieme”. Sono dunque 14 gli atleti a disposizione dello staff tecnico a Folgaria. Simone Fontecchio e Donte Di Vincenzo (invitato dalla FIP ad aggregarsi al gruppo e prendere parte agli allenamenti) raggiungeranno il gruppo il 30 luglio mentre Danilo Gallinari sarà a disposizione una volta terminati i suoi impegni con il club.

Gli Azzurri, che a Folgaria alloggeranno al Golf Hotel, sosterranno sei amichevoli prima del trasferimento a Limassol (Cipro), sede del Gruppo C di EuroBasket 2025. Nell’ambito della Trentino Basket Cup, l’Italia affronterà l’Islanda sabato 2 agosto alle ore 20.00. Il giorno seguente, domenica 3 agosto, sfida a una tra Polonia e Senegal alle ore 19.00. Entrambe le gare si disputeranno alla “T Quotidiano Arena” di Trento e saranno trasmesse live su Sky Sport Basket. La preparazione proseguirà a Trieste, dove Nik Melli e compagni giocheranno contro la Lettonia di coach Luca Banchi sabato 9 agosto alle ore 20.00 (live Sky Sport Basket). Chiusura in Italia giovedì 14 agosto al PalaDozza di Bologna contro l’Argentina alle 20.00 (live Sky Sport Basket) per una sfida che non va in scena dall’agosto 2004, giorno della Finale Olimpica ad Atene. La preparazione terminerà con la partecipazione all’ormai tradizionale Torneo dell’Acropoli di Atene: giovedì 21 agosto di nuovo contro la Lettonia e venerdì 22 agosto contro i padroni di casa della Grecia. (Foto federbasket)

Voli, Ue si appresta ad attenuare le restizioni sui liquidi a bordo

Roma, 24 lug. (askanews) – Le autorità europee si apprestano ad alleggerire le restrizioni sui liquidi a bordo degli aeromobili, ma unicamente per gli aeroporti dispongono di scanner di ultima generazione. Lo ha riferito una portavoce della commissione Ue, Anna-Kaisa Itkonen durante il briefing di metà giornata con la stampa.

In particolare, una volta giunto il via libera dagli organismi tecnici, verrebbe meno la limitazione a portare contenitori non superiori ai 100 millilitri a bordo. La portavoce ha precisato che una volta completata la procedura tecnica, la rimodulazione delle restrizioni potrebbe avvenire in tempi brevi.

Secondo la portavoce della Commissione, il compito di informare i passeggeri sul sé vi siano questi scanner di ultima generazione o meno per i loro voli spetta agli stessi aeroporti.

Il ritratto come umanesimo, la fotografia al Museo del Risorgimento

Torino, 24 lug. (askanews) – una lunga galleria del Museo nazionale del Risorgimento di Torino, ma quello che ospita una piccola storia della fotografia moderna, che tocca i tanti modi in cui s pensato e usato questo medium per raccontare le persone. SI tratta della mostra “Ritratti”, curata da Tiziana Bonomo. “Il discorso curatoriale – ha spiegato ad askanews – che tutto nasce dalla collezione Florence e Damien Bachelot, una collezione molto costruita sull’ultimo secolo, quindi una collezione sulla fotografia umanista, francese, americana e poi contemporanea. stato molto difficile scegliere le immagini, ma essendo umanista stato pi facile parlare di ritratti”.

In mostra alcune immagini famosissime, come quelle di Josef Koudelka sui gitani, oppure una stampa Cibachrome di Nan Goldin, o ancora un ragazzo di Paul Strand, fino ad arrivare a uno straordinario panorama urbano “invisibile” di Paul Graham oppure a due scatti misteriosi e intimi di Saul Leiter. Si tratta, quasi sempre, di stampe vintage, ma in alcuni casi ci sono supporti anche pi rari, come nel ritratto del compositore Igor Stravinskij. “Arnold Newman – ha aggiunto la curatrice – merita veramente due parole perch una foto cos difficilissima da vedere sia perch vintage, ma anche su un supporto ligneo che molto raro da trovare e se uno guarda quell’immagine dove tre quarti sono il pianoforte e non sono Stravinskij, ma poi guarda Stravinskij vede che lui vivo e questa una mostra da vivere non solo da guardare”.

La mostra ospitata nel Museo del Risorgimento e, necessariamente, dialoga anche con il luogo, sempre attraverso la fotografia. “Il loro DNA – ha concluso Tiziana Bonomo – sui ritratti del Risorgimento e quindi abbiamo voluto citare, mettere in mostra i famosi protagonisti: Mazzini, Garibaldi, c’ la contessa di Castiglione che fa parte della storia, della fotografia, ma poi non era possibile aggiungere molto di pi, allora abbiamo pensato a un video che raccogliesse almeno una minima parte delle 17mila immagini che loro hanno in archivio”.

L’esposizione, tutta costruita su opere della collezione Bachelot, articolata su quattro sezioni: Miti, Emozioni, Societ e Attualit. Insieme costruiscono, in modi tra loro assai variegati, una sorta di ritratto collettivo dell’idea di umano, oltre che un racconto sulle possibilit, mai esaurite, della fotografia.

Times: giovani ucraini rapiti costretti a combattere per Mosca

Roma, 24 lug. (askanews) – Molti dei giovani ucraini rapiti dall’esercito russo sarebbero costretti a combattere nelle fila di Mosca al compimento del loro 18esimo compleanno, secondo quanto riporta il quotidiano britannico Times.

Nathaniel Raymond, dell’Università di Yale, ha confermato al Times che il suo team sta indagando su decine di resoconti di ex bambini rapiti e coinvolti nella guerra. “Non si tratta di casi isolati. Stiamo affrontando il più grande rapimento di minori dalla Seconda guerra mondiale”, ha detto Raymond. “Questa non è rieducazione. Questa è mobilitazione”, ha aggiunto.

Dazi, ok Stati Ue a schiacciante maggioranza a contromisure su Usa

Roma, 24 lug. (askanews) – I paesi dell’Unione europea hanno approvato “con una schiacciante maggioranza” le contromisure che la Commissione propone per l’ipotesi di un mancato accordo sui dazi commerciali con gli Usa. Lo ha riferito un portavoce della Commissione, Olof Gill puntualizzando che al momento “l’Ue continua a impegnarsi intensamente con gli Usa a livello tecnico e politico sul negoziato su cui ci siamo focalizzati”.

Una lista di contromisure “è stata proposta dalla Commissione e votata dai nostri Stati membri con una maggioranza schiacciante. Sarà adottata oggi. Non posso dire se questa lista verrà usata o no, posso ripetere che il nostro focus è negoziare con gli Usa”.

“Queste contromisure entreranno automaticamente in vigore il 7 agosto, se l’esito del negoziato non accadrà prima di allora. Ovviamente – ha precisato – siamo pronti a sospenderle se necessario. Al momento l’Ue è focalizzata sui negoziati per trovare un accordo con gli Usa”, ha ribadito.

Calcio, Juve, Douglas Luiz non si presenta in ritiro

Roma, 24 lug. (askanews) – Il centrocampista della Juventus, Douglas Luiz, non si è presentato al raduno della squadra di Igor Tudor alla Continassa. Il giocatore brasiliano è assente ingiustificato e per il club è possibile l’ipotesi di prendere provvedimenti nei suoi confronti. Pagato circa 60 milioni di euro nell’estate 2024 per strapparlo all’Aston Villa, nella prima stagione in Italia Douglas Luiz ha vestito la maglia della Juventus in 27 presenze considerando tutte le competizioni, ma per un totale solamente di 877 minuti in campo, nessun gol e nessun assist.

Il ritratto come umanesimo, la fotografia al Museo del Risorgimento

Torino, 24 lug. (askanews) – È una lunga galleria del Museo nazionale del Risorgimento di Torino, ma quello che ospita è una piccola storia della fotografia moderna, che tocca i tanti modi in cui sì è pensato e usato questo medium per raccontare le persone. SI tratta della mostra “Ritratti”, curata da Tiziana Bonomo. “Il discorso curatoriale – ha spiegato ad askanews – è che tutto nasce dalla collezione Florence e Damien Bachelot, è una collezione molto costruita sull’ultimo secolo, quindi una collezione sulla fotografia umanista, francese, americana e poi contemporanea. È stato molto difficile scegliere le immagini, ma essendo umanista è stato più facile parlare di ritratti”.

In mostra alcune immagini famosissime, come quelle di Josef Koudelka sui gitani, oppure una stampa Cibachrome di Nan Goldin, o ancora un ragazzo di Paul Strand, fino ad arrivare a uno straordinario panorama urbano “invisibile” di Paul Graham oppure a due scatti misteriosi e intimi di Saul Leiter. Si tratta, quasi sempre, di stampe vintage, ma in alcuni casi ci sono supporti anche più rari, come nel ritratto del compositore Igor Stravinskij. “Arnold Newman – ha aggiunto la curatrice – merita veramente due parole perché una foto così è difficilissima da vedere sia perché è vintage, ma anche su un supporto ligneo che è molto raro da trovare e se uno guarda quell’immagine dove tre quarti sono il pianoforte e non sono Stravinskij, ma poi guarda Stravinskij vede che lui è vivo e questa è una mostra da vivere non solo da guardare”.

La mostra è ospitata nel Museo del Risorgimento e, necessariamente, dialoga anche con il luogo, sempre attraverso la fotografia. “Il loro DNA – ha concluso Tiziana Bonomo – è sui ritratti del Risorgimento e quindi abbiamo voluto citare, mettere in mostra i famosi protagonisti: Mazzini, Garibaldi, c’è la contessa di Castiglione che fa parte della storia, della fotografia, ma poi non era possibile aggiungere molto di più, allora abbiamo pensato a un video che raccogliesse almeno una minima parte delle 17mila immagini che loro hanno in archivio”.

L’esposizione, tutta costruita su opere della collezione Bachelot, è articolata su quattro sezioni: Miti, Emozioni, Società e Attualità. Insieme costruiscono, in modi tra loro assai variegati, una sorta di ritratto collettivo dell’idea di umano, oltre che un racconto sulle possibilità, mai esaurite, della fotografia.

Calcio, le Azzurre da Mattarella: "Abbiamo sentito Italia vicina"

Roma, 24 lug. (askanews) – Dopo l’eliminazione nella semifinale degli Europei 2025, la Nazionale femminile è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Insieme alle Azzurre, che sono tornate nelle scorse ore dalla Svizzera, presente lo staff tecnico guidato dal Ct Andrea Soncin. Nella Sala degli Specchi del Quirinale presenti anche Gravina (presidente FIGC), Buonfiglio (presidente Coni) e Abodi (ministro per lo Sport e i giovani). Le ragazze hanno portato in dono a Mattarella una maglia numero 10 con le firme di tutta la squadra e la scritta “al nostro Presidente”. Inoltre al Capo dello Stato è stata donata anche un’opera di un orafo di Pescocostanzo (Abruzzo) con la dedica: “Il calcio è valori e passione, rafforza l’essenza stessa del nostro essere Comunità”. Il discorso del CT Soncin: “Sono emozionato e grato per essere qui. C’è grande soddisfazione per quanto fatto e la delusione per quanto accaduto, la stiamo superando pensando al nostro percorso. Abbiamo sentito l’Italia stringersi a noi, è stata una vittoria culturale. Sono convinto che dopo aver visto le partite tanti genitori permetteranno alle loro figlie di seguire le loro passioni. Il movimento sta crescendo, quando si crede in ciò che si fa si scrive una pagina della storia. La nostra è solo all’inizio”. Cristiana Girelli, capitana della Nazionale, si è commossa durante il suo discorso: “Eravamo a un minuto dalla finale, ma quel minuto non ci definisce. Ci definisce il cammino, la fatica condivisa, le lacrime sincere, la voglia feroce di dimostrare che meritiamo rispetto, visibilità e futuro. Il calcio femminile in Italia ha fatto passi enormi, ma ha ancora fame”. Anche Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha preso la parola: “Come federazione siamo orgogliosi di questa nazionale e di tutto il movimento. Non è solo una squadra ma un modello vero, che è capace di ispirare le nuove generazioni. Lo spirito di queste ragazze ha fatto breccia nel cuore delle italiane e degli italiani, con i loro sorrisi e i loro pianti”.

Migranti, Actioaid: costo Cpr Albania 114mila euro al giorno

Milano, 24 lug. (askanews) – L’operazione Albania è il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane. È il giudizio di ActionAid e UniBari che hanno ricostruito quanti milioni sono stati effettivamente impegnati per l’allestimento fino a marzo 2025, nonostante i centri non siano stati completati: i dati sono ora pubblici sulla piattaforma “Trattenuti”. Si tratta anzitutto di 570mila euro, cioè i pagamenti fatti dalla Prefettura di Roma all’ente gestore Medihospes per 5 giorni di reale operatività: 114mila euro al giorno per detenere 20 persone, tra metà ottobre e fine dicembre 2024, liberate poi tutte in poche ore.

A Gjader, a fine marzo 2025, erano stati realizzati 400 posti: per la sola costruzione (compresa la struttura non alloggiativa di Shengjin) sono stati sottoscritti contratti, con un uso generalizzato dell’affidamento diretto, per 74,2 milioni. L’allestimento di un posto effettivamente disponibile in Albania è costato oltre 153mila euro. Il confronto con i costi per realizzare analoghe strutture in Italia è impietoso: nel 2024 il Ctra di Porto Empedocle (AG) è costato 1 milione di euro per realizzare 50 posti effettivi (poco più di 21.000 euro a posto).

I Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) esistenti alla fine del 2024 erano 11, per una capienza ufficiale del sistema detentivo per stranieri pari a 1522 posti. A ciò si devono aggiungere i 1033 posti ufficialmente realizzati presso i 3 Centri di trattenimento per richiedenti asilo (Ctra) che portano il totale dei posti a 2555. Ma a causa dei ritardi negli allestimenti, delle ripetute proteste e dei continui danneggiamenti subiti dalle strutture, il sistema funziona al 46% della capienza ufficiale a fine 2024. “Alla luce di ben 263 posti vuoti sul totale di 1164 disponibili – spiega Fabrizio Coresi, esperto di migrazioni per ActionAid – il tentativo di utilizzare il Cpr di Gjader per detenere la popolazione straniera irregolare presente in Italia appare del tutto irrazionale e illogico.” La giustificazione principale per l’esistenza dei Cpr è che rendano più efficace la politica di rimpatrio. Ma il ricorso alla detenzione aumenta solo i costi economici ed umani dei rimpatri e, pur prevedendo tempi più lunghi (fino a 18 mesi, dal settembre 2023), non incide sul numero di rimpatri effettuati. Nel 2024 si registra il minimo storico dal 2014: solo il 41,8% (2.576) delle persone in ingresso in un centro di detenzione, su un totale di 6.164, è stato rimpatriato. Nonostante le sempre maggiori risorse dirottate sulla detenzione amministrativa, anche nel 2024, dai Cpr italiani sono stati rimpatriate solo il 10,4% delle persone che hanno ricevuto un provvedimento di allontanamento. Nel sistema detentivo i richiedenti asilo sono cresciuti negli ultimi anni, arrivando a essere oltre il 45% delle persone trattenute nel 2024. Il 21% di questi non aveva ancora ricevuto un provvedimento di allontanamento, ma erano trattenuti solo in quanto richiedenti asilo. “L’utilizzo della detenzione come strumento della politica d’asilo segna un cambio di paradigma epocale, che pone gravi interrogativi circa gli obiettivi di uno strumento così impattante sui diritti fondamentali delle persone” continua Giuseppe Campesi, dell’Università di Bari. “Interrogativi che hanno trovato un riflesso diretto nella crescita significativa delle uscite per mancata convalida o proroga del provvedimento di trattenimento da parte dell’autorità giudiziaria”. Le “liberazioni” da parte dei giudici passano dal 9% del 2021 al 29% del 2024. Negli ultimi due anni sono 186 le persone detenute nonostante avessero diritto all’accoglienza e che sono state liberate: si tratta dell’89% dei 208 richiedenti asilo che hanno fatto ingresso in uno dei nuovi Ctra.

Nel 2024 il costo del sistema detentivo è stato di quasi 96 milioni, più del totale speso nei 6 anni precedenti (poco meno di 93 milioni). In aggiunta tra i vari costi non conteggiati un esempio emblematico dello spreco di risorse: in Albania per ospitalità e ristorazione del solo personale della polizia si sono spesi 528mila euro nel 2024 per 5 giorni di operatività dei Centri.

Continua senza sosta quindi l’investimento che dal 2017 si realizza sul sistema detentivo, nonostante sia nei fatti ingovernabile e strutturalmente violento, lesivo dei diritti fondamentali e patogeno. Un sistema che tra 2024 e primi mesi del 2025 ha prodotto tre morti che si aggiungono agli oltre 30 decessi della storia della detenzione amministrativa in Italia. Per questo ActionAid e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari hanno deciso di riportare nella piattaforma, tra gli indicatori relativi alle singole strutture, anche il resoconto dei principali eventi critici (rivolte, incidenti, atti autolesionistici, etc.) che vi si verificano, per mostrare, oltre i dati, il costo umano del sistema e considerare gli effetti delle più oscure politiche migratorie sulle persone costrette a subirle.

Migranti, Actioaid: costo Cpr Albania 114mila euro al giorno

Milano, 24 lug. (askanews) – L’operazione Albania è il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane. È il giudizio di ActionAid e UniBari che hanno ricostruito quanti milioni sono stati effettivamente impegnati per l’allestimento fino a marzo 2025, nonostante i centri non siano stati completati: i dati sono ora pubblici sulla piattaforma “Trattenuti”. Si tratta anzitutto di 570mila euro, cioè i pagamenti fatti dalla Prefettura di Roma all’ente gestore Medihospes per 5 giorni di reale operatività: 114mila euro al giorno per detenere 20 persone, tra metà ottobre e fine dicembre 2024, liberate poi tutte in poche ore.

A Gjader, a fine marzo 2025, erano stati realizzati 400 posti: per la sola costruzione (compresa la struttura non alloggiativa di Shengjin) sono stati sottoscritti contratti, con un uso generalizzato dell’affidamento diretto, per 74,2 milioni. L’allestimento di un posto effettivamente disponibile in Albania è costato oltre 153mila euro. Il confronto con i costi per realizzare analoghe strutture in Italia è impietoso: nel 2024 il Ctra di Porto Empedocle (AG) è costato 1 milione di euro per realizzare 50 posti effettivi (poco più di 21.000 euro a posto).

I Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) esistenti alla fine del 2024 erano 11, per una capienza ufficiale del sistema detentivo per stranieri pari a 1522 posti. A ciò si devono aggiungere i 1033 posti ufficialmente realizzati presso i 3 Centri di trattenimento per richiedenti asilo (Ctra) che portano il totale dei posti a 2555. Ma a causa dei ritardi negli allestimenti, delle ripetute proteste e dei continui danneggiamenti subiti dalle strutture, il sistema funziona al 46% della capienza ufficiale a fine 2024. “Alla luce di ben 263 posti vuoti sul totale di 1164 disponibili – spiega Fabrizio Coresi, esperto di migrazioni per ActionAid – il tentativo di utilizzare il Cpr di Gjader per detenere la popolazione straniera irregolare presente in Italia appare del tutto irrazionale e illogico.” La giustificazione principale per l’esistenza dei Cpr è che rendano più efficace la politica di rimpatrio. Ma il ricorso alla detenzione aumenta solo i costi economici ed umani dei rimpatri e, pur prevedendo tempi più lunghi (fino a 18 mesi, dal settembre 2023), non incide sul numero di rimpatri effettuati. Nel 2024 si registra il minimo storico dal 2014: solo il 41,8% (2.576) delle persone in ingresso in un centro di detenzione, su un totale di 6.164, è stato rimpatriato. Nonostante le sempre maggiori risorse dirottate sulla detenzione amministrativa, anche nel 2024, dai Cpr italiani sono stati rimpatriate solo il 10,4% delle persone che hanno ricevuto un provvedimento di allontanamento. Nel sistema detentivo i richiedenti asilo sono cresciuti negli ultimi anni, arrivando a essere oltre il 45% delle persone trattenute nel 2024. Il 21% di questi non aveva ancora ricevuto un provvedimento di allontanamento, ma erano trattenuti solo in quanto richiedenti asilo. “L’utilizzo della detenzione come strumento della politica d’asilo segna un cambio di paradigma epocale, che pone gravi interrogativi circa gli obiettivi di uno strumento così impattante sui diritti fondamentali delle persone” continua Giuseppe Campesi, dell’Università di Bari. “Interrogativi che hanno trovato un riflesso diretto nella crescita significativa delle uscite per mancata convalida o proroga del provvedimento di trattenimento da parte dell’autorità giudiziaria”. Le “liberazioni” da parte dei giudici passano dal 9% del 2021 al 29% del 2024. Negli ultimi due anni sono 186 le persone detenute nonostante avessero diritto all’accoglienza e che sono state liberate: si tratta dell’89% dei 208 richiedenti asilo che hanno fatto ingresso in uno dei nuovi Ctra.

Nel 2024 il costo del sistema detentivo è stato di quasi 96 milioni, più del totale speso nei 6 anni precedenti (poco meno di 93 milioni). In aggiunta tra i vari costi non conteggiati un esempio emblematico dello spreco di risorse: in Albania per ospitalità e ristorazione del solo personale della polizia si sono spesi 528mila euro nel 2024 per 5 giorni di operatività dei Centri.

Continua senza sosta quindi l’investimento che dal 2017 si realizza sul sistema detentivo, nonostante sia nei fatti ingovernabile e strutturalmente violento, lesivo dei diritti fondamentali e patogeno. Un sistema che tra 2024 e primi mesi del 2025 ha prodotto tre morti che si aggiungono agli oltre 30 decessi della storia della detenzione amministrativa in Italia. Per questo ActionAid e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari hanno deciso di riportare nella piattaforma, tra gli indicatori relativi alle singole strutture, anche il resoconto dei principali eventi critici (rivolte, incidenti, atti autolesionistici, etc.) che vi si verificano, per mostrare, oltre i dati, il costo umano del sistema e considerare gli effetti delle più oscure politiche migratorie sulle persone costrette a subirle.

Migranti, Schlein: Meloni chieda scusa a italiani per costi cpr Albania

Milano, 24 lug. (askanews) – “Giorgia Meloni deve chiedere scusa agli italiani, perché i numeri relativi ai costi della sua illegale operazione Albania sono un insulto anche a quei milioni di persone che oggi si trovano in difficoltà”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein, commentando il rapporto dell’Università di Bari e ActionAid. Il progetto Albania, accusa Schlein, “non solo viola i diritti fondamentali dei migranti, tanto che quelle prigioni sono rimaste vuote. Ma dopo aver passato anni a blaterare contro i famosi 35 euro al giorno per l’accoglienza, oggi un rapporto redatto dall’Università di Bari e ActionAid conferma come sia stata sperperata la cifra astronomica di 114mila euro al giorno a persona migrante detenuta nei centri in Albania. Quasi 5 volte tanto quello che è il reddito medio di un italiano. Non solo, per la realizzazione di ogni singolo posto in Albania i contribuenti hanno sborsato 153mila euro, a fronte dei 21mila in Italia”.

Ricorda Schlein: “Abbiamo denunciato da subito i costi folli di questo progetto illegale ed inumano, pura propaganda sulla pelle dei più fragili ma pagato dalle tasche degli italiani. Lo scorso dicembre Meloni urlava “FUNZIONERANNO”. A 8 mesi di distanza resta solo un silenzio imbarazzato. Ma con che faccia Meloni continua a governare il Paese senza fare un mea culpa su questo disastro? Il governo si fermi – conclude Schlein – chieda scusa e torni indietro”.

Giornata dell’amicizia, iniziativa “La Posta del Mulino”

Roma, 24 lug. – In occasione della Giornata Mondiale dell’Amicizia, Mulino Bianco ha invitato i bambini a riscoprire il valore dell’amicizia attraverso un gesto semplice ma potentissimo: scrivere una lettera al proprio amico o amica del cuore.

Un’attivit che unisce emozione, spontaneit e creativit e che, nel giorno della consegna delle letterine, culmina in un momento di condivisione autentico. L’iniziativa ha coinvolto 100 centri estivi in 19 citt italiane, tra cui Roma e Milano, con l’organizzazione di laboratori creativi e la presenza di speciali cassette postali dove i bambini hanno potuto imbucare le loro lettere.

Rowena Leardini, Marketing Director Minicakes & Cakes Mulino Bianco:

“Quest’anno Mulino Bianco ha festeggiato i cinquant’anni e abbiamo pensato proprio di valorizzare l’amicizia, quindi una giornata come questa ricopre una importanza fondamentale per noi. Abbiamo cos deciso di andare nei centri estivi, quale miglior luogo per celebrare l’amicizia”.

Sono state donate 20mila kit di Sorpresine Animabili (la collezione di Sorpresine del 2024) insieme ad una selezione della nuova edizione delle Sorpresine, le carte da gioco realizzate in collaborazione con Clementoni.

L’intento quello, in un’epoca in cui il digitale sempre pi forte e ormai si comunica attraverso messaggi vocali e chat, di proporre la scrittura e i giochi a mano come forma autentica di espressione creativa e affettiva.

Per l’occasione stato realizzato anche un sondaggio demoscopico sul rapporto tra i bambini l’amicizia:

“Dall’indagine che abbiamo condotto, alcuni dati ci hanno stupito. Chiedendo ai bambini cosa significhi l’amicizia, le risposte hanno rivelato una comprensione profonda a dispetto della giovanissima et come “avere qualcuno che mi accetti cos come sono” e “avere qualcuno che mi fa ridere anche quando sono triste” o la possibilit di confidarsi e il sostegno in situazioni di difficolt. La volont di condividere con l’amico del cuore spazia dai sogni ai segreti passando per i giocattoli preferiti e la merenda. Il momento della merenda un’occasione sociale per raccontarsi storie buffe e ridere insieme. La condivisione, anche della merenda stessa, un aspetto centrale”.

Insieme ai kit Animabili, ogni centro estivo ha ricevuto anche uno speciale messaggio di amicizia dal Piccolo Mugnaio Bianco, uno dei personaggi pi conosciuti di Mulino Bianco, che ha avuto il ruolo nell’iniziativa, come testimonial d’eccezione della campagna “50 anni di ricordi buoni”, di inviare ad ogni bambino che ha partecipato al laboratorio un messaggio sull’amicizia, un legame speciale da coltivare e proteggere, firmato proprio dal Piccolo Mugnaio Bianco.

M.O., incontro in Sardegna Witkoff-Dermer-al Thani su accordo Gaza

Roma, 24 lug. (askanews) – L’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, incontrerà oggi in Sardegna, non più a Roma, il ministro israeliano per gli Affari Strategici, Ron Dermer, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, per discutere la risposta di Hamas all’ultima proposta di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo riporta il sito Axios, che aveva riferito ieri dell’incontro a Roma.

Ieri la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha solo confermato il viaggio “in Europa” di Witkoff per discutere dell’accordo di cessate il fuoco.

Oggi l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere in una nota che “i mediatori hanno consegnato la risposta di Hamas al team negoziale israeliano, che al momento la sta esaminando”.

Secondo quanto anticipato ieri ad Haaretz da una fonte palestinese, la risposta è stata “positiva”, sebbene Hamas abbia espresso riserve, in particolare riguardo alla presenza israeliana in alcune aree della Striscia di Gaza. Secondo la fonte, Israele vorrebbe mantenere il controllo sul 24-28% del territorio palestinese. Secondo un funzionario israeliano citato da Axios, “c’è stato un miglioramento” nella risposta consegnata ieri, rispetto a quella di martedì scorso, che era stata respinta dai mediatori senza trasmetterla a Israele. “Ora c’è qualcosa su cui lavorare”, ha detto il funzionario.

Secondo Axios, qualora l’esito dei colloqui in Sardegna dovesse essere positivo, Witkoff andrà a Doha per chiudere definitivamente l’accordo.

Cremlino: incontro Putin-Zelensky solo se possibili risultati concreti

Roma, 24 lug. (askanews) – La Russia ribadisce che un eventuale vertice tra i leader di Mosca e Kiev potrà essere preso in considerazione solo dopo che saranno compiuti progressi tangibili sul piano negoziale.

Serve “un’agenda costruttiva, concreta e orientata a un lavoro sostanziale, che possa portare a risultati specifici. Solo in seguito si potrà parlare dell’organizzazione dell’incontro al vertice, di cui ora parla la parte ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ai giornalisti, rispondendo a domande sulla possibilità che sia organizzato il vertice Putin-Zelensky proposto da parte ucraina. Il portavoce ha detto che “prima di tutto occorre svolgere l’intero volume di lavoro necessario”.

Ieri sera è svolto a Istanbul il terzo round di colloqui tra delegazioni di Russia e Ucraina, durato in tutto circa un’ora, a conferma della distanza tra le posizioni russa e ucraina.

Thailandia e Cambogia, tensioni mai sopite e difficoltà interne

Roma, 24 lug. (askanews) – Gli scontri con colpi di artiglieria lungo il confine tra la Cambogia e la Thailandia rappresentano una nuova escalation di tensioni mai sopite, incentrate su una disputa di confine e intrecciate a motivi di ordine interno ai due Paesi.

La controversia di confine tra Thailandia e Cambogia affonda le sue radici nella delimitazione di epoca coloniale della frontiera, ai tempi dell’Indocina cinese. Il confine, lungo oltre 800 chilometri, resta in larga parte mal delimitato, soprattutto nelle zone montuose e di foreste che separano le province thailandesi di Surin e Sisaket da quelle cambogiane di Oddar Meanchey e Preah Vihear.

Al centro della controversia vi sono diversi templi di epoca khmer, tra cui il celebre Preah Vihear (che è inserito nella lista dei siti patrimonio Unesco) e il meno noto ma importante Prasat Ta Muen Thom: entrambi si trovano su aree rivendicate sia da Cambogia che da Thailandia. Nonostante la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 1962, che assegnò il tempio di Preah Vihear alla Cambogia, le aree circostanti restano oggetto di forti rivendicazioni territoriali e scontri a fuoco ricorrenti, culminati tra il 2008 e il 2011 con almeno 28 morti e migliaia di sfollati.

Questa rivalità di lungo corso è stata pochi giorni fa nuovamente innescata dallo scoppio di una mina antiuomo nella zona contesa, che ha gravemente ferito un soldato thailandese. Secondo l’esercito di Bangkok, si tratterebbe di mine recentemente collocate dalle forze cambogiane, accusa smentita da Phnom Penh.

In risposta all’incidente, il governo thailandese ha chiuso diversi valichi di frontiera, ha espulso l’ambasciatore cambogiano e ha richiamato il proprio ambasciatore da Phnom Penh. La Cambogia ha reagito in modo speculare, abbassando le relazioni con la Thailandia “al livello più basso”.

Le tensioni politiche sono quindi sfociate nello scontro armato. Secondo l’esercito thailandese, le forze cambogiane hanno aperto il fuoco nei pressi del tempio Prasat Ta Muen Thom, nell’area da anni sorvegliata da contingenti militari di entrambe le parti. Phnom Penh accusa invece la Thailandia di aver condotto un attacco armato contro postazioni cambogiane, invocando il diritto all’autodifesa ai sensi del diritto internazionale. Le tensioni sono in realtà aumentate in modo costante negli ultimi due mesi. E ci sono anche fattori politici interni da tenere in considerazione. Il nuovo primo ministro cambogiano Hun Manet, figlio dell’ex leader Hun Sen, ha recentemente annunciato che nel 2026 entrerà in vigore il servizio militare obbligatorio, una decisione giustificata pubblicamente proprio con l'”aggravarsi delle minacce provenienti dalla Thailandia”. Contestualmente, Phnom Penh ha interrotto le importazioni di carburante e frutta dalla Thailandia, un gesto che ha avuto l’effetto di raffreddare ulteriormente i rapporti.

La disputa deragliata in scontri di artiglieria accresce l’instabilità nel Sud-est asiatico, dove si registrano diversi punti di crisi – dal Myanmar al Mar Cinese Meridionale – e l’apertura di un nuovo fronte, anche se circoscritto, rischia di destabilizzare ulteriormente l’area. L’Asean, l’associazione delle nazioni del Sud-est asiatico, ha finora mantenuto una posizione prudente, ma cresce la pressione affinché venga attivata una mediazione diplomatica.

Entrambi i governi dichiarano pubblicamente di non voler un conflitto su larga scala, ma la retorica bellica e le misure di ritorsione adottate da entrambe le parti vanno in altra direzione. Permane la memoria degli scontri di oltre un decennio fa e con la crescente militarizzazione delle aree di confine, il rischio che la crisi sfugga di mano è concreto.

La disputa frontaliera nutre pulsioni nazionalistiche e le difficoltà interne ai due Paesi complicano il quadro. In Cambogia, l’economia ha seri problemi e il premier Hun Manet (figlio dell’ex uomo forte Hun Sen) non ha ancora consolidato la propria autorità. Nel frattempo, Hun Sen continua a influenzare la politica nazionale e sembra intenzionato a strumentalizzare il conflitto per rafforzare la propria posizione sfruttando argomenti di matrice nazionalista.

In Thailandia, il governo è fragile e basato su una coalizione instabile. Thaksin Shinawatra, ex premier e figura influente dietro le quinte, si è detto furioso con Hun Sen, dopo che quest’ultimo avrebbe fatto trapelare una conversazione privata, portando alla sospensione della figlia di Thaksin, Paetongtarn, dall’incarico di Primo Ministro da parte della Corte Costituzionale thailandese.

Sono stati imposti blocchi commerciali: la Cambogia ha vietato l’importazione di frutta, verdura, energia e servizi internet dalla Thailandia. Entrambe le nazioni hanno intensificato la presenza militare nella zona di frontiera.

Xi Jinping: spero che UE non utilizzi strumenti "restrittivi"

Roma, 24 lug. (askanews) – La Cina auspica che l’Unione europea si “astenga dall’utilizzare strumenti economici e commerciali restrittivi e crei un ambiente imprenditoriale favorevole per le aziende cinesi”, ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping al 25° Vertice UE-Cina a Pechino.

“Speriamo che l’UE si astenga dall’utilizzare strumenti economici e commerciali restrittivi e crei un ambiente imprenditoriale favorevole per le aziende cinesi che desiderano investire e fare affari in Europa”, ha dichiarato Xi. Secondo il leader cinese, per mantenere alto il livello della competività è necessario che Pechino e Bruxelles mantengano relazioni commerciali aperte, in quanto l’aumento della competitività non può basarsi sulla “costruzione di muri e barriere” e la “rottura dei legami” può solo portare all’autoisolamento.

Calcio, Mattarella alla nazionale femminile: scritta una bellissima pagina di sport

Roma, 24 lug. (askanews) – “Avevo predisposto tutto per raggiungervi a Basilea ma dobbiamo evitare di restare progionieri di questa successione di eventi sfortunati che ha impedito di arrivare alla finale, non dovete farvi catturare da questo aspetto perchè il vostro trofeo lo avete conquistato, le vostre medaglie le avete ottenute perchè avete scritto una bellissima pagina di sport con prestazioni di alto livello e soprattutto avete mandato un messaggio alla società del nostro paese”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è rivolto alla nazionale femminile di calcio ricevuta al Quirinale dopo il campionato Europeo.

“Lo sport con i valori che esprime rafforza e consolida la vita sociale, con queste giornate dell’Europeo avete consolidato il vostro sport e dato un contributo importante alla vita del paese per renderlo più giusto e più consapevole”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Abbracci di solidariet a Roma, “Una milonga per Gaza”

Roma, 24 lug. (askanews) – Abbracci di solidariet e di speranza. Tanti i tangheri che si sono ritrovati ieri sera sotto i portici di piazza della Repubblica a Roma per “Una milonga per Gaza” promossa dall’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) con Emergency e a cui hanno aderito numerosi maestri e organizzatori di tango argentino.

Molti i turisti e i romani di passaggio che incuriositi si sono fermati ad ammirare il colpo d’occhio di met piazza che si muoveva composta sulle note di Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli e Juan D’Arienzo, tra una milonga e un tango vals.

L’abbraccio del tango a simboleggiare quello con la popolazione palestinese, con donne, bambini e uomini stremati dal conflitto, dalla fame e dai bombardamenti israeliani che vanno avanti da quasi due anni. Presente anche il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, che ha dichiarato: “In memoria di 10, 20, 30, 40, 50, forse 60, 70, 80mila morti, persone che sono state uccise a Gaza, noi diciamo solo tre parole: “Basta, Basta Basta”.

Povera Europa? Dalla pace alla paralisi

L’Europa, dopo due guerre mondiali, ha saputo trovare la strada per vivere ottant’anni di pace. Purtroppo poi ha smarrito quella strada. C’è voluto lo sconquasso attivato da un solo uomo al mondo per far capire quanto si è perso nel non continuare l’opera di costruzione dell’Europa federale e, ancora di più, nel non aver realizzato un sistema di difesa comune: la Ced (Comunità Europea di Difesa), il sogno di De Gasperi.

Sovranismi e bugie

Dal tempo dei Padri fondatori si è imposta una visione economica e burocratica dell’integrazione tra i popoli europei, sollecitando egoismi nazionali che, a seconda degli interessi in gioco, hanno promosso un’idea di Europa “matrigna”. Con l’impegno malcelato dei partiti sovranisti, si è preferito valorizzare il singolo Paese invece che l’insieme. Ma quale sarebbe, da sola, la forza – sia pure della Germania – nei confronti degli Stati Uniti (bell’«alleato!), della Russia, della Cina o dei Brics?

Il dibattito attuale sul “re-arm” è surreale: strattonato da slogan diversi e mendaci, serve più a fare campagna elettorale che a spiegare ai cittadini europei una scelta strategica. La propaganda insinua che preparare una difesa comune significhi togliere risorse alla sanità. È falso. Finora non si è molto finanziata né l’una né l’altra. E nel bilancio dello Stato si trovano fondi per entrambi gli impegni.

Soprattutto: perché il nostro governo non si batte per acquisti unitari, come si fece per i vaccini, in solidarietà con le industrie dei Paesi membri?

Politica cieca, eserciti pronti

Non si può dire che non sia pensabile integrare, con manovre inclusive, i diversi eserciti. I militari sono spesso più rapidi dei governi. In questo momento, un generale italiano comanda un contingente UNIFIL che coinvolge soldati di 42 nazioni. Quanti sono i teatri internazionali in cui i vertici degli eserciti europei si alternano alla guida delle missioni? Si può sempre fare ciò che la volontà politica decide di fare.

Siamo in ritardo e ci comportiamo in modo irrazionale. I cittadini europei meriterebbero uomini e donne di governo coraggiosi, lungimiranti, capaci di visione: veri statisti.

Valori dimenticati, responsabilità negate

Nel frattempo si sono indeboliti – se non del tutto dimenticati – i valori fondativi dell’Europa: faro di civiltà, culla del diritto, fautrice di pace. Quel monumento all’umanità che è il Diritto internazionale umanitario (DIU) è stato stracciato nelle guerre in corso, e l’Europa assiste impotente. I leader attuali si stanno dimostrando inadeguati eredi di De Gasperi, Adenauer, Schuman. Macron, Meloni, Merz si ispirino a quei Grandi, mantengano una salda amicizia tra di loro: che senso hanno le scaramucce, a fronte di un futuro impressionante da costruire?

Può un problema economico – i dazi di Trump – spingere verso l’unità? Che sia un’opportunità? Volesse il cielo.

LEuropa non è una poltrona

La storia ha decretato una comune radice culturale, sociale, politica e spirituale. Le giovani generazioni, soprattutto quelle dell’Erasmus, non percepiscono più le differenze tra i loro Paesi di origine. I partiti politici e il Parlamento favoriscano il processo verso gli Stati Uniti d’Europa. Soprattutto, si mandino a Bruxelles i migliori politici nazionali. Non devono considerare l’Europa come un “contentino”, per poi scappare appena possibile verso una poltroncina da presidente di Regione, sindaco o parlamentare nazionale.

Personalmente non voterò mai chi, eletto, usa l’istituzione come una porta girevole. È evidente che pensa solo a sé stesso e non sa coltivare utopie a favore dei cittadini. E i cittadini capiscono, eccome: infatti non vanno più a votare.

Di chi sarà la colpa? Ma non lo ammetteranno mai.

[Il testo fa parte dell’ultima newsletter inviata dall’autrice]

Dibattito | Cattolici, nessuno ne ha l’esclusiva politica

E ci risiamo. Mino Martinazzoli li chiamava, negli anni ’90, i “cattolici professionisti”. Anni prima, negli ’80, Carlo Donat-Cattin, ancora più sarcasticamente, li bollava come “sepolcri imbiancati”. In entrambi i casi parliamo di esponenti che, periodicamente, si sentono i depositari esclusivi della presenza dei cattolici nella vita democratica del nostro Paese.

Si tratta di personaggi che, in virtù di una presunta coerenza e di una ineffabile capacità politica, si sentono gli interpreti più accreditati e quasi esclusivi nel farsi carico di tutto ciò che attiene alla cultura, alla tradizione, ai valori, alle domande e alle istanze che provengono dal vasto, articolato e composito mondo cattolico italiano. Una sorta, cioè, di “cattolici doc”. Ovvero cattolici di denominazione di origine controllata e forse anche garantita, come avviene per i migliori prodotti della natura.

Ora, credo sia giunto il momento di ribadire con forza e convinzione la necessità e l’importanza di riavere una presenza politica autorevole e qualificata nella vita pubblica italiana. Come, d’altro canto, si rende sempre più necessario riscoprire una cultura politica che in questi ultimi tempi si è pericolosamente inabissata. Ma il tutto, però, non può non tenere conto di due elementi di fondo a cui non si può rinunciare se si vuole essere credibili e anche coerenti con la storia del cattolicesimo politico italiano nella sua declinazione democratica, popolare e sociale.

In primo luogo, va riconosciuto sino in fondo, e senza alcun equivoco o tentennamento, il pluralismo politico ed elettorale dei cattolici italiani. Non esiste un tribunale della coerenza dei cattolici in politica. Questa vecchia ed atavica tentazione “catto-comunista” di sentirsi i migliori e, di conseguenza, gli interpreti più coerenti e più credibili nel tradurre la cultura dei cattolici nella cittadella politica italiana va archiviata definitivamente ed irreversibilmente.

E questo non solo perché si tratta di una minoranza settaria, faziosa e culturalmente altezzosa e arrogante che non rappresenta affatto la stragrande maggioranza dei cattolici italiani, ma per la semplice ragione che proprio questa deriva è all’origine della crisi della presenza di questa cultura nella vita politica contemporanea.

In secondo luogo, nessun leader – o statista – democratico cristiano, o popolare, o cattolico sociale del passato ha mai pensato di rappresentare le istanze esclusive dei cattolici in politica. E questo non solo perché la laicità dell’azione politica è un caposaldo essenziale di una democrazia matura e adulta, ma per la semplice ragione che è persino ridicolo intestarsi questa qualifica.

Lo era già ai tempi della cosiddetta unità politica dei cattolici nella Democrazia Cristiana. Anche se, come tutti sappiamo, l’unità politica dei cattolici non è mai esistita perché non è mai stata un dogma, ma sempre e solo una scelta politica concreta e coerente con la stagione storica in cui si viveva.

Ecco perché è ridicola, per non dire grottesca, la tentazione dei soliti noti che periodicamente fanno capolino nella politica italiana a nome e per conto dei cattolici italiani. Più che ascoltati, vanno semplicemente compatiti.

Nel respiro caldo dell’estate: ascoltare il creato che geme

Fa caldo. Lo sappiamo. Lo percepiamo. Ma questo caldo ha smesso da tempo di essere soltanto una stagione. È un caldo diverso, che punge la pelle e interroga l’anima.

Non è più il sole amico dell’infanzia, quello che maturava i grappoli e asciugava i panni al vento. È un calore che inquieta, che si fa domanda, che accende allarmi prima ancora del cielo. Sui notiziari scorrono le immagini consuete: gente che si disseta  a una fontanella, anziani all’ombra, ventilatori accesi come ceri votivi.

E, dopo i segnali di allerta, poi i soliti consigli, recitati come un rosario estivo: bere molta acqua, evitare l’alcol, mangiare leggero. Utile, certo. Necessario. Ma forse insufficiente.

Il caldo di oggi è un messaggio

Perché il caldo, oggi, non è più solo temperatura. È diventato linguaggio del creato. Un linguaggio che chiede di essere ascoltato, non solo misurato.

Sì, il caldo c’è sempre stato. Ma non questo caldo. Non questa frequenza di ondate, non questa stanchezza che pare cosmica, come se anche la Terra sudasse, sfiancata. Non questa natura smarrita, come un organismo ferito, come una creatura che geme nel travaglio.

Una crisi che riguarda il cuore

Papa Francesco, con la delicatezza profetica che gli apparteneva, ci ha lasciato parole che risuonano con forza nel nostro tempo: “Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti” (Laudato si’, n. 23). E poi: “Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale” (Laudato si’, n. 139).

Il caldo di quest’estate – e di quelle che verranno – non è un castigo. È una richiesta di attenzione. Un appello a tornare alla custodia, alla misura, alla comunione.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2030 il cambiamento climatico potrebbe causare almeno 250.000 morti in più ogni anno, per fame, malaria, eventi estremi e stress da calore.

Non è solo una crisi ecologica: è una questione di vita, di giustizia, di responsabilità condivisa. Perché la Terra non è solo un luogo da abitare. È sorella da ascoltare, dono da proteggere. E questo caldo non ci sta solo facendo sudare: ci sta chiedendo conversione.

Respirare il creato con gratitudine

Forse allora, accanto alla bottiglia d’acqua e al cappello in testa, dovremmo portarci dietro anche una domanda più grande: Qual è il mio posto in questo mondo che arde? Come vivo? Come cammino? L’estate può essere tempo propizio. Tempo per rallentare, per ascoltare non solo le cicale, ma il battito ferito del creato.

Per riprendere fiato, sì, ma anche per riconoscere, in ogni respiro, il soffio del Dio della vita. C’è un modo di vivere il caldo che insegna lentezza e ascolto. Anche nell’estate che brucia, può nascere un’offerta, umile come un respiro: un modo di abitare la Terra che somiglia a una benedizione silenziosa, ripetuta ogni giorno.

E allora, anche quest’estate – la più calda, dicono, ma forse solo la più eloquente – può diventare una parabola. Un’occasione per vegliare, come sentinelle del mattino. Per custodire la speranza sotto il sole.

Per tornare a chiamare la Terra con il suo nome più autentico: Madre. Sorella. Casa.

Roma, tutti pazzi per la Metro D? Gualtieri accelera, Meloni frena

Che succede in Campidoglio? Gualtieri sembra vittima di un attivismo un po’ disordinato. L’annuncio di un accordo bipartisan sulla futura linea D della metropolitana non regge alla verifica delle 24 ore successive. A sfilarsi sono gli esponenti di Fratelli d’Italia. La colpa, per semplificare, è dell’assessore Patané, il quale ieri, nel quadro di un servizio su due pagine, nell’intervista al Messaggero aveva girato al governo il conto (10 miliardi) dell’operazione.

È molto probabile che la Meloni non abbia gradito. In un momento così delicato, con il Pnrr alle ultime battute e la pressione sul bilancio per il “re-arm” europeo, trovare i soldi per opere assai impegnative non è facile. Per giunta, ammesso che si riesca a farlo, i benefici in termini d’immagine politica ricadrebbero solo sul sindaco e la coalizione che lo sostiene.

Roma deve rafforzare la sua rete di trasporto. Tuttavia, non bisogna perdere la bussola con interventi discutibili. Il tracciato della linea D che interessa il quadrante dell’Eur fa pensare che non sia indispensabile la soluzione della metropolitana, quando sarebbe più razionale e notevolmente più economico intervenire – anche con una certa urgenza – sul trasporto locale di superfice (bus e tram) per garantire una maggiore fruibilità dell’attuale Metro B (in via di ristrutturazione).

Intanto, anche se permangono dubbi sulla coerenza di alcune scelte, Patané dichiara la volontà di procedere con la progettazione. In questo caso, pronto cassa, servono 300 milioni: una cifra comunque ragguardevole. Al riguardo, dopo i fatti di Milano, c’è  da credere che l’amministrazione capitolina osserverà criteri di massima trasparenza. Ma resta la perplessità rispetto a tale improvvisa accelerazione.

In questo scenario, il Pd romano si perde nel particolarismo. La linea politica si dissolve nelle voci dei singoli circoli territoriali, per i quali, comprensibilmente, conta di più sapere dove passerà la metro e quali saranno le stazioni che non la coerenza generale di una operazione tanto ambiziosa.

In mancanza del giusto respiro politico, anche l’istituto neo-podestarile, emergente dalla investitura popolare del Primo cittadino, mostra i suoi limiti. A Roma tutto s’ingigantisce, anche la debolezza. Basti notare come il sindaco sia quasi costretto a rincorrere i suoi assessori. Può essere solo una sensazione, ma da un po’ di tempo a questa parte sono tornate le oche in Campidoglio e il loro guardiano fatica a starvi appresso.

Saipem si fonde con Subsea7: nasce gruppo da 21 mld ricavi

Milano, 24 lug. (askanews) – Saipem e Subsea7 hanno firmato un accordo vincolante di fusione, a termini e condizioni in linea con quanto già comunicato alla firma del Memorandum of Understanding avvenuta lo scorso 23 febbraio. La fusione tra Saipem e Subsea7 darà vita ad un leader globale nel settore energy services.

La società risultante dalla fusione tra Saipem e Subsea7 sarà ridenominata Saipem7, e avrà ricavi per circa 21 miliardi di euro, Ebitda di oltre 2 miliardi, genererà più di 800 milioni di Free Cash Flow e avrà un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi.

L’elevata complementarità in termini di presenza geografica, competenze e capacità, flotte navali e tecnologie apporterà benefici al portafoglio di clienti globale di Saipem7 La diversificazione geografica di Saipem e Subsea7 si riflette nel portafoglio ordini combinato, in cui nessun paese singolarmente contribuisce per più del 15% del totale.

Al perfezionamento della Proposed Combination, gli azionisti di Saipem e Subsea7 deterranno in misura paritetica il 50% del capitale sociale di Saipem7. Gli azionisti di Subsea7 che parteciperanno alla fusione riceveranno 6,688 nuove azioni Saipem per ogni azione Subsea7 detenuta. Subsea7 distribuirà un dividendo straordinario di 450 milioni di euro ai propri azionisti immediatamente prima del perfezionamento della Proposed Combination. Si prevede che le sinergie run-rate, pari a circa 300 milioni di euro su base annua, porteranno a una creazione di valore significativa per gli azionisti di Saipem7.

Saipem7 continuerà ad avere la sede legale in Italia e l’headquarter a Milano e le sue azioni saranno quotate sia sulla borsa di Milano sia su quella di Oslo

Siem Industries, azionista di riferimento di Subsea7, e Eni e Cdp Equity, azionisti di riferimento di Saipem, hanno firmato un patto parasociale impegnandosi a votare a favore della Proposed Combination. Il perfezionamento dell’operazione è previsto nella seconda metà del 2026.

Auto, Acea: vendite Ue I sem -1,9% a 5,57 mln. Stellantis -11%

Milano, 24 lug. (askanews) – Nel primo semestre le immatricolazioni nell’Ue sono diminuite dell’1,9% a 5,57 milioni di auto. A pesare la flessione del 7,3% a 1 milioni di unità registrata a giugno. Lo rende noto l’Acea, l’associazione europea dei produttori di auto, sottolineando che il calo di giugno riflette il difficile contesto economico per il settore. Nei mercati Ue+Efta+UK le vendite sono diminuite dello 0,9% a 6,8 milioni di unità nel semestre e del 5,1% a 1,24 milioni a giugno.

Nel semestre la quota di auto elettriche è pari al 15,6% con 869.271 unità “ancora lontana dai livelli necessari in questa fase di transizione”. Fra i principali mercati in evidenza la Germania (+35,1%), in calo la Francia (-6,4%).

I modelli ibridi continuano a crescere e si confermano la scelta preferita dai clienti, con una quota del 34,8% a 1,94 milioni di unità. In crescita anche le plug-in che raggiungono una quota dell’8,4% (+1,5%), grazie anche al balzo del +41,6% registrato a giugno, a fronte di +7,8% delle elettriche e +6,1% delle ibride. Prosegue il calo delle vendite di auto a benzina (-21,2% nel semestre) e diesel (-28,1%) con quote rispettivamente del 28,4% e 9,4%.

Fra le case auto, Stellantis registra a giugno una flessione del 16,1% a 159mila unità con una quota del 15,7% (-1,7pp), mentre nel semestre il calo è dell’11,1% a 911mila unità pari a una quota del 16,3%. Fra i brand a giugno in negativo Jeep (-13%), DS (-21,4%), Citroen (-22,3%), Fiat (-38%) e Lancia (-79%). Stabile Peugeot, in controtendenza Alfa Romeo (+31,7%).

Prosegue il calo di Tesla -39,5% a giugno e -43,7% a 70.665 auto nel semestre.

Nei primi sei mesi sono quattro i gruppi auto che registrano una crescita delle vendite: Volkswagen (+2,3%), Renault (+5%), Bmw (+5,3%) grazie anche al recupero di Mini (+19,2%) e la cinese Saic con il marchio MG (+33%).

Salva Casa, de Pascale (Emilia R.): norma governo liberi tutti

Valsamoggia, 23 lug. (askanews) – “Contestiamo la norma approvata dal governo che da un lato non d risposte vere a un problema grave e complesso come quello della casa e dall’altra una sorta di liberi tutti di deregulation che non tiene conto degli elementi di qualit”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale attacca il decreto Salva Casa nazionale, a margine della posa del primo pilastro del quarto building del Macron Campus in Valsamoggia.

“Come spesso ci capita, abbiamo cercato di mettere in campo un provvedimento regionale che da un lato cerca ovviamente di prendere il buono, anche dove difficile trovarlo, ma comunque di cercare delle opportunit anche in leggi fatte male e dall’altra parte limitare i danni dove questi invece producono degli effetti che non condividiamo” ha aggiunto de Pascale.

Il presidente ha rivendicato le prerogative regionali: “La materia urbanistica una materia concorrente, il ruolo delle regioni un ruolo molto importante, quindi siamo dentro le nostre prerogative e facciamo il nostro dovere, il nostro lavoro”.

L’Assemblea legislativa regionale ha approvato la legge che recepisce e armonizza le modifiche del decreto nazionale, confermando per la competenza comunale nel cambio di destinazione d’uso anche nei centri storici, introducendo procedure semplificate per difformit lievi e stabilendo che i nuovi requisiti igienico-sanitari (altezza 2,40 m, monolocali da 20-28 mq) si applichino solo a edifici esistenti per miglioramenti abitativi.

Dazi, cambiati equilibri Paesi Ue: maggioranza favorevole a "bazooka"

Roma, 23 lug. (askanews) – Mentre secondo indiscrezioni di stampa Stati Uniti e Unione Europea “si stanno avvicinando” ad un possibile accordo, che livellerebbe i dazi sulle importazioni Usa dall’Europa al 15%, secondo fonti diplomatiche a Bruxelles è cambiato l’equilibrio del posizionamento dei Paesi Ue su un aspetto chiave nell’ipotesi invece di non accordo: quello del ricorso al cosiddetto “bazooka”.

Si parla qui del dello strumento “anti coercitivo” della Ue, mai utilizzato prima e che accorderebbe una serie di poteri alla Commissione per intervenire in maniera aggressiva su questo contenzioso. Ad esempio mettendo al bando le imprese Usa dalle gare di appalto europee.

Secondo queste fonti diplomatiche a Bruxelles, “nel caso di un non accordo sembra esserci un’ampia maggioranza” per attivare il bazooka.

In precedenza, altre indiscrezioni di Stampa riportavano invece che “una maggioranza silenziosa” era contraria a questo strumento, temendo la possibile reazione dell’amministrazione Trump. A far mutare gli equilibri sarebbero state le ultime mosse di Washington, in particolare la minaccia da parte del presidente Usa di alzare i dazi al 30% sull’import dalla Ue in caso di mancato accordo entro il primo agosto. Precedentemente solo la Francia era a favore di una linea negoziale più aggressiva e in particolare sul dispiegamento del “bazooka”.

L’eventuale accordo su dazi al 15% comporterebbe un miglioramento rispetto alla situazione attuale (da aprile) soprattutto per le auto (oggi sottoposte a dazi Usa del 50%) e acciaio e alluminio (che oggi pagano il 25%). Per il resto dell’export Ue verso gli Usa sarebbe sostanzialmente mantenere lo status quo, rileva il Financial Times: attualmente un dazio Usa del 10% che si aggiunge a quelli pre esistenti a questa diatriba commerciale, che in media erano del 4,8%.

Nuoto artistico, Bronzo tech di Pelati e Ruggiero ai mondiali

Roma, 23 lug. (askanews) – Filippo Pelati e Lucrezia Ruggiero salgono sul podio con 228.0275 nel doppio tecnico ai mondiali di Singapore con il quale avevano già conquistato la stessa medaglia agli europei a Funchal il 2 giugno (205.9059). Gli azzurri restano ancora una volta dietro agli spagnoli Luna Mireia Hernandez e Dennis Gonzalez Bon, secondi con 230.4634 punti; ma battono i britannici Isabelle Thorpe e Ranjuo Tomblin, quarti con 226.0899 punti, che li avevano preceduti in Portogallo. Vincono i russi sotto la bandiera neutrale Mayya Gurbanberdieva e Aleksandr Maltsev (NAB) con 233.2100. Per Filippo Pelati, diciotenne di Lagosanto (40 chilometri da Ferrara), allenato da Beatrice Casalini e Silvia Costa per Fiamme Oro e Uisp Bologna e dal direttore tecnico Patrizia Giallombardo per la nazionale, è la seconda medaglia dopo l’altro bronzo di lunedì nel singolo libero. Foto di Andrea Staccioli e Giorgio Scala / DBM – Inside

Ciclismo, Milan vince a Valence, Pogacar in giallo

Roma, 23 lug. (askanews) – Strepitoso Jonathan Milan: vince in volata sotto la pioggia a Valence davanti a Meeus e rafforza il primato in maglia verde. Va in crisi sul primo GPM, staccandosi insieme ad altri velocisti e recuperando poi con l’aiuto della sua squadra. Nell’ultimo km evita una brutta caduta che mette fuori dai giochi sia Merlier che Girmay e poi va a trionfare. L’ottima giornata italiana completata anche dal 5° posto di Ballerini, dal 6° di Dainese e dalla lunga fuga con protagonista Albanese. Invariata la classifica generale con Tadej Pogacar che resta in giallo

Trancassini (Fdi): non ci sarà aumento stipendi dei parlamentari

Roma, 23 lug. (askanews) – “Ad oggi non c’è la proposta” di aumento degli stipendi dei parlamentari. “Dico una cosa non popolare, ma grazie a questo collegio dei questori lo stipendio rimarrà fermo fino a tutto il 2027. Quindi il tema dell’aumento di stipendi non è nel 2025, non è 2026 e non è nel 2027”. Lo ha chiarito in aula alla Camera il questore Paolo Trancassini (Fdi) intervenendo nell’ambito dell’esame del Conto consuntivo della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2024 e del progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2025.

Ddl femminicidi, Meloni: contributo contro piaga intollerabile

Roma, 23 lug. (askanews) – “Accolgo con particolare soddisfazione l’approvazione all’unanimità, in Senato, del disegno di legge di iniziativa governativa che punta ad introdurre il delitto di femminicidio come reato autonomo nel nostro ordinamento. L’Italia è tra le prime Nazioni a percorrere questa strada, che siamo convinti possa contribuire a combattere una piaga intollerabile”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Ringrazio tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, per aver sostenuto compattamente questa proposta e per aver contribuito a migliorarla. Ora il testo passa alla Camera e mi auguro che l’iter possa concludersi rapidamente”, conclude.

Pd, Festa nazionale dell’Unità a Reggio Emilia dal 2 al 14 settembre

Roma, 23 lug. (askanews) – “La Festa nazionale dell’Unità si svolgerà quest’anno dal 2 al 14 settembre all’Iren Green Park di Reggio Emilia. La Festa nazionale dell’Unità è per noi un appuntamento di grande importanza e rappresenta l’occasione di dibattito e confronto sulle principali questioni che riguardano il presente e il futuro dell’Italia. Quest’anno inoltre coincide con l’80°anniversario della prima Festa dell’Unità che si tenne proprio il 2 settembre del 1945. Anniversario al quale saranno dedicati anche momenti di approfondimento e di celebrazione di un pezzo di storia del nostro Paese”. Lo riferisce in una nota Igor Taruffi, responsabile nazionale Organizzazione del Pd.

“La Festa nazionale – prosegue – si aggiunge alle oltre 450 Feste dell’Unità che si organizzano in giro per l’Italia. Tra cui anche quella di Fiesole che, al contrario di quanto uscito su alcuni organi di stampa, è in corso di svolgimento e si protrarrà fino al 27 luglio. Le Feste rappresentano un preziosissimo presidio di democrazia e socialità e sono rese possibili grazie all’impegno e alla dedizione di migliaia di volontari e volontarie che vogliamo ringraziare davvero di cuore. Aspettiamo quindi tutte e tutti a Reggio Emilia”.

Italia-Algeria,Meloni: Algeria fondamentale per sicurezza energetica Italia e Ue

Roma, 23 lug. (askanews) – “L’energia è uno degli ambiti che caratterizzano maggiormente i nostri rapporti: l’Algeria ha un ruolo fondamentale per la sicurezza energetica dell’Italia e dell’Europa. Un ruolo decisivo soprattutto all’indomani della guerra di aggressione russa all’Ucraina quando l’Italia aveva bisogno di diversificare le fonti di approvvigionamento e ha trovato nell’Algeria quell’amico che ha sempre dimostrato di saper essere. Quella scelta era tutt’altro che scontata e questo dimostra come l’amicizia antica e sincera fra due popoli fa la differenza nei momenti di difficoltà. Di questo voglio ringraziare il presidente Tebboune”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al Business Forum organizzato in occasione del vertice intergovernativo Italia-Algeria.

Dazi, contromisure Ue (93 mld) non scatterano prima del 7 agosto

Roma, 23 lug. (askanews) – Nuovo colloquio oggi, nell’ambito del braccio di ferro sui dazi commerciali, tra il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, e il segretario di Stato Usa al commercio, Howard Lutnick. Lo riferisce un portavoce della commissione, Olof Gill, spiegando che la discussione è avvenuta appena prima che la stessa commissione riferisse degli sviluppi ai rappresentanti Permanenti degli Stati presso l’Ue (Coreper).

Nel frattempo Bruxelles, ribadendo che la priorità è il negoziato, prosegue i lavori in parallelo per prepararsi a ogni eventualità, anche quella di un marcato accordo. E in questo ambito per quanto riguarda le contromisure già predisposte, secondo quanto riferisce lo stesso Gill ha deciso di unificarle in una sola lista, invece delle due precedenti, la cui attivazione sarà sottoposta se necessario agli Stati membri, che possono respingerla solo a maggioranza qualificata.

Unendo le due liste, secondo quanto precedentemente riferito, complessivamente queste contromisure ammonterebbero a 93 miliardi di euro.

Da segnalare inoltre che il portavoce ha precisato che queste contromisure non scatterebbero prima del 7 agosto, laddove al momento la scadenza indicata dall’amministrazione Trump per i nuovi dazi in caso di mancato accordo è il primo agosto.

Dazi, contromisure Ue (93 mld) non scatterano prima del 7 agosto

Roma, 23 lug. (askanews) – Nuovo colloquio oggi, nell’ambito del braccio di ferro sui dazi commerciali, tra il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, e il segretario di Stato Usa al commercio, Howard Lutnick. Lo riferisce un portavoce della commissione, Olof Gill, spiegando che la discussione è avvenuta appena prima che la stessa commissione riferisse degli sviluppi ai rappresentanti Permanenti degli Stati presso l’Ue (Coreper).

Nel frattempo Bruxelles, ribadendo che la priorità è il negoziato, prosegue i lavori in parallelo per prepararsi a ogni eventualità, anche quella di un marcato accordo. E in questo ambito per quanto riguarda le contromisure già predisposte, secondo quanto riferisce lo stesso Gill ha deciso di unificarle in una sola lista, invece delle due precedenti, la cui attivazione sarà sottoposta se necessario agli Stati membri, che possono respingerla solo a maggioranza qualificata.

Unendo le due liste, secondo quanto precedentemente riferito, complessivamente queste contromisure ammonterebbero a 93 miliardi di euro.

Da segnalare inoltre che il portavoce ha precisato che queste contromisure non scatterebbero prima del 7 agosto, laddove al momento la scadenza indicata dall’amministrazione Trump per i nuovi dazi in caso di mancato accordo è il primo agosto.

Trump: rinuncerò ai dazi se i paesi apriranno i loro mercati

New York, 23 lug. (askanews) – “Rinuncerò sempre ai dazi se riuscirò a convincere i principali paesi ad APRIRE I LORO MERCATI AGLI USA”, ha scritto il presidente Donald Trump, mercoledì sulla piattaforma Truth Social, spiegando che i dazi godono di “grande potere”.

“Senza di essi, sarebbe impossibile convincere i paesi ad APRIRE!!! ZERO DAZI SEMPRE PER L’AMERICA!!!”, ha ribadito il presidente che in un altro post ha scritto che l’Indonesia ha aperto i suoi mercati ai prodotti statunitensi “come ha fatto il Giappone”.

Venezia 82, alla Mostra quattro cortometraggi prodotti dal CSC

Roma, 23 lug. (askanews) – Sono quattro i cortometraggi prodotti dal CSC – Scuola Nazionale di Cinema selezionati quest’anno nell’ambito della 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2025).

La presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Gabriella Buontempo ha dichiarato: “Il CSC – Scuola Nazionale di Cinema è orgoglioso di sottolineare che ogni anno produciamo tra i 18 e i 30 cortometraggi. La nostra dedizione all’eccellenza si riflette nel fatto che, mediamente, ben 180 dei nostri cortometraggi vengono selezionati per festival nazionali e internazionali, e di questi, otteniamo annualmente circa 35 premi. Questo risultato testimonia il talento e l’impegno dei nostri studenti e del corpo docente. Siamo orgogliosi di essere presenti con 4 cortometraggi: “Kushta Mayn, la mia Costantinopoli”, “Marina”, “Sante” e “Festa in famiglia”.

“Kushta Mayn, la mia Costantinopoli”, cortometraggio di diploma di Nicolò Folin, è stato selezionato per il Concorso Internazionale di Orizzonti Corti. Il corto, presentato in anteprima mondiale, concorrerà al Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio, assegnato dalla Giuria della sezione Orizzonti. La selezione 2025 vede coinvolti 19 diversi paesi del mondo. È interpretato da Roberto Citran, Leo Folin, Hlib Tovstoluh. Affronta il tema delle conversioni degli ebrei al cattolicesimo dal punto di vista di due adolescenti. Il regista Nicolò Folin si è diplomato in Regia al CSC a luglio 2025; è già stato selezionato al Festival di Cannes nel 2024 con il corto “In spirito” (sezione La Cinef) e ad Alice nella città 2024 con lo stesso corto “In spirito” (Concorso) e con “Le altre vite” (Fuori Concorso).

Alla 40esima Settimana Internazionale della Critica, nella selezione SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica, 27 agosto – 6 settembre), saranno presentati in anteprima mondiale, in Concorso, “Marina” di Paoli De Luca, “Sante” di Valeria Gaudieri e “Festa in famiglia” di Nadir Taji.

“Marina” di Paoli De Luca è una storia di identità e autoaffermazione personale, forti pulsioni e delicati rapporti di amicizia. È interpretato da Eco Andriolo, Silvia Ella Fois, Giovanni De Maria, Dario Naglieri e Christian Carere.

“Sante” di Valeria Gaudieri racconta la scoperta del desiderio, da parte di due preadolescenti, in un inedito e simbolico contesto femminile. È interpretato da Greta Santi, Beatrice Bartoni e Rosa Vannucci.

“Festa in famiglia” di Nadir Taji è una storia familiare scioccante giocata sul dualismo tra violenza e apparenza a tutti i costi. È interpretato da Aiman Machhour, Jamila Mzali, Karim Karmouche, Jawad Mouraqib, Naima Bouslim, Najat Ezzahafi, Abdelmajid Bouslim, Naima Hannas, Amin Taji, Abdellah Ould, Rahalia Mohammed, Amin Bouslim.

Ristoratori italiani alla resa dei conti, serve cultura d’impresa

Roma, 23 lug. (askanews) – Il settore della ristorazione italiana sta attraversando una crisi senza precedenti che sta portando a una vera e propria selezione naturale tra gli operatori del comparto. Nel 2024 si registrato un saldo negativo di 19.000 locali chiusi, il peggior dato dell’ultimo decennio, nonostante la spesa alimentare fuori casa abbia raggiunto gli 89,6 miliardi di euro nel 2023. Una situazione paradossale che evidenzia come il problema non sia la mancanza di domanda, ma l’incapacit di molte attivit di adattarsi alle nuove dinamiche del mercato.

Stefano Visconti, esperto di marketing per la ristorazione e amministratore delegato di un’agenzia che segue oltre 300 ristoranti in tutta Italia, non usa mezzi termini: ‘Per me chiuderanno una serie di ristoranti che non hanno senso di esistere. Non chiudono solo perch in Italia si fa il gioco delle tre carte, si va avanti con debiti non pagati, ma se prendessimo i dati dei bilanci in positivo, voglio proprio vedere chi guadagna davvero’.

La crisi colpisce trasversalmente tutto il territorio nazionale e riguarda principalmente quelle attivit che non sono riuscite a evolversi da semplici trattorie a vere e proprie aziende strutturate. ‘Il passaggio che si sta facendo ora che il ristorante non fa pi i conti con la penna e il foglio, ma deve diventare un’azienda. All’estero, nei paesi dove lavoriamo, sono molto pi avanti: sono delle aziende, non dei ristoranti’, spiega Visconti, che ha investito direttamente nel settore aprendo cinque ristoranti in cinque anni.

I dati confermano questa tendenza: nel 2023 sono state aperte oltre 4.000 nuove attivit gastronomiche, ma il numero di chiusure stato altrettanto elevato, indicando un equilibrio precario nel settore. La differenza la fanno gli investimenti in marketing e comunicazione digitale, settori spesso trascurati dai ristoratori tradizionali.

‘Noi abbiamo un metodo che ci permette di capire quanto incide il marketing sui nostri clienti: su uno studio fatto su 65.000 coperti, circa il 30% arriva dalle nostre attivit. Quindi un cliente su tre dei nostri clienti arriva da quello che facciamo’, rivela Visconti, sottolineando come il marketing digitale sia diventato essenziale per la sopravvivenza.

La situazione aggravata dalle difficolt nel reperimento di personale qualificato, un problema che affligge il settore da anni. ‘Non solo legato al reddito di cittadinanza, ma agli orari, a ci che la gente vede sui social. Le persone vogliono pi vita e meno lavoro. Non vogliono lavorare sabato sera, nel weekend, la sera, ed difficile per i ristoratori’, osserva l’esperto.

Anche il comportamento dei consumatori sta cambiando, con una polarizzazione delle fasce di spesa. ‘La capacit di spesa delle persone bassa e si sta polarizzando: la fascia sopra i 45 anni e quella sotto i 32-33 stanno andando bene, mentre quella di mezzo, tra i 33 e i 45 anni, quella che soffre di pi’, analizza Visconti.

Le nuove generazioni, in particolare la Generazione Z, stanno inoltre modificando i criteri di scelta dei ristoranti, privilegiando non solo il prezzo ma anche i valori rappresentati dal locale. ‘Scelgono in base ai valori del ristorante: il trend del vegetale, del vegano, del senza glutine molto pi presente. C’ anche una diminuzione importante dei consumi alcolici’, nota l’esperto.

La soluzione, secondo Visconti, passa attraverso una professionalizzazione del settore: ‘Se un’azienda organizzata e strutturata, anche se fa poco marketing, pu andare avanti grazie al passaparola e al servizio di qualit. Ma se non ha nessuno dei due elementi destinata a chiudere’. Il futuro appartiene a chi sapr trasformare la propria attivit da semplice locale a vera e propria azienda, capace di competere in un mercato sempre pi esigente e digitalizzato.

Mosca: contro Gergiev in Italia una vera persecuzione culturale

Roma, 23 lug. (askanews) – La Russia ha accusato l’Italia di “persecuzione culturale” e metodi da “cancel culture” ai danni del direttore d’orchestra Valery Gergiev, dopo l’annullamento della sua partecipazione al festival musicale “Un’estate da re” a Caserta.

Secondo la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, attorno alla figura del maestro sarebbe stata costruita una “campagna di linciaggio orchestrata da neonazisti ucraini e politici russofobi”, con il sostegno implicito di alcune istituzioni italiane. L’annullamento dell’evento – previsto all’interno del complesso monumentale della Reggia di Caserta – è stato descritto da Mosca come una grave forma di censura motivata da pregiudizi politici ed etnici.(Zakharova ha citato in particolare l’eurodeputata italiana Pina Picierno, che aveva criticato la presenza di Gergiev e l’uso di fondi europei per finanziare il concerto, accusandola di “discriminazione per motivi nazionali”.

La portavoce ha commentato anche le parole del ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, che aveva espresso riserve sulla partecipazione di Gergiev e parlato di “propaganda russa”. “Se eseguire Chajkovskij significa fare propaganda, allora è la propaganda dell’amore, della verità e della giustizia”, ha dichiarato Zakharova, che ha poi evocato un passo del Vangelo, in italiano: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”.

Separazione carriere, Schlein: governo vuole tutto il potere

Roma, 23 lug. (askanews) – “Ciò che la destra ha imposto a colpi di maggioranza, negando ogni possibilità di confronto con le opposizioni, non è una riforma della giustizia, è il tentativo di delegittimare e assoggettare la magistratura al governo per concentrare sempre più potere e indebolire la nostra democrazia”. Lo afferma la segretaria del Partito democratico Elly Schlein.

“Questa – aggiunge – è l’ossessione di una destra che pensa di essere al di sopra della legge. È uno schema già visto nell’Ungheria di Orban o negli Usa di Trump: dopo aver occupato l’informazione, creato nuovi reati per sopprimere il dissenso, ora vogliono riscrivere la Costituzione minandone gli equilibri fondamentali. Noi la difenderemo”.

Conclude la Schlein: “Continua così la ricerca di un nemico al giorno da parte di Giorgia Meloni per coprire la mancanza di risposte su salari bassi e bollette più care d’Europa. Scelgono la magistratura come bersaglio, mentre non mettono un euro in più per far funzionare in modo più efficiente la macchina della giustizia e renderla più equa e veloce, a partire dalla piena stabilizzazione necessaria dei lavoratori assunti col Pnrr, che rischiano di essere lasciati a casa dal 2026 e svuotare di nuovo gli uffici giudiziari”.

Calcio, la Nazionale femminile domani da Mattarella

Roma, 23 lug. (askanews) – Domani, giovedì 24 luglio, alle ore 10, la Nazionale femminile verrà ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo l’esaltante avventura a EURO 2025, le Azzurre e lo staff tecnico e il presidente federale Gabriele Gravina saranno quindi accolti dal Capo dello Stato al rientro in Italia, previsto per la giornata di oggi. Mattarella aveva già reso onore al percorso della Nazionale femminile nel 2019, dopo l’avventura al Mondiale francese che si concluse ai quarti di finale. Nell’Europeo in Svizzera, la squadra guidata da Andrea Soncin ha saputo invece arrivare tra le prime quattro d’Europa: un traguardo che l’Italia non raggiungeva dal 1997. (foto Figc.it) .