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mercoledì, 5 Novembre, 2025
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M.O., Meloni: da Landini problemi a lavoratori invece di difenderli

Roma, 10 ott. (askanews) – “Ora che ci siamo noi, nei mille giorni in cui noi abbiamo creato un milione di posti di lavoro, hanno già convocato quattro scioperi generali, credo il quinto adesso, che è particolarmente bizzarro, sulla manovra finanziaria: hanno già convocato lo sciopero generale, solo che non l’ho ancora scritta. Però siccome poi sono un po’ a corto di argomenti sul fronte economico e sociale, che sarebbe quello che dovrebbero fare i sindacati, allora ci convocano gli scioperi generali sulle materie di politica estera”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando a Firenze al comizio di chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi candidato del centrodestra alla Regione.

“Ora, secondo voi, quando Landini convoca lo sciopero generale della Cgil – ha ironizzato – che succede? Che Hamas dice ‘fermi tutti, Landini ha convocato al sciopero generale, ragazzi bisogna rilasciare gli ostaggi’. Allora, purtroppo succede che in Palestina non cambia niente, ma in Italia gli italiani hanno un sacco di problemi e particolarmente ce l’hanno i lavoratori che il sindacato dovrebbe difendere. Senza contare il corollario di devastazioni, città bloccate, striscioni, antisemiti, violenze contro gli uomini e le donne in divisa. Il punto è che anche qui gli italiani capiscono bene, sono dei pretesti”.

Meloni: Italia non fa ruota scorta a nessuno, a sinistra non va giù

Roma, 10 ott. (askanews) – “L’Italia con noi è tornata l’Italia, seria e credibile. Non abbiamo fatto dei miracoli, il merito è dei nostri cittadini, delle nostre imprese” e alla sinistra “non gli va giù che siamo rispettati e richiesti, non gli va giù che siamo rispettati perché difendiamo gli interessi della nazione”, perchè loro pensavano che “il massimo a cui l’Italia poteva ambire era fare il junior partner di Francia e Germania, la ruota di scorta. Noi governiamo una nazione di primo piano e una nazione di primo piano non fa la ruota di scorta. Non gli va giù che stiamo dimostrando che si poteva fare in un altro modo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando a Firenze al comizio di chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi candidato del centrodestra alla Regione.

Toscana, Meloni: gente non è stupida come pensa la sinistra



Firenze, 10 ott. (askanews) – “La gente non è stupida, non è stupida come la pensa la sinistra, valuta i risultati, c’è gente che capisce molto di più di quello che si crede, bisogna parlare con questa gente, continuare a lavorare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando a Firenze al comizio di chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi candidato del centrodestra alla Regione.

“Il problema delle roccaforti è che a un certo punto non hai più bisogno di dare risposte, devi solo amministrare il potere” ha aggiunto. “Tomasi è una candidato di bandiera, la bandiera del cambiamento”, ha concluso.

M.O., Salvini: pace merito di Trump e Netanyahu, non di Flotilla o Albanese

Milano, 10 ott. (askanews) – “Aver portato la pace in Medio Oriente non si deve ai viaggiatori del Mediterraneo, alle Flotille o all’Albanese ma alla forza di Trump, al coraggio di papa Leone, al governo italiano che non si è accodato ai pecoroni alla Macron a riconoscere lo Stato di Palestinese e fare un favore ad Hamas”. Lo ha detto il vice premier e segretario della Lega Matteo Salvini, nel comizio di chiusura della campagna elettorale del centrodestra per la Regione TOscana. E la tregua, ha proseguito Salvini, “si deve anche a chi ha guidato Israele in un sentiero difficile, ha sgominato i terroristi islamici di cui era circondato, e ora può portare i bambini israeliani e palestinesi a vivere insieme: si deve a Bibi Netanyahu”.

M.O., Tajani: guerra finita grazie a Trump, noi sempre in prima fila

Roma, 10 ott. (askanews) – A sinistra “non hanno neanche più la possibilità di dire, ah c’è la guerra, allora votate a sinistra”, una scelta che “non ha premiato nessuno, hanno perso anche con tutte le manifestazioni che hanno fatto. E poi, devono dire che la guerra è finita grazie agli Stati Uniti d’America che sembra il loro nemico, ma gli Stati Uniti d’America, grazie al presidente Trump, sono stati determinati per far finire la guerra a Gaza”. Lo ha detto il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, durante il comizio di chiusura a Firenze a sostegno del candidato del centrodestra per la Regione Toscana, Alessandro Tomasi.

“Così come – ha proseguito – sono stati determinanti la Turchia, l’Egitto, il Qatar, tutti i paesi amici con i quali noi abbiamo interlocuzioni e vogliamo essere protagonisti anche nella fase della ricostruzione, perché noi diciamo a tutti coloro che ci hanno criticato che siamo stati il paese al mondo che ha accolto fino ad oggi il maggior numero di rifugiati palestinesi insieme ai paesi arabi”.

“Abbiamo accolto bambini, mamme, famiglie, studenti universitari e continueremo ad accoglierli. Questa – ha aggiunto – è la solidarietà vera, non sono gli insulti al governo, non sono gli attacchi alla polizia, non sono gli attacchi al presidente del Consiglio, non sono gli attacchi ai ministri che hanno portato la pace in Palestina. La pace l’ha portato il lavoro concreto, il lavoro concreto della diplomazia e noi siamo sempre stati in prima, in primissima fila”.

Milano Premier Padel P1: Coello-Tapia irresistibili, è semifinale

Roma, 10 ott. (askanews) – Campioni in carica e con la voglia di restare sul trono. Arturo Coello e Agustin Tapia proseguono la loro marcia nelle semifinali dell’Oysho Milano Premier Padel P1: i numeri 1 del mondo e del tabellone maschile hanno battuto 6-3 6-2 Paquito Navarro e Jon Sanz in un’ora e 3′, confermandosi la coppia da battere. Contro Arturito e Agus non si può sbagliare, e soprattutto bisogna sfruttare ogni minima occasione che concedono: Paquito e Jon, teste di serie numero 5, non hanno invece sfruttato quattro palle break nel primo set, prima di subire il dominio nel secondo. “Abbiamo giocato una buona partita, siamo rimasti concentrati e abbiamo sentito molto bene il feeling con il campo”, così Coello dopo il match. Tapia conferma: “Stiamo migliorando, sono molto contento di com’è andata la partita, su un campo in cui l’atmosfera è sempre speciale”.

Di fronte, nella sfida in programma sabato avranno Juan Lebron, che a Milano ha già vinto due volte con Ale Galan, nel 2022 e nel 2023. Sotto di un break nel secondo set contro Momo Gonzalez e Fran Guerrero, ‘el Lobo’ e Franco Stupaczuk sono stati bravi a evitare un insidioso terzo set, chiudendo 6-3 7-5 in un’ora e 26′. “Sarà stimolante giocare contro Coello e Tapia perché sono incredibili – così Lebron – È sempre bello sfidare i numeri 1. E visto che sono un vincente penso sempre che batterli non è impossibile”.

Gaza, Parolin: accordo passo avanti, ora pace duratura

Roma, 10 ott. (askanews) – “C’ soddisfazione generale, un passo in avanti nella soluzione del conflitto. Ci auguriamo che questo sia il primo passo a un cammino verso la pace duratura e definitiva”. Lo ha detto il Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin rispondendo ai giornalisti sull’accordo di pace tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco a Gaza.

“Ci sono tanti punti che chiedono di essere implementati – ha aggiunto – e sui quali non c’ perfetta coincidenza tra le due parti. Plaudiamo a questo fatto che ci sia stato questo accordo e speriamo che si possa proseguire in questo senso”.

Toscana, Salvini: se la gente sta a casa non si cambia

Firenze , 10 ott. (askanews) – “Sono contento della nostra compattezza e dei nostri valori. Certo che la Toscana una partita difficile. Per finch la gente sta a casa non si cambia”. Lo ha detto il leader Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti a Firenze, dopo un sopralluogo al parco delle Cascine e prima dell’inizio della manifestazione del centrodestra a sostegno di Alessandro Tomasi a governatore della Toscana.

“Vannacci? Il centrodestra fatto di diversi come partiti, come uomini e come donne, ma che hanno un obiettivo comune, pi complicato mettere insieme Renzi, Giani, Conte e Fratoianni. Guardate sulla pace e sulla guerra…”, ha aggiunto il leader della Lega.

Toscana, Tajani: contromanifestazione? Abbiamo diritto di parlare

Firenze, 10 ott. (askanews) – “In democrazia credo che tutti quanti abbiano il diritto di parlare. Impedire a forze che sono in maggioranza in Italia, che hanno stravinto le elezioni in Calabria che hanno stravinto le elezioni nelle Marche, mi sembra veramente una lesione alla democrazia, una ferita alla democrazia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio dei ministri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Firenze prima del comizio di chiusura della campagna elettorale del centrodestra, a proposito della contromanifestazione dei centro sociali, antagonisti, sindacati di base e Rete Antifascista contro la presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in città.

“Si possono fare manifestazioni legittime, tutti quanti hanno il diritto di manifestare, ma tutti quanti hanno il diritto di parlare – ha aggiunto Tajani – Non è che vale soltanto per uno la regola in democrazia, le regole sono valide per tutti. Non capisco perché si voglia impedire a noi di parlare e a dire la nostra, poi sono i cittadini che decidono, non chi occupa le piazze o fare manifestazioni”.

“Mi auguro che la sinistra che siede in Parlamento prenda le distanze da queste persone perché noi non abbiamo mai organizzato manifestazioni per non far parlare qualcuno – ha concluso Tajani – Quello che è successo a Livorno contro la nostra manifestazione, altre manifestazioni del centrodestra, ha dell’incredibile.Bombe carta, minacce a chi entrava nelle sale, insomma, è una cosa che che non si vede, non si deve vedere un paese democratico”.

Abete: “Giovane imprenditore chi non si adagia sul passato”

Capri (Na), 10 ott. (askanews) – “Il giovane imprenditore quello che mantiene la curiosit, quello che capace di assumersi le proprie responsabilit e soprattutto che non ha paura della parte ignota del futuro perch capisce che la pu costruire in senso positivo e quindi non si adagia sul passato”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Cultura Italia, Luigi Abete, a margine del 40esimo Convegno dei Giovani di Confindustria a Capri.

“Ritmo una bellissima parola – ha aggiunto in riferimento al titolo del Convegno – i giovani imprenditori hanno sempre lo stesso ritmo. E la cosa mi fa molto piacere perch, avendo iniziato con i giovani imprenditori 50 anni fa, sono rimasto ancora compatibilmente giovane imprenditore, perch giovani imprenditori si nell’animo e poi nel corpo”.

Melania Trump: aperto canale con Putin per ritorno dei bambini ucraini

Roma, 10 ott. (askanews) – “Molte cose sono successe da quando il Presidente Putin ha ricevuto la mia lettera lo scorso agosto. Mi ha risposto per iscritto, manifestando la sua disponibilità a interagire direttamente con me e illustrando i dettagli riguardanti i bambini ucraini residenti in Russia. Da allora, il Presidente Putin e io abbiamo mantenuto un canale di comunicazione aperto riguardo al benessere di questi bambini”. Lo ha annunciato la First Lady americana Melania Trump.

“Negli ultimi tre mesi, entrambe le parti hanno partecipato a diversi incontri e telefonate riservate, il tutto in buona fede – ha rivelato la Firs Lady – . Abbiamo concordato di collaborare reciprocamente per il bene di tutte le persone coinvolte in questa guerra. Il mio rappresentante ha lavorato direttamente con la squadra del Presidente Putin per garantire il ricongiungimento sicuro dei bambini con le loro famiglie tra Russia e Ucraina. Infatti, otto bambini sono stati ricongiunti alle loro famiglie nelle ultime 24 ore”. “Ognuno di questi otto bambini – ha spiegato Melania Trump – ha vissuto in condizioni di disagio a causa della guerra in Ucraina. Tre di loro sono stati separati dai genitori e sfollati nella Federazione Russa a causa dei combattimenti in prima linea. Gli altri cinque sono stati separati dai familiari oltre confine a causa del conflitto, tra cui una bambina che ora è stata ricongiunta dall’Ucraina alla Russia”.

“La Russia – ha continuato la First Lady – ha dimostrato la volontà di divulgare informazioni oggettive e dettagliate, che riflettono la situazione attuale. Ha fornito biografie e fotografie di ciascun bambino coinvolto nella ‘transazione’ di questa settimana, insieme a una panoramica dei servizi sociali, medici e psicologici offerti ai bambini ucraini. Inoltre, mi è stato fornito un rapporto dettagliato che ha verificato l’identità e le circostanze di questi otto individui. Il governo degli Stati Uniti ha confermato l’accuratezza dei fatti contenuti in questo documento. È importante notare che il rapporto di verifica originale è stato redatto congiuntamente dal Commissario del Parlamento ucraino per i diritti umani e dall’Ufficio del Commissario presidenziale russo per i diritti dell’infanzia”, ha sottolineato Melania Trump. “Ho espresso preoccupazione” al presidente Putin “per coloro che erano minorenni al momento dello sfollamento a causa della guerra e che nel frattempo hanno raggiunto l’età adulta e attualmente risiedono in Russia. La Russia ha accettato i ricongiungimenti a breve delle persone che hanno compiuto 18 anni” ha proseguito Melania Trump.

“Anche in questo caso”, ha annunciato la First Lady riferendosi al ritorno di bambini in Ucraina annunciato in precedenza, “si tratta di un impegno in corso. Sono già in corso piani per riunire altri bambini nell’immediato futuro. Spero che la pace arrivi presto”, ha concluso.

Trump accusa la Cina di ostilità commerciale, minaccia dazi e cancella l’incontro con Xi. I mercati vanno giù

Milano, 10 ott. (askanews) – “Avrei dovuto incontrare il presidente Xi tra due settimane, all’Apec, in Corea del Sud, ma ora sembra non esserci motivo per farlo”, così ha scritto il presidente americano Donald Trump in un lungo post su Truth Social, dove lamenta le ostilità commerciali della Cina soprattutto nel campo delle terre rare.

Giovedì, la Cina ha annunciato nuove restrizioni sui materiali a base di terre rare, specificando in particolare che le licenze relative a determinati tipi di chip saranno concesse caso per caso.”Non è possibile che alla Cina venga permesso di tenere il mondo ‘prigioniero’, ma questo sembra essere stato il loro piano per un bel po’ di tempo”, così il presidente Trump ha commentato in un lungo post su Truth social la decisione della Cina di imporre controlli sull’esportazione di prodotti che contengono terre rare. Trump ha accusato Pechino di aver “silenziosamente ammassato in una sorta di posizione di monopolio” sia i magneti, sia le terre rare, in “una mossa piuttosto sinistra e ostile”.

Il presidente Usa ha poi aggiunto che “gli Stati Uniti hanno posizioni di monopolio molto più forti e di più ampia portata di quelle della Cina”, ma che lui ha scelto di non usarle, aggiungendo un minaccioso “FINO AD ORA!”. E “una delle politiche che stiamo valutando in questo momento è un massiccio aumento dei dazi sui prodotti cinesi in arrivo negli Stati Uniti d’America”, ha scritto il presidente americano Donald Trump su Truth Social. Trump nel post ha spiegato che molti alleati Usa hanno ricevuto lettere da Pechino dove viene spiegata questa nuova politica e tutti sono “estremamente arrabbiati per questa grande ostilità commerciale, nata dal nulla”. Trump ha minacciato che “A seconda di ciò che la Cina dirà sull'”ordine” ostile che ha appena emanato, sarò costretto, come Presidente degli Stati Uniti d’America, a contrastare finanziariamente la loro mossa” e ha aggiunto: “Non avrei mai pensato che si sarebbe arrivati a questo, ma forse, come per tutte le cose, è giunto il momento”. Inoltre “le lettere cinesi erano particolarmente inappropriate in quanto questo era il Giorno in cui, dopo tremila anni di caos e combattimenti, è stata raggiunta la PACE IN MEDIO ORIENTE”, ha scritto il presidente Trump su Truth social. Il presidente Usa, particolarmente irritato per la tempistica, ha aggiunto: “Mi chiedo se questa coincidenza temporale non sia stata casuale?”.

Scintille che hanno subito affossato i mercati. Brusco calo nel finale per le Borse europee, a Piazza Affari il Ftse Mib perde l’1,7% in linea con gli altri principali listini del continente: Francoforte -1,53%, Londra -0,92%, Parigi -1,53%, Amsterdam -1,87%, Madrid -0,76%. Ad appesantire i mercati le minacce di Donald Trump contro la Cina, arrivate poco prima della chiusura dei mercati europei. I timori di una nuova ondata della guerra commerciale spaventano gli operatori anche a New York con il Dow Jones che lascia l’1% e il Nasdaq che scivola del 2,19% dopo il post del numero uno della Casa Bianca.

A Milano spiccano i titoli energetici, guidati da Italgas +1,36%. Bene anche Snam +0,86%, Enel +0,75% e Terna +0,71%. In difficoltà Stellantis che affonda -7,27%. Male anche Tenaris -5,22% e Leonardo -4,65%, seguita a ruota da Cucinelli -4,49%. Tra gli istituti di credito, Banco Bpm lascia sul parterre più del 2% dopo che si sono spenti nel corso della giornata i rumors circa un interesse di Piazza Meda su Banca d’Asti.

In Europa l’Euro Stoxx 50 risente dell’andamento generale del mercato e lascia l’1,75%. In deciso calo i chip di Asml Holding -4,22%, così come quelli di Infineon -3,32%. Male anche Prosus -4,2% e il lusso con Hermes -2,69% e Ferrari che perde il 2,77% dopo il tonfo di ieri. Avanti Ahold Delhaize +0,99% e Iberdrola +0,61%.

Club del Sole, la vacanza flessibile conquista gli italiani

Milano, 10 ott. (askanews) – Mentre il turismo fa i conti con inflazione e prudenza dei consumatori, c’ chi cresce puntando sulla libert. Club del Sole archivia il 2025 con un +12% di fatturato e 3,5 milioni di presenze, grazie a un’idea semplice e difficile allo stesso tempo: lasciare ai clienti la possibilit di scegliere, ogni giorno, la propria vacanza. Un risultato ottenuto, spiega il direttore generale Angelo E. Cartelli, grazie agli investimenti di prodotto e a una formula capace di adattarsi ai nuovi stili di vacanza. “Confermiamo che stata una stagione – spiega Cartelli – pi faticosa delle precedenti. Ci siamo riusciti grazie a tutti gli investimenti di prodotto che abbiamo fatto, che hanno portato anche a rendere i nostri prodotti specializzati per alcuni target di mercato. Ed notorio il fatto che quando un target specifico trova risposta a una domanda disposto anche a pagare un pochettino di pi o comunque a privilegiare quella struttura”. Per molti ospiti, il 2025 ha segnato la prima esperienza Open air: un segnale di ampliamento del pubblico e di crescente attrazione verso formule pi libere. “Il 40% dei clienti che sono entrati nel mondo Club del Sole -prosegue Cartelli – non aveva ancora conosciuto o fruito del mondo open air. Questo dimostra che il nostro format si sta conoscendo sempre di pi. C’ un passaparola estremamente positivo perch un cliente classico alberghiero che entra in contatto con la realt open air capisce che ci sono degli elementi di flessibilit che in altre strutture non sono possibili”.

Ora l’attenzione puntata sulla montagna e sull’appuntamento con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. “Siamo molto contenti – aggiunge Cartelli – dei due prodotti sui laghi di Levico e Caldonazzo e stiamo preparando il prodotto per le Olimpiadi in Val di Fiemme che tra l’altro ospiter numerosi eventi delle Olimpiadi. una prima esperienza per noi in montagna e pensiamo di fare molto bene”. Un modello in evoluzione continua, fondato su qualit, libert e relazione diretta con l’ambiente.

Israele ha pubblicato la lista dei 250 detenuti da rilasciare: non ci sono i nomi di Barghouti e Saadat

Roma, 10 ott. (askanews) – Le autorità israeliane hanno pubblicato la lista completa dei 250 prigionieri condannati all’ergastolo che saranno rilasciati nell’ambito dell’accodo raggiunto con Hamas per la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza. Tuttavia, l’ufficio dei prigionieri palestinesi ha smentito che sia stato ancora raggiunto un accordo sulla lista, affermando che in caso di accordo la lista sarà pubblicata sulla propria piattaforma.

I media israeliani hanno riferito di una correzione fatta all’ultimo minuto, in accordo con i mediatori, per sostituire 11 membri di Fatah con altrettanti di Hamas, precisando quindi che dei 250 prigionieri, 15 saranno liberati a Gerusalemme Est, 100 in Cisgiordania e 135 sono destinati ad essere espulsi. Nella lista non compaiono i nomi di Marwan Barghouti, leader di Fatah, di Ahmed Saadat, un leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, nè di Hassan Salama e Ibrahim Hamed, alti esponenti di Hamas.

Oltre ai 250 condannati all’ergastolo, Israele rimetterà in libertà altre 1.700 persone arrestate a Gaza nel corso del conflitto.

Libri, esce "A quattro anni su un bastimento" di Maria Paola Guarino

Roma, 10 ott. (askanews) – A tre anni dall’ultimo romanzo, l’epistolare carcerario “Il tempo è la sostanza di cui sono fatto”, l’autrice elbana Maria Paola Guarino pubblica “A quattro anni su un bastimento” e omaggia le proprie radici con una saga familiare, quella dei Palombo, famiglia di marinai, sullo sfondo di quasi un secolo di Storia italiana, dalla fine dell’800 alla fine del ‘900. Il volume è stato presentato a Portoferraio.

La scelta della località come primo approdo non è casuale, ma altamente simbolica, come spiega Guarino stessa, che all’attività di scrittrice unisce la missione educativa di insegnante delle scuole superiori: “Agli inizi del Novecento, a Portoferraio furono costruiti gli Altiforni, e questo indusse chiunque a pensare che l’isola avesse fatto un definitivo passo nel futuro, verso l’industrializzazione, dacché invece gli elbani traevano maggiore sostentamento dall’agricoltura e, soprattutto, dalla pesca. Ma la Seconda Guerra Mondiale, e in particolare il bombardamento delle alte torri in muratura per la fabbricazione della ghisa e la distruzione dell’intera flotta dell’Arcipelago, che traghettava dall’Elba a Piombino i pochi mezzi meccanici di cui si poteva disporre allora, interruppero bruscamente ogni slancio”.

I Palombo tuttavia, che pure in diversi momenti si sono visti costretti ad abbandonare l’Elba, non hanno mai reciso il loro intimo legame con la terra che li ha cullati e cresciuti, né hanno perso la benché minima speranza nel futuro. Con una prosa aggraziata, Maria Paola Guarino riporta a riva il loro messaggio di resilienza, scialuppa necessaria per i nostri tempi di burrasca.

“Quando le persone più anziane della famiglia si allontanano, sentiamo il desiderio di recuperare le loro esperienze, i loro pensieri, i loro desideri e il tipo di vita che hanno affrontato – racconta Guarino -. Pensando che mia zia, Marianna Palombo, è una splendida novantenne, con grande intelligenza e memoria. Le ho chiesto di ricordare… L’idea di scrivere il libro è nata quando ho scoperto che Rocco Palombo (mio nonno) non era solo un capofamiglia eccellente, ma anche un eroe. E’ stato un eroe della Prima Guerra Mondiale, guidando i MAS e sparando siluri sulle navi austriache, e per questo ha ricevuto la Croce di Ferro. È stato un eroe anche nella vita civile, quando ha salvato, al comando della nave Leoni, durante una violentissima tempesta — dopo aver lasciato la sua cuccetta dove curava la febbre alta — l’equipaggio di un brigantino goletta, mentre la nave stava per schiantarsi sugli scogli. Per questo motivo, la Corona Sabauda lo ha nominato cavaliere. Ho scritto il libro perché desideravo che le sue importanti azioni fossero conosciute”.

“A quattro anni su un bastimento” scritto da Maria Paola Guarino è un volume di 149 pagine, non c’è prefazione ma il libro e dedicato a Ginetta (una delle protagoniste), un’artista ad ampio raggio: poteva dipingere, disegnare, cantare (aveva voce da soprano) suonava il pianoforte senza conoscere la musica, ma il mondo era disarmonico rispetto a lei. Il mondo non la capiva e lei non riusciva ad adattarsi al mondo.

Rai1, torna "Màkari": la quarta stagione con Gioè dal 19 ottobre

Roma, 10 ott. (askanews) – La cornice è sempre quella: mare di cristallo e colori accesi, almeno quanto le avventure, in bilico tra commedia e crime, dello scrittore di gialli Saverio Lamanna, il personaggio nato dalla penna di Gaetano Savatteri. La quarta stagione di “Màkari” – una produzione Palomar in collaborazione con Rai Fiction per la regia di Monica Vullo e Riccardo Mosca – torna sul piccolo schermo, in quattro prime serate in onda su Rai 1 da domenica 19 ottobre. E riporta sul piccolo schermo i personaggi più amati, aggiungendone di nuovi.

Saverio, spalleggiato dall’immancabile Piccionello, continua a ficcare il naso nelle indagini della polizia. Ma, a metterlo alla prova, non sono solo i casi da risolvere: non appena Suleima si allontana da Màkari per dare una svolta alla carriera, Michela ricompare all’orizzonte, portando con sé le vibrazioni amorose della precedente stagione. E se i dubbi del cuore non fossero abbastanza, nella vita di Saverio piomba una sorpresa ancor più inaspettata: un’adolescente complicata di nome Arianna. A fare da contorno, il vicequestore Randone e gli amici di sempre come Marilù, Azrah, Giulio e il padre di Saverio. Una quarta stagione che promette di rimescolare le carte.

“Gli sceneggiatori si sono divertiti a mettere un po’ di pepe nella nostra vita – racconta in conferenza stampa Claudio Gioè – tanto che dovrò fare i conti non solo con una paternità inaspettata, ma anche con una adolescente”. “La nuova stagione punta molto di più sul piano relazionale – sottolinea la regista Monica Vullo -. Amo Makari, ma per me è stato un percorso di avvicinamento. Spero di poter fare ancora tante serie…”.

Paolini show al Wta 1000 di Wuhan:, batte Swiatek e va in semifinale

Roma, 10 ott. (askanews) – Jasmine Paolini è in semifinale al Wta 1000 di Wuhan. Per la prima volta in carriera la toscana batte la n. 2 al mondo Iga Swiatek, al termine di una partita dominata dall’inizio alla fine. Finisce 6-1, 6-2 dopo appena un’ora di gioco, con una delle migliori prestazioni in carriera di Paolini. Jasmine è stata straordinaria, ha imposto sin dal primo quindici il proprio ritmo e non ha mai consentito a Swiatek di proporre il suo gioco. Qualità altissima di Paolini che sabato in semifinale affronterà Coco Gauff.

“Ho giocato ad alto livello, finalmente ho vinto un match contro di lei – le parole di Jasmine Paolini – Iga è straordinaria, vincere un match con una giocatrice come lei è una soddisfazione fantastica. Gauff è tosta da affrontare, sarà un match duro. Adesso però sono super felice di essere in semifinale”

Mattarella: il piano per Gaza è importante. L’Ue non riesce ad essere incisiva, troppedivisioni e lentezze

Tallinn, 10 ott. (askanews) – “Gli aiuti a Gaza devono potere arrivare in maniera immediata e massiccia. Che il Piano preveda – espressamente – il pieno accesso umanitario – e il coinvolgimento delle Nazioni Unite – è di estrema importanza”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante i lavori della XX riunione del Gruppo Arraiolos a Tallinn dedicata alla situazione a Gaza.

“E’ indispensabile sostenere gli sforzi ulteriori dei Paesi mediatori, perché si raggiungano sollecitamente le tappe successive, verso una vera pace. L’alternativa sarebbe devastante” ha sottolineato Mattarella “Temo che dobbiamo ammettere che le nostre divisioni interne, unite alla lentezza dei processi decisionali, ci hanno impedito finora di svolgere un ruolo visibile e incisivo”. E’ la constatazione fatta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti agli omologhi europei del Gruppo Arraiolos riuniti a Tallinn per discutere anche della situazione a Gaza.

“Eppure, il nostro continente, avrebbe molto da offrire: Paesi che si sono inflitti reciproche e terribili sofferenze, durante i due conflitti mondiali, hanno trovato la strada per vivere e prosperare, pacificamente, insieme”, ha aggiunto.

“L’Europa, può essere d’aiuto in questa dimensione; ma a condizione che a nostra volta troviamo la capacità di superare le nostre divisioni e iniziamo a operare con tempestività e con una voce sola”.

“La pace va acquisita nell’animo dei popoli, altrimenti non è pace. Da qui l’insistenza – frutto non di cieca ostinazione ma di lucida visione storica – per l’obiettivo dei due stati per due popoli. E ne deriva la assoluta necessità che venga pienamente annullata la spoliazione di territori assegnati alla Autorità Palestinese in Cisgiordania”. ha sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento. “Le sofferenze resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni. Minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi”. Serve “una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo”, ha detto Mattarella, concludendo: “La pace va acquisita nell’animo dei popoli, altrimenti non è pace”.

Ford lancia SupportBelt e sostiene Fondazione ANT

Bologna, 9 ott. (askanews) – Ford guarda all’innovazione e alla sicurezza lanciando SupportBelt, un dispositivo per la cintura di sicurezza progettato per offrire sollievo e protezione, in particolare a chi ha subito interventi di mastectomia. Il lancio in Italia avvenuto a Bologna in collaborazione con Fondazione ANT, l’ente del terzo settore fondato nel 1978 da Franco Pannuti, che fornisce assistenza medica gratuita presso le abitazioni dei pazienti oncologici e che dal 2004 ha visitato quasi 300.000 persone. Come spiegato dall’Amministratore Delegato di Ford Italia, Fabrizio Faltoni, SupporBelt l’unica soluzione nel suo genere validata da una casa automobilistica e disponibile per un pubblico ampio e diversificato.

Dalla produzione negli Stati Uniti dall’idea di una collaboratrice di Ford che ha affrontato un intervento di mastectomia, agli usi effettivi, da oggi, anche in Italia: “Con questo prodotto vogliamo stare vicini a persone che vivono momenti di sofferenza, ma non lasciano mai la speranza della guarigione. Anche chi ha avuto un intervento invasivo pu guidare l’automobile o esserne passeggero in totale confort, libert e sicurezza”.

Ford ha donato a Fondazione ANT le prime unit di SupportBelt, oltre ad aver messo a disposizione due veicoli elettrificati per le attivit dell’associazione bolognese. Un segnale ulteriore di un legame forte fra le parti, come spiega la Dottoressa Raffaella Pannuti, Presidente della Fondazione ANT: “Oggi parliamo di eubiosia, ovvero di dignit della vita. A partire da queste cinture, che le donne operate al seno potranno utilizzare per viaggiare in sicurezza. Ma non solo, anche i veicoli elettrici donati da Ford che utilizzeremo per l’assistenza domiciliare e per occuparci di prevenzione”.

La collaborazione tra Fondazione ANT e Ford coinvolger anche la comunit con una speciale giornata di test drive. Il 15 novembre, in Piazza Calderini a Bologna, con “Drive 4 Ur Community” Ford si impegna a donare 30 euro a Fondazione ANT per ogni test drive effettuato con i veicoli della gamma elettrica Ford.

Innovazione e benessere: Gruppo Eurovo guarda “Oltre il Guscio”

Milano, 10 ott. – In occasione della Giornata Mondiale dell’Uovo, Milano ha ospitato “Oltre il Guscio”, l’evento promosso dal Gruppo Eurovo, conosciuto dal grande pubblico per il brand Le Naturelle. Un appuntamento che ha unito divulgazione, innovazione e benessere per celebrare uno degli alimenti pi completi e sostenibili della nostra tavola.

Abbiamo parlato con Federico Lionello, Direzione Commerciale e Marketing di Gruppo Eurovo:

“Oggi un grande giorno per noi perch la Giornata Mondiale dell’Uovo, il giorno pi importante dell’anno per il nostro prodotto. L’uovo sta vivendo una seconda giovinezza in questo periodo, negli ultimi anni il mercato sempre stato molto florido, sempre stato in aumento il consumo delle uova, soprattutto quest’anno il mercato sta crescendo del 9% da inizio anno, quindi il consumatore, le persone stanno riscoprendo l’uovo in un consumo pi che quotidiano perch lo riscoprono dalla colazione fino alla cena”.

Protagonisti della giornata Federico e Silvia Lionello, che hanno raccontato la storia di un’azienda italiana capace di trasformare un prodotto semplice in un simbolo di qualit e ricerca continua. Innovazione che oggi si traduce in una novit assoluta: un dessert a base di albume d’uovo, ad alto contenuto proteico e povero di grassi, presto disponibile nei supermercati. Un prodotto che arricchisce la linea rosa Le Naturelle, dedicata al benessere e all’inclusione alimentare, insieme alla bevanda Bongiorno e ai pancake proteici. Tutti prodotti senza grassi e senza lattosio, pensati per chi cerca uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile.

“Oggi la tecnologia alimentare devo dire che ci corre in aiuto, soprattutto cerca di seguire l’esigenza del consumatore, quindi il cremoso ad esempio pu essere un alimento molto utile per ritrovare una fonte proteica con assolutamente zero zuccheri ma anche cercare di assecondare le esigenze del consumatore. Al supermercato per molti anni e anche decenni abbiamo trovato alimenti addizionati di zucchero, la vera difficolt era cercare di ritrovare qualcosa di proteico, questo tipo di prodotto cerca di seguire quello che pu essere la richiesta del consumatore agevolandolo in un utilizzo di proteine che oggi si fa sempre pi faticato di utilizzare in vari momenti della giornata”.

A dare maggiore profondit scientifica all’incontro stato Iader Fabbri, biologo nutrizionista e divulgatore, che ha spiegato perch l’uovo resta uno degli alimenti pi completi e versatili, ricco di proteine di alta qualit e nutrienti essenziali. Un alimento che si conferma alleato del benessere quotidiano e protagonista di un nuovo modo di intendere la nutrizione moderna. “Oltre il Guscio” non stato solo un evento celebrativo, ma anche un momento di riflessione sull’innovazione come motore del cambiamento. Il Gruppo Eurovo ribadisce cos la sua visione: portare sulle tavole italiane prodotti buoni, sani e sostenibili, capaci di coniugare tradizione, ricerca e attenzione alle nuove esigenze dei consumatori.

(servizio pubbliredazionale)

M.O., Mattarella: per evitare nuove violenze coinvolgere palestinesi

Tallinn, 10 ott. (askanews) – “Le sofferenze resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni. Minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi”. Serve “una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo al vertice Arraiolos a Tallinn.

“La pace va acquisita nell’animo dei popoli, altrimenti non è pace”, ha ribadito.

A Roma il primo meeting nazionale di APMO

Roma, 10 ott. (askanews) – Oltre 6 milioni di italiani sono affetti da patologie oculari, un terzo dei quali presenta una riduzione della vista invalidante; ma oggi, nonostante l’esistenza di tecnologie avanzate, trattamenti innovativi e strumenti diagnostici precoci, all’Oftalmologia dedicato solo l’1% della spesa sanitaria pubblica, risultando marginalizzata nelle priorit del SSN. In occasione di un momento chiave come la Giornata Mondiale della Vista, che si celebra in tutto il mondo, l’Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO) riunisce Istituzioni, Societ scientifiche, Associazioni pazienti e Aziende nel primo meeting nazionale APMO, che si svolto a Roma, invitando tutti i portatori di interesse a dialogare sulle strategie da mettere in atto per garantire accesso ai percorsi di cura, innovare in maniera sostenibile la salute visiva, sostenere la qualit della vita dei pazienti affetti dalle pi comuni patologie oculari, con un’attenzione particolare al territorio. Abbiamo parlato con Francesco Bandello, Presidente APMO e Direttore Unit Oculistica IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano:

“Siamo tutti riuniti e tutti con gli stessi obiettivi per cercare di sensibilizzare il mondo dei decisori sulle esigenze dell’oculistica. Oculistica che purtroppo sovente va a piedi lista perch non una specialit che porta a morto i pazienti, per una specialit importante perch la qualit di visione fondamentale per avere una buona qualit di vita. Avere un paziente che vede poco significa purtroppo avere una pessima qualit di vita e poi anche costi che aumentano enormemente. Quindi bisogna avere uno sguardo un po’ rivolto in avanti, non fermarsi alle considerazioni pi immediate per capire che l’oculistica deve essere finanziata adeguatamente”.

Accessibilit alla diagnosi precoce, alle terapie pi innovative ed efficaci, avere le risorse per la migliore appropriatezza terapeutica: sono questi gli obiettivi che si propone APMO e che muovono l’impegno dell’Associazione verso il ruolo di punto di riferimento nazionale per i pazienti con malattie oculari. poi intervenuta Vincenza Maria Elena Bonfiglio, Membro del Consiglio Superiore di Sanit, Prof. Ordinario di Oftalmologia:

“Oggi siamo qua a mettere i riflettori sulla necessit di portare avanti una campagna che promuove e tutele il benessere visivo. Questa societ oggi nasce dal desiderio di noi oftalmologi di dare al paziente la possibilit di sentirsi accompagnato nella sua malattia oculare, di dare al paziente delle informazioni corrette e di tutelare il diritto alla vista. Ho detto e ribadisco, mi preme dire che il diritto alla vista significa vedere, significa libert, vedere significa dignit della persona, vedere significa lavorare, ecco perch impatto sociale”.

Infine intervenuto il Prof. Teresio Avitabile, Ordinario di Malattie dell’Apparato Visivo:

“Qui siamo oggi per incontrare proprio la politica ai massimi livelli, perch avremo la presenza del Ministro per discutere proprio di questo problema. Una istanza che io vorr portare semplificare. Noi dobbiamo semplificare. Come dice il Ministro, non spendere di pi, spendere meglio. Dobbiamo cercare di spendere meglio per evitare percorsi tortuosi, faragginosi che ci portano a perdere tempo e a spendere soldi inutili”.

Al Congresso numerose le autorit presenti, primo tra tutti il Ministro della Salute, Orazio Schillaci. La giornata stata organizzata con quattro tavole rotonde in cui si sono alternati i rappresentanti di Istituzioni, Societ scientifiche, Associazioni e Aziende, oltre ai pazienti e agli specialisti. Temi centrali: l’accesso ai percorsi di cura e l’innovazione sostenibile.

M.O. Mattarella: Ue non incisiva per divisioni e lentezze

Tallinn, 10 ott. (askanews) – “Temo che dobbiamo ammettere che le nostre divisioni interne, unite alla lentezza dei processi decisionali, ci hanno impedito finora di svolgere un ruolo visibile e incisivo”. E’ la constatazione fatta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti agli omologhi europei del Gruppo Arraiolos riuniti a Tallinn per discutere anche della situazione a Gaza.

“Eppure, il nostro continente, avrebbe molto da offrire: Paesi che si sono inflitti reciproche e terribili sofferenze, durante i due conflitti mondiali, hanno trovato la strada per vivere e prosperare, pacificamente, insieme”, ha aggiunto.

“L’Europa, può essere d’aiuto in questa dimensione; ma a condizione che a nostra volta troviamo la capacità di superare le nostre divisioni e iniziamo a operare con tempestività e con una voce sola” , ha concluso

Toscana, tutto centrodestra oggi in piazza con Tomasi. Per centrosinistra più eventi per Giani

Firenze, 10 ott. (askanews) – “Rossa” o “non rossa” la Toscana va al voto domenica e lunedì ed è la terza regione a recarsi alle urne nella partita autunnale, che segna, al momento, un due a zero per il centrodestra uscito vincitore sia nelle Marche che in Calabria, dove sono stati riconfermati i governatori Francesco Acquaroli e Roberto Occhiuto.

La sfida in Toscana è a tre: i candidati presidente sono Antonella Bundu, già consigliera comunale, per la lista di sinistra Toscana Rossa (che mette insieme Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Possibile), Eugenio Giani per il centrosinistra e Alessandro Tomasi per il centrodestra. Ma è tra il governatore uscente Giani, appoggiato da tutto il campo progressista, M5s compreso, e l’outsider di Fratelli d’Italia Tomasi, cresciuto alle case popolari, padre socialista, e attuale sindaco di Pistoia, che il confronto si è fatto, anche attraverso sfide tv, serrato.

Del resto la proiezione di questa disputa elettorale sullo scacchiere nazionale è inevitabile: la Toscana è l’ennesima regione in cui il campo progressista si presenta unito – e in generale non è andata benissimo, al momento dieci a tre per il centrodestra che potrebbe diventare undici a sei a fine novembre – ma con un rapporto complesso con i Cinquestelle che hanno deciso di appoggiare Giani dopo una votazione della base degli iscritti, che, tuttavia, non ha sedato alcuni malumori e distinguo.

Tanto per dirne una, solo pochi giorni fa Irene Galletti, coordinatrice regionale 5stelle, ha ribadito che il Movimento sarà sempre “un ostacolo all’espansione dell’aeroporto di Peretola”. Posizione non in linea con l’altro pezzo del centrosinistra e, certo, non con i centristi di Renzi che ha convocato una manifestazione a sostegno di Giani per oggi in piazza Strozzi, vicinissimo alla piazza del centrodestra, con lo scopo di “prendere tanti voti” che aiutino Giani a vincere ma anche a “tenere dritta la barra riformista” di una coalizione variegata.

A piazza San Lorenzo, invece, Alessandro Tomasi chiuderà nel pomeriggio la sua campagna elettorale, fatta quasi porta a porta, “libero” si è autodefinito, con il claim “La Toscana non è rossa, la gente vuole concretezza”, con tutti i leader del centrodestra: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, tutti insieme. Cosa che non avrà Giani, che ieri ha avuto con sè la segretaria del Pd Elly Schlein a tirargli la volata verso il secondo mandato, insieme al presidente del partito Stefano Bonaccini (“vincere non basta – ha detto – bisogna vincere bene”), ma oggi gli appuntamenti del centrosinistra si presentano un po’ sparpagliati. In particolare, nonostante la presenza in Toscana del leader M5s Giuseppe Conte non ci sarà una manifestazione comune, pubblica insieme a Giani. Problemi di agende, si fa sapere, ma i due avranno comunque modo di vedersi, a Scandicci, dove è fissato il primo appuntamento della giornata toscana del leader cinquestelle, che poi si sposterà alle Murate. Incontro confermato dallo stesso Giani che ha detto di essere stato “invitato da Conte a Scandicci alla fiera” dove è previsto un punto stampa.

Il centrodestra mostra di crederci e il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, anch’egli toscano, ricorda un po’ di numeri: “Governiamo ovunque tranne che a Firenze e a Livorno, Prato è commissariata. Siamo alla guida in sette capoluoghi su dieci e abbiamo dimostrato che non sono incidenti di percorso perché siamo stati confermati. La Toscana può non essere più una roccaforte”.

Da parte sua Giani è consapevole di partire avvantaggiato, in una terra che dal 1970 ha avuto solo governi regionali di centrosinistra, e guarda oltre. Con una premessa, detta anche al comizio di chiusura: “La Toscana è rossa”. “Credo che un successo in Toscana aiuterà a lanciare un messaggio chiaro pure a livello nazionale – osserva il governatore -. Ossia che il centrosinistra non è bravo soltanto a fare opposizione, ma può essere una forza di governo molto migliore del centrodestra”. Una “responsabilità” di non poco peso vincere – e vincere bene, questo si attendono al Nazareno – per ribadire che, dopo Marche e Calabria, “la visione progressista della società” è competitiva. Schlein, presente nelle ultime settimane in varie città della regione, ha ribadito più volte che con Giani ci sarà “un futuro più giusto e sostenibile”, aperto all’introduzione del salario minimo e alla difesa della scuola e della sanità pubblica.

Un fattore che, all’ultimo, potrebbe pesare sul voto, in un senso o nell’altro, è quello che accadrà oggi pomeriggio in città – qualora dovessero esserci scontri – alla manifestazione convocata per le 18,30 in piazza Indipendenza, vicinissimo alla piazza del centrodestra, da Assemblea per lo sciopero che riunisce varie realtà, da Usb ai centri sociali, Cpa Firenze Sud in testa, fino ai Giovani Palestinesi e a Firenze antifascista. “La Firenze che sa da quale parte stare, la Firenze partigiana – annuncia un documento – scenderà ancora in piazza per contestare la presenza di Meloni, Tajani e Salvini in San Loren

Le forze israeliane: in vigore il cessate il fuoco, completato il ritiro previsto dall’accordo

Roma, 10 ott. (askanews) – Secondo le Forze di difesa israeliane (Idf), il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è iniziato alle 12 locali (11 italiane) dopo che le truppe si sono ritirate lungo le linee concordate nell’ambito dell’intesa con Hamas per il rilascio degli ostaggi israeliani. “Alle ore 12 le truppe israeliane si sono posizionate sulle linee di schieramento aggiornate, nel rispetto dell’accordo di cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi”, recita la nota delle Idf. Il governo israeliano ha approvato ufficialmente dopo la mezzanotte di venerdì l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha confermato che l’esecutivo ha ratificato la proposta presentata dal presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra durata due anni.

Migliaia di palestinesi si sono rimessi in marcia verso il nord della Striscia di Gaza dopo che
l’esercito israeliano ha annunciato l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo riportano i giornalisti della France presse che sono presenti a Nusseirat, nel centro della Striscia. Anche i giornalisti dell’agenzia di stampa turca Anadolu hanno riferito di migliaia di palestinesi in marcia lungo Al-Rashid Street, la strada costiera dell’enclave.

Chi è Maria Corina Machado, premio Nobel per la Pace 2025

Roma, 10 ott. (askanews) – Maria Corina Machado, ingegnera industriale e figura simbolo dell’opposizione democratica venezuelana, è stata insignita oggi del Premio Nobel per la Pace 2025 per la sua lotta contro il potere chavista e per la promozione dei diritti civili e politici in Venezuela. Da oltre vent’anni, Machado rappresenta una delle voci più ferme e determinate nella resistenza al potere oggi rappresentato dal presidente Nicolas Maduro.

Nata a Caracas il 7 ottobre 1967 in una famiglia dell’élite intellettuale e imprenditoriale venezuelana, Machado è discendente di figure storiche come il marchese di Toro e l’intellettuale Eduardo Blanco. E’ la maggiore di quattro figlie del noto imprenditore siderurgico Henrique Machado Zuloaga e della psicologa Corina Parisca. Dopo la laurea in ingegneria industriale all’Università cattolica Andrés Bello, ha conseguito un master in finanza all’Istituto di Studi Superiori di Amministrazione (IESA) e nel 2009 ha preso parte al programma World Fellows dell’Università di Yale.

Prima di entrare in politica, Machado si era dedicata al volontariato sociale: nel 1992 fondò la Fundacion Atenea, per l’assistenza ai bambini di strada di Caracas, e in seguito la Fundación Opportunitas, attiva nel sostegno educativo. La svolta politica arrivò nel 2002, quando fondò insieme ad Alejandro Plaz l’organizzazione civica Súmate, nata per promuovere la trasparenza elettorale e la partecipazione popolare. L’associazione fu protagonista nella raccolta firme per il referendum revocatorio del presidente Hugo Chavez del 2004, evento che la rese nota in tutto il Paese ma anche bersaglio di accuse di tradimento e cospirazione da parte del governo.

Nel 2005 fu ricevuta alla Casa bianca dal presidente statunitense George W. Bush, gesto che i sostenitori del chavismo usarono per accusarla di collusione con potenze straniere. L’anno seguente Amnesty International e Human Rights Watch denunciarono la persecuzione giudiziaria subita da Súmate come un tentativo del governo di intimidire la società civile.

Eletta deputata nel 2010 con la coalizione dell’opposizione Mesa de la Unidad Democratica, Machado ottenne il più alto numero di voti del Paese. In parlamento si distinse per i suoi interventi diretti contro Chavez: celebre la sua frase durante il discorso sullo stato della nazione del 2012, quando accusò il presidente di “espropriare e non pagare, cioè rubare”. Candidatasi alle primarie dell’opposizione nello stesso anno, fu sconfitta da Henrique Capriles, ma continuò a svolgere un ruolo di primo piano nella vita politica. Nel 2014, durante le proteste contro Nicolas Maduro, fu tra i principali volti del movimento “La Salida”, insieme a Leopoldo Lopez. Nello stesso anno fu rimossa arbitrariamente dal suo seggio parlamentare dopo aver denunciato la repressione davanti all’Organizzazione degli Stati Americani come rappresentante supplente di Panama. Da allora subì processi e accuse di complotti, oltre a numerose aggressioni fisiche e minacce di morte.

Negli anni successivi, Machado ha continuato la sua attività politica come leader del partito liberale Vente Venezuela, fondato nel 2012. Nel 2018 la BBC l’ha inserita tra le 100 donne più influenti del mondo, mentre nel 2025 la rivista Time l’ha inclusa tra le 100 personalità globali dell’anno.

Nel 2023 ha partecipato alle primarie della Piattaforma Unitaria come candidata alla presidenza, risultando la vincitrice. Tuttavia, il regime l’ha squalificata per quindici anni da qualsiasi incarico pubblico, con un provvedimento giudicato “arbitrario e politicamente fabbricato” da Unione europea, Nazioni unite e numerosi governi occidentali e latinoamericani. Dopo la sua esclusione, Machado ha sostenuto la candidatura dell’ex diplomatico Edmundo Gonzaez Urrutia, che ha raccolto l’eredità politica del suo movimento.

Dopo le elezioni del 2024, che l’opposizione sostiene di aver vinto nonostante i risultati ufficiali, Machado è stata costretta a nascondersi per sfuggire alla repressione.

Nonostante le minacce e gli attentati, Machado ha continuato a ispirare milioni di venezuelani dentro e fuori dal Paese. Il suo impegno per la libertà e la democrazia le è valso riconoscimenti internazionali come il Premio Vaclav Havel per i diritti umani del Consiglio d’Europa e il Premio Sakharov del Parlamento europeo nel 2024.

Intelligenza artificiale, Mattarella: senza governance globale a rischio sicurezza e diritti

Tallin, 10 ott. (askanews) – “Le regole da sole non bastano e l’azione della sola Unione Europea non è sufficiente perché l’Intelligenza Artificiale si mantenga nei confini del rispetto delle persone e della società. Senza una governance – internazionale – condivisa, rischiamo una corsa al ribasso su sicurezza e diritti”. È l’allarme lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla ventesima riunione del Gruppo Arraiolos a Tallin dedicato al tema della intelligenza artificiale.

“L’Unione Europea, deve guidare la creazione di standard globali vincolanti per tutti – incalza il capo dello Stato -. Pur consapevoli delle difficoltà insite nel processo di definizione di regole globali, indispensabili, da parte delle Nazioni Unite, dobbiamo lavorare affinché l’ONU resti foro di dialogo primario in questo campo”.

“Le sfide poste dalla Intelligenza Artificiale, sono complesse, ma le democrazie – conclude – non possono permettersi di rimanere indietro. Il futuro della sicurezza globale e della tenuta democratica, passa da questo ambito. Sta a noi, realizzare una Intelligenza Artificiale che protegga i nostri cittadini e i nostri valori; senza insidiarli”.

Israele approva l’accordo per gli ostaggi ma cancella Barghouti dalla lista dei palestinesi da liberare

Roma, 10 ott. (askanews) – Il governo di Israele ha approvato l’accordo con Hamas “per liberare tutti gli ostaggi dalla prigionia a Gaza”. Lo ha affermato l’Ufficio del Primo ministro, secondo quando riportato dal Times of Israel. Le Idf ora si ritireranno su nuove linee all’interno della Striscia di Gaza, dopodichè avrà inizio la finestra temporale di 72 ore che permetterà ad Hamas di rilasciare tutti gli ostaggi.

La maggior parte dei ministri, riporta il Times of Israel, ha votato a favore dell’accordo, incluso il ministro Ofir Sofer del partito di estrema destra Sionismo Religioso del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, i cui altri ministri si sono opposti all’accordo, così come tutti i membri del partito ultranazionalista Otzma Yehudit. Con l’approvazione dell’accordo da parte del governo israeliano è entrato in vigore il cessate il fuoco. L’accordo prevede la liberazione da parte di Hamas di tutti i 48 ostaggi israeliani rimasti a Gaza.

L’ufficio del premier israeliano ha però cancellato all’ultimo minuto, in modo unilaterale, il nome di Marwan Barghouti dalla lista dei prigionieri palestinesi da scambiare con gli ostaggi israeliani. Lo ha detto a Middle East Eye una fonte vicina al leader di Fatah che dal 2002 sta scontando l’ergastolo nelle carceri israeliane, sostenendo che il nome di Barghouti era presente nella lista dei prigionieri palestinesi firmata dai mediatori, tra cui l’inviato Usa Steve Witkoff, nei colloqui tenuti in Egitto che hanno portato all’intesa tra Hamas e Israele sulla prima fase del piano di pace per la Striscia di Gaza. Ieri un portavoce del governo israeliano ha fatto sapere che Barghouti “non farà parte di questo rilascio”.

Secondo quanto appreso dal Middle East Eye, anche i nomi di Ahmed Saadat, un leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, di Hassan Salama, alto funzionario di Hamas, e di Abdullah Barghouti, leader di Hamas non imparentato con Marwan, sono stati rimossi dalla lista.

Secondo il quotidiano, la moglie di Barghouti, Fadwa, è rimasta al Cairo dove sta continuando a premere sui negoziatori perchè il marito venga incluso nello scambio di prigionieri.

Mattarella: ruolo Ue cruciale su pace e diritti, no a spinte disgregative



Roma, 10 ott. (askanews) – Roma, 10 ott. (askanews) – “Il ruolo dell’Unione Europea è più che mai cruciale perché abbiano più forza a livello internazionale la promozione della pace, il rispetto dei diritti umani, la garanzia delle libertà fondamentali, la vigenza dello Stato di diritto, elementi fondamentali di un ordine che possa garantire il futuro della dignità dell’umanità”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 40esimo convegno annuale dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione, Renato Balduzzi.

“Il 40esimo Convegno annuale dell’Associazione Italiana dei Costituzionalisti, dedicato all’Unione Europea a confronto con la Costituzione della Repubblica italiana, sollecita temi di grande rilievo, a partire da quelli del rafforzamento della democrazia europea, dell’integrazione e della dimensione sociale del continente, aspetti che concorrono ad accrescere la legittimazione dell’Unione e a rinsaldare il senso di appartenenza e l’identità dei cittadini europei, contrastando istanze di disaffezione e spinte disgregative”, ha affermato Mattarella.

“La riflessione condotta in questa autorevole sede sarà occasione importante nel processo di sviluppo della dimensione istituzionale del processo democratico europeo che va necessariamente alimentato anche sotto il profilo culturale e scientifico. A tutti i partecipanti al Convegno mi è grato rivolgere il mio saluto e i più cordiali auguri di buon lavoro”, ha concluso il Capo della Stato.

Massiccio attacco russo contro l’Ucraina, colpite le infrastrutture energetiche: black out a Kiev

Roma, 10 ott. (askanews) – La Russia ha lanciato nella notte tra un massiccio attacco con droni e missili contro l’Ucraina, uccidendo un bambino e ferendo almeno 15 persone, mentre gran parte della capitale è rimasta senza elettricità. Lo afferma Kyiv Independent.

Secondo le autorità ucraine, dodici persone sono rimaste ferite a Kiev, mentre un bambino di 7 anni è morto e altre tre persone sono state ferite nella città meridionale di Zaporizhzhia. Gli attacchi arrivano nel quadro dell’intensificarsi della campagna aerea russa contro le infrastrutture energetiche ucraine in vista dell’inverno.

A Kiev, esplosioni e lanci di missili balistici sono stati segnalati intorno alle 2:30 del mattino locali, seguiti da nuove deflagrazioni un’ora dopo. Il sindaco Vitali Klitschko ha riferito che otto persone sono state ricoverate in ospedale e che i bombardamenti hanno provocato blackout diffusi. “A causa dei colpi sulle infrastrutture critiche, ci sono interruzioni di corrente a Kiev”, ha scritto su Telegram, aggiungendo che alcune aree della città sono rimaste senza acqua.

Klitschko ha avvertito che a causa dell’attacco massiccio potrebbero verificarsi ulteriori interruzioni di corrente e problemi nella fornitura idrica. Misure di emergenza sono state adottate anche nelle regioni di Poltava e Kharkiv. La società energetica DTEK ha reso noto che i suoi tecnici stanno lavorando per ripristinare l’elettricità, dando priorità alle strutture essenziali.

A Zaporizhzhia, bombardata nelle prime ore del mattino da droni Shahed e poi da missili balistici, un bambino è rimasto ucciso e tre persone sono rimaste ferite. “I medici hanno lottato fino all’ultimo, ma le ferite erano troppo gravi”, ha dichiarato il governatore Ivan Fedorov, aggiungendo che un drone ha colpito un edificio residenziale provocando un vasto incendio. Le successive esplosioni hanno distrutto tetti e finestre in varie abitazioni, lasciando alcune case inagibili. Fedorov ha riferito che anche la rete del gas è stata danneggiata, ma la pressione è stata stabilizzata nelle ore successive. Il ministero dell’Energia di Kiev ha confermato che l’attacco russo ha colpito infrastrutture critiche, avvertendo che “non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno, gli operatori energetici inizieranno le valutazioni e i lavori di ripristino”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha riferito di “oltre 450 droni e trenta missili” lanciati dalla Russia contro “siti infrastrutturali” del settore energetico, che hanno causato la morte di un bambino a Zaporizhzhia e più di 20 feriti in tutto il Paese.

“In molti siti infrastrutturali essenziali, proseguono gli sforzi di recupero dopo l’attacco russo al settore energetico. È stato un attacco cinico e calcolato, con oltre 450 droni e più di 30 missili che hanno preso di mira tutto ciò che sostiene la vita normale, tutto ciò di cui i russi vogliono privarci – ha scritto su X – al momento ci sono notizie di più di 20 persone ferite in tutto il Paese, che stanno ricevendo l’assistenza necessaria. Purtroppo, un bambino è rimasto ucciso a Zaporizhzhia”.

Zelensky ha sottolineato che le infrastrutture civili ed energetiche sono “il principale obiettivo degli attacchi russi in vista della stagione del riscaldamento”, sollecitando “azioni decisive da parte di Stati Uniti, Europa e G7, nella fornitura di sistemi di difesa aerea e nell’applicazione di sanzioni”.

Il premio Nobel per la pace alla venezuelana Maria Corina Machado

Roma, 10 ott. (askanews) – Il premio Nobel per la Pace è stato assegnato oggi all’oppositrice venezuelana Maria Corina Machado. La comunicazione è stata data oggi dal comitato a Oslo.

Il presidente del Comitato norvegese per il Nobel, Jorgen Watne Frydnes, ha annunciato la decisione definendo Machado “una donna coraggiosa e determinata, che mantiene viva la fiamma della democrazia in mezzo a un’oscurità crescente”. “Mara Corina Machado è una delle figure civili più straordinarie del coraggio latinoamericano dei nostri tempi”, ha dichiarato Frydnes, sottolineando come, sotto la sua guida, “l’opposizione venezuelana, a lungo divisa, sia riuscita a trovare un terreno comune nella richiesta di elezioni libere e di un governo rappresentativo”.

“In un momento in cui la democrazia è sotto minaccia, è più importante che mai difendere questo terreno condiviso”, ha aggiunto Frydnes. Il presidente del Comitato ha inoltre ricordato che il Venezuela “è passato da un Paese relativamente democratico e prospero a uno Stato brutale e autoritario, oggi afflitto da una grave crisi economica e umanitaria”. “La macchina della violenza statale è rivolta contro la sua stessa popolazione, e quasi otto milioni di persone hanno lasciato il Paese”, ha concluso Frydnes.

Euro digitale, Bce: per banche costo netto introduzione 4-5,77 mld

Roma, 10 ott. (askanews) – La Banca centrale europea ha pubblicato uno studio che quantifica tra 4 e 5,77 miliardi di euro, su un periodo complessivo di quattro anni, i costi per il passaggio all’euro digitale che dovrebbero essere sobbarcati dalle banche commerciali dell’area euro. Annualmente si tratterebbe di un costo tra 1 e 1,44 miliardi.

La stima è contenuta in una analisi (A view on recent assessments of digital euro investment costs for the euro area banking sector) che secondo la Bce “conferma la plausibilità” dei costi che, precedentemente, erano stati stimati dalla Commissione europea tra 2,8 e 5,4 miliardi per le banche.

La previsione Bce, invece, di fatto si discosta da una stima che era stata pubblicata dal gruppo di consulenze PwC su mandato di una associazione privata (Ecas) lo scorso giugno, che quantificava i costi di introduzione dell’euro digitale per le banche a 18 miliardi di euro.

Parallelamente la Bce ha effettuato una simulazione secondo cui l’introduzione dell’euro digitale, considerando un limite individuale alla detenzione ipotetico di 3.000 euro, non avrebbe impatti rilevanti per la stabilità del sistema bancario e finanziario. (fonte immagine: ECB).

Manovra, Schlein: senz’anima, coalizione c’ anche in Parlamento

Firenze, 10 ott. (askanews) – “L’alleanza non solo nelle regioni, a sostegno in questo caso del nostro Eugenio Giani, ricordo che qui in Toscana il lavoro della coalizione stato anche di allargarsi a chi non era prima in maggioranza, hanno fatto un lavoro prezioso con Eugenio sul programma, ma l’alleanza esiste anche su una visione condivisa del futuro del nostro Paese.

Abbiamo presentato oggi insieme una risoluzione sul documento di finanza pubblica pubblicato dal Governo e l’abbiamo fatto con tutte le forze che sostengono le nostre coalizioni progressiste in tutte le regioni”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein parlando con i giornalisti a Firenze a margine del comizio di chiusura della campagna elettorale di Eugenio Giani.

” una risoluzione in cui denunciamo una manovra, di nuovo, per la terza volta, senza anima, senza prospettive di rilancio per il Paese, in cui l’unica cosa che aumenta la spesa militare, mentre non si vedono ancora le misure di sostegno alle imprese rispetto ai dazi di Trump, le misure di sostegno alle famiglie sul potere di acquisto, perch sappiamo che i salari degli italiani sono purtroppo tra i pi bassi in Europa, quindi una risoluzione della coalizione progressista che propone le nostre battaglie, da quella del salario minimo a quella per ridurre il costo dell’energia, a quella per le misure di incentivo all’economia sul modello dell’industria 4.0″, ha spiegato Schlein.

“Insomma, si vede che la coalizione c’ e non c’ soltanto nelle regioni, nei territori, ma c’ anche in Parlamento”, ha concluso.

Stellantis consegne terzo trimestre +13% a 1,3 milioni di unità

Milano, 10 ott. (askanews) – Stellantis chiude il terzo trimestre con consegne stimate a 1,3 milioni di unità, con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente. L’incremento è in larga misura attribuibile al Nord America, sostenuto anche dalla crescita delle consegne su base annua in Europa allargata e Medio Oriente e Africa.

Il Nord America ha registrato una ripresa particolarmente forte nel terzo trimestre, con una crescita delle consegne di circa 104 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a un aumento del 35% su base annua, comprese le prime consegne del Ram 1500 con motore Hemi V-8. Il miglioramento riflette principalmente i benefici di una normalizzazione nella dinamica delle scorte, rispetto alle iniziative di riduzione delle stesse nell’anno precedente che avevano ridotto temporaneamente la produzione.

Le consegne del terzo trimestre nell’Europa allargata sono aumentate di circa 38 mila unità, pari a un incremento dell’8% su base annua. La crescita è stata determinata principalmente dall’avvio della produzione di quattro recenti modelli su piattaforma Smart Car del segmento B, Citroën C3, Citroën C3 Aircross, Opel Frontera e Fiat Grande Panda, che non erano in produzione nello stesso periodo dell’anno precedente. I benefici dell’avvio della produzione di questi nuovi modelli sono stati parzialmente compensati dalla diminuzione delle consegne di veicoli commerciali leggeri (Lcv) e dalle minori consegne in alcuni Paesi ad alto volume.

Nelle altre regioni di Stellantis, le consegne sono cresciute complessivamente di 10 mila unità nette, pari a un aumento del 3% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto all’aumento del 21% in Medio Oriente e Africa, parzialmente compensato da un calo del 3% delle consegne in Sud America. L’aumento di 16 mila unità delle consegne in Medio Oriente e Africa riflette principalmente gli incrementi in Algeria, dove la produzione locale di modelli Fiat è in espansione, nonché gli sviluppi positivi del mercato in Turchia e in Egitto. In Sud America, la riduzione di 7 mila unità nel terzo trimestre 2025 rispetto all’anno precedente riflette principalmente una base di confronto insolitamente alta nel terzo trimestre 2024, quando Stellantis aveva recuperato le consegne in Brasile che avevano subìto ritardi a causa dell’alluvione del secondo trimestre 2024 nel Rio Grande do Sul.

La vita, istruzioni possibili per l’uso: Nan Goldin filmmaker

Milano, 10 ott. (askanews) – Nan Goldin è un’artista che ha in sé la forza, spesso complessa e dolorosa, di essere un simbolo di ciò che definisce il contemporaneo, di che cosa significa vivere ogni aspetto del proprio lavoro con intensità totalizzante. La sua ricerca ha segnato il modo in cui pensiamo oggi l’arte, ma anche le relazioni umane più profonde. Pirelli Hangar Bicocca le dedica a Milano una mostra che per la prima volta indaga tutta la sua produzione di video e slideshow.

“Da sempre – ha detto a askanews Lucia Aspesi, che ha curato la mostra insieme a Roberta Tenconi – la vita è l’essenza principale che ispira Nan e che si ritrova in tutte le sue immagini è stata diciamo il thread che l’ha guidata e l’ha fondamentalmente anche fatta crescere come artista, come filmmaker. Lo Slideshow non è nient’altro che un’immagine in movimento e il cinema è questo che ci racconta”.

Un movimento che è anche interiore, che tocca corde profonde della vita dell’artista ovviamente, ma anche dello spettatore, che viene chiamato dall’allestimento composto da una serie di casette, a entrare fisicamente nello spazio che poi si rivela soprattutto artistico e simbolico del cinema di Nan Goldin, e viene invitato a farlo, in un certo senso, abbandonandosi alle opere, senza difese. “Nan Goldin ha una poetica magistrale – ha aggiunto Lucia Aspesi – per raccontarci quella che è proprio l’essenza primaria della vita, dove amore e perdita si coniugano e le sa far risuonare quello che è il sentire di ognuno di noi nel cammino della nostra esistenza”.

E poi c’è lei, Nan Goldin, con la sua presenza, le sue istanze politiche, la sua energia magnetica e complicata che è alla base di lavori diventati un simbolo come “The Ballad of Sexual Dependency” oppure la straordinaria e devastante opera che chiude la mostra nello spazio del Cubo di HangarBicocca, “Sister, Saints, Sibyls”, installazione dedicata alla sorella maggiore ricoverata in un ospedale psichiatrico da adolescente e poi suicidatasi a 18 anni. Ed è una storia che riguarda anche noi, nelle nostre più profonde relazioni.

“Le mie due opere preferite – ha detto Nan Goldin presentando la mostra – sono ‘Memory Lost’, che riguarda la vita vissuta attraverso la dipendenza dalle droghe e ci parla di quandoi il mondo assomiglia a un punto oscuro, e poi c’è un nuovo lavoro sugli animali. In fondo è un’opera che parla di un mondo senza le persone, un modo preso solo dalle altre specie. Che poi è quello che desidero per il futuro”.

La sensazione è che la mostra, in qualche modo, non ci lasci scampo, ci costringa a fare i conti con le storie, ma soprattutto ci metta di fronte al fatto che anche un’esposizione sostanzialmente di opere video può avere una fortissima componente di presenza fisica, una corporeità che ci coinvolge e riguarda nel profondo. E ci lascia, nella molteplicità delle reazioni possibili, con la certezza che Nan Goldin, in ogni caso, sia un’artista imprescindibile.

La mostra “This will not end well” è organizzata dal museo di Pirelli con il Moderna Museet di Stoccolma, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Neue Nationalgalerie di Berlino e il Gran Palais di Parigi.

Dilexi te, la riflessione di Leone XIV sull’amore che si fa prossimità

Con la sua prima esortazione apostolica, Dilexi te (“Ti ho amato”), Papa Leone XIV apre il pontificato con un gesto che è insieme teologico e poetico: riportare il cuore della Chiesa tra i poveri. Firmato il 4 ottobre 2025, nella festa di San Francesco d’Assisi, e pubblicato oggi,  9 ottobre, il testo si presenta come una carezza sul volto ferito del mondo. Non un manifesto dottrinale, ma un invito a ritrovare la radice evangelica dell’amore.

Il titolo, tratto dal Libro dell’Apocalisse, dialoga con l’ultima enciclica di Papa Francesco, Dilexit nos (“Ci ha amati”): due voci che si intrecciano  in un’unica melodia, la melodia della misericordia. Leone XIV raccoglie l’eredità del predecessore e la rilancia con un accento personale, più contemplativo e insieme più concreto. “Ho ricevuto questo progetto come un’eredità”, scrive, “e l’ho riconosciuto come parte del mio stesso cammino.”

Il Papa parla di una “scelta prioritaria per i poveri”, che non è opzione ma necessità evangelica. Non una via tra le tante, bensì il sentiero che riconduce la Chiesa alla sua verità più profonda. “Dio si muove a compassione verso la debolezza dell’uomo” — e il cristiano, se vuole incontrarlo, deve imparare la stessa tenerezza.

Ma Dilexi te va oltre la denuncia della “cultura dello scarto”. Leone XIV distingue con forza tra beneficenza e rivelazione: “Non siamo nell’orizzonte dell’elemosina, ma della rivelazione.” Il povero non è destinatario passivo, ma sacramento vivente della presenza di Cristo. In lui, scrive il Papa, “il Vangelo si fa carne e ci interroga con la forza di una carezza”.

La povertà, allora, non è solo mancanza materiale: è anche solitudine, smarrimento, analfabetismo spirituale. È il vuoto che attraversa le società dell’abbondanza, dove “si accumulano cose e si perdono legami”. Di fronte a questa ferita, Leone XIV invita a una “Chiesa che non abbia paura di toccare le piaghe del mondo”, che sappia trasformare l’assistenza in comunione e la distanza in ascolto.

Nelle sue pagine si avverte l’eco di San Francesco, di Agostino, di Giovanni Crisostomo: la tradizione antica che ritorna viva nel presente. È la mistica dell’incontro, dove l’amore non è un sentimento ma una postura del cuore.

Con Dilexi te, Papa Leone XIV non propone un programma ma un cammino: una rivoluzione silenziosa fatta di gesti semplici e di prossimità. Perché — suggerisce il testo — solo una Chiesa che si lascia amare dai poveri potrà amare davvero il mondo.

Bisogno di protagonismo e galateo della piazza

Il rispetto dovuto

Non suoni troppo paradossale: ci vorrebbe una sorta di galateo della piazza. Servirebbe cioè che gli avversari della piazza avessero più rispetto per quanti scelgono di manifestare. E altrettanto servirebbe che quanti invece si riconoscono in quelle piazze e in quelle bandiere fossero capaci di contrastare con più nettezza tutto quello che in quelle manifestazioni suona eccessivo e sbagliato, provocatorio.

La funzione dei cortei

Servirebbe agli uni e anche agli altri — e al Paese e alla sua politica più ancora. Chi non ama i cortei che paralizzano le città farebbe bene a ricordare che quei cortei sono anche una valvola di sfogo dei malumori che si accumulano al fondo del Paese. Giuste o sbagliate che siano (questione di punti di vista, ovviamente), quelle mobilitazioni evocano un bisogno di protagonismo politico che giova anche a chi governa. E che i governi, appunto, dovrebbero evitare di demonizzare come si usa fare.

Le illusioni contrapposte

D’altro canto le opposizioni farebbero bene a loro volta a non gloriarsi troppo di parole d’ordine che manifestamente hanno preso forma altrove e che non sembrano voler pagare nessun tributo, ma proprio nessuno, agli stati maggiori del campo largo. Così, la Meloni si fa qualche illusione sul sentimento di legge e ordine che varrebbe a condannare quanti scendono in piazza. E i suoi oppositori a loro volta si fanno qualche illusione anch’essi sul trascinamento che quei cortei produrranno nelle urne. Due letture troppo facili delle cronache di questi giorni, da cui forse nessuno trarrà un gran beneficio.

Fonte – La Voce del Popolo, 9 ottobre 2025

[Articolo qui riroposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia]

Israeliani e palestinesi, tra sogno e incubo

Ricordo ancora qualche anziano militante della sinistra che evocava incantato il kibbutz, il modello di villaggio rurale seguito dagli ebrei già prima della nascita dello Stato di Israele. Un villaggio-azienda nel quale i mezzi di produzione sono collettivi, non privati. Era la materializzazione di un sogno, che faceva breccia in ambienti non marginali della sinistra di tutto il mondo.

E un sogno era anche quello incarnato dall’Olp, un sogno che si situava lungo il solco dei movimenti di decolonizzazione e di più generale liberazione del Terzo mondo.

E poi i sogni si sono trasformati in incubi. La corruzione e le pratiche clientelari di Al-Fatah, la principale componente dell’Olp, hanno favorito l’affermazione e il prevalere, in particolare nella Striscia di Gaza, di Hamas. E a Israele la stella laburista si è gradualmente spenta, fino a cedere il posto a un premier come Benjamin Netanyahu.

Ora sembra ridestarsi il sogno della pace e della coesistenza pacifica. Non pochi interpretano la svolta delle ultime ore, legata all’iniziativa del presidente Donald Trump, come la conferma che non vi sia alternativa alla “realpolitik”; a quella concezione secondo la quale la Politica, quella con la maiuscola, non può che fondarsi sui rapporti di forza e sulle esibizioni muscolari.

È davvero così? Non credo. Se non mutano approcci e percorsi della politica, a ogni livello, saremo sempre alla posa della prima pietra, con il ciclico alternarsi di guerra e tregua. O, se vogliamo, di sogni e incubi.

Se la Francia fa crollare l’Europa

Quando, alla fine del 2016 e agli inizi del 2017, si stava andando verso le elezioni presidenziali francesi e le possibilità di vittoria di Marine Le Pen erano concrete, nel corso delle presentazioni del mio libro Europa al bivio non mi stancavo di enfatizzare i pericoli, assai elevati, che sarebbero derivati per l’Unione Europea da quell’eventuale successo della Destra d’Oltralpe. E naturalmente, dopo la vittoria di Emmanuel Macron, i miei interventi successivi esaltarono, al contrario, il rinnovato possibile slancio per le istituzioni comunitarie che ad esse avrebbe potuto fornire un Presidente francese dall’imprinting così europeista, che venne rimarcato dal suo mirabile discorso alla Sorbona nel novembre di quello stesso anno.

Macron e l’incubo del ritorno alle urne

Non immaginavo certo che nemmeno dieci anni dopo ci saremmo trovati di nuovo innanzi alla possibile, anzi più che probabile vittoria elettorale della Destra transalpina in elezioni legislative nuovamente anticipate, qualora fossero indette. Ed è questo il motivo principale per il quale Macron sta ancora in queste ore provando a individuare il nome di un primo ministro in grado di costruire una maggioranza parlamentare sufficiente per guadagnare un po’ di tempo e magari per immaginare una coalizione in grado di sconfiggere le ali estreme dello schieramento politico.

Le condizioni nelle quali si svolgerebbe la campagna elettorale sarebbero molto peggiori di quelle del 2017: non tanto sul piano economico-sociale (anche se il tradizionale conflittismo sindacale transalpino ha azzerato o quasi ogni velleità riformatrice macroniana) quanto in quello della politica internazionale, che pure è l’ambito nel quale il giovane e obiettivamente poco empatico Presidente ha conseguito i suoi migliori risultati (da ultimo, l’iniziativa trainante per il riconoscimento dello Stato di Palestina).

Il pericolo delle ali estreme

I due partiti estremisti in crescita, a destra il Rassemblement National e a sinistra La France insoumise, sono sostanzialmente uniti da un sentimento violentemente antieuropeo e da un convinto sostegno alle ragioni di Putin, a cominciare dalle motivazioni espresse per giustificare il suo attacco all’Ucraina.

A questo punto è bene sottolineare, con nettezza, una verità: la Francia è, con la Germania, l’asse portante dell’Unione Europea. Inutile ricordarne i perché, talmente evidenti e noti essi sono. Ora, un conto è Parigi in parziale dissenso con Bruxelles: è già capitato (resta celebre la crisi della “sedia vuota” voluta da De Gaulle, che paralizzò la CEE per sette mesi nel 1965) e fa parte del gioco. Ma affatto diverso sarebbe avere Parigi contro Bruxelles: significherebbe la fine dell’Unione, con grande soddisfazione di tutti quelli che vogliono un’Europa divisa e debole.

Le conseguenze per l’Europa e per l’Italia

Da Trump a Putin, forse pure da Xi a Modi, a Orban e ai tanti sovranisti continentali e nostrani, tutti trarrebbero vantaggio da una Francia antieuropea. La Francia è l’unica potenza nucleare della UE. È l’unica potenza europea con un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Senza la Francia, obiettivamente, nessuna ipotesi di Difesa Comune Europea sarebbe neppure immaginabile. La Politica Agricola Comune, pur con tutte le sue problematiche, salterebbe completamente avviando un conflitto infra-europeo devastante. E si potrebbe proseguire a lungo su questa china.

È bene che soprattutto noi italiani, per quanto spesso i nostri cugini d’Oltralpe ci appaiano antipatici, vanitosi e arroganti, ce ne si renda conto.

Un futuro da scongiurare

Un trionfo elettorale della Destra estrema e un ottimo risultato della Sinistra estrema rafforzerebbero le speranze di crescita delle forze più marcatamente sovraniste, antieuropeiste e in taluni casi pure populiste in Germania, in Gran Bretagna (che è fuori dall’UE ma sempre in Europa, specie dal punto di vista militare), oltre che in altri Stati più piccoli.

E qui in Italia consoliderebbe il tentativo estremista della coppia Salvini-Vannacci (fintanto rimarrà tale), con la conseguente riemersione iper-nazionalista di Giorgia Meloni, attenuata in questi anni di governo da una postura moderata nel rapporto con i partners continentali — eccezion fatta proprio con Macron, guarda caso. Sarebbero notizie pessime per la povera Ucraina, nell’immediato. Ma terribili pure per gli europei tutti, nel medio periodo.

Siamo dunque nelle mani dei francesi, che non vogliono aumentare nemmeno di un anno l’età pensionabile ma rischiano di consegnare il loro Paese alle mire di chi vuole un’Europa debole, non comprendendo che così condannerebbero anche la Francia ad un destino calante.

C’è ancora un esile margine per trovare un governo e una maggioranza, a Parigi. Dobbiamo sperare che accada.

Milano Premier Padel P1: Coello e Tapia conquistano i quarti

Roma, 9 ott. (askanews) – Quarantotto minuti ieri, prima del ritiro di Miguel e Nuno Deus, 58 oggi, giorno della prima vittoria sul campo. Arturo Coello e Agustin Tapia vanno di corsa e, con il 6-4 6-1 ad Alex Ruiz e Juanlu Esbri, hanno raggiunto i quarti di finale dell’Oysho Milano Premier Padel P1. Il primo set, per i numeri 1 del ranking FIP, non era comunque stato una passeggiata: Arturito e Agus hanno dovuto annullare quattro palle break, ma alla prima occasione nel decimo game hanno subito colpito, trovando subito l’allungo anche nel secondo set, dominato dai campioni in carica. L’asticella, domani, si alzerà, con Coello e Tapia che se la vedranno con Paquito Navarro e Jon Sanz (5), che hanno battuto 6-3 6-4 Inigo Jofre e Alex Arroyo. Ai quarti anche Momo Gonzalez e Fran Guerrero con il doppio 6-4 a Fede Mouriño e Rama Valenzuela.

Nel tabellone femminile, esordio con brivido per Paula Josemaria e Ari Sanchez, costrette al terzo set da Noa Canovas e Laia Rodriguez: le teste di serie numero 2 si sono poi imposte 6-1 4-6 6-3 e domani se la vedranno con Ale Salazar e Martina Calvo (7), anche loro in campo tre set contro l’idolo di casa Carolina Orsi, che ha sfiorato l’impresa prima di cedere 6-2 4-6 6-2. Anche l’altro quarto di finale della parte bassa rispetta le previsioni: Andrea Ustero e Sofia Araujo (4) con il 6-2 6-2 a Lucia Martinez Gomez e Nuria Rodriguez affronteranno Marina Guinart e Veronica Virseda (8), avanti grazie al 6-3 6-2 su Marta Barrera e Marta Caparros.

Legge Pella, l’Italia primo paese con una legge sull’obesit

Roma, 9 ott. (askanews) – Si tenuta quest’oggi, presso Palazzo Baldassini a Roma, la conferenza “L’obesit una malattia”, organizzata dalla Federazione Italiana Associazioni Obesit (FIAO) per approfondire in un dibattito condiviso con associazioni di pazienti, clinici ed istituzioni le novit normative introdotte dalla Legge Pella, approvata lo scorso 1 ottobre dall’aula del Senato. Alla conferenza organizzata dalla FIAO ha partecipato anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il quale ha sottolineato il valore sociale e clinico della Legge Pella, soffermandosi in particolar modo sulla necessit di garantire pari dignit alle persone con obesit.

Sin dalla fase di disegno della legge, la FIAO ha lavorato al fianco delle istituzioni per far riconoscere l’obesit come una malattia progressiva e recidivante. Sul tema intervenuta la Presidente della Federazione Italiana Associazioni Obesit, Iris Zani: “Siamo molto soddisfatti dell’approvazione della Legge Pella. Si tratta di un punto di partenza importante, attraverso questa legiferazione deve passare il messaggio che l’obesit una malattia a tutti gli effetti e che il paziente non l’unico responsabile della sua condizione. necessario lavorare sulla consapevolezza delle persone con obesit che, da ora in poi, possono chiedere aiuto in maniera concreta. A seguito dell’approvazione della Legge Pella lavoreremo sull’inserimento nei LEA e sull’approvazione del Piano Nazionale Cronicit”.

La Legge Pella, inoltre, la prima legge al mondo sull’obesit. Un primato importante per l’ordinamento italiano e per gli attori protagonisti che hanno reso possibile la legiferazione sul tema. L’On. Roberto Pella, primo firmatario della legge, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “La legge, innanzitutto, riconosce l’obesit come una malattia. Questo onora le istituzioni ed il Paese: siamo la prima Nazione a dotarsi di uno strumento normativo sul tema, si tratta di una legge concreta ed innovativa che risponde concretamente ai bisogni delle persone con obesit, ma anche al tema della prevenzione. Per arrivare alla legge Pella abbiamo lavorato e condiviso questo impegno con il mondo accademico, scientifico, ma anche con le istituzioni e le regioni”.

La conferenza organizzata dalla FIAO ha dunque evidenziato il valore sociale e clinico della Legge Pella e, in particolar modo, la necessit di garantire pari dignit alle persone con obesit.

TH Group, Peroglio Longhin: crescita sopra 20% ultima stagione

Rimini, 9 ott. (askanews) – TH Group ha registrato una crescita sopra il 20% nell’ultima stagione con performance positive in tutti i segmenti – montagna, mare ed estero – mentre per l’inverno in corso le vendite sono gi al 60-70% con previsioni di crescita a due cifre. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Alberto Peroglio Longhin a margine della presentazione della nuova identit del gruppo al Ttg di Rimini.

“L’ultima stagione per TH andata molto bene. Abbiamo fatto una crescita sopra il 20% con una crescita in tutti i segmenti, montagna, mare, anche l’estero con Marsa Alam – ha spiegato Peroglio Longhin -. E’ una buona stagione perch abbiamo fatto una serie di modifiche e interventi sul prodotto, sulla nostra attivit commerciale e registrare il fatto che abbia dato questo risultato ci sprona sullo sviluppo della nuova stagione”.

“La nuova stagione per quanto riguarda l’inverno ci sta dando degli ottimi segnali – ha aggiunto l’a.d. -. Siamo avanti molto rispetto all’anno passato. Prevediamo a questo punto di registrare una crescita perch abbiamo circa il 60-70% delle vendite inverno gi fatte che probabilmente si consolider a due cifre e lo vedremo poi a Pasqua, ma sono ottimista”.

Tanzilli (Fs): turismo vale 13% Pil, noi risposta a turismo lento

Rimini, 9 ott. (askanews) – Ferrovie dello Stato risponde alla “richiesta crescente di turismo lento” con Treni Turistici Italiani che porta i viaggiatori nei borghi e nelle aree interne, mentre gi oggi 28 aeroporti italiani sono collegati ai servizi del gruppo. Lo ha detto il presidente di Ferrovie dello Stato, Tommaso Tanzilli, al Ttg di Rimini.

“Il gruppo Ferrovie dello Stato da sempre attento all’argomento turismo, perch essendo una grande azienda di stato non ci possiamo dimenticare che questa nazione ha il 13% del suo Pil che fatto dal settore economico turismo”, ha spiegato Tanzilli. “Noi facciamo turismo di default perch comunque facendo trasporti portiamo non solo pendolari e cittadini italiani che spesso fanno anche turismo, ma portiamo anche stranieri. E’ sufficiente salire su un Frecciarossa, ma anche su un Intercity per vedere che spesso una gran parte dei passeggeri sono turisti”.

“Abbiamo costituito da qualche anno una societ che si chiama Treni Turistici Italiani che d risposta a quella richiesta crescente di turismo lento che c’ nel mercato turistico – ha aggiunto il presidente -. Quindi nostri treni vintage che vanno nei borghi, che vanno nelle aree interne dove c’ un’attenzione particolare al food italiano”. Sull’intermodalit, Tanzilli ha evidenziato come “abbiamo anche traghetti, traghettiamo le persone nello stretto di Messina; abbiamo i bus, abbiamo Bus Italia che sar il service delle Olimpiadi Milano Cortina. Siamo interconnessi con ITA Airways e gi oggi 28 aeroporti italiani sono collegati dai nostri servizi”.

Turismo, Debellini (TH): settore strategico ma sottovalutato

Rimini, 9 ott. (askanews) – Il turismo un settore strategico per l’Italia che vale oltre il 13-14% del PIL e coinvolge 12 milioni di persone, ma la sua frammentariet ha impedito a politici e comunicatori di comprenderne il peso reale nell’economia nazionale. Lo ha detto il presidente di TH Group, Graziano Debellini, presentando la nuova identit del gruppo al Ttg di Rimini.

“La frammentariet del turismo stata quella che non ha permesso ai politici o ai giornalisti di rendersi conto che questo un settore fondamentale, una delle gambe dell’economia”, ha spiegato Debellini. “Oggi ha un’incidenza sul Pil, se guardiamo tutto l’indotto, superiore al 13-14%. E’ una realt che coinvolge oltre 12 milioni. Il mese di agosto ci sono 17 milioni di clienti in Italia. Questa cosa qui uno non la pensa, va a vedere i difetti e gli angoli del sottoscala ancora da correggere, ma non si accorge che soprattutto dopo il Covid il turismo non pi soltanto l’idea della vacanza, una medicina rispetto allo stress e alle difficolt di questa epoca piena di contraddizioni, di guerre”.

Debellini ha sottolineato la necessit di investimenti per sostenere le imprese del settore: “Ci vogliono gli investitori perch gli alberghi bisogna tirarli su, quando ci sono bisogna ristrutturarli e bisogna anche saper fare sistema, bisogna innovare tutta la digitalizzazione. Questo un paese che ha 7.000 km di coste e 1.000 di montagna”.

Stablecoin, prudenza dei ministri Ue su ipotesi revisione MiCaR

Roma, 9 ott. (askanews) – Prudenza dei ministri delle Finanze della Ue e cautela del Mes sull’ipotesi di rivedere le normative – peraltro relativamente recenti – della “MiCaR”, la normativa sui titoli digitali, in particolare per tenere conto del rapido sviluppo di stablecoin. Forse un po’ più aperturista la Commissione europea, ma si tratta di sfumature. Quello che è certo è che la rapida crescita di questo segmento del criptuniverso sta mettendo pepe sulla coda alle autorità comunitarie per lo sviluppo dell’euro digitale.

In generale “nelle discussioni di oggi c’è un chiaro riconoscimento dei ministri dell’importanza della stabilità della regolamentazione. E del ruolo che regole stabili possono giocare sulla prevedibilità, e per questo nell’incoraggiare investimenti e innovazioni”, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, nella conferenza stampa al termine della riunione.

Il tema stablecoin è stato affrontato nella parte di discussioni allargata a tutti i ministri della Ue. “Sappiamo che è probabile che questi asset digitali giocheranno un ruolo sempre più importante nei mercati finanziari. Ci siamo confrontati su opportunità e rischi”, ha proseguito l’esponente irlandese.

Quanto alla direttiva Ue Mica, o MicaR, “sì – ha detto Donohoe – penso che sia ancora idonea”. Piuttosto, il crescente sviluppo delle stablecoin “ha aggiunto urgenza sull’euro digitale: governi Commissione e Bce sono orientati ad accelerare ulteriormente” sullo sviluppo di una valuta digitale della Banca centrale (Cbdc).

Questi due temi si vanno a intersecare in un divario di strategie tra Stati Uniti ed Europa, che si è intensificato negli ultimi mesi. L’Ue punta sull’euro digitale, affermando che servirebbe a tenere il passo con la digitalizzazione dei pagamenti e a garantire autonomia strategica e la sovranità europee. Washington, dall’avvento dell’amministrazione Trump, ha invece vietato le Cbdc (come sarebbe l’euro digitale), puntando piuttosto sulle stablecoin denominate in dollari, che ad oggi rappresentano la stragrande maggioranza del settore (attorno al 99%).

Divari che riflettono approcci molto diversi e motivazioni che, a tratti, appaiono quasi ideologiche. Negli Usa a guida Trump si guarda con diffidenza alle valute digitali delle banche centrali perché si sospetta che possono diventare uno strumento di controllo sociale, al punto di vietarle. In Europa, all’opposto, si guarda con una certa inquietudine alle stablecoin, innanzitutto perché facenti parte del volatile settore dei criptoasset, e più nello specifico perché si teme che possano diventare uno strumento anche per insidiare la sovranità monetaria altrui.

Trattandosi di sviluppi – entrambi – molto recenti è intrinsecamente difficile valutarne i rischi concreti, dato che manca una casistica.

Donohoe ha voluto sottolineare che “il progetto dell’euro digitale è iniziato ben prima degli sviluppi che vediamo negli Usa” (risale al 2020). Ha confermato che vi sono preoccupazioni del sistema bancario irlandese sui potenziali costi di questo sviluppo. Tuttavia “l’euro digitale offrirà opportunità e benefici per le banche, le questioni relative ai costi possono essere inquadrate anche nell’ambito delle grandi opportunità che presenta”, ha detto.

Quanto alla Commissione europea, “ovviamente” quella delle stablecoin “è una questione che seguiamo attentamente. La Mica include salvaguardie per mitigare i rischi – ha detto per parte sua il commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis – che includono poteri sia alle autorità nazionali, sia a quelle europee. E ci sono requisiti, come sulle riserve. Ma ovviamente alla luce dei recenti sviluppi negli Usa continuiamo a seguire la situazione attentamente per vedere se il nostro quadro normativo sia sufficiente, specialmente per le stablecoin denominate in euro. Tenuto conto che il 99% di quelle esistenti sono in dollari”.

Su questo versante, tuttavia, lo scorso 25 settembre si è verificato uno sviluppo rilevante: 9 grandi banche europee – tra cui le italiane UniCredit e Banca Sella (assieme a Ing, Kbc, Danske Bank, DekaBank, Seb, CaixaBank e Raiffeisen Bank International) hanno unito le forze per lanciare una stablecoin denominata in euro. Che sarà conforme proprio alle normative della Mica.

Mossa che potrebbe aver contribuito alla apparente cautela, espressa da Donohe a nome dei ministri, sull’ipotesi di rivedere queste norme.

Cauto è apparso anche il direttore del Mes, Pierre Gramegna. “Ho mostrato cautela – ha riconosciuto -. Dobbiamo colmare le lacune se ce ne sono. La discussione di oggi non ha dato opportunità di andare nei dettagli ma è chiaro che dato l’alto livello di stablecoin Usa in dollari dobbiamo cautelarci e dobbiamo vedere, alla luce degli sviluppi, se la Mica sia idonea. Al momento sembra di sì – ha detto – ma penso che sia sempre importante aggiustare, se è necessario”. (fonte immagine: European Union).

Manovra, Calenda a Meloni: decreto energia e reinserire Industria 4.0

Roma, 9 ott. (askanews) – “Chiedo ufficialmente alla Meloni di procedere con il decreto energia dove abbiamo spiegato come abbassare anzi, per la verit dimezzare, il costo per le industrie manifatturiere e di reinserire Industria 4.0 con super-iper ammortamento che ha funzionato che ha un impatto di bilancio molto diluito nel tempo. Credo che siano due cose fattibili”. Cos il leader di Azione, Carlo Calenda, che in conferenza stampa alla Camera, assieme a Luigi Marattin, deputato e segretario del Partito liberaldemocratico, ha lanciato un appello alla premier su possibili interventi per la prossima legge di bilancio.

Azione e il Pld, che oggi iniziano un percorso comune, attraverso le parole di Calenda, hanno chiesto alla presidente del consiglio di modificare Transizione 5.0, “ripristinando gli automatismi di Industria 4.0 con super e iper ammortamento, credito di imposta ricerca e sviluppo e formazione 4.0 ed estendendo gli incentivi anche a tecnologia green, Ia e innovazione sostenibile”. Non solo ma si punta anche a “rendere strutturale l’Ires premiale”, ha aggiunto.

CN Geologi, Filippo Cappotto riconfermato vicepresidente vicario

Roma, 9 ott. ( – una riconferma di peso quella di Filippo Cappotto, geologo siciliano, eletto nuovamente vicepresidente vicario del Consiglio Nazionale dei Geologi per il quinquennio 2025-2030. Dopo il primo mandato conclusosi con risultati importanti, la sua figura si rafforza ulteriormente all’interno del nuovo Consiglio guidato dal presidente Roberto Troncarelli. Un segno chiaro di continuit, fiducia e riconoscimento del valore strategico del suo contributo. Cappotto, originario della Sicilia, continuer a ricoprire una delle cariche pi rilevanti dell’organo nazionale di rappresentanza della professione geologica, con un ruolo ancora pi centrale nella definizione delle politiche operative e nei rapporti con le istituzioni, sia a livello nazionale che territoriale. Con lui anche Giovanni Pantaleo.

“La riconferma per me motivo di grande orgoglio – ha dichiarato Cappotto – ma soprattutto un’ulteriore responsabilit verso una professione che deve oggi pi che mai tornare protagonista delle scelte strategiche per il Paese. La geologia non pu essere un’opzione: una necessit, soprattutto in territori fragili come la Sicilia, dove il rischio idrogeologico, sismico e vulcanico parte integrante della nostra quotidianit.”

Il nuovo Consiglio Nazionale, insediatosi ufficialmente a Roma, lavorer nei prossimi cinque anni per rafforzare il ruolo dei geologi nella pianificazione del territorio, investendo su innovazione tecnologica, formazione dei giovani, collaborazione con universit e centri di ricerca, e una maggiore presenza nelle sedi decisionali. Per la Sicilia, la presenza due rappresentanti nazionali in costituisce anche una garanzia di attenzione costante alle problematiche regionali, in un momento storico in cui la gestione del territorio e l’adattamento ai cambiamenti climatici richiedono visione, competenza e azioni concrete. Una fiducia, dunque, che rafforza il legame tra il Consiglio Nazionale dei Geologi e il Sud Italia, e come punto di riferimento per tutta la comunit professionale geologica.

(Comunicato stampa)

Krasznahorkai: la letteratura esiste per sé e infonde speranza

Milano, 9 ott. (askanews) – “Sono molto contento di aver ricevuto il Premio Nobel, soprattutto perché questo premio dimostra che la letteratura esiste di per sé, al di là di tutte le aspettative non letterarie, e che viene ancora letta. E a quelli che la leggono infonde una certa speranza nel fatto che la bellezza, la nobiltà e il sublime ancora esistono in sé e per sé. Può dare speranza anche a coloro nei quali la vita è viva appena. Fiducia – anche se sembra che non ve ne sia ragione”. Questo il messaggio che lo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai, oggi insignito del Nobel dall’Accademia di Stoccolma, ha rilasciato ai suoi editori.

Professioni, eletto il nuovo Consiglio Nazionale dei Geologi

Roma, 9 ott. – Si ufficialmente insediato il nuovo Consiglio Nazionale dei Geologi, che rappresenter la categoria professionale nel quinquennio 2025-2030, in un momento cruciale per il ruolo della geologia nelle politiche nazionali. Alla presidenza stato eletto Roberto Troncarelli, geologo laziale, da anni attivo nei settori della progettazione geologica e della tutela ambientale. Insieme a lui, un Consiglio “di continuit” – cos definito dagli stessi eletti – che ha designato quale vicepresidente Filippo Cappotto, siciliano, segretario Mario Nonne, sardo, e tesoriere Tatiana Bartolomei, veneta. La squadra chiamata a portare avanti un mandato all’insegna della visione e dell’impegno quotidiano per la valorizzazione della professione. Il programma del nuovo Consiglio prevede: proposte di riforme normative, una sempre maggiore presenza dei geologi nelle interlocuzioni istituzionali e di rappresentanza associativa, collaborazioni pi strutturate con universit e centri di ricerca e investimenti significativi nella formazione dei professionisti. Centrale sar anche la promozione dell’innovazione tecnologica, con l’introduzione e l’impiego di strumenti digitali avanzati per l’analisi e la prevenzione dei fenomeni naturali estremi, ormai sempre pi frequenti. Nel suo discorso di insediamento, Troncarelli ha sottolineato la necessit di continuare a porre la geologia al centro delle decisioni strategiche per il futuro del Paese, ribadendo: “Il territorio italiano non pu essere gestito senza il contributo di chi lo conosce nella sua struttura pi profonda. I temi della pianificazione territoriale, della prevenzione dei rischi naturali e dello sviluppo sostenibile – afferma Troncarelli – continueranno a rappresentare i fari che guideranno ogni nostra azione. Per noi geologi, questo ci che possiamo definire il nostro giuramento di Ippocrate”. Questa la mission dell’organo di indirizzo politico, da oggi pienamente operativo. Ha inoltre espresso un sentito ringraziamento al presidente uscente Arcangelo Francesco Violo per il lavoro svolto negli ultimi cinque anni: “A lui va il nostro riconoscimento per l’impegno, la dedizione e la passione con cui ha guidato il Consiglio in una fase delicata e di transizione.” Tra i componenti eletti nel nuovo Consiglio Nazionale figurano: Eros Aiello (Toscana), Giovanni Capulli (Piemonte), Emanuele Emani (Emilia-Romagna), Giulio Iovine (Calabria), Riccardo Martelli (Toscana), Doriana Mastrangelo (Puglia), Daniele Mercuri (Marche), Giovanni Pantaleo (Sicilia), Paola Pia Pino D’Astore (Marche), Rudi Ruggeri (Lombardia) e Valentina Casolini (Liguria). Una nuova stagione si apre per la geologia italiana, con l’obiettivo dichiarato di potenziare il ruolo del geologo nelle sfide legate alla governance del territorio, ai rischi idrogeologici, alla transizione ecologica ed energetica e ai cambiamenti climatici.

(Comunicato stampa)

Francia, Dombrovskis: servono "misure consistenti" su conti 2026

Roma, 9 ott. (askanews) – La Francia deve adottare “consistenti misure” sul risanamento dei conti pubblici per centrare gli obiettivi fissati sul prossimo anno e “speriamo” che, una volta chiarita la situazione del governo, “sarà in condizioni di intervenire con misure necessarie per crescita e finanze pubbliche sostenibili”. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.

“Ho avuto un primo incontro con il ministro Roland Lescure per discutere della situazione politica e dei prossimi passi, così come del lavoro sulla preparazione del bilancio. E’ chiaro che per il 2026 servono misure consistenti di risanamento – ha detto Dombrovskis – e sottolineo l’importanza di attenersi agli obiettivi di medio termine”.

Il processo di formazione del governo è in corso, così come quello di preparazione del bilancio. “Daremo la nostra valutazione formale nel pacchetto di autunno e speriamo – ha concluso – che presto la Francia sarà in condizioni di intervenire per fare quanto serve a crescita sostenibile e finanze pubbliche sostenibili”.