19.3 C
Roma
mercoledì, 5 Novembre, 2025
Home Blog Pagina 29

Da startup a rete nazionale: il nuovo Salone del Franchising

Roma, 6 ott. (askanews) – Il franchising italiano continua la sua crescita raggiungendo 67.275 punti vendita e un giro d’affari di 35,8 miliardi di euro nel 2024, con un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente, ma la normativa nazionale resta inadeguata rispetto agli standard europei, regolamentando solo la fase precontrattuale dei contratti.

Una lacuna che penalizza un settore che vede i servizi dominare con 19.116 punti vendita, seguiti dalla grande distribuzione con 9.210 unit e dalla ristorazione con 4.899 locali.

Per colmare questo gap e professionalizzare il settore, il Salone Franchising di Milano introduce quest’anno una svolta radicale nella sua trentottesima edizione, trasformando un quarto dell’area espositiva in tre zone tematiche dedicate rispettivamente agli investitori, alla formazione e alla consulenza. ‘Per la prima volta dall’inizio di questa manifestazione, c’ stata l’attenzione e la centralit delle esperienze dei franchisee per condividere con altre persone’, spiega Enrico Tosco Ceo di Reting, moderatore del panel che vedr protagonisti oltre 30 franchisee dei pi importanti brand italiani tra cui McDonald’s, Anytime Fitness, Mail Boxes Etc., REMAX, Old Wild West, Alice Pizza, Fit & Go, Eurospin, Mercatino e molti altri.

La prima area espositiva presenta quindici brand emergenti selezionati per il loro potenziale di crescita, offrendo agli investitori l’opportunit di entrare in contatto diretto con i founder e valutare opportunit di investimento in fase iniziale. Un’iniziativa che risponde alla crescente domanda di diversificazione degli investimenti in un settore che ha dimostrato resilienza anche durante le crisi economiche.

La seconda area, denominata Franchising Agor, si concentra sulla formazione per aspiranti franchisee, fornendo gli strumenti necessari per valutare e avviare un’attivit in franchising, ‘Con questa iniziativa abbiamo coinvolto aziende in maniera trasversale per fare cultura del franchising, dando voce a tutto il settore, non solo agli espositori’, sottolinea Tosco, evidenziando come, ad esempio, brand come Mail Boxes Etc. o Nomasvello siano stati coinvolti nonostante non fossero espositori nel Salone Franchising; mentre la terza offre consulenza live per imprenditori locali che desiderano trasformare la propria attivit di successo in una rete franchising.

Il panel del 3 ottobre rappresenta il momento clou della manifestazione, con la partecipazione di Luciana Dugnani, franchisee di McDonald’s, e Filippo Caravatti di Anytime Fitness, considerato uno dei franchisee pi influenti in Italia con numerosi punti vendita anche per Old Wild West. ‘Non sono pi le case madri a spiegare quanto bello affiliarsi, ma chi lo vive tutti i giorni’, afferma Tosco, sottolineando il cambio di paradigma nella comunicazione del franchising.

La trasformazione del Salone arriva in un momento cruciale per il settore. L’Italia, pur essendo al secondo posto mondiale per certificazioni ISO con 15.255 certificazioni ISO 45001 e 37.540 siti aziendali con certificazione UNI-EN-ISO 14001, necessita di un aggiornamento normativo che allinei il franchising agli standard europei. ‘La legge italiana ha delle lacune perch norma solo la parte precontrattuale, dobbiamo impegnarci come categoria per rafforzare l’impianto normative che regola il franchising’, continua Tosco.

L’obiettivo duplice: da un lato fornire strumenti concreti agli operatori del settore, dall’altro creare la pressione necessaria per un adeguamento normativo che permetta al franchising italiano di competere ad armi pari con i partner europei.

La manifestazione si propone quindi non solo come vetrina commerciale ma come momento di formazione e confronto per un settore che impiega centinaia di migliaia di persone e rappresenta una quota significativa del PIL nazionale, richiedendo un’attenzione istituzionale proporzionale al suo peso economico e sociale.

Le condizioni di Hamas per il cessate il fuoco a Gaza

Roma, 7 ott. (askanews) – Il movimento Hamas, al potere a Gaza, ha presentato le proprie principali condizioni nei negoziati sul cessate il fuoco in corso in Egitto. Il portavoce del movimento, Fawzi Barhoum, ha dichiarato che la delegazione mira a “superare tutti gli ostacoli” per raggiungere un accordo che risponda “alle aspirazioni del nostro popolo a Gaza”. Lo riferisce al Jazeera.

Tra le richieste principali figurano un cessate il fuoco permanente e globale, il ritiro completo delle forze israeliane da tutta la Striscia di Gaza, l’ingresso illimitato di aiuti umanitari, il ritorno degli sfollati alle proprie case, l’avvio immediato di un piano di ricostruzione totale sotto la supervisione di un organismo tecnico palestinese e uno scambio equo di prigionieri.

Scuola, Valditara: nessun problema legato a divieto cellulari

Milano, 6 ott. (askanews) – “Sono stato in diverse scuole in queste settimane e mi hanno fatto vedere anche concretamente come hanno risolto il problema di dove custodire i cellulari durante le ore di lezione. Gli studenti hanno collaborato in modo maturo e responsabile. Non mi hanno testimoniato significative problematiche e anche un po di disintossicazione fa bene”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, a margine della presentazione del libro dello psichiatra Franco De Masi, “No smartphone – Come proteggere la mente dei bambini e degli adolescenti” (Piemme), sul divieto di utilizzare i cellulari nelle scuole.

“Penso sia utile da tanti punti di vista – ha aggiunto il ministro – anche per recuperare le relazioni umane. fondamentale ed utile in particolare nell’intervallo. Qualcuno mi ha detto che almeno nell’intervallo si potrebbe lasciare che i ragazzi possano giocare col cellulare. Invece proprio nell’intervallo – ha concluso Valditara – che devono recuperare il senso dell’appartenenza ad una comunit, giocando insieme, discutendo e parlandoinsieme”.

Teatro, alla Sala Umberto "Secondo lei" di Caterina Guzzanti

Roma, 7 ott. (askanews) – Va in scena alla Sala Umberto di Roma, dal 7 al 12 ottobre, lo spettacolo “Secondo lei”, scritto e diretto da Caterina Guzzanti, con Caterina Guzzanti e Federico Vigorito, con la collaborazione artistica di Paola Rota, luci di Cristian Zucaro, scenografia Eleonora De Leo, effetti sonori Angelo Elle, costumi a cura di Ziamme.

Col suo primo testo di prosa e la sua prima regia, Caterina Guzzanti affronta un tema universale e su cui il dibattito oggi è più aperto e vivo che mai. SECONDO LEI è uno spettacolo sulla fragilità: un lungo, intimo, delicato flusso di pensiero dal punto di vista femminile, sulle dinamiche nascoste che regolano i rapporti di coppia. Una prospettiva di parte, ma aperta e mai giudicante, che in modo perentorio pone al centro una profonda riflessione sulla giustezza della coppia a tutti i costi.

L’amore idealizzato come luogo sicuro e salubre diventa negazione quotidiana e sistematica del bisogno e del desiderio altrui: un silenzioso campo di battaglia in cui fraintendimenti e necessità affondano goffamente in un pantano di aspettative tradite e promesse disattese, mentre il solo imbarazzante desiderio sarebbe quello di essere capiti, accettati e perdonati. SECONDO LEI è una storia sulla crisi tanto del maschio quanto della femmina, nella quale dolore e ironia convivono nel paradosso della coppia, in cui ognuno riconoscerà tante storie.

Da dove viene la sensazione che per diventare adulti ci si debba rifugiare nell’altra persona anziché investire nella propria indipendenza? Perché non scappiamo a gambe levate neanche quando nella coppia ci sono più compromessi che felicità? La letteratura, 60 anni dopo l’esistenzialismo di Simone De Beauvoir, sembra l’unica forma capace di restituire proprio l’incomunicabile di cui parla SECONDO LEI, perché ancora oggi c’è bisogno di constatare che queste esperienze sono le stesse dei nostri simili, a prescindere dagli strumenti che si hanno a disposizione. È il linguaggio che ci reintegra nella società umana, come diceva lei stessa: “un dolore che trova le parole per raccontarsi smette di essere esclusione radicale e si fa meno insostenibile”.

Novartis, confronto sull’Emoglobinuria Parossistica Notturna

Milano, 6 ott. (askanews) – In vista della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Emoglobinuria Parossistica Notturna, istituita dalla PNH Global Alliance e in programma il prossimo 12 ottobre, Novartis ha presentato a Milano un confronto fra esperti sulla patologia.

Il titolo del meeting “Obiettivo 12 nell’Emoglobinuria Parossistica Notturna: quando l’energia ritorna, la vita si riaccende” ha fotografato la necessit di sensibilizzare sull’impatto della malattia e discutere i progressi scientifici che stanno ridefinendo il trattamento, come spiegato da Paola Coco, Chief Scientific Officer & Medical Affairs Head di Novartis: “Per noi l’obiettivo 12 un risultato molto importante. Questa patologia rappresenta una condizione molto debilitante per i pazienti, nonostante i progressi registrati nella ricerca clinica”.

L’EPN una malattia rara e debilitante, che colpisce spesso persone giovani e per cui, nonostante le terapie attuali, molti pazienti continuano a presentare anemia e fatigue persistente. Ma cosa si intende per “Obiettivo 12”, menzionato nel titolo dell’incontro? la Dottoressa Camilla Frieri, Ematologa dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, a spiegarlo: “Il nome deriva dai dodici grammi di emoglobina, ossia un livello normale che rappresenta un obiettivo per i pazienti. I nuovi farmaci hanno dato una risposta ematologica adeguata alla terapia standard”.

La risoluzione dell’emolisi, sia intravascolare che extravascolare, e il conseguente miglioramento dei livelli di emoglobina rappresentano obiettivi terapeutici fondamentali per garantire un controllo pi completo della patologia e promuovere il benessere clinico e funzionale del paziente. Novartis, dunque, con l’incontro svoltosi a Milano, ha voluto favorire una maggiore consapevolezza e offrire supporto concreto, attivando anche un canale online insieme a MyPersonalTrainer. Pensato per pazienti e caregiver, il progetto mette a disposizione contenuti specialistici per comprendere meglio la malattia e affrontarne l’impatto nella vita quotidiana, favorendo un percorso di cura pi partecipato.

Cinema, Rapporto APA: lo scripted guida la crescita dell’audiovisivo

Roma, 7 ott. (askanews) – L’industria audiovisiva italiana raggiunge nel 2024 16,3 miliardi di euro, con un balzo del +9% rispetto all’anno precedente, consolidando una crescita media annua del +4,6% dal 2018, più del doppio rispetto al Pil nazionale. La televisione lineare, protagonista grazie al boom degli investimenti pubblicitari, e il video online, in continua espansione a doppia cifra, guidano questo slancio, confermando il ruolo centrale del comparto nel panorama digitale. Questi i dati emersi dal settimo Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale, presentato oggi dalla presidente APA Chiara Sbarigia nella cornice del MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo, presso il Cinema Barberini a Roma.

A seguire, si è tenuto un panel per confrontarsi sul tema della qualità delle produzioni, moderato da Massimo Scaglioni (Direttore del Ce.R.T.A., Università Cattolica), con i principali commissioner: Maria Pia Ammirati (direttrice Rai Fiction), Eleonora Andreatta (vicepresidente per i contenuti italiani Netflix), Daniele Cesarano (direttore Fiction, Mediaset), Nils Hartmann (Executive Vice President, Sky Studios Italia) e Viktoria Wasilewski (Country Manager, Prime Video Italy).  

La Televisione lineare rimane anche nel 2024 il primo mezzo audiovisivo con una quota del 52% sul totale del settore; considerando l’area integrata degli Audiovisivi di Rete (offerte TV e Online Video) la Tv pesa per circa il 61% del totale, confermando il ruolo centrale degli operatori tradizionali anche nella transizione digitale.

Il rapporto evidenzia inoltre che il mercato sta entrando in una nuova fase: dopo anni di espansione sostenuta dalla domanda e dagli incentivi fiscali, si osserva un passaggio da un modello “demand-driven” a un modello “product-driven”, con maggiore selezione dei progetti e attenzione alla circolazione internazionale delle opere. In questo contesto il sistema degli aiuti pubblici — e in particolare il Tax Credit — rimane una leva essenziale per sostenere la crescita della domanda, la ricerca della qualità e la produzione indipendente; il rapporto sottolinea però la necessità di requisiti per il sistema degli aiuti basati su rigore, rapidità, semplicità ed efficacia nelle erogazioni.

“Il valore aggiunto del nostro sistema produttivo è nelle imprese indipendenti: sono loro a garantire titolarità delle idee, flessibilità operativa e capacità di costruire progetti esportabili. Investire nella loro sostenibilità finanziaria e nella chiarezza delle regole significa rafforzare la competitività internazionale del prodotto audiovisivo italiano”, ha dichiarato Chiara Sbarigia.

Il panel ha messo a fuoco come l’ecosistema si stia ridefinendo tra broadcaster tradizionali e piattaforme globali — con opportunità concrete per coproduzioni internazionali, titoli a budget elevato e per forme di prodotto short-form e branded content che stanno guadagnando peso nelle strategie editoriali. La filiera coinvolge oltre 124.000 professionisti, con 4.747 donne imprenditrici e una significativa presenza di under 35, pur mantenendo un settore a prevalenza maschile e concentrato nel Lazio.

La produzione italiana continua a stupire con titoli di successo che guidano un panorama audiovisivo sempre più selettivo e ambizioso. Anche l’unscripted cresce, con la produzione indipendente e il branded entertainment sempre più protagonisti. Lo short form emerge come nuova frontiera creativa e commerciale, tra TikTok e Instagram, trasformando il modo di raccontare storie e di coinvolgere il pubblico. Lo studio è stato realizzato da APA con il supporto di istituti di ricerca come eMedia, Ce.R.T.A. Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi  e Fondazione Symbola.

7 ottobre, Conte: pagina buia ma nessuna indulgenza sul genocidio

Roma, 7 ott. (askanews) – “Lo abbiamo denunciato subito e abbiamo prontamente espresso la nostra solidarietà alle comunità ebraiche, alle famiglie delle vittime e degli ostaggi, che vanno liberati: il massacro del 7 ottobre di due anni fa da parte di Hamas è stata una pagina buia da condannare fermamente. Ma questo – lo ribadiamo – non ci ha mai spinto a indulgere di fronte a una reazione da parte del Governo israeliano che, sin dall’inizio, è apparsa sproporzionata e platealmente criminale, che nel corso del tempo è tramutata in massacro sistematico sino a rivelare un chiaro intento genocidario, di fronte a cui l’Europa e il Governo italiano hanno colpevolmente continuato a girarsi dall’altra parte senza mettere in campo tutte le misure e le azioni necessarie per contrastare l’azione di Netanyahu”. Lo dichiara in una nota Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle.

Banche, Abi-Cerved: salgono crediti deteriorati imprese, 2,9% in 2025

Roma, 7 ott. (askanews) – In Italia la quota di crediti deteriorati erogati alle imprese è attesa aumentare al 2,9% del totale quest’anno, dal 2,6% del 2024, e successivamente al 3% nel 2026, per poi mostrare una limatura/stabilizzazione al 2,9% nel 2027. Sono le previsioni dell’ultimo Outlook di Abi e Cerved, che analizza i flussi di credito alle aziende che nel corso dell’anno vengono classificati come deteriorati (inclusi sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti), espressi in percentuale dei crediti in bonis all’inizio dell’anno, con dettagli per dimensione aziendale, settore economico e area geografica.

L’instabilità geopolitica e l’incertezza a livello internazionale continuano a influenzare l’aumento dei tassi di default. Tuttavia, spiegano Abi e cerved, questi dovrebbero mantenersi su livelli sensibilmente più contenuti rispetto a quelli registrati durante le precedenti crisi. Il quadro atteso è di un aumento in tutte le aree geografiche e in tutti settori economici sul triennio previsionale, ma più sostenuto nell’industria e nelle costruzioni.

L’associazione bancaria e Cerved, rilevano che i livelli attuali restano ‘di gran lunga inferiori’ al picco del 7,5% toccato da questa voce 2012, in piena crisi dei debiti pubblici nell’area euro. I valori che saranno toccati nel 2026-207 saranno invece in linea con quelli del 2019, prima della crisi legata al Covid e alle varie misure e restrizioni imposte in quella fase.

Nel periodo compreso tra il 2024 e il 2027, si prevedono incrementi più significativi dei tassi di default tra le grandi imprese (dall’1,4% all’1,9%), nelle aree del Nord-Est (dal 1,8% al 2,1%), del Nord-Ovest (dal 2,3% al 2,6%) e nel Sud e Isole (dal 3,5% al 3,8%). A livello settoriale, gli aumenti più marcati si stimano nel comparto delle Costruzioni (dal 2,8% al 3,2%) e in quello industriale (dal 2,3% al 2,7%). A fronte di questa dinamica, a fine 2027 il tasso di deterioramento più elevato si conferma nelle Microaziende (3,1% nel 2027), nel Sud e Isole (3,8%) e nel settore delle Costruzioni (3,2%).

L’elevata incertezza sul piano internazionale è alimentata principalmente dalle recenti misure tariffarie adottate dall’amministrazione statunitense, che prevedono dazi sull’export verso gli Usa pari al 15% per i beni italiani ed europei, con picchi fino al 50% per alcune categorie, sottolinea lo studio, e aliquote comprese tra il 10% e il 30% per le merci provenienti da gran parte del resto del mondo.

Misure che potrebbero generare un significativo rallentamento del commercio globale, con impatti negativi sul fatturato e sulla redditività delle imprese. A questo si aggiunge il perdurare dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, che contribuisce ulteriormente a mantenere elevati i livelli di instabilità.

L’instabilità dello scenario è testimoniato anche dall’aumento del tasso di deterioramento del credito delle società non finanziarie riportato da Banca d’Italia: 2,33% nel 2023 contro il 2,16% del 2022 e in ulteriore incremento a 2,55% nel 2024.

‘Le nostre stime sull’evoluzione dei crediti deteriorati mostrano uno scenario incerto per le imprese italiane, strette fra tensioni geopolitiche e incertezze economiche legate anche all’introduzione dei dazi americani’, commenta Luca Peyrano, amministratore delegato di Cerved. ‘Nel triennio previsionale, comunque, si rimane ben lontani dai livelli raggiunti nei periodi di crisi, a conferma di una migliore redditività e posizione patrimoniale delle nostre aziende”. “Negli ultimi 10 anni il settore bancario italiano ha compiuto enormi progressi nel rafforzamento patrimoniale e nella gestione del rischio di credito, posizionandosi oggi tra i più solidi in Europa”, evidenzia Marco Elio Rottigni, Direttore Generale di Abi, che prosegue sottolineando che “il Rapporto Abi/Cerved presentato oggi mostra, tuttavia, che vanno emergendo nuovi rischi di deterioramento del credito, seppur limitati. Si tratta di segnali da non trascurare che istituzioni, autorità di regolamentazione e attori economici devono affrontare insieme e per tempo”.

Secondo gli ultimi dati di Banca d’Italia, a marzo 2025 l’insieme delle sofferenze lorde e degli altri crediti deteriorati lordi si attestava a 57,8 miliardi di euro (-4,7% rispetto all’anno prima), mentre in termini netti, cioè escludendo le perdite di valore già contabilizzate in bilancio dalle banche, lo stesso insieme è di 30,2 miliardi (-1,4% rispetto a marzo 2024).

Per quanto riguarda il numero delle posizioni deteriorate, emerge un quadro contrastante: nel 2024 si riduce in maniera significativa, da 16.700 unità del 2023 a 12.400, ma è l’importo medio dei default a crescere del 42%, rileva lo studio, da 630.000 a quasi 900.000 euro, tornando a livelli pre-2017.

Le stime di Abi-Cerved mostrano una crescita dei tassi di deterioramento nel 2025 in tutte le classi dimensionali di impresa, con andamenti piuttosto omogenei. Le micro, le piccole e le medie imprese registrano un incremento di 0,3 punti percentuali (dal 2,8% del 2024 al 3,1% le prime; dal 2% al 2,3% le seconde; dall’1,7% al 2% le terze), mentre i tassi delle grandi imprese segnano un rialzo di 0,4 punti (dall’ 1,4% all’ 1,8%). Le dinamiche settoriali indicano come il flusso dei nuovi crediti in default aumenti in tutti i comparti considerati.

Il settore Industriale evidenzia l’incremento più consistente (dal 2,3% del 2024 al 2,7%) seguito da quello delle Costruzioni (dal 2,8% al 3,1%), che mantiene i tassi di deterioramento più alti, affiancato dai Servizi (2,9%, contro il 2,7% del 2024) e dall’Agricoltura (2,9% rispetto al 2,6% del 2024). L’Industria, pur rimanendo al livello più basso (2,7%), è l’unica a superare il livello registrato nel periodo pre-Covid (2,3% nel 2019), mentre le Costruzioni, che hanno beneficiato di numerosi e significativi incentivi fiscali, ne restano ben al di sotto (3,1% contro 4%).

Passando alla analisi su base geografica, le stime 2025 indicano un aumento dei tassi di deterioramento in tutto il Paese, con meno divergenza tra gli estremi. Gli incrementi maggiori, infatti, si registrano al Nord, con Nord-Ovest e Nord-Est che aumentano la rischiosità di 0,3 punti percentuali, mentre nel Centro e nel Mezzogiorno l’aumento osservato è di 0,2 punti. Il Mezzogiorno si conferma l’area più rischiosa, con tassi al 3,7% e con un gap di 1,6 punti percentuali rispetto all’area meno rischiosa, quella del Nord-Est (2,1%). Nord-Ovest e Centro si attestano, rispettivamente, al 2,6% e al 3,3%.

Lo scenario previsto nel 2026-2027 ipotizza una crescita economica moderata e una politica monetaria lievemente espansiva. L’occupazione resta alta e sostiene i consumi delle famiglie, anche se l’inflazione del biennio 2022-2023 ha ridotto la capacità di spesa. Il quadro macroeconomico è comunque da interpretarsi con estrema cautela, data l’elevata incertezza di tutti gli scenari.

Si stima dunque che i nuovi crediti in default saranno in lieve rialzo nel 2025 ma in graduale discesa nel 2026-2027: dal 2,9% dell’anno in corso si passerà dunque al 3% nel 2026 per poi tornare al 2,9% nel 2027, valori in linea con il periodo pre-Covid e decisamente inferiori rispetto ai picchi toccati durante la crisi dei debiti sovrani.

Nel 2026 l’aumento del rischio è diffuso su tutte le classi dimensionali d’impresa e senza differenze significative nelle dinamiche, così come nel 2027 il calo marginale è distribuito in maniera omogenea. Ne risulta una percentuale dei tassi di deterioramento a fine periodo superiore a quella del 2019, soprattutto per le grandi aziende (1,9% nel 2027 rispetto all’1,3% del 2019), mentre l’unica classe che si mantiene in linea con il livello ante-pandemia è quella delle micro imprese (3,1%).

Quanto ai settori, secondo il rapporto Abi-Cerved nel 2026 i nuovi crediti deteriorati cresceranno ovunque ad eccezione dell’agricoltura, che si manterrà stabile. Il peggioramento più accentuato è previsto per le costruzioni (dal 3,1% del 2025 al 3,4%), seguite da industria (dal 2,7% al 2,9%) e Servizi (dal 2,9% al 3,0%). Il 2027 vedrà un miglioramento lievemente più accentuato per l’Industria e le Costruzioni (-0,2 punti percentuali) mentre Servizi e Agricoltura scenderanno solamente di un decimo di punto. Tutti i settori restano al di sotto del livello pre-pandemico tranne l’Industria (2,7% nel 2027 contro il 2,3% del 2019).

Un lieve incremento della percentuale di crediti in default si registrerà nel 2026 in tutte le aree geografiche: nel Nord-Ovest (dal 2,6% del 2025 al 2,7%), nel Nord-Est (dal 2,1% al 2,3%), mentre Sud e Isole (dal 3,7% al 3,9%) continueranno ad essere la zona più rischiosa, seguita dal Centro (dal 3,3% al 3,4%). Al termine del periodo di previsione, il Mezzogiorno presenterà valori inferiori rispetto al 2019 (3,8% contro 4,2%), mentre il Nord-Ovest avrà valori leggermente superiori (2,6% contro 2,4%).

Serena Banzato paratleta al secondo libro: Tu sei un capolavoro

Roma, 6 ott. (askanews) – Quante volte ci stato detto che, per poter amare qualcuno, necessario prima imparare ad amarci? Sembra facile, ma non lo . Imparare a conoscersi e a volersi bene un affare complicato, soprattutto se si prova a farlo da soli. La psicoterapeuta Serena Banzato, dopo averci raccontato, nel suo primo libro, il proprio viaggio di dolore e rinascita, si fa questa volta guida d’eccezione per accompagnarci lungo un tortuoso percorso alla scoperta di chi siamo davvero. Aprendoci metaforicamente le porte del suo studio, ci invita con calore e delicatezza ad accomodarci, avere fiducia e affrontare con lei un cammino in tre fasi verso la conoscenza di noi stessi, delle nostre origini, della nostra interiorit e del modo in cui viviamo le relazioni. Utilizzando l’immagine di un grande albero, ci porta a riflettere sulle radici e sul terreno in cui affondano, su quegli aspetti del passato che, nel bene e nel male, determinano ci che siamo oggi. Salendo fino al tronco, passiamo all’analisi del nostro io pi profondo, ci che ci definisce e caratterizza. Quanto conosciamo ogni nostra venatura e imperfezione, cosa ci rende forti o fragili, come ci prendiamo cura delle nostre emozioni? Infine arriviamo ai rami, che rappresentano le nostre relazioni con gli altri: quali foglie sono nate negli anni, in che modo le abbiamo nutrite, quante sono rimaste e quante, invece, si sono seccate e abbiamo dovuto lasciar cadere? Con il suo stile pacato e accogliente, Serena Banzato passa dal mettere a nudo s stessa al domandarci di spostare lo sguardo su di noi, per intraprendere la strada verso una vita pi consapevole e fedele all’essenza di ci che siamo. Perch conoscersi la condizione per amarsi.

Serena Banzato, l’autrice, Psicologa clinica, psicologa dello sport e psicoterapeuta, lavora per sostenere e supportare clinicamente persone in difficolt. Collabora con diverse federazioni nazionali e in progetti scolastici, sportivi e sociali. Nel 2018, dopo aver rischiato la vita e l’amputazione di una gamba per una grave infezione, riprende in mano il suo destino diventando paratleta, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra i quali il titolo di campionessa italiana in paratriathlon e su pista. Oggi rappresenta l’Italia nella Nazionale di paratriathlon, continuando a scalare numerosi podi nazionali e internazionali. Residente in provincia di Padova e mamma di Nathan e Santiago, prosegue con la sua seconda vita con senso di gratitudine e testimoniando la propria storia. Il suo primo libro, diventato un bestseller, Cammina, vivi, amati (Piemme 2024).

Immunità a Salis, Tajani a Salvini: non accettiamo insulti

Roma, 7 ott. (askanews) – “Le calunnie non le accettiamo, gli insulti non li accettiamo. Non c’è nessuno che tradisce, nessuno che fa giochi strani”. Lo ha detto il vice-premier Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare Matteo Salvini che parlando dell’ok all’immunità per Ilaria Salis ha polemizzato con ‘qualcuno che si dice di centrodestra’ e che “nel voto segreto ha votato per salvare la signora Salis”. Ha ribattuto Tajani: “Noi siamo sempre stati leali, coerenti. Abbiamo detto qual era la linea del voto, poi a scrutinio segreto ci sono 700 e più parlamentari che votano…”.

Di sicuro, ha aggiunto, è “inutile andare a cercare qualche voto in più”. Anche perché “quando si usano queste piccole cose per cercare qualche voto in più alla fine poi i voti si perdono, lo abbiamo visto nelle Marche, in Val d’Aosta, in Calabria… Credo che il centrodestra si debba preoccupare di prendere voti all’esterno, non fare polemiche all’interno. Le chiacchiere stanno a zero, contano i fatti, i risultati elettorali. Oggi Fi è la seconda forza del centrodestra. Vuol dire che i cittadini credono a quello che diciamo noi”.

Polo U.S. Polo Assn., bis scudetto di UnoAerre Acquedotto Romano

Roma, 7 ott. (askanews) – Una giornata di festa nonostante la pioggia e la sicurezza dei cavalli e dei giocatori prima della competizione. Il maltempo che ha reso pesante il terreno del Roma Polo Club ha costretto la Fise, organizzatrice del Campionato Italiano di Polo U.S. Polo Assn, a modificare il programma delle finali. Lo scudetto – spiega una nota – si è assegnato ai rigori, con il team di UnoAerre Acquedotto Romano che si è confermato campione d’Italia grazie alla vittoria sul team Harpa-Farout. Giorgio Cosentino, Marco Elser, Ignacio Kennedy e Goffredo Cutinelli Rendina salgono quindi nuovamente sul gradino più alto di un podio completato al terzo posto dal team Impresion.

“Il Polo si conferma uno sport altamente spettacolare e in grande crescita – le parole del Segretario Generale della Federazione Italiana Sport Equestri, Simone Perillo -. Ringrazio il Roma Polo Club, per l’organizzazione e la passione con la quale ha ospitato le finali scudetto, e tutti coloro che curano la sicurezza del campo gara per cavalli e giocatori, prioritá assoluta per la Fise e per chi ama lo sport. Un pensiero particolare va a Fondazione Operation Smile Italia ETS per l’impegno con il quale garantisce cure e assistenza medica in quei Paesi in cui il sistema sanitario è insufficiente”.

Alle spalle del campo di gara, in un contesto di grande eleganza e presenze vip, Polo for Smiles ha infatti rappresentato l’evento nell’evento, con una raccolta fondi per sostenere i programmi chirurgici di Operation Smile in Madagascar per bambini e adulti nati con malformazioni del volto. All’asta le maglie di Paulo Dybala, Matias Soulé, Nicolò Rovella, Mattia Zaccagni e del tennista Matteo Berrettini, alla presenza di tanti personaggi dello spettacolo (da Rudy Zerbi a Luca Barbareschi) e che hanno scritto la storia dello sport italiano come l’ex presidente del Coni ed ex vicepresidente del Cio, Mario Pescante. “È una bella giornata di sport e ci troviamo in un luogo, il Roma Polo Club, che racconta una storia di grandi tradizione sportive – ha spiegato Pescante -. Questo è uno sport che sa attrarre i giovani, elemento fondante e imprescindibile per qualunque disciplina sportiva”. Tra i momenti più glamour di Polo for Smiles, l’assegnazione del premio di ‘miglior cappello’, che quest’anno è andato a Sofia Maraglioli.

Tennis, Million Dollar One Point Slam: un punto per vincere un milione

Roma, 7 ott. (askanews) – L’Australian Open ha presentato il ‘Million Dollar 1 Point Slam’, un nuovo torneo che si svolgerà la settimana prima dell’inizio dello Slam australiano 2026. Come si gioca? Molto semplice: per battere il tuo avversario servirà fare… un punto! E il montepremi finale è da capogiro: ben 1 milione di dollari.

La regola di base è molto semplice: ogni partita si deciderà giocando un solo punto. Il tutto si svolgerà con un classico sorteggio a eliminazione diretta, con il metodo “carta, sasso o forbici” per determinare chi serve o riceve. Chi vince il punto vince la partita e passa al turno successivo, mentre chi perde viene eliminato dal torneo. Il vincitore della finale porterà a casa il premio da 1 milione di dollari. Le qualificazioni si svolgeranno in tutta l’Australia e all’Australian Open durante la Opening Week, mentre la finale si giocherà alla Rod Laver Arena.

Come spiegato proprio dall’Australian Open, al Million Dollar 1 Point Slam parteciperanno 22 tennisti professionisti e 10 dilettanti provenienti da tutta l’Australia, con tutti che avranno così la possibilità di portare a casa 1 milione di dollari. “Che tu sia un dilettante o un professionista – si legge dal sito dello Slam australiano – il vincitore assoluto si porterà a casa il premio. Le iscrizioni apriranno presto nei club di tutto il paese e, durante la Opening Week, i finalisti si sfideranno per avere la possibilità di affrontare i professionisti alla Rod Laver Arena”.

Anche Carlos Alcaraz prenderà parte al Million Dollar 1 Point Slam, con diversi dilettanti che avranno dunque l’occasione di giocare un punto con il numero 1 al mondo, come annunciato da Craig Tiley, direttore dell’Australian Open. “Posso rivelare che il numero 1 al mondo Carlos Alcaraz sarà il protagonista dei giocatori professionisti nel Million Dollar 1 Point Slam, una nuova entusiasmante iniziativa in cui un punto può farti vincere 1 milione di dollari”. “Ci saranno anche altri grandi nomi che saranno annunciati presto, ora ci sono un milione di motivi per prendere una racchetta e prepararti per gennaio”, ha concluso il direttore dell’Australian Open.

Ilaria Salis ha mantenuto l’immunità per un voto a Strasburgo

Bruxelles, 7 ott. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha confermato, oggi a Strasburgo, l’immunità parlamentare di Ilaria Salis con 306 voti a favore, 305 contrari e 17 astensioni, contro la richiesta delle autorità ungheresi di sospenderla.

Il voto si è svolto a scrutinio segreto, e conferma la posizione della commissione Affari giuridici (Juri), che aveva votato contro la sospensione dell’immunità dell’eurodeputata italiana, accusata dalla magistratura ungherese di atti violenti nei confronti di manifestanti neonazisti a Budapest nel 2023. Anche nella commissione Juri la decisione era stata presa a scrutinio segreto e con un solo voto di differenza tra favorevoli e contrari. E’ chiaro che una parte degli eurodeputati del Ppe ha votato contro la linea ufficiale del gruppo, favorevole alla sospensione dell’immunità.

Subito dopo il voto di Strasburgo su Salis, un eurodeputato ungherese ha chiesto di ripeterlo adducendo motivazioni tecniche, ma la presidente dell’Aula, Roberta Metsola, ha respinto la richiesta.

Il Nobel per la Fisica a Clarke, Devoret e Martinis

Roma, 7 ott. (askanews) – L’Accademia reale svedese delle Scienze ha deciso di assegnare il premio Nobel per la Fisica 2025 a John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis per la scoperta dei “tunnel quantistico macroscopico e della quantizzazione dell’energia in un circuito elettrico”.

I vincitori hanno utilizzato una serie di esperimenti per dimostrare che le bizzarre proprietà del mondo quantistico possono essere concretizzate in un sistema abbastanza grande da essere tenuto in mano. Il loro sistema elettrico superconduttore potrebbe passare da uno stato all’altro con l’effetto tunnel, come se attraversasse direttamente un muro. Hanno anche dimostrato che il sistema assorbe ed emette energia in dosi di dimensioni specifiche, proprio come previsto dalla meccanica quantistica.

Manovra, Orsini: attenzione a imprese ci dovrà essere per forza

Roma, 7 ott. (askanews) – “Oggi stiamo lavorando perchè le risposte avvengano, perchè credo che l’attenzione all’impresa e all’industria in questa manovra ci dovrà essere per forza, almeno ce lo auguriamo”. Ad affermarlo è il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, a margine dell’assemblea di Unindustria, spiegando: “stiamo dialogando con il governo”.

“Se non abbiamo al centro l’industria in modo ben chiaro nella prossima manovra, credo – ha aggiunto – che alla fine non si voglia bene del Paese. Stiamo dialogando proprio perché ci siano le misure che noi stiamo chiedendo, che vanno verso la competitività e verso la crescita. Però servono delle risposte”.

Tajani fiducioso sui colloqui a Sharm el-Sheikh su Gaza

Roma, 7 ott. (askanews) – Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della XII Conferenza Italia – America Latina e Caraibi in programma oggi, ha affermato che si ritiene fiducioso in merito ai negoziati in atto a Sharm el-Sheikh. “Prime informazioni che arrivano (dai colloqui, ndr) sono confortanti, speriamo si possa applicare il piano statunitense per arrivare alla soluzione dei due popoli e due stati, la fine della guerra e la liberazione degli ostaggi”. “L’Italia è pronta a fare la sua parte” ha proseguito il ministro, “anche inviando uomini se servono”.

L’Ucraina avverte che a Zaporizhzhia c’è il rischio di catastrofe nucleare

Roma, 7 ott. (askanews) – Il ministero degli Affari Esteri ucraino ritiene che i numerosi bombardamenti russi nelle immediate vicinanze dell’impianto di Zaporizhzhia, registrati dall’Aiea il 6 ottobre, costituiscono una provocazione deliberata da parte della Russia, che dimostra ancora una volta il totale disprezzo per il diritto internazionale, lo Statuto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica e i sette pilastri indispensabili della sicurezza nucleare.

“La deliberata creazione di rischi attorno alla più grande centrale nucleare d’Europa rischia di provocare un disastro nucleare su scala continentale”, ha avvertito il ministero.

A Kiev desta particolare preoccupazione il fatto che la centrale nucleare di Zaporizhzhia sia rimasta senza alimentazione elettrica esterna per quasi due settimane, affidandosi a fonti di alimentazione di riserva instabili.

“Consideriamo il bombardamento un elemento della strategia deliberata della Russia per bloccare i lavori di riparazione e ripristino delle linee elettriche necessari per garantire un approvvigionamento energetico esterno affidabile”, si legge nella nota, riportata da Ukrinform.

Il ministero degli Affari Esteri sottolinea che continuerà a collaborare strettamente con l’Aiea e i partner per ridurre al minimo i rischi, garantire la prontezza operativa alle riparazioni e ripristinare quanto prima i parametri di sicurezza nucleare e radiologica adeguati presso la ZNPP.

Mattarella: il 7 ottobre è una pagina turpe della storia

Roma, 7 ott. (askanews) – “Il 7 ottobre del 2023 rimane e rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia: un vile attacco terroristico che avvenne contro inermi cittadini israeliani, recando grave danno alla causa della pace e della reciproca sicurezza in Palestina. Una ferita che ha colpito ogni popolo”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “L’orrore e la condanna, pubblicamente e ripetutamente espressa, per la violenza crudele e inaccettabile delle armi di Israele – che fa pagare alla popolazione di Gaza un intollerabile prezzo di morte, fame e disperazione, cui è indispensabile porre fine, con la necessità che Israele applichi con pienezza le norme del diritto internazionale umanitario – non attenua orrore e condanna per la raccapricciante ed efferata violenza consumata quel giorno da Hamas”, sottolinea il Capo dello Stato. “L’uccisione e le violenze contro centinaia di ragazze e ragazzi che ascoltavano musica in un rave, quelle, nelle loro abitazioni, contro persone inermi di ogni età, dall’infanzia alla vecchiaia, richiamano al dovere di una condanna perenne, rifiutando un accomodante e cinico modo di pensare che rimuova l’infamia di quella giornata”. Così ancora Mattarella. “Quanto avviene a Gaza e i diversi sentimenti che suscita non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che, particolarmente nel secolo scorso, ha toccato punte di mostruosa atrocità, e che oggi appare talvolta riaffiorare, fondandosi sull’imbecillità e diffondendo odio”, sottolinea il Capo dello Stato. “A due anni dal 7 ottobre 2023 desidero rinnovare la vicinanza al popolo di Israele e ai familiari delle vittime e delle persone rapite, che vanno immediatamente liberate, nell’auspicio che i tentativi di porre fine a questa inaudita ondata di violenza abbiano al più presto esito positivo”, conclude.

Potere contro potere: la democrazia americana resiste a Trump

È una delle immagini più potenti dell’America contemporanea: un presidente che invia  in una grande città, e uno Stato che lo porta in tribunale per difendere la propria sovranità.

Il governatore dell’Illinois, insieme alla città di Chicago, ha intentato una causa contro l’amministrazione Trump poche ore dopo che un giudice federale di Portland aveva bloccato un simile dispiegamento di truppe.

Non solo una disputa legale

La decisione di Donald Trump ha scatenato una reazione immediata delle autorità locali. “Il Presidente sta tentando di utilizzare la Guardia Nazionale per punire i suoi nemici politici”, si legge nei documenti depositati in Tribunale. “Questo piano viola la sovranità dello Stato e il suo diritto all’autogoverno.”

Il tono dei legali dell’Illinois è fermo, istituzionale, ma segnala una linea di resistenza: non è solo una disputa legale, è la riaffermazione di un principio.

Nella democrazia americana il potere non è mai assoluto.

Chicago come simbolo

A Chicago, la tensione si è accesa dopo l’ordine esecutivo firmato dal sindaco Brandon Johnson, che ha istituito le cosiddette “zone franche dall’Ice”, vietando agli agenti federali dell’immigrazione di utilizzare “proprietà municipali”.

In pratica, l’ordine vieta agli agenti federali dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement) di utilizzare:

  • uffici o strutture comunali, come edifici amministrativi, centri civici, biblioteche, scuole pubbliche, centri comunitari, ecc.;
  • aree pubbliche di competenza municipale, come parcheggi, spazi per eventi, infrastrutture gestite dal Comune;
  • banche dati o sistemi di sorveglianza cittadini (quindi anche l’uso di risorse municipali per operazioni di controllo o arresto di immigrati).

L’obiettivo politico e simbolico è chiaro: impedire che il Comune collabori materialmente con operazioni federali di deportazione o controllo migratorio, mantenendo la città in linea con la tradizione delle sanctuary cities (città santuario), dove gli organi locali non partecipano all’applicazione delle leggi federali sull’immigrazione.

L’iniziativa è stata definita dalla Casa Bianca “un disgustoso tradimento nei confronti di ogni cittadino rispettoso della legge”. In una nota ufficiale, l’ufficio presidenziale ha aggiunto: “La patetica scusa di Johnson, secondo cui far rispettare le leggi sull’immigrazione mina la fiducia della comunità, rivela la sua vera lealtà: verso i criminali predatori di immigrati clandestini, non verso le famiglie terrorizzate di Chicago.”

Ma il sindaco non ha ceduto. “La nostra città difenderà il diritto alla dignità e alla sicurezza di ogni persona,” ha replicato in conferenza stampa. “Non permetteremo che la Guardia Nazionale venga usata come strumento politico”.

Le strade di Chicago si sono riempite di manifestanti: cartelli contro Trump, cori per la libertà, una folla compatta a presidiare la sede del municipio.

La forza della democrazia americana

La Costituzione federale, nata dal compromesso tra Stati e potere centrale, mostra ancora oggi la sua solidità. Ogni volta che un presidente prova a forzare i limiti — da Nixon a Trump — il sistema reagisce. Tribunali, Stati, amministrazioni locali: tutti concorrono a mantenere l’equilibrio. Il potere esecutivo non è mai lasciato solo a se stesso.

Per questo, pur tra tensioni e polarizzazioni, la democrazia americana continua a dimostrare la propria resilienza.

La sfida lanciata da Chicago e dall’Illinois non è solo un episodio politico: è la conferma che, di fronte a un potere che tenta di imporsi, un altro potere si alza a difendere la legge.

È questa dialettica — potere contro potere — a rendere grande (e resistente) la democrazia degli Stati Uniti.

L’attentato a Leighton nel quadro politico del 1975

Questo Convegno promosso dall’on. Fabio Porta a 50 anni dal vile attentato avvenuto in Roma nei confronti di Bernardo Leighton e di sua moglie, mi ha permesso di ascoltare approfondite considerazioni sui tragici avvenimenti cileni degli anni 1973/74 che tanto interesse suscitarono nell’opinione pubblica italiana, al punto da far evocare una sorta di parallelismo tra la vicenda politica italiana e quella cilena. Sarebbe pertanto una inutile ripetizione se io affrontassi gli stessi argomenti, e perciò mi limito a rispettare la motivazione che ha indotto gli organizzatori ad inserirmi tra gli oratori: io fui il responsabile della grande manifestazione di protesta contro l’attentato, che si svolse a Roma l’11 ottobre a piazza Santi Apostoli organizzata dal Movimento Giovanile (MG) della DC e di essa vi farò un breve racconto. Mi pare utile però dedicare prima qualche riga ad un esercizio di contestualizzazione di quell’evento con quanto di significativo avvenne in quel secondo semestre del 1975 nella vita politica italiana, guardando in particolare la DC ed il suo M.G.

22-26 luglio 1975: Consiglio nazionale DC. Viene sfiduciato il Segretario Fanfani e, dopo quattro giorni e tre notti di interminabile dibattito, viene eletto come nuovo Segretario Zaccagnini, con il voto favorevole anche dei no fanfaniani; la sua elezione viene considerata di transizione; Zac trascorre i primi tre mesi (agosto, settembre, ottobre) sostanzialmente come Segretario “invisibile”, e la gestione del Partito viene di fatto assunta dal c.d. Sinedrio (Galloni, Salvi, Bodrato, Belci, Pisanu): essi nel frattempo si rendono conto che la figura di Zac può venire assunta, se efficacemente comunicata, come simbolo del rinnovamento della DC, non solo agli occhi degli iscritti, ma soprattutto dei militanti e degli elettori.

Il MG della DC si era dato, dopo il Congresso di Palermo di fine giugno 1974, una gestione forzatamente unitaria sotto la guida di Pino Pizza, entrato ben presto in contrasto con Fanfani il quale, con la sola opposizione della Sinistra DC, non esitò a sciogliere gli Organi del MG, ignorando la manifestazione di protesta dei giovani a piazza Sturzo e le critiche che il suo atto autoritario sollevò un po’ in tutta l’opinione pubblica, affidando la gestione del MG a 5 Commissari, i quali non riuscirono a farsi accettare dai giovani, al punto che lo stesso Fanfani dopo poche settimane avallò il passaggio di fatto della gestione ad un nuovo collegio di Commissari giovani, rappresentanti delle varie correnti interne al Partito. Decisione poi ufficializzata dal nuovo Segretario Zaccagnini, al quale immediatamente guardarono con fiducia ed entusiasmo la dirigenza del MG e poi tutti i giovani che invocavano la rigenerazione del Partito.

Il gruppo dirigente del MG aveva il vantaggio di saper rappresentare le realtà di base e, forte della recuperata autonomia del Movimento, si pose come obiettivo primario del suo rilancio la formazione di nuovi dirigenti locali capaci di interpretare le attese del mondo giovanile, ed una serie di iniziative di studio e di presenza organizzata nei vari ambienti, cui far seguire lo svolgimento di un nuovo Congresso Nazionale, che si tenne infatti a metà maggio 1977 a Bergamo.

Questa la situazione del MG DC agli albori della Segreteria Zaccagnini, situazione che mi vedeva impegnato al vertice nazionale del MG, in quanto rappresentante della corrente basista, maggioritaria tra i giovani, ed anche Commissario del MG della città di Roma. Per prima cosa organizzai per metà settembre ’75 a Ronciglione un Corso di formazione, che vide come Relatori tra gli altri: Nicola Signorello, Paolo Cabras, Paolo Giuntella, Piero Bassetti nonché una tavola rotonda cui parteciparono anche Walter Veltroni della FGCI, Enzo Bianco dei Giovani Repubblicani e Giuseppe Scanni dei Giovani socialisti, e la relazione conclusiva di Giovanni Galloni intitolata significativamente “La nuova DC è già cominciata”. E così arriviamo al mese di ottobre.

Venerdì 3 ottobre 1975. Vado a prendere con la mia auto Bernardo Leighton, esule DC cileno e sua moglie, sul cancello del residence dell’Aurelia Antica in cui vivevano, ed insieme andiamo in un albergo lì vicino per intervenire ad un Convegno organizzato per i giovani DC romani sul tema della Libertà in Spagna, Convegno cui partecipano anche Paolo Cabras ed il Sindaco di Roma Clelio Darida.

Lunedì 6 ottobre 1975. Bernardo Leighton e signora escono dal residence e vengono assaliti sul cancello da sicari fascisti armati, che li feriscono gravemente, per fortuna senza ucciderli.

Sabato 11 ottobre 1975. Grande manifestazione di solidarietà a Bernardo Leighton, che in tutta fretta organizzo in piazza Santi Apostoli, dove dal palco parlano tra gli altri Luigi Macario segretario CISL, Gilberto Bonalumi parlamentare DC grande conoscitore dell’America Latina ed il ventenne Lucio D’Ubaldo che inserisco a sorpresa tra gli oratori anche per sottolineare la natura pressoché spontanea e sostanzialmente giovanile della manifestazione, per la quale mi ero premurato di avere il servizio d’ordine curato dalla Cisl e la presenza degli Inti Illimani per un concerto a chiusura.

Per ottenere la partecipazione degli Inti Illimani mi ero recato nella sede della FGCI e con grande difficoltà ero riuscito a convincere il dirigente dei giovani comunisti Ferruccio Capelli a darmi il numero di telefono di Giulio Lubetkin nella cui casa di Genzano erano ospitati gli Inti Illimani, anche essi possibile obiettivo dei sicari fascisti. Convincere gli Inti Illimani a partecipare alla nostra manifestazione mi riuscì invece facilmente, a testimonianza del prestigio di cui godeva Leighton anche tra i comunisti cileni: la loro musica, in uno sventolio di bandiere bianche, fu una splendida conclusione della manifestazione. Alla quale non presero parte i vertici nazionali della DC, salvo far pervenire una dichiarazione di Zaccagnini e garantire la “copertura stampa” del Popolo.

La mia personale opinione è che i vertici nazionali del Partito erano in quel periodo totalmente concentrati sulle diatribe di vita interna della DC, e sono pure convinto che Zac evitava in quel periodo ogni propria esposizione pubblica poiché ad inizio ottobre ancora si sentiva Segretario transitorio, ma non posso escludere neppure che l’assenza gli sia stata consigliata da Aldo Moro, che solo pochi mesi prima era stato pesantemente minacciato da Kissinger, primo responsabile della caduta del Governo cileno di Allende sostenuto anche dai democristiani, e della presa del potere da parte del dittatore Pinochet.

Sono convinto che quella nostra manifestazione di piazza Santi Apostoli, al di là del motivo ufficiale, abbia avuto delle indirette ricadute positive per la DC italiana, poiché il suo successo accreditò in Zaccagnini e suoi collaboratori che c’erano ancora nell’elettorato italiano, in particolare giovanile, potenzialità enormi, capaci di determinare il rilancio della “nuova” DC a guida Zaccagnini. Il quale da inizio novembre assunse un atteggiamento proattivo, aiutato anche dalla naturale empatia che si instaurava tra lui e l’uditorio.

A piazza del Gesù cominciarono allora a preparare la rielezione di Zaccagnini in Congresso, cosa che avvenne nel 1976. Ed il MG tornò ad essere considerato fattore essenziale per la riuscita della proposta politica.

A metà novembre fui convocato a Piazza del Gesù, dove Zac ed i suoi mi dissero in sostanza che Zaccagnini Segretario era la carta giusta per la rinascita della DC ma occorreva farlo conoscere dagli italiani, a partire dai giovani, e quindi mi dovevo inventare qualcosa. Organizzai quindi il Convegno del MG su don Mazzolari che si tenne a Bozzolo il 10 gennaio 1976, con un discorso pubblico di Zaccagnini, il giorno dopo nel Palazzo dello Sport di Mantova. Andate a rileggere i giornali di allora e vi accorgerete che Zaccagnini esiste nell’opinione pubblica italiana dal 12 gennaio 1976 grazie ai resoconti di quella iniziativa.

Ad ulteriore conferma del “cambio in corsa” che la DC stava realizzando, cito un altro episodio: Fanfani aveva rifiutato di inviare una delegazione DC ad assistere al Congresso nazionale PCI del marzo 1975, Moro invece volle che io andassi al Congresso Nazionale della FGCI di fine dicembre 1975 a Genova, non semplicemente per assistere, ma per parlare a nome del MG DC, ed era la prima volta che un fatto del genere accadeva.

Insomma, il MG DC era tornato ad essere protagonista credibile nella vita del Partito e nel mondo giovanile. Ed infatti nel febbraio 1976 venne istituito un “tavolo di consultazione” tra i Responsabili nazionali dei Movimenti Giovanili dei Partiti dell’arco costituzionale. Le riunioni si tenevano nella nostra sede di Largo Arenula ed oltre a me vi partecipavano Massimo DAlema per la FGCI, Enzo Bianco per i giovani Repubblicani, Enrico Boselli per quelli Socialisti, Antonio Patuelli per la Gioventù Liberale, e per i Partiti minori della sinistra: Famiano Crucianelli, Giuliana Sgrena e Lucia Annunziata. Oggetto delle riunioni era, come intuibile, realizzare il massimo coordinamento tra le varie forze politiche giovanili democratiche, per isolare e contrastare le attività eversive delle frange estreme, iniziando con il rafforzare la partecipazione degli studenti alla vita degli Istituti scolastici e delle Università.

Sono convinto che quella prima manifestazione ottimamente riuscita, che il MG organizzò per solidarietà a Bernardo Leighton ed a difesa della democrazia, fu un passo importante per il rilancio del MG DC e della DC italiana e contribuì notevolmente a tenere viva l’attenzione degli italiani per la politica estera e gli sforzi per la cooperazione internazionale e la coesistenza pacifica. Questo 50 anni fa! Ricordare quelle pagine di storia politica può sicuramente aiutare le scelte delle Forze politiche odierne.

Le piazze e il voto

Dunque, nelle Marche ha stravinto il centrodestra. La sinistra ne esce sconfitta e il Centro, in quella coalizione, non è pervenuto.

Nella Calabria, peggio ancora: il Centro non tira come nelle Marche, e anche qui la coalizione progressista ne esce con le ossa rotte.

Schlein, la segretaria del Pd, la risposta l’ha già fornita nei giorni scorsi. Da un lato, smentendo la propaganda di un anno, ha sostenuto che “per il Pd il voto in una regione non è affatto un test nazionale”.

Dall’altro, ha aggiunto che “conta il voto nelle regioni più popolose”. Cioè, per i non addetti ai lavori, conta dove il Pd vince anche da solo per l’antico e robusto radicamento comunista e di sinistra — penso alla Toscana — oppure anche, e soprattutto, per l’insipienza e l’irresponsabilità del comportamento politico del centrodestra, cioè la Campania e la Puglia.

Un nodo politico non trascurabile

Ora, però, e al di là della propaganda spicciola, c’è un aspetto politico che non può e non deve passare inosservato.

È quello dibattuto su molti organi di informazione dopo le imponenti manifestazioni di piazza organizzate dai sindacati e dai movimenti riconducibili alla sinistra — seppur nella loro multiforme espressione.

E cioè: esiste qualche correlazione tra il concreto voto dei cittadini italiani e le manifestazioni di piazza?

Domanda non banale. Perché, al di là dell’ipocrisia e delle menzogne in circolazione, si tratta pur sempre di manifestazioni organizzate prevalentemente, se non quasi esclusivamente, contro il Governo Meloni e la coalizione di centrodestra.

Va pur detto — come ha giustamente ricordato il presidente del Censis, Giuseppe De Rita — che si tratta di manifestazioni prive di immediata mediazione politica e istituzionale, difficilmente classificabili con categorie politiche nette e definitive.

Tuttavia, se non dovesse più esistere alcuna correlazione significativa di carattere politico, si corre il serio rischio di una radicale dissociazione tra la cosiddetta politica istituzionale e la tanto decantata — e sempre verde, ma contraddittoria — società civile.

Quello che un tempo, negli anni ’70 e ’80, si chiamava più semplicemente distacco tra il “Paese legale” e il “Paese reale”.

Il distacco tra piazze e urne

Ed è proprio su questo versante che non si può non fare una riflessione politica più legata alle vicende contingenti.

Detto con parole molto semplici: com’è possibile che il grande martellamento propagandistico, mediatico e politico, accompagnato da massicce mobilitazioni di piazza tutte riconducibili alla sinistra e accomunate da un odio implacabile contro il centrodestra — almeno stando a parole d’ordine, striscioni, cori e insulti — poi, puntualmente, non si traduca in un incremento dei consensi elettorali per quei partiti che sono in prima linea durante le manifestazioni?

Qualcuno dice che si tratta di effetti che si faranno sentire nel tempo. Può darsi. Ma nel frattempo, in una società sempre più fluida e decodificata, può anche darsi che il tempo cancelli rapidamente un’emozione per sostituirla con un’altra.

Senza modificare, almeno per ora, un equilibrio politico che da ormai molti anni resta sostanzialmente statico.

Piazze piene, urne vuote: slogan sempre attuale

Ecco perché, al di là dell’antico e sempre attuale “piazze piene e urne vuote” di nenniana memoria, forse è arrivato il momento di interrogarci — tutti, nessuno escluso — sull’intreccio e sul legame, se ancora esiste, tra la piazza e le istituzioni, tra la protesta e i partiti, e soprattutto tra l’umore della pubblica opinione e il comportamento elettorale dei medesimi segmenti sociali.

Libertà nell’unità: il messaggio di Nicea 1700 znni dopo

Si tiene oggi, martedì 7 ottobre, alle ore 17 nella Sala Montelupo di Domagnano, il convegno “Libertà nell’unità. Il Concilio di Nicea (325) nella società del XXI secolo”, promosso dall’Ambasciatore Inviato Straordinario della Repubblica di San Marino, ing. Nicola Barone, con il patrocinio della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e la collaborazione dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli”.

Perché Nicea?

A 1700 anni dal primo Concilio ecumenico della Chiesa, la riflessione torna a interrogare il significato di quell’assise che, nel 325, definì la professione di fede nella piena divinità di Gesù Cristo e pose le basi dell’unità dottrinale fra le Chiese. Nicea non fu soltanto un evento teologico, ma anche un passaggio politico e culturale decisivo: il momento in cui il cristianesimo, riconosciuto nell’Impero, cominciò a pensarsi come universale, capace di tenere insieme libertà e verità, persona e comunità.

Oggi, in un mondo attraversato da nuove forme di divisione e relativismo, il messaggio di Nicea torna a parlare con forza: unità non significa uniformità, ma riconciliazione nella verità e nella libertà dello Spirito.

 

Lattualità di un Concilio antico

Come ha ricordato Papa Leone XIV nel suo messaggio al Simposio “Nicea e la Chiesa del terzo millennio”, tenutosi in Vaticano lo scorso giugno, «il Concilio di Nicea non è solo un evento del passato, ma una bussola che deve continuare a guidarci verso la piena unità visibile di tutti i cristiani».

Questo è lo spirito che anima il convegno sammarinese: offrire una lettura storico-teologica e spirituale di straordinaria attualità, nel segno di un ecumenismo che non rinuncia alla profondità della fede ma la apre al dialogo tra Oriente e Occidente cristiano.

I protagonisti dellincontro

Interverranno Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri, mons. Domenico Beneventi, vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Donato Oliverio, vescovo dell’Eparchia di Lungro, mons. Athenagoras Fasiolo, vescovo di Terme, e il prof. Riccardo Burigana, direttore del Centro Studi per l’Ecumenismo in Italia.

I lavori saranno introdotti da p. Alex Talarico, docente di Teologia dogmatica, e moderati da don Gabriele Gozzi, docente di Storia della Chiesa.

 

Un segno di comunione

Nel piccolo Stato di San Marino, terra di antica libertà civile, la celebrazione dei 1700 anni di Nicea assume un valore simbolico: ricordare che la libertà non si oppone all’unità, ma la fonda. L’ingresso al convegno è libero fino a esaurimento dei posti.

Nota

Nicola Barone, ingegnere e Ambasciatore Inviato Straordinario della Repubblica di San Marino, è da tempo impegnato in attività di promozione culturale e di dialogo interreligioso. Già dirigente d’impresa e autore del volume autobiografico Una vita da presidente, ha promosso numerose iniziative dedicate al rapporto tra fede, responsabilità civile e costruzione europea.

La Calabria frena il campo largo, Pd: unità è indispensabile

Roma, 6 ott. (askanews) – Il campo largo non si può mettere in discussione, il Nazareno tiene il punto dopo la sconfitta in Calabria che era ampiamente attesa, anche se lo scarto dal centrodestra è stato molto più ampio del previsto. Il commento, come una settimana fa, è affidato a Igor Taruffi, responsabile organizzazione e braccio destro della segretaria Elly Schlein. Anche le parole sono quasi le stesse, “per noi rimane comunque fermo l’impegno nel consolidare l’alleanza di centrosinistra certi che nei prossimi appuntamenti le vittorie arriveranno”. Taruffi è chiaro: “L’unità del centrosinistra è e rimane infatti una condizione indispensabile per vincere e governare”.

Al quartier generale Pd sanno bene che questo uno-due Marche-Calabria rischia di disfare la tela faticosamente tessuta in due anni e mezzo di segreteria Schlein, Giuseppe Conte ripete da settimane che non basta la somma dei partiti e che bisogna definire un programma chiaro e oggi la stessa richiesta arriva da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs: “Serve un cambio di passo che non può più essere rinviato”, avvertono. “È evidente che l’unità della coalizione a cui abbiamo contribuito con lealtà e impegno è condizione necessaria ma non sufficiente. L’impressione che il campo progressista risulti il frutto di improvvisazione e di necessità più che l’espressione di una chiara idea di Paese”. La tesi è che la coalizione debba caratterizzarsi con una linea molto più netta, possibilmente cercando di intercettare il sentimento di chi è sceso in piazza in questi giorni per la Palestina, senza timore di scontentare l’ala riformista della coalizione che – alla prova dei fatti – finora porta pochi voti.

Idee che, da un’angolazione opposta, si ritrovano anche nella minoranza Pd, da settimane di nuovo in fibrillazione, dopo la rottura con Stefano Bonaccini. “E’ ormai un dato acquisito che l’unità è una condizione necessaria ma non sufficiente”, dice un esponente riformista. E, aggiunge, “il risultato dimostra che non basta richiamare i tuoi al voto”. C’è da presidiare un’area più ampia, è il ragionamento, non bastano Gaza e le piazze viste in questi giorni.

Per questo la Schlein, attraverso il commento di Taruffi, ribadisce innanzitutto la bontà della linea “testardamente unitaria”. Quindi, il responsabile organizzazione Pd anticipa l’argomento che verrà ripetuto più volte nelle prossime settimane: il conteggio degli elettori premierà comunque il centrosinistra, alla fine della regionali d’autunno, perché “Marche e Calabria sono due importanti Regioni che insieme contano circa 3 milioni di abitanti” ma “nelle prossime settimane voteranno regioni come Toscana, Puglia che contano oltre 4 milioni di abitanti ciascuna. O la Campania, con 6 milioni di abitanti la seconda Regione più popolosa d’Italia e la prima del Mezzogiorno”. Insomma, “Solo dopo il 23 novembre potremo fare una valutazione politica ed un bilancio più compiuto”.

Ma nella minoranza Pd è già pronta la contro-argomentazione: “Ok, facciamo i calcoli da quando Elly è segretaria: il conteggio delle regionali è 8 a 3 per la destra. E’ vero, come dice Taruffi, che Umbria e Sardegna sono state strappate alla destra, ma aggiungendo le quattro regioni che mancano (Toscana, Veneto, Campania e Puglia) andiamo 9 a 6…”.

Per ora la discussione rimane sotto traccia, ci sono ancora da affrontare le campagne elettorali in quattro regioni. Ma il confronto, dentro e fuori il Pd, sembra ormai inevitabile.

Francia, Lagarde: Consiglio non ha discusso interventi sui bond

Roma, 6 ott. (askanews) – La presidente della Bce, Christine Lagarde taglia corto sull’ipotesi di effettuare interventi tramite la gli strumenti della Bce per stabilizzare i mercati, in caso di turbolenze sui titoli di Stato della Francia. “Non è una questione che abbiamo discusso di recente al Consiglio direttivo”, ha detto rispondendo ad una domanda sulle dimissioni appena annunciate oggi del primo ministro della Francia, durante una audizione al Parlamento europeo.

“Abbiamo una serie di strumenti nel nostro armamentario, che si applicano se ci sono alcune condizioni in base ad alcuni criteri”, ha ricordato. “Non è una questione che abbiamo discusso di recente al Consiglio direttivo”.

Regionali, Conte ringrazia Tridico: in Calabria ha costruito speranza

Roma, 6 ott. (askanews) – L’andamento dei sondaggi di opinione nelle scorse settimane aveva già sconsigliato i dirigenti e i parlamentari del centrosinistra dall’enfatizzare il valore “nazionale” della sfida elettorale in Calabria. Il risultato molto pesante archivia il tentativo dell’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, eurodeputato M5S e consegna una vittoria quasi plebiscitaria al presidente uscente Roberto Occhiuto: lo scrutinio va a rilento ma il distacco sembra stabilizzarsi attorno al 60-40 a favore del centrodestra. La vittoria nettissima dell’esponente di Forza Italia (reduce dalle dimissioni volontarie del 31 luglio scorso in seguito al suo coinvolgimento in una inchiesta giudiziaria per corruzione) spinge gli esponenti del cosiddetto “campo largo” a valorizzare le circostanze locali e occasionali che hanno prodotto il risultato e ad escludere ogni possibile ricaduta sulla coalizione in formazione che ambisce a sfidare Giorgia Meloni e i suoi alleati alle prossime politiche.

Il candidato sconfitto rivendica la sua “scelta di servizio” alla comunità, al campo progressista e al suo partito ma non rinuncia a indicare la strada che a suo giudizio va seguita per costruire un futuro di coalizione: “Si deve fare sviluppo con un intervento più deciso da parte dello Stato e della Regione, della programmazione”, spiega Tridico, e su questo “il campo progressista e il centrosinistra dev’essere ancora più forte, ancora più chiaro. Vale a livello nazionale ma vale ancora di più nei territori marginali del Paese, nei territori meno sviluppati del Paese”.

Giuseppe Conte, leader del M5S che ha speso nella competizione una delle sue risorse di maggiore prestigio, Tridico appunto, il candidato perdente va solo ringraziato perché “ha generosamente accettato, in condizioni di emergenza, di candidarsi”. Per l’ex presidente del Consiglio “sono sempre più i cittadini che si allontanano dalla partecipazione alla politica, forse perché la ritengono ormai ridotta a una sommatoria di calcoli e convenienze”. Da campo Marzio si esclude la possibilità di qualunque conseguenza sui lavori in corso per la costruzione della coalizione di centrosinistra che dovrebbe sfidare Giorgia Meloni ma viene sottolineato come le elezioni dimostrino che serve “un programma: noi non siamo quelli che dicono ‘l’importante è stare insieme’. Noi diciamo da sempre che non basta stare insieme e ci vuole un programma. Questo dimostrano Marche e Calabria: nel primo caso il progetto non ha convinto, nel secondo non c’è stato tempo e modo di comunicarlo agli elettori”.

Una linea che peraltro riecheggia nelle dichiarazioni dei leader di AVS Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli che chiedono agli alleati un “cambio di passo”. A taccuini chiusi da AVS si fa notare come in prospettiva nazionale “bisogna tenere nel tempo e non dare l’impressione di una unità improvvisata”. Insomma, non basta essere “testardamente unitari” come recita lo slogan preferito della segretaria del Pd Elly Schlein. Da un punto di vista per certi versi opposto, sempre off records, un esponente dell’area “moderata” del Pd sottolinea che la Calabria “ha smentito la tesi che si perdeva perché gli elettori 5 stelle non votano il candidato Pd: in questo caso il candidato è dei 5 stelle, è il padre del reddito di cittadinanza e ugualmente prendi la scoppola. La verità è che non basta essere testardamente unitari…”

Nel campo dello sconfitto, solo a microfoni spenti si riesce a cogliere qualche venatura critica nelle voci che circolano nei corridoi parlamentari, così tra i 5 stelle che hanno espresso il candidato presidente c’è chi sostiene che Tridico non abbia azzeccato tutte le mosse della sua campagna elettorale: “Come si fa a proporre l’assunzione di migliaia di forestali in Calabria? Sarebbe stato meglio che si fosse limitato a proporre il reddito di cittadinanza regionale, soprattutto considerando che aveva di fronte un avversario che la Calabria la conosce palmo a palmo. Lui è una personalità di grande valore ma lì evidentemente è stato percepito come un candidato ‘esterno'”. Anche se le fonti “contiane” ufficiali sottolineano il risultato che deriva dalla somma della lista M5S e di quella del candidato presidente, “che si avvicina alle proiezioni nazionali sui consensi al Movimento” cioè fra il 10 e il 13 per cento, altri dicono che la lista Tridico era poco connotata come 5 stelle e quindi è difficile sommarla al dato della lista del Movimento. In ogni caso il risultato alla fine dovrebbe portare a una solida rappresentanza nel Consiglio regionale della Calabria, sia pure dall’opposizione, dell’area comunque vicina ai 5S. Conte ci spera: “Pasquale – afferma – è riuscito a costruire in pochissimo tempo un nuovo percorso politico, con programmi e proposte che ci consentiranno di avere posizioni forti e chiare dall’opposizione e ci aprono a un futuro di speranza, per lavorare alla Calabria che verrà”.

Calabria,Bonelli-Fratoianni(Avs): coalizione cambi passo, unità non basta

Roma, 6 ott. (askanews) – “In Calabria la sconfitta del campo progressista è netta. Vogliamo ringraziare innanzitutto Giuseppe Tridico per la generosità e la passione con cui ha condotto una campagna elettorale breve è particolarmente difficile. Ancora una volta il dato sempre più drammatico dell’astensione segnala un elemento di crisi che sembra colpire in modo più rilevante la nostra proposta politica”. Lo affermano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs.

“È però evidente che l’unità della coalizione a cui abbiamo contribuito con lealtà e impegno è condizione necessaria ma non sufficiente. L’impressione che il campo progressista risulti il frutto di improvvisazione e di necessità più che l’espressione di una chiara idea di Paese continua a pesare sull’efficacia della nostra proposta. Occorre dunque insistere ma serve un cambio di passo che non può più essere rinviato”, concludono Bonelli e Fratoianni.

Dazi, Lagarde: tolgono 0,7 punti a Pil eurozona sul 2025-2027

Roma, 6 ott. (askanews) – Secondo le stime dei tecnici della Bce, i livelli dei dazi commerciali dell’accordo raggiunto tra Stati Uniti e Unione europea implicherà 0,7 punti percentuali di crescita economica in meno nell’area euro sul cumulato del periodo tra 2025 e 2027. Lo ha riferito da presidente della Bce, Christine Lagarde, rispondendo a una domanda durante l’audizione trimestrale al parlamento europeo.

Prima che gli Usa avviassero questa partita “il dazio medio Usa sulle importazioni dalla Ue era del 2,3%, ora è del 13,1%, quindi la differenza è di circa il 10 punti percentuali”, ha detto.

Ernia annuncia il sold out e raddoppio della data milanese

Milano, 6 ott. (askanews) – Dopo l’annuncio del “Solo per amore Tour Live 2026” nei principali palasport italiani nel mese di marzo 2026, Ernia annuncia oggi il sold out della data milanese della tournée, prevista sabato 28 marzo 2026, e raddoppia l’appuntamento con una nuova data domenica 29 marzo all’Unipol Forum di Milano.

“Solo per amore Tour Live 2026” partirà giovedì 19 marzo 2026 con la data zero al Palazzo del Turismo di Jesolo, per poi proseguire domenica 22 marzo 2026 al Palazzo dello Sport di Roma, martedì 24 marzo 2026 al Palapartenope di Napoli, giovedì 26 marzo 2026 al Mandela Forum di Firenze, fino a concludersi con un doppio appuntamento all’Unipol Forum di Milano sabato 28 marzo 2026 (sold out) e domenica 29 marzo 2026. Il tour sarà occasione per portare finalmente live tutte le più grandi hit dell’artista e le nuovissime canzoni presenti in “Per Soldi e Per Amore”, il nuovo album di Ernia.

“Per Soldi e Per Amore” continua a conquistare il pubblico, mantenendosi #2 nella classifica FIMI/NIQ degli album più venduti, con anche la presenza di “Fellini” feat. Kid Yugi al secondo posto e il singolo “Per Te” al terzo posto dei singoli più venduti. “Fellini”, inoltre, continua a guidare, stabile da molti giorni al #1 posto, la classifica di Spotify Italia. Nella settimana di debutto l’album ha ottenuto il primo posto della classifica FIMI/NIQ, posizionandosi #1 anche nella classifica FIMI/NIQ di CD, vinili e musicassette più venduti e con 7 brani in Top10 FIMI/NIQ dei singoli più venduti. “Per Soldi e Per Amore” è disponibile su tutte le piattaforme digitali e nei formati fisici CD e Vinile Standard, CD autografato, Vinile autografato (sold out), Vinile Deluxe (sold out) e le speciali versioni in vinile autografato numerato “Per Soldi” e la variante “Per Amore”. Da venerdì 19 settembre, inoltre, è in rotazione radiofonica il singolo estratto “Per Te”, accompagnato dal videoclip ufficiale.

“Per Soldi e Per Amore” è il lavoro più intimo e introspettivo della carriera di Ernia: un disco che riflette sul passato, sulle figure chiave della sua vita e sulle motivazioni profonde che danno senso al quotidiano: dal lavoro all’amore, dalle amicizie al rapporto con i genitori. Con questo progetto Ernia si ferma a osservare il proprio percorso nel delicato passaggio dei 30 anni, un’età di transizione in cui le prospettive cambiano e ci si confronta con nuove consapevolezze: si riconoscono ferite e successi, si impara a convivere con la solitudine senza tradirsi e a dare valore alle relazioni. “Per Soldi e Per Amore” è un viaggio nella maturità, un tentativo di sciogliere le dicotomie che da giovani possono diventare conflitti interiori, alla ricerca di una convivenza pacifica tra contrasti e fragilità. Un disco che avvicina e mette in dialogo le due anime dell’artista, Ernia e Matteo, completando un percorso che da sempre caratterizza la sua scrittura. Il disco è composto da 12 tracce, con la produzione e la direzione artistica curate da Charlie Charles, producer multiplatino e compagno di un rapporto nato agli esordi e oggi pienamente realizzato in un progetto tanto personale quanto universale.

Calabria, Conte: dobbiamo solo dire grazie a Pasquale Tridico



Roma, 6 ott. (askanews) – “Dobbiamo solo dire grazie a Pasquale Tridico”: con queste parole il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha aperto il suo commento sulle elezioni regionali in Calabria, dove l’eurodeputato M5S era candidato presidente del centrosinistra ma ha incassato una dura sconfitta che si sta delineando in queste ore man mano che lo scrutinio prosegue.

“Per amore della propria terra di origine – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – ha generosamente accettato, in condizioni di emergenza, di candidarsi raccogliendo l’invito unanime di varie forze politiche, sociali e culturali che gli hanno chiesto di concorrere in una campagna elettorale che si è preannunciata sin dall’inizio molto in salita”.

Quelle calabresi secondo Conte “sono state elezioni molto particolari, convocate in fretta e furia dal presidente uscente Occhiuto, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia. Sono sempre più i cittadini che si allontanano dalla partecipazione alla politica, forse perché la ritengono ormai ridotta a una sommatoria di calcoli e convenienze. Questo ci amareggia e ci spinge a metterci in discussione e a fare ancora di più per dimostrare che no, non siamo ‘tutti uguali’ nel modo di intendere la politica”.

“Sono convinto però – ha sottolineato ancora il leader del M5S – che questa dedizione e questo impegno non siano stati vani, perché Pasquale è riuscito a costruire in pochissimo tempo un nuovo percorso politico, con programmi e proposte che ci consentiranno di avere posizioni forti e chiare dall’opposizione e ci aprono a un futuro di speranza, per lavorare alla Calabria che verrà. A Occhiuto auguro buon lavoro: noi – ha concluso Conte – vigileremo affinché le urgenze dei calabresi rimangano sempre al primo posto”.

Milano Premier Padel P1, Abbate e Cassetta eliminati: ora l’Europeo

Roma, 6 ott. (askanews) – Tre set, più di un’ora e mezza di battaglia e tante emozioni. Questo il riassunto della sfida al Milano Premier Padel P1 che ha visto tra i protagonisti il siciliano Flavio Abbate, in coppia con Manuel Castaño, contro Marc Sintes e Dani Santigosa. Un match equilibrato, vinto dagli spagnoli per 4-6 6-3 6-2, che ha infiammato la mattinata dell’Allianz Cloud e – segnala una nota – lasciato buone sensazioni per il “figlio dell’Isola”, impegnato tra due settimane nella FIP Euro Padel Cup: “Giocare a Milano è sempre bellissimo e l’Europeo sarà un sogno, non vedo l’ora di vivere quest’avventura”, ha dichiarato Flavio al termine del match, guardando al futuro. Del resto, non poteva esserci occasione migliore per vestire la maglia della Nazionale azzurra: “Sono fiero di rappresentare l’Italia in una competizione così importante, sono sicuro che vivrò grandi emozioni”.

Appuntamento fissato dal 21 al 25 ottobre a La Línea de la Concepción (Cadice), dove vestiranno l’azzurro anche Lorenzo Di Giovanni e Simone Cremona, superati per 6-3 6-2 dalla rivelazione dello scorso anno, Rama Valenzuela in coppia con Fede Mouriño. In mattinata è arrivata anche la vittoria di Facundo Domínguez – in coppia con Javi Martínez – nel derby italiano contro Marco Cassetta – in coppia con Federico Chiostri – in una sfida emozionante che, per 2 ore e 41 minuti, ha tenuto col fiato sospeso gli spettatori dell’Allianz Cloud e si è conclusa sul risultato di 6-7 6-3 7-6. Da segnalare anche il ritiro di Aris Patiniotis e Jesús Moya contro la coppia José Jiménez-Maxi Sánchez e la sconfitta di Riccardo Sinicropi e Alfonso Sanchez contro Abud-Mendez.

Il cardinale Parolin: è evidente che l’esercito israeliano a Gaza non tiene conto della popolazione inerme

Roma, 6 ott. (askanews) – “Sembra evidente che la guerra perpetrata dall’esercito israeliano per sconfiggere i miliziani di Hamas non tiene conto che ha davanti una popolazione per lo più inerme e ridotta allo stremo delle forze, in un’area disseminata di case e di palazzi rasi al suolo: basta vedere le immagini aeree per rendersi conto di che cosa sia Gaza oggi”. Lo ha affermato il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, in una intervista ai media vaticani.

Il numero uno della diplomazia vaticana ha anche puntato il dito contro la comunità internazionale definita “purtroppo impotente” con “i Paesi in grado di influire veramente” che fino ad oggi non fatto molto “per fermare la carneficina in atto”.

Una comunità internazionale che “certamente può fare molto di più rispetto a ciò che sta facendo. Non basta dire che è inaccettabile quanto avviene e poi continuare a permettere che avvenga. – ha fatto notare Parolin – C’è da porsi delle serie domande sulla liceità, ad esempio, del continuare a fornire armi che vengono usate a discapito della popolazione civile. Purtroppo, lo abbiamo visto, – ha concluso – finora le Nazioni Unite non sono state in grado di fermare quanto sta accadendo”. “Qualunque piano che coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro e permetta di finire questa strage, liberando gli ostaggi e fermando l’uccisione quotidiana di centinaia di persone, è da accogliere e sostenere”, ha detto, infine, il segretario di Stato Vaticano, ricordando ricordato che “anche il Santo Padre ha auspicato che le parti accettino e che si possa finalmente incominciare un percorso di pace”.

Chiusi i seggi in Calabria, affluenza al 41,10%. Exit poll Rai: Occhiuto largamente in testa

Roma, 6 ott. (askanews) – Alle 15 si sono chiusi i seggi in tutta la Calabria per l’elezione del nuovo presidente della Regione e del nuovo Consiglio Regionale. In corsa ci sono l’ex presidente uscente, Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra, Pasquale Tridico, capogruppo degli europarlamentari M5s, sostenuto dal cosiddetto campo largo di centrosinistra e Francesco Toscano, sostenuto da Democrazia Sovrana Popolare. L’affluenza per le elezioni regionali in Calabria alle ore 15, chiusura dei seggi, si è attestata al 41,10%, circa tre punti e mezzo in meno rispetto alle consultazioni del 2021.

I dati del primo exit poll Opinio Rai sulle elezioni regionali in Calabria, su una copertura del campione dell’82%, vedono il candidato del centrodestra in Calabria Roberto Occhiuto tra il 59 e il 63% mentre il candidato del centrosinistra Pasquale Tridico tra il 35,5 e il 39,5%. Tra lo 0,5% e il 2,5% il terzo candidato Francesco Toscano.

Ciclismo storico, L’Eroica chiude un’edizione da sogno

Roma, 6 ott. (askanews) – Da 28 anni, il primo weekend di ottobre ha un solo nome: L’Eroica. A Gaiole in Chianti è andata in scena l’edizione 2025 della cicloturistica d’epoca ideata da Giancarlo Brocci, che ha visto al via 8.328 ciclisti da 51 Paesi.

Un evento unico, capace di far rivivere il ciclismo di un tempo – quello che celebrava “la bellezza della fatica e il gusto dell’impresa” – e di trasformarlo in un linguaggio universale di passione, sostenibilità e comunità.

Biciclette costruite prima del 1987, fili dei freni esterni, cambi al tubo obliquo, pedali con le gabbiette, maglie di lana e strade bianche: questi gli ingredienti immutabili di un mito che ogni anno si rinnova.

I numeri della XXVIII edizione Al via 8.328 partecipanti, di cui 1.111 donne e 5.464 italiani (pari al 60,7% del totale). Gli stranieri restano una componente fortissima, con oltre il 40% dei ciclisti provenienti da ogni parte del mondo: dall’Europa agli Stati Uniti, fino al Giappone e all’Australia. Sabato 4 ottobre, giorno dei percorsi lunghi, ha radunato il 44,7% dei partecipanti (3.722 ciclisti):

Lungo “Eroico” 212 km – 1.644 ciclisti (19,7%) Medio “Crete Senesi” 135 km – 2.078 ciclisti (25%) Domenica 5 ottobre ha visto la partenza del 55,3% dei ciclisti (4.606 partecipanti): Cento “Val d’Arbia” 106 km – 1.724 ciclisti (20,7%) Corto “Gallo Nero” 81 km – 1.267 ciclisti (15,2%) Passeggiata “Valle del Chianti” 46 km – 1.615 ciclisti (19,4%) Tra i partenti anche grandi nomi del ciclismo: Roger De Vlaeminck, Andrea Tafi, Daniele Bennati, Davide Cassani e Daniele Ratto, che ha festeggiato il compleanno pedalando sulle strade bianche del Chianti. “Venite a vedere quanto è bella questa gente. L’Eroica conferma i suoi numeri ma soprattutto la qualità dei partecipanti da ogni dove, colore, lingua, uniti dai comuni denominatori di sorriso e passione. Domattina già mancheranno 364 giorni a ripetere l’incanto”, commenta Giancarlo Brocci, ideatore de L’Eroica nel 1997.

“Ogni anno L’Eroica cresce non solo nei numeri ma nel suo significato: è una comunità che unisce generazioni, Paesi e culture nel segno della bellezza, della sostenibilità e della memoria”, afferma Franco Rossi, presidente di Eroica Italia ASD, che ha organizzato l’evento. “Chi parte da Gaiole torna a casa con qualcosa di più: un senso di appartenenza e di meraviglia che solo queste strade, e queste persone, sanno regalare.”

E ora… Eroica sbarca in Cina! Dopo Eroica Cuba (2024) e NOVA Eroica Istria (2025), il 2026 vedrà un traguardo storico: la prima edizione di Eroica Cina. “Un evento molto sfidante, che ci attende in una delle nazioni più grandi del mondo, verosimilmente nella zona di Hong Kong”, annuncia Matteo Zazzera, responsabile degli eventi Eroica nel mondo. Un nuovo capitolo per un sogno nato nel cuore del Chianti e diventato un movimento globale, capace di connettere luoghi e persone nel nome della bicicletta e della bellezza.

Papa Leone limita lo Ior e tutta la finanza vaticana: solo investimenti condivisi

Città del Vaticano, 6 ott. (askanews) – “Corresponsabilità”, e, quindi, “responsabilità condivisa”, da parte delle Istituzioni curiali anche nelle “attività di investimento finanziario della Santa Sede”, non solo circoscritte alla cerchia dello Ior. A chiederlo é Papa Leone che in una Lettera apostolica in forma di “Motu proprio”, pubblicato oggi, ridisegna sulla strada della riforma voluta da Papa Francesco con la Costituzione Apostolica ‘Praedicate Evangelium’, anche l’ambito della finanza dell Santa Sede.

Prorio questa riforma, si afferma infatti nel documento papale, “richiede che siano consolidate le disposizioni succedutesi nel tempo e siano ben definiti i ruoli e le competenze di ciascuna Istituzione, rendendo possibile la convergenza di tutti in una dinamica di mutua collaborazione”.

Da qui il Papa stabilisce, nel suo documento, che il Rescriptum, intitolato “Istruzione sull’Amministrazione e gestione delle attività finanziarie e della liquidità della Santa Sede e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede”, del 23 agosto 2022, è abrogato, che le “attività di investimento finanziario della Santa Sede, che sono dedicate all’uso proprio e realizzate in conformità con l’art. 219 della Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, devono essere conformi alle disposizioni stabilite dal Comitato per gli investimenti, nel rispetto della Politica di investimento approvata”. Ed infimne che, si legge nel Motu proprio: “nel determinare le attività di investimento finanziario della Santa Sede, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica generalmente fa effettivo uso della struttura organizzativa interna dell’Istituto per le Opere di Religione, a meno che gli organi competenti, come stabilito dagli statuti del Comitato per gli Investimenti, non ritengano più efficiente o conveniente il ricorso a intermediari finanziari stabiliti in altri Stati”.

Emma torna con il nuovo singolo "Brutta storia"

Milano, 6 ott. (askanews) – Emma è tornata con “Brutta Storia”, il nuovo singolo, prodotto da Juli, in uscita per Island Records/Universal Music.

Un ritorno atteso da parte dei fan, che nell’ultimo anno non hanno mai smesso di far sentire il proprio affetto all’artista.

“Brutta Storia” è il primo passo verso una nuova fase artistica di Emma, un capitolo inedito che ne conferma la forza interpretativa e l’evoluzione musicale. La canzone, dal sound pop contemporaneo con sfumature cantautorali, arriva in modo immediato e mette ancora una volta in risalto la nuova vocalità dell’artista, che ha saputo rinnovarsi senza mai perdere la sua autenticità.

Il brano porta la firma di Emma, Federico Olivieri e Paolo Antonacci, con la produzione di Juli (Julien Boverod), che ne ha curato anche la composizione insieme a Federico Olivieri e Paolo Antonacci.

Già disponibile online anche il video del brano, diretto da Bogdan “Chilldays” Plakov e prodotto da Borotalco.tv.

Dazi, Schlein: Meloni resterà in silenzio anche dopo nuovo ricattp Trump

Roma, 6 ott. (askanews) – “Chissà se anche stavolta Meloni sceglierà il silenzio di fronte al ricatto di Trump verso le nostre imprese per spostarle negli USA. Insomma un’altra prova del finto patriottismo del governo Meloni, che anziché difendere gli interessi industriali e occupazionali italiani preferisce difendere le sue amicizie politiche e ideologiche. E dopo aver minimizzato e sottovalutato per mesi gli effetti dei dazi americani il governo Meloni ad oggi non ha ancora proposto alcuna misura per sostenere la domanda interna e le imprese. Si diano una mossa”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein.

“La resa del Governo Meloni ai dazi applicati dall’amministrazione Trump come era ampiamente prevedibile – afferma Schlein- sta danneggiando il sistema produttivo del nostro Paese, come si è visto con il dato delle esportazioni verso gli Stati Uniti crollate del 21% ad agosto. Ai dazi al 15% con l’UE, Trump aggiunge la minaccia di dazi del 107% dal 2026 sulle esportazioni di pasta italiana verso gli Stati uniti, un altro pezzo fondamentale del made in Italy che rischia di essere duramente colpito. È evidente l’obiettivo di Trump di spingere alla delocalizzazione le nostre produzioni, come annunciato oggi da La Molisana con la disponibilità ad aprire uno stabilimento negli USA. Questo determinerà un ulteriore impoverimento industriale per il nostro Paese e gravi rischi occupazionali”.

Ministero Israele conferma: altri 171 "provocatori" flotilla espulsi

Roma, 6 ott. (askanews) – Israele ha espulso gli altri 171 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra cui l’attivista Greta Thunberg. Lo ha confermato con un post su X il Ministero degli Esteri israeliano, che posta anche delle foto di alcuni di loro, tra cui Greta Thunberg, con indossa una tuta grigia e una maglietta bianca mentre si trovano all’aeroporto poco prima della partenza.

“(Un totale di) altri 171 provocatori della Hamas-Sumud Flotilla, tra cui Greta Thunberg, sono stati espulsi oggi da Israele in Grecia e Slovacchia. Gli espulsi sono cittadini di Grecia, Italia, Francia, Irlanda, Svezia, Polonia, Germania, Bulgaria, Lituania, Austria, Lussemburgo, Finlandia, Danimarca, Slovacchia, Svizzera, Norvegia, Regno Unito, Serbia e Stati Uniti”, ha scritto il ministero su X.

Nel suo post, Israele afferma inoltre che “tutti i diritti legali dei partecipanti” della flotilla (che nel post viene definita “trovata pubblicitaria”, ndr) “sono stati e continueranno a essere pienamente rispettati”, accusando la Global Sumud Flotilla di “bugie”, che fanno parte di una campagna di fake news.

Secondo quanto riferito dal ministero israeliano su X, “l’unico episodio violento è stato causato da un provocatore di Hamas-Sumud che ha morso una donna del personale medico della prigione di Ketsiyot”.

A Gaeta la decima tappa de ‘Le vie del Giubileo’

Gaeta, 6 ott. (askanews) – Gaeta stata protagonista della decima tappa de ‘Le vie del Giubileo’, il progetto promosso da Regione Lazio e Arsial che intreccia spiritualit, cultura ed enogastronomia lungo i luoghi simbolo del territorio. La citt, cuore della Riviera di Ulisse, si trasformata in un grande palcoscenico: Via Buonomo ha accolto una fiera a cielo aperto, dove i visitatori hanno potuto scoprire e degustare i prodotti tipici locali. Dalla tiella di Gaeta alle olive DOP, dall’olio delle Colline Pontine alla mozzarella di bufala, passando per salsicce, mieli, vini e birre artigianali, le eccellenze del Lazio sono state protagoniste accanto a momenti di spettacolo, visite guidate e laboratori. Abbiamo parlato con Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranit Alimentare della Regione Lazio:

“Decima tappa, luogo straordinario, una cornice meravigliosa, veniamo dal Castello Angioino, siamo passati sotto la cattedrale nel giorno dei Santi Padroni di Gaeta, lungomare meraviglioso questa giornata, le eccellenze agroalimentari, credo che sia la giornata perfetta per dimostrare la bellezza del nostro territorio, far fare vetrina ai nostri produttori le eccellenze agroalimentari e gastronomiche che ci sono qui nel villaggio delle vie del Giubileo di Gaeta. Mancano poche tappe, ci avviciniamo alla tappa conclusiva dell’8 dicembre e continuiamo a farlo con grande impegno e con passione”.

poi intervenuto Massimiliano Raffa, Presidente Arsial: “Siamo soltanto verso la fine di un progetto che si trasformer, vogliamo fare in modo che il pellegrino di oggi diventi il turista del domani, ma in Natale che il 2026 rivedr il medesimo progetto. In questo caso a Gaeta dobbiamo anche dire che Lazio ha fatto uno sforzo straordinario perch riuscita anche a organizzare il Foro Pymes, un appuntamento estremamente importante perch nella due giorni precedenti abbiamo ospitato queste delegazioni, sei aziende, pi di cento incontri, l’incontro con il MOF, il pi grande centro agroalimentare del Lazio, insomma molto bene, siamo proprio contenti di come lo stiamo facendo e di cosa stiamo facendo”.

Un percorso che ha saputo unire pellegrini, cittadini e turisti, confermando Gaeta come tappa centrale del cammino giubilare. Un’occasione per raccontare il Lazio attraverso la sua storia, la sua fede e i suoi sapori.

Terra Santa, Madre Nazzaro (ORP): “Pace duratura per ambo le parti”

Roma, 6 ott. (askanews) – La situazione “per i cristiani di Terra Santa molto difficile, drammatica”. L’auspicio che “si arrivi presto a una pace stabile e duratura” per poi pensare alla ricostruzione “non solo materiale ma anche psicologica”. In tal senso, i pellegrinaggi avranno una impronta “missionaria”, ovvero insieme ai luoghi straordinari di fede e di storia, sar un segno di vicinanza verso i cristiani cos duramente colpiti da questa guerra. A parlare ad askanews Madre Rebecca Nazzaro, direttrice dell’Opera Romana Pellegrinaggi (ORP), l’ufficio del Vicariato di Roma dedicato alla pastorale dei pellegrinaggi.

“Per i cristiani di Terra Santa – sottolinea – la situazione molto difficile, drammatica, possiamo dire per che portano con s sempre quella grande speranza che tipica di tutte quelle persone che vivono in luoghi non tranquilli, perch la Terra Santa vive in comunione con tanti altri fattori. I cristiani dimostrano ancora una volta la loro fortezza e la loro speranza, rimangono con quella testimonianza di esprimere che l’unica opportunit e l’unica possibilit un dialogo di convivenza con tutti”.

Dal Papa numerosi appelli per la pace, per trovare un accordo. “I discorsi del Papa – sottolinea la direttrice dell’ORP – sono di una grande valenza perch aiutano non solamente per chi in Terra Santa ma anche le condizioni politiche dove si ribadisce come importante costruire dialoghi e tessere di mosaici piano piano, senza abbandonare mai la speranza e la possibilit di interloquire con tutti. Si sono fatti passi in avanti notevoli – aggiunge madre Nazzaro – ci auguriamo che si arrivi a verificare una pace duratura e che le richieste da ambo le parti possano trovare una possibilit di incontro perch veramente si finisca questo conflitto che non porta assolutamente in un senso di pace ma neanche di costruzione”.

L’Opera Romana Pellegrinaggi gi pronta a far ripartire i pellegrini, appena ripartono i voli della compagnia aerea Ita. “Pi si allontana il tempo e pi le cose peggiorano. Ci auguriamo – l’auspicio – soprattutto in questi giorni si possa definire effettivamente quella che sar la ricostruzione, non solo materiale, ma soprattutto fisica e psicologica. Questo importante, che non va sottovalutata. Ecco perch i nostri pellegrinaggi devono essere dei pellegrinaggi missionari. Le persone che partono con noi non devono visitare solamente luoghi straordinari di fede e di storia – spiega madre Nazzaro – ma soprattutto di ricostruire insieme agli abitanti un senso di speranza e di rivitalit perch adesso avranno tutti, soprattutto i bambini, situazioni psicologiche molto sofferenti. Bisogna dunque ricostruire anche questo tessuto che non meno importante della ricostruzione materiale. I nostri pellegrinaggi hanno gi in cantiere il desiderio non solo di andare a visitare i luoghi, ma di portare noi la speranza con la presenza di una chiesa che stata sempre vicina con la preghiera ma che adesso fattivamente vicino anche con la presenza”.

Sono partiti gli ultimi 15 italiani della Flotilla detenuti da Israele

Roma, 6 ott. (askanews) – Gli ultimi attivisti italiani della Global Sumud Flotilla che erano in stato di fermo in Israele sono in partenza alla volta di Atene, per poi rientrare in Italia. Lo ha comunicato via X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

“I 15 italiani della Flotilla rimasti in Israele stanno decollando in questo momento alla volta di Atene per rientrare in Italia. Sono tutti in ottime condizioni fisiche. Ringrazio tutto il nostro personale per il grande lavoro di assistenza svolto, sono fiero di guidare il Ministero degli Esteri” ha scritto il titolare alla Farnesina.

Giorgia annuncia "G", il suo nuovo atteso album d’inediti

Milano, 6 ott. (askanews) – Dopo un anno incredibile ricco di successi e riconoscimenti e un debutto in radio da record con il singolo “Golpe”, il 7 novembre arriverà “G”, il nuovo attesissimo album di inediti di Giorgia.

“G”, che arriva a quasi tre anni di distanza dall’ultimo disco dell’artista, uscirà in versione CD e LP nero, oltre alle versioni in edizione limitata autografata LP trasparente, LP verde acqua e CD in esclusiva su Amazon (https://Giorgia.lnk.to/-G-)

L’album è stato anticipato dal singolo “Golpe”, una ballata pop d’autore intensa e potente che unisce le penne di autori come Edoardo D’Erme, Davide Petrella, Dario Faini e Gaetano Scognamiglio, oltre alla stessa Giorgia, con la produzione di Dardust.

Il singolo ha segnato il più alto debutto femminile in classifica nel 2025 e il primo caso dell’anno di un’artista donna alla #1 nel primo giorno di programmazione.

“Golpe” è accompagnato da un video, diretto da Emanuel Lo, un racconto di immagini in bianco e nero dal sapore cinematografico girato per le strade di Galatina (Lecce). Grande successo per il “Come saprei live 2025”, il tour completamente sold out con cui Giorgia ha festeggiato i trent’anni del suo brano iconico “Come Saprei” nel corso dell’estate. Sul palco insieme a Giorgia, Diana Winter (voce e chitarra), Andrea Faustini (voce), Fabio Visocchi (keyboards), Gianluca Ballarin (piano, keyboards, programming e direzione musicale), Mylious Johnson (drums), Sonny T (basso, chitarra) e il quartetto d’archi formato da Caterina Coco, Alessio Cavalazzi, Matteo Lipari, Valentina Sgarbossa.

Da fine novembre l’artista tornerà sul palco dei palasport italiani. Qui le date di “Palasport live”.

25 Novembre 2025 | Jesolo (ve) – Palazzo Del Turismo Data zero sold out 06 Dicembre 2025 | Bologna – Unipol Arena sold out 08 Dicembre 2025 | FIRENZE – Nelson Mandela Forum sold out 10 Dicembre 2025 | TORINO – Inalpi Arena 12 Dicembre 2025 | PESARO – Vitrifrigo Arena sold out 13 Dicembre 2025 | MILANO – Unipol Forum sold out 16 Dicembre 2025 | PADOVA – Kioene Arena sold out 19 Dicembre 2025 | ROMA – Palazzo Dello Sport sold out 20 Dicembre 2025 |BARI – Palaflorio sold out 22 Dicembre 2025 | ROMA – Palazzo Dello Sport 18 Marzo 2026 | BARI – Palaflorio 21 Marzo 2026 | BOLOGNA – Unipol Arena 23 Marzo 2026 | MILANO – Unipol Forum 24 Marzo 2026 | MILANO – Unipol Forum 28 Marzo 2026 | FIRENZE – Mandela Forum 30 Marzo 2026 | PADOVA – Kioene Arena I biglietti sono disponibili su Ticketone e prevendite abituali.

Info biglietti: www.friendsandpartners.it

Un 2025 ricco di successi per Giorgia: “La cura per me”, certificato platino, è stato per 12 settimane consecutive ai vertici delle classifiche di vendita con oltre 130 milioni di stream globali, e ha raggiunto il secondo posto delle chart best-seller diffuse da FIMI che riportano gli album e i singoli più venduti del primo semestre dell’anno. Il videoclip del brano è al secondo posto dei video più visti su Vevo nel 2025. Inoltre, Giorgia è l’unica artista donna presente nella Top30 degli artisti italiani più ascoltati nel mondo in questo primo semestre 2025.

Dopo “La cura per me”, Giorgia è tornata in radio con “L’Unica” singolo che ha conquistato velocemente i vertici delle classifiche.

Cinema, undicesima edizione del MIA: oltre 80 eventi e 100 titoli

Roma, 6 ott. (askanews) – Il MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo, torna a Roma dal 6 al 10 ottobre con l’undicesima edizione nelle sedi di Palazzo Barberini e del Cinema Barberini. Il Mercato – promosso da ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) presieduta da Alessandro Usai e APA (Associazione Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara Sbarigia, e diretto da Gaia Tridente – è il principale punto di riferimento italiano per l’industria audiovisiva internazionale con oltre 80 eventi tra panel, conferenze, presentazioni di ricerche, seminari, workshop e training, keynote speech, tavole rotonde e momenti di networking.

Circa 500 i progetti ricevuti quest’anno per il Co-Production Market e Pitching Forum. Di questi ne verranno presentati 62 tra opere di animazione, documentari, drama (prodotti seriali) e film. A questi si aggiungono i 44 titoli selezionati per i 5 showcase di animazione, documentari, format televisivi, serie tv e per un totale di oltre 100 progetti presentati nelle sezioni ufficiali del MIA, senza contare la selezione di titoli che saranno presentati nei nuovi programmi di questa edizione.

Il MIA 2025 si presenta con una nuova veste grafica con il claim “All Stories lead to MIA” (“Tutte le storie portano al MIA”) in cui Roma viene interpretata come epicentro creativo dell’industria audiovisiva internazionale. Ispirato al popolare detto “Tutte le strade portano a Roma”, il nuovo visual propone un immaginario che colloca la città eterna al centro di un mondo illustrato che dal distretto Barberini – dove il MIA si svolge – spazia in tutti i continenti: dal MIA nascono le storie, emergono le voci e prendono forma i progetti, rendendo Roma il luogo in cui la comunità audiovisiva internazionale si incontra per dare vita al futuro.

Tra le novità di quest’anno, il Book Adaptation Forum (BAF) – programma dedicato alla collaborazione tra editoria e industria audiovisiva, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Roma Lazio Film Commission; e Apollo Series, il nuovo programma di training sviluppato da Series Mania Institute in collaborazione con il MIA e Goteborg Film Festival TV Drama Vision. E ancora, UNBOX | Short Film Days, appuntamento in collaborazione con Alice nella Città dedicato ai talenti del cortometraggio che da quest’anno entra nel programma ufficiale del MIA; i workshop di Vertical AI, una full immersion nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale con sessioni a porte chiuse dedicate all’intera filiera produttiva e distributiva. Il programma di MIA LAB, spazio dedicato alla formazione, al networking e allo scambio internazionale di competenze per i professionisti dell’audiovisivo.

Attraverso attività mirate come l’Industry Insiders Bootcamp e i programmi sviluppati in collaborazione con partner internazionali, tra cui ACE Producers, MIA LAB sostiene la crescita di una nuova generazione di talenti e rafforza il dialogo tra industria, creatività e mercato. Il programma si arricchisce inoltre con il B2B Exchange, piattaforma di confronto e collaborazione che favorisce nuove opportunità di sviluppo e coproduzione, quest’anno rivolto ai professionisti del settore animazione e curato da CEE Animation Forum.

Tra gli eventi di maggior rilievo, la presentazione del settimo Rapporto sulla produzione audiovisiva nazionale di APA e la 16esima edizione della ricerca Sala e salotto di ANICA, presentata nel panel Il pubblico audiovisivo, fra presenze, profili e frequenza in sala.

Tra gli altri panel e incontri di rilievo, Dai talenti invisibili al nuovo standard per la diversificazione dell’audiovisivo: DiversiFind ad un anno dal lancio, in cui si parlerà di come la diversità non sia solo un valore culturale ma anche una leva strategica per la competitività dell’audiovisivo; e Animpact: un approccio europeo comune per l’animazione sostenibile, che presenterà le linee guida della nuova certificazione per la sostenibilità della produzione di film e serie di animazione.

Per quanto riguarda le iniziative delle istituzioni europee, per il quarto anno, in collaborazione con European Broadcasting Union (EBU), il MIA ospita l’EBU Fiction Experts Plenary Meeting: grazie al lavoro di coordinamento di EBU TV, il MIA diventa la “casa” del confronto tra i vertici editoriali e industriali dei broadcaster europei coinvolti, France TV, ZDF, RAI, YLE, NRK, DR, SVT. Questo quadro è completato da un’iniziativa promossa dall’European Producers Club (EPC), che organizza al MIA un incontro degli Heads of Drama, uno scambio informale tra emittenti televisive e produttori indipendenti su temi di maggiore attualità. Per la prima volta, il MIA ospita un vertice dal titolo The Children’s Pubcasters Meeting, dedicato all’animazione e produzione per ragazzi nel servizio pubblico europeo cui prenderanno parte BBC, HR/ARD, France Télévisions, RTVE e RAI. A seguire questo incontro a porte chiuse, una tavola rotonda aperta al pubblico degli accreditati.

La Regione Lazio, attraverso il soggetto attuatore Lazio Innova, e la Camera di Commercio di Roma, con il supporto dell’Azienda Speciale Sviluppo e Territorio, nell’ambito della Convenzione per la partecipazione congiunta a manifestazioni fieristiche finalizzata a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese, promuovono la partecipazione di 12 PMI del Lazio che abbiano in sviluppo opere audiovisive che saranno presentate nell’ambito del MIA. Il Lazio Pitching Forum, vedrà anche incontri di networking dedicati, masterclass e meetings con potenziali buyers internazionali.

Tra gli ospiti più attesi Erri De Luca, protagonista del documentario biografico Fish Don’t Close Their Eyes/I pesci non chiudono gli occhi, selezionato per lo showcase Italians Doc It Better; Thom Zimny, regista pluripremiato e collaboratore storico di Bruce Springsteen, noto per i suoi documentari su Springsteen, Willie Nelson e Sylvester Stallone che terrà un keynote speech; Helene Juguet, Managing Director di Ubisoft Film & Television; Theodor Ushev, regista di animazione candidato all’Oscar; il regista e concept designer statunitense Andrew Leung (Il Re Leone, Il libro della giungla, Black Panther, Spider-Man: Homecoming, Il Signore degli Anelli-Gli Anelli del Potere, La La Land); Anna Taganov, Head of Children’s Content & Programming Strategy di BBC che terrà un Keynote speech; Rodrigo Teixeira, produttore di Io sono ancora qui di Walter Salle Miglior film internazionale agli Oscar 2025; Katherine Pope, Presidente di Sony Pictures Television.

Per quanto riguarda i premi, che verranno consegnati nel corso della cerimonia conclusiva del MIA 2025, debutta il nuovo Sony Pictures Television Award al miglior progetto di drama selezionato all’interno del Drama Co-Production Market and Pitching Forum. Tornano i MIA Development Awards, ai migliori progetti del Co-Production Market; il Paramount New Stories Award assegnato quest’anno a un progetto di factual entertainment; il Women in Film and Television Italia-WIFTMI Award al progetto con il maggior potenziale legato a temi di eliminazione della disuguaglianza di genere e inclusione; il GEDI Visual Award a uno dei titoli selezionati nello showcase Italians Doc It Better; lo Screen International Award a un film selezionato per o showcase C EU Soon.

Chiara Sbarigia, presidente APA ha dichiarato: “Oggi più che mai i produttori italiani sono chiamati a competere sui mercati globali e il terreno di gioco della competitività è nel segno della qualità creativa e produttiva e nella capacità di innovazione di contenuti. Il settore audiovisivo nazionale ha compiuto nell’ultimo decennio un salto strutturale, puntando su contenuti capaci di parlare a pubblici diversi e, al tempo stesso, di valorizzare le proprie radici culturali. La missione di APA resta quella di sostenere e promuovere questa eccellenza, aiutando a costruire immagini e strumenti in grado di rafforzare la competitività delle imprese e creando nuove opportunità per i talenti emergenti. Quando 11 anni fa abbiamo creato il MIA avevamo in mente questo obiettivo, ci auguriamo che possa continuare ad accompagnare il salto di qualità delle imprese audiovisive”.

Alessandro Usai, presidente di ANICA ha affermato: “Questa undicesima edizione del MIA rappresenta per me un momento particolarmente significativo: è la mia prima volta al Mercato in qualità di Presidente di ANICA e sono orgoglioso di poter accompagnare l’industria audiovisiva italiana in un appuntamento che è ormai riconosciuto come una piattaforma strategica a livello internazionale. Il MIA è un luogo unico, capace di connettere talenti, storie e progetti provenienti da ogni parte del mondo, generando nuove opportunità di crescita e di collaborazione. In un contesto globale complesso e competitivo, la capacità del MIA di innovare e di anticipare i cambiamenti del settore lo rende un punto di riferimento imprescindibile. ANICA continuerà a sostenere con convinzione questo percorso, che valorizza il Made in Italy e rafforza il ruolo dell’Italia come hub creativo e produttivo al centro delle dinamiche internazionali”.

Gaia Tridente, direttrice del MIA ha dichiarato: “Il MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo presenta un’edizione 2025 pensata per offrire strumenti concreti ai professionisti: networking più mirato, sessioni di matchmaking ad alta curatela, nuovi pitching forum e percorsi di formazione executive. In un contesto globale segnato da forti trasformazioni, nuovi equilibri finanziari, audience frammentate, ridefinizione delle finestre e avanzamento tecnologico, il MIA sceglie di rilanciare, rafforzando la propria funzione di acceleratore industriale e punto di incontro internazionale. Accanto alle attività core, il programma 2025 introduce focus dedicati alla sostenibilità e alle applicazioni dell’AI lungo l’intera filiera creativa e produttiva, e lancia un nuovo programma di mercato per gli adattamenti letterari, pensato per connettere editori, agenzie e produttori. L’obiettivo è ampliare il bacino di storie e proprietà intellettuali, trasformando idee e talenti in progetti pronti per il mercato, attraverso competenze immediatamente attivabili e relazioni efficaci. Il MIA non è soltanto un mercato curatoriale: è un’infrastruttura culturale dove i progetti crescono dallo stadio embrionale fino a diventare opere per cinema, televisione e piattaforme digitali. Favorendo scambi e connessioni, il MIA genera valore industriale e culturale rafforzando il ruolo dell’Italia come hub europeo e internazionale di creatività”.

M.O., Madre Nazzaro (ORP): "Situazione drammatica per i cristiani"

Roma, 6 ott. (askanews) – (Di Serena Sartini) La situazione “per i cristiani di Terra Santa è molto difficile, è drammatica”. L’auspicio è che “si arrivi presto a una pace stabile e duratura” per poi pensare alla ricostruzione “non solo materiale ma anche psicologica”. In tal senso, i pellegrinaggi avranno una impronta “missionaria”, ovvero insieme ai luoghi straordinari di fede e di storia, sarà un segno di vicinanza verso i cristiani così duramente colpiti da questa guerra. A parlare ad askanews è Madre Rebecca Nazzaro, direttrice dell’Opera Romana Pellegrinaggi (ORP), l’ufficio del Vicariato di Roma dedicato alla pastorale dei pellegrinaggi.

“Per i cristiani di Terra Santa – sottolinea – la situazione è molto difficile, è drammatica, possiamo dire però che portano con sé sempre quella grande speranza che è tipica di tutte quelle persone che vivono in luoghi non tranquilli, perché la Terra Santa vive in comunione con tanti altri fattori. I cristiani dimostrano ancora una volta la loro fortezza e la loro speranza, rimangono con quella testimonianza di esprimere che l’unica opportunità e l’unica possibilità è un dialogo di convivenza con tutti”.

Dal Papa numerosi appelli per la pace, per trovare un accordo. “I discorsi del Papa – sottolinea la direttrice dell’ORP – sono di una grande valenza perché aiutano non solamente per chi è in Terra Santa ma anche le condizioni politiche dove si ribadisce come è importante costruire dialoghi e tessere di mosaici piano piano, senza abbandonare mai la speranza e la possibilità di interloquire con tutti. Si sono fatti passi in avanti notevoli – aggiunge madre Nazzaro – ci auguriamo che si arrivi a verificare una pace duratura e che le richieste da ambo le parti possano trovare una possibilità di incontro perché veramente si finisca questo conflitto che non porta assolutamente in un senso di pace ma neanche di costruzione”.

L’Opera Romana Pellegrinaggi è già pronta a far ripartire i pellegrini, appena ripartono i voli della compagnia aerea Ita.

“Più si allontana il tempo e più le cose peggiorano. Ci auguriamo – è l’auspicio – soprattutto in questi giorni si possa definire effettivamente quella che sarà la ricostruzione, non solo materiale, ma soprattutto fisica e psicologica. Questo è importante, e non va sottovalutata. Ecco perché i nostri pellegrinaggi devono essere dei pellegrinaggi missionari. Le persone che partono con noi non devono visitare solamente luoghi straordinari di fede e di storia – spiega madre Nazzaro – ma soprattutto di ricostruire insieme agli abitanti un senso di speranza e di rivitalità perché adesso avranno tutti, soprattutto i bambini, situazioni psicologiche molto sofferenti. Bisogna dunque ricostruire anche questo tessuto che non è meno importante della ricostruzione materiale. I nostri pellegrinaggi hanno già in cantiere il desiderio non solo di andare a visitare i luoghi, ma di portare la speranza con la presenza di una chiesa che è stata sempre vicina con la preghiera ma che adesso fattivamente è vicino anche con la presenza”.

Tennis, Musetti batte Darderi e vola agli ottavi a Shanghai

Roma, 6 ott. (askanews) – Il derby azzurro di Shanghai sorride a Lorenzo Musetti. Il carrarino raggiunge gli ottavi di finale grazie al successo in due set su Luciano Darderi, battuto con il punteggio di 7-5, 7-6 in più di due ore di gioco. Un match spettacolare, giocato da entrambi ad alto livello. Musetti è stato più lucido nei momenti chiave, Darderi (in lacrime a fine match) ha pagato qualche piccola sbavatura al termine di una delle partite più belle giocate in carriera sul cemento. Per la prima volta in carriera agli ottavi a Shanghai, Musetti tornerà in campo mercoledì contro Felix Auger-Aliassime, reduce dalla vittoria in due set sull’olandese De Jong. Sarà quasi uno spareggio per le Atp Finals perché una vittoria consentirebbe al carrarino di mettere una seria ipoteca sulla qualificazione a Torino.

Il premier Lecornu si dimette. La crisi-lampo in Francia lascia solo Macron

Roma, 6 ott. (askanews) – È durato meno di 24 ore il governo del premier francese Sebastien Lecornu: l’ex ministro della Difesa ha infatti rassegnato questa mattina le proprie dimissioni vista l’impossibilità di esercitare la propria carica di fronte ad un’Assemblea Nazionale già pronta ad esercitare un’immediata mozione di censura, lasciando il presidente Emmanuel Macron solo di fronte ad una crisi semrpe più comlicata da gestire.

Un esecutivo quindi che seppure mai arrivato in aula ha visto la sua composizione pubblicata sulla gazzetta ufficiale e che dunque è quello che dovrà gestire il disbrigo degli affari correnti e il passaggio dei poteri al prossimo governo, che sia di nomina presidenziale o frutto di un passaggio alle urne.

L’ultradestra del Rassemblement National di Jordan Bardella e Marine le Pen ha infatti già chiesto di tornare al voto, unica ricetta possibile per dare “stabilità” al Paese; di segno opposto l’appello dei Republicains (LR), che hanno invece invitato Macron, deciso a portare a termine il suo mandato, a “governare”.

La sinistra da parte sua ha assunto una posizione attendista: il partito Socialista ha auspicato la nomina di un suo esponente alla guida del governo come unica possibile saldatura parlamentare, mentre la France Insoumise di Jean-Luc Melenchon ha proposto un incontro in serata per discutere “tutte le ipotesi sul tavolo”.

La formula di compromesso di Lecornu è naufragata prima ancora di salpare sullo scoglio dell’articolo 49.3 della Costituzione, che permette all’esecutivo di approvare una legge di bilancio senza voto parlamentare – salvo, appunto, la presentazione entro le 24 ore di una mozione di sfiducia che sarebbe senz’altro arrivata tanto da destra che da sinistra, con ottime probabilità di successo visto che i socialisti, ad esempio, volevano a tutti i costi un dibattito almeno sula riforma delle pensioni. In un breve discorso dal palazzo di Matignon Lecornu ha quindi deplorato l’esistenza di una “censura preventiva” che di fatto gli ha reso impossibile esercitare le sue funzioni; ma il premier dimissionario ha criticato anche l’atteggiamento di partiti “che si comportano come se avessero tutti la maggioranza assoluta, pretendendo di far realizzare tutto il loro programma”, quando non di “pensare alle prossime imminenti elezioni presidenziali” e quindi ai propri elettori piuttosto “che ai cittadini francesi”.

Una stoccata indirizzata soprattutto ai Republicains, che pretendevano un terzo dei dicasteri del nuovo esecutivo ed avevano minacciato già ieri di uscire dalla coalizione malgrado la conferma di Bruno Retaillau agli interni.

Ora l’iniziativa – e la parola – passano di nuovo all’Eliseo, che al momento si è limitato ad un laconico comunicato in cui rendeva noto di aver accettato le dimissioni di Lecornu; Macron dovrà quindi decidere se provare di nuovo a lanciare un candidato in grado di trovare un compromesso – e in questo caso, se giocare o meno la carta della coabitazione con la sinistra – o cedere alle richieste di tornare alle urne, con il rischio di vedere premiata l’ultardestra.

Il suo ultimo tentativo passerà agli archivi come il più breve della storia della Repubblica – 14 ore e due minuti dalla nomina dei ministri, contro i due giorni di Henri Queille nel 1950 – e l’unico a non aver mai celebrato un Consiglio dei Ministri, fissato per le 13 di oggi e forzatamente annullato.

Federcasalinghe su lavoro di cura: serve tavolo di confronto a P.Chigi

Roma, 6 ott. (askanews) – Convocare un tavolo di confronto presso la Presidenza del Consiglio sul lavoro di cura non retribuito. È la richiesta della presidente di Federcasalinghe, Federica Rossi Gasparrini, per applicare, e rendere compiutamente operative le norme a tutela di donne e uomini impegnati quotidianamente in un’attività di cura della casa, dei figli e degli altri familiari.

“Le leggi ci sono – sottolinea Gasparrini – devono essere applicate ed alcune ampliate. Soprattutto, essere ampliate per valorizzare l’attività di donne e uomini impegnati in casa, in famiglia. Deve essere assolutamente ridefinito e applicato un riconoscimento economico proprio per chi svolge il lavoro di cura per il benessere della famiglia e di tutta la collettività, come afferma la Legge 493/99.

Secondo la presidente di Federcasalinghe, quindi, è arrivato il momento di mettere mano a quei provvedimenti che regolano il lavoro di cura. “Chiediamo la convocazione di un tavolo direttamente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – spiega Gasparrini – perché ci sono tanti ministeri coinvolti, da quello dell’Economia a quello del Lavoro, dalla Sanità al ministero delle Disabilità e della Famiglia. Per questo ci sembra naturale che la questione passi direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sono fiduciosa che la Presidente avrà la sensibilità e la volontà di affrontare e risolvere questo annoso problema che da troppo tempo lascia in sospeso una questione fondamentale per le persone e le famiglie italiane”.

“Ricordo il richiamo dell’Unione Europea nella nota all’Italia per la mancanza di una legge sul riconoscimento della figura del caregiver, a questo richiamo va data una risposta rapida. Come evidenzia il rapporto Ilo-Federcasalinghe, infatti, il lavoro di cura non retribuito in Italia rappresenta l’85% del lavoro non retribuito generale. La stima del totale delle ore di lavoro di cura diretto e indiretto in un anno è di 60,7 miliardi, con un valore monetario stimato di 473,5 miliardi di euro. Il 71% di questo valore è prodotto dal lavoro di cura non retribuito delle donne. La stima dell’apporto del lavoro di cura non retribuito al pil italiano si aggira intorno al 26%”, conclude la presidente di Federcasalinghe.

Dazi, Cina dirotta il tessile in Europa: export primi 6 mesi +20%

Roma, 6 ott. (askanews) – La Cina sta pesantemente dirottando le sue esportazioni di prodotti tessili dagli Stati Uniti all’Unione europea, specialmente sui beni a basso costo. Lo riporta il Financial Times citando i dati di Euratex, associazione che raggruppa i produttori europei secondo cui nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni di tessili e vestiari cinesi verso l’unione sono balzate dal 20%.

La dinamica riflette la strategia di imprese e autorità amministratice cinesi per trovare sbocchi agli eccessi produttivi, rispetto alle problematiche dovute ai dazi commerciali imposti dagli Usa.

“Dato che non possono vendere negli Usa, si stanno stanno muovendo in maniera molto aggressiva per vendere in Europa”, afferma Mario Jorge Machado, presidente di Euratex. “La Cina sta esportando meno verso gli Usa e che vediamo che un quantitativo rilevante di questo viene esportato in Europa, ma vediamo anche un calo dei prezzi degli articoli che importiamo”.

Arriva in Italia la catena O’Tacos con le tortillas personalizzabili

Milano, 6 ott. (askanews) – Arriva anche in Italia la catena O’Tacos: al Salone Franchising Milano stato infatti lanciato il franchising nel nostro Paese, con l’obiettivo di consolidare la presenza in un mercato della ristorazione dinamico e confermare l’ambizione di diventare un player internazionale. Fondata a Grenoble nel 2007, l’azienda, parte del gruppo QSRP, ha introdotto nel mondo food i French Tacos, tortillas grigliate e personalizzabili, farcite con patatine fritte, proteine certificate halal e con salsa al formaggio, disponibili addirittura in oltre 40.000 possibili varianti. Il Nord e il Centro Italia, aree ricche di studenti e comunit internazionali sono considerate in questa prima fase strategiche per l’espansione del franchising. O’Tacos un brand di ristorazione in rapida crescita in Europa, con oltre 400 ristoranti nel mondo di cui pi del 98% in franchising e un fatturato di circa 450 milioni di euro nel 2024. Il modello di business unisce tecnologia e innovazione culinaria: con chioschi self-order, app mobile e canali di delivery e take away, ma anche aggiornamento del men, che ogni due mesi prevede proposte in edizione limitata. Oltre a questo l’azienda ha anche una forte presenza su Tik Tok e Instagram.

La partecipazione al Salone Franchising Milano rappresenta un passaggio importante per O’Tacos in Italia: un’occasione per raccontare il proprio progetto e creare nuove opportunit di sviluppo sul territorio nazionale.

Telepass Mare, dopo Ponza, replicare modello su scala nazionale

Roma, 6 ott. (askanews) – Un servizio digitale per un turismo sostenibile e responsabile. Gi da luglio di quest’anno, Telepass Mare ha permesso a operatori del settore nautico e turisti di visitare di Ponza e Palmarola in maniera semplice. Il servizio erogato da Telepass, attraverso un’applicazione, ha permesso ai visitatori delle due isole pontine di pagare tramite smartphone il ticket ambientale previsto dal comune di Ponza.

Luca Luciani, amministratore delegato di Telepass, ha dichiarato: “Stiamo affrontando una nuova sfida che quella del mare. La nostra logica sempre la stessa: semplificare, rendere i pagamenti pi affidabili ed efficiente la riscossione per le amministrazioni locali e per i porti molto pi conveniente. Con Telepass Mare portiamo la stessa rivoluzione che abbiamo creato sulla strada anche in mare: fluidit, tecnologia e rispetto dell’ambiente. un’opportunit concreta per rendere anche il turismo nautico pi consapevole e rispettoso della natura e il primo passo verso una rete di mobilit costiera pi sostenibile, intelligente e connessa, a beneficio sia dei viaggiatori che dei territori. Dopo Ponza, vogliamo replicare il modello su scala nazionale e, in prospettiva, aprirlo al bacino del Mediterraneo”.

Francesco Ambrosino, Sindaco di Ponza, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “L’attivit condotta quest’anno insieme a Telepass stata molto importante. Il servizio Telepass Mare ha contribuito ad informare in maniera trasparente ed efficace gli operatori di settore e i turisti circa l’esistenza del ticket ambientale. Questa misura utile a salvaguardare i nostri territori, una garanzia per il futuro affinch anche le future generazioni possano godere della bellezza delle nostre isole”.

Telepass Mare, di cui stata lanciata la fase due di sperimentazione durante una tavola rotonda a Roma, costituisce anche uno strumento utile a garantire una gestione pi efficiente e sostenibile del turismo, oltre a una maggior protezione degli ecosistemi ambientali.

Sul tema intervenuto anche Ignazio Abrignani, presidente dell’Osservatorio parlamentare per il Turismo: “Il Ministero del Turismo ha introdotto un hub che prevede l’indicazione di dati per la gestione dei flussi turistici, necessaria una gestione razionale di questi flussi ed importante farlo attraverso strumenti tecnologici. Queste soluzioni rendono pi competitivo il nostro turismo”.

Armando Macali, responsabile della stazione biologica dell’isola di Ponza e ricercatore di Scienze ecologiche e biologiche dell’Universit della Tuscia, ha aggiunto: “Quest’iniziativa molto importante perch sancisce una collaborazione tra istituzioni ed enti privati nel concorrere alla progettazione di un piano di monitoraggio finalizzato alla mitigazione degli effetti dell’overtourism”.

Alla tavola rotonda di lancio della fase due di Telepass Mare ha partecipato, infine, anche Gian Piera Usai, Segretaria generale ANCIM – Associazione Nazionale Comuni Isole Minori.

Nobel per la Medicina a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi

Roma, 6 ott. (askanews) – Il Premio Nobel per la Medicina è andato a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi, per le loro scoperte della tolleranza immunitaria periferica.

“Il comitato del Nobel del Karolinska Institutet ha deciso oggi di assegnare il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina 2025 congiuntamente a Mary Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi per le loro scoperte relative alla tolleranza immunitaria periferica”, ha dichiarato il Segretario Generale dell’Assemblea Nobel, Thomas Perlmann.

La tolleranza immunitaria periferica è il meccanismo che impedisce ai linfociti T e B maturi di reagire contro gli antigeni del proprio corpo; un processo che può comportare l’eliminazione delle cellule autoreattive tramite apoptosi (morte cellulare programmata) o la loro inattivazione, prevenendo così lo sviluppo di malattie autoimmuni.

Quello andato agli statunitensi Brunkow e Ramsdell nonché al giapponese Sakaguchi è il 116° Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina assegnato dal 1901.