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domenica, 15 Giugno, 2025
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M.O., Mattarella: 2 popoli 2 Stati unica strada, coinvolgere paesi arabi

Roma, 11 giu. (askanews) – “La soluzione ‘due popoli, due Stati’ può sembrare irraggiungibile in questa situazione, ma è l’unica strada percorribile”. Ne è convinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ne ha parlato nel colloquio in Lussemburgo con il primo ministro Luc Frieden.

Secondo il capo dello Stato, infatti, bisogna lavorare per “indicare una prospettiva storica che consenta ai palestinesi di avere il proprio Stato, accantonando sofferenze e rancori, e che assicuri, nel contempo, la sicurezza di Israele”. Ma intanto serve “una riflessione veloce, che coinvolga anche i paesi arabi, per trovare una soluzione che risolva la grave situazione odierna”.

Mattarella: inaccettabile quanto avviene a Gaza

Roma, 11 giu. (askanews) – “Il nostro Paese ha sempre mantenuto l’amicizia sia per i palestinesi che per Israele. Quello che sta avvenendo a Gaza è inaccettabile. Occorre arrivare immediatamente a un cessate il fuoco e al rilascio, da parte di Hamas, di tutti gli ostaggi”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel colloquio oggi a Lussemburgo con il primo ministro Luc Frieden.  “La soluzione ‘due popoli, due Stati’ può sembrare irraggiungibile in questa situazione, ma è l’unica
strada percorribile”. Ne è convinto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ne ha parlato nel colloquio in Lussemburgo con il primo ministro Luc Frieden. Secondo il capo dello Stato, infatti, bisogna lavorare per “indicare una prospettiva storica che consenta ai palestinesi di
avere il proprio Stato, accantonando sofferenze e rancori, e che assicuri, nel contempo, la sicurezza di Israele”. Ma intanto serve “una riflessione veloce, che coinvolga anche i paesi arabi, per trovare una soluzione che risolva la grave situazione odierna”.

Fisco, Salvini: pace fiscale deve essere in prossima Legge Bilancio

Milano, 11 giu. (askanews) – La pace fiscale deve essere operativa con la prossima legge di bilancio. Lo chiede la Lega, che ha aperto il Consiglio Federale discutendo proprio di questo argomento.

Matteo Salvini, fa sapere il Carroccio, “ha chiarito che non si tratta di una soluzione alternativa ad altre proposte degli alleati, ma ‘complementare'”. L’obiettivo della Lega, ha argomentato il segretario leghista, è appunto “approvare la norma entro l’estate in commissione, e averla operativa con la legge di Bilancio da inizio 2026. Si tratta di salvare la vita a milioni di italiani che hanno avuto delle difficoltà, e che potrebbero saldare il debito in dieci anni e tornare a lavorare e a pagare tutto”, ha spiegato Salvini.

Dazi, Trump: l’accordo con la Cina è chiuso, Pechino ci fornirà le terre rare

New York, 11 giu. (askanews) – “Accordo fatto con la Cina”, lo ha annunciato su Truth social il presidente Donald Trump, spiegando che l’intesa commerciale con Pechino è chiusa “in attesa dell’approvazione finale” da parte sua e del presidente Xi.

Trump ha scritto che la Cina fornirà agli Stati Uniti “magneti completi e tutte le terre rare necessarie”, mentre Washington garantirà a Pechino quanto pattuito, compreso l’accesso agli studenti cinesi alle università americane (“che è sempre andato bene per me!”).

Secondo il presidente Usa, l’accordo prevede “tariffe totali al 55%” sui prodotti cinesi, mentre Pechino applicherà il 10% sui beni americani. “Il rapporto è eccellente”, ha concluso Trump.

Uscito il video "Francesca" nuovo singolo di Francesca Michielin

Milano, 11 giu. (askanews) – È fuori ora su YouTube il videoclip di “Francesca”, il nuovo singolo di Francesca Michielin fuori ovunque da venerdì 30 maggio (Columbia Records/Sony Music Italy) e che ha debuttato come terza più alta nuova entrata in Airplay e terzo brano con il maggior incremento di punti della settimana di uscita.

Attraverso la visione straordinaria di Danilo Bubani -regista e direttore creativo che vanta la collaborazione con numerosi artisti della scena musicale italiana- e la produzione di FELINE STUDIO, il videoclip di “Francesca” si apre con una scena apparentemente ordinaria: una seduta di terapia tra Francesca e la sua psicologa EMDR, interpretata da una straordinaria Margherita Buy, che racconta: “Sono stata molto contenta di aver preso parte a questo videoclip. Ho incontrato Francesca qualche anno fa in una trasmissione televisiva, ma sul set ho avuto l’occasione di conoscerla meglio. Umanamente Francesca è particolarmente vicina a quello che a me piace in un artista, ha una grande sensibilità, una messa in discussione di tante cose, un’apertura verso altre forme d’arte e per me, partecipando a questo videoclip, è stata la stessa cosa: ho conosciuto persone che lavorano in un campo diverso ed è sempre un arricchimento. Mi sono divertita ma sono stata anche molto lusingata da questa richiesta di partecipazione. Il videoclip di questo brano ha una sua verità, è in qualche modo diverso dai video che si registrano adesso e questo mi ha molto colpito. Ha una grande sincerità, ed è quello che vuole trasmettere Francesca. Auguro a questo progetto una lunga vita”.

In un’atmosfera intima e sospesa, Francesca si perde in un flusso di parole e riflessioni evocando l’enigmatico sogno ricorrente: sole basso sul campo di atletica, tutti la guardano con attenzione, come se da un momento all’altro dovesse fare qualcosa. Francesca si sente un’interferenza. Il confine tra percezione e realtà si fa sempre più sottile, Francesca insiste, fa domande, fino a chiedere se è davvero impazzita. Con una climax surreale, la tensione sale, il volto di Francesca cambia, si trasforma, svelando una nuova identità, la sua vera identità. Inizia così un potente e simbolico viaggio visivo che mette in discussione l’idea di normalità e restituisce dignità a quella diversità che, forse, è solo una diversa forma di verità.

“Quando ho ascoltato la canzone di Francesca ho pensato che raccontasse proprio quel momento preciso in cui gli altri ti definiscono con una parola sbagliata e tu provi a scrollartela di dosso ma finisce che ci cresci dentro. A me non ha mai spaventato sentirmi diverso ma è sempre stato faticoso spiegarlo agli altri. Per questo ho cominciato a trasformarlo in storie a volte letterali come in questo video dove essere alieno non è più una metafora. Con Francesca poi ci siamo trovati subito. È un’artista che vive la musica come un gesto di devozione, non la tratta come un mestiere ma la protegge come se fosse un segreto da non banalizzare mai. Quando le ho proposto di stravolgere l’interpretazione del brano ha detto sì senza difendersi, senza tutelarsi, e questo vale tutto. Questo videoclip è la mia maniera di raccontare cosa succede quando smetti di chiedere il permesso per essere ciò che sei e inizi a mostrarti per intero anche se fa paura, anche se sei verde”, spiega il regista Danilo Bubani.

Aggiunge Francesca: “Il claim del brano è ‘francesca è impazzita’, simbolo di quella sensazione scaturita dal sentirsi spesso fuori luogo. Questo video vuole invitare tutti a essere se stessi, anche con i propri lati più oscuri, introspettivi e liberare la propria energia. Lavorare con Margherita Buy è stato davvero incredibile, non mi sarei mai aspettata di vederla sul set: è stata super sensibile, si è calata perfettamente nella parte ed è stato un grande onore lavorare con lei”.

Scritto dalla stessa cantautrice e musicista in collaborazione con Galea, Kaput e Francesco “Katoo” Catitti (anche produttore del brano), “Francesca” parla della scelta di allontanarsi da ciò che ci fa sentire fuori posto e tornare in un luogo sicuro nel tentativo di cercarsi e cercare di capirsi. Il brano è un forte grido consapevole diviso tra ciò che si vorrebbe essere e quello che si deve essere, è lo specchio di una generazione cresciuta in una società spezzata, vittima di fratture sociali e tensioni politiche. Con sonorità pop rock decise, FRANCESCA ci restituisce una Michielin ancora più autentica e incisiva, che ci entra nella testa e ci resta, senza dover più chiedere il permesso.

Anche “Francesca” risuonerà live il 4 ottobre all’Arena di Verona in occasione di michielin30 – tutto in una notte, lo speciale appuntamento in musica con cui Francesca Michielin segnerà il suo debutto nell’iconica venue in compagnia di Bruno Belissimo, Carmen Consoli, Coma_Cose, Dardust, Emma, Fedez, Fiorella Mannoia, Fudasca, Gaia, Giorgio Poi, Irama, Levante, Margherita Vicario, Maria Antonietta, Max Gazzé, Mecna, Tommaso Paradiso, Tredici Pietro e Vasco Brondi. Un vero e proprio diario live che Francesca condividerà con il pubblico per ripercorrere i momenti più significativi dei suoi primi 30 anni di vita, metà dei quali vissuti sul palcoscenico.

I biglietti di michielin30 – tutto in una notte sono disponibili su www.vivoconcerti.com e nei punti vendita autorizzati.

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei comunicati ufficiali.

Lazio, Bankitalia: crescita 2024 (+0,9%) sopra media, risale industria

Roma, 11 giu. (askanews) – Una regione che lo scorso anno ha fatto leggermente meglio in termini di crescita economica rispetto alla media nazionale, con un più 0,9% del più 0,7% dell’intero Belpaese. Eppure il Pil regionale ancora non è tornato al livello registrato nel 2007, laddove quello nazionale è risalito a questo traguardo già nel 2022. Risale l’industria, traina l’export, mentre il turismo, dopo il boom post restrizioni da Covid, continua a crescere con ritmi tornati abbastanza in linea con i valori pre 2019. E non c’è stato l’atteso calo delle costruzioni dovuto al venir meno del Superbonus, anche perché le attività del settore pubblico tra Pnrr e Giubileo hanno compensato quelle venute meno nel privato. È la fotografia scattata dalla Banca d’Italia nel suo ultimo rapporto sull’economia regionale del Lazio, presentato oggi presso la sede regionale dell’istituzione a Roma.

Migliora l’occupazione e cala ulteriormente la disoccupazione, ma con una dinamica bivalente che vede aumentare gli occupati ultra cinquantenni e, elemento certamente non positivo, diminuire gli occupati più giovani (15-34 anni). Sulle prospettive, come per l’intero Paese, pesa l’incognita dei dazi commerciali e degli esiti che avrà la partita negoziale con gli Stati Uniti. Con una peculiarità tutta regionale: l’export del Lazio è molto più sbilanciato sulle sulla farmaceutica, segmento finora risparmiato dalla tagliola di Donald Trump. Se così continuerà l’export laziale potrebbe fare un po’ meglio della media, altrimenti no.

L’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato da Bankitalia ha mostrato un aumento dello 0,9 per cento sul 2024, superiore all’anno precedente (+0,5); secondo l’analisi la dinamica è apparsa più vivace nella seconda parte dell’anno. La domanda estera e la spesa pubblica hanno sostenuto i livelli di attività, a fronte di consumi e investimenti più deboli.

Dopo la flessione del 2024, l’industria ha mostrato una lieve risalita; l’andamento del settore, a differenza di quanto accaduto a livello nazionale, ha beneficiato dell’impulso fornito dalle esportazioni, soprattutto di prodotti farmaceutici. La spesa in opere pubbliche ha sostenuto il comparto delle costruzioni, che ha registrato una dinamica positiva nonostante il forte ridimensionamento degli incentivi legati al Superbonus. Il settore dei servizi ha continuato a crescere, sebbene a un ritmo moderato. Le presenze turistiche, pur rallentando dopo il forte recupero post-pandemico, sono comunque aumentate a un ritmo superiore a quelli registrati negli anni pre-Covid.

Le condizioni economiche e finanziarie del settore produttivo appaiono positive: secondo lo studio una quota elevata di imprese ha registrato un utile di esercizio e il livello della liquidità complessivo è ancora alto nel confronto storico. L’ampia disponibilità di risorse interne ha frenato la domanda di prestiti bancari; questi ultimi sono calati, nonostante la diminuzione dei tassi di interesse.

Nel frattempo l’andamento del mercato del lavoro è rimasto favorevole, prosegue Bankitalia: l’occupazione ha continuato a crescere (1,7 per cento), soprattutto nella componente degli autonomi; l’aumento del lavoro dipendente è avvenuto in prevalenza attraverso assunzioni con contratto a tempo indeterminato. La disoccupazione è calata di circa un punto percentuale, portandosi al 6,3 per cento, un tasso sostanzialmente in linea con la media nazionale.

Lo studio presenta anche una analisi sull’esposizione del mercato del lavoro regionale all’intelligenza artificiale: il Lazio si caratterizza per una più diffusa presenza sia di mansioni che potrebbero essere sostituite dalla nuova tecnologia sia di attività che potrebbero invece beneficiarne.

Tornando al quadro generale, la crescita occupazionale ha favorito l’espansione del reddito disponibile delle famiglie; in presenza di un tasso d’inflazione riportatosi su valori contenuti, il potere d’acquisto è tornato a crescere (1,4 per cento), recuperando circa i due terzi del calo registrato nel biennio 2022-23.

Intanto nel Lazio i finanziamenti alle famiglie consumatrici sono leggermente aumentati, sospinti soprattutto dalla componente del credito al consumo. La riduzione di oltre un punto percentuale dei tassi di interesse ha inoltre stimolato la ripresa dei mutui per l’acquisto di abitazioni. In rapporto al reddito disponibile l’indebitamento delle famiglie è diminuito, pur restando superiore alla media nazionale.

Il credito bancario al settore privato non finanziario è lievemente diminuito: l’aumento dei prestiti alle famiglie ha solo parzialmente compensato la flessione di quelli al settore produttivo. Le condizioni di offerta sono rimaste improntate alla cautela per il credito alle imprese, dice Bankitalia, e al consumo mentre sono apparse più distese per i mutui residenziali. La qualità dei prestiti alle imprese è peggiorata; vi hanno inciso soprattutto i maggiori ingressi in default dei finanziamenti alle costruzioni e all’indotto del settore automobilistico. La rischiosità delle famiglie è invece risultata stabile. Anche se in aumento, il tasso di deterioramento complessivo si è attestato su livelli contenuti nel confronto storico.

I depositi bancari di famiglie e imprese sono tornati a crescere, soprattutto nella componente a risparmio. La ricerca di rendimenti più elevati ha favorito anche l’incremento dei titoli detenuti in custodia, in particolare dei titoli di Stato e delle quote di fondi comuni.

Sempre lo scorso anno, la spesa primaria totale degli enti territoriali del Lazio è aumentata, trainata sia dall’acquisto di beni e servizi sia dagli investimenti f issi lordi. Questi ultimi hanno registrato una notevole espansione, più del doppio rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario (RSO), prevalentemente legata alle opere pubbliche previste per il Giubileo 2025 e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). A fine maggio 2025 erano stati assegnati dal Piano a soggetti pubblici e privati 13,3 miliardi euro (il 9,3 per cento del totale nazionale), per interventi da realizzare nel Lazio. Oltre 5 miliardi sono stati banditi per la fornitura di beni e servizi e per la realizzazione di opere pubbliche. Relativamente a queste ultime, un’ampia quota del valore delle gare era stata aggiudicata alla fine dello scorso dicembre; tuttavia, la metà dei cantieri previsti risultava ancora non avviata, in misura superiore alla media nazionale.

Tornando al quadro di insieme e ad un elemento giù citato, Bankitalia segnala che nonostante la crescita registrata nel periodo recente, il valore aggiunto del Lazio nel 2023 risultava ancora inferiore di 2,4 punti percentuali rispetto al massimo storico registrato nel 2007; mentre l’Italia nel suo complesso aveva già recuperato questo livello nel 2022. Nel periodo in esame l’industria del Lazio ha subito un sensibile arretramento, mentre il settore dei servizi, che rappresenta oltre l’80 per cento dell’economia regionale, non è riuscito a fornire un impulso sufficiente alla crescita, contrariamente a quanto accaduto a livello nazionale.

Il Lazio è tra le regioni che hanno registrato un calo della produttività del lavoro; la riduzione è riconducibile a una diminuzione della dotazione di capitale fisico e a un peggioramento della produttività totale dei fattori, ossia del grado di efficienza nell’utilizzo combinato di capitale e lavoro. La regione evidenzia uno svantaggio con riferimento alla qualità del contesto istituzionale e all’attività innovativa, due fra i fattori che contribuiscono alla crescita e alla produttività di un territorio.

Infine, per quanto riguarda i primi mesi dell’anno e le prospettive, secondo Bankitalia si profila una prosecuzione della crescita nel primo trimestre. I flussi turistici in regione sono risultati in aumento, sebbene in misura inferiore alle attese degli operatori connesse con l’avvio delle celebrazioni per il Giubileo. Le tensioni geopolitiche internazionali condizionano le aspettative delle imprese, in particolare, l’inasprimento dei dazi. Oltre il 40 per cento delle esportazioni regionali verso gli Stati Uniti riguarda prodotti farmaceutici, una categoria di beni che tuttavia è attualmente esentata dall’imposizione di nuovi dazi.

Lo studio è stato presentato dalla direttrice della sede di Roma della Banca d’Italia, Antonella Magliocco, assieme a Marco Gallo e Massimiliano Bolis, della Divisione analisi e ricerca economica territoriale della sede romana. Una nuova presentazione verrà tenuta il 18 giugno a Latina.

Calcio, playout di B il 15 giugno ma la Salernitana fa ricorso

Roma, 11 giu. (askanews) – La Lega di serie B ha ufficializzato lo spareggio Sampdoria-Salernitana: si gioca il 15 e 20 giugno. La perdente retrocede in serie C. La situazione, però, è ancora tutta in divenire, soprattutto a causa del doppio ricorso della Salernitana al Tribunale federale nazionale che ha deciso di impugnare sia il comunicato 211 della Lega B del 18 maggio scorso – relativo al rinvio del playout originariamente contro il Frosinone – sia il numero 224 del 5 giugno che definiva orari e date dei playout “ridisegnati” dopo il caso Brescia senza specificare i nomi delle squadre partecipanti. Ma un primo passo è stato fatto: perché adesso, quei nomi, sono scritti nero su bianco. La Lega B, attraverso un nuovo comunicato pubblicato in mattinata, ha reso noti gli “accoppiamenti delle gare playout”: Sampdoria-Salernitana. Le date resteranno quelle anticipate dal presidente Figc Gravina qualche giorno fa. Ovvero domenica 15 giugno alle 20.30 per la sfida di andata al Ferraris di Genova e venerdì 20 (sempre alle 20.30) all’Arechi di Salerno.

La linea difensiva del club di Iervolino è semplicissima: il playout si sarebbe dovuto giocare contro il Frosinone, poi la successiva penalizzazione del Brescia avrebbe riscritto la classifica salvando la squadra perdente allo spareggio. L’udienza cautelare relativa ai due ricorsi è fissata per venerdì 13 giugno alle ore 15, esattamente a due giorni di distanza dal playout di andata. E se anche solo uno venisse accolto apparrebbe difficile la regolare disputa del playout, poiché si entrerebbe nel merito solo giovedì 19. La sensazione, in una situazione di caos, è che tutto possa succedere. Ma la pubblicazione ufficiale di squadre partecipanti, date e orari del playout rappresenta un primo passo verso la regolare disputa dello spareggio.

Milan-Como potrebbe disputarsi a Perth, in Australia

Roma, 11 giu. (askanews) – La Lega di serie A sta valutando la possibilità di far disputare all’estero Milan-Como, incontro in calendario il prossimo 8 febbraio e valido per la 24esima giornata del campionato 2025/26. San Siro in quella data è occupato per i Giochi olimpici di Milano-Cortina. Per rendere possibile la trasferta australiana, che rappresenterebbe la prima volta in cui una gara di un campionato viene disputata all’estero, serve tuttavia il via libera della Fifa. Lo scorso ottobre la federazione internazionale ha istituito un gruppo di lavoro per aggiornare le norme relative alle gare di campionato da disputare all’estero e una decisione definitiva è attesa nei prossimi mesi.

UniCredit, Orcel: chiarezza su Golden power o ritireremo Ops Bpm

Milano, 11 giu. (askanews) – “Al momento” su Banco Bpm la probabilità di proseguire con l’offerta “è al 20%, o meno”, perchè se il Golden power “non viene chiarito in qualche modo, in qualche forma, ci ritireremo”. A dirlo, netto e chiaro, gelando in qualche modo il risiko bancario, è il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, parlando alla platea di investitori riuniti a Berlino alla Goldman Sachs European Financial Conference 2025.

In attesa che tra oggi e domani si pronunci il Tar del Lazio sul ricorso di Banco Bpm contro la decisione della Consob di sospendere per 30 giorni l’Ops, Orcel torna a criticare i paletti posti dal governo con il provvedimento del Golden power. “Perché abbiamo chiesto la sospensione? Perché crediamo di essere d’accordo sul contenuto, ma stiamo cercando di avere un dialogo per chiarire e avere ancora il tempo di presentare l’offerta. Se la definizione dei contorni del golden power non è chiara e non è corretta, allora la probabilità che corriamo questo rischio è zero, quindi ci ritireremo”.

Entrando nel merito dei paletti imposti dal Governo, Orcel ha chiesto soprattutto chiarezza sull’uscita dalla Russia: “Mi devono spiegare esattamente che cosa vogliono, non è chiaro cosa intendono, anche perché una volta conclusa l’operazione, corriamo il rischio poi di una penale fino a 20 miliardi, e questo è un rischio che nessun azionista vorrebbe che io corressi”. “Noi – rivendica Orcel – abbiamo effettivamente cessato tutte le nostre attività di prestito in Russia dal 2022. Abbiamo 800-900 milioni di prestiti rimasti, ma se ho un mutuo di 20 anni, non posso accelerare più di così. Siamo scesi dell’85-90%, penso che sia abbastanza. Abbiamo cessato tutti i pagamenti, tranne quelli in euro e dollari. Siamo passati da 25 miliardi a trimestre a 6 miliardi a trimestre”. “E per inciso – ha proseguito il Ceo di UniCredit -, anche il Golden power indica che devo continuare a effettuare quei pagamenti perché le aziende in Germania, in Italia e in Francia continuano a operare lì e ne hanno bisogno. D’altronde, continuiamo a comprare energia, materie prime dalla Russia, questo è consentito. Quindi, come potrà una società pagare tutto questo se non esiste un sistema di pagamento?”.

Sull’altro dossier caldo, quello di Commerzbank, all’indomani dell’affondo del cancellieri tedesco, Friedrich Merz (“inaccettable l’approccio non concordato e ostile”), Orcel ha replicato: “Ancora non capisco questa storia dell’opacità, dell’ostilità, perché se mi vendi qualcosa e poi ti giri e dici che è opaco e ostile, non capisco”. “Siamo stati l’unico istituto invitato dal ministero delle Finanze tedesco a partecipare alla vendita di una quota – ha spiegato -. Siamo stati l’unica banca invitata perché era da molto tempo che eravamo in contatto con loro. Ci è stato chiesto di aumentare la nostra offerta per ottenere quella quota perché il collocamento non era andato bene. Durante l’intero processo, siamo stati in costante contatto con l’allora dirigenza della Commerzbank che era favorevole alla nostra mossa”. Orcel si attende, comunque, entro la fine del mese di avere tutte le autorizzazioni per arrivare a 30% in Commerzbank, poi “dovremo decidere se consolidare il 30% o no, vedremo”. Ad ogni modo, ha successivamente chiarito a Cnbc, si è “lontani” dal lanciare un’offerta su Commerzbank, anche perchè il prezzo delle azioni è troppo caro, “ben oltre i fondamentali della banca”.

Più in generale, parlando di M&A bancario, Orcel ha preso atto che oggi più che mai c’è un nuovo attore in campo – i governi e la politica – che può cambiare il risultato e bloccare definitamente un’operazione. “E’ una buona cosa che il management di una banca, invece di massimizzare il valore per i propri azionisti, ritiene che, poiché non gradisce una operazione, possa fare pressione sul governo o su un politico per bloccarla? A mio parere, non lo è”, ha osservato Orcel. “Non è una critica al governo o ai politici, ma è una critica all’uso di questo approccio come strategia difensiva, perché impedisce al mercato di funzionare correttamente e sposta l’intero dialogo su un altro piano. Non è razionale, non crea valore, è solo difesa per il gusto di difendersi. Questo sta accadendo ovunque in questo momento, ovunque. Non ci sono eccezioni”.

Gaza, ancora spari e morti in fila per il cibo. Adam e gli altri feriti palestinesi in viaggio per l’Italia

Roma, 11 giu. (askanews) – Fonti mediche di Gaza hanno riferito ad al Jazeera che almeno 25 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco delle Forze di difesa israeliane mentre attendevano di ricevere aiuti umanitari nei pressi del Corridoio di Netzarim.

Intanto tutti i 69 feriti e accompagnatori palestinesi in trasferimento da Gaza verso l’Italia sono fuori dal valico di Kerem Shalom. Lo rendono noto fonti della Farnesina, spiegando che si stanno muovendo verso un aeroporto israeliano in cui sono attesi da tre C-130 italiani. Il loro arrivo è previsto questa sera, intorno alle 19:30 all’aeroporto di Linate, a Milano, dove saranno accolti dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Mentre sul campo continuano gli attacchi dell’Idf, l’opposizione israeliana ha deciso di presentare una mozione per lo scioglimento della Knesset, il parlamento dello Stato ebraico, in giornata. Lo riferisce Haaretz.

Salvini spera la "quadra" sul terzo mandato e rilancia: ‘Riduzione tasse e pace fiscale avanti insieme’

Roma, 11 giu. (askanews) – Bisogna fare la riduzione della tasse al ceto medio o la rottamazione delle cartelle? “Possono andare avanti di pari passo: con la rottamazione tu puoi incamerare miliardi che possono permetterti di abbassare le tasse. Quindi una cosa non esclude l’altra. Anzi, la pace fiscale e la rottamazione serve per fare tante altre cose”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivando in Senato a un convegno dedicato al decreto sicurezza.

Salvini ha affrontato anche il tema della riforma della cittadinanza: “Gli italiani sono assolutamente in maggioranza consapevoli che l’attuale legge “sulla cittadinanza “funziona e funziona bene, tanto che l’Italia è il Paese che concede più cittadinanza in tutta l’Unione Europea. Il voto al referendum lo ha dimostrato: né il centrodestra, e meno ancora la Lega, ritengono che sia una priorità cambiare le regole sulla cittadinanza. E’ legittimo che ognuno esprima i propri pareri, ma non siamo stati eletti per accelerare la concessione della cittadinanza e non lo faremo”. Quanto alla diversa opinione in merito di Forza Italia e Antonio Tajani, ha aggiunto: “Ma per fortuna, ma per fortuna. Però ripeto, siccome dobbiamo fare quello che gli italiani si aspettano da noi, cambiare le regole sulla cittadinanza come da referendum non è una priorità della nostra azione politica”.

Anche sul terzo mandato la posizione non cambia: “Spero” che la maggioranza trovi la quadra sul terzo mandato “perché fidarsi dei cittadini per me è importante” ma “nella riunione del consiglio federale della Lega non si parlerà” di questo, “parleremo di altro” perché “la posizione della Lega su quello è chiara da anni, non devo ribadire quello che diciamo da anni”. “Nel consiglio federale parleremo di economia, di taglio delle tasse, di pace fiscale, di sicurezza, dei nuovi sindaci, sul terzo mandato la posizione della Lega è chiara da anni quindi non serve ribadirlo ogni settimana”, ha aggiunto. Comunque il leader leghista si dice tranquillo: “La maggioranza arriverà compatta al 2027, non stiamo a giocare a risiko, stiamo facendo qualcosa di più importante. I dati economici sono eccezionali, l’Italia ha una credibilità eccezionale sul piano internazionale da tutti i punti di vista, c’è il record di posti di lavoro creati, la disoccupazione al minimo, lo spread al minimo, la Borsa che cresce, diciamo che ci sono indicatori eccellenti per cui nessuno mette in discussione la maggioranza per una Regione o per un altro tema”.

Salvini: maggioranza non in discussione per una Regione

Roma, 11 giu. (askanews) – “La maggioranza arriverà compatta al 2027, non stiamo a giocare a risiko, stiamo facendo qualcosa di più importante. I dati economici sono eccezionali, l’Italia ha una credibilità eccezionale sul piano internazionale da tutti i punti di vista, c’è il record di posti di lavoro creati, la disoccupazione al minimo, lo spread al minimo, la Borsa che cresce, diciamo che ci sono indicatori eccellenti per cui nessuno mette in discussione la maggioranza per una Regione o per un altro tema”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivando in Senato a un convegno dedicato al decreto sicurezza.

Michael Douglas premiato al Taormina Film Festival

Taormina, 11 giu. (askanews) – Michael Douglas premiato al Teatro Antico di Taormina con l’Excellence Achievement Award. A consegnargli il premio nella serata d’apertura del Taormina Film

Festival, la presidente del Festival del Cinema di Cannes Iris Knobloch. “Michael Douglas molto pi di una star. una pietra miliare del cinema moderno – ha detto Knobloch – Michael ci ha regalato interpretazioni indimenticabili, stratificate e sempre coraggiose”. L’attore ha ringraziato ricordando l’eredit del padre Kirk Douglas e i film girati in set italiani, fra cui cinecitt.

Salvini: riforma cittadinanza non è priorità, non la faremo

Roma, 11 giu. (askanews) – “Gli italiani sono assolutamente in maggioranza consapevoli che l’attuale legge “sulla cittadinanza “funziona e funziona bene, tanto che l’Italia è il Paese che concede più cittadinanza in tutta l’Unione Europea. Il voto al referendum lo ha dimostrato: né il centrodestra, e meno ancora la Lega, ritengono che sia una priorità cambiare le regole sulla cittadinanza. E’ legittimo che ognuno esprima i propri pareri, ma non siamo stati eletti per accelerare la concessione della cittadinanza e non lo faremo”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivando in Senato a un convegno dedicato al decreto sicurezza.

Quanto alla diversa opinione in merito di Forza Italia e Antonio Tajani, ha aggiunto: “Ma per fortuna, ma per fortuna. Però ripeto, siccome dobbiamo fare quello che gli italiani si aspettano da noi, cambiare le regole sulla cittadinanza come da referendum non è una priorità della nostra azione politica”.

Meloni: avanti con la riduzione delle tasse, attenzione particolare al ceto medio

Roma, 11 giu. (askanews) – “Abbiamo approvato quella riforma fiscale che era attesa da cinquant’anni, e ne stiamo dando rapidamente attuazione. Con l’obiettivo di abbassare le tasse a tutti e di costruire un rapporto più giusto ed equilibrato tra Stato e contribuente. Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti, lavoratori per troppo tempo disprezzati e considerati a torto figli di un Dio minore. Questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un’attenzione particolare al ceto medio”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’assemblea di Confcommercio.

“Sono i nostri obiettivi, e so che sono anche i vostri obiettivi. Di chi ha a cuore questa Nazione e lavora ogni giorno con un solo grande target: rendere l’Italia sempre più grande, più forte e più rispettata nel mondo. E so che per farlo ho bisogno di voi, ma so anche per farlo posso contare su di voi”, ha concluso.

Suicidio assistito, primo caso in Toscana dopo la legge: "Lo scrittore Daniele Pieroni ha scelto di morire"

Milano, 11 giu. (askanews) – “Lo scorso 17 maggio, nella provincia di Siena, lo scrittore Daniele Pieroni ha potuto scegliere, di porre fine alla propria vita, grazie alla sentenza “Cappato – Antoniani” 242/19 della Corte costituzionale e alla legge regionale “Liberi Subito”, approvata dal Consiglio regionale della Toscana nel febbraio 2025″. A renderlo noto è l’Associazione Luca Coscioni che sottolinea: “È il primo caso di morte volontaria assistita avvenuto nella Regione da quando la legge è entrata in vigore, a conferma della sua piena applicabilità in virtù di giudicato costituzionale, nonostante l’impugnazione da parte del Governo”.

“Nato nel 1961, Daniele era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e, a causa di una grave disfagia, era costretto a vivere con una gastrostomia endoscopica percutanea (Peg) in funzione per 21 ore al giorno. Nell’agosto 2023, tramite un amico, aveva contattato il Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontaria assistita. In giornata, Marco Cappato gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat,) sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso – racconta l’associazione -. Daniele ha scelto il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale è stata inviata all’Ausl Toscana Sud Est il 31 agosto”.

“Dopo aver ricevuto, lo scorso 22 aprile, l’esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale nota come ‘Cappato-Dj Fabo’, Daniele, meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato – prosegue l’associazione Luca Coscioni -. Erano presenti, su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell’Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità, come confermato da chi era presente. Accanto a Daniele c’erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della Cellula toscana dell’Associazione Luca Coscioni, il fiduciario di Daniele, le badanti e i familiari. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente”.

“Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano. È importante che la legge abbia funzionato e che l’Asl abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto”, afferma Felicetta Maltese, attualmente indagata insieme a Marco Cappato e Chiara Lalli per aver aiutato un altro cittadino toscano, Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, ad accedere al suicidio assistito in Svizzera.

“La legge toscana sul fine vita, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale – commentano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -. L’impugnazione del Governo Meloni è una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, volta a ostacolare un diritto già riconosciuto, come anche la proposta di legge che il Governo intende presentare per sbarrare la strada alle Regioni. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone”.

(foto dal profilo Facebook)

Mediobanca, Banca Mediolanum voterà a favore Ops su Banca Generali

Milano, 11 giu. (askanews) – Banca Mediolanum voterà a favore dell’Ops di Mediobanca su Banca Generali nell’assemblea di Piazzetta Cuccia del prossimo 16 giugno, chiamata a deliberare sull’operazione. Il cda di Banca Mediolanum e il cda di Mediolanum Vita – entrambe aderenti all’accordo di consultazione tra soci di Mediobanca – hanno deliberato di esprimere voto favorevole all’Ops, “avendo valutato positivamente le prospettive di sviluppo industriale e le previsioni finanziarie legate all’operazione”, si legge in una nota.

Anche Norges Bank voterà a favore dell’Ops all’assemblea, si apprende dal sito web del fondo sovrano norvegese, accreditato intorno all’1,45% del capitale sociale di Mediobanca.

Proteste in Usa contro raid anti migranti, Tajani: gli italiani non verranno mandati a Guantanamo

Roma, 11 giu. (askanews) – Gli italiani irregolari negli Stati uniti non dovrebbero essere portati a Guantanamo. L’ha affermato oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenedo a Rtl 102.5, in merito alla minaccia del presidente Usa Donald Trump di inviare nel famigerato carcere nell’isola di Cuba anche immigrati non regolari provenienti da Paesi amici.

Secondo Tajani, il provvedimento riguarderebbe i paesi che non hanno dichiarato di voler accogliere i loro connazionali espulsi dagli Usa. Invece, “l’Italia ha già detto all’amministrazione americana tempo fa, che era disposta a riprendere gli irregolari nel pieno rispetto dei loro diritti individuali e dell’assistenza consolare”. Pertanto, secondo Tajani “non dovrebbero esserci possibilità per gli italiani di essere portati a Guantanamo”. Il ministro ha comunicato che “domani pomeriggio è già in agenda una telefonata con il segretario di Stato (Marco) Rubio per cercare di avere ulteriori chiarimenti”.

Insomma, il capo della diplomazia italiana ha detto che la situazione “non è da drammatizzare, perché gli italiani verrebbero ripresi”. Non si sa, ha comunque precisato, “quanti sono” gli italiani interessati. Ha ribadito però che “con un questionario che era stato inviato a diversi paesi tempo fa”, l’Italia “aveva fatto sapere che era disposta a riprendere gli irregolari”. Per quanto ci riguarda – ha concluso – “faremo di tutto perché non ci siano gli italiani che vengono portati a Guantanamo”.

Proteste a Los Angeles, arresti di massa per chi viola il coprifuoco. Guardia Nazionale anche in Texas

Roma, 11 giu. (askanews) – Il numero di arresti a Los Angeles durante le proteste in corso ha raggiunto almeno 378 dall’inizio delle manifestazioni. Lo ha riferito oggi la CNN citando il capo della polizia di Los Angeles, Jim McDonnell. Solo ieri sono stati effettuati 200 arresti, mentre lunedì ne sono stati eseguiti altri 114, domenica 40 e sabato 27, ha riportato la CNN martedì sera.

La polizia di Los Angeles ha avvertito che sono in corso “arresti di massa” nei confronti di chi viola il coprifuoco imposto dalla sindaca Karen Bass per la notte.

Il governatore del Texas Greg Abbott ha annunciato oggi il dispiegamento della Guardia nazionale statale in tutto lo Stato per mantenere l’ordine durante le proteste in corso contro i raid anti-immigrazione imposti dall’Amministrazione Trump.

“La Guardia nazionale del Texas sarà schierata in varie località dello Stato per garantire pace e ordine. La protesta pacifica è legale. Ferire persone o danneggiare proprietà è illegale e comporterà l’arresto”, ha scritto Abbott su X.

Intanto, l’amministrazione Trump sarebbe pronta, già da questa settimana, a trasferire migliaia di cittadini stranieri presenti illegalmente sul territorio statunitense nel famigerato centro di detenzione di Guantanamo Bay, a Cuba. Tra di essi, anche persone provenienti da nazioni europee, amiche ed alleate, come Gran Bretagna, Francia e Italia. Il trasferimento avverrebbe senza avvisare i rispettivi governi. Lo scrive il Washington Post citando alcuni funzionari che, a condizione di mantenere l’anonimato, hanno condiviso col quotidiano il piano e diversi documenti. I cittadini stranieri “nel mirino” dell’amministrazione Trump appartengono a diversi paesi. Tra questi, centinaia di persone provenienti da nazioni europee considerate amiche ed alleate degli Usa come Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, tra cui – aggiunge il Washington Post – molti provenienti da Haiti.

Pil, Meloni: Italia meglio di Francia e Germania, incoraggiante

Roma, 11 giu. (askanews) – “Oggi le imprese del terziario di mercato contribuiscono per circa la metà del PIL e dell’occupazione. Siete uno dei motori dell’economia nazionale, ed è solo grazie al vostro dinamismo e alla vostra capacità di intraprendere che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi. Nel primo trimestre di quest’anno il PIL è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% rispetto al primo trimestre del 2024, facendo meglio di Francia e Germania. E’ un dato incoraggiante, se teniamo conto della complessa situazione geopolitica internazionale e del quadro delle relazioni commerciali”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’assemblea di Confcommercio.

“L’economia – aggiunge – sta sostanzialmente dimostrando la sua solidità e la sua resilienza, anche e soprattutto sul fronte dell’occupazione. Negli ultimi due anni e mezzo è stato creato quasi un milione di posti di lavoro, e abbiamo toccato diversi primati. Abbiamo raggiunto il record di numero di occupati, la disoccupazione è ai minimi da 18 anni a questa parte, il precariato diminuisce e i contratti stabili aumentano. Dati che ci rendono orgogliosi, sicuri della strategia che abbiamo messo in campo, ma che non sono merito del Governo. Sono merito vostro, delle imprese e dei lavoratori di questa nazione”.

Fisco,Meloni: avanti con riduzione tasse, attenzione particolare a ceto medio

Roma, 11 giu. (askanews) – “Abbiamo approvato quella riforma fiscale che era attesa da cinquant’anni, e ne stiamo dando rapidamente attuazione. Con l’obiettivo di abbassare le tasse a tutti e di costruire un rapporto più giusto ed equilibrato tra Stato e contribuente. Stiamo rimettendo al centro gli autonomi e i liberi professionisti, lavoratori per troppo tempo disprezzati e considerati a torto figli di un Dio minore. Questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva che stiamo registrando, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un’attenzione particolare al ceto medio”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’assemblea di Confcommercio.

“Sono i nostri obiettivi, e so che sono anche i vostri obiettivi. Di chi ha a cuore questa Nazione e lavora ogni giorno con un solo grande target: rendere l’Italia sempre più grande, più forte e più rispettata nel mondo. E so che per farlo ho bisogno di voi, ma so anche per farlo posso contare su di voi”, ha concluso.

Il moderno come ciclo e sogno simbolista: Sartorio a Ca’ Pesaro

Venezia, 11 giu. (askanews) – La potenza del simbolismo italiano e il senso di un moderno che ha sempre cercato di dialogare con la classicit, attraverso il terreno di scambio dell’idea di monumentale. La galleria d’arte moderna e contemporanea di Ca’ Pesaro a Venezia ospita “Il poema della vita umana”, grandioso ciclo di Giulio Aristide Sartorio.

“Dentro Ca’ Pesaro – ha detto ad askanews Elisabetta Barisoni, responsabile del museo veneziano – si entra in un sogno che il sogno simbolista, un grandissimo ciclo decorativo enorme, anche come dimensioni: 230 metri quadrati di pittura che Giulio Aristide Sartorio cre e realizz per la Biennale del 1907 per quello che era il Padiglione Italia, che adesso il Padiglione centrale e giardini alla Biennale di Venezia, fece un ciclo decorativo dedicato ai temi che forse sono i temi poi dell’essere umano: l’amore, le tenebre, la morte, la luce, gli ambiti e gli opposti su cui si gioca la vita di tutti noi”.

In una grande sala le figure di Sartorio riprendono vita in un rimando di sguardi e corpi e misteri che restano di grande attualit. E al centro dello spazio espositivo un enorme Pensatore di Rodin sembra riflettere su tutto ci che vede intorno a s.

“Questo grandissimo ciclo decorativo, quasi uno dei primi esempi di arte pubblica, ma soprattutto di arte immersiva, come si dice adesso – ha aggiunto Barisoni, che anche co-curatrice della mostra – avvolge i visitatori al secondo piano di Ca’ Pesaro ed costellato poi non solo da queste grandi scene, appunto con i temi dell’amore, della morte, della luce, delle tenebre, ma intervallato da dieci lesene in cui ci sono la grazia e le arti sostenute da questi giganti, queste figure maschili che sostengono, appunto, la grazia e le arti e sostengono la cultura e la creazione”.

Importante anche l’ultimo intervento di restauro realizzato tra il 2018 e il 2019 e anche di questo, oltre che della storia del contesto che ha visto la nascita e l’esposizione del ciclo, si occupa la mostra, aperta al pubblico fino al 28 settembre.

Confcommercio: nel terziario è emergenza, mancano 260mila lavoratori

Roma, 11 giu. (askanews) – Occupazione ai massimi, ma difficile reperire manodopera qualificata nel terziario di mercato. Secondo la stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, nel 2025, i settori del commercio, della ristorazione e dell’alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori.

Un dato in crescita rispetto al 2024 (+4%) che rappresenta una vera e propria emergenza perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema economico italiano. Tra le figure professionali più difficili da reperire in questi settori: commessi professionali, macellai, gastronomi, camerieri di sala, barman, cuochi/pizzaioli, gelatai, camerieri, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere.

Mlp

Sangalli: giù tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione

Roma, 11 giu. (askanews) – Giù le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione. E’ l’appello lanciato dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione dell’assemblea annuale che coincide con gli ottant’anni dell’associazione.

Sul versante fiscale, secondo Sangalli, “occorrono politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonché un’equilibrata tassazione dell’economia digitale. Tutto questo sarà in grado di sostenere la stessa riforma dell’Irpef. C’è la necessità, infatti, di ridurre le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione”.

Per il presidente di Confcommercio “c’è la necessità di rendere strutturali la maggiorazione del costo del lavoro ai fini Irpef ed Ires, nonché la cosiddetta ‘Ires premiale’ per le imprese che investono in innovazione e creano nuova occupazione”.

Un analogo meccanismo “andrebbe previsto ai fini Irpef per gli imprenditori individuali e le società di persone. Bisogna, poi, avanzare nel processo di superamento dell’Irap”, ha concluso.

Mlp

Taormina, Nina Zilli: troppe donne uccise, bisogna educare a rispetto

Taormina, 11 giu. (askanews) – “Qui un po’ girl power, quello vero di Nina Simone” ha scherzato Nina Zilli sul red carpet del Taormina Film Festival, parlando di questa 71esima edizione dedicata alle donne, come ha voluto la direttrice artistica Tiziana Rocca. “Queste donne che mi piace chiamare amazzoni 2.0., eroine che hanno fatto breccia – ha proseguito la cantante che si esibita in una performance al Teatro Antico prima del film d’apertura – ora tocca alle generazioni pi giovani finire quello che abbiamo iniziato, credo sia un momento molto positivo in questo senso”.

Al festival c’ anche un panel dedicato alle donne, ma parlando di violenza sulle donne, Nina Zilli ha dichiarato: “Una delle statistiche che odio di pi quella dei femminicidi in Italia, tutte le statistiche diminuiscono ma quella no, ci sono meno omicidi ma la percentuale di donne uccise resta la stessa, credo che ci debbano essere pi tutele, pi protezione, ma la base sempre l’educazione, bisogna educare al rispetto, parte tutto da l”.

Immigrazione, la Chiesa non s’inchina a Trump: la voce dell’Arcivescovo Gomez

José H. Gómez, arcivescovo di Los Angeles, messicano di nascita e statunitense per vocazione, rappresenta un modello di cattolicesimo dialogico: conservatore su temi morali, ma incline a un impegno attivo a difesa dei “più poveri e smarriti”. Il suo libro “Immigration and the Next America: Renewing the Soul of Our Nation”, pubblicato il 25 giugno 2013, si inserisce pienamente nella riflessione di oggi, pur avendo ormai un passato di oltre un decennio .

Ricerca della coscienza americana

Pur scritto dodici anni fa, il libro conserva sorprendente attualità. Gómez propone di guardare all’immigrazione come un’opportunità culturale e spirituale, non come un’emergenza da contenere. Il messaggio è semplice ma potente: gli immigrati – specie quelli latinoamericani – portano valori di fede, comunità, solidarietà indispensabili in un’epoca segnata da divisione e paure.

Nel contesto delle tensioni politiche attuali – grida di allarme su “invasione” e militarizzazione dei confini – Gómez ricorda il cuore fondante dell’America: un paese plasmato da flussi migratori, che prospera riscoprendo la propria anima basata su accoglienza e libertà.

Dottrina, giustizia e sfida culturale

Formatosi nell’Opus Dei e custode di una rigorosa ortodossia dottrinale, Gómez non arretra su temi etici – aborto, matrimonio, famiglia – ma rifiuta l’isolamento. Il suo cattolicesimo è integrale: unite la verità e la carità, la difesa dei principi e l’impegno concreto per i più vulnerabili.

In particolare, nel momento in cui la figura dell’immigrato rischia di essere ridotta a tema politico o strumentalizzato, Gómez richiama la dottrina sociale della Chiesa come bussola: ogni emigrante è persona, ogni confine è occasione di incontro.

Un messaggio per lOccidente smarrito

Conoscere più da vicino la figura di mons. Gómez può aiutare a comprendere che la questione migratoria non è solo emergenza umanitaria o questione geopolitica, ma rappresenta una sfida morale ed esistenziale per l’America (come pure per l’Europa). In effetti, nel quadro di un Occidente smarrito e incattivito, sempre più dominato da posizioni radicali, questo mix di conservatorismo dottrinale e progressismo sociale è il crisma di una Chiesa che si conferma fuori dagli schemi.

José H. Gómez, Immigration and the Next America:Renewing the Soul of Our Nation.

Disponibile in inglese e in diversi formati. https://a.co/d/aAdq08p

 

Bce: euro stabile al 19% in riserve valutarie, secondo dopo il dollaro

Roma, 11 giu. (askanews) – Lo scorso anno l’euro ha mantenuto sostanzialmente inalterato il suo livello nelle riserve valutarie internazionali, confermandosi secondo alle spalle del dollaro. Secondo il rapporto annuale che la Bce cura su questo specifico aspetto, misurando una molteplicità di elementi, nel 2024 la quota sull’utilizzo internazionale dell’euro è rimasta al 19%, valore che è stato mantenuto anche negli anni successivi all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Un livello, peraltro, che l’euro ha conservato nonostante il calo contestuale dell’area valutaria in termini di rilevanza sul Pil globale. Questo a voler guardare il proverbiale “bicchiere mezzo pieno”.

Ma nello stesso rapporto della Bce, ci sono altri elementi in cui si potrebbe vedere anche il bicchiere mezzo vuoto. Accanto alla stabilità dell’euro, specialmente a partire dal 2014, si è verificato un calo dell’uso del dollaro nelle riserve valutarie globali: nel 1999 era al 73% circa, nel 2014 era sceso al 69% e da allora ha perso oltre 10 punti finendo attorno al 58% circa nel 2024.

A fronte di ciò, soprattutto a partire dal 2009 è aumentata la quota di altre valute nelle riserve globali. E secondo uno dei grafici elaborati dalla Bce, a partire dalla 2020-2021 c’è stata una impennata della quota delle valute non tradizionalmente di riserva nelle riserve valutarie globali. Questo sottogruppo include una molteplicità di monete tra cui il dollaro canadese, quello australiano, il won coreano ma anche il dollaro di Singapore, la corona svedese, quella danese quella norvegese e il franco svizzero. Curiosamente il renminbi cinese ha mostrato una limatura a partire dal 2023 circa.

In pratica: l’euro non è riuscito a conquistare le quote lasciate dal dollaro, mentre questo è riuscito ad altre valute, che comunque risultano di utilizzo molto inferiore rispetto alla moneta europea.

A più riprese, nelle ultime settimane diversi esponenti della Bce hanno avvertito che la possibilità che ora con le politiche dell’amministrazione Trump si assottigli ulteriormente il ruolo del dollaro a livello internazionale non implica automaticamente che si possa rafforzare quello dell’euro. E’ semmai una opportunità che per essere colta richiede interventi. Richiami ribaditi dalla presidente Bce Christine Lagarde nell’editoriale del rapporto. I movimenti innescati dai dazi Usa “potrebbero rafforzare il ruolo dell’euro e sottolineano l’importanza, per i policymaker europei, di creare le condizioni necessarie affinché questo avvenga”.

Nel rapporto la Bce ripropone la sua ricetta: fare passi avanti sull’unione di risparmi e investimenti, per fare piena leva sull’unione dei mercati dei capitali; eliminare le barriere intra Unione europea, che darebbe più profondità e liquidità ai mercati di finanziamento; accelerare i progressi sulla creazione di un euro digitale, cruciale per supportare un sistema di pagamento europeo competitivo resiliente.

“L’euro digitale contribuirebbe alla sicurezza europea e rafforzerebbe il ruolo internazionale dell’euro”, afferma nel rapporto Piero Cipollone, il componente italiano del Comitato esecutivo Bce responsabile dei sistemi di pagamento.

Taormina, Douglas, Franco, Reedus: star in piazza tra fan e selfie

Taormina, 11 giu. (askanews) – Folla nella piazzetta di Taormina per il primo red carpet che ha ufficialmente aperto il Taormina Film Festival, edizione 71. Residenti e tanti turisti hanno atteso a lungo le star della prima serata che si sono concesse a foto, selfie e autografi. Uno su tutti Michael Douglas, che poi ha ricevuto il Taormina Excellence Achievement Award al Teatro Antico. “I feel fantastic” ha risposto a chi gli chiedeva come si sentisse in questo momento al festival in Sicilia.

Molto richiesti per selfie e autografi anche Norman Reedus, il Daryl Dixton di “The Walking Dead”, arrivato a presentare “Ballerina”, il film d’apertura, insieme al regista Len Wiseman e James Franco, che ha sfilato con la fidanzata Izabel Pakzad.

Sul tappeto rosso anche Nina Zilli, che ha aperto la serata in un’esibizione che ha unito la musica al cinema, e la giuria di questa edizione, sotto la direzione artistica di Tiziana Rocca, composta da Da’Vine Joy Randolph, premio Oscar per “The Holdovers”, la costumista Sandy Powell, tre volte premio Oscar, il giornalista cinematografico Steven Gaydos, Alessandra Mastronardi e Ilenia Pastorelli.

Nato, Miglietta: JFC Brunssum ha ruolo decisivo per stabilità

Milano, 11 giu. (askanews) – (di Cristina Giuliano) ‘Lascio un Comando che non solo si è trasformato, ma che si è affermato come uno dei principali pilastri della sicurezza dell’Alleanza in Europa, con una responsabilità estesa dal Nord al Centro e all’Est del continente’. A parlare è un italiano, il generale Guglielmo Luigi Miglietta, che sta per completare un incarico prestigioso, come Comandante del Comando Interforze NATO a Brunssum. Aveva assunto l’incarico ‘dal 3 giugno 2022, tre mesi dopo l’invasione Russa in Ucraina, in un momento di trasformazione storica dell’Alleanza, segnato da un ritorno al primato di ‘Deterrenza e Difesa’ tra i Core Tasks e dall’adattamento della postura strategica sul fianco est’, spiega l’alto ufficiale ad askanews. Per poi aggiungere: ‘In questo ruolo ho potuto integrare le esperienze precedenti in un contesto complesso, dinamico e multidominio, in un periodo storico e in un luogo geografico cruciale per la sicurezza euro-atlantica. La responsabilità di guidare uno dei comandi chiave della NATO in un momento così delicato, è stata per me motivo di grande orgoglio e impegno’.

Askanews: Come è cambiato il concetto di deterrenza all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina?

Miglietta: ‘L’invasione russa dell’Ucraina ha rappresentato una frattura netta nel contesto della sicurezza europea, accelerando una revisione del concetto di deterrenza, peraltro già in atto, che riprende i fondamentali dell’Alleanza. In primis il concetto di ‘Deterrenza e Difesa’ come task di prioritaria importanza, rispetto agli altri due: prevenzione e gestione delle crisi e cooperative security’.

Askanews: Può entrare più nel dettaglio?

Miglietta: ‘Siamo passati in breve tempo da un approccio fondato sulla presenza preventiva e limitata, ad una postura avanzata, flessibile e integrata. Questo cambiamento ha richiesto una riorganizzazione sostanziale della struttura di comando e controllo e delle forze dell’Alleanza schierate sul fianco orientale. In primis, la costituzione e la progressiva implementazione di Corpi d’Armata e Divisioni multinazionali, subordinati al JFC Brunssum, capaci di condurre operazioni complesse e rispondere efficacemente a una vasta gamma di minacce, in grado di esercitare il comando sulle unita’ operative. Poi, gli otto Battlegroups esistenti (di cui sei sotto il controllo operativo del JFC Brunssum) sono stati potenziati, trasformandosi progressivamente in unità di livello Brigata, e rappresentano oggi il nucleo iniziale della componente della difesa collettiva della NATO. Questo ha portato a una deterrenza più credibile e articolata, costruita su forze ancora piu’ pronte e integrate che in passato. La NATO ha inoltre adottato i nuovi piani regionali di difesa, approvati dai Paesi Membri e basati su scenari concreti e su una geografia operativa realistica. In parallelo, la transizione della componente operativa a maggior prontezza della NATO, da NATO Response Force (NRF) ad Allied Reaction Force (ARF) ha dotato l’Alleanza di uno strumento ad alta prontezza più flessibile e in grado di operare in contesti multidominio’.

Askanews: L’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dalla Russia è stata anche all’origine di una serie di sviluppi particolarmente significativi. Oggi gli alleati sono 32.

Miglietta: ‘L’adesione di Finlandia e Svezia ha rappresentato un ulteriore elemento di consolidamento della postura di deterrenza dell’Alleanza. Si tratta di due Paesi dotati di capacità militari avanzate, di una profonda conoscenza dell’ambiente operativo nordico e di una chiara determinazione a contribuire alla sicurezza collettiva. Il loro ingresso ha esteso la profondità strategica dell’Alleanza verso nord-est, rafforzando la continuità del dispositivo NATO nell’area baltico-artica, una regione sempre più rilevante dal punto di vista geopolitico e militare. Parallelamente a questa trasformazione ‘fisica’ della Deterrenza, la recente evoluzione delle minacce ibride, che includono attacchi cibernetici, campagne di disinformazione e tentativi di interferenza contro infrastrutture critiche, ha richiesto un approccio sempre più marcatamente multidominio, includendo nelle attivita’ di pianiuficazione e addestrative anche il settore cyber e spaziale. Oggi, la deterrenza non si fonda più unicamente sulla dimensione numerica delle forze, ma sulla resilienza complessiva dell’architettura di difesa, sulla prontezza operativa e sulla coerenza d’azione tra i cinque domini operativi: terra, mare, aria, cyber e spazio’.

Askanews: Prima di Brunssum, ci può spiegare quali altre importanti esperienze ha avuto in ambito NATO durante la sua carriera?

Miglietta: ‘La NATO, da oltre 75 anni, costituisce una presenza costante nella vita professionale di ogni militare dell’Alleanza. Dal 1949 a oggi le forze alleate si addestrano in maniera congiunta e operano in sinergia per mantenere standard elevati di prontezza e interoperabilità. Il mio percorso da Comandante in ambito NATO inizia nel 2000, in Kosovo, con l’Operazione Joint Guardian. All’epoca ero al comando del Gruppo Squadroni della Task Force “Sauro”, dispiegato nella zona di Pec/Peje. Fu una delle prime missioni operative della NATO, dopo il conflitto del 1999 tra le forze della Repubblica Federale di Jugoslavia e l’Esercito di Liberazione del Kosovo (UÇK), in un contesto ancora segnato da tensioni etniche e instabilità. Già in quegli anni ho avuto modo di sperimentare, da comandante sul terreno, quanto la presenza non solo delle truppe occidentali, ma della NATO come organizzazione multinazionale fosse cruciale per creare e garantire condizioni di sicurezza, favorire il ritorno alla normalità e ristabilire la fiducia della popolazione locale nelle istituzioni, in un Paese martoriato dalla guerra. Sono poi tornato in Kosovo da agosto 2015 a settembre 2016 in qualità di Comandante di tutto il Contingente NATO dell’operazione KFOR, tuttora una delle operazioni più significative dell’Alleanza e tuttora in corso. In quella veste ho avuto la responsabilità di garantire e mantenere la stabilità della regione, favorire la libera circolazione delle persone e promuovere il dialogo tra le parti, di concerto con le autorità locali, le organizzazioni internazionali e gli attori regionali. È stata un’esperienza difficile, ma anche estremamente gratificante sul piano professionale e umano, ma ho anche potuto constatare come le ripresa di una dinamica democratica civile, dopo un conflitto cruento come quello che ha colpito il Kosovo, sia un processo lungo e complesso. Successivamente, ho assunto il comando del Corpo d’Armata Italiano di Reazione Rapida, il NATO Rapid Deployable Corps – Italy (NRDC-ITA), purtoppo in un periodo funestato dalla pandemia da COVID-19. Durante il mio mandato, il Corpo d’Armata ha svolto una duplice funzione, di supporto alle autorita’ civili per le attività di contenimento della pandemia, e contestualente intrapreso un percorso di sviluppo del ruolo come comando operativo, capace di operare in ambito interforze e multinazionale, nel pieno rispetto degli standard NATO. Il NRDC-ITA è oggi parte integrante della nuova struttura di risposta rapida dell’Alleanza, la Allied Reaction Force (ARF), elemento essenziale della proiezione NATO, ovunque necessario’.

Askanews: Ci può raccontare alcune delle esperienze più significative alla testa del Comando NATO di Brunssum?

Miglietta: ‘L’assunzione del mio incarico al Comando di JFC Brunssum ha coinciso con una fase storica di intensa trasformazione per l’Alleanza e per lo stesso Quartier Generale, nell’immediatezza dello shock provocato dall’invasione russa in Ucraina, che ha riportato la guerra classica, che ritenevamo erroneamente debellata per sempre, nel centro dell’Europa. Fin dal mio arrivo, ho lavorato per imprimere un cambio di passo, che trasformasse il Joint Force Command di Brunssum dal ruolo che aveva svolto per venti anni, cioe’ quello di Comando statico, focalizzato su missioni di Peace Support come quella in Afghanistan, a quello di Multidomain Joint Warfighting Headquarters, pienamente integrato nelle dinamiche operative moderne che la NATO si trovava ad affrontare. Un momento centrale di questa trasformazione è stata la pianificazione e condotta della Esercitazione “Steadfast Defender 24”, la più grande della NATO dagli anni novanta, con oltre 90.000 uomini e donne da 32 Paesi impegnati su gran parte del continente europeo. L’esercitazione ha testato la nostra capacità di mobilitazione rapida, di proiezione delle forze in un contesto euro-atlantico, di coordinamento ed interoperabilità su vasta scala, con implicazioni concrete per l’attuazione dei nuovi Piani di Difesa regionali, redatti dal JFC Brunssum e approvati dai Paesi Membri. Parallelamente, JFC Brunssum ha concepito e condotto numerose Vigilance Activities, operazioni specifiche per incermentare gli effetti di Deterrenza nei confronti di potenziali minacci, di qualsiasi natura, entita’ e provenienti da qualsiasi dominio operativo. Su tuttte la “Baltic Sentry”, ancora in corso, mirata alla protezione delle infrastrutture critiche nel Mar Baltico, e altre operazioni che dimostrano ogni giorno la nostra prontezza. Il Comando ha inoltre ospitato importanti momenti di confronto strategico, come la conferenza con i Capi di Stato Maggiore della Difesa (CHODs) dei Paesi insistenti nell’area di responsabilità e l’incontro con gli Ambasciatori NATO, che hanno rafforzato il dialogo tra livello politico e militare e garantito la coesione necessaria per le decisioni operative. Questi momenti di coordinamento sono essenziali per assicurare che l’azione sul terreno sia allineata con le priorità dell’Alleanza’.

Askanews: Come si è trasformato JFC Brunssum in questi anni?

Miglietta: ‘Oggi, JFC Brunssum è in grado di condurre operazioni complesse, su scala multinazionale e multidominio, garantendo una catena di comando efficace e integrata dal livello tattico a quello strategico. Abbiamo costruito una struttura solida, capace di gestire scenari ad alta intensità e di rispondere alle minacce emergenti in modo flessibile e credibile. Lascio un Comando che non solo si è trasformato, ma che si è affermato come uno dei principali pilastri della sicurezza dell’Alleanza in Europa, con una responsabilità estesa dal Nord al Centro e all’Est del continente. Un Comando che oggi esprime pienamente il proprio potenziale e che continuerà a svolgere un ruolo decisivo per la stabilità e la sicurezza euro-atlantica’.

Dazi, Lagarde: collaboriamo per prevenire una dannosa escalation

Roma, 11 giu. (askanews) – In un mondo sempre più frammentato “bisogna collaborare per mantenere aperti gli scambi commerciali, che negli ultimi decenni hanno assicurato prosperità. E questo significa attenersi al sistema multilaterale che ha assicurato così tanti benefici alle nostre economie. E significa lavorare con partner che condividono gli stessi orientamenti, per forgiare accordi, bilaterali e regionali, basati sul beneficio reciproco e sulla piena compatibilità con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto)”. E’ la posizione rilanciata dalla presidente della Bce, Christine Lagarde, un lungo intervento a Pechino (alle 11 e 15 locali, le 5 e 15 italiane) presso la Banca centrale della Cina.

“Ovviamente, nel contesto attuale sarà più difficile di quanto sia stato in passato”. Lagarde ha ripreso uno dei detti di Confucio: “la virtù non è mai sola: chi la possiede troverà sempre compagnia”. Secondo la presidente Bce “per fare la storia dobbiamo imparare della storia. Dobbiamo assorbire dalle lezioni del passato e agire sulla loro base, per prevenire una escalation vicendevolmente dannosa di tensioni”.

Quindi, alle mosse unilaterali dell’amministrazione Trump negli Usa, che ha approntato pesanti dazi commerciali allo scopo di intervenire su squilibri ritenuti non più sostenibili negli scambi con altri paesi, tra cui in particolare la Cina, Lagarde oppone le classiche tesi globaliste basate su cooperazione internazionale e sugli accordi del Wto.

Su questo ha rimarcato la rilevanza dell’ingresso della Cina proprio nell’Organizzazione mondiale del commercio nel 2001. Tema in realtà controverso non solo negli Usa a guida Trump, in particolare per le ricadute negative che questo ha avuto per industrie e manifatturiero dei paesi avanzati. Su questo aspetto la presidente della Bce si è limitata a riconoscere che “alcune industrie e posti di lavoro hanno fronteggiato pressioni dall’accresciuta concorrenza sulle importazioni”, che tuttavia hanno anche assicurato “prezzi più bassi e maggiore scelta per i consumatori”.

Ora però il clima è cambiato. Lagarde ha stime del Fondo monetario internazionale, secondo cui le restrizioni sugli scambi di beni e servizi “sono triplicate dal 2019. E negli ultimi mesi abbiamo visto livelli di dazi che solo pochi anni fa erano inimmaginabili”.

Ci sono due forze alla base di questa frammentazione. La prima è “il riallineamento geopolitico”. Le tensioni in questo ambito stanno avendo un ruolo crescente nel ridisegnare l’economia globale e “i paesi stanno riconfigurando le loro relazioni commerciali e sulle catene di approvvigionamento a riflesso delle priorità sulla sicurezza nazionale, piuttosto che unicamente sull’efficienza economica”.

Quest’ultimo riferimento non riguarda solo le politiche di Trump, ma anzi e soprattutto quelle precedentemente adottate da Usa e Ue, in quel caso abbastanza concordi, sotto l’amministrazione Biden, in particolare alla seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

La seconda forza in azione è quella della “crescente percezione di un commercio sleale, spesso collegata all’allargamento degli squilibri di partite correnti”, a proseguito la presidente Bce. I surplus deficit di partite correnti non sono di per sé problematici, soprattutto quando riflettono fattori strutturali come i vantaggi comparativi o le tendenze demografiche, ha sostenuto. “Ma questi squilibri diventano più problematici quando non si risolvono nel corso del tempo e creano la percezione che siano stati sostenuti da scelte politiche , che sia impedendo meccanismi di aggiustamento macroeconomici o che sia con la mancanza del rispetto delle regole globali”.

Lagarde ha anche notato che negli ultimi anni la diffusione di questi squilibri di partite correnti si sia ampliata in termini numerici tra paesi in attivo, mentre i disavanzi si sono concentrati in poche economie. “Questi sviluppi di recente hanno portato a politiche coercitive e rischiano di portare a una frammentazione delle catene di approvvigionamenti”, ha detto.

Un chiaro riferimento ai dazi commerciali. E la storia dimostra che “le politiche coercitive non sono una soluzione auspicabile alle tensioni commerciali di oggi. Nella misura in cui il protezionismo commerciale interviene sugli squilibri, non lo fa agendo sulle sue cause sottostanti, ma erodendo le fondamenta della prosperità globale. E con i Paesi ora profondamente integrati nelle catene di valore globali, il rischio diventa anche più elevato”.

Inoltre, questo tipo di politiche – i dazi – presentano una elevata probabilità di innescare rappresaglie e in ultima istanza di portare a risultati “vicendevolmente dannosi”, ha proseguito.

Quindi, “se siamo seri nel voler preservare la nostra prosperità, dobbiamo perseguire soluzioni basate sulla cooperazione anche di fronte a differenze geopolitiche. E questo significa che sia i paesi in surplus, sia quelli in deficit devono assumersi la responsabilità di fare la loro parte. Tutti i paesi dovrebbero esaminare come le loro politiche strutturali possano essere aggiustate per ridurre il loro ruolo nell’alimentare tensioni sul commercio”.

Perché, è la tesi su cui ha proseguito Lagarde, a contribuire agli squilibri sono stati sia elementi sull’offerta sia elementi sulla domanda. Sul lato dell’offerta “abbiamo assistito a un rapido aumento dell’uso di politiche industriali finalizzate ad aumentare la produzione interna. Dal 2014, gli interventi basati su sussidi che distorcono il commercio globale sono più che triplicati . Questa tendenza ora viene alimentata tanto dalle economie emergenti quanto da quelle avanzate”, ha detto.

Passando al lato della domanda, anche qui si è assistito a una maggiore concentrazione, in particolare negli Stati Uniti: “un decennio fa gli Usa contavano per meno del 30% della domanda generata dai paesi del G20. Oggi questa quota è salita quasi il 35%. Questo crescente squilibrio nella domanda si riflette non solo nell’eccesso di risparmio in alcune zone del mondo, ma anche nell’eccesso di spreco in altre, specialmente nel settore pubblico”.

Quindi cooperazione e collaborazione per superare le spinte alla frammentazione attuali, è la tesi di Lagarde. All’inizio del suo intervento ha citato padre Matteo Ricci, il matematico e cartografo gesuita noto per le sue missioni in Cina nel XVI secolo, in cui elaborò quella che venne battezzata la “Grande mappa dei diecimila paesi”, che sfruttava conoscenze geografiche occidentali combinandole a quelle cinesi.

Per parte loro “le banche centrali, in linea con i loro rispettivi mandati possono giocare un ruolo. Possiamo essere pilastri della cooperazione internazionale in un’era in cui diventa difficile – ha concluso -. E possiamo continuare a assicurare politiche orientate alla stabilità in un mondo segnato da crescente volatilità e instabilità”.

Cisl e Uil, verso un nuovo asse riformista?

Il rapporto critico con la Cgil

La bocciatura referendaria non ha prodotto solo un fallimento politico, ma anche un punto di non ritorno nei rapporti tra le confederazioni sindacali. Come ha ben raccontato ieri Il Foglio, dietro il silenzio di Pierpaolo Bombardieri e la prudenza di Daniela Fumarola si intravede un’idea diversa di sindacato, più coerente con la cultur riformista e con la necessità di restituire senso e funzione all’azione sindacale nel tempo presente. Di fatto, si è consumata una frattura con la Cgil di Landini, già evidente nella raccolta delle firme e resa plateale dall’assenza della Uil nei comitati promotori.

Cisl e Uil, un asse da rinsaldare

In questo quadro si fa largo una prospettiva nuova, o meglio da recuperare: quella del ritorno a un asse forte tra Cisl e Uil. Non si tratta di isolare la Cgil, né di ridurre l’orizzonte della rappresentanza, ma di riprendere un’iniziativa comune tra chi crede in un sindacalismo riformatore, autonomo, europeo. È l’unico modo per uscire dalla palude ideologica in cui Landini ha spinto la sua confederazione, schiacciata su posizioni tardo-operaie e incapace di leggere la complessità del lavoro che cambia.

Il coraggio di scegliere

Savino Pezzotta ha ragione quando richiama il valore dell’unità sindacale come obiettivo da non disperdere. Ma se l’unità resta una meta, il cammino per raggiungerla richiede realismo e coerenza. Non si può attendere all’infinito che nella Cgil maturi una linea diversa, aperta al confronto vero sulle trasformazioni del lavoro, sulla partecipazione, sulla contrattazione inclusiva. Nel frattempo, vale il ragionamento sulla necessità di un nuovo asse tra Cisl e Uil.

Bisogna dunque aprire una stagione che rimetta al centro la cultura del pragmatismo e dell’innovazione come cifra della credibilità di un sindacato all’altezza delle sfide odierne. La responsabilità investe la dirigenza della Cisl e della Uil, perché il sindacato ha un ruolo decisivo nella tenuta democratica e sociale del Paese. Ma come ha scritto Il Foglio, “il punto più basso, forse, della segreteria Landini” può diventare anche l’occasione per ripartire da un’idea alta e credibile di rappresentanza. Purché si abbia il coraggio di scegliere.

Chiarire il ruolo e l’iniziativa della Cisl

Adesso però tocca soprattutto alla Cisl battere un colpo; dalla gestione di Sbarra in poi, la Confederazione di via Po, ha troppe volte “confuso” le sue posizioni con quelle del Governo. Riprendere un percorso unitario per un sindacato riformista ed autonomo, presuppone la centralità della contrattazione e della partecipazione; metodi che non negano, quando necessario, dei no determinati.

Auspichiamo che il prossimo congresso confederale di luglio possa far emergere una posizione in grado di cogliere le novità emerse nei rapporti unitari, successivamente all’esito referendario.

Se manca il Centro, vince la radicalizzazione

C’è un tassello, come si è sostenuto giustamente su queste colonne, che manca all’appello nelle svariate valutazioni e nei molteplici commenti dopo il risultato, alquanto chiaro, del referendum di domenica e lunedì. E mi riferisco, nello specifico, all’assenza politica e culturale del Centro e di tutto ciò che è anche solo lontanamente riconducibile alla cultura, alla tradizione e alla prassi centrista. Lo si evince sia dalla gestione di tutta la partita referendaria e sia, e soprattutto, nei commenti che hanno fatto seguito al voto sui referendum. E questo per due ragioni di fondo.

Pesa lassenza di un Centro riformista e di governo

Innanzitutto i promotori del referendum e quelli che hanno sposato e condiviso quella piattaforma politica hanno condotto una battaglia all’insegna della più violenta e spietata radicalizzazione del conflitto politico. Tutto era indirizzato, al di là delle chiacchiere e della propaganda, “contro” il Presidente del Consiglio e la sua maggioranza di governo. Era una sorta, come è già stato ampiamente e ripetutamente detto e sottolineato, di referendum nel referendum. Tutti, adesso, ne conosciamo i risultati concreti ed elettorali. Una politicizzazione del tutto fuori luogo che non ha prodotto, tra l’altro, alcun risultato concreto.

Sul fronte opposto, quello della maggioranza di governo, la gestione del referendum e anche i commenti successivi sono stati più contenuti e misurati per la semplice ragione che, non partecipando alla gara, era perfettamente inutile avventurarsi in una avventura fatta di insulti, invettive, scomuniche e attacchi personali e politici.

Un quadro senza un’alternativa credibile

Ma quello che maggiormente preoccupa ed inquieta sotto il versante della qualità della democrazia sono i commenti sul post referendum. Come se non fosse capitato nulla, da un lato si è rivendicato un successo politico ed elettorale sempre più misterioso – soprattutto da parte del campo largo o dell’ex campo largo – e, dall’altro, si pensa di avere ottenuto un successo insperato, frutto di una grande rendita di posizione per il massiccio ed insindacabile astensionismo. In entrambi i casi abbiamo nuovamente, e per l’ennesima volta, assistito alla riproposizione di una persino violenta ed irresponsabile radicalizzazione del conflitto politico. Riproponendo, infatti, quella contrapposizione che era e resta nefasta per la qualità della democrazia, per la credibilità delle istituzioni democratiche e per la stessa mission di una politica rinnovata e non solo urlata o sguaiata.

E, quello che più conta, è che proprio l’assenza di una “politica di centro”, e forse adesso anche di un credibile e sempre più necessario luogo politico centrista e riformista, genera uno scontro che non è più utile neanche per rilanciare la partecipazione elettorale. Perché se continua a mancare una posizione autenticamente riformista, a farne le spese è anche il decollo di un progetto politico che sia in grado di declinare una vera e propria cultura di governo. Fuorché si pensi, seriamente, che il nostro futuro è ancora una volta affidato al confronto tra una sinistra radicale, estremista, massimalista ed ideologica da un lato – come quella che ha gestito e patrocinato gli ultimi referendum – e, dall’altro, una destra che accarezza ancora troppi accenti radicali ed oltranzisti.

Per queste ragioni, semplici ma oggettive, la vera sfida politica, culturale e programmatica resta oggi quella di costruire un progetto politico riformista, democratico e con una chiara e spiccata cultura di governo. Una presenza, spiace dirlo, oggi radicalmente assente nello schieramento di sinistra e progressista e ancora troppo debole e timida all’interno dello schieramento alternativo. È giunto il momento, anche e soprattutto dopo il risultato e la concreta gestione di questi referendum, di porsi il problema e di cercare di dare una risposta politica convincente, credibile e realmente percorribile.

Sulla cittadinanza il fronte progressista è inciampato su se stesso. L’accusa di Magi

«Il quesito sulla cittadinanza era una proposta equilibrata», afferma in una nota Riccardo Magi, segretario di +Europa, commentando l’esito dei referendum. Ma – prosegue – «una parte significativa del Movimento Cinque Stelle non ha sostenuto questa battaglia». Un dato che, secondo lui, «non sorprende» e anzi «rappresenta un punto di chiarezza» sullo stato reale del cosiddetto campo progressista.

Le responsabilità di Conte

Magi non risparmia critiche all’ex premier: «Sono sconcertato da Conte, che ora dice che con il referendum si è allontanata la soluzione. Quando era al governo, ha allungato da due a quattro anni i tempi per ottenere la cittadinanza. Con il Conte 2 li ha portati a tre. A me sembra che cerchi solo alibi per non fare nulla. Lo stesso vale  Tajani che oggi rispolvera lo ius italiae, senza aver mosso un dito finora».

Il cuore del populismo

Secondo Magi, anche il Partito democratico ha le sue responsabilità. «Un pezzo del suo elettorato non è convinto su questo tema, e ciò dipende dal fatto che il Pd ha inseguito politiche di destra sull`immigrazione e quando si inseguono le politiche di destra, si contribuisce a creare un`opinione pubblica di destra. Questo è il cuore del populismo. Se il fronte progressista decide di seguire i sondaggi e rinuncia a costruire una opinione pubblica e a costruire riforme, allora questo non è progressismo ma progressismo che, come dice Conte, è indipendente sì, ma dal progressismo stesso.

Una straordinaria mobilitazione

La speranza – per Magi – viene piuttosto «dai migliaia di ragazze e ragazzi che hanno dato vita a una straordinaria mobilitazione per un tema espulso dall’agenda pubblica fin dal 2017».

Usa, Democratici in lotteria: Obama ti scrive, se versi tre dollari

 Direttamente da Barack Obama, nientemeno, arriva al militante democratico di base un messaggio suadente: “Non vedo l’ora di incontrarti”. Per avere questa possibilità occorre finanziare (la cifra minima è modesta, solo 3 dollari) il Comitato Nazionale Democratico (CND). Il giorno dopo è Kamala Harris a rilanciare l’offerta dell’ex Presidente, ancora un’icona per i democratici americani. Solo successivamente arriverà la mail del CND che specificherà come il fortunato vincitore del premio avrà viaggio andata/ritorno e alloggio spesati completamente per due persone.

Nessuna reazione, nessuna alternativa

Forse sconcertati pure loro dal repentino divorzio Trump-Musk, atteso da tutti ma non con questa velocità, i Dem non hanno ancora reagito politicamente alla continua caduta di stile che in questi quattro mesi quei due signori hanno inferto all’istituto presidenziale e agli Stati Uniti nel loro insieme.

Sinora hanno puntato a una riorganizzazione, che necessita finanziamenti non facili da conseguire ad appena pochi mesi dalla conclusione di una perdente e costosissima campagna presidenziale, incentrata soprattutto nei luoghi ove si andrà a votare quest’anno ma in prospettiva ovviamente sulle elezioni di midterm dell’autunno 2026.

Quello che però non hanno ancora fatto è da un lato una riflessione profonda sui motivi profondi – si perdoni la ripetizione, ma è voluta – di una sconfitta che sta producendo effetti nefasti per gli USA e per l’intero mondo occidentale e che quindi andava assolutamente evitata; dall’altro non hanno ancora avviato la ricerca di figure emergenti, di possibili nuove leadership in grado di suscitare presso gli americani interesse, prima, consenso, poi.

 

Serve una generazione nuova, non solo una nostalgia carismatica

Da questo punto di vista il premio della lotteria è significativo: l’incontro con una “vecchia gloria” (mi si consenta l’espressione, utile per chiarire il concetto anche se un po’ ingenerosa con l’ex Presidente, che tra l’altro non è nemmeno così “vecchio”, anzi) e non con una figura innovativa.

Ipotesi, quest’ultima, impossibile, è vero, visto che sarà con le Primarie che i democratici decideranno chi sarà il loro candidato Presidente nel 2028: ma da qui ad allora sarebbe un errore fatale limitarsi a fare opposizione solo nel Congresso e non anche sul territorio, promuovendo una serie di giovani personalità in grado di offrire del partito una immagine non datata (anche in considerazione dell’errore fatto da Biden, divenuto simbolo di una vecchia guardia inossidabile che non vuole cedere il posto, continuando a investire su sé stessa invece che sul futuro) e di porre l’americano medio di fronte a una possibile alternativa al trumpismo e al suo (per ora) probabile erede JD Vance, che è giovane e dunque in grado di superare le possibili critiche contro una gerontocrazia che anche fra i Repubblicani ha imperato troppo a lungo.

Al momento solo il veterano Bernie Sanders e la giovane pasionaria Alexandra Ocasio-Cortez hanno compreso la necessità di un contatto diretto col popolo democratico, per motivarlo a un impegno rinnovato e intenso nonostante la dura sconfitta. Ma il loro messaggio – per quanto utile e generoso – è troppo radicale e pare voler affrontare l’avversario con una terapia d’urto assoluta.

Dov’è un nuovo “Yes we can”

Ma è invece la fascia elettorale intermedia (quella che fece vincere Clinton e Biden e anche Obama, che però di suo portò un consenso giovanile e non solo, trascinato dal suo carisma e dal suo messaggio di speranza – “Yes we can”, “Sì, possiamo, ce la faremo”) che ora bisogna riconquistare, oggi probabilmente esterrefatta a fronte delle esternazioni e delle azioni di un Presidente per il quale magari ha votato senza immaginare cosa ciò avrebbe comportato. E quindi pronta a mollare lui e il suo movimento MAGA, purché da parte democratica arrivino idee e personalità fresche, non ideologiche, concrete e ragionevoli.

Questi sono elettori che non hanno ricevuto la mail di Obama, ma che bisognerà coinvolgere. Più prima che poi.

Il Washington Post: Trump pronto a spedire a Guantanamo cittadini dei Paesi alleati

Roma, 10 giu. (askanews) – L’amministrazione Trump sarebbe pronta, già da questa settimana, a trasferire migliaia di cittadini stranieri presenti illegalmente sul territorio statunitense nel famigerato centro di detenzione di Guantanamo Bay, a Cuba. Tra di essi, anche persone provenienti da nazioni europee, amiche ed alleate, come Gran Bretagna, Francia e Italia. Il trasferimento avverrebbe senza avvisare i rispettivi governi.

Lo scrive il Washington Post citando alcuni funzionari che, a condizione di mantenere l’anonimato, hanno condiviso col quotidiano il piano e diversi documenti.

I cittadini stranieri “nel mirino” dell’amministrazione Trump appartengono a diversi paesi. Tra questi, centinaia di persone provenienti da nazioni europee considerate amiche ed alleate degli Usa come Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, tra cui – aggiunge il Washington Post – molti provenienti da Haiti.

Proteste Los Angeles, Trump: libereremo città dai nemici stranieri

Roma, 10 giu. (askanews) – “Questa anarchia non resisterà” sotto la mia amministrazione, non permetterò che gli agenti federali vengano attaccati, né che una città americana venga “invasa e conquistata da un nemico straniero” perché “questo è ciò che sono. Libereremo Los Angeles e la renderemo di nuovo libera, pulita e sicura”. Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump in un passaggio del suo discorso ai soldati della base militare di Fort Bragg, nella Carolina del Nord.

Riferendosi alle proteste che da giorni si registrano nella maggiore città della California contro le sue politiche anti-immigrazione, Trump, scrive la Bbc, ha elogiato il “coraggio e la forza” delle truppe federali “di guardia” per proteggere edifici e personale.

Padel, Major di Roma: Errani sconfitta, ma acclamata dal pubblico

Roma, 10 giu. (askanews) – Il successo non è arrivato, ma il test è superato. A pieni voti. Perché a soli due giorni dalla finale – la seconda – vinta al Roland Garros, Sara Errani non è andata lontana dal vincere anche al Foro Italico, ma con la racchetta da padel all’esordio nel BNL Italy Major Premier Padel. Il punteggio finale – spiega una nota – recita 7-6 7-5 per “Laia” Rodriguez e Sandra Bellver, ma Sarita, affiancata da una splendida ventenne dal gran futuro, Giulia Dal Pozzo, la sua vittoria se l’è presa tenendo in campo per due ore e un quarto due signore professioniste, rispettivamente numero 43 e 57 del ranking FIP. Roba da Errani, eterna ragazzina che ad anni 38 sa ancora stupire, tanto da aver chiuso addirittura con più di un rimpianto. La gran parte per i ben 7 set-point mancati nel primo set, in tre game diversi, oppure per le occasioni non concretizzate nel secondo. Ma si sta pur sempre parlando di una grande tennista prestata al padel per una settimana: dura chiedere di più.

Al Foro Italico, come prevedibile, hanno vinto curiosità ed entusiasmo, da parte di tutti. A partire dal pubblico che ha affollato i gradoni di marmo del Pietrangeli e ha fatto sentire il proprio calore alle azzurre, ma anche tanti addetti ai lavori, il presidente FIP Luigi Carraro, la bomber della nazionale Valentina Giacinti e svariati fenomeni del padel che hanno voluto dare una sbirciata. Si è intravista persino la numero uno del mondo Ari Sanchez (promessa rispettata: ha detto che ci sarebbe stata e l’ha fatto), ma pure il campione in carica Federico Chingotto, le finaliste del Major 2024 Llaguno/Sainz, Claudia Fernandez o l’altra spagnola Lara Arruabarrena, che il passaggio dal tennis di alto livello al circuito Premier Padel l’ha fatto – lei sì – a tempo pieno, conservando però la storica amicizia con Sarita.

C’è da scommettere questa Errani abbia convinto tutti, col suo padel a zero rischi ma anche zero errori, naturale per lei che la pazienza in campo ce l’ha nel DNA. Le avversarie hanno capito in fretta che impostare la partita contro di lei non sarebbe bastato, e la battaglia è stata vera, accesa, a tutti gli effetti degna di un Major. L’amarezza per la sconfitta passerà in un amen, mentre la soddisfazione per la qualità dell’esperienza rimarrà e stimola ancor di più le riflessioni su un futuro con la pala. Presto Sara tornerà alla racchetta di sempre, quella da tennis, per preparare i tornei sull’erba col sogno di vincere anche a Wimbledon. Ma il pomeriggio romano ha detto che di un domani nel padel se ne può (o deve) parlare.

Foti: “Delineata una posizione italiana comune sul bilancio europeo”

Roma, 10 giu. (askanews) – Delineare una posizione italiana sul Quadro finanziario pluriennale europeo 2028-2034. stato questo l’obiettivo del Comitato interministeriale per gli Affari europei (Ciae), che si tenuto oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. Lo ha riferito il ministro degli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, al termine del vertice, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle Regioni, delle Comunit montane, delle Province e dei comuni.

“Oggi c’ stata la discussione politica, non solo con i ministri ma anche con i rappresentanti delle Regioni, delle Comunit montane, delle Province e dei comuni per delineare una posizione italiana su alcuni temi che riguardano il quadro finanziario pluriennale europeo per quella riforma che andr in vigore ovviamente nei prossimi anni”, ha spiegato Foti.

“Si inizier a discutere a breve, dal mese di luglio ci dovrebbe essere una comunicazione della Commissione europea e poi ufficialmente si aprir il discorso. Noi ci siamo attivati per avere un documento, dove ogni ministero non evidenziasse una sua specificit, ma vi fosse una posizione comune per quanto riguarda le politiche del bilancio europeo”, ha concluso Foti.

Ue, Mattarella: integrazione è pace, prosperità, giustizia sociale

Roma, 10 giu. (askanews) – “Pace, prosperità, giustizia sociale, nel progetto di integrazione europea, sono radicate nella democrazia, nel rispetto dei diritti umani e nella libertà per tutti i popoli”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cena di Stato offerta in suo onore dal Granduca del Lussemburgo Enrico.

“E’ con orgoglio che possiamo riscontrare come – anche grazie ai leader politici di Lussemburgo e Italia dell’epoca – il continente europeo sia riuscito nell’obiettivo di lasciarsi alle spalle le lacerazioni per puntare a un futuro di pace e prosperità condivise”, ha ricordato il capo dello Stato.

Ue, Mattarella: integrazione è pace, prosperità, giustizia sociale

Roma, 10 giu. (askanews) – “Pace, prosperità, giustizia sociale, nel progetto di integrazione europea, sono radicate nella democrazia, nel rispetto dei diritti umani e nella libertà per tutti i popoli”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cena di Stato offerta in suo onore dal Granduca del Lussemburgo Enrico.

“E’ con orgoglio che possiamo riscontrare come – anche grazie ai leader politici di Lussemburgo e Italia dell’epoca – il continente europeo sia riuscito nell’obiettivo di lasciarsi alle spalle le lacerazioni per puntare a un futuro di pace e prosperità condivise”, ha ricordato il capo dello Stato.

Proteste in California, Trump: pronto a ricorrere all’Insurrection Act. La Guardia nazionale resta

Roma, 10 giu. (askanews) – Nel pieno delle proteste anti-Ice – l’agenzia federale americana che si occupa di immigrazione – in California e soprattutto a Los Angeles, Donald Trump ha annunciato che ricorrerà all’Insurrection Act in caso di rivolta nel Paese.

L’Insurrection Act è stato adottato nel 1807. Conferisce al presidente degli Stati Uniti il diritto di schierare unità militari attive e la Guardia Nazionale di specifici stati per reprimere disordini civili, insurrezioni e rivolte armate. Trump ha ripetutamente definito i manifestanti “insurrezionalisti”.

“Se ci fosse un’insurrezione, la invocherei sicuramente. Vedremo”, ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale quando gli è stato chiesto se intendesse invocare la legge. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che manterrà la Guardia Nazionale in California finché persisteranno i timori per la sicurezza dovuti ai disordini contro la sua politica sull’immigrazione.

“Finché non ci sarà più pericolo…quando non ci sarà più pericolo, se ne andranno”, ha risposto Trump nello Studio Ovale a una domanda sul programma di ritiro dei duemila soldati della Guardia Nazionale e dei 700 Marine schierati in California.

I disordini sono iniziati sabato scorso dopo un raid dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice) nel centro di Los Angeles, dove è stata condotta una massiccia operazione per identificare i migranti irregolari. Gli scontri con i manifestanti sono avvenuti in concomitanza con le notizie di possibili tagli ai finanziamenti federali per lo Stato. Il giorno seguente, la Casa Bianca ha annunciato il dispiegamento di 2.000 soldati della Guardia Nazionale in città, una decisione non sollecitata dai funzionari della contea di Los Angeles, che l’hanno respinta. Il governatore Gavin Newsom ha accusato l’amministrazione di Donald Trump di alimentare i disordini e ha chiesto l’annullamento della decisione, che ha definito “illegale”.

Nel novembre 2024, Los Angeles si è autoproclamata “città santuario”, impedendo l’utilizzo di risorse locali per assistere le autorità federali in materia di immigrazione. Venerdì il governo ha annullato un trasferimento di 125 milioni di dollari destinato alla prevenzione delle inondazioni in California.

In risposta, Newsom ha affermato che il suo stato avrebbe potuto rifiutarsi di pagare le tasse federali se la Casa Bianca avesse prorogato i tagli. Il presidente Trump ha affermato che la sua decisione di inviare truppe in California ha impedito a Los Angeles di bruciare durante le proteste contro le sue politiche sull’immigrazione.

Patologie respiratorie croniche, screening gratuiti al Pirellone

Milano, 10 giu. (askanews) – La prevenzione delle patologie respiratorie croniche arriva per la prima volta nel cuore di un’istituzione di primo piano come Regione Lombardia. Tra consiglieri regionali e dipendenti del Pirellone, in pi di 150 hanno deciso di effettuare un controllo funzionale respiratorio, sottoponendosi a spirometrie, misurazioni della frazione esalata dell’ossido nitrico (il cosiddetto FeNo) e degli eosinoflili del sangue, per un serie screening eseguiti gratuitamente negli spazi del Consiglio Regionale dai volontari di Respiriamo Insieme.

“L’Associazione Respiriamo Insieme da 10 anni impegnata per sensibilizzare e promuovere la salute nelle patologie respiratorie croniche – racconta ad askanews Simona Barbaglia, presidente dell’Associazione Respiriamo Insieme APS -. Da 10 anni siamo nelle piazze per promuovere la diagnosi tempestiva della patologie respiratorie croniche e oggi abbiamo voluto garantire la stessa offerta, cio uno screening respiratorio gratuito, a tutto il consiglio di Regione Lombardia proprio creare un’alleanza e costruire una rete tra clinici, associazioni di pazienti e decisori, per rispondere ai reali bisogni di cura delle persone con queste patologie”

Regione Lombardia si conferma cos in prima linea nella gestione delle patologie respiratorie. “Regione Lombardia da anni lavora sul tema delle patologie respiratorie, lo facciamo in collaborazione con le associazioni dei pazienti che, insieme ai clinici, in cabina di regia lavorano con la Commissione Welfare per offrire risposte. Quali? Innanzitutto la prevenzione – spiega Emanuele Monti, presidente della Commissione Sostenibilit Sociale, Casa e Famiglia di Regione Lombardia -. La prevenzione fondamentale, gli screening, lo abbiamo dimostrato nella giornata di oggi, e poi un percorso dall’ospedale al territorio capace anche di fare cura, riabilitazione, creare un percorso per i pazienti cronici di attenzione dedicata. Questo importante perch proprio sui pazienti cronici abbiamo la necessit di lavorare ancora meglio. E su una patologia, come quella legata all’ambito respiratorio, molto diffusa e molto importante, in sinergia con gli enti locali sul territorio”.

Un’iniziativa resa possibile grazie al contributo non condizionante di Sanofi-Regeneron, che scommentte su un’alleanza tra istituzioni pubbliche, soggetti privati e terzo settore per diffondere la cultura delle prevenzione a ogni livello della societ civile.

“Noi crediamo fortemente in questa collaborazione tra mondo delle associazioni dei pazienti, istuituzioni, mondo scientifico, accademia: tutti insieme proprio per fare rete e cercare di migliorare le patologie e soprattutto aiutare i cittadini ad una diagnosi precoce, perch fondamentale – sottolinea Fulvia Filippini, Direttore Public Affairs di Sanofi -. Io stessa mi sono sottoposta al test oggi, perch purtroppo soffro anch’io di asma, e devo dire che stato un momento davvero intenso, sono contenta di questa opportunit. Grazie ancora a Regione Lombardia e Respiriamo Insieme per questa bellissima iniziativa”.

Ispirazione italiana, bellezza tutta Usa: il Red Rocks Amphitheatre

Denver, 10 giu. (askanews) – Un’ispirazione italiana, una bellezza tutta americana. L’antico anfiteatro greco di Taormina, in Sicilia, è stato fonte di ispirazione per il Red Rocks Amphitheatre in Colorado, un anfiteatro naturale, frutto di un fenomeno geologico e l’unico anfiteatro naturale acusticamente perfetto al mondo. Meno conosciuto forse di altri luoghi, è un posto davvero speciale che vale la pena di essere visitato come consigliano Brand Usa, Visit Denver e Visit Colorado, che hanno portato fin qua askanews per ammirare e filmare uno dei teatri più prestigiosi.

Peraltro tra le sue rocce rosse, se qualcuno si fosse trovato il 26 agosto 1964 avrebbe potuto assistere all’esibizione dei Beatles durante il loro primo lungo tour negli Stati Uniti d’America. I Fab Four suonarono solo per 35 minuti e molti fan non sentirono nemmeno la band: l’acustica perfetta infatti non fa distinzione e le urla delle ragazze ebbero la meglio. Il biglietto all’epoca costava poco più di 6 dollari secondo i fan presenti e alcune delle canzoni suonate dalla band erano “Twist & Shout” e “She Loves You”.

DOVE SI TROVA E CHI LO PENSÒ

Il Red Rocks Amphitheatre, a venticinque chilometri a ovest di Denver, è una spettacolare collaborazione tra uomo e natura, un luogo di intrattenimento creato dalla visione ispiratrice di George Cranmer, quando era responsabile del settore parchi e riqualificazione. All’inizio del Novecento, John Brisben Walker aveva realizzato concerti su una piattaforma temporanea in questo ambiente acusticamente perfetto, creato dallo spettacolare sito geologico naturale originariamente noto come Giardino degli Angeli.

Rivolti a est con vista panoramica su Denver, due imponenti monoliti di arenaria creano un anfiteatro naturale. Il monolite meridionale ricorda una nave ed è chiamato “Ship Rock”. “Creation Rock” si trova sul lato opposto dell’anfiteatro.

Grazie alla persuasione di Cranmer e alla missione originaria di Walker per il terreno, la città di Denver acquistò il sito nel 1928 per 54.133 dollari. Con la partecipazione del Civilian Conservation Corps e della Work Projects Administration, furono forniti materiali e manodopera per la costruzione dell’anfiteatro, progettato dall’architetto di Denver Burnham Hoyt. La costruzione durò più di 12 anni e l’anfiteatro fu inaugurato il 15 giugno 1941. Da allora, Red Rocks ha ospitato artisti di fama mondiale. Il Red Rocks Park, che comprende l’anfiteatro, è stato inserito nel Registro Nazionale dei Luoghi Storici nel 1990 e dichiarato Monumento Storico Nazionale nel 2015.

PROGETTAZIONE

L’anfiteatro fu progettato da Burnham Hoyt (1887-1960), uno degli architetti più influenti di Denver. Sebbene tra i primi ad abbracciare il Modernismo: si rivolse a modelli antichi come il Teatro di Dioniso di Atene quando progettò l’anfiteatro. In seguito scrisse: “La politica progettuale stabilita e rispettata in ogni fase era quella di realizzare un minimo di architettura; di preservare appieno, ove possibile, le grandi risorse del sito”. Il progetto fu completato nel 1936 e l’anfiteatro fu inaugurato il 15 giugno 1941, sebbene il tempo totale per il completamento del progetto fosse di 12 anni.

L’Anfiteatro Red Rocks fu l’opera più nota di Hoyt. Gli architetti di oggi ammirano ancora il modo in cui Hoyt integrò la topografia e le formazioni rocciose nel progetto del teatro che gli valse un immediato riconoscimento nazionale. Fu poi selezionato dal Museum of Modern Art di New York come uno degli esempi più significativi di architettura americana del decennio.

Protesta dei magistrati al Tribunale di Milano contro riforma Nordio

Milano, 10 giu. (askanews) – A Milano protesta dell’Associazione nazionale magistrati sulla scalinata del Palazzo di Giustizia contro la riforma del governo promossa dal Guardasigilli Carlo Nordio. Tutti i magistrati indossavano la toga e una coccarda tricolore, sventolando una copia della Costituzione; in prima fila il presidente dell’associazione, Cesare Parodi.

Su uno striscione una frase di Piero Calamandrei: “Se volete andare in pellegrinaggio dove nata la nostra Costituzione andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque morto un italiano per riscattare la nostra libert, perch l che nata questa nostra Costituzione”.

Lite al governo, diviso su terzo mandato e fisco. Scontro plateale sulle tasse tra Giorgetti e Meloni

Roma, 10 giu. (askanews) – All’indomani del coro di entusiasmo unanime per la “disfatta” del centrosinistra al referendum, la maggioranza si divide sul terzo mandato e sul fisco. Lo scontro più plateale avviene sulle tasse tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti e va in scena agli Stati generali dei commercialisti dove la premier interviene, a sorpresa, di persona.

Fino ieri sera attesa solo in videomessaggio, alle 10,30 invece Meloni compare al centro congressi La Nuvola all’Eur e si impegna tra gli applausi: “Intendiamo concentrarci oggi sul ceto medio” che “rappresenta la struttura portante del sistema produttivo italiano e spesso è quello che avverte di più il peso del carico tributario. Si tratta di tendere mano a milioni di persone che si sono sentite vessate dal fisco”. La premier fa felice Forza Italia per cui “l’attenzione al ceto medio è da sempre una priorità” mentre Giorgetti, ministro leghista, la ascolta dal vivo, e, prima di lasciare l’evento rinunciando a intervenire dal palco come inizialmente previsto, dice ai cronisti che per il taglio fiscale al ceto medio “ci sono ancora due anni e mezzo”.

Commento gelido perché non è un mistero che il taglio dell’Irpef, che costerebbe all’incirca 3/4 miliardi, sia alternativo alla pace fiscale tanto cara al partito di Matteo Salvini che, non a caso, qualche ora dopo, diffonde una dichiarazione in merito: “Per la Lega e per il Governo una giusta, attesa e definitiva pace fiscale, una rottamazione di milioni di cartelle esattoriali che stanno bloccando l’economia del Paese, sono una priorità, anzi una emergenza”. In realtà i due blocchi di cui si compone la pace fiscale leghista sono fermi in commissione Finanze al Senato: il ddl a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo sulla rateizzazione a lungo termine di carichi fiscali, contributivi e di altra natura è stato assegnato in sede redigente e illustrato dal relatore Massimo Garavaglia (Lega) a febbraio, sull’indagine conoscitiva sulla rottamazione quinquies si sono svolte le audizioni e tutto è fermo ai primi di aprile.

Il comunicato di Salvini che rilancia la pace fiscale arriva al termine del vertice a Palazzo Chigi dove il leader della Lega ha discusso per circa un’ora con Meloni, Antonio Tajani, Maurizio Lupi e Carlo Nordio del provvedimento sul fine vita atteso in aula al Senato a metà luglio. Ufficialmente nella sede del governo non si è parlato né di tasse né di terzo mandato, altro tema che divide la maggioranza con Forza Italia che resta contraria anche dopo l’apertura di Fratelli d’Italia ad approvare una norma che consenta al governatore del Veneto Luca Zaia di ricandidarsi. “Noi siamo contrari” al terzo mandato “ed è una posizione che abbiamo sempre avuto: siamo pronti ad ascoltare sempre tutti” ma “il terzo mandato poi devi farlo anche per i sindaci e diventa una cosa troppo complicata, non si può fare alla vigilia del voto ma siamo contrari proprio al principio. Le incrostazioni di potentati rischiano di essere dannose per i cittadini”.

La questione sarà oggetto del consiglio federale della Lega convocato domani alle 14,30 con all’ordine del giorno le elezioni regionali d’autunno. Sui nomi del centrodestra per le cinque regioni che andranno al voto non si registrano passi in avanti, tranne che per la ricandidatura nelle Marche di Francesco Acquaroli. Ma è un risiko che parte dal Veneto e dalla possibilità per l’attuale governatore di potersi ricandidare o meno. Il tempo per una norma che consenta il terzo mandato sono stretti. Esclusa l’ipotesi del decreto, l’idea sarebbe di inserire un emendamento a un provvedimento già all’esame del Parlamento avendo l’accortezza di scegliere un testo con una materia che risulti compatibile – gli enti locali ad esempio – e che non rischi di finire sotto la falce delle inammissibilità. Per procedere spediti tuttavia servono tutti i numeri del centrodestra e dunque un accordo anche con Fi che con la Lega ha aperto anche un altro fronte di tensione, quello sulla cittadinanza. Sempre Tajani oggi ha rilanciato la proposta azzurra dello ius scholae: “Non devo chiedere il permesso in Parlamento per presentare una legge. In politica si discute io non do ordini, ma nemmeno li prendo”.

Schlein: destra si può battere, ma non inseguendola sui suoi temi

Roma, 10 giu. (askanews) – “Noi possiamo batterli, ma non rincorrendoli sulla loro agenda”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando alla ‘Seconda conferenza internazionale sulla giustizia sociale’. “Questo è un errore che molti partiti socialdemocratici hanno commesso negli anni. Ogni volta che li inseguiamo loro crescono, dobbiamo offrire un’alternativa. Non possiamo batterli inseguendoli ma costringendoli sul terreno meno favorevole per loro: la giustizia sociale, l’istruzione, la sanità, un lavoro decente, paghe dignitose”.

Al via primo Master Produzione e Finanza – Management per Audiovisivo

Roma, 10 giu. (askanews) – Il Centro Sperimentale di Cinematografia, Scuola Nazionale di Cinema e Anica Academy ETS lanciano la prima edizione del Master di Produzione e Finanza – Management per l’Audiovisivo, che si terrà dal 16 giugno 2025 al 10 marzo 2026.

Il Master è un’iniziativa che il Centro Sperimentale di Cinematografia e Anica Academy ETS realizzano in collaborazione, nella consapevolezza di quanto sia cruciale investire nella formazione di nuovi talenti in ambito manageriale, al fine di affrontare al meglio le sfide future legate alla crescita e all’internazionalizzazione del settore.

Il Master di Produzione e Finanza – Management per l’Audiovisivo è, peraltro, la prima collaborazione concreta tra il Centro Sperimentale di Cinematografia, e in particolare la Scuola Nazionale di Cinema, ed Anica Academy ETS, nel quadro del vigente protocollo di intesa.

L’iniziativa è promossa dal Centro Sperimentale di Cinematografia, nell’ambito del Progetto Cinecittà, di cui alla Missione del PNRR: Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo | M1C3 – Turismo e cultura 4.0 |M1C3 – Industria culturale e creativa 4.0|Investimento 3.2: Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà), finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. La partecipazione al corso è gratuita.

Il Master è stato presentato questa mattina presso il Ministero della cultura, alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, della Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Gabriella Buontempo, del Presidente di Anica Academy ETS Francesco Rutelli, insieme alla Commissione Scientifica e alla prima classe selezionata del Master.

Grande affluenza, da tutte le regioni di Italia, delle domande di iscrizione al Master per il quale sono stati selezionati 20 studentesse e studenti con età media di trent’anni.

Obiettivo del Master è formare professionisti che possano essere in grado di operare nell’industria audiovisiva, muovendosi attraverso le profonde trasformazioni tecnologiche e sociali che ne condizionano le dinamiche e la struttura, e rafforzando capacità e competenze professionali, normative regolamentari, finanziarie, gestionali e amministrative. Il percorso didattico approfondisce aspetti fondamentali del mercato audiovisivo, tra cui: normativa del settore, soggetti coinvolti, finanziamento pubblico, processo produttivo e distributivo, catena del valore della Industry, funzionamento delle società di produzione, gestione finanziaria dei progetti, coproduzioni internazionali, strumenti finanziari a supporto della produzione. Completano il programma del Master il laboratorio sulla gestione finanziaria nel contesto italiano ed estero, quello sulla gestione legale e negoziale del processo audiovisivo (Business Affairs) e quello sul fare impresa nel settore audiovisivo.

I partecipanti avranno, peraltro, la possibilità di confrontarsi con alcuni dei più importanti professionisti del settore audiovisivo in Italia. Membri della Commissione Scientifica: Francesca Medolago Albani, Direttrice dello Sviluppo Strategico, Relazioni Esterne e Formazione Anica e Segretaria Generale di Anica Academy ETS, Barbara Bettelli, Avvocata, founder Belaw e co-founder di Smart Consulting Group e Smart+, Mauro Martani, CEO e Partner Smart+, Andrea Minuz, Professore di Storia del cinema presso la Sapienza Università di Roma. Incontrerà gli studenti anche il Presidente ANICA Alessandro Usai.

È, infine, previsto un project work finale, attraverso il quale ogni partecipante dovrà presentare il proprio progetto audiovisivo, completo di business plan.

Soddisfazione per la realizzazione del Master da parte di Anica Academy ETS, una scuola che fin dalla nascita è impegnata a garantire un’offerta formativa all’avanguardia, interdisciplinare e dal respiro internazionale. I corsi, che seguono tutta la filiera industriale dell’audiovisivo, dalla scrittura alla distribuzione, con focus su aree e ambiti fortemente innovativi, si rivolgono ai giovanissimi, ai neolaureati e ai professionisti. “Il lancio del Master in Produzione e Finanza – Management per l’Audiovisivo rappresenta un traguardo importante che siamo fieri di aver raggiunto insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia, cui rinnoviamo il nostro apprezzamento, attraverso la Presidente Gabriella Buontempo”, dichiara Francesco Rutelli, Presidente di Anica Academy ETS. “Formare professionalmente coloro che lavorano nell’audiovisivo, o che aspirano a farlo, significa creare importanti opportunità per partecipare attivamente al miglioramento e alla crescita del settore, mediante la giusta fusione di visione artistica e abilità organizzative, per guidare con successo progetti sempre più ambiziosi”, aggiunge.

Francesca Medolago Albani, Segretaria Generale Anica Academy ETS, sottolinea: “Siamo orgogliosi di mettere a terra questo progetto comune, con l’obiettivo di continuare a condividere il patrimonio di conoscenze teoriche e pratiche proprie dell’Industry, dando ai partecipanti gli strumenti per diventare protagonisti del cambiamento e dell’innovazione”.

“È con grande orgoglio che oggi presentiamo, insieme ad Anica Academy ETS, il primo Master gratuito in Produzione e Finanza – Management per l’Audiovisivo”, dichiara la Presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Gabriella Buontempo. “Il Centro Sperimentale di Cinematografia rinnova così il suo impegno nella formazione di nuove professionalità del settore, guardando con attenzione alle trasformazioni dell’industria audiovisiva e alle esigenze concrete del mercato. Questo Master nasce dalla volontà di creare un ponte solido tra la formazione d’eccellenza e il mondo del lavoro, fornendo strumenti concreti a giovani talenti per affrontare le sfide della produzione contemporanea, dalla gestione finanziaria alla conoscenza dei meccanismi industriali. La gratuità del percorso è per noi un segnale forte: l’accesso al sapere e alla crescita professionale non può essere un privilegio, ma un diritto da garantire a chi ha talento, passione e determinazione. Ringrazio Anica Academy per questa importante collaborazione e tutti coloro che, con competenza e visione, hanno contribuito alla nascita di questo progetto”.

Al Master di Produzione e Finanza – Management per l’Audiovisivo – che avrà luogo presso le sedi del CSC e di Anica Academy ETS, i 20 studenti selezionati seguiranno lezioni frontali, attività laboratoriali e lavoro a distanza, con orario dalle 10 alle 17. Il corso prevede, più specificamente, 16 settimane di didattica frontale e attività laboratoriali dal 16 giugno al 12 dicembre (con una pausa dal 12 luglio e al 15 settembre), mentre le restanti settimane di lavoro a distanza saranno dedicate al progetto finale, assistito da regolari incontri con i docenti (dal 7 gennaio al 10 marzo 2026). La frequenza è obbligatoria. Al termine del Master gli allievi che avranno frequentato proficuamente il programma conseguiranno un attestato di frequenza con evidenza delle competenze acquisite, che sarà consegnato nella cerimonia finale il 10 marzo 2026.

Fine vita, Boccia (Pd): destra vuole comitato etico nazionale, irride Parlamento

Roma, 10 giu. (askanews) – “Da mesi esiste il Comitato ristretto sul fine vita che promette la predisposizione di un testo sul fine vita. Questo Comitato si è riunito pochissime volte, rinviando di continuo ogni decisione, come denunciato più volte dal senatore Bazoli. Oggi scopriamo che sul fine vita, tema che dovrebbe essere lasciato alla libertà di coscienza dei parlamentari, vuole mettere le mani il governo: grazie ad un accordo di maggioranza arriverebbe in Senato un testo blindato che non sarà modificato. Siamo di fronte ad una scelta intollerabile, siamo di fronte all’irrisione del Parlamento, alla presa in giro dell’opposizione che da mesi chiede che il Parlamento legiferi, in una logica da Stato apostolico che promuove addirittura un Comitato etico nazionale promosso da Palazzo Chigi.Questa destra ha in mente una sorta di regime teocratico: prima l’idea del premierato, ora la verità spirituale di maggioranza, che vuole controllare in modo autoritario ogni aspetto della vita pubblica e privata. Ma dove siamo arrivati”? Lo dichiara il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

Italia prima in economia circolare ma serve mercato europeo rifiuti

Roma, 10 giu. (askanews) – Nonostante la posizione da leader dell’Italia nell’economia circolare con un tasso di riciclo dei prodotti del 20,8%, rispetto alla media UE dell’11,8%, secondo Erion all’Europa serve un mercato unico dei rifiuti, una politica di filiera integrata e modelli circolari pi efficienti di utilizzo delle risorse. E’ quanto emerso a Roma nel “Forum Erion sui modelli circolari per la crescita”, un evento organizzato dal pi importante Sistema multi-consortile di Responsabilit Estesa del Produttore, che ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder del settore per discutere il ruolo strategico dell’economia circolare nel nuovo quadro che sar delineato dalla Commissione Europea.

A proposito dei risultati ottenuti nel 2024 dall’Italia il Presidente di Erion Andrea Fluttero ha detto: “Complessivamente il sistema multiconsortile ha gestito nel 2024 268.350 tonnellate di rifiuti, la maggior parte sono rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche e elettroniche. Noi crediamo che sia dovuto a molti fattori: un costante e graduale aumento della consapevolezza da parte di cittadini, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione che in molti facciamo e che anche il sistema Erion ha fatto in maniera importante in questi ultimi anni con alcune campagne; dalla efficenza che un sistema multiconsortile come il nostro in grado di dare grazie alla sinergia che si sviluppa gestendo le diverse filiere”.

Con l’avvio del Green Deal Industrial Plan e del Net Zero Industry Act, il Forum organizzato da Erion ha voluto rappresentare un’occasione di confronto tra attori pubblici e privati, non solo per un bilancio dell’esistente ma anche per un confronto propositivo, con suggerimenti alla Commissione Europea. Nonostante i risultati italiani nell’economia circolare del 2024, infatti, la nostra industria fatica a tradurre la sua leadership in sviluppo economico e industriale.

Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion, ha spiegato: “Serve un vero mercato unico europeo, orientato per alla sicurezza economica delle imprese, e un altro aspetto importante la capacit di costruire delle catene del valore complete, solide, che siano in grado di riciclare rifiuti, ottenere materie prime critiche, ma anche di creare una domanda per questi materiali che sia affidabile e consistente”.

Taormina, Michael Douglas contro Trump: mi vergogno e mi scuso

Taormina, 10 giu. (askanews) – “Mi rendo conto che il mio Paese responsabile del caos che regna nel mondo. Mi scuso e mi vergogno con i miei amici, con i miei vicini in Canada, in Messico o in tutti i Paesi dell’Ue e della Nato. Sono imbarazzato e mi scuso”. Cos Michael Douglas durante una masterclass al Taormina Film Festival. L’attore e produttore, vincitore di due Oscar, ospite della serata d’apertura della 71esima edizione e ricever il Taormina Excellence Achievement Award.

“Questo un festival cinematografico ed molto difficile passare cinque minuti senza menzionare ‘la grande T’, preferisco non entrare nel merito – ha aggiunto l’attore americano riferendosi al presidente Usa Donald Trump – Penso che nella mia vita, e sono nato nel 1944, questo sia il periodo peggiore che io possa ricordare. Sono nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ma nella mia vita, questo il periodo peggiore”.