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sabato, 2 Agosto, 2025
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In Polonia ha perso l’Europa, un colpo per il premier Tusk

La Polonia ha scelto, ma l’Europa non può rallegrarsene. Anzi! La vittoria di Karol Nawrocki alle presidenziali segna una svolta netta a destra, con un profilo ideologico che ricorda sempre più da vicino quello dell’Ungheria di Orbán. Storico di formazione, già presidente dell’Istituto della Memoria Nazionale, Nawrocki si è fatto conoscere per le sue posizioni anticomuniste radicali, ma soprattutto per una visione ultraconservatrice della società e delle istituzioni. Vicino ai settori più duri di Diritto e Giustizia (PIS), Nawrocki ha saputo incanalare il malcontento anti-Bruxelles e il disagio sociale legato alle tensioni economiche, costruendo una campagna aggressiva e identitaria, centrata su patria e sicurezza.

Il suo successo è una sconfitta, seppur di misura, per Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e figura di punta di Piattaforma Civica, il partito europeista guidato dal premier Donald Tusk (figura di spicco, per altro, del PPE). È difficile non leggere in questo risultato un colpo diretto alla fragile alleanza di governo, che già faticava a contenere l’opposizione nazional-populista. Lo stesso Jaroslaw Walesa, figlio di Lech e deputato anche lui di Piattaforma civica, lo ha detto con chiarezza al Corriere della Sera stamattina, quando ancora non si conosceva l’esito del voto. Alla domanda su cosa potesse significare il successo di Nawrocki, così rispondeva: “Significa che a breve la nostra coalizione di governo crolla, e ci saranno probabilmente elezioni anticipate. Si può ipotizzare una sorte di terremoto politico, con restyling o scomparsa di vecchi partiti e la nascita di nuove formazioni. Significa che ci trasformiamo nell’Ungheria, che ci allontaniamo dalla Ue, nel senso che non ne saremo più uno degli attori principali. Una prospettiva plumbea per la stessa Unione”.

È un allarme che non può restare inascoltato. Con Nawrocki al potere, si prospettano nuove tensioni con la Commissione europea, passi indietro su diritti civili, indipendenza della magistratura, libertà dei media. E forse, elezioni anticipate che potrebbero riconsegnare il potere esecutivo alla destra radicale. In gioco non c’è solo il destino della Polonia, ma il futuro dell’intero progetto europeo nell’Europa centro-orientale. La speranza è che, come a volte accade, i fatti possano smentire le previsioni più cupe. Ma il verdetto delle urne parla chiaro: L’Europa ha perso.

 

 

 

 

 

 

 

2 giugno, Sepe (Polizia): nostro servizio di prossimità al cittadino

Roma, 2 giu. (askanews) – “La Festa del 2 giugno è un momento importante in cui siamo presenti per raccontare la nostra storia al servizio del Paese. Oggi siamo presenti con un settore comandato da un dirigente superiore donna. È molto presente la componente femminile. Abbiamo una prima compagnia di funzionari in cui più della metà dei colleghi che prenderanno servizio dalla metà di giugno su tutto il territorio nazionale è composto da donne”. Lo ha detto ad askanews Eugenia Sepe, primo dirigente della Polizia di Stato, presente alla parata del 2 giugno sui Fori Imperiali.

“Successivamente ci sono due compagnie di allievi vice ispettori che all’inizio del prossimo anno raggiungeranno le sedi di servizio – ha aggiunto – e infine una rassegna dei nostri mezzi in dotazione, che utilizziamo per svolgere il nostro servizio sul territorio. Un servizio dedicato al cittadino, che è rappresentato dalla prossimità e vicinanza con le persone, elemento fondamentale per aiutare chi si trova in difficoltà”.

2 giugno, Mattarella: con referendum Italia scelse libertà e pace

Milano, 2 giu. (askanews) – “Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione. Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate ad operare in favore della collettività. Valori alla base dell’azione delle Forze Armate, con il loro contributo alla cornice di sicurezza in Italia e nel contesto internazionale. La Repubblica è grata per il loro impegno alle donne e agli uomini delle Forze Armate, per i preziosi compiti ai quali, con abnegazione, assolvono in Patria e all’estero in una realtà che presenta crescenti minacce che sollecitano la solidarietà e la cooperazione in sede europea e atlantica. L’Italia è fermamente schierata a sostegno di quanti operano affinché prevalgano i principi del diritto internazionale contro ogni aggressione e prevaricazione. Ed è nel ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita nell’affermare tali valori che rivolgo un pensiero commosso ai caduti e alle loro famiglie. In questo giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica giunga a tutti gli appartenenti alle Forze Armate l’augurio più fervido. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica”. Questo il testo inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, in occasione della Festa della Repubblica.

2 giugno, Finestra (Polizia Penitenziaria): noi al servizio del Paese

Roma, 2 giu. (askanews) – “Oggi è una grande emozione essere qui presenti alla Parata. La Polizia Penitenziaria è al servizio del Paese perché il nostro lavoro è ispirato ai più alti principi di legalità, di umanità, di rispetto della dignità umana, che sono proprio i pilastri fondamentali dell’architettura democratica della Nazione. È un corpo in piena evoluzione che non dimentica però la sua radice, i suoi compiti istituzionali. Uomini e donne che ogni giorno svolgono un lavoro silente con grande dedizione e resilienza ai disagi quotidiani e che assicurano sicurezza sia all’interno degli Istituti che all’esterno”. Lo dice ad askanews Carmela Finestra, dirigente di Polizia Penitenziaria, corpo presente alla Parata del 2 giugno, ai Fori Imperiali.

“Un corpo – prosegue – che si sta modernizzando puntando alla formazione qualificata, alla specializzazione. In particolare abbiamo recentemente istituito un reparto altamente specializzato, il Gruppo di Intervento Operativo, che opera alle dirette dipendenze del Capo Dipartimento, chiamato a intervenire in caso di emergenze penitenziarie che non sono altrimenti fronteggiabili. C’è poi l’istituzione di una nuova figura, la figura del negoziatore, per mediare ed evitare che ci sia una fase di escalation, per trovare una soluzione a tutela dell’incolumità degli operatori e delle persone recluse. Un Corpo unico – conclude la dirigente – oggi sempre più presente tra le strade e nelle piazze, vicino ai cittadini”.

2 giugno, Cap. Candelli (Carabinieri): ogni giorno tuteliamo sicurezza

Roma, 2 giu. (askanews) – “Il 2 giugno è la festa nazionale per eccellenza, il simbolo della coesione tra tutte le componenti dello Stato che operano quotidianamente per la salvaguardia della sicurezza pubblica in Patria e all’estero con grande senso del dovere e professionalità”. Lo dice ad askanews il Capitano dei Carabinieri Alice Candelli, comandante Nucleo Operativo Roma Montesacro, testimonial per la Festa del 2 giugno.

“In particolare il sistema difesa si compone di svariate figure istituzionali – prosegue – che quotidianamente si impegnano per poter garantire il benessere della collettività. Abbiamo circa 7 mila uomini impiegati in Patria a concorso con le varie forze di polizia per poter tutelare la sicurezza pubblica, e circa 7.200 uomini impiegati all’estero in teatri operativi che spaziano dall’Africa al Medio Oriente al confine europeo orientale per poter tutelare la pace”.

Meloni: essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande

Milano, 2 giu. (askanews) – “Il 2 giugno celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Un giorno che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell’unità e dell’identità nazionale. Celebrare l’Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso. Buon 2 giugno a tutti. Viva l’Italia!”. Lo ha scritto in un post su “X” la premier Giorgia Meloni in occasione della Festa della Repubblica che si celebra il 2 giugno.

Negli Usa molotov contro manifestanti pro Israele: 8 feriti

Milano, 2 giu. (askanews) – Sono almeno otto persone le persone rimaste ferite a Boulder in Colorado (Stati Uniti) nell’attacco compiuto nel pomeriggio del 1 giugno contro una manifestazione della comunità ebraica a sostegno degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. A colpire con una molotov sembra essere stato un solo uomo che è stato arrestato dalla polizia. Lo riferisce la Cnn che mostra anche un video del sospettato, un uomo caucasico di mezza età a torso nudo che prima di agire insulta i manifestanti.

Tra gli otto feriti ci sono quattro donne e quattro uomini, di età compresa tra i 52 e gli 88 anni, che sono stati trasportati in diversi ospedali dell’area metropolitana di Denver.

Il realismo della pace: da Milano può partire un’altra storia

L’adesione dei cattolici democratici di Tempi Nuovi alla manifestazione Due popoli, due Stati, un destino, che – insieme ad Azione e altre sigle che stanno aderendo – Italia Viva ha promosso per venerdì 6 giugno al Teatro Parenti di Milano, rappresenta un elemento qualificante da salutare con soddisfazione.

Essa, infatti, contribuisce a portare ulteriore valore aggiunto a un’iniziativa nata al fine di profilare una lettura adeguata e idonea del dramma di Gaza e, più in generale, della tragica complessità innescatasi in Medio Oriente dopo il pogrom del 7 ottobre.

 

Né slogan, né tifoserie

L’opinione pubblica chiede giustamente la fine delle ostilità, dei lutti e dei drammi, e le forze politiche e sociali hanno il compito di dare voce a questo sentimento, aggiungendo ad esso un approccio finalizzato a fornire chiavi e soluzioni, e non solo l’urlo degli slogan piuttosto facili.

Ancora una volta, infatti, di fronte a un dramma del nostro tempo, rischiamo che la politica cada vittima della doppia dimensione di questi anni: l’immediata polarizzazione da un lato, che porta alla dinamica della tifoseria, e la conseguente sterilità dall’altro. È così che la politica diventa nei fatti improduttiva e viene sostanzialmente percepita inutile, perdendo per strada la sua essenza.

 

Gaza e lafonia italiana

Lo vediamo anche davanti al dramma di Gaza. La nostra politica rischia di schierarsi e spaccarsi tra i tifosi di Israele e quelli della Palestina, dimenticandosi di entrare nel merito di analisi che dovrebbero essere più raffinate dell’urlo e dello slogan.

E quando questo avviene, ci si avvia su una china che ci porta all’emarginazione. Lo abbiamo visto con il governo italiano, dapprima espressione di uno stabile e ostentato asse della destra globale dentro il quale si è giocata anche la visita di Giorgia Meloni in Israele con relativi abbracci a “Bibi”, e successivamente scavalcato a sinistra anche da Trump, al punto da costringere il ministro Tajani a funambolici esercizi in Parlamento che producono nei fatti l’afonia dell’Italia su un tema così sensibile e importante.

Al punto da non riuscire a profferire una parola contro l’ipotesi avanzata da Trump di deportare un milione di “gazawi” in Libia, circostanza che farebbe esplodere la già precaria polveriera libica con ripercussioni sulla nostra stessa sicurezza nazionale.

 

Oltre la propaganda

E lo vediamo con pezzi dell’opposizione, che abbracciano una lettura faziosa della Storia schierandosi apoditticamente sotto lo slogan “Free Palestine”, dimenticandosi di richiedere l’espunzione di Hamas dalla Storia e confondendo in un unico crogiolo il governo di destra israeliano con tutto il popolo e la società di Israele, o addirittura con tutti coloro che professano la religione ebraica.

 

Riprendere la lezione dei costruttori

Dentro questa dinamica di polarizzazione, avere chi ancora alza la bandiera consegnataci da La Pira dell’esigenza di costruire la pace tra i figli di Abramo è un elemento di speranza, ma anche di lavoro politico.

Un lavoro che parla all’oggi, guardando al dramma mediorientale con l’esigenza di riprendere la lezione di Moro, Fanfani e Andreotti sul tema.

Ma che parla anche all’Italia di domani, che vorremmo non fosse percorsa dai brividi di una politica tanto declamatoria quanto inconcludente, bensì animata da quella che De Gasperi ci insegnava dicendo che “politica vuol dire realizzare”.

E in questo, da Milano può partire qualcosa.

 

Sen. Enrico Borghi

Vice Presidente Italia Viva

Il centro è una strada in salita: serve direzione, non solo movimento

Qualcosa si muove al Centro? Pare di sì. Però, per chiarezza e onestà intellettuale, dobbiamo anche aggiungere che lo diciamo da circa 10 anni. Ora, e al di là di qualsiasi polemica pretestuosa o strumentale, si tratta di mettere in fila i vari tasselli di una filiera il più possibile coerente ed oggettiva. Sappiamo che la strada è in salita e non ci sono scorciatoie.

 

La sinistra massimalista ha una guida

In primo luogo esiste oggi una coalizione – quella che unisce le 100 sfumature di rosso – che ha una salda, coerente e lungimirante guida politica, culturale e programmatica. Si tratta della coalizione guidata da Schlein, Conte, Fratoianni/Bonelli/Salis e sotto la supervisione del segretario della CGIL Landini. Una guida che, ed è persin inutile ricordarlo, certifica la presenza di una coalizione di sinistra, progressista e massimalista. È altrettanto evidente ricordare, come ormai sottolineano tutti gli osservatori più obiettivi e meno ideologizzati, che il tradizionale centro-sinistra è semplicemente estraneo rispetto a questo nuovo ed inedito progetto politico. Che, guarda caso, prescinde radicalmente da tutto ciò che è riconducibile anche solo lontanamente alla cultura, alla tradizione e alla prassi di orientamento centrista.

 

Il movimentismo del fu terzo polo”

In secondo luogo il movimentismo del fu “terzo polo”. Credo che, al riguardo, tutti sappiamo tutto. Almeno tutti conosciamo le tonnellate di insulti, di invettive e di ogni sorta di contumelie che si sono rovesciati addosso negli anni scorsi i capi dei due partiti personali: Italia Viva e Azione. Ma, al di là di questo fatto di cronaca – che comunque non si può rimuovere con un colpo di spugna – è indubbio che o l’attuale coalizione di sinistra e progressista cambia natura, profilo, identità e programma oppure il centro-sinistra da quelle parti non potrà decollare. Tertium non datur. Neanche con le più spericolate operazioni trasformistiche che si ridurrebbero, come da copione, alle collaudatissime e scontatissime sistemazioni di potere di natura puramente personale.

 

Il ruolo di Forza Italia

In terzo luogo, e nel campo alternativo alla sinistra, il ruolo di Forza Italia – unico partito dichiaratamente centrista nell’attuale geografia politica italiana – oltre a rafforzare e consolidare quel profilo centrista, riformista, europeista e di governo, deve essere in grado di saper condizionare l’evoluzione della coalizione di cui fa parte. E questo perché la radicalizzazione del conflitto politico – che è, oggi, l’obiettivo e il vero cemento ideologico della coalizione di sinistra e progressista – non può diventare la regola e la costante del nostro sistema politico. E questo per la semplice ragione che la polarizzazione ideologica da un lato e la radicalizzazione della lotta politica dall’altro sono incompatibili con il principio e la regola della democrazia dell’alternanza.

 

Un centro dinamico” o solo opportunista?

Ecco perché, e alla luce di questa cornice politica oggettiva, forse però sono anche mature oggi le condizioni per far emergere, seppur da versanti diversi e da fronti apparentemente alternativi, una vera e credibile “politica di centro”. Quella “politica di centro” che, secondo la miglior tradizione democratico-cristiana, veniva semplicemente chiamata “centro dinamico”. Ma, per non farsi facili illusioni e al di là dei vari opportunismi e trasformismi di giornata, saranno solo e soltanto i concreti comportamenti politici a dirci se quella “politica di centro” può, o meno, decollare in vista delle prossime elezioni politiche. Se, al contrario, prevarranno solo le furbizie e la mera ricerca di qualche seggio parlamentare gentilmente offerto dagli azionisti principali delle singole coalizioni, il Centro sarà ancora una volta sacrificato sull’altare delle convenienze. Personali e per i “propri cari”, per dirla con una felice e sempre attuale espressione di Giulio Andreotti.

Professori in cattedra, odio in rete: il caso Addeo

L’apostolo San Giuda Taddeo un po’ di tempo fa scrisse una lettera prendendosela con i fomentatori di discordie definendoli “nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno, senza frutto, onde furiose del mare, che spumano le proprie turpitudini; astri erranti, ai quali sono serbate in eterno le tenebre più profonde”.

Giocandosi una “T” che fa la differenza, avendo perso a quanto sembra le traveggole, Addeo, un professore che insegna in una scuola di Cicciano, ha puntato il dito contro la figlia della Meloni augurandole la medesima fine di Martina Carbonara la ragazzina uccisa a sassate giorni fa ad Afragola dal suo fidanzato. Auspicio di sorte identica a quella dei Palestinesi a Gaza pare sia stata invocata per i rampolli di Tajani e Salvini.

I post di indirizzo di tanta felicità hanno suscitato clamore. L’insegnante ha chiesto scusa dicendo di aver agito di impulso ma, per come si capisce, ha chiarito che in ogni caso resta fermo nel suo convincimento di opposizione alla linea politica del governo e che al riguardo non cambierà idea.

Il professore è colui che è pagato per dichiarare pubblicamente un suo portato culturale e trasmetterlo alle nuove generazioni, da lui dovrebbero apprendere un pensiero senza che ne abbiano però apprensione.

Addeo ha profetato sciagure e disgrazie perché alcune emozioni gli hanno preso la mano prima che organizzasse un modo gentile di esposizione.

Ha sentito probabilmente una forza indomabile dentro di sé che lo ha spinto a impetuose enunciazioni. Eppure non è questo il fatto che suscita sconcio, sconforto o sgomento. Questo docente di Tedesco sarà stato influenzato dai suoi studi circa il romanticismo di quella terra per dire la sua come la sentiva in corpo.

Ritornato il giorno dopo alla freddezza del pensiero, par che abbia commentato “Madonna mia, cosa ho scritto”. Si è rivolto alla Madre Celeste evitando di esclamare “Oddio…” forse temendo che potesse ritornare sul tema dell’odio delle ore precedenti.

Ciò per cui andrebbe più censurato non è tanto per il contenuto della sua invettiva quanto per la sua giustificazione. Sentendosi inadeguato per la circostanza, ha ritenuto di affidarsi al soccorso della intelligenza artificiale per esprimere con esattezza assoluta i suoi sentimenti benedicenti.

Siamo in presenza di un Professore che non si è sentito abbastanza ferrato nella comunicazione e acutamente si è affidato al potere della tecnologia. Sembra questo il punto debole della vicenda che lascia a dir poco perplessi. L’attitudine all’insegnamento segna anche la capacità di saper fronteggiare gli eventi con una certa autonomia senza affidarsi alla Provvidenza e neanche a chatGPT e similari.

Eppure il messaggio da trasmettere al mondo non era così complesso e neppure richiedeva competenze di livello particolarmente elevato.

E’ possibile che lo licenzino per essersi preso la licenza di chiamare all’appello la morte di altri piuttosto che per aver dimostrato di essere debole su un punto per cui era pagata la sua maestria. Sarebbe un errore. E’ la sua incertezza nel procedere in autonomia che lascia perplessi.

Forse per i Docenti, come per i Giudici, si dovrebbe sperare in test psico attitudinali che sgombrino il campo circa l’emotività personale per dare spazio al distacco necessario per il loro agire, eliminando l’aggancio ai loro convincimenti personali.

Dallo scrittore tedesco Thomas Mann, Addeo avrebbe dovuto imparare a non essere un arruffa popolo, guardandosi dal rischio di essere “spaghettanti dello spirito”, addestrandosi all’esercizio della saggezza e prudenza di espressioni.

Tutto alla stregua e ad imitazione del Professor Franzò di Sciascia che nel suo ultimo lavoro, Una storia semplice, gli faceva dire che se le cose vanno ormai in un certo modo “non è la speranza l’ultima a morire, ma è il morire l’ultima speranza”.

La Russia di Šipkov: radici culturali e teologiche del conflitto con l’Ucraina

[…] In questa disamina della cultura russa si evidenzia un fattore oggi davvero determinante per l’autocoscienza del potere politico ed ecclesiastico, che sostiene l’assoluta purezza e originalità della variante russa del cristianesimo e del sistema dei valori morali, in opposizione a quella ereditata dal cattolicesimo e protestantesimo occidentale, che secondo questa interpretazione si sono “appropriati” perfino della tradizione bizantina, come mostra proprio l’opera di Averintsev. La Russia di Šipkov rifiuta quindi la convergenza dei grandi filoni della spiritualità e della cultura cristiana dell’Europa di Oriente e Occidente, per proporsi come l’unica vera Chiesa incaricata di una missione universale.

Il filosofo esprime ammirazione per la personalità di Averintsev, capace di rievocare i padri della Chiesa e l’antica letteratura cristiana ancora in tempi di censura sovietica, ma a suo parere egli fu “una vittima involontaria della nuova ideologia dei valori liberali”, contro cui la Russia è costretta oggi a combattere. Nel tentativo di collegare il simbolismo ortodosso con la letteratura occidentale, in una “visione comune delle epoche” e una specie di “sincretismo delle culture pagane e di quelle bibliche”, Averintsev tentò di armonizzare cristianesimo e secolarismo, provocando una contraddizione tipica della visione attuale del mondo, che Šipkov definisce “tentazione del culturalismo”, una specie di “eresia contemporanea”.

Il filosofo utilizza un termine già impiegato da altri storici russi della teologia come Georgij Florovskij, quello della “pseudomorfosi”, una negazione e un tradimento dell’autentica tradizione insinuatosi in Russia fin dai tempi moderni, in particolare attraverso l’Accademia teologica di Petro Mogila a Kiev a inizio Seicento, che usava gli schemi della scolastica latina. Questo indica le radici profonde del conflitto tra la Russia e l’Ucraina, che proprio in quel periodo ha cominciato a separarsi nettamente da Mosca, evidenziando una propria identità di “ponte tra Oriente e Occidente”.

Da notare che Averintsev rileggeva l’idea russa della “Terza Roma” collegandola con una dimensione antica della cultura, essendo già la Roma antica una “terza figura” dopo Troia (mondo orientale) e Alba Longa (Latium vetus occidentale), e anche Costantinopoli come discendente da Troia e da Roma, per suggerire che non esiste un unico erede del cristianesimo e della cultura antica, ma in ogni espressione di tutte le latitudini si esprime un autentico contributo alla coscienza universale, ciò che i russi non intendono ammettere in nessun caso.

 

Per leggere il testo completo clicca qui

https://www.asianews.it/notizie-it/L’ideologo-di-Putin-e-Kirill-ora-attacca-persino-Averintsev-63199.html

 

Mattarella su Gaza: disumano ridurli alla fame, hanno diritto a terra

Roma, 1 giu. (askanews) – Sergio Mattarella interviene a difesa della popolazione di Gaza. Con parole mai così esplicite il Presidente della Repubblica giudica “disumano” ridurre un’intera popolazione alla fame e fa appello all’esercito israeliano affinchè apra le frontiere della Striscia di Gaza alle organizzazioni internazionali. Parlando ai diplomatici di tutto il mondo presenti in Italia e alle più alte cariche dello Stato (è presente la premier Giorgia Meloni insieme ai presidenti delle Camere, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana) in occasione della consueta cerimonia per la festa della Repubblica al Quirinale, il capo dello Stato ribadisce la scelta “lungimirante” di chi costruendo al Repubblica italiana la orientò verso la vocazione alla pace e al dialogo e ragiona sui conflitti in corso soffermandosi in particolare su Ucraina e Medioriente.

Mattarella innanzitutto “conferma” il “fermo e convinto sostegno a Kiev. Continuiamo a lavorare perché si possa giungere a una pace che sia giusta, complessiva e duratura”. È sulla situazione in Medio Oriente che però si sofferma più a lungo, entrando sulle questioni più delicate di queste ultime settimane e su cui tutte le cancellerie europee si stanno mobilitando: “Il dramma in atto nella striscia di Gaza”. Per il capo dello Stato infatti “è inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco”, avverte e aggiunge che “in qualunque caso, è indispensabile, che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.

Mattarella giudica severamente anche “l’erosione di territori attribuiti alla Autorità Nazionale Palestinese” definendola “grave” perchè “i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi”, elemento “imprescindibile”, insieme alla “sicurezza di Israele”, entrambe le cose però “appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo” cui si aggiunge “l’alta preoccupazione per le manifestazioni di antisemitismo che si riaffacciano nel mondo”.

Questi due conflitti in corso portano il Presidente a svolgere un altro ragionamento, più generale sulle cause alla base del moltiplicarsi di focolai della instabilità mondiale: “L’occupazione illegale di territori di un altro Paese – osserva – non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio, della barbarie nella vita internazionale”.

E il messaggio rivolto in conclusione ai diplomatici in Italia e alle alte cariche dello Stato presenti è che “la pace non è un ideale per anime ingenue” ma “un’esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve – e non ci si può – limitare a evocarla”; insomma “è necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole”.

M.O., Mattarella: inaccettabile rifiuto diritto umanitario a Gaza

Roma, 1 giu. (askanews) – “È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza. Si impone, subito, il cessate il fuoco”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso al corpo diplomatico e alle più alte cariche istituzionali in occasione della cerimonia della festa della Repubblica.

“In qualunque caso, è indispensabile, che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone – ha aggiunto il capo dello Stato -. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.

Mosca conferma: da Kiev attacco terroristico con droni, arresti

Milano, 1 giu. (askanews) – “Oggi Kiev ha commesso un attacco terroristico con droni FPV contro aeroporti nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur. Non ci sono state vittime tra il personale militare e civile negli attacchi terroristici delle Forze armate ucraine contro gli aeroporti”. Lo ha dichiarato il Ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. Gli incendi, ora spenti, hanno coinvolto “diversi velivoli” negli aeroporti militari di Murmansk e Irkutsk”.

“Sono stati invece respinti gli attacchi agli aeroporti militari nelle regioni di Ivanovo, Ryazan e Amur”, prosegue la dichiarazione del ministero. “Alcuni partecipanti agli attacchi terroristici contro gli aeroporti militari sono stati arrestati”.

Idf respinge le accuse: a Gaza non abbiamo sparato nel centro di aiuti umanitari

Roma, 1 giu. (askanews) – “Nelle ultime ore sono state diffuse false notizie, tra cui gravi accuse contro le IDF (Israel Defense Forces) in merito all’apertura di fuoco contro i residenti di Gaza nell’area del sito di distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. I risultati di un’indagine preliminare indicano che le IDF non hanno aperto il fuoco contro i civili mentre si trovavano nelle vicinanze o all’interno del sito di distribuzione degli aiuti umanitari e che le notizie in tal senso sono false”. Lo riferisce sui social l’Idf “Le IDF – proseguono – stanno collaborando con l’Organizzazione Civile Americana (GHF) e con le organizzazioni umanitarie internazionali per consentire la distribuzione degli aiuti ai residenti di Gaza, e non ad Hamas. “Hamas – prosegue l’Idf – fa tutto il possibile per indebolire gli sforzi di distribuzione di cibo nella Striscia di Gaza. Hamas è una brutale organizzazione terroristica che affama e mette in pericolo la popolazione per mantenere il controllo sulla Striscia di Gaza. Nell’ambito del suo comportamento brutale e dei suoi tentativi di interrompere gli aiuti umanitari, Hamas danneggia direttamente i residenti di Gaza”. “Le IDF – concludono – invitano i media a prestare attenzione alle informazioni pubblicate dall’organizzazione terroristica Hamas, come dimostrato in diversi episodi precedenti”.

Ucraina, Sbu lancia operazione su larga scala contro i bombardieri russi

Roma, 1 giu. (askanews) – Sbu, il Servizio di sicurezza dell’Ucraina, sta effettuando “un’operazione speciale su larga scala per distruggere i bombardieri nemici” nel cuore della Russia. Lo hanno indicato al Financial Times fonti dello stesso Sbu.

“I droni dell’Sbu stanno prendendo di mira gli aerei che bombardano le città ucraine ogni notte. In questa fase sarebbero stati colpiti più di 40 velivoli”.

Il filmato girato da un aereo da ricognizione ucraino e condiviso da un funzionario sembra mostrare l’aeroporto russo di Belaya, situato nella Siberia sudorientale a circa 5.500 km a est della linea del fronte, in fiamme.

Il Papa ai ciclisti del Giro d’Italia: siete modelli per i giovani

Città del Vaticano, 1 giu. (askanews) – “Benvenuti in Vaticano. E’ un piacere potervi salutare in questa ultima tappa del Giro d’Italia. Spero che per tutti voi sia veramente una giornata bellissima. Sappiate che siete modelli per i giovani di tutto il mondo, tanto si ama veramente il Giro d’Italia”. Lo ha detto Papa Leone salutando in Vaticano i ciclisti del giro d’Italia giunti in Vaticano.

Il ciclismo, ha poi aggiunto il pontefice parlando ai campioni di questo sport, “che è tanto importante come lo sport in generale”.

“Vi ringrazio per tutto quello che fate e perchè siete modelli davvero e spero che come avete imparato a curare il corpo che anche lo spirito sia sempre benedetto – ha concluso Papa Leone – e che siate sempre attenti a tutto l’essere umano corpo, mente, cuore e spirito. Che Dio vi benedica”.

Calcio, Spalletti: Acerbi non risponde a convocazione, prendo atto

Roma, 1 giu. (askanews) – “Acerbi non ha risposto alla convocazione. Questione fisica? No. Ha ripensato a quanto successo intorno a lui. Prendiamo atto e si va avanti”. Così Luciano Spalletti nella conferenza stampa che presenta i prossimi impegni validi per le qualificazioni al Mondiale 2026. Spalletti ha rivelato di aver ricevuto un messaggio dal giocatore in mattinata, comunicando la sua decisione di non partecipare, seguito da una conversazione telefonica tra i due. Il CT ha quindi sottolineato che vi sono altri calciatori altrettanto meritevoli: “Stamattina mi ha detto per messaggio che non partecipa, io gli ho risposto e ci ho parlato per telefono. Ci sono calciatori che sono meritevoli quanto lui di avere la nostra considerazione e attenzione”. L’allenatore ha ricordato il criterio con cui aveva scelto Acerbi: “Più volte ho detto di dover stare attento a quello che propone il campionato, e io l’ho convocato proprio per questo motivo, per quello che aveva fatto vedere in questo periodo”. Parlando poi delle prestazioni dell’Inter, Spalletti ha espresso apprezzamento per il percorso della squadra nerazzurra durante la stagione: “L’Inter dal mio punto di vista ha fatto un campionato straordinario, ha lottato fino all’ultima partita per lo scudetto, è arrivata in fondo a tutte le competizioni, poi ha dovuto soccombere con squadre fortissime come Milan, Napoli e Paris Saint Germain. Ha fatto degli extra difficili da portare avanti”.

Tennis, Paolini fuori, Svitolina ai quarti a Parigi

Roma, 1 giu. (askanews) – Finisce agli ottavi di finale l’avventura di Jasmine Paolini al ROland Garros. Elina Svitolina batte l’azzurra 4-6, 7-6, 6-1 ed è ai quarti di finale del torneo parigino. Una sfida divisa in più parti: nel primo set Paolini era partita alla grande (andando avanti 3-0) ed è riuscita a chiudere 6-4. Nel secondo set, caratterizzato da tanto equilibrio, è invece arrivata la reazione di Svitolina che ha portato la sfida al terzo set vincendo il tiebreak e annullando tre match point (due sul 5-4, uno nel tiebreak). Nel terzo parziale, invece, non c’è stata partita: dominio di Svitolina che ai quarti di finale affronterà la vincente tra Elena Rybakina e Iga Swiatek.

Russia: attaccata con droni la base militare di Irkutsk, in Siberia

Roma, 1 giu. (askanews) – Droni hanno attaccato una base militare nella regione russa di Irkutsk, nella Siberia sudorientale. Lo ha dichiarato il governatore della regione, Igor Kobzev.

“Sappiamo attualmente che si è trattato di un attacco con droni contro una base militare”, ha dichiarato Kobzev su Telegram.

Ha aggiunto che il numero esatto dei droni coinvolti non è noto. I droni sono stati lanciati da un tir, che è stato identificato e bloccato. Il governatore ha affermato che non c’è alcuna minaccia per la popolazione. Unità di emergenza e forze dell’ordine sono state dispiegate sul posto. Kobzev ha dichiarato di essere diretto alla base militare.

Negoziati con la Russia, Zelensky: la delegazione Ucraina sarà a Istanbul

Roma, 1 giu. (askanews) – Una delegazione ucraina sarà a Istanbul domani per colloqui con la Russia. Lo ha annunciato Volodymyr Zelensky sui suoi profili social.

La delegazione, il cui arrivo è stato annunciato oggi dal presidente ucraino, sarà guidata dal suo ministro della Difesa Rustem Umerov, come avvenuto per il primo ciclo di negoziati a maggio.

“Ho anche definito le nostre posizioni prima dell’incontro di lunedì a Istanbul”, ha scritto Zelensky sui social media. Le priorità dell’Ucraina sono il raggiungimento di “un cessate il fuoco completo e incondizionato”, nonché il “ritorno dei prigionieri” e dei bambini ucraini che Kiev accusa Mosca di aver rapito, ha aggiunto il presidente ucraino.

Urne aperte in Polonia per eleggere il nuovo presidente della Repubblica

Roma, 1 giu. (askanews) – Sono aperte dalle 7 le urne in Polonia per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. La sfida vede contrapposti Rafal Trzaskowski, sindaco liberale di Varsavia e candidato della Coalizione Civica (KO), e Karol Nawrocki, candidato sostenuto dal partito conservatore e nazionalista Diritto e Giustizia (PiS). Sebbene il ruolo del presidente polacco sia in gran parte cerimoniale, esercita una certa influenza sulla politica estera e di difesa e ha un potere cruciale di veto su nuove leggi. Questo potere può essere revocato solo con una maggioranza di tre quinti in parlamento, che l’attuale governo non possiede.

“In palio” c’è la possibilità per il governo di Tusk – che appoggia Trzaskowski, sindaco di Varsavia filoeuropeista – di fare progressi sulle promesse elettorali in materia di stato di diritto e questioni sociali, tra cui l’aborto e i diritti Lgbtq, dopo diciotto mesi di difficile convivenza con il presidente dell’opposizione, Andrzej Duda.

I seggi chiuderanno alle 21, con gli exit poll che seguiranno subito dopo.

Una vittoria di Nawrocki, storico ed ex pugile dilettante, prolungherebbe l’attuale stallo, rendendo difficile per l’esecutivo approvare riforme significative prima delle elezioni parlamentari del 2027.

“Tusk conosce la posta in gioco e sa che se Nawrocki vince, si troverà con un governo in difficoltà per i prossimi due anni. E sarà peggio che con Duda, perché Nawrocki arriverà fresco, con un nuovo mandato da quello che si è di fatto trasformato in un referendum sul governo”, ha affermato il professor Aleks Szczerbiak, docente di politica dell’Europa centro-orientale all’Università del Sussex.

Negli ultimi giorni della campagna elettorale, entrambi i candidati hanno cercato di “corteggiare” gli elettori dei candidati eliminati al primo turno e di mobilitarne i sostenitori, con gli analisti che sottolineavano che meno di 200mila voti avrebbero potuto decidere l’esito della corsa.

Per i sondaggi, sarà l’elezione più combattuta nella storia della Polonia dopo il 1989. Trzaskowski si è imposto al primo turno con il 31,36 per cento dei voti, mentre Nawrocki si è fermato al 29,54 per cento delle preferenze. “L’esito è impossibile da prevedere: ci sono troppe variabili in gioco e anche il minimo cambiamento nel giorno potrebbe far pendere l’ago della bilancia”, ha affermato Ben Stanley, professore associato presso la Swps University di Varsavia.

Il Cremlino: la Russia è interessata a rinnovare le relazioni con gli Usa

Roma, 1 giu. (askanews) – La Russia è interessata a rinnovare le sue relazioni con gli Stati Uniti. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando l’avvertimento del presidente americano Donald Trump alla Russia di non “scherzare con il fuoco”.

“Dobbiamo reagire con calma, i nostri interessi nazionali vengono prima di tutto… Ed è nel nostro interesse continuare il ‘rinnovamento’ delle relazioni bilaterali russo-americane”, ha dichiarato Peskov in un’intervista con Pavel Zarubin.

Il Cremlino sta monitorando attentamente le dichiarazioni di Trump, ha aggiunto Peskov. Martedì, il presidente americano è intervenuto su Truth per affermare che se non fosse stato per lui, a Mosca sarebbero successe “molte cose davvero brutte”. Ha anche affermato che la Russia sta “scherzando con il fuoco”. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha affermato che era evidente che la pazienza di Trump nei confronti di Russia e Ucraina “si era esaurita”.

Governo, il prof: il post sulla figlia di Meloni un gesto stupido, mi pento

Roma, 1 giu. (askanews) – “È stato un gesto stupido. Un post scritto d’impulso nella notte, dopo aver sentito al telegiornale che l’Italia continuava a inviare armi a Israele. Mi sono svegliato la mattina e ho detto: ‘Madonna mia, cosa ho scritto’. L’ho cancellato subito. Mi pento del contenuto. Non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo e non cambio idea neanche se mi imprigionano”. Lo afferma il docente Stefano Addeo in un’intervista esclusiva al portale online del quotidiano “Roma”.

M.O., Gaza: attacco contro un centro aiuti alimentari, almeno 31 numero morti

Roma, 1 giu. (askanews) – Almeno 31 morti e oltre 120 feriti. È il bilancio aggiornato degli spari israeliani contro le persone dirette a un centro di distribuzione di aiuti alimentari statunitense nei pressi della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha denunciato il ministero della Sanità, guidato da Hamas.

Le persone coinvolte “sono stati trasportate da squadre della protezione Civile e da privati che hanno utilizzato carri trainati da asini per evacuare feriti e martiri” all’ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, ha spiegato un portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal. Tra le rovine di Rafah, decine di persone spingevano carri da giardino su cui giacevano persone sanguinanti.

L’organizzazione dei servizi medici di emergenza di Gaza ha riferito di “non essere riuscita ad accedere alla zona a causa degli spari”. L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di “non essere a conoscenza” di feriti a seguito di colpi d’arma da fuoco sparati dai suoi soldati all’interno del sito di distribuzione degli aiuti. La situazione umanitaria è disastrosa nella Striscia di Gaza, dove un blocco durato oltre due mesi, parzialmente allentato la scorsa settimana, ha portato a gravi carenze di cibo, medicine e altri beni essenziali. Israele ha recentemente intensificato le sue operazioni militari, con l’obiettivo dichiarato di prendere il controllo dell’intero territorio palestinese, annientare Hamas e liberare i restanti ostaggi rapiti durante l’attacco senza precedenti del movimento integralista islamico palestinese contro Israele il 7 ottobre 2023, che ha innescato il conflitto.

Venerdì, l’Onu ha denunciato il saccheggio, da parte di individui armati, di “grandi quantità” di forniture mediche e integratori alimentari appena arrivati in un ospedale da campo nella Striscia di Gaza centrale. Mercoledì, un magazzino del Programma Alimentare Mondiale (PAM) nel territorio è stato saccheggiato da “orde di persone affamate”, secondo l’agenzia Onu.

Ucraina, due ponti saltano in aria in diverse regioni russe: 7 morti

Roma, 1 giu. (askanews) – Almeno sette persone sono state uccise e 69 ferite nell’esplosione di due ponti in diverse regioni russe al confine con l’Ucraina, alla vigilia dei colloqui di pace programmati per mettere fine al conflitto in corso da tre anni in Ucraina. Lo hanno denunciato funzionari di Mosca.

Un ponte autostradale sopra una ferrovia nella regione di Bryansk è stato fatto saltare in aria alle 22.50 (le 21.50 italiane) di sabato sera, proprio mentre un treno passeggeri con 388 passeggeri diretti a Mosca passava sotto, hanno ricostruito gli inquirenti russi.

Solo quattro ore dopo, un ponte ferroviario sopra un’autostrada è stato fatto saltare in aria nella vicina regione di Kursk, inondando la strada con i rottami di un treno merci, hanno aggiunto gli inquirenti. Il Comitato Investigativo russo, che indaga sui reati gravi, ha parlato di un collegamento tra gli incidenti e ha affermato esplicitamente che entrambi i ponti sono stati fatti saltare in aria.

Nella regione di Bryansk, foto e video sui social media hanno mostrto passeggeri che cercano di uscire al buio da vagoni distrutti. Una parte del treno passeggeri è mostrata schiacciata sotto un ponte stradale crollato, e vagoni distrutti giacciono accanto ai binari.

“Il ponte è saltato in aria mentre il treno Klimovo-Mosca passava con 388 passeggeri a bordo”, ha dichiarato alla televisione russa il governatore della regione, Alexander Bogomaz. Le regioni russe al confine con l’Ucraina sono state oggetto di frequenti attacchi da parte dell’Ucraina da quando la Russia ha invaso il Paese nel febbraio 2022. Entrambe le parti si accusano a vicenda di aver preso di mira i civili, ed entrambe negano tali accuse.

Ucraina, truppe russe conquistano Alekseevka, nella regione di Sumy

Roma, 1 giu. (askanews) – Le truppe russe hanno assunto il controllo della città di Alekseevka (Oleksiivka), nella regione di Sumy, in Ucraina. Lo ha annunciato il Ministero della Difesa russo.

“Le energiche operazioni condotte dalle unità del Gruppo di truppe del Nord hanno portato alla liberazione della città di Alexeevka, nella regione di Sumy”, ha dichiarato il ministero della Difesa in una dichiarazione diffusa oggi.

Qualche giorno prima, il portavoce del Gruppo di truppe del Nord, Yaroslav Yakimkin, aveva dichiarato che, dopo l’espulsione delle truppe ucraine dalla provincia russa di Kursk, la missione era quella di “creare una zona di sicurezza lungo il confine nazionale” e garantire così la sicurezza della popolazione civile nelle regioni di confine russe.

Il 26 aprile, il capo di stato maggiore delle Forze Armate russe, Valery Gerasimov, ha dichiarato la fine dell’operazione per liberare la regione di Kursk dalle truppe ucraine che avevano invaso questo territorio di confine il 6 agosto 2024. Il ministero della Difesa russo ha stimato in 1.440 il numero di vittime subite dalle Forze Armate ucraine nell’ultimo giorno. La maggior parte di queste vittime, 510, è stata causata dalle operazioni del Gruppo Centrale.

Inoltre, il Gruppo Sud ha inflitto 280 perdite al nemico nell’ultimo giorno; il Gruppo Ovest 210; il Gruppo Nord 200; il Gruppo Est 155; e il Gruppo Dnieper 85.

M.O., Crosetto: raid ingiustificati Netanyahu si fermi

Roma, 1 giu. (askanews) – “Come tutti i governi italiani, siamo amici di Israele. Io sono stato il primo a prendere le distanze dalle azioni di Netanyahu. Considero terminate da mesi le ragioni delle operazioni a Gaza, dal punto di vista delle azioni militari. Da quel momento ogni azione militare non ha logica, nè giustificazione perché mette in pericolo i civili. Netanyahu continua negli attacchi, per me è una scelta totalmente sbagliata e controproducente. Benzina per chi vuole distruggere Israele perché alimenta una spirale d’odio”. Lo afferma il ministro della Difsa, Guido Crosetto, in un’intervista a Repubblica, aggiungendo che “Hamas va combattutta e distrutta, estirparla da quella terra. Ma non ha più senso farlo con metodi militari adesso: ne servono altri”.

Rispondendo a una domanda sulla manifestazione per Gaza del 7 giugno prossimo e sulla sua mancata adesione, Crosetto risponde; “non avrei difficoltà ad andarci. Per manifestare per ogni civile, donna o bambino ucciso a Gaza. Se andassi però vedrebbe il grado di tolleranza della piazza…”.

Francia, festeggiamenti per vittoria Champions del Psg: 2 morti

Roma, 1 giu. (askanews) – Due persone sono morte in Francia e 559 sono state arrestate nel corso dei festeggiamenti per la grande vittoria del Paris Saint-Germain in finale di Champions League contro l’Inter. Lo ha dichiarato il ministero degli Interni del Paese transalpino.

Un 17enne è stato accoltellato e ha perso la vita nella città sud-occidentale di Dax durante un raduno per celebrare la vittoria della squadra di Luis Enrique, mentre una donna in scooter è morta dopo essere stata investita da un’auto nella zona sud-ovest di Parigi. Il ministero degli Interni ha aggiunto che 559 persone sono state arrestate, 491 delle quali nella capitale francese.

Mattarella: celebrazioni 2 giugno siano momento unità e concordia

Roma, 1 giu. (askanews) – “Rinnovo ai Prefetti e, loro tramite, a quanti si adoperano a servizio del bene comune, sentimenti di apprezzamento e di stima, unitamente ad auguri di buon lavoro, nell’auspicio che le celebrazioni del 2 giugno siano momento di unità e concordia intorno ai valori della Repubblica”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della ricorrenza della Festa della Repubblica, in un messaggio ai Prefetti d’Italia affinché se ne facciano interpreti nelle iniziative promosse a livello locale nella ricorrenza del 2 giugno.

“Cari Prefetti, con il referendum del 2 giugno 1946, il libero voto del popolo italiano per la Repubblica – con la partecipazione, per la prima volta, delle donne – coronò la lotta di Liberazione dal nazifascismo, di cui quest’anno ricorre l’80esimo anniversario, e fu premessa della Costituzione – aggiunge Mattarella -. Quel patto tra popolo e istituzioni, fondato sui principi di libertà, democrazia e solidarietà, ispirato alla centralità della dignità umana e del lavoro, seppe realizzare, con il concorso di posizioni e culture plurali, una sintesi di valori condivisi e avviare la ricostruzione e il rilancio sociale ed economico dell’Italia”.

“Il compito di attuare in concreto gli ideali costituzionali, di renderli vivi nella società quale costante criterio ispiratore delle scelte, è una missione mai esaurita, affidata ogni giorno anzitutto alla premura di quanti, con dedizione e competenza, prestano la loro opera nelle istituzioni e nella società civile – prosegue il Presidente della Repubblica -. La Costituzione affida, infatti, a ciascun cittadino la responsabilità di concorrere alla coesione sociale del Paese. Nei diversi ambiti di azione, interviene l’impegno per assicurare effettiva pienezza dei diritti, con servizi efficienti, legalità e sicurezza”.

“Promuovere iniziative e progettualità che favoriscano lo sviluppo delle diverse aree del Paese, ne valorizzino la ricchezza culturale e ambientale, affrontino i divari territoriali e le problematiche dei grandi centri urbani come delle aree interne – afferma poi -, sollecita lo sforzo di chi sia investito di pubbliche responsabilità”.

Calenda alla prova del dialogo. Se vuole contare, il centro deve rischiare

Venerdì 6 giugno, al Teatro Franco Parenti di Milano, si terrà una manifestazione per la tregua a Gaza e l’avvio di un processo di pace. L’iniziativa, promossa da Azione e Italia Viva, si muove in realtà sullo stesso terreno di quella prevista a Roma il giorno dopo, organizzata da Pd, M5S e Avs. Nessuna contrapposizione, dunque: l’obiettivo della pace resta comune. Ma il segnale politico è diverso.

A Milano prende forma una volontà di distinguersi, rivendicando l’autonomia del centro rispetto a una linea di mera contrapposizione al governo. È un passo importante, perché rilancia la necessità di una “larga unità” sulla politica estera del Paese, che dovrebbe restare fuori dalla lotta quotidiana tra maggioranza e opposizione.

Da qui nasce un interrogativo, che riguarda soprattutto Carlo Calenda. Negli ultimi mesi, il leader di Azione ha insistito su una condotta assertiva, rivendicando l’indipendenza del centro. Ora, se vuole dare maggiore incisività a questa posizione, ha l’occasione di farlo: trasformare Milano in un’occasione di confronto vero, aperto anche all’interlocuzione con le componenti più responsabili della maggioranza, a partire da chi, come il ministro degli esteri Tajani, mantiene un orientamento europeista.

 

Tajani ha preso le distanze solo tardi dall’oltranzismo israeliano, ma ha il merito di aver riportato in Parlamento il tema di “due popoli e due Stati”. Questa linea spiazza il populismo abti-europeista della Lega e le ambiguità della Meloni, preoccupata di restare nel recinto del “trumpismo”. Bisogna tener conto di queste differenze e lavorare a un processo di chiarificazione politica, per rompere il bipolarismo che imprigiona la dialettica democratica. È su questo terreno che si misura il senso politico dell’iniziativa milanese: non chi urla più forte, ma chi si assume la responsabilità di cercare soluzioni condivise.

Se il centro vuole esistere come opzione politica credibile, deve mostrare di saper parlare al Paese con spirito costruttivo, anche a costo di aprire fronti scomodi. Il dialogo non è debolezza: è un atto di forza democratica.

 

 

 

Fotografia di Trump e giudice di Brecht: due visioni di cittadinanza

All’inizio dell’era Trump, a fine gennaio 2025, la Casa Bianca ha diffuso sui social un post che evidenzia un cargo militare con la scritta in sovraimpressione: “I voli di deportazione sono iniziati. Promessa mantenuta!”. Una fila di immigrati “clandestini” ammanettati ed in catena, viene ritratta mentre si incammina per essere imbarcata sull’aereo militare. Un’espulsione di massa per ripulire gli Stati Uniti da presenze illegali, dedite allo spaccio ed ad operazioni delinquenziali di ogni genere. La foto shock è un messaggio chiaro per chi vuole entrare illegalmente in America.

 

La lezione di Brecht

Per capire il significato di questa foto e la portata dei cambiamenti intervenuti negli Usa negli ultimi tempi, in materia di immigrazione, forse vale la pena richiamare alla memoria una famosa poesia di Bertolt Brecht dal titolo “L’esame per ottenere la cittadinanza o il Giudice democratico”.

 

A Los Angeles davanti al giudice che esamina coloro che vogliono diventare cittadini degli Stati Uniti venne anche un oste italiano.

Si era preparato seriamente, ma, a disagio per la sua ignoranza della nuova lingua, durante lesame alla domanda: che cosa dice lottavo emendamento? Rispose esitando: 1492.

Poiché la legge prescrive al richiedente la conoscenza della lingua nazionale, fu respinto.

Ritornato dopo tre mesi trascorsi in ulteriori studi, ma ancora a disagio per lignoranza della nuova lingua, gli posero la domanda: chi fu il generale che vinse nella guerra civile? La sua risposta fu: 1492. (con voce alta e cordiale).

Mandato via di nuovo e ritornato una terza volta, alla terza domanda: quanti anni dura in carica il Presidente? Rispose di nuovo: 1492.

Orbene il giudice, che aveva simpatia per luomo, capì che non poteva imparare la nuova lingua, si informò sul modo come viveva e venne a sapere: con un duro lavoro.

E allora alla quarta seduta il giudice gli pose la domanda: quando fu scoperta lAmerica? E in base alla risposta esatta, 1492, luomo ottenne la cittadinanza”.

 

Inclusione o esclusione?

La decisione del giudice di Brecht è giusta o è sbagliata? Certamente la decisione adottata viola la legge in senso formale ed acritico ma essa ubbidisce alla legge della democrazia che deve favorire l’inclusione e combattere ogni forma di esclusione e di emarginazione.

Il Giudice, prima di decidere definitivamente sull’Oste “si informò sul modo come viveva e venne a sapere: con un duro lavoro”. In una società democratica il lavoro è il fondamento della convivenza sicché quel giudice non poteva non garantire i diritti di cittadinanza a quell’oste che viveva di duro lavoro e contribuiva a far crescere la comunità.

 

Una questione anche italiana

La foto postata sui social da Trump fa a pezzi il sogno americano. Per essere più grande l’America si illude che basti percorrere una strada inversa a quella che l’ha portata ad esercitare la sua indiscussa leadership, quando il lavoro era davvero al centro della società americana!

Ma il messaggio della foto degli immigrati incatenati e la decisione del giudice di Brecht sono di grande attualità nel nostro Paese nell’imminenza del voto referendario sulla cittadinanza per chi risiede in Italia da almeno 5 anni e non dieci.

 

Il valore del voto

Per gli elettori che si recheranno alle urne per dire sì o no al quesito sulla cittadinanza, la scelta dovrebbe essere più facile e meno tormentata. Il richiamo alla coscienza democratica e ai valori fondanti della nostra Costituzione dovrebbe essere uno stimolo perché gli elettori si adeguino al linguaggio dei diritti di cittadinanza.

L’oste di Los Angeles, che incarna le moltitudini di immigrati che ancora vivono nelle baraccopoli e che sono impiegati, spesso senza tutele, nei lavori più usuranti, deve ispirare il 7 e l’8 giugno gli elettori nella loro scelta.

Il voto referendario, al di là del contenuto del quesito proposto, ha un significato profondo: è chiamato a testimoniare che la nostra Comunità crede nella convivenza delle identità diverse.

Mons. Lanza, il vescovo che parlò al Sud

Una figura decisiva del meridionalismo cattolico, Monsignor Giovanni Francesco Lanza, sarà al centro di un’iniziativa che si terrà il prossimo 25 giugno presso la Cattedrale di Cosenza. Arcivescovo di Reggio Calabria dal 1943 (nominato a soli 38 anni) fino al 1950, Lanza fu il principale estensore della Lettera pastorale I problemi del Mezzogiorno, pubblicata nel 1948 e destinata a segnare profondamente l’elaborazione culturale e politica della questione meridionale nel secondo dopoguerra.

Alla commemorazione saranno presenti l’arcivescovo di Cosenza, Mons. Checchinato, che celebrerà la Santa Messa, e Mons. Bonanno, che illustrerà il contenuto e l’attualità della Lettera.

 

Una Rerum Novarum” del Sud

La Lettera del 1948 è stata definita una sintesi originale tra azione pastorale e contemplazione evangelica, tra pensiero e testimonianza, tra servizio concreto e visione teologica. Essa rappresenta un raro esempio di “trattato di sociologia cristiana” e ricevette, non a caso, l’appoggio di Papa Pio XII, la sottoscrizione del cardinale Ascalesi e il convinto sostegno di Mons. Montini, futuro Paolo VI, allora alto funzionario della Segreteria di Stato vaticana e amico personale di Mons. Lanza.

Quel documento – ha scritto qualcuno – fu di “portata rivoluzionaria”, quasi quanto la Rerum Novarum, e contribuì a ispirare politiche pubbliche fondamentali come la riforma agraria, la legge Sila, la nascita della Cassa per il Mezzogiorno e della Svimez.

 

Il meridionalismo non gridato”

Nel volume Meridionalisti cattolici di Diomede Ivone (Studium/Vita e Pensiero), vengono ricordati i principali esponenti di questo pensiero riformatore: da Saraceno a Vanoni, da Campilli a Tommaso Morlino, da Moro a Pastore. Essi diedero vita a un “meridionalismo ragionato”, fondato su statistiche e schemi interpretativi, con l’obiettivo di dare concretezza a un’idea di sviluppo solidale del Mezzogiorno come parte integrante del destino nazionale.

La formula di Saraceno – “un numero accanto a un problema” – esprime bene la razionalità operativa di un gruppo che, ispirandosi anche ai principi del Codice di Camaldoli, sostenne la logica delle agenzie pubbliche di sviluppo, sul modello del New Deal americano.

 

Uneredità ancora viva

Nel contesto calabrese non vanno dimenticate le figure di Costantino Mortati, Fausto Gullo, Gennaro Cassiani, così come i fermenti del cattolicesimo sociale locale, da Don Carlo De Cardona a Don Serafino Sprovieri, fino al contributo culturale di Gabriele De Rosa, massimo studioso di Don Sturzo.

Il lascito di questa tradizione è ancora attuale. Il divario tra Nord e Sud, come ricordava Papa Giovanni Paolo II a Reggio Calabria nel 1988, “deve essere colmato per riconciliare l’Italia con sé stessa”. Una riconciliazione che non può avvenire senza un progetto unitario, capace di unire sviluppo e giustizia.

 

Un interrogativo per loggi

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sarà in grado di realizzare quella integrazione tra Sud e Nord che da oltre settant’anni si cerca, spesso invano? La risposta appartiene al futuro, ma il metodo e la visione di Mons. Lanza possono ancora offrirci una bussola.

Il secolo che inventò il museo: il Settecento torna in scena

Capolavori di Goya, Tiepolo, Canaletto, Vigée Le Brun, Mengs, Liotard. E ancora: vedute del Grand Tour, nudi neoclassici, ritratti dinastici e un “cantiere di restauro” in diretta. Con la mostra Firenze e l’Europa. Arti del Settecento agli Uffizi, il museo fiorentino riporta alla luce un secolo cruciale per la cultura europea e per la sua stessa storia: il Settecento, età dei Lumi e delle riforme.

Ospitata nelle sale affrescate al piano terreno, la rassegna — curata dal direttore Simone Verde e da Alessandra Griffo — propone circa 150 opere tra dipinti, sculture, porcellane, arazzi e stampe, molte delle quali mai esposte prima o assenti da anni a causa dei lavori di riallestimento.

 

Un secolo di mutamenti

L’obiettivo della mostra è doppio: restituire la complessità del Settecento, secolo di grandi trasformazioni politiche ed estetiche, e narrare la metamorfosi degli Uffizi da galleria dinastica a primo museo pubblico d’Europa. Fu proprio in questo periodo, infatti, che Anna Maria Luisa de’ Medici vincolò le collezioni artistiche alla città di Firenze “per ornamento dello Stato”, mentre il Granduca Pietro Leopoldo aprì il museo ai cittadini nel 1769.

 

 

Tra fasto, realtà e nuove sensibilità

Il percorso si apre con le opere legate all’ultima stagione medicea: la religiosità, ancora dominante, è testimoniata da dipinti devozionali e sculture liturgiche. Ma è anche l’epoca della rappresentazione dinastica, come dimostrano i ritratti solenni di Cosimo III e Gian Gastone, realizzati secondo i modelli della corte francese.

Con i Lorena si afferma una sensibilità più moderna: l’arte si fa più intima, indaga il volto umano e la società che cambia. I ritratti di Goya, Mengs, Le Brun, Nattier raccontano questo passaggio. E l’antiquario Luigi Lanzi riorganizza il museo secondo criteri scientifici, raccogliendo le opere delle diverse scuole italiane: toscana, veneta, emiliana.

 

Erotismo, esotismo e sublime

Un’intera sezione è dedicata al nudo e all’eros, con una ricostruzione simbolica del “Gabinetto delle Antichità Erotiche” in voga all’epoca. Accanto a ciò, opere che testimoniano il fascino per l’esotico — ritratti in abiti orientali, porcellane cinesi — e per il “sublime”, categoria estetica in ascesa: montagne, rovine e cascate preludono al Romanticismo.

 

Il museo si racconta

Grande novità della mostra è il restauro “in diretta” del Matrimonio mistico di Santa Caterina de’ Ricci di Pierre Subleyras, appena acquisito e visibile mentre viene riportato alla luce. Un gesto che mette al centro non solo l’opera, ma anche il lavoro, paziente e silenzioso, del museo.

Il Settecento, con la sua tensione tra ragione e sensibilità, tra idealizzazione e realtà, fu l’epoca in cui nacque l’idea moderna di patrimonio. E oggi, questa mostra agli Uffizi, lo restituisce in tutta la sua vibrante pluralità.

Fi, Leoni nuovo segretario Giovani: da domani si torna in strada

Roma, 31 mag. (askanews) – Simone Leoni è stato proclamato dal congresso dei Giovani di Forza Italia nuovo segretario del Movimento giovanile del partito. Succede a Stefano Benigni, vicesegretario nazionale.

“Quello di oggi – ha detto Leoni salendo sul palco -. è il più grande onore della mia vita da quando ho iniziiato a militare in questo movimento e allora mantengo fede alla promessa che vi ho fatto questa mattina: nessuno si aspetti di camminare dietro di me, cammineremo l’uno affianco all’altro tutti insieme e oggi ci siamo permessi il lusso delle giacche e delle cravatte ma domani ci si toglie la cravatta, da domani ci si mettono le scarpe da ginnastica e si torna nelle piazze, nei mercati e nelle università per far vicere Forza Italia Giovani, Forza Italia e il progetto di Antonio Tajani”.

Governo, sui social minacce anche contro le figlie di Piantedosi

Milano, 31 mag. (askanews) – Le parole scritte sui social dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per esprimere la propria solidarietà alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo le minacce alla figlia, sono state oggetto di un ulteriore attacco online da parte di un utente, questa volta contro il responsabile del Viminale e la propria famiglia. Commentando il post l’utente ha infatti scritto: “Vedi che anche voi rubate i soldi e il cibo dei nostri figli. Quindi confermo l’augurio, anche ai tuoi” seguito dai nomi delle due figlie di Piantedosi. “Le minacce di morte alla famiglia di Giorgia Meloni e del Ministro Piantedosi sono ripugnanti, disgustose, ingiustificabili. Solidarietà alle famiglie della premier e del ministro”. Così in una nota i capigruppo M5S di Camera e Senato Riccardo Ricciardi e Stefano Patuanelli.

Cartoons On The Bay, assegnati Pulcinella Award 2025 e menzioni speciali

Pescara, 31 mag. (askanews) – La Giuria dei lungometraggi della 29esima edizione di “Cartoons On The Bay” – formata da Rob Minkoff (regista de “Il Re Leone”), Alberto Rigoni (Head of Content and Productions di Lucca Crea, società che organizza Lucca Comics), Flavio Natalia (direttore di “Ciak” e “ciakmagazine”) ha assegnato il Pulcinella Award Best Animated Feature Film a “A boat in the garden”, Lussemburgo, diretto da Jean-François Laguionie, che “con la sua incredibile narrazione e contenuti avvincenti, è un film che davvero tutti possono apprezzare”. Il film lussemburghese vince anche il Ciak D’Oro con questa motivazione: “Un film innovativo e geniale, che rappresenta un vero successo nel mondo della cinematografia”.

Menzione Speciale Best Screenplay a “Link click: bridon arc”, Cina, diretto da Haolin, che “con la sua sceneggiatura, si distingue per l’efficace padronanza della narrazione”. Menzione Speciale Best Director a “Memory hotel”, Germania, diretto da Heinrich Sabl, “per la sua narrazione coinvolgente, l’eccezionale esecuzione cinematografica e le immagini visive accattivanti”.

Menzione Speciale Best Animation a “The light of Aisha”, Spagna, diretto da Shadi Adib. “Per la sua animazione divertente e creativa, questo film stimola l’immaginazione dello spettatore”.

Menzione Speciale Best Soundtrack a “Bartali’s bicycle”, Italia, diretto da Enrico Paolantonio e prodotto da Lynx Multimedia Factory in collaborazione con Rai Kids, “per la sua straordinaria fusione di musica e narrazione, quest’opera si distingue per la sua forza emotiva e la rilevanza sociale”.

Targa Renato Pallavicini a “Balentes”, Italia, diretto da Giovanni Columbu e prodotto da Luches, “per la sua rappresentazione coinvolgente degli eventi storici attraverso una prospettiva investigativa avvincente”.

“Cartoons On The Bay” 2025, il festival di animazione diretto da Roberto Genovesi, è promosso da Rai e organizzato da Rai Com, in collaborazione con la Regione Abruzzo ed il Comune di Pescara.

Cartoons On The Bay 2025, cinque riconoscimenti per l’Italia

Pescara, 31 mag. (askanews) – La giuria formata da Rob Minkoff (regista de “Il Re Leone”), Alberto Rigoni (Head of Content and Productions di Lucca Crea, società che organizza Lucca Comics) e Flavio Natalia (direttore di “Ciak” e “ciakmagazine”) ha assegnato la Menzione Speciale Best Soundtrack a “Bartali’s bicycle”, Italia, diretto da Enrico Paolantonio e prodotto da Lynx Multimedia Factory in collaborazione con Rai Kids, “per la sua straordinaria fusione di musica e narrazione, quest’opera si distingue per la sua forza emotiva e la rilevanza sociale”.

La Giuria ha inoltre assegnato la Targa Renato Pallavicini a “Balentes”, Italia, diretto da Giovanni Columbu e prodotto da Luches, “per la sua rappresentazione coinvolgente degli eventi storici attraverso una prospettiva investigativa avvincente”.

Nelle altre categorie, per decisione della giuria internazionale di “Cartoons On The Bay” 2025 – formata da Noah Falstein, Patricia Hidalgo, Irene Pothecary-Huse, Vicky Schroderus, Pierre Siracusa – l’Italia si aggiudica tre Pulcinella Awards.

Il Pulcinella Award Live Action tv series or hybrid va a “Crush-The story of Matilde”, Italia, diretto da Raffaele Androsiglio e prodotto da Stand by me in collaborazione con Rai Kids: “Questa serie coraggiosa accende i riflettori su un tema di rilevanza internazionale e importante da raccontare: come mantenere il focus su sé stessi e sulla realtà, senza lasciarsi influenzare all’interno di una relazione. Adatto alla visione in famiglia e recitato con autenticità”.

Il Pulcinella Award Pilot tv series va invece a “The soldier of Crimson Mountain”, Italia, diretto e prodotto da Danila Trapani: “La storia romantica, l’alta qualità e lo stile cinematografico dell’animazione hanno colpito la giuria, che ha apprezzato anche il fatto che il progetto è basato su una collezione di libri”.

Il Pulcinella Award Short films, infine, premia “Dagon”, Italia, diretto da Paolo Gaudo e prodotto da Emma Film, “per l’impressionante qualità dell’animazione, una narrazione efficace e un’ottima regia”.

Cartoons On The Bay 2025, ecco i premi della giuria internazionale

Pescara, 31 mag. (askanews) – L’Italia si aggiudica tre Pulcinella Awards nella 29esima edizione di “Cartoons On The Bay” 2025, il festival di animazione diretto da Roberto Genovesi, promosso da Rai e organizzato da Rai Com, in collaborazione con la Regione Abruzzo ed il Comune di Pescara.

La giuria internazionale – formata da Noah Falstein, Patricia Hidalgo, Irene Pothecary-Huse, Vicky Schroderus, Pierre Siracusa – ha voluto assegnare una menzione speciale al programma “Birds & bees: feelings of love”, diretto da Pauline Brunner, Maxime Gridelet, Marion Verlé, come un ottimo esempio di programma che, con un linguaggio corretto e immagini poetiche, promuove l’educazione alla sessualità e all’affettività.

Pulcinella Award Preschool Tv Series (2-4 anni) a “Tiny toot”, Danimarca, diretto da Maria Mac Dalland, “per la capacità di offrire una ventata di freschezza, un’animazione colorata e originale e un tocco simpatico nella narrazione, rivolto con la giusta chiave al target dei più piccoli”.

Pulcinella Award Upper Preschool Tv Series (4-6 anni) a “Lena’s farm: a pain in the butt”, Germania, diretto da Elena Walf, “per il suo design meraviglioso e originale, una storia dolce e allegra che coinvolge il pubblico senza bisogno di dialoghi, e un ottimo utilizzo della musica classica. Grazie a questi elementi, la serie si presta perfettamente alla visione in famiglia”.

Pulcinella Award Kids Tv Series (7-11 anni) a “Belfort & Lupin”, Francia, diretto da Philippe Vidal, con questa motivazione: “La serie tv è scritta e animata in modo eccellente ed è in grado di raccontare in modo coinvolgente le avventure di un gruppo di amici.

Pulcinella Award Youth Tv Show (+11anni) a “Jorel’s brother”, Brasile, diretto da Juliano Enrico. La Giuria ha spostato il titolo in questa categoria e lo ha premiato per essere perfettamente indirizzato a un pubblico giovane. “Grazie a un’animazione brillante e a un ritratto ironico della famiglia, lo show conquista il suo target con un approccio surreale, creando uno spazio ideale per una narrazione efficace”.

Pulcinella Award Interactive Multimedia Work a “Indiana Jones and the great circle”, Svezia, diretto da MachineGames, “per l’incredibile animazione in CGI, gli effetti speciali perfettamente integrati con la narrazione e il forte coinvolgimento nell’avventura”.

Pulcinella Award Live Action tv series or hybrid a “Crush-The story of Matilde”, Italia, diretto da Raffaele Androsiglio e prodotto da Stand by me in collaborazione con Rai Kids. “Questa serie coraggiosa accende i riflettori su un tema di rilevanza internazionale e importante da raccontare: come mantenere il focus su sé stessi e sulla realtà, senza lasciarsi influenzare all’interno di una relazione. Adatto alla visione in famiglia e recitato con autenticità”.

Pulcinella Award Pilot tv series a “The soldier of Crimson Mountain”, Italia, diretto e prodotto da Danila Trapani. “La storia romantica, l’alta qualità e lo stile cinematografico dell’animazione hanno colpito la giuria, che ha apprezzato anche il fatto che il progetto è basato su una collezione di libri”.

Pulcinella Award Short films a “Dagon”, Italia, diretto da Paolo Gaudo e prodotto da Emma Film, “per l’impressionante qualità dell’animazione, una narrazione efficace e un’ottima regia”.

Fi, Fedez: la sinistra rifiuta sempre il confronto

Roma, 31 mag. (askanews) – “Sono consapevole che la mia esperienza abbia creato un corto circuito nel mondo dell’informazione e anche tantissima indignazione, io non mi sono mai sottratto al confronto con chi ha idee diverse dalle mie”, spesso “con chi ha idee di destra”, ad esempio “ho invitato Vannacci al mio podcast, ma devo constatare che ogni volta che invito la controparte di sinistra si rifiutiano di venire sul palco a dibattere. E’ un atteggiamento che non condivido”. Lo ha detto il rapper Fedez dal palco del congresso dei Giovani di Forza Italia.

Tennis, Cobolli out al terzo turno, avanza Zverev

Roma, 31 mag. (askanews) – Sascha Zverev è agli ottavi di finale del Roland Garros. Il tedesco ha battuto Flavio Cobolli con il punteggio di 6-2, 7-6(4), 6-1. Una partita divisa in due parti: nel primo set Zverev ha gestito e controllato senza problemi, chiudendo 6-2 dopo 38 minuti di gioco. Nel secondo parziale, invece, è arrivata la reazione del tennista azzurro che non è però riuscito a gestire i due break che aveva conquistato nel secondo e nel sesto game. Inevitabile a quel punto il tiebreak, in cui il tedesco è salito di livello e ha chiuso avanti 7-4. Nel terzo set, invece, nuovo dominio di Zverev che agli ottavi di finale del Roland Garros (che raggiunge per l’ottavo anno consecutivo) affronterà l’olandese Griekspoor.

Ciclismo, Yates fa l’impresa sul Colle delle Finestre, Giro è suo

Roma, 31 mag. (askanews) – Doveva essere la tappa decisiva e lo è stato, in una maniera incredibile. La frazione numero 20 del Giro d’Italia 2025 ribalta tutto nella Corsa Rosa: nella giornata del Colle delle Finestre Simon Yates riesce a prendersi il Trofeo Senza Fine riservato al vincitore del Giro d’Italia, riscattandosi dove era andato clamorosamente in crisi nel 2018. Impresa clamorosa per il britannico che non era assolutamente pronosticabile. Ad imporsi nella tappa odierna sfruttando una lunga fuga da lontano è l’australiano Chris Harper (Team Jayco AlUla): sulla Cima Coppi è riuscito a staccare tutti i componenti dell’azione iniziale involandosi verso il traguardo di Sestriere in solitaria. Successo più importante della carriera per lui all’età di trent’anni. Alle sue spalle un piazzamento di qualità per l’azzurro Alessandro Verre (Arkéa – B&B Hotels).

Ad approcciare il Finestre a velocità folli ci ha pensato la EF Education – EasyPost di Richard Carapaz: l’ecuadoriano puntava a staccare Isaac del Toro e ci ha provato in tutti i modi. Reazione per il messicano della UAE Team Emirates – XRG che si è issato alla ruota del veterano sudamericano senza lasciarla. Nel frattempo però è arrivato Yates da dietro che, dopo un paio di scatti, è riuscito ad andar via, sfruttando anche il marcamento tra i due rivali. Assurda invece la marcatura tra del Toro e Carapaz: non c’è stato accordo ed hanno perso minuti su minuti dal britannico. Non c’è stata sfida neanche per la virtuale (e poi ufficiale) seconda posizione, il messicano ha chiuso secondo, l’ecuadoriano terzo.

M.O., Hamas propone il rilascio degli ostaggi in cinque fasi anzichè in due

Roma, 31 mag. (askanews) – Hamas ha risposto alla proposta dell’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, per un accordo sul cessate-il-fuoco e la restituzione degli ostaggi, chiedendo che il ritorno di questi ultimi sia suddiviso in cinque fasi, anziché in due nella prima settimana. Lo ha ha riportato il canale egiziano al Rad.

Citando fonti anonime, il movimento integralista islamico palestinese intende rilasciare quattro ostaggi vivi il primo giorno della tregua di 60 giorni, due ostaggi vivi il trentesimo giorno e altri quattro l’ultimo giorno dell’accordo.

Hamas ha proposto di rilasciare i corpi degli ostaggi deceduti il trentesimo e il cinquantesimo giorno del cessate-il-fuoco proposto, ha affermato l’emittente.

A Roma il corteo contro il dl sicurezza, spunta bandiera Decima Mas

Milano, 31 mag. (askanews) – partita a Roma da piazza Vittorio Emanuele II la manifestazione nazionale contro il dl sicurezza organizzata da varie sigle sociali e politiche che hanno aderito alla rete “A pieno regime”. Nel corteo, diretto a piazzale Ostiense, sono confluiti anche gli studenti partiti da piazza Aldo Moro. Dopo i disordini del 26 maggio, quando un gruppo di manifestanti si era scontrato con la polizia nel corso di una manifestazione contro lo stesso provvediento, lo schieramento di forze dell’ordine imponente. Il concentramento cominciato intorno alle 14 e l’attesa di circa 20.000 persone aderenti, tra le quali il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

Una bandiera della Decima flottiglia Mas stata esposta dall’ultimo piano di un palazzo di via Labicana a Roma, lungo il percorso del corteo. Al passaggio dei manifestanti la bandiera stata esposta da ignoti tenendo le persiane della finestra chiuse. Il gesto ha provocato le contestazioni dei presenti senza tuttavia alcun incidente.

“Siamo tutte antifasciste”, “Scemo, scemo”, “La bandiera ficcatela in c…”, i cori rivolti all’ignoto autore di quella che i manifestanti hanno definito una “provocazione”.

Alcuni partecipanti al corteo hanno chiesto a una poliziotta di andare a rimuovere il vessillo e identificare l’autore del gesto “cos come stato fatto nelle scorse settimane con le bandiere palestinesi”, ma l’agente ha replicato di non poterlo fare al momento del passaggio del corteo, perch nessuno le avrebbe aperto assicurando tuttavia che avrebbe segnalato l’episodio.

Il Cremlino sullo schiaffo a Macron: Brigitte aveva un motivo

Roma, 31 mag. (askanews) – La premiere dame Brigitte avrebbe potuto avere un motivo per schiaffeggiare il presidente francese Emmanuel Macron, come sembra da un video diventato virale. Lo ha suggerito, commentando le immagini, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

“Sono convinto che sarebbe inappropriato per noi commentare le vicende familiari dei Macron. D’altra parte, se una moglie schiaffeggia il marito non lo fa mai per niente, ma non sono affari nostri”, ha dichiarato Peskov al giornalista di Rossiya 1, Pavel Zarubin.

L’inquilino dell’Eliseo e sua moglie sono arrivati in Vietnam il 25 maggio. Gli operatori hanno filmato Brigitte che sembra schiaffeggiare Macron mentre usciva dal portello dell’aereo presidenziale. Nel video, la first lady non è visibile, ma sembra evidente che le sue mani premono con forza il presidente sul mento.

nizialmente, la presidenza francese aveva negato l’autenticità del filmato, ma quando si è saputo che molti media avevano diffuso il video, una fonte vicina al presidente ha affermato che si trattava di una “lite familiare”. Macron ha affermato che stavano solo “scherzando”.

Ue: aumento dazi Usa su acciaio compromette sforzi negoziati

Bruxelles, 31 mag. (askanews) – L’annunciato aumento dei dazi Usa sulle importazioni di acciaio dal 25% al 50% “compromette gli sforzi in corso per raggiungere una soluzione negoziata”. Così un portavoce della Commissione europea che esprime “forte rammarico” per l’annuncio del presidente Donald Trump. “Questa decisione – spiega – aggiunge ulteriore incertezza all’economia globale e aumenta i costi per i consumatori e le imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico”.

“In buona fede – sottolinea Bruxelles -, il 14 aprile la Ue ha sospeso le contromisure per creare lo spazio necessario a proseguire i negoziati. La Ue è pronta a imporre contromisure, anche in risposta all’ultimo aumento dei dazi statunitensi. La Commissione europea sta attualmente ultimando le consultazioni per l’estensione delle contromisure. Se non si raggiunge una soluzione reciprocamente accettabile, le misure Ue esistenti e quelle aggiuntive entreranno automaticamente in vigore il 14 luglio o prima, se le circostanze lo richiederanno”.

“La Commissione – conclude il portavoce – è stata chiara nel dichiararsi pronta ad agire in difesa degli interessi dell’Unione, a tutela dei nostri lavoratori, dei consumatori e dell’industria”.

Tennis, Sinner: "Ho giocato veramente bene"

Roma, 31 mag. (askanews) – “Ho giocato veramente bene. Lui ha servito molto bene, ci conoscevamo abbastanza perché avevamo già giocato in precedenza, ma sono molto contento”. Così Jannik Sinner dopo aver conquistato gli ottavi di finale al Roland Garros – Ieri era il compleanno di Simone, e solitamente quando è il suo compleanno io non gioco mai bene: per fortuna non ho giocato ieri. Oggi questa prestazione è per lui e grazie come sempre al pubblico, l’atmosfera era fantastico”.

Tajani: spero che in Hamas prevalga il buonsenso

Roma, 31 mag. (askanews) – Sulla proposta di tregua in Medio Oriente “io mi auguro che prevalga il buon senso e dopo Israele anche Hamas accetti il cessate il fuoco perch possa finire una tragedia che ha portato a decine di migliaia di morti. Abbiamo iniziato il 7 ottobre di due anni fa e ancora si muore, bisogna chiudere questa fase e aprirne un’altra”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, a margine del congresso dei giovani di Forza Italia.

“Per il dopo – ha proseguito Tajani -, sapete qual la posizione del governo italiano: ci riconosciamo nella proposta del mondo arabo, la proposta originariamente era egiziana e quella pu essere una buona strategia per il futuro. Abbiamo sempre detto che qualora si dovesse poi arrivare ad una presenza delle Nazioni Unite a guida araba per riunificare la Palestina noi siamo pronti anche a inviare anche i nostri militari cos come abbiamo fatto con l’Unifil al confine Tra Israele e Libano”.

Tajani: il piccolo Adam verr operato in Italia l’11 giugno

Roma, 31 mag. (askanews) – Il piccolo Adam, il figlio della pediatra di Gaza che ha perso altri nove figli in un bombardamento, “potrebbe essere operato il giorno 11 per una data orientativa. Verr in Italia di sicuro, vediamo quale sar l’ospedale pediatrico individuato, perch anche l’ospedale pediatrico ha sue prerogative” e le sue specializzazioni, “sono 130 agli ospedali pediatrici in Italia, verr operato nel luogo migliore possibile per il tipo di intervento che deve essere fatto”. Lo ha annunciato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del congresso di Forza Italia Giovani in corso a Roma.

Coppa dei Club Padel MSP, arrivano primi verdetti fasi regionali

Roma, 31 mag. (askanews) – A poco più di un mese dall’atto conclusivo della decima edizione della Coppa dei Club Msp, il più grande campionato amatoriale di padel d’Italia, iniziano ad arrivare i primi verdetti dalle finali provinciali e regionali disputate lo scorso fine settimana in tutta la penisola. Numeri da record, storie di sport amatoriale vissuto con passione e una certezza su tutte: dal 4 al 6 luglio – si legge in una nota – si accenderanno i riflettori sulla finale nazionale al Padwel Club di Trani, in Puglia. Una sede d’eccellenza per un evento di portata nazionale: dieci campi indoor e due outdoor, una struttura moderna e all’avanguardia situata a pochi metri dal Mar Adriatico, in una cornice suggestiva a poca distanza dalla splendida Trani, perla della Puglia nota per la sua bellezza storica e culturale. Sarà lì che si daranno battaglia le migliori squadre d’Italia, in un mix perfetto di sport, turismo e divertimento.

Il 7 e 8 giugno, nel frattempo, si chiuderanno le fasi territoriali con le finali della fase romana e del Lazio, patrocinate da Regione Lazio e Roma Capitale, in programma al Villa Mercede Padel Club di Frascati. Un’edizione da record: ben 220 squadre si sono affrontate nei mesi scorsi nella fase a gironi e poi nei tre tabelloni (Pro, High, Starter Team). Il tabellone Pro propone il remake della finale 2023 tra Eschilo TPiscine e Padel Colli Portuensi White: la vincente staccherà il biglietto per Trani. L’8 giugno sarà la volta della finale regionale con in campo Break Point Nettuno, Arma Padel Latina, Fluo Padel Rieti e la vincente del titolo provinciale.

In Umbria torna a imporsi il Ternana Padel, dominando la finale contro il Super Padel di Santa Maria degli Angeli e centrando la quinta finale nazionale della sua storia. Il Super Padel, invece, conferma la sua costanza con la terza partecipazione consecutiva all’ultimo atto. Edizione da record anche in Umbria, con ben 75 formazioni iscritte. Abruzzo da applausi con un torneo che ha coinvolto 49 formazioni in 8 gironi provinciali. Dopo un’intensa due giorni di sfide, è il Bombonera Blu a riconfermarsi campione regionale, battendo il Tikipadel di Francavilla al Mare. Il club di Chieti, già campione nazionale 2024, sarà ai nastri di partenza a Trani insieme al Tikipadel e all’Anxa Sport Village Lanciano.

In Toscana la finale si è svolta il 25 maggio al Pisa Padel Club di Asciano, con un’affluenza calorosa e un’atmosfera di autentico fair play. A trionfare è stata il Pisa Sgambatella, al termine di una spettacolare battaglia contro il Follonica Sporting Club, risolta al match di spareggio. In Sardegna è il Bamm Sporting Club a dominare la scena: la finale disputata al VI Miglio di Sestu ha visto affrontarsi le due formazioni del circolo, Bamm A vs Bamm B, a coronamento di un percorso che ha coinvolto 14 squadre, 320 giocatori e 8 circoli.

A giugno si terranno le finali regionali in Emilia Romagna e in Veneto che completeranno, insieme alle wild card di Puglia, Lombardia, Molise e Friuli, il tabellone delle 16 finaliste alla conquista del tricolore.