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domenica, 27 Luglio, 2025
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Usa, Marina Berlusconi: preoccupata per tutto quello che fa Trump

Milano, 9 mag. (askanews) – “Ero preoccupata e sono preoccupata in generale per quello che Trump fa, se devo essere sincera. Obiettivamente quelle che erano solo preoccupazioni durante la campagna elettorale si sono trasformate in realt”. Lo ha detto Marina Berlusconi, presidente del gruppo Mondadori, a margine dell’inaugurazione della rinnovata libreria Rizzoli a Milano.

“Sono bastati pochi giorni, parliamo di 100 giorni, per far vacillare le certezze su cui era stato costruito l’ordine politico ed economico del Dopoguerra e per infliggere un colpo durissimo alla credibilit dell’America e dell’Occidente”, ha detto Marina Berlusconi che ha subito aggiunto: “Questo il danno pi grave e difficile da recuperare. E’ stata aperta una ferita profonda per gli Stati Uniti per quanto riguarda credibilit che non sar facile far riemarginare”.

Per Marina Berlusconi ora “Bisogna sperare che Trump sia costretto, come sta accadendo dai danni portati dalle sue decisioni, a fare marcia indietro, e appunto sta succedendo”. “Non voglio sembrare troppo critica e pessimista” sull’amministrazione Trump “perch bisogna saper guardare avanti con fiducia e ottimismo”. “E poi non bisogna mai dimenticare che l’America l’America – ha aggiunto – l’America non solo Trump, gli Usa sono molto di pi: sono e devono restare il faro del mondo libero e democratico e nemmeno questo periodo cos difficile, e per certi versi cos buio, deve mettere in discussione il loro ruolo”.

Marina Berlusconi: speriamo Papa aiuti con Trump, Papi fanno miracoli

Milano, 9 mag. (askanews) – “Speriamo” che il nuovo Papa, Leone XIV, possa aiutare nelle relazioni con l’amministrazione Trump. Cos Marina Berlusconi, presidente del gruppo Mondadori, ha risposto a margine dell’inaugurazione della rinnovata liberia Rizzoli, in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, a proposito dell’elezione del nuovo Papa. “Dai Papi – ha detto – ci si possono aspettare tanti miracoli, tante cose positive e speriamo che possano anche aiutare da questo punto di vista”.

Inclusione sociale ed eccellenza, l’esempio di “Mind the pack”

Roma, 09 Mag. – Chi l’ha detto che un progetto, nato con finalit sociali, non possa trasformarsi in eccellenza? Attorno a questa domanda si snoda il percorso di “Mind the pack”, il primo laboratorio cooperativo che svolge, come amano affermare, le attivit di confezionamento manuale con estrema precisione e cura maniacale: “Sembrer strano e controintuitivo ma le azioni ritenute ripetitive, stancanti e routinarie da lavoratori e lavoratrici convenzionali, sono per il nostro team -afferma la coordinatrice dell’iniziativa, Verusca Valdambrini- estremamente stimolanti. La ripetizione, la precisione estrema, l’organizzazione dettagliata delle fasi di lavoro dell’imballaggio sono gestite con puntigliosa attenzione. Chi ci sceglie non solo risolve i problemi di confezionamento ma partecipa anche alla costruzione di un’economia pi sostenibile e inclusiva”.

Un progetto dunque che dimostra nei fatti che costruire un metodo imprenditoriale con persone in condizione di fragilit possibile: “L’occasione di realizzare questo sogno -ricorda la Valdambrini- ci stata data nel 2004 dall’avvio di un programma di inserimento lavorativo creato a Villa Falcucci, il centro psichiatrico di Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze. Non stato facile all’inizio mettere insieme performance e fragilit, lavoro in team ed esigenze relazionali. Ma dopo qualche mese di duro lavoro la svolta finalmente arrivata: Drogheria Alimentare e Sapone di Belcanto sono stati i primi a credere in noi diventando nostri importanti clienti. Grazie a questa spinta siamo diventati ci che siamo oggi: una piccola eccellenza italiana del confezionamento manuale di precisione che collabora con brand internazionali di prestigio come Dr. Vrajnes, Officina Santa Maria Novella, Rosselli-Kimono, Corsini Bakery e tanti altri”. Una commessa di lavoro affidata a questa realt contribuisce a garantire il miglior inserimento lavorativo possibile per chi appartiene alle categorie protette: “Grazie alla nostra esperienza -afferma la coordinatrice del progetto- le persone diventano protagoniste dei propri percorsi professionali, che passano dall’affiancamento di personale esperto per l’intera durata della convenzione alla completa autonomia. Basta guardare negli occhi il nostro personale per capire quanto il lavoro sia per loro gratificante. La nostra ambizione per, non solo quella di proporre un percorso volto all’inclusione sociale ma anche quella di creare una realt di grande eccellenza in cui il loro potenziale venisse totalmente espresso e valorizzato. Una speranza ora diventata realt”.

Valerio Billeri pubblica "Lo-Fi", un concept album in analogico

Roma, 9 mag. (askanews) – Esce oggi su tutte le piattaforme di streaming musicale il disco di Valerio Billeri, ‘Lo-Fi’. Il disco, pubblicato da Moonlight Records, è stato registrato voce e chitarra su un vecchio multitraccia degli anni ’90 in presa diretta, e nulla è stato ritoccato in fase di missaggio.

Nell’era dell’intelligenza artificiale e del digitale, Billeri ha registrato un album di otto tracce, composto da sette composizioni originali e una cover di un brano folk di epoca napoleonica, avvalendosi di un multitraccia analogico degli anni ’90. Partendo dall’idea dell’esilio di Napoleone a Sant’Elena, il disco si sviluppa come una ricerca di Billeri sulla solitudine, in cui l’esilio diventa mentale e spirituale, in contrapposizione al rumore odierno. “Tutti i rumori – anche quelli captati da altre dimensioni”, afferma, “gli scricchiolii, i sospiri, le corde che vibrano sono stati lasciati inalterati in fase di missaggio per rendere l’atmosfera sospesa e fuori dal tempo”.

Mentre in “Verso Bisanzio” la ricerca di Billeri si affacciava su una città bronzea e celeste, in questo nuovo lavoro la nebbia dell’incertezza avvolge ogni cosa, lasciando solo l’io narrante con i suoi dubbi; la solitudine, ricercata o imposta, è l’unico modo per scoprire la verità.

Il processo di svanire per divenire parte è, d’altronde, il tema centrale di tutto il disco, che ruota attorno alla frase della poetessa Sara Teasdale: “Lascia che io sfumi nell’oblio silente come un fiore o un fuoco una volta ardente”, contenuta nel brano “Distese”.

Chezia Bassano, un modello di centro estetico virtuoso

Roma, 09 Mag. – In un contesto in cui il settore estetico spesso percepito come frammentato e standardizzato, Chezia Bassano si distingue come un esempio di successo e resilienza. Il suo approccio, racchiuso nel Metodo Le Charme, rappresenta oggi una delle espressioni pi evolute dell’Estetica Avanzata in Abruzzo, dimostrando che con passione e dedizione non ci sono limiti al successo. “Non volevo aprire un semplice centro estetico”, racconta Chezia. “Volevo creare un percorso, qualcosa di unico e che facesse davvero la differenza.” Cos nel 2001, con la collaborazione di suo marito, nasce Le Charme: una visione fatta di studio, ascolto e protocolli scientificamente validati. Un metodo riconosciuto per la sua efficacia e per l’attenzione assoluta alla personalizzazione del trattamento.

In un settore caratterizzato da numerose difficolt strutturali, Chezia ha saputo ideare e costruire un modello resiliente e virtuoso che continua ad espandersi grazie ad un’identit forte e ben definita, con una squadra che oggi conta 18 collaboratori ed una sede da oltre 300 metri quadri. “Il nostro non un centro estetico tradizionale”, spiega Chezia, “abbiamo investito in tecnologia e formazione per offrire trattamenti avanzati e personalizzati”.

Dietro ogni scelta c’ una visione chiara e una grande passione, ma anche un valore imprescindibile: la famiglia. “Abbiamo due figli, Cheren e Pierluca”, prosegue Chezia, “e con mio marito siamo riusciti a bilanciare la nostra vita personale con quella professionale”.

Nel corso degli anni, Chezia riuscita a trasformare le sfide in opportunit, strutturando un ambiente di lavoro che valorizza le persone e promuove la crescita personale e professionale. “Il nostro Metodo costoso, e il suo valore basato su anni di ricerca e sviluppo”, afferma Chezia, sottolineando l’importanza di offrire qualit piuttosto che competere solo sul prezzo. A riprova di questo, Chezia ha sviluppato una linea cosmetica esclusiva, formulata con un approccio innovativo: l’uso di acqua vibrazionale come base dei prodotti, una scelta che integra l’estetica con la bioenergetica. “Volevamo che i prodotti fossero coerenti con il nostro metodo, basati su attivi efficaci e vibrazioni funzionali: per questo abbiamo puntato verso una linea personalizzata, studiata appositamente per essere in sintonia con i nostri valori”

Guardando al futuro, Chezia non parla solo di espansione o di numeri: il suo obiettivo quello di continuare ad innovare, formare, ispirare. “Vogliamo mantenere sempre al centro la soddisfazione del cliente”, conclude Chezia. “La bellezza non solo un risultato estetico: una trasformazione autentica che parte da dentro. E vogliamo continuare ad essere accanto a chi sceglie di prendersi cura di s con consapevolezza”

Papa, stampa Usa: "Il Santo Padre di Chicago", "Unirà la chiesa"

Roma, 9 mag. (askanews) – Di seguito i commenti dei principali quotidiani americani sull’elezione a Papa del cardinale americano Robert Francis Prevost:

“Benvenut Papa Leone XIV, il Santo Padre di Chicago”: così titola oggi un editoriale del Chicago Tribune che si dice “incredibilmente orgoglioso di vedere uno di noi prendere le redini nella Città del Vaticano”. Il quotidiano sottolinea quindi che, “ora, oltre ad aver formato un presidente americano da due mandati, Barack Obama, Chicago sarà conosciuta a livello internazionale anche come la città che ha nutrito un capo della Chiesa cattolica”.

“Robert Prevost, originario di Chicago, è il primo papa americano nella storia della Chiesa cattolica”, titola il Chicago Herald che ha poi raccolto le voci dei “leader dell’arcidiocesi di Chicago felicemente scioccati dalla scelta del papa”: ‘Uno di noi'”.

“Il nuovo papa presto alla presa con decisioni difficili sulla direzione della chiesa”, titola oggi il New York Times sottolineando che “Papa Leone XIV, il primo Pontefice americano, ha percorso una strada globale verso la vetta della gerarchia”, ricordando che ha trascorso gran parte della sua vita fuori dagli Stati uniti. In un articolo di commento intitolato “Un Papa americano? Forse non era così impossibile”, il Nyt sottolinea che “in caso di papa americano, il cardinale Robert Prevost – ora Leone XIV – sarebbe stato quello più probabile”, ricordando che si è a lungo ritenuto “che il Collegio cardinalizio, dominato dall’Europa, non avrebbe mai eletto un americano”, perchè “gli Stati Uniti erano considerati troppo potenti al mondo per poter anche mettere un uomo sul soglio di San Pietro”. Ma “forse un periodo di declino della presenza americana nel mondo ha aperto le porte a un papa americano”.

“Leone XIV invita la Chiesa a ‘costruire ponti'”, titola a tutta pagina il Washington Post, che nel suo editoriale sottolinea che “Un papa di Chicago può contribuire a sanare le divisioni cattoliche”. Secondo il Wp, la nomina a Pontefice del cardinale Prevost indica “una scelta pragmatica e consensuale, che dovrebbe essere in grado di districarsi tra le crescenti divisioni geografiche tra il Nord e il Sud del mondo, così come tra le divisioni dottrinali tra progressisti e tradizionalisti, anche se nessuno dovrebbe aspettarsi un ritorno della messa in latino”.

Anche il Wall Street Journal titola: “Un Papa americano cercherà di unire una chiesa divisa”, affermando che “il Conclave sembra aver scommesso sull’identità mista di Leone, un papa sia dell’America che del mondo, per aiutarlo ad essere leader di una chiesa globale che cerca di navigare un tempo di tumulto e transizione”.

Mps: utile netto primo trimestre balza a 413 milioni (+24,2%)

Milano, 9 mag. (askanews) – Mps ha chiuso il primo trimestre 2025 con un utile netto pari a 413 milioni, in aumento del 24,2% su anno. A fine marzo, il Cet1 ratio fully loaded post Basilea 4 ha raggiunge il livello record del 19,6%, sottolinea l’istituto, portando il buffer di capitale a circa 890 punti base rispetto al requisito di coefficiente Tier 1.

L’istituto senese tira dritto con la propria offerta lanciata su Piazzetta Cuccia: “con il forte sostegno degli azionisti in occasione della scorsa assemblea – scrive -, Mps prosegue in linea con la tempistica prevista nell’esecuzione del percorso verso l’Ops su Mediobanca, il cui razionale industriale è potenzialmente anche coerente con l’operazione annunciata su Banca Generali”.

Tornando ai conti, nel trimestre Mps ha realizzato ricavi complessivi per 1,007 miliardi (-0,5%). La crescita delle commissioni nette (+8,9%) e degli altri ricavi della gestione finanziaria (+24,7%) ha quasi integralmente compensato l’attesa contrazione del margine di interesse (-7,5%), penalizzato dalla riduzione dei tassi.

La raccolta totale ammonta a circa 167 miliardi, in crescita di oltre 5 miliardi rispetto al primo trimestre 2024 e in linea con l’elevato livello di fine 2024. Lo stock dei crediti deteriorati lordi è in calo a 3,6 miliardi, con la componente garantita a oltre il 70%. L’Npe ratio lordo è in diminuzione al 4,4% e Npe ratio netto al 2,3%, con la copertura complessiva dei crediti deteriorati in aumento al 49,5%.

L’attesa e la gioia del nuovo inizio della Chiesa

Il comignolo di San Pietro ha segnato il culmine della curiosità di credenti e non credenti, gli uni e gli altri ad osservare il colore del fumo che ne è uscito, quasi fossimo nel vecchio West a leggere i segnali degli Indiani guerreggianti. Il colore bianco di ieri pomeriggio ha mostrato senza fatica interpretativa un accordo sul prossimo Pontefice.

Finalmente si è guardato a San Pietro, oltre la figura del Papa, con un ritorno alla piazza, all’idea di un popolo cristiano che finalmente si è ritrovato in un unicum a cui ciascuno ha sentito di partecipare.

Finalmente i cristiani hanno smesso di parlare e di commentare se Francesco sia stato bravo o incapace. Finalmente sono stati zitti, ritrovando la dimensione del silenzio, in attesa di una notizia che li ha messi tutti insieme a formare quell’esercito di fede al quale non sanno da troppo tempo esattamente di appartenere.

Si dice che lo Spirito Santo ci abbia messo del suo indirizzando le scelte dei Cardinali. È più facile credere che nel comignolo si sia impegnato a bruciare piuttosto tutte le eventuali asperità di comprensione tra gli uomini a cui è stato affidato per poche ore il futuro della Chiesa per poi lasciarli fare senza più ostacoli al cuore e alla mente.

Del resto, quando da piccoli, cadendo, ci si sbucciavano le ginocchia, spesso e volentieri ci si disinfettava con lo “spirito”, un liquido che bruciava senza risparmio. Una purificazione, il pizzicore, era attenuato dal “soffio” di chi ti dava soccorso.  La vita da giovani e da adulti sembra che sia sempre questione di spirito e di soffio, divino o non divino che sia.

Sembra che nella vita bisogna saper prendere gli accadimenti, anche la elezione del Papa, con il giusto spirito o perlomeno saper leggere lo spirito dei tempi per seguire il giusto indirizzo della storia o per orientare la storia al meglio che si possa.

Nel mondo d’oggi c’è per certo chi preferisce affidarsi allo spiritismo per sapere come condursi e chi vedrà con il fumo negli occhi il prossimo Pontefice giudicando secondo schemi che non hanno più ragione d’essere con la morte di Bergoglio.

Ogni volta la Chiesa ricomincia daccapo ed è questa la sua forza sia in caso di continuità con il passato che invece nella ipotesi di un cambio di rotta. Ogni volta risorge senza che mai prima muoia.

Ci sarà chi guarderà alla Chiesa additandola di nuovo come un sistema di venditori di fumo o al meglio un eccesso di fumo e niente arrosto. Ci sarà chi invece pregherà che non vada oltre ancora in fumo quel che ancora riesce ad indicare per la salvezza degli uomini. Ci sarà chi si perderà in giudizi vantando di conoscere i retroscena dei fatti e chi invece reclamerà ancora il vanto di appartenere alla Chiesa.

San Pietro oggi corre il rischio terribile di una grande attenzione, un ritorno alla notorietà, che possa ingannarla come un ritorno ai fasti del passato.  Potrebbe poi scoprire a breve di precipitare nuovamente nel distacco dei suoi fedeli, partecipi ad un evento che li veda protagonisti almeno di sponda, ma lesti a disperdersi subito dopo.

Eppure tutta quella gente che è stata a guardare il bianco, che si è librato nel cielo sopra la Basilica più famosa al mondo, dice anche che esiste, proprio perché in una fase di declino rispetto al passato, l’orgoglio di appartenere a Gesù.

Questa adesione a Lui è assai più che una moda dettata dagli influencers che stordiscono il mondo con i loro strali. È una gioia che strapazza il mondo, contagiosa anche quando conosce appannamenti e crisi. È un sentimento specifico che distingue i Cristiani e che dovrebbe caratterizzarli a dispetto della incomprensibile mestizia che spesso e volentieri si portano addosso.

Si tratta di tornare a scottare un pianeta malato con il proprio unguento di felicità e rimetterlo in salute. Per riuscire in questo, i Cristiani devono tornare ad avere consapevolezza del loro ruolo, dei loro doveri ma anche e soprattutto della loro speciale felicità.

Si è sentito dalla piazza gridare a squarciagola e con emozione “W il Papa”. Significa riscoprire una totale unanime appartenenza ad un Capo e nello stesso tempo un riappropriarsi di una identità che non può lasciare indifferenti e che è già ora una strada tracciata per il futuro.

Fisicamente, per qualche verso, Leone XIV riporta al volto asciutto di Paolo VI. Starà a lui ricordare alla sua gente di mettersi il sorriso in spalla e riprendere il cammino d’abbraccio verso tutti coloro che ancora non conoscono Gesù. Così si smetterà di dire, come fosse uno dei mille divi dello spettacolo, “mi piace o non mi piace questo Papa” perché possa invece dirsi con un diverso approccio di pensiero “mi piacciono i Cristiani e voglio conoscere il loro Dio”.

Ci vorrà un coraggio da leone per riuscire in tutto questo ma lo Spirito soffierà spingendo i passi del popolo di Dio e del suo rappresentante sulla terra per andare a meta. Ha soffiato speditamente in questo Conclave per dare alla Chiesa un nuovo Pontefice. La Madonna di Pompei ha voluto che tutto questo fosse nel giorno della sua supplica. Ci sono segni che non hanno bisogno di commenti.

Americano e missionario, il Pontefice che invita a costruire ponti

“La pace sia con tutti voi”: così ha esordito il nuovo Vescovo di Roma, Robert Francis Prevost, arcivescovo emerito di Chicago, che prende il nome di Leone XIV (nomen omen). In questo momento storico, non si poteva pensare a un incipit più efficace.

Il riferimento del nome appare orientato a San Leone Magno, ma anche a Leone XIII (il Papa della enciclica Rerum Novarum che crea cardinale John Henry Newman).

La sensazione, a caldo, è che il “Papa americano” costringerà tutti a cambiare schema. Ad esempio, nel rapporto con l’Amministrazione Trump – probabilmente – con uno sguardo molto diverso rispetto all’ala conservatrice dell’episcopato statunitense (la cui ricucitura, rispetto a Papa Francesco, sarà quasi obbligata).

A lungo missionario in Perù (è cittadino statunitense e peruviano), a capo di una delle diocesi più povere del Paese latinoamericano, Leone XIV sarà una figura di sintesi e di raccordo tra Nord e Sud del mondo, tra Chiesa istituzionale e Chiesa missionaria. Un Papa aperto socialmente, ma al contempo fermo nella dottrina e sui principi. Espressione di una Chiesa che va avanti, che non sta (più) sulla difensiva, che indossa la mozzetta rossa e torna (probabilmente) a vivere nel Palazzo apostolico.

Come ha detto affacciandosi alla Loggia delle Benedizioni, Leone XIV avverte la necessità di una Chiesa che “costruisce ponti” secondo un’espressione che fu anche di Giorgio La Pira. Possiamo azzardare fin da ora che non sarà un Papa “anti” (Curia romana, Occidente, ecc…) ma piuttosto “per”.

Dice Papa Prevost: “Vogliamo essere una Chiesa sinodale, che cerca sempre la pace e vuole essere vicina a quelli che soffrono”. E ancora: “La pace di Cristo Risorto è una pace disarmata e disarmante, umile e perseverante, perché proviene da Dio che ci ama tutti”. La promozione umana nasce da Cristo e dal Vangelo. Il resto verrà di conseguenza.

La Voce del Popolo | Il vento impetuoso della demagogia populista

Sono 100 anni e più che le democrazie si arrovellano intorno allo stesso dilemma. E cioè, come difendersi dalla sfide delle forze anti-democratiche utilizzando metodi rigorosamente democratici.

Ai tempi della Germania di Hitler, come è noto, l’impresa non riuscì. Negli anni più vicini, invece, il più delle volte ce l’abbiamo fatta. Ma ora l’onda negativa sembra diventare così impetuosa da risultare quasi irrefrenabile. O almeno, da richiedere terapie meno rispettose dei diritti (e degli eccessi, soprattutto) delle forze illiberali.

La questione è stata riproposta in questi giorni dalla severa pronuncia della magistratura tedesca contro l’Afd, il partito di estrema destra con più di qualche cromosoma nazista. Pronuncia condivisa dai partiti che hanno appena scelto il nuovo cancelliere, ma avversata da altri. E soprattutto criticatissima da alcuni dei più potenti emissari dell’amministrazione Trump.

Echi di un argomento più vasto, che ha lambito la Francia e più di recente la Romania. Laddove le sfide che vengono portate all’ordine democratico e costituzionale sembrano trarre vantaggio da un clima di opinione favorevole, salvo scoprire che nel loro tumultuoso procedere rischiano poi di travolgere le leggi che democraticamente quei paesi si sono date.

È una battaglia politica, più che una disputa legale. Ed è, prima ancora, una grande controversia culturale. Che dobbiamo imparare ad affrontare, dato che il vento della demagogia populista tira dalle parti di quanti invocano per sé regole democratiche, pronti a fare eccezione non appena dovessero accedere al potere.

 

Fonte: La Voce del Popolo – 7 maggio 2025

Articolo qui riproposto per gentile concessione del direttore del settimanale della Diocesi di Brescia

Papa Leone XIV: un pastore missionario per una Chiesa in uscita

Un percorso tra missione e servizio

Nato a Chicago nel 1955, Prevost ha trascorso gran parte della sua vita in Perù, dove ha servito come missionario e vescovo di Chiclayo. La sua dedizione ai più vulnerabili, in particolare ai migranti venezuelani, ha evidenziato una leadership empatica e concreta. Nel 2015, Papa Francesco lo ha chiamato a Roma per guidare il Dicastero per i Vescovi, affidandogli la delicata responsabilità di selezionare i nuovi pastori della Chiesa universale.

Una Chiesa che accoglie e ascolta

Nella sua prima apparizione come pontefice, Leone XIV ha salutato la folla con le parole “Pace a voi”, sottolineando l’importanza del dialogo e dell’unità. Parlando in italiano e spagnolo, ha richiamato la sua esperienza missionaria e il desiderio di una Chiesa inclusiva.

In un’intervista del 2023, Prevost ha affermato:

“Spesso ci siamo preoccupati di insegnare la dottrina, ma rischiamo di dimenticare che il nostro primo compito è comunicare la bellezza e la gioia di conoscere Gesù.”

 

Queste parole riflettono una visione di Chiesa centrata sull’incontro personale con Cristo e sull’accompagnamento delle persone nel loro cammino di fede.

 

Un pastore tra la gente

Leone XIV si distingue per la sua umiltà e la capacità di ascolto. Durante il suo ministero in Perù, era noto per la sua vicinanza al popolo e per l’attenzione ai bisogni concreti delle comunità. La sua formazione agostiniana lo ha portato a valorizzare la vita comunitaria e la ricerca dell’unità nella diversità.

Nel suo ruolo di prefetto del Dicastero per i Vescovi, ha promosso una maggiore partecipazione del popolo di Dio nella scelta dei nuovi vescovi, sottolineando l’importanza di pastori che conoscano e comprendano le realtà locali.

Continuità e rinnovamento

Succedendo a Papa Francesco, Leone XIV si propone di proseguire il cammino di riforma e apertura della Chiesa. La sua elezione rappresenta un segno di continuità con l’orientamento pastorale del suo predecessore, ma anche un rinnovato impegno per una Chiesa più sinodale, missionaria e vicina alle periferie esistenziali.

Con Papa Leone XIV, la Chiesa si prepara a vivere una nuova stagione di evangelizzazione, guidata da un pastore che, con semplicità e determinazione, desidera camminare insieme al popolo di Dio verso un futuro di speranza e fraternità.

Perché Prevost ha scelto il nome Leone XIV

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) – Eletto 267mo Papa della Chiesa cattolica, il cardinale statunitense Robert Francis Prevost ha scelto come nome Leone XIV: sulla scia di San Leone Magno quindi, che fu Papa e Dottore della Chiesa, teologo e pastore, attento alla comunione tra le diverse Chiese, e strenuo difensore della pace, e succedendo a Leone XIII, al secolo Gioacchino Pecci, che fu il 256mo vescovo di Roma e Papa dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903.

LEONE XIII  Nato a Carpineto Romano, Papa Leone XIII è noto per essere stato il primo Papa dopo mille anni di storia a non esercitare il potere temporale e viene ricordato anche come il il “Papa delle encicliche”. Ne scrisse 86 e la più famosa fu la “Rerum Novarum” (1891), con la quale si realizzò una svolta nella Chiesa cattolica: fu la prima enciclica esplicitamente sociale nella storia della Chiesa cattolica e formulò quindi i fondamenti della moderna dottrina sociale della Chiesa. In questo senso a Leone XIII fu attribuito il nome di “Papa dei lavoratori” e di “Papa sociale”. “La scelta del nome, Leone XIV, è un riferimento alla moderna dottrina sociale della Chiesa con la Rerum Novarum di Leone XIII, un riferimento non casuale agli uomini, alle donne e ai lavoratori in un tempo di Intelligenza artificiale”, ha spiegato Matteo Bruni, direttore della sala stampa della Santa Sede. “Il Papa ci ha parlato di pace, di dialogo – ha aggiunto – e ha richiamato le parole di Francesco nella domenica di Pasqua: Dio ama tutti, il male non prevarrà”.

LEONE MAGNO GLI UNNI ALLE PORTE – Anno 452 d.C.: la Penisola italiana trema di fronte agli Unni, capitanati da Attila. Gran parte del settentrione è già caduto in mano all’invasore. Le città di Aquileia, Padova e Milano sono state conquistate, saccheggiate, rase al suolo. Ora Attila prosegue la sua corsa, è vicino Mantova, sul fiume Mincio. Ed è lì che la Storia si ferma e si forma: Leone Magno, eletto Papa dodici anni prima, si pone a capo di una delegazione di Roma, incontra ad Attila e lo dissuade dal proseguire la guerra di invasione. La leggenda – ripresa poi da Raffaello negli affreschi delle “Stanze Vaticane” – narra che il capo degli Unni si ritiri dopo aver visto apparire, alle spalle di Leone, gli Apostoli Pietro e Paolo, armati di spada. Tre anni dopo, nel 455, è ancora il “Papa Magno”, benché disarmato, a fermare alle porte di Roma i Vandali d’Africa, guidati dal re Genserico. Grazie al suo intervento, la città viene sì saccheggiata, ma non incendiata. Restano in piedi anche le Basiliche di San Pietro, San Paolo e San Giovanni, nelle quali trova rifugio gran parte la popolazione, che ha salva la vita.

“PIETRO HA PARLATO PER BOCCA DI LEONE” – Ma la vita di Leone non si esplicita solo nell’impegno per la pace, portato avanti con coraggio e senza sosta. Il Pontefice si dedica molto anche alla tutela della dottrina: è lui, infatti, ad ispirare il Concilio ecumenico di Calcedonia, che riconosce e afferma l’unione in Cristo delle due nature – umana e divina – respingendo l’eresia di Eutiche, che nega l’essenza umana del Figlio di Dio. L’intervento di Leone al Concilio avviene attraverso un testo dottrinale fondamentale: il “Tomo a Flaviano”, vescovo di Costantinopoli. Il documento viene letto pubblicamente ai 350 Padri conciliari che lo accolgono per acclamazione, affermando: “Pietro ha parlato per bocca di Leone, Leone ha insegnato secondo pietà e verità”.

TEOLOGO E PASTORE – Sostenitore e promotore del Primato di Roma, il “Pontefice Magno” lascia alla storia quasi 100 sermoni e circa 150 lettere, in cui si dimostra sia teologo che pastore, attento alla comunione tra le diverse Chiese, ma non dimentico delle necessità dei fedeli. È per loro, infatti, che anima le opere di carità in una Roma piegata da carestie, povertà, ingiustizie e superstizioni pagane. Porta avanti tutte le azioni indispensabili – si legge nei suoi scritti – per “tenere con costanza la giustizia” ed “offrire amorosamente la clemenza”, poiché “senza Cristo non possiamo nulla, ma con Lui possiamo tutto”.

IL 45mo PAPA DELLA STORIA – Nato nella Tuscia e divenuto diacono della Chiesa di Roma intorno al 430, nel 440 Leone viene inviato dall’imperatrice Galla Placidia a pacificare la Gallia, contesa tra il generale Ezio e il prefetto del pretorio Albino. Pochi mesi dopo, muore Papa Sisto III. Leone, suo consigliere, gli succede. La consacrazione a Pontefice – il 45mo della storia – avviene il 29 settembre del 440.

UN PONTIFICATO DI “PRIMATI” – Il suo Pontificato, lungo ventuno anni, raccoglie diversi primati: primo Vescovo di Roma a portare il nome di Leone; primo Successore di Pietro a essere chiamato “Magno”; primo Papa di cui ci sia giunta la predicazione, è uno anche dei due soli Pontefici (l’altro è Gregorio Magno) ad aver ricevuto, nel 1754 per volere di Benedetto XIV, il titolo di “Dottore della Chiesa”. La sua morte avviene il 10 novembre 461 e, secondo alcuni storici, Leone Magno è stato anche il primo Papa a essere sepolto all’interno della Basilica Vaticana. Ancora oggi, le sue reliquie sono custodite in San Pietro, nella Cappella della “Madonna della Colonna”.

Prevost ha scelto come nome Leone XIV, succedendo quindi a Leone XIII, al secolo Gioacchino Pecci, che fu il 256mo vescovo di Roma e Papa dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903.

Nato a Carpineto Romano, Papa Leone XIII è noto per essere stato il primo Papa dopo mille anni di storia a non esercitare il potere temporale e viene ricordato anche come il il “Papa delle encicliche”. Ne scrisse 86 e la più famosa fu la “Rerum Novarum” (1891), con la quale si realizzò una svolta nella Chiesa cattolica: fu la prima enciclica esplicitamente sociale nella storia della Chiesa cattolica e formulò quindi i fondamenti della moderna dottrina sociale della Chiesa. In questo senso a Leone XIII fu attribuito il nome di “Papa dei lavoratori” e di “Papa sociale”.

Tennis, fuori Bellucci e Fognini al passo d’addio a Roma

Roma, 8 mag. (askanews) – Serata storta per gli italiani agli Internazionali di Tennis di Roma. Eliminati Fognini e Bellucci. Il Foro Italico saluta il ligure che all’ultima apparizione a Roma, viene battuto 6-2, 6-3 dal britannico Fearnley al 1° turno degli Internazionali. Il pubblico si alza in piedi per tributare l’omaggio al campione di Monte-Carlo 2019. Fearnley affronterà al 2° turno Matteo Berrettini. Mattia Bellucci ha ceduto piuttosto nettamente allo spagnolo Pedro Martinez, che si è imposto con i parziali di 6-4, 6-2

“Grazie Roma prima di tutto, è stato un bellissimo viaggio. Penso che non c’era altro torneo per poter dire basta qui. Non mi sono ancora ritirato, giocherò ancora fino a fine anno epoi deciderò con calma” ha detto Fabio Fognini dopo esser stato eliminato agli Internazionali. Per l’italiano è la sua ultima partecipazione a Roma e il torneo ha voluto omaggiarlo con un video emozionale alla fine dell’incontro accompagnato dagli applausi del pubblico. “Della mia decisione ne parlerò con la mia famiglia, abbiamo dei bimbi e come tutti c’è un inizio e una fine. Ora un po’ di spazio va là, alla famiglia”, ha aggiunto. Parlando delle ferite aperte in carriera c’è quella di non aver mai vinto la Coppa Davis. “Sarà sempre una ferita aperta non averla vinta – ha raccontato -. Per me quella coppa è stata tutto, é chiaro poi che sono felice che i miei amici e colleghi l’abbiano vinta”.

Mattarella scrive a Leone XIV: pace evocata è speranza dell’umanità

Roma, 8 mag. (askanews) – La “pace” evocata “con forza” nel primo messaggio dal nuovo Papa “è la speranza dell’umanità intera”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato a Leone XIV per la sua elezione.

“Vostra Santità è chiamata ad un compito imprescindibile e oggi ancor più necessario. Le giungano i più fervidi e sinceri voti augurali miei personali e dell’intera Nazione italiana affinché attraverso la Sua alta missione possano prevalere sempre dialogo, giustizia e pace”, aggiunge il capo dello Stato.

“In questo momento storico, in cui tanta parte del mondo è sconvolta da conflitti inumani dove sono soprattutto gli innocenti a soffrire le conseguenze più dure di tanta barbarie, desidero assicurarLe l’impegno della Repubblica Italiana a perseguire sempre più solidi rapporti con la Santa Sede per continuare a promuovere una visione del mondo e della convivenza tra i popoli fondata sulla pace, sulla garanzia dei diritti inviolabili e della dignità e la libertà per tutte le persone”, evidenzia ancora Mattarella.

“Sono certo che la lunga esperienza nel sud del mondo che Vostra Santità ha maturato anche in veste di missionario manterrà acceso quel faro verso i più deboli e dimenticati che Papa Francesco aveva voluto illuminare fin dall’inizio del proprio pontificato”, sottolinea il capo dello Stato.

M.O., CSD: per Italia indispensabile rispetto diritto internazionale

Roma, 8 mag. (askanews) – “In Medio Oriente, l’interruzione del cessate-il-fuoco a Gaza suscita forte preoccupazione. I feroci attacchi terroristici di Hamas contro inermi cittadini israeliani del 7 ottobre 2023 hanno innescato una spirale di inaudita violenza causando migliaia di vittime e una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza, incendiando l’intera area, in un conflitto che si è esteso ben oltre il territorio palestinese e destabilizza l’intera area del Mediterraneo allargato. L’Italia ritiene indispensabili il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, la immediata e duratura cessazione dei combattimenti, la liberazione degli ostaggi ancora crudelmente nelle mani di Hamas, il ripristino urgente da parte di Israele delle condizioni che consentano l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio supremo di Difesa riunito oggi al Quirinale e presieduto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Occorre, con determinazione, lavorare ad una soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, miri alla creazione di due Stati riconosciuti sovrani e indipendenti”, conclude la nota.

Mattarella a Leone XIV: fervidi auguri per un lungo e fecondo pontificato

Roma, 8 mag. (askanews) – “Nel partecipare al ‘gaudium magnum’ annunziato pochi momenti fa alla cristianità e al mondo dal cardinale protodiacono, desidero far giungere, anche a nome del popolo italiano, fervidi auguri per un lungo e fecondo pontificato, oltre che per il benessere spirituale e personale di Vostra Santità”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Papa Leone XIV appena eletto.

“Gli italiani hanno vissuto in spirito di spontanea e profonda adesione il dolore per la scomparsa di papa Francesco – scrive ancora il capo dello Stato -. All’inizio di un nuovo cammino di servizio petrino all’unità della Chiesa, fin d’ora desideriamo accompagnare Vostra Santità, certi che a nessuna donna e a nessun uomo di buona volontà, mancheranno la preghiera e l’affettuosa vicinanza del Papa”.

Il nuovo Papa, il richiamo a "Leone Magno" per la pace e l’unità Chiesa

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) – Eletto 267mo Papa della Chiesa cattolica, il cardinale statunitense Robert Francis Prevost ha scelto come nome Leone XIV: sulla scia di San Leone Magno quindi, che fu Papa e Dottore della Chiesa, teologo e pastore, attento alla comunione tra le diverse Chiese, e strenuo difensore della pace.

GLI UNNI ALLE PORTE – Anno 452 d.C.: la Penisola italiana trema di fronte agli Unni, capitanati da Attila. Gran parte del settentrione è già caduto in mano all’invasore. Le città di Aquileia, Padova e Milano sono state conquistate, saccheggiate, rase al suolo. Ora Attila prosegue la sua corsa, è vicino Mantova, sul fiume Mincio. Ed è lì che la Storia si ferma e si forma: Leone Magno, eletto Papa dodici anni prima, si pone a capo di una delegazione di Roma, incontra ad Attila e lo dissuade dal proseguire la guerra di invasione. La leggenda – ripresa poi da Raffaello negli affreschi delle “Stanze Vaticane” – narra che il capo degli Unni si ritiri dopo aver visto apparire, alle spalle di Leone, gli Apostoli Pietro e Paolo, armati di spada. Tre anni dopo, nel 455, è ancora il “Papa Magno”, benché disarmato, a fermare alle porte di Roma i Vandali d’Africa, guidati dal re Genserico. Grazie al suo intervento, la città viene sì saccheggiata, ma non incendiata. Restano in piedi anche le Basiliche di San Pietro, San Paolo e San Giovanni, nelle quali trova rifugio gran parte la popolazione, che ha salva la vita.

“PIETRO HA PARLATO PER BOCCA DI LEONE” – Ma la vita di Leone non si esplicita solo nell’impegno per la pace, portato avanti con coraggio e senza sosta. Il Pontefice si dedica molto anche alla tutela della dottrina: è lui, infatti, ad ispirare il Concilio ecumenico di Calcedonia, che riconosce e afferma l’unione in Cristo delle due nature – umana e divina – respingendo l’eresia di Eutiche, che nega l’essenza umana del Figlio di Dio. L’intervento di Leone al Concilio avviene attraverso un testo dottrinale fondamentale: il “Tomo a Flaviano”, vescovo di Costantinopoli. Il documento viene letto pubblicamente ai 350 Padri conciliari che lo accolgono per acclamazione, affermando: “Pietro ha parlato per bocca di Leone, Leone ha insegnato secondo pietà e verità”.

TEOLOGO E PASTORE – Sostenitore e promotore del Primato di Roma, il “Pontefice Magno” lascia alla storia quasi 100 sermoni e circa 150 lettere, in cui si dimostra sia teologo che pastore, attento alla comunione tra le diverse Chiese, ma non dimentico delle necessità dei fedeli. È per loro, infatti, che anima le opere di carità in una Roma piegata da carestie, povertà, ingiustizie e superstizioni pagane. Porta avanti tutte le azioni indispensabili – si legge nei suoi scritti – per “tenere con costanza la giustizia” ed “offrire amorosamente la clemenza”, poiché “senza Cristo non possiamo nulla, ma con Lui possiamo tutto”.

IL 45mo PAPA DELLA STORIA – Nato nella Tuscia e divenuto diacono della Chiesa di Roma intorno al 430, nel 440 Leone viene inviato dall’imperatrice Galla Placidia a pacificare la Gallia, contesa tra il generale Ezio e il prefetto del pretorio Albino. Pochi mesi dopo, muore Papa Sisto III. Leone, suo consigliere, gli succede. La consacrazione a Pontefice – il 45mo della storia – avviene il 29 settembre del 440.

UN PONTIFICATO DI “PRIMATI” – Il suo Pontificato, lungo ventuno anni, raccoglie diversi primati: primo Vescovo di Roma a portare il nome di Leone; primo Successore di Pietro a essere chiamato “Magno”; primo Papa di cui ci sia giunta la predicazione, è uno anche dei due soli Pontefici (l’altro è Gregorio Magno) ad aver ricevuto, nel 1754 per volere di Benedetto XIV, il titolo di “Dottore della Chiesa”. La sua morte avviene il 10 novembre 461 e, secondo alcuni storici, Leone Magno è stato anche il primo Papa a essere sepolto all’interno della Basilica Vaticana. Ancora oggi, le sue reliquie sono custodite in San Pietro, nella Cappella della “Madonna della Colonna”.

Meloni a Leone XIV: bene richiamo alla pace, mondo ne ha bisogno

Roma, 8 mag. (askanews) – “La nostra casa si fonda sulla sintesi straordinaria tra fede e ragione. Sintesi che ha permesso alla civiltà italiana ed europea di concepire un mondo nel quale la persona è centrale, la vita è sacra, gli uomini sono liberi e di eguale dignità, lo Stato e la Chiesa sono distinti ma si rispettano reciprocamente, e crescono insieme. Civiltà che rispetta le identità altrui senza però rinnegare la propria, e che costruisce pace laddove altri seminano morte e distruzione. Pace di cui il mondo ha disperato bisogno e che Lei, dalla Loggia della Benedizioni, ha invocato più volte, richiamando l’incessante e instancabile azione portata avanti dal compianto Papa Francesco”. Lo scrive la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una lettera inviata a papa Leone XIV.

CSD: Alleanza atlantica garanzia primaria per scongiurare guerra

Roma, 8 mag. (askanews) – “Il Consiglio Supremo di Difesa ritiene che l’Alleanza atlantica resti la garanzia primaria per scongiurare lo spettro della guerra, in un contesto che ha visto evocare anche lo scenario nucleare”. E’ quanto si legge nel comunicato finale della riunione che si è svolta oggi al Quirinale e presieduta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Si inquadrano in questa funzione di garanzia le missioni cui l’Italia partecipa a sostegno degli Alleati nell’Europa nord-orientale – si legge ancora nel comunicato -. In tal senso, il Consiglio ha sottolineato l’importanza dell’impegno dei nostri contingenti militari e della capacità e determinazione a rispondere alle minacce esterne, nonché a concorrere alla difesa dello spazio aereo europeo dell’Alleanza”.

Csd: libertà e sicurezza bene primario da affermare in Ue e Nato

Roma, 8 mag. (askanews) – “Dopo l’aggressione russa all’Ucraina nuovi fronti di crisi si sono aperti, in una concatenazione che allarga l’area delle tensioni dall’Europa al Medio Oriente. Le gravi situazioni di conflitto che colpiscono il nostro vicinato, così come numerose altre regioni del mondo, pongono i temi della sicurezza e della stabilità al centro delle preoccupazioni europee. Il Consiglio ritiene che libertà e sicurezza della comunità nazionale siano bene primario da affermare, nel quadro dell’appartenenza all’Unione Europea e all’Alleanza Atlantica, che hanno sempre segnato la collocazione della Repubblica nello scenario internazionale”. E’ quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio supremo di difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il Ministro dell’interno, Matteo Piantedosi; il Ministro della difesa, Guido Crosetto; il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Generale Luciano Portolano.

Il nuovo Papa, cosa succede adesso: i riti e gli eventi post elezione

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) – Anche se con l’accettazione dell’elezione è già nella pienezza dei propri poteri, terminato il Conclave e presentato pubblicamente nuovo Papa come Leone XIV, sono diverse le liturgie, i riti e gli eventi che attendono nei prossimi giorni Robert Francis Prevost per iniziare ufficialmente il suo ministero.

Sono due i testi fondamentali di riferimento: la Costituzione Apostolica “Universi dominici gregis” di Giovanni Paolo II (per la quale il Conclave termina “subito dopo che il nuovo Sommo Pontefice eletto abbia dato l’assenso alla sua elezione” e “fin da quel momento potranno accedere al nuovo Pontefice il Sostituto della Segreteria di Stato, il Segretario per i Rapporti con gli Stati, il Prefetto della Casa Pontificia e chiunque altro debba trattare con il Pontefice eletto di cose che al momento sono necessarie”) e l'”Ordo Rituum pro Ministerii Petrini initio Romae Episcopi” (“Ordine dei riti per l’inaugurazione del ministero petrino del vescovo di Roma”, semplificato in alcune parti da Benedetto XVI nel 2013)

LA PRIMA MESSA CON I CARDINALI ELETTORI – A stretto giro dall’elezione (probabilmente domani), il Papa terrà nella stessa Cappella Sistina una prima messa con i cardinali che hanno partecipato al conclave: è la cosiddetta “Missa Pro Ecclesia”, al termine della quale il Pontefice normalmente pronuncia un messaggio, il primo del suo Pontificato (Bergoglio si limitò ad semplice omelia).

LA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO: POSSIBILE IL 18 MAGGIO – Quella che si chiama Messa “di inizio del pontificato” (o anche storicamente di “intronizzazione”, nella quale fino a Paolo VI si svolgeva anche l’incoronazione con la tiara), è la liturgia con la quale il Pontefice eletto inizia ufficialmente il suo ministero: ha più che altro un significato simbolico, perchè tecnicamente il Papa entra in carica a tutti gli effetti dal momento dell’accettazione dell’elezione. La Messa si celebra normalmente in Piazza San Pietro e sono invitati a parteciparvi autorità religiose, politiche e civili da tutto il mondo. Durante la liturgia prestano “obbedienza” al Papa tutti i Cardinali presenti. Dati i tempi per l’organizzazione, si prevede che la messa di Leone XIV possa svolgersi domenica 18 maggio.

IL PALLIO E L’ANELLO DEL PESCATORE – Durante la Messa di inizio del pontificato viene rimarcata la valenza specifica delle insegne episcopali: il pallio e l’anello del pescatore. Il pallio viene imposto sulle spalle al neoeletto Pontefice dal cardinale protodiacono: è un paramento liturgico intessuto della lana di agnelli e di pecore e reca impresse in rosso cinque croci. Richiama la figura del “buon Pastore”, immagine di Gesù, che pone sulle proprie spalle la pecorella smarrita, e anche la triplice risposta amorosa alla richiesta fatta da Gesù risorto a Pietro di pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle. L’anello del pescatore viene invece imposto al Papa dal cardinale decano. Sin dal primo millennio l’anello è insegna propria del Vescovo: quello consegnato al nuovo Papa, con l’immagine-sigillo di San Pietro (il pescatore) e la barca con la rete, ha il significato particolare dell’anello-sigillo che autentica la fede e significa il compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli.

LA VISITA ALLE TOMBE DI SAN PIETRO E DI PAPA FRANCESCO – Tradizionalmente nella prima solenne messa papale (o quando possibile) il nuovo Pontefice, prima di avviarsi verso piazza San Pietro, sosta nella Basilica Vaticana intorno alla Confessione (lo spazio sacro che si apre davanti l’altare maggiore della basilica) di San Pietro e quindi scende al Sepolcro del Santo per sostarvi in preghiera. A inizio pontificato il nuovo Papa, come solevano fare i predecessori (ovviamente non Bergoglio, data la rinuncia e non la morte di Papa Ratzinger), probabilmente omaggerà anche la tomba di Francesco a Santa Maria Maggiore.

LA “CATTEDRA” A SAN GIOVANNI IN LATERANO – Dopo la solenne cerimonia di inaugurazione del pontificato, “entro un tempo conveniente” il Papa prende possesso della Patriarcale Arcibasilica Lateranense di Roma, che tradizionalmente reca anche il titolo di Madre di tutte le Chiese della Città e del Mondo, insediandosi nella sua “Cathedra”. La Cattedra, nelle chiese cristiane, è il seggio dal quale il vescovo presiede le celebrazioni liturgiche: il Papa eletto, in quanto vescovo di Roma, dovrà quindi prenderne possesso. Il rituale dell’elezione si concluderà proprio con l’insediamento a San Giovanni: il pontefice si recherà in basilica muovendosi da San Pietro, attorniato da tutto il clero di Roma che prega per lui. Tra gli atti del nuovo Vescovo di Roma sono previste poi le visite alle due basiliche papali di San Paolo fuori le Mura e di Santa Maria Maggiore, da effettuare “anche a distanza di tempo dalla elezione” e nella forma che il Papa “giudicherà più adatta”.

EVENTI CON I FEDELI: REGINA COELI, UDIENZE GENERALI E GIUBILEO – E’ attesa per domenica prossima, 11 maggio, la prima preghiera di Papa Leone XIV in Piazza San Pietro, il Regina Coeli (non l’Angelus essendo in tempo di Pasqua); la prima Udienza generale (in attesa di conferme ufficiali) con i fedeli potrebbe invece tenersi mercoledì 21 maggio (in seguito alla messa di inizio pontificato). Il Papa, come faceva Francesco, comincerà anche a partecipare ai grandi eventi per il Giubileo 2025. Il prossimo appuntamento in calendario è proprio questo fine settimana con il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare (10-11 maggio), ma è poco probabile vi prenda parte (essendo la messa conclusiva di domenica in Piazza Cavour). Seguirà poi il Giubileo delle Chiese Orientali (12-14 maggio) e quindi il Giubileo delle Confraternite (16-18 maggio), la cui chiusura potrebbe però coincidere con la prima Messa a San Pietro. Più probabile che il Papa parteciperà attivamente al Giubileo delle Famiglie, dei Bambini, dei Nonni e degli Anziani, in programma dal 30 maggio all’1 giugno.

Federfarma Roma scende in campo per la “Race For The Cure”

Roma, 6 mag. (askanews) – Federfarma Roma, associazione sindacale che rappresenta oltre l’86% dei titolari delle farmacie nel territorio di Roma e provincia, scende in campo al Circo Massimo per la 26 edizione della “Race For The Cure”, la pi grande manifestazione mondiale per la lotta ai tumori al seno ed evento simbolo della Komen Italia. Federfarma Roma, presente all’interno del Villaggio della Salute, offrir ai partecipanti screening gratuiti, ma anche attivit ricreative dedicate ai bambini per sensibilizzare sul tema della salute personale.

A margine dell’inaugurazione del Villaggio della Salute, presidente di federfarma Roma, ha dichiarato:”Noi in questo stand di Federfarma Roma, associazione che raccoglie le 1100 farmacie di Roma e provincia, proponiamo quello che le farmacie svolgono ogni giorno sul territorio. Nel corso di questa tre giorni effettueremo degli screening molto semplici a titolo gratuito; sar possibile presso il nostro stand sottoporsi ad un elettrocardiogramma, ad una misurazione della glicemia e della pressione arteriosa, pi tutta una serie di altri parametri tipo l’indice di massa corporea e via dicendo. Di particolare attenzione l’elettrocardiogramma perch ovviamente una prestazione di telemedicina, quindi refertata da un centro cardiologico da remoto con un medico specializzato che in caso di anomalie ovviamente avverte subito.”

La presidente di Komen Italia, Daniela Terribile, ha invece rilasciato le seguenti dichiarazioni:” L’aiuto delle farmacie essenziale perch molto spesso la persona non sa bene a chi rivolgersi, ha difficolt a contattare il medico e quindi avere il cosiddetto amico sotto casa che nella vita di tutti i giorni rappresentato dalla farmacia per un consiglio.”

All’inaugurazione del Villaggio della Salute ha partecipato anche una folta rappresentanza delle autorit nazionali e locali, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ed il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’evento, in particolare, ha aperto la tre giorni che si concluder con la Race di domenica: al centro della manifestazione i valori della prevenzione, della ricerca e della solidariet che, insieme, rappresentano gli strumenti ideali per contrastare il tumore al seno.

OSRAM, un secolo di eccellenza nell’illuminazione automobilistica

Milano, 8 mag. (askanews) – Un’eccellenza che illumina da un secolo le strade di tutto il mondo. OSRAM spegne le 100 candeline e festeggia il consolidamento della sua leadership nel comparto dell’illuminazione automobilistica. Dalla prima lampadina a doppio filamento BILUX degli anni ’20 fino ai LED super moderni e performanti di oggi. Una storia di qualit, tradizione e successo.

Fritz Van Staa, CFO Gruppo OSRAM, ha dichiarato: “Stiamo ottimizzando la nostra presenza produttiva e stiamo anche collaborando con i nostri fornitori per mantenere i prodotti accessibili ai nostri clienti. Oltre a questo, stiamo anche osservando le incertezze geopolitiche legate ai dazi doganali. Ma siamo molto soddisfatti di essere un’azienda globale. Abbiamo stabilimenti in tutto il mondo. E credo che, rispetto alla concorrenza, siamo anche posizionati molto meglio per affrontare queste sfide. Guardando alle opportunit future, continueremo a puntare sull’innovazione. Abbiamo molti ingegneri nella nostra azienda. Vogliamo creare innovazioni significative per i nostri clienti. Questo significa sviluppare in termini di prestazioni, qualit, ma anche mantenere prezzi accessibili.”

Tra le novit pi intriganti sicuramente la famiglia NIGHT BREAKER LED, una vera e propria rivoluzione nell’aftermarket. Un’impresa da sempre ritenuta impossibile, diventata realt grazie all’impegno di esperti, ingegneri e alla tenacia del team di sviluppo. Soluzioni per le auto di oggi, per le moto, per i mezzi pesanti ma anche e soprattutto per le auto d’epoca. Un settore frizzante e sempre pi florido.

Arnaldo Agnolon, Sales Channel Manager Gruppo OSRAM, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “OSRAM da pi di cento anni leader nell’illuminazione all’interno del settore automotive. Nel corso di tutti questi anni di attivit abbiamo introdotto numerose innovazioni nel settore, anche ultimamente siamo stati i primi ad introdurre una luce a LED omologata per l’uso su strada in un panorama in cui non ci sono prodotti simili omologati”.

Pi visibilit, pi prestazioni, un costo finale il pi possibile competitivo. OSRAM ricorda e celebra la sua tradizione senza pero scordarsi delle esigenze del domani e del futuro. Un futuro da rendere luminoso e chiaro, come fa al meglio da 100 anni.

Il nuovo Papa Leone XIV, chi è Prevost il primo pontefice Usa: missionario lontano dagli estremismi

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) – Agostiniano, nato a Chicago, stretto collaboratore di Francesco per essere stato Prefetto del Dicastero per i vescovi, Robert Francis Prevost è il primo Papa statunitense. Meno americano tra i porporati statunitensi (il secondo gruppo più consistente), ha un passato di missionario e conosce bene l’America Latina. Con il nome di Leone XIV, Prevost diventa il 267mo Papa. Sessantanove anni, tocca a lui raccogliere il lascito di Bergoglio, che lo ha creato cardinale nel Concistoro del 30 settembre 2023.

Profilo discreto, curiale ma allo stesso tempo che ben conosce le ‘periferie esistenziali’ tanto care a Francesco. Considerato il candidato di centro, ha riscosso il voto della Sistina per essere un pastore universale, lontano dagli schieramenti più estremi. Una lunga esperienza maturata in anni di attività missionarie e di gestione di diocesi e seminari in Perù. Prevost conosce i vescovi di tutto il mondo per il suo ruolo a capo del medesimo dicastero. Incaricato di consigliare il Papa sulle nomine episcopali e anche presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, Robert Francis Prevost è il meno americano tra gli americani (10 cardinali, il secondo gruppo più consistente per nazionalità).

Il nuovo Papa aveva conosciuto Jorge Mario Bergoglio quando era arcivescovo di Buenos Aires. Dopo l’annuncio della morte, l’aveva ricordato così: “Era un uomo che voleva vivere autenticamente, con coerenza, il Vangelo. Voleva una Chiesa povera, che cammina con i poveri, che serve i poveri”. Su questa scia, molto probabilmente, andrà il suo pontificato: pastore con l’odore delle pecore. Il cardinale Robert Francis Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi, Arcivescovo-Vescovo emerito di Chiclayo, è nato il 14 settembre 1955 a Chicago (Illinois, Stati Uniti). Nel 1977 è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (O.S.A.), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, a Saint Louis. Il 29 agosto 1981 ha emesso i voti solenni. Ha studiato presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia.

All’età di 27 anni è stato inviato dall’Ordine a Roma per studiare Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (l’Angelicum). Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 19 giugno 1982. Ha conseguito la Licenza nel 1984, quindi è stato inviato a lavorare nella missione di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986). Nel 1987 ha conseguito il Dottorato con la tesi: “Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino”. Nello stesso anno è stato eletto direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Olympia Fields, in Illinois (USA). Nel 1988 è stato inviato nella missione di Trujillo come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei Vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Lì è stato priore di comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998). Nell’Arcidiocesi di Trujillo è stato vicario giudiziario (1989-1998), professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario Maggiore “San Carlos e San Marcelo”.(Segue) Nel 1999 è stato eletto priore provinciale della Provincia “Madre del Buon Consiglio” (Chicago). Dopo due anni e mezzo, il Capitolo generale ordinario lo ha eletto priore generale, ministero che l’Ordine gli ha nuovamente affidato nel Capitolo generale ordinario del 2007. Nell’ottobre 2013 è tornato nella sua Provincia (Chicago) per essere insegnante dei professi e vicario provinciale; incarichi che ha ricoperto fino a quando Papa Francesco lo ha nominato, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della Diocesi di Chiclayo (Perù), elevandolo alla dignità episcopale di vescovo titolare della Diocesi di Sufar. Il 7 novembre ha preso possesso canonico della Diocesi alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green; è stato ordinato vescovo il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella Cattedrale della sua Diocesi. È vescovo di Chiclayo dal 26 settembre 2015. Dal marzo del 2018 è stato secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana. Papa Francesco lo aveva nominato membro della Congregazione per il Clero nel 2019 e membro della Congregazione per i Vescovi nel 2020. Il 15 aprile 2020 il Papa lo ha nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Callao. Dal 30 gennaio 2023 è stato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.

Il ricordo del porporato che ha conosciuto Jorge Mario Bergoglio quando era arcivescovo di Buenos Aires e ha instaurato con lui un’amicizia consolidatasi nel corso degli anni. Era “un uomo che voleva vivere autenticamente, con coerenza, il Vangelo”, sottolinea il religioso agostiniano, tra i suoi insegnamenti più preziosi quel suo volere “una Chiesa povera, che cammina con i poveri, che serve i poveri”.

Soccorritori, Malavasi (Pd): definire standard nazionali formazione

Roma, 8 mag. – “La formazione un tema cruciale per arrivare a definire e istituire il ruolo dei professionisti soccorritori e autisti soccorritori. Oggi il sistema di emergenza urgenza funziona bene e non va complicato, ma serve garantire uniformit ed equit, con professionisti che abbiano attestati validi su tutto il territorio nazionale, perch la formazione professionale una competenza regionale e negli anni si sono create disuguaglianze che rischiano di minare la qualit del sistema odierno. I professionisti soccorritori e autisti soccorritori sono figure preziosissime che non operano solo su emergenza e urgenza, ma garantiscono anche servizi di welfare. Vanno assicurati quindi percorsi formativi vincolati a una standardizzazione nazionale (senza annullare la competenza regionale sulla materia) con ore di formazione e tirocinio sotto cui non si pu scendere, per garantire equit e uniformit del percorso formativo. In sostanza vanno garantiti livelli essenziali di formazione, come condizione per potenziare e qualificare ulteriormente un sistema gi oggi di eccellenza”. Lo ha detto Ilenia Malavasi, deputata del Pd e membro della Commissione Affari Sociali a Largo Chigi, il format in Onda su Urania Tv. Malavasi ha aggiunto che il sistema di soccorso non deve avere disomogeneit ed essere presente in modo equo e diffuso. “I soccorritori e gli autisti soccorritori sono attori di un sistema allargato a cui va garantito un contratto di lavoro e un’indennit di servizio, riconoscendo il valore sociale dell’attivit che svolgono quotidianamente verso gli altri”. Sul riconoscimento ufficiale dei professionisti soccorritori ci sono in essere quattro proposte di legge, una a firma di Ilenia Malavasi che sottolinea: “Abbiamo bisogno di unire le proposte per arrivare a testo condiviso in modo laico, dando dignit a tutte le proposte in campo e prendendone le parti migliori”.

Mancini (ANPAS): “Si investa in formazione”

Roma, 8 mag. – “Anpas si occupa da oltre 120 anni di soccorso sanitario in emergenza-urgenza ma anche di protezione civile: un’organizzazione che aggrega circa 950 associazioni territoriali presenti da nord a sud del nostro Paese, all’interno delle quali sono ospitati circa 100.000 volontari, oltre 500.000 soci e un numero di lavoratori che si aggira intorno alle 5000 unit. Il lavoro consiste, da una parte, nell’assistenza di natura socio sanitaria alla popolazione e dall’altra, in educazione, formazione e sviluppo della cultura del soccorso”. Lo ha detto Niccol Mancini – Presidente ANPAS, nel corso di Largo Chigi, format tv di The Watcher Post. “L’Istat ci dice che il mondo del volontariato ha visto negli ultimi cinque anni un calo apparentemente consistente: io credo che il senso di civismo e di partecipazione dei nostri cittadini sia veramente molto sviluppato e lo constatiamo durante le grandi emergenze. Oggi dobbiamo lavorare su questo senso di responsabilit sociale che pu essere ancora pi efficace se convogliato verso forme di organizzazione che permettano di massimizzare gli interventi. Ed su questo punto che c’ la necessit di politiche di regolamentazione che investano da un lato sulla formazione e sulla costruzione di competenze e dall’altro, nel dare omogeneit sul territorio in modo che si possa contare, in tutto il Paese, su soccorsi che siano omogenei”, ha concluso Mancini.

Il Conclave ha scelto il nuovo Papa. Folla in Piazza San Pietro, il mondo attende il nome

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) – Momenti di attesa per il primo affaccio del nuovo Papa dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. Nelle prime file, sul sagrato della basilica, i cardinali ultraottentenni che non hanno partecipato al voto in Sistina. Dalla folla, si è alzato il grido di “Viva il Papa”, ripetuto a più riprese.

18.08 Fumata bianca. I Cardinali in Conclave hanno scelto il nuovo Papa, il fumo bianco è uscito dal comignolo sulla Cappella Sistina, al quarto scrutinio. Una fumata che è durata dieci minuti

Poste: risultati record I trimestre 2025

Roma, 8 mag. (askanews). – LPoste Italiane ha conquistato la leadership italiana nei servizi di corriere e con il progetto Polis ha rafforzato il proprio ruolo di vicinanza ai territori, andando incontro alle esigenze della clientela e offrendo prodotti e servizi che facilitano la vita ai cittadini. quanto ha sottolineato l’AD Matteo Del Fante in un’intervista al TG Poste in occasione della presentazione di risultati record nel primo trimestre 2025. “Il cliente ha bisogno dei servizi – ha specificato Del Fante – e ha bisogno di avere una vita semplice nell’assolvere alle proprie esigenze, che vanno dal mondo dei pagamenti a quello dell’energia fino alla telefonia. La sfida fare sempre un po’ di pi e sempre meglio in quello che abbiamo gi iniziato a fare da un po’ di tempo a questa parte”. L’AD ha commentato il grande percorso di crescita nel mercato dei pacchi dal 2017 a oggi: “Siamo arrivati a consegnare da soli pi pacchi di tutti gli altri corrieri messi insieme. Un grande risultato, un percorso storico nella consegna a casa dei pacchi attraverso investimenti in automazione e la centralit della figura del portalettere”. Un commento anche sul progetto Polis, dopo aver raggiunto il numero di oltre 60.000 passaporti richiesti negli uffici postali. “Polis un fiore all’occhiello per l’Azienda”. Anche con questo progetto andiamo ad assolvere a un’esigenza sentita”. In chiusura, un ringraziamento alle persone di Poste Italiane per i risultati ottenuti. “Il fattore principe della nostra crescita la dedizione dei 120.000 dipendenti del Gruppo”.

Al Vascello "Felicissima jurnata", Beckett nei bassi napoletani

Roma, 8 mag. (askanews) – Dal 13 al 18 maggio arriva per la prima volta a Roma, al Teatro Vascello, “Felicissima jurnata”, creazione di grande successo, da più stagioni, del collettivo napoletano Putéca Celidònia, vincitore del Premio Hystrio-Iceberg 2024. Lo spettacolo interpretato da Antonella Morea e Dario Rea ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Premio Giuria Popolare – Dante Cappelletti 2021, Finalista di Forever Young – La Corte Ospitale 2022 e due nomination ai Premi Ubu 2023 per la Miglior attrice e la Miglior scenografia.

“Felicissima jurnata” cerca di cogliere l’essenza o, forse, l’assenza di vita reale che unisce sul filo della solitudine il basso napoletano e i protagonisti di Giorni Felici di Samuel Beckett.

Un lavoro, scritto e diretto da Emanuele D’Errico, che nasce da un’esperienza ben precisa, vissuta attivamente da Putéca Celidònia nel Rione Sanità di Napoli, dove la compagnia cura diversi progetti teatrali. Dopo aver preso confidenza con il quartiere ed essere entrati all’interno di alcuni ‘bassi’ – la tipica abitazione al piano terra con ingresso su strada – il collettivo ha iniziato a intervistare le donne e gli uomini che abitano nel quartiere.

Delle loro storie si compone Felicissima jurnata, che pone l’accento sulla paralisi emotiva e fisica che queste persone si impongono per mancanza di mezzi. Molti di loro non sono mai usciti dalla loro città – nel migliore dei casi – e nel peggiore non sono mai usciti dal proprio quartiere e chissà da quanto tempo dalla propria casa. Non è prigionia questa? È una prigionia consapevole o inconsapevole?

Il testo è venuto da sé: lo hanno scritto le storie di Assunta, Pasqualotto, Angela e di tutti gli altri abitanti del Rione Sanità. Felicissima jurnata è anche la storia di una donna di centonove anni che ancora si trucca, che mette lo smalto e ‘sente’ la gente intorno che suona e che canta.

Spiega Putéca Celidònia: “Nel 2018 abbiamo iniziato a portare il teatro in mezzo ai vicoli bui e abbandonati del Rione Sanità, e dopo aver preso confidenza con il quartiere, abbiamo avuto la possibilità di entrare in alcuni dei tipici bassi, trovando al loro interno una situazione surreale. Così abbiamo deciso di iniziare questo viaggio, portando con noi una macchina da presa e le domande che il testo di ‘Giorni Felici’ ci aveva mosso. Siamo entrati in queste case, ci siamo immersi nelle storie e nei mondi delle persone che le abitano, lasciandoci sorprendere dai loro racconti, così pregni da poterci scrivere romanzi per ognuno di loro. E tra un’intervista e l’altra abbiamo domandato loro chi fosse Beckett, ma nessuno lo aveva mai sentito nominare. Eppure ci sembravano così vicini, così familiari”.

Putéca Celidònia nasce nel settembre 2018 e prende in gestione due beni confiscati alla camorra nel Rione Sanità a Napoli, nel Vicolo della Cultura. Due tipici bassi napoletani che diventano luogo di accoglienza e di restituzione ai cittadini attraverso servizi socio-culturali, tra cui i corsi di teatro, di scenografia e di realizzazione del costume gratuiti.

Alla Scuola di Restauro di Botticino arriva un robot umanoide

Milano, 8 mag. (askanews) – “Sono RoBee, un robot umanoide progettato per assistere gli umani in compiti ripetitivi e pericolosi. Posso manipolare oggetti, navigare automamente e interagire con le persone, migliorando l’efficienza e la sicurezza nei processi produttivi”. Arte e tecnologia, un legame sempre pi stretto: alla Scuola di Restauro di Botticino – Valore Italia arriva infatti il primo robot umanoide cognitivo certificato in grado di fornire un aiuto concreto a studenti e docenti. Si chiama RoBee ed stato protagonista di una simulazione dimostrativa promossa non a caso durante la Mind Innovation Week all’interno dei laboratori che fanno parte dell’ecosistema del polo tecnologico italiano nato nell’area dell’Expo 2015.

“Oggi ci troviamo all’Innovation Week di Mind, Milano Innovation District. La Scuola di Restauro di Botticino, parte di Valore Italia, un centro avanzato per lo studio e l’applicazione di metodologie innovative nel restauro e nella conservazione del patrimonio culturale – spiega RoBee – Sono qui per dimostrare come la tecnologia possa assistere nel restauro e nella conservazione del patrimonio culturale, mostrando l’integrazione tra innovazione tecnologica e tradizione”.

“Un’anteprima mondiale: per la prima volta in un laboratorio di restauro ospitiamo un robot, un umanoide – sottolinea Salvatore Amura, Amministratore Delegato di Valore Italia -. E’ una sperimentazione che abbiamo avviato 3 anni fa, all’interno di un progetto di ricerca con l’Ospedale Galeazzi, l’Universit Statale di Milano. Il rapporto tra la tecnologia, il mondo dell’arte e il mondo del restauro un rapporto sempre pi fondamentale. Noi portiamo le nostre opere abitualmente a fare Tac, radiografie, per cui a fare una diagnostica di alto livello”.

RoBee l’unico robot umanoide certificato per applicazioni nei settori industriale e sanitario. Realizzato da Oversonic, azienda italiana specializzata nella progettazione di robot umanoidi cognitivi, capace di riconoscere oggetti e persone, di interagire, sostenere conversazioni, collaborare con gli umani e di prendere decisioni in autonomia analizzando i dati raccolti dall’ambiente.

“Una macchina che in grado di fare tantissime attivit di carattere cognitivo da un lato e di carattere operativo dall’altro. E’ l’esaltazione reale di quella che noi chiamiamo genericamente Intelligenza Artificiale, perch mettiamo a campo operativamente tutto quello che arriva dal mondo del digitale che naturalmente alle spalle di quella macchina – osserva Fabio Puglia, Presidente di Oversonic -. La sfida era quella di mettere insieme molteplici tecnologie, farle coesistere e renderle operative, dando alla macchina una visione di lavoro che fosse la migliore al fianco all’uomo. Oggi ci sono ancora tantissime attivit che l’uomo non dovrebbe pi fare, ci sono tantissime attivit che non trovano operatori che invece possono trovare nelle macchine come questa una soluzione estremamente performante”.

“Non dobbiamo avere paura della tecnologia. Anzi: come istituzione universitaria noi dobbiamo offrire ai nostri studenti tutte le informazioni pi avanzate, le informazioni che oggi la tecnologia ci mette a disposizioni, tutte le sperimentazioni – puntualizza ancora l’amministratore delegato di Valore Italia -. Questo perch dar loro maggiori opportunit e maggiori occasioni per inserirsi nel mondo del lavoro, avere performance migliori e risultati che speriamo possano rispondere alle loro aspirazioni”.

Il Conclave ha deciso, fumata bianca: eletto il nuovo Papa

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) – Fumata bianca al Conclave dei cardinali riuniti nella Cappella Sistina in Vaticano dal pomeriggio di ieri, mercoledì 7 maggio: alla quarta votazione è stato eletto il nuovo Papa.

Si attende ora l’uscita sulla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro del cardinale protodiacono Dominique Mamberti, che con la formula “Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Papam…” proclamerà al mondo il nome del Pontefice.

Quindi, come è tradizione, anche il nuovo Papa si affaccerà per salutare i fedeli.

Sanita: Acop, ripensare il Sistema Sanitario

Roma, 8 mag. – “Le strutture sanitarie private, che spesso garantiscono prestazioni altamente specialistiche che il Pubblico, gravato da una crisi senza precedenti, non riesce a erogare, devono essere un interlocutore privilegiato e non l’alternativa da fronteggiare. In un momento in cui il Sistema sanitario non riesce a reggere l’emergenza, necessario avviare un dialogo fattivo che metta sempre al centro il “bisogno-salute” e il “bene-salute” dei cittadini; e non lavori sempre in emergenza. C’ quindi la necessit di definire le priorit, in maniera chiara, e il perimetro del Sistema sanitario; serve una linea comune e soprattutto, un salto di qualit, come ascolto, sono necessari investimenti, strutture, modelli di gestione” Se n’ discusso oggi in Sala Mattarella a Palazzo dei Normanni, a Palermo nel corso della tavola rotonda su “Obiettivi e sfide del sistema sanitario siciliano: verso la creazione di valore” organizzata da Acop Sicilia – Associazione Coordinamento Ospedalit Privata. L’obiettivo quello di per ripensare in chiave locale un sistema sanitario pi equo, sostenibile e vicino ai bisogni reali delle persone, consolidando il dialogo tra pubblico e privato. Alla tavola rotonda sono intervenuti, tra gli altri il presidente della Regione siciliana Renato Schifani e l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, e il presidente nazionale di Acop e neo presidente di FederSalute, Michele Vietti. Carmelo Tropea, presidente regionale di ACOP, ha aperto i lavori a relatori di altissimo profilo, da Elio Borgonovi, professore emerito dell’Universit Bocconi e presidente del Cergas, a Stefano Cazzaniga, partner del Boston Consulting Group, Piero Grasso, vicepresidente della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza IRCCS, Guido Noto, coordinatore del centro di ricerca CREMS.

“Acop chiede al governo un cambio di passo, maggiori risorse per la sanit ma, soprattutto, una governance condivisa e un’integrazione reale ed efficiente tra le strutture pubbliche e quelle private accreditate. Solo da questa collaborazione pu venire la soluzione strutturale dei gravi problemi che affliggono la sanit, in particolare quello delle liste di attesa” ha chiarito Michele Vietti, presidente nazionale di Acop, mentre Carmelo Tropea, a capo del sindacato di strutture private in Sicilia, spiega come “Acop rappresenta in Sicilia circa 3000 posti letto e 5000 addetti, un terzo delle attivit ospedaliere sul territorio: siamo qui per rafforzare l’idea di un unico sistema necessario allo sviluppo della regione e ai bisogni dei cittadini. La sanit privata in Sicilia rappresenta circa il 35 per cento delle prestazioni ospedaliere, numero che cresce moltissimo se si pensa a tutte le attivit socio assistenziali: siamo una realt con cui dialogare”. Secondo Elio Borgonovi, tra i promotori del documento che propone in 15 principi guida come affrontare le sfide della Sanit oggi, “Bisogna avere una visione integrata e globale della Salute, che non solo erogazione di prestazioni ma presa in carico dei bisogni della popolazione partendo dalle prevenzione e diagnosi precoci, ma soprattutto farsi carico delle persone con cronicit”. “Intendiamo migliorare l’accesso alle cure per i cittadini siciliani, rafforzando la qualit dell’offerta da parte di strutture pubbliche riorganizzate e razionalizzate – intervenuto il presidente Renato Schifani – ma anche attraverso l’accordo con strutture private accreditate per incrementare la disponibilit di prestazioni sanitarie, dalle visite specialistiche agli interventi chirurgici, con una diminuzione dei tempi di attesa che ha purtroppo rappresentato una delle criticit maggiori del sistema sanitario regionale”. L’assessore alla Sanit Daniela Faraoni ha sottolineato la necessit di “scommettere ed essere presenti, lavorare sul recupero di medici in fuga, sulle liste di attesa da abbattere, per condurre attivit armoniche ai bisogni differenziati delle persone.

La distribuzione delle risorse deve essere totale e comprendere il privato quando offre prestazioni specialistiche necessarie e di alto livello. Registro con piacere la sensibilit, la condivisione di obiettivi e la volont di investire: in un momento in cui gli attacchi mediatici ci colpiscono e ne usciamo doloranti, abbiamo bisogno di capire e andare avanti insieme”.

In collaborazione con Acop

Sanit, De Pascale (Emilia R.): scelta deliberata di sottofinanziarla

Modena, 8 mag. (askanews) – “Cerco sempre di avere un approccio laico. La scelta politica di questo governo di non avere la sanit come priorit. E’ evidente. E’ una scelta legittima, davanti ai cittadini ognuno d delle priorit e per questo governo non una priorit il finanziamento del servizio sanitario nazionale”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, a margine di una conferenza stampa tenutasi oggi presso l’Azienda ospedaliero universitaria di Modena.

“In tutto il mondo il finanziamento del servizio sanitario nazionale si misura in rapporto al Pil – ha proseguito de Pascale – perch evidente che questa litania insopportabile dell’aumento del valore assoluto di dire ‘abbiamo messo un miliardo in pi dell’anno scorso’, se il costo dei farmaci aumentato, se dobbiamo aumentare lo stipendio agli infermieri e ai medici, se i costi dell’energia aumentano, se appunto i farmaci innovativi hanno costi molto pi elevati, se ci sono tecnologie nuove come quelle robotiche che consentono di dare prestazioni molto migliori ma che costano e che dobbiamo garantire a tutti i cittadini, evidente che quel miliardo in pi molto meno del maggiore costo e quindi se non si aumentano le risorse parallelamente si stanno diminuendo le prestazioni”.

De Pascale ha evidenziato l’impatto demografico sulla sanit: “L’invecchiamento della popolazione si porta dietro maggiori costi per il servizio sanitario nazionale – ha detto -. Un paziente oncologico che sopravvive grazie a un farmaco innovativo non solo una spesa per il sistema sanitario nel costo del farmaco, ma necessita di follow-up, necessita di controlli. Quindi l’evoluzione scientifica e tecnologica migliora le risposte, ma aumenta i costi e se la spesa sanitaria non segue questi costi, significa che non la vogliamo garantire a tutti”.

Per il governatore, la prova del fallimento evidente: “Guardate in tutta Italia l’aumento delle assicurazioni sanitarie. La foto, la prova, se il sistema sanitario funziona o non funziona l’aumento delle assicurazioni sanitarie. Sempre pi cittadini in tutta Italia, non solo in Emilia-Romagna, ma in Lombardia, in Veneto, in Campania, in tutte le regioni, contraggono assicurazioni private sanitarie. L’ha detto il presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno, lo dicono tutti gli istituti, lo dicono tutte le Regioni, bisogna assumersi le sue responsabilit, ognuno si deve assumere le sue responsabilit. E si sta facendo la scelta deliberata di sottofinanziare il sistema sanitario” ha concluso.

Dazi, Trump e Starmer annunciano l’accordo commerciale, anche se i "dettagli sono da definire"

Roma, 8 mag. (askanews) – Il presidente Donald Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno annunciato congiuntamente, giovedì dalla Casa Bianca, il raggiungimento di un accordo commerciale bilaterale tra Stati Uniti e Regno Unito, presentato come il primo successo commerciale del secondo mandato Trump. Ma entrambi i leader hanno riconosciuto che alcuni aspetti tecnici dell’intesa non sono ancora definitivi.

“Possiamo ancora sistemare alcuni dettagli”, ha dichiarato Starmer, intervenendo in vivavoce durante l’annuncio ufficiale nello Studio Ovale, secondo quanto riportato dalla CNN.

Anche Trump ha confermato che “i dettagli finali saranno messi per iscritto nelle prossime settimane”, lasciando intendere che l’accordo non è ancora del tutto chiuso.

Trump ha annunciato durante una conferenza stampa nello Studio Ovale, il primo accordo commerciale del suo secondo mandato, siglato con il Regno Unito, definendolo “un importante traguardo” nella sua visione di riforma dell’ordine commerciale globale.

“Con questo accordo, il Regno Unito si unisce agli Stati Uniti nell’affermare che reciprocità ed equità sono principi essenziali e vitali del commercio internazionale”, ha dichiarato Trump. Secondo quanto spiegato dal presidente, l’intesa prevede che le merci statunitensi siano accelerate nei processi doganali britannici, mentre “alcuni dettagli devono ancora essere perfezionati”.

L’accordo garantirà miliardi di dollari in nuove opportunità di accesso al mercato britannico per le esportazioni americane, con un forte impatto sul settore agricolo: “Aumenterà in modo significativo le esportazioni di carne bovina americana, etanolo e praticamente tutti i prodotti dei nostri grandi agricoltori”, ha affermato Trump.

L’intesa arriva a un mese dall’annuncio di nuovi dazi per decine di Paesi, tra cui lo stesso Regno Unito, da parte dell’amministrazione Trump, che li ha giustificati come una risposta a pratiche commerciali “sleali”. I dazi, inizialmente entrati in vigore per alcune ore, sono stati sospesi fino a luglio per consentire trattative bilaterali.

Trump ha inoltre affermato che accordi con Corea del Sud, India e Giappone sono “imminenti”. L’annuncio dell’intesa con Londra era stato anticipato mercoledì in un post pubblicato su Truth Social, la piattaforma personale del presidente.

Putin e Xi, insieme contro "unilateralismo e prepotenza egemonica"

Roma, 8 mag. (askanews) – Alla vigilia del Giorno della Vittoria, in cui la Russia celebra la sconfitta della Germania nazista, il presidente russo Vladimir Putin e quello cinese Xi Jinping si sono incontrati a Mosca, dove hanno firmato quasi trenta documenti, ribadendo la determinazione a costruire un mondo multipolare e la volontà di contrastare progetti egemonici e destabilizzanti, degli Stati Uniti in primis, anche se mai esplicitamente citati.

Nel corso del vertice al Cremlino Xi Jinping ha dichiarato che “in mezzo alla corrente contraria internazionale fatta di unilateralismo e prepotenza egemonica, la Cina lavorerà con la Russia per farsi carico delle responsabilità speciali che spettano alle grandi potenze mondiali”. Dal canto suo, Putin ha ribadito che i legami tra Mosca e Pechino non sono diretti contro nessuno, ma si sviluppano “a beneficio dei popoli di entrambi i Paesi”.

“Russia e Cina perseguono una politica estera indipendente e autonoma, interessate a costruire un ordine mondiale multipolare ed equo”, ha dichiarato Putin, al termine dei colloqui tenutisi oggi al Cremlino con l’omologo cinese Xi Jinping. Xi, da parte sua, ha parlato di “colloqui amichevoli, approfonditi e molto fruttuosi”, sottolineando che Pechino intende intensificare la cooperazione strategica con Mosca, anche in seno a organismi multilaterali come ONU, SCO e BRICS. “È importante rimanere partner affidabili con la Russia, nonostante la turbolenza internazionale”, ha detto il presidente cinese, che sarà domani ospite d’onore alla parata sulla Piazza Rossa domani per L’80esimo della vittoria sovietica sulla Germania nazista.

Russia e Cina difendono il ruolo centrale dell’ONU e del Consiglio di Sicurezza, invitando alla riforma dell’ordine globale su basi più eque e multipolari. Viene inoltre denunciato l’uso di sanzioni unilaterali, dazi e barriere commerciali come strumenti di competizione sleale, dannosi per l’economia globale e per la cooperazione internazionale su temi come la sicurezza alimentare ed energetica.

La dichiarazione congiunta adottata ribadisce la volontà di rafforzare il partenariato strategico “in una nuova era”, nel quadro di una collaborazione che – hanno tenuto a precisare – “non è diretta contro altri Paesi, ma costruita nell’interesse dei nostri popoli”.

Uno dei passaggi più duri della dichiarazione riguarda il piano difensivo annunciato dal presidente americano Donald Trump, denominato “Golden (Iron) Dome for America”.

“Anche il programma su larga scala ‘Golden (Iron) Dome for America’, recentemente annunciato, è profondamente destabilizzante”, affermano Russia e Cina nel documento ufficiale. “Il piano prevede esplicitamente un significativo rafforzamento dell’arsenale per condurre operazioni di combattimento nello spazio”.

La questione della militarizzazione dello spazio assume notevole rilievo nella dichiarazione congiunta. Le parti sostengono un accordo globale per evitare il primo dispiegamento di armi nello spazio e garantire un uso esclusivamente pacifico delle attività spaziali”, si legge nel documento.

“Le parti sostengono un accordo globale per evitare il primo dispiegamento di armi nello spazio e garantire un uso esclusivamente pacifico delle attività spaziali”, si legge nel documento.

Mosca e Pechino esprimo inoltre preoccupazione per l’aumento del rischio di conflitto nucleare, denunciando in particolare l’espansione di alleanze militari nei pressi di Stati dotati di armi atomiche, viste come una forma di pressione coercitiva.

Mosca e Pechino invitano a superare la logica della Guerra Fredda, rafforzare la fiducia reciproca e risolvere le divergenze tramite consultazioni paritarie.

Sul piano economico, nessuna svolta è emersa sul progetto Power of Siberia 2, il gasdotto strategico verso la Cina che Mosca spera di attivare per garantirsi esportazioni stabili a livelli adeguati per sostenere il bilancio russo, compensando le perdite il mercato europeo.

Putin ha parlato di un’espansione significativa del commercio bilaterale entro il 2030, ma il comunicato congiunto si limita a ribadire l’intenzione di “promuovere una struttura commerciale più equilibrata e tecnologicamente avanzata”.

La questione ucraina è a sua volta passata in secondo piano. Russia e Cina si sono dette favorevoli a una soluzione politica del conflitto in Ucraina, chiedendo il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e della sicurezza indivisibile.

“Una soluzione duratura richiede l’affrontare le cause profonde del conflitto e il rispetto dei legittimi interessi di sicurezza di tutti gli Stati”, recita la dichiarazione. Nessuna menzione esplicita a responsabilità russe, ma netta l’opposizione a una soluzione militare imposta dall’Occidente.

I due leader si sono detti favorevoli a una stabilizzazione diplomatica del Medio Oriente, riaffermando il sostegno alla soluzione dei due Stati per il conflitto israelo-palestinese, con la creazione di uno Stato palestinese indipendente che conviva pacificamente con Israele. E’ stato ribadito il sostegno a una soluzione globale del conflitto in Siria, fondata su un dialogo nazionale ampio e sul rispetto della sovranità, indipendenza e integrità territoriale del Paese.

Dazi, Trump: accordo con Gb, più apertura a export agricolo Usa

Roma, 8 mag. (askanews) – Il presidente Donald Trump ha annunciato durante una conferenza stampa nello Studio Ovale, il primo accordo commerciale del suo secondo mandato, siglato con il Regno Unito, definendolo “un importante traguardo” nella sua visione di riforma dell’ordine commerciale globale.

“Con questo accordo, il Regno Unito si unisce agli Stati Uniti nell’affermare che reciprocità ed equità sono principi essenziali e vitali del commercio internazionale”, ha dichiarato Trump. Secondo quanto spiegato dal presidente, l’intesa prevede che le merci statunitensi siano accelerate nei processi doganali britannici, mentre “alcuni dettagli devono ancora essere perfezionati”.

L’accordo garantirà miliardi di dollari in nuove opportunità di accesso al mercato britannico per le esportazioni americane, con un forte impatto sul settore agricolo: “Aumenterà in modo significativo le esportazioni di carne bovina americana, etanolo e praticamente tutti i prodotti dei nostri grandi agricoltori”, ha affermato Trump.

L’intesa arriva a un mese dall’annuncio di nuovi dazi per decine di Paesi, tra cui lo stesso Regno Unito, da parte dell’amministrazione Trump, che li ha giustificati come una risposta a pratiche commerciali “sleali”. I dazi, inizialmente entrati in vigore per alcune ore, sono stati sospesi fino a luglio per consentire trattative bilaterali.

Trump ha inoltre affermato che accordi con Corea del Sud, India e Giappone sono “imminenti”. L’annuncio dell’intesa con Londra era stato anticipato mercoledì in un post pubblicato su Truth Social, la piattaforma personale del presidente. (fonte immagine: The White House).

"Otello" così attuale, con la regia di Pasotti e drammaturgia Maraini

Roma, 8 mag. (askanews) – Una nuova produzione teatrale fa rivivere l’eterno classico shakespeariano della letteratura mondiale dai caratteri così drammaticamente attuali anche dopo secoli, vista la cronaca di oggi: “Otello” di William Shakespeare, per la drammaturgia di Dacia Maraini e la regia di Giorgio Pasotti, con Giacomo Giorgio, nel ruolo di Otello, e Giorgio Pasotti, che interpreterà Iago.

Il debutto avrà luogo il 10 e 11 luglio al Teatro Romano di Verona per il festival “Estate Teatrale Veronese”; lo spettacolo andrà poi in scena a L’Aquila il 13 luglio, presso la Scalinata San Bernardino per la rassegna estiva “I Cantieri dell’immaginario”.

La lunga tournée teatrale toccherà poi i principali teatri italiani, in cui porterà il logo di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, che è ambasciatore di un progetto di ricostruzione e di rinascita.

Il calendario è in aggiornamento; nelle prossime settimane saranno annunciate le nuove date.

Giorgio Pasotti si interroga sulla forza di un grande classico come il testo shakespeariano di parlare alle giovani coscienze, di insegnare attraverso la morale, di mostrare senza mediazioni tecnologiche il dolore e lo sgomento per le vite non rispettate.

“Dopo un tempo così lungo quest’opera ci mette ancora di fronte a una realtà malata e incattivita – dice Pasotti – l’Otello è tragicamente attuale. Proveremo a parlare alla generazione di oggi con una compagnia di giovani attori di straordinario talento, gli parleremo di quello che accade tutti i giorni con le parole di quattro secoli fa, parole forti, senza tempo, che raccontano la storia di una donna che ha avuto il coraggio di fare la sua scelta, in una società che come quella in cui viviamo temeva diversità e differenza, e ne ha dovuto pagare la funesta conseguenza. Un punto di vista poco frequentato, ma che restituisce al dramma una incredibile, cruda modernità”.

Otello, incapace di gestire le emozioni, capitano coraggioso e leale ma marito insicuro e geloso. Forse Desdemona era troppo: troppo bella e troppo ingenua, troppo sicura del suo amore e dell’amore di lui. Così Otello la uccide e poi mette fine alla sua stessa vita, per gelosia e per possesso, come gli uomini di oggi e come gli uomini di domani in questa società patriarcale, se non si educano le nuove generazioni.

Ma cosa succede quando l’amore si trasforma in controllo? Quando il desiderio di libertà viene soffocato dal bisogno di possesso? E soprattutto: possiamo ancora imparare qualcosa da Otello?

A interpretare Otello è Giacomo Giorgio, giovane attore amato dal grande pubblico, che sintetizza con queste parole questa nuova esperienza teatrale: “L’Otello è tra le opere shakespeariane più importanti e, davanti ad un capolavoro come questo, il mio lavoro da attore si limita all’ascolto – per poi proseguire – È il testo stesso ad interrogarci grazie alle tematiche che affronta, purtroppo ancora molto attuali, come il femminicidio e la diversità intesa come arricchimento e non come qualcosa di cui avere timore. È un’ardua impresa quella che mi accingo a intraprendere con grande gioia ed impegno: dare vita alle tormentate emozioni di uomo che da vittima diventa carnefice sconfinando nella follia, trasferendole in un intenso dialogo con la realtà del tempo presente”.

Lo spettacolo è prodotto da Teatro Stabile d’Abruzzo, Marche Teatro, Stefano Francioni Produzioni e Virginy l’Isola Trovata ed è in collaborazione con il Teatro Maria Caniglia.

L’adattamento scenico è a cura di Antonio Prisco, le musiche sono di Patrizio Maria D’Artista.

Lavoro, Calderone: a brevissimo confronto con imprese su sicurezza

Roma, 8 mag. (askanews) – “Purch lavoriate in sicurezza, che era il tema della giornata di oggi…”. Cos la ministra del Lavoro Marina Elvira calderone ha scherzato con i tanti giornalisti che l’aspettavano davanti palazzo Chigi al termine dell’incontro con i sindacati sul tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. “Considero questa giornata assolutamente proficua – ha spiegato Calderone -, credo che anche le dichiarazioni dei rappresentanti delle associazioni sindacali abbiano potuto dare testimonianza del clima collaborativo con cui si sono svolti i lavori e il confronto. Il governo era presente con la presidente del Consiglio Meloni, con il vicepremier Tajani, con me e con il ministro Foti. Devo dirvi che” sul tema “c’ un clima di grande consapevolezza del fatto che importante la piena collaborazione e condivisione, nel rispetto di quelli che sono i ruoli e le funzioni e soprattutto il ruolo delle parti sociali”. “Proseguiremo il confronto anche con le rappresentanze datoriali. Anzi, faremo anche degli incontri congiunti”, ha aggiunto Calderone.

Abbiamo discusso “un elenco di argomenti e sulla base di questo, ovviamente in tempi assolutamente brevissimi, ci sar anche il confronto con le parti datoriali”. Lo ha detto la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone rispondendo, all’uscita di Palazzo Chigi al termine dell’incontro coi sindacati sul tema della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alla domanda su quando si terr un analogo incontro con le imprese.

Lavoro, Landini: su sicurezza prima volta disponibilit Governo

Roma, 8 mag. (askanews) – “Il governo ci ha informato come intende spendere i 650 milioni in pi che ha messo sul tavolo, che sono risorse Inail, e ha dichiarato una disponibilit a confrontarsi su questo tema. Noi abbiamo chiesto che non si discuta solo dei 650 milioni, si ragioni anche sul fatto che ci sono altre risorse che possono incrementare questa cifra”. Cos il leader Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sulla sicurezza sul alvoro che durato oltre quattro ore.

“Devo dire che per la prima volta, rispetto ad altre, abbiamo trovato una disponibilit, almeno sulla carta, ad affrontare questi temi e c’ stato l’impegno ad avviare un confronto nei prossimi giorni, al ministero del Lavoro, ma con la regia della presidenza del consiglio e il coinvolgimento anche di altri ministeri”.

“Non esprimo giudizi di merito – ha detto – perch oltre a una disponibilit sui titoli, bisogna capire cosa concretamente si far. Bisogna che lo si verifichi nei confronti che faremo e abbiamo gi avanzato con precisione quello che per noi importante, cosa ci aspettiamo da questi incontri e quello che secondo noi va cambiato”.

Danone presenta lo yogurt come elisir per un futuro in salute

Milano, 8 mag. (askanews) – In Italia il consumo di yogurt, latti fermentati e dessert continua ad aumentare, passando negli ultimi 4 anni da 8,8kg a 10kg di consumo annuo pro-capite e ha registrato una ripresa dei volumi su tutti i canali, con un aumento delle vendite a volume dello 0,8% nei supermercati e ipermercati, del 4,5% nei negozi specializzati, del 2,6% nei discount e del 10,8% sugli e-commerce. quanto emerso dallo studio di categoria realizzato da Danone Italia, in collaborazione con Circana, Kantar, SKIM e YouGov su oltre 25.000 consumatori, presentato oggi presso la sede di Danone Italia.

Dallo studio emerge che gli italiani sono un popolo sempre pi attento alla propria salute: il 52% degli intervistati considera un’alimentazione bilanciata lo strumento principale per costruire una vita sana. Questa consapevolezza si traduce di conseguenza nelle scelte alimentari e di acquisto e il 41% dei consumatori sceglie, infatti, lo yogurt per motivazioni legate alla salute.

Yoann Steri, Digital & Data Director di Danone Italia, ha dichiarato: “Vediamo che la categoria di yogurt cresciuta in termini di consumo pro capite, sia per la sua funzionalit sulla salute, ma anche per il gusto. Come Danone andiamo a rispondere a questi due bisogni, sia di gusto che di salute, grazie a prodotti sempre pi all’avanguardia. Va in questa direzione il lancio di Danone Skyr, la nuova linea ispirata all’antica ricetta islandese dello Skyr, ricco in proteine e con lo 0% di grassi che garantisce gusto, qualit e una cremosit unica; con HiPRO abbiamo lavorato per innovare la nostra formula con l’aggiunta di Vitamina B9 e Magnesio, studiata per supportare la crescita muscolare grazie all’alto contenuto proteico e ridurre la fatica grazie alla fortificazione con Vitamina B9 e Magnesio. Con il brand Activia, che con 4 miliardi di probiotici si prende da sempre cura dell’equilibrio intestinale degli italiani, abbiamo risposto al crescente interesse dei consumatori per il microbiota intestinale arricchendo la nostra offerta con la linea Activia fibre e il kefir Activia, da oggi disponibile anche al cucchiaio. Anche con il brand Actimel, da oltre 30 anni alleato del sistema immunitario, puntiamo sull’innovazione presentando Actimel Tripla Azione, il nostro Actimel arricchito con magnesio, vitamina D e C. Una sola bottiglietta con 3 funzionalit: la vitamina C, infatti, ha effetto antiossidante, il magnesio riduce la stanchezza e la vitamina D supporta il sistema immunitario”.

Le abitudini degli italiani si stanno dunque progressivamente trasformando, sia da un punto di vista orario che da quello alimentare. Inoltre, uno stile di vita pi flessibile sta facendo s che sempre pi spesso i pasti tradizionali lascino spazio a un consumo di cibo pi frammentato e destrutturato.

Federico Capeci, CEO Kantar Italia e Spagna, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “La cosa pi interessante ed entusiasmante che la salute oggi rappresenta uno dei principali valori degli italiani. Non pi solamente un comportamento, ma proprio un valore. Perch questo avviene? Perch da un lato la popolazione sta invecchiando e quindi questo tema diventa veramente strategico per la longevit e gran parte della nostra popolazione, ma anche perch le nuove generazioni ci stanno insegnando che anche per loro la salute estremamente importante, con un approccio diverso, meno di intervento, pi quotidiano e pi preventivo. Ma in questo modo le diverse generazioni si parlano, dialogano e quindi tutto quello che diventa salute diventa un tema familiare”.

Con la missione di “portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero di persone possibile” Danone, da oltre 100 anni, continua cos a rispondere alle esigenze nutrizionali di un mondo in rapido cambiamento, dove cresce la consapevolezza dell’impatto del cibo sulla salute, con un’ampia offerta di prodotti buoni, accessibili e supportati da solide evidenze scientifiche.

Cantieri sicuri, Capaccioli: bene protocollo sostenibilit

Roma, 8 mag. – “L’edilizia sostenibile non pu e non deve essere assente dalla metodologia di realizzazione di un edificio green. Ecco perch l’accordo sancito oggi con il Lavoro e Welfare e Green Building Council Italia avvia un percorso che tende a mettere al centro delle scelte e della strategia di sviluppo in materia di sostenibilit nell’ambiente costruito anche la dignit del lavoro e la sicurezza dei lavoratori all’interno dei cantieri che realizzano questa tipologia di costruzione. Non possiamo far finta di nulla, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia: importante avere rispetto delle regole sul lavoro, importante dare dignit al lavoro dell’essere umano all’interno dei cantieri. Su questo, Green Building Council, oltre a quanto gi fatto con gli accordi collaborativi e il nostro position paper, si prodigher nel produrre documenti tecnici insieme a Lavoro e Welfare, in cui saranno definite le migliori modalit per avere un cantiere che possiamo definire realmente e concretamente sostenibile”.

Lo ha dichiarato Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia, in occasione della firma con Lavoro&Welfare di un protocollo per cantieri sicuri e sostenibili.

Cantieri sicuri e sostenibili, Damiano: focus su prevenzione

Roma, 8 mag. – “L’obiettivo di Green Building di costruire case verdi, ecosostenibili, di avere uno sviluppo armonico delle citt che guardi alle periferie. L’intesa fra Green Building e Lavoro Welfare vuole anche incrementare l’attenzione gi prevista al tema della prevenzione, vale a dire al cantiere sicuro, al cantiere trasparente, al cantiere che, con l’uso della digitalizzazione e dei nuovi strumenti di intelligenza artificiale, sia in grado di garantire l’integrit psicofisica dei lavoratori che costruiscono le case ecocompattibili”.

Lo ha dichiarato Cesare Damiano, Presidente Associazione Lavoro &Welfare, in occasione della firma del protocollo per cantieri pi sicuri e sostenibili con GBC Italia.

"Warfare – Tempo di guerra", nuovo film di Alex Garland e Ray Mendoza

Roma, 8 mag. (askanews) – I Wonder Pictures presenta il trailer e il poster italiani ufficiali di Warfare – Tempo di guerra, il nuovo film scritto e diretto da Alex Garland e Ray Mendoza – un anno dopo il successo di Civil War – che arriverà nelle sale italiane il 21 agosto 2025.

Tratto da una storia vera, “Warfare – Tempo di guerra” è un’immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni. Questo film di pura azione è stato infatti realizzato sulla base dei ricordi, delle testimonianze e delle esperienze vissute sul campo da un gruppo di uomini dei corpi speciali della marina americana, i Navy SEAL – tra cui lo stesso Mendoza – che hanno partecipato a una missione ad alto rischio a Ramadi, in Iraq, nel 2006. Non solo un film di guerra ma un film nella guerra: immersivo, viscerale, coinvolgente, una rivisitazione intensa e innovativa del genere, che non fa sconti allo spettatore regalandogli un’esperienza cinematografica totale.

A rendere ancora più potente il racconto è un cast che riunisce alcuni fra i più interessanti giovani talenti di Hollywood: Joseph Quinn (Stranger Things, Il Gladiatore 2, I Fantastici 4 – Gli inizi), Kit Connor (Rocketman, Heartstopper), Will Poulter (The Revenant, Midsommar, Maze Runner, Le Cronache di Narnia), Cosmo Jarvis (Lady Macbeth, Shogun), Charles Melton (May December, Riverdale), Michael Gandolfini (I molti santi del New Jersey, Bob Marley – One love, Beau ha paura, Daredevil: Rinascita), D’Pharaoh Woon-A-Tai (Hell of a Summer, Reservation Dogs), Finn Bennet (True Detective, Le cose che non ti ho detto), solo per citarne alcuni.

Scritto e diretto da Alex Garland (Civil War, candidato all’Oscar per la sceneggiatura di Ex Machina) con Ray Mendoza (consulente militare per Civil War, Lone Survivor, Jurassic World), Warfare – Tempo di guerra è prodotto da A24 e uscirà in Italia con I Wonder Pictures il 21 agosto 2025.

Usa, Trump attacca il presidente della Fed Powell: "È un idiota"

Roma, 8 mag. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Truth Social ha attaccato il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, definendolo “un FOOL”, un idiota, che “non ha idea di cosa stia facendo”. Il post conclude con una battuta sarcastica: “A parte questo, mi piace molto!”.

‘Troppo tardi’ Jerome Powell è un idiota, che non ha la minima idea di quello che fa. A parte questo, mi sta molto simpatico! Il petrolio e l’energia sono in forte calo, quasi tutti i costi (compresi i generi alimentari e le ‘uova’) stanno scendendo, praticamente NESSUNA INFLAZIONE, i soldi dei dazi stanno fluendo negli Stati Uniti ù ESATTAMENTE L’OPPOSTO DI ‘TROPPO TARDI!’ BUON DIVERTIMENTO”, è il testo del post di Trump.

Intanto Wall Street parte in rialzo, in linea con le principali Borse europee su attese che l’accordo Usa-UK sui dazi possa portare presto ad altri accordi per ridurre le tensioni commerciali. Il Dow Jones guadagna lo 0,4%, l’S&P 500 lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,6%.

In calo i bond con il rendimento del decennale Usa al 4,29%, poco mosso il cambio euro dollaro a 1,13. In calo l’oro a 3.421 dollari (-0,7%).

Fra i titoli in evidenza i tecnologici Microsoft (+0,9%), Cisco (+0,4%) e Apple (+0,2%). Debole Nvidia (-0,3%), vendite sul farmaceutico Merck (-2,6%).

Tommy Cash feat. Tony Effe in "Espresso Macchiato – Remix"

Milano, 8 mag. (askanews) – Tommy Cash sorprende ancora! Fuori ovunque domani “Espresso Macchiato – Remix” feat. Tony Effe, una nuova imperdibile versione della hit virale “Espresso Macchiato” (Epic / Sony Music) con cui l’artista estone partecipa all’Eurovision Song Contest 2025.

Una collaborazione che si prospetta esplosiva e che vede per la prima volta insieme Tommy Cash e Tony Effe, due hitmaker dissacranti e provocatori.

La versione originale del brano, che ha già conquistato il vertice della classifica Viral 50 italiana di Spotify e la Top 50 dell’Airplay radiofonico italiano, è da settimane in trend su TikTok e continua a macinare milioni di stream con 16 milioni di visualizzazioni su YouTube, 27 milioni di creazioni e 17k visualizzazioni su TikTok.

Conosciuto come visual artist capace di creare e interpretare le tendenze globali in chiave originale e umoristica, Tommy Cash si è fatto conoscere in tutto il mondo per il suo immaginario stravagante e ironico.

Dopo aver conquistato la scena estone, il suo successo ha rapidamente raggiunto anche gli altri paesi portandolo ad esibirsi in giro per gli Stati Uniti e l’Europa, calcando i palchi dei più grandi festival come Glastonbury, Sziget e Roskilde, davanti a un pubblico di decine di migliaia di persone.

Tommy Cash ha collaborato con artisti del calibro di Charli XCX, Diplo, Bones, Boys Noize, Quebonafide, A.G. Cook. Ha lavorato anche insieme a figure nel mondo della moda, come Rick Owens, Maison Margiela e Adidas.

Tony Effe è tra i protagonisti della scena urban italiana, con oltre 1,5 miliardi di streaming, 37 Dischi di Platino e 11 Dischi d’Oro. Dopo un 2024 pieno di successi, tra cui più di 15 date nei festival, un doppio sold out al PalaEur di Roma e il debutto all’Unipol Forum di Assago, quest’estate sarà in tour con nuove date attesissime.

Assalti Frontali, prosegue il tour per il nuovo album "Notte Immensa"

Roma, 8 mag. (askanews) – Gli Assalti Frontali proseguono il tour dedicato alla presentazione di “Notte Immensa”, il loro ultimo album uscito lo scorso dicembre. Al calendario già fitto si aggiungono molti altri appuntamenti, occasioni per vivere il loro stile inconfondibile, carico dell’energia e dell’urgenza maturate in oltre trent’anni di musica e militanza.

Il 17 e 18 maggio saranno a Brescia (CSA Magazzino 47), nel secondo giorno per la presentazione del loro documentario “Una vita all’assalto”; il 23 maggio saranno a Bari (Nevermind Club)per Experimenta fest, il 24 a Condove (TO), per il Valsusa Film per un talk e showcase; il 30 maggio faranno tappa a TOLENTINO (MC) per il Panza Marche Beer; il 7 giugno saranno a Livorno per il Festa Luna Rossa Kurda; l’8 a Perugia, davanti allo stadio, per l’anniversario della fondazione del Perugia calcio; il 13 a Cosenza per l’Università – Festival Calabria in fiore; oò 21 ad Ancona in Piazza NiArchi; il 27 a Napoli al Mamamu – Festival Mezzocannone Occupato; il 28 a Verona per il Festival Paratodos; il 29 a Saronno (VA), per la Festa FC Dal Pozzo; il 2 luglio a Villalunga (RE) al Parco Secchia Notti Rosse; il 5 a Cagliari per Poetto Corto Maltese; il 17 luglio l’attesa data a Roma presso il Casilino Sky Park; il 18 a Gazzaniga (BG) per il Carota Love Fest.

Il 18 marzo 2025 è uscito il videoclip di “Notte Immensa”, title track del nuovo album, mentre a giugno 2024 è uscito il documentario “Una vita all’assalto”, un’opera che racconta il loro percorso, diretta da Paolo Fazzini e Francesco Principini, prodotta da Manetti Bros. e Pier Giorgio Bellocchio, e distribuita da Mompracem, insignita del Premio del Pubblico al Biografilm Festival di Bologna.

“Notte immensa” è il decimo album del gruppo, l’undicesimo se si considera “Batti il tuo tempo” con l’Onda Rossa Posse, il primo disco rap in italiano in assoluto. Il disco è stato anticipato dal singolo e video “Fanculo Ci Siamo Anche Noi”, dedicato alla resistenza dei bambini di Gaza.

Eurovision, Lucio Corsi: canterò la mia canzone con i sottotitoli

Roma, 8 mag. (askanews) – All’Eurovision di Basilea Lucio Corsi canterà con i sottotitoli “per far passare nella maniera più chiara il messaggio della canzone, l’idea del testo e il significato delle parole”. Lo ha detto lo stesso cantautore, rivelazione all’ultimo Festival di Sanremo con la sua “Volevo essere un duro”, arrivato ieri nella città svizzera per le prime prove.

“L’approccio con cui voglio affrontare questa esperienza è lo stesso con cui ero andato al Festival di Sanremo. Perciò portando quella canzone, incentrando il discorso sulle parole, sulla musica, sugli strumenti”, ha spiegato Corsi, per il quale la musica non è comunque una competizione. “Non nasce con questa caratteristica e non la deve avere a mio parere. Perciò sono qui per fare questa esperienza, per portare una canzone a cui tengo, per suonare, per imparare a fare meglio questo tipo di lavoro, questo tipo di mestiere. Ovviamente spero di fare un bell’Eurovision, di divertirmi, di farlo al meglio, di suonar bene”.

Le tre serate dell’Eurivision Song Contest saranno trasmesse in diretta da Rai 2 (il 13 e 15 maggio) e da Rai 1 (la finale del 17 maggio), con BigMama e Gabriele Corsi alla conduzione. In simulcast su Rai Radio2 e in diretta streaming su RaiPlay e RaiPlay Sound.

Bresh, fuori nuovo brano "Umore Marea" e da luglio al via Marea tour

Roma, 8 mag. (askanews) – Dopo l’esperienza sanremese con “La tana del granchio” (certificato ORO), Bresh, uno dei cantautori più apprezzati della nuova generazione, sta per tornare con un nuovo brano, disponibile da venerdì 9 maggio in digitale, “Umore Marea”.

In attesa dell’estate, “Umore Marea”, che vede Shune alla produzione, è un brano che fotografa, con immagini precise e immediate tipiche della scrittura di Bresh, quella sensazione di incertezza e di precarietà emotiva. Uno stato in cui le emozioni si susseguono come in un continuo ondeggiare, tra alta e bassa marea, e si prova a restare a galla e in equilibrio, cercando di non essere sopraffatti.

L’estate 2025 vedrà il ritorno dal vivo di Bresh, che sarà impegnato in giro per l’Italia con il “Marea tour”, una serie di concerti che lo porteranno sui palchi dei principali festival e location italiane: il 3 luglio a Bari (Fiera del Levante); il 4 luglio a Benevento (BCT Music Festival); il 7 Senigallia (AN) in Piazza Garibaldi; l’11 luglio ad ALBA (CN) per Collisioni Festival; il 7 agosto a Cinquale (MS) per Vibes Music Festival; il 21 agosto a Montesilvano(PE) per Marea Festival e il 31 agosto ad EMPOLI (FI) per Beat Festival.

A partire da fine ottobre, invece, sarà per la prima volta protagonista di un tour nei palasport (data zero il 25 ottobre a Jesolo); il 1 novembre a Roma, Palazzo dello Sport, il 6 e 7 a Milano, Unipol Forum, la prima data sold out, e il 9 novembre all’Unipol Arena di Bologna.

Iberdrola Italia inaugura il terzo impianto fotovoltaico

Roma, 8 mag. (askanews) – Iberdrola Italia inaugura il suo terzo impianto fotovoltaico a Tarquinia. L’azienda, leader nel settore delle energie rinnovabili, ha realizzato importanti investimenti che stanno accelerando la transizione ecologica e la sicurezza energetica nel nostro Paese attraverso un modello di business sostenibile, etico e competitivo. Dopo l’impianto fotovoltaico di Montalto di Castro nel 2022 e quello di Montefiascone nel 2023, sempre nel Lazio arriva un terzo impianto quello di Tarquinia, capace di soddisfare il fabbisogno equivalente medio annuo di 18.000 famiglie e di ridurre 15.000 tonnellate annuali di emissioni di CO2. Presenti l’ambasciatore di Spagna Miguel Fernndez-Palacios e il vicesindaco di Tarquinia Enrico Leoni. Abbiamo parlato con Valerio Faccenda Country Manager Iberdrola Italia:

“Iberdrola la societ elettrica prima in Europa per capitale in borsa e fonda il suo successo su un modello di business responsabile. Questo quello che noi importiamo anche in Italia e abbiamo l’ambizione di trasferire tutte le competenze e l’esperienza di Iberdrola anche nel nostro paese e contribuire alla transizione ecologica e alla sicurezza energetica anche dell’Italia. Lo facciamo attraverso i nostri impianti di energia rinnovabile che produce energia che vendiamo ai nostri clienti industriali, li accompagniamo in un percorso virtuoso di decarbonizzazione che anche un percorso di competitivit. Migliorano la loro competitivit attraverso la stabilizzazione dei prezzi dei nostri impianti e quindi una partnership vitale sia per noi che per loro”.

L’impianto di Tarquinia con ben 50.000 pannelli fotovoltaici e una potenza di 33 MWp destinato a fornire energia verde ai clienti industriali attraverso accordi PPA (Power Purchase Agreement) e rappresenta un grande traguardo verso il consolidamento dell’azienda come uno dei principali operatori in Italia impegnandosi, inoltre, a garantire la sicurezza sul lavoro come vera filosofica aziendale. poi intervenuto Simone Paoli Head of O&M Iberdrola Italia:

“Un impianto fotovoltaico un impianto che produce energia sfruttando l’energia che ci d il sole. In questo caso in particolare abbiamo 50.000 pannelli che catturano l’energia che ci d il sole e la trasforma in un’energia fruibile per le nostre industrie e per le nostre abitazioni. Basti pensare che questo impianto ad esempio riesce a soddisfare il bisogno equivalente di 18.000 famiglie quindi un impianto di una buona taglia che ha un impatto molto rilevante e contribuisce anche alla riduzione delle emissioni”.

Iberdrola Italia ha saputo intercettare e raccogliere la vera sfida del futuro implementando soluzioni sostenibili per salvaguardare l’ambiente anche per le generazioni future, motivo per cui oggi considerata uno dei maggiori fornitori di elettricit green del nostro Paese, leader nella produzione e fornitura di energia da fonti rinnovabili.

Dopo Venezia e Pompei il premio "Le Pagine della Terra" torna a Roma

Roma, 8 mag. (askanews) – Si rinnova l’appuntamento con “Le Pagine della Terra”, il primo premio letterario italiano dedicato alla narrativa green. Giunto alla quinta edizione, il premio ideato dal Maestro Claudio Cutuli si svolgerà quest’anno a Roma, il 16 ottobre 2025 a Villa Torlonia, luogo simbolico dove storia, natura e arte si incontrano.

Nato per valorizzare la cultura della sostenibilità attraverso la letteratura, il premio rappresenta oggi un punto di riferimento per chi scrive, legge e promuove il rispetto per la Terra. Dopo le prime due edizioni al Teatro La Fenice di Venezia e le successive nel Parco Archeologico di Pompei, Le Pagine della Terra conferma la sua vocazione a unire bellezza e consapevolezza, radicandosi in luoghi di grande valore culturale.

Alla base del progetto, c’è un’idea precisa: raccontare il legame profondo tra essere umano e ambiente, riscoprendo la parola come strumento di cambiamento. Un’eredità che Cutuli porta avanti anche in memoria della cofondatrice Vera Slepoj, psicoterapeuta e intellettuale, scomparsa nel 2024. !Oggi più che mai – dichiara Cutuli – abbiamo bisogno di storie che ispirino rispetto per la Terra. Storie vere, capaci di lasciare un’impronta”. E aggiunge: “Credo in una cultura che non si limita a denunciare, ma che costruisce. Le Pagine della Terra è questo: un progetto che unisce arte, pensiero e responsabilità”.

Il premio non si limita a valorizzare opere letterarie su temi ambientali, ma vuole anche favorire un dialogo culturale ampio: dal design alla moda sostenibile, dall’artigianato etico al consumo consapevole. Il nome stesso del premio è un tributo alla tradizione tintoria della famiglia Cutuli, impegnata da sei generazioni in una produzione artigianale basata su pigmenti vegetali.

La giuria del 2025 si distingue per la sua autorevolezza e pluralità. Ne fanno parte figure provenienti dal mondo della cultura, della politica, del giornalismo e dell’arte, a partire dai due presidenti: Ermete Realacci, ambientalista e presidente della Fondazione Symbola, ed Enrico Vanzina, regista e scrittore. Con loro, Barbara Degani, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente, e padre Enzo Fortunato, direttore della comunicazione della Basilica Papale di San Pietro. Tra i giurati anche Giovanni Grasso, consigliere per la stampa del Presidente della Repubblica, Laura Lega, prefetto e capo del Dipartimento per le libertà civili del Viminale, il generale Antonio Pietro Marzo, già Comandante del CUFAA, il generale Fabrizio Parrulli, attuale comandante delle Unità Forestali dei Carabinieri, Rosalba Giugni Presidente di Marevivo. A completare il gruppo Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente, Gaetano Cappelli, scrittore, i giornalisti Federica Corsini, Piero Damosso e Marco Frittella.

E l’organizzazione per il futuro guarda già a sedi simboliche come il Parlamento Europeo per portare il messaggio di una cultura ambientale condivisa oltre i confini nazionali.