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Al SalinaDocFest 2025 Oliver Stone ed Elio Germano (fresco di David)

Roma, 8 mag. (askanews) – Il SalinaDocFest 2025 anticipa le sue date e approda nel mese più bello dell’estate: dal 15 al 20 luglio l’Isola di Salina, nelle Eolie, tornerà a essere palcoscenico di cinema, dialoghi, incontri e visioni. Tra i primi ospiti annunciati Oliver Stone ed Elio Germano, appena premiato con il David per Miglior attore protagonista.

La 19esima edizione del festival lascia il mese di settembre per aprirsi a un pubblico più ampio, giovane e internazionale, con l’obiettivo di favorire una maggiore partecipazione e di incentivare l’approdo turistico sull’isola in un periodo della stagione estiva che ancora non vive di grandi afflussi.

Il tema scelto per questa edizione è Nuove Parole/Nuove Immagini, un invito esplicito a riscoprire l’autenticità e la profondità del linguaggio nell’era digitale e del rumore. “Nel mondo dell’intelligenza artificiale il potere del linguaggio si è ormai identificato con il linguaggio del potere – spiega la direttrice artistica Giovanna Taviani – privando le parole del loro significato originario. Il nostro compito oggi è restituire alle parole una propria responsabilità morale (che oppone l’argomentazione alla propaganda, l’ascolto agli slogan) utilizzando il linguaggio audiovisivo come strumento di resistenza culturale”.

Al centro del festival, come sempre, il Concorso Internazionale del documentario narrativo, l’anima che da sempre caratterizza il SalinaDocFest. Sei film, scelti dal comitato di selezione del festival in corsa per il Premio Palumbo Editore al Miglior Documentario, il Premio Media Fenix al Miglior Montaggio e il Premio Signum del Pubblico.

“Il SalinaDocFest – dichiara Giulia Giuffrè, Presidente dell’associazione organizzatrice del festival – si è affermato come punto di riferimento per il documentario narrativo e per tutti coloro che credono nel cinema come strumento di conoscenza e trasformazione. Questa edizione segna un nuovo slancio verso l’internazionalizzazione, mantenendo salda l’identità del festival come spazio di incontro tra linguaggi, generazioni e culture. Un risultato possibile grazie al sostegno prezioso dei nostri partner, che condividono con noi la volontà di raccontare e valorizzare la Sicilia e l’isola di Salina come finestra aperta verso il mondo”.

Tra i primi nomi annunciati dal festival, spicca quello di Oliver Stone. Il grande regista americano sarà protagonista di un dialogo con Silvia Bizio, ripercorrendo il suo straordinario percorso umano e artistico, segnato da un’irrequieta ricerca di verità e da un’intensa esperienza personale, narrata nella sua autobiografia Cercando la luce. L’incontro attraverserà i suoi più grandi film – da Platoon a Wall Street, da Nato il 4 luglio a JFK, fino a The Doors e al recente Lula, presentato a Cannes – senza dimenticare opere come Natural Born Killers e Snowden, che hanno contribuito a definire il suo stile provocatorio e visionario. In programma anche la proiezione speciale di Salvador, film del 1986 che segnò una svolta nel suo impegno politico e sociale. Durante l’incontro, Stone renderà omaggio a Val Kilmer, straordinario interprete di Jim Morrison in The Doors, in un momento che si preannuncia tra i più emozionanti di questa edizione. Con la sua presenza, il SalinaDocFest rinnova il proprio impegno verso l’internazionalizzazione, nell’intento di riportare le Eolie al centro del dibattito cinematografico: l’arcipelago fu infatti set di film memorabili, e tuttora rappresenta uno snodo creativo dove il paesaggio si fonde con lo schermo, e il mare con l’immaginazione.

Salina, già sede della leggendaria Panaria Film, si conferma Isola del Cinema: le proiezioni e gli eventi saranno gratuiti e all’aperto, ospitati in luoghi suggestivi tra piazze, porticcioli, terrazze affacciate sul mare e giardini incastonati nel verde mediterraneo, là dove un tempo si giravano Il Postino e Caro Diario. Il festival non si limita a raccontare storie, ma mostra anche come si fanno: torna l’attenzione ai Mestieri del Cinema con una sezione dedicata alla colonna sonora.

Fondamentale, anche quest’anno, l’anteprima a Messina il 7 e 8 giugno. Un momento di connessione simbolica e reale tra l’isola maggiore e le Eolie, che apre idealmente il viaggio del SalinaDocFest verso l’estate. Due giornate dense di incontri e visioni: Elio Germano, ospite d’onore, riceverà il Premio Speciale SDF – Fondazione Messina per la Cultura e dialogherà con Marcello Sorgi sulla responsabilità morale delle parole, a partire dal film Berlinguer – La grande ambizione, intenso ritratto di un leader politico e della sua eredità. L’opera, diretta da Andrea Segre – tra i più interessanti documentaristi del panorama odierno e vincitore nel 2008 del SalinaDocFest con Come un uomo sulla terra – è valsa a Germano il David di Donatello 2025 come Miglior Attore Protagonista, a conferma della sua straordinaria capacità di interpretare figure complesse con rigore, umanità e profondità emotiva.

Lidia Ravera condurrà un viaggio tra vulcani e figure femminili, ripercorrendo le suggestioni della cosiddetta “guerra dei vulcani” che vide protagonisti Rossellini, Ingrid Bergman e Anna Magnani, e presenterà il suo ultimo libro Volevo essere un uomo, un racconto potente e attuale sui temi dell’identità e delle battaglie di genere.

Matteo Malatesta, regista di Musicanti con la Pianola, parlerà invece del suo documentario dedicato al lavoro di Pivio e Aldo De Scalzi, autori di alcune delle colonne sonore più rappresentative del cinema italiano recente, attraverso le testimonianze dirette dei registi con cui hanno collaborato. Infine, Marco Morricone interverrà per un omaggio intimo e personale al padre Ennio Morricone, ripercorrendone la figura umana e artistica a partire dal suo recente libro Ennio Morricone. Il Genio, l’Uomo, il Padre, offrendo uno sguardo inedito su una delle icone musicali più amate di sempre. L’anteprima del festival è realizzata con il Sostegno e la compartecipazione della Fondazione Messina per la Cultura e il Patrocinio del Comune di Messina e della Città Metropolitana di Messina.

Salinadocfest 2025 è un’iniziativa realizzata con il contributo di Ministero della Cultura – Direzione generale cinema e audiovisivo, Regione siciliana Assessorato turismo sport e spettacolo – Sicilia film commission; Comune Santa Marina Salina; Comune Malfa e con il sostegno e la compartecipazione di Fondazione Messina per la Cultura e il patrocinio di Comune di Messina e il sostegno tecnico di Salina isola verde.

Tennis, Arnaldi eliminato al primo turno a Roma

Roma, 8 mag. (askanews) – Si chiude al primo turno il percorso di Matteo Arnaldi agli Internazionali d’Italia. L’azzurro ha perso con il punteggio di 6-4, 6-3 contro Bautista Agut in un’ora e 54 minuti di gioco. Una partita poco brillante da parte di Arnaldi, con lo spagnolo che si è dimostrato più preciso e pulito nel gioco. Al secondo turno, Bautista affronterà Tommy Paul (testa di serie n. 11). Tra poco, sempre sul Centrale e in diretta su Sky Sport Uno, da non perdere la sfida tra Cocciaretto-Swiatek.

Giuseppe Cicconi: Open Data e AI sempre pi al servizio deI cittadini

Roma, 7 mag. (askanews) – Rendere i dati pubblici uno strumento di cambiamento concreto per il territorio. questa la missione di O&DS, societ italiana attiva nella progettazione di soluzioni data-driven per la pubblica amministrazione e non solo. Un percorso cominciato quasi per gioco, come racconta Giuseppe Cicconi, Co-Founder e Business Director dell’azienda, e che oggi si traduce in strumenti innovativi capaci di trasformare i numeri in visione strategica. Giuseppe Cicconi, Co-Founder e Business Director O&DS, ha spiegato: “Qualche anno fa abbiamo iniziato un po’ per divertimento un po’ per curiosit a scaricare una serie di data set messi a disposizione della pubblica amministrazione. Ci siamo poi resi conto che attraverso la loro elaborazione si potevano ideare una serie di servizi utili agli utenti e questo ci ha aiutato a sviluppare una serie di progetti che andavano in questa direzione”.

Da quella prima intuizione nato un ecosistema che combina Open Data, intelligenza artificiale e strumenti di business intelligence per costruire analisi predittive e indicatori a supporto del decision making. “Uno dei problemi pi grandi che ci si trova ad affrontare la disomogeneit dei dati che si acquisiscono, in passato questo ci ha costretto a lunghe elaborazioni per cercare di renderli uniformi. – ha detto Cicconi – Il connubio tra Intelligenza Artificiale e strumenti di Business Intelligence aiutano a trovare velocemente indicatori pi interessanti”.

O&DS attualmente partner tecnico dell’osservatorio promosso da Anci Lombardia, un progetto strategico che punta a identificare nuovi indicatori in ambiti cruciali per la vita delle citt: mobilit, sanit, energia, infrastrutture. “Il nostro supporto consiste nella strutturazione di database ottimizzando sia i flussi di acquisizione sia quelli di aggiornamento, attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. – ha spiegato Cicconi – A completamento del progetto verranno poi integrati strumenti di Business Intelligence”.

La visione di O&DS chiara: utilizzare il potere dei dati per migliorare concretamente la vita delle persone, supportando amministratori pubblici e decisori con strumenti affidabili, tempestivi e accessibili, come spiega il suo Business Director: “Pensiamo alla Mobilit urbana: oggi possibile prevedere in anticipo i picchi di traffico o ottimizzare i percorsi del trasporto pubblico in base ai reali bisogni dei cittadini, oppure la Sanit, dove l’analisi predittiva pu aiutare a stimare la domanda di servizi, prevenire situazioni critiche e migliorare la gestione delle risorse. Ma ci sono grandi potenzialit anche in ambiti come la gestione energetica, la manutenzione delle infrastrutture o il monitoraggio ambientale”.

Referendum, Conte: governo si permette di dire di non votare

Genova, 8 mag. (askanews) – “Nei giorni scorsi un pensionato per il caro vita tornato a lavorare ed rimasto ucciso sotto una motrice. Aumentano sempre pi i morti sul lavoro in questo 2025. D’altra parte abbiamo un governo che non fa nulla rispetto a dei salari reali che si abbassano sempre pi. Il carrello della spesa diventato sempre pi caro, ormai un esercito quello dei cassintegrati e addirittura questo governo si permette di dire a tutti di non andare neppure a votare ai referendum”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, a margine dell’incontro “Stato di diritto sotto attacco” organizzato dal M5s a Genova.

“Fa degli annunci il primo maggio – ha aggiunto Conte – spostando soldi da una parte all’altra senza una chiara finalit e dice ai cittadini: ‘Non andate a votare per questi referendum’, dove peraltro ci sono maggiori tutele invece per lavoratrici e lavoratori e in particolare anche una maggiore sicurezza proprio per quel che riguarda specificamente appalti e subappalti, dove si annidano varie opacit”.

Conte: vergogna nazionale il silenzio di Meloni su Gaza

Genova, 8 mag. (askanews) – “Questa una vergogna nazionale. Adesso addirittura si prefigura una massiccia invasione e occupazione e Giorgia Meloni non dice una parola. Io come cittadino italiano non mi sento rappresentato da una premier che tace di fronte a un comportamento criminale di Netanyahu e dei suoi sodali al governo”. Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, rispondendo ad una domanda di un giornalista su Gaza, a margine dell’incontro “Stato di diritto sotto attacco” organizzato dal M5s a Genova.

“Parliamo di 50.000 vittime palestinesi – ha aggiunto Conte – ma potremmo scoprire facilmente che sono 60 o 70 mila, tra cui donne e bambini. Io mi vergogno. Ma come si fa, con quale dignit ci si professa madre cristiana e si assiste a questo sistematico sterminio senza dichiarare nulla? Perch? Perch Netanyahu di destra, ultra destra, per affinit ideologiche? Perch deve difendere ideologicamente una forza di destra? Ma qui siamo alla totale follia, alla distruzione del senso di umanit e noi non possiamo permetterci di avere un governo ci disonora a livello internazionale”.

Gb, Banca d’Ingliterra taglia tassi di 0,25 punti al 4,25%

Roma, 8 mag. (askanews) – La Banca d’Inghilterra ha deciso con un voto a maggioranza del direttorio di ridurre di 25 punti base i tassi di interesse sulla sterlina al 4,25%. Due componenti del direttorio avrebbero preferito un taglio più consistente, da 0,5 punti percentuali, mentre altri due avrebbero preferito mantenere il livello invariato al 4,50%.

Nel comunicato diffuso a seguito delle decisioni, l’istituzione parla di progressi sul processo di disinflazionistico ma anche di accresciute incertezze dovute ai dazi commerciali.

Banche, Patuelli (Abi): Risiko? "Mi attengo alla regola del silenzio"

Roma, 8 mag. (askanews) – L’Abi non interviene, non commenta e non si esprime su “risiko” bancario e sull’uso eventuale del “Golden Power” da parte del governo. Farlo “sarebbe assolutamente sbagliato”, perché l’Abi “è l’unica o quasi l’unica associazione di imprese che sono tutte merceologicamente in concorrenza fra loro”, ha spiegato il presidente Antonio Patuelli, durante una audizione al Senato presso la commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo.

“Io quindi mi attengo alle regole aure del silenzio in proposito, non mi esprimo e, per essere precisi, cerco di starmene lontanissimo anche da indiscrezioni e voci”, ha detto.

Tutti gli associati all’Abi “sono in concorrenza tra loro e noi non ci occupiamo di questioni che riguardano singoli casi e singole questioni di mercato. Ci occupiamo di regole generali e astratte e di contrattazione nazionale e territoriale. E non è che non lo facciamo ora, non lo facevamo nemmeno qualche anno fa, né durante le crisi bancarie, né prima né dopo, perché un’associazione di concorrenti deve avere delle regole. In più non abbiamo nessuna potestà di intervento e non abbiamo nemmeno la potestà giuridica di essere portatori di interessi legittimi nelle singole questioni. Quindi non abbiamo nessuna possibilità di interferire” e “ogni espressione di valutazione rispetto a casistiche delle quali non abbiamo la possibilità statuaria di intervenire sarebbe assolutamente sbagliata”, ha concluso.

Bce, lavoratori stranieri hanno aiutato Pil eurozona, ma non in Italia

Roma, 8 mag. (askanews) – Negli ultimi anni i lavoratori stranieri hanno generalmente contribuito a espandere l’offerta di lavoro nelle economie dell’area euro, alleviandone le eventuali carenze e sostenendo la crescita economica, in particolare nei Paesi in cui i mercati occupazionali risultavano tirati. Ma questo non è avvenuto in Italia: lo rileva un articolo di analisi pubblicato dalla Banca centrale europea sul suo blog.

Lo studio si concentra sul ruolo dei lavoratori stranieri nei mercati dell’area valutaria, in particolare tra 2019 e 2024, e guarda “esclusivamente alle dinamiche del lavoro da parte di lavoratori stranieri e al loro diretto impatto sulla crescita economica. Non analizziamo – precisano gli autori – altre conseguenze economiche e sociali dell’immigrazione”.

“Il contributo positivo dei lavoratori stranieri alla crescita economica è variato tra le maggiori economie dell’area, a riflesso di fattori specifici dei singoli paesi. Paesi con tassi di partecipazione relativamente più bassi, come l’Italia, hanno visto un aumento della crescita economica sostenuta da maggiori livelli di partecipazione dei lavoratori nazionali. Qui – dice lo studio – i lavoratori stranieri non hanno contribuito in maniera sostanziale all’occupazione e in questo modo alla crescita del prodotto”.

In Paesi in cui i tassi di partecipazione al lavoro sono diminuiti a seguito dell’invecchiamento della popolazione, come la Germania secondo lo studio “i lavoratori stranieri hanno aiutato a mitigare gli effetti dell’invecchiamento e della riduzione della forza lavoro nazionale. In Spagna, l’afflusso di lavoratori stranieri ha anche contribuito in maniera rilevante alla crescita , complementando il contributo positivo ma modesto derivante dalla popolazione nazionale che stava invecchiando. Sia in Francia che in Olanda – si legge – i lavoratori stranieri hanno dato contributi rilevanti, sebbene in termini relativi inferiori a quelli di Germania e Spagna”. (fonte immagine: ECB).

Abi, Patuelli: disinnescare dazi o rischiamo una nuova recessione

Roma, 8 mag. (askanews) – “Occorre disinnescare i rischi di strategie protezionistiche e di nuovi dazi, che sono misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano libero mercato e crescite economiche e sociali”. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli durante una audizione al Senato presso la commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario, finanziario e assicurativo, avvertendo che su questo versante si rischia “una nuova recessione in gran parte del mondo”.

“Viviamo una fase assolutamente inedita di grandi incertezze e tensioni internazionali e di troppo alti costi energetici soprattutto per imprese e famiglie italiane”, ha avvertito. E secondo Patuelli “non basta cercare di evitare nuovi dazi: occorre divenire più dinamici, semplificando, non certo abolendo, innanzitutto per il mondo bancario, le normative europee e italiane in un quadro di certezza prospettica delle regole”.

Bisogna quindi “riesaminare i fattori economici per favorire, fiscalmente e con adeguate garanzie, più cospicui e stabili investimenti produttivi del risparmio e degli utili delle imprese”, ha proseguito il presidente dell’Abi.

Ma sui dazi, “se si sviluppassero guerre commerciali, le banche potrebbero fortemente soffrirne, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente, aumenterebbero le incertezze per gli investimenti e complessivamente per le imprese, che in Italia soffrono da due anni un rallentamento delle produzioni industriali, e, quindi, per le banche. Insomma – ha detto Patuelli – si rischierebbe una nuova recessione in gran parte del mondo”. (fonte immagine: Senato TV).

Meloni: sicurezza lavoro priorità, vogliamo fare molto di più

Roma, 8 mag. (askanews) – “La sicurezza sul lavoro è stata da sempre una priorità del Governo, l’abbiamo messa sin da subito al centro della nostra azione” ma “vogliamo fare molto di più”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso dell’incontro con i sindacati a Palazzo Chigi.

“Abbiamo introdotto – ha ricordato – la cosiddetta ‘patente a crediti’, obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che intendano operare nell’ambito dei cantieri edili. Abbiamo disposto l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più per incrementare sensibilmente il numero delle ispezioni. Stiamo incoraggiando le imprese a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori. Ma siamo intervenuti anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali, reintroducendo il reato di somministrazione illecita di lavoro, fattispecie depenalizzata in passato ma risultata essere la più cresciuta nel tempo, spesso dissimulata da contratti di appalto e distacchi fittizi. Abbiamo adottato tanti altri provvedimenti in materia e a contrasto di reati orribili come lo sfruttamento del lavoro e il caporalato”.

Consulta: non è incostituzionale l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio

Roma, 8 mag. (askanews) – Non è incostituzionale l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale.

“In esito all’udienza pubblica svoltasi ieri, la Corte ha esaminato in camera di consiglio le questioni di legittimità costituzionale sollevate da quattordici autorità giurisdizionali, tra cui la Corte di cassazione, sull’abrogazione del reato di abuso d’ufficio ad opera della legge numero 114 del 2024 – si legge nella nota della Consulta -. La Corte ha ritenuto ammissibili le sole questioni sollevate in riferimento agli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (la cosiddetta Convenzione di Merida). Nel merito, la Corte ha dichiarato infondate tali questioni, ritenendo che dalla Convenzione non sia ricavabile né l’obbligo di prevedere il reato di abuso d’ufficio, né il divieto di abrogarlo ove già presente nell’ordinamento nazionale. La motivazione della sentenza sarà pubblicata nelle prossime settimane”.

Meloni: non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro

Roma, 8 mag. (askanews) – “Quello degli incidenti e dei morti sul lavoro è un fenomeno, come ha ricordato il presidente Mattarella in occasione del Primo Maggio, che non può tollerare ‘né indifferenza né rassegnazione’. Purtroppo, anche negli ultimi giorni, si sono verificati nuovi infortuni e nuove vittime”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento all’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Non dobbiamo arrenderci a questa ‘normalità’ – ha sottolineato la premier -. perché non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro. E non dobbiamo mai dimenticare che dietro i numeri e le fredde statistiche ci sono storie vere, vite spezzate o profondamente cambiate, famiglie distrutte”.

Calcio, Festa della mamma, cognome materno sulle maglie del Milan

Roma, 8 mag. (askanews) – Il Milan celebra la Festa della Mamma dando seguito a una nuova tradizione inaugurata lo scorso anno come prima assoluta nel calcio italiano. Nel weekend della ricorrenza, infatti, i calciatori della prima Squadra maschile scenderanno in campo indossando il cognome materno sulle maglie da gioco, invece di quello utilizzato di consueto.

Il calcio d’inizio dell’iniziativa è previsto nella sfida di Serie A di venerdì 9 maggio contro il Bologna, quando i cognomi materni dei calciatori caratterizzeranno l’annuncio della formazione ufficiale del Milan sui maxischermi e attraverso la voce dello speaker. Gli stessi maxischermi e i LED all’interno e all’esterno di San Siro, grazie a una speciale versione del photo wall rossonero, saranno animati da grafiche di auguri e dalle tantissime immagini di mamme inviate al Club da calciatori, Legends e milanisti di tutto il mondo. Gli inviti per assistere alla partita dalla VIP Lounge dello stadio saranno inoltre riservati a coppie di mamme e figli rossoneri.

Apre la Biennale Architettura: tutte le intelligenze per cambiare

Venezia, 8 mag. (askanews) – La Biennale Architettura , ormai da anni, un laboratorio che guarda al presente globale e alle sue sfide, nell’ottica di trovare risposte alle tematiche pi stringenti. Anche la 19esima edizione, curata da Carlo Ratti, sceglie di guardare alle problematiche del nostro tempo, in particolare a quelle della difesa dell’ambiente e dell’adattamento ai tempi del cambiamento climatico. E lo fa con un numero molto alto di progetti, da ogni parte del mondo, che guardano ad alcune parole chiave: collaborazione, cambiamento, intelligenza collettiva, tecnologia, sempre nell’ottica di una azione comune. Progetti che, pur nelle diversit, sembrano muoversi in simbiosi tra loro.

“Effettivamente – ha detto Ratti ad askanews – un modo per vedere questa biennale potrebbe essere proprio quello di un superorganismo, un superorganismo in cui tutti questi progetti, tantissimi progetti, la Biennale con pi progetti da sempre, in qualche modo si parlano e diventano un messaggio unico chiaro potente: il messaggio che l’architettura deve cambiare, deve adattarsi a un mondo che cambia”.

La Biennale, intitolata “Intelligens – Naturale, artificiale, collettiva”, si muove da una semplice considerazione: per affrontare un mondo in fiamme, l’architettura deve riuscire a sfruttare tutta l’intelligenza che ci circonda. ” una Biennale che ci accompagna nella realt – ci ha spiegato il presidente Pietrangelo Buttafuoco – attraverso il tenace lavoro del pensiero: il concetto, la costruzione di un progetto che incontra una necessit, quella di considerare come l’umanit, avendo a disposizione la terra, deve rinnovarla nell’essere mondo”.

L’aspetto del rinnovamento, della creazione di una vera economia circolare, si fonda sull’attenzione e la ricerca su progetti portati avanti nel mondo: e cos negli spazi dell’Arsenale si incontrano nuove visioni urbane ispirate da una citt come Lagos in Nigeria, oppure progetti realizzati interamente con materiali recuperati da disastri naturali e perfino dalle guerre, o ancora studi su Venezia, con la sua natura di citt vivente e fragile, ma anche sul ripopolamento dei grilli. Fino ad arrivare a un progetto che utilizza e depura l’acqua della Laguna per produrre un caff che viene servito ai visitatori. Il tutto con la volont di guardare in avanti, nonostante le difficolt.

“Il futuro – ha aggiunto Buttafuoco – l’unico presente possibile. Quello che noi viviamo gi passato. E la stessa idea di contemporaneit, statica rispetto alla possibilit di costruire cose che sembrano essere utopie. ma sono delle bellissime realt”.

“Quando guardiamo al futuro – ha aggiunto Ratti – non possiamo che essere ottimisti, ottimisti perch, come dice il grande filosofo Karl Popper, l’ottimismo un dovere, un dovere perch il futuro aperto, dipende da noi, da cosa costruiremo. L’architettura proprio questo: pensare al domani”.

Un pensiero che questa Biennale tenta di mostrare nella sua bellezza formale, e molte delle installazioni presentate sembrano a tutti gli effetti opere d’arte, ma che poi diventa di reale impatto a livello dei fatti, delle azioni, della forza delle proposte anche radicali che vengono presentate, spesso alla ricerca di forme di ibridazione e cooperazione che ci permettano di guardare anche oltre l’attuale sistema economico globale.

Difesa, Crosetto: è il momento più difficile degli ultimi 70 anni

Milano, 8 mag. (askanews) – “Viviamo in un momento difficile, sempre più difficile, drammatico, il più difficile degli ultimi 70 anni” dove “la forza conterà più delle conquiste sociali e dei valori” e “questo cambia tutto”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto alla seconda edizione della AeroSpace Power Conference a Roma, trasmesso in streaming dai canali della Aeronautica Militare. “Io temo che noi stiamo – ha aggiunto – vivendo tempi nei quali ogni Paese inseguirà la forza, in cui il valore dei Paesi non sarà più quello delle conquiste sociali, ma del peso e della forza che avranno: quella economica, quella finanziaria, quella militare, quella delle materie prime. La forza conterà più delle conquiste sociali e dei valori che noi pensavamo fossero quelli che dovessimo inseguire. E questo cambia tutto, cambia anche l’approccio che devono avere le forze armate, che devono avere la difesa, che devono avere gli Stati. In un mondo che cambia come valori e come prospettive, cambia anche in modo radicale ogni singolo giorno la tecnologia. E noi inseguiamo come forze armate ogni singolo giorno l’evoluzione della tecnologia”.

India, 13 morti e 59 feriti per l’attacco del Pakistan in Kashmir

Roma, 8 mag. (askanews) – Almeno 13 persone sono state uccise e 59 sono rimaste ferite a seguito delle violazioni del cessate il fuoco da parte dell’esercito pachistano lungo la Linea di Controllo (LoC) in Jammu e Kashmir, secondo quanto dichiarato oggi dal ministero degli Esteri indiano. Da parte sua, l’esercito di Islamabad ha annunciato di avere abbattuto 12 droni indiani di fabbricazione israeliana lanciati contro diverse località, tra cui le due grandi città di Karachi e Lahore. Proprio in quest’ultima località questa mattina sono state udite diverse esplosioni e un drone indiano è stato distrutto vicino l’aeroporto. Subito dopo, il Pakistan ha sospeso temporaneamente tutte le operazioni di volo negli scali di Islamabad, Karachi, Lahore e Sialkot per “ragioni operative”.

“Tredici civili hanno perso la vita a Poonch”, un distretto del Jammu e Kashmir, “59 sono rimasti feriti”, di cui 44 a Poonch, “a seguito delle violazioni del cessate il fuoco lungo la LoC da parte del Pakistan”, ha dichiarato il ministero degli Esteri indiano, citato dal Times of India.

A Nuova Delhi, intanto, questa mattina, è arrivato il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi, reduce da una visita a Islamabad. “Puntiamo a una de-escalation tra India e Pakistan. Ci auguriamo che entrambe le parti dimostrino moderazione per evitare ulteriori tensioni. La nostra regione ha bisogno di calma”, ha detto Araghchi al suo arrivo.Nelle prime ore di ieri, il ministero della Difesa indiano ha annunciato il lancio dell’Operazione Sindoor, con l’obiettivo di colpire le “infrastrutture terroristiche” in Pakistan. In seguito, la stessa fonte ha dichiarato che 70 “terroristi” sono stati eliminati, sottolineando che nessuna struttura militare pachistana è stata attaccata.

L’esercito di Islamabad, da parte sua, ha denunciato la morte di 31 persone e il ferimento di altre 57.

Le tensioni tra India e Pakistan si sono intensificate in seguito all’attacco del 22 aprile nei pressi della città turistica di Pahalgam, nella parte del Kashmir amministrata dall’India, in cui un gruppo di militanti islamici armati ha ucciso 26 persone. Il gruppo di insorti del Fronte della Resistenza, legato al terrorismo, ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, ma l’India ha accusato il Pakistan – con particolare riferimento all’intelligence – di sostenere l’organizzazione: un’accusa che è stata respinta da Islamabad.

I David delle donne, trionfano Delpero, Vicario e Tecla Insolia

Roma, 8 mag. (askanews) – Le donne si prendono la scena: alla 70esima edizione dei premi David di Donatello, infatti, trionfano le protagoniste del nostro cinema. Maura Delpero, regista di “Vermiglio”, vince il premio per il miglior film e la migliore regia. La sua opera, che era gi stata candidata all’Oscar per l’Italia, ottiene anche i premi per la migliore sceneggiatura originale, il miglior produttore, il casting, l’autore della fotografia e il suono.

Un’altra protagonista della serata stata a sorpresa l’esordiente Margherita Vicario, con il suo “Gloria!”. L’attrice e cantautrice ha infatti vinto i David per il miglior esordio alla regia, miglior compositore e miglior canzone originale. Maggiori riconoscimenti poteva avere “L’arte della gioia”, la serie Sky diretta da Valeria Golino uscita anche in sala. L’opera di Valeria Golino trionfa comunque grazie alle sue attrici: la miglior protagonista, Tecla Insolia e la migliore non protagonista, Valeria Bruni Tedeschi, oltre alla miglior sceneggiatura non originale, scritta da Golino con Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli e Stefano Sardo.

Un’altra donna, Francesca Manocchi, ha ottenuto il David per il miglior documentario, “Lirica Ucraina”. La giornalista ha ricordato la sofferenza delle vittime delle guerre oggi in corso, e durante la serata sono stati molti i premiati che hanno speso parole in sostegno della popolazione di Gaza. Lo ha fatto naturalmente anche Elio Germano, che ha vinto il suo quinto David di Donatello come miglior attore protagonista per “Berlinguer – La grande ambizione” di Andrea Segre, film che ha ottenuto anche il riconoscimento per il miglior montaggio, a Jacopo Quadri. Migliore attore non protagonista quest’anno Francesco Di Leva per “Familia” di Francesco Costabile.

Quattro premi ha ottenuto il film di Gianluca Jodice “Le dluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”, coproduzione italo-francese: statuette per la migliore scenografia, i costumi, il trucco, l’acconciatura. “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores ha vinto il David Giovani e il premio per i migliori effetti visivi, e “Diamanti” di Ferzan Ozpetek il David dello spettatore.

Lavoro, a Palazzo Chigi l’incontro governo-sindacati sulla sicurezza

Roma, 8 mag. (askanews) – E’ iniziato a Palazzo Chigi il tavolo fra il Governo e le organizzazioni sindacali per l’illustrazione di proposte e iniziative per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Alla riunione, presieduta dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, partecipano – secondo quanto si apprende – il vicepremier Antonio Tajani, i ministri Marina Calderone (Lavoro), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Tommaso Foti (Affari europei, politiche di coesione e Pnrr), il sottosegretario Lucia Albano (Economia) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Prende parte alla riunione anche il presidente dell’Inail, Fabrizio D’Ascenzo.

Per i sindacati sono presenti Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu, Cse.

Putin: con la Cina un rapporto di "mutuo vantaggio", non contro terzi

Roma, 8 mag. (askanews) – I rapporti tra Russia e Cina sono fondati su “eguaglianza, mutuo vantaggio e cooperazione strategica non legata a contingenze politiche”, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin accogliendo il leader cinese Xi Jinping al Cremlino, aprendo così i colloqui bilaterali che nella visita di Stato del presidente cinese a Mosca precedono i grandi festeggiamenti per l’80esimo anniversario della vittoria sovietica sui nazisti. “Intendiamo rafforzare la nostra amicizia, costruire rapporti di buon vicinato e approfondire la cooperazione: è una scelta consapevole e strategica di Russia e Cina”, ha detto Putin.

Il presidente russo ha sottolineato che la partnership tra Mosca e Pechino “non è rivolta contro terzi”, ma mira esclusivamente al “bene dei nostri popoli”. Putin ha poi richiamato i legami storici che uniscono i due Paesi fin dai tempi della Seconda guerra mondiale, quando la Cina combatteva contro l’impero giapponese.

“La fratellanza in armi tra i nostri popoli nata in quegli anni durissimi rappresenta una delle basi fondamentali dell’attuale partenariato strategico globale tra Russia e CinaIl presidente cinese sarà uno dei principali ospiti stranieri alla parata del 9 maggio sulla Piazza Rossa, dove è attesa la presenza di 27 capi di Stato e di governo. Il contingente dell’Esercito Popolare di Liberazione sarà il più numeroso tra quelli esteri che prenderanno parte al corteo militare, come ha fatto notare oggi lo stesso PUtin.

Al termine dei colloqui formali, è prevista la firma di dichiarazioni congiunte, una conferenza stampa dei due leader e un momento di confronto informale “davanti a una tazza di tè”, come anticipato dal Cremlino.

Difesa, Crosetto: è il momento più difficile degli ultimi 70 anni

Milano, 8 mag. (askanews) – “Viviamo in un momento difficile, sempre più difficile, drammatico, il più difficile degli ultimi 70 anni” dove “la forza conterà più delle conquiste sociali e dei valori” e “questo cambia tutto”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto alla seconda edizione della AeroSpace Power Conference a Roma, trasmesso in streaming dai canali della Aeronautica Militare. “Io temo che noi stiamo – ha detto – vivendo tempi nei quali ogni Paese inseguirà la forza, in cui il valore dei Paesi non sarà più quello delle conquiste sociali, ma del peso e della forza che avranno: quella economica, quella finanziaria, quella militare, quella delle materie prime. La forza conterà più delle conquiste sociali e dei valori che noi pensavamo fossero quelli che dovessimo inseguire. E questo cambia tutto, cambia anche l’approccio che devono avere le forze armate, che devono avere la difesa, che devono avere gli Stati. In un mondo che cambia come valori e come prospettive, cambia anche in modo radicale ogni singolo giorno la tecnologia. E noi inseguiamo come forze armate ogni singolo giorno l’evoluzione della tecnologia”.

Dazi, FT: il "grande accordo" preannunciato per oggi da Trump sarà con la Gb

Roma, 8 mag. (askanews) – Sarà con la Gran Bretagna il “grande accordo commerciale” che ieri il presidente Usa Donald Trump ha preannunciato, convocando una conferenza stampa alla Casa Bianca per le 16 italiane. Lo riporta il Financial Times, citando fonti anonime di entrambe le sponde dell’Atlantico, secondo cui l’intesa riguarderà acciaio e auto, due dei settori più duramente colpiti dai dazi Usa.

Ieri Trump sul suo social Truth aveva preannunciato “un grande accordo commerciale (scrivendo in maiuscolo) con i rappresentanti di un grande paese molto rispettato”.

Secondo fonti britanniche, sempre citate dal quotidiano, l’intesa avrebbe però un ambito circoscritto e dovrebbe essere seguita da ulteriori discussioni.

Tennis, intervento Antitrust su prezzi biglietti Internazionali Roma

Roma, 8 mag. (askanews) – L’Antitrust riferisce di essere intervenuta con una manovra di persuasione morale sulla Federazione Italiana Tennis e Padel, per garantire maggiore chiarezza sui prezzi dei biglietti del tornero internazionale in corso a Roma. Con un comunicato, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato spiega di aver invitato la Fitp a chiarire, sin dal primo contatto, l’esistenza e l’importo di commissioni di servizio non facoltative da aggiungere al prezzo base del biglietto prescelto.

Una “moral suasion”, si legge. I ticket per il torneo”Internazionali BNL d’Italia 2025″, organizzato e gestito dalla Federazione, sono stati messi in vendita sul sito dell’evento, all’indirizzo www.internazionalibnlditalia.com.

Il fatto che tale informazione non fosse immediata avrebbe infatti potuto configurare una violazione degli artt. 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, prosegue l’autorità, perché idonea a limitare la libertà di scelta o di comportamento del consumatore e ad indurlo in errore riguardo alla prospettazione di un prezzo inferiore rispetto all’importo da pagare al termine della procedura di acquisto.

A seguito dell’attività di moral suasion, la Federazione ha inserito – nella sezione del sito in cui sono venduti i biglietti di accesso all’evento Internazionali BNL d’Italia, non appena compaiono i prezzi delle diverse opzioni di acquisto – la precisazione che esiste una commissione di servizio, che varia da 1,50 euro al 7% del prezzo del biglietto prescelto. Analoghe modifiche sono state apportate agli altri siti degli eventi organizzati dalla Federazione.

Inoltre, la Fitp si è impegnata ad intervenire, entro il mese di giugno, su tutti i siti degli eventi da essa gestiti, conclude l’Antitrust, in modo da rendere visibile l’importo esatto della commissione applicata a ciascun tipo di biglietto di accesso all’evento, sin dall’inizio del processo di acquisto.

Putin a Xi: pronto a tornare in visita in Cina

Roma, 8 mag. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin ha detto oggi al suo omologo cinese Xi Jinping di essere pronto a tornare in visita in Cina. Putin ha accolto il presidente cinese al Cremlino per un colloquio che precede di un giorno la partecipazione del leader di Pechino alle celebrazioni russe del Giorno della Vittoria sulla Germania nazista nel secondo conflitto mondiale, che i russi chiamano la Grande Guerra Patriottica.

La visita di Xi Jinping a Mosca è di grande importanza per la Russia, ha detto Putin.

Basket Nba, New York vince ancora a Boston e va 2-0

Roma, 8 mag. (askanews) – Dopo aver rimontato da -20 in gara-1, i New York Knicks si ripetono e grazie a un’altra giocata difensiva decisiva firmata da Mikal Bridges, che stoppa Jayson Tatum sull’ultimo possesso dei Celtics, passano ancora a Boston 91-90 e vanno avanti 2-0 nella serie. I campioni NBA in carica, in attacco tirano 34/94 dal campo e continuano a poter contare su un Kristaps Porzingis (solo 14 minuti giocati) a mezzo servizio.

Gli Oklahoma City Thunder, invece, dopo essere stati beffati nel finale di gara-1, travolgono Denver in gara-2 149-106, dove segnano 87 punti nel solo primo tempo e guidati dal solito Shai Gilgeous-Alexander, autore di una prova da 34 punti, rimettono la serie sull’1-1.

Boston Celtics-New York Knicks 90-91 (serie 0-2) Oklahoma City Thunder-Denver Nuggets 149-106 (serie 1-1)

Tabellone playoff NBA, la Eastern Conference Secondo turno Cleveland Cavaliers (1)-Indiana Pacers (4), serie 0-2 Boston Celtics (2)-New York Knicks (3), serie 0-2

Tabellone playoff NBA, la Western Conference

Secondo turno Oklahoma City Thunder (1)-Denver Nuggets (4), serie 1-1 Minnesota Timberwolves (6)-Golden State Warriors (7) serie 0-1

Casa, Fimaa-Confcommercio: bene Consiglio di Stato su affitti brevi

Roma, 8 mag. (askanews) – La sentenza del Consiglio di Stato sul caso di Sirmione è un freno importante ai regolamenti locali che cercano di contrastare il fenomeno delle locazioni turistiche, ma non deve spostare l’attenzione dal fatto che, se ci sono sempre meno immobili da destinare alle locazioni residenziali, non è a causa degli affitti brevi. A sostenerlo è Fimaa Confcommercio.

“Il problema reale – commenta Santino Taverna, presidente Nazionale di Fimaa-Confcommercio – è che l’attuale assetto normativo sulle locazioni residenziali scoraggia i proprietari a locare correndo il rischio di dover affrontare un calvario nel caso di inquilini morosi. Chi può, preferisce utilizzare l’immobile per locazioni brevi. Chi non può, e si tratta di una fortissima maggioranza, preferisce lasciare l’immobile sfitto. E realtà come quelle di Firenze e Milano confermano che il numero degli immobili vuoti è di gran lunga superiore di quelli locati a fini turistici”.

Anche se probabilmente il caso di Sirmione non è del tutto sovrapponibile a quelli di Roma, Firenze o Bologna, il Consiglio di Stato – ricorda Fimaa – afferma esplicitamente che i Comuni non possono impedire di locare abitazioni a fini turistici, se questa attività viene svolta in forma non imprenditoriale. I giudici sottolineano infatti che questa attività rappresenta “un atto dispositivo dell’immobile, riconducibile al diritto del proprietario ed alla libertà contrattuale”, e come tale “non è soggetto a poteri prescrittivi ed inibitori della pubblica amministrazione”. Chi decide di locare un immobile per uso turistico in forma non imprenditoriale pertanto non deve richiedere una Scia, ma deve effettuare “una mera comunicazione di inizio attività, a fini di monitoraggio”. In simili casi, il Comune non dispone di “poteri conformativi o inibitori”. Eventualmente – e solo nel caso in cui possa esercitare “altri poteri espressamente conferiti” – può “avviare un altro procedimento”.

“Questi principi – prosegue Taverna, – limitano i poteri di intervento dei tanti Comuni che negli ultimi anni cercano di dissuadere l’orientamento alle locazioni turistiche, e ribadiscono in modo chiaro che il proprietario ha diritto di disporre del proprio immobile come meglio crede. Al di là di questo, bisogna riconoscere che in Italia esiste un problema reale per la mancanza di immobili da destinare alle locazioni residenziali. La causa però va cercata altrove, ovvero in una normativa che dovrebbe tutelare anche la proprietà nei casi di inquilini morosi con proprietari costretti ad affrontare spese onerose e tempi lunghi per ritornare in possesso della propria unità. Una disciplina da rivedere per evitare di indurre ulteriormente i proprietari dal concedere in locazione le proprie case per uso residenziale”.

I dati dell’Istat dimostrano inequivocabilmente che i proprietari nella maggior parte dei casi preferiscono lasciare vuote le proprie case. In Italia, attualmente ci sono 9,5 milioni di unità vuote, su 35 milioni di abitazioni. Quasi una su tre. “Non si tratta di abitazioni che si trovano solo in piccoli paesi – sottolinea Taverna -, ma anche in città a forte vocazione turistica. A Firenze, su 177mila abitazioni totali, 38mila risultano locate con contratti residenziali di 4+4 anni, 10mila sono utilizzate per le locazioni brevi e ben 26mila sono le abitazioni vuote. Dati che esprimono che ogni 4 case destinate a locazioni turistiche, ce ne sono almeno altre 10 vuote. A Milano le proporzioni sono addirittura maggiori: le case locate a medio-lungo termine sono 180mila, le locazioni turistiche 20mila, e ben 100mila le case vuote: per ogni appartamento destinato a uso turistico ce ne sono altri 5 inutilizzati. Stiamo parlando di realtà nelle quali i proprietari non avrebbero alcun problema a trovare un inquilino – conclude il presidente nazionale di Fimaa-Confcommercio, – e se non intendono locare è evidente che il rinunciare ad un’entrata extra, sia tuttora il male minore”.

Biennale, Carlo Ratti: discipline diverse per un mondo che cambia

Venezia, 8 mag. (askanews) – “Direi che in fondo la disciplina di cui parla questa Biennale l’ambiente costruito, per per farlo deve avere l’architettura al centro, l’architettura, l’urbanistica, il design, ma insieme tantissimi altri elementi e perci in questa Biennale abbiamo premi Nobel, abbiamo persone che si occupano di filosofia, di chimica, di cucina, di agricoltura, di foreste, insomma insieme di nuovo per capire come adattarci a un mondo che cambia”. Lo ha detto ad askanews il curatore della 19esima Biennale di Architettura di Venezia, Carlo Ratti, parlando dell’intersezione tra diverse discipline che caratterizza il suo progetto.

Gli Usa pronti a tagliare i fondi alle agenzie Onu senza l’ok al piano di aiuti a Gaza

Roma, 8 mag. (askanews) – Gli Stati Uniti stanno premendo sulle Nazioni Unite perchè collaborino all’attuazione del nuovo piano per la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, anche minacciando il taglio dei finanziamenti alle agenzie umanitarie. E’ quanto riportano oggi il Jerusalem Post e il Times of Israel, citando fonti diplomatiche israeliane e occidentali.

Il piano è stato illustrato ieri dall’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steva Witkoff, al Consiglio di sicurezza dell’Onu e due fonti sentite dal Jerusalem Post ritengono che l’amministrazione Trump potrebbe valutare l’ipotesi di tagliare i finanziamenti alle Nazioni Unite se l’organizzazione si rifiutasse di partecipare alla nuova iniziativa umanitaria.

Anche secondo il Times of Israel, negli incontri avuti di recente con alcune organizzazioni umanitarie per illustrare il piano di aiuti, l’amministrazione Trump avrebbe fatto presente che i finanziamenti statunitensi potrebbero essere tagliati. Il quotidiano ha riferito di un incontro avvenuto a inizio settimana tra funzionari statunitensi e la direttrice esecutiva del Programma alimentare mondiale (Pam), Cindy McCain, insieme ai rappresentanti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), istituita a gennaio per promuovere il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti, e ai rappresentanti delle due aziende private americane, Safe Reach Solutions e UG Solutions, incaricate di garantire servizi di logistica e sicurezza degli hub umanitari che saranno istituiti a Gaza. Interpellato dal Times of Israel, un portavoce del dipartimento di Stato Usa non ha negato che siano in corso pressioni sulle organizzazioni internazionali.Il piano approvato da Israele prevede la creazione di centri di distribuzione in aree sotto il controllo delle forze israeliane dove gli aiuti verrebbero distribuiti direttamente alle singole famiglie dalle organizzazioni internazionali. Nei giorni scorsi, l’Onu e le organizzazioni umanitarie internazionali hanno bocciato il piano, definendolo “pericoloso”, perchè “spinge i civili in zone militarizzate per avere le razioni, minaccia vite umane, comprese quelle degli operatori umanitari, consolidando ulteriormente allo stesso tempo lo sfollamento forzato”. Un piano che non rispetta “i principi umanitari globali di umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità”.

La Gaza Humanitarian Foundation dovrebbe presentare pubblicamente l’iniziativa entro la fine della settimana, ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel. Due giorni fa, la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha riferito di “un annuncio importante riguardante l’invio di aiuti a Gaza nei prossimi giorni”, e ieri il presidente Trump ha riferito di sviluppi a Gaza “nelle prossime 24 ore”.

Immobile come una sentinella: il gabbiano accanto al comignolo del Conclave

Il gabbiano del Conclave

Nel cuore di Piazza San Pietro,
tra sguardi rivolti al cielo e silenzi carichi d’attesa,
un gabbiano solitario si posò
sul comignolo della Cappella Sistina.
Immobile, vigile, come un’antica sentinella,
vegliava sul fumo che non usciva.
Né bianco, né speranza: solo il grigio delle nuvole romane.
Non era guardia svizzera,
non portava alabarda né uniforme,
ma custodiva il momento con la solennità dei grandi silenzi.
Come se sapesse, come se aspettasse anche lui.
E quando infine la fumata salì, densa e nera,
volò via senza rumore,
lasciando agli uomini l’attesa di un altro giorno.

La redazione de Il Domani d’Italia

Ucraina, notte senza attacchi da entrambe le parti

Roma, 8 mag. (askanews) – Nella notte tra il 7 e l’8 maggio non sono stati registrati attacchi di droni russi contro il territorio ucraino, né sono stati segnalati raid missilistici su grandi città, secondo quanto riferiscono fonti militari ucraine. Non rilevati neppure droni russi sul territorio ucraino, anche se Kiev ufficialmente non ha aderito al cessate il fuoco di tre giorni proclamato dal presidente russo Vladimir Putin in occasione dell’80esimo anniversario della vittoria contro le forze della Germania nazista nel secondo conflitto mondiale, che i russi chiamano la Grande Guerra Patriottica.

Tuttavia, rileva Reuters, fonti ucraine riferiscono di due attacchi con bombe aeree guidate nella regione di Sumy, avvenuti dopo l’orario previsto per l’inizio della tregua. Kiev non ha aderito ufficialmente al cessate il fuoco, ma – a differenza delle notti precedenti – non si sono verificate estese offensive con droni ucraini.Una allerta per possibili attacchi è stata dichiarata nelle regioni russe di Kursk e Ryazan, ma non risultano droni abbattuti. Secondo il deputato ucraino Alexey Goncharenko, l’esercito ucraino avrebbe ricevuto istruzioni informali di rispettare la tregua, pur in assenza di una dichiarazione ufficiale.

Infine ci sono dubbi sulla tempistica di un attacco missilistico a Kostiantynivka, nel Donetsk: le prime immagini sarebbero apparse poco dopo la mezzanotte, suggerendo che il lancio sia avvenuto prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco.

Costa: l’Ue offrirà garanzie a Kiev, la pace senza difesa è un’illusione

Roma, 8 mag. (askanews) – “Solo l’Ucraina può definire i termini di un accordo. Difendiamo il diritto internazionale e sosteniamo l’Ucraina. La sosterremo nei futuri negoziati di pace e nell’integrazione nell’Unione europea. Ma non sostituiamo Kiev nelle sue decisioni”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in un’intervista a Repubblica.

“Tutti vogliono la pace, ad eccezione forse di Putin”, precisa. “Accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump. Noi stiamo creando una coalizione di volonterosi per fornire reali garanzie di sicurezza all’Ucraina e per evitare che questi negoziati producano solo un breve cessate il fuoco o una tregua. Quando si guarda alla tragedia di Gaza, dobbiamo imparare che un cessate il fuoco non significa pace”, commenta ancora.

Lei teme che Kiev diventi la nuova Gaza? “A Gaza la tragedia prosegue”, è l’opinione di Costa. “Gli ostaggi non vengono rilasciati e la tragedia umanitaria continua. Israele continua ad attaccare il popolo palestinese. Quindi dovremmo evitare questo scenario nel futuro dell’Ucraina”. Intanto, secondo Costa, “la coalizione dei volenterosi sta lavorando a diversi scenari”. “La prima e più importante garanzia di sicurezza è rafforzare la capacità delle forze ucraine. Poi esiste un secondo livello di garanzia cui siamo disposti a partecipare. Magari non in territorio ucraino, ma al confine della Polonia, della Romania, per agire solo se e quando sarà necessario. Per assicurare la deterrenza nei confronti di Mosca. Ora però è troppo presto per discutere questi dettagli. Se ci sarà un esito positivo, allora sarà indispensabile che la Russia non torni ad attaccare di nuovo l’Ucraina”.

Ma oggi la pace è più vicina o più lontana? “Vorrei che la pace fosse vicina, ma temo che non lo sia”, precisa il presidente del Consiglio europeo, che a proposito di pace, aggiunge: “Abbiamo imparato che la pace vera senza difesa è un’illusione”. “Se la pace è solo un breve cessate il fuoco, allora rischiamo solo di dare più tempo alla Russia. Per i progressisti è importante il rispetto del diritto internazionale, della sovranità e dell’integrità territoriale. Se permettiamo a un paese membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, di non rispettare il diritto internazionale, quale messaggio inviamo a chi in tutto il mondo non rispetta la legge? Se vogliamo la pace non solo in Ucraina, ma nel mondo, dobbiamo garantire che il diritto prevalga e che l’aggressore non possa essere ricompensato”, commenta Costa.

Usa, protesta anti-Israele alla Columbia University, decine di arresti

Roma, 8 mag. (askanews) – Decine di manifestanti si sono accalcati, hanno suonato tamburi e hanno srotolato striscioni filopalestinesi e anti-israeliani nella sala di lettura della biblioteca principale della Columbia University, in una delle più grandi manifestazioni al campus dai tempi del movimento studentesco di protesta contro la guerra israeliana a Gaza dello scorso anno. Numerose persone – tra 40 e 50 – sono state arrestate dalla polizia che ha fatto irruzione per sgomberare l’area.

Video e fotografie sui social media hanno mostrato i manifestanti, la maggior parte dei quali con la mascherina, con striscioni con la scritta “Sciopero per Gaza” e “Zona Liberata” sotto i lampadari della sala di lettura Lawrence A. Wein nella Butler Library.

Il Columbia Spectator, un giornale del campus, ha riportato che decine di manifestanti sono stati arrestati dopo le 19 di ieri, ora locale, secondo quanto riportato dal Washington Post. La polizia di New York ha confermato l’esecuzione di diversi arresti. Almeno 40-50 studenti, con le mani ammanettate con fascette di plastica, sono stati visti salire a bordo di furgoni e autobus del Dipartimento di Polizia di New York fuori dalla Butler Library, mentre gli agenti della polizia di New York facevano irruzione nell’edificio di sei piani per radunare altri manifestanti che si rifiutavano di andarsene.

Ieri, la Columbia ha dichiarato in un comunicato che il personale addetto alla sicurezza pubblica ha chiesto agli studenti di mostrare un documento d’identità e ha ordinato ai manifestanti di disperdersi. Chi non avesse ottemperato sarebbe stato sanzionato per aver infranto le regole scolastiche e avrebbe rischiato “un possibile arresto”, ha dichiarato l’istituto.

Biennale, Buttafuoco: gli architetti sono nell’essenza dei poeti

Venezia, 8 mag. (askanews) – “Noi abbiamo una dimenticanza e dobbiamo porre il rimedio: ci scordiamo che la maggior parte degli artisti sono sostanzialmente scienziati e la maggior parte degli architetti sono nell’essenza dei poeti. Dobbiamo considerare come la costruzione di un’armonia fondata sempre sull’obbligo di dialogare tra loro delle varie discipline e quando c’ un Leonardo da Vinci che fa l’Ultima cena lo stesso Leonardo da Vinci che ci accompagna con le sue applicazioni tecniche al primo tentativo di volo”. Lo ha detto ad askanews, in occasione dell’inaugurazione della 19esima Mostra internazionale di Architettura, il presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco.

Apre la Biennale Architettura: tutte le intelligenze per cambiare

Venezia, 8 mag. (askanews) – La Biennale Architettura è, ormai da anni, un laboratorio che guarda al presente globale e alle sue sfide, nell’ottica di trovare risposte alle tematiche più stringenti. Anche la 19esima edizione, curata da Carlo Ratti, sceglie di guardare alle problematiche del nostro tempo, in particolare a quelle della difesa dell’ambiente e dell’adattamento ai tempi del cambiamento climatico. E lo fa con un numero molto alto di progetti, da ogni parte del mondo, che guardano ad alcune parole chiave: collaborazione, cambiamento, intelligenza collettiva, tecnologia, sempre nell’ottica di una azione comune. Progetti che, pur nelle diversità, sembrano muoversi in simbiosi tra loro.

“Effettivamente – ha detto Ratti ad askanews – un modo per vedere questa biennale potrebbe essere proprio quello di un superorganismo, un superorganismo in cui tutti questi progetti, tantissimi progetti, è la Biennale con più progetti da sempre, in qualche modo si parlano e diventano un messaggio unico chiaro potente: il messaggio è che l’architettura deve cambiare, deve adattarsi a un mondo che cambia”.

La Biennale, intitolata “Intelligens – Naturale, artificiale, collettiva”, si muove da una semplice considerazione: per affrontare un mondo in fiamme, l’architettura deve riuscire a sfruttare tutta l’intelligenza che ci circonda. “È una Biennale che ci accompagna nella realtà – ci ha spiegato il presidente Pietrangelo Buttafuoco – attraverso il tenace lavoro del pensiero: il concetto, la costruzione di un progetto che incontra una necessità, quella di considerare come l’umanità, avendo a disposizione la terra, deve rinnovarla nell’essere mondo”.

L’aspetto del rinnovamento, della creazione di una vera economia circolare, si fonda sull’attenzione e la ricerca su progetti portati avanti nel mondo: e così negli spazi dell’Arsenale si incontrano nuove visioni urbane ispirate da una città come Lagos in Nigeria, oppure progetti realizzati interamente con materiali recuperati da disastri naturali e perfino dalle guerre, o ancora studi su Venezia, con la sua natura di città vivente e fragile, ma anche sul ripopolamento dei grilli. Fino ad arrivare a un progetto che utilizza e depura l’acqua della Laguna per produrre un caffè che viene servito ai visitatori. Il tutto con la volontà di guardare in avanti, nonostante le difficoltà.

“Il futuro – ha aggiunto Buttafuoco – è l’unico presente possibile. Quello che noi viviamo è già passato. E la stessa idea di contemporaneità, è statica rispetto alla possibilità di costruire cose che sembrano essere utopie. ma sono delle bellissime realtà”.

“Quando guardiamo al futuro – ha aggiunto Ratti – non possiamo che essere ottimisti, ottimisti perché, come dice il grande filosofo Karl Popper, l’ottimismo è un dovere, è un dovere perché il futuro è aperto, dipende da noi, da cosa costruiremo. L’architettura è proprio questo: pensare al domani”.

Un pensiero che questa Biennale tenta di mostrare nella sua bellezza formale, e molte delle installazioni presentate sembrano a tutti gli effetti opere d’arte, ma che poi diventa di reale impatto a livello dei fatti, delle azioni, della forza delle proposte anche radicali che vengono presentate, spesso alla ricerca di forme di ibridazione e cooperazione che ci permettano di guardare anche oltre l’attuale sistema economico globale. (Leonardo Merlini)

Biennale, Carlo Ratti: discipline diverse per un mondo che cambia

Venezia, 8 mag. (askanews) – “Direi che in fondo la disciplina di cui parla questa Biennale è l’ambiente costruito, però per farlo deve avere l’architettura al centro, l’architettura, l’urbanistica, il design, ma insieme tantissimi altri elementi e perciò in questa Biennale abbiamo premi Nobel, abbiamo persone che si occupano di filosofia, di chimica, di cucina, di agricoltura, di foreste, insomma insieme di nuovo per capire come adattarci a un mondo che cambia”. Lo ha detto ad askanews il curatore della 19esima Biennale di Architettura di Venezia, Carlo Ratti, parlando dell’intersezione tra diverse discipline che caratterizza il suo progetto.

Aeronautica Militare, al via II edizione AeroSpace Power Conference

Milano, 8 mag. (askanews) – Si apre oggi e continua domani 9 maggio , presso “La Nuvola” a Roma, la seconda edizione dell’AeroSpace Power Conference (#ASPC2025), evento organizzato dall’Aeronautica Militare, in collaborazione scientifica con l’Istituto Affari Internazionali (IAI), dedicato quest’anno al tema “Fighting and Winning in the Sky Beyond the Next Decade – Combattere e vincere nel cielo oltre il prossimo decennio”. Grandi i numeri: prestigiosi ospiti militari e civili e 1500 partecipanti da tutto il mondo alla conferenza internazionale nata del 2023 in occasione del Centenario dell’Aeronautica Militare.

L’ASPC2025 è uno dei più importanti eventi aeronautici dell’anno, un appuntamento ormai tradizionale e un’opportunità unica per riunire i principali professionisti del settore, da quello pubblico ed istituzionale a quello privato, rappresentanti dell’industria e delle PMI, esperti del mondo accademico e dei think-tank, nonché figure di spicco della scena internazionale, con l’obiettivo per offrire un punto di vista autorevole sul concetto di potere aerospaziale quale strumento militare determinante alla luce del rapido cambiamento del contesto di sicurezza internazionale e della costante evoluzione tecnologica della dimensione aerospaziale.

Tecnologia, innovazione e sostenibilità associati al settore aerospaziale saranno al centro del dibattito e consentiranno di sviluppare spunti di riflessione, condividere approfondimenti e creare nuove relazioni. In continuità con l’edizione 2023, l’obiettivo generale è quello di approfondire le più importanti tematiche relative all’aerospazio, dominio in cui l’Aeronautica Militare è leader grazie all’innovazione, alla sperimentazione d’avanguardia e al contenuto altamente tecnologico, stimolando la discussione intorno a nuove idee e possibili percorsi futuri e scambiando punti di vista interdisciplinari su una tematica cruciale in campo militare.

La conferenza, si articolerà attraverso gli interventi di cinque relatori principali, intervallati da quattro panel di confronto durante i quali verranno approfondite le tematiche della strategia e della politica nel settore spaziale, le sfide del futuro legate all’innovazione, alla formazione e alla tecnologia e la stretta correlazione tra il mondo della Difesa e quelli dell’industria, della ricerca e dello sviluppo.

Biennale, Buttafuoco: gli architetti sono nell’essenza dei poeti

Venezia, 8 mag. (askanews) – “Noi abbiamo una dimenticanza e dobbiamo porre il rimedio: ci scordiamo che la maggior parte degli artisti sono sostanzialmente scienziati e la maggior parte degli architetti sono nell’essenza dei poeti. Dobbiamo considerare come la costruzione di un’armonia è fondata sempre sull’obbligo di dialogare tra loro delle varie discipline e quando c’è un Leonardo da Vinci che fa l’Ultima cena è lo stesso Leonardo da Vinci che ci accompagna con le sue applicazioni tecniche al primo tentativo di volo”. Lo ha detto ad askanews, in occasione dell’inaugurazione della 19esima Mostra internazionale di Architettura, il presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco.

Ucraina, in vigore la tregua dichiarata da Putin per il Giorno della Vittoria

Roma, 8 mag. (askanews) – E’ entrata in vigore a mezzanotte, ora di Mosca, la tregua dichiarata dalla Russia nella guerra con l’Ucraina in occasione delle celebrazioni del Giorno della Vittoria sulla Germania nazista, previste domani 9 maggio. La Russia ha sospeso tutte le operazioni di combattimento: la tregua durerà 72 ore, fino alla mezzanotte dell’11 maggio, ora di Mosca.

Putin ha dichiarato il cessate il fuoco per il Giorno della Vittoria a fine aprile. Tuttavia, la parte russa ha sottolineato che le forze armate del Paese saranno pronte a respingere qualsiasi attacco qualora l’Ucraina dovesse violare la tregua.

David di Donatello, Vermiglio miglior film

Roma, 8 mag. (askanews) – La settantesima edizione dei David di Donatello ha visto il trionfo di Vermiglio di Maura Delpero. Il film già Leone d’argento ha portato a casa sette statuette tra cui il miglior film, la migliore regia – prima donna nella storia del premio – con la sua favola montana ambientata negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, un film antimilitarista come ha voluto ricordare la regista. Una cerimonia, condotta da Mika e Elena Sofia Ricci, che ha avuto molti momenti di riflessione con riferimenti all’attualità. Elio Germano – premiato per Berlinguer – ha ricordato i palestinesi, come pure Francesca Mannocchi premiata per il suo doc sull’Ucraina. Quattro premi per Le deluge, tre al film Gloria! e a L’arte della gioia. Nessun riconoscimento per Parthenope di Sorrentino arrivato alla cerimonia con 15 candidature.

David di Donatello, Vermiglio miglior film, Tutti i premi

Roma, 8 mag. (askanews) – Serata di riconoscimenti per attori e registi. «Vermiglio» di Maura Delpero pigliatutto. Germano miglior attore e Insolia miglior attrice. Premio alla carriera a Pupi Avati. Premio speciale a Ornella Muti (assente) Ecco tutti Premiati ai David di Donatello 2025 in ordine di premiazione sul palco Migliore Attore non protagonista: Francesco di Leva (Familia) David dello spettatore: Ferzan Ozpetek (Diamanti) Migliore Sceneggiatura originale: Maura Delpero (Vermiglio) Migliore Scenografia: Tonino Zera, Maria Grazia Schirripa, Carlotta Desmann (Le déluge Gli ultimi giorni di Maria Antonietta) Migliore Attrice non protagonista: Valeria Bruni Tedeschi (L’arte della gioia) Premio Cinencittà David 70: Giuseppe Tornatore Speciale: Timothée Chalamet Migliore Sceneggiatura non originale: Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo (L’arte della gioia) Speciale: Pupi Avati Migliori Costumi: Massimo Cantini Parrini (Le déluge Gli ultimi giorni di Maria Antonietta) Miglior Esordio alla Regia: Margherita Vicario (Gloria!) David giovani: Gabriele Salvatores (Napoli – New York) Miglior attrice protagonista: Tecla Insolia (L’arte della gioia) Miglior attore protagonista: Elio Germano (Berlinguer – La grande ambizione) Miglior regia: Maura Delpero (Vermiglio) Miglior autore della fotografia: Mikhail KRICHMAN (Vermiglio) Miglior montaggio: Jacopo Quadri (Berlinguer – La grande ambizione) Miglior compositore: Margherita Vicario e Davide Pavanello (Gloria!) Miglior cortometraggio: Domenica sera di Matteo Tortone Miglior canzone originale: Aria! (Gloria!) Musica e testi di Margherita Vicario; Davide Pavanello; Edwyn Clark Roberts; Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio. Interpretata da Margherita Vicario Miglior documentario: Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi Miglior Trucco: Alessandra Vita, prostetico | special make-up e Valentina Visintin (Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta) Miglior acconciatura: Aldo Signoretti e Domingo Santoro (Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta) Miglior Regia: Maura Delpero (Vermiglio)

Referendum, No ai 4 quesiti sul lavoro, SÌ a quello sulla cittadinanza

Il pacchetto referendario, che ci chiamerà alle urne nelle prossime settimane, si presenta come un crocevia difficile e complesso, soprattutto per chi, come la nostra associazione Tempi Nuovi – Popolari Uniti, guarda con attenzione al futuro delle riforme e al principio di responsabilità nel riformismo democratico. È per questo che la nostra scelta sarà articolata: quattro no ai quesiti sul lavoro, e un sì convinto al referendum sulla cittadinanza.

Sui quesiti abrogativi delle decisioni del Jobs Act, riteniamo ci sia un equilibrio problematico. Non si tratta di difendere a tutti i costi e in modo acritico una riforma, bensì di non gettare il Paese in un’incertezza ancora più dannosa. Abrogare senza una chiara prospettiva ricostruttiva rischia di aprire un vuoto normativo: cosa torna in vigore? Come si ricostruisce il patto tra impresa e lavoro? Il dibattito rischia di ridursi ad una semplificazione ideologica che non tiene conto dei bisogni reali né della complicata situazione occupazionale di oggi, fatta di chiaroscuri preoccupanti e di inquietanti fessure nel sistema, da cui sempre più facilmente si insinuano le pericolose soluzioni di un parallelo mercato del lavoro offerto dalle mafie.

Diverso è il caso del quesito sulla cittadinanza, che va al cuore dell’idea di democrazia che sosteniamo. La nostra scelta segue un principio di equità, oltre che una visione politica: è un sì alla cittadinanza inclusiva, un sì ai diritti dei minori figli di stranieri nati o cresciuti in Italia. Da tempo chiediamo con forza una riforma più strutturata, che introduca strumenti che ci aiutino a riconoscere nella scuola il luogo di eccellenza della formazione alla cittadinanza reale,   e per questo pensiamo allo “ius scholae”.

D’altronde, il tessuto della cittadinanza è fatto dello spirito che lo anima e di ciascun individuo che fin da piccolo in esso si educa e cresce. Il dibattito sulla giustizia politica si muove spesso tra opposti esasperati: da un lato lo stigma dell’irregolarità, dall’altro la retorica della protezione sociale. Ma oggi, con la crisi demografica e le disuguaglianze in crescita, la cittadinanza inclusiva rappresenta non solo un dovere morale, ma l’unico futuro politico e civile auspicabile.

Costruire, e non demolire: Tempi Nuovi è per un voto consapevole e selettivo, che metta al centro la responsabilità di governare i cambiamenti, senza forzarli con ulteriori divisioni.

8 maggio 1945: Pio XII e De Gasperi, gli artefici della nuova Italia

Due figure emblematiche del nostro secondo Novecento. Le loro riflessioni, sorprendentemente attuali, richiamano l’urgenza, in un mondo ancora scosso da conflitti, di una buona traduzione politica del trinomio verità, giustizia e carità.

Pio XII, consapevole della barbarie nazista e delle sue radici ideologiche che negavano l’umanità stessa, intraprende una profonda modernizzazione del pensiero sociale cristiano. Avvalendosi del giovane Sergio Paronetto, ridefinisce la “Dottrina Sociale della Chiesa” attraverso incisivi radiomessaggi. Abbandona il corporativismo, promuove una visione di democrazia pluralista e liberalismo economico, preparando il terreno per il dialogo con la modernità, poi compiutamente sviluppato dal Concilio Vaticano II. Il suo appello alla verità e alla carità come fondamenti della pace risuona con forza nel contesto di un’Italia abbattuta moralmente e nondimeno materialmente.

De Gasperi, animato dalla sua profonda fede, trova nei radiomessaggi di Pio XII e nel pensiero di Paronetto le basi programmatiche per la nascente Democrazia Cristiana. La sua azione politica mira a riconciliare cristianesimo e democrazia – quindi fede e politica – ponendo al centro la questione sociale. Prepara il terreno per la futura Costituzione, definendo i principi fondamentali e la centralità della dimensione sociale.

Parallelamente, concepisce con lungimiranza il sogno dell’unità europea come antidoto agli orrori della guerra. Promuove attivamente iniziative come l’Unione doganale italo-francese e il piano Sforza, ponendo le basi per la futura integrazione comunitaria. La tenacia nel “salvare” la Germania, superando le reticenze delle potenze vincitrici, dimostra quanto fosse limpida la sua visione strategica per un’Europa unita e pacifica.

Il 1945 vede il leader democristiano assumere la guida del governo, affrontando perciò un arduo compito di ricostruzione del Paese. La sua leadership, ispirata a solidi principi morali, guadagna la fiducia delle diverse forze politiche democratiche. Fin da subito, pone appunto l’unità europea come garanzia di pace, anticipando la necessità di libera circolazione di persone e lavoratori.

Quale insegnamento trarre per l’oggi? L’azione congiunta di Pio XII e De Gasperi, con il contributo intellettuale di figure come Montini e Paronetto, rappresenta in effetti ciò che potremmo definire un faro nel buio della notte. Il loro impegno per la giustizia sociale e la costruzione di un futuro sopranazionale rimane un’eredità preziosa e quanto mai attuale per affrontare le sfide del nostro tempo.

 

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Come sconfiggere il trumpismo? La pura contrapposizione è un errore

Suggestioni divergenti provocano gli esiti dei recenti turni elettorali in alcuni paesi del mondo occidentale e tutte hanno a che vedere col futuro della democrazia liberale in questa parte del mondo che nel corso del XIX° e XX° secolo ne ha fatto, progressivamente, la propria cifra costitutiva.

E così, se la vittoria dei liberal-democratici in Canada e dei laburisti in Australia ha dato fiducia a quanti, negli Stati Uniti e ovunque in Occidente, temono con giustificata preoccupazione la torsione autoritaria di Donald Trump e del suo movimento MAGA, quella al primo turno delle elezioni presidenziali in Romania ottenuta da un estremista reazionario e quella del redivivo Nigel Farage (l’architetto della Brexit) nelle elezioni municipali in Inghilterra, così come il consolidato venti per cento e passa della formazione tedesca dai connotati in parte filonazisti, hanno per contro innalzato il loro livello ansiogeno e la loro conseguente inquietudine.

A ben guardare vi sono due differenti, opposte reazioni da parte del fronte liberal-democratico e socialdemocratico dinnanzi alla crescita del fenomeno sovranista radicale guidato dal presidente USA e propagandato nel resto del mondo (sembra essere questo il suo compito principale) dal suo vice JD Vance.

Quella di chi immagina che lo scontro è definitivo, e va dunque radicalizzato: o di qua o di là, non esistono vie mediane e proprio il successo di movimenti come il MAGA statunitense dimostrano che la gente desidera proprio lo scontro ed è disponibile a battersi solo se le opzioni sono chiare, nette, definitive.

Una linea che mobilita con più facilità masse consistenti di individui, giovani in prevalenza ma non solo, e che senz’altro è di più immediata riconoscibilità mediatica, soprattutto nella realtà virtuale dei social (ove qualsiasi ragionamento articolato oltre le due righe diviene fatalmente cassato, ignorato, deriso).

Non è un caso se fra i dem americani, tuttora tramortiti dalla disfatta dello scorso novembre, sono stati il vecchio leone socialista Bernie Sanders e la giovane pasionaria dei diritti civili Alexandria Ocasio Cortez a reagire con veemenza organizzando un tour molto partecipato in diversi stati della federazione.

“Contro avversari radicali estremisti c’è bisogno di assoluta radicalità” sembra essere la filosofia che muove questa reazione. Volendo ben vedere, è quanto stanno proponendo in questo periodo in Italia (non solo con la battaglia referendaria) il capo della CGIL Landini e a ruota la leader del PD Schlein, forse ritenendo che la campagna per le politiche del 2022, pur impostata con lo schema del duello (“rosso contro nero”) sia stata fallimentare nel risultato non perché sbagliata in sé ma piuttosto perché il condottiero (il mite Enrico Letta) non la incarnava adeguatamente con la sua postura da intellettuale più che, appunto, da condottiero.

C’è però anche un’altra forma di reazione, altrettanto dura nella sostanza ma mirata a coinvolgere in essa ampie fasce di popolazione ormai stufe di una contesa politica tramutata in un perenne talk show a colpi di insulti nella quale peraltro eccellono elementi istrionici ed eccessivi come Trump o Farage. Una reazione esemplificata alla perfezione dal premier canadese Mark Carney, che è addirittura un banchiere (come, guarda caso, il nostro Draghi), ma che oltre alla comprovata competenza ha esibito tono muscolare, orgoglio nazionale, certo, ma soprattutto visione di un mondo che non può chiudersi in tante piccole o grandi monadi.

Una reazione che ben si è vista in Germania, dove i Popolari di Friedrich Merz (che, si badi, è un democristiano conservatore, al contrario di Angela Merkel) dopo essere stati tentati dall’idea di inseguire Alternative fur Deutschland sulla sua strada di intolleranza hanno poi optato per approccio e una proposta più tradizionali e coerenti con la propria storia e cultura politica, ottenendo un lusinghiero (ancorché non certo trionfale) successo poi correttamente declinato nel governo di Grosse Koalition con il partito socialdemocratico (avviato per la verità con difficoltà superiori alle previsioni).

Tutto questo per dire che l’opposizione alla nuova Destra avanzante un po’ ovunque per essere vincente deve riuscire a coinvolgere la più ampia parte di popolazionei, perché il punto – decisivo – sarà quello di avere le urne piene, più che le piazze. Perché quella contro il trumpismo e i suoi derivati – più o meno radicali – è una battaglia che non ci si può permettere il lusso di perdere.

La Pira, il Sindaco della speranza: spiritualità e responsabilità civile

Giorgio La Pira, figura emblematica definita il “Sindaco Santo”, fu un politico contemplativo, la cui azione trovava la sua unica e vera soggezione in Dio. Come scrisse a Fanfani, il suo impegno era radicato in una libertà interiore, immune dai vincoli partitici. La sua stessa definizione di sé andava oltre i ruoli istituzionali: “Io non sono un sindaco, come non sono stato un deputato, né sottosegretario né ministro. La mia vocazione è una sola, strutturale direi: pur con tutte le deficienze e le indegnità che si vuole, io sono per la grazia del Signore, un testimone dell’Evangelo”.

Per La Pira, la fede non poteva essere relegata a una sfera separata dalla vita politica. Anzi, equiparava tale separazione alla scissione tra la dimensione spirituale e quella fisica dell’esistenza umana. Credeva fermamente che la spiritualità avesse il compito di permeare profondamente l’agire politico, illuminandone gli obiettivi e orientandone le scelte.

A questa fede intensa, che gli ispirava visioni geo-spirituali, storiche e politiche di ampio respiro, La Pira univa una notevole capacità di azione concreta all’interno dei complessi scenari del suo tempo.

Come membro dell’Assemblea Costituente, diede un contributo fondamentale alla stesura dei primi articoli della Carta Costituzionale. Da Sindaco di Firenze, si batté con tenacia per assicurare ai cittadini le migliori condizioni di vita

possibili, ponendo al centro il lavoro e i servizi essenziali. La sua visione urbanistica e sociale si riassumeva in una frase incisiva: “In una città un posto ci deve essere per tutti: per pregare (la chiesa), per amare (la casa), per lavorare (l’officina), per pensare (la scuola), per guarire (l’ospedale)”.

Instancabile tessitore di pace a livello globale, La Pira scrutava le dinamiche profonde della storia per individuare gli elementi di unità tra i popoli. Era convinto che la pace non fosse un’utopia, ma il risultato di un paziente e impegnativo lavoro di costruzione di relazioni umane, spirituali, culturali e politiche, a partire dalle città, considerate organismi viventi. La sua profonda devozione alla Madonna, in particolare a quella di Fatima, lo portava a considerarla la “cima benedetta” attraverso la quale si realizza il passaggio dalla terra al cielo. Insomma, siamo invitati a comprendere più a fondo questa straordinaria personalità.

Fed conferma ancora tassi Usa, vede più incertezza sull’economia

Roma, 7 mag. (askanews) – Tassi di interesse confermati come da previsioni negli Stati Uniti. La Federal Reserve ha nuovamente mantenuto il riferimento sui fed funds a una forchetta del 4,25%-4,50%. Una linea attendista che aveva adottato già da inizio anno, confermandola tanto più dopo le decisioni sui dazi commerciali dell’amministrazione Trump, in attesa di valutarne meglio gli effetti.

Secondo la Fed “l’incertezza sulle prospettive dell’economia è ulteriormente aumentata”, con maggiori rischi su entrambi gli aspetti chiave del suo mandato duale: il controllo dell’inflazione e, secondo, puntare alla massima occupazione. “Riteniamo che la linea attuale ci metta in una buona posizione per rispondere tempestivamente a potenziali nuovi sviluppi”, ha spiegato il presidente, Jerome Powell, nella conferenza stampa al termine del direttorio (Fomc).

Ancora una volta, il banchiere centrale ha cercato di dribblare come poteva le domande sulle esternazioni fortemente critiche, verso la Fed e la sua conduzione della stessa, da parte del presidente Usa Donald Trump. “Non hanno alcun effetto sul nostro lavoro – ha detto -. Ci concentriamo sui nostri obiettivi di stabilità dei prezzi e massima occupazione e questa è l’unica cosa che teniamo in considerazione”.

Poi, incalzato su dazi, effetti per la linea Fed e sulla politica di Bilancio, si è lasciato andare ad una battuta: “Non penso che al governo federale servano i nostri consigli sulla politica di bilancio, così come a noi non servono consigli sulla politica monetaria”.

Wall Street ha mostrato una dinamica mista dopo le decisioni, con il Dow Jones in rialzo dello 0,37% a mezz’ora da fine sessione mentre il Nasdaq cala dello 0,54%. Il dollaro ha rafforzato la risalita con l’euro che scende a 1,318 sul biglietto verde. I tassi sui titoli del Tesoro Usa decennali sono invece in calo di circa 5 punti base al 4,27%. (fonte immagine: Federal Reserve).

Addio a Nino Marazzita, legale di parte civile nel processo Pasolini

Milano, 7 mag. (askanews) – E’ morto a Roma l’avvocato Nino Marazzita, penalista noto soprattutto per aver rappresentato la parte civile nel processo per l’omicidio dello scrittore Pier Paolo Pasolini. Nato a Palmi, nel Reggino, nel 1938, aveva 87 anni. Ad annunciarlo su Facebook è il figlio Giuseppe: “Oggi mio padre ha combattuto con la grinta di sempre l’ultima battaglia, quella che nessuno può vincere. Lascia un grande vuoto, insieme al ricordo indelebile della sua intelligenza, della sua ironia, della sua grande umanità e della sua dolcezza”.

Penalista dal 1965, durante la sua lunga carriera ha difeso Pietro Pacciani nel processo d’appello sul mostro di Firenze. Ha inoltre rappresentato la famiglia di Rosaria Lopez nel processo per il massacro del Circeo ed è stato legale di Eleonora Moro nel processo sull’omicidio di Aldo Moro.

Salute, tabagismo ed alcol: il rischio maggiore per le donne

Roma, 7 mag. (askanews) – Stili di vita e cancro, con le giovani donne che pagano il prezzo pi alto. Perch il 45 per cento dei tumori alla mammella causato da quantit inferiori ai 20 grammi di alcol al giorno. E l’accoppiata fumo e alcol aumenta il rischio di ammalarsi di tumori della testa, del collo e dell’esofago. In pi l’uso combinato rafforza la dipendenza dalle due sostanze.

Fabio Beatrice, direttore del Board Scientifico del Mohre: “Il tabagismo in Italia purtroppo continua a produrre una quantit di morti veramente esagerata, oltre 90mila ogni anno. Per cui rimanere senza agire non appare possibile, l’Organizzazione mondiale della sanit ci fa un richiamo molto attento sul fatto che esiste una differenza di genere per quanto riguarda la problematica della dipendenza da nicotina, quindi, probabilmente il tipo di supporto che dobbiamo fornire alle donne per orientarle verso la cessazione deve essere personalizzato e differire dagli approcci e dalle indicazioni che diamo ai maschi”. In un convegno, organizzato a Roma si parlato di stili di vita e riduzione del rischio perch le troppe sigarette al giorno ed il bicchiere di vino in pi sono i nemici. Specie per le donne.

Claudio Leonardi, presidente Sipad: “Nel genere femminile il problema del fumo diventa un problema con un po’ di difficolt rispetto ai maschi. Insomma le donne sono pi resistenti ad iniziare un comportamento tabagico. L’unico grande problema che quando lo iniziano poi lo smettono con maggiore difficolt questo perch sottendono tutta una serie di problematiche psicopatologiche come la depressione, lo stress, l’ansia che accompagnano in genere con maggior frequenza il genere femminile e che purtroppo favoriscono l’inizio dell’abitudine al fumo ed il suo mantenimento, nonostante tutte le terapie che si possono attuare per aiutare queste persone a smettere di fumare”.

Se nel consumo di sostanze d’abuso le donne sono sottorappresentate in misura di circa una consumatrice ogni tre maschi, il quadro cambia nell’uso non medico di farmaci come quelli per dormire, per l’umore, per dimagrire. “In merito agli stili di vita – ha spiegato ancora Fabio Beatrice – non dobbiamo parlare solo di tabagismo, ma anche di consumo di bevande alcoliche, esagerato consumo di zuccheri. Questi comportamenti sono embricati tra di loro, per cui accanto alla capacit di dare delle indicazioni che risentano della differenza di genere, probabilmente sarebbe anche il caso di diffondere e discutere questi concetti in maniera pi approfondita. La proposta potrebbe essere quella di trasformare la giornata contro il fumo nel mese contro il fumo e destinare tutto il mese di maggio ad iniziative sullo stile di vita, quindi fumo e suoi sciagurati parenti”.

Cosa fare per uscire dalla dipendenza da tabagismo? Secondo Leonardi “Affidarsi a dei centri antifumo dove personale specializzato, tossicologi abituati ad effettuare tutta una serie di approcci per il trattamento della dipendenza che insieme ai terapeuti possono, in un intervento multidisciplinare garantire un attacco a 360 gradi verso questa problematica”.

Pallavolo, Chirichella a Velasco: "Nazionale capitolo chiuso"

Roma, 7 mag. (askanews) – Cristina Chirichella replica alle parole del CT Julio Velasco, spiegando la sua scelta di non rispondere a una potenziale chiamata dell’Italia. “Per me la Nazionale è finita nel 2024, con la mancata convocazione. Ho mandato giù tanti bocconi amari negli anni ed è mancato un po’ il fattore umano. Non ho rimpianti, non ho rimorsi. A 31 anni, per me, non esiste solo la pallavolo” ha detto la pallavolista napoletana a VolleyMagazine.

“Sinceramente, per me la Nazionale è finita l’anno scorso, quando non sono stata convocata – le sue parole – Sono stati anni molto difficili, dove ho mandato giù tanti bocconi amari. Credo che in alcuni casi sia mancato il fattore umano”. “Per ora il mio percorso in Nazionale è da definirsi chiuso e va bene così. Non ho rimpianti, non ho rimorsi. A 31 anni, per me non esiste solo la pallavolo”.

Poi aggiunge: “C’è altro, ho un sogno, non so se si realizzerà. Ora voglio solo riposarmi, godermi le vacanze. Sto bene fisicamente, ma voglio lavorare su di me, soprattutto dal punto di vista psicofisico. Gli ultimi anni non sono stati belli, anche se questa stagione mi ha aiutato molto”.

Tony Effe svela le date del nuovo tour nell’estate 2025

Milano, 7 mag. (askanews) – Dopo il successo Live nei Palasport del 2024, e dopo la sua partecipazione alla settantacinquesima edizione del Festival di Sanremo con il brano Damme ‘na mano (Island Records), Tony Effe annuncia ufficialmente i primi nuovi appuntamenti estivi prodotti da Vivo Concerti. L’artista – tra i protagonisti della scena urban italiana, con oltre 1,5 miliardi di streaming all’attivo, 37 Dischi di Platino e 11 Dischi d’Oro – sarà protagonista sui palchi dei principali festival italiani con un tour che promette di far vivere ai fan un’esperienza imperdibile.

Tony Effe torna ufficialmente in tour dopo le oltre 15 date nei festival del 2024, il doppio sold out al PalaEur di Roma – tra ICON Tour e concerto di Capodanno – e la sua prima, straordinaria, volta al Forum di Assago.

Dopo l’annuncio del suo attesissimo debutto al Circo Massimo il prossimo 6 luglio – impreziosito da un palleggio con Francesco Totti – Tony Effe svela le date del nuovo tour che lo vedrà protagonista nell’estate 2025: l’artista toccherà le città di Milano @ Kozel Carroponte il 25 giugno (data riprogrammata per motivazioni indipendenti dalla volontà dell’artista rispetto alla precedente del 27 giugno presso Fiera Milano Live), Riccione (RN) @ Space DJ SET il 4 luglio, Stupinigi (TO) @ Sonic Park Stupinigi l’8 luglio, Piazzola sul Brenta (PD) @ Piazzola Summer Festival l’11 luglio, Gorizia @ Arena Casa Rossa il 13 luglio in occasione di GO! 2025 (Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025), Piedimonte Matese (CE) @ Arena Matese il 19 luglio, Olbia (SS) @ Red Valley Festival il 14 agosto, Apricena (FG) @ Suoni in Cava il 21 agosto, Catania @ Wave Summer Music il 29 agosto. Il calendario del tour è in aggiornamento, con nuovi appuntamenti in arrivo

Sul palco, Tony Effe proporrà una scaletta che ripercorre gli ultimi successi del suo repertorio, passando per i brani di ICON – l’album Quadruplo Disco di Platino, con la collaborazione di alcuni dei più importanti nomi della scena rap e trap, e disco più venduto del 2024 secondo la classifica FIMI/GfK – fino a Sesso e samba, la hit dell’estate 2024 in collaborazione con Gaia certificata Quadruplo Platino.

I biglietti per i nuovi live di ESTATE 2025 saranno disponibili su www.vivoconcerti.com dalle ore 14:00 di domani, giovedì 8 maggio, e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 11:00 di martedì 13 maggio. L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei comunicati ufficiali.

Mattarella: aiutare il cinema. Geppi Cucciari: presidente santo subito

Roma, 7 mag. (askanews) – Il cinema è importante per l’identità culturale del paese, la cultura “è alleato della libertà dei singoli e della comunità”. Sergio Mattarella ospita come ogni anno al Quirinale la presentazione delle candidature ai David di Donatello ed è l’occasione per ribadire l’importanza dell’industria cinematografica e la necessità che le istituzioni la sostengano soprattutto in un periodo in cui vive un momento di difficoltà e necessita di norme chiare per “evitare che si raffreddi l’interesse di produzioni estere, tornate nei nostri studi perché hanno visto nell’Italia un grande polo del cinema europeo”.

A condurre l’evento, in diretta Rai, dal salone dei Corazzieri anche quest’anno c’è Geppi Cucciari che apre la cerimonia con un breve monologo che spazia tra il “sarà una cerimonia sobria” e l’elogio dell’eloquio del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in prima fila e visibilmente divertito dalla presa in giro: “La sua potente retorica, l’eloquio forbito, i suoi interventi possono essere addirittura ascoltati al contrario e a volte migliorano…”.

Quindi la conduttrice si rivolge al padrone di casa: “Presidente lei dovrebbe diventare direttamente Papa per la pazienza che ha avuto con i politici italiani in questi anni, lei andrebbe fatto santo subito”, dice Cucciari e il capo dello Stato sempre inappuntabile trattiene a stento un sorriso. A Mattarella quest’anno viene assegnato il premio speciale del 70esimo anniversario dei David di Donatello, “per essere stato in questi anni punto di riferimento solido e speciale del cinema italiano”, spiega Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del cinema italiano.

Interviene anche Giuli assicurando, dopo un anno di dure polemiche tra il settore e il governo a causa del tax credit, che “la dialettica, anche aspra, non deve farci smarrire la disponibilità e il coraggio di lavorare insieme in vista di un obiettivo comune, che è quello di fare sistema nel senso di stare insieme, di collaborare, anche competere ma in un orizzonte di armonia”.

Quindi a conclusione della cerimonia in cui Cucciari elenca tutte le candidature ai premi che verranno annunciati questa sera, “una vera prova di virtuosismo!”, sottolinea Mattarella, che chiude l’evento: “I David di Donatello sono parte della storia della Repubblica. Con i momenti più belli, con le difficoltà, con i sogni, con gli affanni – dice -. Il cinema è cambiato. E cambierà ancora. Evolvono gli strumenti, mutano i gusti, le strutture narrative, le percezioni stesse delle immagini. Viviamo un tempo in cui tanto si sussegue con tale rapidità da risultare a volte quasi incomprensibile, come una Babele. Ma quel che si deposita, quel che riesce a fermarsi nelle coscienze trasmette valori, significati, pensieri che acquistano, se possibile, ancora maggiore importanza”. Questo il valore del cinema appunto.

Mattarella ringrazia l’Accademia per il David: “Conserverò con affetto quella statuetta. Confido ai presenti che alla notizia ero piuttosto perplesso, non avendo che pochissimi meriti da rivendicare – forse nessuno – nel mondo del cinema. L’ho accettato, soltanto quando ho saputo che era stato conferito a tutti i miei più prossimi predecessori e l’ho, quindi, interpretato come un premio non alla persona del Presidente ma alla istituzione”.

Il cinema “è un asset, prezioso e consistente, non soltanto per l’economia e l’occupazione, ma anche per disegnare e promuovere la nostra identità, l’identità italiana nel nostro Paese e nel mondo”, dice ancora il capo dello Stato, secondo il quale dopo gli anni in cui si temeva che non avrebbe retto la concorrenza con le piattaforme tv “oggi possiamo registrare che il cinema ha vinto la sfida dell’interdipendenza o, se si vuole, dell’integrazione con altre piattaforme, quella della ‘contaminazione'” ma bisogna comunque “riflettere sui problemi aperti, individuare i punti critici del sistema e trovare soluzioni che possano aiutare il cinema a superare le difficoltà” visto che “anche quest’anno le sale cinematografiche soffrono una pericolosa erosione che le sta sottraendo a città e quartieri” e “non ci si può rassegnare a logiche commerciali e di mercato che non tengono adeguatamente in considerazione il cinema, inteso anche come valore sociale, come occasione di incontro, di ritrovo, di condivisione”.

Oggi c’è una nuova generazione di registi e attori che si fa avanti e che riesce a comunicare con i giovani ma “le sfide non possono spaventare – rassicura il Presidente -. Ricordare il nostro passato, le nostre radici serve anzitutto per porre luce sul futuro”.

Meloni: non subalterni a Trump, alle difesa il 2% nel 2025. E litiga con Renzi

Roma, 7 mag. (askanews) – La promessa di raggiungere entro il 2025 la quota del 2% del Pil nelle spese per la difesa, la mano tesa ai sindacati sulla sicurezza sul lavoro, la rivendicazione di un atteggiamento “leale” ma non “subalterno” con Donald Trump. Sono alcuni dei temi toccati da Giorgia Meloni nel corso del premier time al Senato (il precedente risaliva all’ormai lontano gennaio 2024) filato via senza particolari apprensioni per la presidente del Consiglio che si è innervosita solo in occasione di un “battibecco” con il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

L’ex premier l’ha definita “campionessa dell’incoerenza” e ha ironizzato – tra l’altro – sulla riforma del premierato che da “madre di tutte le riforme è diventata una suocera di cui non parla nessuno”. Meloni ha replicato sarcastica dicendo di non aver “capito la domanda”. Poi ha ribadito che il premierato resta una priorità, “ma dipende dal Parlamento”, si è detta “favorevole a introdurre delle preferenze nella legge elettorale” e ha concluso con una stoccata: “Dimissioni in caso di sconfitta al referendum? Senatore Renzi, guardi lo farei anche volentieri ma non farò mai niente che abbia già fatto lei”.

Sul tema della difesa, la premier ha assicurato che l’Italia “raggiungerà il target del 2% nel corso del 2025”, confermando un impegno preso in passato “da tutti i governi senza eccezione di colore politico”. L’obiettivo è rafforzare il “pilastro europeo della Nato”, che deve prestare maggiore attenzione al fianco Sud, nella convinzione che “la libertà ha un prezzo, che se fai pagare a qualcun altro la tua sicurezza devi sapere che non sarai tu a decidere pienamente del tuo destino”.

A questo proposito sia Avs che Pd si sono soffermati sul rapporto con Donald Trump. Peppe De Cristofaro l’ha accusata di aver promesso al tycoon 40 miliardi dei cittadini italiani. Solo “propaganda” per la premier, che rivendica un rapporto di “lealtà ma non di subalternità”. Anche sull’ipotesi di un incremento degli acquisti di Gnl (Gas naturale liquefatto) dagli Usa il governo valuterà “in base alle nostre necessità, in base al nostro vantaggio”, sempre perseguendo una strategia di “diversificazione” delle fonti di approvvigionamento.

La premier ha quindi rivendicato i risultati economici, con uno “spread più che dimezzato”, un “rinnovato appeal dei titoli pubblici”, un milione di posti di lavoro creati, che “speriamo diventino molti di più ma è comunque un buon risultato”. Dati contestati, in particolare, dal capogruppo M5s Stefano Patuanelli. “Non raccontiamo – la replica di Meloni – una nazione nella quale tutto è perfetto, tutti lavorano… Ma una nazione in cui le cose vanno meglio di quando governavate voi”.

Domani, alle 10.30, Meloni vedrà i sindacati per un confronto sulle risorse aggiuntive (650 milioni) messe in campo per contrastare gli infortuni sul lavoro, “una piaga che non possiamo più tollerare”. “Ci confronteremo – ha assicurato – per spendere al meglio queste risorse. Porteremo le nostre proposte ma li incontreremo anche per ascoltare perché è una di quelle materie che coinvolgono tutti e su cui bisogna lavorare nel merito senza alcun tipo di pregiudizio”.

Respinte al mittente le critiche Dem su liste d’attesa e sanità perché “noi ogni anno stanziamo delle risorse; non le gestiamo noi, le gestiscono le Regioni, ma la responsabilità per quello che riguarda voi è tutta del Governo”. Meloni “mente”, accusa in una dichiarazione Elly Schlein: “La smetta di scappare e prenda atto delle conseguenze delle sue azioni: i tagli alla sanità pubblica di questo governo devono finire, ci sono quasi 5 milioni di italiani che non riescono a curarsi. Sulla salute non si scherza, Giorgia Meloni addirittura mente”.

Sui migranti, interrogata da Lucio Malan di Fdi, la premier annuncia che “alla fine di questa settimana oltre il 25% dei migranti trattenuti in Albania sarà già stato rimpatriato in tempi che come vedete sono molto veloci, a dimostrazione di come le procedure e la strategia che abbiamo messo in campo, nonostante i tentativi di bloccarle per ragioni chiaramente ideologiche, stiano funzionando”.

Per quanto riguarda le crisi internazionali, Meloni ribadisce che “siamo e continueremo a essere sempre al fianco dell’Ucraina” e “oggi sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura che non può prescindere dalle garanzie di sicurezza efficaci per la nazione aggredita”. In Medio Oriente “continuiamo a lavorare per la fine permanente delle ostilità e siamo attenti e appoggiamo il lavoro che i paesi arabi stanno portando avanti”. Nessun accenno alla posizione sul piano di Netanyahu per l’occupazione di Gaza (ma non era oggetto delle interrogazioni, depositate con molti giorni di anticipo).