Calenda: governo in confusione, il redditometro va cambiato

Roma, 24 mag. (askanews) – “Il governo è in uno stato di confusione totale. Sa che deve trovare dai venti ai trenta miliardi per la prossima manovra ma ha sempre strizzato l’occhio all’evasione fiscale e quindi non può cambiare linea. Leo è una persona seria: il redditometro, così come ha funzionato oggi, non va bene perché ha generato solo 85 mila verifiche, però il principio esiste in tutto il mondo e un Paese che ha il doppio dell’evasione fiscale media dei paesi Ocse dovrebbe averlo”. Lo afferma il leader di Azione Carlo Calenda, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’.

“È del tutto evidente – aggiunge – che noi non riusciremo a fare la manovra finanziaria perché non ci sono i soldi. Meloni per trovarli dovrebbe far riaumentare tutte le tasse una tantum che ha tolto. Da parte della presidente del Consiglio ci vorrebbe un discorso di verità sullo stato delle cose. Ad agosto loro dovranno definire il piano per i prossimi 7 anni e da lì non si scappa: o lei è in grado di fare un discorso di responsabilità, di sospendere quella stupidaggine del premierato, di lavorare sui salari e sulla sanità oppure da settembre c’è il rischio di aprire un fortissimo conflitto con l’Europa e di fare una manovra con un deficit monstre andando in procedura d’infrazione”.

Calenda annuncia anche di aver ricevuto una querela dal leader Cgil Maurizio Landini per la ‘lite’ su Stellantis. “È il primo caso nella storia della Repubblica italiana – sottolinea – in cui un segretario di un’organizzazione sindacale risponde a un politico con una querela su fatti che non implicano querela perché sono opinioni e non accetta un confronto. E questo fa capire quanto sia grande la crisi del sindacato”.