Centenario di Don Milani, a Roma la campana stonata suona ancora.

Il 16 novembre 2023 si terrà in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, un evento che conclude l’iter di un progetto storico-pedagogico, condotto per mesi in alcune scuole delle periferie romane.

Diluviava il giorno in cui il giovane vicario Don Lorenzo, nel tardo autunno del 1954, lasciò la sua parrocchia di San Donato di Calenzano per raggiungere, a bordo di un camion, una canonichetta sperduta sul monte Giovi in Mugello. Vi sarebbe rimasto fino alla morte nel 1967, seminando idee, iniziando rivoluzioni, generando – con l’insegnamento – donne e uomini pronti per la vita, o per l’eternità se si è credenti. Il trasferimento, come è noto, era stato deciso per punizione, perché nella scuola serale di San Donato si discuteva troppo d’ingiustizia sociale, orari di lavoro e sfruttamento e don Milani era diventato, secondo la definizione dell’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa, una «una campana stonata» da isolare.

Tempo prima, scrivendo alla madre Alice Weiss dell’ormai prossima decisione della curia fiorentina, don Lorenzo aveva confidato: «Ho la superba convinzione che le cariche di esplosivo che ci ho ammonticchiato in questi cinque anni non smetteranno di scoppiettare per almeno 50 anni sotto il sedere dei miei vincitori» (14 luglio 1952). Di decenni ne sono passati molti di più e la carica esplosiva del suo pensiero non è mai cessata, i suoi nemici non sono risultati vincitori ma, purtroppo, nemmeno sconfitti.

 

In questo 2023, nel Centenario della nascita di Don Milani, il mondo è ancora segnato da disuguaglianze, prevaricazioni e guerre stupide, come tutte le guerre. Il Centenario è il momento della commemorazione, ma anche di un bilancio necessario che rilegga l’esperienza di Barbiana oltre l’astrazione sterile di un dibattito libresco, che vede i suoi detrattori conservatori opporsi, in nome del tentativo antistorico di una restaurazione delle gerarchie del sapere, ai suoi falsi encomiasti che offrono un ritratto ideologicizzato di Don Milani, sottratto così alla sua concretezza di “cattolico del fare”.

Sì, Don Milani era un prete che ha scelto d’insegnare per poter rispondere pienamente, come scriveva in Esperienze pastorali, a una vocazione ecclesiale e missionaria: «per catechizzarli, occorreva prima istruirli» (p. 193). Ed era un “uomo del fare”, che nei suoi carteggi non ha risparmiato commenti caustici sulle “belle penne” che gli ruotavano intorno, alla ricerca infantile della sua approvazione. Don Milani oggi dev’essere cercato negli istituti di periferia, in cui il mondo della formazione accademica può svolgere una funzione di stimolo e di supporto, per progetti innovativi di socializzazione della conoscenza radicati sui territori; nelle scuole di italiano per migranti e nei centri per l’apprendimento permanente degli adulti; nei doposcuola popolari dove s’impara l’alfabeto della solidarietà e della convivenza.

Il 16 novembre 2023, racconteremo tutto questo nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, nell’evento «La campana “stonata” suona ancora: le scuole romane raccontano Don Milani tra passato e presente», che conclude un progetto storico-pedagogico condotto per mesi in alcune scuole delle periferie romane – Tor Bella Monaca, Torre Angela, Villa Gordiani, Centocelle – su iniziativa dell’Università degli studi Roma Tre e con il sostegno del Comune di Roma, in particolare della Commissione Scuola di Roma capitale.

Insegnanti coraggiosi e allievi motivati hanno approfondito, con nuove metodologie didattiche, il messaggio di Barbiana, attualizzandolo alla luce delle proprie aspirazioni e del proprio vissuto connotato, in molti casi, dal background migratorio delle famiglie e da condizioni di svantaggio sociale, ma anche da esperienze di riscatto attraverso l’istruzione. Insieme con loro saranno presenti Paolo Landi, ex allievo di Barbiana e testimone diretto, gli storici Federico Ruozzi, specialista della figura di Don Milani, e Marialuisa Sergio, ideatrice del progetto, il Magnifico Rettore dell’Università Roma Tre Massimiliano Fiorucci, l’Assessora alla Scuola Claudia Pretelli, la Presidente della Commissione Scuola Carla Fermariello e la Consigliera Valeria Baglio.

 

 

Marialuisa Lucia Sergio, Università Roma Tre.