Dopo duemila anni di cristianesimo «è soltanto l’aurora», ha affermato Giovanni XXIII, inaugurando il Concilio Vaticano II. Voleva rinnovare la Chiesa che, secondo il cardinale Martini, «è in ritardo di 200 anni». Per ringiovanirla, papa Francescopropone un processo, un cammino condiviso di sinodalità, “dal basso”.
Gli autori, a partire dalla domanda: “Chiesa, dove sei?”, pongono le premesse perché i cristiani si chiedano dove la Chiesa possa dirigersi, con quali mezzi purificarsi, come tendere alla perfezione cambiando continuamente. Attraverso una teologia che nasce da una riflessione sull’esperienza di fede vissuta dal popolo di Dio e favorendo una metodologia sinodale, sognano una Chiesa capace di ascoltare e di coinvolgere tutti a vivere quel battesimo che ci rende non solo cristiani, ma Cristo stesso. L’eternamente giovane, originale, inedito. Il Risorto del Terzo millennio.
«Con il contributo del vostro libro molti potranno maturare una mentalità e uno stile sinodale, reso più accessibile e familiare da un approccio al tema come quello della teologia narrativa. […] La vostra fatica e la fatica di tanti contribuisca a far crescere in tanti il desiderio e la volontà di “camminare insieme”» (dalla Prefazione del Card. Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi).
Dall’Introduzione:
«Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del Terzo Millennio». Non lascia dubbi l’affermazione di papa Francesco nel discorso pronunciato il 17 ottobre 2015, in occasione del 50° dell’istituzione del Sinodo dei vescovi da parte di Paolo VI.
Si può indicare proprio nella sinodalità il filo conduttore del Magistero di Bergoglio. Una sinodalità – dimensione costitutiva della Chiesa – nella quale avviene una manifestazione particolare dello Spirito.
“Sinodo” è vocabolo della Chiesa antica ma l’aggettivo “sinodale” è una maturazione della coscienza ecclesiale di oggi, che ci induce a educarci ed educare a quello che papa Francesco descrive come “cultura dell’incontro” e “coraggio dell’alterità”, inaugurando un processo sinodale che coinvolga in un cammino comune la Chiesa che è in Italia. Camminare e sognare insieme è la parola di vita di questa stagione ecclesiale.
Per innescare questo cambiamento nelle nostre comunità occorre rifondare una nuova alleanza fra teologia e pastorale. «Non dimentichiamo che anche i buoni teologi, come i buoni pastori, odorano di popolo e di strada e, con la loro riflessione, versano olio e vino sulle ferite degli uomini. Teologia e pastorale vanno insieme».
Con il presente testo vorremmo condividere ciò che sogniamo: una Chiesa appassionata all’umano e impregnata di Cielo. Come teologi-pastori, intendiamo fare la nostra parte e contribuire a far passare la scienza teologica da una teologia delle cattedre a una riflessione sull’esperienza di fede vissuta dal popolo di Dio, offrendo già nell’elaborazione metodologica di questo nostro testo l’esempio non di uno studio individualistico (teologia individualistica) ma di una teologia sinodale.
Abbiamo scritto insieme questo libro in un confronto, in un dialogo tra amici: ci siamo incontrati più di trent’anni anni fa, all’Accademia Alfonsiana di Roma e, anche a distanza, abbiamo sempre mantenuto un mutuo rapporto di amicizia e di preghiera. Ognuno di noi si esprime a partire dalla propria sensibilità, dal proprio stile di vita, dalle diverse esperienze pastorali e di insegnamento accademico. Abbiamo condiviso un cammino di ricerca e animato un convegno dal titolo Chiesa… Dove sei?, per confrontare le nostre intuizioni con i fedeli della diocesi di Acireale. Sono così nati sette capitoli-percorsi di riflessione che adesso condividiamo, con la speranza che spesso il lettore chiuda il nostro libro e apra il suo diario, annotando nuove idee utili a ringiovanire la Chiesa.
Ci auguriamo che le nostre intuizioni possano offrire diversi spunti atti a delineare un volto di Chiesa sinodale, bello e concreto. Ci siamo espressi con uno stile narrativo – laddove è stato possibile – e con l’intento di alimentare speranza, fraternità e… misericordia per la Chiesa e quindi per tutti noi che, al di là dei nostri limiti e peccati, siamo grandi e belli perché siamo cristiani. Anzi, siamo Cristo.
(Valentino Salvoldi – Vittorio Rocca)
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