A un anno dalla scomparsa l’evento per ricordare Doina Botez a Roma

Roma, 13 feb. (askanews) – “Doina Botez. Per ricordare. Il coraggio dell’espressione”: un anno dalla scomparsa dell’artista romena, il 20 febbraio a Roma, nella sede dell’Ambasciata di Romania, si svolgerà la commemorazione.

Nell’ambito dell’evento moderato da Giuseppe Rippa, direttore “Quaderni Radicali” e organizzato dall’ambasciata di Romania in Italia, in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma e l’Associazione Culturale Doina Botez di Roma, interverranno: Gabriela Dancau, Ambasciatore di Romania in Italia, Ana Blandiana, poetessa, la professoressa Magda Cârneci, critico d’arte, poetessa e pubblicista, il professor Mihail Dobre, diplomatico e storico (intervento on-line), il professor Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte (intervento on-line), Adrian Iancu, presidente dell’Associazione Culturale “Doina Botez” e il professor Bruno Mazzoni, docente dell’Università di Pisa.

Durante l’evento sarà esposta al pubblico presente l’opera “Cosmar” (Incubo) firmata dall’artista romena Doina Botez. Si tratta di un dipinto pensato come omaggio a Eugen Ionescu, con riferimento alla sua famosa opera teatrale “I Rinoceronti”. Il tema dell’opera teatrale riflette le preoccupazioni artistiche e spirituali dell’artista, costanti e ricorrenti in ogni periodo della creazione. Il motivo del rinoceronte, il ciclo l’Allegoria del Gatto Arpagic o il ciclo del Mito di Leda testimoniano questo interesse altrettanto estetico e impegnato dell’artista per la storia dell’arte e per la Sua ferma posizione contro il totalitarismo.

Appartenente in uguale misura allo spazio culturale romeno e italiane e scomparsa prematuramente lo scorso anno, Doina Botez è stata un’artista apprezzata e amata tanto in Italia, quanto nel suo paese d’origine: la Romania.

Il legame con l’Italia è sempre stato forte. Dopo l’inizio della sua carriera in Romania nel 1984 le venne conferita una borsa di studio, in Italia, nel quadro dell’accordo culturale italo-romeno. L’artista riuscì ad esprimere, nella sua opera, anche alcuni aspetti tragici della dittatura, fino alle ammonizioni per le illustrazioni dei versi della poetessa dissidente Ana Blandiana. In seguito, le autorità comuniste misero a bando la sua attività professionale nel campo dell’illustrazione di libri e questo è il momento cruciale che determinò la sua decisione di lasciare il Paese natio.

A novembre del ’89, un solo mese prima della caduta del regime comunista, partì per l’Italia: ha vissuto e lavorato a Roma dedicancodi esclusivamente all’attività di pittura e grafica e nel 2004 divenne cittadina italiana.