Audible presenta Sigonella 85: la sfida tra Craxi e Reagan

Milano, 3 apr. (askanews) – “Parliamo di un’epoca molto particolare, quella del pentapartito, in cui Partito Socialista Italiano e Democrazia Cristiana si trovarono a governare insieme. Da un lato, Sigonella ha rafforzato la figura del primo ministro Bettino Craxi, che non ha ceduto alle richieste americane in ragione della sua inclinazione alla mediazione con i Paesi arabi. D’altro canto, però, la crisi di Sigonella ha dimostrato che, pur seguendo una linea propria, il governo italiano non poteva prescindere dall’influenza della Casa Bianca. In altre parole, Sigonella non ha fatto altro che mostrare la volontà dell’Italia di affrancarsi da un alleato storico, gli Stati Uniti, pur rimanendo nella sua orbita per questioni di convenienza geopolitica”. Così Simone Guida, la persona che gestisce il canale YouTube Nova Lectio, ci introduce nel podcast “Sigonella 85”, podcast scritto da Matteo Liuzzi, distribuito come esclusiva da Audible e narrato proprio da Nova Lectio. Un viaggio dentro uno degli episodi più clamorosi della politica estera italiana del Dopoguerra.

Ricostruiamo i fatti: giovedì 10 ottobre 1985 un Boeing di linea egiziano viene costretto ad atterrare all’aeroporto di Sigonella, in provincia di Catania, da alcuni aerei militari americani. Non appena l’aereo tocca terra, in sua difesa arrivano gli uomini della VAM, la Vigilanza Militare. I militari americani vogliono arrestare a tutti i costi l’equipaggio dell’aereo e circondano i militari italiani. In loro difesa arrivano i Carabinieri che a loro volta circondano gli americani. È l’inizio della più grave crisi nei rapporti tra Italia e USA dai tempi della guerra. È uno scontro che potrebbe rimettere in discussione tutti gli equilibri atlantici. Da qui si torna indietro a dove tutto questo è iniziato: sulla nave Achille Lauro, presa in ostaggio da dei terroristi palestinesi sulla quale è stato ucciso un passeggero americano di origine ebraica. Motivo per cui gli Stati Uniti vogliono arrestare i terroristi imbarcati sul Boeing e processarli su suolo americano. Ma il delitto è stato commesso su una nave italiana e il processo deve svolgersi in Italia. Insomma, una storia che ha le caratteristiche per essere “il più grande thriller politico del XX secolo”.

Per l’Italia della Prima repubblica Stati Uniti e Paesi arabi erano entrambi amici. A Sigonella questa condizione viene meno, e forse l’episodio segna una frattura destinata a non rimarginarsi mai più. “Se da una parte – ha aggiunto Nova Lectio – è vero che, da quel momento in poi, l’Italia si mostrò sempre più distante dalla causa palestinese e sempre più allineata alla linea americana in Medio Oriente, d’altra parte non bisogna dimenticare che Roma ha sempre considerato – e considera tuttora – il Mediterraneo come un importante tassello della sua politica internazionale. Lo dimostrano i rapporti che sarebbero stati intrattenuti più tardi con Libia, Egitto e Tunisia. Sigonella è un caso molto particolare e non ordinario, che segna sicuramente un precedente da tenere a mente. Tuttavia, non ha fatto sì che l’Italia togliesse immediatamente il suo ‘appoggio mediatore’ nei confronti dei Paesi arabi”.

Il podcast è affascinate e prova a indagare anche quello che non ci hanno raccontato all’epoca. Ma oggi cosa sappiamo in più? “Sulle conversazioni tra forze italiane e statunitensi, tra Craxi e Reagan – ha aggiunto Guida – sappiamo forse anche troppo, tanto da avere diverse versioni delle stesse dichiarazioni. Forse, non conosceremo mai l’esatto svolgimento della vicenda. A non venire citato spesso, a mio avviso, è un fatto che con Sigonella ha avuto a che fare soltanto dopo l’incidente. Parlo del cosiddetto e presunto “atto di riparazione” concesso da Craxi a Reagan, ovvero utilizzare Sigonella, nella primavera del 1986, per bombardare la Libia. Allo stesso tempo, però, Craxi informò Gheddafi prima che i bombardamenti avvenissero. Questa sorta di ‘doppio gioco’ dimostrerebbe come Craxi cercasse ancora di non alienarsi la simpatia dell’uno o dell’altro alleato”.

“Per definizione – ha concluso Nova Lectio – un thriller politico non è nient’altro che una storia che riguarda – segretamente – alte cariche dello Stato impegnate nella risoluzione di delicate questioni geopolitiche. In simili contesti, una fallita mediazione potrebbe scatenare indesiderate escalation. La vicenda di Sigonella è stata caratterizzata da un tira e molla tra due capi di governo, Reagan e Craxi, da uno scontro fortunatamente sventato tra forze italiane e statunitensi, e dal coinvolgimento di importanti leader mediorientali come Hosni Mubarak, Yasser Arafat e Hafiz al-Assad, senza dimenticare Abu Abbas, all’epoca a capo del Fronte per la Liberazione della Palestina. Per di più, l’incomprensione tra Stati Uniti e Italia è stata generata da un crimine: l’omicidio di Leon Klinghoffer, passeggero americano della Achille Lauro scoperto morto soltanto una volta portata a termine la mediazione con i terroristi a bordo. Se invece vogliamo limitarci al caso specifico di Sigonella 85, il ritmo e la narrazione assumono contorni davvero coinvolgenti e intensi, da thriller appunto”.

(Leonardo Merlini)