22.7 C
Roma
martedì, 19 Agosto, 2025
Home Blog Pagina 32

Ucraina, Trump: Putin non si ferma, vuole continuare a uccidere

Roma, 5 lug. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump si è detto molto deluso per l’ultimo colloquio telefonico con Vladimir Putin, affermando di non vedere alcun segnale da parte della Russia che possa indicare un progresso verso la fine della guerra in Ucraina.

“È una situazione molto difficile. Vi avevo detto che ero molto scontento della mia telefonata con il presidente Putin. Vuole andare fino in fondo, continuare a uccidere persone, non va bene”, ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One. “Non credo che abbiano alcuna intenzione reale di fermarsi”, ha affermato.

Al MAXXI la mostra del Canon Young People Programme – Bastogi

Roma, 5 lug. (askanews) – Al MAXXI di Roma stata inaugurata la mostra che rappresenta l’evento conclusivo del progetto Canon Young People Programme – Bastogi, un’iniziativa che ha trasformato la fotografia in uno strumento di espressione, crescita e inclusione per i bambini di uno dei quartieri pi complessi e spesso dimenticati della capitale.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Canon Italia, l’associazione Amici dei Bimbi ETS e la fotografa di moda Erica Fava: insieme hanno dato vita a un laboratorio fotografico durato otto mesi, che ha coinvolto oltre venti bambini e adolescenti dai 4 ai 18 anni residenti nell’ex residence Bastogi, nella periferia nord-ovest di Roma.

E i ragazzi sono arrivati al MAXXI per vedere la mostra frutto del loro lavoro, della loro creativit e resa possibile dal Canon Young People Programme. “E’ un progetto che ormai ha quasi 10 anni di vita, ha raccolto immagini da oltre 6000 giovani e ha il pregio di includere, di avvicinare al potere dell’immagine. – ha spiegato Paolo Tedeschi, Head of Corporate, Marketing & Sustainability Communication di Canon Italia – Conosciamo molto bene cosa significhi la disparit di genere, sappiamo molto bene cosa significhi per noi avere la responsabilit sociale di sostenere un futuro migliore e possibile per i giovani in tutta EMEA”.

Le fotografie esposte raccontano Bastogi attraverso lo sguardo diretto e potente dei suoi giovani abitanti, offrendo una narrazione alternativa, personale e profondamente umana. Erica Fava, fotografa di moda e insegnante del progetto, ha raccontato: “I lavori che sono stati fatti in questi mesi, una volta a settimana, due ore a settimana, devo dire che hanno dato veramente i loro frutti, i ragazzi sono riusciti a esprimersi in maniera molto diversa, come vedete ci sono degli scatti molto molto diversi fra loro, e questo mi d grande gioia”.

La mostra approder poi nel cuore del comprensorio edilizio Bastogi, in cui Amici dei bimbi ETS da 5 anni sviluppa laboratori, incontri con artisti e attivit ludico-ricreative per la popolazione residente, come ha spiegato il Presidente Stefano Santini: “L’obiettivo era quello di aiutare i ragazzi ad uscire dalla loro quotidianit, perch il problema che Bastogi oggi troppo chiusa in s stessa e noi abbiamo bisogno invece di farli spaziare un pochino. Abbiamo avuto il piacere di vedere che si pu veramente far crescere questi bambini, questi ragazzi, anche in un mondo completamente diverso dal loro”.

E ora la prossima edizione del Canon Young People Programme avr come tematica la tutela dei mari e degli oceani.

Confcommercio: Puglia e Trentino Alto Adige mete preferite dell’estate 2025

Milano, 5 lug. (askanews) – In vetta alle preferenze degli italiani per le vacanze estive, se si escludono gli short break in Toscana, Campania, Liguria, Lazio e Veneto, quest’anno troviamo Puglia e Trentino Alto Adige. Mare e montagna dunque, che gli italiani prediligono tanto per le vacanze brevi – da 3 a 5 pernottamenti – quanto per quelle più lunghe. Ma in testa alla classifica dei viaggi da 7 giorni e oltre, dopo parecchio tempo, si ritrova la Sardegna. E’ quanto emerge dal focus sulle vacanze estive degli italiani dell’Osservatorio turismo di Confcommercio, in collaborazione con Swg.

A primeggiare, anche quest’estate, è ovviamente il mare, scelto dal 24% degli italiani per almeno una delle vacanze in programma tra giugno e settembre. Quasi appaiate, racchiuse in un intervallo tra il 10% e il 12%, abbiamo poi, in ordine decrescente, città d’arte, località montane e piccoli borghi. Seguono un po’ distaccate, col 6% delle preferenze, le località di campagna.

Spostandoci all’estero, il panorama risulta più omogeneo. Spagna, Grecia e Francia costituiscono il terzetto di gran lunga al comando della classifica per tutta l’estate, seguite, alla distanza, da Portogallo e Austria.

Ammonta, invece, a 1.170 euro a testa la spesa complessivamente messa a budget per tutto il quadrimestre – in linea con quella dello scorso anno – ma con significative differenze tra mese e mese: a giugno la spesa pro capite per le vacanze è più modesta (650 euro), perché si tratta principalmente di short break, mentre a luglio, la spesa sale a 820 euro. Ovviamente agosto batte gli altri mesi registrando 930 euro pro capite, sia per i prezzi mediamente più alti ma, soprattutto, per la scelta estremamente focalizzata sulle vacanze di 7 giorni o più – 6 casi su 10 – che sono anche le più costose. A settembre, infine, con oltre 10 milioni di italiani che programmano almeno un viaggio – nella metà dei casi con solo 1 o 2 pernottamenti a destinazione – la spesa è pari a 750 euro a testa.

Sul fronte alloggi, nel complesso, i pernottamenti saranno in albergo, con il 21% delle preferenze, seguiti dai b&b, con il 17% dei casi. Le case in affitto a breve termine si attestano al 13%, mentre 14% sono coloro che sceglieranno di pernottare in una seconda casa di proprietà o ospiti da amici o parenti. Seguono, nell’ordine, agriturismi, campeggi, villaggi vacanze e resort.

Estate, Confcommercio: 30,5 mln di italiani in viaggio, spesa oltre 35 mld

Milano, 5 lug. (askanews) – Saranno 30,5 milioni gli italiani che sceglieranno di concedersi almeno una vacanza nei mesi estivi, con un incremento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno. La spesa complessiva prevista supera i 35 miliardi di euro, a testimonianza della rinnovata fiducia e della voglia di ripartire degli italiani. E’ quanto emerge dal focus sulle vacanze estive degli italiani dell’Osservatorio turismo di Confcommercio, in collaborazione con Swg, che parla di una partenza per l’estate 2025 “con buoni segnali per il turismo”.

Dopo anni segnati da cautela e incertezza, soprattutto nella domanda interna, il turismo domestico torna a giocare il suo ruolo fondamentale, dopo mesi e mesi di forte ritardo rispetto alla ripresa del turismo internazionale, spiega Confcommercio. Il 91% degli italiani programmerà viaggi in Italia, mentre il 9% farà vacanze esclusivamente all’estero. Comunque, tra vacanze lunghe, brevi e short break, ciascuno partirà due volte nel corso del quadrimestre, e agosto si conferma in testa alle preferenze per viaggi di sette giorni o più – 11,2 milioni di partenze. Da notare però che il mese di luglio è quello che fa registrare il maggiore incremento delle partenze per vacanze lunghe rispetto allo scorso anno: 800 mila in più. Gli italiani, dunque, riescono sempre più ad organizzarsi per inserire una lunga pausa del lavoro e dagli impegni familiari anche nel mese più caldo, non solo ad agosto.

“L’aumento dei turisti italiani e delle loro partenze e un mese di Luglio che cresce nelle preferenze delle famiglie, sono nuove opportunità da cogliere per gli operatori del settore, che continua a trainare il pil e il saldo della bilancia dei pagamenti – commenta Manfred Pinzger, vicepresidente di Confcommercio, incaricato per le politiche attrattività e turismo – Nuovi supporti per la riqualificazione dell’offerta turistica, lungo tutta la filiera, e ulteriori provvedimenti per risolvere il problema dell’housing dei lavoratori stagionali rappresentano, dunque, interventi necessari dal ritorno sicuro”.

I matrimoni imperfetti di Emi Fontana al PAC di Milano

Milano, 5 lug. (askanews) – Nella Project Room del PAC di Milano fino al 14 settembre la mostra Matrimoni imperfetti. Storie e immagini dall’Archivio della Galleria Emi Fontana (1992-2009). Il titolo riprende quello utilizzato dalla stessa Emi Fontana in occasione della mostra per il decimo anniversario della galleria, esprimendo il legame intimo e complesso tra artista e gallerista: una relazione quasi familiare, a tratti complicata, ma imprescindibile per il processo creativo. Un matrimonio imperfetto che diventa anche metafora del suo rapporto con la citt di Milano, luogo di vita e lavoro, terreno fertile per la sperimentazione artistica non privo di sfide e ostacoli.

La curatrice Giulia Zompa ha raccontata l’esposizione ad Askanews: “La mostra un omaggio a una galleria milanese divenuta storica, fondata da Emi Fontana nel 1992 in viale Bligny 42, una galleria che nel giro di pochi anni diventata un punto di riferimento imprescindibile nel panorama artistico italiano. Ho cercato di restituire la visione di Emi Fontana di quegli anni e l’identit della galleria: gli artisti sono l’identit della galleria e troviamo un display che si muove in una costellazione di artisti con delle cronologie non rigide.

C’ come un ponte tra delle istanze e delle tematiche su cui Eri Fontana si concentrata tra gli anni Novanta e Duemila che risuonano con gran forza ancora oggi, una programmazione molto attenta alle artiste donne e infatti il primo anno di attivit interamente dedicato ad artiste donne, anche ad artiste che, insomma, sposavano e riversavano nel loro lavoro delle questioni legate al femminismo. Si tratta di un’attenzione che ritroviamo anche nel corso del tempo: con quasi dieci anni di scarto trovano spazio all’interno della galleria Alessandra Sfranzi e Monica Bonvicini; quindi un forte supporto alle artiste donne, e del resto Emi Fontana era una gallerista donna giovane negli anni Novanta in un contesto ancora molto maschile.

Ci sono poi delle tematiche legate all’ecologismo: Olafur Eliasson fa la sua prima mostra italiana da Emi Fontana, siamo nel 1996. Ci sono poi molti temi sociali: il lavoro di Lovett e Codagnone che poi anche la ragione per cui questa mostra nasce in concomitanza con il main show del Padiglione d’Arte Contemporanea e ancora Ren Green, Adrian Piper, Sam Duran, Mike Kelly, figure per cui i temi sociali sono stati centrali.

La volont stata quella proprio anche di comune accordo con la stessa Emi Fontana di presentare una mostra che fosse una mostra di documentazione storica, senza opere, quindi l’intero racconto della galleria delegato ai materiali d’archivio. Incontriamo i poster che appunto dagli anni Duemila vengono piegati e spediti per invitare i visitatori, le persone a vedere le mostre. Quattro video a corredo della mostra documentano l’attivit, le performance, le azioni che si sono svolte in galleria. Troviamo le mostre ma raccontate dai comunicati stampa dell’epoca, dalle riviste dell’epoca e quindi da critici, curatori, figure che hanno frequentato la galleria: questo anche nella volont di mostrare una rete di relazioni, una comunit che frequentava lo spazio della Galleria Emi Fontana”.

La mostra della Project Room dialoga con la prima mostra antologica dedicata al duo di artisti John Lovett e Alessandro Codagnone, I Only Want You to Love Me, presente in contemporanea nelle altre sale del PAC di Milano.

Inondazione in Texas, 24 morti e 25 bambine disperse

Roma, 5 lug. (askanews) – Un’enorme inondazione provocata dallo straripamento del fiume Guadalupe, in Texas, Usa, ha ucciso almeno 24 persone e causato la scomparsa di numerose ragazze da un campo estivo. Un’importante operazione di ricerca e soccorso, è tutt’ora in corso per individuare i dispersi.

Il preavviso – spiega la Bbc – è stato scarso: il livello del fiume Guadalupe è salito di 7,9 metri in meno di un’ora e le inondazioni che ne sono seguite hanno travolto case mobili, veicoli e bungalow dove le persone trascorrevano il fine settimana del 4 luglio.

Le squadre di soccorso stanno ancora cercando fino a 25 bambine, tra le 750 ragazze che frequentavano il Camp Mystic, appena fuori dalla città di Kerrville, 104 km a nord-ovest di San Antonio.

È stato dichiarato lo stato di emergenza in diverse contee, dove diverse strade sono allagate e le linee telefoniche interrotte.

La nuova sanità dei laburisti

Unoccasione di confronto

A Londra per motivi familiari, ho avuto la fortuna di assistere “in diretta” alla presentazione della riforma del Servizio Sanitario inglese (NHS) voluta dal nuovo governo laburista. Un piano ambizioso, articolato su tre grandi transizioni – decentralizzazione, digitalizzazione, prevenzione – che vuole restituire efficienza, equità e sostenibilità al servizio sanitario britannico.

Ne ho seguito anche l’impatto mediatico, con le reazioni più immediate. C’è chi plaude al coraggio di una visione lunga e sistemica, chi invece chiede realismo sull’attuazione concreta, soprattutto considerando i limiti finanziari e la fragilità delle infrastrutture digitali. Ma su una cosa sembrano concordare tutti: non si può più aspettare, serve agire ora.

Riforma inglese: i punti principali

Il progetto prevede la nascita di centinaia di centri sanitari di comunità, l’assunzione di migliaia di medici di base e operatori della salute mentale, la digitalizzazione completa del sistema e una forte spinta in direzione della prevenzione dell’obesità e delle malattie croniche. In più, saranno introdotti meccanismi di responsabilità finanziaria e incentivi legati alla soddisfazione dei pazienti.

Si tratta, in fondo, di un tentativo – per ora ben accolto ma non privo di incognite – di riformulare il rapporto tra territorio, ospedale e cittadino in chiave moderna e sostenibile.

In Italia abbiamo più di quanto pensiamo

Di fronte a questo, emerge con chiarezza quanto il nostro Servizio Sanitario Nazionale, pur tra mille fatiche, rappresenti un patrimonio prezioso. Le Case della Salute e gli ospedali di comunità in Italia ci sono già. I medici di base sono molti: vanno valorizzati, aggiornati, coinvolti di più, ma sono lì, pronti a fare la differenza.

Anche sulla digitalizzazione siamo in cammino: il fascicolo sanitario elettronico avanza, serve solo vincere le resistenze culturali e burocratiche che ne frenano la piena attuazione.

Infine la prevenzione: l’obesità, le malattie metaboliche, la salute mentale sono sfide che dobbiamo affrontare con coraggio. Investire oggi, anche con nuovi farmaci e tecnologie, significa risparmiare domani, riducendo il peso delle cronicità e migliorando la qualità della vita.

Non tutto funziona, è vero, e molto va migliorato. Ma possiamo e dobbiamo credere nel nostro Servizio sanitario, un sistema integrato con erogatori pubblici e privati accreditati che altri – come il Regno Unito – cercano oggi di imitare. A noi spetta custodirlo, innovarlo, difenderlo. Senza polemiche ideologiche, che sulla salute sono solo dannose.

Giuseppe Fioroni

ex Ministro della Pubblica Istruzione, vice presidente della Fondazione Gemelli

L’invenzione dello spazio al centro: non tutto è destra o sinistra

Gentile Direttore,

ricordo che l’estate scorsa, insieme al caldo, si sentiva un gran vociare di operazioni centriste in vista delle elezioni europee. È passato un anno, alle europee nessuna lista centrista ha superato lo sbarramento, e noi, poveri elettori, continuiamo a navigare spaesati in cerca di una casa che nessuno sembra avere il coraggio e la pazienza di costruire. Nel mentre è tornato il caldo e, come se fosse una chiacchiera da ombrellone, ricominciano a circolare voci su aggregazioni neo-centristi.

Le illusioni estive del centro

Tutto questo gran parlare ha un grosso difetto: come ogni chiacchiera da ombrellone, tornati in città si dimentica velocemente. A noi, poveri elettori in cerca di un tetto, rimane solo la speranza che prima o poi qualcuno ci vorrà dare una casa.

Ad oggi le opzioni più quotate sembrano essere due, distinte e apparentemente inconciliabili. Entrambe sono accomunate da una sola cosa: rischiano di essere sbagliate e distruttive. Per semplicità, non me ne voglia nessuno, le identificherò come alternativa Renzi e alternativa Calenda, sfruttando il cognome dei leader che le spingono e che hanno maggiore rilievo mediatico.

 

L’alternativa renziana all’interno del campo largo

L’alternativa Renzi è la costruzione di una tenda riformista che abiti, a prescindere da programma e leader, nella coalizione del centrosinistra. In questo scenario si muove, ovviamente, Italia Viva, Più Europa, la rete civica dell’assessore Onorato e anche Demos (sebbene il loro programma sembri essere più vicino a realtà come AvS rispetto a Renew Europe). Curiosamente questo progetto sembra essere spinto anche da personalità al di fuori di questo ambito culturale e politico, come Goffredo Bettini.

Questa opzione ha un gran vantaggio: inserirsi nel centrosinistra consentirà di beneficiare della ripartizione dei collegi uninominali (sempre che non cambi la legge elettorale) e garantire che un cospicuo numero di deputati e senatori di queste liste siano eletti nella prossima legislatura. Non solo: se addirittura il centrosinistra dovesse vincere le elezioni – scenario a cui io non credo, ma perché porre limiti alla fantasia – alcuni centristi potrebbero anche partecipare alla compagine governativa.

Finora qualcuno potrebbe dire: perfetto, no? Invece il tranello si nasconde proprio qui. I futuri deputati e senatori, gli improbabili ministri e sottosegretari, quale programma porterebbero avanti? Quello centrista o quello della sinistra? Perché oggi appare chiaro – lo è ancora di più dopo il referendum e le piazze dello scorso giugno – che il programma del campo largo è stato già scritto da PD-M5S e AvS, e non sembrano essere disponibili a trattative per cambiarlo.

Gli esponenti di queste liste centriste allora cosa farebbero nel caso in cui il futuro ministro del Lavoro dovesse proporre l’abolizione del Jobs Act? Oppure quale posizione adotterebbero se il futuro ministro degli Esteri dovesse presentarsi in Parlamento dicendo di essere a favore di una Palestina che va dalla terra al mare? E se il ministro della Difesa dovesse negare il sostegno alla martoriata popolazione ucraina o la presenza dell’Italia nell’alleanza atlantica, cosa voterebbero i rappresentanti eletti nella tenda riformista? Approverebbero tutto, persino la proposta di una nuova patrimoniale o nuove aberranti leggi giustizialiste?

Credo che ora sia chiaro qual è l’errore dell’opzione Renzi. Ben venga costruire una tenda riformista, ma questo progetto non può accettare a priori di far parte del centrosinistra senza negoziare un programma di governo serio e con paletti invalicabili, altrimenti si rischia di effettuare un’operazione di “center-washing” del campo largo massimalista. Non solo: forse alcuni sostenitori potrebbero anche cadere nel tranello, ma la maggioranza degli elettori centristi, annusata l’aria, farebbe mancare il proprio voto a questa tenda riformista, rendendo anche inutile l’operazione per i soci dello stesso campo largo.

L’alternativa fuori dagli schieramenti: la “solitudine” di Calenda

L’alternativa Calenda, invece, è identitaria: costruire una forza terza, autonoma senza se e senza ma da entrambi gli schieramenti. Questo filone è perseguito da Azione, dal Partito Liberal Democratico e credo anche dagli amici popolari di Tempi Nuovi. È l’opzione che salva la coscienza, che impedisce di fare accordi con il diavolo, l’alternativa centrista dura e pura. Non ci saranno bocconi amari da assorbire, né voti con il naso turato da apporre in Parlamento, sempre se ci si arriva in Parlamento (le europee insegnano).

Questa operazione sarebbe perfetta se la legge elettorale fosse un proporzionale puro, con soglia di sbarramento relativamente bassa e senza premio di maggioranza. Ma non possiamo leggere il mondo con gli occhiali che vorremmo avere. Oggi non è questa la legge elettorale presente in Italia, e i rumors di questi giorni non indicano il ritorno al proporzionale semplice, quanto piuttosto un proporzionale con premio di maggioranza e sbarramento in linea con le elezioni europee.

Annusata ancora una volta l’aria, l’elettore centrista potrebbe decidere di evitare di gettare il proprio voto, come alle scorse europee, e, impaurito dal programma del campo largo enunciato prima, rifugiarsi o nell’astensione o addirittura nel voto a Forza Italia, per provare a rafforzare l’animo moderato della coalizione che con molta probabilità vincerà nuovamente le elezioni.

Lunica via: una federazione autonoma

Se allora entrambe le alternative nascondono tranelli, qual è la soluzione? La costruzione di una vera tenda centrista: una federazione dove tutti i centristi all’opposizione della destra possano trovare il loro spazio e la loro dignità, che non ponga veti all’alleanza con la sinistra ma che non sia obbligata a partecipare a una coalizione di governo se non ne condivide il programma. Il campo largo non vorrà modificare il proprio programma? Pazienza, ce ne faremo una ragione e rappresenteremo da soli – senza campi larghi – in autonomia, le istanze di tutti gli elettori riformisti.

Una forza del genere, che potrebbe oscillare tra l’8 e il 10%, sarebbe decisiva per le attuali opposizioni per poter vincere e battere il centrodestra.

Per questo motivo, una vera e forte tenda centrista (non divisa tra Renzi e Calenda e mille altre sigle) avrebbe tutte le carte in regola per non subire un programma inadeguato ma per negoziare un’alleanza rispettosa delle istanze democristiane, liberali, socialdemocratiche e repubblicane. Insomma, una vera forza centrista sarebbe in grado di obbligare il centrosinistra a dismettere i panni di una coalizione massimalista, per maturare ed essere una vera alleanza di riformisti.

Forma e sostanza: il Papa tra cerimonia e immediatezza

La tentazione di contrapporre

Ci sono parole condannate a essere pronunciate quasi sempre con il proprio opposto. Se dici “forma”, c’è chi subito ti contrappone “sostanza”, perché l’una sarebbe zoppa senza l’altra. La forma è l’aspetto esteriore di un oggetto, ma occorre anche saper rispettare certe forme in presenza di determinate circostanze. La forma prevede in alcuni casi formule stabilite, come accade ad esempio nei sacramenti religiosi.

La forma è ciò che colpisce al primo impatto. La sostanza, al contrario, richiede più tempo per svelarsi: sta sotto all’aspetto visivo o sonoro e impone uno sforzo maggiore per rivelarsi. A volte persino smentisce l’impressione istintiva dell’inizio.

Gli occhi sulla liturgia

In molti si chiedono, con una punta di eccessiva curiosità, se il nuovo Papa muova in controtendenza circa lo smantellamento di alcune forme liturgiche, o se insisterà sulla via di Francesco.

Tutti con gli occhi incollati allo schermo per capire la scelta di Leone XIV, come se soprattutto la forma indicasse un progetto di guida della Chiesa. Il Papa è consapevole di questo, eppure non sembra affatto preoccuparsene, curando piuttosto di fare il Papa e di spostare l’attenzione su altro.

C’è da mettere in opera il Concilio Vaticano II, e non sarà un pallio in più o in meno a cambiare l’idea dei credenti, che dovrebbero piuttosto concentrare la propria meticolosa attenzione su Dio e non su altro.

Forse si dovrebbe badare a non compiacersi eccessivamente, perdendosi nell’apprezzamento delle cerimonie o, al contrario, a non digerirle. Il compito dovrebbe essere mirare dritto verso la parola di Dio, di cui troppo poco si conosce il suono e il contenuto. Conta certamente la liturgia – cioè il servizio che si rende al Dio in cui si crede – ma ancor più conta conoscerlo. Altrimenti si resta nell’inutile astrattezza.

Un biscotto e unomelia

Si legge che il Papa ha indossato il pallio il 29 giugno, durante la Santa Messa per i Santi Pietro e Paolo, imponendolo a 54 nuovi arcivescovi metropoliti. Tutto è accaduto con una cerimonia solenne, o perlomeno non scarna quanto alla forma.

Solenne è un rito che si ripete nel tempo con ordine e regolarità. Comporta necessariamente un fasto che può suscitare perplessità in chi ama una Chiesa povera e per i poveri.

Leone XIV è lo stesso che, a bordo della Papamobile, ha mangiato subito un biscotto porgergli da una bambina presa in braccio dagli uomini della gendarmeria. Non ci ha pensato: ne ha gustato all’istante il sapore.

Un gesto semplice, che dice della sua immediata umanità. E che non intende “fare un biscotto” a chi lo guarda con la speranza che la Chiesa continui la sua missione di salvezza. Questo Papa, se occorre, cuoce due volte forma e sostanza, forse per rappresentare che tutto serve alla sua azione. Sarà per questo che, nella sua magistrale omelia del giorno dei Santi Pietro e Paolo, ha detto:

“Nell’esperienza del discepolato, infatti, c’è sempre il rischio di cadere nell’abitudine, nel ritualismo, in schemi pastorali che si ripetono senza rinnovarsi e senza cogliere le sfide del presente. Nella storia dei due Apostoli, invece, ci ispira la loro volontà di aprirsi ai cambiamenti, di lasciarsi interrogare dagli avvenimenti, dagli incontri e dalle situazioni concrete delle comunità, di cercare strade nuove per l’evangelizzazione a partire dai problemi e dalle domande posti dai fratelli e dalle sorelle nella fede.”

Questo Papa non è cerchiobottista. È un conciliatore, non mette multe a nessuno. Indica semplicemente che forma e sostanza possono camminare sotto braccio. E sprona i cristiani a riscoprire la freschezza e il piacere della propria fede, oltre che…dei biscotti.

Malesia e Sud-Est Asiatico guardano al modello italiano

L’incontro dell’altro ieri a Palazzo Chigi fra il primo ministro della Malesia e quello italiano ha avuto scarso rilievo sui media. Eppure la visita del premier della Malesia Anwar bin Ibrahim in Italia appare particolarmente significativa. Infatti, il capo del governo di Kuala Lumpur in viaggio alla volta di Rio de Janeiro per il vertice Brics che si apre domenica prossima, ha fatto solo due tappe intermedie in Europa: Roma e Parigi.

Si tratta quindi di un riconoscimento importante per il nostro Paese per diverse ragioni.

Negli ultimi decenni la proiezione internazionale dell’Italia si è progressivamente estesa verso l’indo-pacifico e le relazioni con la Malesia risultano molto promettenti. Il rafforzamento della cooperazione fra i due Paesi comprende ambiti strategici, come energia, difesa, terre rare, insieme naturalmente alla cultura e a un comune interesse allo sviluppo economico del Sud-est Asiatico.

A rafforzare il rilievo internazionale dell’incontro dei due capi di governo, ha contribuito anche il fatto che la Malesia è attualmente presidente di turno dell’Asean, l’associazione regionale dei Paesi del Sud-Est Asiatico, nonché Paese partner dei Brics. A pochi giorni dal vertice Brics di Rio de Janeiro l’incontro tra Anwar bin Ibrahim e Giorgia Meloni ha costituito un’occasione per uno scambio di vedute sui principali dossier globali, valorizzando la vocazione  dell’Italia a un dialogo incentrato sul multilateralismo, oltre la logica di anacronistici blocchi.

A dimostrazione di quanto il modello italiano susciti l’attenzione dei Paesi Asean, di quelli Brics e in generale del Sud del Mondo, si può ricordare anche il grande piano di edilizia popolare, coordinato dallo stato, predisposto dall’Indonesia, il principale Paese dell’Asean e, dallo scorso gennaio, membro a pieno titolo del Coordinamento Brics. Il suddetto piano, illustrato dall’agenzia indonesiana Antara, ricorda sotto molti aspetti, il piano Fanfani., con lo stato che fa da motore dell’edilizia popolare, rilanciando l’economia e livellando verso l’alto la riduzione delle disuguaglianze sociali. Il governo di Jakarta prevede di costruire nel 2026, 500.000 alloggi sovvenzionati e di ristrutturare circa due milioni di abitazioni con il sostegno statale. Misure propedeutiche all’allargamento della classe media e al rafforzamento della domanda interna.

A ben vedere questa politica keynesiana e solidarista in voga tra i Paesi Asean è la medesima adottata dal loro grande vicino, la Cina, ormai divenuta, grazie  a queste politiche, un Paese guida per l’economia e per l’innovazione, ed anche quella che fece grande economicamente l’Italia negli anni della ricostruzione e del boom economico.

Come Paese e come eredi di una cultura politica e di una politica economica che ha fatto scuola nel mondo, credo che non possiamo non avvertire il fatto che il tempo per un siffatto genere di politiche economiche sta tornando, e l’Italia può ambire ad esserne un laboratorio di rilievo globale.

Alle Cinque Terre dal 10 Luglio la nona edizione di "Un mare di libri"

Roma, 4 lug. (askanews) – Torna anche quest’anno ‘Cinque Terre: un mare di libri’, la rassegna letteraria che porta grandi voci della narrativa, del giornalismo e della cultura nelle piazze sul mare delle Cinque Terre. Per la nona edizione, il festival si espande: non solo Monterosso, ma anche Vernazza e Corniglia ospiteranno serate tra libri, parole, musica. Il calendario dell’estate 2025 è stato presentato nella sede della Provincia della Spezia dal presidente del Parco nazionale Cinque Terre Lorenzo Viviani, dai rappresentanti dei Comune di Monterosso e Vernazza e dal curatore della rassegna Marco Ferrari.

L’iniziativa è organizzata dai comuni di Monterosso e Vernazza, dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, dal Consorzio Turistico Cinque Terre in collaborazione con le Pro Loco di Monterosso, Vernazza e Corniglia e il contributo di Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana e Sanlorenzo Yachts Spa. Fra gli ospiti in programma: Maurizio Mannoni, Carlo Cottarelli, Gad Lerner, Agnese Pini, Marco Buticchi, Giorgio Ornano, Gino Castaldo, Barbara Nappini, Bruno Morchio, Giampaolo Simi e altri. Serate speciali sono previste per due omaggi a liguri illustri: Fabrizio De André ed Eugenio Montale, nel 50esimo anniversario della assegnazione del Nobel per la letteratura e ad un secolo esatto dalla prima pubblicazione di ‘Ossi di Seppia’. Con presentazione in anteprima del volume “Artisti alle Cinque Terre” di Emanuela Cavallo e Marco Ferrari, promosso dal Parco per celebrare le due ricorrenze.

Un mese di incontri, spettacoli, letture e riflessioni nei borghi verticali delle Cinque Terre.Un invito ad ascoltare, scoprire e lasciarsi ispirare.La rassegna, della durata di un mese, sarà inaugurata giovedì 10 luglio alle ore 21,30 al Molo dei Pescatori di Monterosso da Maurizio Mannoni che presenta il libro “Quella notte a Saxa Rubra” edito dalla Nave di Teseo. Il giornalista spezzino, storico conduttore di TG3 Linea Notte, affronta qui una serrata e coinvolgente indagine letteraria, il cui protagonista, un giornalista coraggioso e ostinato, non si arrende alle ombre che si allungano dietro le telecamere, quando si spengono le luci della diretta. ‘Penso – ha dichiarato il Presidente del Parco delle Cinque Terre Lorenzo Viviani- che si parli ancora troppo poco delle Cinque Terre in maniera profonda, autentica. Il nostro è un territorio che ha ancora tantissimo da raccontare: viticoltura e natura, cultura marinaresca, cammini e percorsi di devozione. Tutti elementi che non solo definiscono l’identità del Parco, ma che diventano anche materia letteraria e fonte d’ispirazione per artisti e scrittori. Le Cinque Terre sono un vero e proprio teatro naturale, un luogo unico dove l’unicità del paesaggio si intreccia con le storie, i ricordi, le suggestioni. È nostro compito custodire l’equilibrio ambientale e insieme valorizzare il patrimonio immateriale: la memoria, la cultura, le emozioni che questo territorio continua a generare.Eventi come ‘Cinque Terre, un mare di libri’ offrono ai visitatori l’occasione di diventare esploratori dell’anima del territorio, non semplici turisti di passaggio. Incontrano autori, scoprono nuove letture, si aprono a connessioni profonde con il luogo’.

‘Ma questo lavoro culturale – ha affermato ancora il presidente del Parco delle Cinque Terre- è importante anche per chi alle Cinque Terre ci vive: per contattare nuovi punti di vista, riscoprire le proprie radici, ritrovare storie familiari, riattivare un legame quotidiano e consapevole con la propria comunità e con l’ambiente che la circonda.Nel 2025, come Parco Letterario Eugenio Montale, celebriamo due anniversari fondamentali: i 100 anni dalla pubblicazione di Ossi di seppia e i 50 anni dal conferimento del Premio Nobel a Montale. Un’occasione per raccontare, attraverso arte e poesia, il profondo legame tra paesaggio e ispirazione. In questo contesto si inserisce il prezioso lavoro realizzato da Cavallo e Ferrari, che ricostruisce per la prima volta in modo organico la relazione tra arte e territorio: da Eugenio Montale a Telemaco Signorini, da Michelangelo Pistoletto, passando per Boetti, Birolli, Harloff e molti altri, artisti che hanno saputo rendere universale questo straordinario lembo di Liguria. Un patrimonio che il Parco ha il dovere di valorizzare e trasmettere.” Venerdì 11 luglio alle ore 21,30 alla Calata Gente di Mare di Vernazza Marco Buticchipresenta “Il figlio della Tempesta” edito da Longanesi, ennesimo capitolo delle avventure a cui ci ha abituato lo scrittore lericino. Interviene Patrizia Spora.

Mercoledì 16 luglio alle ore 21,30 si torna al Molo dei Pescatori di Monterosso dove Carlo Cottarelli che presenterà “Senza giri di parole. La verità sulle sfide economiche e sociali del nostro futuro” edito da Mondadori, intervistato da Filippo Paganini.

La sera successiva, giovedì 17 luglio alle ore 21,30 si torna a Vernazza, alla Calata Gente di Mare, con il giornalista Gino Castaldo che presenta “Il Ragazzo Del Secolo O Della Rivoluzione Perduta” edito da HarperCollins. Il noto critico musicale ci accompagna, anche con immagini e filmati, dentro le vicende del secondo novecento e inizio nuovo secolo incontrando personaggi straordinari, da Andrea Pazienza a Freak Antoni, da Paolo Pietrangeli a Rino Gaetano.

Venerdì 18 luglio alle ore 21,30 al Molo dei Pescatori di Monterosso Giorgio Orano presenta “Little Boy” (la Bussola editore), romanzo ambientato a Monterosso con un chiaro riferimento in copertina al Gigante di Fegina. Il libro è stato selezionato per il Premio Letterario Giuridico IusArteLibri “Il Ponte della Legalità”.

Serata speciale giovedì 31 luglio alle ore 21,30 al Molo dei Pescatori di Monterosso con la presidente Slow Food Italia, Barbara Nappini, che parlerà del suo libro “La natura bella delle cose” edito da Slow Food. Intervengono Sandra Ansaldo ed Emanuela Cavallo. Seguirà degustazione vini delle Cinque Terre.

Ecco, quindi, la seconda parte della rassegna che si apre venerdì 1agosto alle ore 21,30 alla Calata Gente di Mare di Vernazza con ‘atteso incontro con Gad Lerner che presenta “Gaza. Odio e amore per Israele” edito da Feltrinelli. Interviene Filippo Paganini. ‘Si può vivere in paradiso sapendo di avere l’inferno accanto?” si domanda il famoso giornalista nel suo pamphlet così attuale sulla situazione in Medio Oriente.

Domenica 3 agosto alle ore 21,30 esordio della rassegna al Fosso di Corniglia con una rilettura del celebre capolavoro “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe, pubblicato il 25 aprile 1719, la storia di un naufrago che trascorre 28 anni della sua vita su una deserta isola tropicale, vicina alle coste del Venezuela e di Tobago, dove incontra cannibali, prigionieri e ammutinati prima di essere salvato. La voce narrante è quella di Roberto Alinghieri accompagnato da Davide Sinigaglia, al vibrafono e alle percussioni.

Lunedì 4 agosto alle ore 21,30 al Molo dei Pescatori di Monterosso la direttrice di QN Agnese Pini presenterà la sua nuova fatica letteraria, “La verità è un fuoco” edita Garzanti. Interviene Chiara Tenca.

Mercoledì 6 agosto sempre alle ore 21,30 a Monterosso, Molo dei Pescatori, Omaggio a Eugenio Montale, nel cinquantennale dell’assegnazione del premio Nobel e nel centenario della pubblicazione di “Ossi di seppia”. Intervengono Lorenzo Viviani, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Francesco Sassarini, sindaco di Monterosso e Cristina Currarini del Parco Letterario Eugenio Montale. Verrà presentato in anteprima il libro “Artisti alle Cinque Terre” di Emanuela Cavallo e Marco Ferrari edito da Laterza e promosso dal Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Venerdì 8 agosto a Vernazza, ore 21,30 Calata Gente di Mare, Omaggio a Fabrizio De André, frequentatore della nota località della Cinque Terre. Fabrizio Calzia presenta “La Genova di Fabrizio De André” edito da Newton Compton Editori. A seguire l’Associazione Corale Four Steps Choirpresenta lo spettacolo “A forza di essere vento”.

Sabato 9 agosto alle ore 21,30 a Corniglia, località il Fosso, conclusione della rassegna con due firme di prestigio per La notte in giallo: Bruno Morchio con “La morte non paga doppio” edito da Rizzoli e Giampaolo Simi con “Tra lei e me” pubblicato da Sellerio. Conduce la serata Gabriella Tartarini.

Scuola Sant’Anna: i 30 anni del Master “Geca” sull’ambiente

Pisa, 4 lug. (askanews) – Coinvolgere anche le piccole e medie imprese nei percorsi di transizione, porsi in un’ottica rigenerativa e investire nella sostenibilit per far fronte ai cambiamenti climatici. Sono questi gli obiettivi futuri delle politiche ambientali, emersi durante l’evento della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa “30 in sostenibilit”. L’iniziativa ha celebrato i tre decenni del Master di II livello in Gestione e Controllo dell’Ambiente “Geca” dell’ateneo pisano: il corso post-laurea pi longevo d’Italia sul tema della sostenibilit ambientale, con oltre il 90% di tasso di occupazione per i partecipanti. Tra uno sguardo al passato e uno al futuro Marco Frey, direttore del master Geca, ha ripercorso i tre decenni di evoluzione del corso.

“Negli anni Novanta volevamo sviluppare l’auditor ambientale, figura che all’interno delle aziende si occupa di gestione e controllo ambientale. Nel nuovo millennio ha portato alla ribalta nuove sfide e il focus si concentrato sulla gestione di rifiuti, energie e acqua e, dopo il 2010, sull’economia circolare. Le sfide del futuro sono sostanzialmente tre: gestire i tempi e modi delle transizioni, unendo competitivit alla prospettiva della valorizzazione e conservazione delle risorse per i posteri; la seconda sfida riuscire a coinvolgere le piccole e medie imprese nel processo di transizione energetica; la terza e ultima sfida la possibilit di mettere in pista processi rigenerativi all’interno dell’economia, soprattutto per quanto riguarda la rigenerazione del capitale naturale”.

Tra i temi affrontati l’importanza di investire oggi nella sostenibilit ambientale per far fronte ai cambiamenti climatici. Fabio Iraldo, docente del master e prorettore alla valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica della Scuola Sant’Anna, ha tracciato la linea da seguire.

“I cambiamenti climatici sono uno choc che si ripercuote ogni anno. Per risolverli servono investimenti che vanno mantenuti nel tempo, ed ora che i privati facciano la loro parte per affrontare questo problema, prevenirlo, mitigarlo o adattarsi. Le aziende potranno mantenere la propria competitivit perch i consumatori sono sempre pi sensibili all’impatto ambientale, le istituzioni garantirannno la gestione delle politiche pubbliche e le universit come la Sant’Anna che potranno concentrare i loro studi su tematiche economiche che rispettino le questioni ambientali”.

L’incontro stato anche l’occasione per ritrovare e ascoltare ex allievi, docenti, esperti del settore, rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e aziendale, in un dialogo sul valore della formazione ambientale contro le sfide del domani.

Formula1, Leclerc e Hamilton: "Ottime sensazioni"

Roma, 4 lug. (askanews) – “Oggi è andata piuttosto bene perché le sensazioni in abitacolo sono state buone, anche se c’è ancora un po’ di lavoro da fare sulla macchina”. Così Charles Leclerc racconta la sua seconda posizione nelle libere di Silverstone. “In configurazione da qualifica – continua – sembra che non siamo ancora a posto, mentre direi che siamo più a nostro agio sul passo gara. Nel complesso però oggi mi sono divertito molto a guidare e non vedo l’ora di tornare in pista domani”. Soddisfatto anche Lewis Hamilton, terzo nelle libere: “È stata una giornata entusiasmante: è stato fantastico scendere in pista a Silverstone in una Ferrari per la prima volta. In macchina, inoltre, mi sono sentito a mio agio in entrambe le sessioni, anche se ho trovato un po’ di traffico nel mio giro più veloce in FP2, e quindi c’è sicuramente del margine. Tornare qui è sempre speciale: questo è il circuito più bello del mondo e senza dubbio il mio preferito. È stato fantastico vedere già così tante persone di venerdì. L’atmosfera è semplicemente incredibile”.

Formula1, Norris veloce nelle seconde libere, bene le Ferrari

Roma, 4 lug. (askanews) – È Lando Norris a prendersi la prima posizione nelle Prove Libere due del GP di Gran Bretagna. L’inglese si esalta sul circuito di casa, chiudendo la sessione in 1’32″213 dopo aver risolto le difficoltà della mattinata. Ma a Silverstone c’è anche un’ottima Ferrari: Leclerc è secondo, a poco più di due decimi dalla McLaren e Hamilton segue a ruota, terzo staccato di tre decimi. In quarta posizione il leader della classifica piloti Oscar Piastri, distante quasi mezzo secondo dal compagno di squadra Norris. Seguono Verstappen, quinto e piuttosto in difficoltà nel giro secco, e le due Mercedes, sesta e ottava con Antonelli davanti a Russell.

Padel: al FIP Silver Treviso, Sinicropi-Graziotti agli ottavi

Roma, 4 lug. (askanews) – Un remake dei quarti di finale degli Europei 2024 e un possibile “trailer” della prossima edizione continentale. Al Fip Silver Mediolanum Padel Cup di Treviso – torneo della Federazione Internazionale Padel in corso al Padel Club X4 di Villorba – la sfida tra Italia e Svezia, si legge in una nota, ha premiato ancora una volta gli azzurri Riccardo Sinicropi e Giulio Graziotti, protagonisti di un match di altissimo livello chiuso al tie-break del terzo set dopo tre ore di gioco. Opposti ai due italiani, Daniel Appelgren e il giovane talento Douglas Rutgersson, esponenti di una delle scuole europee più in crescita. La partita si è chiusa con il punteggio di 6-5 5-7 7-6, con Sinicropi e Graziotti che passano agli ottavi dove affronteranno la coppia spagnola Arnaldos Serrano-Gonzalez, testa di serie numero 6. In evidenza anche altri componenti del gruppo vicecampione d’Europa, con Lorenzo Di Giovanni in campo al fianco di Simone Iacovino. Passa il turno pure Alessandro Tinti (campione italiano 2019 e argento europeo 2021) insieme a Federico Galli.

Nel tabellone femminile, in attesa dell’esordio delle big previsto domani, arrivano le prime conferme italiane. Clarissa Aima insieme a Giorgia Rosi ha superato senza difficoltà la spagnola Silvan e la venezuelana Palma (6-3 6-2). Successo anche per la sedicenne Matilde Minelli, già bronzo mondiale juniores e argento europeo Under 18, che in coppia con Patricia Roman ha battuto Anna Peres e la padovana Beatrice Varini in tre set (6-4 3-6 6-1). Minelli e Roman torneranno in campo domani contro Carlotta Casali e la spagnola Gallardo, tra le favorite del torneo. Chiara Pappacena e Martina Parmigiani affronteranno la statunitense Dubins e la portoghese Fernandes. Giorgia Marchetti (in coppia con la spagnola Merino) troverà Aurora Tasca e Giulia Bortolin. Nella parte bassa del tabellone occhi puntati su Giulia Dal Pozzo – vincitrice la scorsa settimana a Palermo – e Xenia Clasca: in caso di successo potrebbero incontrare le teste di serie numero 2, la spagnola Arruabarrena e l’argentina Bidahorria. Le numero uno del seeding, le spagnole Guinart-Iglesias, semifinaliste nel Major di Roma di giugno, affronteranno Letizia Dell’Agnese e Silvia Trassinelli.

L. Elettorale, Meloni: no iniziativa governo, per me ok proporzionale

Roma, 4 lug. (askanews) – “Le leggi elettorali sono di competenza parlamentare. Non c’è nessuna iniziativa del governo. Personalmente penso che sarebbe positiva una legge elettorale che vada bene anche quando venisse approvata la riforma del premierato e personalmente penso che la legge giusta sarebbe il proporzionale con premio di maggioranza e indicazione del candidato premier di ogni coalizione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo in collegamento al Forum in Masseria di Bruno Vespa.

Ius scholae, Meloni: non è nel programma di governo

Roma, 4 lug. (askanews) – “Il centrodestra è composto da forze politiche diverse, con sensibilità diverse. C’è un programma di governo che delinea le azioni da compiere. Io penso che sarebbe utile per tutti concentrarci sulle priorità indicate nel programma, la riforma della cittadinanza non è tra queste. Poi io penso che non sia corretto concedere la cittadinanza a un minore quando i genitori sono ancora stranieri e dopo 10 anni si ha la cittadinanza con l’attuale legge. Poi ci si può occupare delle rigidità amministrative, si potrebbe lavorare sulle complicazioni. Ma sarebbe un bene concentrarsi sulle priorità del programma”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo in collegamento al Forum in Masseria di Bruno Vespa.

Zelensky: colloquio molto importante con Trump, lavoreremo insieme per rafforzare protezione nostri cieli

Roma, 4 lug. (askanews) – Sul proprio canale X, il presidente dell’Ucraina, Volodomyr Zelensky ha rappresentato la telefonata intercorsa con il presidente americano Trump: “Oggi abbiamo discusso della situazione attuale, inclusi gli attacchi aerei russi e gli sviluppi più ampi sul fronte. Il presidente Trump è molto ben informato e lo ringrazio per la sua attenzione all’Ucraina. Abbiamo parlato delle opportunità nella difesa aerea e abbiamo concordato di lavorare insieme per rafforzare la protezione dei nostri cieli. Abbiamo anche concordato un incontro tra i nostri team”.

“Siamo pronti per progetti diretti con gli Stati Uniti e crediamo che questo sia di fondamentale importanza per la sicurezza, soprattutto quando si tratta di droni e tecnologie correlate”, ha aggiunto il presidente ucraino.

"Italian Rugby Day": a Johannesburg il secondo evento del 2025

Roma, 4 lug. (askanews) – Prosegue il percorso di promozione del Made in Italy attraverso il rugby azzurro, ambasciatore del brand Italia e della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale UNESCO nel mondo. Mercoledì 2 luglio, presso il quartier generale della Nazionale Italiana Maschile a Johannesburg, sede del raduno in vista del secondo Test Match del Tour Estivo contro il Sudafrica, si è svolto il secondo appuntamento del 2025 con l'”Italian Rugby Day”.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – la Federazione Italiana Rugby e l’Ambasciata d’Italia in Sudafrica, si inserisce nel più ampio programma di valorizzazione del sistema Paese, con l’obiettivo di coniugare sport, impresa e diplomazia culturale. Dopo il positivo debutto dello scorso febbraio a Londra, alla vigilia della sfida contro l’Inghilterra valida per il Guinness Sei Nazioni, il format si conferma una vetrina internazionale per il brand Italia, con gli Azzurri nel ruolo di ambasciatori dei valori identitari del rugby e della qualità italiana nel mondo.

A fare da cornice all’evento, un momento di confronto moderato dal giornalista Neil Andrews, che ha visto la partecipazione di Ross Vintcent, terza linea azzurra con radici sudafricane, accanto a numerose personalità istituzionali: l’Ambasciatore d’Italia in Sudafrica Alberto Vecchi, il Direttore di ICE Johannesburg Giovanni Luca Atena, il Ministro dello Sport, delle Arti e della Cultura della Repubblica del Sudafrica Gayton McKenzie, il CEO di Macron Gianluca Pavanello e la leggenda del rugby sudafricano Naas Botha.

“La giornata odierna, oltre a consolidare la partnership pluriennale con ICE, rappresenta un’importante occasione di promozione per il nostro movimento e per le aziende italiane che ci affiancano – ha dichiarato Carlo Checchinato, Direttore Commerciale della Federazione Italiana Rugby -. Il rugby, con i suoi valori e il suo linguaggio universale, si conferma un efficace strumento di visibilità per il Sistema Italia, contribuendo a rafforzare il posizionamento del nostro Paese anche fuori dal campo”.

“La presenza della Nazionale Italiana Rugby in Sudafrica rappresenta un’opportunità eccellente per promuovere il Made in Italy e rafforzare i legami tra i nostri due Paesi. Il rugby è uno sport che unisce le persone e crea legami duraturi, e sono felice di vedere come la nostra Nazionale stia contribuendo a diffondere la passione per lo sport e la cultura italiana in Sudafrica” ha dichiarato Alberto Vecchi, Ambasciatore d’Italia in Sudafrica.

“La presenza della Nazionale Italiana di Rugby in Sudafrica è un’opportunità ideale per promuovere il Made in Italy. La cucina italiana, in particolare, è un ambasciatore eccellente del nostro Paese, e sono sicuro che gli appassionati di rugby sudafricani apprezzeranno la nostra gastronomia tanto quanto il nostro sport” ha dichiarato Giovanni Luca Atena, direttore di ICE Johannesburg.

Schlein: pedaggi più cari da agosto, da Meloni tasse e propaganda

Roma, 4 lug. (askanews) – “Tasse e propaganda, nient’altro. Anche oggi Giorgia Meloni prova a mettere una tassa in più, stavolta sugli italiani che vanno in vacanza. Vuole aumentare i pedaggi autostradali da agosto, per colpire quando c’è più traffico per le ferie. E lo fa con un emendamento presentato all’ultimo su un decreto, perché in fondo l’unica necessità e urgenza dei decreti del governo è quella di mettere le mani nelle tasche degli italiani. Abbiamo già presentato un sub-emendamento per fermarli. Sono tre anni che governano bloccando il salario minimo e non facendo nulla sul caro vita e le bollette più care d’Europa, almeno abbiano la decenza di smetterla di aumentare le tasse generalizzate su tutti mentre sfornano un condono al mese per i furbi”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein, in una nota.

Nuoto, 34 azzurri convocati per i mondiali di Singapore. Chi sono

Roma, 4 lug. (askanews) – La città-stato di Singapore è pronta per ospitare i Mondiali di nuoto. La 22ª edizione della rassegna iridata è in programma dal 27 luglio al 3 agosto alla World Aquatics Championships Arena: per l’appuntamento più importante della stagione il direttore tecnico Cesare Butini ha convocato 34 azzurri, di cui 18 uomini e 16 donne.

Nelle gare maschili scenderanno in vasca Federico Burdisso, il campione olimpico dei 100 dorso Thomas Ceccon, Simone Cerasuolo, Carlos D’Ambrosio, Luca De Tullio, Marco De Tullio, Leonardo Deplano, Stefano Di Cola, Christian Bacico, Manuel Frigo, Christian Mantegazza, il campione olimpico dei 100 rana Nicolò Martinenghi, Massimiliano Matteazzi, Filippo Megli, Alberto Razzetti, Ludovico Blu Art Viberti, Lorenzo Zazzeri e il capitano Gregorio Paltrinieri, che dal 16 al 20 luglio sarà impegnato anche nelle gare di nuoto in acque libere.

Al femminile spazio a Lisa Angiolini, Matilde Biagiotti, Anita Bottazzo, Costanza Cocconcelli, Sara Curtis, la più esperta del gruppo con i suoi 32 anni Silvia Di Pietro, Francesca Fangio, Sara Franceschi, Anita Gastaldi, Anna Chiara Mascolo, Emma Virginia Menicucci, Sofia Morini, la più giovane atleta azzurra con i suoi 17 anni Bianca Nannucci, Benedetta Pilato, Chiara Tarantino e la detentrice del titolo negli 800 e nei 1.500 stile libero Simona Quadarella.

“La direzione tecnica della squadra nazionale ha mantenuto l’impegno, più volte ribadito, di favorire il ricambio generazionale attraverso la partecipazione ad un evento mondiale – sottolinea il direttore tecnico Cesare Butini -. Riteniamo che sia indispensabile per i più giovani acquisire esperienza internazionale di alto livello e aiutarli ad inserirsi in un gruppo eterogeneo formato da campioni e da valori medi importanti. Sono sicuro che gli atleti più esperti ne favoriranno l’integrazione. Anche per questo motivo abbiamo iscritto tutte le staffette”.

Butini sottolinea poi come la rassegna iridata di Singapore sia il primo grande evento del percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028: “I Mondiali saranno difficili perché aprono un nuovo quadriennio, quindi i paragoni con il passato sarebbero fuorvianti. Insieme ai tecnici delle società, seguendo l’indirizzo federale, cerchiamo di lavorare per formare atleti forti che assicurino ciclicità di risultati. L’auspicio è che i giovani migliorino e i più esperti mantengano i loro elevati standard di rendimento, fungendo da esempio e alimentando l’emulazione. Siamo fiduciosi, ma anche consapevoli che solo con il massimo impegno, personale e di gruppo, si potranno ottenere buoni risultati”. Di seguito il programma e gli orari nel dettaglio. (agc)

Al via i saldi estivi (ufficiali), sei italiani su dieci pronti a comprare

Roma, 4 lug. (askanews) – I saldi si confermano tra gli eventi promozionali più attesi dagli italiani. Per le vendite di fine stagione estive, che prenderanno il via domani in quasi tutte le regioni (con l’eccezione di Trento e di Bolzano), già 6 italiani su 10 hanno pianificato un acquisto, per un giro d’affari stimabile intorno ai 3,5 miliardi di euro. Una risposta di pubblico che conferma l’alto gradimento dei saldi da parte dei consumatori, anche in un contesto in cui le famiglie spendono con prudenza. L’alto interesse è ancora più notevole se si considera il dilagare di offerte anticipate e pre-saldi fuori dalle regole: stimiamo che 6,5 milioni di consumatori abbiano già acquistato con lo sconto prima della partenza ufficiale dei saldi. È quanto emerge dal consueto sondaggio Confesercenti-Ipsos sui saldi estivi.

È il 62% degli italiani che ha già deciso di approfittare dei saldi estivi 2025. La percentuale cresce tra le donne e tra chi vive al Sud, entrambi 67%. Un ulteriore 32% si riserva di decidere in base alla qualità delle offerte: una fetta non trascurabile che conferma come la leva promozionale sia decisiva, ma non automatica. Pochissimi dichiarano apertamente che non faranno acquisti (3%), mentre un altro 3% è ancora indeciso. Circa un quarto di chi è interessato ad acquistare lo farà nel fine settimana di partenza dei saldi, sabato 5 e domenica 6 luglio.

Tra chi ha già pianificato uno o più acquisti per i saldi estivi 2025, il budget medio previsto è di circa 218 euro a persona, che scende a 136 euro per chi non lavora. La fascia di spesa più comune è però quella attorno ai 100 euro, scelta da un intervistato su quattro. Ma non manca chi punta più in alto: il 16% prevede di spendere 200 euro, mentre una minoranza (circa il 7%) arriva o supera i 300 euro. I giovani (18-34 anni) mostrano una maggiore prudenza, con una media di 178 euro, contro i 234 euro degli over 35. Sul piano territoriale, si spende di più al Nord (241 euro) e meno nelle regioni del Sud e delle Isole (196 euro), confermando le differenze geografiche nella propensione al consumo.

Sono le calzature le regine dei saldi estivi 2025: oltre la metà dei consumatori che hanno già deciso cosa acquistare (53%) metterà ai piedi scarpe nuove: sandali, sneakers, zeppe o mocassini. Subito dopo, nella lista dei desideri, compaiono t-shirt, top e bluse (50%), seguiti da pantaloni, gonne e maglieria leggera (entrambi al 38%). Anche abiti (37%) e intimo (31%) mantengono una quota rilevante, mentre costumi da bagno e accessori da spiaggia (28%) segnalano una voglia di vacanze che inizia a farsi sentire. L’abbigliamento sportivo è al 27%, seguono camicie (25%), pigiami (13%) e giacche (9%). In media, chi pensa di approfittare dei saldi progetta di acquistare quasi quattro prodotti (3,76 a persona), a testimoniare che si punta su pochi pezzi ma scelti con cura.

Per gli acquisti dei saldi estivi 2025, la maggior parte dei consumatori prevede un comportamento multicanale: sei su dieci (61%, ma tra i giovani è il 69%), infatti, acquisteranno sia online che in negozio fisico. Quest’ultimo, però, resta centrale: circa un terzo (32%) di chi vuole comprare prevede di affidarsi esclusivamente ai punti vendita tradizionali, mentre il 7% sceglierà di fare shopping solo online. Il negozio continua, del resto, ad essere percepito come il canale più affidabile per veridicità degli sconti, sicurezza e convenienza degli acquisti, con un voto medio assegnato dai consumatori di 7,1 (contro i 6,9 del web e il 6,8 delle grandi catene). Un risultato significativo, vista l’attenzione dei consumatori: il 70% degli intervistati sostiene di verificare sempre il prezzo pieno su cui è applicato lo sconto del prodotto in saldo.

“I saldi restano un momento fondamentale, sia per i consumatori sia per le imprese del dettaglio moda. Un’occasione di acquisto consapevole e conveniente da un lato, e una leva importante per il commercio – ma anche per il turismo – dall’altro. Servono però dei correttivi: bisogna fare chiarezza e porre un argine al dilagare dei presaldi irregolari, che minano la leale concorrenza, e va anche rivista la data d’avvio, oggi troppo vicina all’inizio dell’estate e quindi poco funzionale per molti operatori”, commenta la presidente di Fismo Confesercenti, Benny Campobasso.

Formula1, Hamilton il più veloce nelle prime libere a Silverstone

Roma, 4 lug. (askanews) – Lewis Hamilton (1’26″892) finisce la prima sessione di prove libere davanti a tutti per la prima volta da quando è in Ferrari. È un’ottima Scuderia quella che si è vista finora a Silverstone: buona simulazione passo gara, soprattutto del britannico, e la SF-25 sembra ben bilanciata. Le due McLaren sono ovviamente sempre lì, alle spalle di Lewis e davanti a Leclerc, 4°, prima con Norris e poi con Piastri. Le due papaya hanno migliorato il passo gara nel corso della loro simulazione. Bene anche Russell, 5°, che in diversi frangenti della sessione ha dettato il passo. Antonelli 9° davanti a Verstappen.

Illumia Padel Cup, a Castenaso la quarta edizione

Bologna, 4 lug. (askanews) – Torna lo spettacolo del padel al Country Club di Castenaso, Bologna e l’appuntamento ormai una tradizione di inizio estate. Trentadue ex calciatori professionisti si sono dati battaglia sui campi della Illumia Padel Cup, giunta alla sua quarta edizione.

Gabriele Corazza, Direttore Commerciale di Illumia, ha dichiarato: “Noi ci occupiamo da sempre di vendita di energia elettrica e gas. Abbiamo avuto quest’idea di mettere insieme i campioni, sostenendo la Mongolfiera Odv; ci occupiamo di energia e, questi campioni che ogni anno si sfidano a padel esprimono proprio un’energia pazzesca e quindi, proprio per questo motivo, abbiamo dato inizio a questo connubio”.

Ideatore della due giorni della manifestazione, l’ex calciatore della Bologna, Thomas Locatelli: ” stato un grande successo perch, grazie a questa iniziativa, abbiamo avuto la possibilit di riunire una famiglia, composta da tantissimi giocatori che credono in questo progetto, che ogni anno fa del bene divertendosi. Per me un onore adesso ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo”.

A spuntarla in Champions League femminile sono risultate Francesca Piccinini e Laura Calvo. L’ex pallavolista Francesca Piccinini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “A Pallavolo ero pi abituata e mi allenavo molto di pi, quindi ero pi tranquilla e pi sicura di me, in quel campo l era tutto pi semplice. Nel padel sto arrivando piano piano, per ancora non mi sento all’altezza, per mi diverto, quello l’importante”.

Ad aggiudicarsi la Champions League maschile stato il tandem composto da Toni e Caccarelli. In Coppa Italia hanno trionfato il Papu Gomez insieme a Nicola Amoruso, mentre in Europa League si sono imposti Nicola Pozzi e Massimo Maccarone. L’ex centravanti dell’Empoli ha dichiarato: ” sempre bello vincere, soprattutto dopo due giorni intensi con tante partite, con caldo, per sempre una bella cosa perch comunque siamo abituati a essere competitivi. Poi alla fine l’importante secondo me stare due giorni insieme, stare bene, ridere, scherzare e poi la vittoria la ciliegina sulla torta”.

Benessere, il miglior chirurgo plastico al mondo italiano

Roma, 4 lug. – L’eccellenza italiana nella medicina conquista un nuovo primato mondiale. Secondo l’ultima classifica internazionale stilata dall’agenzia di ranking scientifico Alper-Doger (AD Scientific Index), il Prof. Pietro Gentile, Professore Associato di Chirurgia Plastica presso l’Universit di Roma “Tor Vergata”, stato riconosciuto come il miglior chirurgo plastico al mondo.

La selezione ha coinvolto oltre 1.200 scienziati, provenienti da 221 nazioni e affiliati a pi di 24.500 istituzioni accademiche. Il docente dell’Universit di “Tor Vergata” non nuovo a riconoscimenti di rilievo. Gi nel 2024 era stato premiato al primo posto nella categoria Chirurgia Plastica Rigenerativa dallo stesso AD Scientific Index, e in precedenza aveva raggiunto il vertice della classifica europea Expertscape per l’uso di tecniche innovative come il lipofilling e le cellule vasculo-stromali (SVF).

“Ricevere questo riconoscimento un grande onore, frutto di anni di studio e dedizione assoluta alla ricerca scientifica – ha dichiarato il Prof. Gentile -. stato un percorso difficile, ricco di ostacoli e rifiuti, ma ogni difficolt stata trasformata in opportunit. Auguro a tutti di non arrendersi mai.” Questo importante traguardo rafforza il ruolo dell’Italia come leader nel panorama medico internazionale, in particolare nei campi della chirurgia plastica, ricostruttiva, estetica e rigenerativa.

La qualit, la competenza e l’umanit che contraddistinguono i professionisti italiani continuano a farsi apprezzare e riconoscere in tutto il mondo. Ancora una volta, l’Italia – grazie alle sue menti – si conferma protagonista sulla scena scientifica globale.

Canale 5, I Viaggi del Cuore con Don Davide torna in Tunisia

Roma, 4 lug. (askanews) – Si conclude in Tunisia la stagione de I Viaggi del Cuore, con una puntata che racconta un Paese ricco di storia, spiritualit e bellezza. Una terra di incontri e convivenze, dove il Mediterraneo accoglie popoli, culture e fedi diverse, da secoli intrecciate nel rispetto reciproco.

Il viaggio si svolge a Djerba, isola emblematica della Tunisia, dove la presenza cristiana, musulmana ed ebraica ha dato vita a un modello di coabitazione unico. La chiesa di San Giuseppe, la moschea Fadhloun e la sinagoga di El Ghriba testimoniano un dialogo silenzioso ma profondo, fatto di gesti quotidiani e memoria condivisa.

Tra le tappe anche il villaggio di Erriadh, trasformato in museo a cielo aperto grazie al progetto Djerbahood, e il quartiere ebraico inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. A completare il racconto, le ceramiche tradizionali di Guellala, le escursioni a cavallo lungo la costa e la cucina locale, dove ogni piatto diventa racconto di identit e incontro. Un’ultima puntata che saluta il pubblico con uno sguardo autentico su una Tunisia viva, accogliente e profondamente umana.

Come sempre, la trasmissione ospiter anche alcuni tra gli autori pi significativi del panorama editoriale italiano, in collaborazione con Edizioni San Paolo. In ogni viaggio ci sar il supporto di Famiglia Cristiana per approfondimenti di attualit e per uno spazio sulle ultime uscite editoriali. E non mancher la presenza di Missioni don Bosco, che racconter il suo operato in Argentina, aiutandoci ad avere uno sguardo sul Mondo.

I Viaggi del Cuore ha ricevuto recentemente due importanti riconoscimenti. Il 21 giugno 2024, il programma ha ottenuto il Premio Moige, consegnato a Roma nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati. In seguito, il 15 marzo 2025, stato assegnato il premio giornalistico “Premio Buone Notizie – Edizione speciale In Giubileo”.

I Viaggi del Cuore un format tv ideato e prodotto da Elio Angelo Bonsignore per Me Production insieme alla produttrice per Mediaset R.T.I. Consuelo Bonifati. Conduttore Don Davide Banzato (nel ruolo anche di coautore); autrice Martina Polimeni; registi Alberto Magnani e Andrea Pecci. Nella sua durata di 40 minuti si propone di raggiungere tutti credenti e non, grazie ad un taglio culturale ed investendo mezzi consistenti per una qualit di immagini di alto livello. Gode del patrocinio della Santa Sede con il Dicastero per l’Evangelizzazione.

I manager italiani al Campus cole The Skill in Corsica

Roma, 4 lug. (askanews) – Anche quest’anno l’appuntamento estivo pi atteso per la formazione dei manager italiani si fa sulle spiagge francesi. in corso, infatti, dal 3 al 6 luglio il Campus cole The Skill, la summer school dedicata alla comunicazione strategica, al media training, al crisis e reputation management che si svolge in Corsica, nel dipartimento della Haute Corse. Docenti di eccezione per quella che stata concepita come una “vacanza-studio” con alternanza tra momenti di studio e approfondimento e altri di svago e divertimento. Tre le lezioni che caratterizzano questa seconda edizione: l’amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, tra i pi apprezzati al vertice delle aziende di Stato, spiegher come “persone e numeri sono ingredienti fondamentali e vincenti per un’impresa”, mentre il presidente di MBDA Italia, Giuseppe Cossiga, stimoler i partecipanti al corso sulla “sfida della complessit” che si pone quotidianamente di fronte a un manager.

Il terzo intervento, dedicato al public speaking, sar svolto dall’attore Filippo Contri, protagonista di diverse pellicole apprezzate nell’ultimo periodo, ma anche dello spettacolo teatrale Brokeback mountain e noto al grande pubblico per aver interpretato la parte della figlio di Verdone nella serie televisiva “Vita da Carlo”.

Al centro, quindi, top manager provenienti dai settori Nucleare e Difesa, i pi centrali nel dibattito pubblico odierno, ma anche un artista per rispettare la multidisciplinariet e lo spirito di contaminazione caro ai promotori del corso. Accanto ad Artizzu, Cossiga e Contri, gli esperti di comunicazione della scuderia The Skill, da Federica Fantozzi a Giovanni Cioffi, da Lorenzo Munegato a Giorgio Lainati, gi vice presidente della commissione di Vigilanza Rai e consigliere per la comunicazione di Palazzo Chigi per 10 anni con Silvio Berlusconi.

L’evento, organizzato dalla business unit Learn The Skill, ha visto nel tempo l’adesione di importanti realt: Deloitte, Novartis, Cattolica Assicurazioni, Max Mara, gli studi professionali Bandera, SZA e Fornari e Associati, ma anche le principali organizzazioni della sanit privata accreditata, come Aiop Lombardia e ARIS.

Ai lavori prendono parte quest’anno, tra gli altri, Angle Bastiani, presidente dell’ufficio del turismo della Corsica, e il parlamentare francese e vice presidente del movimento Rpublicains, Franois-Xavier Ceccoli.

Per il promotore dell’iniziativa, il Ceo del Gruppo The Skill, Andrea Camaiora, “La summer school si conferma un’idea felice. Campus cole rappresenta la scelta illuminata di alcune organizzazioni di valorizzare i propri talenti con questa esperienza. Mi piace sottolineare come l’effetto di allontanamento dai problemi quotidiani che regala ogni isola, l’esperienza internazionale e la scelta di assicurare momenti di relax e riflessione rappresentano la chiave del successo di questa quattro giorni”.

Altroconsumo promuove i conti Banco Posta

Roma, 4 lug. (askanews) – L’indagine realizzata da Altroconsumo ha riconosciuto i conti di Poste Italiane come i pi convenienti nelle categorie Famiglie, Pensionati e Giovani. Il Gruppo guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante conquista il primo posto grazie a una riduzione significativa dell’Indicatore Complessivo dei Costi. Il servizio del TG Poste

Ponte Stretto, Bonelli scrive a Meloni: non rispetta criteri Nato

Roma, 4 lug. (askanews) – “Il governo, stamattina, rispondendo a una mia interpellanza e usando il condizionale, ha affermato che il ponte potrebbe essere “un’infrastruttura coerente con le linee guida Nato” e quindi essere considerato infrastruttura militare. Se il governo decidesse di inserirla come opera militare, allora dovrebbe essere rifatta la progettazione e la presidente Meloni non potrebbe portare al CIPESS l’approvazione di un’opera che è stata progettata come opera civile .Alla luce della risposta del governo alla mia interpellanza, ho inviato una lettera urgente alla presidente Meloni affinché, nella sua qualità di presidente del CIPESS, non proceda all’approvazione di un’opera che presenta evidenti carenze progettuali e che non risponde ai criteri di progettazione NATO”.Lo comunica il leader Avs Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde.

“La Nato -argomenta Bonelli- utilizza un’apposita e complessa classificazione dei carichi prodotti dai mezzi militari, denominata MLC (Military Load Classification), cui attenersi nella verifica dei ponti esistenti e nella progettazione di quelli da realizzare. Questi criteri prevedono carichi quasi-statici e dinamici assai più severi di quelli normalmente utilizzati per i ponti a uso civile. Il progetto del ponte sullo Stretto non ha mai considerato i criteri NATO né calcolato gli effetti di tali, e assai più gravose, azioni sulla struttura. Inoltre, il franco navigabile del ponte sullo Stretto è di 65 metri, mentre le maggiori portaerei del mondo hanno un’altezza di 80 metri. Questo significa che il ponte rappresenta un ostacolo al passaggio delle navi militari”.

"Passaggi Festival": informare anche su temi divisivi, obiettivo raggiunto

Roma, 4 lug. (askanews) – “Raccontare il presente cercando nel passato e mirando al futuro; affrontare temi divisivi come il gender o la questione israelo-palestinese; dare a tutte le idee, anche le più ostiche e ostili, la possibilità di essere rappresentate, senza intenti pedagogici o ideologici, ma solo con la consapevolezza che il compito di un festival di libri è quello di informare, non di educare: questi erano e sono i nostri obiettivi, e li abbiamo raggiunti anche in questa tredicesima edizione”. Così Giovanni Belfiori, direttore e ideatore di Passaggi Festival, l’evento dedicato alla saggistica conclusosi a Fano domenica scorsa con la visita di un autore ‘particolare’, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha presentato il suo libro “Antico presente”.

Circa 200 i relatori di questa edizione che hanno dato vita a cinque giorni di cultura con 93 libri presentati, cui si sono aggiunti 27 laboratori e conversazioni per bambini e adulti, sette premiazioni, due visite guidate, due firmacopie senza presentazione e due mostre organizzate dal festival per un totale di 28 giorni di esposizione, il tutto gestito da 102 fra volontari e studenti del liceo Nolfi-Apolloni, impegnati in Pcto.

Imponente la rassegna stampa con oltre 450 ritagli e ottimo l’impatto dei social: oltre 1 milione di visualizzazioni Facebook e 1 milione e 300mila Instagram, mentre sono state 480mila le pagine visitate del sito passaggifestival.it. Dichiara il sindaco Luca Serfilippi: “La conclusione di questa edizione di Passaggi Festival conferma quanto la cultura sia capace di generare partecipazione. Continueremo a sostenere eventi di questa portata che fanno crescere Fano e ne valorizzano l’identità”, e prosegue l’assessore al turismo e ai grandi eventi Alberto Santorelli: “Anche quest’anno la città ha risposto con entusiasmo a un festival che unisce bellezza, parole e confronto. Ringraziamo chi ha reso possibile questa manifestazione, dimostrando che Fano può essere un punto di riferimento culturale di rilievo nazionale”.

“Passaggi ogni anno stupisce con la qualità degli ospiti e col pubblico che porta a Fano – commenta Giorgia Latini, vice presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati – questa edizione è stata segnata positivamente dalla presenza del ministro della Cultura Giuli, col quale ho lavorato al decreto Cultura. Ben 34 milioni di euro per sostenere editoria, biblioteche, librerie e in generale la filiera del libro, questo non toglie che occorra rivolgere un’attenzione specifica ai festival letterari nazionali e certo Passaggi è fra i principali appuntamenti italiani”.

“Passaggi di quest’anno – dichiara poi il presidente del festival Cesare Carnaroli – ha prodotto quella chimica che non ti aspetti e che lo ha reso uno dei più efficaci dei tredici svolti. Efficace sul piano della comunicazione specialmente domenica, dove la contemporanea Giuli/Jebreal è stata un’apoteosi di partecipazione, con un dibattito che continua ancora oggi su giornali e social in modo positivo, senza eccessive sbavature da tifoseria”.

Il vice direttore Ludovica Zuccarini rivolge la sua attenzione al Pincio, dove la rassegna “Fuori Passaggi ha offerto spunti di riflessione e dialogo attraverso la voce di Rula Jebreal, Riccardo Pedicone, Ghemon, Natasha Stefanenko, Gabriele Parpiglia ed Ettore Bassi, che con i loro libri hanno portato al centro della scena tematiche attuali. Un momento speciale è stato il Premio Fuori Passaggi, conferito ai Modena City Ramblers, per la loro capacità di raccontare storie che attraversano il tempo e la coscienza civile del nostro Paese”. Così, infine, il presidente del consorzio albergatori di Fano, Luciano Cecchini “Passaggi ha incrementando l’affluenza turistica di tutte le età, facendo registrare quest’anno oltre a 500 ospiti, ben 1.800 presenze”.

Già annunciate le date del 2026: dal 24 al 28 giugno.

Fine vita, Cnf: otto avvocati su 10 chiedono una legge chiara

Roma, 4 lug. (askanews) – Il 77 per cento degli avvocati italiani tra i 25 e i 44 anni sostiene l’introduzione di una legge sul fine vita e si dichiara favorevole ad ampliare l’attuale platea di persone che possono accedervi, secondo i requisiti stabiliti dalla Corte Costituzionale, e a semplificare le procedure previste. Il 31% degli intervistati si dice d’accordo ad aprire anche all’ipotesi di eutanasia attiva.

I dati emergono da un’indagine Ipsos, commissionata a marzo dal Consiglio Nazionale Forense, che ha coinvolto un campione di 5.500 avvocati, per analizzare l’orientamento della categoria su un tema di crescente rilevanza nel dibattito etico, giuridico e civile del Paese.

“La voce degli avvocati è chiara: serve una legge sul fine vita che tuteli la libertà e la dignità della persona, senza ambiguità né zone grigie. Ora che il Parlamento sta discutendo il testo, è il momento di decidere con coraggio e responsabilità”, afferma il presidente del Cnf, Francesco Greco.

Sei avvocati intervistati su dieci (62%) si dichiarano favorevoli al diritto di ogni individuo di scegliere le proprie cure di fine vita, inclusa l’eutanasia. Tra gli under 45, la percentuale sale oltre il 70 per cento. Il consenso complessivo arriva all’82% se si includono coloro che sono favorevoli solo in casi molto specifici e controllati. Tra gli avvocati con più di 74 anni, questa posizione è condivisa dal 28%. Solo il 12% degli intervistati si oppone per motivi etici o religiosi, mentre il 5% è indeciso.

Sul fronte del testamento biologico, sette intervistati su dieci, soprattutto nella fascia d’età 25-34 anni, lo considerano uno strumento fondamentale per esprimere le proprie volontà sui trattamenti medici in caso di incapacità. La percentuale sale a nove su dieci includendo anche chi si dichiara favorevole ma con alcune riserve. A livello personale, uno su due, specialmente tra i più giovani, è favorevole a soluzioni come il suicidio assistito o l’eutanasia attiva qualora un familiare soffra di una malattia incurabile. I contrari sono il 12%.

Sei avvocati su dieci riconoscono il proprio ruolo cruciale nel supportare i clienti in decisioni così delicate, garantendo piena consapevolezza delle implicazioni legali e la tutela dei diritti in ogni fase, con informazioni giuridiche complete e aggiornate nel rispetto delle volontà.

La complessità e delicatezza delle situazioni da gestire, anche in presenza di dissenso tra cliente e familiari, rappresenta la principale sfida secondo sette intervistati su dieci. Inoltre, per quattro su dieci, la normativa in continua evoluzione ne complica l’interpretazione e l’applicazione. Circa un terzo degli intervistati sottolinea che ciò ha ricadute sulla responsabilità professionale dell’avvocato, rendendo necessario un aggiornamento costante.

Guardando all’estero, il 31% degli avvocati indica come modelli più efficaci quelli di Paesi Bassi e Belgio, dove eutanasia attiva e suicidio assistito sono regolamentati per maggiorenni capaci di intendere e volere, affetti da malattie incurabili che causano sofferenze insopportabili.

Ucraina, il Cremlino: una soluzione diplomatica al momento è impossibile

Roma, 4 lug. (askanews) – Una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina “al momento non è possibile”, ha dichiarato oggi il Cremlino tramite il portavoce Dmitri Peskov, confermando l’assenza di sviluppi negoziali per porre fine al conflitto, emersa dalla telefonata ieri tra i presidenti americano Donald Trump e il russo Vladimir Putin.

Durante la conversazione telefonica Putin ha ribadito che Mosca resta interessata a raggiungere gli obiettivi della “operazione militare speciale” anche per via politica e diplomatica, ha affermato oggi Peskov.

Il Cremlino ha anche commentato le parole di Trump sulla sua frustrazione per l’assenza di progressi negoziali sull’ Ucraina. “Siamo attenti a tutte le affermazioni del presidente Trump”, ha detto il portavoce.

Luiss Business School, il Networking Day per gli studenti MBA

Roma, 4 lug. (askanews) – Una giornata di colloqui individuali tra aziende multinazionali e italiane provenienti da settori molto differenti, dalla banca al lusso, al retail, ai beni di largo consumo, che incontrano gli studenti MBA full time della Luiss Business School. Si tenuto a Villa Blanc a Roma il Networking Day, concepito per creare connessioni che poi possono mettere le basi per futuri processi di selezione.

“L’MBA Networking Day – ha detto ad askanews Cristiano Busco, direttore MBA full time della Luiss Business School – si caratterizza per l’attenzione al singolo e soprattutto per proporre ai nostri studenti un ecosistema attivo di aziende partner, alumni e manager per creare opportunit e e aggiungere valore”.

Il programma pensato per accompagnare gli studenti in un processo di crescita personale e professionale che coinvolge mindset, visione strategica e capacit di leadership. L’obiettivo sviluppare non solo conoscenze tecniche e gestionali, ma anche consapevolezza di s, attitudine al cambiamento e capacit di operare in contesti complessi e globali. E gli studenti ci arrivano con una preparazione dedicata.

“Abbiamo rivisto i loro curricula – ha aggiunto Silvia Ticolpe, Head of Career Services della Luiss Business School – simulato colloqui di selezione, li abbiamo preparati sui settori industriali differenti, sulle diverse competenze richieste e abbiamo lavorato anche molto sulle competenze soft, quelle competenze chiave, utilissime al successo di un processo di selezione”.

Espressione del dialogo continuo tra accademia e impresa, l’MBA Networking Day consolida le corporate relations della Scuola e si inserisce nella pi ampia strategia della Luiss Business School, che punta su un modello educativo basato su personalizzazione, attenzione al singolo e costruzione di un’esperienza formativa su misura.

Oggi il picco del caldo con il "bollino rosso" in 20 città, poi giù le temperature

Roma, 4 lug. (askanews) – Ultime ore di afa e caldo asfissiante sull’Italia: in particolare al Nord è in arrivo una perturbazione che provocherà un abbassamento delle temperature.

Secondo l’aggiornamento quotidiano del ministero della Salute del bollettino sulle ondate di calore, oggi sono 20 le città da “bollino rosso” (Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campopasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo); nessuna città in “bollino arancione”.

Domani, sabato 5 luglio, le città da “bollino rosso” scendono a 15 (Ancona, Bologna, Bolzano, Campopasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo); “bollino arancione” per Cagliari.

Per domenica 6 luglio è attesa la vera svolta: l’afa inizierà ad abbandonerà la Penisola a partire dalle regioni del Nord e le città con “bollino rosso” calano a 7 (Ancona, Bologna, Campobasso, Firenze, Palermo, Perugia, Pescara), Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo); 4 città con “bollino arancione” (Bari, Cagliari, Messina, Reggio Calabria).

Il “bollino rosso” (livello 3) indica condizioni di emergenza (ondata di calore) con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche. Il “bollino arancione” (livello 2) indica condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili.

Mostra Venezia, "La Grazia" di Sorrentino apre l’82esima edizione

Roma, 4 lug. (askanews) – “La Grazia”, scritto e diretto da Paolo Sorrentino e interpretato da Toni Servillo e Anna Ferzetti sarà il film d’apertura, in prima mondiale in concorso, dell’82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica diretta da Alberto Barbera (27 agosto – 6 settembre 2025). Lo ha annunciato la Biennale di Venezia. Sarà presentato mercoledì 27 agosto 2025 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia).

“Sono molto felice che ad aprire l’82esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia sia il nuovo, attesissimo film di Paolo Sorrentino – ha dichiarato Alberto Barbera – mi piace ricordare che uno dei più importanti e apprezzati autori italiani a livello internazionale esordì proprio alla Biennale di Venezia nel 2001 con il suo primo film, L’uomo in più, nei miei primi anni da Direttore artistico. Un legame con la Mostra consolidato nel corso degli anni con la presentazione fuori concorso dei primi episodi della serie The Young Pope (prima e seconda stagione) e, soprattutto, con È stata la mano di Dio che, nel 2021, si meritò il Leone d’argento-Gran Premio della Giuria. Il ritorno in concorso di Paolo Sorrentino avviene con un film destinato a lasciare il segno per la sua grande originalità e forte sintonia con il presente, che il pubblico della Mostra avrà il piacere di scoprire nella serata d’apertura”.

“La Grazia”, scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è un film Fremantle, prodotto da The Apartment, società del gruppo Fremantle, da Numero 10, e da PiperFilm che distribuirà il film in Italia.

Banche, Bankitalia: incidenti operativi e di sicurezza +45% nel 2024

Roma, 4 lug. (askanews) – Sono balzati del 45% lo scorso anno gli incidenti operativi e di sicurezza segnalati da banche, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica, con 188 episodi. Nella maggioranza dei casi (79% del totale) sono stati incidenti operativi, in aumento del 59%, e la causa principale è rappresentata da malfunzionamenti, principalmente legati al software. Gli incidenti cyber segnalati sono invece saliti dell’8%. E’ la fotografia scattata dal rapporto “Framework segnaletico di Vigilanza degli incidenti operativi o di sicurezza – Analisi orizzontale 2024”, elaborato dalla Banca d’Italia.

Dei 188 incidenti segnalati, l’analisi precisa che il numero di singoli eventi a cui si riferiscono risulta in diminuzione (-9%), ma gli stessi hanno coinvolto, in media, più intermediari.

Guandando ai cyberattacchi, quelli di tipo DDoS sono in decisa diminuzione rispetto all’anno precedente (-75%), mentre aumentano tutte le altre tipologie di attacchi, tra cui gli attacchi di tipo malware, che comprendono anche i ransomware, gli attacchi condotti tramite accesso non autorizzato e gli attacchi di social engineering. La maggior parte degli attacchi cyber è riconducibile a threat actor noti e in sporadici casi gli attacchi informatici hanno provocato impatti economici non trascurabili.

Nel 65% del totale degli incidenti segnalati (operativi e cyber) è coinvolto un fornitore di servizi (era circa il 45% nel 2023), in misura maggiore 1) per gli incidenti operativi rispetto a quelli cyber (per cui rispettivamente il 72% e il 40% ha coinvolto un fornitore) e 2), dice ancora lo studio, per le banche less significant (86%), Ip e Imel (71%) rispetto alle banche significant (44%).

L’elevato numero di incidenti che coinvolgono un fornitore di servizi conferma come l’interconnessione tra i vari soggetti nel mercato rappresenti un rischio per gli intermediari, data la possibilità che problemi sulle terze parti esterne al perimetro di supervisione si ripercuotano sui soggetti vigilati. Anche nel 2024 la maggior parte degli incidenti (circa l’80%) ha interessato i servizi di pagamento (ATM, web e mobile banking, pagamenti all’ingrosso, ecc.), che continuano a essere principalmente affetti da incidenti operativi.

L’interruzione della disponibilità e della continuità dei servizi rappresenta la principale conseguenza degli incidenti. Gli incidenti hanno prodotto mediamente circa 21 ore di interruzione dei servizi, un dato in deciso aumento rispetto alle 9 ore del 2023, principalmente a causa di eventi relativi a fornitori. Gli incidenti che hanno impatti sulla disponibilità dei servizi rilevanti e su un significativo numero di clienti rappresentano il 22% del totale.

Secondo l’analisi, poi, gli impatti economici degli incidenti sono di norma non rilevanti, tranne in 7 segnalazioni (sulle 188) che hanno riportato un impatto economico superiore a € 2 mln. Si tratta in particolare di conseguenze di attacchi di social engineering diretti verso gli organi apicali degli intermediari, di attacchi malware diretti ai sistemi degli intermediari, di IT change errati o di errori operativi.

Roma, esplosione in distributore: “Come una bomba atomica, mostruoso”

Roma, 4 lug. (askanews) – ” stata una bomba atomica, ha spaccato tutti i vetri e le finestre di due case, una cosa mostruosa” racconta un residente. Un boato che si sentito per tutta Roma poco dopo le 8 del mattino. Una enorme colonna di fumo nero visibile da molte parti della citt.

esplosa una cisterna presso un distributore di carburante in via dei Gordiani, nel quartiere Prenestino. L’esplosione ha coinvolto uno sfasciacarrozze vicino, causando uno scoppio

a catena di varie automobili a gpl. Sul posto vigili del fuoco, polizia, ambulanze. Ci sono almeno 8 agenti feriti e un vigile del fuoco.

Vetri rotti e finestre scoppiate negli edifici intorno. Molti i residenti che sono fuggiti dalle loro abitazioni dopo la deflagrazione fortissima. L’area stata delimitata, ed stato chiesto agli abitanti di non uscire di casa.

Assopetroli: transizione energia sia realistica e non ideologica

Roma, 4 lug. (askanews) – “La transizione energetica non andrà dritta. Avrà un percorso più articolato. Meglio accettarlo e impegnarsi seriamente per governare con razionalità, piuttosto che inseguire illusioni”. Lo ha affermato il presidente di Assopetroli-Assoenergia, Andrea Rossetti, che in apertura dell’assemblea generale 2025, che si è svolta ieri a Palazzo Wedekind a Roma, ha richiamato la necessità di un approccio realistico e non ideologico.

Rossetti ha messo in guardia contro il rischio di una transizione energetica imposta dall’alto, sottolineando come “le politiche europee, pur appellandosi alla neutralità tecnologica, la tradiscono nei fatti”, rivelandosi “spesso inefficaci, o persino controproducenti”. Da qui, riporta un comunicato, la rivendicazione del ruolo strategico della filiera rappresentata da Assopetroli-Assoenergia.

“Investire in questa filiera è prudente, diligente, necessario. È parte essenziale della transizione possibile, che è diversa da quella sognata”, ha osservato Marco Minniti, presidente della Fondazione Med-Or, che ha offerto una lettura geopolitica della transizione energetica nel contesto del nuovo disordine globale. Secondo Minniti, “Il futuro dell’Italia e dell’Europa si gioca in Africa. Il Green Deal deve funzionare davvero, perché quei Paesi detengono oggi pezzi fondamentali non solo per le risorse energetiche, ma anche per il futuro tecnologico, a cominciare dalle terre rare. Non possiamo ignorare quello che sta accadendo, perché la tensione ci riguarda direttamente dal punto di vista energetico: da quando abbiamo dovuto diversificare la nostra dipendenza dalla Russia, ci siamo rivolti proprio all’Africa”.

Nel primo panel di discussione, moderato da Gabriele Masini, direttore di Staffetta Quotidiana, Alberto Clô, economista ed ex Ministro dell’Industria, ha proposto una riflessione critica sulla transizione energetica, mettendo in evidenza la sua natura non lineare e l’urgenza di rivedere il Green Deal europeo alla luce della sicurezza energetica e dei costi.

Lapo Pistelli, Direttore Relazioni Internazionali di Eni, ha sottolineato l’incoerenza delle attuali normative europee sui biocarburanti e la necessità di una strategia industriale fondata sulla neutralità tecnologica. Salvatore Carollo, si legge, esperto di mercati petroliferi, ha evidenziato gli effetti paradossali delle politiche ambientali occidentali, che hanno penalizzato la raffinazione senza ridurre l’inquinamento globale. Saverio Gaboardi, Presidente del Cluster Lombardo della Mobilità, ha portato il punto di vista dei territori, denunciando l’esclusione di tecnologie mature e competitive dalle attuali strategie europee.

Ha chiuso i lavori un secondo panel istituzionale, dedicato al ruolo della politica nel conciliare obiettivi climatici, economici e sociali. La discussione ha toccato i ritardi nella decarbonizzazione dei settori chiave, le sfide dell’elettrificazione e il bisogno urgente di realismo politico e tecnologico per una transizione realmente sostenibile.

Ai lavori sono intervenuti Paolo Borchia (Capo Delegazione Lega al Parlamento Europeo, Gruppo Patrioti per l’Europa); Nicola Procaccini (Eurodeputato FdI, Copresidente Gruppo ECR); Dario Nardella (Eurodeputato PD, Gruppo S&D); Silvia Fregolent (Senatrice e Responsabile Ambiente Italia Viva); Ettore Rosato (Deputato e Vicesegretario Azione); Luca Squeri (Deputato e Responsabile Energia Forza Italia).

Mattarella a Trump: consolidare partenariato su equità e prosperità

Roma, 4 lug. (askanews) – Tra Usa e Italia ci sono “proficui scambi a livello economico, culturale e sociale – che si avvantaggiano dell’apporto della dinamica comunità italo-americana” che “contribuiscono ad uno storico partenariato che intendiamo continuare a consolidare su basi di equità e reciproca prosperità”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trumpun in occasione della celebrazione dell’Independence Day.

Massiccio attacco russo su Ucraina ore dopo telefonata Putin-Trump

Roma, 4 lug. (askanews) – Nella notte, le forze russe hanno lanciato un massiccio attacco su oltre una decina di obiettivi nella capitale ucraina, colpendo anche aree residenziali. Lo ha riferito Tymur Tkachenko, capo dell’amministrazione militare di Kiev, precisando che almeno otto persone sono rimaste ferite e diversi edifici a più piani sono stati danneggiati in due distretti della città.

La nuova ondata di attacchi è arrivata poche ore dopo una telefonata di quasi un’ora tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. Trump, che si è detto “frustrato”, ha ammesso che non è stato compiuto alcun progresso verso un accordo di cessate il fuoco, sottolineando lo stallo diplomatico e la crescente tensione sul fronte ucraino. Putin ha da parte sua confermato che la Russia non intende arretrare rispetto agli obiettivi dichiarati.

I russi hanno lanciato 550 droni Shahed e vari tipi di droni esca da Bryansk, Kursk, Primorsko-Akhtarsk, Shatalovo, Oryol, Millerovo e Lipetsk, ha detto l’Aeronautica militare ucraina. Il territorio preso di mira è stata la capitale, Kiev, ha specificato.

Secondo quanto riportano i media ucraini, l’allarme è scattato nelle prime ore dopo la mezzanotte, quando l’Aeronautica ucraina ha rilevato il lancio di numerosi missili, tra cui almeno un missile balistico diretto verso la capitale. Poco dopo è stata avvertita una forte esplosione e colonne di fumo si sono alzate in varie zone del centro città. Droni sono stati uditi sorvolare l’area, secondo quanto riportato da giornalisti presenti sul posto.

L’attacco conferma la dinamica di escalation dei raid russi che nelle ultime settimane hanno preso di mira infrastrutture civili e militari in tutta l’Ucraina. Secondo il ministro degli Esteri ucraino, nel mese di giugno sono stati lanciati oltre 330 missili (di cui quasi 80 balistici), 5.000 droni d’attacco e altrettante bombe plananti.

Boato a Roma, esplosione in un distributore: diversi feriti tra i soccorritori

Roma, 4 lug. (askanews) – Un fortissimo boato ha scosso questa mattina Roma: ad esplodere, pochi minuti dopo le ore 8, una cisterna presso un distributore AGIP in Via dei Gordiani, quartiere di Centocelle, zona est della Capitale.

Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e 118.

Una decina le persone rimaste ferite nell’esplosione: tra queste sono risultati bisognosi di cure otto agenti della Polizia di Stato ed un operatore del 118. Per un Vigile del fuoco si è reso necessario il trasporto in ospedale.

Dalla deflagrazione è scaturito un incendio – tutt’ora in corso – che ha coinvolto diverse strutture, aree verdi e materiali nell’area.

Come riferiscono alcuni residenti, l’esplosione ha coinvolto un deposito giudiziario nei pressi del distribuitore, causando uno scoppio a catena di varie automobili a GPL. Seriamente danneggati i palazzi che si trovano nei pressi del distributore esploso.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue le conseguenze dell’esplosione e ha sentito il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, tenendosi in stretto contatto con il Sottosegretario Alfredo Mantovano, costantemente informato dalle autorità competenti, con particolare attenzione alla salute delle persone coinvolte.

Air France Klm si lancia alla conquista della scandinava Sas

Roma, 4 lug. (askanews) – Air France Klm si lancia alla conquista del pieno controllo della compagnia aerea scandinava Sas. Con un comunicato, il gruppo franco olandese annuncia che dall’attuale 19,9% del capitale salirà al 60,5%, rilevando interamente le partecipazioni di Castlelake e Lind Invest, mentre lo Stato danese manterrà la sua quota del 26,4%, così come i seggi che controlla nel consiglio di amministrazione. Air France Klm invece otterrà la maggioranza del Cda.

Secondo quanto riporta un comunicato, l’operazione dovrebbe perfezionarsi nel secondo trimestre del 2026, ovviamente soggetta alle autorizzazioni richieste. Per quanto riguarda il valore della transazione, Air Klm si limita a riferire che “verrà determinato al momento del perfezionamento sulla base delle ultime performance finanziarie di Sas, inclusi l’Ebit e il debito netto”. In ogni caso “sarà allineato con le prospettive finanziarie del gruppo sul medio termine”. (fonte immagine: Air France Klm).

Mps, Lovaglio: "Convinto che porteremo a termine" Ops su Mediobanca

Roma, 4 lug. (askanews) – “Sono convinto che le condizioni di efficacia” dell’Offerta pubblica di scambio (Ops) su Mediobanca “si realizzeranno tutte. E quindi mi sembra evidente che porteremo a termine l’operazione”. Lo afferma l’amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, in una intervista al Sole 24 Ore all’indomani della pubblicazione del documento di offerta.

Documento che prevede una soglia minima di adesione di appena il 35%. “Su Mediobanca siamo determinati a raggiungere l’obiettivo del 66,7% del capitale – risponde il manager su questo punto -. E siamo certi che gli azionisti di Mediobanca apprezzeranno la nostra operazione. La soglia minima ha una natura prettamente tecnica. E il 35% rappresenta un livello che riteniamo ci consentirebbe di esercitare comunque il controllo di fatto”.

Quanto al prezzo previsto dalle condizioni di scambio “è equo e corretto. Oggi Mediobanca quota 1,4 volte il patrimonio netto tangibile e 11,4 il price/earning (il rapporto tra prezzo e ricavi-ndrt), valori che riflettono anche questa particolare fase del mercato. A Mps, invece, non viene ancora riconosciuto il giusto valore dei fondamentali, considerato che il pice to book è a 0,73 il price earning a 7,1. Ma ci sarà un rerating una volta conclusa l’operazione”.

Su questa operazione e in generale sul comparto, “il settore bancario è un punto di svolta – dice Lovaglio -: la dimensione non è un’opzione, è una necessità per rimanere competitivi e svolgere il proprio ruolo di sostegno a famiglie e imprese. Bisogna fare un passo in avanti ed evoluzione del modello di fare banca”.

Hamas verso ok a proposta di tregua: cosa prevede l’accordo

Roma, 4 lug. (askanews) – Hamas sarebbe pronto ad accettare la nuova proposta di cessate il fuoco con Israele. Fonti del movimento estremista, citate dal quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, riferiscono una risposta ufficiale positiva potrebbe arrivare entro stamattina, dopo che Hamas ha cominciato ieri a informare interlocutori regionali e internazionali della sua intenzione. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che “lo sapremo nelle prossime 24 ore”.

I dettagli della proposta, in base a quanto diffuso dall’emittente egiziana Al-Rad, delineano un accordo strutturato della durata di 60 giorni, sostenuto da garanzie internazionali fornite da Egitto, Qatar e Stati Uniti. Il documento prevederebbe anche un impegno personale diretto del presidente Donald Trump, che svolgerebbe un ruolo di supervisione politica nella fase di implementazione.

Secondo il piano, già nel primo giorno della tregua Hamas rilascerebbe otto ostaggi vivi, mentre l’esercito israeliano (IDF) avvierebbe un ritiro graduale dal Nord della Striscia di Gaza. Dopo una settimana, sarebbero restituiti a Israele i corpi di cinque ostaggi deceduti. Il decimo giorno, Hamas fornirebbe informazioni e prove mediche sullo stato degli ostaggi ancora detenuti, mentre Israele condividerebbe dati sui palestinesi arrestati a partire dal 7 ottobre 2023.

Nel corso del mese successivo, l’accordo prevede ulteriori fasi: il trasferimento di altri cinque corpi al trentesimo giorno, la liberazione di due ostaggi vivi al cinquantesimo giorno, e infine la consegna di otto corpi il sessantesimo giorno.

Parallelamente al rilascio degli ostaggi, Israele consentirebbe l’ingresso immediato di aiuti umanitari a Gaza e il ritiro militare proseguirebbe verso sud. Questi sarebbero i punti che Hamas indica come più rilevanti per accettare la tregua. Durante il periodo di tregua, le parti aprirebbero anche negoziati più ampi riguardanti la liberazione degli ultimi ostaggi, la sicurezza a lungo termine della regione, la governance post-Hamas a Gaza e la possibilità di un cessate il fuoco permanente.

La Voce del Popolo | Non esiste il centro di gravità permanente

Il ritorno di un classico

Puntuale come un treno veloce d’altri tempi il dibattito sul centro ha ripreso la sua centralità nel confronto politico. A dispetto di errori e delusioni, la ricerca di una via di mezzo tra le estreme resta infatti un classico del nostro dibattito politico. E tanto più quando sembra avvicinarsi la fine di un ciclo.

C’è un problema, però. Ed è che il centro che rispetta il gioco bipolare e cerca di far sentire la sua flebile voce all’interno dei due principali contenitori appare come un orpello, inutilmente pretenzioso. Mentre il centro che nega il valore di quel gioco appare a sua volta come una velleità, troppo ambiziosa per le sue deboli forze.

Né geometria, né ossessione

Così, oscillando di continuo tra ambizioni troppo furbe e disegni troppo onirici, il centro finisce per perdere le poche occasioni che questa stagione politica sembra ancora offrirgli. Il punto è che il centro non può essere una geometria. Dovrebbe essere una politica. E cioè una visione del paese. Soprattutto, dovrebbe accettare l’idea del rischio, perfino dell’imprudenza.

Quel continuo muoversi stando sempre bene attenti a non oltrepassare nessuna linea rossa e anzi all’occorrenza cercando il benestare dei propri alleati più robusti finisce per essere la negazione di ogni sua ragione. Diventa così una sorta di “ossessione” come ha scritto Pino Pisicchio. Troppo circospetta per appassionare, troppo ripetuta per sembrare nuova, troppo misurata per cambiare gli equilibri che la politica s’è data fin qui.

\Il centro di gravità permanente esiste solo nella canzone di Battiato. Ma per l’appunto non è di una canzone che hanno bisogno i pochi centristi rimasti sul palco.

Fonte: La Voce del Popolo – 3 luglio 2025

Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia.

Popolari, come superare la frammentazione. Adesso serve un ‘federatore’

Un fervore positivo, ma disordinato

C’è un gran fervore, ed è indubbiamente positivo, attorno alla ricostruzione di un luogo politico centrista, riformista e di governo. Un fervore che, però, si scontra puntualmente con l’esibizionismo muscolare e il protagonismo di singoli che, purtroppo, accentuano ancor di più l’irrilevanza del centro e, con il centro, anche quella dei cattolici popolari e sociali che si riconoscono in quell’ipotetico progetto politico. E le due risposte necessarie ed indispensabili per raggiungere questo obiettivo sono semplici e al tempo stesso complesse. Serve, cioè, favorire e promuovere concretamente da un lato un processo di ricomposizione politica ed organizzativa dell’area popolare presente nel nostro Paese e, dall’altro, individuare un ‘federatore’ vero, credibile e autorevole di questo mondo che sappia unire le varie schegge e superare e battere gli inutili esibizionismi che si manifestano quotidianamente. Questi sono e restano i veri obiettivi a cui si deve, prima o poi, dare una risposta convincente a livello politico e anche organizzativo.

La triste alternativa della marginalità

Del resto, l’alternativa a questa modalità è prendere atto della dispersione e della frammentazione dell’area popolare e cattolico-sociale e ridurla a una banale appendice di qualche partito e dei rispettivi schieramenti. E non dobbiamo nemmeno stupirci se poi ci sono esponenti del tutto estranei ed esterni al centro e al cattolicesimo popolare e sociale che si prendono cura anche di come organizzare un’eventuale presenza di questo mondo all’interno delle rispettive coalizioni. L’ormai famosa “tenda” o “accampamento” di Bettini e di Renzi. Lo possiamo definire solo come un epilogo alquanto mesto e triste. Ma che, comunque sia, c’è.

 

Il nodo del federatore, oggi più che mai

Ecco perché, adesso, sarebbe opportuno concentrare l’attenzione sul profilo del ‘federatore’ di quest’area culturale senza inventare a giorni alterni federatori che durano lo spazio di un mattino perché frutto e conseguenza del proprio egocentrismo insanabile ed incommensurabile.

Siamo al bivio: coraggio o irrilevanza

Ora, e senza ulteriori approfondimenti ed equivoci, forse siamo arrivati a un bivio. Al bivio decisivo. E cioè, o c’è la volontà concreta di dar vita, mutatis mutandis, a una organizzazione politica strutturata che rilanci una politica di centro, un centro dinamico, un progetto riformista e di governo e che, al contempo, sappia anche recuperare sino in fondo il pensiero, la tradizione e la cultura del popolarismo di ispirazione cristiana per riproporlo nelle concrete dinamiche della politica italiana oppure ci si rassegna definitivamente ed irreversibilmente ad essere gregari, periferici e marginali. Perché, al fondo, questa è la posta in gioco. Ed è dalla risposta a questa duplice domanda che, come ovvio, si traduce con atteggiamenti e comportamenti alternativi, capiremo se c’è ancora la volontà per dare un futuro e una prospettiva al popolarismo di ispirazione cristiana, o se, invece, si decide – tutti insieme, al di là delle singole sfumature – di archiviare questa storica e gloriosa esperienza politica, culturale, programmatica e anche etica sotto qualche “tenda”.

Una politica del coraggio, come ci insegnava Bodrato

Forse oggi sarebbe necessaria quella “politica del coraggio” citata alcuni anni fa da Guido Bodrato ricordando il magistero politico, sociale e culturale di Carlo Donat-Cattin. Quel coraggio che è sempre necessario ed indispensabile ma che in alcuni tornanti è semplicemente decisivo e determinante.

La piazza del tempo perduto

“La piazza è mia!”… “La piazza è mia!” gridava o bisbigliava il matto del paese nel film Nuovo Cinema Paradiso e anche noi ragazzi, senza rivendicarne la proprietà, avevamo una piazza tutta nostra dove trascorrere le sere d’estate.

Era un luogo di ritrovo spontaneo, sempre aperto ai nuovi ingressi in paese: i ragazzi venivano lì quando le loro famiglie si trasferivano ad abitare e si faceva amicizia.

Lasciavano i loro piccoli centri per venire in quei palazzoni grigi e anonimi di periferia, spinti dalle migliori opportunità di lavoro che la città sapeva offrire: si sono sistemati e integrati tutti, ma l’insieme è in genere diventato come altrove un quartiere dormitorio con poche attrazioni e senza identità.

Unagorà di periferia

Scendere in piazza faceva parte dei riti quotidiani della giornata, in genere eravamo tutti ragazzi: non perché l’ambiente fosse misogino, ma che allora le ragazze se ne stessero prevalentemente a casa era un segno dei tempi.

Solo qualche anno più tardi sarebbero venute anche loro e qualche coppia per la vita si sarebbe formata pure tra noi.

Nel suo piccolo era una vera e propria agorà, il centro di un paese che pure non aveva centro e faceva parte di una periferia come tante, ma gli ingredienti della polis c’erano tutti.

Chi ci torna adesso trova tutto come prima, quando i ragazzi della mia età ci andavano per fare quattro chiacchiere o una partita al pallone.

Forse si è perduto lo spirito di un tempo che era fatto di estro e improvvisazione, di divertimenti a buon mercato, di lunghe conversazioni sulle cose della vita, a cominciare da quelle del presente di allora – che ci sembrava sostenibile, a differenza di oggi – per proseguire con le speranze di un futuro che immaginavamo affascinante e migliore di come poi invece è stato.

Tra giochi, sogni e pentolini dacqua

Forse i nostri discorsi e i nostri sogni avrebbero ispirato qualche pagina a Pasolini, Moravia, Pavese o la trama di un film al mio Maestro Pupi Avati.

Non c’erano telefonini e computer, videogiochi o tablet, non esistevano chat e l’intelligenza ‘artificiale’: ci bastava confrontarci su quella ‘naturale’, ci si sedeva tutti lì, sui gradini dell’abitazione del curato e si parlava, anche fino a notte fonda, scrutando le stelle.

I divertimenti non mancavano e alcuni erano – commisurandoli all’epoca – spassosi e trasgressivi.

Ricordo un’anziana signora che abitava sulla piazza e quando noi continuavamo imperterriti a giocare a pallone fino a tardi, si acquattava dietro alle persiane piccole e strette delle sue finestre e poi, improvvisamente, con un gesto ampio e teatrale ci rovesciava addosso un pentolino d’acqua.

Don Gianni e la grammatica della lealtà

[…] A modo suo ci conosceva tutti e ci voleva bene.

Non abbiamo mai imbrattato i muri con gli spray, non compivamo gesti di teppismo, non aggredivamo le vecchiette per borseggiarle.

Nessuno sapeva ancora cosa fosse il bullismo, ma quello svago un po’ irriverente e infantile gli sarebbe stato distante anni luce, era tutto un altro tipo di atteggiamento.

Naturalmente non eravamo una generazione di santi e ognuno ha vissuto le sue personali eccezioni.

Di peccati ne abbiamo commessi, ma c’era forse meno malizia nell’architettarli e più ingenuità nel metterli in pratica.

Ci pensava Don Gianni a metterci bonariamente in riga: ci sapeva fare con tutti, non ho mai incontrato un sacerdote così aperto al dialogo sincero e all’amicizia spontanea verso i giovani.

Ci ha insegnato i valori veri della vita, primo fra tutti la lealtà verso gli amici, e penso di potergli esprimere – a nome di tutti – un sincero e convinto ringraziamento.

Sotto i lampioni, prima dellalba

Poche volte, da contare sulla punta delle dita, si faceva l’alba e la trasgressione consisteva nell’aspettare la prima focaccia del mattino presso uno dei tanti forni della zona, mentre i nostri genitori dormivano sonni tranquilli.

Nella piazza e nei suoi paraggi ci siamo cresciuti, la nostra adolescenza l’abbiamo vissuta lì e poi ognuno è andato per la sua strada.

Ma quei muri scrostati, quegli intonaci consumati come le ardesie dei gradini, quel selciato sono rimasti nel cuore di tutti coloro che sono passati di lì, ne sono certo.

Il tempo andato e il genius loci

Penso di poter affermare – guardandomi intorno e osservando la deriva inarrestabile di decadenza dei costumi sociali, la mancanza di progetti condivisi, il diffuso rancore collettivo e la diffidenza che oggi pervadono le relazioni umane fino a far venir meno il valore quasi ‘certificativo’ della parola data, della stretta di mano – che si tratta di tempi che non torneranno più, nello spirito, nel cuore e nelle menti: per questo diventa importante ricordare e considerare con nostalgia ma anche con un pizzico di ironia quella stagione irripetibile della nostra vita.

Ci si rende conto, guardando a ritroso, che avevano ragione i nostri vecchi quando ci insegnavano che le tradizioni, i valori vanno conservati come primo apprendimento della vita: rispettarsi, volersi bene, divertirsi in modo spensierato senza scordarsi di dare il giusto peso alle cose, a cominciare dal sapersi accontentare di ciò che avevamo, pur senza precludere l’animo ai sogni e alle speranze.

Trovo che oggi questo concetto si sia ribaltato e allora diventa più importante apparire che essere.

Questo è – in genere – il prevalente messaggio che riceviamo dai nuovi maestri di vita, primi fra tutti la televisione e i social, per non parlar del resto.

Un amico di tante fantasticherie e compagno di altrettante innocenti scorribande mi diceva spesso in quelle sere d’estate illuminate dai lampioni, ora fermi, ora ondeggianti al soffio della tramontana, in un silenzio irreale: “verrà un giorno che questi muri parleranno, qualcuno dovrà scrivere qualcosa su quello che ha visto questa piazza”.

Di gente ce n’è passata e ho anche saputo che qualcuno non c’è più.

Ma sono certo che ognuno di noi, tra quelli che sono rimasti – sparsi nei mille rivoli che per scelta, necessità o destino la vita ti para davanti e più o meno generosamente ti propone – serba un ricordo grato e indulgente verso quegli anni di amicizia e di frequentazione: non tutte le parole dette tra noi e non tutti i passi calpestati su quel selciato sono stati inutili e perduti.

La nostra era l’adolescenza di tanti ragazzi che, forse ingenuamente, credevano in un mondo migliore.

I passaggi generazionali conservano pur sempre un loro valore recondito, anche nella cronaca che poi si fa storia.

Correvano gli anni che qualcuno ha definito ‘irripetibili’: rivisitando il passato e confrontandolo con il presente molte cose sono davvero cambiate, sulla scia del progresso, e certamente non tutte in meglio.

Ma ancora oggi, qui e altrove – in piena epoca di globalizzazione e di melting pot sociale, immedesimati nella rivoluzione tecnologica che ha radicalmente modificato la nostra vita – se uno vuol cercare il genius loci, ciò che rimane del tempo andato e gli conferisce una particolare identità, lo può trovare nella piccola o grande piazza del suo paese, tra ricordi, fantasie e immaginazione.

Populismo e post-liberalismo: la sfida di Lasch alla religione del progresso

Un dibattito tra Hayek e Jefferson

(…) Lasch intercetta alcune delle principali vertenze relative all’interpretazione della storia contemporanea, a cominciare da quella sul liberalismo e sul capitalismo. Si pensi soltanto a come tali temi abbiano interessato il dibattito nelle scienze sociali all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, un dibattito alimentato dalle opere di Karl Polanyi, Joseph Schumpeter e Friedrich von Hayek, solo per citare alcuni importanti scienziati sociali, i quali si sono interrogati sul futuro post totalitario.

Lasch si inserisce in tale dibattito, criticando profondamente quella corrente del pensiero conservatore americano, chiamata neoconservatorismo, che, dalla metà degli anni Settanta giunge fino agli anni Novanta, teorizzando l’ideale del capitalismo democratico come massima espressione dell’esperimento americano, lasciatoci in eredità dai Padri fondatori; un ideale che comporta l’implementazione delle istituzioni politiche, economiche e culturali, facendo ricorso alla democrazia, al capitalismo e al pluralismo.

A questa interpretazione dell’American way of life, Lasch contrappone quella del populismo così come definito nel brano con il quale abbiamo introdotto il presente articolo, una tradizione del pensiero politico americano che Lasch fa discendere da uno dei grandi Padri fondatori, Thomas Jefferson, in opposizione a un altro grande Padre: Alexander Hamilton. Il marchio di fabbrica del suo populismo è la critica alla nozione di progresso, il senso del limite, il rispetto per il sentimento della gente comune e il profondo realismo.

In tal senso, condividiamo la posizione di Marsonet, secondo il quale, il populismo e il conservatorismo di Lasch sono tutt’altro che un’esaltazione passatista di un ipotetico mondo che fu.

La critica al liberalismo e leredità cristiana

In questo marchio di fabbrica possiamo cogliere il senso della critica di Lasch al liberalismo, che lo storico statunitense identifica con il progressismo, inteso come sbocco necessario del liberalismo classico.

Una critica oggi sposata da buona parte dell’agenda culturale proposta dagli attuali teorici del post-liberalismo che sta alla base di un certo consenso ottenuto da Donald Trump.

Un’agenda, quella post-liberale, che intende ridefinire il patto originario che diede vita all’esperimento americano non più su basi liberali, ma su premesse che negano la grande intuizione che fu del padre conciliare John Courtney Murray, di Luigi Sturzo e del politologo Michael Novak: la locuzione “We hold these truths” rappresenta il punto di incontro tra liberalismo e cristianesimo.

Decennale di Utilitalia: i dati sull’evoluzione delle utilities

Roma, 3 lug. (askanews) – Un valore della produzione salito dai 38 miliardi del 2015 ai 68 miliardi del 2025 e una crescita degli occupati, che in dieci anni sono passati da 90.000 a 104.000. Sono alcuni dei dati sull’evoluzione del comparto delle utilities emersi oggi nell’Assemblea generale di Utilitalia, organizzata a Roma in occasione del decennale della Federazione. In particolare il comparto del settore idrico ha vissuto importanti evoluzioni nel corso degli ultimi 10 anni, con significativi passi in avanti e nuove sfide da affrontare. Abbiamo parlato con Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia:

“Il messaggio che vogliamo lanciare quello di continuare su questa strada efficientando le nostre imprese quindi liberando energie e costi per finanziare gli investimenti ma stiamo chiedendo, stiamo proponendosi a Roma che a Bruxelles di mantenere un importante intervento di finanziamento pubblico per affrontare questi piani di investimento davvero importanti e indispensabili”.

Tra i nodi da sciogliere figurano gli investimenti relativi alle gestioni “in economia”, dove gli enti locali si occupano direttamente del servizio idrico: qui gli investimenti crollano a 29 euro per abitante. Uno sguardo, quindi, ai prossimi 10 anni della Federazione. poi intervenuto Luca Dal Fabbro, vicepresidente vicario di Utilitalia:

“Dobbiamo fare investimenti sulla raccolta delle acque, la siccit impone una maggiore efficienza nel recuperare l’acqua che piove sui nostri territori, pensate che solo dieci anni fa raccogliamo il 15 per cento dell’acqua meteorica, oggi sono l’undici, stiamo perdendo capacit di raccolta dell’acqua, dobbiamo riprenderci questa capacit, farla crescere, poi dobbiamo recuperare le acque reflue e rivalorizzarle per esempio per l’agricoltura, dobbiamo depurare le acque in maniera pi efficiente, anche dei nuovi inquinanti come le microplastiche, come i FAS, abbiamo grandi sfide”.

Una giornata che ha visto Utilitalia non solo festeggiare i propri 10 anni d’attivit ma anche commentare i dati sull’evoluzione del comparto sia in campo idrico, che di rifiuti urbani e nel campo energetico.

"Passaggi Festival": informare anche su temi divisivi, obiettivo raggiunto



Roma, 3 lug. (askanews) – “Raccontare il presente cercando nel passato e mirando al futuro; affrontare temi divisivi come il gender o la questione israelo-palestinese; dare a tutte le idee, anche le più ostiche e ostili, la possibilità di essere rappresentate, senza intenti pedagogici o ideologici, ma solo con la consapevolezza che il compito di un festival di libri è quello di informare, non di educare: questi erano e sono i nostri obiettivi, e li abbiamo raggiunti anche in questa tredicesima edizione”. Così Giovanni Belfiori, direttore e ideatore di Passaggi Festival, l’evento dedicato alla saggistica conclusosi a Fano domenica scorsa con la visita di un autore ‘particolare’, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha presentato il suo libro “Antico presente”.

Circa 200 i relatori di questa edizione che hanno dato vita a cinque giorni di cultura con 93 libri presentati, cui si sono aggiunti 27 laboratori e conversazioni per bambini e adulti, sette premiazioni, due visite guidate, due firmacopie senza presentazione e due mostre organizzate dal festival per un totale di 28 giorni di esposizione, il tutto gestito da 102 fra volontari e studenti del liceo Nolfi-Apolloni, impegnati in Pcto.

Imponente la rassegna stampa con oltre 450 ritagli e ottimo l’impatto dei social: oltre 1 milione di visualizzazioni Facebook e 1 milione e 300mila Instagram, mentre sono state 480mila le pagine visitate del sito passaggifestival.it. Dichiara il sindaco Luca Serfilippi: “la conclusione di questa edizione di Passaggi Festival conferma quanto la cultura sia capace di generare partecipazione. Continueremo a sostenere eventi di questa portata che fanno crescere Fano e ne valorizzano l’identità”, e prosegue l’assessore al turismo e ai grandi eventi Alberto Santorelli: “anche quest’anno la città ha risposto con entusiasmo a un festival che unisce bellezza, parole e confronto. Ringraziamo chi ha reso possibile questa manifestazione, dimostrando che Fano può essere un punto di riferimento culturale di rilievo nazionale”.

“Passaggi ogni anno stupisce con la qualità degli ospiti e col pubblico che porta a Fano – commenta Giorgia Latini, vice presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati – questa edizione è stata segnata positivamente dalla presenza del ministro della Cultura Giuli, col quale ho lavorato al decreto Cultura. Ben 34 milioni di euro per sostenere editoria, biblioteche, librerie e in generale la filiera del libro, questo non toglie che occorra rivolgere un’attenzione specifica ai festival letterari nazionali e certo Passaggi è fra i principali appuntamenti italiani”.

“Passaggi di quest’anno – dichiara poi il presidente del festival Cesare Carnaroli – ha prodotto quella chimica che non ti aspetti e che lo ha reso uno dei più efficaci dei tredici svolti. Efficace sul piano della comunicazione specialmente domenica, dove la contemporanea Giuli/Jebreal è stata un’apoteosi di partecipazione, con un dibattito che continua ancora oggi su giornali e social in modo positivo, senza eccessive sbavature da tifoseria”.

Il vice direttore Ludovica Zuccarini rivolge la sua attenzione al Pincio, dove la rassegna “Fuori Passaggi ha offerto spunti di riflessione e dialogo attraverso la voce di Rula Jebreal, Riccardo Pedicone, Ghemon, Natasha Stefanenko, Gabriele Parpiglia ed Ettore Bassi, che con i loro libri hanno portato al centro della scena tematiche attuali. Un momento speciale è stato il Premio Fuori Passaggi, conferito ai Modena City Ramblers, per la loro capacità di raccontare storie che attraversano il tempo e la coscienza civile del nostro Paese”. Così, infine, il presidente del consorzio albergatori di Fano, Luciano Cecchini “Passaggi ha incrementando l’affluenza turistica di tutte le età, facendo registrare quest’anno oltre a 500 ospiti, ben 1.800 presenze”.

Già annunciate le date del 2026: dal 24 al 28 giugno.