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domenica, 26 Ottobre, 2025
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Tlc, problemi sulla rete internet in varie città in Italia

Roma, 22 ott. (askanews) – Diffusi problemi sulla rete Internet fissa questa mattina segnalate dagli utenti di diversi gestori in Italia. Le difficoltà sono iniziate attorno alle 10 e coinvolgono la maggior parte dei gruppi di telecomunicazioni, secondo il portale specialistico Downdetector (del gruppo Ookla), tra cui Fastweb, Vodafone, Tim, Wind Tre e Iliad.

Con un comunicato, Vodafone ha conferma che “è in corso un disservizio temporaneo su rete fissa”. Problemi su wi-fi e rete fissa di Fastweb hanno riguardato diverse città d’Italia.

L’azienda comunica che “i tecnici sono al lavoro per ripristinare i servizi nel minor tempo possibile. Fastweb + Vodafone si scusa con i clienti coinvolti e provvederà ad aggiornare tempestivamente sull’avanzamento dei lavori”.

Triennale, lo spazio tattile della danza cieca di Virgilio Sieni

Milano, 22 ott. (askanews) – Il corpo come “un viaggio dove le strade s’incontrano e si mescolano trovando misure e tipologie che rispondono a un ordine sincronico. Dunque il luogo del corpo si forma e muta grazie alla frequentazione di sguardi, toccamenti e adiacenze che agiscono come sentieri che mettono in contatto”. Lo scrive il coreografo Virgilio Sieni nelle sue note intorno allo spettacolo “Danza cieca”, che lo vede sul palco insieme al ballerino non vedente Giuseppe Comuniello, che i da artisti hanno portato anche in Triennale Milano nel contesto del FOG festival e in occasione della 24esima Esposizione internazionale Inequalities.

La messa in scena, spesso silenziosa e ritmata da diversi punti di luce che si alternano, rimanda a un’idea della danza come cura, come condivisione tattile, fondata sia sui momenti in cui i due corpi si toccano, sia su quelli nei quali il contatto non avviene, ma l’estrema vicinanza lo rende ancora pi significante. Il palcoscenico ricoperto di cartone offre una versione anche sonora della coreografia che si muove intorno al recupero delle “rovine dei nostri gesti”, per dirla ancora con Sieni.

come se i due artisti avessero imparato a orientarsi con le stelle, ma in un mondo senza pi cielo; come se la dimensione interiore della loro danza esistesse a prescindere, ma possa essere attivata solo dal pensiero del contatto, dall’idea – come volont pi che come rappresentazione – del muoversi potendosi toccare.

Sieni e Comuniello mappano il territorio, anche ricorrendo all’argilla per “depositare il lavoro in un materiale”, ma soprattutto creano una possibilit reale di vicinanza costruita sui gesti, a loro volta, come sempre accade con il coreografo toscano, appresi dall’arte di Piero della Francesca o di Giovanni Bellini, maestri di uno spazio tattile che, al tempo stesso, separa e unisce. (Leonardo Merlini)

Netanyahu riceve JD Vance: "Non siamo un protettorato degli Usa"

Roma, 22 ott. (askanews) – “Non siamo un protettorato degli Stati Uniti”: è quanto ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, rispondendo a una domanda che era stata rivolta dalla stampa al vice presidente americano JD Vance all’inizio del loro incontro a Gerusalemme.

“A volte dicono che gli Stati Uniti sono il nostro protettorato, altre volte dicono che siamo il loro. Israele deciderà sulla propria sicurezza”, ha detto Netanyahu, secondo quanto riportato dal quotidiano Ynet.

Zelensky oggi è in Svezia, attesa per un annuncio sull’export di prodotti per la difesa

Roma, 22 ott. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà oggi in visita in Svezia. Stando a quanto riferito dal governo di Stoccolma in una nota, il premier Ulf Kristersson e Zelensky terranno una conferenza stampa al termine del loro incontro per “fare un annuncio sulle esportazioni di prodotti per la difesa”.

“Un’Ucraina forte e capace è una priorità essenziale per la Svezia e continueremo a garantire che l’Ucraina possa contrastare l’aggressione russa”, ha scritto su X il premier svedese.

All’incontro con Zelensky parteciperanno anche il ministro dell’Energia, delle Imprese e dell’Industria, Ebba Busch, il ministro degli Esteri, Maria Malmer Stenergard, il ministro della Difesa, Pål Jonson, e il ministro dell’Istruzione e dell’Integrazione, Simona Mohamsson.

Al Moncalieri Jazz Festival l’omaggio a "The Voice" di Gianluca Guidi

Roma, 22 ott. (askanews) – Il Moncalieri Jazz Festival apre la sua 28esima edizione con un concerto speciale dedicato ai 110 anni dalla nascita di Frank Sinatra, domenica 26 ottobre alle 18 presso l’Auditorium Rai di Torino.

Protagonista della serata sarà Gianluca Guidi, cantante e attore (figlio di Johnny Dorelli e Lauretta Masiero) che porta con sé un’eredità artistica familiare e un legame profondo con Sinatra. Dopo aver già interpretato in passato spettacoli dedicati a “The Voice”, Guidi torna ora con una nuova veste, più intima e teatrale, capace di fondere musica e racconto in un omaggio che unisce memoria e attualità. La sua voce e la sua presenza scenica guideranno il pubblico attraverso un viaggio che non è solo musicale, ma anche umano, tra aneddoti e frammenti di storia personale che rendono Sinatra vicino e vivo anche oggi.

A sostenerlo ci sarà la potenza e la raffinatezza dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, diretta da Steven Mercurio, con gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Andrea Ravizza e la partecipazione di una House Band jazz. Un dialogo tra sinfonico e jazz che esalterà le sfumature di un repertorio senza tempo, da My Way a Fly me to the moon, restituendo la grandezza di un interprete che ha attraversato la musica del Novecento.

Il concerto avrà anche un forte valore simbolico: dopo anni in cui la collaborazione con la Rai ha segnato la chiusura del Festival, per la prima volta l’evento all’Auditorium inaugura il programma, spostando a Torino il baricentro dell’apertura e ribadendo la vocazione metropolitana di Moncalieri Jazz.

Inclusione e accessibilità saranno parte integrante della serata: i brani verranno tradotti in Lingua dei Segni LIS sul palco e accompagnati da sottotitoli, per permettere anche al pubblico sordo e ipoudente di vivere pienamente l’emozione della musica. A introdurre il concerto sarà Marco Basso, critico musicale de La Stampa.

Con questo tributo a Sinatra, il Moncalieri Jazz Festival invita il pubblico a un viaggio tra mito e memoria, aprendo le porte a due settimane di musica e incontri che trasformeranno Moncalieri e Torino in capitali del jazz.

Meloni: l’Italia contribuirà alla pace in Ucraina ma non manderà soldati

Roma, 22 ott. (askanews) – Al processo di pace in Ucraina “ciascuna nazione contribuirà per la sua parte ma abbiamo già chiarito che l’Italia non invierà sul terreno propri soldati”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in aula al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. “Sull’Ucraina la nostra posizione non cambia e non può cambiare” ha quindi detto. Non può cambiare, ha osservato “davanti alle vittime civili, alle immagini delle città, delle case, delle stazioni elettriche di stoccaggio del gas sistematicamente bombardate dai russi con il solo e preciso intento di rendere impossibile la vita alla popolazione civile, che resiste eroicamente da quasi quattro anni a un conflitto su larga scala”. Un “cinismo” che ha aggiunto “non si è fermato nemmeno di fronte ai convogli umanitari delle Nazioni Unite che trasportavano beni di prima necessità”.

“L’ho ripetuto a Zelensky – ha spiegato la premier – a margine del Consiglio europeo informale di Copenhagen, ancora al telefono qualche giorno fa. Il nostro sostegno al popolo ucraino resta fermo, determinato, nell’unico intento di arrivare alla pace. Tale pace, però, deve essere giusta e non frutto della sopraffazione, il che implica una soluzione equa, frutto di un percorso negoziale credibile nel quale, chiaramente, nessuna decisione sull’Ucraina può essere presa senza l’Ucraina e nessuna decisione sulla sicurezza europea può essere presa senza l’Europa. Assicurare la difesa dell’Ucraina è interesse dell’intera Europa perché, se venisse consentita l’invasione di una nazione europea, dal giorno dopo nessuno potrebbe sentirsi veramente al sicuro da aggressioni esterne”. Un percorso, ha affermato ancora Meloni, si deve fare “insieme agli Stati Uniti, che, come ho sempre detto, devono essere parte integrante di questi sforzi, per definire garanzie di sicurezza robuste, credibili, efficaci nella loro chiaramente capacità di deterrenza, per Kiev e per tutti noi”. Parlando, poi, della crisi in Medio Oriente, Meloni ha detto che “Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance” del futuro Stato palestinese “ed esser disarmato. Sono le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina, e il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate”. Poi ha aggiunto:”Le vicende delle ultime ore dimostrano quanto l’equilibrio” del cessate fuoco in Medio Oriente “sia fragile. La violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas dimostra chi sia il principale nemico dei palestinesi, ma non condividiamo la rappresaglia di Israele”.

Chiharu Shiota al MAO di Torino: un’arte che trasforma il museo

Torino, 22 ott. (askanews) – Una mostra di grande impatto, capace di risuonare con lo spazio che la ospita, ma anche di emozionare e di rinnovare lo stupore di fronte all’arte contemporanea, quando, senza perdere nulla della propria forza e profondit, si rivela anche accessibile. Il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino ospita una retrospettiva dell’artista giapponese Chiharu Shiota, organizzata con il Mori Art Museum di Tokyo e intitolata “The Soul Trembles”.

“Chiharu Shiota – ci ha detto la co-curatrice Mami Katatoka – nata nel 1972 a Osaka, ma si trasferita in Germania negli anni Novanta. molto conosciuta per le sue grandi installazioni, la maggior parte con il filo, ma anche per il suo indagare da sempre sulle domande fondamentali, sul senso della vita e della morte, e su cosa significa avere un’anima. Tutte queste domande sono cruciali e raggiungono universalmente il pubblico”.

In mostra lavori con il filo rosso diventati famosissimi, soprattutto dopo la Biennale Arte del 2015 nel padiglione nazionale del Giappone, ma anche altre tipologie di opere, per esempio alcuni disegni straordinari. Il tutto in costante dialogo con il museo torinese e la sua collezione.

” stata costruita in maniera da continuare il lavoro che stiamo facendo al museo – ha aggiunto Davide Quadrio, direttore del MAO e co-curatore della mostra – e di espandere questa idea di oggetto, spazio e persone che vivono questo spazio. In questo senso la mostra non una mostra di oggetti, anche se ovviamente ci sono tantissimi oggetti, ma in realt una mostra che invita a una riflessione e a una relazione tra lo spazio museale, con gli oggetti che in qualche modo evaporano, lasciando lo spazio invece a questa artista che si nutre e in qualche modo trasforma lo spazio stesso del museo, costruendolo in una maniera completamente nuova e quasi irriconoscibile a tratti”.

E proprio il modo in cui la mostra modifica non solo gli spazi, ma anche la, per cos dire, temperatura emotiva del MAO, uno degli elementi sottili, ma decisivi del progetto. “Chiharu – ha aggiunto Quadrio, che ha lavorato anche con le assistenti curatrici Anna Musini e Francesca Filisetti – ha capito e ha compreso che questa era un’opportunit per sviluppare la sua opera e la sua poetica in una maniera anche di restituzione rispetto proprio alla collezione museali”.

Per il visitatore c’ poi il tema dei rimandi ad altre suggestioni del contemporaneo e anche quello delle letture che possibile dare dei tanti lavori di Shiota esposti a Torino. “Le sue opere – ha concluso Mami Kataoka – possono essere interpretate in tanti modi, lei non fa riferimenti specifici a fatti storici o a determinate nazioni e culture”.

Il riferimento, probabilmente, l’arte stessa, che coinvolge il ruolo dello spettatore a tutto tondo. E come le sue barche accolgono quella teoria di fili rossi, cos possono anche accompagnare noi in un’esperienza intima e universale al tempo stesso. (Leonardo Merlini)

Assalto al bus di tifosi del Pistoia Basket, DASPO per 9 ultras reatini

Roma, 22 ott. (askanews) – Il questore di Rieti, Pasquale Fiocco, ha emesso il provvedimento di Divieto di Accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive (Daspo) nei confronti di alcuni tifosi ultras della compagine reatina. Lo riferisce una nota della Polizia di Stato.

“A seguito dei fatti delittuosi avvenuti dopo l’incontro di Basket tra le squadre della Real Sebastiani Rieti e della Pistoia Basket 2000 durante i quali ha perso drammaticamente la vita l’autista del pullman che trasportava la tifoseria ospite – si legge – il Questore di Rieti, Pasquale Fiocco, valutati gli elementi raccolti dal personale della Polizia di Stato impegnato nei relativi servizi di ordine e sicurezza pubblica, ha emesso, nei confronti di alcuni tifosi ultras della compagine reatina, il provvedimento di Divieto di Accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive (DASPO).

“Complessivamente, sono stati 9 i supporters reatini raggiunti dal provvedimento che, una volta notificato, impedirà loro di accedere nei luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive”, prosegue la nota.

“La durata del DASPO sarà di cinque anni per 8 tifosi, mentre uno di loro, già sottoposto ad analogo divieto, oltre a rispondere della violazione delle relative prescrizioni, non potrà assistere a manifestazioni sportive per 8 anni”.

“Ai tre fermati nell’ambito delle indagini successive all’omicidio dell’autista del pullman, invece, verrà notificato in carcere l’avvio del relativo procedimento amministrativo finalizzato all’emissione del DASPO”.

Papa Leone ricorda Giovanni Paolo II: "Il suo messaggio è ancora attuale"

Città del Vaticano, 22 ott. (askanews) – Papa Leone, salutando i pellegrini di lingua polacca nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro ha ricordato oggi san Giovanni Paolo II definendo il suo messaggio ancora attuale.

Salutando, in particolare, una delegazione dell’Arcidiocesi di Bialystok, che ha portato la pietra angolare per il Museo del Beato Don Jerzy Popieluszko, il Papa ha ricordato che “oggi si celebra la memoria liturgica di San Giovanni Paolo II. Esattamente 47 anni fa, in questa Piazza, – ha quindi detto – egli ha esortato il mondo ad aprirsi a Cristo. Questo appello è valido ancora oggi: tutti siamo chiamati a farlo nostro”.

Scrittrice indiana Arundhati Roy "Protagonista" a Roma il 29 ottobre

Roma, 22 ott. (askanews) – Mercoledì 29 ottobre alle 19 nell’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis a Roma si terrà l’ultimo appuntamento della rassegna letteraria “Protagoniste – Parole che attraversano il mondo”, un ciclo di incontri che ha portato a Roma le voci di autrici di spicco del panorama internazionale.

Protagonista della serata sarà la scrittrice e attivista indiana Arundhati Roy che presenterà il suo libro “Il mio rifugio e la mia tempesta” (Guanda, 2025). Il memoir racconta la complessa relazione dell’autrice con la madre, all’indomani della sua scomparsa, tracciando parallelamente un viaggio nella storia di una nazione e nelle radici del suo impegno per le cause sociali ed ecologiche. Un’analisi della complessità e dell’ambivalenza dei sentimenti umani, in cui la scrittura si fa strumento per elaborare il lutto ma anche per definire la propria posizione nel mondo come scrittrice e donna libera.

A condurre l’incontro sarà la scrittrice e attivista culturale Loredana Lipperini con un’introduzione dell’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria allo 060608 a partire dal 20 ottobre.

Sarà presente il servizio di traduzione in Lingua dei segni italiana-LIS del Dipartimento Politiche Sociali e Salute svolto dalla Cooperativa Segni di Integrazione Lazio.

L’appuntamento del 29 ottobre chiude la rassegna che ha preso il via il 5 ottobre al Teatro Tor Bella Monaca con la scrittrice spagnola Rosa Montero, che ha presentato La pazza di casa (Ponte alle Grazie, 2025) in compagnia della scrittrice Rosella Postorino, a cui è seguito l’8 ottobre al Teatro Elsa Morante l’incontro dedicato all’opera Terrestre di Cristina Rivera Garza (Sur, 2025), in dialogo con la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio.

“Protagoniste – Parole che attraversano il mondo” è promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali e in collaborazione con Fondazione Teatro di Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e TiC – Teatri in Comune. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. I ringraziamenti degli organizzatori a: Guanda Editore, Edizioni SUR e Ponte alle Grazie.

Roma, Max Paiella inaugura Periferica 2025

Roma, 22 ott. (askanews) – Dal 24 ottobre al 29 novembre 2025 prende il via al Centro Culturale “Gabriella Ferri” di Roma la seconda edizione di “Periferica”, il festival diretto da Alessandra Evangelisti e Stefano Cioffi. Dopo il successo della prima edizione, il progetto sceglie di radicarsi in un unico luogo – simbolo della periferia creativa del IV Municipio – per un mese di concerti, spettacoli e laboratori a ingresso gratuito.

PERIFERICA 2025 – Uno sguardo oltre i confini esplora le connessioni tra culture, linguaggi e generazioni: le periferie diventano crocevia di musiche e storie, da Roma a New Orleans, dal Mediterraneo all’Europa delle donne, con una programmazione che racconta il mondo di oggi attraverso le sue molte radici.

Si comincia venerdì 24 ottobre alle ore 21.00 con Max Paiella e il suo Roma / New Orleans – Andata e Ritorno, un viaggio musicale tra le due sponde dell’anima popolare: quella americana e quella romana. Il blues, musica che racconta storie d’amore e di fatica, di dolore e di speranza, incontra la canzone popolare italiana e in particolare quella romana, con le sue contraddizioni: la sguaiataggine e l’eleganza, la disperazione e la forza di resistenza. In questo dialogo musicale Max Paiella guida il pubblico in un racconto ironico, appassionato e pieno di energia, dove il linguaggio del blues si intreccia con il canto romanesco, svelandone sorprendenti affinità.? Un percorso che, partendo dal confronto tra country blues e canzone romana, si apre anche ad altri generi e sonorità – dal country al cajun, dal dixieland al soul – fino a un omaggio a grandi interpreti italiani come Pino Daniele, Franco Califano, Fabrizio De André, Vasco Rossi e Lucio Battisti. Un racconto in musica che restituisce al pubblico la potenza del blues come linguaggio universale di libertà e passione, e il suo specchio nella musica popolare di casa nostra.

Venerdì 7 novembre alle ore 21.00 è la volta di Madri d’Europa, scritto e interpretato da Alessandra Evangelisti con le musiche dal vivo di Serena Sansoni: uno spettacolo intenso e necessario che attraversa le biografie di cinque figure femminili – Sophie Scholl, Ursula Hirschmann, Eliane Vogel-Polsky, Louise Weiss e Simone Veil – che, con coraggio e visione, hanno contribuito alla nascita di un’Europa più giusta, libera e solidale. Un racconto al femminile che unisce teatro e musica in un dialogo continuo tra passato e presente, tra intimità e memoria collettiva, in perfetta sintonia con lo spirito inclusivo di Periferica.

Venerdì 14 novembre alle ore 21.00, Stefano Saletti e Barbara Eramo portano in scena Suoni del Mediterraneo, un viaggio sonoro tra le voci e i ritmi del Mare Nostrum, da sempre crocevia di migrazioni, diaspore e contaminazioni. Ad accompagnarli il Baobab Ensemble, per un affresco musicale che parla di libertà, incontro e resistenza culturale.

Venerdì 28 novembre alle ore 21.00, chiude il programma Gez Cleb – Roma Caput Jazz, di e con Jonis Bascir accompagnato alla chitarra da Fabio Zeppetella: un concerto-racconto che fonde stornelli romani e jazz moderno, tra ironia, autobiografia e improvvisazione, nel segno di una Roma meticcia e musicale.

Ampio spazio è dedicato ai più piccoli con Radio Periferica (8, 15 e 29 novembre alle ore 17.30), concerti-gioco curati dalla Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia e dall’Ensemble Musicullanti 2.0, che trasformano il palco in una radio dispettosa capace di cambiare frequenza tra pop, classica, jazz e colonne sonore. Gli spettacoli sono adatti a un pubblico da 0 a 6 anni.

Completano il programma i laboratori mattutini: Percussioni dal mondo, a cura di Luigi Marinaro (25 ottobre, ore 10.30), dedicati alla fascia d’età 6/12 anni; Suoni in gioco, a cura della Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia (8 novembre, ore 10.30), per bambine e bambini dai 4 ai 6 anni; Tra le righe di Gabriella, laboratorio di scrittura creativa a cura di Alice Tudino (15 novembre, ore 10.30) ispirato al libro Gabriella Ferri Sempre di Pino Strabioli rivolto ai ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.

Come sottolineano i direttori artistici Alessandra Evangelisti e Stefano Cioffi: “Periferica 2025 è un ritorno consapevole, un consolidamento con lo sguardo teso oltre l’orizzonte. Il centro che accoglie questo racconto è la periferia stessa: qui vogliamo che si senta forte il suono del mondo che abita le nostre città. La musica è più di un linguaggio: è un incontro, è azione, è comunità”.

Mosca: non ci sono ostacoli significativi all’incontro Trump-Putin

Roma, 22 ott. (askanews) – Mosca non vede “ostacoli significativi” alla preparazione dell’incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump, ma si tratta di un processo “non semplice”. Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov, parlando oggi con i giornalisti.

“Non vedo impedimenti rilevanti. La questione è riempire di contenuti concreti i parametri stabiliti dai presidenti durante l’incontro di Anchorage. È un processo difficile, va riconosciuto. Ma è proprio per questo che esistono i diplomatici, per lavorarci”, ha spiegato Ryabkov.Il vice ministro russo ha inoltre aggiunto di vedere tentativi di ridurre le possibilità di raggiungere intese tra Mosca e Washington, pur ribadendo che il dialogo rimane aperto.

L’agenzia RIA Novosti conferma che al momento non sono ancora stati fissati accordi per un eventuale incontro tra i ministri degli Esteri Sergej Lavrov e Marco Rubio, che dovrebbe precedere il vertice tra i due leader.

Basket Nba, via alla stagione Oklahoma premiata e vincente

Roma, 22 ott. (askanews) – L’Nba riparte con una notte di puro spettacolo. A Oklahoma City, i Thunder inaugurano la stagione ricevendo gli anelli di campioni in carica e subito dopo vengono messi alla prova da una Houston combattiva fino all’ultimo respiro. La sfida con i Rockets si trasforma in un film a due tempi supplementari, con Shai Gilgeous-Alexander che, dopo un primo tempo sottotono, si accende nei momenti decisivi e firma il successo 125-124 con due liberi nel finale. È il solito SGA: 35 punti, leadership glaciale e la freddezza del campione.

Ma la serata ha anche un sapore amaro per Kevin Durant, grande ex della partita: accolto dai fischi del pubblico di OKC, gioca una gara solida (23 punti, 9 rimbalzi) prima di commettere il fallo decisivo su Gilgeous-Alexander, uscendo per sei falli tra le ovazioni ironiche dei suoi ex tifosi. Sugli scudi anche Alperen Sengun, dominante con 39 punti, 11 rimbalzi e 7 assist: solo il ferro sull’ultimo tiro gli nega una notte perfetta.

A Los Angeles, invece, l’altra sfida di cartello vede i Golden State Warriors sbancare la Crypto.com Arena 119-109 contro i Lakers orfani di LeBron James. Luka Doncic prova a fare tutto da solo, sfiorando una tripla doppia monumentale (43 punti, 12 rimbalzi, 9 assist), ma non basta. L’unico a sostenerlo è Austin Reaves (26 punti), mentre il resto della squadra delude.

Golden State, al contrario, appare già in gran forma: Jimmy Butler brilla con 31 punti e tanta intensità difensiva, Steph Curry gestisce con 23 senza forzare, e la panchina guidata da Buddy Hield (17 punti) ù fa la differenza.

Governo, Meloni: maggioranza italiani con noi, avanti a testa alta

Roma, 22 ott. (askanews) – “La storia recente ci ha dimostrato che non importa quante menzogne si raccontino, né di quali nefandezze ti si accusi, né quanto si tenti di metterti i bastoni fra le ruote. La maggioranza degli italiani, sempre più maggioranza, riconosce il lavoro serio, la buona fede e i risultati. E finché quella maggioranza sarà dalla nostra parte, noi andremo avanti con la testa alta e lo sguardo fiero, consapevoli della grande nazione che rappresentiamo, in Italia e all’estero, perché sempre più italiani possano essere fieri di noi e soprattutto, orgogliosi di essere italiani”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, concludendo le sue comunicazioni in aula al Senato in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre.

Ucraina, Meloni: nostra posizione non cambia e non può cambiare

Roma, 22 ott. (askanews) – “Sull’Ucraina la nostra posizione non cambia e non può cambiare”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni al Senato prima del Consiglio europeo.

Non può cambiare, ha osservato “davanti alle vittime civili, alle immagini delle città, delle case, delle stazioni elettriche di stoccaggio del gas sistematicamente bombardate dai russi con il solo e preciso intento di rendere impossibile la vita alla popolazione civile, che resiste eroicamente da quasi quattro anni a un conflitto su larga scala”. Un “cinismo” che ha aggiunto “non si è fermato nemmeno di fronte ai convogli umanitari delle Nazioni Unite che trasportavano beni di prima necessità”.

“L’ho ripetuto a Zelensky – ha spiegato la premier – a margine del Consiglio europeo informale di Copenhagen, ancora al telefono qualche giorno fa. Il nostro sostegno al popolo ucraino resta fermo, determinato, nell’unico intento di arrivare alla pace. Tale pace, però, deve essere giusta e non frutto della sopraffazione, il che implica una soluzione equa, frutto di un percorso negoziale credibile nel quale, chiaramente, nessuna decisione sull’Ucraina può essere presa senza l’Ucraina e nessuna decisione sulla sicurezza europea può essere presa senza l’Europa. Assicurare la difesa dell’Ucraina è interesse dell’intera Europa perché, se venisse consentita l’invasione di una nazione europea, dal giorno dopo nessuno potrebbe sentirsi veramente al sicuro da aggressioni esterne”. Un percorso, ha affermato ancora Meloni, si deve fare “insieme agli Stati Uniti, che, come ho sempre detto, devono essere parte integrante di questi sforzi, per definire garanzie di sicurezza robuste, credibili, efficaci nella loro chiaramente capacità di deterrenza, per Kiev e per tutti noi”.

Orcel: tassa banche? UniCredit meno impattata, assorbiamo sempre shock

Milano, 22 ott. (askanews) – “Per ora credo sia prematuro parlarne perché ci sono ancora discussioni, quello che direi è che uno dei benefici di UniCredit è che siamo una banca diversificata su 13 paesi. L’Italia pesa per il 44%, quindi da un certo punto, se questa manovra avrà degli impatti negativi, ci impatterà molto meno di tanti altri che invece sono molto più concentrati”. Lo ha detto il Ceo di UniCredit, Andrea Orcel, parlando del contributo del settore bancario italiano alla manovra.

“Unicredit – ha proseguito, intervistato da Class Cnbc – riesce sempre ad assorbire e ad aggiustarsi per assorbire shock che arrivano da tutte le direzioni. Quindi i conti li faremo quando avremo i numeri definitivi, ma spero che le discussioni siano costruttive e che il punto di arrivo sia positivo”.

Meloni: Italia in Ue forte di una stabilità politica rara

Roma, 22 ott. (askanews) – “Il Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre si terrà ancora una volta in un frangente internazionale estremamente complesso. L’Italia si presenta a questo appuntamento al compimento del terzo anno di questo Governo, forte di una stabilità politica rara nella sua storia repubblicana, di un ritrovato protagonismo internazionale che le viene riconosciuto da tutti e di indicatori economici e finanziari solidi che la rendono apprezzata dagli analisti e attrattiva per gli investitori”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni al Senato prima del Consiglio europeo.

Triennale, lo spazio tattile della danza cieca di Virgilio Sieni

Milano, 22 ott. (askanews) – Il corpo come “un viaggio dove le strade s’incontrano e si mescolano trovando misure e tipologie che rispondono a un ordine sincronico. Dunque il luogo del corpo si forma e muta grazie alla frequentazione di sguardi, toccamenti e adiacenze che agiscono come sentieri che mettono in contatto”. Lo scrive il coreografo Virgilio Sieni nelle sue note intorno allo spettacolo “Danza cieca”, che lo vede sul palco insieme al ballerino non vedente Giuseppe Comuniello, che i da artisti hanno portato anche in Triennale Milano nel contesto del FOG festival e in occasione della 24esima Esposizione internazionale Inequalities.

La messa in scena, spesso silenziosa e ritmata da diversi punti di luce che si alternano, rimanda a un’idea della danza come cura, come condivisione tattile, fondata sia sui momenti in cui i due corpi si toccano, sia su quelli nei quali il contatto non avviene, ma l’estrema vicinanza lo rende ancora più significante. Il palcoscenico ricoperto di cartone offre una versione anche sonora della coreografia che si muove intorno al recupero delle “rovine dei nostri gesti”, per dirla ancora con Sieni.

È come se i due artisti avessero imparato a orientarsi con le stelle, ma in un mondo senza più cielo; è come se la dimensione interiore della loro danza esistesse a prescindere, ma possa essere attivata solo dal pensiero del contatto, dall’idea – come volontà più che come rappresentazione – del muoversi potendosi toccare.

Sieni e Comuniello mappano il territorio, anche ricorrendo all’argilla per “depositare il lavoro in un materiale”, ma soprattutto creano una possibilità reale di vicinanza costruita sui gesti, a loro volta, come sempre accade con il coreografo toscano, appresi dall’arte di Piero della Francesca o di Giovanni Bellini, maestri di uno spazio tattile che, al tempo stesso, separa e unisce. (Leonardo Merlini)

UniCredit: utile terzo trimestre oltre le attese a 2,6 miliardi

Milano, 22 ott. (askanews) – Terzo trimestre record e migliori nove mesi di sempre per il gruppo UniCredit: l’utile netto nel trimestre è pari a 2,6 miliardi, oltre le attese del mercato, portando i nove mesi a quota 8,7 miliardi, in rialzo del 13% su anno. I ricavi sono in crescita del 1,2% a 6,1 miliardi nel periodo luglio-settembre. Il RoTE è migliorato al 19,1% nel trimestre e al 21,7% nei nove mesi. A fine settembre, il Cet1 ratio è al 14,8%, grazie alla solida generazione organica di capitale pari a 2,6 miliardi.

La distribuzione totale a valere sull’esercizio 2025 è pari o superiore a 9,5 miliardi, dei quali almeno 4,75 miliardi nella forma di dividendi. Un acconto dividendo per cassa a valere sul 2025 pari a 2,2 miliardi, equivalente a 1,4282 euro per azione, sarà pagato il 26 novembre. La tranche residua di 1,8 miliardi di riacquisto di azioni inizierà entro la fine di ottobre.

“Confermiamo la nostra guidance per un utile netto di circa 10,5 miliardi nel 2025 prima di ogni iniziativa manageriale per rafforzare ulteriormente i nostri risultati futuri, e siamo sulla buona strada per portare a termine il nostro migliore anno di sempre”, ha dichiarato il Ceo Andrea Orcel. “Con l’accelerazione della nostra strategia e con l’impiego del capitale in eccesso per creare valore, abbiamo migliorato la nostra traiettoria leader nel settore per utili e distribuzione agli azionisti. Questi risultati riflettono la disciplina nell’attuazione della nostra strategia, e ho fiducia nel fatto che continueremo a costruire valore sostenibile per tutti gli stakeholder”.

A ottobre l’esposizione cross-border nei confronti della Russia è azzerata. L’esposizione verso Mosca a marzo 2022 era superiore ai 4,5 miliardi. I depositi locali sono scesi oggi a 0,9 miliardi dai 7,7 miliardi registrati a marzo 2022.

Ripensare l’Europa con Jean-Dominique Durand

Il prossimo venerdì 24 ottobre, alle ore 17.00, nella Sala della Biblioteca “David Sassoli” della Città metropolitana di Roma, si terrà la lectio magistralis di Jean-Dominique Durand, professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Lione III.

L’incontro, promosso dall’Associazione Nazionale Democratici Cristiani (ANDC) insieme al Centro di Documentazione Europea della LUMSA, avrà per tema “Ripensiamo l’Europa”.

Un titolo che suona come un invito: ritrovare il senso profondo del progetto europeo, in un tempo in cui la sua stessa ragion d’essere sembra rimessa in discussione dalle tensioni politiche, sociali e culturali che attraversano il continente.

L’Europa come progetto di civiltà

Durand, storico delle idee e fine interprete della tradizione cristiano democratica, ha dedicato gran parte dei suoi studi al rapporto tra fede, cultura e politica nell’Europa del Novecento.

In un saggio pubblicato nel 2018 dalla Fondazione per l’Innovazione politica (👉 Per leggere il saggio clicca qui), il cui titolo è significativamente “Gli apporti del cristianesimo all’unità dell’Europa”, lo studioso francese proponeva una riflessione densa e appassionata: l’Europa non è solo un insieme di istituzioni, ma un progetto di civiltà fondato sulla memoria e sulla libertà. È una storia e insieme una prospettiva, sicuramente ambiziosa.

Non si tratta di una costruzione artificiale, bensì di un percorso che trova nel personalismo cristiano – da Maritain a Mounier, fino a De Gasperi Schuman e Adenauer – un suo grande asse sia morale che politico.

Tra eredità e responsabilità

Oggi Durand invita a leggere la crisi europea non come un tramonto, ma come un passaggio di responsabilità. Sarà interessante, per questo, ascoltare la sua lezione. Il futuro dell’Unione, secondo la sua analisi, dipende dalla capacità di riconoscere le proprie radici spirituali e culturali, non per rinchiudersi nel passato ma per rigenerarlo.

L’Europa resta una comunità di destino, fragile ma viva, che deve ricomporre le sue fratture interne e recuperare la forza del dialogo tra popoli e nazioni.

Una voce autorevole nel dibattito europeo

Jean-Dominique Durand unisce il rigore dello storico alla sensibilità del credente.

La sua voce, in un panorama intellettuale spesso polarizzato, rappresenta una proposta di ricomposizione morale e culturale.

Ripensare l’Europa significa riconciliarla con la propria anima: una missione che oggi appare più urgente che mai.

Scheda biografica

Jean-Dominique Durand è professore emerito di Storia contemporanea all-Università Jean Moulin-Lyon 3, insegna anche all’Università cattolica di Lyon. Per giunta, a Roma, ha insegnato alla LUMSA (1998-2004), e alla Pontificia Università Lateranense (2011-2014). 

È stato consigliere culturale dell’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede e direttore del Centre culturale Saint-Louis de France (1998-2002), nonché Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura (2009-2019). 

È Corrispondente del Pontificio Comitato di Scienze storiche. 

È membro del Consiglio scientifico dell’Istituto Paolo VI (Concesio) dal 2006 membro dell’Istituto Luigi Sturzo e dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain. 

È vice presidente dell’Académie Catholique de France dal 2013 e presidente dell’Amitié Judéo-Chrétienne de France dal 2020. 

È stato anche Assessore al Comune di Lyon (2014-2020) di cui è ancora consigliere municipale. 

Ha dedicato numerosi studi, libri e saggi, ai rapporti tra Chiesa, cultura e democrazia in Italia, in Francia ed in Europa. 

Nel 2007, a Pieve Tesino, ha svolto un’importante riflessione nel quadro delle Lectio degasperiane, appuntamento annuale di “celebrazione” del lascito spirituale e politico dello statista trentino. 

Ha ricevuto il Premio internazionale Luigi Sturzo per l’insieme dei suoi lavori nel 2004. 

Trump, la forza e il mito

Densità ed attualità dei temi ed ampiezza e pertinenza dell’analisi politologica sono due capisaldi di un affascinante libro del Prof. Mario Del Pero, Docente all’Università di Parigi di Storia internazionale e Storia degli Stati Uniti, edito dalla casa editrice Il Mulino.

Si tratta di due valori aggiunti utili per comprendere in modo connotativo e documentato tutto il coté della trattazione divulgativa ed essoterica che la presenza di Trump – soprattutto nell’accelerazione impressa al secondo mandato presidenziale – ha pervaso in modo dirompente il dibattito sul ruolo degli Stati Uniti nella configurazione immaginifica e plastica di un nuovo ordine mondiale commisurato ai rapporti di forza tra le superpotenze in una contingenza epocale caratterizzata da scenari economici mutevoli e dal condizionamento degli eventi bellici in atto in Ucraina e in Medioriente.

Il teorico della rottura

L’autore presenta Trump come il teorico di una strategia di rottura e scompaginamento della globalizzazione.

Sono se mai da un lato l’interdipendenza tra politica estera e politica interna USA (“intermestic”, come mix tra international e domestic) e l’impegno a rilanciare la supremazia della potenza americana negli scenari internazionali sottraendoli ai vincoli (e agli orrori, descritti in toni apocalittici e distopici) dell’interdipendenza dagli ambiti mondialistici (si pensi all’unilateralismo energetico, agli accordi sul clima da COP21 a COP28) sui quali si sta esercitando una sorta di cleavage americano.

Questo declassa i temi ambientali e del surriscaldamento – definiti “bufale” – e li colloca agli ultimi posti delle classifiche degli interessi politico-economici, fino a diventare parametri per misurare lo scollamento degli USA dagli orientamenti dell’ONU in base a una scelta di disaccoppiamento.

Il mito del “Make America Great Again”

Secondo il suo più importante biografo – Steve Bannon – Trump ha saputo intercettare le paure del popolo americano dopo la crisi del 2008, fino a descrivere il suo avvento come “the age of Trump”.

Diversamente dal primo mandato, il Presidente adotta stilemi linguistici e contenuti dai toni neo-imperiali, consapevole della presenza di un grande rivale come la Cina, unica potenza in grado di insidiare il suprematismo militare, economico, produttivo degli USA, dove la forza del dollaro è data dall’essere valuta di riferimento per le transazioni internazionali, strumento per la determinazione dei prezzi delle materie prime, e moneta più utilizzata nelle riserve delle banche centrali.

In un mondo di interessi che risultano prevalenti sulle logiche amici-nemici, il principio della forza è ciò che legittima l’uso e l’ampiezza del compasso americano nel misurare e stabilire strategie fiscali e commerciali, come proprio nell’incipit del secondo mandato presidenziale Trump ha espresso attraverso la logica dei tassi doganali e la politica dei dazi, fluttuanti, ondivaghi e persino sconcertanti nella loro distribuzione sull’import-export con i Paesi del mondo.

Autarchia, impero e pedagogia tossica

È fin troppo nota la teoria del Make America Great Again (MAGA) secondo la quale l’America deve riguadagnarsi autorevolezza, autocrazia e benessere di un tempo: ciò può accadere – secondo il messaggio trumpiano – solo cacciando “parassiti e nullafacenti”, tagliando la spesa pubblica, erigendo muri insuperabili come quello progettato ai confini del Messico, arrestando i dissidenti, definanziando e controllando le Università come Harvard, limitando l’immigrazione non utile all’interesse nazionale, privilegiando una sorta di suprematismo bianco.

Riportare gli USA ai tempi d’oro della potenza economica egemone, dei consumi interni, dell’incremento della produzione che limiti le importazioni, della sontuosità iperacquisitiva negli stili di vita interni: questa la promessa.

Sul piano internazionale Trump pare impegnato soprattutto su tre fronti: la competizione con la Cina, la ridefinizione delle relazioni con l’Europa e gli equilibri in Medioriente, con un occhio di riguardo a Israele (a cui è legato da un patto di ferro) e un’accorta attenzione verso il mondo arabo e il Qatar in particolare.

Leggendo le intense pagine del magnifico libro si evince come la Cina costituisca un autentico incubo per Trump: per questo l’oscillazione dei dazi sull’import delle tecnologie e del manifatturiero raggiunge balzelli da capogiro. Ciò non impedisce un rapporto di stima personale ostentata da Trump e Xi Jinping, suffragato da strette di mano immortalate in foto da archiviare.

Europa e Medio Oriente: gli scenari del “Buio americano”

Circa l’Europa, il Capo della Casa Bianca ha fatto intendere che si tratta di una realtà che ha dato luogo all’U.E. con l’intendimento di “fottere” gli USA: perciò invita i Paesi del vecchio continente ad aumentare le spese militari fino a un improbabile 5% da raggiungersi nel 2034.

Per questo considera l’Ucraina una faccenda dannatamente europea, fino a trascurare radici e legami storici con il Vecchio Continente in nome di quel principio di interesse cui si è fatto riferimento.

Forse disistima Macron e Merz più di quanto tolleri e biasimi solo a parole Putin: ad Anchorage ha ricevuto solo lui e pare più interessato ad inglobare Canada e Groenlandia di quanto possa occuparsi di Crimea e Donbas. L’ultimo incontro alla Casa Bianca con Zelensky, che proponeva uno scambio droni ucraini-Tomahawk americani, si è concluso con un nulla di fatto.

Quanto al Medioriente, sta dimostrando in questi giorni (postumi al libro) quanto possa essere vincente l’autorevolezza e il credito internazionale degli USA, arbitri da sempre – finora – degli equilibri nel mondo: nonostante il “Buio americano”, la sospensione del conflitto e la sottoscrizione degli accordi che verosimilmente porteranno alla pace sono un successo storico che va attribuito senza indugi alla determinazione e all’opera di convincimento messi in atto dal Presidente americano.

Un bilancio storico e civile

Nel libro di Del Pero autarchia e neo-imperialismo restano i tratti distintivi che emergono come sintesi estrema dell’era Trump.

L’autore evidenzia una sorta di pedagogia tossica che ha iniettato veleno nel corpo americano, già ammalato di nostalgia di passati edenici e di ripiegamenti nazionalistici.

La promessa è impegnativa: il ritorno a un benessere perduto e il superamento di una malintesa globalizzazione che flussi demografici e dimensioni planetarie fanno sopravvivere.

Storicamente, però, l’isolazionismo e il protezionismo hanno prodotto stagioni effimere di apparenze. Immaginare di restare grandi e primi ma soli esprime una deriva velleitaria su cui solo la storia potrà decidere.

Mario Del Pero, Buio americano. Gli Stati Uniti e il mondo nell’era Trump, Il Mulino, Bologna 2025.

Il centro artificiale conferma i limiti strutturali del campo largo

Dunque, riepiloghiamo. Goffredo Bettini, storico e qualificato dirigente ex comunista e da molto tempo leader del Pd, sta lentamente costruendo e definendo la “gamba moderata” del campo largo.

Un’operazione pianificata da tempo a tavolino che chiama a raccolta di volta in volta tutti coloro che, dal Pd, vogliono distaccarsi per ricreare un polo centrista sempre all’interno dell’alleanza di sinistra e progressista.

Sì, si tratta di un’iniziativa un po’ curiosa e singolare ma è inutile ridicolizzarla, perché di questo, appunto, si tratta.

Un mosaico di sigle e ambizioni

Ora, al di là delle buone intenzioni e dell’eterna prassi comunista, e di matrice gramsciana, di costruire coalizioni e alleanze che ruotano sempre e solo attorno al sole che risplende il tutto – cioè il partito principale che ieri l’altro era il Pci, ieri il Pds/Ds e oggi il Pd – i numeri di queste neo-operazioni centriste restano un po’ ballerini.

E questo perché ce ne sono ormai parecchi, di numeri.

L’ultimo partito di Renzi, “Casa Riformista”, che sino ad oggi si è nascosto nelle “liste del presidente” delle singole Regioni, punta ad avere il 10% dei consensi. Bene.

Il neo movimento civico dell’assessore romano Onorato, fatto da amministratori locali di area Pd – e anch’esso “benedetto” da Bettini e, almeno stando alle ultime notizie, forse anche dal capo del partito populista dei 5 Stelle, Conte – punta ad un altro 10%. Bene.

A questo si aggiunge il futuro movimento dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini, e vedremo quale sarà la percentuale elettorale che indica. Bene.

A questi si deve ancora aggiungere tutta l’area centrista e riformista del Pd che si sta riorganizzando – ma questa volta direttamente nel Pd – per incrementare ulteriormente il consenso proveniente dall’area moderata e centrista. Bene.

In attesa di altri movimenti e partiti che si formeranno man mano e sempre sotto il severo e quotidiano controllo di Goffredo Bettini.

Insomma, siamo già quasi al 30% dei consensi, se non addirittura oltre. Vedremo.

Dentro il perimetro del campo largo

Alla luce di queste considerazioni, peraltro oggettive e che fotografano le intenzioni e la volontà dei vari attori in campo, ci sono però due valutazioni politiche che non si possono non fare.

Innanzitutto, tutto questo mondo centrista e riformista saldamente inserito nell’alleanza di sinistra e progressista è – e senza fare alcun processo alle intenzioni – un semplice spostamento di consensi e di forze che avviene rigorosamente e quasi scientificamente all’interno del cosiddetto campo largo.

E la conferma plateale di questa semplice e persino banale riflessione arriva dalle concrete presenze che partecipano a questi incontri o meeting promossi da esponenti del Pd o del tutto riconducibili al Pd.

L’egemonia delle quattro sinistre

In secondo luogo, ed è questo l’elemento più importante, non si può prescindere dal vero dato politico.

E cioè: l’attuale campo largo, o alleanza di sinistra e progressista che dir si voglia, è saldamente ed organicamente egemonizzato da quattro attori decisivi, a livello politico, culturale, programmatico e mediatico.

Vale a dire:

– la sinistra radicale e massimalista del Pd di Elly Schlein,

– la sinistra demagogica e populista dei 5 Stelle di Giuseppe Conte,

– la sinistra estremista e ideologica del trio Fratoianni–Bonelli–Salis,

– e infine la sinistra pan-sindacale dello storico “sindacato rosso”, la Cgil oggi guidata dall’oltranzista Landini.

Queste sono le forze reali, e non virtuali, che dettano oggi l’agenda politica e programmatica del campo largo.

Un centro con diritto di tribuna

Tutto il resto, al di là dei numeri e dei consensi annunciati carnevalescamente dai vari Onorato, Renzi, Ruffini e via discorrendo, ha certamente uno spazio nell’alleanza progressista.

Si chiama “diritto di tribuna”.

Cioè, tradotto per i non addetti ai lavori: una manciata di seggi parlamentari per confermare la natura plurale della coalizione. Nulla di più e nulla di meno.

Per queste ragioni, semplici ma essenziali, le porte girevoli non sono mai state determinanti nella politica.

Ieri come oggi, passare da un partito all’altro ma sempre nell’ambito della stessa coalizione non è destinato a cambiare la politica.

Rientra, molto più semplicemente, nelle dinamiche dei noti, straconosciuti ed eterni organigrammi di potere

Takaichi, la prima donna premier del Giappone: nuovo inizio o ritorno alle radici?

Sanae Takaichi, figura di spicco della destra giapponese, è diventata la prima premier donna nella storia del Giappone.

La sua elezione da parte dei due rami del Parlamento segna un momento di svolta nella vita politica del Paese, un passaggio che unisce la forza del simbolo alla complessità della sostanza.

Per la prima volta, una donna assume la guida del governo di una delle nazioni più tradizionali e strutturate del mondo, aprendo una fase che costringe il Giappone a misurarsi con la propria evoluzione politica, sociale e culturale.

La continuità con la linea Abe

Nel suo primo intervento, Takaichi ha ribadito la centralità dell’alleanza con gli Stati Uniti, definendola “pietra miliare” della diplomazia giapponese.

Ha sottolineato il ruolo del Giappone come partner strategico di Washington nella politica di contenimento dell’espansione cinese nell’area indo-pacifica, auspicando uno “scambio franco di opinioni” con Donald Trump.

Una dichiarazione che si colloca nel solco della continuità con la visione geopolitica di Shinzo Abe, il suo mentore politico, e che conferma la volontà di preservare l’equilibrio di potenza nella regione.

Il percorso di Sanae Takaichi incarna una combinazione rara di disciplina, determinazione e ambizione personale.

Proveniente da una famiglia di modeste condizioni sociali, non legata ad alcuna dinastia politica, Takaichi ha scalato con metodo e perseveranza le gerarchie di un sistema storicamente maschile, conquistando credibilità attraverso la competenza, la fermezza e il rigore.

La sua figura rappresenta, sotto molti aspetti, una sfida alla tradizione, ma anche un richiamo ad essa, un equilibrio tra rottura e continuità che costituisce l’essenza stessa della sua leadership.

L’anima conservatrice del PLD

All’interno del Partito Liberal Democratico (PLD), Takaichi incarna la corrente più conservatrice e nazionalista.

Difende i valori tradizionali della famiglia, si è opposta alla riforma che consentirebbe alle coppie sposate di mantenere cognomi separati e continua a esprimere la propria contrarietà alla legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Eppure, la sua elezione – per quanto ancorata a un quadro ideologico tradizionale – rappresenta un segnale di cambiamento storico, un riconoscimento istituzionale del ruolo femminile come parte integrante del potere decisionale.

La doppia sfida della premier

La premier Takaichi dovrà ora affrontare una duplice sfida.

Da un lato, preservare la stabilità politica e il consenso interno in un partito che si fonda su un equilibrio complesso tra pragmatismo economico e identità conservatrice.

Dall’altro, intercettare le nuove istanze sociali di una società che cambia: un Giappone che, pur fedele ai propri valori, chiede maggiore rappresentanza, equità e apertura verso la diversità.

Sul piano internazionale, la sua azione sarà determinante nel ridefinire il ruolo del Giappone nel nuovo equilibrio globale.

È prevedibile che il governo Takaichi mantenga una postura di fermezza nei confronti della Cina e della Corea del Nord, rafforzi la cooperazione con gli Stati Uniti e continui la politica di potenziamento della difesa, ma con un accento più pragmatico e orientato alla sicurezza nazionale.

Tradizione come energia per il futuro

La sua leadership sarà misurata dalla capacità, o dalla possibilità, di trasformare la tradizione in strumento di rinnovamento.

Se riuscirà a coniugare la fermezza dei principi con la lungimiranza politica, Takaichi potrà ridefinire il volto della governance giapponese, aprendo una stagione di trasformazione autentica e non solo simbolica.

L’elezione della prima premier donna giapponese assume anche un valore che travalica i confini nazionali.

In un mondo in cui le donne stanno progressivamente assumendo un ruolo centrale nei vertici del potere politico, economico e diplomatico, la figura di Sanae Takaichi si inserisce nel quadro più ampio di una trasformazione globale del potere femminile: un potere che non nasce dalla contrapposizione, ma dalla competenza, dalla visione e dal senso di responsabilità.

Un nuovo volto per la politica giapponese

La sua ascesa testimonia che il vero cambiamento non consiste nel solo rigetto del passato, ma nella capacità di rileggerlo e trasformarlo in energia per il futuro.

Quando il potere assume un volto femminile, la politica diventa più concreta, più attenta, più consapevole rispetto alle sfumature della società.

Con Sanae Takaichi, il Giappone entra in una nuova fase della sua storia politica: una fase in cui la forza non si oppone alla sensibilità, e la tradizione può diventare la base su cui costruire un progresso autentico e condiviso.

M.O., Tajani: Lavoriamo per convincere a trasformare tregua in pace

Roma, 21 ott. (askanews) – “Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per convincere Israele e Hamas a rinforzare una tregua fragile e a trasformarla in una vera pace”. Lo ha sottolineato, a proposito di Medio Oriente, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenuto a margine dell’evento a Palazzo Farnese “Premio Letterario Angelo Zanibelli, la parola che cura”.

Un impegno incentrato, ha affermato il capo della diplomazia italiana, “lavorando con gli Stati Uniti – sosteniamo il piano Trump in tutti i suoi punti – ma lavorando anche con Paesi come la Giordania, l’Egitto, il Qatar, i Paesi dell’area del Golfo, la Turchia: perché dobbiamo far sì che il Mediterraneo diventi un mare di pace e questo si può fare soltanto se finisce la guerra in Medio Oriente”.

“Quindi l’impegno”, ha evidenziato Tajani, “come siamo impegnati per l’Ucraina e la Russia, cercando di far arrivare un cessate-il-fuoco: anche lì non sarà facile, ma ce la mettiamo tutta”.

Riparte "Scuola Attiva": attività motoria e sport tra i banchi

Roma, 21 ott. (askanews) – Dopo aver coinvolto oltre 2.200.000 studenti, 112mila classi e 12.300 scuole in tutta Italia, tornano anche per l’anno scolastico 2025-2026 i progetti “Scuola Attiva Kids” e “Scuola Attiva Junior”, con una novità in arrivo: il lancio imminente di “Scuola Attiva Infanzia” interamente dedicato agli alunni più piccoli. Lo segnala una nota di Sport e Salute.

I progetti puntano a potenziare l’attività motoria, fisica e sportiva nelle scuole, promuovendo stili di vita sani e valorizzando lo sport come strumento educativo e inclusivo. Sono promossi da Sport e Salute e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministro per lo Sport e i Giovani e il Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“Scuola Attiva” è un percorso che, da quest’anno, parte dalla scuola dell’infanzia e si sviluppa nella primaria, consolidandosi negli istituti di scuola secondaria di primo grado, anche grazie al coinvolgimento diretto degli Organismi Sportivi. Particolare attenzione è riservata all’inclusione degli alunni con disabilità, grazie alla collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico. Oltre alle proposte motorie e sportive, sono previste anche numerose attività trasversali: le Pause Attive, le Giornate del Benessere, gli open day sportivi, le feste finali, e i percorsi formativi e kit didattici per insegnanti, tutor e tecnici. In più, grazie a risorse aggiuntive stanziate dalle Regioni, “Scuola Attiva” avrà delle integrazioni territoriali in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Inoltre, tra le novità dell’anno, vi è la possibilità per le scuole di attivare sinergie con i “Nuovi Giochi della Gioventù”, introdotti dalla legge n. 41 del 25 marzo 2025. I progetti “Scuola Attiva Kids” e “Scuola Attiva Junior” potranno così diventare strumenti a supporto dei docenti nella preparazione delle fasi scolastiche dei Giochi.

Per aderire attraverso la piattaforma www.sportesalute.eu/progettoscuolattiva le scuole hanno tempo – conclude la nota – sino alle ore 12 del 12 novembre, mentre i laureati o laureandi in Scienze Motorie potranno candidarsi come Tutor sino alle ore 12 del 10 novembre.

Vedere meglio e tutti, un miliardo di visite con EssilorLuxottica

Roma, 21 ott. (askanews) – “Vedere meglio, vivere meglio, tutti”. Questo il motto del meeting della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia che celebra il miliardo di visite oculistiche e cure per gli occhi fatte in tutto il mondo, dai paesi alle citt, passando per villaggi e montagne, periferie e province.

Leonardo Maria Del Vecchio, presidente Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia, ha spiegato: “E’ un impegno a difendere il diritto alla vista, per chiunque. A partire dai bambini, ma non solo. Devo dire che oggi possiamo essere molto fieri di aver raggiunto il primo miliardo di visite fatte tramite la Fondazione OneSight EssilorLuxottica. E’ il primo e speriamo non sia l’unico. Perch lo sforzo che stiamo facendo in ogni nazione veramente alto, lavoriamo ogni giorno per far meglio del giorno prima”.

Risultati e progetti per il 2026 sono stati presentati nell’aula dei gruppi parlamentari, davanti al presidente della Camera, Lorenzo Fontana. E’ stata questa anche l’occasione per siglare un protocollo d’intesa con il ministero della Giustizia ed offrire, cos, visite e occhiali da vista ai giovani detenuti.

Il presidente Del Vecchio ha detto: “Quest’anno entreremo, con il placet e l’aiuto del ministro della giustizia Nordio, nelle carceri. Il prossimo grande progetto sar quello dello screening all’interno delle carceri. Sicuramente continueremo a cercare di entrare sempre pi nelle aule degli studenti, perch pensiamo che proprio dalla scuola bisogna partire. Sia per quanto riguarda l’educazione dei docenti alla prevenzione ma anche l’inserimento di questo nel programma didattico. Come per le famiglie e gli studenti. E’ il primo punto di contatto dove si vede. C’ un bambino che non performa come si vorrebbe e poi magari non ci vede”.

Restituire la vista significa restituire dignit e opportunit. Per questo la Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia garantisce screening oculistici e occhiali da vista gratuiti alle fasce socialmente pi vulnerabili.

Il ministro della giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato: “E’ uno splendido segnale di vicinanza da parte dell’industria privata, che ha trovato un grande entusiasmo nel nostro ministero e mio personale. Si tratta di dare non solo delle cure fisiche e delle diagnosi precoci nel mondo carcerario, ma anche un segnale di vicinanza e soprattutto di speranza. Questo gesto va al di l di quello che semplicemente l’approccio medico, che pure importantissimo. E’ proprio una coniugazione tra impresa privata e volont politica, pi che politica direi cristiana. Per andare incontro a queste persone sfortunate”.

Dalla Lega stop ai Team Vannacci, Salvini: ma non è resa dei conti

Milano, 21 ott. (askanews) – Stop ai Team Vannacci, rilancio dei temi “identitari”, sottolineatura del legame coi territori. Il Consiglio federale della Lega torna a riunirsi in via Bellerio dopo oltre un anno dall’ultima volta, ma oltre all’aspetto simbolico il redde rationem interno ancora non arriva. Alla riunione Roberto Vannacci non c’è, e neanche si collega da Bruxelles. Il confronto resta dunque tutto interno alla ‘vecchia’ Lega, con le posizioni che appaiono ormai cristallizzate e senza che la linea del partito si sposti.

Si racconta di toni più accesi del solito, ma al termine tutti si dichiarano soddisfatti. A partire da Matteo Salvini, che minimizza così: “Altro che resa dei conti, quelli pubblici sono gli unici conti a cui io e tutta la Lega stiamo lavorando”. Ma da Romeo a Molinari, il tema del rapporto con Vannacci e i suoi Team è stato sollevato con forza: “I Team Vannacci non possono diventare un soggetto politico alternativo alla Lega”, anche se “sono benvenute tutte le realtà e le associazioni che possono affiancare la Lega”, è stata la risposta di Salvini, trovando il modo di tenere ancora tutto insieme. Ma il paragone che dall’ala nordista avanzano è quella con la fondazione “Ricostruiamo il Paese” lanciata da Flavio Tosi: finì con l’espulsione dell’allora sindaco di Verona.

Anche sulla richiesta di difendere le presidenze delle Regioni del Nord, tutto come prima: ieri il direttivo della Lega Lombarda ha dato al segretario Massimiliano Romeo il “mandato pieno a non mollare e a difendere la Lombardia”, consapevoli che si dovrà negoziare con gli alleati. “Adesso il mandato era di tenere il Veneto e l’ho tenuto, della Lombardia ne parleremo con gli alleati quando sarà il momento”, ha ribattuto Salvini.

Sulla linea politica generale, l’ala nordista ha ribadito l’importanza del fatto che la Lega debba avere una configurazione prevalentemente territoriale: il resto, ovvero i temi più marcatamente di destra, “può arricchire come già accadeva in passato”. Dalla nota diffusa dal Carroccio al termine del Federale, però, cambiamenti significativi non emergono: “La Lega si impegnerà per chiedere il massimo sforzo possibile alle banche per aumentare gli investimenti in sicurezza, con un piano straordinario di assunzioni per le Forze dell’Ordine, detassazione di straordinari e sostegno previdenziale. Stretta sui ricongiungimenti familiari, permesso di soggiorno a punti per espellere chi commette reati e stretta sui centri islamici sono alcuni dei contenuti di una proposta di legge della Lega sul tema immigrazione”. Confermata poi la manifestazione del prossimo 14 febbraio “per rilanciare i temi dell’identità, della sicurezza e del contrasto all’islam radicale”. Per poi aggiungere: “Tra gli altri argomenti, Salvini ha ribadito l’importanza del lavoro sui territori aggiungendo che tutte le componenti del partito sono fondamentali”.

L’ultimo passaggio della nota è dedicato a smentire la crisi dei numeri: “È stato evidenziato l’aumento degli iscritti in tante province e regioni (nel Lazio per la prima volta si supererà quota 10.000), l’ingresso di tanti amministratori locali (diversi consiglieri comunali a Palermo e Catania solo negli ultimi giorni), la capacità di schierare liste fortissime in Veneto, con tanti amministratori locali in corsa a sostegno di Alberto Stefani che potrà diventare il governatore più giovane d’Italia”.

Ranucci in piazza: se bomba voleva zittirci hanno sbagliato obiettivo

Roma, 21 ott. (askanews) – “Se con la bomba il tentativo era quello di zittire me e la mia squadra, ha sbagliato obiettivo. Non so se era un obiettivo per le inchieste passate o per quelle future. Non può essere per un’inchiesta che ho fatto io che non ne faccio da tempo. E’ una inchiesta che hanno fatto loro (la squadra di Report, ndr), hanno toccato centri di potere, vanno protetti anche loro da una scorta mediatica”. Lo ha detto Sigfrido Ranucci parlando alla manifestazione “Viva la stampa libera!”.

I tentativi di deligittimare la libertà di stampa, ha aggiunto, “vengomo da tutti i vari governi, ciascuno ha pensato di deligittimare sempre un po’ di più le forze dell’ordine, la magistratura, la libera informazione” ha sottolineato.

Ranucci in piazza: diffidate di politici che non rispondono a stampa o scappano

Roma, 21 ott. (askanews) – “Non perdete occasione ogni giorno di fare qualcosa per gli altri, cambiare la qualità della vita degli altri è una missione importante. Diffidate dei politici che non rispondono alla stampa, è un senso di disprezzo per il pubblico, diffidate di quei politici che scappano, che non si assumono le proprie responsabilità di fronte a una squadra che invece se le è assunte sempre le proprie responsabilità anche a rischio della propria vita”. Lo ha detto Sigfrido Ranucci parlando all’iniziativa “Viva la stampa libera”.

Schlein: Meloni? Lei all’Onu ha attaccato giudici e oppositori …

Roma, 21 ott. (askanews) – Parlare male della nazione all’estero? “Detto da chi è andata alle Nazioni Unite ad attaccare i giudici italiani e le opposizioni e che ha dato all’opposizione dei terroristi… Insomma…” Così Elly Schlein, segretaria del Pd, è tornata, parlando con i cronisti a margine della manifestazione di solidarietà con Sigfrido Ranucci, sulle accuse che le sono state rivolte dalle forze di maggioranza per il suo discorso sulla libertà di stampa nei paesi governati dalla destr

Ranucci, Schlein in piazza: le destre ritirino le querele

Roma, 21 ott. (askanews) – “Io ho affermato un fatto: dove l’estrema destra governa indebolisce la democrazia e la libertà di stampa. O non abbiamo visto i giornalisti uscire in fila dal Pentagono l’altro giorno negli Stati Uniti”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, tornando sulle polemiche che l’hanno investita a proposito del suo allarme sulla libertà di stampa dove governano le destre, parlando a margine della manifestazione di solidarietà con il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci.

“Ma anche qui – ha aggiunto – non facciamo finta: bene la solidarietà, ma non basta la solidarietà: servono fatti concreti. In questi anni il giornalismo di inchiesta è stato ridimensionato nella Tv pubblica e sono state fatte moltissime querele temerarie. Allora, a parte la solidarietà, vogliono fare un atto concreto? Ritirino un po’ di quelle querele temerarie e approvino il nostro emendamento con cui chiediamo il recepimento della direttiva europea che a tutela dei giornalisti indipendenti e di inchiesta chiede proprio di evitare il meccanismo delle querele temerarie. Fatti concreti!”, ha concluso Schlein.

Ranucci, Schlein in piazza:mai detto che bomba l’ha messa Governo

Roma, 21 ott. (askanews) – “Chi ha mai detto che la bomba l’avesse messa il governo Meloni o che fossero i mandati? Sui mandanti sta lavorando la magistratura, un lavoro che noi supportiamo e che seguiremo con grande attenzione”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein a margine della manifestazione a sostegno di Sigfrido Ranucci a piazza Santi Apostoli.

“Noi – ha spiegato – non siamo mica come loro che ci hanno accusato di essere i mandanti di omicidi fatti dall’altra parte dell’oceano e che abbiamo condannato come tutti”. Sono loro che “però non dicono una parola quando vengono arrestati in Italia per un omicidio di un autista tre ultras dell’estrema destra”.

Exclusive Padel Cup, torna circuito itinerante targato Msp Italia

Roma, 21 ott. (askanews) – Palermo, Roma, Treviso, Milano: anche quest’anno, la Exclusive Padel Cup è pronta a iniziare il suo giro d’Italia. Sabato 25 e domenica 26 ottobre – si legge in una nota – scatta dalla Sicilia la quinta edizione del circuito organizzato da Msp Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, leader in Italia nei tornei di padel amatoriali, e firmato da Exclusive, la carta di credito premium del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Confermata la formula ‘itinerante’ degli ultimi due anni: dopo la tappa del Padel Palermo, la Exclusive Padel Cup si sposterà al Tennis Club Ponte Milvio di Roma (8-9 novembre), all’Adriano Panatta Racquet Club di Treviso (22-23 novembre) e al Padel Palace di Milano (13-14 dicembre). Il circuito amatoriale riservato alla categoria ‘non classificati’ o mai classificati oltre la terza fascia e diviso in tre categorie, maschile, femminile e misto. E per esaltare lo spirito della competizione, nel segno del fair play, le coppie si arbitreranno da sole, con la supervisione dei direttori di gara di Msp.

Quelli dell’Exclusive Padel Cup 2024 – ricorda il comunicato – si sono confermati numeri da record, con oltre 200 coppie che sono scese in campo nelle quattro tappe disputate. Una formula, quella della Exclusive Padel Cup, che piace anche agli ex calciatori e, più in generale, agli ex atleti che negli anni hanno disputato il torneo: Beppe Bergomi, Francesco Coco, Dida, Nicola Legrottaglie, Serginho, Nicola Amoruso (quest’ultimo vincitore di una tappa con il fratello Flavio), l’ex pallavolista Pasquale Gravina, uno dei protagonisti della ‘Generazione di fenomeni’ di Julio Velasco, fino agli ex cestisti Stefano Mancinelli e Gianluca Basile e all’ex nazionale di rugby Paul Griffen.

“Siamo pronti per vivere un’altra entusiasmante edizione della Exclusive Padel Cup, convinti di poter replicare il successo delle precedenti – ha sottolineato Claudio Briganti, responsabile nazionale padel di MSP Italia – Siamo felici di accogliere Palermo e Treviso tra le città che ospiteranno la manifestazione, diventata ormai un appuntamento fisso e un’eccellenza nel calendario dei tornei amatoriali più apprezzati della stagione, per lo spirito competitivo ma soprattutto per quello aggregativo. Un aspetto, questo, che nella pratica del padel è assolutamente prioritario e che rende questa disciplina sempre più popolare”.

Cinema, ad Alice nella città "Il pianeta azzurro" di Franco Piavoli

Roma, 21 ott. (askanews) – Domani nell’ambito di Alice nella città, il festival dedicato alle nuove generazioni e alla scoperta del talento che si svolge in parallelo e in agreement con la Festa del Cinema di Roma, sarà proiettato “Il pianeta azzurro”, il film documentario che Franco Piavoli realizzò nel 1981. La proiezione avrà luogo presso l’Auditorium Conciliazione alla presenza dell’autore.

Il film racconta un anno di vita sul Pianeta terra. Le quattro stagioni si susseguono l’una all’altra ma, con il montaggio delle immagini e dei suoni, il tempo del film si fonde in quello di una sola giornata. Un poema visuale e sonoro che propone un’esperienza inedita sulla natura, l’uomo, la vita. “Il pianeta azzurro” sarà presentato alla presenza del regista anche nell’ambito del festival Piccolo Grande Cinema, realizzato da Cineteca Milano (8-16 novembre).

Il film viene presentato in una versione restaurata 4K, eseguita nel 2025 da Cineteca Milano a partire dal negativo scena 35mm e da un positivo colonna ottica 35mm, conservati da Luce Cinecittà. Sono stati eseguiti interventi di rimozione righe, graffi e spuntinature; stabilizzazione dell’immagine e riduzione del flickering. Inoltre si è intervenuto sulla color correction per il ripristino di colori e luci. Per il restauro del suono si è provveduto all’eliminazione dei fruscii e dei rumori di fondo, preservando la densità dei tanti suoni che costituiscono la dimensione sonora del film. Il restauro, supervisionato da Franco e Mario Piavoli, non ha solo la finalità di ottenere un’edizione digitale che permetterà di rendere di nuovo disponibile il film nelle sale cinematografiche, ma anche di valorizzare, a oltre quaranta anni di distanza, un film che svolge un’importante funzione di sensibilizzazione sul tema ambientale. Cineteca Milano ringrazia per la collaborazione Cinecittà Spa e il regista Silvano Agosti.

Omaggio Mattarella a Marcinelle: un monito per il lavoro, rafforzare impegno

Marcinelle, 21 ott. (askanews) – La tragedia di Marcinelle è un monito per il lavoro di oggi. E’ il messaggio lanciato da Sergio Mattarella che oggi ha visitato il sito di Bois du Cazier, a Marcinelle, la miniera dove l’8 agosto del 1956 persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, a causa di un esplosione all’interno di una delle gallerie. Si tratta per il nostro paese del più grave incidente in un luogo di lavoro.

Il Presidente della Repubblica, in visita di Stato in Belgio, ha scelto di essere qui insieme ai reali del Belgio per rendere omaggio ai familiari delle vittime. “Vi sono riconoscente per questo pellegrinaggio insieme. Il ricordo della tragedia è perenne”, ha detto loro dopo aver attraversato le sale del museo che ricorda con fotografie e oggetti dell’epoca le condizioni di lavoro della miniera. “La memoria di eventi come questi – ha scritto il Presidente sul registro del museo – rafforza il nostro impegno comune per una società più giusta e attenta ai valori fondamentali che uniscono i popoli europei”.

Il capo dello Stato ha anche incontrato alcuni minatori superstiti della tragedia. Uno di loro Urbano Ciacci , 91 anni, sopravvissuto all’esplosione della miniera perché l’8 agosto si stava sposando. Tra i familiari c’era anche Michele Cicora, il figlio di uno dei minatori morti che ancora è alla ricerca del corpo di suo padre. Originario di San Giuliano di Puglia Cicora ha chiesto la riesumazione dei 14 corpi mai identificati per effettuare un test del DNA ma ancora non ha trovato conferme su suo padre.

Il capo dello Stato ha ricordato che dal 2001 “la ricorrenza è stata proclamata Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo affinché, nel ricordo di quanto accaduto al Bois du Cazier, possa essere onorata la memoria di tutti gli italiani caduti sul lavoro all’estero” ma di recente è stata presentata una proposta trasversale al Parlamento europeo su iniziativa di Pd-Fdi e Fi che chiede di proclamare questa data “giornata europea della memoria per le vittime sul lavoro”.

Il lavoro è stato oggetto oggi di un altro accorato messaggio di Mattarella rivolto agli stati generali sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro organizzati dalla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle condizioni di lavoro della Camera. “La tutela dei lavoratori costituisce la prima forma di giustizia del lavoro, parte integrante del diritto di ogni donna e uomo a svolgere un’attività dignitosa e protetta. Un lavoro non è vero se non è anche sicuro”, ha scritto ricordando che di fronte alla “sequela quotidiana di incidenti” diventa sempre più “urgente intervenire” attraverso una alleanza che veda “l’impegno congiunto di istituzioni, imprese, lavoratori, e parti sociali”.

“Non sono ammesse scorciatoie”, ha ammonito Mattarella, perché la salute e la sicurezza sul lavoro “devono guidare ogni scelta e ogni politica del lavoro”.

Arriva l’ok del Parlamento Ue alla patente di guida a 17 anni

Roma, 21 ott. (askanews) – Niente più scappatoie per il ritiro della patente a favore dei residenti all’estero, durata del documento di 15 anni, nuova patente digitale e periodo di prova di almeno due anni per i neopatentati. Norme più severe contro la guida pericolosa. Sono alcuni dei punti chiave delle nuove norme quadro dell’Unione europea approvate in via definitiva dal Parlamento Ue, che secondo quanto riporta un comunicato puntano a migliorare la sicurezza stradale e a ridurre il numero di vittime della strada, quasi 20.000 all’anno.

Si tratta di due direttive, frutto di un accordo con il Consiglio, adottate senza votazione poiché non sono stati presentati emendamenti, in linea con la seconda lettura della procedura legislativa ordinaria.

D’ora in avanti l’esame per aspiranti conducenti dovrà includere domande sui rischi legati agli angoli ciechi, sui sistemi di assistenza alla guida, sull’apertura sicura delle porte e sui rischi di distrazione dovuti all’uso del cellulare. Inoltre, su richiesta dei deputati, i nuovi obblighi di formazione e verifica porranno maggiore enfasi sulla consapevolezza dei rischi per pedoni, bambini, ciclisti e altri utenti della strada vulnerabili.

La patente di guida per motocicli e automobili dovrebbe essere valida per 15 anni, fatta salva la possibilità per gli Stati membri di ridurre questo periodo a 10 anni se la patente vale anche come documento d’identità nazionale. La patente di guida per autocarri e autobus, prosegue il comunicato, avrà invece una validità di 5 anni. I paesi dell’Ue possono decidere di ridurre il periodo di validità della patente per i conducenti di età pari o superiore a 65 anni, in modo da sottoporne i titolari a controlli medici più frequenti o a corsi di aggiornamento.

Prima di ottenere la prima patente o al momento di chiedere un rinnovo, il conducente dovrà sottoporsi a una visita medica che includa esami della vista e delle condizioni cardiovascolari. I paesi dell’Ue potranno scegliere di sostituire la visita medica per i conducenti di automobili o motocicli con moduli di autovalutazione o altri sistemi di valutazione previsti a livello nazionale.

Per la prima volta in assoluto, le norme dell’Ue stabiliscono un periodo di prova di almeno due anni per i conducenti inesperti. Le norme che si applicano a questa categoria di guidatori saranno più rigorose; oltretutto, se trovati a guidare in stato di ebbrezza, senza cintura di sicurezza o senza l’utilizzo di dispositivi di sicurezza, saranno soggetti a sanzioni più severe.

Si potrà ottenere la patente di guida (di categoria B) già a 17 anni, si legge, a condizione di guidare accompagnati da un conducente esperto fino al compimento dei 18 anni.

Per ovviare alla carenza di conducenti professionisti, le nuove norme consentiranno ai diciottenni di ottenere la patente per guidare un autocarro (categoria C) e ai ventunenni quella per guidare un autobus (categoria D), ma solo a condizione che siano in possesso di un certificato di abilitazione professionale. Altrimenti, l’età minima per guidare questi veicoli è fissata rispettivamente a 21 e 24 anni.

Le nuove norme prevedono che la patente di guida digitale, accessibile dal cellulare, diventi man mano il formato di patente più diffuso nell’Ue. I deputati sono però riusciti a garantire ai conducenti il diritto di richiedere una patente fisica, che dovrebbe essere rilasciata senza indebiti ritardi e, in genere, entro tre settimane.

Per contrastare il fenomeno della guida spericolata all’estero, le decisioni di ritiro, sospensione o limitazione della patente di guida saranno trasferite al paese dell’Ue che l’ha rilasciata, in modo da garantire l’applicazione transfrontaliera delle sanzioni. Le autorità nazionali dovranno informarsi reciprocamente, senza indebiti ritardi, in merito alle decisioni di ritiro della patente dovute alle infrazioni più gravi, tra cui guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, coinvolgimento in un incidente mortale o eccesso di velocità (ad esempio se la velocità rilevata è di 50 km/h più alta rispetto al limite).

Le nuove norme entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. I paesi dell’Ue avranno tre anni per recepire queste nuove disposizioni nel diritto nazionale e un altro anno per prepararsi alla loro attuazione.

Fiera Milano, presentato primo panettone 100% made in Italy

Milano, 21 ott. (askanews) – Cinque giorni dedicati a ristorazione ed accoglienza, con un occhio di riguardo alle eccellenze gastronomiche italiane. La kermesse HOST ha riunito professionisti, operatori di settore ed ospiti a Fiera Milano per coinvolgere tutte le filiere del settore per offrire lo stato dell’arte attuale del comparto. Protagonista della manifestazione stata l’arte bianca, con delle novit importanti sulla panificazione natalizia: stato presentato infatti il primo panettone 100% made in Italy.

Danny Mariani, CEO del Molino Paolo Mariani, ha dichiarato: “Noi cerchiamo di connetterci al nostro territorio, alle nostre marche, con uno sguardo rivolto a tutta Italia, a tutto il mondo. Esportare un ecosistema unico che abbiamo creato nella nostra regione per noi un motivo di grande orgoglio e ci permette di far s che la nostra regione possa essere conosciuta a livello nazionale e internazionale. La protagonista la nostra farina Omega una variet italiana coltivata nella nostra azienda agricola. Si tratta di una variet incredibile perch ci permette di produrre il panettone, il dolce italiano pi famoso al mondo, con un grano proveniente dalla nostra regione, quindi 100% italiano”.

Il panettone 100% made in Italy pone l’accento anche sull’importanza della lavorazione artigianale rispetto alle produzioni industriali.

Andrea Sortino, Fondatore del Forno Mangiapane, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Ho cercato di riportare all’italianit pura, quindi utilizzando solo ingredienti italiani. Per fare questo ho cercato di fare un panettone 2.0 in tutta la scelta degli ingredienti, ma con delle tecniche e uno studio moderno. Il panettone fatto in questa modalit un prodotto totalmente artigianale che va fatto totalmente a mano. Questo prodotto premia lo sforzo delle mani, lo sforzo della testa e lo sforzo soprattutto di un processo semplice che non possono assolutamente fare le machine”.

Novit del genere sono dunque simbolo di una filiera viva che crede ancora nel valore dell’artigianalit e del made in Italy.

Ue, videochiamata Sefcovic con ministro Cina su limitazioni a export

Roma, 21 ott. (askanews) – Unione europea e Cina hanno concordato di intensificare il dialogo sugli scambi commerciali, in particolare sulle limitazioni alle esportazioni di terre rare e altre componenti chiave decise da Pechino. Lo ha riferito il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic durante una conferenza stampa. “Questa mattina ho avuto una videochiamata con il ministro cinese” in cui è stato ribadito che “i controlli alle esportazioni sono ingiustificati e dannosi e minano le nostre relazioni bilaterali – ha detto – così come la capacità di stabilizzare il commercio e renderlo più affidabile”.

“Apprezzato questa discussione produttiva. Ho concordato di intensificare a tutti i livelli le discussioni e, a conclusione del dialogo, ho invitato le autorità cinesi a Bruxelles nei prossimi giorni, per cercare soluzioni urgenti. Hanno accettato”, ha riferito.

Cargo a vela, Italia protagonista della rivoluzione

Roma, 21 ott. (askanews) – OneSails e Flexon Composites, aziende italiane leader nella progettazione e realizzazione di vele ad alte prestazioni e completamente riciclabili, sono partner strategici del progetto Neoliner Origin, la più grande nave cargo (140 mt. di lunghezza f.t.) di nuova generazione a propulsione eolica. Grazie alla tecnologia esclusiva 4T FORTE, sviluppata e prodotta interamente in Italia da Flexon Composites in esclusiva per OneSails, l’innovazione e l’eccellenza del Made in Italy sono al centro di una delle iniziative più avanzate per la decarbonizzazione del trasporto marittimo internazionale. La nave è entrata in servizio alle 02:37 del 16 ottobre per la prima traversata atlantica sulla rotta Saint-Nazaire (FRA) – Saint-Pierre et Miquelon (FRA) – Halifax (CA) – Baltimore (a/r), inaugurando una nuova era per la navigazione commerciale a vela. Made in Italy e tecnologia per la transizione ecologica Il trasporto marittimo è oggi responsabile del 7% del consumo mondiale di petrolio e del 3% delle emissioni globali di gas serra, con previsioni che potrebbero arrivare al 17% entro il 2050. Di fronte alla scarsità di carburanti alternativi, la propulsione eolica si afferma come soluzione immediatamente disponibile, pulita e rinnovabile. In questo scenario, OneSails ha fornito al progetto tre fiocchi (vele di prua) da 450 m² ciascuno, realizzati da Flexon Composites con l’esclusiva tecnologia 4T FORTE, interamente riciclabile, frutto della ricerca e della produzione italiana. Queste vele di prua, leggere, resistenti e ad altissima efficienza aerodinamica, contribuiscono in modo determinante alle prestazioni complessive del sistema di propulsione velica. La partecipazione di OneSails e di Flexon Composites rappresenta un esempio concreto di Made in Italy e sostenibile, capace di incidere su scala globale. “Essere parte attiva di questa rivoluzione per noi significa portare il made in Italy al centro della transizione ecologica del trasporto marittimo – dichiara Dede De Luca, CEO di OneSails. Questo progetto, infatti, rappresenta il riconoscimento di un percorso di innovazione virtuoso e pionieristico, iniziato oltre 18 anni fa, e proseguito con la costante ambizione di sviluppare tecnologie avanzate e sostenibili, contribuendo in modo concreto alla decarbonizzazione del settore nautico e marittimo, dimostrando che performance, affidabilità, sicurezza e rispetto per l’ambiente possono convivere in un’unica soluzione.” Neoliner Origin: la nave del futuro Il progetto Neoliner Origin nasce da Neoline, compagnia fondata da ufficiali della Marina Mercantile, con l’obiettivo di proporre servizi marittimi realmente decarbonizzati, basati su efficienza e utilizzo del vento come fonte primaria di propulsione. La nave integra una combinazione unica di soluzioni tecniche avanzate: due ali rigide “Solid Sail” da 1.050 m² ciascuna, installate su alberi in carbonio inclinabili alti 90 m (riducibili a 41,5 m per passare sotto i ponti) e due dei tre fiocchi OneSails realizzati in 4T FORTE, da 450 m² ciascuno, progettati e prodotti in Italia, che completano il piano velico con un contributo fondamentale in termini di spinta e bilanciamento aerodinamico; Sistema di routing meteorologico avanzato sviluppato da D-ICE; Propulsione ibrida diesel-elettrica da 3.300 + 900 kW, da utilizzare in manovra e nelle fasi non coperte dalla vela. La superficie velica complessiva raggiunge i 3.000 m². La combinazione tra efficienza operativa e tecnologie innovative consente di tagliare fino all’80% dei consumi di carburante e delle emissioni. Caratteristiche e servizi. Capacità di carico: 1.200 metri lineari o 265 TEU, fino a 5.300 tonnellate. Rotta inaugurale: Saint-Nazaire (FRA) – Saint-Pierre et Miquelon (FRA) – Halifax (CA) – Baltimore (a/r). Servizi door-to-door competitivi, riducendo trasporti terrestri e relative emissioni. Prezzi stabili e indipendenti dal costo del carburante. Impatto ridotto sugli ecosistemi marini, con minori rumori subacquei e rischi ambientali ridotti. “La decisione di scegliere la nostra tecnologia 4T FORTE per il progetto Neoliner Origin – spiega l’ingegner Piercarlo Molta, CEO di Flexon Composites e coordinatore della ricerca e sviluppo di OneSails – non è stata ispirata soltanto da criteri di sostenibilità ambientale, ma anche dall’esigenza di garantire massima affidabilità in condizioni operative estreme. Le vele realizzate con la tecnologia 4T FORTE, infatti, saranno sottoposte a carichi eccezionalmente elevati e la loro progettazione è il risultato di mesi di analisi approfondite, simulazioni avanzate e test rigorosi.” Calendario. Gennaio 2025 – Varo della nave a Tuzla, Turchia Ottobre 2025 – Prima traversata transatlantica sulla rotta Saint-Nazaire (FRA) – Saint-Pierre et Miquelon (FRA) – Halifax (CA) – Baltimore (a/r).

Pmi, a Genova incontro di Generali e Confindustria sui cyber risk

Genova, 21 ott. (askanews) –

A Genova stato presentato il Rapporto Cyber Index Pmi Nord-Ovest, realizzato da Generali e Confindustria con il supporto scientifico dell’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection della School of Management del Politecnico di Milano, nell’ambito della quarta tappa del roadshow per diffondere e promuovere la cultura della gestione del cyber risk tra le aziende di piccole e medie dimensioni.

“Crediamo che parlare di cyber sicurezza in questo momento storico – sottolinea Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia – sia un atto di grande responsabilit. La sicurezza cyber un elemento chiave nella transizione digitale di questo Paese per la sua resilienza socio economica, per la nostra capacit competitiva e, lo leggiamo sui giornali, anche un asset strategico nelle complesse dinamiche geopolitiche attuali”.

Le Pmi del Nord-Ovest che hanno partecipato al sondaggio sono particolarmente esposte ai rischi cyber legati alle terze parti: il 32%, infatti, fornitore di multinazionali e imprese sopra i 1.000 dipendenti, il 13% ha relazioni con la Pubblica Amministrazione, il 10% con attivit in Paesi con instabilit geopolitica, l’11% vede il coinvolgimento di infrastrutture critiche nella filiera e il 9% ha sedi o impianti all’estero. Il rapporto evidenzia per come le Pmi del Nord-Ovest, l’85% delle quali ha dichiarato di fare ricorso a strumenti digitali per supportare la propria attivit e il 12% di aver subito violazioni negli ultimi 4 anni, dimostrino un livello di consapevolezza e preparazione superiore alla media nazionale.

“Il rapporto – spiega Lucini – dice che il Nord Ovest, rispetto alla media nazionale, leggermente meglio ma pur tuttavia al di sotto di un livello di sufficienza. Quindi ili livello di consapevolezza rispetto alle tematiche cyber deve essere ancora meglio indirizzato da parte delle nostre imprese e serve anche una maggiore consapevolezza rispetto ai benefici che i sistemi di protezione possono portare alle piccole e medie imprese. Per sistemi di protezione includo anche quelli di tipo assicurativo”.

In Italia, intanto, si sta registrando un’escalation senza precedenti nella storia della cybersecurity, con 433 eventi cyber in un solo mese, il dato pi elevato mai riscontrato dal sistema di monitoraggio nazionale. “E’ messa a rischio – ricorda la Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia – la continuit del business, il patrimonio informativo, il rapporto con i clienti, la fiducia dei clienti e la propria reputazione. Quindi sono aspetti rilevanti, anche per accedere a filiere produttive e a mercati sensibili. Questi sono tutti temi che devono essere maggiormente indirizzati dalla classe imprenditoriale italiana e noi siamo qui per questo: per aiutare a creare consapevolezza e dare strumenti di protezione”.

Un appello che Confindustria ha gi fatto suo, anche attraverso uno strumento fondamentale per aumentare la cultura informatica delle imprese come il Cyber Index Pmi. “Confindustria – afferma Michele D’Ambrosio, Digital Advisor di Confindustria – sta da anni spingendo le imprese per digitalizzarsi, quindi adottare le tecnologie interconnesse, migliorare i processi produttivi e incrementare modelli di business e, dall’altra parte, ovviamente deve mettere in sicurezza questi processi. Quindi deve assolutamente adottare un sistema di cybersecurity d’impresa che possa preservare lo sviluppo economico e la gestione dei dati”.

Lega, Salvini al Federale: i Team Vannacci non possono fare politica

Milano, 21 ott. (askanews) – I Team Vannacci “possono essere solo un’associazione culturale, non possono essere soggetti politici”. Lo avrebbe detto il segretario della Lega Matteo Salvini, durante la riunione del Consiglio Federale del Carroccio, secondo quanto riferito da diversi partecipanti. E come soggetto politico, ironizzano dall’ala nordista del partito, i Team Vannacci “faranno la fine di Fare di Tosià”.

Alla riunione il vicesegretario Roberto Vannacci non ha preso parte neanche in videocollegamento.

Manovra, Lupi: per noi fondamentali famiglia, scuola, lavoro

Roma, 21 ott. (askanews) – “Per ‘Noi moderati’ i pilastri fondamentali in questa legge di bilancio sono stati famiglia, scuola e lavoro”. Lo ha detto il leader di Noi moderati Maurizio Lupi durante una conferenza stampa. “La famiglia con la riconferma dell’80% di stipendio per i primi tre mesi di congedo parentale e con l’eliminazione della prima abitazione dal calcolo dell’Isee e la scuola con oltre 160 milioni per le scuole paritarie. E poi i fondi per l’assunzione di nuovi insegnanti”.

Chiharu Shiota al MAO di Torino: un’arte che trasforma il museo

Torino, 21 ott. (askanews) – Una mostra di grande impatto, capace di risuonare con lo spazio che la ospita, ma anche di emozionare e di rinnovare lo stupore di fronte all’arte contemporanea, quando, senza perdere nulla della propria forza e profondità, si rivela anche accessibile. Il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino ospita una retrospettiva dell’artista giapponese Chiharu Shiota, organizzata con il Mori Art Museum di Tokyo e intitolata “The Soul Trembles”.

“Chiharu Shiota – ci ha detto la co-curatrice Mami Katatoka – è nata nel 1972 a Osaka, ma si è trasferita in Germania negli anni Novanta. È molto conosciuta per le sue grandi installazioni, la maggior parte con il filo, ma anche per il suo indagare da sempre sulle domande fondamentali, sul senso della vita e della morte, e su cosa significa avere un’anima. Tutte queste domande sono cruciali e raggiungono universalmente il pubblico”.

In mostra lavori con il filo rosso diventati famosissimi, soprattutto dopo la Biennale Arte del 2015 nel padiglione nazionale del Giappone, ma anche altre tipologie di opere, per esempio alcuni disegni straordinari. Il tutto in costante dialogo con il museo torinese e la sua collezione.

“È stata costruita in maniera da continuare il lavoro che stiamo facendo al museo – ha aggiunto Davide Quadrio, direttore del MAO e co-curatore della mostra – e di espandere questa idea di oggetto, spazio e persone che vivono questo spazio. In questo senso la mostra non è una mostra di oggetti, anche se ovviamente ci sono tantissimi oggetti, ma in realtà è una mostra che invita a una riflessione e a una relazione tra lo spazio museale, con gli oggetti che in qualche modo evaporano, lasciando lo spazio invece a questa artista che si nutre e in qualche modo trasforma lo spazio stesso del museo, costruendolo in una maniera completamente nuova e quasi irriconoscibile a tratti”.

E proprio il modo in cui la mostra modifica non solo gli spazi, ma anche la, per così dire, temperatura emotiva del MAO, è uno degli elementi sottili, ma decisivi del progetto. “Chiharu – ha aggiunto Quadrio, che ha lavorato anche con le assistenti curatrici Anna Musini e Francesca Filisetti – ha capito e ha compreso che questa era un’opportunità per sviluppare la sua opera e la sua poetica in una maniera anche di restituzione rispetto proprio alla collezione museali”.

Per il visitatore c’è poi il tema dei rimandi ad altre suggestioni del contemporaneo e anche quello delle letture che è possibile dare dei tanti lavori di Shiota esposti a Torino. “Le sue opere – ha concluso Mami Kataoka – possono essere interpretate in tanti modi, lei non fa riferimenti specifici a fatti storici o a determinate nazioni e culture”.

Il riferimento, probabilmente, è l’arte stessa, che coinvolge il ruolo dello spettatore a tutto tondo. E come le sue barche accolgono quella teoria di fili rossi, così possono anche accompagnare noi in un’esperienza intima e universale al tempo stesso. (Leonardo Merlini)

Ue, Costa invita Zelensky al Consiglio europeo del 23 ottobre

Roma, 21 ott. (askanews) – Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha invitato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a partecipare alla riunione del Consiglio europeo del prossimo 23 ottobre.

Secondo quanto riferisce l’agenzia ucraina Interfax, lo ha annunciato un alto diplomatico europeo.

“Il presidente ha invitato il presidente Zelensky a partecipare alla riunione del Consiglio europeo e speriamo che possa farlo di persona”, ha affermato la fonte di Interfax.

Epstein, co-autrice Nobody’s Girl: Principe Andrea può ancora parlare

Roma, 21 ott. (askanews) – Il principe Andrea dovrebbe rivelare tutto ciò che sa sul finanziere e pedofilo americano Jeffrey Epstein: a dichiararlo alla BBC è Amy Wallace, coautrice delle memorie postume di Virginia Giuffre.

Il libro “Nobody’s Girl”, pubblicato oggi ufficialmente nel Regno Unito e in contemporanea mondiale (per l’Italia con l’editore Bompiani), fa emergere ulteriori dettagli sulle accuse di Giuffre al principe britannico, che il fratello minore di Re Carlo ha sempre negato.

Prima della pubblicazione, la coautrice Wallace ha dichiarato a BBC Newsnight che c’è stato un periodo in cui il principe Andrea “ha indicato di essere disposto ad aiutare gli inquirenti negli Stati Uniti”, ma che “per qualche motivo non è mai stato disponibile”. “È qualcosa che potrebbe ancora fare”, ha aggiunto Wallace, che ha impiegato 4 anni a scrivere il libro con Giuffrè.

“Potrebbe dire, come ha ripetutamente fatto, ‘Nego ancora di essere stato coinvolto… tuttavia, ero in queste case, ero su quell’isola, ero sul jet e ho visto delle cose, e so quanto queste donne hanno sofferto e vorrei condividere ciò che ho visto'”, ha aggiunto Wallace.

Virginia Giuffre, che si è tolta la vita a 41 anni ad aprile di quest’anno, sostiene nel libro di aver avuto rapporti sessuali – quando era appena 17enne – con il principe Andrea in almeno due occasioni, cosa che lui ha sempre negato. Afferma che una terza occasione, quando aveva da poco compiuto 18 anni, è avvenuta sull’isola di Epstein, nell’ambito di quella che la signora Giuffre ha definito “un’orgia” con Epstein e circa altre otto giovani donne.

Il principe Andrea, che ha raggiunto un accordo finanziario con la signora Giuffre nel 2022, ha annunciato venerdì di aver deciso volontariamente di non utilizzare più i suoi titoli, tra cui quello di Duca di York, un onore ricevuto da sua madre, la defunta regina Elisabetta II.

Per Wallace, è un “gesto simbolico” e “un passo nella giusta direzione”: “Virginia voleva che tutti gli uomini di cui era stata vittima, contro la sua volontà, fossero chiamati a rispondere delle loro azioni, e questo è solo uno di loro, ha dichiarato a BBC la co-autrice.

Trump: i nostri alleati pronti a "raddrizzare" Hamas

New York, 21 ott. (askanews) – Il presidente americano Donald Trump, in un post pubblicato oggi su Truth Social ha detto che gli alleati Usa sono pronti a schiacciare Hamas, se violerà i termini dell’accordo di pace.

“Molti dei nostri ORA GRANDI ALLEATI in Medio Oriente e nelle aree circostanti il Medio Oriente mi hanno esplicitamente e fermamente informato, con grande entusiasmo, che avrebbero accolto con favore l’opportunità, su mia richiesta, di entrare a Gaza con una forza pesante e “raddrizzare il nostro Hamas” se Hamas continua ad agire male, violando il suo accordo con noi”, ha scritto Trump, mettendo in guardia il gruppo terroristico dagli atti di violenza messi in atto a Gaza per mantenere il potere.

“C’è ancora speranza che Hamas faccia ciò che è giusto”, ha continuato il rpresidente, minacciando che “se non lo fa, la fine di Hamas sarà RAPIDA, FURIOSA E BRUTALE!”. Infine Trump ha ringraziato l’Indonesia e i suoi leader per l’aiuto offerto al Medio Oriente.

Calcio, Cristiano Ronaldo Jr convocato nella U16 del Portogallo

Roma, 21 ott. (askanews) – Cristiano Ronaldo Jr è stato convocato per la prima volta nella nazionale Under-16 del Portogallo. Il giovane attaccante, figlio di Cristiano Ronaldo, parteciperà al torneo amichevole in programma in Turchia dal 27 ottobre al 5 novembre, che vedrà la selezione portoghese affrontare Galles, Inghilterra e Turchia.

Dopo aver brillato con l’Under-15, segnando due gol al torneo Vlatko Markovic, Cristiano Jr prosegue così la sua rapida crescita nel settore giovanile. Attualmente milita nell’Al-Nassr, dove gioca anche il padre.

La convocazione conferma le aspettative intorno al talento del ragazzo, che a 15 anni continua a bruciare le tappe nel percorso verso il professionismo.

Il progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso nei Market Solidali

Milano, 21 ott. (askanews) – Da Chicco a Chicco” non soltanto uno slogan, ma un progetto tangibile con cui Nespresso trasforma il riciclo delle capsule di caff esauste in un gesto di solidariet, donando il riso prodotto anche ai Market Solidali di Fondazione Progetto Arca, come spiega Viviana Marino, Responsabile Comunicazione Corporate Nespresso Italia:

“Da chicco a chicco un progetto di economia circolare che nasce nel 2011 grazie a un protocollo d’intesa tra Nespresso, Utilitalia, CIC e Ciel, il consorzio italiano per gli imballaggi in alluminio. un progetto di economia circolare che consente di riciclare le capsule in alluminio di caff che vengono riportate grazie ai nostri clienti presso oltre 200 punti di riciclo su tutto il territorio italiano, tra isole ecologiche e negozi Nespresso. Abbiamo iniziato anche a creare degli spazi dove le persone che arrivano nei market solidali possono anche avere una pausa caff, quindi un momento d’incontro, bere un caff gratuito con dei corner dedicati, creando oltre a un supporto alimentare anche un supporto sociale concreto”.

Dal caff al compost, dal compost al riso e dal riso alle comunit: un ciclo virtuoso che unisce sostenibilit ambientale e solidariet sociale. L’iniziativa fornisce un sostegno concreto alle attivit di Fondazione Progetto Arca, spiega Alice Giannitrapani, Referente del Volontariato della Fondazione.

“Siamo molto felici della collaborazione con Nespresso e del progetto da chicco a chicco che ci consente di avere dell’ottimo riso sugli scaffali dei nostri social market che sono 11 in tutta Italia. Questa collaborazione nata gi l’anno scorso per portare il riso in strada cucinato per le persone senza fissa dimora, il progetto Arca da quando nata, dal 1994, porta il primo aiuto nella forma pi concreta che pu essere portare un pasto caldo, lo facciamo dalla sera in strada con i nostri food truck”.

A partire da novembre, al termine della raccolta annuale, saranno donate 100 tonnellate di riso provenienti dal progetto Da Chicco a Chicco. Il riso verr distribuito nelle Cucine mobili e negli 11 market solidali presenti sul territorio italiano, garantendo oltre 19.600 spese alimentari a 1.600 famiglie, per un totale di 5.600 beneficiari. Un nuovo tassello in un modello che promuove inclusione, dignit e solidariet.

Tifosi Napoli, Tajani: seguiamo, sar allontanato chi senza biglietto

Roma, 21 ott. (askanews) – “Stiamo seguendo” il caso dei 180 tifosi del Napoli fermati a Eindhoven per controlli prima della partita di calcio di stasera, “ci sono funzionari della nostra ambasciata all’Aja, sta andando anche l’ambasciatore, ci sono cinque funzionari della Digos. Stiamo seguendo i fatti. Abbiamo anche diffuso il numero del telefono della nostra ambasciata, tutti coloro che fossero interessati o abbiano parenti coinvolti possono avere notizie dirette”. Lo ha detto il leader di Fi e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a margine di una conferenza stampa a Montecitorio.

“Chi non ha il biglietto verr allontanato, mentre chi ha i biglietti dovrebbe andare a vedere la partita”, ha sottolineato.

Festa Roma, presentato in anteprima "Rino Gaetano sempre più blu"

Roma, 21 ott. (askanews) – Cinquant’anni dopo quel lampo chiamato “Ma il cielo è sempre più blu”, la voce ruvida, lucida e geniale di Rino Gaetano risuona ancora, più viva, più necessaria, più nostra. E lo fa in un film, al cinema il 24, 25 e 26 novembre, che non è una biografia, ma un viaggio. Un sogno a occhi aperti. Un ritratto a più mani, scritto da Giorgio Verdelli e Luca Rea, con la regia dello stesso Verdelli.

“Rino Gaetano sempre più blu” è stato presentato in anteprima alla 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Materiali unici, tra cui un estratto di una traccia inedita dal titolo Un Film a Colori – Jet set (in uscita in digitale il 29 ottobre per Sony Music Italy), taccuini privati, memorie custodite come reliquie, interviste che sembrano confessioni radiofoniche rubate al incredibile parabola umana e artistica di un artista capace di raccontare il disagio e la bellezza della sua epoca in modo tagliente. Un cantautore in grado di camminare in bilico tra la voce di Petrolini e quella di Joe Cocker, tra satira e poesia, tra genio e provocazione.

Un mosaico di voci — dalla sorella Anna Gaetano al nipote Alessandro, dagli amici di sempre come Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Giovanni Tommaso, Shel Shapiro, Edoardo De Angelis, Ernesto Bassignano, agli eredi spirituali come Brunori Sas, Lucio Corsi, Sergio Cammariere, Giordana Angi — ricostruisce l’uomo oltre il mito, il poeta sotto il cappello. E poi c’è Tommaso Labate, che a bordo di una Fiat 128 ci riporta nei luoghi della Calabria di Rino, mentre la narrazione – affidata alla voce di Peppe Lanzetta, e ai timbri intensi di Claudio Santamaria, Paolo Jannacci e Valeria Solarino – ci svela un Rino più intimo, universale, profondamente nostro.

Tra un pensiero tagliente e una risata disarmante, tra l’intervista con Enzo Siciliano, futuro presidente della Rai, in cui mette a fuoco il suo stile compositivo e le riflessioni mai scontate sul senso della sua musica, la sua voce torna ad accendersi. A vibrare.

E a completare il ritratto, tre lenti speciali: Carlo Massarini, Andrea Scanzi e Pietrangelo Buttafuoco. Tre sguardi per rileggere l’opera di Rino al di là delle etichette, delle caricature, delle nostalgie.

Inoltre, nell’anno del 75esimo compleanno e del 50esimo anniversario della canzone, oltre al film di Giorgio Verdelli, l’album “E Io ci sto” di Rino Gaetano rivive a 45 anni dalla pubblicazione con un’edizione speciale in uscita il 21 novembre per Sony Music Italy. Un repack che uscirà in CD e vinile con i brani dalla tracklist originale rimasterizzati a 192kHz più la bonus track Un Film a Colori – Jet set che uscirà in digitale il 29 ottobre, in occasione del 75esimo anniversario della nascita di Rino Gaetano. Il vinile, di colore rosso, è accompagnato da un manoscritto inedito di Rino Gaetano che descrive un videoclip mai realizzato.

“Da molto tempo volevo realizzare un docufilm su Rino Gaetano, lo avevo conosciuto nel 1978, era in vacanza nel villaggio turistico dove facevo il deejay e mi chiedeva di suonare dischi reggae, diventammo amici e in seguito mi regalò un provino della versione inglese di Gianna (Gina) – ha spiegato il regista -l’intento era quello raccontare Rino a 360 gradi immerso negli eventi dei formidabili anni 70′ e ascoltarlo dai suoi programmi alla radio e nei concerti scoprendo le sue passioni musicali, quella per Pino Daniele, Bob Marley e per Enzo Jannacci che Rino dice di aver visto persino al Derby. Rino Gaetano ha il potere di fermarci in una giovinezza eterna come le sue canzoni col sorriso amaro della consapevolezza che ‘Tutto cambia per restare sempre uguale'”.