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martedì, 5 Agosto, 2025
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Referendum, "voto sì, no, vado al mare". Le posizioni dei partiti

Roma, 7 giu. (askanews) – ‘Voto sì, voto no, vado al mare, vado al seggio ma non ritiro la scheda’. Il dibattito pubblico sui referendum dell’8 e 9 giugno, su cui i cittadini sono chiamati ad esprimersi (quattro sul lavoro, uno sui requisiti per ottenere la cittadinanza), è stato investito da polemiche, non solo sui contenuti ma pure e soprattutto sull’effettivo esercizio del voto e sulla partecipazione, dopo che la maggioranza, dalla premier Giorgia Meloni in giù, ha invitato gli italiani a non recarsi alle urne, puntando sul non raggiungimento del quorum (del 50% più uno degli aventi diritto al voto).

“Andrò al seggio perché sono il premier ed è giusto dare un segnale di rispetto per le urne e il referendum” ma “non ritirerò la scheda. Non condivido i contenuti e quando non si condividono c’è anche l’opzione astensione. Non votare è un mio diritto”, ha ribadito Meloni, facendo notare che in passato anche la sinistra aveva rivolto appelli simili.

“Avrà il mio rispetto chi vota, chi si astiene, chi fa campagna elettorale, chi starà a casa. Non do indicazioni di stile, etica e democrazia. Io non condivido nessuno dei quesiti” e “ritengo che il più pericoloso sia quello sulla cittadinanza” quindi “da pragmatico ritengo che il modo migliore perché non si approvi quella norma sia che non si raggiunga il quorum”, sono state le parole del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini che ha annunciato prima che sarebbe stato con i suoi figli e qualche giorno fa che non avrebbe ritirato la scheda essendo “all’estero per lavoro”.

La scelta dell’astensione vale anche per il vicepremier e segretario di Fi Antonio Tajani: “quando c’è un quorum è previsto anche il non voto e non ha nulla a che vedere con l’astensione e con le altre scelte politiche, questo non è un referendum costituzionale, ma abrogativo”.

L’invito all’astensione è una posizione che è stata duramente criticata dalle opposizioni con Pd, M5S e Avs. I referendum sono “un’occasione per cambiare in meglio l’Italia. I tatticismi esasperati li lascio a Meloni, lei spera di intestarsi il fallimento del referendum: non i voti, ma gli astenuti. È una vergogna”, ha attaccato la segretaria dem Elly Schlein. Per il presidente M5s Giuseppe Conte bisogna andare “in massa” a votare, a tutela della “partecipazione democratica” e contro il “sabotaggio” di Meloni.

Schlein, Conte, i leader di Avs Fratoianni e Bonelli e +Europa, protagonista da comitato promotore del referendum sulla cittadinanza con Riccardo Magi, sperano che l’esito possa servire a dare una spallata al governo e hanno denunciato in queste settimane una residuale copertura sulla Tv pubblica, che ha portato anche ad un inedito scontro tra commissari dell’Agcom. A conferma che una buona parte della partita si è giocata sul combinato disposto tra il crescente astensionismo, la scarsa informazione sui canali Rai e il tema ‘quorum’. Quanto ai contenuti, Meloni ha preso ieri una posizione netta sul tema della cittadinanza: “sono contrarissima a dimezzare i tempi, ritengo la legge sulla cittadinanza un’ottima legge, tra l’altro molto aperta, non sono per modificarne i tempi. Cosa diversa è accelerare l’iter burocratico una volta che si ha diritto alla cittadinanza”. Certo è che di fronte ad una attività legislativa a trazione prevalentemente governativa con un Parlamento che vede ridimensionato il suo ruolo, sul tema delle criticità sull’ottenimento della cittadinanza le diverse proposte di legge presentate sono finite su un binario morto, persino quella sullo Ius Scholae lanciata la scorsa estate da Fi, che non ha avuto alcun seguito per la contrarietà di Fdi e Lega.

L’astensione caldeggiata da Fdi, Lega e Fi non ha trovato d’accordo il più piccolo alleato di governo. Noi moderati ha infatti scelto di esprimersi e votare cinque ‘no’.

Quanto alle opposizioni, Alleanza verdi e sinistra è convintamente schierata per i cinque ‘sì’. Il Pd ha assunto lo stesso orientamento ma solo dopo aver superato una timidezza iniziale dovuta ai quesiti sul lavoro che, tra l’altro, puntano a smontare norme del jobs act varato ai tempi di Matteo Renzi premier e che hanno scatenato mal di pancia, non sanati, dell’area riformista. Una scelta che ha marcato plasticamente la differenza tra il Nazareno di ieri e quello di oggi.

Il Movimento Cinque Stelle ha incentrato la sua battaglia sui quattro referendum sul lavoro, in sintonia con la Cgil che li ha promossi, mentre sulla cittadinanza Conte non ha dato indicazioni di voto ai suoi elettori. ‘L’avvocato del popolo’ ha precisato che comunque lui voterà a favore puntualizzando che il quesito che dimezza a cinque anni i tempi per ottenere la cittadinanza “non” gli è “piaciuto” e che avrebbe preferito lo Ius Scholae.

Il centro-sinistra riformista ha posizioni più articolate. Renzi difende il ‘suo’ jobs act e Italia Viva ha invitato a votare ‘no’ sui tre quesiti sul lavoro, a votare sì sulla cittadinanza e si è affidato alla libertà di coscienza sulla sicurezza del lavoro negli appalti. Azione con Carlo Calenda (ministro dello Sviluppo economico del governo Renzi) ha invitato a votare a favore sulla cittadinanza e contro gli altri quattro quesiti. +Europa voterà sì sulla cittadinanza e sugli appalti ma no sugli altri tre.

Oggi comincia il silenzio elettorale. Le urne aprono domani alle 7 e chiudono lunedì alle 15. Sarà una prova anche per l’istituto del referendum, tra funzione democratica di consultazione dei cittadini e tattica politica.

Referendum, domani al via la consultazione. Ecco i cinque quesiti al voto

Roma, 7 giu. (askanews) – Urne aperte da domani mattina alle 7 sino alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle 15. La parola sui referendum, dopo settimane di scontro politico, passa agli elettori. Il voto referendario coincide, dove ci sono, con i ballottaggi delle elezioni amministrative.

I quesiti riguardano ambiti importanti della vita sociale e civile: la disciplina dei licenziamenti illegittimi (scheda verde chiaro), norme sui licenziamenti e relative indennità nelle piccole imprese (arancione), contratti a termine (grigia), sicurezza negli appalti (rosso rubino) e, infine, il quesito sui requisiti per ottenere la cittadinanza (gialla).

L’elettore, ricorda il Viminale, potrà esprimere il proprio voto tracciando un segno sul “Si” o sul “No”, accanto al quesito riportato sulla scheda. Chi vota sì chiede di abrogare la norma, chi vota no chiede di mantenerla. Cruciale è il quorum (del 50 per cento più uno degli aventi dirittto) senza il raggiungimento del quale l’esito sarà comunque negativo.

IL PRIMO QUESITO, punta all’abrogazione della norma del jobs act, varato dal governo Renzi, che ha limitato, nelle imprese con più di 15 dipendenti, il diritto al reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa. Si reintroduce la possibilità di tornare al proprio posto di lavoro oltre alla previsione del risarcimento.

IL SECONDO QUESITO, riguarda le imprese fino a quindici dipendenti dove con le norme attuali il licenziamento illegittimo è punito solo con l’obbligo di un indennizzo economico non superiore a sei mensilità. Se dovessero prevalere i ‘sì’ verrebbe restituita ai giudici la discrezionalità di indicare un indennizzo superiore.

IL TERZO QUESITO, sui contratti a termine. Con le norme attuali un datore di lavoro può assumere con contratto a termine anche senza indicare una causale specifica. Con la vittoria dei sì verrebbe ripristinato il principio della necessità di una motivazione precisa per il contratto non a tempo indeterminato.

IL QUARTO QUESITO, sulla sicurezza negli appalti. Se la norma in questione fosse abrogata, il committente verrebbe chiamato alla responsabilità solidale, e cioè a garantire che l’indennizzo riconosciuto per gli incidenti sul lavoro sia comunque erogato, se l’impresa appaltatrice non lo fa.

IL QUINTO QUESITO, sull’accesso alla cittadinanza italiana per gli stranieri non appartenenti all’Unione Europea e che sono regolarmente in Italia. La normativa attuale prevede un periodo minimo di 10 anni di residenza legale continuativa. Il referendum chiede di dimezzare questo lasso di tempo, ossia cinque anni. Resterebbero confermati gli altri requisiti: la dimostrazione di un reddito sufficiente per il sostentamento, la conoscenza della lingua italiana a livello B1, l’assenza di condanne penali e di motivi di ostatività per la sicurezza della Repubblica. Secondo alcuni calcoli, questa modifica interesserebbe tra 1 milione e 800mila e 2,5 milioni di persone, tra cui in particolare ragazzi e ragazze nati o cresciuti in Italia.

PA, Codacons: lo spid rischia di diventare a pagamento da luglio

Roma, 7 giu. (askanews) – “Lo Spid rischia di diventare a pagamento per tutti i cittadini a partire dal prossimo luglio. E ciò perché, ad oggi, risultano ancora bloccati i finanziamenti pubblici da 40 milioni di euro previsti da un decreto del 2023 e destinati agli operatori che forniscono il sistema di identità digitale per i servizi online della PA”. Lo scrive il Codacons in una nota.

“La situazione che si sta delineando appare gravemente lesiva dei diritti dei consumatori, i quali negli ultimi anni sono stati incentivati a creare una identità digitale per accedere ad una moltitudine di servizi offerti dalla pubblica amministrazione e ora, per usufruire di questi stessi servizi, rischiano di ritrovarsi a pagare nuovi costi non preventivati – spiega il Codacons -. Una scorrettezza che aprirebbe la strada ad azioni legali contro lo Stato Italiano da parte di tutti i soggetti coinvolti, in relazione alla inadempienza verso gli operatori che gestiscono il servizio di identità digitale. Per tale motivo, se la situazione non sarà risolta a breve e se saranno applicati costi ai cittadini per la fruizione dello Spid, il Codacons è pronto ad avviare una valanga di cause risarcitorie contro lo Stato e Agid (Agenzia Italia Digitale) da parte degli utenti interessati, finalizzate al riconoscimento del rimborso delle spese sostenute a causa dei ritardi della PA”.

Referendum, Piattaforma Popolare: No ai quesiti sul lavoro, Sì alla cittadinanza

Il raggruppamento di movimenti politici, associazioni, partiti e liste civiche che si richiama ai principi del popolarismo europeo, della Dottrina sociale della Chiesa e dell’impegno dei cristiani in politica, unite sotto la sigla di Piattaforma Popolare:

in relazione ai 5 referendum abrogativi per cui gli elettori sono chiamati a votare l’8 e il 9 giugno 2025;

visto il richiamo a un attento discernimento presente nel Comunicato finale del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana del 27 maggio 2025,

visto il comunicato di Mons. Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano allo Ionio e Vice presidente della CEI pubblicato lo scorso 3 giugno, nel quale si evidenzia che “la partecipazione consapevole al voto non è mai un gesto neutro: è espressione di civiltà matura, atto di fedeltà al progetto condiviso di società, forma alta e concreta di quella carità sociale che si fa impegno per tutti”;

Visto altresì il documento della CISL, il sindacato dei lavoratori che si richiama ai principi di democrazia e partecipazione, sui quattro referendum  in materia di lavoro – inerenti al reintegro per i lavoratori licenziati, la tutela nelle piccole imprese, il contenimento della precarietà contrattuale, la sicurezza negli appalti – e preso atto delle puntualizzazioni della stessa CISL che ravvisa il rischio che le disposizioni abrogative recate dai referendum determinino una sostanziale riduzione delle tutele per i lavoratori e condividendo altresì la sollecitazione, sempre della CISL. di guardare al futuro a partire dall’applicazione della legge di iniziativa popolare recentemente approvata dal parlamento che attua l’articolo 46 della Costituzione in materia di partecipazione dei lavoratori”;

sensibile in merito alle considerazioni del citato comunicato della CEI del 27 maggio sull’esigenza di “evitare mortificazioni della dignità delle persone… cercando di integrare nella pienezza dei loro diritti coloro che condividono i medesimi doveri e valori”,

invita le elettrici e gli elettori

a recarsi alle urne per partecipare al referendum dell8 e 9 giugno 2025, rifiutando la consegna delle schede inerenti ai quattro referendum in materia di lavoro (o nel caso esprimendo altrettanti No) ed esprimendo invece il proprio Sì sul quesito riguardante la cittadinanza.

Dibattito | Meloni sbaglia due volte: sottovaluta i referendum e sfida il Paese

Sbaglia la premier Meloni a irridere la consultazione referendaria. Sarà difficile raggiungere il quorum necessario ma certamente alcuni milioni di cittadini italiani andranno a votare per manifestare il loro dissenso contro un governo che non ha una politica per il lavoro dei giovani e delle donne, e che chiude le porte a centinaia di migliaia di stranieri che aspirano alla cittadinanza.

Astenersi è un diritto, ma non sfidare il Paese, la pubblica opinione, il sentimento e i bisogni di milioni di persone. Questa è una cosa assai grave per un primo ministro. Altri che lo hanno fatto, da Craxi a Renzi, non sono finiti certo bene.

Anche lopposizione inciampa nel disprezzo

Ma sbagliano anche coloro che, pur militando nell’area dell’opposizione, si schierano contro i referendum e il loro contenuto. Molti di costoro si dicono riformisti, anche se rimangono spesso ancorati a modelli e culture politiche che hanno avuto qualche buon risultato fino agli anni Ottanta. Poi, con la sciagurata (politicamente parlando) iniziativa referendaria di Mario Segni e Arturo Parisi, si sono aperte le porte al populismo politico, cinicamente cavalcato da Silvio Berlusconi con la sua spregiudicata capacità di venditore di fumo.

Riforme vere o solo slogan di stabilità

Siamo da tempo in un’altra epoca, nella quale i governi in carica devono definire e approvare riforme efficaci, piani di azione articolati e ricchi di innovazioni, capaci di valorizzare le persone e includere, per affrontare una società complessa e dinamica senza rigidità ideologiche. I riformisti veri farebbero bene a mettere le loro idee concrete sul tavolo, invece di limitarsi a distinguersi dalle opinioni altrui.

Meloni ha detto che «la stabilità del governo è la più importante riforma che abbiamo fatto, perché consente di fare politiche di medio termine…».

Francamente facciamo fatica, dopo ben 32 mesi di governo, a rintracciare una qualche politica di medio termine. Tra i risultati più sbandierati quello dei fallimentari centri di detenzione in Albania e quello delle recenti misure volte alla sicurezza con decine di nuovi improbabili reati e pene grottesche. Come tranquillanti volti a sedare il corpo sociale.

Dove mancano politiche e visione: lavoro, scuola, cittadinanza

Niente per i nostri giovani, dove tutti i migliori continuano ad emigrare, niente per aumentare il tasso di occupazione femminile, niente investimenti sulla scuola, l’università, la formazione professionale del capitale umano.

E poi nessuna politica per gli immigrati: né per accelerare l’integrazione di quelli che già ci sono e dei loro figli che sono nati qui, né per far entrare con più organizzazione, formazione e integrazione le centinaia di migliaia di lavoratori che servono per la nostra economia e la nostra rete di servizi sociali.

Secondo gli esponenti della maggioranza la cittadinanza è una «identità», una sorta di privilegio corporativo, non una responsabilità a impegnarsi come chiede la Costituzione della Repubblica.

Il potere che acceca e ignora i bisogni reali

Sono dunque tante le ragioni per le quali, come dice il presidente Mattarella, bisogna impegnarsi e partecipare alla vita civile e politica. È un dovere di cittadini.

La premier trascorre una buona parte della sua vita all’estero, o comunque in impegni internazionali. Si ubriaca di viaggi e missioni. Ha frequentato la scuola linguistica come migliaia di ragazze che fanno le interpreti. Si trova bene tra eventi istituzionali, incontri bilaterali, ricevimenti, bandiere che sventolano e picchetti militari.

Si definisce audace, ambiziosa, orgogliosa della sua identità, fino al punto di sfidare tutti gli italiani che non la amano, e tanti che hanno bisogni concreti di lavoro, di reddito, di cure sanitarie.

A volte il potere acceca, e porta a commettere errori che nel tempo si rivelano fatali.

Ribellarsi per coerenza: la lezione di Donat-Cattin che oggi manca alla politica.

Ragionando con Gianfranco Morgando nei giorni scorsi a Torino sul ruolo e la prospettiva politica dei cattolici nell’attuale contesto pubblico italiano, siamo arrivati a una conclusione pensando alle origini del nostro impegno politico tra le fila della sinistra sociale della Dc, la storica corrente di Carlo Donat-Cattin, e proprio nel capoluogo piemontese.

Il coraggio di dire no dentro il proprio partito

Morgando, Presidente della Fondazione Donat-Cattin, mi diceva giustamente: “Te lo immagini Donat-Cattin che resta zitto nel suo partito, o nel Governo di cui fa parte, quando non condivide una proposta politica della segreteria nazionale del partito o che abbassa la testa quando la sua cultura politica di riferimento viene emarginata? Si sarebbe ribellato con coraggio e con determinazione. Avrebbe combattuto”.

Un’osservazione sacrosanta, perché oggettiva. Certo, personaggi come Donat-Cattin oggi non ce ne sono più, i partiti contemporanei non sono paragonabili neanche lontanamente all’esperienza e alla prassi della sua Democrazia Cristiana, e soprattutto la politica è ridotta a un banale e incolore spettacolo, dove domina la criminalizzazione dell’avversario e la sua quotidiana delegittimazione morale e politica. Nulla a che vedere, insomma, con la politica con la P maiuscola della cosiddetta Prima Repubblica.

Senza dissenso, i partiti sono comitati dapplauso

C’è però un fatto che resta di stringente attualità: senza il coraggio delle proprie opinioni e, soprattutto, senza la volontà di combattere politicamente all’interno del proprio partito – qualunque esso sia – per far valere le proprie ragioni culturali e politiche, tutto si riduce a una stanca esaltazione di chi, per il momento, ha in mano la guida.

Un atteggiamento penoso, che non merita commenti. Gli esempi non mancano, anche in questi giorni, guardando ai comportamenti di partiti e dirigenti in vista dei referendum.

Dal partito comunità al partito personale

Il punto politico è chiaro. Se non si recupera lo spirito combattivo – ma anche coerente – che ha caratterizzato tanti leader del passato, la politica non uscirà mai dal cono d’ombra in cui è caduta. La sua credibilità, come scriveva Norberto Bobbio già negli anni ’80, non può basarsi sulla “democrazia dell’applauso”. Né può ridursi, oggi, a una investitura plebiscitaria del capo.

Sono i cosiddetti partiti personali – tanto a destra quanto a sinistra – a dominare la scena. E per quanto riguarda i piccoli partiti di centro, il giudizio è ancora più severo: sono spesso scientificamente progettati come strutture di proprietà.

Per salvare la democrazia, serve il confronto vero

Ecco perché oggi più che mai è necessario avere il coraggio e la capacità di praticare un confronto autentico dentro i partiti. È l’unica strada per riscoprire la politica e, insieme, per rilanciare un ruolo serio e nobile della rappresentanza.

E, in ultima istanza, per salvaguardare ciò che ancora resta della qualità democratica del nostro Paese. Il magistero politico dei grandi leader del passato – Donat-Cattin tra questi – rimane, sotto questo profilo, di straordinaria attualità.

 L’India inaugura ponti, l’Italia li annuncia

Narendra Modi ha appena inaugurato il ponte ferroviario più alto del mondo, sospeso a 359 metri sopra il fiume Chenab, nel cuore del Jammu e Kashmir. Un’opera da 5,1 miliardi di dollari, lunga 1,3 chilometri, che attraversa una regione ad alta complessità geologica e geopolitica. Attorno, 36 tunnel per un totale di 119 chilometri.

Il governo indiano ha impiegato meno di 20 anni per trasformare un’idea in infrastruttura. In Italia, invece, dopo più di 50 anni di dibattiti e studi, il Ponte sullo Stretto di Messina è ancora un titolo in cerca di contenuto.

Italia e India a confronto

I numeri parlano da soli:

  • Ponte Chenab: 1,3 km, 5,1 miliardi $, altezza 359 m, 36 tunnel, operativo dal 2025.
  • Ponte sullo Stretto (progetto attuale): 3,6 km, 12 miliardi € (stimati), altezza 65 m (impalcato), campata unica di 3,3 km, prima pietra promessa nel 2024, ancora non posata nel 2025.

Il governo Meloni ha riattivato il progetto nel 2023 con una legge speciale e l’inserimento nei documenti programmatici, ma il cantiere non è partito. La posa della prima pietra, simbolicamente prevista entro la fine del 2024, non si è concretizzata. Le opposizioni locali e i rilievi tecnico-ambientali rallentano ogni mossa.

La visione: costruire ponti per unire

Il ponte Chenab non è solo un’opera ingegneristica: è una dichiarazione politica. Il Presidente Modi,  nella cerimonia di inaugurazione, ha affermato: «Questo ponte non collega solo due sponde: collega cuori, comunità, sogni. È una meraviglia dell’ingegno indiano e un motore di pace e progresso per il Kashmir».

Il ponte è pensato per dare sicurezza, accesso, speranza a una regione storicamente instabile.

Italia ferma sullo Stretto

In Italia, invece, si continua a parlare di ponte come simbolo. Ma senza trasparenza, senza cantieri avviati, senza uno sguardo condiviso tra Stato e territori, tutto rischia di restare retorica.

Il paradosso è che un’infrastruttura come quella sullo Stretto avrebbe davvero senso: accorcerebbe l’Italia, integrerebbe due regioni chiave, creerebbe occupazione e mobilità sostenibile.

Ma finché mancheranno volontà condivisa e realismo progettuale, l’unico ponte concreto resterà quello tra un annuncio e l’altro.

Baricco e Diabolus in Musica per trentennale "I Suoni delle Dolomiti"

Roma, 6 giu. (askanews) – Ad inaugurare l’edizione 2025 de I Suoni delle Dolomiti è stato un incontro raro tra letteratura e musica antica: Alessandro Baricco, tra i più amati narratori italiani, ha portato in quota la potenza della parola, accompagnato dal gruppo Diabolus in Musica, specialisti del repertorio medievale e rinascimentale.

L’appuntamento per il trentennale dello storico festival sulle Dolomiti, ospitato nella spettacolare cornice del Rifugio Fuciade, a quasi 2.000 metri di altitudine, sopra Passo San Pellegrino in Val di Fassa, ha richiamato un pubblico attento e partecipe, che ha raggiunto il luogo del concerto dopo un’escursione tra i boschi della Val di Fassa.

Baricco ha offerto una selezione di letture tratte dai suoi testi più famosi, alternandole a riflessioni inedite e spunti evocativi, mentre le note dei Diabolus in Musica – eseguite su strumenti d’epoca – hanno amplificato il potere evocativo delle sue parole.

Con questo evento, I Suoni delle Dolomiti apre ufficialmente una stagione che si preannuncia ricchissima: da fine agosto a ottobre ben 18 appuntamenti tra concerti all’alba, trekking musicali e incontri d’autore, animeranno le Dolomiti del Trentino, coinvolgendo artisti di fama internazionale e giovani promesse della scena musicale contemporanea.

La 30esima edizione del festival prenderà ufficialmente il via il 27 agosto alle 12, Malga Tassulla nelle Dolomiti di Brenta, con una performance di musica classica del Teophil Ensemble Wien, composto da musicisti dei Wiener Philharmoniker. L’edizione 2025 proseguirà fino al 4 ottobre con un ricco programma di concerti ed eventi immersi negli spettacolari scenari delle Dolomiti trentine.

Maurizio Rossini, amministratore Delegato di Trentino Marketing, ha dichiarato: “Quella del 2025 è un’edizione speciale de I Suoni delle Dolomiti: celebriamo trent’anni di un sogno che ha unito musica e montagna, trasformando paesaggi straordinari in scenari naturali per concerti unici e irripetibili. In questo lungo viaggio abbiamo ospitato oltre 900 artisti, tra cui alcuni tra i più grandi interpreti della scena musicale mondiale. Un ringraziamento speciale va a Mario Brunello, che ha condiviso fin dall’inizio visione e passione, contribuendo in modo decisivo a definire l’identità del festival. Il mio pensiero riconoscente va a Paolo Manfrini, ideatore e anima del progetto, che con competenza, passione e umanità ha reso possibile tutto questo. A lui è dedicato il concorso musicale del trentennale, rivolto a giovani musicisti under 35, le cui prime vincitrici sono Le Scat Noir, un trio vocale jazz al femminile. Grazie anche a Chiara Bassetti, che ha condiviso con Paolo questo percorso, arricchendolo con la sua sensibilità, la visione organizzativa e il radicamento nel territorio. Oggi I Suoni delle Dolomiti sono un simbolo di cultura e sostenibilità, capaci di parlare al mondo intero e di raccontare un Trentino che unisce natura, arte e rispetto per l’ambiente. Guardiamo al futuro con entusiasmo: continueremo a sognare, innovare e camminare insieme”.

Mario Brunello, violoncellista e direttore artistico de I Suoni delle Dolomiti, ha affermato: “Per festeggiare questo importante traguardo, abbiamo voluto un momento speciale che unisse parola e musica, pensiero e ascolto. Alessandro Baricco ha accettato con grande disponibilità di partecipare, portando il suo racconto su ciò che sta all’origine della musica: le emozioni, le storie, le tensioni profonde che la generano. Ad accompagnare il suo intervento, Diabolus in Musica. Un modo per guardare indietro, ma soprattutto per continuare a camminare avanti, con la stessa passione di sempre”.

Nicolò Weiss, Direttore APT Val di Fassa: “I Suoni delle Dolomiti sono possibili grazie alla collaborazione concreta del territorio. Un sentito ringraziamento va al Comune di Soraga, ai proprietari dei prati, al Rifugio Fuciade, al Soccorso Alpino del Trentino, alla Croce Rossa di Vigo di Fassa alle forze dell’ordine. La Val di Fassa ha da sempre un legame profondo con questo festival: un rapporto fatto di accoglienza, partecipazione e identità condivisa. È anche grazie a questo spirito che ogni edizione riesce a essere così speciale”.

Massimo Bernardi, Direttore MUSE – Museo delle Scienze: “Il percorso condiviso in questi anni tra il MUSE e I Suoni delle Dolomiti è stato davvero meraviglioso. Questo festival compie oggi un’azione quanto mai necessaria: mette la cornice dentro il quadro. Siamo abituati a raccontare storie, a dipingerle. Ma le grandi emergenze del nostro tempo ci chiedono di ampliare lo sguardo, di ripensare le relazioni tra uomo, natura, cultura. Il contesto deve diventare testo, contenuto. Portare un evento musicale in quota significa portare anche il significato del luogo”.

(Copyright foto Camilla Pizzini)

"Il cavallo atleta", un volume su tutele e prospettive

Roma, 6 giu. (askanews) – L’Italia è l’unico Paese al mondo ad aver riconosciuto il cavallo come atleta nel proprio ordinamento giuridico. A sancirlo è l’art 22 del Decreto Legislativo n° 36/2021 successivamente modificato dal D.Lgs n° 163/2022, provvedimento meglio conosciuto come Riforma dello Sport, che ha introdotto determinanti innovazioni nel contesto delle istituzioni sportive con particolare riferimento al cavallo atleta degli sport equestri. L’epocale cambiamento, certamente dal punto di vista normativo, ma anche gestionale, tecnico scientifico e soprattutto culturale, ha portato gli esperti del settore a pubblicare “Il cavallo atleta: tutele e prospettive”.

Il volume presentato oggi a Roma nella Sala Caduti di Nassiriya a Palazzo Madama, si inserisce nella sezione Sport della collana di Quaderni di diritto delle attività motorie e sportive della rivista Diritto dello sport promossa dalla Fondazione “Carlo Rizzoli” per le Scienze Motorie ed è realizzato con il contributo del Federazione Italiana Sport Equestri.

Alla presentazione, dopo i saluti istituzionali del Senatore Francesco Silvestro, Presidente bicamerale Questioni Regionali, sono intervenuti Marco Di Paola, Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri; Francisco Lima, FEI Director Governance & Institutional Affairs; Paco D’Onofrio, Professore di Diritto Sportivo dell’Università degli Studi di Bologna; Claudio Coratella, Presidente di Save a Horse Italia, e numerosi esperti del settore.

L’idea di pubblicare il volume in doppia lingua, italiano e inglese, è nata dalla volontà dell’Università degli Studi di Bologna e della Federazione Italiana Sport Equestri di mettere a disposizione della collettività un approfondimento degli studi fatti a partire dal convegno, dallo stesso titolo, svoltosi a Bologna il 31 gennaio del 2024 in occasione del quale, grazie all’intervento di giuristi ed esperti del settore, è stato possibile approfondire il nuovo ruolo del cavallo atleta. Un intero Capo (Capo II) del Decreto legislativo, infatti, è dedicato agli sport equestri, al nuovo ruolo del cavallo e al suo benessere. I numerosi giuristi che si sono confrontati sul tema hanno portato l’esperienza italiana della Federazione Italiana Sport Equestri come un modello da imitare anche nelle altre nazioni.

“Insieme all’Università di Bologna – ha detto il Presidente della FISE, Marco Di Paola – abbiamo voluto fortemente la pubblicazione di questo volume per lasciare a studiosi di diritto, studenti, esperti del nostro mondo uno strumento di approfondimento su un tema che nel terzo millennio ha definitivamente cambiato nella società il ruolo del cavallo. Se nella storia ha svolto un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’umanità, influenzando culture e civiltà, oggi il cavallo è finalmente riconosciuto dal legislatore… e quello che è impiegato negli sport equestri è finalmente un atleta”.

Alle parole del numero uno della FISE, hanno fatto eco quelle del Segretario generale della Federazione e membro del board della EEF (European Equestrian Federation), Simone Perillo. “Per l’Italia – ha affermato Perillo – è un risultato straordinario, ma l’obiettivo è che il nostro possa diventare un modello di legislazione da replicare a livello internazionale. Se all’interno dell’Unione Europea gli approcci legislativi sono molteplici e ancora molto differenziati, un punto di svolta è stato raggiunto e l’impegno collettivo, sia a livello europeo, tramite la EEF, che a livello internazionale, tramite la Fe´de´ration E´questre Internationale, è di proseguire nel lavoro di valorizzazione della figura del cavallo atleta, come fulcro di tutti gli sport equestri”.

"Restare, partire, tornare", il Festival della Restanza e della Tornanza

Roma, 6 giu. (askanews) – Un evento unico, intergenerazionale e multidisciplinare, pensato per riflettere sulle sfide e sulle opportunità delle aree interne dell’Appennino centrale. Colli del Tronto ospiterà il primo Festival della Restanza e della Tornanza, dal titolo Restare, Partire, Tornare. I giovani di fronte al terremoto demografico, iniziativa che nasce come spazio di confronto tra chi resta, chi torna e chi desidera contribuire a costruire un futuro possibile per i territori dell’entroterra del Centro Italia.

Il Festival, infatti, intende valorizzare il protagonismo delle giovani generazioni nel rilanciare la centralità delle aree montane, collinari e costiere in una logica integrata di sviluppo sostenibile, solidarietà tra territori e innovazione; il cuore del progetto è la narrazione e l’attivazione della “restanza”, come scelta consapevole e coraggiosa, e della “tornanza”, come ritorno generativo e trasformativo. Tra agosto 2016 e gennaio 2017, infatti, una serie di sequenze sismiche provocarono la morte di circa 300 persone e la distruzione di abitazioni ed edifici storici, interessando una superficie territoriale di oltre 8000 km2 che comprende 4 regioni e circa 140 comuni per un danno complessivo di circa 28 miliardi di euro. Molti furono costretti a lasciare i loro posti d’origine. Altrettanti vogliono farvi ritorno.

Talk, laboratori, performance artistiche, degustazioni, momenti formativi e creativi in cui saranno protagonisti giovani, istituzioni, imprenditori, accademici, sindaci del cratere sismico, artisti e giornalisti. Al centro, l’analisi delle cause dello spopolamento e l’elaborazione di strategie per favorire il radicamento e il rientro nelle aree interne, valorizzando cultura, saperi locali, imprenditorialità e infrastrutture sociali.

Tra gli ospiti: i Ministri Andrea Abodi e Eugenia Maria Roccella, il Presidente della regione Marche Francesco Acquaroli, il Commissario straordinario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli e, inoltre, Peppone Calabrese, Francesco Chelli, Brunello Cucinelli, Angelo Mellone, Davide Rondoni, Vincenzo Schettini, Vito Teti e molti altri rappresentanti del mondo dell’impresa, delle istituzioni e della cultura. In programma anche una mostra fotografica, laboratori con istituti scolastici e concerti serali.

Ospitare un festival dedicato alle aree interne in una località come Colli del Tronto è una scelta tanto simbolica quanto strategica. Situata lungo la storica Strada Salaria, Colli del Tronto rappresenta un punto nevralgico sul piano logistico, culturale e storico: da qui si raggiungono facilmente Rieti, Norcia, Ascoli, Teramo, Ancona e Roma. È proprio da questo snodo tra l’Adriatico e l’Appennino che si può ripensare una nuova geografia del futuro. Unire realtà apparentemente distanti, come la costa e l’entroterra, in un unico evento, significa superare vecchi confini narrativi e creare connessioni concrete e simboliche tra territori che, in realtà, si completano a vicenda.

“Restanza e tornanza sono espressioni ormai consolidate nella sociologia, meno abituali forse nel linguaggio comune. Indicano dinamismo, nessuna tentazione di passatismo. Anzi. Suggeriscono azione, intervento attivo, decisione consapevole per chi sceglie di restare nel suo luogo di origine, per vivere, lavorare, progettare il proprio futuro. E per chi ha voglia di tornarci, con le stesse motivazioni. Sono due vocaboli che ben si adattano al lavoro della ricostruzione post sisma nel Centro Italia. E ben si adattano ai giovani, alla loro progettualità, al loro sguardo al domani. Questo Festival è un’occasione per dare voce ai giovani, creare connessioni concrete, rafforzare un modello di sviluppo che renda questi territori luogo di rinascita sociale, produttiva, culturale. Come già sta accadendo, per mettere a valore le politiche attivate nella ricostruzione post sisma, affinché diventino leva per una nuova vitalità del cratere” – afferma Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione 2016.

“Questo Festival, per noi significa tendere un ponte verso l’entroterra, mettere in relazione storie, comunità, energie diverse. La cultura è il ponte verso le nostre radici, e solo celebrandone la vitalità possiamo aiutare le giovani generazioni a riscoprire i luoghi della tradizione familiare”, ha dichiarato Stefano Zurlo, direttore artistico della manifestazione. Il Festival, che si terrà al Parco della pace di Colli del Tronto dal 20 al 22 giugno, sarà a ingresso libero, rivolto a un pubblico ampio: studenti, famiglie, amministratori locali, ex residenti, professionisti, cittadini attivi. Previste aree tematiche, corner per startup nate nei borghi, spazi per l’artigianato, l’enogastronomia e le politiche per il lavoro. “Restare, Partire, Tornare. I giovani di fronte al terremoto demografico” sarà un’occasione per incontrarsi, costruire nuove visioni e restituire centralità ai luoghi che oggi sembrano ai margini, ma che possono diventare i protagonisti di un futuro più giusto, umano e condiviso.

Dal 7 giugno "Chi può batterci?", family game show condotto da Liorni

Roma, 6 giu. (askanews) – Dopo una speciale anteprima andata in onda a settembre, dal 7 giugno torna in prima serata su Rai1 “Chi può batterci?”, il family game show prodotto da Direzione Intrattenimento Prime Time, in collaborazione con Blu Yazmine, condotto da Marco Liorni, pronto a rimettersi in gioco in tre nuove puntate al sabato.

Lo studio è pronto e porta con sé molte novità. Un restyling dal forte impatto visivo: la scenografia, completamente ripensata da Riccardo Bocchini, e la fotografia, firmata da Mario Catapano, contribuiranno a valorizzare ritmo e atmosfere.

Sarà un’esperienza molto coinvolgente e dinamica, in cui una squadra composta da sei vip capitanata da Marco Liorni, affronterà in ogni puntata 101 agguerriti concorrenti scelti tra il pubblico in studio.

Nella prima puntata la squadra di Marco Liorni sarà composta da Max Tortora, Natasha Stefanenko, Massimo Ghini, Gloria Guida e Francesca Manzini.

Una sfida unica nel suo genere: Marco Liorni, in un inedito doppio ruolo di conduttore e giocatore, guiderà il suo team tra quiz, intuizioni brillanti e inaspettati colpi di scena.

Il programma (in onda dagli studi “Fabrizio Frizzi” di Roma) si articola in diverse manche, ciascuna ispirata a temi di cultura generale e capaci di stimolare non solo la conoscenza, ma anche il vissuto, la prontezza e la logica dei partecipanti. Tutto si svolge in un clima di leggerezza e spettacolo, con una narrazione dinamica e aperta alla partecipazione del pubblico da casa.

Grande suspense, poi, nella sfida finale: il miglior concorrente della serata affronterà, uno dopo l’altro, i sei agguerriti componenti della squadra vip. Solo battendoli tutti potrà aggiudicarsi il jackpot in palio. Riuscirà nell’impresa? O gli sarà sbarrata la strada verso la vittoria?

A fare da arbitro imparziale sarà Franky, una voce fuori campo, che dall’alto guiderà il gioco: farà domande, svelerà risposte e interagirà con i protagonisti con una buona dose di ironia e complicità.

“Chi può batterci?” è scritto da Stefano Santucci, Salvo Guercio, Tiziana Martinengo, Mario Audino, Simona Riccardi, Francesco Lancia, Flavio Grasso. Regia di Cristiano D’Alisera.

Turismo Germania: 200 anni Isola dei Musei, presto treno Roma-Berlino

Roma, 6 giu. (askanews) – Serata Germany Travel con focus su Berlino, con la partecipazione del ceo di visitBerlin Burkhard Kieker, di Carlo Carbone, Market & Media Relations Manager visitBerlin e di Moritz van Duelmen, Kulturprojekte Berlin, al Goethe Institut a Roma, dove la direttrice dell’Ente Nazionale Germanico per il Turismo (ENGT), Agata Marchetti, ha presentato ai giornalisti i punti forti delle campagne 2025 per i viaggiatori italiani in Germania.

“Il 2024 si chiuso bene, con soddisfazione, con oltre 3,5 milioni di pernottamenti, con +4.6%. Nel 2025 le nostre analisi delle prenotazioni ci danno una visione positiva per l’estate e per l’autunno, anche perch abbiamo tante cose da proporre”, ha spiegato ad askanews Marchetti al termine dell’evento.

“Non soltanto il ‘city trip’ di prima, con il weekend lungo classico, ma ci si spinge anche fuori dalla citt. A proposito del raggiungere la citt, nei collegamenti abbiamo tante novit, che ci lasciano presupporre che l’anno avr un risvolto positivo, perch, grazie a diverse congiunture, abbiamo un aumento di collegamenti, perch Easyjet ha attivato nuovi voli, Ita ha completato quasi il matrimonio con Lufthansa, per cui sono stati attivati 118 voli settimanali sulla Germania. E poi stato annunciato da poco, da Trenitalia, in collaborazione con Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, che gi da fine anno ci saranno le frecce che potranno andare fino a Monaco da Milano, e poi dal 2028 addirittura da Roma si arriver a Berlino”, ha aggiunto la direttrice.

“Abbiamo un compleanno, che abbiano presentato questa sera perch eravamo con la nostra Capitale, con Berlino, che festeggia 200 anni dell’Isola dei Musei, anniversario molto importante, l’Isola dei Musei interamente un patrimonio Unesco, ha al suo interno delle ricchezze inestimabili. Sappiamo che il Pergamonmuseum adesso in ristrutturazione, per nel 2027 riaprir una parte del Pergamon, perch aveva bisogno di un restauro molto importante. Per intanto ci sono tutte le altre ricchezze: il Bode-Museum, il Neues Museum, l’Altes Museum, dei tesori”, ha concluso Marchetti.

Tennis, Errani-Paolini in finale al Roland Garros

Roma, 6 giu. (askanews) – Sara Errani e Jasmine Paolini ci riprovano. Ai piedi della Torre Eiffel, le due tenniste lo scorso anno hanno conquistato la finale del Roland Garros e poi la medaglia d’oro nel doppio femminile delle Olimpiadi. Quest’anno hanno deciso di ripetersi. La coppia azzurra vola di nuovo in finale dell’Open di Francia: battute in semifinale Mirra Andreeva e Diana Shnaider con il punteggio di 6-0 6-1, in appena un’ora di match. Nell’ultimo atto a Parigi Sara e Jasmine, a caccia del riscatto dopo la sconfitta nel singolare, affronteranno Danilina e Krunic: appuntamento a domenica per cercare di fare la storia.

Campari celebra il rapporto con Milano in un tre giorni di incontri

Milano, 6 giu. – Una tre giorni di appuntamenti ed eventi dedicata al legame tra Milano e Campari, un viaggio immaginato per toccare arte, storia e cultura intorno a un edificio simbolo della citt come la Torre Velasca, da poco restaurata, ma da sempre una delle architetture pi note della Milano moderna. L’evento “The Red View – Unveiling Passion” dedicato alla relazione tra Campari e la citt da cui l’azienda partita, che potr essere letteralmente osservata dal 16esimo piano della Velasca, che il cuore dell’evento.

L’idea stata quella di creare un Osservatorio Campari, che permetta di guardare a luoghi come il primo stabilimento, oppure alla Galleria Vittorio Emanuele e al Teatro Alla Scala, che hanno giocato un ruolo nella storia di Campari che, proprio nel suo locale in Piazza Duomo, il Camparino, ha aperto le porte al mondo.

Incontri, talk, dj set, un Mirror Bar, ma anche la finale della XI edizione della Campari Bartender Competition, organizzata da Campari Academy: questi gli eventi principali della tre giorni, con ospiti come Claudio Santamaria o Joan Thiele.

VIII edizione del progetto “Legalit e Merito” al Campus Luiss

Roma, 6 giu. (askanews) – Alla Luiss Guido Carli andato in scena l’incontro conclusivo dell’VIII edizione del progetto “Legalit e Merito”, nato da un’idea della Professoressa Paola Severino e promosso dall’Universit attraverso un Protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero dell’Universit e della Ricerca, il Consiglio Superiore della Magistratura, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, l’Autorit Nazionale Anticorruzione, l’Arma dei Carabinieri e la Fondazione Severino. Abbiamo parlato con Paola Severino, Presidente della Luiss School of Law:

“Noi oggi abbiamo ben 187 studenti della LUISS e nonostante abbiano gli esami, nonostante si stiano preparando, sono qui per testimoniare che ‘Legalit e Merito’ un progetto che cresce di anno in anno sempre pi. Abbiamo 15 scuole, abbiamo istituti penali minorili, abbiamo centri di prima accoglienza, ragazzi che parlano con i ragazzi, giovani che parlano con i giovani del tema della legalit”.

poi intervenuto Salvatore Luongo, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri:

“Il nostro un sistema di rassicurazione sociale, perch spesso la legalit viene vista come un limite, invece la legalit un valore aggiunto, ma per assorbirla, per farla propria, deve diventare un modo di essere, un qualcosa che noi tutti alimentiamo giorno per giorno”.

Quest’anno hanno partecipato ben 187 studenti Luiss, selezionati tramite una lettera motivazionale per ricoprire il ruolo di “Ambasciatori di Legalit” e 27 istituti coinvolti. I lavori finali sono stati presentati e valutati durante la cerimonia svoltasi nell’Aula Magna del Campus Luiss di Viale Pola, alla presenza del Presidente dell’Ateneo Giorgio Fossa, del Rettore Paolo Boccardelli e del Direttore Generale Rita Carisano. Al termine dell’evento si svolta la premiazione delle migliori idee con un podio diviso in tre “ex aequo”. Al primo posto e il cortometraggio “Oltre il silenzio. Testimoni di coraggio!” dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giovanni Falcone” di Palazzolo sull’Oglio (Lombardia), nato dal confronto diretto con testimoni e vittime della violenza di genere. Abbiamo parlato con Cristiano Tardelli, Ambassador Luiss presso l’Istituto Superiore “Giovanni Falcone”

“Quello che abbiamo appreso io e il mio gruppo di lavoro stato che questo problema nella nostra societ, prima di essere un problema di diritto, un problema antropologico che deve essere risolto in una prospettiva culturale e appunto con lo strumento dialogico che diventa quella dimensione in cui ci si relaziona con l’altro come persona”.

Nell’ambito del progetto, la Luiss mette a disposizione borse di studio, per i giovani partecipanti, quest’anno con il sostegno di Enel Foundation, per gli studenti che risulteranno ammessi alla frequenza di un Corso di laurea triennale o magistrale a ciclo unico dell’Ateneo e che avranno superato con il punteggio pi alto il test di ammissione.

Calendario serie A, via il 23-24 agosto: ecco le date

Roma, 6 giu. (askanews) – La serie A è già pronta a ripartire. Alle 18.30 al Teatro Regio di Parma, nell’ambito della 2ª edizione del “Festival della Serie A” sarà sorteggiato il calendario della prossima stagione agonistica.

Il campionato di Serie A 2025-26 inizierà nel weekend del 23-24 agosto 2025 per concludersi il 24 maggio 2026. Sono previsti due turni infrasettimanali: il 29 ottobre 2025 (9ª giornata) e il 6 gennaio 2026 (19ª giornata). Quattro, invece, le soste per gli impegni delle nazionali: il 7 settembre 2025, il 12 ottobre 2025, il 16 novembre 2025 e il 29 marzo 2026.

Come già da diversi anni a questa parte, il calendario della Serie A sarà asimmetrico: la sequenza delle gare nel girone di andata, quindi, sarà diversa rispetto a quella delle gare nel girone di ritorno, con un minimo di 8 giornate di distanza tra le gare di andata e ritorno contro la medesima avversaria. I derby (quest’anno riguardanti le squadre di Torino, Milano e Roma) dovranno, invece, essere disputati tutti in giornate diverse e non sarà possibile collocarli alla 1ª giornata e alla 9ª (turno infrasettimanale feriale).

Le squadre che parteciperanno alla Champions League (Napoli, Inter, Atalanta e Juve) non potranno incontrarsi con quelle impegnate in Europa League (Bologna e Roma) e Conference (Fiorentina) nelle giornate numero 5, 22, 26, 29, 32 e 35, cioè quando sono previsti due turni consecutivi di competizioni Uefa È, inoltre, prevista sempre prevista l’alternanza degli incontri in casa ed in trasferta Inter e Milan, Lazio e Roma, Juventus e Torino e Fiorentina e Pisa, con alcune eccezioni: a inizio stagione per le due toscane, al fine di consentire l’ultimazione dei lavori previsti nei due impianti, e per le due milanesi nel mese di gennaio , quando lo stadio di San Siro sarà a disposizione del Cio per la Cerimonia Inaugurale dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina (prevista il 6 febbraio 2026). Per quest’ultimo motivo, è molto probabile che Milan e Inter debuttino entrambe in casa alla prima giornata: una sabato 23 agosto e una lunedì 25, mentre è certo che giocheranno entrambe in trasferta nei weekend del 31 gennaio/1° febbraio e del ?7-8 febbraio, stante l’indisponibilità dello stadio milanese.

Calcio, Gasperini: "La Roma è una grande sfida"

Roma, 6 giu. (askanews) – “La Roma perché è una grande sfida. Io ho bisogno di avere una sfida importante, di venire in un ambiente con grande passione. Questo mi ha dato un grande entusiasmo, la possibilità che mi hanno dato Ranieri, la società, la proprietà. Una grande adrenalina di cui avevo bisogno per fare qualcosa di buono”. Così Gian Piero Gasperini, ai media ufficiali del club giallorosso, subito dopo la firma che lo legherà alla Roma fino al 2028. “La Roma ha una grande passione dietro, vuole raggiungere dei grandi traguardi. Secondo me ci sono tutte le condizioni perché c’è una proprietà molto forte, che ha voglia di far crescere la Roma, di portarla a livelli alti. C’è una persona come Ranieri, che da solo è già una garanzia per la piazza, per i tifosi. C’è un direttore sportivo molto giovane, ma una capacità di lavoro, anche di scouting, che ho avuto modo di constatare, con grande entusiasmo anche loro, molto preparati. Credo che ci siano le condizioni migliori per fare un buon lavoro”, prosegue Gasperini. Che poi, parlando del tifo giallorosso, ammette come “li ho visti sempre come un esempio di grande entusiasmo, è uno stadio sempre pieno. Ci sarà sicuramente un po’ di emozione, ma credo che dopo tanto tempo sarà un attimo per poi pensare al campo. L’impegno mio e della squadra sarà quello di portarli dalla propria parte, sarà la prima cosa che si dovrà fare. E lo si potrà fare attraverso delle prestazioni convincenti, dove la gente si identifica nella propria squadra, al di là del risultato”, conclude.

Dialogo e amicizia per la festa Nazionale dell’Azerbaigian

Roma, 6 giu. (askanews) – Cultura, diplomazia e ospitalit hanno caratterizzato la celebrazione della Festa Nazionale dell’Azerbaigian – Giorno dell’Indipendenza, organizzata dall’Ambasciata dell’Azerbaigian presso la Santa Sede presso l’elegante cornice del The Westin Excelsior di Via Veneto, a Roma. La serata-evento ha riunito autorit vaticane, rappresentanti del corpo diplomatico, personalit del mondo culturale, religioso e dei media, oltre a numerosi amici del Paese.

Dopo l’esecuzione degli inni, a dare il benvenuto agli ospiti stato l’Ambasciatore azerbaigiano presso la Santa Sede, S.E. Ilgar Mukhtarov, che ha ricordato l’importanza storica del 28 maggio, quando “in Azerbaigian fu istituita la prima Repubblica Democratica laica del mondo musulmano, con l’adozione della Dichiarazione di Indipendenza.”

Citate le parole di Sua Santit Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita in Azerbaigian nel 2002, quando osserv che “lo zoroastrismo, il cristianesimo dell’antica Chiesa albana, l’Islam e l’Ebraismo hanno tutti convissuto in questa terra grazie a uno spirito di tolleranza e di rispetto reciproco” e di Sua Santit Papa Francesco, durante la sua visita del 2016, per il quale il Paese rimaneva “un centro di tolleranza”.

L’Ambasciatore ha sottolineato la nuova pace raggiunta nella regione del Caucaso meridionale, grazie all’impegno dell’Azerbaigian e la liberazione dei territori azerbaigiani dopo 30 anni di occupazione. “In linea con questi valori, dopo un conflitto trentennale, l’Azerbaigian ha teso una mano di pace all’Armenia, proponendo una bozza di accordo di pace”. Sottolineato anche il contributo costante della Fondazione Heydar Aliyev alla preservazione del patrimonio culturale cristiano. Per il suo impegno, la presidente della Fondazione e Primo vicepresidente della Repubblica Mehriban Aliyeva stata insignita da Papa Francesco della Gran Croce dell’Ordine Piano.

Con un riferimento a Sua Santit Papa Leone XIV, ricordandoci che “la pace un dono, la giustizia un dovere e la verit una vocazione”, l’Ambasciatore ha dato la parola al Cardinale George Jacob Koovakad, Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso della Santa Sede, che ha portato gli auguri del Vaticano di prosperit, progresso e pace al popolo azerbaigiano, sottolineando la solida amicizia con l’Azerbaigian.

Dopo gli interventi, gli ospiti sono rimasti incantati dall’esibizione del talentuoso ed emozionante Ensemble – “7 Bellezze”, rappresentato da sette musiciste provenienti da sette diversi paesi del mondo turco: Azerbaigian, Turchia, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Ungheria, che hanno eseguito capolavori musicali nazionali e internazionali dell’Azerbaigian.

Gli ospiti hanno poi gustato alcune eccellenze della cucina nazionale azerbaigiana, preparata per l’occasione, con piatti che hanno unito colori, profumi e gusti a storia e tradizione.

Poste Italiane amplia la rete degli ATM

Roma, 6 giu. (askanews) – Con quasi 8.500 sportelli automatici, Poste Italiane continua a rafforzare la sua presenza sul territorio. Nell’ultimo anno il gruppo guidato dall’ad Matteo Del Fante ha installato oltre 350 nuovi ATM, in controtendenza rispetto al calo nazionale certificato da Bankitalia: tra il 2016 e il 2024 in Italia gli sportelli sono diminuiti di oltre 5500 unit.

Il servizio del TG Poste

Tennis, Musetti si ritira, Alcaraz in finale al Roland Garros

Roma, 6 giu. (askanews) – Lorenzo Musetti si ferma al Roland Garros. L’azzurro è costretto al ritiro all’inizio del quarto set, fermato da un problema alla coscia sinistra. Il carrarino ha giocato due set alla pari con Alcaraz: il primo vinto 6-4, il secondo perso 7-6 al tiebreak dopo aver recuperato due break di svantaggio. Poi dal terzo set sono iniziati i problemi per Musetti che ha iniziato ad accusare un fastidio alla coscia sinistra, nella zona dell’adduttore. Perso il parziale 6-0 e dopo aver subito il break in apertura del quarto, l’azzurro ha deciso di ritirarsi. Alcaraz raggiunge così la quinta finale Slam in carriera, la seconda consecutiva a Parigi.

Masterclass con premio Oscar Danny Boyle alla Casa del Cinema di Roma

Roma, 6 giu. (askanews) – Giovedì 12 giugno alle 12, Danny Boyle sarà protagonista di una masterclass presso la Casa del Cinema, organizzata da Fondazione Cinema per Roma e Sony Pictures e introdotta da Paola Malanga, direttrice artistica della Fondazione e della Festa del Cinema di Roma.

Il cineasta britannico ripercorrerà con il pubblico la sua straordinaria carriera che l’ha visto regista di film come “The Millionaire”, vincitore di otto premio Oscar fra cui Miglior film e Miglior regia, e di altri acclamati successi globali fra cui “Trainspotting”, “The Beach”, “127 ore” e “Yesterday”.

La masterclass sarà preceduta dall’anteprima dei primi ventotto minuti del suo nuovo film, “28 anni dopo”, scritto da Alex Garland (Ex Machina, Civil War, Warfare) e prodotto da Cillian Murphy. Il film porta sul grande schermo una nuova terrificante avventura della saga inaugurata da Boyle, nel 2002, con “28 giorni dopo” e proseguita, nel 2007, con “28 settimane dopo”. Interpretato da Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Jack O’Connell, Alfie Williams e Ralph Fiennes, “28 anni dopo” è prodotto da Sony Pictures e uscirà nelle sale italiane mercoledì 18 giugno distribuito da Eagle Pictures.

L’accesso alla masterclass è gratuito fino a esaurimento posti disponibili, previo ritiro del coupon che sarà distribuito giovedì 12 giugno, a partire dalle ore 11.30, presso la biglietteria della Casa del Cinema.

Nel nuovo film di Boyle si racconta di un virus della rabbia fuoriuscito tre decenni prima da un laboratorio di armi biologiche; ora, in una quarantena forzata e brutale, alcuni sono riusciti a sopravvivere in mezzo agli infetti. Un gruppo di sopravvissuti vive su una piccola isola collegata alla terraferma da un’unica strada rialzata ed estremamente protetta. Quando uno di questi lascia l’isola per una missione diretta nel profondo della terraferma, scoprirà segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti ma anche gli altri sopravvissuti.

A settembre apre il Laura Pausini Museum nella sua Solarolo

Milano, 6 giu. (askanews) – Laura pausini annuncia oggi l’apertura del Laura Pausini Museum, che aprirà le porte al pubblico dal prossimo 7 settembre 2025, una mostra permanente che prenderà vita nel cuore del suo paese d’origine, Solarolo, provincia di Ravenna, dove l’artista ha vissuto dall’infanzia ai primi anni di carriera. Una notizia accolta con entusiasmo dai fan più accaniti, che saranno i primi ad agognare l’entrata in quella che promette di diventare la meta preferita del popolo di Laura, regalando un’esperienza che lascerà tutti estasiati, un viaggio tra premi, riconoscimenti, abiti di inestimabile valore, oltre a lati inediti della sua storia e della sua carriera unica al mondo. Il primo museo in Italia dedicato ad un’artista italiana sorgerà tra le mura di quella che è stata prima la casa della famiglia Pausini e poi sede del Laura Pausini Official Fanclub, nato nel settembre 1995 e che proprio quest’anno taglierà il traguardo dei 30 anni di vita, un anniversario che Laura è pronta a festeggiare il 6 Settembre al Palacattani di Faenza (Ravenna), dove si svolgerà il PAU PARTY 2025, riservato proprio ai soci del Laura4U.com.

M.O., Conte: Ue e Governo hanno fatto gli struzzi sul genocidio

Roma, 6 giu. (askanews) – “C’è chi non rimane in silenzio e non accetta il ruolo dell’ignavo in questa storia. C’è chi non si riconosce nelle scelte di questa Europa e di questo Governo che hanno fatto finora gli struzzi sul genocidio in corso a Gaza, 60mila palestinesi uccisi, oltre 16 mila bambini morti, 1 milione affamati, senza che sia stato disposto un embargo sulle armi, senza che siano state adottate sanzioni pesanti al governo israeliano del criminale Netanyahu”. Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, che aggiunge: “C’è chi non può accettare che dal nostro Paese – come scrive oggi Il Fatto citando il report di Archivio Disarmo – partano tutt’oggi sistemi d’arma e tecnologie militari per Israele, che l’Europa anche nel 2024 sia stato il maggior mercato per l’export di armi da parte di Israele. ‘Il mondo vede la forza di Israele e vuole esserne un partner’ dice il ministro israeliano Katz. Noi non vogliamo essere partner di un genocidio a Gaza”.

“Domani, 7 giugno, tutti in piazza a Roma per Gaza, per salvare i nostri valori dalla complicità, dall’indifferenza”, conclude Conte.

La figlia dell’inviato Usa Kellogg era a Kiev durante l’ultimo bombardamento russo

Roma, 6 giu. (askanews) – Durante l’attacco combinato russo con missili e droni contro l’Ucraina della scorsa notte, Meaghan Mobbs, figlia di Keith Kellogg, l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina, ha postato un messaggio per il padre sui social.

“Notte rumorosa a Kiev, papà! Forse sono le esplosioni e gli spari nel cuore della notte, ma ho la strana sensazione che i russi non vogliano la pace”, ha scritto su X, mentre la Russia lanciava uno dei suoi attacchi aerei più intensi della guerra.

Meaghan Mobbs è una psicologa clinica americana, ex capitano dell’esercito e veterana dell’Afghanistan. È presidente della R. T. Weatherman Foundation, che fornisce forniture mediche e aiuti a organizzazioni e ospedali ucraini.

Ivass avvia procedura di nomina del Collegio dell’Arbitro assicurativo

Roma, 6 giu. (askanews) – In vista della costituzione del primo Collegio dell’Arbitro Assicurativo, l’Ivass ha invitato i soggetti in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza (di cui al decreto n. 215 del 6 novembre 2024), a presentare la propria manifestazione di interesse a ricoprire il ruolo di componente di scelta dell’Istituto.

La manifestazione di interesse, recita un comunicato, dovrà essere presentata entro e non oltre le ore 12.00 del 7 luglio 2025, esclusivamente tramite posta elettronica certificata (Pec) (all’indirizzo arbitroassicurativo@pec.ivass.it), utilizzando il format pubblicato sul sito Ivass e su quello dell’Arbitro Assicurativo. In entrambi i siti sono pubblicate le istruzioni per la compilazione.

Contestualmente, prosegue il comunicato, le associazioni rappresentative delle imprese e degli intermediari assicurativi, nonché della clientela sono state invitate a designare i rispettivi componenti. La nomina dei componenti del Collegio dell’Arbitro Assicurativo avverrà con provvedimento dell’Istituto. Per eventuali informazioni è possibile rivolgersi al numero verde 800 486661, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 14.30. (fonte immagine: Ivass).

Una delegazione italiana andrà al Budapest Pride 2025 (il 28 giugno)

Roma, 6 giu. (askanews) – Il Roma Pride e il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli hanno annunciato la propria partecipazione al Budapest Pride 2025, in programma sabato 28 giugno nella capitale ungherese. “In un momento in cui i diritti delle persone LGBTQIA+ sono messi gravemente in discussione in diversi Paesi europei, la nostra presenza in Ungheria vuole essere un atto politico di solidarietà, visibilità e resistenza. La partecipazione a Budapest si inserisce in una più ampia campagna internazionale a sostegno dei Pride sotto attacco, e trova espressione concreta anche nel carro ufficiale del Circolo Mario Mieli 2025, che quest’anno sarà interamente dedicato a tutte le marce dell’orgoglio che nel mondo stanno subendo repressioni, divieti o censure, con particolare attenzione proprio al caso ungherese”, hanno spiegato i promotori in un comunicato.

“La recente approvazione in Ungheria di una normativa anti-Pride — che modifica le leggi sul diritto di riunione e criminalizza l’organizzazione di manifestazioni che violano la cosiddetta ‘legge sulla propaganda’ — si legge nel testo – rappresenta un grave pericolo per la libertà di espressione e per i diritti civili di tutta la comunità LGBTQIA+. Secondo il nuovo testo, partecipare ad un Pride può comportare sanzioni fino a 500 euro, mentre chi organizza rischia anche conseguenze penali”.

Il Roma Pride e il Circolo Mario Mieli “contro questa deriva autoritaria, saranno presenti a Budapest con una delegazione, in coordinamento diretto con gli attivisti e le attiviste lgbt locali. Il Circolo fungerà da punto di contatto con gli organizzatori del Pride ungherese, membri anch’essi dell’EPOA – European Pride Organisers Association”, sottolineano.

Chi vuole unirsi alla delegazione – precisano – può mandare una mail a info@mariomieli.org. Viaggio e alloggio a spese del partecipante.

Nel frattempo, il 10 giugno alle 21 a Roma alla Pride Croisette, il villaggio del Roma Pride in viale delle Terme di Caracalla, è in programma un incontro pubblico con una delegazione di attivisti e attiviste del Budapest Pride. A moderare l’evento sarà la giornalista di Domani, Daniela Preziosi, e interverranno il giornalista di La7, Corrado Formigli, da sempre attento ai temi delle libertà civili, e il portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino.

“Essere a Budapest significa non voltare lo sguardo di fronte alla repressione. Il nostro carro al Roma Pride sarà un manifesto politico in difesa della libertà e della dignità dei Pride minacciati in Europa e nel mondo. Saremo accanto alle attiviste e agli attivisti ungheresi non solo idealmente, ma fisicamente, con la nostra presenza nelle strade e con la forza collettiva del nostro orgoglio”, ha commentato Colamarino.

Stretta Pornhub in Francia, Daniele Novara: Era ora, é strada giusta

Roma, 6 giu. (askanews) – “Il Governo francese ha preso la strada giusta. Finalmente un Paese ha deciso di creare un dispositivo legislativo per cui la verifica dell’età sui siti pornografici diventa un obbligo vincolante con verifiche serie piuttosto dell’ignobile click da parte dell’utente stesso”, lo ha affermato Daniele Novara, pedagogista, autore di best seller e direttore del CPP (Centro psicopedagogico per la gestione dei conflitti), intervenendo sulla decisione francese di stringere le regole d’accesso ai siti pornografici.

“Lo sappiamo tutti e tutte: l’attuale pratica finisce col consentire a un bambino o una bambina di 10, 11 anni l’accesso a contenuti per lui o lei sostanzialmente traumatici”, ha aggiunto.

“Il business del porno si sta opponendo con iniziative davvero discutibili appellandosi alla presunta libertà della rivoluzione francese”, ha proseguito il pedagogista. “Ma è libertà quella di consentire a un terrorista di avvelenare i fiumi? A un killer di sparare nel supermercato? A un inquinatore di rovinare le città? Mi auguro che al più presto anche l’Italia si allinei ai cugini francesi dando un segnale chiaro in modo che questo business pericoloso smetta di colpire bambini e ragazzi impedendo loro una crescita sessuale normale e se possibile felice”, ha concluso Novara, invitando a non addossare “tutta la responsabilità sui genitori sempre più fragili e sempre più soli nel gestire una resistenza che non può essere portata avanti senza un sostegno politico, pubblico e collettivo”.

Voli, stop compensazioni a passeggeri Ue per ritardi fino a 4 ore

Roma, 6 giu. (askanews) – Niente diritto a compensazioni per i passeggeri di voli con ritardi fino a 4 ore su tratte brevi o collegamenti intra Unione europea. E niente rimborso sui voli oltre i 3500 km per ritardi fino a 6 ore. È uno degli elementi chiave su cui dopo anni di trattative si sono accordati i ministri dei Trasporti dell’Unione europea, secondo quanto riporta un comunicato del Consiglio Ue in merito alla revisione delle regolamentazioni sui diritti dei passeggeri e le responsabilità delle compagnie aeree.

Inoltre, in base all’accordo politico sulle nuove regole, i passeggeri non potranno ricevere compensazioni per i voli cancellati che siano stati comunicati loro con almeno due settimane (14 giorni) di anticipo.

Secondo le ricostruzioni del Financial Times, la Commissione europea proponeva parametri anche più penalizzanti per i passeggeri: 5 ore di ritardi consentiti per i voli sulle tratte brevi (sempre prima che scattasse l’obbligo di compensazioni) e 9 ore per le tratte lunghe. Ma alla fine i ministri avrebbero “puntato i piedi”, in particolare quelli di Germania e Spagna.

Per quanto riguarda le compensazioni, vengono indicati 300 euro per i voli su brevi tratte con ritardi sopra i limiti già menzionati e 500 euro per i voli sulle lunghe tratte.

La Commissione è intervenuta invece con una stretta per le compagnie aeree sulle politiche attualmente praticate per la cosiddetta “mancata presentazione”. Ovvero, quando ai passeggeri viene negato l’imbarco su un volo di ritorno perché non hanno preso il volo di andata: scatterà il diritto al risarcimento.

Mattarella a Rondine: pace in Costituzione, Ue resista ad attacchi

Rondine (Arezzo), 6 giu. (askanews) – Quando l’elicottero che trasporta il presidente della Repubblica ronza sul pratone assolato di mezzogiorno già si prepara la standing ovation che i ragazzi della marcia della pace, gli adulti, gli anziani tutti confluiti a Rondine, alle porte di Arezzo, per dire “make peace great again” tributano a Sergio Mattarella. Il capo dello Stato raggiunge il borgo – dove ogni anno vivono e studiano trenta giovani che in teoria dovrebbero essere nemici perché i loro paesi sono in guerra ma nel conoscersi si “riconoscono” simili e amici – dopo l’incontro con Papa Leone XIV al quale ha portato, dice, “l’affetto dell’Italia”. Lo accolgono con applausi e incitazioni – “grande presidente” – e lui risponde a un paio di domande. La pace è al centro di tutto, la pace e il ruolo che deve e può avere l’Europa unita nel promuoverla.

Intanto, spiega Mattarella con un tono schietto ma anche paziente, quasi da insegnante in mezzo alla sua classe, “la nostra Repubblica nasce da una spinta comune tra cittadini e istituzioni dopo la guerra, e questo progetto di pace è espresso nella nostra Costituzione”, “ma anche dal sentimento comune che ha prodotto la Costituzione”. Cita l’articolo 11 della Costituzione e precisa che “anche quando si è stati costretti a ricorrere alle armi per resistere all’orrore l’obiettivo era sempre la pace e la collaborazione tra i popoli”. E l’Ue unita può essere “perno” del dialogo internazionale ammesso che “resista ad attacchi interni ed esterni di chi vorrebbe il ritorno dei nazionalismi”.

I tempi, certo, sottolinea il capo dello Stato citando Sant’Agostino, sono difficili, duri ma, attenzione, “i tempi siamo noi” con i nostri comportamenti, a cominciare dalla vita quotidiana fino alle decisioni degli Stati. Trovandosi davanti tanti ragazzi – secondo gli organizzatori alla marcia hanno partecipato oltre settemila persone – Mattarella coglie l’occasione per avvertire sull'”insidia” del web che cancella i rapporti umani, isola e dove “sovente” si parla un linguaggio d’odio. Prima di ripartire alla volta di Roma Mattarella ha incontrato i ragazzi del borgo, firmato il libro d’onore e ricevuto una scultura che riproduce il simbolo di Rondine.

Abu Shabab il beduino armato da Israele "saccheggia gli aiuti a Gaza", Netanyahu: va tutto bene

Roma, 6 giu. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha riconosciuto che le autorità stanno sostenendo un clan palestinese a Gaza che si oppone ad Hamas, in seguito alle dichiarazioni di un ex ministro secondo cui Israele avrebbe fornito armi al gruppo.

Secondo i media israeliani e palestinesi, questo gruppo include membri di una tribù beduina guidata da Yasser Abu Shabab. Il Consiglio europeo per le Relazioni estere descrive Abu Shabab come il capo di una “banda criminale che opera nell’area di Rafah ed è accusata di saccheggiare camion di aiuti umanitari” a Gaza. Avigdor Lieberman, membro del parlamento ed ex ministro della Difesa, ha dichiarato in un’intervista all’emittente pubblica israeliana Kan che il governo di Benjamin Netanyahu stava “fornendo armi a un gruppo di criminali e malfattori”.

“Cosa ha rivelato Lieberman? Che fonti di sicurezza hanno attivato un clan di Gaza che si oppone ad Hamas? Cosa c’è di sbagliato in questo?”, ha dichiarato Netanyahu in un video pubblicato ieri sul suo account di X: “Va tutto bene, salva la vita dei soldati israeliani” nella Striscia di Gaza, ha aggiunto il premier.

Giornalismo: annunciati i 6 vincitori del Premiolino 2025

Roma, 6 giu. (askanews) – Il Premiolino, il più antico e autorevole riconoscimento italiano dedicato all’informazione, celebra nel 2025 la sua 65ª edizione. Sostenuto da Pirelli, il premio continua a distinguersi per la sua capacità di riconoscere e valorizzare le voci più coraggiose e innovative del giornalismo contemporaneo. Anche quest’anno la giuria ha selezionato sei giornalisti-editorialisti che si sono contraddistinti per qualità narrativa, rigore professionale e impegno civile.

I vincitori della 65ª edizione sono Paolo Giordano (Corriere della Sera), Anna Zafesova (La Stampa), Luigi Manconi (La Repubblica), Siegmund Ginzberg (Il Foglio), Thomas Mackinson (Il Fatto Quotidiano) e Sabrina Giannini (Rai 3).

In occasione della 65ª edizione, viene assegnato anche il Premio Pirelli per la Scuola, giunto alla sua seconda edizione. Il riconoscimento è riservato al miglior articolo o inchiesta dedicati al mondo dell’istruzione.Le vincitrici del Premio Pirelli per la Scuola 2025 sono Gianna Fregonara e Orsola Riva (Corriere della Sera).

La scuola è la prima comunità educativa in cui prende forma il futuro. Con questo premio, Pirelli vuole incoraggiare un giornalismo attento, partecipe e vicino alle nuove generazioni, capace di raccontare con lucidità e passione le sfide dell’educazione.

Con questi riconoscimenti, il Premiolino riafferma la centralità dell’informazione come presidio democratico, premiando coloro che si sono distinti per un racconto del presente portato avanti con chiarezza, profondità e senso di responsabilità.

La giuria del Premiolino ha deciso di onorare la memoria di Viktorija Rosyna, la giornalista ucraina barbaramente torturata e uccisa per i suoi reportage, con una menzione speciale.

Chiara Beria di Argentine, Presidente della giuria de il Premiolino, commenta: “1960-2025. In un tempo di poca memoria, crescente indifferenza e oscuri orizzonti, arrivare alla 65esima edizione del Premiolino – basato sull’impegno volontario e appassionato di una Giuria composta, come vollero i fondatori, da giornalisti già vincitori del premio e con il sostegno dal 2023 di Pirelli – è un traguardo assai prezioso. Quest’anno la Giuria – riunita alla Villa Bicocca degli Arcimboldi ospite di Pirelli per confrontarsi e votare sei firme meritevoli di vincere il Premiolino – ha voluto prima di tutto denunciare il terribile prezzo pagato nel 2024. Un anno nero per la pace e per l’informazione: mai dal dopoguerra tanti giornalisti vittime sui fronti dei conflitti, soprattutto in Ucraina e a Gaza, hanno perso la vita per testimoniare indicibili atrocità. In particolare, la Giuria rivolge un pensiero commosso alla memoria di Viktorija Rosyna, la giornalista della testata “Ukrainska Pravda”, torturata e uccisa a Enerhodar. La sera della premiazione ti ricorderemo Viktorija! Sul fronte interno secondo la classifica sulla libertà di stampa di Reporters sans Frontières, l’Italia sarebbe scesa dal 46simo al 49simo posto non solo per la morsa in alcune Regioni delle organizzazioni criminali ma anche per lacci e lacciuoli politici. Senza contare poi il crescente diffondersi di fake news via social. In questo scenario la Giuria ha voluto soprattutto premiare articoli, inchieste, reportage, approfondimenti che aiutino i cittadini-lettori a formarsi opinioni non precostituite o di parte. E in questa traiettoria è davvero importante il premio Pirelli per la Scuola arrivato alla seconda edizione: seminare rispetto delle regole, rinsaldare i principi e la conoscenza della nostra civiltà è il grande compito di chi parla ai giovani attraverso vecchi e nuovi media”.

Dichiara Marco Tronchetti Provera, Vicepresidente Esecutivo di Pirelli: “Pirelli è lieta di continuare a sostenere un’iniziativa prestigiosa come il Premiolino. Viviamo una stagione in cui è indispensabile investire ancor più che in passato sulla scuola, sulla formazione continua, sugli strumenti che consentano una sempre più profonda comprensione delle realtà in cambiamento. Il senso del Premio Pirelli dedicato all’informazione di qualità sui temi della scuola è proprio questo: valorizzare l’attenzione dei media alle questioni dell’imparare e del sapere, stimolare giornalisti e studiosi ad affrontare i vari aspetti della crescita della conoscenza, personale e collettiva. Nella qualità della scuola sta il nostro futuro”.

La cerimonia di premiazione si terrà a Milano, presso il Piccolo Teatro Grassi il 29 settembre 2025. Nel corso della serata saranno consegnati i premi ai vincitori, che includono un riconoscimento in denaro e la tradizionale pergamena di grande valore artistico ideata dall’artista Riccardo Manzi in occasione della prima edizione del Premio.

Fondato nel 1960 da un gruppo di grandi firme del giornalismo milanese – tra cui Luigi Barzini Jr, Enrico Emanuelli, Paolo Monelli, Indro Montanelli, Orio Vergani ed Enzo Biagi – il Premiolino è oggi uno dei più ambiti riconoscimenti per chi pratica l’informazione con integrità e spirito critico. Sostenuto da Pirelli dal 2023, ha celebrato nel tempo firme di assoluto rilievo come Giorgio Bocca, Camilla Cederna, Oriana Fallaci, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Alberto Ronchey, Natalia Aspesi, Eugenio Scalfari, Piero e Alberto Angela, i cardinali Carlo Maria Martini e Gianfranco Ravasi, Claudio Magris. Tra i vincitori si segnalano inoltre i giornalisti premiati della 64esima edizione: Stefania Battistini, Eugenio Bruno, Annalisa Camilli, Mariano Giustino, Gaia Piccardi, Daniele Raineri, Lorenzo Tondo, Claudio Tucci.

Al Bioparco a Roma la mostra "Plasticocene", per rispettare il mare

Roma, 6 giu. (askanews) – Domenica 8 giugno, Giornata Mondiale degli Oceani, si apre al Bioparco di Roma l’esposizione “Plasticocene”, un percorso che unisce arte e scienza per informare e sensibilizzare al rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente acquatico e marino.

La rassegna, compresa nel costo del biglietto, è ideata e curata dall’artista divulgatrice Elisabetta Milan, con il supporto scientifico del WWF Area Marina Protetta di Miramare e allestita nella sala degli elefanti. È costituita da installazioni artistiche accompagnate da pannelli informativi. Gli argomenti trattati spaziano dalla nascita della plastica, al suo riuso e riciclo, passando per la tropicalizzazione dei mari causata dai cambiamenti climatici, analizzando tematiche come la sovrapesca e l’invasione delle specie aliene, con focus sull’inquinamento da plastiche e microplastiche.

“L’acqua è l’elemento principale del nostro pianeta”, sottolinea la Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, l’etologa Paola Palanza. “Gli oceani producono oltre il 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbono il 30% della anidride carbonica e rappresentano il principale serbatoio di biodiversità al mondo”. “L’inquinamento causato dalla plastica – conclude Palanza – minaccia l’habitat della fauna e della flora marina. Rischiamo di togliere il respiro a chi ce lo dà”.

Il percorso artistico è composto da sei installazioni di forte impatto visivo. La “Canoa lignea sul mare di plastica” è costituita da una canoa in legno, realizzata da uno degli ultimi maestri d’ascia veneziani, che naviga su un mare costituito da cento bottiglioni d’acqua da 18 litri, rendendo così l’idea del movimento e dell’acqua. L’opera rappresenta l’invasione di macro-plastica di fiumi e mari, in cui però è possibile aprire un varco – la barca – verso una visione ecosostenibile del mondo.

“La famiglia di meduse aliene” è una installazione costituita da cinque meduse giganti realizzate con materiale plastico di recupero ritrovato sulle spiagge e non solo. Le meduse sono l’emblema dell’iniziativa perché simboleggiano il mare gelatinoso, reso tale dall’aumento della temperatura dovuto al cambiamento climatico, dallo scollegamento dei cicli planctonici e da uno squilibrato apporto idrico dei fiumi. “Nautilus” invece è un bassorilievo in argilla del mollusco, con impressi i calchi di oggetti in plastica di uso quotidiano. Il Nautilus, oggi considerato un fossile vivente, è apparso sulla terra 500 milioni di anni fa. È evocativo di rinascita e speranza grazie alla sua forma, che potrebbe continuare all’infinito, e alla sua apertura. Si può immaginare che gli archeologi del futuro ritroveranno dei fossili costituiti da impronte futili e fugaci di svariati oggetti di plastica, spesso monouso, (forchette, ciabatte, bastoncini cotonati e così via). Nell’istallazione “Non è solo acqua” viene rappresentato, in cerchi in plexiglas, l’ingrandimento al microscopio di una goccia d’acqua con lo straordinario mondo del plancton, invisibile a occhio nudo, ma che genera gran parte dell’ossigeno della terra.

“Mangiamo ciò che laviamo” è una creazione composta da una lavatrice rossa con un polpo gigante che esce dall’oblò realizzato con una rete di cento metri abbandonata, a simboleggiare la quantità di microfibre sintetiche che arrivano in mare dai lavaggi e che entrando nella catena alimentare dei pesci e dell’uomo stesso.

Infine, l’opera “Plasticocene” rappresenta un mare arrabbiato e informe, composto da una matassa di fili plastici azzurri su una base di cassette di polistirolo e di plastica; il tutto crea un effetto onda. Tra le increspature si trovano oggetti di plastica spiaggiati come pneumatici, scarponi da sci, flaconi, lamette ecc., alternati a coralli, conchiglie e stelle marine. Al centro dell’opera è collocata un’urna cineraria in vetro dentro con all’interno una carta di credito dorata che rappresenta simbolicamente la quantità di plastica (5 gr) che ogni persona ingerisce mediamente in una settimana.

Per Elisabetta Milan “l’arte è uno strumento potente e privilegiato per sensibilizzare le persone al cambiamento: ciascuno di noi è una singola goccia d’acqua, ma tutti insieme possiamo formare un oceano di miglioramento”. “Il messaggio è rivolto ai futuri cittadini e cittadine del mondo, ed è un messaggio di speranza. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta e la tendenza e far sì che nel 2050 non ci sia più plastica che pesci nei nostri mari”, conclude Milan.

(credit foto Archivio Bioparco)

I democratici Usa chiedono all’Fbi se Trump è nei file di Epstein

Roma, 6 giu. (askanews) – I democratici della Camera statunitense stanno chiedendo al dipartimento di Giustizia e all’FBI se sia vero, come ora sostiene Elon Musk, che il presidente Donald Trump sia presente nei documenti di Epstein. Lo riferisce il sito di notizie Axios.

In una lettera al procuratore generale Pam Bondi e al direttore dell’FBI Kash Patel, ottenuta da Axios, i deputati Stephen Lynch (D-Mass.) e Robert Garcia (D-Calif.) hanno chiesto di “chiarire immediatamente se questa accusa sia vera”. Lynch è membro della Commissione di Vigilanza della Camera e Garcia è il principale esponente democratico della Task Force sulla Declassificazione dei Segreti Federali.

I deputati democratici, secondo quanto si legge, avrebbero chiesto una cronologia della declassificazione e pubblicazione dei documenti di Epstein da parte del dipartimento di Giustizia, e una spiegazione del perché non abbiano consegnato nuovi documenti da febbraio.

Il partito di opposizione alla Casa Bianca avrebbe inoltre richiesto una descrizione del ruolo di Trump nella revisione dei documenti, un elenco del personale coinvolto nella loro pubblicazione e una spiegazione del perché i documenti precedentemente rilasciati al Congresso contenessero “redazioni significative”.

Mattarella: la Costituzione nasce dalla ricerca della pace

Rondine (Arezzo), 6 giu. (askanews) – “La nostra Repubblica nasce da una spinta comune tra cittadini e istituzioni dopo la guerra, e questo progetto di pace è espresso nella nostra Costituzione”, “ma anche dal sentimento comune che ha prodotto la Costituzione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aprendo a Rondine cittadella della pace, alle porte di Arezzo, la nuova edizione di YouTopic Fest, il festival internazionale del conflitto. “Anche quando si è stati costretti a ricorrere alle armi per resistere all’orrore l’obiettivo era sempre la pace” ha aggiunto Mattarella.

Ancora il presidente: “Siamo tutti disorientati da ciò che avviene”, ma va “ripristinato un sistema di regole internazionali” che eviti sopraffazioni”. E poi: “Nel web sovente emergono espressioni di ostilità e malevolenza, a volte addirittura di odio, fa riflettere perché è nato per consentire amicizia oltre i confini, è paradossale venga usato in questo modo”.

Ci si può “guardare con diffidenza, astio” o “con apertura, curiosità a frequentarsi, a collaborare, questa è un’alternativa che si pone sempre, già nella vita quotidiana” e “lo stesso può avvenire tra gli Stati”, ha concluso.

Terzo mandato, Salvini: pronti a discutere ma facciamo presto

Roma, 6 giu. (askanews) – “Siamo pronti a discutere di tutto ciò che serve ai cittadini già oggi pomeriggio. Se si permette ai cittadini di scegliere un bravo sindaco o un bravo governatore per tutte le volte che è necessario, noi ci siamo. Ogni scelta però va fatta in fretta perché è giusto che la gente sappia”. Lo ha detto il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini, a margine della visita al Villaggio dell’Arma dei Carabinieri a Roma, a proposito dell’apertura di Fratelli d’Italia al terzo mandato per sindaci e presidenti di Regione.

A chi gli chiedeva se si potrà fare prima dell’autunno, Salvini ha risposto: “Se facciamo veloce, sì”. E a quel punto potrebbe rientrare in gioco Luca Zaia alla guida del Veneto? “Non è questione di nomi. Il principio è: c’è la fila per fare il sindaco o il governatore? Non sempre. Se ne trovi uno bravo è giusto che la gente lo possa scegliere e tenerselo. Non è per Zaia, per Salvini o per Fedriga, è per i cittadini. Se siamo convinti lo facciamo, sennò andiamo avanti”, ha concluso.

La Croce rossa: nel 2025 è boom di arrivi di migranti a Lampedusa

Milano, 6 giu. (askanews) – Dal 1 gennaio al 31 maggio 2025, sono 18.035 i migranti sbarcati a Lampedusa, dato in crescita del 25,3% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando nel centro gestito dalla Cri erano stati accolti 14.393 ospiti. A renderlo noto è la Croce Rossa Italiana che traccia un bilancio sul numero di migranti accolti nell’hotspot di Lampedusa dal 1° giugno 2023, giorno in cui la Croce Rossa Italiana ha avuto in gestione la struttura di Contrada Imbriacola, al 31 maggio 2025: complessivamente 144.641 persone, soprattutto uomini adulti (73,6%), ma anche minori (18,5%) e donne (7,9%). Quattro i Paesi con le più alte percentuali di provenienza: Bangladesh (17%), Siria (12%), Tunisia (11%), Guinea (10%). In due anni di attività, sono stati 3.434 gli sbarchi a cui è stata prestata assistenza, 5.973 le vulnerabilità e i bisogni specifici presi in carico e segnalati.

“A Lampedusa e in tutti i porti del Paese, il nostro Emblema garantisce Umanità a ciascuna donna, uomo, bambina e bambino giunti sulle nostre coste. Ogni giorno, Volontarie e Volontari, Operatrici e Operatori della Cri sono impegnati affinché la Dignità e i Diritti di ogni singolo individuo vengano rispettati, rispondono alle necessità specifiche di chiunque, senza alcuna distinzione, con il solo desiderio di riuscire ad aiutare quante più persone possibile. Siamo preoccupati non certo dai numeri ma dalle storie che accompagnano ciascuna di queste vite, dalle violenze, dai disastri, dalle crisi e dai conflitti che spingono ogni anno migliaia e migliaia di persone, a volte intere comunità, ad attraversare il Mediterraneo, a scegliere il pericolo di un viaggio difficile, pur di avere un’alternativa a tanto sconforto. Diamo valore ad ognuna di queste vite, diamo Umanità a chi soffre, lo facciamo ogni giorno, consapevoli che solo così è possibile costruire una cultura della Pace capace di portare ogni individuo e la comunità internazionale a riflettere seriamente sulla possibilità di anteporre il dialogo a violenza e sopraffazione”, sottolinea Rosario Valastro, presidente della Cri, che precisa: “In un momento in cui l’umanità è nel baratro, con più di 120 conflitti in tutto il mondo, milioni di persone ridotte alla fame dalle guerre, un momento in cui si spara su indifesi, strutture sanitarie e anche sulla Croce Rossa; davanti alla sofferenza umana, scegliamo di non voltarci dall’altra parte, di rispondere sempre con concretezza alle difficoltà, di affrontare crisi ed emergenze con l’obiettivo di non lasciare solo nessuno, di migliorarci sempre, perché si può sempre fare meglio, di raggiungere chiunque, ovunque, con il nostro aiuto”.

Casa, Fimaa: compravendite 2025 in crescita dello 0,8%, a quota 725mila

Roma, 6 giu. (askanews) – Nel 2025 le compravendite immobiliari cresceranno dello 0,8% rispetto ai livelli dell’anno precedente, e raggiungeranno quota 725mila. Il mercato tuttavia risentirà fortemente di dinamiche opposte. È il quadro che emerge dall’ultima edizione dell’Indagine Fimaa-Confcommercio sul mercato immobiliare residenziale italiano in cui si esaminano i dati dei primi quattro mesi dell’anno.

La Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari sottolinea che gli italiani tornano a sognare di cambiare casa, spinti dal calo dei tassi di interesse sui mutui, e da una sempre maggiore attenzione per l’efficientamento energetico; allo stesso tempo tuttavia devono prendere in considerazione fattori come le quotazioni di mercato in crescita, i costi di ristrutturazione elevati e un livello dei salari medi che limita fortemente le possibilità di accesso al credito.

Secondo l’indagine Fimaa-Confcommercio, i prezzi delle abitazioni sono rimasti sostanzialmente stabili (63,4%), ma una percentuale significativa degli intervistati (30,6%) ritiene che le quotazioni siano cresciute ulteriormente. È il risultato di una domanda di acquisto stabile (56,8%) o addirittura in crescita (23,9%), e di un’offerta agli stessi livelli dell’anno scorso (44,1%) o in calo (43,8%). Il numero delle compravendite nel primo quadrimestre rimane sostanzialmente stabile per la maggior parte degli intervistati (57,6%), cala per il 28,4%, cresce per il 13,9%.

Il primo quadrimestre – sottolinea il presidente Fimaa, Santino Taverna – viene considerato dagli agenti Fimaa sostanzialmente stabile su tutti gli asset: domanda, numero di transazioni, prezzi; ma, se queste prime tre voci hanno una tendenza all’aumento, si avverte però una tendenza alla riduzione dell’offerta di immobili sul mercato. La maggior richiesta contrapposta alla minor offerta influenza la tendenza al rialzo dei prezzi. La visione degli operatori immobiliari Fimaa per il prossimo quadrimestre è di sostanziale stabilità per la domanda di acquisto così come per il numero di transazioni, mentre potrebbe ravvisarsi ancora una contrazione dell’offerta immobiliare e la probabile conseguenza di un ulteriore incremento dei prezzi per le nuove unità e per quelle riqualificate ed efficientate energeticamente”.

Secondo Taverna, infatti, “le attese degli agenti immobiliari Fimaa sulla stabilità dei prezzi si sono ridotte negli ultimi quattro mesi dal 76% del terzo quadrimestre 2024 al 58% del primo quadrimestre 2025. Anche la percentuale di coloro che prevedono l’aumento dei prezzi sale al 35% rispetto al 18% previsto nel quadrimestre precedente. I principali fattori che sosterranno il mercato nel prossimo periodo saranno l’ulteriore calo dei tassi di interesse (39,7%, ma questo dato era al 56,9% nella precedente rilevazione), oltre alla crescente volontà di acquistare un immobile, anche come investimento (espressione del 30,7% degli operatori), fermo restando l’interesse verso le unità con minori spese di gestione”.

Lo spettacolare carosello dei Carabinieri a piazza di Siena

Roma, 6 giu. (askanews) – Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, passa in rassegna i militari schierati a piazza di Siena per i 211 anni dell’Arma dei Carabinieri. Insieme a lui, sulla jeep scoperta, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Dopo gli onori militari, la consegna delle medaglie al valore, va in scena il carosello dei carabinieri a cavallo. Una spettacolare esibizione all’imbrunire che ha lasciato il pubblico a bocca aperta.

Il ministro della Difesa commenta cos la presenza dei Carabinieri in Medio Oriente, a Rafah: “I carabinieri sono dovunque serva, dovunque ci sia bisogno di legalit, di terziet e di rispetto per gli esseri umani e per il diritto internazionale. Sono li in particolare con una missione che diversa dalle forze armate ma che unica nel mondo e ci riconosciuta in tutto il mondo”.

Eurozona, Pil I trimestre rivisto al rialzo: +0,6% e +1,5% annuo

Roma, 6 giu. (askanews) – Crescita economica anche migliore di quanto inizialmente indicato nell’area euro nel primo trimestre: Eurostat ha rivisto al rialzo la stima sul Pil al più 0,6%, sia per l’Unione valutaria che per l’intera Unione europea. Nel confronto con lo stesso periodo di un anno prima, il Pil risulta salito dell’1,5%.

Nel quarto trimestre dello scorso anno, il Pil aggregato dell’area euro aveva registrato un più 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti e un tasso di crescita annua dell’1,2%.

Sempre secondo l’ente di statistica comunitario, nel primo trimestre il numero totale di occupati nell’area valutaria è aumentato dello 0,2%, mentre è rimasto stabile nella intera Ue. La crescita degli occupati su base annua è stata pari allo 0,7% nell’Unione valutaria allo 0,4% nell’intera Ue. (fonte immagine: European Union).

Elon Musk in lite con Trump ha detto che dismette la navicella Dragon

Roma, 6 giu. (askanews) – Il Ceo di SpaceX e Tesla, Elon Musk, ha minacciato di dismettere la capsula orbitale Dragon, l’unico veicolo statunitense attualmente operativo per il trasporto di astronauti e rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La minaccia è arrivata nell’ambito dello scontro via social con il presidente Donald Trump, il quale ha dichiarato l’intenzione di tagliare i contratti federali con le aziende di Musk, inclusa Starlink. I media americani oggi sottolineano le implicazioni tecniche, e geopolitiche, dell’eventuale ‘disimpegno’ di Musk.

La capsula Dragon, sviluppata con il sostegno economico della NASA, è essenziale per mantenere operativa la ISS. Viene utilizzata per il trasporto di astronauti (fino a quattro per missione) e per missioni di rifornimento. SpaceX ha contribuito a ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dalla Russia a partire dal 2020, quando la Dragon divenne la prima navetta privata a portare esseri umani in orbita.

Attualmente, l’unica alternativa concreta per la NASA sarebbe la capsula russa Soyuz, che può trasportare solo tre astronauti per volta. In base a un accordo di reciprocità, ogni lancio SpaceX ospita un cosmonauta russo e ogni lancio Soyuz include un astronauta americano, per garantire un equilibrio in caso di emergenza.

La capsula Starliner di Boeing, che potrebbe rappresentare un’alternativa americana, ha fallito nel suo primo volo con equipaggio nel 2024 e resta a terra in attesa di ulteriori test.

Roma, 6 giu. (askanews) – Il ritorno al veicolo orbitale russo Soyuz avrebbe delicate implicazioni di sicurezza. Oltre al trasporto verso l’ISS, SpaceX infatti gestisce anche missioni scientifiche e militari per conto del governo USA. Inoltre, ha ottenuto un contratto per aiutare la NASA a deorbitare la stazione spaziale alla fine del suo ciclo operativo.

Musk sta contemporaneamente sviluppando Starship, il mega razzo selezionato dalla NASA per le prossime missioni lunari. Tuttavia, l’ultimo test di Starship si è concluso con un fallimento, con il razzo che si è disintegrato dopo la perdita di controllo.

Dopo la rottura con Musk, Trump virtualmente non è più maglia rosa

L’addio è stato fragoroso, forse definitivo. Elon Musk ha rotto con Donald Trump non solo sul piano personale – con parole taglienti e allusioni al “caso Epstein” che suonano come esplicita minaccia – ma soprattutto sul piano politico. E qui si apre un fronte nuovo e, per Trump, assai insidioso.

Per comprendere la portata dello strappo, vale la pena fare un passo indietro. Il primo imprenditore miliardario ad aver cercato di trasformare la propria visione economica in piattaforma politica non è stato Trump, ma Ross Perot. Texano, indipendente, populista con toni da contabile rigoroso, Perot costruì negli anni ’90 un’alternativa al duopolio repubblicano-democratico, fondando il Reform Party: una crociata contro la corruzione di Washington, il deficit pubblico e – guarda un po’ – il Nafta.

Trump, a suo tempo, flirtò con quel partito. Ma poi capì che il vero potere non stava nel creare un contenitore nuovo, bensì nell’occupare dall’interno il Partito Repubblicano, mutandolo radicalmente. Dove Perot si era fermato sulla soglia, Trump è entrato nella casa conservatrice con l’arroganza del vincitore, cannibalizzando il vecchio establishment e spostando l’asse a destra, in direzione populista, ma senza perdere nel 2024 l’aggancio con l’elettorato tradizionale. Il suo capolavoro, realizzato laddove anche i Tea Party avevano fallito, è consistito nell’unificare tre pulsioni: meno tasse, meno Stato, più nazione e più libertà dai vincoli internazionali.

In questo schema, Elon Musk è stato in campagna elettorale l’alleato principe: anti-regolamentazione, techno-libertario, caustico verso l’establishment, contrario al “politicamente corretto”. Eppure oggi tutto si è infranto. La rottura segna l’inizio della scomposizione del “sinolo trumpiano”, per alludere all’unità di forma e materia della filosofia greca, proprio in quanto l’amalgama tra populismo (forma) e ultraliberismo (materia) tende nuovamente a scomporsi.

Con il sondaggio lanciato ieri su X – “Should I start a new political party?” – Musk ha lasciato intendere che si va ben oltre il litigio tra due ego. La risposta, finanche scontata, dei follower è stata plebiscitaria. E in un altro post, ancora più esplicito, Musk ha scritto: “Donald Trump non è una persona perbene. Era amico di Epstein. La verità verrà fuori”. Più che di allusione, si tratta di minaccia bell’e buona.

La frattura potrebbe generare un “muskismo” politico autonomo come fu il Reform Party, incentrato su innovazione, mercato libero, sfide tecnologiche e disintermediazione populista. Un partito degli startupper, dei libertari, dei repubblicani delusi da Trump.

In questa gara a tappe permanente, espressione tipica delle dialettica democratica americana, Trump si ritrova all’improvviso a fare i conti con la crisi di un primato finora travolgente e incontrollabile. Volendo rimanere nella metafora, virtualmente non è più la maglia rosa del Giro d’America. Certo, tutto può accadere, anche una riconciliazione, sebbene stavolta appaia assai improbabile. Il nuovo Perot ha le fattezze di Musk e alla stregua di Perot, alleato oggettivo di Clinton nel 2002, anche Musk potrebbe fare male mandando a gambe per aria il modello dell’America first.

Nel week-end si aspettano temperature eccezionali

Milano, 6 giu. (askanews) – Dopo gli ultimi nubifragi registrati al Nord e qualche nuvola di passaggio, ecco che l’Estate gonfia il petto su tutto il Paese e porta temperature eccezionali per il periodo. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un’escalation termica con l’arrivo dei primi 40°C su alcune regioni d’Italia.

L’anticiclone africano sprigionerà tutta la sua potenza in questo weekend di giugno causando il primo picco di caldo su buona parte del territorio, anche con condizioni di elevata afa. Nel dettaglio, le temperature minime saranno ancora sopportabili seppur in aumento, mentre le massime saliranno fino a 40°C tra Sardegna, Sicilia e Puglia. Le massime toccheranno i 31-34°C al Centro, mentre al Nord sono previsti picchi di 30-33°C. Ovunque saremo avvolti dal bramito del ‘Cammello’, nome in gergo dell’Anticiclone Africano.

Il tempo sarà perlopiù stabile salvo in due situazioni: la prima, durante il venerdì, su Alpi, Prealpi e Appennini dove non sono esclusi brevi acquazzoni, la seconda domenica pomeriggio-sera sul Triveneto orientale dove sono attesi forti temporali. Al di là di queste due limitate situazioni meteo, godiamoci questo weekend di sole con prudenza: evitiamo di restare segnati dai primi sintomi estivi quali colpi di sole o colpi di calore, beviamo molta acqua e indossiamo il cappellino.

Per quanto riguarda, invece, l’avvio della prossima settimana, ecco che viene in mente solo un aggettivo: ‘subdolo’. Lunedì e martedì le temperature caleranno in modo sensibile illudendoci con un break meno caldo e di pieno benessere meteorologico, si starà bene in altre parole: ma subito, in modo ‘ingannevole’, ecco che dopo 48 ore di un caldo gradevole, da mercoledì 11 una seconda fiammata africana dilagherà sul nostro Paese. Questa seconda fiammata sarà ancora più potente di questa prima ondata di calore che stiamo vivendo e, chissà, potrebbe ricordare una fase del temibile giugno della rovente Estate del 2003.

Nel week-end si aspettano temperature eccezionali

Milano, 6 giu. (askanews) – Dopo gli ultimi nubifragi registrati al Nord e qualche nuvola di passaggio, ecco che l’Estate gonfia il petto su tutto il Paese e porta temperature eccezionali per il periodo. Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma un’escalation termica con l’arrivo dei primi 40°C su alcune regioni d’Italia.

L’anticiclone africano sprigionerà tutta la sua potenza in questo weekend di giugno causando il primo picco di caldo su buona parte del territorio, anche con condizioni di elevata afa. Nel dettaglio, le temperature minime saranno ancora sopportabili seppur in aumento, mentre le massime saliranno fino a 40°C tra Sardegna, Sicilia e Puglia. Le massime toccheranno i 31-34°C al Centro, mentre al Nord sono previsti picchi di 30-33°C. Ovunque saremo avvolti dal bramito del ‘Cammello’, nome in gergo dell’Anticiclone Africano.

Il tempo sarà perlopiù stabile salvo in due situazioni: la prima, durante il venerdì, su Alpi, Prealpi e Appennini dove non sono esclusi brevi acquazzoni, la seconda domenica pomeriggio-sera sul Triveneto orientale dove sono attesi forti temporali. Al di là di queste due limitate situazioni meteo, godiamoci questo weekend di sole con prudenza: evitiamo di restare segnati dai primi sintomi estivi quali colpi di sole o colpi di calore, beviamo molta acqua e indossiamo il cappellino.

Per quanto riguarda, invece, l’avvio della prossima settimana, ecco che viene in mente solo un aggettivo: ‘subdolo’. Lunedì e martedì le temperature caleranno in modo sensibile illudendoci con un break meno caldo e di pieno benessere meteorologico, si starà bene in altre parole: ma subito, in modo ‘ingannevole’, ecco che dopo 48 ore di un caldo gradevole, da mercoledì 11 una seconda fiammata africana dilagherà sul nostro Paese. Questa seconda fiammata sarà ancora più potente di questa prima ondata di calore che stiamo vivendo e, chissà, potrebbe ricordare una fase del temibile giugno della rovente Estate del 2003.

Secondo l’Istat l’inflazione è in rallentamento

Roma, 6 giu. (askanews) – Inflazione in rallentamento. Dopo la risalita dei prezzi tra la fine del 2024 e i primi mesi del 2025, nel corso dell’anno ci si attende una dinamica più moderata dell’inflazione, favorita dalla discesa dei listini dei beni energetici e dall’indebolirsi delle prospettive di domanda. A stimarlo è l’Istat che ha diffuso le Prospettive per l’economia italiana.

L’aumento del deflatore della spesa delle famiglie residenti nel 2025 sarebbe in linea con tali andamenti (+1,8%), con una nuova leggera riduzione nel 2026 (+1,6%).

Pesante attacco russo con droni e missili su Kiev, vittime

Roma, 6 giu. (askanews) – Almeno quattro persone sono morte e altre 20 sono rimaste ferite negli attacchi russi con droni compiuti nella notte sulla capitale dell’Ucraina, Kiev. “Kiev è stata oggetto di un altro attacco con droni e missili balistici. I soccorritori stanno intervenendo in diverse località della città”, ha scritto il Servizio di Emergenza Statale dell’Ucraina su Telegram.

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha dichiarato che quattro persone sono state ritrovate morte nella capitale e 20 sono rimaste ferite, 16 delle quali sono ora ricoverate in ospedale.

Diversi incendi sono scoppiati in numerosi quartieri a seguito dei bombardamenti che hanno colpito anche un edificio residenziale, un’infrastruttura civile e un hangar. I bombardamenti hanno anche danneggiato i binari ferroviari nella regione di Kiev.

Diversi attacchi hanno avuto luogo anche contro la città di Lutsk, nell’Ucraina occidentale, e la regione di Ternopil, ferendo cinque persone.

Il leader russo Vladimir Putin aveva promesso vendetta dopo il recente attacco con droni da parte di Kiev sul suolo russo, che aveva distrutto bombardieri con capacità nucleare per un valore di miliardi di dollari.

Nel frattempo, gli attacchi ucraini contro la Russia nella notte hanno ferito tre persone nella regione occidentale di Tula, e il sindaco di Mosca Sergei Sobianin ha dichiarato che le difese aeree russe hanno abbattuto un drone diretto verso la capitale.

Il Premio Troisi a Salina a Cristina Comencini

Roma, 6 giu. (askanews) – La regista Cristina Comencini, già candidata al Premio Oscar, riceverà a Salina il Premio Troisi alla carriera: è stata presentata nel giorno del 31esimo anniversario dalla scomparsa dell’amato attore napoletano, il 4 giugno, la XIV edizione di Marefestival che ogni anno celebra l’artista che sull’isola girò Il Postino.

“Una passione nata in famiglia e che continua a dare lustro a un cognome che ha fatto grande il nostro Cinema. Regista, sceneggiatrice e scrittrice, sempre attenta a raccontare l’universo femminile con sottile arguzia e sensibilità, riuscendo a stravolgere gli arcaici modelli della donna oggetto”: è la motivazione del riconoscimento all’artista romana, che ha diretto film memorabili come Va’ dove ti porta il cuore, Il più bel giorno della mia vita, La bestia nel cuore, Latin Lover e, il più recente, Il treno dei bambini, che sarà proiettato nella piazza di Malfa.

Appuntamento da venerdì 13 giugno a domenica 15 per la manifestazione patrocinata da ARS, Assessorati regionali Infrastrutture e Mobilità, Attività Produttive, Turismo Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, Città Metropolitana di Messina, Comuni Santa Marina Salina e Malfa, Rai Sicilia, Asp Messina, Arnas Garibaldi, Università di Messina, Università di Palermo, Camera di Commercio Messina, Messina Tourism Bureau, Federfarma, Confartigianato Imprese Messina, Ordine Giornalisti Sicilia, Cral Città Metropolitana Messina e Associazione Ricomincio da Me di Myriam Mazza. Il programma è stato illustrato dagli organizzatori Massimiliano Cavaleri, Patrizia Casale e Francesco Cappello, dalla conduttrice Nadia La Malfa dall’autore Giovanni Pontillo e dalla curatrice degli allestimenti Tina Berenato.

“Salina è un’isola bellissima, l’ARS non è la prima volta che sostiene questo evento di altissima qualità – ha detto il presidente del Parlamento siciliano Gaetano Galvagno – è importante che la destagionalizzazione non rimanga solo una parola, ma si trasformi in azioni concrete e sinergiche con l’obiettivo di valorizzare anche territori come quelli delle Isole Minori”.

“Per me è un ritorno a casa – le parole di Maria Grazia Cucinotta, da sempre madrina del Festival – un appuntamento che prima di tutto è nel mio cuore, come lo è tuttora Massimo Troisi. Continuo a girare il mondo e Il Postino emoziona ancora in modo forte, perché i sentimenti raccontati sono veri, sinceri e come tutte le cose sincere che il cinema racconta, non moriranno mai”.

L’evento prenderà il via venerdì 13 alle ore 18.00 nel porticciolo turistico Marina di Salina, rappresentato all’incontro dalla general manager di Marinedì Anna Torres, per proseguire la stessa sera in piazza Santa Marina Salina e sabato e domenica nella piazza di Malfa. Ci sarà un omaggio alle commedie anni ’80 grazie alla presenza di tre icone di quel periodo, Massimo Boldi, Ezio Greggio e Marina Suma: “Nella mia carriera artistica – ha detto Boldi – ho avuto tante gratificazioni dal pubblico ma, ahimè, pochi premi, quindi questo riconoscimento diventa molto significativo e prestigioso, anche perché io ero amico di Massimo Troisi, lo incontravo spesso a Los Angeles e scherzavamo assieme”.

Non solo spettacolo, Marefestival è un’occasione per confrontarsi e riflettere su tematiche d’attualità: sabato 14 pomeriggio si terrà l’ormai consueto panel ‘Salute e Cinema’ con un documentario sull’endometriosi realizzato da Giuseppe Ettore dell’Arnas Garibaldi di Catania e un libro Francesco Santocono sull’HIV. Mentre l’ASP Messina, guidata da Giuseppe Cuccì, allestirà per due giorni il Villaggio della salute con attività di screening, informazione e prevenzione alla presenza di alcuni specialisti.

Venerdì sera spazio alla Riserva naturale Monte Fossa delle Felci e dei Porri con la proiezione di un filmato inedito a cura di Elio Benenati che sarà presentato dal sindaco metropolitano di Messina Federico Basile insieme con il direttore generale della Città metropolitana Giuseppe Campagna e dal direttore generale del Comune Salvo Puccio. Mentre sabato sera il documentario La Teoria dei contrasti che parla delle contraddizioni di territori come Bagheria, Aspra e Casteldaccia: “Duca di Salaparuta è profondamente legata a Bagheria, lo è sempre stata – spiega Roberto Magnisi, direttore cantine Duca di Salaparuta – l’opera approfondisce con lucidità visionaria gli intrecci – materiali e immateriali – di un Terroir culturale che non smette di dare nuovi frutti e nuovi spunti, chiamando tutti a coglierne la proiezione verso le nuove generazioni. Carlo Loforti, senza retorica, affidandosi alla forza espressiva delle immagini e della parola che diventa testimonianza, arriva dritto all’anima, ripercorrendo i legami umani e artistici che hanno animato una terra naturalmente vocata alla bellezza. Non possiamo che ispirarci ad essa”. Tra i partner del Marefestival anche gli Oleifici Barbera: Manfredi Barbera racconterà il percorso della storica azienda siciliana sul palco di Santa Marina Salina.

Musica protagonista con le Targhe Argento ai cantautori Mauro Di Maggio e Giuseppe La Spada, alla Salvo Nocera band e alla cantante palermitana Daria Biancardi, presente in conferenza: “Onorata di esibirmi nella meravigliosa Salina e anticipare qualcosa sul mio prossimo show dedicata a Mina”. “Anche quest’anno la Rai Sicilia ha voluto patrocinare il Marefestival – ha affermato il vicedirettore nazionale TGR Roberto Gueli – e la TGR è tra i media partner per seguire in modo approfondito il programma, sempre particolarmente ricco e variegato”. In conferenza anche Roberto Oddo, direttore artistico del Premio Paladino d’Oro – Sport Film Festival, gemellato col Premio Troisi, che ha annunciato per la 15esima edizione la promozione di un concorso cinematografico legato ai due festival.

In collaborazione con l’Assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità il focus su trasporti e insularità con diversi rappresentanti istituzionali e, subito dopo, la presentazione del progetto “Ride on Strait” con il presidente e la segretaria generale della Camera di Commercio di Messina, rispettivamente Ivo Blandina e Paola Sabella e il Messina Tourism Bureau. Marefestival si svolge col sostegno di Duca di Salaparuta, Marina di Salina, Spontex/Bernava, Oli Barbera, Saccne Rete, Plastitalia, Sicilian Stories, Carioni Spedizioni Internazionali, Duferco Energia, Bibite Polara, Acqua Mangiatorella, Italcar Messina, Depagroup, Tyche Bank, Mohd, For ME Beauty & Relax, Agemars, Gruppo Fiorino Despar Messina e Darvepost, Caronte & Tourist-Siremar, Sicily By Car, Libertylines, Snav, Experience Salina, Adige Car Center, Capofaro Resort, La Salina Borgo di Mare, Trattoria Cucinotta, Cafè du Mari, Casa Lo Schiavo, Hotel Bellavista, I Cinque Balconi, U cucunciu, Il gambero, A Quadara, Porto Bello, Il Delfino, Casa Lo Schiavo, La Vela, Sear Argenti, Ravesi, Le Sette Perle, Punta Scario, Frangimare, Da Franco, A Cannata, A’ Alera, B&B Eoliano, Les Papagayo, L’Ariana Isole Eolie Una Esperienze, Arcangelo, Il Gelso, Bedda Matri, Da Alfredo e Le Casette di Malfa.

"Mondi sonori", a Roma il Festival tra musica, racconto e scoperta

Roma, 6 giu. (askanews) – Domenica 8 giugno alle ore 17, al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali a Roma, prende il via Mondi Sonori, un nuovo e originale festival dedicato alla musica come esperienza trasversale, capace di intrecciare suono, parola, storia e immaginazione. Un progetto che abbraccia mondi culturali diversi e propone un ricco calendario di eventi tra concerti, lezioni d’ascolto, incontri e spettacoli, in programma fino al 31 ottobre 2025.

Con l’ideazione e la direzione artistica della direttrice del Museo l’Architetto Sonia Martone, Mondi Sonori ha debuttato con una speciale anteprima sabato 17 maggio, con Peppe Servillo, attore, cantante e istrionico performer in scena con una lettura spettacolo di “Marcovaldo” di Italo Calvino.

Il festival e si articolerà in quattro sezioni tematiche, ciascuna con un’identità ben definita: Congegni Sonori – strumenti musicali liuteria etnomusicologia e nuove pratiche esecutive (con la supervisione artistica di Gianluca Dessì); Scenari Sonori – la musica il teatro e la letteratura (con la supervisione artistica di Stefano Saletti); Incanti Sonori – la magia dell’Opera lirica, patrimonio dell’Umanità, guide all’ascolto e partecipazione pubblica (con la supervisione artistica del Maestro Germano Neri); Universi Sonori – Musica tra tradizione popolare, cinema e antiche sonorità (con la supervisione artistica del Maestro Giuseppe Lanzetta).

Ad inaugurare il festival e la sezione Congegni Sonori – domenica 8 alle 17 – sarà Pejman Tadayon: musicista, compositore e interprete di strumenti tradizionali persiani, riconosciuto ambasciatore della ricca tradizione musicale iraniana. Nel suo incontro verranno presentati strumenti ad arco, a pizzico, a fiato e a percussione della tradizione persiana, illustrandone il ruolo nei diversi repertori e approfondendo il profondo legame tra poesia e musica.

Fino alla fine di ottobre, Mondi Sonori ospiterà molti protagonisti della scena musicale contemporanea italiana e internazionale come: Ginevra Di Marco, voce tra le più raffinate e apprezzate della scena italiana; Faraualla, quartetto vocale femminile pugliese noto per l’originale esplorazione delle tradizioni vocali mediterranee, fra ricerca e sperimentazione sonora; Massimo Popolizio uno dei più grandi attori e registi teatrali contemporanei; Fabrizio Lopresti, attore e regista, impegnato nella divulgazione del teatro civile e nella valorizzazione della parola poetica; Enerbia, gruppo musicale specializzato nella valorizzazione della musica tradizionale dell’Appennino, tra strumenti antichi e atmosfere folk; l’Orchestra da Camera Fiorentina, storica formazione toscana attiva dal 1981, conosciuta per l’ampio repertorio che va dal barocco alla musica contemporanea; l’Orchestra Europa Incanto, impegnata nella promozione della musica classica tra i giovanissimi, protagonista di importanti progetti didattici e divulgativi; Riccardo Tesi, compositore, arrangiatore e virtuoso dell’organetto, tra i maggiori innovatori della musica folk e world italiana; Leonardo Gallucci, chitarrista e compositore, noto per l’uso della chitarra multicorde e per la sua versatilità che spazia tra diversi generi musicali; Barnaby Brown, ricercatore e musicista scozzese, esperto di strumenti antichi e tradizioni sonore celtiche, con una lezione-concerto che coniuga musica antica e archeologia; Stefano Tavernese, polistrumentista (mandolino, violino, banjo e chitarra) e uno dei maggiori esperti di musica nordamericana (old time e bluegrass) in Italia; Fabio Rinaudo, musicista e ricercatore, considerato tra i più autorevoli interpreti italiani della cornamusa irlandese (uilleann pipes) e della musica celtica; Aran e Nora Spignoli Soria, giovani interpreti e ricercatrici, impegnate nella riscoperta e nella valorizzazione delle tradizioni musicali popolari europee.

Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, è parte dell’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione musei nazionali della città di Roma, diretto ad interim da Luca Mercuri. Con la sua ricca collezione di strumenti antichi, e del mondo, crea un connubio naturale tra musica ascoltata e cultura della musica. Il costo del biglietto d’ingresso di 6 euro permette – prima della partecipazione ai concerti – anche la visita alle sale espositive.

Davide Stucchi. Light Lights al Centro Pecci di Prato

Prato, 6 giu. (askanews) – Davide Stucchi un artista mid-career italiano che nella sua pratica ha attraversato la moda, la pubblicit, la scenografia, la scultura. Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci fino al 2 novembre presenta la sua prima mostra personale in una istituzione italiana: Davide Stucchi. Light Lights. La mostra propone sculture realizzate dall’artista fra il 2019 e il 2025, tutte ispirate al tema della luce. Il titolo della mostra gioca sull’ambiguit del termine inglese di leggerezza e luce e rispecchia la tendenza dell’artista a procedere per sottrazione, con interventi al limite dell’impercettibile, ma radicati nel contesto in cui si collocano. Le opere di Stucchi rimandano alla precariet delle storie private, mettendo in discussione le narrazioni di genere e le rappresentazioni sociali consolidate.

Ne ha parlato ad Askanews il direttore del Centro Pecci e curatore della mostra Stefano Collicelli Cagol: “La mostra Light Lights una mostra che indaga in particolare la produzione scultoria di Stucchi che negli ultimi anni si concentrata su opere che si riferiscono alla luce o che emanano illuminazione.

stato bello perch anche in questa relazione con lo spazio fisico dell’ala nuova del Centro Pecci che un’ala curva con le dimensioni anche del soffitto e delle pareti che si trasformano a mano mano che la si espedisce, Stucchi ha portato anche una sua capacit di analisi della relazione tra opera, artista e istituzione. La mostra infatti illuminata fisicamente dalle opere che emanano luce, che hanno creato poi anche dei gruppi, degli insiemi di opere che si attirano o si distanziano, come un po’ quando vediamo di notte le falene che si avvicinano a dei materiali illuminati. Ed bello anche perch questa autonomia rispetto all’istituzione denota anche il sovvertimento tipico del camp a cui Stucchi si rif come attitudine, quello di pensare a come delle regole pre-costituite e date – come per esempio una determinata illuminazione predisposta da una istituzione, oppure cartelli di evacuazione, oppure gli estintori – diventino parte integrante di un dialogo che Stucchi adopera; sottolineando come molte delle sue opere vengono prodotte attraverso minuterie, ferramenta, abat jour, interruttori provengano dalla stessa produzione materiale di segnali che incontriamo poi all’interno di contesti pi istituzionali per la messa in sicurezza di uno spazio e quindi una riflessione anche su quanto importante sia sovvertire quello che a prima vista sembra qualcosa di semplicemente di servizio ma che in realt pu diventare un elemento prezioso di un’opera d’arte.

La mostra un viaggio all’interno di un interno domestico immaginato da Davide Stucchi e quindi dalla porta e dal portaombrelli con degli ombrelli veramente speciali delle sculture luminose si passa poi a una sala da pranzo, un corridoio e poi infine alla camera da letto evocata oppure anche presentata con la vera propria presenza di un letto”.

L’opera di Stucchi si inserisce molto bene in una tradizione di artisti, iniziata gi nel 1988 all’apertura del museo quando Bruno Munari viene invitato a pensare alle attivit del Dipartimento Educativo e si ingegn per la prima volta a fare dei laboratori per adulti e bambini insieme. Nel solco di questa tradizione ma anche nel solco degli spazi interdisciplinari del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci che ha un’arena esterna, due luoghi per la enogastronomia ma anche un cinema, una biblioteca, spazi flessibili per diverse attivit.

L’Europa nella ruota del criceto. Ursula spinge, ma resta ferma

Nei giorni scorsi, ricevendo il premio Carlo Magno, Ursula von der Leyen ha dato una visione politica sul futuro dell’Unione, elencando quattro priorità: una Pax Europea, innovazione e competitività, riunificazione del continente e rafforzamento della democrazia.

In realtà, sembrano più le priorità del governo tedesco, come già successo nel caso della risposta alla crisi dei prezzi dell’energia, disegnata secondo le esigenze di Berlino, o nella ratifica del Mercosur e come presto sarà sugli aiuti di Stato.

Il bilancio che non risponde alle crisi

A fine mese la Commissione fisserà i principi sui sussidi pubblici per questa legislatura e dazi, spese per la difesa, gli interventi programmati da Merz in infrastrutture richiedono la riapertura dei rubinetti. Lo stesso rapporto Draghi è usato solo nelle parti che rispondono ai bisogni tedeschi, scartando il resto, a partire dall’appello a un nuovo strumento di debito comune.

Anche per il bilancio pluriennale dell’Unione europea che dovrebbe essere presentato a metà luglio, la premessa è corretta, cioè il bilancio era pensato per un mondo che non esiste più, quello pre2020. Bene anche l’idea di una sorta di assegno unico pre-allocato per ciascuno Stato membro che comprenda i fondi per la coesione e per l’agricoltura. Ma questo non basta.

 

Il criceto europeo nella ruota

Il Quadro finanziario pluriennale europeo vale per 7 anni, ha poca flessibilità ed è allo stesso tempo limitato e frammentato. Basti pensare che le crisi senza precedenti degli ultimi cinque anni sono state affrontate con meno del 4% per cento del Qfp. Che, a specchio, significa che il 96% del bilancio europeo non è in grado di rispondere a crisi ed emergenze: una cifra che rappresenta quanto alto sia il livello di inadeguatezza degli strumenti a disposizione dell’Ue.

Vero è che i governi nazionali non sono propensi a spendere di più, ma la buona politica è anche prendere scelte impopolari, soprattutto se è l’unico modo per spezzare il circolo vizioso degli ultimi 10 anni: si critica l’Europa, senza dare all’Ue gli strumenti per fare di più e meglio.

Questo ha portato al successo forze populiste e se vince chi urla di più contro Bruxelles, l’Ue ne esce cornuta e mazziata. Ed è tempo che il criceto smetta di correre dentro la ruota, perché è a rischio lo stesso percorso di integrazione europea.