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giovedì, 31 Luglio, 2025
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Ciclismo, Nico Denz vince la tappa, Del Toro in rosa

Roma, 29 mag. (askanews) – Il tedesco Nico Denz (Red Bull – Bora – Hansgrohe) ha vinto la diciottesima tappa del Giro d’Italia 108, la Morbegno-Cesano Maderno di 144 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta) e Edward Planckaert (Alpecin-Decuninck) giunti a 1’01″. Entrato nella maxi-fuga di giornata con oltre 30 corridori e rimasto poi in un gruppo più ristretto di 11 uomini, ha attaccato da solo a circa 15 km dal traguardo. Ritirato Aysuo per una puntura d’ape all’occhio. Nessuno scossone in classifica, gruppo maglia rosa a oltre 10 minuti dal tedesco con Del Toro sempre in rosa.

Roncan: sostenibilit valore, non solo un obiettivo di business

Roma, 29 mag. – Heidelberg Materials investe in innovazione e coinvolge attivamente clienti e mercato: “Le nuove generazioni ci danno fiducia. La sostenibilit un patrimonio condiviso.” A ricordarlo Stefano Roncan, Cement Commercial Director di Heildelberg Materials, ospite della rubrica Road To Forum promossa da GBC Italia per anticipare le storie, i protagonisti e i temi di sostenibilit che troveranno spazio all’interno dell’evento Green Building Forum Italia.

Nel mondo dell’industria, parlare di sostenibilit significa andare oltre le logiche del profitto per abbracciare una visione etica e responsabile del futuro. Lo sa bene Roncan, che racconta con entusiasmo l’impegno dell’azienda verso un modello produttivo sempre pi attento all’ambiente.

“La sostenibilit suscita un enorme interesse perch tocca valori profondi, che vanno ben oltre il business quotidiano. Il nostro compito bellissimo: trasmettere un valore. E da parte del team, cos come dei nostri clienti – oltre 250 hanno gi aderito ai nostri progetti – c’ un coinvolgimento reale, anche a valle.”

Chiedere uno sforzo economico in nome dell’ambiente, ammette Roncan, non semplice in un contesto di mercato competitivo, dove ogni azienda fa i propri calcoli. Ma Heidelberg Materials guarda avanti con fiducia.

“Siamo ottimisti, soprattutto per l’attenzione crescente delle nuove generazioni verso questi temi. Abbiamo sostituito il clinker – la componente del cemento che genera pi CO? durante la combustione – con materiali alternativi gi disponibili sul mercato, in grado di mantenere alte performance e ridurre sensibilmente l’impatto ambientale.”

Una scelta che si rivelata vincente: in quattro anni, le vendite di questa nuova gamma di prodotti sono cresciute del 700%, segnando un successo commerciale che testimonia l’interesse crescente del mercato. E con 15.000 clienti solo in Italia, Heidelberg Materials ha individuato proprio nella sostenibilit la sua prima linea d’azione commerciale. A questo si affiancano importanti investimenti tecnologici. Tra questi, un impianto innovativo a Brevik, in Norvegia, che, pur basandosi su una tecnologia gi esistente, stato applicato per la prima volta al settore del cemento per ridurne drasticamente l’emissioni.

” il nostro gioiello tecnologico, un impianto straordinario. Siamo i primi al mondo ad applicare questa tecnologia al cemento. Un passo avanti concreto verso un futuro pi sostenibile.”

Stefano Roncan e Heildelberg Materials saranno tra i protagonisti di Green Building Forum Italia, l’evento che il 27 ottobre 2025 porter a Milano tutta la filiera delle costruzioni e che vuole guidare lo sforzo collettivo richiesto dalla transizione in atto verso un futuro che sia pi sano tanto per l’ambiente quanto per le persone che lo abitano.

"School of Life", l’anteprima il 14 giugno al Biografilm a Bologna

Roma, 29 mag. (askanews) – Sarà presentato in anteprima mondiale a Biografilm, in programma a Bologna dal 6 al 16 giugno con la direzione artistica di Chiara Liberti e Massimo Benvegnù, il film documentario “School of life” di Giuseppe Marco Albano che racconta la storia di Nicolò Govoni e della missione di Still I Rise, l’organizzazione no-profit da lui fondata nel 2018 che garantisce istruzione di eccellenza ai bambini più vulnerabili al mondo.

Prodotto da Matteo Rovere e Leonardo Godano, School of life è una produzione Groenlandia con Rai Cinema e verrà distribuito da Freak Factory. Il docufilm è in programma sabato 14 giugno alle 18.30 al Cinema Lumière (Sala Mastroianni) di Bologna.

Nella maggior parte del mondo, la scuola è un ambiente di sviluppo cruciale in cui crescere, formarsi e trovare autorealizzazione. Poi ci sono alcuni posti in cui la scuola ti salva la vita. La missione dell’organizzazione no-profit Still I Rise è risolvere la crisi scolastica globale emancipando i bambini più discriminati, poveri e vulnerabili attraverso un modello educativo all’avanguardia che mira a fornire un’istruzione eccellente, gratuita, a tutti i bambini del mondo.

Il docu-film racconta le storie di questi bambini e la loro vita quotidiana nelle strutture fondate dall’organizzazione, un viaggio che percorre gli angoli meno battuti della Terra, alla scoperta di alcuni degli scenari più complessi del mondo, dove solitamente i bambini non hanno futuro, ma trovano nelle Scuole di Still I Rise la prospettiva di un domani migliore.

Femminicidi, Meloni: norme mai sufficienti senza svolta culturale. Dobbiamo fare di più, tutti insieme

Roma, 29 mag. (askanews) – “Martina aveva solo 14 anni. Aveva la vita davanti, i sogni, le amicizie, la scuola. Le è stata tolta con una violenza che lascia senza fiato, uccisa brutalmente da chi diceva di volerle bene. Un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando del femminicidio della 14enne Martina Carbonaro, uccisa a colpi di pietra ad Afragola (Na) dall’ex fidanzato 18enne Alessio Tucci.

“La sua morte ci sconvolge – prosegue Meloni -. Ci impone di guardare in faccia un male profondo, che non possiamo né ignorare né normalizzare: la violenza cieca e possessiva che troppo spesso si abbatte sulle donne, anche sulle più giovani. Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alla Giustizia il compito di intervenire con la massima severità. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall’altra parte”.

“Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli – sottolinea la premier – che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte”.

A giugno a Roma le riprese del film "La Sindrome degli amori passati"

Roma, 29 mag. (askanews) – Partiranno a inizio giugno a Roma le riprese de “La sindrome degli amori passati”, diretto da Chiara Malta e remake del film belga “Le syndrome des amours passées”. La sceneggiatura è scritta da Elisa Casseri e Carlotta Corradi.

Protagonisti del film Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico, alias Eva e Nicola, che si amano e vorrebbero un figlio. Ma il figlio non arriva. Grazie all’aiuto di una coppia di amici, fanno la conoscenza di una rinomata ricercatrice che offre loro una stravagante e quanto mai inaspettata soluzione: devono andare a letto con tutti gli amanti del passato.

Prodotto da Sonia Rovai con Claudio Falconi per Wildside, società del gruppo Fremantle, e da PiperFilm, che lo distribuirà nelle sale italiane e all’estero.

La Casa Bianca minimizza la sentenza (e attacca i giudici "attivisti"): dazi validi, vinceremo in appello

New York, 29 mag. (askanews) – Nonostante una sentenza del tribunale del commercio che ha bloccato la maggior parte delle tariffe volute da Donald Trump, la Casa Bianca resta fiduciosa: l’amministrazione è convinta di vincere in appello. Lo ha detto l’economista Kevin Hassett, consigliere della presidenza, in un’intervista a Fox.

Hassett ha definito il pronunciamento giudiziario che ha stabilito che Trump ha oltrepassato i suoi poteri, frutto di “giudici attivisti” e ha assicurato che le trattative commerciali in corso non ne risentiranno. “Ci sono tanti accordi in arrivo. E tre sembrano praticamente già chiusi”, ha dichiarato.

Secondo Hassett, diversi Paesi apriranno i loro mercati ai prodotti americani entro uno o due mesi. Tre intese sarebbero già pronte per la revisione del presidente.

La Casa Bianca attraverso i propri advisor continua così a ridimensionare l’impatto della sentenza che ha bocciato una parte delle tariffe volute da Donald Trump. “Se qualcuno pensa che questa decisione ci abbia colti di sorpresa, si sbaglia di grosso. Non è cambiato nulla”, ha detto il consigliere commerciale, Peter Navarro, a Bloomberg.

Il tribunale ha stabilito che Trump ha oltrepassato i suoi poteri invocando l’International Emergency Economic Powers Act (Ieepa), ma secondo Navarro la legge resta solida. In caso contrario, “abbiamo altri strumenti”, tra cui dazi temporanei fino al 15 per cento per 150 giorni.

America’s Cup, American Magic con Alinghi: "Poca trasparenza"

Roma, 29 mag. (askanews) – Alinghi e American Magic sul piede di guerra. All’indomani della presentazione della 38esima America’s Cup a Napoli i due challenger più autorevoli non ancora iscritti alzano la voce. Nulla da dire su Napoli, scelta accolta “con tutto il cuore come sede ideale per la Coppa del 2027”, ma le preoccupazioni rimangono. Alinghi attacca: “Non avevano alcun diritto di farlo – presentare la Coppa ndr – senza prima aver concordato un protocollo con il Challenger of Record, Athena Racing, che non è stato consultato in merito alle disposizioni relative alla sede ospitante, che hanno un impatto importante su tutti i team sfidanti in termini di costi e logistica. Firmando un accordo commerciale con la città ospitante che include la Challenger Selection Series di gare per la Louis Vuitton Cup, il Team New Zealand ha venduto qualcosa di cui non detiene i diritti. Questo non è accettabile. Inoltre, la mancanza di trasparenza sui termini dell’accordo sulla sede stipulato da Team New Zealand solleva la questione: come si può concordare una sede senza che né la città ospitante né uno qualsiasi dei team sfidanti sappiano che tipo di regata si svolgerà?” Per Alinghi è solo “l’ultima dimostrazione del fallimento del Defender nel rispettare i propri doveri fiduciari in quanto fiduciario dell’America’s Cup”. Alinghi ha vinto due volte la Coppa America e per questo “sentirà sempre una responsabilità nei confronti dell’America’s Cup e crede che coloro che organizzano e gestiscono l’evento debbano sempre cercare di anteporre l’interesse collettivo della Coppa a tutto il resto. Come Athena Racing e American Magic, crediamo che il successo dell’America’s Cup dipenda da apertura, fiducia e comprensione reciproca tra tutti i partecipanti. Continuiamo a sperare che si possa concordare un protocollo tra il Defender e il Challenger of Record che stabilisca un quadro sportivo equo per le regate e un evento commercialmente sostenibile per tutti gli attori coinvolti nell’America’s Cup. Se questo obiettivo potrà essere raggiunto, Alinghi sarà pronto a esplorare i modi in cui potremo essere parte di quel futuro, in particolare nella meravigliosa città di Napoli nel 2027, una cornice davvero degna della più grande competizione velica del mondo”.

American Magic quasi in contemporanea esce con una sua nota nella quale “desidera esprimere pubblicamente il proprio sostegno alle questioni sollevate oggi dall’ex vincitore dell’America’s Cup Alinghi in merito alla governance e all’amministrazione di Team New Zealand per la 38a edizione dell’America’s Cup e della Challenger Selection Series, entrambe in programma nello spettacolare Golfo di Napoli nel 2027 e annunciate formalmente ieri a Napoli”. American Magic si dice preoccupata per la riluttanza del Defender a impegnarsi nella trasparenza e nella cooperazione necessarie per garantire un protocollo equo per la 38a edizione del più grande evento del nostro sport. In particolare, siamo preoccupati che Team New Zealand non stia adempiendo fedelmente ai propri doveri fiduciari in qualità di Fiduciario della Coppa. In particolare, la sua decisione di concordare unilateralmente un accordo per la sede ospitante con il governo italiano e la città di Napoli, vendendo di fatto la Challenger Selection Series senza il consenso dello Challenger of Record, Athena Racing. La sua costante mancata fornitura di informazioni relative alle sue responsabilità e ai suoi doveri in qualità di Fiduciario solleva seri dubbi sulla volontà di Team New Zealand di operare con la necessaria trasparenza e integrità. Continuiamo a sostenere il Challenger of Record nei suoi sforzi per garantire un Protocollo equo ed equilibrato , un modello di governance trasparente e un’efficace Partnership per l’America’s Cup che avvantaggi tutti gli stakeholder. Finché non verrà concordato un quadro normativo di questo tipo, American Magic non si impegnerà a partecipare alla 38a America’s Cup Challenger Selection Series”.

Femminicidi, Meloni: norme mai sufficienti senza svolta culturale

Roma, 29 mag. (askanews) – “Martina aveva solo 14 anni. Aveva la vita davanti, i sogni, le amicizie, la scuola. Le è stata tolta con una violenza che lascia senza fiato, uccisa brutalmente da chi diceva di volerle bene. Un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlando del femminicidio della 14enne Martina Carbonaro, uccisa a colpi di pietra ad Afragola (Na) dall’ex fidanzato 18enne Alessio Tucci.

“La sua morte ci sconvolge – prosegue Meloni -. Ci impone di guardare in faccia un male profondo, che non possiamo né ignorare né normalizzare: la violenza cieca e possessiva che troppo spesso si abbatte sulle donne, anche sulle più giovani. Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alla Giustizia il compito di intervenire con la massima severità. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall’altra parte”.

“Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli – sottoolinea la premier – che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte”.

Roland Garros, Sinner vince Gasquet (e lo omaggia nel post partita)

Roma, 29 mag. (askanews) – Jannik Sinner stacca il pass per il 3° turno del Roland Garros grazie alla vittoria in tre set su Richard Gasquet, all’ultima partita della sua carriera: 6-3, 6-0, 6-4 lo score finale in due ore di gioco. Un match senza grandi pericoli per Sinner contro un Gasquet che ha lottato fino alla fine. Jannik tornerà in campo sabato contro il ceco Jiri Lehecka.

Sinner omaggia Gasquet nell’intervista post partita in campo: “Con Richard abbiamo un ottimo rapporto fuori dal campo, anche se apparteniamo a generazioni diverse. Questo è il tuo momento, per me è difficile parlare. Congratulazioni per la tua incredibile carriera, congratulazioni alla tua famiglia e il tuo team. Tutti si ricorderanno di te dopo il ritiro, congratulazioni per la carriera, ma soprattutto per la persona che sei. Ti auguro il meglio per il resto della tua vita”.

Am Cup, Alinghi (per ora) fuori: polemica con Nzl su modo scelta location

Roma, 29 mag. (askanews) – “Quando, nello scorso mese aprile, Alinghi Red Bull Racing ha annunciato il suo ritiro dalle selezioni per la 38esima America’s Cup, lo ha fatto in virtù di fondati timori emersi sulla gestione e sulla governance della Coppa da parte del Defender Team New Zealand. Pur accogliendo con entusiasmo la scelta di Napoli come perfetta sede ospitante dell’America’s Cup 2027, i timori si sono ulteriormente aggravati ieri, quando Team New Zealand ha celebrato l’annuncio della città ospitante nel corso di un evento in città”. E’ quanto si legge in una nota del team Alinghi, che prosegue: “Team New Zealand non ha alcun diritto di farlo senza aver prima concordato un Protocollo con il Challenger of Record Athena Racing, che non è stato consultato in merito alla scelta della sede ospitante, un elemento che ha un impatto critico su tutti i team sfidanti in termini di costi e di logistica. Firmando un accordo commerciale con la città ospitante che include le regate delle Challenger Series per la Louis Vuitton Cup, Team New Zealand ha venduto qualcosa su cui non detiene i diritti. Questo non è accettabile. Inoltre, la mancanza di trasparenza sui termini dell’accordo relativo alla sede raggiunto da Team New Zealand solleva una domanda fondamentale: come può essere approvata una sede senza che né la città ospitante né nessuno dei team sfidanti sappiano quale sarà il format della regata. Questa è solo l’ultima dimostrazione del fallimento del Defender nel rispettare i propri doveri fiduciari in qualità di Trustee dell’America’s Cup”.

“Le crescenti preoccupazioni – prosegue Alinghi – sulla governance dell’America’s Cup sono la ragione per cui la Société Nautique de Genève ha ora scritto al Royal New Zealand Yacht Squadron, sollevando interrogativi sulla gestione dell’evento da parte di Team New Zealand e chiedendo chiarimenti sui doveri e le responsabilità del RNZYS in quanto Trustee. Alinghi, in qualità di vincitore di due edizioni dell’America’s Cup e di ex Trustee, avverte sempre una responsabilità verso l’America’s Cup e crede fermamente che chi organizza e gestisce l’evento debba sempre agire nell’interesse collettivo dell’evento stesso. Come Athena Racing e American Magic, crediamo che il successo dell’America’s Cup dipenda dalla trasparenza, dalla fiducia e da una visione condivisa tra tutti i partecipanti. Restiamo fiduciosi sul fatto che sia possibile concordare un Protocollo condiviso tra il Defender e il Challenger of che stabilisca uno scenario sportivo equo per l’organizzazione delle regate e un evento che sia commercialmente sostenibile per tutti i team coinvolti nell’America’s Cup. Se questo obiettivo sarà raggiunto, allora Alinghi sarà pronto a valutare le modalità con cui far parte di questo futuro, specialmente in una sede straordinaria come Napoli, nel 2027, in un contesto – conclude Alinghi – davvero all’altezza della più prestigiosa competizione velica al mondo”.

WMD 2025, Napoli capitale innovazione aerospazio e meccatronica

Roma, 28 mag. (askanews) – “Il WMD di Napoli un’iniziativa encomiabile, capace di mettere in rete le eccellenze campane nei settori dell’aerospazio, dell’automotive e della meccatronica. Queste imprese costituiscono una ricchezza straordinaria, esprimendo standard qualitativi elevati, ma hanno bisogno di essere accompagnate nel cogliere le numerose opportunit offerte dalle istituzioni. Solo cos potranno crescere in innovazione e fatturato. La Campania tra le poche regioni italiane a vantare un saldo positivo in tutte le voci legate alle nuove tecnologie”.

Lo ha dichiarato Antonio Marchiello, assessore alle Attivit produttive della Regione Campania, intervenuto alla VI edizione del WMD 2025 che si svolto alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Evento che si consolida sempre di pi essendo giunto alla sesta edizione come ricorda Alfonso D’Aria, presidente del WMD: “Questa edizione ci sta gi premiando gi dal primo giorno: migliaia di visitatori stanno scoprendo aziende nazionali e internazionali che espongono tecnologie d’avanguardia (stampa 3D, macchine a controllo numerico, metrologia e aerospazio). Napoli conferma il suo ruolo di capitale del Sud per il settore metalmeccanico, diventando un vero e proprio hub trainante per l’economia italiana. La vera sfida, per, resta la carenza di personale qualificato: per questo abbiamo creato un’accademy che offre a neodiplomati e neolaureati l’opportunit di effettuare un percorso formativo solido, la base ideale su cui costruire il proprio futuro professionale.”

Tra i settori pi gettonati quello dell’aerospazio come evidenziato da Luigi Carrino, presidente del Distretto aerospaziale della Campania: “In Campania siamo leader nell’aviazione civile sia per quanto riguarda il valore aggiunto prodotto, che per l’occupazione che riguarda soprattutto i giovani impegnati nelle scienze Stem. Esportiamo tecnologia e rappresentiamo un quarto del volume di affari di tutta l’aviazione italiana. Come Dac da dieci anni con i nostri partner sviluppiamo progetti per un valore complessivo di 300 milioni di euro. Riteniamo cruciale implementare politiche industriali in settori che rivestono un’importanza vitale per lo sviluppo economico italiano. Per ogni 100 euro di valore aggiunto attivato dalla produzione aerospaziale sul territorio, l’effetto endogeno, cio ci che resta per la ricchezza della regione, pari a 94,1 , dato ben superiore ai 55,2 euro del settore automotive e dei 53,9 euro del settore alimentare. Dobbiamo proseguire su questa strada”.

A illustrare i numeri della sesta edizione Erika Capasso, event manager del WMD: “Quest’anno ospitiamo oltre 150 espositori, nazionali e internazionali, dai costruttori di macchine utensili ai professionisti del controllo qualit e dell’automazione, includendo per la prima volta anche la subfornitura meccanica. Le imprese non solo mostrano le proprie competenze e tecnologie a un pubblico specializzato, ma hanno anche l’occasione di organizzare incontri B2B per creare nuove sinergie e collaborazioni. Nelle prime ore di apertura abbiamo gi registrato oltre 2.000 visitatori: un risultato record che conferma l’importanza crescente di questa manifestazione per il settore e per il territorio”.

Tra le novit della VI edizione la tavola rotonda “Parit di Genere nell’Industria: Oltre gli Stereotipi, Verso una Maggiore Inclusivit”. L’evento stato introdotto da Maria Grazia Villano (vicepresidente Omi srl) promotrice del progetto ‘Gender equality in our Dna: “Un progetto che promuove la parit di genere non solo nel contesto lavorativo ma anche nel market place e nella comunit”.

Per Valentina Floro Flores (ad Aerosoft) “il tema dell’uguaglianza di genere non pu prescindere dal riconoscimento della figura femminile come valore per le aziende senza mai dimenticare il ruolo delicato e importante non solo all’interno dell’ambiente di lavoro ma anche nella famiglia e nella societ. Senza una societ sana difficile che ci siano aziende sane in futuro”. Un contributo alla discussione arrivato anche da Anais Botineau, responsabile Sviluppo Sud Italia (CCI France Italie): “Siamo lieti di partecipare a questa tavola rotonda dove abbiamo presentiamo Il nostro programma di mentoring ‘Inspiring woman’ per parlare di meritocrazia, inclusione e diversit”.

Secondo Irene Nuzzo (SIA Group S.r.l.) “Divulgare la parit di genere nell’industria una priorit e potersi confrontare con altre realt, diverse da quella italiana, motivo di arricchimento”.

In conclusione, Flavia De Maio (responsabile marketing di Abete): “Il tema della parit di genere argomento molto delicato soprattutto nel settore della metalmeccanica a forte prevalenza maschile. Vogliamo far sentire la nostra voce rimarcando l’assoluta capacit a stare al passo con i colleghi uomini”.

Relazioni 2025, la due giorni a Roma di Lilly

Roma, 29 mag. (askanews) – Arriva a Roma la seconda edizione del format “RELAZIONI”, il progetto di Lilly con l’obiettivo di instaurare un percorso di confronto e dialogo con Associazioni dei pazienti attive in diverse aree per condividere spunti e riflessioni sulle principali sfide in Sanit e valorizzare le competenze offerte da chi rappresenta i pazienti. Seconda edizione dal titolo “La comunicazione delle Associazioni pazienti. Un valore per il sistema salute” che ha visto momenti di dibattito e riflessione tra rappresentanti dell’associazionismo, Istituzioni, politici ed esperti. Abbiamo parlato con Elias Khalil, Presidente e Amministratore Delegato Lilly Italy Hub:

“Questo evento la seconda edizione di relazione, un evento che abbiamo avuto l’anno scorso a Sesto Fiorentino e quest’anno qui a Roma dove abbiamo un’altra sede. importante la location perch qui a Roma abbiamo tanti stakeholders, tante istituzioni con cui dobbiamo parlare su come possiamo migliorare il sistema sanitario e il ruolo di associazione molto importante perch loro sono i protagonisti, rappresentano i pazienti, le esigenze dei pazienti e per questo importante essere insieme per due giorni per riflettere come noi possiamo come stakeholders lavorare tutti insieme fino a migliorare la vita dei pazienti italiani”.

Due giornate di RELAZIONI 2025 dedicate al confronto ed al ruolo strategico della comunicazione delle Associazioni, a cominciare dai processi con cui si comunicano parole e messaggi. poi intervenuta Rosy Russo, Presidente e Founder di Parole O_Stili:

“Noi sappiamo quanto la comunicazione sia fondamentale nella vita di ciascuno, lo diciamo sempre che le relazioni sono il cuore della nostra vita, quindi essere qui oggi e condividere con loro questo atto di responsabilit importante perch io credo che sia molto contagioso e quindi avere a fianco una realt come Lilly che ha un’attenzione cos forte anche a tutto quello che il mondo della salute e per noi sia un orgoglio che uno sprone a dirci che insieme davvero si pu arrivare pi lontano e abbracciare le persone”.

Tre talk nella prima giornata in cui sono stati toccati diversi temi tra cui l’importanza di garantire un accesso all’innovazione per garantire maggiore equit. Infine abbiamo parlato con Gabriella Facchinetti, Primo Ricercatore del Centro Nazionale della Clinical Governance ed Eccellenza delle cure, Istituto Superiore di Sanit:

“Sicuramente cruciale garantire l’accessibilit alle cure a tutti i tipi di pazienti che siano sani o malati e con l’obiettivo di garantire che abbiano un’assistenza di alta qualit. Il nostro centro, l’Istituto Superiore di Sanit, promuove percorsi clinico assistenziali che siano in grado di tutelare l’accessibilit a tutti i cittadini”.

Punto d’arrivo di “RELAZIONI 2025”, la produzione di un documento di indirizzo sul valore e le potenzialit della comunicazione, strumento di riferimento per tutti gli stakeholder delle Associazioni.

Icon & Prodigies 2025: tatuaggio diventa arte rivoluzionaria

Roma, 29 mag. – Un nuovo grande evento sta per illuminare Venezia: Icons & Prodigies 2025. Per tre giorni, dal 6 all’8 giugno, la citt dei canali, simbolo di storia, arte e cultura, si trasformer nel cuore pulsante del mondo del tatuaggio, accogliendo i pi grandi maestri e artisti internazionali. L’evento organizzato da Alex De Pase, celebre maestro del tatuaggio e innovatore riconosciuto a livello internazionale, con il supporto della ITF (INTERNATIONAL TATTOO FEDERATION), una neo-nata organizzazione mondiale dedicata alla promozione dell’eccellenza artistica e professionale nel settore. Icons & Prodigies 2025 rappresenta un’occasione straordinaria per celebrare l’arte del tatuaggio in tutte le sue forme, in un contesto di ispirazione, scambio culturale e innovazione. Promette di essere un punto d’incontro unico tra arte e creativit

A bordo di Nave Trieste, ammiraglia del gruppo anfibio 100% italiana

Capo Teulada, 29 mag. (askanews) – E’ il fiore all’occhiello della Marina Militare, l’ultimo arrivo; la pi grande unit mai costruita dalla cantieristica nazionale, 100% Made in Italy. Benvenuti a bordo di Nave Trieste, nave anfibia multiruolo, progettata per un basso impatto ambientale e in grado di operare in differenti situazioni.

Askanews salita a bordo dell’ammiraglia del gruppo anfibio italiano, che ha ospitato la maxi-esercitazione Joint Stars 2025 al largo delle coste della Sardegna. Consegnata il 7 dicembre 2024, ora in fase di prova; solamente dopo avverr la consegna della bandiera da combattimento.

Lunga 245 metri, larga 55 e alta 65 per 19 piani, Nave Trieste rappresenta un’eccellenza tecnica con avanzate capacit di proiezione e di condurre operazioni di assalto anfibio, garantendo una prolungata permanenza in area operativa grazie alla sua elevata autonomia logistica.

Con oltre 1000 posti letto, un ponte di volo di circa 230 metri e la capacit di condurre l’intero spettro delle operazioni anfibie proiettando e supportando un battaglione di 600 fucilieri. Il ponte garage, inoltre, dispone di 1.200 metri lineari destinati ad accogliere veicoli gommati e cingolati, sia civili che militari, consolidando il ruolo della nave come elemento strategico di supporto e versatilit.

Combina diverse capacit operative, tra cui trasporto truppe, supporto logistico e operazioni aeree. Grazie a un ampio bacino allagabile interno, l’unit in grado di operare come una vera e propria base mobile per operazioni di sbarco, garantendo la capacit di proiettare, anche oltre l’orizzonte, forze significative in qualsiasi ambiente operativo.

A bordo anche l’ospedale, attrezzato con sale chirurgiche, radiologia, laboratori di analisi, servizio dentistico e una zona degenza per 27 ricoveri gravi, con ulteriori posti disponibili in moduli container equipaggiati.

Meloni in Uzbekistan, intese per oltre tre miliardi (e una strada a Samarcanda si chiamerà via Roma)

Samarcanda, 29 mag. (askanews) – Da oggi una strada di Samarcanda si chiamerà “via Roma”. Un gesto simbolico – per testimoniare il rilievo che l’Uzbekistan dà al rapporto con l’Italia – annunciato in occasione della visita di Giorgia Meloni. Si tratta del primo viaggio della premier in Asia centrale.

La premier questa mattina ha avuto un incontro bilaterale con il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoev, con cui ha siglato la dichiarazione congiunta sul rafforzamento del partenariato strategico. “L’Uzbekistan è un partner molto, molto importante. Le nostre sono relazioni solide, eccellenti già da molto tempo”, ha detto la premier, annunciando l’obiettivo di “rafforzare ancora di più il partenariato. Le materie su cui cooperare in modo rafforzato sono moltissime e sono molto contenta del fatto che siamo stati molto concreti nella volontà di mettere in campo su tutte le materie prioritarie un lavoro che, a partire da oggi, si farà sempre più cadenzato”.

Nel corso della visita sono state scambiate 14 intese bilaterali (sia tra soggetti istituzionali che privati) su materie che spaziano dalla cooperazione nel settore della migrazione alle materie prime critiche, dal nucleare al comparto metallurgico. Accordi che prevedono investimenti complessivi per oltre 3 miliardi. La dichiarazione congiunta prevede, tra l’altro, un dialogo strategico e la costituzione di una commissione economica mista. Mirziyoev ha lodato l’operato del governo italiano: “C’è stabilità, sta crescendo la posizione internazionale dell’Italia: voglio congratularmi con lei e auguro successo all’Italia, che è attore chiave dei formati G7 e G20”, ha detto.

Nella dichiarazione congiunta adottata dai due leader, viene tra l’altro condiviso l’obiettivo di sviluppare “le relazioni di partenariato strategico” in ambito sia politico che economico. In particolare, viene evidenziata “l’importanza” di “rafforzare la connettività tra Europa e Asia centrale” con l’Italia che può rappresentare la “porta d’accesso all’Unione Europea” e l’Uzbekistan “partner chiave nella regione”. Meloni e Mirziyoev, nel documento, esprimono anche “profonda preoccupazione per le attuali tensioni geopolitiche” che richiedono “risposte collettive”.

Al termine della visita, Meloni è partita per Astana, dove domani parteciperà all’Astana International Forum e al Vertice Italia-Asia Centrale, presenti i leader di Uzbekistan, Kazakhstan, Turkmenistan, Tagikistan e Kirghizistan. La presidente del Consiglio vedrà in un bilaterale il presidente kazako Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev. Previsti incontri anche con il presidente del Kirghizistan Sadir Japarov; del Tagikistan Emomali Rahmon; del Turkmenistan Serdar Berdimuhamedow.

Cinema, Muccino gira il nuovo film con Accorsi, Leone, Crescentini

Roma, 29 mag. (askanews) – Sono iniziate le riprese del nuovo film scritto e diretto da Gabriele Muccino, con protagonisti Stefano Accorsi, Miriam Leone, Claudio Santamaria, Carolina Crescentini, Beatrice Savignani, Margherita Pantaleo. Il film si gira tra Tangeri e Roma e le riprese dureranno 8 settimane.

Prodotto da Raffaella Leone e Andrea Leone, è una produzione Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema in associazione con Asa Nisi Masa. Fanno parte del cast tecnico, il direttore della fotografia Fabio Zamarion, l’aiuto regista Claudio Aloia, lo scenografo Massimiliano Sturiale, la costumista Angelica Russo. Il Casting Director è Antonio Rotundi, il produttore esecutivo Andrea Passalacqua e il produttore delegato Carlotta Galleni.

La produzione, con una foto del regista tra gli attori, ha annunciato: “Abbiamo iniziato un nuovo viaggio. Tra Tangeri e Roma prenderà forma il nuovo film di Gabriele Muccino in cui tornerà a raccontare le fragilità, i desideri, le insidie e i momenti di luce nei rapporti tra donne e uomini, madri e figlie, amanti e disincanti. Il film racconta della sottilissima linea tra bene e male e di ciò che scorre in mezzo alle nostre vite travolgendole spesso come un fiume in piena”.

Il vento di Jon Fosse e di Marco Bonadei, teatro dell’intensità

Milano, 29 mag. (askanews) – Il teatro è una delle forme dell’intensità, che nasce dal confronto tra lo spazio simbolico del palco e quella che riteniamo essere la “realtà” al di là di esso. Il teatro è un luogo di soglia, un punto di frattura, dove i due mondi collidono, se si è fortunati, con esiti che diventano “larger than Life”, come avviene sempre con l’arte, quando è buona. Le soglie sono uno spazio nel quale il lavoro di Marco Bonadei, regista e attore che si cala nelle logiche del teatro contemporaneo con tutto il suo corpo, si trova a proprio agio. Si ha quasi la sensazione che tutto il suo teatro possa esistere solo su una soglia, più difficile questa è, più ne beneficia il lavoro. Succede lo stesso con il dramma “Io sono il vento” del Nobel Jon Fosse, che Bonadei porta in scena, sul palco con Angelo Di Genio, al teatro Elfo Puccini di Milano. Uno spettacolo che è pura intensità, che è un ragionamento sulla stessa forma che può assumere il palcoscenico, in questo caso una grande vasca di acqua bianca, che attraversa le dimensioni dell’umano – la vita, il dolore, la morte – senza fare sconti, ma, e Fosse evidentemente ha guardato alla lezione di Beckett, anche con tutta la disperata leggerezza di sguardo che deriva dalla consapevolezza che lo cose succedono “perché succedono”. E qui non c’entra l’assurdo o la tautologia, qui è semplicemente la realtà delle dinamiche che presiedono a tutte le nostre azioni, che possono avvenire solo nel modo in cui avvengono, il resto sono meri esercizi di stile o ipotesi di scuola. Kundera ci vedeva la sua insostenibile leggerezza, Fosse, probabilmente, un senso pacato di inevitabilità. (Potremmo perfino dire il senso del Tempo e della Storia, se volessimo essere ridondanti).

Due uomini, i loro dialoghi, una barca di cui parlano a lungo, ma che non si vede mai. Quello che si vede è l’acqua che li circonda, che in un certo senso li possiede, che rappresenta una scenografia potentemente visuale e generativa – gli effetti scenici spesso sono affidati al riflesso delle luci sull’acqua – ma che è anche la testimonianza della dimensione di perdita universale che accompagna i protagonisti, per quanto il loro cinismo provi a minimizzare tutto questo con una risata o un urlo. In fondo per Fosse (e per Beckett prima di lui) tutto è già perduto, tutto è stato sempre perduto, anche quando apparentemente lo possedevamo. In questo vuoto, in questa voragine, che è la vita sul pianeta terra, i due uomini in scena provano a essere, anche se per poco, ancora umani. A volte riescono, a volte no: Bonadei e Di Genio sono bravissimi anche nel dare corporeità a un momento di totale sospensione, che però al pubblico appare quasi come una speranza sopra il grande buio del loro (e nostro) essere dispersi in un mare che non possiamo conoscere e che forse è già il mare dell’addio, come se lo intravvedessimo dall’astronave in un’opera come “Solaris”.

Sulla soglia della morte, sulla soglia dell’esperienza, quella con la E maiuscola, i due attori portano la storia – difficile ed estremamente introspettiva in molte parti – a un livello astratto eppure presente, misterioso, ma familiare, spaventoso a volte, ma la paura si affievolisce quando si sente la portata umana di ogni singola parola e di ogni singolo gesto scenico. Quando si sente il teatro, il teatro profondo, che può essere brutale, ma è comunque un porto di scambio, ci si avvicina al nocciolo dell’esistenza, almeno per quanto la drammaturgia, la scrittura e l’arte ce lo permettono. Anche se il vento sferza, anche se la cerata che indossiamo non può difenderci da noi stessi e, men che meno, dal destino, anche se tutto appare, alla fine, svanito. Noi siamo ancora qui. Davanti a un palco acqueo che potrebbe essere il fiume Lete o il mare Oceano nel quale affonda la barca dell’Ulisse di Dante (“Considerate la vostra semenza…”). Davanti al teatro di noi stessi, pronipoti del Karl Rossmann americano di Kafka. Siamo ancora qui, nonostante tutto.

E dall’Elfo Puccini si esce, certamente toccati e scossi, certamente vulnerabili, forse confusi. Ma anche pensando a una parola: a un “grazie”, come viene detto nelle poesie di Mariangela Gualtieri. Un “grazie” che è carico di molti dolori e di molti sguardi lucidi, ma che è anche vivo, consapevole, forse perfino ribelle. (Leonardo Merlini)

Foto: Teatro Elfo Puccini

La nuova legge: gli animali hanno diritti e tutela, carcere per chi li maltratta. Inasprite tutte le pene

Roma, 29 mag. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato in via definitiva le modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali.

Il provvedimento era in seconda lettura. Di iniziativa parlamentare (prima firmataria Michela Vittoria Brambilla, deputata del gruppo misto), il ddl aveva ottenuto firme e sostegno bipartisan nell’altro ramo del Parlamento.

Il relatore Manfredi Potenti (Lega) ha spiegato sinteticamente con queste parole lo spirito dell’innovazione legislativa: “Il testo del disegno di legge n. 1308, adottato come testo base e già approvato dalla Camera dei deputati, nel dettaglio si dispiega con la modifica anzitutto della rubrica del titolo IX-bis del libro secondo del codice penale. Questa è forse la parte che racchiude la novità più importante e che riassume la filosofia di tutto il testo, ovverosia l’intenzione di dedicare direttamente agli animali, e non più al sentimento che l’uomo prova per gli animali, il contesto degli articoli del titolo IX-bis. Gli animali saranno direttamente portatori di diritti e saranno destinatari della tutela giuridica prestata dalle nostre norme”.

“Una grandissima vittoria per l’Italia e per tutti coloro che amano gli animali e li vogliono vedere rispettati”. Così Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente della Lega italiana per i diritti degli animali e dell’ambiente, commenta la riforma sui reati contro gli animali che porta il suo nome, appena approvata in via definitiva dal Senato.

“Una legge attesa da più di vent’anni, che finalmente inasprisce le pene a carico di chi commette crimini atroci nei confronti degli animali, mettendo sostanzialmente fine alla pressoché totale impunità che ha regnato finora”, spiega la deputata.

“Cambia finalmente la prospettiva – prosegue Brambilla -: il titolo IX del codice penale non tutelerà più il sentimento dell’uomo per gli animali ma direttamente gli animali, vittime dei reati, esseri senzienti. Nei casi più gravi chi uccide un animale rischierà fino a quattro anni di carcere e 60 mila euro di multa, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze. In caso di maltrattamento si prevede la reclusione fino a due anni e 30mila euro di multa. Tutte le pene potranno essere ulteriormente aumentate di un terzo, in presenza di una tra queste tre aggravanti: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali, se sono diffusi attraverso strumenti informatici e telematici. Basterà partecipare ‘a qualsiasi titolo’ a combattimenti e competizioni tra animali per rischiare fino a 2 anni di reclusione e una multa di 30 mila euro, mentre per gli organizzatori si passa a una previsione di carcere fino a quattro anni e 160mila euro di sanzione. A chi abitualmente organizza combattimenti tra animali ed esercita il traffico di cuccioli potranno essere applicate le misure di prevenzione previste nel codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Di particolare rilievo l’introduzione a livello nazionale del divieto di tenere il cane alla catena e la norma procedurale che consentirà alle associazioni di ottenere l’affido definitivo, dietro cauzione, degli animali sequestrati. Norme che proiettano l’Italia all’avanguardia nella difesa degli animali e quindi nella civiltà che si misura anche dalla volontà e dalla capacità di tutelare chi non ha voce”.

“Si tratta di un passo avanti di portata storica – conclude Brambilla – una riforma attesa da vent’anni, un grande traguardo di cui dobbiamo tutti essere fieri. Ed io ringrazio il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi e la premier Giorgia Meloni per avere sempre creduto in questa riforma, in nome di tutti gli italiani”.

Calcio, il Bologna rinnova con Italiano fino al 2027

Roma, 29 mag. (askanews) – E’ ufficiale il rinnovo di Vincenzo Italiano col Bologna fino al 30 giugno 2027. Il club lo ha reso noto con un comunicato ufficiale: “Siamo molto felici di allungare il nostro rapporto con Vincenzo Italiano – dichiara l’ad Claudio Fenucci – . Come avevamo già detto in più occasioni, questa è sempre stata la nostra intenzione e siamo pronti per affrontare insieme le tante e stimolanti sfide che ci riserverà la prossima stagione”.

Italiano: “Traguardi da raggiungere ancora insieme” Vincenzo Italiano ha aggiunto: “Sono felice di continuare il nostro percorso: abbiamo tante competizioni stimolanti da affrontare e traguardi ancora da raggiungere, tutti insieme. Ci rivediamo a luglio, più carichi che mai!”.

Calcio, Conte orientato a restare al Napoli

Roma, 29 mag. (askanews) – Il Napoli e Antonio Conte potrebbero proseguire il loro rapporto anche nella prossima stagione. L’allenatore del quarto scudetto, secondo Sky, avrebbe ricevuto le garanzie che si attendeva da parte della società e avrebbe a questo punto l’intenzione di continuare il lavoro sulla panchina del club del presidente De Laurentiis. Nonostante i contatti avuti con la Juventus (ha parlato con John Elkann e Giorgio Chiellini) il binomio Conte-Napoli potrebbe andare avanti. Si attende la risposta definitiva dell’allenatore.

Sull’isola di Pianosa ritorna il barbagianni

Isola di Pianosa (Livorno), 29 mag. (askanews) – Nella cornice della Settimana Europea dei Parchi, Fondazione UNA (Uomo, Natura, Ambiente) e Federparchi,hanno presentato i primi risultati sul reinserimento del barbagianni nell’isola di Pianosa, avviato nel 2023 con il contributo dell’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano. La specie non era stata pi rilevata in quest’area in modo stabile dopo l’eradicazione del ratto nero, una delle sue principali fonti di alimentazione. Il barbagianni non costruisce un vero e proprio nido e quindi sfrutta gli spazi abbandonati dell’ex carcere

Il faunista Vincenzo Rizzo Pinna che si occupa del monitoraggio nel concreto: “Questo animale un rapace notturno che assolve a un ruolo ecologico importantissimo nella regolazione degli ecosistemi abitati da proprio dalle sue prede, dai micromammiferi. Capire di cosa si alimenti un Barbagianni che conduce la sua vita su un determinato territorio, ci permette di analizzare un vero e proprio censimento di tutte quelle che sono le sue le sue prede”

Sono stati reintrodotti quattro individui di popolazione italiana, provenienti da centri di recupero della fauna selvatica. Il barbagianni tornato a nidificare stabilmente sull’isola. Il progetto si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse a livello nazionale da Fondazione UNA e Federparchi, tra cui il programma “Biodiversit in Volo”.

Renata Braino, Presidente Comitato Scientifco Fondazione UNA: “Lo abbiamo voluto fortemente sostenere insieme a Federparchi con cui collaboriamo da tempo per dimostrare che in fondo la natura ha anche bisogno dell’intervento umano, soprattutto dove nel passato come all’isola di Pianosa, ma l’anno scorso siamo stati all’isola Gallinara, ci sono stati interventi umani che hanno in qualche modo cambiato quelli che erano gli assetti naturali”

La collaborazione con Fondazione Una e Federparchi unisce due mondi con obiettivi simili e paralleli. Corrado Teofili, Responsabile CETS e Biodiversit di Federparchi: “Federparchi si occupa specificatamente di aree protette, Fondazione Una si occupa di conservazione della natura e dell’ambiente, tutte e due partecipano, ad esempio, insieme, essendo entrambi soci alla IUCN, l’Unione mondiale per per la conservazione della natura, di cui Federparchi responsabile per la gestione del segretariato del comitato italiano”.

Un tavolo di lavoro articolato proseguir fino alla fine del 2025, con ulteriori sessioni di monitoraggio, con l’obiettivo di consolidare la presenza stabile della specie sull’isola e promuovere una convivenza armoniosa tra uomo, natura e ambiente.

Menopausa, presentato paper su presa in carico personalizzata

Roma, 29 mag. (askanews) – stato presentato alla Camera dei Deputati, il documento programmatico dal titolo: “Salute e benessere in menopausa: l’importanza di un approccio multidisciplinare e di una presa in carico personalizzata”. Un documento che coinvolge tutti i professionisti di riferimento e che sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare della menopausa e della sua presa in carico personalizzata attraverso un percorso uniforme sul territorio. L’evento di presentazione “Menopausa senza limiti: nuove consapevolezze e strategie” stato organizzato su iniziativa dell’Onorevole Martina Semenzato, in collaborazione con Fondazione Onda ETS. Un importante passo affinch questo documento venga inserito al centro delle future agende politiche socio-sanitarie.

Martina Semenzato, Presidente Intergruppo Parlamentare sulla Menopausa, ha dichiarato: “La tutela della donna deve necessariamente coinvolgere anche i nostri cicli di vita. La menopausa una quota importante della vita di tutte noi donne. Ho voluto fortemente questi provvedimenti. una mozione che parte dalla prevenzione, sensibilizzazione, interventi economici, ma parla anche di screening, perch noi donne ci avviciniamo troppo poco alla conoscenza della menopausa e su come affrontarla”.

Ad oggi manca un supporto adeguato delle figure professionali nei confronti delle donne e un approccio omogeneo a livello nazionale.

Nicoletta Orthmann, Direttrice Medico-Scientifica di Fondazione Onda ETS, intervenuta a margine dell’evento: “Le donne che vivono la menopausa hanno una percezione di uno scarso accompagnamento, di uno scarso supporto, emerge molto bene dai dati che abbiamo raccolto su questo tema lo scorso anno con una survey che ha coinvolto un campione di 600 donne”.

Un argomento, quello della menopausa, che coinvolge ampiamente le societ scientifiche come la stessa Societ italiana Menopausa.

“Il documento che stato presentato un estremamente interessante” – afferma Costantino Di Carlo, Presidente SIM – “La Societ Italiana di Menopausa fondamentalmente perch una societ scientifica che tende a promuovere la ricerca nel campo della menopausa. Vorrei rappresentare che la nostra societ ha compiuto una vasta indagine di tipo epidemiologico su un aspetto molto importante della menopausa che la sindrome genitourinaria”.

La stessa Societ Italiana di Ginecologia della Terza Et ha come obiettivo quello di emanare delle linee guida per gli addetti ai lavori.

Stefano Lello, Presidente SIGITE, ha dichiarato: “La societ italiana di ginecologia della terza et, nella sua veste di societ scientifica che si occupa particolarmente delle donne in menopausa, ha come mission emanare delle linee guida che possano essere di supporto a tutti i colleghi che si occupano di menopausa. Questo viene realizzato attraverso la produzione di documenti scientifici pubblicati e basati sulla medicina, ovvero sull’evidenza”.

Anche Fulvio Berardo, General Manager Astellas Italy, intervenuto ai nostri microfoni a margine dell’evento: “Noi di Astellas, come azienda farmaceutica, crediamo che aver messo a disposizione l’innovazione terapeutica per gestire le vampate in menopausa non sia un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano al fianco delle donne per rompere lo stigma e abbattere il muro del silenzio che impedisce loro di conversare con i clinici di riferimento. Vogliamo raggiungere questo traguardo supportando iniziative come queste nelle quali tutti gli stakeholders che ruotano attorno alla donna possono mettere a fattor comune le proprie conoscenze per offrire alle donne strumenti per essere pi consapevoli e quindi pi proattive nella loro lotta contro i sintomi della menopausa”.

Si stima che in Italia siano 17 milioni le donne in menopausa e perimenopausa con un impatto sulla salute ampiamente sottovalutato. Motivo in pi per non lasciare sole le donne nell’affrontare i disagi fisici e psicologici legati alla menopausa, riducendo cos anche i rischi di patologie correlate.

L’evento di presentazione del documento alla Camera dei Deputati stato organizzato con il supporto non condizionato di Astellas.

Ipoparatiroidismo, a Roma il convegno di APPI e Ascendis Pharma

Roma, 29 mag. (askanews) – In vista della Giornata Internazionale dell’Ipoparatiroidismo, che si celebra il 1 giugno, si svolto a Roma, presso la Sala Perin del Vaga di Palazzo Baldassini, l’evento istituzionale promosso da APPI, Associazione Pazienti con Ipoparatiroidismo, con il contributo non condizionante di Ascendis Pharma.

Thomas Carlo Maria Topini, General Manager Ascendis Pharma Italia, ha dichiarato: “L’idea di supportare APPI nasce dalla mission di Ascendis, ovvero quella di sviluppare farmaci per malattie rare endocrinologiche, tra cui l’ipoparatiroidismo, una malattia rara, cronica e altamente invalidante. Le persone con ipoparatiroidismo hanno bisogno di una nuova soluzione terapeutica per vivere meglio, fondamentale”.

L’ipoparatiroidismo cronico una condizione endocrina che attualmente interessa circa 10.000 persone in Italia comportando spesso nei pazienti una serie di complicazioni gravi e potenzialmente letali a breve e lungo termine.

Maria Luisa Brandi, Medico Chirurgo Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, ha illustrato le complicanze che possono derivare dall’ipoparatiroidismo: “In condizioni di ipocalcemia si manifesta una sintomatologia acuta molto importante che coinvolge soprattutto l’apparato muscolare, il primo perch se la calcemia non viene corretta andiamo in una condizione proprio che si chiama crisi tetanica, cio una crisi di contrattura di tutti i nostri muscoli che pu condurre alla morte. Poi si manifesta un’alterazione delle funzioni neuronali, quindi abbiamo tante persone in Italia a cui non possiamo pi negare una condizione migliore di vita migliore”.

“Ci sono diversi nuovi farmaci in parte in sperimentazione ma in parte anche gi approvati” – afferma Giovanna Mantovani, Professore Associato di Endocrinologia nel Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunit – “Attualmente uno di questi, che quello in fase pi avanzata, in fase di discussione presso AIFA per capire se sar rimborsabile per i pazienti o quantomeno per i pazienti pi bisognosi”.

Il convegno promosso da Appi e Ascendis Pharma ha rappresentato un’occasione di dialogo tra istituzioni, clinici e pazienti per far luce sul futuro dell’ipoparatiroidismo con l’obiettivo di trovare delle risposte concrete alle attuale esigenze cliniche e terapeutiche legate alla gestione della patologia.

Von der Leyen: l’Europa indipendente è il prossimo grande progetto Ue

Bruxelles, 29 mag. (askanews) – “È tempo che l’Europa si rialzi, che si stringa attorno al prossimo grande progetto europeo. E credo che la nostra prossima grande era, il prossimo grande progetto unificante, riguardi la costruzione di un’Europa indipendente”, investendo massicciamente in sicurezza e difesa, sviluppando le opportunità del mercato unico, diventando un polo d’attrazione per l’innovazione e le imprese e un partner commerciale affidabile e attraente per tutte le economie del mondo, riunificando il Continente con i prossimi allargamenti dell’Ue, e rafforzando la democrazia e lo stato di diritto contro gli estremismi e le forze illiberali.

E’ quanto ha affermato, in sintesi, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la cerimonia in cui le è stato assegnato, oggi ad Aquisgrana, in Germania, il prestigioso premio Charlemagne, in presenza, tra l’altro, del re di Spagna Felipe VI e del cancelliere tedesco Friedrich Merz.

“Non possiamo permetterci – ha sottolineato von der Leyen – di cadere ancora una volta nell’errore di credere che la tempesta passerà. Che le cose torneranno come prima”, se termina la guerra in Ucraina, se si raggiunge un accordo sui dazi con gli Usa, se le prossime elezioni avranno un esito diverso. “Non sarà così” perché “l’ordine internazionale su cui un tempo facevamo affidamento si è rapidamente trasformato in un disordine internazionale”.

“La nostra storia, brutale e meravigliosa in egual misura – ha ricordato -, ci unisce come europei e come generazioni. Condividiamo non solo sogni comuni, ma anche incubi comuni. E questo ci unisce. E per me personalmente, dimostra quanto profondamente il desiderio di rinnovamento e rinascita sia radicato in ciò che siamo. Come disse una volta Richard Coudenhove-Kalergi (il ‘padre fondatore’ che propose un’Unione paneuropea negli anni ’20, primo laureato del Premio Charlemagne 75 anni fa, ndr): ‘L’essenza dell’Europa è la volontà di cambiare e migliorare il mondo attraverso l’azione. È in uno stato di costante emancipazione, riforma, rivoluzione’. E guardando il mondo instabile che ci circonda, credo che l’Europa debba riscoprire questo spirito. Lo spirito di audacia, azione e rinnovamento”.

“Il prossimo grande progetto unificante – ha insistito la presidente della Commissione -, è la costruzione di un’Europa indipendente. So che per alcuni questo è un messaggio sgradevole da ascoltare. Ma in fondo, si tratta della nostra libertà. Come i popoli dell’Europa centrale e orientale sanno da tempo, la libertà personale è possibile solo in presenza di indipendenza collettiva. Dobbiamo affrontare la realtà del momento. Non possiamo restare spettatori mentre si scatena il disordine. Non possiamo lasciarci destabilizzare dai cambiamenti epocali che stiamo affrontando. O di cadere ancora una volta nell’errore di credere che la tempesta passerà. Che le cose torneranno come prima, se solo la guerra finisse, o venisse raggiunto un accordo sui dazi, o se le prossime elezioni avessero un esito diverso. No, non succederà”.

“Il mondo – ha continuato von der Leyen – è di nuovo segnato da ambizioni e guerre imperiali. Da potenze autoritarie pronte a sfruttare senza pietà le nostre divisioni o dipendenze. Da grandi potenze pronte a utilizzare ogni mezzo, lecito o illecito, per ottenere un vantaggio. Per troppo tempo, troppi di noi hanno pensato che questo tipo di eventi fosse relegato ai libri di storia. Che quel periodo davvero eccezionale, che ha visto la caduta della Cortina di ferro e del muro di Berlino, e la liberazione di intere nazioni e popoli, fosse la nuova norma. Ma se si guarda alla storia del nostro continente, diventa chiaro che si tratta più di una eccezione che conferma la regola”.

“Insomma – ha chiesto la presidente della Commissione – questa è una scelta fondamentale che ci troviamo di fronte. Aspettiamo che passi la tempesta o prendiamo solo misure d’urgenza? Accettiamo semplicemente quello che presumibilmente è il nostro destino, o prendiamo in mano la situazione e decidiamo il nostro futuro? Un futuro libero da coercizioni e aggressioni. Un futuro che garantisca alle prossime generazioni di vivere il sogno europeo per cui i nostri padri fondatori hanno lottato così duramente: un’Unione cosmopolita aperta al mondo. Un’Unione che stringe parteneriati e alleanze per rafforzare la nostra sicurezza e la nostra economia. Un’Unione che rispetta i fondamenti naturali della vita. Un’Unione che difende i suoi valori e interessi sulla scena globale. Un’Unione che garantisce stabilità in tutta Europa”.

“E quando dico Europa – ha precisato von der Leyen -, intendo ovviamente la nostra Unione. Ma intendo anche i nostri amici e partner in tutto il continente. Dai Balcani occidentali all’Ucraina e alla Moldova. Dalla Groenlandia al Regno Unito e oltre. Abbiamo il dovere di garantire stabilità al nostro continente e una prospettiva per il futuro insieme. E sono orgogliosa del fatto che l’Ue e il Regno Unito la scorsa settimana abbiano dimostrato molto chiaramente di essere alleati, fianco a fianco e di mantenere unita l’Europa”.

"I toscani hanno rotto", bufera su Salvini. Lui: era una battuta

Roma, 29 mag. (askanews) – Bufera sul leader della Lega, Matteo Salvini, che ieri, in un incontro con il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, ha detto: “I toscani hanno rotto le palle”. Solo una battuta, spiega lui in una nota. “Con il presidente Marsilio, ieri, ho scambiato qualche battuta amichevole sul vino, a margine del nostro incontro sulle infrastrutture abruzzesi. E – spiega – gli ho raccontato che mi piace scherzare sempre con la mia fidanzata sul fatto che ormai sono quasi toscano, perché mangio e bevo toscano tutti i giorni, fra un po’ mi verrà anche l’accento fiorentino. E’ incredibile che a sinistra cerchino l’ennesima polemica: su, fatevi una risata ogni tanto”.

Ma per il Pd quelle di Salvini restano frasi indegne. “Eccolo qua. Un vicepremier che insulta sguaiatamente una regione intera e i suoi quasi quattro milioni di abitanti. Poche persone – dice il senatore dem, Dario Parrini – disonorano le istituzioni e l’incarico che ricoprono come fa, quasi ogni giorno, il ministro Matteo Salvini. Come minimo lui stesso o qualche suo adepto locale dovrebbero rapidamente porgere delle scuse alla Toscana e a tutti i toscani”.

“Se Salvini è stanco dei primati toscani, vuol dire che siamo sulla strada giusta. Il problema è che chi non si inchina alla propaganda del ministro, diventa subito un nemico da screditare. Ma non è con le battute da bar che si costruisce il futuro di un Paese. È con il lavoro e le idee”, aggiunge il deputato del Pd, Marco Furfaro.

“Se non riesce a reggere il confronto con una regione piena di eccellenze, il ministro Salvini – aggiunge – si prenda una pausa. Noi continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto: pensare, creare, innovare. E a testa alta. Salvini è un ministro della Repubblica, non il protagonista di uno show da bar. Non può permettersi di insultare un’intera regione solo perché non in linea con la sua visione del mondo. Questo disprezzo verso i territori, questa arroganza di chi considera i cittadini solo se votano come vuole lui è inaccettabile”.

“Ma Ceccardi e Vannacci, che dei toscani dovrebbero almeno ricordarsi qualcosa, cosa dicono? Stanno zitti di fronte a un ministro che insulta la loro terra? Si sentono più leghisti o più toscani, oggi? Ah, li aspettiamo al varco per quando presenteranno le liste alle regionali: vedremo con che faccia si proporranno di governare una regione che il loro capo disprezza”, osserva Furfaro.

Critiche anche dal leader di Italia viva, Matteo Renzi. “Dice Salvini – afferma – che i toscani hanno rotto. Può darsi, per carità. Sono i soliti pensieri raffinati e profondi di un uomo che cantava ‘Senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani’ e poi è andato a chiedere i voti in Campania. Ma ammettiamo pure che i toscani abbiano rotto non si capisce cosa. Cosa ha rotto invece il ministro delle Infrastrutture? A parte il pantografo dico”.

Arte, a Roma dal 12 giugno la mostra "Ma per favore con leggerezza"

Roma, 1 giu. (askanews) – Dal 12 giugno al 30 novembre 2025, Spazio Giallo a Roma si trasforma per la mostra “Ma per favore con leggerezza”, a cura di Carolina Levi e Anne-Claire Meffre, accogliendo opere inedite di oltre venti artisti e designer internazionali, ognuno chiamato a immaginare una stanza della casa ideale.

Ispirata al celebre questionario di Proust e ai versi di Patrizia Cavalli, l’esposizione è un’indagine sul gesto creativo intimo, quotidiano, leggero. Camere, cucine, studi e salotti si popolano di fotografie, tessuti, vetri, mobili e oggetti che raccontano storie personali e collettive.

Tra gli artisti e designer in mostra: Lorenzo Castore, Ludovica Gioscia, Sofia Elias, Pia Glassworks, Simone Crestani, Tommaso Cascella, Delfina Scarpa & Paraná Studio, Astrid Luglio, Lucas Zito, Lessico Familiare, Filomena Smola, Stephan Hamel, Pietro Librizzi (ADA, Roma), Chiara Berta, Benedetto Pietromarchi, SoniaQQ, Alice Casana e altri. Tutto è in vendita, come in una vera casa. La mostra si apre il 12 giugno con una serata speciale con performance, letture e musica dal vivo.

Leo Gassmann e Gualtieri hanno inaugurato la "Pride Croisette" a Roma

Roma, 29 mag. (askanews) – Dal 28 maggio fino al 14 giugno 2025, le storiche Terme di Caracalla si trasformeranno in un vibrante villaggio arcobaleno con La Pride Croisette, il cuore pulsante del Roma Pride. Con affaccio sul Circo Massimo, questo spazio di oltre 8.000 mq ospiterà ogni giorno, dalle 18 alle 2, una ricca programmazione culturale, sociale e politica, completamente gratuita e aperta a tutti e tutte.

A tagliare il nastro e inaugurare ufficialmente la Pride Croisette accanto al portavoce del Roma Pride 2025 Mario Colamarino, anche quest’anno il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il padrino della serata Leo Gassmann che ha dichiarato: “Sono onorato di aver inaugurare la Pride Croisette. In un periodo storico difficile come quello che stiamo vivendo, penso che sia importante celebrare l’amore in tutte le sue forme. Il cambiamento deve arrivare dalle nuove generazioni, per un mondo più libero e colorato”.

Gassmann con la sua chitarra ha poi eseguito alcuni dei suoi brani, tra cui il suo ultimo successo “Terzo Cuore”.

“La Pride Croisette apre ufficialmente i festeggiamenti del Roma Pride 2025, portando visibilità, orgoglio e cultura nel cuore della città. È un momento di festa, certo, ma anche di consapevolezza. Mentre qui possiamo ancora scendere in strada con i nostri colori, in altri luoghi d’Europa, come a Budapest, il Pride è stato vietato. A loro va il nostro pensiero e il nostro sostegno: perché nessuna persona dovrebbe essere privata del diritto di manifestare il proprio amore e la propria identità. La nostra lotta è anche per chi oggi non può lottare. E finché ci sarà anche solo un Pride negato, il nostro sarà ancora necessario”, ha commentato Colamarino.

Sotto la direzione artistica di Daniele Palano e l’organizzazione del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, La Pride Croisette proporrà spettacoli teatrali, concerti, proiezioni cinematografiche, conferenze e dibattiti su tematiche attuali, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui diritti civili attraverso molteplici forme di arte e cultura.

Tra gli artisti e le personalità che animeranno il palcoscenico: BigMama, Ippolita Baldini, Giuseppe Nino Mandrake, Bianca Berlinguer, Francesca Pascale, Pino Strabioli, Karma B, Antonino, Daniel Greco, Le Sorelle Marinetti, Vladimir Luxuria e Alessio Marzilli. Inoltre, una serata speciale sarà dedicata al Vougengaged, celebrando la cultura ballroom e l’espressione queer.

Le principali organizzazioni romane di clubbing, tra cui Muccassassina, Poppe, Bear Market, Latte Fresco, Quasi, Alterego, Company Roma, Kalispera, Tu 6 Pazzah, Glamorize, Ram, Stay Calma, Cocktail e Sei mejo te, partecipano all’organizzazione delle serate.

All’interno del villaggio, oltre a tre bar, è presente un’area food dedicata. La Pride Croisette si conferma come un palcoscenico della diversità e dell’inclusione, unendo persone di tutte le età e interessi in un’esperienza condivisa di celebrazione, riflessione e orgoglio, sottolineano gli organizzatori.

Cinema, a Bologna dal 6 al 16 giugno torna il festival Biografilm

Roma, 29 mag. (askanews) – A Bologna dal 6 al 16 giugno torna Biografilm; il festival, arrivato alla sua 21esima edizione, con la direzione artistica di Chiara Liberti e Massimo Benvegnù, presenta una selezione di film documentari e fiction che mettono al centro le storie di vita (sarà anche visibile in tutta Italia sulla piattaforma streaming MYmovies ONE).

La contemporaneità è raccontata attraverso gli sguardi di artisti, narratori, cineasti che spingono a riflettere e a ripensare la complessità del presente. “Attraverso il lavoro degli autori che ospitiamo quest’anno vorremmo che il pubblico trovasse più domande che risposte, meno rassicurazioni e maggiore curiosità, voglia di capire l’altro da sé più che cementare la certezza di sé stessi” hanno dichiarato i direttori artistici Liberti e Benvegnù.

Dal racconto della repressione e resistenza degli attivisti per l’ambiente in America Latina (De La guerre froide à la guerre verte), a storie di accoglienza e umanità in un villaggio polacco al confine con la Bielorussia (The Guest), all’avventura ironica alla disperata ricerca di legami autentici di tre giovani scapoli in Cina (The Dating Game), all’indagine che svela i dilemmi morali e gli interessi economici nascosti dietro il suicidio assistito (Life After), al tentativo di proteggere gli adolescenti di fronte a potenti giganti della tecnologia come Meta e Tiktok (Emprise numérique – 5 femmes contre les Big 5). Come sempre, il Festival dedica una grande attenzione ai temi della cura dell’ambiente, alle lotte delle donne, ai cambiamenti della società contemporanea, ma anche alle più entusiasmanti storie musicali.

Anche in questa edizione, Biografilm ha creato una rete di collaborazioni e sinergie sul territorio, con associazioni e altri soggetti culturali che condividono con il Festival il forte impegno sociale. Il confronto su tematiche cruciali dell’attualità è facilitato e valorizzato con incontri e dialoghi tra pubblico e autori, ma anche con la creazione della Giuria Manifesto, composta dai rappresentanti delle associazioni Resistenza in Cirenaica, Next Generation Italy, Period Think Tank, Casa delle donne per non subire violenza, Gruppo Trans, Associazione Oltre…, Extinction Rebellion e PLAT.

Prosegue per il quarto anno la collaborazione tra Biografilm e FIADDA ER (Associazioni per i diritti delle persone sorde e famiglie) con la realizzazione di pellicole italiane accessibili, grazie al Progetto ACCESs, Accessibilità Comunicazione Cultura E Sottotitoli per le persone sorde, finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Quest’anno, per 5 film sono stati realizzati i sottotitoli secondo le modalità più efficaci per le persone sorde.

Sono 73 i film in programma, inclusi due episodi di serie tv, alla presenza di registi, interpreti e produttori ad accompagnarli nelle sei sezioni della Selezione Ufficiale del Festival. Le anteprime sono 68, di cui 21 mondiali, 38 le opere prime e seconde, 14 delle quali concorrono ai premi Hera “Nuovi Talenti” nelle sezioni Concorso Internazionale e Biografilm Italia. Tre film italiani, opere prime e seconde, saranno inoltre selezionati per essere promossi dal network europeo di festival Doc Around Europe di cui Biografilm fa parte.

I luoghi del festival sono il Cinema Lumière in piazzetta P. P. Pasolini, il Biografilm Hera Theatre | Pop Up Cinema Arlecchino in via delle Lame, il Cinema Modernissimo in Piazza Re Enzo, il chiostro del complesso di Santa Cristina “Della Fondazza” in Piazza Giorgio Morandi, e l’Auditorium Enzo Biagi nella Biblioteca Salaborsa in Piazza del Nettuno.

Il festival si apre venerdì 6 giugno con l’anteprima internazionale (seconda proiezione dopo Cannes 2025) di Orwell: 2+2=5 del grande documentarista haitiano Raoul Peck, che sarà presente in sala; il film esplora la genesi di 1984 attraverso un montaggio innovativo, rivelando la forza visionaria di Orwell e la sua inquietante attualità. La serata di premiazione sarà invece domenica 15 giugno con The Encampments di Michael T. Workman e Kei Pritsker, testimonianza “in presa diretta” di uno dei più significativi movimenti studenteschi della storia recente, ovvero le proteste contro il coinvolgimento del governo nel genocidio a Gaza nel campus della Columbia University nella primavera 2024.

Tra i tanti ospiti di questa edizione, la banda Rulli Frulli, il produttore statunitense Tom Quinn, l’acclamato regista statunitense Joshua Oppenheimer, il musicista Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, la produttrice David di Donatello Francesca Andreoli, l’attore inglese George MacKay, la filmaker italo-paraguayana Anna Recalde Miranda, la giornalista e filmaker bosniaca Lidija Zelovic, lo scrittore Andrea Pomella, la sceneggiatrice francese Léa Pernollet, la studiosa delle interconnessioni tra media e gender studies Lucia Tralli, i registi e artisti Gianluca De Serio e Massimiliano De Serio, l’attivista femminista e scrittrice leader di Femen Inna Shevchenko, il regista iraniano Ali Ahmadzadeh, lo scrittore e critico cinematografico Matteo Bisato, la compagnia di canto popolare Sacco di Ceriana, la filmaker danese Sissel Morell Dargis, il giornalista e autore Alessandro Del Bon, il regista finlandese Teemu Nikki, lo scrittore e autore radiotelevisivo Diego Cugia, la produttrice, sceneggiatrice e regista austriaca Natalie Halla, i Modena City Ramblers, le attrici ucraine Natalia Mykhalchuk e Yulia Mykhalchuk, la filmaker polacca Joanna Janikowska, l’attrice e regista Yvonne Sciò, l’artista visiva e fotografa di origine iraniana Samina Seyed, il regista e sceneggiatore australiano Michael Shanks, il già citato documentarista haitiano Raoul Peck.

Il Concorso Internazionale dà spazio a dodici delle più recenti e notevoli produzioni di documentari da tutto il mondo, mentre Biografilm Italia presenta una selezione dei dieci più interessanti documentari di produzione e co-produzione italiana. Tornano anche i Celebration of Lives Awards, i premi che Biografilm assegna alle persone che con le loro vite e operato hanno impresso un segno importante nella storia contemporanea. Il premio verrà assegnato ai registi Maurizio Nichetti, figura trasversale del cinema italiano a cui è dedicato Nichetti quantestorie di Stefano Oddi, in anteprima mondiale, e Radu Jude, geniale autore rumeno che porta al Festival in anteprima italiana Kontinental ’25.

Diabete, come garantire i sistemi di monitoraggio della glicemia

Roma, 29 mag. (askanews) – Come garantire l’equit di accesso alle tecnologie innovative per il monitoraggio del diabete? Quali sono le azioni concrete da mettere in campo, a livello nazionale e regionale? Queste alcune delle domande a cui si provato a dare risposta in un incontro organizzato a Roma da Motore Sanit. In Italia almeno 700 mila persone sono in trattamento insulinico, ma l’utilizzo dei sensori (integrati o meno a microinfusore) inferiore al 50 per cento dei pazienti in quasi tutte le regioni. Lombardia, Sicilia e Sardegna sono tra quelle con maggior utilizzo della tecnologia. Al contrario di Campania, Calabria e Puglia.

Lelio Morviducci, consigliere nazionale Associazione medici diabetologi, spiega: “Credo che il nostro sistema sanitario nazionale sia stato organizzato per quello che erano patologie che si svolgevano in un periodo di tempo. Attualmente le cose sono cambiate, grazie al’innovazione, alle tecnologie, grazie ai farmaci nuovi. Quindi molte patologie oncologiche, il diabete, lo scompenso cardiaco, sono patologie cui noi facciamo fronte tutti i giorni con i pazienti. Dall’insorgenza della malattia sino a fine vita, quindi per decine di anni molte volte. Un coordinamento nazionale deve presiedere tutte le regioni e quindi evitare che ci siano delle frammentazioni”.

Eppure il diabete considerato una vera e propria epidemia: rappresenta la prima causa di cecit; la prima causa di amputazione degli arti inferiori; la seconda causa di insufficienza renale fino alla dialisi o al trapianto; poi ritenuto concausa di almeno il 50 per cento degli infarti e degli ictus.

Raffaella Buzzetti, presidente della Societ italiana di diabetologia, sottolinea: “Bisognerebbe avere un coordinamento nazionale o comunque delle direttive nazionali che possano permettere l’implementazione nell’utilizzo, ad esempio di strumentazioni e tecnologie come sensori e microinfusori piuttosto che di farmaci. Contemporaneamente, una volta approvati i farmaci dall’Aifa i vari dispositivi dagli enti regolatori. Un coordinamento nazionale fondamentale”.

In Italia, secondo l’Istituto superiore di sanit, sarebbero tra i 3 milioni e 400mila ed i 4 milioni le persone con diabete. Con una ulteriore quota di almeno 1 milione e 500mila che non sanno di averlo ed altri 4 milioni ad alto rischio di sviluppare la malattia.

Morviducci aggiunge: ‘La vita del paziente diabetico negli ultimi 20 anni cambiata in meglio, notevolmente. Questo da grossa speranza affinch si possa arrivare a curare, alcune volte in modo anche risolutivo, ma per rendere la vita molto pi semplice rispetto a quello che era solo 20 anni fa, in cui i pazienti avevano grosse difficolt nella vita di tutti i giorni’.

E’ fondamentale giocare d’anticipo per i pazienti affetti da diabete, prevenendo le complicanze grazie al monitoraggio in continuo della glicemia.

Buzzetti spiega: ‘Noi chiediamo soprattutto che le societ scientifiche, i rappresentanti delle societ scientifiche, che sono democraticamente eletti dalla comunit diabetologica e quindi veramente rappresentano, nel nostro caso, la comunit. Possano sedere ai tavoli in cui vengono prese alcune decisioni, per dare un loro contributo da tecnici, da specialisti. Faccio riferimento all’Aifa, faccio riferimento a quando si discute dei Livelli essenziali di assistenza. Perch avendo tutti i giorni la continuit della cura della persona con il diabete possiamo veramente essere consapevoli di tutte le novit, le innovazioni, nel momento in cui vengono pubblicate, potremmo dare un valido contributo’.

Garantire accesso ampio ed equo ai sistemi innovativi di monitoraggio della glicemia un investimento sostenibile in grado di offrire pi salute ai cittadini.

Ugo Cappellacci, presidente della Commissione affari sociali della Camera, chiarisce: “La sfida del sistema sanitario nazionale si pu giocare su pi fronti ed uno di questi un meccanismo che consente di avere un accesso equo e senza diseguaglianze sul territorio nazionale. L’esistenza di 21 sistemi diversi, quello delle regioni e quello delle province autonome, che gestiscono la sanit, spesso crea problemi, anche di equit di accesso. Sono un autonomista convinto, vengo da una regione e statuto speciale, per credo che sia necessario fare un passo in questa direzione e cercare di intervenire con sistemi che consentano di avere una equit di accesso attraverso un governo nazionale”.

Per il Fondo monetario c’è incertezza sulle prospettive dell’Italia (ma i conti 2024 meglio delle attese)

Roma, 29 mag. (askanews) – Le prospettive per l’economia dell’Italia restano “altamente incerte” nell’ambito delle persistenti tensioni globali sul commercio, mentre il permanere di bassa crescita della produttività e venti contrari dal lato demografico pesano sull’orizzonte di lungo termine. D’altra parte l’andamento migliore del previsto dei conti pubblici nel 2024 ha consentito di ripristinare un avanzo primario positivo, e per proseguire la solida performance “sarà essenziale mettere il debito pubblico in una traiettoria discendente”. Lo affermano gli ispettori del Fondo monetario internazionale, nella relazione stilata al termine della missione annuale in Italia (Article IV).

Per quanto riguarda il settore finanziario, secondo il Fmi le banche italiane restano “ben capitalizzate e liquide”. Le autorità devono continuare a controllare la qualità degli attivi e i collegamenti macro finanziari tra le banche e i titoli di Stato, perché sono elementi importanti per salvaguardare la stabilità finanziaria.

Secondo il Fmi, poi, le sfide di medio termine che stanno pesando sulla crescita sono diventate una questione “pressante” per l’Italia. Una rapida ed efficace attuazione del Pnrr sarà cruciale per sostenere crescita duratura e andrebbe accompagnata da un programma di riforme per la fase successiva, per amplificarne i guadagni.

Le consultazioni degli esperti del Fmi sono state portate avanti tra il 14 maggio e ieri, secondo quanto riporta un comunicato.

Nastri d’Argento, 10 candidature per Martone, Sorrentino e Comencini

Roma, 29 mag. (askanews) – Va a “Diamanti” di Ferzan Ozpetek il Nastro dell’Anno assegnato dal Direttivo dei Giornalisti Cinematografici che hanno annunciato le candidature ai Nastri d’Argento, da oggi al voto della stampa specializzata che sceglierà i vincitori di questa 79esima edizione. Il premio sarà consegnato la sera di lunedì 16 giugno a Roma, nella serata finale di quest’edizione e andrà al regista, qui anche autore del soggetto e della sceneggiatura, allo straordinario impegno del cast femminile, ai produttori italiani del film e, come ormai tradizione, sarà premiata anche la creatività dei talenti che in un interessante cast artistico e professionale hanno realizzato un film di grande successo anche a livello internazionale.

Spiccano le 10 nomination dei tre titoli più candidati per il Miglior film: “Fuori” di Mario Martone – recentemente presentato in concorso al Festival di Cannes – “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini lanciato, fuori concorso, a Venezia e “Parthenope” di Paolo Sorrentino, in Italia e nel mondo dopo il debutto al Festival di Cannes 2024. Seguono “La città proibita” con 7 candidature, “Berlinguer – La grande ambizione”, “Follemente”, “Familia” con 5, 42 i film finalisti.

Ma in un anno particolarmente ricco di opere interessanti per il cinema italiano i Nastri d’Argento hanno ampliato le tradizionali “cinquine” con altri quattro titoli in gara per il Miglior film: “Berlinguer – La grande ambizione” di Andrea Segre, “Le assaggiatrici” di Silvio Soldini, “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores, “Vermiglio” di Maura Delpero, tutti candidati per un premio che, come sempre, andrà anche alla produzione italiana del film che vincerà.

E sono eccezionalmente sette quest’anno anche i finalisti per la Migliore regia e il Miglior esordio: “Una decisione presa dal Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici” ha spiegato Laura Delli Colli, presidente “per sottolineare la qualità e la varietà di una produzione che da tempo – come nell’annata che si è appena conclusa – non aveva attraversato festival e sale cinematografiche, ma anche il cinema più autoriale come l’intrattenimento o le commedie, riconquistando l’attenzione del pubblico, della stampa e in qualche caso anche del mercato internazionale”. I sette titoli che si contendono il Nastro per la regia sono: “Familia” di Francesco Costabile, “Fuori” di Mario Martone, “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini, “L’orto americano” di Pupi Avati, “La città proibita” di Gabriele Mainetti, “Parthenope” di Paolo Sorrentino, “Vermiglio” di Maura Delpero.

Entrando nel dettaglio delle candidature, sono sette anche i Migliori esordi in voto: “L’infinito” di Umberto Contarello, “Nero” di Giovanni Esposito, “Il sogno dei pastori” di Tomaso Mannoni, “Ciao bambino” di Edgardo Pistone, “La vita da grandi” di Greta Scarano, “Per il mio bene” di Mimmo Verdesca, “La casa degli sguardi” di Luca Zingaretti.

Cinque invece, come da tradizione, le Commedie: “Cortina Express” di Eros Puglielli, “Diva Futura” di Giulia Steigerwalt, “Follemente” di Paolo Genovese, “La storia del Frank e della Nina” di Paola Randi, “U.S. Palmese” dei Manetti bros.

E poi le attrici e gli attori di questa edizione: le Protagoniste candidate sono Marianna Fontana, Valeria Golino, Romana Maggiora Vergano, Martina Scrinzi, Federica Luna Vincenti. Le Non protagoniste in candidatura sono invece Sonia Bergamasco, Matilda De Angelis e Elodie (per Fuori), Sabrina Ferilli, Federica Rosellini, Stefania Sandrelli. E ancora, in ordine alfabetico, nella cinquina degli Attori protagonisti ci sono Elio Germano, Fabrizio Gifuni, Claudio Santamaria, Filippo Scotti, Toni Servillo (per Iddu – L’ultimo padrino e L’abbaglio). E iper i Non protagonisti: Roberto De Francesco, Francesco Di Leva, Pierfrancesco Favino, Silvio Orlando, Paolo Pierobon.

Per la commedia, le Attrici candidate sono Pilar Fogliati, Matilde Gioli, Lucia Mascino, Micaela Ramazzotti, Barbara Ronchi; gli Attori sono invece Pietro Castellitto, Edoardo Leo (per Follemente e 30 notti con il mio ex), Rocco Papaleo, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni (per Io e te dobbiamo parlare), Yuri Tuci.

Calcio, quarant’anni fa la tragedia dell’Heysel

Roma, 29 mag. (askanews) – Sono passati esattamente quarant’anni dalla tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles, quando il 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, persero la vita 39 persone, in gran parte tifosi italiani, e oltre 600 rimasero ferite. Una delle pagine più nere della storia del calcio europeo e mondiale, che oggi viene ricordata con dolore e riflessione.

Marco Tardelli, ex centrocampista della Juventus e campione del mondo con l’Italia nel 1982, ha voluto condividere la propria memoria di quel giorno, in ua intervista a La Stampa:”Non avrei voglia di parlarne, è stata una sconfitta collettiva”, ha dichiarato Tardelli.

L’ex calciatore ha sottolineato quanto ancora oggi quella tragedia pesi sulle coscienze di chi c’era: “La partita non fu vera, non andava giocata. Nessuno ci aveva informato. Avevamo percepito qualcosa ma ci dissero si gioca per ragioni di sicurezza. Ci avevano parlato di tafferugli ma non potevamo immaginare. Le esultanze? Eravamo inconsapevoli”.

Lo stadio Heysel, oggi ristrutturato e rinominato stadio Re Baldovino, è diventato simbolo di memoria e monito contro la violenza negli stadi. La UEFA, le federazioni calcistiche e le società continuano a promuovere messaggi di pace, tolleranza e rispetto anche alla luce di quanto accadde quella sera.

Per Tardelli, l’eredità di quella tragedia è ancora viva: “Ho detto di non sentire mia quella coppa e lo ripeto. Non mi ha dato gioia ma rabbia e sofferenza”

In occasione dell’anniversario, la Juventus ha organizzato una cerimonia commemorativa presso l’Allianz Stadium, alla presenza dei familiari delle vittime, dei dirigenti del club e delle istituzioni sportive. Anche il Liverpool ha espresso la propria vicinanza, rinnovando il messaggio di cordoglio e unità tra i due club.

L’eco dell’Heysel resta viva in ogni iniziativa contro l’odio negli stadi. Il ricordo di quelle 39 vittime è oggi più che mai un richiamo alla responsabilità collettiva del mondo sportivo e dei tifosi.

Fmi: Italia elimini flat tax autonomi e aggiorni valori catastali

Roma, 29 mag. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale raccomanda all’Italia di eliminare “la flat tax di favore” sui redditi degli autonomi, una misura che migliorerebbe “l’equità e eviterebbe perdite di gettito fiscale”. Inoltre, nel rapporto stilato dagli ispettori del Fmi al termine della missione annuale nella Penisola, viene raccomandato di aggiornare i valori catastali, provvedimento che aumenterebbe il gettito e, anche in questo caso, assicurerebbe maggiore equità sul prelievo fiscale.

Secondo i tecnici dell’istituzione di Washington, “queste misure avrebbero un effetto avverso limitato sull’economia, mentre interverrebbero sulle distorsioni”.

Più in generale viene raccomandato di proseguire gli sforzi contro l’evasione fiscale e per razionalizzare le spese, per allargare la base imponibile e ridurre la complessità del sistema.

Perché la Corte del commercio Usa ha stoppato i dazi di Trump

Roma, 29 mag. (askanews) – Un tribunale statunitense ha bloccato ieri i cosiddetti dazi “reciproci” imposti dall’inizio di aprile su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti. Sebbene i tre giudici della Corte del Commercio Internazionale degli Stati Uniti (ITC) non abbiano contestato nella loro decisione il diritto degli Stati Uniti di aumentare i dazi doganali sulle importazioni, hanno stabilito che tali dazi rientrano nelle prerogative del Congresso e che Donald Trump ha quindi ecceduto i suoi poteri. I giudici hanno ritenuto in particolare che il presidente non possa invocare l’Economic Emergency Act del 1977, utilizzato per giustificare l’uso di decreti presidenziali per imporre tali dazi, per “imporre un sovrapprezzo illimitato su prodotti provenienti da praticamente qualsiasi Paese”, secondo la sentenza, che l’Afp ha potuto visionare.

Per i giudici, gli ordini esecutivi emessi dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca “eccedono i poteri conferiti al presidente dall’Economic Emergency Response Act (IEEPA) per regolamentare le importazioni attraverso l’uso di dazi doganali”. Ciò riguarda sia i dazi imposti a Canada, Messico e Cina, accusati di non aver contrastato in modo sufficientemente efficace il traffico di fentanyl, sia il sovrapprezzo di almeno il 10% imposto su tutti i prodotti in entrata negli Stati Uniti il 2 aprile, e fino al 50% a seconda del Paese di origine.

L’IEEPA “consente al Presidente di adottare le sanzioni economiche necessarie in caso di emergenza per contrastare una minaccia ‘straordinaria e insolita’”, ha ribadito la Corte. Ma qualsiasi interpretazione che gli deleghi “autorità illimitata sui dazi è incostituzionale”, hanno insistito i giudici. In un parere scritto che accompagna la decisione, uno dei giudici, il cui nome non è stato reso noto, ha stabilito inoltre che ciò “costituirebbe una cessione del potere legislativo a un altro ramo del governo”, il che è contrario alla Costituzione degli Stati Uniti.

Il governo americano ha immediatamente presentato ricorso. In una dichiarazione, un portavoce della Casa Bianca ha denunciato la decisione precisando che è stata pronunciata da “giudici non eletti” che “non hanno l’autorità di decidere come gestire adeguatamente un’emergenza nazionale”. “Il presidente Trump ha giurato di mettere gli Stati Uniti al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare tutte le leve del potere esecutivo per rispondere a questa crisi e ripristinare la grandezza americana”, ha aggiunto il portavoce Kush Desai. Secondo quanto riportato dalla stampa statunitense, il governo prevede di presentare ricorso.

Fmi: incertezza su prospettive Italia ma conti 2024 meglio di attese

Roma, 29 mag. (askanews) – Le prospettive per l’economia dell’Italia restano “altamente incerte” nell’ambito delle persistenti tensioni globali sul commercio, mentre il permanere di bassa crescita della produttività e venti contrari dal lato demografico pesano sull’orizzonte di lungo termine. D’altra parte l’andamento migliore del previsto dei conti pubblici nel 2024 ha consentito di ripristinare un avanzo primario positivo, e per proseguire la solida performance “sarà essenziale mettere il debito pubblico in una traiettoria discendente”. Lo affermano gli ispettori del Fondo monetario internazionale, nella relazione stilata al termine della missione annuale in Italia (Article IV).

Per quanto riguarda il settore finanziario, secondo il Fmi le banche italiane restano “ben capitalizzate e liquide”. Le autorità devono continuare a controllare la qualità degli attivi e i collegamenti macro finanziari tra le banche e i titoli di Stato, perché sono elementi importanti per salvaguardare la stabilità finanziaria.

Secondo il Fmi, poi, le sfide di medio termine che stanno pesando sulla crescita sono diventate una questione “pressante” per l’Italia. Una rapida ed efficace attuazione del Pnrr sarà cruciale per sostenere crescita duratura e andrebbe accompagnata da un programma di riforme per la fase successiva, per amplificarne i guadagni.

Le consultazioni degli esperti del Fmi sono state portate avanti tra il 14 maggio e ieri, secondo quanto riporta un comunicato.

L’Eurispes: italiani preoccupati da guerre, crisi economica e climatica

Milano, 29 mag. (askanews) – Gli italiani temono una nuova crisi economica globale, i conflitti in atto, gli eventi climatici estremi. In questo contesto, gli italiani confermano la propria fiducia nella stabilità del Governo Meloni e approvano alcuni provvedimenti come l’imputabilità penale dei minori sotto i 14 anni per reati gravi, il nuovo Codice della strada, la separazione delle carriere per i magistrati, ma il quadro economico mondiale e i conflitti pericolosamente vicini all’Europa, creano timore nel futuro. E’ quanto emerge dal “Rapporto Italia 2025” dell’Eurispes.

Il 43,7% dei cittadini pensa che l’Italia sia uno Stato marginale, che non decide ma subisce la linea politica di Stati Uniti e Unione europea. Il 39,6% ritiene invece che il nostro sia uno Stato che in parte decide autonomamente e in parte segue le linee politiche di Usa e Ue. Il 43,2% si sente soprattutto un cittadino italiano. Poco meno di un italiano su cinque (22%) si sente europeo.

Gli italiani temono soprattutto una nuova crisi economica globale (67,6%). Sette su dieci (69,5%) temono gli eventi climatici estremi e il 57,8%, teme il verificarsi di terremoti. Lo scoppio della Terza Guerra Mondiale è paventato dal 46,1% dei cittadini e il 45%, teme una nuova pandemia.

Teme il fallimento economico-finanziario dello Stato italiano, come accaduto in passato alla Grecia, il 44,4% degli italiani, mentre un prelievo fiscale straordinario per salvare l’economia nazionale è temuto nel 45,2% dei casi.

Più contenuto è il timore di un attacco terroristico in Italia (39,7%) o l’estensione dei conflitti all’interno del territorio italiano (36,3%). Pochi (35,2%) hanno il timore dell’instaurarsi di una dittatura in Italia, contro il 64,8% di chi non sente questa preoccupazione. Solo una quota del 30,3% degli italiani paventa l’avvento di un nuovo governo tecnico, segno che la maggioranza degli italiani (69,7%) crede nella durata e solidità dell’attuale Governo di coalizione, guidato da Giorgia Meloni.

Pace in Medio Oriente: con Calenda e Renzi anche i cattolici democratici

Anche a Bruxelles si registra un cambiamento: la linea dell’Unione Europea, finora esitante e frammentata, si è fatta più netta nel condannare il massacro quotidiano nella Striscia di Gaza. Un cambio di passo che, per una volta, ha trovato l’Italia allineata nel senso giusto. Il governo Meloni, dopo settimane di silenzi e reticenze, ha corretto la rotta. Prima il ministro Crosetto, poi il titolare della Farnesina Tajani, hanno denunciato con parole chiare l’escalation militare di Netanyahu, per altro condotta senza scrupoli umanitari.

È giusto fare pressioni, senza ambiguità, per fermare un conflitto spaventoso e aprire una prospettiva di pace. La soluzione dei “due popoli s due Stati”, da troppo tempo relegata a formula di rito, deve tornare a essere l’obiettivo concreto della diplomazia europea e internazionale.

Anche il dibattito interno si sta riorientando. Le opposizioni, pur condividendo la condanna delle operazioni israeliane, si muovono con accenti differenti. Il blocco delle sinistre (Pd, M5S, Avs) privilegia toni radicali, spesso controproducenti, come confermato nell’ultimo dibattito parlamentare. Il centro riformista (Calenda e Renzi) adotta invece un linguaggio più misurato, cercando una sintesi tra umanità e realismo.

In questo contesto, si annunciano due manifestazioni pubbliche: una a Roma (delle sinistre) e una a Milano (dei centristi). Proprio quest’ultima può diventare l’occasione per rilanciare un’iniziativa autonoma, seria e responsabile, accompagnata anche dai cattolici democratici. “Tempi Nuovi”, da questo punto di vista, ha il compito di farsi carico di una presenza qualificata.

Non si tratta solo di aderire a una protesta, ma di proporre una visione fondata sulla cultura del dialogo, della giustizia e della pace. È una tradizione che viene da lontano, nutrita dalle posizioni di La Pira, Fanfani, Moro e Andreotti:  realismo politico, pazienza diplomatica, attenzione ai popoli. Oggi più che mai questo approccio risplende in tutto il suo valore. Milano può esserne un punto di rigenerazione.

Meloni a Samarcanda, l’incontro con il presidente uzbeko Mirziyoyev

Samarcanda, 29 mag. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivata a Samarcanda dove ha incontrato il presidente della Repubblica dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev.

Dopo l’accoglienza al centro congressi e gli onori militari, si tenuto un colloquio tra i due, che sar seguito dalla cerimonia per la firma degli accordi tra i due paesi e da una colazione di lavoro con Mirziyoyev.

Nel primo pomeriggio la premier parteciper alla cerimonia di piantumazione di un albero, seguita dalla visita culturale della Piazza del Registan. Poi Meloni partir per Astana in Kazakhstan dove parteciper, tra le altre cose, all’Astana International Forum.

Taormina Film Festival, a Catherine Deneuve il Premio alla Carriera

Roma, 29 mag. (askanews) – Al 71esimo Taormina Film Festival ci sarà anche Catherine Deneuve, protagonista di una serata di gala al Teatro Antico di Taormina. L’attrice riceverà il Premio alla Carriera per il suo contributo all’arte cinematografica e presenterà il suo ultimo film, “Spirit World – La Festa delle Lanterne”, diretto da Eric Khoo.

Con una carriera che attraversa oltre sei decenni, Catherine Deneuve ha incarnato il volto più sofisticato e magnetico del cinema europeo. Ha lavorato con i più grandi maestri della settima arte, da Luis Bunuel a François Truffaut, da Roman Polanski a Jacques Demy, firmando interpretazioni memorabili in film come “Bella di giorno”, “L’ultimo metrò”, “Indocina” (che le valse una nomination all’Oscar) e “La moglie del presidente”. Elegante, intensa e sempre sorprendente, Deneuve ha interpretato ruoli che hanno saputo esprimere tanto la fragilità quanto la forza delle sue protagoniste, rendendola un punto di riferimento assoluto per generazioni di attori e cineasti.

Il nuovo film, che sarà distribuito nelle sale italiane dal 26 giugno (da Europictures), è un racconto intenso, dolce e malinconico che ci porta lontano, fino a oltrepassare il confine tra la vita e la morte. Diretto dal cineasta singaporiano Eric Khoo (12 Stories, My Magic, Tatsumi), da una sceneggiatura di suo figlio Eduard, è un film che fa da ponte tra la cultura materialistica occidentale e la spiritualità di quella orientale, mettendo in connessione mondi terreni e ultraterreni attraverso la tradizione nipponica della festa di Obon, la Festa delle Lanterne, dove si celebra l’incontro e il saluto tra viventi e Aldilà.

“È un onore immenso accogliere Catherine Deneuve al Taormina Film Festival – ha dichiarato Tiziana Rocca, direttrice artistica del festival – la sua presenza è un regalo per il nostro pubblico e per il cinema tutto. Con la sua grazia e il suo talento, ha attraversato la storia della settima arte lasciando un’impronta indelebile. Celebrare la sua carriera e ospitare Spirit World nella cornice del Teatro Antico rappresenta un momento magico di questa edizione”.

Meloni a Samarcanda, questa mattina bilaterale con Mirziyoyev

Samarcanda, 29 mag. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni incontra questa mattina a Samarcanda il presidente della Repubblica dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev. Al termine del bilaterale si terrà la cerimonia di scambio degli accordi, a cui seguirà una colazione di lavoro con Mirziyoyev.

Nel primo pomeriggio la premier parteciperà alla cerimonia di piantumazione di un albero, seguita dalla visita culturale della Piazza del Registan. Intorno alle 17 (le 14 in Italia) Meloni partirà per Astana in Kazakhstan.

Domani parteciperà all’Astana International Forum. Domani alle 11 (le 8 italiane) arriverà al Palazzo presidenziale Akorda per l’incontro bilaterale con il Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev, seguito dalla cerimonia di scambio degli accordi.

Alle 15 (le 12 in Italia), arriverà al Palazzo dell’Indipendenza per incontri bilaterali con i presidenti di Turkmenistan, Tagikistan e Kirghizistan. Infine parteciperà al vertice Italia – Asia Centrale.

Ue, senza visione non c’è futuro: la Germania rompe gli indugi.

Nel film Spy Game, Robert Redford interpreta un agente della CIA che sta preparando una nuova missione per salvare l’amico e collega Brad Pitt. In una scena, sotto gli occhi perplessi della segretaria, brucia i documenti delle passate missioni svolte con lo stesso Pitt. Incrociando lo sguardo della sua collaboratrice le chiede: “Quando è che Noè costruì l’arca? Prima del diluvio, Gladys, prima del diluvio”.

Sembra essere questo l’approccio del neocancelliere tedesco Merz che negli ultimi giorni ha scosso il dibattito pubblico europeo con queste dichiarazioni sulla fornitura di armi a Kyiv: “Sarà fatto tutto quello che è in nostro potere per continuare a sostenere l’Ucraina, non ci saranno più limitazioni di gittata per le armi che forniamo”. “Siamo minacciati, ci difendiamo e sotto la mia guida faremo tutto il possibile per difenderci”. Restano da vedere i risultati di questa svolta che potrebbe impegnare non solo la Germania, ma le Istituzioni europee e i governi a guida PPE. 

Per ora, sulla stessa linea ci sono Regno Unito e Francia. Mentre si moltiplicano gli allarmi su quanto accade al confine fra Russia e Finlandia, con un raduno di truppe russe sempre più consistente, e gli incidenti nel Baltico, ci sono due nuovi dati interessanti. Il primo, la crescente consapevolezza che, se all’inizio della guerra Ue e Stati Uniti non avessero tergiversato prima di ogni invio di armi, oggi la situazione sarebbe ben diversa. Tutti ricordano il dibattito su javelin, leopard, etc. Il secondo è uno studio interessante che dimostra come dal Cremlino sia partito l’ordine – formale o informale, poco importa – di creare migliaia di siti internet con pagine pro Putin e pro Russia, anti Ue e anti Nato. Lo scopo? Visto che i programmi di intelligenza artificiale si nutrono di informazioni pubbliche e in base a quelle rispondono alle richieste, l’idea è di dare in pasto ai vari software informazioni che possano manipolare la stessa IA. Una volta bastava la Pravda, oggi gli strumenti sono piu’ complessi, ma lo scopo rimane lo stesso. 

Merz ha virato anche su Gaza, criticando duramente il governo israeliano. Negli ultimi tre anni, i due conflitti hanno disegnato la politica estera europea, mai tanto cruciale come oggi. A questo, si aggiunge una difficile gestione della partnership con gli Stati Uniti, vista la tendenza di Trump a decidere un giorno una cosa e smentirla il giorno dopo, fenomeno che si verifica su tutto: Ucraina, Israele, ma anche dazi e politica interna.

Un’Unione che agisse con lungimiranza e intelligenza potrebbe innescare un processo virtuoso di attrazione di cervelli che vedranno decadere il visto universitario o da ricercatore in prestigiosi atenei, oltre a tutti coloro che stavano iniziando le procedure e che non potranno piu’ formarsi e lavorare negli States. Serve muoversi in fretta per mettere i talenti del futuro in condizioni ottimali da questo lato dell’Atlantico, in coordinazione, ovviamente, con i Governi nazionali. E ciò per non farci sfuggire questa ulteriore occasione e non aspettare di nuovo un diluvio prima di costruire l’arca come troppo spesso l’Ue ha fatto: specie in tempi di crisi geopolitica e intelligenza artificiale, per difendere e risollevare l’Europa servono eccellenze in ogni settore.

Israele, il popolo del dolore che non ha imparato dal dolore

C’è qualcosa che offende i timpani delle orecchie e della mente. Arrivano notizie che fanno male persino superando un racconto sempre simile a se stesso. Sono fatti che riescono a strattonare la sonnolenza della loro ripetizione che pure potrebbe indurre alla indifferenza.  

C’è poco da danzare e far suonare tamburi e timpani e tanto meno c’è da varcare un tempio con il suo splendido frontone per festeggiare chissà cosa. 

Ci sarebbe piuttosto da tagliuzzarci le orecchie e gli occhi, al pari di coriandoli, per non sapere quello che accade a Gaza. Forse, riducendoli in particelle, i fatti daranno meno dolore e saranno comunque più digeribili. 

Israele si traduce a piacimento “Colui che lotta con Dio” o “Dio combatte”. Oggi appare più accettabile la prima interpretazione invece della seconda. Siamo di fronte ad un disastro. Non è escluso che Dio stesso mediti di denunciare il patto che ha fatto con il suo popolo. E’ messo all’angolo, ha promesso di essere fedele ad Israele non prevedendo però un futuro tanto scomodo da sopportare.

Alle cronache risulta, dalla venuta di Cristo in poi, che Dio è sceso in campo per sostenere un esercito contro un altro solo per una causa giusta. Solo ad esempio, a sostegno dei Cristiani, a Lepanto per l’assedio di Vienna Dio ci ha messo lo zampino. Non sembra che stavolta si senta tirato in ballo.

Corre voce che Dio combatta eventualmente contro gli eserciti ma non contro gli inermi e non faccia strage di innocenti. “Colui che lotta con Dio” andrebbe inteso come chi lo supporta in un suo progetto di bene e non viceversa. E’ azzardato pensare a un Dio che lotta per l’avveramento di un mio proposito. 

Israele risulterebbe dai testi sacri essere il popolo eletto di Dio. Lo si legge ad esempio nel libro del Deuteronomio o anche nell’Esodo: “Se darete attentamente ascolto alla mia voce e osserverete il mio Patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro/possesso particolare, poiché tutta la Terra è mia. Voi sarete per me un regno/popolo di sacerdoti e una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele”. 

Così poi nella Genesi:” “Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te“.

Senza perdersi in infinite questioni teologiche, resta a monte la prudenza di Dio che pose un “Se” condizionale alla sua amicizia, se farete i bravi allora io…. 

Essere eletti non significa farsi belli davanti al mondo quanto portare sulle spalle l’enorme peso di una responsabilità. Si tratta di porsi come modello di riferimento per tutte le nazioni della terra, essere diversi come interpreti di equilibrio, di saggezza e di amore, ciò anche in presenza di un pericolo. 

Eleggere sta appunto per scegliere ciò che è bene, ripudiando ciò che macchia l’uomo di colpe e misfatti.  Israele ha sofferto nella storia come non mai altri, eppure Netanyahu e il suo governo, sorprendentemente, non hanno imparato che l’esercizio della violenza, esteso molto oltre una logica di difesa, conduce solo alla vittoria della morte che ha posto trionfante le sue salde radici a Gaza.

C’è un piano di occupazione di quella terra che ha per corrispondente un piano di deportazione della gente che la abita, come se non ci fosse. Ti trasferisco in altra parte ed erigo mura di separazione creando una sorta di enorme campo di concentramento di una umanità costretta alla ripetizione di un antico esodo ricco di sofferenze.

In questi giorni una bomba ha sterminato una famiglia uccidendo nove di dieci figli.  Israele ha dichiarato che procederà ad una indagine, subito aggiungendo che quelle sono zone di guerra e quindi è connaturato il rischio che si corre a dimorarvi.  Una Commissione indagherà scovando il pelo nell’uovo per assolversi ancora una volta.  

Ancora, un altro ordigno è esploso su una ex scuola mietendo altri morti tra cui sembra si fossero confusi anche i tagliagole di Hamas. 

Israele dice di avvertire sempre preventivamente dove poggerà la sua attenzione e accusa Hamas di farsi scudo di civili ed è quindi impossibile procedere in modo selettivo contro il nemico. Il criterio che si è adottato è di fare di tutta un’erba uno sfascio, colpisco i miei nemici malgrado i danni collaterali di vittime innocenti.

A causa di questa scelta, nell’opinione pubblica ormai Israele non è più il popolo eletto, la stella polare a cui ispirarsi per apprendere come l’esperienza del dolore ti renda migliori e più forti nei passi della vita. 

Al torto subito ha reagito alla stregua degli altri, del tutto uniformandosi ai suoi rivali.  Israele pare che abbia consumato il patrimonio di vicinanza, di solidarietà e di adesione che il mondo gli ha riconosciuto soprattutto dalla Shoah in poi.

Ad Israele toccherà una lunga e impegnativa opera di purificazione, di riattaccarsi addosso una purezza ed il senso di una missione tradita dai fatti. Suscita malumore anche nell’animo ambiguo dei suoi amici che sperano faccia essa il lavoro sporco per cui non vogliono direttamente sporcarsi le mani. 

Ha dilapidato un credito che sembrava fino a ieri inesauribile, gettando qua e là non pietre ma bombe, forse ripensando con rammarico alla rinuncia di colpi contro l’adultera peccatrice.

In guerra ci si arma di informazione e contro informazione, c’è sempre un’aura di incertezza cica la fondatezza degli episodi riportati sui giornali. Se pure il numero delle vittime civili fosse enfatizzato, quello vero sarebbe in ogni caso da annichilire. 

Resta la certezza di Hamas come un gruppo di banditi ad esclusivo utile loro, l’ipotesi di un popolo palestinese che forse vorrebbe liberarsene e la realtà di un OLP che non ha più alcun peso. 

Tutt’attorno una serie di paesi che spalleggiano il precipizio della situazione attuale che ha mandato all’aria gli accordi di Abramo. Non è mai dimenticare una certa idea di Islam che ha nei propositi quello di annientare Israele e null’altro. Prima di giudicare è sempre bene mettersi nei panni altrui.

Israele è una madre ferita a cui hanno ucciso, rapito e stuprato i propri figli ed ha reagito con la rabbia cieca che chiunque avvertirebbe nella stessa situazione. 

L’Occidente vuole bene a Israele che, oltre al dovere della propria sopravvivenza, ha però il gravoso compito, persino in guerra, di saper percorre la via della giustizia che è diversa dalla ferocia e dalla spietatezza. 

Affamare gli innocenti per evitare di saziare i traffici e le pance degli assassini non è una via vincente. Dimostri dunque il suo tratto distintivo e di meritare sempre il suo speciale titolo elettivo.

Se saprà farlo, non sappiamo del cielo, ma la comunità umana tornerà a sostenerla e a farla invincibile su tutti.  “Se”…

Talk serali, da piazza a curva: l’informazione si fa tifo

L’informazione politica passa anche, ma non solo come tutti sappiamo, attraverso i talk televisivi. Certo, come altri settori della vita politica, e soprattutto dell’informazione, cambiano con una rapidità impressionante. E come tutti gli altri settori – anzi, più degli altri – subisce il forte condizionamento della politica e anche dei suoi diktat. Al riguardo, però, non può passare sotto silenzio il profondo cambiamento dei format di approfondimento politico che stanno caratterizzando la fascia serale dell’emittente di Urbano Cairo, La 7. Perché sino ad oggi, bene o male, eravamo abituati a talk televisivi dove il pluralismo delle opinioni era il sale e il lievito delle trasmissioni stesse. E questo perché senza un confronto tra posizioni diverse il tutto si risolve in una sorta di “curva sud” dell’informazione politica. Cosa che, puntualmente – ecco la vera novità intervenuta – non trova più cittadinanza nella fascia serale dell’informazione politica de La 7. Cioè, nello specifico, nei programmi di Gruber, Floris, Formigli, Gramellini, Augias e Zoro. 

Si tratta di programmi dove – a iniziare dalle smaccate simpatie politiche del conduttore – l’appartenenza politica e lo stesso pronunciamento politico sono, appunto, da “curva sud” dell’informazione. E dove, non a caso, l’interlocutore contrario a quella narrazione – di norma 1 su 4 o su 5 o più partecipanti – è del tutto isolato e pertanto platealmente ridicolizzato dall’entourage del programma stesso. Una impostazione ed una narrazione politica che ormai sono del tutto scontate e che, di conseguenza, rappresentano ufficialmente la voce, il messaggio, il progetto e la propaganda di una parte politica. Nel caso specifico, della sinistra italiana nelle sue multiformi espressioni.

Un format, dicevamo, serale ma non giornaliero. E questo perché negli altri talk dell’emittente La 7 – al mattino come nel pomeriggio – il pluralismo delle opinioni politiche viene rigorosamente e quasi scientificamente rispettato ed applicato dai vari conduttori che, tra l’altro, non evidenziano

in modo plateale – come capita invece alla sera – le loro simpatie politiche e, di conseguenza, le loro altrettanto precise e definite antipatie politiche e personali.

Un format che non trova, come ovvio e quasi scontato, cittadinanza nel servizio pubblico radiotelevisivo – cioè la Rai – che deve rispettare sino all’ultimo secondo la legge che impone il rispetto del pluralismo politico, culturale, sociale e religioso. Ma, e questo è l’aspetto ancor più importante, il rispetto rigoroso del pluralismo – con la sola eccezione del programma di approfondimento di Mario Giordano – viene rigorosamente e quasi scientificamente osservato da tutti i programmi di approfondimento delle reti Mediaset. Del mattino, del pomeriggio e, soprattutto, della sera. Da Del Debbio a Porro, da Berlinguer al duo Barra/Poletti. Un caso a parte è il canale Nove, dove la propaganda politica è persin troppo palese per poter essere approfondita.

Ecco perché, per tornare all’inizio di questa riflessione, il format serale de La 7 è destinato a far discutere. Nel bene e nel male. Si tratta, cioè, di una novità quasi assoluta nel panorama dell’informazione politica del nostro paese. Ovvero, la sostanziale assenza del contraddittorio – se non inteso come puro ornamento – nel commentare i fatti politici della giornata. Un unicum, comunque sia, destinato a fare discutere. Non solo i politici ma anche, e soprattutto, gli operatori dell’informazione.

Nostalgia, fratture, sfide. Può rinascere un soggetto politico di cattolici?

Non hanno tutti i torti Fioroni e D’Ubaldo quando vedono “…scemare” il ruolo dei riformisti all’interno del Pd (ne hanno scritto qui). E ciò anche a causa delle scelte radicali della Schlein.

Ma occorre andare oltre. Anche se il tema è da tempo sotto osservazione, bisogna dirlo con chiarezza: da anni manca nel nostro Paese una voce forte, unitaria, laica e riformista come fu nel secolo scorso quella del cattolicesimo democratico e popolare, unito nella storica Democrazia Cristiana.

Sui media prevale oggi solo la voce delle polemiche quotidiane – spesso offensive – tra leader e partiti, che continuiamo caparbiamente a definire “di destra” o “di sinistra”, senza mai chiarire i contenuti reali.

La lezione sturziana e i fondamentali della Dc

È vero: la Dc si è sciolta. E si è divisa nelle due anime che Sturzo già nel 1919 aveva intuito – una progressista e democratica, l’altra conservatrice e clericale – fino a frantumarsi.

Ma i suoi fondamentali, la sua etica della politica con la pace al centro, l’attenzione al bene comune e alle diseguaglianze, restano di un’attualità sorprendente. Basti ricordare che, secondo l’ultimo Rapporto Istat, “quasi un quarto della popolazione italiana – il 23,1% – è a rischio povertà o esclusione sociale”.

Quella tradizione ha alimentato esperienze coraggiose come le “convergenze parallele” o i “compromessi storici”, che scandalizzarono allora una parte dell’opinione pubblica, non solo cattolica. Eppure, contribuirono a costruire un sano bipolarismo e a dare forma a una “democrazia dell’alternanza” che Moro e De Mita seguirono con lucidità e tenacia.

Il pluralismo tradito e la sfida del ricomporsi

Oggi si assiste invece a una proliferazione di partiti e partitini personali, che illudono ma svuotano il pluralismo autentico. Serve un bipolarismo vero, che favorisca sintesi e responsabilità.

Le sfide del nostro tempo – dalle crisi geopolitiche alla società multiculturale – richiedono un salto di qualità. Bisogna trovarsi tutti “sulla stessa barca”, come dice papa Francesco, evitando però il pensiero unico.

Il richiamo a una cultura cattolica capace di costruire ponti e non muri non è nuovo: risale agli anni di Moro e De Mita, e si manifestava con più vigore nel dialogo amministrativo locale. Basti guardare alla rete civica triestina.

Oggi, nel tempo delle “democrazie illiberali” e delle leadership solitarie – figlie di modelli presidenziali concentrati – si fa ancora più urgente tornare alla tradizione parlamentare. Va ricordato che l’elezione diretta del presidente fu proposta per la prima volta da Giorgio Almirante, poi ripresa da Giorgia Meloni con un “premierato” a modo suo.

Un appello da raccogliere: ritrovarsi

Hanno ragione Fioroni e D’Ubaldo nel rivolgersi a quel che resta del cattolicesimo politico riformista, invitando a ritrovarsi, parlarsi, confrontarsi sul “cambiamento d’epoca” – non sull’“epoca dei cambiamenti” – come ammonisce Francesco.

Un cattolicesimo democratico, popolare e progressista che, da bipolarista, non scandalizzerebbe nemmeno se decidesse di ricompattarsi in un solo partito. Anche fosse di centro.

Voglio solo ricordare perché.

Eravamo nel lontano aprile del 1979, appena un anno dopo il tragico assassinio di Aldo Moro, quando il gesuita Padre Bartolomeo Sorge, innamorato del prepolitico e prepartitico, dell’educazione e formazione alla politica, avvertendo le trasformazioni sociali e culturali dietro l’angolo, assieme alla crisi non solo della Chiesa ma anche del cattolicesimo politico, scrisse un libro profetico: La ricomposizione dell’area cattolica in Italia.

Questa riflessione e analisi furono fatte, benché la Dc – appena due mesi dopo – risultò ancora il partito più votato in Italia. Con una partecipazione al voto stratosferica del 91%, vinse le elezioni col 38% dei voti, seguita dal Pci col 30%.

La preoccupazione di Padre Sorge

In ogni caso, Padre Sorge non fu contento di quel risultato. E siccome, secondo lui, la Dc stava invecchiando col rischio di rimuovere i valori cristiani che aveva difeso, e mancava un ricambio generazionale, iniziò a progettare una Scuola di formazione all’impegno sociale e politico dei cristiani, che fondò a Palermo alcuni anni dopo assieme a padre Pedro Arrupe, all’epoca Superiore Generale dei Gesuiti – mal visto da tre papi – e oggi in cammino verso la beatificazione. Una scuola che si diffuse poi in moltissime realtà diocesane, e che esiste ancora oggi.

E la classe dirigente?

Oggi, la crisi della democrazia è soprattutto crisi di classe dirigente. Domanda: ci può essere allora d’aiuto questo suggerimento di “ricomposizione”?

Oppure, di fronte al dilagare dei social, soffermarsi sui giovani e sulla loro formazione prepolitica è solo una perdita di tempo utopica?

Conviene forse continuare a lasciare tutto nelle mani di ultrasessantenni, se non oltre, solo per custodire il ricordo di un’area culturale e politica così nobile quanto necessaria ai nostri giorni?

Musica, Davide Melis torna con il brano "Anni ’80″

Roma, 28 mag. (askanews) – Con “Anni ’80” e con un nuovo videoclip, torna in radio e TV il cantautore Davide Melis, dopo il successo del singolo “Secondo Me(lis)”, brano di lancio dell’omonimo album, che ha riscosso ampi consensi di pubblico ed addetti ai lavori. Questa volta Davide ci accompagna in un viaggio sonoro e visivo nel tempo, proponendo un brano-manifesto dell’immaginario evocativo che attraversa il suo ultimo lavoro discografico. Un pezzo che non è semplicemente un omaggio al decennio più colorato, eccessivo e iconico del secolo scorso, ma anche una sorta di dichiarazione d’identità: “Anni ’80” è il racconto di una giovinezza fragile e ribelle, incorniciata da poster di Madonna, juke-box, discomusic, luna park e da uno di quei luoghi di ritrovo che segnavano la quotidianità di ogni compagnia giovanile negli anni ’80 rappresentato, in questo caso, dal “Bar 2000”, realmente esistito e oggi divenuto simbolo evocativo di quel periodo.

Una memoria che prende vita attraverso parole semplici ma dense, capaci di trasformare l’autobiografia in condivisione generazionale. Nell’era dei social e del distanziamento, Melis canta una realtà fatta di piazze vere, partite di pallone la domenica, appuntamenti dati “a voce” all’ora X, amici che si guardavano negli occhi e non attraverso uno schermo. La nostalgia, però, non è mai sterile: è lettura del presente attraverso la lente della memoria. E proprio per questo, “Anni ’80” parla anche a chi quegli anni non li ha vissuti, ma ne sente l’eco.

Il brano, arrangiato da Edoardo Bruni, si muove tra synth vintage, groove elettronici e “cori da walkman impolverato”. Un sound capace di evocare le atmosfere di Gazebo, Cecchetto, Sandy Marton e delle sigle dei cartoni animati pomeridiani, senza mai cadere nella parodia. Un mood che il videoclip riprende e traduce in immagini: firmato dal regista Matteo Sambero, è un trip visivo tra polaroid animate, neon intermittenti, cabine telefoniche, joystick e citazioni pop. Un percorso multistrato che strizza l’occhio a “Drive In” e “Discoring”, ma anche alla malinconia estetica di chi sa che “quei tempi non torneranno, ma possiamo ancora ballarci sopra”. Un viaggio tra immagini iconiche degli anni ’80 e spezzoni più intimi, tratti dai VHS personali dell’artista: reliquie preziose per chi ha vissuto quegli anni e affascinanti curiosità per chi non li ha mai conosciuti davvero. Il tocco distintivo? Una vecchia foto di Davide adolescente prende vita grazie all’AI, fondendosi con le riprese originali proiettate su schermi d’epoca. Il risultato è un turbinio di emozioni, tra nostalgia e leggerezza, capace di strappare un sorriso a ogni generazione.

Come è sua prerogativa, e lo vediamo in tutto l’album “Secondo Me(lis)”, anche qui l’artista non si limita a cantare: racconta, critica, gioca, riflette. E lo fa con la leggerezza profonda che da sempre caratterizza il suo stile: così’ “Anni ’80” diventa una canzone per chi quegli anni li ha amati, per chi li ha solo immaginati, e per chi ha ancora bisogno di ricordare che la musica – prima di tutto – può farti sentire a casa.

Prossima settimana incontro Meloni-Macron, si cerca tregua dopo tensioni

Samarcanda, 28 mag. (askanews) – La notizia arriva quando Giorgia Meloni è da poco ad atterrata a Samarcanda per la sua prima visita ufficiale in Asia centrale: martedì 3 giugno la presidente del Consiglio riceverà a Roma il presidente francese Emmanuel Macron. Al centro del colloquio, spiegano fonti di Palazzo Chigi, “i principali temi dell’agenda bilaterale, europea e internazionale”.

E’ ben chiaro che non si tratta di un semplice appuntamento di agenda ma di un tentativo di tregua da parte di due leader che non si sono mai amati e che, nelle ultime settimane, non hanno fatto niente per nascondere la reciproca antipatia.

Prima c’è stata l’iniziativa dei “volenterosi”, mai apprezzata dalla premier, che l’ha sempre considerata una fuga in avanti di Macron, che peraltro sembrava averla sopravanzata nel rapporto “speciale” con Donald Trump. Quindi l’incontro fra il tycoon e Volodymyr Zelensky a margine dei funerali di papa Francesco, con la foto a quattro insieme al francese e al premier britannico Keir Starmer. Episodi che avevano alimentato l’irritazione di Meloni che aveva deciso di non recarsi a Kiev con gli altri leader il 10 maggio, limitandosi a un videocollegamento. Successivamente, al summit della Comunità politica europea di Tirana, la presidente del Consiglio era stata esclusa dal vertice con Zelensky, a cui avevano preso parte oltre a Macron e Starmer, il polacco Donald Tusk e il tedesco Friedrich Merz (con Trump al telefono). La premier, in una dichiarazione in cui era apparsa molto infastidita, aveva detto che l’Italia non partecipava a riunioni sull’invio di truppe e il francese l’aveva smentita e duramente ripresa a distanza: “Guardiamoci dal divulgare false informazioni, ce ne sono a sufficienza di quelle russe”. Quindi Meloni aveva organizzato l’incontro a Roma tra J.D Vance e Ursula von der Leyen e – incontrando Merz – aveva invitato il “collega” francese ad “abbandonare i personalismi”.

Un livello di tensione troppo alto tra due Paesi fondatori dell’Ue, in una fase di difficoltà per lo stallo nelle trattative per una soluzione della crisi in Ucraina e mentre non decollano i negoziati Usa-Ue sui dazi. Per questo Meloni e Macron pochi giorni fa si sono sentiti al telefono, concordando – secondo quanto si apprende – un chiarimento. Fissato adesso il 3 giugno. I rispettivi staff sono al lavoro da giorni per prepararlo nel modo migliore possibile. L’obiettivo ragionevole non è certo quello di far decollare il rapporto, ma almeno di trovare un “modus vivendi” civile per collaborare a livello comunitario e bilaterale.

Intanto Meloni a Samarcanda, appena arrivata, ha visitato la storica piazza del Registan, accompagnata dal presidente dell’Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev. I due leader hanno assistito insieme a uno spettacolo di luci che ha illuminato la piazza. Successivamente, hanno proseguito la visita esplorando il complesso dell’Eternal city. Giovedì è previsto il bilaterale tra i due, al termine del quale sarà adottata una dichiarazione congiunta per rafforzare il partenariato strategico e consolidare la cooperazione tra le due nazioni, con un focus su settori prioritari: energia, industria, ambiente e risorse idriche, sicurezza e difesa, governo dei flussi migratori, materie prime critiche, agricoltura sostenibile, supporto alle PMI, connettività e infrastrutture di trasporto, nonché istruzione superiore, cultura, ricerca e innovazione. Poi la premier partirà per Astana in Kazakhstan, seconda tappa della sua prima visita in Asia centrale.

Fed mantiene linea attendista data l’incertezza sui dazi (minute)

Roma, 28 mag. (askanews) – All’ultima riunione del direttorio della Federal Reserve (Fomc) i banchieri centrali usa hanno ribadito di ritenere di essere in una “posizione adeguata per aspettare di avere più chiarezza sulle prospettive di inflazione e attività economica”, mentre persiste l’incertezza su quelli che saranno gli effetti dei dazi commerciali.

E come era già emerso in precedenza “i partecipanti hanno rilevato che il direttorio potrebbe trovarsi di fronte a compromessi (tradeoff) difficili, se l’inflazione si dimostrasse più persistente mentre le prospettive per crescita e occupazione si indebolissero”,riportano i verbali della riunione (Minute) pubblicati oggi dall’istituzione monetaria.

Perché si tratta di due situazioni – più inflazione e meno occupazione – che teoricamente richiederebbero risposte monetarie opposte: la prima restrittiva, la seconda espansiva.

Ad ogni modo, generalmente la Fed ritiene che i dazi faranno salire inflazione e disoccupazione sul breve periodo. “I partecipanti hanno concordato che i rischi di maggiore inflazione maggiore disoccupazione sono aumentati”. E “quasi tutti i partecipanti hanno menzionato il rischio che l’inflazione possa dimostrarsi più persistente del previsto”.

Inoltre, tra i fattori su cui permane incertezza in merito agli effetti, i banchieri centrali citano anche le politiche sui migranti della nuova amministrazione. Dopo anni in cui negli Usa sono entrati milioni di migranti illegali, l’amministrazione Trump è infatti riuscita in poche settimane di fatto a bloccare gli ingressi illegali.

Per tutto questo, in attesa di maggiori dati, il Fomc ha deciso all’unanimità di confermare i livelli dei tassi di interesse sui fed fund a una forchetta del 4,25%-4,50%, un valore che viene giudicato come “moderatamente restrittivo”. (fonte immagine: Federal Reserve).

Lingiardi, Petrignani e Veronesi finalisti a Premio Isola d’Elba 2025

Roma, 28 mag. (askanews) – La Giuria Letteraria del Premio Letterario Internazionale Isola D’Elba-Raffaello Brignetti presieduta da Gino Ruozzi, d’intesa con il Comitato Promotore del Premio, presieduto da Roberto Marini, ha selezionato i vincitori finalisti dell’edizione 2025 che sono (in ordine alfabetico per autore): Vittorio Lingiardi, Corpo, umano (Einaudi); Sandra Petrignani, Autobiografia dei miei cani (Gramma Feltrinelli); Sandro Veronesi, Settembre nero (La Nave di Teseo).

I tre libri vincitori del Premio Elba 2025 sono opere che documentano la qualità della letteratura italiana odierna, lo spirito di ricerca che si fa racconto di esperienze esistenziali importanti, sul piano personale e su quello collettivo.

In “Corpo, umano” di Vittorio Lingiardi la scrittura a un tempo saggistica e narrativa tocca uno degli argomenti più forti e critici del nostro tempo, così assillato dal culto del corpo eppure spesso anche così disattento ad amarlo davvero; Lingiardi ne propone una conoscenza che è anche l’inizio di una vera cura.

In “Autobiografia dei miei cani” Sandra Petrignani tenta la via di un nuovo racconto personale e autobiografico, che passa attraverso la compagnia fondamentale degli animali, nella consapevolezza di un’alleanza umana e animale che è essenziale per il futuro del mondo; dopo avere raccontato in maniera esemplare splendide “vite di altre”, ora Petrignani ci consegna un prezioso e coinvolgente esercizio di racconto pubblico di sé.

In “Settembre nero” Sandro Veronesi racconta il momento magico e irripetibile dell’incanto adolescenziale, declinato all’interno di una narrazione famigliare che lo scrittore indaga in modo lenticolare e illuminante da decenni; in quello stesso anno 1972 siglato dal tragico attentato terroristico alle Olimpiadi di Monaco di Baviera, che ci pone allora e oggi sempre drammaticamente a confronto con le profonde ferite della storia.

La terna dei finalisti vincitori del Premio ora concorrerà alla votazione finale che stabilirà un “Super-vincitore”. Le tre opere finaliste saranno sottoposte al voto di una Giuria dei Lettori, selezionata dal Comitato Promotore, che si andrà a sommare alle preferenze espresse dalla Giuria Letteraria composta da: Gino Ruozzi (Presidente), Giulia Brandani, Mario Baudino, Marino Biondi, Gabriele Canè, Luciano Gelli, Giuseppe Lupo, Andrea Monda, Massimo Onofri, Silvia Ronchey, Carla Sacchi Ferrero.

La proclamazione dei finalisti vincitori e del “Super-vincitore” della 53a edizione del Premio avverrà durante la cerimonia di premiazione prevista a Portoferraio sabato 6 settembre 2025.

Il Premio, giunto alla 53a edizione, è organizzato dal Comitato Promotore, con il Patrocinio della Regione Toscana e il Patrocinio del Ministero della Cultura.

Fratoianni: “In piazza per Gaza contro il silenzio complice Governo”

Roma, 28 mag. (askanews) – “Basta complicit, tutti a Roma in piazza per Gaza il 7 giugno su una piattaforma chiara, quella iscritta nella nostra mozione parlamentare, quella che unitariamente abbiamo presentato al Parlamento e dunque di fronte a tutti gli italiani e tutte le italiane”. Lo ha detto Nicola Fratoianni, Avs, incontrando i giornalisti insieme ad Angelo Bonelli, Elly Schlein e Giuseppe Conte davanti a Montecitorio.

“Lavoriamo ed auspichiamo convergenza – ha aggiunto – larghe convergenze verso una manifestazione che ha l’obiettivo di dire basta: basta al massacro, all’orrore, all’ecatombe umanitaria, al naufragio del diritto internazionale, ai crimini di guerra di cui il governo di Benjamin Netanyahu si sta macchiando giorno dopo giorno nel silenzio complice di troppa parte della comunit internazionale. E nel silenzio complice e codardo del nostro governo, che anche quando l’Europa ha dato timidi segni di risveglio si girato dall’altra parte e ha scelto di sedersi dalla parte sbagliata della storia”.

Ha concluso Fratoianni: “Questa manifestazione come le altre che ci saranno, che sono in preparazione, il 15 di giugno a Marzabotto, il 21 ancora a Roma, rappresentano segnali importanti non solo di speranza ma di pressione affinch le istituzioni facciano il loro dovere e restituiscano dignit al nostro paese. Il nostro paese non merita di essere rappresentato da questo governo dopo quello che sta accadendo da oltre 600 giorni nell’inferno di Gaza”.

Nasce FS Logistix: online la nuova piattaforma digitale

Roma, 28 mag. (askanews) – Un nuovo corso per la logistica del Gruppo FS ha preso il via con la presentazione del brand FS Logistix e della piattaforma digitale integrata per il trasporto merci end to end fslogistix.com. Un progetto che segna l’inizio di un ambizioso percorso di trasformazione e rilancio del trasporto merci, con una visione chiara: costruire un sistema logistico europeo sempre pi integrato, sostenibile e orientato al cliente. L’evento si svolto a Roma, alla presenza di Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato di FS Logistix, Antonio Brunacci, Direttore Strategie e TID di FS Logistix, e Leopoldo Destro, Delegato di Confindustria a Trasporti, Logistica e Industria del turismo e della cultura.

Abbiamo parlato con Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato di FS Logistix: “L’obiettivo principale della piattaforma digitale quello di essere la vera interfaccia verso tutti i nostri clienti sapendo che da subito siamo capaci di coprire tutta la catena della logistica. La piattaforma digitale non altro che una prima interfaccia verso il mondo, verso il business ma di fatto uno dei fattori pi abilitanti del nostro piano industriale”.

poi intervenuto Antonio Brunacci, Direttore Strategie e TID di FS Logistix: “Il progetto FS Logistics, come diceva il nostro amministratore delegato, viene dopo un lungo percorso di evoluzione che in primis un’evoluzione di tipo strategico che si riferisce in particolare al piano che stato approvato al gruppo FS da FS Logistics a dicembre di quest’anno e in secondo luogo guarda al mondo degli abilitatori tecnologici e digitali tant’ che oggi stato un grande giorno anche perch abbiamo lanciato la nostra piattaforma integrata alla logistica e assieme a tutti i presenti abbiamo fatto una veloce navigazione alla piattaforma stessa”.

Con questo nuovo corso, il Gruppo FS consolida il suo ruolo di attore strategico per la crescita sostenibile del Paese, in una logica di innovazione e visione industriale di lungo periodo.