Roma, 25 mag. (askanews) – Lando Norris trionfa a Monte-Carlo dopo una gara ‘pazza’ con il doppio pit-stop obbligatorio. Secondo un super Leclerc, poi Piastri, Verstappen e Hamilton. Antonelli solo 18° dopo una strategia poco chiara della Mercedes. Ritiro per Gasly e Alonso, con soli cinque piloti a pieni giri. Mai vista una gara così. Funziona l’effetto ‘doppio pit-stop obbligatorio’ introdotto per questa gara e che ha reso la domenica della F1 nel Principato – tradizionalmente la più lenta del calendario – molto movimentata. Alla fine ha vinto la ‘solita’ McLaren, ma solo perché quello che non cambierà mai lungo le strette strade monegasche è la partenza che, ancora una volta, premia il poleman. E così, con uno start aggressivo al punto giusto, Norris ha tenuto la testa della corsa e vinto potendo contare su una monoposto che era e resta la più performante. Benissimo Leclerc, che dopo la delusione della pole sfumata va sul podio nella sua Monaco dopo una prova gagliarda, meditando il sorpasso fino alla fine. Terza l’altra Papaya di Piastri, mentre Verstappen chiude quarto dopo essere stato in testa senza la seconda sosta obbligatoria fino all’ultimo giro. Fatica enorme e pessima interpretazione della regola del pit obbligatorio per la Mercedes: le Frecce d’Argento di Russell e Antonelli non effettuano per buona parte della gara nessuna sosta a differenza degli altri e restano nei bassifondi del gruppo. Per il britannico anche un drive-trought per taglio della chicane. Prossima settimana Barcellona, con la nuova direttiva tecnica sarà un crocevia per la stagione.
Mosca: l’elicottero di Putin è stato attaccato nel Kursk
Milano, 25 mag. (askanews) – Nella regione di Kursk, nella Federazione Russa, l’elicottero del presidente russo Vladimir Putin sarebbe finito nell’epicentro di un attacco di droni ucraini. Lo ha riferito l’ufficiale militare russo, comandante di un’unità di difesa aerea, Yuri Dashkin, come riportato dall’agenzia russa TASS. Il 20 maggio Putin ha visitato la regione di Kursk. Un funzionario militare russo ha affermato che la Russia è stata oggetto di massicci attacchi da parte di droni tra il 20 e il 22 maggio. I russi riferiscono di aver abbattuto 1.177 droni durante questo periodo.
Dashkin ha anche osservato che durante la visita di Putin a Kursk è iniziato un “attacco attivo alla regione”. La difesa aerea russa avrebbe distrutto 46 droni.
“L’intensità dell’attacco durante il volo del presidente è aumentata significativamente”. L’elicottero che trasportava Putin “si è trovato di fatto al centro della reazione a un attacco di massa”, ha detto un militare russo.
Va notato che nella notte tra il 22 e il 23 maggio diverse regioni russe sono state attaccate massicciamente dai droni. Il Ministero della Difesa russo ha segnalato che ogni notte vengono abbattuti più di 150 droni. Sono state introdotte restrizioni temporanee al decollo e all’atterraggio degli aerei negli aeroporti di Mosca e della regione: Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky.
Equitazione, Piazza di Siena da record
Roma, 25 mag. (askanews) – Uno straordinario bilancio chiude il 92° CSIO di Piazza di Siena, appuntamento che ha superato ogni aspettativa, sia per il bilancio spettatori che per l’impatto mediatico. Dopo l’apertura con il tradizionale concerto serale del mercoledì, da giovedì le tribune dell’Ovale immerso nel verde di Villa Borghese e le aree adiacenti hanno sommato 62mila spettatori, con un incremento del 10,7% rispetto allo scorso anno, quando l’evento si chiuse con un turnover durante le giornate di gara di circa 56mila spettatori. Il fatturato ha raggiunto 4,7 milioni di euro contro i 4,3 dello scorso anno, a dimostrazione del valore economico dell’evento.
Spettacolo sul campo, ma anche fuori. L’evento si conferma punto di riferimento per gli amanti dello sport e non solo, grazie a un mix vincente che alla disciplina sportiva affianca arte, musica e cultura. Piazza di Siena non è una semplice competizione, ma è ormai diventata motore per il turismo, l’economia e la promozione della pratica sportiva.
ATLETI, STAFF E ORGANIZZAZIONE I numeri parlano chiaro: 600 cavalli in gara, 470 atleti provenienti da 18 Paesi, mentre l’intera area sportiva, tra atleti, staff e tecnici, ha portato a Roma 1.700 persone accreditate, in rappresentanza di 31 Paesi e di 5 continenti. La macchina organizzativa – contando i componenti del comitato organizzatore, corporate, servizio, sponsor, stampa e volontari – ha potuto contare sul lavoro di 1.315 uomini e donne.
MEDIA E SOCIAL Impressionante anche la risonanza mediatica: a fronte dei 1.059 articoli – web, tv, radio e carta stampata – pubblicati sull’evento nell’edizione 2024, già alla mattina di domenica si è arrivati a 1.267, con una giornata di gara ancora da disputare. La copertura tv Rai, ancora una volta di altissima qualità, ha garantito ben 22 ore di diretta e 3 di sintesi, per un totale di 25 ore di contenuti, senza contare le repliche.
Sui canali social ufficiali di Piazza di Siena (il bilancio è aggiornato a sabato 24 maggio), +78.000 fan e followers su Facebook, Instagram, TikTok, con 5 milioni di Impressions, +250.000 Engagements e +300 Contents. E soprattutto, 4 milioni di visualizzazioni. Una comunicazione capace non solo di valorizzare l’evento, ma anche di ispirare le nuove generazioni, promuovendo lo sport, il legame con il cavallo e uno stile di vita sano.
MotoGp, Bezzecchi e l’Aprilia trionfano a Silverstone
Roma, 25 mag. (askanews) – Un super Marco Bezzecchi vince il GP di Silverstone di MotoGp. Il pilota Aprilia ha chiuso davanti a Johann Zarco e Marc Marquez, che ha dovuto rimontare dopo un lungo che lo aveva fatto scivolare al 9° posto. 4° Morbidelli, 5° Alex Marquez. Out Quartararo, ritirato per problemi tecnici mentre era in testa con 4 secondi di vantaggio, e Bagnaia protagonista di una scivolata. Il ducatista perde il posteriore quando era 12esimo e deve dire addio alla gara. Ora Marc Marquez è a +24 su Alex Marquez e +72 su Bagnaia.
Zelensky definisce "terrorista" massiccio attacco aereo russo
Milano, 25 mag. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky definisce “terrorista” il massiccio attacco aereo russo e chiede agli Stati Uniti di commentarlo. “Il silenzio dell’America e di altri Paesi non fa che incoraggiare (il presidente russo Vladimir) Putin”, scrive su Telegram, aggiungendo: “Qualsiasi attacco terroristico del genere da parte della Russia è motivo sufficiente per nuove sanzioni contro la Russia”.
In base al numero di missili lanciati, l’ultimo attacco russo è il più grande raid aereo della guerra, sebbene altri attacchi abbiano ucciso più persone.
“I russi hanno lanciato circa 300 droni d’attacco, la maggior parte dei quali erano “shaheed”” ha detto. “Quasi altri 70 missili di vario tipo, compresi quelli balistici. Gli obiettivi erano Kiev e la regione, le regioni di Zhytomyr, Khmelnytskyi, Ternopil, Chernihiv, Sumy, Odesa, Poltava, Dnipro, Mykolaiv, Kharkiv e Cherkasy. Attacchi deliberati alle città comuni. Gli edifici residenziali ordinari sono stati distrutti e danneggiati. A Kiev sono stati danneggiati i dormitori della facoltà di storia dell’università. Ci sono colpi alle imprese. Purtroppo ci sono dei decessi, anche tra i bambini. Le mie condoglianze”.
Per poi aggiungere forti critiche: “ogni attacco terroristico russo di questo tipo è motivo sufficiente per nuove sanzioni contro la Russia. La Russia sta prolungando questa guerra e continua a uccidere ogni giorno. Il mondo può anche essere in vacanza, ma la guerra continua, indipendentemente dai fine settimana e dai giorni feriali. Questo non può essere ignorato. Il silenzio dell’America e il silenzio di altri nel mondo non fanno che incoraggiare Putin”.
Elezioni Comunali, affluenza in calo: alle 12 è al 13,5%
Roma, 25 mag. (askanews) – Cala l’affluenza alle urne in tutti e quattro i comuni capoluogo in cui oggi e domani si vota per l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali. Alle ore 12 l’affluenza a Taranto è del 14,24 contro il 16% delle elezioni precedenti, a Matera al 13,39% (il precedente è del 14,9%), a Genova è al 13,3% (contro il 15,1%), a Ravenna il dato più basso: appena 11,8% (contro il 12,8% del 2021). Nella media nazionale l’affluenza si ferma al 13,5%, in calo rispetto alla precedente tornata che la vedeva al 15,4%.
Elezioni Comunali, affluenza in calo: alle 12 è al 13,5%
Roma, 25 mag. (askanews) – Cala l’affluenza alle urne in tutti e quattro i comuni capoluogo in cui oggi e domani si vota per l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali. Alle ore 12 l’affluenza a Taranto è del 14,24 contro il 16% delle elezioni precedenti, a Matera al 13,39% (il precedente è del 14,9%), a Genova è al 13,3% (contro il 15,1%), a Ravenna il dato più basso: appena 11,8% (contro il 12,8% del 2021). Nella media nazionale l’affluenza si ferma al 13,5%, in calo rispetto alla precedente tornata che la vedeva al 15,4%.
Oggi 2 milioni al voto per i sindaci, mini test in vista delle Regionali
Roma, 25 mag. (askanews) – Sarà per centrodestra e centrosinistra, per Giorgia Meloni e per Elly Schlein, una sorta di mini test in vista delle elezioni regionali d’autunno che si terranno in Campania, Marche, Puglia, Veneto e Toscana. La tornata di elezioni amministrative di oggi e domani ha, oltre al valore compiutamente locale, anche un’importanza nazionale nel senso di tastare il terreno, di misurare la temperatura del Paese e le preferenze per uno schieramento o per l’altro.
Si inizia oggi con quasi due milioni di italiani chiamati al voto per il primo turno di elezioni amministrative. Le urne sono aperte in 117 comuni e lo spoglio dei voti inizierà appena dopo la chiusura delle urne lunedì. In particolare vanno al voto, per l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali, quattro comuni capoluogo – Genova, Ravenna, Taranto e Matera – di regioni a statuto ordinario, alcune città che presentano sfide politiche interessanti come Assisi, Lamezia Terme, Rende e, infine, nove comuni in Sicilia, tutti commissariati (Palagonia, Castiglione di Sicilia, Montemaggiore Belsito, Prizzi, Favignana, Solarino, Realmonte, Raddusa e Tremestieri Etneo). I seggi sono dalle ore 7 alle 23 e domani, lunedì, dalle ore 7 alle 15, mentre eventuali ballottaggi sono in programma domenica 8 e lunedi 9 giugno insieme al referendum. In Sardegna sette comuni, tra cui Nuoro e Monastir, andranno al voto nell’election day dell’8 e 9 giugno.
A Genova il centrodestra, dopo l’addio al Comune dell’attuale governatore della Liguria Marco Bucci, ha candidato Pietro Piciocchi mentre il centrosinistra cerca la vittoria con un’alleanza larga, mettendo in campo l’ex atleta Silvia Salis, vice presidente vicaria del Coni ed ex martellista. In corsa anche Mattia Cruscioli per Uniti per la Costituzione, Antonella Marras per Sinistra alternativa, Raffaella Gualco per Genova unita, Francesco Toscano per Democrazia sovrana e popolare, Cinzia Ronzitti per il Partito comunista dei lavoratori.
A Taranto sono sei i candidati a sindaco e sia il centrodestra che il centrosinistra si presentano divisi all’appuntamento elettorale. A correre per la poltrona di sindaco ci sono Piero Bitetti (Pd), Francesco Tacente (civico di area centrodestra), Luca Lazzaro (FdI, FI, Noi Moderati), Annagrazia Angolano (M5S), Mirko Di Bello (civico) e Mario Cito (AT6- Lega d’azione meridionale). A Ravenna, invece, il centrosinistra ha trovato la quadra con un’alleanza larga guidata dal segretario provinciale del Pd Alessandro Barattoni (sostenuto da Pd, M5s, Avs, Partito Repubblicano e altre liste), mentre nel centrodestra si è consumata la divisione con la Lega e i candidati sono due: Nicola Grandi (FdI-FI) e Alvaro Ancisi (Lega). A Matera, invece, il centrodestra è compatto con Antonio Nicoletti, mentre nel centrosinistra si collocano l’ex sindaco del M5S Domenico Bennardi e il dem Roberto Cifarelli, in campo con una lista civica visto che quella del Pd non è presente. Candidati anche i civici Luca Prisco e Vincenzo Santochirico.
Ad Assisi, dopo il breve secondo mandato della sindaca Stefania Proietti eletta nel novembre scorso presidente della Regione Umbria, i candidati sindaco sono due, Eolo Cicogna per il centrodestra e Walter Stoppini per il centrosinistra. A Sulmona, in Abruzzo, i candidati sindaco sono quattro: Luca Tirabassi, presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati, per il centrodestra, Angelo Figorilli, giornalista Rai in pensione, per il centrosinistra, Catia Puglielli, avvocata, per il polo civico riformista e Nicola Di Ianni, docente, in campo con una lista civica.
In Calabria sono ben 17 i comuni al voto. A Lamezia Terme l’ex senatrice del Pd Doris Lo Moro, appoggiata da subito dal M5s e poi anche dal Pd, affronterà il candidato del centrodestra Mario Murone e il civico Gianpaolo Bevilacqua. Anche Rende, dopo il lungo commissariamento seguito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, torna al voto e dopo venti anni punta di nuovo a guidare la città l’ex sindaco Sandro Principe. Gli altri candidati sono Giovanni Bilotti, Marco Ghionna per il centrodestra, Rossella Gallo (M5s, Rifondazione comunista e Sinistra) e Luciano Bonanno (civico).
Gaza, Crosetto: Hamas va combattuta ma Netanyahu sbaglia
Roma, 25 mag. (askanews) – “L’Italia è storicamente amica di Israele. Proprio per questo, da amico, non posso far finta di non vedere ciò che di drammatico sta patendo il popolo palestinese. La sacrosanta guerra ad Hamas non rende moralmente accettabile la morte di innocenti, il blocco degli aiuti umanitari, la mancanza di cibo e cure. Per me la morte di un innocente, uomo, donna o bambino, deve essere giudicata nello stesso modo. A Gaza come in Ucraina o a Washington”. Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto in una intervista al Tempo.
“Non possiamo pensare che qualcuno sia giustificato nel compiere atti contro innocenti. Si possono perdonare gli errori involontari ma non si può e non si deve accettare la normalità del danno collaterale. Tanto più quando diventa quello principale – sottolinea Crosetto -. Hamas va combattuta in ogni modo possibile ma non in questo, non infliggendo queste morti e queste sofferenze a civili innocenti. Queste sono le ragioni per cui faccio fatica a comprendere l’atteggiamento del Primo Ministro Netanyahu” per cui “l’Italia continuerà a difendere il diritto alla sicurezza di Israele, ma non smetterà mai di affermare con forza che il rispetto del diritto internazionale umanitario e la tutela delle vite innocenti devono sempre prevalere”.
Attacco russo nella notte in Ucraina, 12 morti (tra loro bambini)
Milano, 25 mag. (askanews) – In Ucraina, almeno 12 persone sono state uccise durante gli attacchi russi durante la notte. Lo segnalano i servizi di emergenza e le autorità locali. In particolare nella regione di Zhytomyr, nell’Ucraina occidentale, sono stati uccisi 3 minori: tutti e tre i bambini provenivano dalla stessa famiglia e sono deceduti in seguito all’attacco russo nella regione di Zhytomyr. I loro genitori sono stati ricoverati in ospedale, la madre è in gravi condizioni. Lo ha annunciato il ministro degli Interni Ihor Klymenko.
I tre minori avevano 8, 12 e 17 anni: sono tutti morti nell’attacco notturno nella regione di Zhytomyr. Altre 10 persone sono rimaste ferite nella zona. Le abitazioni private sono state distrutte e danneggiate. In particolare, nel distretto di Berdychiv sono stati danneggiati un edificio di cinque piani, case private e annessi.
Nella notte tra sabato e domenica la Russia ha attaccato diverse zone dell’Ucraina con 367 missili.
Ciò avviene il giorno dopo uno degli attacchi più potenti contro l’Ucraina dall’inizio dell’invasione su vasta scala nel 2022.
Calcio, Milan-Monza 2-0 tra le contestazioni, la classifica
Roma, 25 mag. (askanews) – Il Milan finisce il campionato con una vittoria (2-0 al Monza) ma il risultato passa in secondo piano nella serata in cui San Siro protesta con proprietà e dirigenza: dopo 15′ i tifosi della Curva rossonera lasciano lo stadio, freddo nei confronti dei giocatori. I gol nella ripresa: Gabbia sblocca di testa su corner, dopo 10′ raddoppia Joao Felix su punizione.
Napoli-Cagliari 2-0, Como-Inter 0-2, Bologna-Genoa 1-3, Milan-Monza 2-0. Domenica 25 maggio ore 20.45 Venezia-Juventus, Lazio-Lecce, Empoli-Verona, Torino-Roma, Atalanta-Parma, Udinese-Fiorentina
Classifica: Napoli 82, Inter 81, Atalanta 74, Juventus 67, Roma 66, Lazio 65, Milan 63, Bologna, Fiorentina 62, Como 49, Torino, Udinese 44, Genoa 43, Cagliari 36, Verona 34, Parma 33, Lecce, Empoli 31, Venezia 29, Monza 18.
Oltre le sigle, i cattolici nel cantiere della nuova Italia
Se si guarda alla condizione socioeconomica del Paese, allo stato reale del grado di partecipazione alla vita democratica, all’incertezza della situazione internazionale, si comprende come il contributo del pensiero sociale cristiano sia quanto mai utile e attuale, come pure nuove forme di impegno dei cattolici in politica. Talvolta però si rischia di perdersi in sentieri tortuosi e dalla destinazione incerta se non cieca, quando invece vi sono autostrade che chiedono solo di essere percorse.
Siamo nel pieno di un cambio d’epoca che in Italia è più avvertibile che altrove perché siamo il Paese all’incrocio dei mondi, che la geopolitica rende termometro e laboratorio del cambiamento su scala globale.
Gli assetti della prima repubblica riflettevano e traevano forza da un vantaggioso compromesso nazionale fra le forze in campo nel perimetro tracciato dagli accordi di Yalta. E infatti, con il venir meno della divisione bipolare dell’Europa, saltò il modello economico misto, pubblico privato, motore della rinascita italiana. Nella seconda repubblica si è sperimentato un certo qual ritorno a antiche sfere di influenza, da cui la presenza americana aveva preservato l’Italia.
Ma adesso i nuovi assetti che si stanno affermando fra Ovest e Est, Nord e Sud del mondo e all’interno dell’Occidente fra Stati Uniti ed ex potenze coloniali europee, stanno creando un nuovo equilibrio internazionale che necessariamente aprirà una nuova fase politica in Italia.
Si tratta, allora, di guidare il Paese oltre la seconda repubblica. Il bilancio degli ultimi trent’anni è pesante. Come ci dice l’Istat, abbiamo maggiori disuguaglianze, i ceti intermedi arrancano. Il sistema della rappresentanza è stato dissestato in profondità. Occorre superare diffuse solitudini e mancanza di fiducia nel futuro. L’integrazione europea va risvegliata e allineata ai tempi del cambiamento globale.
Prendere atto della fine, per implosione, della seconda repubblica costituisce la premessa di un lavoro di ricostruzione sociale e politico. Una rinascita che, sin dal governo Draghi, già è riscontrabile in alcune direttrici di politica economica, impensabili fino a qualche anno fa, nel settore del credito, dell’energia, delle telecomunicazioni, della difesa. A questa “nuova” declinazione del capitalismo che piacerebbe molto a Fanfani e che da quasi 80 anni è scolpita nella nostra Costituzione, non può mancare il contributo del cattolicesimo politico e sociale. E in effetti non sta mancando, una nuova Camaldoli nei fatti già è in corso, ma bisogna che il consistente apporto dato da esperti e intellettuali sia accompagnato da un contributo corale, da un coinvolgimento popolare nelle linee guida per la ricostruzione dell’Italia secondo il progetto delineato nella Costituzione e per il recupero dello spirito originario del progetto europeo, sorto per rendere impossibili nuove guerre civili europee e non per alimentarle indefinitamente. In questa prospettiva va recuperata la lezione di leaders come Moro, Fanfani, Andreotti, Mattei precursori e fautori ante litteram di un mondo multipolare che ora vediamo edificarsi davanti ai nostri occhi.
Alla troppa enfasi su numeri, sigle, contenitori, e sotto-contenitori, che spesso accompagna il dibattito su un rinnovato impegno dei cattolici in politica, credo che occorra saper anteporre il primato di una visione adeguata ai tempi che attinge alla migliore tradizione del popolarismo per affrontare le nuove sfide del multilateralismo, del ritorno ad un’economia rispettosa della dignità umana e dell’ambiente, come già indicato da Leone XIV, di un umanesimo che abbracci e orienti l’uso delle nuove tecnologie.
Un digiuno per Gaza. De Toni: “Fermare l’offensiva militare nella Striscia“
Gli amministratori locali che nel 2024, in occasione della Settimana Sociale dei cattolici italiani, hanno dato vita alla loro “Rete”, lanciano un appello accorato per la pace. L’iniziativa, promossa dal coordinatore Francesco Russo, invita a un digiuno collettivo – domani lunedì 26 maggio – come gesto simbolico e civile contro l’orrore della guerra in corso a Gaza.
“È impossibile continuare ad assistere passivamente a quella che è una delle più grandi tragedie umanitarie della storia recente – si legge nella nota della Rete –. È colpevole rassegnarsi davanti a tanta sofferenza innocente. Nulla può giustificare quanto sta accadendo”.
A ispirare il gesto è l’appello di Papa Leone XIV, che ha invocato un cessate il fuoco immediato e l’ingresso sicuro di aiuti umanitari. «Ci uniamo alle sue parole – prosegue il comunicato – perché il prezzo di questa guerra lo stanno pagando i bambini, gli anziani, i malati. Non si può più tacere».
La proposta della Rete si rivolge non solo agli amministratori locali ma a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. “È anche un invito al nostro Governo e al Parlamento – sottolinea Russo – affinché, al di là delle appartenenze, la politica italiana si attivi con tutti gli strumenti disponibili per fermare questa spirale di dolore”.
Tra i primi firmatari figurano amministratori di diversa provenienza territoriale e politica: Alberto De Toni (sindaco di Udine), Giacomo Possamai (sindaco di Vicenza), Anna Maria Bigon (consigliera regionale del Veneto), Monica Canalis (Piemonte), Debora Ciliento (Puglia), Roberta Gaeta (Campania), Margherita La Rocca Ruvolo (Sicilia), Aldo Salaris (vicepresidente del Consiglio regionale della Sardegna), Giuseppe Irace (Segretario per le Persone e la Comunità) e Argia Albanese (Presidente MPPU).
Il sindaco De Toni, che è anche delegato Anci per l’Università e la ricerca, rafforza il senso dell’appello: “A Gaza si consuma una tragedia che desta ogni giorno sconcerto e sdegno per le immagini di distruzione, lutti e sofferenze. L’ultimo simbolo di questo scempio è la dottoressa palestinese che in ospedale si trova a riconoscere nove dei suoi dieci figli, morti sotto l’ennesimo bombardamento”.
“L’Europa e quindi l’Italia – conclude De Toni – devono fare di tutto, in sede politica e diplomatica, per fermare l’offensiva militare nella Striscia. Anche con il digiuno vogliamo far sentire una parola di pace”.
O Bianco Veneto! Nonostante le difficoltà ci proviamo
Ho partecipato a un incontro degli amici DC padovani dell’associazione culturale “Centro studi storici della DC padovana”, organizzato in occasione della presentazione del libro di Luigi Marcadella e Lauro Paoletto, pubblicato da Edizioni EVE: Qualcuno era democristiano – La fine dell’unità politica dei cattolici tra Prima e Seconda Repubblica. Il volume raccoglie interviste a figure di rilievo come Gerardo Bianco, Rosy Bindi, Pier Ferdinando Casini, Pierluigi Castagnetti, Luigi D’Agrò, Marco Follini, Arnaldo Forlani, Franco Frigo, Paolo Giaretta, Settimo Gottardo, Clemente Mastella, Achille Variati.
Si tratta di una preziosa raccolta di testimonianze e riflessioni di attori che, a vario titolo, hanno contribuito alla vicenda politica della Democrazia Cristiana, tanto a livello nazionale quanto regionale, con particolare attenzione al contesto veneto.
Le parole di Franco Frigo
Ho seguito con interesse l’intervento di Franco Frigo, ex presidente della giunta regionale del Veneto, esponente di rilievo in una delle ultime stagioni dell’egemonia politica della DC nel cosiddetto “Veneto bianco”. Frigo ha sostenuto che una rinascita politica di un partito di ispirazione cattolica, come fu la DC, sia oggi impossibile. A suo avviso mancano le condizioni antropologiche, culturali e politico-sociali che resero possibile il successo del “partito-nazione” nel secondo dopoguerra.
Una tesi realistica, che tuttavia richiede di essere calata nella realtà di un sistema politico-elettorale segnato da una crescente astensione. In più della metà delle tornate elettorali recenti, infatti, oltre il 50% degli aventi diritto si è astenuto dal voto.
Il problema della rappresentanza
Questa astensione di massa rivela un malessere profondo: una parte consistente dell’elettorato non si riconosce né nella destra sovranista né in una sinistra smarrita nella sua identità. Il sistema maggioritario tende a costringere a una scelta binaria, mentre il sistema proporzionale – oggi accantonato – consentiva non solo di scegliere il partito più vicino per valori e interessi, ma anche di indicare con le preferenze i candidati da sostenere.
Oggi, invece, assistiamo al ritorno di liste bloccate, con candidati di fatto nominati dalle segreterie. Un meccanismo che esclude il cittadino dalla partecipazione diretta e contribuisce alla disaffezione.
Una proposta per il Veneto
Una larga parte di quel 51% di “renitenti al voto” coincide con il ceto medio produttivo e le classi popolari non rappresentate dalle attuali opzioni politiche. Per questo, pur riconoscendo che il progetto di ricostruire politicamente la DC non è stato realizzabile – come dimostra la frammentazione attuale e la recente sentenza del Tribunale di Roma sulla legittimità del nome e del simbolo – resta forte il bisogno di offrire rappresentanza a chi oggi ne è privo.
Nel Veneto, con l’iniziativa dei Popolari per il Veneto e il sostegno degli amici di Iniziativa Popolare, intendiamo ripartire dai valori del popolarismo, ispirati alla dottrina sociale cristiana e alla Costituzione repubblicana. L’obiettivo è costruire un nuovo centro politico, autonomo sia dalla destra sovranista sia da una sinistra priva di identità, attraverso il coinvolgimento delle realtà popolari presenti nelle sette province venete.
Un lavoro da costruire insieme
Stiamo lavorando a un programma per il Veneto 2025-2030 che sia all’altezza delle sfide dopo la lunga egemonia del centrodestra: da Galan all’attuale presidenza leghista, passando per il rischio – sempre più concreto – di un futuro affidato all’estrema destra.
È fondamentale far emergere una nuova classe dirigente con autentica passione civile, in grado di raccogliere l’eredità della migliore tradizione democristiana. Un patrimonio che ho cercato di raccontare nel mio libro Scuola di Democrazia Cristiana, scritto con Mons. Stenico, direttore de Il Popolo, dedicato alle biografie esemplari di tanti uomini e donne della DC che hanno servito le istituzioni repubblicane con “disciplina e onore”.
P.S.: Il libro Scuola di Democrazia Cristiana è acquistabile su Amazon: link diretto
Oltre l’ingombro della vita: l’attrazione tragica per la guerra
La Storia è drogata di passioni irrefrenabili che chiedono in continuazione nuove dosi di rischio per non cadere in depressione. Si abbevera di sconvolgimenti, gli stessi che alimentano un rapporto di amore che altrimenti si corrompe in una piatta quotidianità.
La guerra come necessità antropologica
Storia e Guerra si nutrono di azzardi continui, di esiti imprevedibili, di giochi che finalmente possano sfuggire di mano e fare macerie della logica dell’ordine di una noiosa convivenza. Il motore del mondo si accende soltanto a certe condizioni, altrimenti a star fermo si ingolfa e irrancidisce l’olio che ne fa muovere gli ingranaggi. Richiede ossessivamente una novità che superi appena quella precedente, non conosce sosta e detesta il limite che sembra, per scellerata legge divina, non debba mai superarsi.
La guerra è oggi l’esclusiva direzione di ricerca dell’uomo, il suo cimento per scoprire il colmo delle sue possibilità e delle sue ambizioni.
Morire per vivere: la gioia del limite superato
Questo è anche il tempo della chiarezza, nel quale è possibile riconoscersi per come si è. La filosofia e le altre arti del pensiero possono smettere di lavorare. Si è giunti una volta per tutte alla conclusione tanto indagata: la società degli uomini gode della guerra, e il resto gli è sostanzialmente estraneo.
La precarietà dell’esistenza sembra essere la sola cosa che spaventi gli uomini d’oggi; così la guerra, e con essa la morte, sono la soluzione a un’attesa che tormenta. Sono gli strumenti di un ritrovato potere, dove non si subisce la fine ma la si agisce a piacimento.
Gli uomini non si azzannano perché ci si calpesta i piedi in uno spazio troppo stretto per tutti, o solo perché afflitti dalla noia dei giorni. Guerra e morte traducono il coraggio di andare a vedere il punto del dopo, cosa c’è oltre l’ingombro della vita, la navigazione intrepida lì dove il mare si secca, l’esplorazione che svela l’ignoto.
È bene, per una volta, essere onesti e cambiare la narrativa buonista che non regge più alla prova dei fatti. L’uomo è per la morte e non per altro. Guerra e morte sono la gioia di una leccornia tutta da gustare.
Francia, blackout Alpi Marittime: luce tornata in tutte le case
Milano, 24 mag. (askanews) – Tutte le case rimaste senza elettricità sono di nuovo alimentate. Lo ha riferito la francese RTE. Cannes e le sue zone limitrofe sono state colpite da una massiccia interruzione di corrente sabato 24 maggio. Secondo informazioni precedenti di RTE, 160.000 case erano senza elettricità.
Il comune di Cannes parla di “un incendio, con ogni probabilità, criminale” verificatosi nella sottostazione elettrica di Saint-Cassien a Tanneron (Var). Sono in corso indagini per confermare questa pista.
L’interruzione di corrente che ha interessato una parte della regione delle Alpi Marittime questo sabato 24 maggio non impedirà comunque al Festival di Cannes di concludersi come previsto. La cerimonia di chiusura – di questo festival molto impegnato e con posizioni coraggiose – che si terrà in serata e vedrà la premiazione della Palma d’Oro di uno dei 22 film in concorso. Si svolgerà “in condizioni normali”, hanno annunciato gli organizzatori.
In seguito all’interruzione di corrente che ha colpito la regione occidentale delle Alpi Marittime, “il Palais des Festivals è passato a un sistema di alimentazione elettrica indipendente”, hanno dichiarato gli organizzatori dell’evento.
L’interruzione di corrente si è verificata intorno alle 10 del mattino, mentre erano in corso diverse proiezioni al Palais des Festivals, interrotte per qualche minuto prima di riprendere.
“La nostra risposta è piuttosto semplice: i nostri generatori si avviano automaticamente. Quindi, in caso di interruzione di corrente, ripristiniamo la corrente pochi istanti dopo grazie ai nostri generatori”, ha spiegato a BFMTV Christophe Arnoult, direttore tecnico del Festival di Cannes.
Panahi vince Palma d’Oro a Cannes: ciò che conta è libertà
Roma, 24 mag. (askanews) – “Un simple accident” di Jafar Panahi ha vinto la Palma d’oro a Cannes 2025. Il film di Panahi è potente, magistrale, sovversivo; un atto d’accusa contro il regime iraniano. In “Un simple accident” un uomo riconosce l’aguzzino che aveva incontrato in carcere e si vendica. Panahi, che fu rinchiuso in prigione e ha conosciuto le minacce e le pressioni, ora è libero di viaggiare. A Cannes si affaccia dopo i 15 anni in cui non poteva lasciare il paese: tornerà coraggiosamente nel suo paese.
Il film è stato accolto da una lunga ovazione: “Difficile parlare, mettiamo via tutte le differenze, importante è la libertà del mio paese, nessuno ti deve dire cosa fare e cosa dire e il cinema te lo consente”, le sue parole. E le sue dichiarazioni dalla Croisette rimbalzano immediatamente sulla stampa israeliana, riprese fra gli altri da Times of Israel
Il Grand Prix del 78/o Festival di Cannes, il secondo per importanza dopo la Palma d’oro, assegnato dalla giuria presieduta da Juliette Binoche è stato vinto da “Sentimental value” di Joachim Trier. Il film parla di conflitti familiari di cui sono maestri gli autori del Nord Europa (Strindberg, Ibsen, Bergman…), di un padre ingombrante, regista di cinema che offre un ruolo alla figlia, attrice di teatro: dietro il suo rifiuto segreti di famiglia. Migliore attrice è a Nadia Melliti per il film “Le petit dernier” di Hasfia Herzi. Wagner Moura per “O Agente secreto”, di Kleber Mendoca Filho, che vince anche il premio della miglior regia. Premio Giuria ex aequo “Sirat” e “Sound of falling”. Migliore sceneggiatura ai fratelli Dardenne. Premio speciale a “Resurrection” di Bi Gan. Camera d’or a “The president’s Cake”. Palma d’oro per miglior corto a “I’m Glad You’re Dead Now”. “Fuori” di Martone è fuori dal palmarès.
Ucraina, Intelligence Usa (Dia): Putin pronto combattere fino 2025
Milano, 24 mag. (askanews) – Il presidente russo Vladimir “Putin considera la guerra in Ucraina una lotta esistenziale contro l’Occidente che determinerà il posto della Russia nel mondo, la presa del potere di Putin e la sua eredità storica. Putin rimane fiducioso nella vittoria finale della Russia in Ucraina ed è pronto a ricorrere alla forza militare almeno fino al 2025”. Si tratta di un estratto della Valutazione delle minacce mondiali del 2025 per l’americana Defense Intelligence Agency (DIA) e presentata giovedì scorso alla sottocommissione per l’intelligence e le operazioni speciali della Camera dei rappresentanti.
Si afferma che la valutazione del rapporto della DIA ha lo scopo di “comunicare non solo quelle che consideriamo le minacce attuali, ma anche di mettere in luce le tendenze e le minacce future che dobbiamo affrontare”.
Nel rapporto che valuta le minacce globali nel 2025, si legge che la Russia teme un conflitto diretto con la Nato, poiché ritiene di non riuscire a sconfiggere l’Alleanza in uno scontro armato convenzionale. “Tuttavia, Mosca rimane pienamente in grado di impiegare capacità asimmetriche contro gli Stati Uniti e i suoi alleati, comprese campagne informatiche e di informazione, e in definitiva possiede una capacità di minaccia esistenziale con le sue forze nucleari strategiche in grado di raggiungere il territorio nazionale statunitense. La guerra in Ucraina rientra negli obiettivi più ampi di Putin: recuperare il prestigio e l’influenza globale che, a suo avviso, la Russia ha perso con il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991 ed esercitare il controllo sugli ex stati sovietici” si legge.
Nel 2025, la Russia prevede di spendere almeno 150 miliardi di dollari in spese legate alla difesa e alla sicurezza, con un aumento del 19%, al netto dell’inflazione, rispetto al 2024 e che rappresenterà circa il 40% del bilancio federale russo, dice il rapporto.
Mosca appare soddisfatta dell’attuale strategia di avanzamento, quindi sembra probabile che nel 2025 continuerà ad aderirvi per indebolire la capacità e la volontà dell’Ucraina di resistere, di attendere il sostegno occidentale e, in ultima analisi, di imporre le condizioni desiderate per una soluzione pacifica. “Almeno dal gennaio 2024, sabotatori filo-russi sono stati collegati a vari complotti di incendi dolosi, sabotaggi e omicidi contro obiettivi militari e civili in Europa, in un continuo tentativo di minare la coesione occidentale e il sostegno all’Ucraina. La Russia probabilmente considera un’escalation diretta contro la NATO controproducente per i suoi obiettivi di guerra, mentre il campo di battaglia generale tende lentamente a suo favore, e continuerà invece a ricorrere ad azioni segrete, operazioni di informazione, cyber e proxy in risposta al sostegno occidentale all’Ucraina” si legge.
“Putin è quasi certamente impegnato a raggiungere la vittoria in Ucraina, e i suoi obiettivi rimangono pressoché invariati dall’inizio della guerra: la neutralità ucraina e un’ulteriore spartizione dello Stato ucraino” aggiunge il rapporto.
In assenza di un accordo negoziato o, in alternativa, di un solido aiuto occidentale, le prospettive sul campo di battaglia probabilmente continueranno a evolversi lentamente a favore della Russia fino al 2025, sebbene i progressi russi sul campo di battaglia stiano rallentando e continuino a verificarsi a scapito di elevate perdite di personale e attrezzature. Dall’inizio della guerra, la Russia ha perso almeno 10.000 veicoli da combattimento terrestri, tra cui oltre 3.000 carri armati, oltre a quasi 250 aerei ed elicotteri e oltre 10 navi militari.
Calcio, il Genoa passa 3-1 a Bologna, classifica serie A
Roma, 23 mag. (askanews) – Festa con sconfitta per il Bologna che cade 3-1 in casa contro il Genoa nel giorno in cui celebra davanti ai suoi tifosi la conquista della Coppa Italia. Primo tempo letale per il Genoa che mette a segno tre gol con doppietta del 18enne Venturino alla prima da titolare in A. Di Vitinha il terzo gol. Ad Orsolini nella ripresa il compito di rendere meno pesante il passivo.
Napoli-Cagliari 2-0, Como-Inter 0-2, Bologna-Genoa 1-3, ore 20.45: Milan-Monza. Domenica 25 maggio ore 20.45 Venezia-Juventus, Lazio-Lecce, Empoli-Verona, Torino-Roma, Atalanta-Parma, Udinese-Fiorentina
Classifica: Napoli 82, Inter 81, Atalanta 74, Juventus 67, Roma 66, Lazio 65, Bologna, Fiorentina 62, Milan 60, Como 49, Torino, Udinese 44, Genoa 43, Cagliari 36, Verona 34, Parma 33, Lecce, Empoli 31, Venezia 29, Monza 18.
Marie Eder Ferrero, esordio super: a 17 anni vince a Piazza Siena
Roma, 24 mag. (askanews) – Doveva essere solo un test su un campo prestigioso e di altissimo livello tecnico. Ma per Marie Eder Ferrero – uno dei volti più giovani della famiglia piemontese leader dell’industria dolciaria mondiale – l’esordio a Piazza di Siena ha subito regalato la prima vittoria allo Csio di Roma, uno dei palcoscenici più importanti dell’equitazione mondiale. Appena 17 anni (ne compirà 18 a ottobre), Marie Eder – si legge in una nota stampa – è raggiante dopo il successo nella tappa romana di Italian Champions Tour, nel circuito Sport, conquistato insieme a Felipe Coutinho Mendonca Nagata, suo istruttore e compagno di squadra del Fhorse Team.
“La F l’abbiamo aggiunta per lei”, scherza il coach spiegando la scelta di un nome così particolare. È stato proprio con Coutinho che la giovanissima Marie Ferrero ha cominciato a montare, quando era poco più di una bambina: “L’equitazione non è una disciplina di famiglia – racconta al termine della gara -, ma a mio fratello piacevano molto i cavalli e gli piaceva molto fare delle passeggiate, mi aveva portato qualche volta con lui ma non era scattata la scintilla. Poi una volta andai a vedere una gara a cui partecipava una mia amica. Ho visto come saltava e mi sono detta: ‘ci provo'”.
Il feeling in questo caso è subito scattato con Felipe. “È stato il mio primo e unico e istruttore. Eravamo tra il 2019 e il 2020 – racconta – All’inizio ho montato un cavallo che era stato importante per lui, aveva fatto belle gare ma era a fine carriera”. E poi il colpo di fulmine: “La prima volta che ho saltato ho provato una sensazione spettacolare, indimenticabile”. Ora che la strada è imboccata, Marie sa che le pressioni aumenteranno, ma il sorriso non vacilla neanche un attimo: “Porto un cognome che a volte può provocare un po’ di pressione. Ma comunque ne sono fiera. Però prima viene Maria Eder e poi il cognome”.
Piazza Siena, in campo anche cavalli "rinati" da progetto Fise-Masaf
Roma, 24 mag. (askanews) – Al Galoppatoio di Villa Borghese è il giorno delle finali di Italia Polo Challenge, il circuito di arena polo organizzato da Fise e The Chukker Company. In questi giorni di gare, gli spettatori più attenti – spiega una nota – hanno osservato anche un ulteriore dettaglio: i numeri disegnati sulle zampe di alcuni cavalli scesi in campo al Galoppatoio. Quei numeri stanno a indicare i cavalli riaddestrati per il polo e che sono parte di un progetto presentato da Patricio Rattagan, ideatore di Italia Polo Challenge, e che vede protagoniste la Fise (Federazione Italiana Sport Equestri), il Masaf e Save the Horse, associazione di volontariato per la tutela, la protezione, la salvaguardia e il benessere dei cavalli.
Un progetto – prosegue la nota – che si pone come obiettivo quello di dare una seconda carriera ai cavalli da corsa che, tramite un processo di riaddestramento, “è come se imparassero di nuovo a camminare”, come spiegato dallo stesso Rattagan. “L’idea è quella di istituire anche dei corsi di formazione, attraverso una doma dolce, per creare l’opportunità di salvaguardare i cavalli da corsa a fine carriera o quelli meno performanti, creando al tempo stesso una base fondamentale per la crescita del polo”.
E stasera, durante la cerimonia finale di Italia Polo Challenge – che si terrà stasera alle 21.45 tra Harpa/HPE/Veeam e Fope – sarà premiato anche il miglior cavallo riaddestrato tra quelli scesi in campo a Piazza di Siena.
Calcio, lunedì alle 15 la festa scudetto del Napoli
Roma, 24 mag. (askanews) – E’ in programma per lunedì 26 maggio alle ore 15 la parata del bus scoperto per festeggiare il quarto scudetto appena vinto dsl Napoli. A confermarlo è stato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Dopo la conferenza stampa in prefettura, tenuta in mattinata, sono stati presentati altri dettagli oltre al punto di partenza e quello di arrivo: “I pullman sfileranno dal Molo Luise all’incirca fino a piazza Vittoria. Avremo circa centomila posti disponibili perché abbiamo un sistema di safety e security per centomila posti – spiega Manfredi -, ma anche quattro maxischermi in città, alle estremità delle piazze, così che chi non riuscirà ad entrare nella zona potrà seguirla in questo modo”. Per l’occasione sarà prevista una chiusura al traffico in città, ma “sarà ridotta” rispetto a quella disposta per il match e la partita. Il giro della squadra che incontra la città e i tifosi sul lungomare “è il regalo che in primo luogo Aurelio De Laurentiis farà ai tifosi che l’aspettavano da tanto tempo – aggiunge Manfredi -. Io avevo un debito con la città e con i tifosi, perché due anni fa non si è potuto fare il giro del pullman. Questa volta c’è stata una perfetta sinergia e l’evento l’organizzeremo come Comune e come Calcio Napoli”.
MotoGp, Alex Marquez vince la Sprint a Silverstone
Roma, 24 mag. (askanews) – Alex Marquez conquista la sprint di Silverstone ed interrompe il filotto di vittorie del fratello Marc. Il pilota Ducati della Gresini Racing MotoGP è stato dominante mentre il Cabroncito, capito che non poteva andare ad attaccarlo si è accontentato senza rischi. In partenza Quartararo tiene la vetta, alle sue spalle Alex Marquez e Marc Marquez. Poi passa Marc con alle spalle Quartararo e Alex Marquez che a sua volta lo supera e si mette a caccia del fratello. Un errore di Marc lancia Alex che non ha più problemi fino al termine con Marc Marquez che non rischia e si accontenta. Alla fine vince Alex Marquez. Lo spagnolo precede Marc per 3.5 secondi, sul podio anche Diggia a 5.0. Quarto Bezzecchi a 5.6, quinto Zarco a 6.7, sesto Pecco Bagnaia a 7.0, Settimo Quartararo a 7.2, ottavo Acosta a 9.1. In classifica generale Marc Marquez sempre in vetta con 180 punti contro i 161 di Alex che si porta a -19. Terzo Pecco a 124,
Tennis, Cobolli vince il torneo di Amburgo
Roma, 24 mag. (askanews) – Flavio Cobolli è il nuovo campione dell’Atp 500 di Amburgo. Il tennista romano conquista il primo Atp 500 in carriera grazie alla vittoria in finale su Andrey Rublev: 6-2, 6-4 il punteggio in poco meno di un’ora e mezza di gioco. Una partita di altissimo livello da parte di Cobolli, il coronamento di una settimana all’insegna della resilienza dopo le vittorie in rimonta su Sachko all’esordio e su Etcheverry in semifinale. Cobolli conquista così il secondo titolo Atp in carriera dopo Bucarest il mese scorso, il primo Atp 500. Certo del ritorno in top 30 (sarà n. 26 al mondo, suo nuovo best ranking), Flavio diventa il quarto campione italiano di sempre ad Amburgo dopo Bertolucci, Fognini e Musetti
Ciriani: sul terzo mandato Fugatti vuole prenderci a schiaffi
Trento, 24 mag. (askanews) – Non usa mezzi termini Luca Ciriani, il ministro per i Rapporti con il Parlamento di Forza Italia che ammette il dissidio in seno alla maggioranza sulla questione del terzo mandato che la Lega vorrebbe ma rigetta tutta la responsabilit sul presidente del Trentino Maurizio Fugatti.
“E’ tutto molto chiaro, c’era un accordo elettorale che prevedeva la vicepresidente per Fratelli d’Italia. Il terzo mandato non mi pare fosse nel programma essenziale del centrodestra, stata una impuntatura del presidente Fugatti mentre sarebbe bastato aspettare la sentenza della Consulta. Si voluto arrivare a questa frattura ma chi rompe paga e le conseguenze sono tutte sue, noi non possiamo prendere schiaffi e non fare nulla. Mi dispiace perch avrei preferito continuare sulla strada della collaborazione come faccio con tutti i ministri della Lega in Parlamento” ha detto Ciriani a margine del Festival dell’Economia a Trento”.
Le conseguenze? “Beh diciamo che il presidente Fugatti si mette contro il governo e Fratelli d’Italia, noi non staremo a guardare, se uno ti prende a schiaffi… noi di guance ne abbiamo soltanto due le altre le abbiamo finite”.
“Non una politica contro questo o quel governatore, c’ il rischio che la legge possa essere impugnata da qualche cittadino e questo creerebbe gravissimi problemi. La Consulta si gi espressa sulle regioni ordinarie, si esprimer anche su quella a statuto speciale, basta attendere. Non si capisce questa accelerazione; il problema stato interpretato dal presidente Fugatti in maniera completamente distorta ed stato preso come pretesto per una vendetta personale e politica che non possiamo accettare”.
Dazi, restroscena Wsj: ecco perché Trump si scatena contro l’Ue
Roma, 24 mag. (askanews) – Alla base dell’ultima sparata di Donald Trump contro l’Unione europea – ieri il presidente Usa ha minacciato di alzare i dazi al 50% sulle importazioni dall’Ue a partire da giugno – vi sarebbe l’irritazione di Washington per l’assenza di passi concreti su una serie di punti chiave nelle trattative. Secondo i Wall Street Journal “i consiglieri di Trump, riservatamente, hanno espresso frustrazione per il fatto che le controparti europee si muovono a rilento e sono riluttanti a fare offerte concrete su quelle che sono le preoccupazioni Usa”.
Tra queste, il quotidiano finanziario cita le commissioni sui servizi di streaming fornite dalla piattaforme americane, l’Iva – che Washington ora considera una sorta di dazio – le normative sull’auto, che sempre secondo gli Usa impediscono le vendite di veicoli statunitensi nella Ue, e le multe eccessivamente pesanti comminate dall’Antitrust e altri rami della Commissione europea alle società americane.
Sul tutto, dopo gli annunci di Trump è intervenuto anche il segretario di Stato al tesoro Usa, Scott Bessent, che ha insinuato che la Commissione europea stia negoziando per conto dei Paesi Ue senza che questi ultimi sappiano nemmeno cosa stia facendo.
Trump “ritiene che le proposte che abbiamo visto dalla Ue non siano state della stessa qualità di quelle che abbiamo visto da parte degli altri partner commerciali. Dobbiamo fare 18 accordi commerciali importanti. Ho lavorato con l’Asia, e qui sono stati fatti i passi in avanti importanti, con proposte interessanti – ha detto in una intervista a Fox News -. Spero che questo avvenga anche con la Ue”.
Secondo Beesent, inoltre “l’Ue qui ha un problema di azione collettiva. Ci sono 27 paesi, ma vengono rappresentati da un gruppo a Bruxelles. E alcune dei riscontri che ricevo è che i Paesi di fondo non sanno nemmeno quello che sta negoziando l’Ue per conto loro”.
Space Agritech Expo, a Venezia l’agricoltura guarda allo spazio
Venezia, 23 mag. (askanews) – Allo Space Agritech Expo di Venezia, il futuro dell’agricoltura guarda allo spazio. Esplorazione spaziale e sfide all’agricoltura nella giornata di approfondimento e confronto promossa da Regione Veneto e da Veneto Agricoltura.
Nella cornice internazionale di Space Meetings Veneto, supportata anche dalla Rete Innovativa Regionale AIR (Aerospace Innovation and Research). Collegamenti confermati da Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura: “Cosa ci ha insegnato questa giornata? Che per fare un collegamento fra Space Economy e agricoltura dobbiamo mettere in campo, come faremo dall’anno prossimo, due attori importanti: le organizzazioni dei produttori e le amministrazioni regionali, per dare spazio alla Space Economy anche nell’erogazione dei prossimi fondi comunitari”.
Non solo operatori globali della Space Economy e dei settori tecnologici emergenti, ma anche rappresentanti delle istituzioni come Federico Caner, Assessore al Turismo, Agricoltura e Fondi UE della Regione del Veneto: “Viviamo in una regione inserita nella Pianura Padana, dove le condizioni climatiche non ci permettono di fare agricoltura in maniera tranquilla e serena. Il cambiamento climatico ci impone nuove sfide e il tema dell’innovazione tecnologica fondamentale per produrre rispettando anche l’ambiente attraverso l’agricoltura sostenibile”.
Sul palco del primo panel, con focus sulla coltivazione in ambienti estremi, il Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Italiana, Luca Salamone: “Il connubio spazio e agricoltura risale al passato e mi piace ricordare che gran parte dei dati satellitari sono utilizzati oggi per il monitoraggio delle culture e il supporto delle aziende agricole. Suddivisi in questo modo: quasi il 40% per il monitoraggio ambientale, il 20% le emergenze e il 25% proprio il supporto alle culture”.
Seguito da esperti come la professoressa Stefania De Pascale dell’Universit Federico II, e Franco Fossati di The Exploration Company, tra le figure di riferimento dell’imprenditoria spaziale.
Nel pomeriggio, spazio alle istituzioni con il vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mul e gli europarlamentari Dario Nardella e Elena Donazzan. I rappresentanti di Cia, Coldiretti e Confagricoltura hanno testimoniato l’impegno del Veneto nel costruire un ecosistema pi innovativo, all’altezza delle nuove sfide globali.
Grosso black-out in Francia (dipartimento Alpi Marittime) per incendio doloso, Cannes in tilt
Roma, 24 mag. (askanews) – “Una grave interruzione di corrente sta attualmente colpendo la parte occidentale delle Alpi Marittime”. Lo ha annunciato in tarda mattinata il prefetto del dipartimento francese, precisando che Rte – il gestore della rete di trasmissione dell’elettricità – sta attualmente lavorando per “ripristinare la situazione”.
Secondo i primi risultati dell’inchiesta riportati dall’agenzia di stampa France Presse, un incendio doloso di una sottostazione ad alta tensione di Tanneron (Varo) ha provocato un’interruzione della rete Enedis. L’incendio è divampato verso le 2 del mattino ed è stato domato alle 7 del mattino grazie all’intervento di sette autopompe e venti vigili del fuoco, ha comunicato all’AFP la prefettura del dipartimento del Varo.
Il quotidiano Nice-Matin ha citato i nomi di diverse città colpite dal blackout: Antibes, Juan-les-Pins, Vallauris. Ci sono almeno 160mila abitazioni senza elettricità. Nel pomeriggio, Eric Ciotti, deputato delle Alpi Marittime, ha denunciato su X una situazione “estremamente grave”, affermando di temere “un’azione deliberata, persino terroristica”. Ha chiesto “trasparenza e risposte rapide”. Interessata anche Cannes, che sta ospitando il festival del cinema: negozi chiusi, proiezioni in ritardo e caos.
Sulla Croisette di Cannes, dove oggi è in programma la giornata conclusiva del celebre Festival del Cinema, questa mattina le proiezioni cinematografiche sono state interrotte per circa venti secondi, per poi riprendere grazie all’utilizzo di un generatore. La cerimonia di chiusura della 78esima edizione della rassegna, prevista per questa sera, potrà svolgersi “in condizioni normali”, ha comunicato alla France Presse l’ufficio stampa della manifestazione. Il Palais des Festivals è passato a un sistema di alimentazione elettrica autonomo, che consente il proseguimento di tutti gli eventi e le proiezioni programmati per oggi.
Rigenerazione territorio, Capaccioli: sostenibilit delle citt
Vicenza, 24 mag. – A margine del Seminario Tematico “Le soluzioni passive per l’efficienza e il comfort” tenutosi a Vicenza, Fabrizio Capaccioli, Presidente di GBC Italia, ha dichiarato: “Anche oggi a Vicenza, presso questa magnifica sede di Confindustria Vicenza – Ance Vicenza, ringrazio il Presidente Claudio Pozza per aver reso disponibile questo spazio. Abbiamo saputo coniugare, dal punto di vista tecnico, contenuti di altissimo livello grazie al profilo dei nostri interventi e dei relatori che hanno deciso di contribuire a questa giornata. Credo che il numero di partecipanti collegati online e in presenza dimostri quanto la qualit di Green Building Council Italia nell’erogazione di momenti formativi e informativi sia fondamentale. Noi intendiamo continuare a essere il punto di riferimento nazionale nella divulgazione di contenuti in materia di sostenibilit in ambiente costruito, perch immaginiamo un percorso virtuoso che estenda il concetto di sostenibilit dai soli palazzi di nuova costruzione a una rigenerazione del territorio nazionale, guardando molto di pi alle periferie e ai quartieri, e che sia in grado di comprendere e interpretare anche la sostenibilit delle citt. Ci sta a cuore non solo un ambiente costruito ben fatto e performante, ma anche la capacit dell’essere umano di vivere socialmente gli spazi in cui Green Building Council Italia, insieme a sviluppatori, costruttori e progettisti, interviene, per tornare a immaginare un percorso di vita sostenibile e non quartieri di solitudine.”
In collaborazione con GBC Italia
Diritto Sportivo, Lepore: i rapporti con federazioni emergenti
Roma, 24 mag. – L’avvocato Lepore, Vicepresidente del Tribunale Nazionale Federale FIGC e Presidente MS Desk, nel corso del Convegno Diritto Sportivo che si tenuto oggi presso il Salone d’Onore del CONI, ha dichiarato:
“Nella doppia veste di Vice Presidente della sezione per tutele e onori del Tribunale federale e Presidente di MS Desk Italy, Italy Saudi Chamber, Business Chamber, far questo intervento oggi pomeriggio in questo prestigioso convegno in memoria dello scomparso avvocato e professore Mario Sanino, un esempio e un modello, un padre per tutta l’avvocatura. Parler proprio dei rapporti tra l’agente sportivo italiano e l’agente sportivo saudita come esempio sulle federazioni emergenti che in questo momento stanno affacciandosi in maniera preponderante nel sistema calcistico mondiale. Vedremo le differenze tra questi due sistemi e parleremo anche e soprattutto di quelli che sono i rapporti positivi che ci possono essere tra il nostro mondo calcistico e quello delle federazioni emergenti come quella saudita.”
Calcio, De Laurentiis: "Conte ha un contratto di tre anni"
Roma, 24 mag. (askanews) – “Io per 40 anni con 400 film non ho mai avuto un insuccesso, ho sempre vinto e stravinto: uscivamo a Natale con tanti film in concorrenza, arrivavamo sempre tra i primi tre. Io sazio? No, sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l’incoscienza dell’imprevisto”. A Radio Crc, Aurelio De Laurentiis parla nelle prime ore da presidente anche del quarto scudetto del Napoli, e ribadisce che non vuole fermarsi qui, anche se sulla Champions “non posso promettere nulla. Ma il Napoli c’è, è forte e crescerà sempre di più”. “Però – fa notare – al Maradona c’è un problema fondamentale: se vogliamo competere non possiamo avere una distanza così colossale dal campo. A Napoli abbiamo la fortuna di avere un pubblico che vale il dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo uomo in campo: se fosse vicino al campo sarebbe anche il ventesimo. Sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini”. Inevitabile la domanda su Antonio Conte: rimarrà alla guida della squadra? “State sereni, Conte è un grandissimo allenatore e un uomo straordinario – risponde il presidente -, che mi meraviglia sempre di più. Oggi andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni”. Poi l’annuncio: “Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi”. Il giorno prima, quindi lunedì, ci sarà invece la ‘sfilata’ della squadra sul bus scoperto. “Il bus scoperto era stata una richiesta già nel terzo scudetto – rivela De Laurentiis -, è quanto appassiona di più i napoletani. Gioiamo e divertiamoci sempre in totale sicurezza, perché la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi ha”.
Tennis, Bolelli e Vavassori trionfano ad Amburgo
Roma, 24 mag. (askanews) – Sono Simone Bolelli e Andrea Vavassori i nuovi campioni di doppio dell’Atp 500 di Amburgo. Gli azzurri hanno conquistato il titolo sulla terra rossa tedesca battendo in finale la coppia Molteni/Romboli con il punteggio di 6-4, 6-0 in un’ora e 7 minuti di gioco. La rinascita di Bole e Wave, arrivati in Germania dopo quattro sconfitte di fila e bravi a superare questo momento di difficoltà. Quattro sono stati anche i successi consecutivi in Germania, un torneo chiuso con una finale impeccabile contro la coppia sudamericana, tornata a giocare insieme sette anni dopo l’ultima volta.
Salvini ha detto che solo la Ue non riesce a fare un accordo con Trump sui dazi
Trento, 24 mag. (askanews) – Sul fronte dazi, dopo la minaccia di ieri di Trump, “conto che a Bruxelles qualcuno abbia la linea telefonica diretta, altrimenti ci sarebbero problemi”. Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, intervistato al Festival dell’Economia di Trento.
“Che Trump usi l’annnucio di dazi per aprire trattative è evidente – ha proseguito – lo ha fatto con Canada, Cina, Gran Bretagna, con cui ha chiuso un accordo utile. Per la Ue chi sta trattando?. Arriva un accordo con la Cina perfino, con la Gran Bretagna, il Canada, Messico e India e rimane fuori solo la Ue – ha concluso Salvini – probabilmente il problema non è solo il modo di trattare di Trump, che ormai abbiamo capito come procede, ma è la mancanza di una interlocuzione seria e univoca a Bruxelles”.
Riflettori sulle comunali a Genova, il campo largo ci prova
Genova, 24 mag. (askanews) – (di Alessandro Fossati) Domenica e lunedì tutti i riflettori saranno puntati su Genova. Il capoluogo ligure è infatti la città più importante chiamata ad eleggere il nuovo sindaco e i nuovi membri dei Consiglio comunale in questa tornata di elezioni amministrative. Dopo 8 anni di governo del centrodestra, il campo progressista, guidato dal Pd, prova a riconquistare Palazzo Tursi con la candidatura civica di Silvia Salis, vicepresidente del Coni ed ex campionessa di lancio del martello.
A sostenere la candidata del centrosinistra, che alle ultime elezioni regionali a Genova aveva un vantaggio di 8 punti percentuali, uno schieramento molto ampio composto da Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva, Azione, +Europa e dalla lista civica Silvia Salis sindaca. Una riedizione del campo largo in “salsa ligure” che potrebbe rappresentare un importante test anche a livello nazionale.
Il centrodestra punta invece sull'”usato sicuro”, con il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi. Una candidatura fortemente voluta dall’ex primo cittadino e attuale presidente della Regione Liguria Marco Bucci, di cui Piciocchi è stato il vice e l’assessore della sua giunto con più deleghe, tra cui quelle al bilancio, al Pnrr e alle opere strategiche infrastrutturali. Il vicesindaco reggente del capoluogo ligure è appoggiato da una larga coalizione di centrodestra che va da Fdi alla Lega, da Forza Italia a Noi Moderati-Lista Bucci-Orgoglio Genova, dall’Udc alla lista civica Vince Genova, fino al nuovo Psi-Dc.
Per lanciare la volata dei due principali contendenti, in queste settimane sono arrivati a Genova quasi tutti i leader nazionali dei partiti del centrosinistra e del centrodestra, a cominciare dalla segretaria del Pd Elly Schlein che per due volte ha partecipato a iniziative elettorali nei quartieri del ponente, storica “roccaforte rossa” della città prima dell’arrivo del sindaco-commissario Marco Bucci. Anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è venuto più volte in visita a Genova, rivendicando il “rinascimento infrastrutturale” del capoluogo ligure degli ultimi anni, dopo il tragico crollo del Ponte Morandi, poi ricostruito in tempi record.
A scendere in campo con due blitz in pochi giorni sono stati anche l’ex premier e presidente del M5s Giuseppe Conte ed il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha invece partecipato di persona alla campagna elettorale ma ha preso parte in video collegamento all’evento di chiusura del centrodestra definendo Piciocchi il “candidato migliore e il sindaco migliore che Genova possa desiderare”.
I 481 mila i genovesi chiamati alle urne domenica e lunedì, oltre a Salis e Piciocchi, potranno scegliere tra altri cinque candidati: Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), Raffaella Gualco (Genova Unita), Antonella Marras (Sinistra Alternativa), Cinzia Ronzitti (Partito Comunista dei Lavoratori) e Francesco Toscano (Democrazia Sovrana Popolare).
Contatti con l’Isis e manuali per fabbricare bombe, arrestato 20enne a Lecco
Milano, 24 mag. (askanews) – La polizia ha arrestato nei giorni scorsi un cittadino egiziano di 20 anni per detenzione di materiale con finalità di terrorismo. Ieri, come richiesto dalla Procura di Lecco, il Gip presso quel Tribunale ha convalidato l’arresto, irrogando la misura della custodia cautelare in carcere.
L’arresto, riferisce la Polizia di Stato, è scaturito all’esito di un’indagine condotta dalle Digos della Questura di Milano – Sezione Antiterrorismo Internazionale – e della Questura di Lecco e coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, in stretta sinergia con l’Agenzia di Sicurezza Esterna, e ha avuto il suo culmine nella mattinata dello scorso 21 maggio quando il giovane è stato sottoposto a perquisizione locale e domiciliare presso la sua abitazione in provincia di Lecco.
L’indagine trae spunto da informazioni qualificate che segnalavano un soggetto attivo su una piattaforma social in qualità di amministratore di un canale di propaganda jihadista, tramite la quale manteneva anche contatti con esponenti dello Stato Islamico. Secondo quanto riferito, lo stesso, inoltre, aveva acquisito tramite il proprio dispositivo smartphone numeroso materiale di propaganda riferibile a ISIS, nonché manuali e/o istruzioni operative e altro materiale digitale prodromico alla fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali, rendendo così possibile una sua imminente attivazione. Gli ulteriori approfondimenti svolti tempestivamente dalla Polizia di Stato hanno consentito di identificare compiutamente il soggetto nell’arrestato, residente in provincia di Lecco unitamente al proprio nucleo familiare e studente universitario a Milano.
All’esito dell’attività, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco, il giovane è stato trovato in possesso di 2 manuali in lingua araba, stampati in proprio, recanti il logo della “fondazione Al-Saqari per le Scienze Militari” e contenenti dettagliate istruzioni concernenti la predisposizione e l’impiego di telefoni cellulari come detonatori per la preparazione di ordigni esplosivi artigianali e la produzione di sostanze venefiche, finalizzati al compimento di atti di terrorismo.
Inoltre, all’interno dei dispositivi informatici in possesso dell’arrestato è stata rinvenuta una significativa mole di contenuti multimediali d’interesse investigativo: diversi file video di propaganda dell’ideologia e delle attività dello Stato Islamico, nonché documenti testuali ed immagini riferibili alla citata organizzazione terroristica, con specifica manualistica – in alcuni casi, sempre riconducibile allo Stato Islamico – concernente istruzioni di combattimento, addestramento, creazione artigianale di ordigni esplosivi, tipologie di armi e munizionamento da guerra, corsi su esplosivi e armi chimiche, utilizzo sicuro delle piattaforme social web, dei canali di messaggistica e manuali sulle impostazioni e della privacy e anonimizzazione ed occultamento.
Nucleare, Pichetto: bisogna creare consenso nell’opinione pubblica
Roma, 24 mag. (askanews) – Sul disegno di legge delega per l’energia, il dibattito parlamentare deve avviarsi “ma io spero che ci sia un dibattito più ampio possibile”, perché una questione chiave è “cosa vogliamo fare” sul nucleare, ed è tema su cui bisogna “creare anche un consenso nell’opinione pubblica. Non basta accelerare sul disegno di legge”. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante una sessione del Festival dell’economia di Trento.
Il problema, ha spiegato, è che si prevede che in Italia il consumo di energia raddoppi sui prossimi 10-15 anni. “Noi consumiamo 300-310 TeraWatt l’anno di energia, le previsioni per i prossimi 10-15 anni sono quelli di avere una domanda praticamente doppia, di arrivare a 600-700 TW. Noi dobbiamo essere pronti a dare la risposta, se vogliamo mantenere questo Paese nella squadra di testa del mondo, nel fronte dei ricchi e dei produttori”.
“E il nucleare è l’unico modo che conosciamo per creare le condizioni, perché i giovani abbiano un futuro”, ha detto. “Io sono tra i perdenti del referendum dell’87, dove ho fatto campagna per mantenere il nucleare”. Ma oggi “io non credo che faremo ‘centrali nucleari’: quando parliamo di futuro del nucleare stiamo parlando di piccoli reattori nella prima fase, e di reattori avanzati nella seconda fase. Quelli da 20 MW, che avremo su navi mercantili, Fincantieri sta andando su quella direzione. E quelli da 200-300 MW di dimensioni 6 × 6 × 6”, l’equivalente “di un container”.
“Vorrei far presente che l’energia che produce un piccolo reattore da 300 MW è pari all’energia che producono 2.500 ettari di fotovoltaico. Lo dico per precisare che dobbiamo stare anche attenti anche a occupare tutti i territori, perché questo Paese per due terzi è montano e collinare. Se dobbiamo arrivare a quei numeri dobbiamo anche equilibrare il tutto e tenere i piedi per terra, col buon senso”. (fonte immagine: Festival economia Trento).
Due milioni al voto per i sindaci, mini test in vista delle Regionali
Roma, 24 mag. (askanews) – Sarà per centrodestra e centrosinistra, per Giorgia Meloni e per Elly Schlein, una sorta di mini test in vista delle elezioni regionali d’autunno che si terranno in Campania, Marche, Puglia, Veneto e Toscana. La tornata di elezioni amministrative di domani e lunedì ha, oltre al valore compiutamente locale, anche un’importanza nazionale nel senso di tastare il terreno, di misurare la temperatura del Paese e le preferenze per uno schieramento o per l’altro.
Dunque, domani e lunedì quasi due milioni di italiani saranno chiamati al voto per il primo turno di elezioni amministrative. Le urne sono aperte in 117 comuni e lo spoglio dei voti inizierà appena dopo la chiusura delle urne lunedì. In particolare vanno al voto, per l’elezione diretta del sindaco e il rinnovo dei consigli comunali, quattro comuni capoluogo – Genova, Ravenna, Taranto e Matera – di regioni a statuto ordinario, alcune città che presentano sfide politiche interessanti come Assisi, Lamezia Terme, Rende e, infine, nove comuni in Sicilia, tutti commissariati (Palagonia, Castiglione di Sicilia, Montemaggiore Belsito, Prizzi, Favignana, Solarino, Realmonte, Raddusa e Tremestieri Etneo). I seggi sono aperti domani dalle ore 7 alle 23 e lunedì dalle ore 7 alle 15, mentre eventuali ballottaggi sono in programma domenica 8 e lunedi 9 giugno insieme al referendum. In Sardegna sette comuni, tra cui Nuoro e Monastir, andranno al voto nell’election day dell’8 e 9 giugno.
A Genova il centrodestra, dopo l’addio al Comune dell’attuale governatore della Liguria Marco Bucci, ha candidato Pietro Piciocchi mentre il centrosinistra cerca la vittoria con un’alleanza larga, mettendo in campo l’ex atleta Silvia Salis, vice presidente vicaria del Coni ed ex martellista. In corsa anche Mattia Cruscioli per Uniti per la Costituzione, Antonella Marras per Sinistra alternativa, Raffaella Gualco per Genova unita, Francesco Toscano per Democrazia sovrana e popolare, Cinzia Ronzitti per il Partito comunista dei lavoratori.
A Taranto sono sei i candidati a sindaco e sia il centrodestra che il centrosinistra si presentano divisi all’appuntamento elettorale. A correre per la poltrona di sindaco ci sono Piero Bitetti (Pd), Francesco Tacente (civico di area centrodestra), Luca Lazzaro (FdI, FI, Noi Moderati), Annagrazia Angolano (M5S), Mirko Di Bello (civico) e Mario Cito (AT6- Lega d’azione meridionale). A Ravenna, invece, il centrosinistra ha trovato la quadra con un’alleanza larga guidata dal segretario provinciale del Pd Alessandro Barattoni (sostenuto da Pd, M5s, Avs, Partito Repubblicano e altre liste), mentre nel centrodestra si è consumata la divisione con la Lega e i candidati sono due: Nicola Grandi (FdI-FI) e Alvaro Ancisi (Lega). A Matera, invece, il centrodestra è compatto con Antonio Nicoletti, mentre nel centrosinistra si collocano l’ex sindaco del M5S Domenico Bennardi e il dem Roberto Cifarelli, in campo con una lista civica visto che quella del Pd non è presente. Candidati anche i civici Luca Prisco e Vincenzo Santochirico.
Ad Assisi, dopo il breve secondo mandato della sindaca Stefania Proietti eletta nel novembre scorso presidente della Regione Umbria, i candidati sindaco sono due, Eolo Cicogna per il centrodestra e Walter Stoppini per il centrosinistra. A Sulmona, in Abruzzo, i candidati sindaco sono quattro: Luca Tirabassi, presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati, per il centrodestra, Angelo Figorilli, giornalista Rai in pensione, per il centrosinistra, Catia Puglielli, avvocata, per il polo civico riformista e Nicola Di Ianni, docente, in campo con una lista civica.
In Calabria sono ben 17 i comuni al voto. A Lamezia Terme l’ex senatrice del Pd Doris Lo Moro, appoggiata da subito dal M5s e poi anche dal Pd, affronterà il candidato del centrodestra Mario Murone e il civico Gianpaolo Bevilacqua. Anche Rende, dopo il lungo commissariamento seguito allo scioglimento per infiltrazioni mafiose, torna al voto e dopo venti anni punta di nuovo a guidare la città l’ex sindaco Sandro Principe. Gli altri candidati sono Giovanni Bilotti, Marco Ghionna per il centrodestra, Rossella Gallo (M5s, Rifondazione comunista e Sinistra) e Luciano Bonanno (civico).
Ap: i soldati israeliani usano scudi umani palestinesi per sgomberare gli edifici
Roma, 24 mag. (askanews) – I soldati israeliani stanno sistematicamente utilizzando i detenuti palestinesi come scudi umani per sgomberare gli edifici dalle bombe a Gaza. Lo ha denunciato l’Associated Press, che cita testimonianze di palestinesi e informatori israeliani.
Vestito in uniforme militare con una telecamera fissata alla fronte, Ayman Abu Hamadan è stato costretto a entrare nelle case della Striscia di Gaza per assicurarsi che fossero libere da bombe e uomini armati, ha raccontato all’Associated Press. Quando un reparto militare aveva finito con lui, veniva passato a quella successiva. “Mi picchiavano e mi dicevano: ‘Non hai altra scelta: fai questo o ti uccidiamo’”, ha raccontato il 36enne, descrivendo le due settimane e mezzo in cui è stato trattenuto la scorsa estate dall’esercito israeliano nel nord di Gaza.
Il Papa cita Francesco e invita a praticare l’umorismo
Città del Vaticano, 24 mag. (askanews) – Se tutti, soprattutto quanti lavorano ed operano a servizio della Santa Sede, sono chiamati a “cooperare alla grande causa dell’unità e dell’amore, cerchiamo di farlo prima di tutto con il nostro comportamento nelle situazioni di ogni giorno, a partire anche dall’ambiente lavorativo”. Lo ha detto oggi nell’Aula Paolo VI, Papa Leone XIV ricevendo in Udienza gli Officiali della Curia Romana, i Dipendenti della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del Vicariato di Roma.
– “Ognuno – ha aggiunto Papa Prevost – può essere costruttore di unità con gli atteggiamenti verso i colleghi, superando le inevitabili incomprensioni con pazienza e umiltà, mettendosi nei panni degli altri, evitando i pregiudizi, e anche – ha concluso – con una buona dose di umorismo, come ci ha insegnato Papa Francesco”.
Gli auguri di Mattarella alla comunità buddista
Roma, 24 mag. (askanews) – “Nella ricorrenza della festa che celebra le tappe più significative della vita del Buddha, sono lieto di far giungere gli auguri della Repubblica alle comunità buddiste per un felice e sereno Vesak”. E’ quanto dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“In un periodo storico caratterizzato da tensioni e crisi, possa questa festività contribuire ad alimentare la condivisione degli alti ideali che la animano e consolidare i valori – rispetto, tolleranza e solidarietà – fondamento della nostra comunità democratica e presupposto della convivenza pacifica tra le confessioni religiose e tra i popoli”, sottolinea il Capo dello Stato.
Nucleare Iran, per Grossi (Aiea) serve un accordo: no alla soluzione militare
Roma, 24 mag. (askanews) – “Non dobbiamo essere naif, ma un accordo è necessario” sul programma nucleare dell’Iran “e si sta cercando il modo di portarlo a casa. Lo vuole anche (Donald) Trump. Dobbiamo sostenere la via diplomatica, non possiamo pensare a una soluzione militare: sarebbe un disastro. Le minacce degli iraniani non sono vuote”. Lo ha sottolineato, in un’intervista al Corriere della Sera, il direttore generale dell’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica), Rafael Grossi.
“Dal punto di vista del materiale sono molto avanti: lo hanno già”, ha detto Grossi a proposito di quanto Teheran sia vicina a un ordigno atomico, “In questi anni ne hanno stoccato a sufficienza. Ma per avere un’arma atomica ci sono altre tecnologie da considerare: non impossibili per gli iraniani. Loro stessi hanno dichiarato: ‘Abbiamo tutti i componenti del puzzle'”.
Quanto all’Ucraina e a Zaporizhzhia, “rimane un luogo pericolosissimo, una zona di combattimento attivo dove convivono russi e ucraini”, ha aggiunto il direttore generale dell’Aiea, “E dove si rischiano incidenti gravi. La presenza dei nostri tecnici ha un valore importante per la sicurezza, ma è anche un simbolo: non solo controlliamo, ma facciamo da mediatori”.
L’Ucraina: distrutti 6 missili balistici e 245 droni russi
Roma, 24 mag. (askanews) – L’Ucraina ha annunciato di aver distrutto 6 missili balistici e 245 droni russi. Secondo una dichiarazione dell’aviazione militare ucraina, la Russia ha attaccato l’Ucraina nella notte tra venerdì e sabato utilizzando 14 missili balistici Iskander-M/KN-23, prendendo di mira gli oblast di Kiev, Dnipropetrovsk, Odessa e Zaporizhzhia. La Russia ha inviato anche 250 droni d’attacco di tipo Shahed e vari tipi di droni esca.
Alle 8.30 del mattino (le 7.30 italiane), le difese aeree hanno abbattuto sei missili balistici Iskander-M/KN-23 (Kiev) e neutralizzato 245 droni Shahed dei russi nell’est, nel nord, nel sud e nel centro del Paese.
Dazi, Patuelli (Abi): Trump? "Preoccupati, ma nervi saldi e dialogo"
Roma, 24 mag. (askanews) – Sulle ultime minacce sui dazi commerciali all’Unione europea (50% da giugno) c’è “molta preoccupazione e molta attenzione”, ma “io sono per tenere nervi sereni, saldi, volontà di dialogo, attenta, costruttiva, non facendosi impressionare”. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervistato durante una delle sessioni del Festival dell’economia di Trento.
“C’è sicuramente molta preoccupazione, molta occupazione di attenzione, ma vi sono anche delle consapevolezze che non bisogna spaventarsi troppo con le parole. Perché io ho una sensazione crescente, in questi mesi, che il linguaggio (del presidente Usa Donald) Trump non è quello classico, né della politica, né della diplomazia, è un linguaggio diverso che viene da un’esperienza molto commerciale e che lui porta dei rapporti che ritiene essere evidentemente essere più commerciali che politici e diplomatici”.
“Potrei anche dare un tentativo di definizione: ci troviamo di fronte a un tremendissimo vetero contrattualista – è il termine coniato da Patuelli -. Ovverosia cercare di spaventare l’interlocutore” che è però “la premessa” per un negoziato. E “potrei farne degli esempi consolidati, ci sono stati molti decenni in cui le relazioni internazionali erano basate sull’incutere ansia nell’interlocutore, a cui si diceva che le complessità del mondo sono gigantesche, le complessità del tuo continente sono accentuate ulteriormente, le difficoltà del tuo Paese sono ancora più gravi e ti trovi al centro di diverse complessità. Decidi da una parte o dall’altra e la scelta determina il prevalere o meno di una tendenza che può influenzare il mondo. Esagerazioni di diplomazia psicologica un po’ forzata. Quindi – ha concluso Patuelli – io sono per tenere nervi sereni, saldi, volontà di dialogo, attenta, costruttiva, non facendosi impressionare”. (fonte immagine: Festival economia Trento).
San Giovanni, madre di tutte le Chiese, abbraccia domani il suo pastore
Domenica 25 maggio, Papa Leone XIV celebrerà la Messa solenne di presa di possesso dell’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale del Vescovo di Roma e, al termine della liturgia, si affaccerà dalla Loggia centrale della Basilica per la benedizione alla città di Roma.
Questo rito, ricco di significato ecclesiale, rappresenta l’insediamento del Papa sulla sua Cattedra, segno del servizio pastorale alla diocesi di Roma e, attraverso essa, all’intera Chiesa universale.
È un gesto che ha radici profonde e spirituali: non si tratta solo di un atto formale, ma della manifestazione concreta della missione del Papa come pastore tra il suo popolo, guida che insegna, ascolta, custodisce. Per i romani, quel momento rappresenta la vera presa di possesso della città da parte del Pontefice. San Giovanni, in questo, è più di un luogo, è una madre che accoglie il suo figlio.
Nel cuore di Roma sorge la Basilica di San Giovanni in Laterano, prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica d’Occidente. Conosciuta come “Madre e Capo di tutte le Chiese”, questa imponente struttura non è solo un luogo di culto, ma un simbolo di continuità, identità e comunione per la città e per la cristianità intera.
La sua storia risale al IV secolo, quando l’imperatore Costantino, dopo la vittoria a Ponte Milvio, donò i terreni del Laterano al Vescovo di Roma. Consacrata nel 324 da Papa Silvestro I, fu la prima basilica costruita per radunare l’intera comunità attorno al proprio pastore. In essa è custodito il senso più autentico della Chiesa come popolo riunito attorno alla Parola e alla Cattedra.
Quella cattedra, ancora oggi presente, non è un trono, ma una sede del servizio e della testimonianza. A differenza delle cattedre accademiche, essa indica il compito del Papa di annunciare il Vangelo e confermare i fratelli nella fede.
Per i romani, San Giovanni non è solo culto. È storia viva, è geografia dell’anima. “Andare a San Giovanni” significa entrare in un luogo dove la fede si intreccia con la vita quotidiana. La piazza e la basilica sono teatro di una spiritualità popolare che sa farsi festa, memoria e impegno.
Particolare è la tradizione della Notte di San Giovanni, il 23 giugno. Una leggenda racconta di sabba di streghe organizzati nei prati del Laterano, scacciati dai romani con feste e luminarie. Le lumache, consumate in quella notte, simboleggiavano le discordie da dimenticare. Era, ed è ancora per alcuni, una notte per riconciliarsi e ricominciare.
Dal 1990, San Giovanni è anche il palcoscenico del Concerto del Primo Maggio, diventando un luogo dove la Chiesa si apre anche ai linguaggi della musica, della giustizia sociale, della dignità del lavoro.
Eppure, in mezzo a tutte queste dimensioni – storiche, culturali, popolari – San Giovanni in Laterano resta anzitutto una casa spirituale, dove la Chiesa di Roma accoglie il suo Vescovo.
In un tempo segnato da disorientamento e cambiamento, l’immagine di Leone XIV che prende posto sulla cattedra lateranense assume una forza particolare. È un richiamo alla stabilità della fede, alla responsabilità dell’annuncio, alla prossimità tra il pastore e il suo gregge.
La presa di possesso della cattedra è, per la comunità romana e per l’intera Chiesa, un’occasione per riscoprire San Giovanni in Laterano come segno visibile dell’unità dei fedeli con il loro Vescovo, e attraverso lui, con Cristo stesso, unico vero Pastore.
L’alleanza di sinistra copre lo spazio occupato un tempo dal Pci
Man mano che ci si avvicina alle elezioni nazionali si chiarisce anche il profilo politico, culturale e programmatico delle rispettive coalizioni. Se nel campo della maggioranza di governo la situazione è in divenire anche se sufficientemente chiara per quanto riguarda la natura e la stessa identità politica della coalizione, è nel campo della sinistra che sono emerse novità che non possono e non devono essere sottovalutate. Anche per il profondo cambiamento che ha assunto la storica alleanza di centro sinistra. E, sotto questo versante, ci sono almeno tre elementi che hanno portato chiarezza e anche coerenza proprio sotto il versante politico, culturale, sociale e programmatico.
Innanzitutto si tratta di una coalizione di sinistra e non più di centro sinistra. Un fatto noto e scontato riconducibile ai tre azionisti principali ed esclusivi di questa alleanza. E cioè, la sinistra radical/massimalista della Schlein, la sinistra populista e demagogica dei 5 Stelle e la sinistra estremista e ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis. Il tutto, come la vicenda referendaria ha persin platealmente confermato, sotto lo stretto controllo politico ed organizzativo del capo della Cgil Landini. Un format diverso, molto diverso, dal tradizionale centro sinistra che abbiamo conosciuto e sperimentato nel passato.
In secondo luogo l’irrilevanza e l’inconsistenza dell’apporto centrista e di tutto ciò che è seppur solo lontanamente riconducibile alla cosiddetta “politica di centro” nel nuovo progetto. Certo, è encomiabile lo sforzo del capo di Italia Viva, Renzi, di dover insultare a giorni alterni il Presidente del Consiglio per poter essere accreditato presso gli azionisti principali della coalizione. E neanche con questo stillicidio ormai quasi quotidiano di attacchi personali riesce a rimuovere del tutto le pregiudiziali nei suoi confronti e del suo partito personale. Ma, al di là di questo fatto personale, è indubbio che la cultura politica centrista – di qualsiasi orientamento culturale sia – non ha alcuna cittadinanza all’interno di quella coalizione così com’è oggi disegnata.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, si è delineato un blocco politico, sociale, culturale e forse anche etico che ha indubbiamente contribuito a fare chiarezza nella dialettica politica italiana. Certo, la leadership indiscussa all’interno del Pd di Elly Schlein è stata decisiva nel condizionare il “nuovo corso” politico e progettuale del Partito democratico, il principale partito della sinistra italiana. Un partito che non ha più nulla a che vedere con le sue ragioni originare e fondative – si pensi solo al manifesto di Veltroni nel lontano 2007 al Lingotto di Torino o al ruolo di
Franco Marini e di molti altri cattolici popolari e sociali all’interno di quel soggetto politico nel passato per rendersene conto – e nè, tantomeno, con un profilo politico di centro sinistra vero ed organico. Del resto, non si può neanche pretendere che il tutto resti sempre fedele e coerente con il progetto originario di un’avventura politica.
Comunque sia, e al di là di ogni altra considerazione, è indubbio che il confronto politico nel nostro paese è, oggi, forse più chiaro che nel passato recente e meno recente. Pur sempre condizionato dalle novità che di volta si volta si possono affacciare. Ma oggi, e per fermarsi al campo della sinistra, non possiamo non registrare che ci troviamo di fronte ad una coalizione – che sulla carta è molto competitiva – chiaramente e coerentemente progressista. Guidata da tre forze politiche che hanno una forte convergenza culturale e valoriale e che, soprattutto, rappresentano un cartello elettorale ben chiaro nella società italiana. Lo potremmo definire, mutatis mutandis, il nuovo Pci degli anni duemila. Per il suo profilo politico, per le sue radici culturali, per i suoi richiami valoriali e anche, e soprattutto, per il suo consenso elettorale.
In Europa cresce la pressione dell’estrema destra: non bisogna contenerla ma contrastarla
Sulle tre elezioni che si sono tenute domenica 18 maggio 2025 (le elezioni presidenziali in Romania, il primo turno delle elezioni presidenziali in Polonia e le elezioni legislative in Portogallo), si possono fare alcune osservazioni allo stesso tempo convergenti e preoccupanti. In tre i casi, i soggetti centristi e filo-europei – il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, in Romania, quello di Varsavia, Rafał Trzaskowski, in Polonia, e l’Alleanza democratica in Portogallo sono arrivati in testa. Ma questi successi sono tutti a metà, sullo sfondo di una forte spinta delle forze di estrema destra, sicché offrono un concentrato delle minacce che pesano sull’orizzonte politico europeo.
In primo luogo, c’è la crescente esposizione degli spazi pubblici alle offensive prodotte dalle interferenze della Russia, il cui potere di destabilizzazione è stato decuplicato dal ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti. In Romania, l’annuncio di George Simion, il candidato di estrema destra sconfitto, che ha presentato un ricorso per ottenere a sua volta l’annullamento delle elezioni (dopo quella di Călin Georgescu nel novembre 2024), ne è un sintomo evidente.
Comunque, queste elezioni testimoniano anche la difficoltà delle forze liberali e filo-europee a rappresentare, in contesti ecologici sociali ed economici ansiogeni, una via per il futuro. In Polonia, il risultato deludente di Piattaforma civica di Donald Tusk contrasta con la performance del partito Diritto e giustizia e ancora di più con quella dell’estrema destra, incarnata dal partito Confederazione. In Portogallo, dove a lungo la memoria della dittatura ha fatto da baluardo all’estrema destra, il partito Chega ha ora lo stesso numero di deputati del Partito socialista. Come in altri paesi europei, la memoria del peggior passato si dissolve, con ciò permettendone il ritorno.
In un panorama politico così frammentato, le possibilità di compromesso sono scarse, se non inesistenti. Una pressione crescente si esercita in particolare sulle forze di centrodestra, che esitano tra due strategie. La prima è quella dell’unione delle destre, il cui caso italiano rappresenta l’esempio più avanzato in Europa. La seconda, non meno pericolosa, consiste nell’adottare il discorso, le preoccupazioni e talvolta una parte dei programmi dell’estrema destra, nella vana speranza di poterla così ridimensionare. Al contrario, l’avvenire democratico del continente dipende dalla nostra capacità di resisterle.
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Il problema della Cina? Una crisi demografica fuori controllo
Che in Cina sia in corso una grave crisi demografica è ormai cosa nota. Quello che sta emergendo di nuovo nelle ultime settimane sono i rocamboleschi tentativi del governo di invertire questo trend. Secondo i dati diffusi dal Ministero degli affari civili, nel primo trimestre del 2025 sono stati registrati 1,81 milioni di matrimoni, ossia 159.000 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E mentre le unioni coniugali calano dell’8%, i divorzi aumentano del 10%.
Tra le recenti misure intraprese per far fronte a questa emergenza, vi è la revisione dell’ordinanza sulla registrazione dei matrimoni, la quale prevede una riduzione delle formalità burocratiche e una maggiore flessibilità nella scelta del luogo dove registrare il proprio matrimonio, dando la possibilità di adempiere a questa pratica anche in località diverse dalla residenza permanente.
In aggiunta, alcune amministrazioni locali hanno pensato di offrire ricompense in denaro fino a 40.000 yuan (circa 5.000 euro) alle giovani coppie che decideranno di convolare a nozze e sussidi di assistenza all’infanzia, allo scopo di incrementare il tasso di natalità.
[…] Nonostante ciò, The Economist ha raccontato che tale iniziativa è stata accolta con scarso entusiasmo dalla popolazione locale: a un mese dal suo lancio sono state ricevute solo sette o otto richieste di sussidio. Le famiglie locali ritengono infatti che le cifre promesse siano comunque insufficienti a ricoprire i costi di crescita di un figlio, specialmente in un ambiente sociale competitivo come quello cinese.
[…] Oltre a promuovere politiche pro-matrimonio e pro-natalità, il governo sta anche cercando di rendere più difficile per le coppie il divorzio. Tuttavia, come afferma l’economista comportamentale Jia Yongmin, i crescenti ostacoli anteposti alla separazione hanno ottenuto solo un effetto dissuasivo sul matrimonio.
Nonostante i già noti tentativi messi in atto dalle autorità locali per aiutare a trovare l’anima gemella, attraverso l’istituzione di agenzie di incontri, l’organizzazione di speed date su larga scala e la creazione di app, i giovani single cinesi sembrano essere maggiormente interessati a soluzioni alternative. L’ultima novità in fatto di matchmaking è infatti rappresentata dalle video-chat in diretta streaming: uno spazio virtuale dove i partecipanti, in piccoli gruppi, si presentano e interagiscono tra di loro con la mediazione di un “cyber-sensale”. Un ottimo modo per razionalizzare i tempi, dal momento che oltre il 30% dei giovani single cinesi afferma di non avere tempo per socializzare e fare amicizia nella vita reale, a causa dei troppi impegni di lavoro.
Napoli campione, Risultati e classifica serie A
Roma, 23 mag. (askanews) – Questi i risultati e la classifica dopo la 37esima giornata di serie A:
Venerdì 23 maggio Napoli-Cagliari 2-0 Como-Inter 0-2 Sabato 24 maggio ore 18.00: Bologna-Genoa ore 20.45: Milan-Monza Domenica 25 maggio ore 20.45: Venezia-Juventus ore 20.45: Lazio-Lecce ore 20.45: Empoli-Verona ore 20.45: Torino-Roma ore 20.45: Atalanta-Parma ore 20.45: Udinese-Fiorentina
Classifica: Napoli 82, Inter 81, Atalanta 74, Juventus 67, Roma 66, Lazio 65, Bologna, Fiorentina 62, Milan 60, Como 49, Torino, Udinese 44, Genoa 40, Cagliari 36, Verona 34, Parma 33, Lecce, Empoli 31, Venezia 29, Monza 18.
Dazi, Schlein: la pontiera grande amica di Trump Meloni lo fermi
Roma, 23 mag. (askanews) – “Trump oggi ha annunciato dazi devastanti al 50% per l’Unione europea dal primo giugno che sarebbero una vera sciagura per imprese e lavoratori italiani. Aspettiamo con ansia che la sua grande amica e pontiera Giorgia Meloni gli dica di fermarsi”.
Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein, sottolineando che “già adesso le minacce del presidente americano hanno avuto delle conseguenze: le borse europee hanno perso 183 miliardi e quella italiana ha chiuso con il segno meno. Questa incertezza è un danno enorme per le aziende e i lavoratori italiani, blocca commesse ed investimenti e nuoce alla nostra economia”£.