Confindustria, Marenghi lascia la corsa per la presidenza

Roma, 12 mar. (askanews) – Alberto Marenghi ha lasciato la corsa per la presidenza di Confindustria. Lo ha annunciato in una lettera inviata ieri ai saggi della commissione di designazione. Nella missiva Marenghi ha spiegato la sua decisione affermando di voler dare “un segnale di unità e di compattezza, premessa indispensabile per disegnare il futuro della nostra organizzazione attraverso il contributo di tutti”. “La pluralità delle candidature di questa tornata elettorale – ha spiegato inoltre Marenghi – non va letta in maniera distorta. Non è una dispersione di risorse ma, al contrario, la conferma della grande ricchezza progettuale e propositiva di cui disponiamo. Adesso siamo però arrivati ad una fase nella quale la ricomposizione e la convergenza diventano la nostra comune priorità”. Marenghi, il più giovane tra i
candidati per il dopo-Bonomi ha spiegato di aver “dato molto all`organizzazione confederale”, ma molto di aver “ricevuto, in termini di esperienza, relazioni umane e, soprattutto, consapevolezza della passione e del coraggio che occorrono per fare impresa ed essere imprenditore”. Da questi presupposti “è nata – ha sottolineato – mia risposta positiva alla richiesta di disponibilità a concorrere alla massima carica di Confindustria che tanti colleghi, su diversi territori e con differenti vocazioni merceologiche, mi hanno rappresentato nei mesi scorsi”.  La scelta di lasciare la competizione “è frutto di una decisione serena che intende contribuire a determinare un quadro di maggiore chiarezza, a supporto del delicato compito al quale siete stati chiamati. In queste settimane, insieme agli altri colleghi che si sono candidati a guidare Confindustria nei prossimi quattro anni, abbiamo avuto occasione di incontrare tante e diverse realtà associative ed abbiamo ricevuto sollecitazioni ed indicazioni di ogni tipo. Il sistema confederale, nonostante un quadro esterno di estrema complessità, continua ad evidenziare una enorme vitalità ed una attrattività che devono essere comprese ed interpretate. I bisogni e le aspettative delle aziende necessitano di risposte nuove, efficaci e tempestive. Abbiamo, quindi, necessità di trasmettere una percezione chiara della nostra capacità di fare sintesi e di trasformare il confronto serrato in un rinnovato slancio propositivo, capace di esprimere una legittimazione ed una autorevolezza nitidamente percepite”. Concludendo Marenghi ha aggiunto: ” il mio non è un abbandono della corsa ma la scelta di una modalità diversa di partecipare al confronto, senza alcuna condizione, ma nell`ottica esclusiva di garantire massima compattezza e condivisione”

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