Da Swisscom 8 miliardi per Vodafone Italia, al via risiko tlc

Milano, 28 feb. (askanews) – Svolta nel consolidamento delle tlc in Italia. Swisscom, che nel nostro Paese controlla Fastweb, è in trattative esclusive avanzate con il gruppo Vodafone per l’acquisizione del 100% di Vodafone Italia. Le parti hanno concordato un prezzo di acquisto preliminare di 8 miliardi di euro, su base cash e priva di debiti.

L’annuncio arriva a quasi un mese dallo stop alle trattative con Iliad dopo che Vodafone aveva rifiutato la proposta dei francesi di fusione delle attività italiane. Vodafone, che uscirebbe così dopo oltre 20 anni dal mercato italiano (Omnitel entrò nel gruppo nel 2001), ritiene che questa potenziale operazione offra “la migliore combinazione di creazione di valore, pagamento anticipato di un corrispettivo in cash e certezza della transazione per gli azionisti”.

Swisscom intende unire Vodafone Italia con Fastweb, creando così il primo operatore Ftth del Paese con una quota di mercato del 36%. “L’operazione – sottolinea la compagnia elvetica – sarebbe un passo fondamentale per consentire a Swisscom di realizzare il suo obiettivo strategico di creare valore a lungo termine in Italia e sarebbe pienamente conforme agli obiettivi strategici dati del Consiglio Federale”. Il 51% del capitale di Swisscom è nelle mani della Confederazione Svizzera.

Nel dettaglio, l’enterprise value di 8 miliardi rappresenta un multiplo di circa 7,6 volte sul consensus per l’Adjusted EbitdaaL dell’esercizio 2024. “La valutazione preliminare riconosciuta a Vodafone Italia, di circa 8 miliardi, completamente in contanti – sottolineano gli analisti di Intermonte -, risulta di oltre il 20% inferiore rispetto all’offerta presentata da Iliad alla fine di gennaio, che valutava l’asset intorno a 10,45 miliardi. Tuttavia, quest’ultima offerta prevedeva una minor componente in contanti, pari a 6,6 miliardi a vantaggio del gruppo Vodafone, il che dovrebbe rendere l’offerta di Swisscom di gran lunga più attraente”.

Non c’è alcuna certezza che la transazione vada a buon fine, hanno sottolineato entrambe le società. Lo scorso 31 gennaio, Vodafone aveva comunicato di non aver accettato la proposta di Iliad, che solo due giorni fa ha siglato un accordo per acquisire il 19,8% dell’operatore telefonico svedese Tele2. L’ultima proposta del gruppo fondato da Xavier Niel prevedeva la fusione di Iliad Italia e Vodafone Italia in una newco (50/50), con Vodafone che avrebbe ottenuto 6,6 miliardi di proventi in contanti e 2 miliardi di prestito agli azionisti, per un enterprise value di 10,45 miliardi.

“Una fusione tra Vodafone e Fastweb – sottolinea ancora Intermonte – dovrebbe incontrare minori ostacoli Antitrust rispetto a una joint venture tra Vodafone e Iliad, ma le sinergie sarebbero inferiori e non determinerebbe alcuna market repair sul segmento mobile”. In base agli ultimi dati Agcom al 30 settembre 2023, la combinazione Vodafone-Fastweb creerebbe il secondo operatore di banda larga fissa (con una quota di mercato aggregata del 30,3%) e del primo player su FTTH (market share combinata 36%), con una forte presenza nel remunerativo segmento business fisso.

Iliad, dopo lo stop di Vodafone, aveva spiegato che avrebbe continuato “a rafforzare le sue posizioni in Italia”. Il mercato guarda a WindTre dopo che lo scorso 13 febbraio EQT Infrastructure e CK Hutchison, l’attuale proprietario di WindTre, avevano annunciato di aver risolto l’accordo per l’acquisto da parte del fondo di una quota di maggioranza della rete dell’operatore. “Dopo il fallimento delle trattative con Vodafone, Iliad – spiega Intermonte – potrebbe spostare le sue mire su Wind3 o piuttosto su Tim Consumer. Tuttavia, Tim Consumer è oggi un asset ancora in fase di turnaround per cui non escludiamo che Iliad possa guardare ad una jv piuttosto che ad un’acquisizione, almeno in una fase iniziale”.