Exelab: intelligenza artificiale e dati, le regole del nuovo Crm

Milano, 7 mar. (askanews) – Intelligenza artificiale e analisi dei dati riscrivono le regole della relazione tra aziende e clienti. Nella sede di Bocconi for innovation, Exelab ha fatto il punto sulle tecnologie che aiutano le imprese a conoscere il loro mercato con i programmi di Crm.

Emanuele Caronia, founder e ceo di Exelab. “Il Crm è uno strumento che serve a gestire tutte le fasi della relazione con i clienti e potenziali clienti. Durante la fasi del marketing, delle vendite e del customer service. Exelab è un system integretor, aiutiamo le aziende ad adottare sistemi Crm. In particolare lavoriamo molto con una tecnologia che si chiama HubSpot che è un Crm emergente. Adottare uno strumento di questo tipo consente di misurare in modo efficiente sia da dove si parte che dove si arriva. Quindi consente di raccogliere i dati e capire dove i processi possono essere ulteriormente ottimizzati e dove è possibile incidere per migliorare le performance”.

Nel 2024 Exelab è cresciuta, rafforzandosi con l’acquisizione di The Client Group. Il focus è potenziare il ruolo di player dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati. Fabrizio Regini, Cto di Exelab. “L’intelligenza artificiale aiuta il Crm e le imprese a ottimizzare i dati che sono raccolti e che vengono acquisiti. Tutte le interazioni che il cliente fa nei confronti dell’azienda sono registrati nel Crm. Il contact center ad esempio è in grado di avere un quadro molto velocemente e un riassunto: una delle cose più potenti dell’intelligenza artificiale generativa è poter creare dei riassunti, contenuti originali che affondano dentro le informazioni che sono all’interno del Crm”.

Alla base delle analisi generative ci sono i dati che vanno raccolti e interpretati. Andrea Carbone, direttore generale di Exelab. “La grande difficoltà che le aziende si trovano ad affrontare è come utilizzare questi dati per conoscere meglio gli utenti e personalizzare la loro esperienza. Oggi grazie all’intelligenza artificiale le cose stanno cambiando: la capacità di analizzare anche grandi moli di dati è facilitata, ma questo è anche meno necessario perché con l’Ia è possibile lavorare con gli strumenti che il consumatore conosce per clusterizzare gli utenti e quindi a portar fuori delle esperienze personalizzate in modo più scalabile”. E accontentare chi sente la necessità di avere un abito costruito su misura.