Il governo impreparato in Aula sulle mozioni sulla libertà di stampa. Fontana: rispetto per le Camere

Roma, 21 feb. (askanews) – Il Governo arriva impreparato sui pareri sulle mozioni sulla libertà di stampa e sulla professione giornalistica. E le opposizioni partono all’attacco nell’aula della Camera stigmatizzando la “mortificazione del Parlamento”. Alla fine, il presidente Lorenzo Fontana decide un’inversione dell’ordine del giorno: “serve da parte del governo maggiore attenzione e rispetto per l’Aula. Un errore ci può stare” ma “se siamo tutti d’accordo, sospendo la seduta per poi riprendere con l’esame sulla pdl sulla mototerapia”. Il voto sulla libertà di stampa è stato poi rinviato a martedì prossimo.

I fatti. La seduta di questa mattina è stata sospesa più volte in attesa di ulteriori approfondimenti da parte dell’esecutivo sui sei testi presentati sulla libertà di stampa (uno della maggioranza e 5 dei gruppi di minoranza). Quando il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari esprime il parere sulla mozione M5S, l’assemblea comincia a rumoreggiare rendendosi conto che il testo è sbagliato. Alla richiesta di un’ulteriore sospensione, i gruppi di minoranza hanno protestato pretendendo dal governo maggiore “serietà”.

“Se il governo non fa il suo lavoro non è rispettoso nei confronti di tutte le forze politiche – ha detto la Cinque Stelle Annalaura Orrico – siamo pronti per le dichiarazioni di voto e il governo ci rinvia di 10 minuti in 10 minuti. Se oggi non è in grado di esprimere un parere, ce lo dica e si rinvia. E’ una mortificazione continua che questo governo e questa maggioranza perpetuano nei confronti delle opposizioni”.

Netto anche il giudizio di Valentina Grippo (Azione): “senza nulla togliere al sottosegretario Ostellari, si lavora tutti e ci stanno errori materiali ma oggi in quest’aula non parliamo di un argomento a caso ma del diritto di informazione della Republica, della governance del sistema radio televisivo e c’è il rischio che vengano dati pareri a caso. Parliamo di cose estremamente serie, mi sarei aspettata la presidente del Consiglio in quest’aula”.

Poi la parola ad Elisabetta Piccolotti (Avs): “Siamo in una situazione imbarazzante”. Piccolotti ha dato atto al sottosegretario di aver chiesto “scusa, ma il governo dopo tanto tempo” dal deposito dei testi “non riesce a darci i pareri su un tema complesso, sentito e importante come la libertà di informazione nel nostro paese che dalle statistiche non brilla”. E torna su un tema già sollevato durante il dibattito sul Pdl sulle rievocazioni storiche: “faccio notare che quest’aula è chiamata continuamente a discutere su provvedimenti con contenuti marginali, a volte pretestuosi” e su “temi importanti i pareri non si capiscono e ci sono continui rinvii”; mentre il governo vara i provvedimenti “importanti e li fa” approvare ponendo la “fiducia”.

“Conosciamo Ostellari come collega serio e lo ha dimostrato chiedendo scusa, ma il problema non è lui. Questo – ha aggiunto il Dem Federico Fornaro – è un evidente esempio di come il Parlamento sia trattato dall’esecutivo e riguarda tutti. Su una questione e su mozioni importanti, come sulla libertà di stampa, non si può avere da parte degli uffici dei ministeri questa sciatteria, questa mancanza di rispetto del Parlamento, le chiedo di rinviare alla prossima settimana. Deve essere un segnale per tutti i legislativi dei ministeri”.

In difesa del governo è intervenuto Stefano Candiani (Lega) rilevando la troppa “enfasi” da parte delle opposizioni ree di “eccessivamente pedante polemica”. Intervento che ha suscitato diversi mormorii.

Dopo circa un’ora e mezza, mentre l’Aula era ormai impegnata con il voto sulla mototerapia, è arrivata una precisazione del ministero della Giustizia. “C’è stato solo un mero errore materiale nella griglia dei pareri fatta arrivare al sottosegretario di turno in aula, poco prima dell’inizio della discussione sulle mozioni oggi all’ordine del giorno della Camera”, hanno riferito fonti di via Arenula.