Mps chiude il 2023 con un utile netto di oltre 2 miliardi, dopo 13 anni torna il dividendo

Milano, 7 feb. (askanews) – Mps chiude il 2023 con un utile netto pari a 2,052 miliardi di euro, rispetto a una perdita di 178 milioni del 2022, e ritorna dopo 13 anni al dividendo, in anticipo di due anni rispetto al target di piano. Prevista una cedola di 0,25 euro per azione, per un totale di 315 milioni. L’ultima volta che Rocca Salimbeni aveva distribuito i dividendi risale al 2011.

La proposta del dividendo, previa autorizzazione della Bce e approvazione dell’assemblea dei soci, “è conforme al commitment sul ‘dividend ban’ imposto dalla Commissione europea – sottolinea la banca -, in quanto i ratios patrimoniali di Mps risultano ampiamente superiori ai parametri fissati dalla Commissione stessa per consentire il pagamento di dividendi”.

L’utile del solo quarto trimestre – inclusivo di 466 milioni di rilasci netti di accantonamenti su fondi rischi e oneri e di un positivo effetto netto delle imposte per 339 milioni – è stato pari a 1,12 miliardi. Nell’ultima parte dell’anno sono arrivate le sentenze di assoluzione degli ex vertici Mussari-Vigni e Viola-Profumo che hanno permesso di liberare risorse utili al rafforzamento patrimoniale della banca. La solidità patrimoniale è infatti ai vertici del sistema, sottolinea Mps: a fine 2023, il Cet1 ratio fully loaded è al 18,1%, in crescita di 248 punti base su anno e post distribuzione di dividendi. L’ammontare del petitum per rischi legali straordinari si è ridotto a fine 2023 a circa 890 milioni, non considerando la causa promossa dai Fondi Alken (450 mln), riguardo cui, a seguito della già positiva sentenza di primo grado, a dicembre è stata emessa una sentenza conforme a favore della banca da parte della Corte d’Appello di Milano.

Nel 2023, il gruppo Mps ha realizzato ricavi complessivi per 3,79 miliardi, in aumento del 21,7% rispetto all’anno precedente, con il margine di interesse a 2,292 miliardi (+49,3%). Il risultato operativo lordo è pari a 1,954 miliardi, quasi raddoppiato rispetto al 31 dicembre 2022. I risultati 2023 beneficiano anche degli interventi strutturali di efficientamento dei costi operativi (-12,6% su anno) con un cost/income al 49%, in forte riduzione rispetto a fine 2022 (68%).