Come in tutte le grandi famiglie politiche e culturali non c’è nessuno che ne possa rivendicare, in esclusiva, la sua rappresentanza. E questo per una ragione persin troppo semplice da spiegare. Ovvero, il pluralismo delle varie opzioni politiche è un dato sufficientemente radicato ed acquisito. E da molto tempo.
E questo vale, a maggior ragione, per una realtà come quella Popolare, cattolico democratica e cattolico sociale che dopo la fine della Dc e il tramonto di alcune formazioni politiche che si sono succedute al cosiddetto “partito italiano” per eccellenza, hanno riscoperto progressivamente una pluralità di scelte politiche. E, sempre per fermarsi alla realtà dei Popolari, è altrettanto chiaro ed evidente che – anche sul versante giuridico – dopo la “sospensione” del Partito Popolare Italiano sostituito, per l’attività ordinaria e straordinaria da un Comitato dei 58, non si è mai proceduto alla trasformazione di quel partito in una Associazione. Elemento, questo, irrealizzato e che giustifica, di conseguenza, la pluralità delle varie opzioni politiche.
Ora, al di là dell’aspetto formale/giuridico, che comunque non è affatto secondario anche ai fini del giudizio politico, è indubbio che a maggior ragione nessuno può ergersi a rappresentante esclusivo dell’area Popolare e del mondo cattolico democratico e sociale. Non lo possono fare, come ovvio ed evidente, i Popolari che hanno una corrente organizzata all’interno del partito della sinistra massimalista e radicale della Schlein né, tantomeno, chi si riconosce in alcuni partiti di centro destra, né a quelli che aderiscono al partito personale e laicista di Calenda e neanche a tutti coloro – come la nostra esperienza di “Tempi Nuovi” – che coltivano l’obiettivo di rafforzare e ricostruire il Centro e una “politica di centro” nel nostro paese. Insomma, la vulgata che si fa strumentalmente trapelare che la coerenza, e soprattutto la rappresentanza, dei Popolari coincide con una sola di queste realtà è semplicemente falsa e fuorviante.
Detto in altri termini, e in attesa che decolli un processo di “ricomposizione” politica, culturale ed organizzativa dell’area Popolare e non esistendo, ad oggi, una Associazione giuridicamente riconosciuta, non c’è alcuna realtà Popolare presente nei vari partiti che ne rappresenti la sua totalità. Non certamente nel Pd della Schlein, soprattutto dopo la svolta radicale, estremista e laicista di quel partito e né in altre formazioni politiche presenti nella cittadella politica italiana.
Un richiamo, questo, che vale per tutti coloro che hanno la pretesa, a volte anche un po’ goffa, di rappresentare tutto l’universo politico, culturale, valoriale e storico dell’area Popolare e cattolico sociale nel nostro paese.