Trump: rischia fino a 20 anni di carcere per 37 capi d’accusa

Roma, 9 giu. (askanews) – In base all’atto d’accusa, svelato dalle autorità americane, l’ex presidente americano Donald Trump rischia fino a 20 anni di carcere e su di lui pendono 37 capi d’accusa. L’atto di accusa della Procura federale nota poi come Trump avesse accesso “a tutti i documenti riservati più sensibili e a informazioni sulla sicurezza nazionale”.

Nel testo dell’atto d’accusa i pubblici ministeri notano che in qualità di presidente degli Stati Uniti, Trump ha avuto accesso ai “documenti classificati più sensibili e alle informazioni sulla sicurezza nazionale”, comprese le informazioni dell’intelligence e del Dipartimento della Difesa.

L’ex presidente e il suo aiutante Walt Nauta dovranno rispondere anche dell’accusa di cospirazione per ostacolare la giustizia, secondo l’atto d’accusa federale: “Lo scopo della cospirazione era che Trump conservasse i documenti riservati che aveva portato con sé dalla Casa Bianca e li nascondesse e celasse a un gran giurì federale”, si legge nell’atto di accusa.

Tra le altre accuse 31 riguardano tra l’altro la conservazione intenzionale di informazioni sulla difesa nazionale, l’occultamento di un documento relativo a un’indagine federale e anche false dichiarazioni.

Trump è accusato anche di aver mostrato ad altre persone i documenti riservati in due occasioni: una delle occasioni citata è una riunione del 2021 a Bedminster, nel New Jersey, quando Trump “ha mostrato e descritto un ‘piano di attacco’ che Trump ha detto essere stato preparato dal Dipartimento della Difesa”.

La seconda occasione risale all’agosto o al settembre del 2021 quando l’ex presidente ha mostrato dei documenti a Bedminster a un rappresentante del suo comitato di azione politica: si trattava di una mappa classificata relativa a un’operazione militare.

Nel corso del suo mandato Trump ha accumulato materiale fra cui “centinaia di documenti riservati” che venivano custoditi in degli scatoloni di cartone tenute alla Casa Bianca; tra le informazioni secretate si trovavano anche “informazioni riguardanti la difesa e la capacità bellica degli Stati Uniti e di altri Paesi stranieri” nonché “programmi nucleari degli Stati Uniti, documenti sulle vulnerabilità americane e dei loro alleati ad attacchi militari” e “piani per delle possibili rappresaglie”.

Una volta terminato il mandato Trump ha poi portato con sé decine di scatoloni nella sua residenza di Mar-a-Lago, molti dei quali “contenenti documenti riservati che non era autorizzato a trattenere o possedere”.

Il materiale in questione veniva tenuto in diversi locali – fra cui un salotto, una stanza da letto e una doccia – in una sede, quella appunto di Mar-a-Lago, che non era stata autorizzata per la custodia di documenti riservati.

Quanto al collaboratore di Trump incriminato dalla Procura, Walt Nauta, nel dicembre del 2021 avrebbe trovato dei documenti riservati sparsi sul pavimento di un magazzino di Mar-a-Lago dove si trovavano alcuni degli scatoloni.

Nauta avrebbe fotografato i documenti e inviato le immagini ad un altro collaboratore di Trump, spiegando: “Ho aperto la porta e mi sono trovato davanti questo”; almeno una delle foto riportava delle informazioni riservate.