Blitz leghista per abolire i ballottaggi nei Comuni. Schlein: sfregio alla democrazia

Roma, 13 mar. (askanews) – Via i ballottaggi dalle elezioni comunali: è una proposta di modifica al decreto elezioni presentata per l’aula di palazzo Madama dai senatori leghisti Nicoletta Spelgatti, Paolo Tosato e Daisy Pirovano (emendamento 4.105) che recita: “Dopo il comma 2, aggiungere il seguente: 2-bis. All’articolo 72 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, il comma 4 è sostituito dal seguente: 4. È proclamato eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi, a condizione che abbia conseguito almeno il 40 per cento dei voti validi. Qualora due candidati abbiano entrambi conseguito un risultato pari o superiore al 40 per cento dei voti validi, è proclamato eletto sindaco il candidato che abbia conseguito il maggior numero di voti validi. In caso di parità di voti, è proclamato eletto sindaco il candidato collegato con la lista o con il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato eletto sindaco il candidato più anziano di età. All’articolo 73 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, al comma 10 le parole: ‘ma abbia ottenuto almeno il 40 per cento dei voti validi,’ sono soppresse”.

“La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto è uno sfregio alle più basilari regole democratiche”. Lo ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein.