Conversazioni con artisti italiani di oggi: una visione corale

Milano, 16 set. (askanews) – Due dei curatori italiani più noti e con una solida esperienza internazionale si confrontano con le storie e le parole degli artisti del nostro Paese che operano sulla scena del XXI Secolo. Ne nasce un volume interessante, molto ricco, affascinante anche come oggetto librario: si tratta di “Strata: arte italiana dal 2000 – Le parole degli artisti”, di Vincenzo de Bellis e Alessandro Rabottini, pubblicato da Lenz Press. Un volume con 37 conversazioni – “non sono interviste nel senso giornalistico” hanno detto i due autori – che affrontano naturalmente il tema dei lavori e delle pratiche, ma esplorano anche territori più personali, di relazione e a volte di amicizia, a partire da quella tra de Bellis e Rabottini stessi. “E’ un po’ anche un nostro ritratto”, hanno spiegato durante la presentazione a Milano, ma soprattutto è una visione corale della scena delle arti visive, ma non solo, data la presenza anche di molti performer. Il volume è anche il progetto con il quale la Fondazione Arnaldo Pomodoro, che ha ospitato il lancio del libro, si è aggiudicata la decima edizione dell’Italian Council.

Il volume raccoglie estese conversazioni individuali tra gli autori e artisti rappresentativi della scena italiana degli ultimi vent’anni: Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Francesco Arena, Rosa Barba, Elisabetta Benassi, Luca Bertolo, Rossella Biscotti, Chiara Camoni, Gianni Caravaggio, Giulia Cenci, Danilo Correale, Roberto Cuoghi, Enrico David, Patrizio di Massimo, Lara Favaretto, Formafantasma, Linda Fregni Nagler, Giuseppe Gabellone, Martino Gamper, Francesco Gennari, Massimo Grimaldi, Petrit Halilaj, Adelita Husni Bey, Giovanni Kronenberg, Luisa Lambri, Marcello Maloberti, Diego Marcon, Masbedo, Luca Monterastelli, Adrian Paci, Diego Perrone, Alessandro Pessoli, Paola Pivi, Pietro Roccasalva, Alessandro Sciarroni, Marinella Senatore, Francesco Vezzoli.

“I trentasette artisti che abbiamo invitato a condividere con noi visioni, ricordi e prospettive, hanno fatto parte e fanno parte dei nostri percorsi come curatori – spiegano de Bellis e Rabottini -. Nel corso degli anni, sono stati compagni di viaggio, ci hanno ispirato e provocato, ci hanno fornito i quesiti e le emozioni che hanno nutrito le nostre traiettorie umane e professionali. Ecco perché abbiamo voluto strutturare un racconto degli ultimi vent’anni dell’arte italiana attorno allo strumento del dialogo, che è uno strumento di condivisione e di incontro ma anche uno strumento vitale per decentrare la prospettiva critica e autoriale individuale e contaminarla quanto più possibile, e così facendo metterla in questione, arricchirla ed espanderla”.

L’obiettivo della pubblicazione è quello di restituire una panoramica polifonica della produzione artistica italiana attraverso il mezzo che possa rendere possibile una storia collettiva: le parole degli artisti. Le conversazioni affrontano i momenti salienti della carriera di ciascun artista, di cui si indagano le istanze concettuali e formali, a partire dall’estetica, la filosofia e la politica alla base del loro lavoro. Ogni conversazione si apre con un’introduzione a cura di Micola Clara Brambilla, Federico Florian, Bianca Stoppani.

Il volume ritrae diverse generazioni di artisti e presenta una serie di approcci disparati alla pittura, alla scultura, al cinema, alla performance, all’installazione, all’intervento sociale e collettivo, alla fotografia e all’attivismo. Il titolo scelto, Strata – l’espressione latina che indica la successiva concrezione di più strati di materia rocciosa -, funge perciò da metafora della molteplicità di linguaggi e della sensibilità che hanno animato il dibattito culturale in Italia negli ultimi due decenni. Il libro, inoltre, nasce dal desiderio di porsi come strumento conoscitivo per artisti più giovani, per i quali le esperienze delle generazioni precedenti possano rappresentare una risorsa diretta e l’opportunità di un passaggio di conoscenza altrimenti mediato dall’attuale gerarchia educativa.

Nel corso della presentazione, poi, de Bellis e Rabottini hanno voluto ricordare anche Alberto Garutti, artista fondamentale degli ultimi decenni e grande docente che ha seguito molti degli artisti poi presenti nel libro, che è morto lo scorso giugno. Per motivi anagrafici la sua storia viene prima del periodo preso in considerazione dal libro, ma la sua lezione continua ad attraversare molte delle carriere e delle vite che “Strata” ci racconta.