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Manca L’alternanza

Al Pd sembrerebbe che si stia recitando il de profundis.

Al Pd sembrerebbe che si stia recitando il de profundis. Non per tutti a dir il vero, perché, come spesso accade, pochi irriducibili sono convinti di poterlo rilanciare. Pensano di resuscitare il morto, ostinandosi a non vedere che l’encefalogramma del Pd è piatto.

I dirigenti del partito continuano a parlarsi addosso senza mai valutare con attenzione e profondità le ragioni delle reiterate e pesanti sconfitte elettorali subite negli ultimi anni.

Non capiscono che l’aver disperso il grande patrimonio elettorale in soli quattro anni, è il frutto dell’assenza di una linea politica chiara.

Ecco, la mancanza di un disegno complessivo per far rinascere la speranza nei cittadini per un Paese migliore, ha allontanato milioni di elettori che prima si sono astenuti dal voto e poi hanno scelto altri soggetti politici.

Infatti, nelle ultime elezioni nazionali e amministrative si è visto chiaramente la loro scelta con il voto alla Lega e ai 5Stelle.

Ma quello che è incredibilmente incomprensibile, è che di fronte a una tale debacle elettorale il pd ancora non si rende conto che ha fallito sul terreno della politica. Che non c’è stato solo un problema di comunicazione, come ancora molti loro dirigenti vanno dicendo. C’è stato un problema politico. Ovvero il pd non è stato capace di plasmare la sua identità finendo per non far capire agli elettori per che cosa si stesse battendo.

Ecco il perché del fallimento del pd. Coloro che pensano di rilanciarlo non hanno capito che non è più possibile. Oggi, serve un partito di tipo nuovo, che fa il partito, che intermedia con la società in forme nuove, che dialoga con altri corpi intermedi dove si raccolgono esperienze e si elaborano idee. Un partito nuovo che, soprattutto, abbia un rapporto con il territorio, fondamentale per individuare la classe dirigente proponendo idee chiare sulla destinazione finale che si vuole raggiungere nell’interesse del Paese.

La condizione in cui ci si trova è talmente delicata sia sul piano politico sia in quello della sua rappresentanza, con il rischio reale che il populismo oggi imperante, possa mettere radici profonde nella società. E, fino a quando non ci sarà un’alternanza, allo stato attuale inesistente, la preoccupazione che la democrazia s’indebolisca, è quanto mai fattibile. È perciò indispensabile che, quanto prima possibile, nasca un’alternativa politica nel Paese per affrancare la democrazia e per consentire la ripresa del dialogo, del confronto, della mediazione e dell’approfondimento del pensiero per risolvere innumerevoli questioni aperte che richiedono di essere presto affrontate. Un partito nuovo capace di ascoltare, capire e concretizzare i veri bisogni dei cittadini.

Bisogna che ciò accada presto non solo perché è il sale della democrazia ma, ancor più, il segno del cambiamento dei tempi con il ritorno al merito e alla competenza che, allo stato attuale, sembrano essere stati cancellati per far posto all’effimero.

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