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mercoledì, 5 Novembre, 2025
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Boom Parmigiano Reggiano: caseifici aperti ed export da record

Noceto (Parma), 4 ott. (askanews) – Un viaggio nel cuore della Food Valley, dove da quasi mille anni si ripete un rito immutato: la nascita del Re dei Formaggi. Sono 45 i caseifici che aprono le porte per “Caseifici Aperti”, l’iniziativa del Consorzio del Parmigiano Reggiano che dopo il boom primaverile – con un +50% di visitatori – accoglie migliaia di appassionati tra caldaie fumanti, rottura del caglio ed estrazione della cagliata.

“Il Parmigiano Reggiano per sua natura molto di pi di un pezzo di formaggio – ricorda il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli -. Quindi chi compra Parmigiano Reggiano lo compra perch vuole comprare non solo un pezzo di formaggio ma tutta la cultura, il territorio, le storie, le persone e le esperienze che si possono vivere con il Parmigiano Reggiano. Perch il Parmigiano Reggiano diventi quello che la sua natura, un love brand, necessario visitare i luoghi di produzione, conoscere i casari, parlare agli allevatori. Allora quando approccio quel pezzo di formaggio capisco e vivo l’emozione, rivivo l’emozione che ho vissuto”.

E le emozioni non mancano tra i visitatori che affollano i caseifici delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova e Bologna. Nel 2024 oltre 180mila accessi, con il 50% di turisti stranieri: americani, tedeschi, francesi e inglesi. Tra loro anche volti noti come David Rocco, conduttore canadese del programma “Eating Dirty”, in tour nella Penisola alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche: “Qui in Italia siamo stati a Milano, Parma, scenderemo a Livorno, Napoli, Costiera Amalfitana e Sicilia: un bel tour. Stare qui nel caseificio, vedere questi muri di Parmigiano Reggiano un sogno”.

Un successo che si riflette anche nei numeri dell’export: nei primi otto mesi del 2025, per la prima volta nella storia, le esportazioni del Parmigiano Reggiano hanno superato le vendite in Italia, attestandosi al 53,2% – oltre 49mila tonnellate – con una crescita del 2,7%. Performance straordinarie su USA, Regno Unito e Canada, mentre consolidano le posizioni Francia e Germania.

“Mentre l’Italia sta soffrendo un po’ nei volumi, in conseguenza dell’aumento del prezzo del prodotto, del calo del reddito e del potere d’acquisto delle famiglie – spiega Bertinelli – l’internazionale sta proseguendo una crescita importante, in modo particolare determinati mercati, tra cui gli Stati Uniti. Oggi gli Stati Uniti sono il 24% del mercato totale del Parmigiano Reggiano, ma sono la grande traiettoria di sviluppo perch, fatto 100 il mercato di formaggi a pasta dura che l possono chiamare Parmesan, il Parmigiano Reggiano appena all’8%. Quindi si capisce la potenzialit di crescita”.

Ancora troppo pochi americani sanno distinguere il Parmigiano Reggiano dal “Parmesan” con la bandierina italiana. Per questo il Consorzio ha siglato una partnership pluriennale con i New York Jets, portando il Re dei Formaggi nel cuore dello sport pi popolare d’America.

Calcio, Torino-Lazio 3-3, pari Cataldi al 103’

Roma, 4 ott. (askanews) – Finale Thrilling all’Olimpico di Torino con la Lazio che beffa i granata e raggiunge il pari al 103′ dopo un lunghissimo check al Var che manda Cataldi sul dischetto: il centrocampista non sbaglia e firma il pari. La partita era stata aperta dal gol di Simeone (16′), poi ecco la doppietta di Cancellieri (24′ e 39′) a rianimare i biancocelesti prima dell’uno-due granata: pari di Adams (73′) e rete di Coco al 92′. Il match, però, finisce in parità.

Gaza, Vendola al corteo: Meloni penosa, in piazza l’alternativa

Roma, 4 ott. (askanews) – “Giorgia Meloni penosa fino all’ultimo istante, penosa dall’inizio alla fine anche riuscendo a superare se stessa in venalit. Questa piazza un valore per la societ italiana, il cuore dell’Italia migliore ha riempito tutte le piazze per dire no a quel genocidio che lei non ha neanche saputo nominare, che non ha saputo vedere n contrastare come era suo dovere. Questa Italia l’alternativa all’Italia volgare di chi va a rendere omaggio ai carnefici”. Lo ha detto Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia ed esponente di Sinistra Italiana, che partecipa alla manifestazione in corso a Roma per Gaza.

Il ritorno di Ricky Martin con la riedizione di "A Medio Vivir"

Milano, 4 ott. (askanews) – È uscito l’attesissimo singolo “A Medio Vivir”, uno dei brani più iconici della superstar portoricana e icona internazionale Ricky Martin, qui in una nuova e intensa versione in collaborazione con Carín León, una delle voci più importanti della scena musicale messicana! Il singolo è accompagnato dal video ufficiale disponibile alla pagina YouTube dell’artista.

Senza tradire l’essenza che ha reso il brano originale un classico intramontabile della musica latin, questa nuova versione di “A Medio Vivir” acquista una veste attuale e moderna, impreziosita da una produzione raffinata firmata da Casta e Andrés Saavedra. Insieme, Ricky Martin e Carín Leòn restituiscono tutta l’intensità emotiva del testo scritto dal cantautore venezuelano Franco De Vita: un racconto profondo di dolore, solitudine e delle cicatrici lasciate dalla fine di un grande amore.

Il singolo è accompagnato dal video musicale ufficiale, diretto da Carlos Pérez, direttore creativo di Elastic People, che firma un’opera visivamente potente e dal taglio cinematografico. Ricco di simbolismi e metafore visive, il video esalta le intense interpretazioni dei due artisti, dando vita a un racconto poetico e suggestivo, che esplora i temi della separazione e della speranza.

Il singolo segna anche l’inizio di un nuovo capitolo musicale per Ricky Martin, che si prepara a riprendere il suo acclamato tour internazionale “Ricky Martin Live”. Il tour ripartirà con due date sold-out alla Claro Arena in Cile, il 4 e 5 ottobre, per poi proseguire in Australia, Europa, Messico, Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti, con date ancora in aggiornamento.

Inoltre, il mese scorso Ricky Martin è stato premiato con il primo storico “Latin Icon Award” durante gli MTV Video Music Awards 2025. Per celebrare il prestigioso riconoscimento, Ricky ha infiammato il palco con una performance medley travolgente dei suoi più grandi successi, facendo ballare e cantare tutto il pubblico presente! Confermandosi una leggenda vivente e ambasciatore della cultura latin a livello globale, che continua a influenzare e lasciare il segno nel mondo della musica, dell’arte e dell’intrattenimento.

Gaza, Fratoianni al corteo: Meloni si vergogni, piazze le fanno paura

Roma, 4 ott. (askanews) – “Giorgia Meloni si dovrebbe vergognare, dovrebbe solo guardarle queste piazze che gli fanno paura. Le scritte si cancellano, lei che continua a dividere questo paese si cancella con pi difficolt”. Lo ha detto il leader Avs Nicola Fratoianni, parlando alla manifestazione per Gaza commentando la dichiarazione della premier sull’imbrattamento della statua di Papa Giovanni Paolo II.

Con al collo una kefiah il leader di Sinistra Italiana sottolinea come la premier continui “a cercare i nemici. Ma il problema non l’insulto a me, ma a un popolo intero che ha dimostrato di essere un popolo pieno di dignit, di indignazione, di sapersi mobilitare con una forza e una generosit che rompe ogni confine, le organizzazioni sindacali e politiche. Invece fa i conti solo con confine quello dell’umanit a questo Giorgia Meloni dovrebbe guardare. Magari con Un po di rispetto”.

“Siamo di fronte – ha concluso – a manifestazione che ha dimensioni enormi, alla fine sar difficile contarli tutti e sar difficile anche per chi tenter di ridurne il valore e la dimensione”.

Formula1, Russell imprendibile a Singapore: è sua la pole

Roma, 4 ott. (askanews) – Colpo a sorpresa nelle qualifiche del Gran Premio di Singapore: George Russell conquista la pole position firmando un capolavoro in Q3 e stampando il nuovo record del tracciato di Marina Bay in 1’29″158. Per il pilota inglese della Mercedes è la settima pole in carriera, ottenuta al termine di una sessione tiratissima, dominata nel finale con due giri perfetti.

Alle sue spalle Max Verstappen, nervoso dopo aver commesso un errore decisivo nell’ultimo tentativo, che gli è costato una pole sembrata a lungo alla sua portata. Terza posizione per Oscar Piastri, leader del Mondiale, mentre a sorprendere ancora è Kimi Antonelli, quarto con una prestazione di grande maturità al volante della seconda Mercedes.

Solo quinto Lando Norris, apparso meno brillante rispetto alle ultime uscite, davanti a Lewis Hamilton, sesto. Settima posizione per Charles Leclerc, in evidente difficoltà con una Ferrari SF-25 nervosa e instabile, come già mostrato nelle prove libere. Ottavo Isack Hadjar, poi Oliver Bearman e Fernando Alonso, che completano la top ten.

L’appuntamento è ora per domani alle 14:00, quando scatterà il Gran Premio di Singapore, con Russell che proverà a difendere la prima posizione dall’assalto di Verstappen e Piastri.

Bertinelli (Parmigiano R.): dazi al 15% come dal 1964, no impatti

Noceto (Parma), 4 ott. (askanews) – “I dazi non inficiano il Parmigiano Reggiano oltre quanto da sempre accaduto” perch “paga un 15% come dal 1964” ma preoccupano “un dollaro molto debole che sta facendo male alle esportazioni italiane” e “un’inflazione che raggiunger il 4%”. Lo ha detto Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, in occasione di Caseifici Aperti a Noceto (Parma).

“I dazi non inficiano il Parmigiano Reggiano oltre quanto da sempre accaduto infatti il Parmigiano Reggiano paga un 15% quanto oggi si paga con i nuovi accordi dal 1964 – ha spiegato Bertinelli -. E’ stato tanto il lavoro che si fatto perch la filiera del Parmigiano Reggiano non avesse impatti superiori a quanto dal 1964 accade”. Che cosa ci preoccupa? “Un dollaro molto debole – ha aggiunto il presidente – che sta facendo in realt male alle esportazioni italiane tutte, e preoccupa anche un’inflazione che in seguito ai dazi su tutti i prodotti mondiali che vengono importati negli Stati Uniti raggiunger si stima un 4%, ecco allora che un dollaro debole, un’inflazione del 4% avr sicuramente degli impatti sui consumi delle famiglie americane”.

Piero Pelù scrive "SOS" sulla vicenda della Global Sumud Flottilla

Milano, 4 ott. (askanews) – “Ho scritto una canzone che mi è venuta dal cuore e che parla del nostro fiato sospeso per gli amici della Global Sumud Flottilla e per il genocidio palestinese. Ho deciso di metterla scaricabile gratuitamente sul mio sito perché non voglio usare piattaforme coinvolte in armi e propagande di dittatori e per questo ringrazio il presidente della mia etichetta Andrea Rosi (Sony Music) per avermelo concesso. Ringrazio Valerio Recenti con il quale ho registrato e “prodotto” il brano in 10 ore. Ringrazio voi “per i download” e per le condivisioni perché sarete voi a diffonderlo. Ci vediamo in tour. Palestina libera! La pace è l’unica vittoria sempre!” Con queste parole Piero Pelù ha annunciato ai suoi fan l’uscita di un brano inedito dal titolo “SOS”, una canzone nata non per logiche discografiche o di promozione ma per una urgenza umana prima di tutto: Dire no a quanto sta accadendo in Palestina. Pelù, da sempre coinvolto in attività sociali a tutela dei dimenticati del mondo e delle vittime delle guerre e dell’ambiente, ha voluto regalare al pubblico “SOS” rendendola disponibile sul suo sito ufficiale, https://www.pieropelu.net/sos/, una scelta in coerenza con le sue idee. Questo il testo del brano:

Per quanto tempo ancora Mangeremo pane e violenza E quante volte ancora saremo bambini in mano ai vampiri Tra quanti anni ancora La pace sarà per tutti e di tutti i colori Di tutti i colori, per tutti e di tutti i colori? E ora…basta! Questa è la fine dell’umanità della libertà O quel che ne resta Ora basta! Quando i bambini non mangiano, non giocano, Non ridono, questa è la fine dell’umanità Questa è la fine dell’umanità Esse o esse voglio diritto alla felicità E far esplodere i colori Esse o esse voglio diritto alla felicità E l’odio puoi tenerlo fuori Per quanto tempo ancora useremo le armi Per salvare la pace! E alzeremo muraglie per nasconder menzogne Matrigne con facce di legno? Esse o esse voglio diritto alla felicità E far esplodere i colori Esse o esse voglio diritto alla felicità E l’odio puoi tenerlo fuori La la la la fuori! La la la la Ora basta! Quando i bambini non mangiano, non giocano, Non ridono, questa è la fine dell’umanità Questa è la fine dell’umanità Esse o esse voglio diritto alla felicità E far esplodere i colori Esse o esse voglio diritto alla felicità E l’odio puoi tenerlo fuori…fuori…fuori

Meno di un mese fa il rocker fiorentino ha riunito artisti amici a Firenze per il concerto S.O.S. PALESTINA!, concerto che verrà replicato il prossimo anno sempre per raccogliere fondi per le attività di Medici Senza Frontiere in Palestina. Appuntamento alla Visarno Arena di Firenze il 20 giugno 2026 (biglietti già disponibili su https://www.ticketone.it/event/sos-palestina-ippodromo-del-visarno-20694025/).

Martedì 6 ottobre PELÙ e i suoi Bandidos arriveranno a Milano (Magazzini Generali Via Pietrasanta 14) per l’ultima parte del tour, il suo personale Giubileo del Rock, l’occasione per festeggiare 4 importanti anniversari: 40 anni di “Desaparecido”, 35 anni di “El Diablo”, 30 anni di “Spirito”, 25 anni di “Né buoni né cattivi” e 5 anni di “Pugili Fragili”.

Dopo Milano (dove sono disponibili gli ultimi biglietti) gli appuntamenti sono il 10 ottobre al Viper Theatre di BAGNO A RIPOLI (FI – Piazza Umberto I 14) e il 12 ottobre a ROMA (Largo Venue Via Biordo Michelotti 2). I biglietti per Firenze e Roma sono esauriti. Per info https://www.friendsandpartners.it.

E’ partito il grande corteo a sostegno di Gaza e della Flotilla a Roma

Roma, 4 ott. (askanews) – E’ partita da piazzale Ostiense il corteo di Roma a sostegno della Flotilla e di Gaza, decine di migliaia di persone hanno iniziato a muoversi in direzione di Porta San Giovanni sventolando la bandiera palestinese, mostrando cartelli pro Gaza e contro Israele al grido di ‘Palestina libera’.

Sui grandi striscioni in testa alla manifestazione le scritte:

“Stop complicit con Israele contro occupazione e genocidio, con la resistenza Palestinese”. E ancora: “Stop al genocidio, stop accordi con Israele, libert per Anan, Ali e Mansour -Palestina libera”. Gli organizzatori hanno chiesto di non esporre bandiere di partiti o sindacati ma solo la bandiera della Palestina.

Le forze dell’ordine sono dispiegate in massa e si temono scontri.

Mattarella: la lotta alla mafia è lotta per democrazia e libertà

Roma, 4 ott. (askanews) – “La lotta alla mafia e alle diverse forme di criminalità organizzata è lotta per la democrazia, per consentire alla società di operare e vivere liberamente, senza l’oppressione di poteri occulti condizionanti lo sviluppo”. Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Cesare Parodi, in occasione dell’incontro ‘Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo: giustizia è democrazia’.

“Il Maxiprocesso di Palermo – prosegue il capo dello Stato – costituisce una tappa fondamentale nella storia della giustizia italiana e della lotta alla criminalità organizzata. Il contributo di Falcone e Borsellino fu determinante, con l’opera instancabile di magistrati e forze dell’ordine, per dimostrare l’esistenza di Cosa Nostra come organizzazione unitaria, dotata di una propria struttura gerarchica e aberranti canoni. Il coraggio e l’abnegazione di quanti resero possibile tale risultato sono un’indelebile testimonianza di fedeltà ai valori costituzionali. La memoria del loro esempio è motivo di ispirazione per ogni cittadino”.

Flotilla, Scuderi e Corrado raccontano degli insulti ricevuti in aereo

Roma, 4 ott. (askanews) – Le deputate Benedetta Scuderi e Annalisa Corrado che hanno preso parte alla missione della Global Sumud Flotilla, hanno raccontato di aver subito insulti durante il volo di rimpatrio da Israele. “Era prevalente la gente che ci insultava ma c’era anche l qualcuno dalla nostra parte” hanno raccontato-. “Un paio di membri dell’equipaggio avendo capito che non avevamo mangiato da un po’ ci hanno portato dei tarallini” hanno aggiunto. “Alcuni invece venivano a farci le foto parlando in ebraico con area di disprezzo che non era difficile da interpretare, altri ci hanno insultato in inglese” hanno concluso.

Meloni: imbrattata statua Giovanni Paolo II, atto indegnoo

Roma, 4 ott. (askanews) – “A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di merda’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Meloni: imbrattata statua Giovanni Paolo II, atto indegnoo

Roma, 4 ott. (askanews) – “A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di merda’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Tutto pronto a Roma per la grande manifestazione per Gaza

Roma, 4 ott. (askanews) – E’ tutto pronto a Roma per la grande manifestazione per Gaza, dopo la larghissima adesione ai cortei di venerd in tutta Italia che ha bloccato molte citt. La Cgil ha parlato di “oltre due milioni di persone in 100 piazze” e oggi si replica nella capitale. In piazza, oltre alle sigle pro-Pal, ci saranno sindacati, collettivi studenteschi e societ civile. A piazzale Ostiense tutto pronto per il via, il corteo dovrebbe arrivare a piazza di Porta San Giovanni, percorrendo viale della Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, piazza del Colosseo, via Labicana e via Merulana.

In migliaia in piazza a Roma per Gaza

Milano, 4 ott. (askanews) – Sono migliaia i manifestanti riuniti a Roma in Porta San Paolo per il corteo nazionale “Stop al genocidio” organizzato dai movimenti palestinesi a sostegno della popolazione di Gaza. Alla manifestazione partecipano anche Cgil, sindacati di base, associazioni come Anpi e Arci e movimenti studenteschi. “Blocchiamo tutto” e “Palestina vincerà”, si legge su alcuni degli striscioni esposti dai manifestanti che sventolano bandiere della Palestina scandendo il coro “Siamo tutti antisionisti”.

Su fronte dell’ordine pubblico l’allerta è massima: al corteo, che attraverserà il centro della Capitale passando per il Colosseo per poi concludersi in piazza san Giovanni, partecipano infatti centinaia di antagonisti, anarchici, militari dei centri sociali arrivati a Roma da tutta Italia. Imponente il piano della sicurezza messo a punto da Questura e Prefettura: lungo il percorso sono stati schierati migliaia di agenti in tenuta antisommossa, blindati e idranti, con presidi anche nei luoghi considerati più sensibili come le vie di accesso al quartiere ebraico.

Tennis, Sinner parte bene a Shanghai, battuto Altmaier

Roma, 4 ott. (askanews) – Jannik Sinner parte bene al Masters 1000 di Shanghai. L’azzurro ha superato all’esordio Daniel Altmaier, n. 49 al mondo, con un doppio 6-3 in poco più di un’ora e mezza di gioco. Un debutto senza difficoltà per Sinner che ritrovava il tedesco per la prima volta dalla sconfitta al Roland Garros 2023. Stavolta tutto è andato nel verso giusto per Jannik, supportato da un’ottima resa al servizio. Entrambi i set sono stati indirizzati dal break in apertura per Sinner che ha cambiato l’inerzia del match dall’ottavo game del primo set. Prima ha cancellato due palle del controbreak (le uniche concesse nel match) e poi ha vinto cinque game consecutivi. Jannik tornerà in campo già domenica (2° match dalle 12.30) per il match di terzo turno con Griekspoor.

Perugia – Roma in bici per dire no al divieto aromi nelle e-cig

Roma, 4 ott. (askanews) – Si conclusa a Roma, davanti al Ministero della Salute, la sesta edizione della “Ride 4 Vape”, il viaggio simbolico in bicicletta nato nel 2020 per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sui danni del fumo tradizionale e sul principio della riduzione del rischio legato alla sigaretta elettronica. Protagonista Umberto Roccatti, Presidente di ANAFE Confindustria e Vicepresidente di IEVA, Associazioni che rappresentano il comparto dei prodotti da svapo a livello nazionale ed europeo.

“Mi andata molto bene, sono molto soddisfatto, 201 chilometri, 6 ore e mezza, una buona media. Devo dire, quest’anno anche il tempo stato clemente, quindi sono molto soddisfatto. Ride 4 Vape porta con s due messaggi, secondo noi molto importanti. Il primo che un ex fumatore come me, da 30 sigarette al giorno per 15 anni, smettendo di fumare grazie alla sigaretta elettronica e ai liquidi nell’azione, soprattutto con i flavor, sono riuscito a rinormalizzare il mio corpo, di diventare anche sportivo e fare sport di endurance a un certo livello. Quindi il messaggio che il rischio di ridotto funziona, non solo con me, ma con milioni di italiani”.

Un recente sondaggio Euromedia Research, condotto su un campione di 4.000 italiani, ha evidenziato il ruolo centrale degli aromi per favorire un abbandono efficace e duraturo della classica sigaretta: il 77% degli utilizzatori adulti di sigarette elettroniche considera i gusti diversi dal tabacco decisivi per abbandonare le vecchie bionde, mentre il 92,2% di chi utilizza l’e-cig un ex fumatore e il 4,7% della popolazione ha smesso di fumare grazie a questi dispositivi.

Gaza, Meloni: primo sì anche da Hamas, dobbiamo impegnarci tutti

Roma, 4 ott. (askanews) – “Il piano di pace statunitense, già approvato da Israele, condiviso dagli Stati europei, da molti Stati islamici e dall’Autorità Nazionale Palestinese, grazie alla mediazione dei Paesi arabi e in particolare del Qatar, che desidero ringraziare per i suoi sforzi, ha ricevuto una prima risposta positiva anche da parte di Hamas che si è anzitutto detta disposta a rilasciare tutti gli ostaggi nel quadro di un cessate il fuoco. Dobbiamo impegnarci tutti affinché questa straordinaria occasione sia colta”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Migranti, Renzi: Cpr in Toscana? Mandino pi poliziotti. Meno bandierine

Firenze, 4 ott. (askanews) – “Il Cpr in Toscana? Su questi temi la nostra posizione stata sempre la stessa: siamo assolutamente a disposizione della collaborazione istituzionale col governo. Ieri ho scherzato con Piantedosi perch trovo che i suoi argomenti quando si parla di migranti siano poco convincenti. Se devono fare le cose sul serio, inizino a portare pi poliziotti e carabinieri alla stazione di Firenze, dove sta tornando a girare la droga”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi parlando con i giornalisti a margine della Leopolda 13 a Firenze a proposito della realizzazione di un centro per i rimpatri in Toscana.

“Portiamo pi forze dell’ordine sul territorio, se mi devono raccontare, invece, la bandierina del Cpr come accaduto per la bandierina del centro per i migranti in Albania con 800 milioni buttati via e 500 poliziotti e carabinieri a contare i gatti randagi, io dico questi poliziotti e carabinieri mandateli nelle periferie di Firenze, alla stazione dove tornata a girare l’eroina”, ha ribadito.

“A Piantedosi dico meno bandierine e totem ideologici, come il centro migranti in Albania, e pi forze dell’ordine sulla strada.

Su questo siamo disponibili e pronti a sfidarlo e sono convinto che il presidente Giani sicuramente si far latore di questa richiesta di maggiore sicurezza”, ha concluso.

Zelensky: i russi hanno colpito un treno passeggeri alla stazione, vittime

Roma, 4 ott. (askanews) – Un treno passeggeri è stato colpito da un attacco aereo delle forze russe alla stazione ferroviaria di Shostka, nell’oblast’ di Sumy, nell’Ucraina settentrionale. Lo ha annunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X. “Tutte le informazioni relative ai feriti sono in fase di verifica”, ha dichiarato, “A oggi, sappiamo di almeno 30 vittime”.

Il suo messaggio era accompagnato da un video che mostrava i rottami carbonizzati di un vagone ferroviario e di altri vagoni con i finestrini rotti. “I russi non potevano ignorare di aver preso di mira i civili”, ha aggiunto Zelensky, “Questo è un atto terroristico che il mondo non deve ignorare”.

Il treno era partito da Shostka ed era diretto a Kiev, la capitale: lo ha affermato il governatore regionale Oleh Hryhorov, che ha pubblicato l’immagine di un’auto in fiamme su Telegram, aggiungendo che i soccorritori erano sul posto.

Centrosinistra, Renzi: “Non lo salva una Sindaca ma una Casa riformista”

Firenze, 4 ott. (askanews) – “Il centrosinistra fatto da storie diverse, c’ il Pd di Elly Schlein, che molto pi a sinistra, ci sono il Movimento Cinque Stelle e Avs che sono molto pi a sinistra, c’ bisogno di una casa riformista che tenga insieme storie diverse, tante storie, non una, non c’ solo Italia Viva, che da sola non basta: Non c’ un sindaco o una sindaca, ieri c’era il sindaco di Milano, oggi ci saranno la sindaca di Genova e quello di Napoli… non ci salver una persona o un partito ma soltanto una grande casa riformista”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi parlando con i giornalisti a margine della Leopolda 13.

“La Casa riformista c’ se Italia Viva la costruisce, senza Italia Viva non c’ Casa riformista, con Italia Viva soltanto non basta la Casa riformista. E’ importate che non ci siano protagonismi, anche da parte nostra” e “degli altri” “ed interessante quello che ha detto ieri Beppe Sala quando ha detto costruiamo una convenzione riformista” ha aggiunto Renzi.

Sciopero, Renzi: nessuno ha difeso violenti, normale idee diverse su piazze

Firenze, 4 ott. (askanews) – “Nessuno ha difeso i violenti e chi difende i violenti sbaglia, se c’. E’ normale che si abbiano idee diverse sulle piazze, ma quando ci sono migliaia e migliaia di persone che hanno voglia di gridare la loro indignazione bisogna averne rispetto. Ieri il ministro dell’Interno qui ha espresso parole di grande civilt”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi parlando con i giornalisti a margine della Leopolda 13.

“Io trovo importante che Elly Schlein abbia comunque deciso di non votare contro la mozione” renziana sul piano Trump per il Medioriente, ha concluso Renzi”.

Sciopero, Fumarola: “guerra politica”? Cisl parla con ogni governo

Firenze, 4 ott. (askanews) – La Cgil sta facendo una “guerra politica” al governo come sostiene il vice premier Matteo Salvini? “Non commento gli atteggiamenti e le scelte dei colleghi delle altre sigle sindacali, penso e guardo in casa Cisl e noi parliamo con qualunque governo e continueremo a farlo”. Lo ha detto la segretaria della Cisl Daniela Fumarola parlando con i giornalisti a margine della Leopolda 13.

“Abbiamo scelto di non incendiare le piazze ma abbiamo scelto di ricercare il confronto perch cos si ottengono risultati pi concreti”. Lo ha detto Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, parlando oggi a Firenze, nel confronto con Matteo Renzi, alla Leopolda 13.

“Noi cerchiamo, attraverso le proposte, di recuperare quelle risposte utili alle persone – ha aggiunto – Questo non significa che la Cisl abbia messo in naftalina il conflitto: noi il conflitto lo usiamo solo quando non ci sono pi spazi per confrontarsi. Prima di tutto il confronto, l’esercizio di responsabilit. Noi nell’impresa non vediamo il nemico da battere ma quel soggetto che con i lavoratori prova a migliorare la condizione economica del Paese ma anche delle persone che ci lavorano”.

Flotilla, Scotto: in Israele deriva cilena, alcune scene come a Bolzaneto

Roma, 4 ott. (askanews) – “La polizia israeliana è Ben Gvir e la deriva di quel paese è cilena. Alcune scene che abbiamo visto ricordano un tempo diverso che alcuni di noi un po’ più vecchi hanno vissuto nel 2001, ricordano Bolzaneto”. Lo ha detto il deputato Pd Arturo Scotto che ha preso parte alla Global Sumud Flotilla.

“Questo è il filo che lega una certa ideologia della destra mondiale di cui la nostra premier Meloni e molti esponenti di questo governo sono parte. Sono stati anche avanposto. Abbiamo la ragionevole certezza, non perché soffriamo di complottismo ma stiamo alle dichiarazioni ufficiali, della vicinanza e del collateralismo del governo italiano con l’ideologia della destra israeliana che ha preso il potere e cambiato profondamente la natura dello stato di Israele”, ha aggiunto.

M.O., Tajani: gli italiani fermati in Israele stanno tutti bene

Firenze, 4 ott. (askanews) – Gli italiani trattenuti in Israele “stanno tutti bene”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine di un evento a Firenze organizzato da Forza Italia. “Ieri -ha aggiunto Tajani- c’ stata la visita consolare. Abbiamo chiesto anche stamattina alle autorit israeliane che siano rispettati tutti i loro diritti, anche di coloro che sono in stato di fermo, che sono quindici. Vogliamo che siano trattati nel miglior modo possibile. La limitazione della libert c’, sono in stato di fermo. Ma chiediamo che il trattamento individuale non sia violento, nel rispetto dei loro diritti. Abbiamo chiesto che siano migliorate le loro condizioni. Speriamo di farli rientrare in Italia il prima possibile. Speriamo che questo vicenda si concluda il prima possibile nel migliore dei modi”.

I 26 italiani trasferiti nella base aerea di Ramon, partiranno dall’aeroporto di Eilat, verranno imbarcati su un volo speciale per Istanbul alle 13 italiane. Gli altri 15 connazionali, che non hanno firmato il foglio di rilascio volontario, dovranno attendere che le autorit israeliane pronuncino l’espulsione coatta, probabilmente la settimana prossima. Il Consolato generale d’Italia a Istanbul fa sapere che fornir tutto il supporto necessario.

San Francesco, Meloni: dove finisce dialogo nasce seme violenza

Roma, 4 ott. (askanews) – “San Francesco è stato un uomo di pace, dialogo e confronto, disarmato di tutto tranne che della sua fede e della sua mitezza non esitò a metere a rischio la vita per incontrare il sultano e promuovere quel dialogo nella verità e nel rispetto reciproco che ancora oggi rappresenta un modello. Ci insegna che si deve tentare di parlare con tutti anche con chi può sembrare un avversario o addirittura un nemico. Dove finisce il dialogo e si esaurisce la pazienza della relazione con chi è diverso, non ti piace o non la pensa come te lì germoglia il seme della violenza e il virus della guerra, un messaggio oggi attualissimo”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ad Assisi per la celebrazione della festa di San Francesco.

Gaza, Fumarola: se usi sempre lo sciopero lo svilisci

Roma, 4 ott. (askanews) – “Dichiarare uno sciopero e quindi chiedere ai lavoratori e alle imprese dei sacrifici noi lo abbiamo considerato sbagliato, perch lavoratori e imprese con la guerra in Medioriente non c’entrano assolutamente nulla. Diverso l’esercizio dello sciopero, un diritto costituzionale al quale siamo molto legati e nessuno pu pensare di metterlo in crisi ma va usato adeguatamente”. Lo ha detto la segretaria della Cisl Daniela Fumarola parlando con i giornalisti a margine della Leopolda 13 a Firenze.

“Pensiamo che utilizzare sempre lo sciopero rischi di svilire il valore che ha e quindi pensiamo di usarlo solo quando non arrivano le risposte che attendiamo”, ha concluso.

Flotilla,Corrado(Pd).non abbiamo scelto rientrare,ci hanno trascinato via

Roma, 4 ott. (askanews) – “Siamo stati trascinati via, non abbiamo potuto scegliere, nessuno di noi aveva un’interlocuzione con nessuno”. Lo ha detto Annalisa Corrado, europarlamentare Pd che ha partecipato alla Global Sumud Flotilla.

“Le speculazioni di queste ore rispetto a questo nostro rientro privilegiato le respingiamo al mittente. Quanto vissuto ha annichilito la nostra possibilità di reagire”, ha proseguito spiegando che “quando qualcuno interloquiva con noi, avevamo intorno 40 persone armate”.

Gaza,Meloni: piano Trump è luce di pace, sono fiera apporto Italia

Roma, 4 ott. (askanews) – In Medio Oriente “una luce di pace squarcia la tenebra della guerra e dobbiamo fare tutti quanto nelle nostre possibilità perché questa preziosa e fragile opportunità abbia successo e sono fiera di quanto fatto dall’Italia, in prima linea per gli aiuti umanitari e interlocutore credibile per gli interlocutori coinvolti” senza “cadere nella trappola della contrapposizione frontale che molti più che per interesse per convinzione” portavano avanti. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ad Assisi per la celebrazione della festa di San Francesco.

Hamas: non deporremo le armi prima della creazione di un esercito palestinese

Roma, 4 ott. (askanews) – L’accettazione da parte di Hamas della proposta del presidente statunitense Donald Trump per un cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza non include la questione della consegna delle armi della resistenza: questa sarebbe possibile solo dopo la formazione di uno stato palestinese a pieno titolo con un esercito nazionale. Lo ha dichiarato il portavoce di Hamas in Libano, Walid al Kilani.

“Hamas non ha mai preso in considerazione la questione della consegna delle armi né ha collegato la sua accettazione dei termini dell’accordo a questa questione. La nostra posizione è chiara e risoluta: finché esisterà l’occupazione, esisterà la resistenza. La consegna delle armi è possibile solo quando verrà creato uno stato palestinese a pieno titolo, con il diritto di prendere decisioni e un esercito nazionale in grado di proteggere i palestinesi”, ha dichiarato al Kilani.

Secondo il portavoce, il punto principale della proposta del presidente statunitense rimane la tregua nella Striscia di Gaza. “Il punto principale su cui il movimento ha insistito è il cessate il fuoco, mentre gli altri dettagli possono essere discussi e concordati. Pertanto, l’accettazione del cessate il fuoco include anche l’inammissibilità di sfrattare i palestinesi dalle loro terre”, ha affermato al Kilani.

Ha sottolineato che la questione dell’amministrazione della Striscia di Gaza deve essere decisa dall’intero popolo palestinese, non solo dal movimento integralista islamico.

Hamas ha annunciato la sua disponibilità a rilasciare gli ostaggi israeliani, consegnare i corpi dei deceduti, avviare i negoziati e trasferire la gestione della Striscia di Gaza a un comitato di consenso nazionale palestinese.

In seguito a questo annuncio, Trump ha dichiarato che Israele dovrebbe interrompere immediatamente i bombardamenti su Gaza per garantire il rilascio degli ostaggi. La Casa Bianca ha pubblicato il piano di Trump per risolvere il conflitto nella Striscia di Gaza lunedì 29 settembre. L’iniziativa prevede un cessate il fuoco immediato a condizione che gli ostaggi israeliani vengano rilasciati entro 72 ore.

Sciopero, Fumarola: Cisl ha scelto non incendiare piazze, vuole confronto

Firenze, 4 ott. (askanews) – “Abbiamo scelto di non incendiare le piazze ma abbiamo scelto di ricercare il confronto perché così si ottengono risultati più concreti”. Lo ha detto Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl, parlando oggi a Firenze, nel confronto con Matteo Renzi, alla Leopolda 13.

“Noi cerchiamo, attraverso le proposte, di recuperare quelle risposte utili alle persone – ha aggiunto – Questo non significa che la Cisl abbia messo in naftalina il conflitto: noi il conflitto lo usiamo solo quando non ci sono più spazi per confrontarsi. Prima di tutto il confronto, l’esercizio di responsabilità. Noi nell’impresa non vediamo il nemico da battere ma quel soggetto che con i lavoratori prova a migliorare la condizione economica del Paese ma anche delle persone che ci lavorano”.

Esposto della portavoce della Flotilla Delia: non arresto ma sequestro per gli attivisti

Roma, 4 ott. (askanews) – Gli attivisti della Flotilla “sono stati detenuti illegalmente senza alcuna base giuridica, prelevati dalla marina miliatre israeliana senza che avessero commesso alcun reato. Sono stati sequestrati, non arrestati perché l’arresto presuppone un’ipotesi di reato. In questa prigione sono stati negati i diritti basilari di difesa e la fornitura di beni e servizi fondamentrali, acqua, cibo, accesso ai servizi igienici. Quindi abbiamo presentato un esposto alla Procura di Roma per questo sequestro”. Lo ha detto Maria Elena Delia, portavoce italiana della Flotilla, in una conferenza stampa con i quattro parlamentari italiani rientrati ieri in Italia dopo aver preso parte alla Global Sumud Flotilla.

L’Egitto ospita a Sharm le fazioni palestinesi per una conferenza su Gaza

Roma, 4 ott. (askanews) – Inizierà probabilmente domani in Egitto il primo ciclo di colloqui tra Israele e Hamas, la cui sede più probabile sarà la località turistica di Sharm el-Sheikh, sul Mar Rosso. Lo ha riportato l’emittente israeliana Channel 12.

L’Egitto organizzerà una conferenza per le fazioni palestinesi per decidere sul futuro postbellico della Striscia di Gaza, dopo che il movimento integralista islamico palestinese ha accettato di rilasciare gli ostaggi nell’ambito di un piano di cessate-il- fuoco degli Stati Uniti. Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas. L’Egitto ospiterà un “dialogo intra-palestinese sull’unità palestinese e il futuro di Gaza, inclusa l’amministrazione della Striscia di Gaza”, ha dichiarato il funzionario alla France Presse.

Hamas ha dichiarato ieri che avrebbe rilasciato gli ostaggi detenuti a Gaza nell’ambito del piano di cessate il fuoco del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma non ha affrontato la questione del suo disarmo e del suo esilio dal territorio palestinese dopo la fine della guerra.

Flotilla, Delia: esposto a Procura Roma per sequestro Israele attivisti, non è stato arresto

Roma, 4 ott. (askanews) – Gli attivisti della Flotilla “sono stati detenuti illegalmente senza alcuna base giuridica, prelevati dalla marina miliatre israeliana senza che avessero commesso alcun reato. Sono stati sequestrati, non arrestati perché l’arresto presuppone un’ipotesi di reato. In questa prigione sono stati negati i diritti basilari di difesa e la fornitura di beni e servizi fondamentrali, acqua, cibo, accesso ai servizi igienici. Quindi abbiamo presentato un esposto alla Procura di Roma per questo sequestro”. Lo ha detto Maria Elena Delia, portavoce italiana della Flotilla, in una conferenza stampa con i quattro parlamentari italiani rientrati ieri in Italia dopo aver preso parte alla Global Sumud Flotilla.

Flotilla, Delia: 15 italiani restano in prigioni Israele, 26 in rientro

Roma, 4 ott. (askanews) – “Oltre ai 4 parlamentari ci sono 26 italiani che stanno per rientrare e altri 15 che restano nelle prigioni israeliane”. Lo ha detto la portavoce italiana della Flotilla Maria Elena Delia nel corso di una conferenza stampa a Roma con i parlamentari italiani imbarcati rimpatriati ieri.

“In questa situazione – ha spiegato – chi rientra prima è perché sceglie di accettare una procedura di rito abbreviato. Sono scelte ovviamente analizzate e concordate fin dai primissimi giorni della missione, chi rientra lo fa perché è importante raccontare, chi resta lo fa perché con nostri passaporti privilegiati rispetto ad altri paesi tutela degli altri”.

I militari israeliani: non tornate a Gaza, è ancora "zona di combattimento"

Roma, 4 ott. (askanews) – “Annuncio urgente e avvertimento a tutti i residenti della Striscia di Gaza. L’area a nord di Wadi Gaza è ancora considerata una pericolosa zona di combattimento. Soggiornare in quest’area è molto rischioso, quindi Rashid Street rimane aperta per chi vuole spostarsi verso sud. Le forze dell’IDF continuano a circondare la città di Gaza, dove i tentativi di tornarvi rappresentano un grave pericolo. Per la vostra sicurezza, evitate di tornare a nord o di avvicinarvi alle aree operative delle IDF in qualsiasi punto della Striscia, anche a sud”. E’ quanto scrive su X il colonnello dell’Idf Avichay Adraee.

Tajani: per 15 italiani della Flotilla detenuti ho chiesto migliori condizioni

Roma, 4 ott. (askanews) – “Un primo gruppo di 26 cittadini italiani fermati sulla Flottilla sta per lasciare Israele con un charter. Li abbiamo inseriti in un volo della Turkish per Istanbul. Sono già stati trasferiti da Ketziot in una base aerea. Altri 15 non hanno firmato il foglio di via e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, il che prenderà più tempo. Ho dato disposizioni all’ambasciata d’Italia di chiedere immediatamente migliori condizioni di detenzione”. Lo comunica il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani.

Salone del Franchising, l’AI ridisegna il futuro del settore

Milano, 4 ott. (askanews) – Al Salone del Franchising si torna per la 38esima edizione a fare il punto su un settore in forte fermento anche in Italia. Secondo gli ultimi dati di Assofranchising, nonostante un contesto economico globale complicato, il franchising in Italia registra infatti una crescita costante per un giro d’affari che raggiunge i 35,8 miliardi di euro (+5,4% rispetto al 2023).

Tra i pillar che muovono il settore anche l’innovazione tecnologica, con strumenti in grado di ottimizzare processi, definire format mirati e aprire nuove opportunit di sviluppo. Il Panel “Innovazione nel Retail: come l’AI e le tecnologie stanno cambiando il settore” ha coinvolto diversi attori del mondo franchising.

Tra i relatori dell’evento Pasquale Pelosio, Head of Network Acquisition InPost Italia, l’unico operatore europeo specializzato nel canale out of home che ad oggi conta in Italia una rete di 9.000 punti di distribuzione, tra 4.000 locker e 5.000 InPost Point presso gli esercizi di quartiere.

“Grazie all’intelligenza artificiale e alla tecnologia, riusciamo sempre pi a scoprire quali sono le abitudini delle persone, quali sono banalmente i tragitti delle persone”, ha spiegato Pelosio.

“Sicuramente per come strutturato il nostro business l’analisi di location e selezione E una sorta di geolocalizzazione L’intelligenza artificiale ci pu assolutamente aiutare e contribuire nella buona uscita del nostro progetto. Tenete conto che l’installazione di ogni locker porta con s una serie di costi molto importanti per l’azienda e per il business che comunque ha dei margini molto BASSI e l’intelligenza artificiale, unito anche all’ottimizzazione delle rotte, ci pu aiutare senz’altro a raggiungere il nostro obiettivo”.

Brooklyn Fitboxing invece una catena del fitness che propone un format di allenamento fondato proprio su tecnologia, gamification e divertimento. “Sicuramente l’intelligenza artificiale e la tecnologia nel nostro settore possono impattare sia a livello di company che a livello di rete di franchising – ha sottolineato Andrea Alai, Marketing Manager di Brooklyn Fitboxing – perch dal momento che il nostro modello di business funziona attraverso la tecnologia abbiamo la possibilit di immagazzinare ed elaborare un grandissimo quantitativo di dati che possono poi diventare utili per prendere decisioni pi accurate e fare quindi anche investimenti pi sicuri da parte dei francesi stessi”.

“Nel nostro modello di business la tecnologia fondamentale perch parte dell’esperienza del cliente, considera che i nostri sacchi funzionano grazie a dei sensori e a delle luci che hanno la capacit di misurare la performance del singolo fitboxer del singolo cliente”.

L’innovazione tecnologica si conferma non solo un alleato, ma una leva strategica per consolidare un settore in crescita.

"O anche No" domani su Rai 3: inclusione sociale, disabilità e diritti

Roma, 4 ott. (askanews) – “O anche No”, il programma di inclusione sociale, disabilità e diritti fondamentali, in onda domani, domenica 5 ottobre, su Rai 3, a partire dalle ore 10.20 circa e in replica lunedì notte alle ore 1 circa.

Paola Severini Melograni intervista Hilary C. Franco, sacerdote statunitense, diplomatico della Santa Sede e autore del libro “Ho amato la Chiesa. Un ragazzo del Bronx al servizio di sei Papi”. Con lui si parla di anzianità e persone con una disabilità mentale, e di come sia cambiato – nel tempo – il loro rapporto con la Chiesa e i sacramenti. “Nel Vangelo – afferma – troviamo la risposta a tutte le domande”. A corredo dell’intervista, uno spezzone da “La carrozzina e il presidente”, puntata di “O anche No” in onda su Rai 2 nel gennaio 2022.

Ylenia Buonviso è vicino a Roma, alla Riserva Naturale Regionale Nazzano Tevere-Farfa, da sempre attenta all’ambiente. Da qualche tempo la riserva affianca alla tutela dell’ambiente l’inclusione sociale, collaborando con la cooperativa sociale “Il desiderio di Barbiana”, che si occupa di disagio sociale e psicologico. Insieme hanno creato un birrificio artigianale a chilometro zero dove sono coinvolti i ragazzi e le ragazze della cooperativa, offrendo opportunità di occasione lavorativa.

Riccardo Cresci racconta di Simone Baldini – in “arte” Iron Baldo – e di come lo sport sia sempre stato un motore trainante al centro della sua vita, dopo che un virus l’aveva portato sulla sedia a rotelle. Tuttavia, non si è mai fermato, affrontando ogni sfida con coraggio e determinazione, fino alla conoscenza dello sport paralimpico e a diventare Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Daniele Cardia dalla sua Sardegna, in un’oasi particolare, quella “del Cervo e della Luna”, un progetto della Fondazione Domus de Luna in cui gli strumenti di innovazione sociale si combinano con l’esperienza di tutela ambientale. Se ne parla con Petra Paolini, che racconta l’avventura avviata con il WWF e con la Cooperativa Buoni e Cattivi. Tra i progetti, anche un percorso in mezzo all’oasi accessibile a tutti e tutte.

“O anche No” racconta infine il suo Ferragosto trascorso a Rebibbia grazie all’aiuto di Nessuno tocchi Caino e Rita Bernardini, insieme a Silvia Guidi, giornalista dell’Osservatore Romano e il “nostro” Rigi. Insieme a loro O anche No scopre la sezione del carcere dedicata ai disabili e il forno per permettere ai detenuti di fare la pizza.

Come sempre, non manca lo spazio delle rubriche di O anche No, con Ivan Cottini, i disegni di Stefano Disegni e la musica dei Ladri di Carrozzelle. O Anche No è un format di Paola Severini Melograni, scritto con Eugenio Giannetta e Valeria Zanatta, regia di Gabriele Mammarella, realizzato con la collaborazione di Rai per la Sostenibilità e Rai Pubblica Utilità. Tutte le puntate e le stagioni precedenti di O Anche No sono disponibili su Raiplay.

Flotilla, Israele e il nodo della pace possibile: Hamas firma l’accordo?

La Flotilla é stata fermata dalla Marina Militare di Israele in acque comunemente ritenute “non israeliane”. Anche questa circostanza – grave, ma non certo la più grave – dimostra che il Diritto Internazionale è ormai ovunque, nel Mondo, carta straccia.

Nessuno dei partecipanti ha subito violenza fisica di alcun tipo, per fortuna.

Va dato atto ai partecipanti di aver mantenuto un atteggiamento più “gandhiano” di alcune frange dei cortei di protesta di questi giorni.

E al nostro Ministro degli Esteri e ai nostri Servizi di aver negoziato – immagino – una soluzione che non mettesse comunque a repentaglio la sicurezza fisica dei partecipanti.

La differenza tra Statisti e Capi fazione

Restano alcune pesanti considerazioni da fare.

Primo. Sbaglia la Premier Meloni quando commenta con tono sprezzante e ostile l’iniziativa della Flotilla.

Il Presidente Mattarella ha usato ben altre parole quando ha rivolto il suo appello a “fermarsi” prima che si determinassero conseguenze irreparabili. Si nota anche in questo caso la differenza tra uno Statista e un Capo Fazione. Avremmo bisogno più dei primi, che scarseggiano, che dei secondi, che abbondano dentro e fuori dalla Politica.

Secondo. L’azione della Flottilla riscuote un sostegno così esteso anche perché i Governi e le Istituzioni Internazionali non sono stati in grado – dopo l’azione dei tagliagole di Hamas del 7 Ottobre – di indurre il Governo di Israele a non superare la linea rossa che separa una legittima reazione difensiva da una strategia indiscriminata di aggressione contro una popolazione civile.

Israele, lanima e la memoria

Terzo. Il Governo Netanyahu rischia di minare l’anima di Israele. E con l’anima, la percezione della sua stessa storia.

Personalmente non condivido l’accusa di “genocidio”: la violazione dei Diritti Umani da parte di uno Stato è già un reato internazionale gravissimo, senza che lo si debba qualificare impropriamente come genocidio, al pari della Shoah o della vicenda degli Armeni. Non è questione solo terminologica.

Ma questa accusa che si va consolidando, avvalorata dalla dimensione del dramma in corso a Gaza, avrà comunque effetti di lunghissimo periodo sulla narrazione della storia ebraica e farà risorgere – come già oggi si vede ampiamente – inaccettabili e diffusi rigurgiti di anti semitismo. Vanno condannati “senza se e senza ma”. E da tutti.

Quarto. La massiccia mobilitazione di questi giorni a difesa della popolazione di Gaza è un segno di consapevolezza e di responsabilità da parte di tante persone, in controtendenza di fronte al rischio della assuefazione e della indifferenza.

Occorre però – al di là delle riprovevoli azioni di blocco delle stazioni ferroviarie e di altre importanti attività necessarie al funzionamento del Paese e di qualche evidente strumentale attitudine a “metterci” cappello politico o sindacale – che non declini verso forme di semplificazione fondamentalista o di faziosità cieca.

I valori della Pace e dei Diritti Umani devono essere universali. Altrimenti durano lo spazio di una fugace emotività del momento. E devono misurarsi con la terribile complessità del periodo che viviamo e delle storie che lo hanno prodotto.

Il Sindaco di Reggio Emilia, per fare un piccolo esempio, è stato fischiato in una pubblica assemblea perché ha avuto l’ardire di ricordare anche gli ostaggi civili israeliani rapiti il 7 Ottobre e tutt’ora usati da Hamas come scudi umani.

Essere “pro Pal” non può voler dire, neppure indirettamente, essere indulgenti con Hamas. La quale – ha detto pubblicamente ad una Cerimonia presso la Campana dei Caduti di Rovereto Padre Pietro Patton, già Custode di Terrasanta – é il peggior nemico della causa palestinese. Le due cause – quella del diritto ad uno Stato dei palestinesi e quella del diritto alla sicurezza di Israele – sono intrecciate ed inscindibili. La terra “tra il Giordano ed il Mare” o sarà condivisa da due entità che reciprocamente si riconoscono, o resterà un teatro di guerra. La Destra israeliana e i fondamentalisti palestinesi – ciascuno con i loro protettori interessati a scopi ben diversi – lavorano da sempre contro questa unica prospettiva di Pace. Prima e dopo il 7 Ottobre.

Aggiungo inoltre che questi valori non possono essere evocati solamente per Gaza.

Una delegazione di diverse centinaia di pacifisti si trova in questi giorni a Kharkiv, per portare sostegno e vicinanza alla popolazione ucraina che dal 24 febbraio 2022 sta resistendo e soffrendo per i bombardamenti quotidiani da parte della Russia di Putin, Paese invasore che ha violato ogni diritto internazionale.

Le stime delle autorità internazionali parlano di almeno 15 mila morti civili ucraini. Ad essi vanno aggiunte le enormi perdite di vite umane tra i militari dei due Paesi. Anche questa iniziativa “pacifista” meriterebbe una risonanza ed una condivisione popolare adeguate.

 

Anche il Pd avrebbe dovuto votare a sostegno del Piano Trumo

Quinto. Temo che il cosiddetto “Piano di Pace” proposto da Trump, oltre che ispirato ad una logica più affaristica che di vera convivenza, presenti notevoli incognite di vario genere, ivi compresa la nebulosità rispetto alla prospettiva dei “due popoli, due Stati”. Tuttavia, ad oggi, è l’unica proposta realistica sul tappeto che possa almeno, forse, produrre la cessazione delle ostilità, la restituzione degli ostaggi – Hamas si dichiara pronta – e la salvaguardia della popolazione civile di Gaza.

Non capisco, in questo senso, perché anche l’intera opposizione – e soprattutto il PD – non abbia votato in Parlamento a favore della mozione che impegnava il Governo a sostenerla. Sarebbe stato un segnale di responsabilità e di unità delle nostre Istituzioni nazionali in questo momento drammatico di disordine internazionale. Oltre le disfide domestiche che, così come oggi si configurano, appaiono ogni giorno di più sideralmente lontane dalle questioni stringenti del nostro tempo. I Popolari devono, anche su questo terreno, saper esprimere una posizione all’altezza della loro tradizione di solidità e di lungimiranza nel campo della politica estera, dimostrando capacità di ascoltare le pulsioni profonde della società senza disconoscerle, ma anche senza cavalcarle nella loro onda di breve momento.

La Guerra di Kippur e la Flotilla

Cito dal volumetto che ho dedicato ad André Neher (1914-1988), pensatore e teologo ebreo alsaziano trapiantato a Israele dopo il 1970: «Il 6 ottobre 1973 di nuovo la sua vita si confronta con la dimensione tragica della storia. Neher è in sinagoga a Gerusalemme quando sente suonare l’allarme. Le truppe egiziane e siriane stanno attaccando lo Stato di Israele: è la Guerra di Kippur. Una guerra che, egli scrive, ‘non poteva essere solo orizzontale’. E si chiede: non ‘è una guerra le cui risonanze meta-fisiche, meta-umane non cessano di scuotere ancora la storia?’».

Luoghi che parlano al mondo

Sì, è vero: le carneficine, sul globo, si contano a decine, purtroppo. Il sangue viene versato copioso, ahinoi, in diversi continenti, Europa inclusa. Vi sono tuttavia dei luoghi, e delle tragedie, che finiscono per parlare di tutte le altre, quasi riassumendole. La Shoah, ad esempio, rappresenta il Male: il Male in sé, e il Male in quanto quei campi di sterminio si trovavano nella patria di Goethe e di Hegel. Così in Palestina si situa una delle radici dell’Occidente, accanto ad Atene, Roma o Alessandria d’Egitto. Per non dire degli interessi economici e geopolitici.

 

Gaza e la Flotilla

Ecco, la vicenda di Gaza, della Cisgiordania e della Flotilla, con il trasferimento in carcere di quei naviganti nonviolenti, assume oggi una valenza particolare, tra Kippur e Shabbat. Il governo di Israele, infatti, proprio ora soffoca i conati di speranza che lo stesso Stato di Israele aveva incarnato, anche attraverso la convivenza pacifica, in quella entità statuale, con gli arabi. Quello Stato laico animato da sentimento religioso, per il tramite del suo esecutivo, sta mortificando sia la laicità sia il sentimento religioso.

Risonanze che scuotono la storia

Così, adesso, a “non poter essere solo orizzontale” e ad avere “risonanze meta-fisiche e meta-umane” che scuotono la storia e ciascuno di noi sono la tragedia di Gaza e il trattamento riservato alla Flotilla. Ben vengano gli sforzi diplomatici volti a por fine alla carneficina e alla deportazione di quel che resta del popolo palestinese. Con l’auspicio che i rappresentanti di quel popolo vengano davvero coinvolti e che alla disperazione possa gradualmente sostituirsi la speranza.

Altrimenti, per dirla con Tacito, faremo un deserto e lo chiameremo pace.

Globalizzazione e rovesciamento del modello sociale: necessità di un cambio di paradigma

La gerarchia di potere che per secoli ha retto le sorti degli Stati – “Popolo – Istituzioni – Economia e Finanza” – è stata progressivamente rovesciata, fino a stabilire un ordine inverso in cui prevalgono “Economia e Finanza – Istituzioni – Popolo”. Una trasformazione epocale che ha relegato Culture, Valori e Principi a elementi marginali, sostituiti da strumenti e logiche della modernità elevati a fini in sé. Libertà, uguaglianza e fraternità, conquiste storiche della civiltà europea, sono diventate quasi d’intralcio a un modello che frammenta la dimensione collettiva in un mosaico di individualità in perenne concorrenza.

Il dominio degli oligopoli globali

Con la fine della guerra fredda, gli oligarchi russi hanno spodestato Gorbaciov perché giudicato un ostacolo al saccheggio dei beni pubblici. Intanto, oltre Atlantico, l’industria tecnologica e quella orientale hanno stabilito un modus vivendi che ha favorito la nascita di oligopoli mondiali. Tecnologia, armamenti, farmaceutica e finanza controllano oggi mercati, servizi, informazione e persino la formazione culturale dei cittadini. Il gigantismo aziendale – il “too big to fail” – ha ridotto la concorrenza e imposto la legge del più forte, a scapito di chi resta indietro. In questo contesto, la democrazia formale sopravvive, ma quella sostanziale arretra: la commistione tra pubblico e privato piega le istituzioni agli interessi economici, mentre le Costituzioni vengono svuotate del loro spirito originario.

La democrazia svuotata e lEuropa smarrita

Il fallimento degli accordi di Minsk, la guerra in Ucraina, le mire espansionistiche di Putin, Xi Jinping, Erdogan o Trump rivelano quanto fragile sia il quadro internazionale. L’Unione Europea, nata per superare i conflitti, non ha saputo dotarsi di una vera Costituzione comune e si presenta al mondo più come un grande mercato che come autorità morale. La stessa globalizzazione digitale accelera un processo di omologazione che marginalizza la ricchezza delle differenze culturali e spirituali. La nuova élite tecnologica punta a guidare masse omogenee, più facili da indirizzare, trascurando la lentezza necessaria all’apprendimento e al confronto democratico. È in gioco il futuro della stessa civiltà, perché la scienza e l’intelligenza artificiale, pur generando enormi opportunità, rischiano senza limiti etici di trasformarsi in minacce per l’umanità.

Rimettere luomo al centro

Trent’anni di globalizzazione hanno prodotto una società che premia solo chi conquista potere e marginalizza milioni di persone, considerate “irrilevanti”. L’emigrazione di massa, la discriminazione razziale e il negazionismo sono sintomi di un ordine mondiale che ha smarrito la dimensione morale. Le risorse della terra vengono sfruttate senza equilibrio, mentre lo spreco alimentare coesiste con la fame di milioni di individui. La povertà resta endemica e la ricchezza si concentra in poche mani, in assenza di meccanismi efficaci di redistribuzione. È tempo di ribaltare questo modello e di rimettere al centro l’uomo, con i suoi diritti e la sua dignità, orientando l’economia e la finanza al bene comune. Una grande assise mondiale delle associazioni culturali potrebbe segnare il punto di svolta, fissando nuovi principi inviolabili e ridando fiato a un progetto di democrazia reale, radicata nei valori e capace di resistere alle spinte autocratiche.

L’Europa non parte da zero: l’economia sociale di mercato, maturata nell’alveo della tradizione popolare, ha dimostrato che si può coniugare crescita e solidarietà, libertà e giustizia sociale. Riprendere quello spirito significa oggi restituire alla democrazia la sua forza più autentica e rimettere il popolo, e non i potentati finanziari, al centro della vita pubblica.

Questa è la versione ridotta di un testo più ampio. Per leggerlo clicca qui.

Restare democristiani oggi

Un vecchio e storico manifesto elettorale della campagna del 1948 diceva, a proposito dei democristiani, “mandati dai fascisti e trattenuti dai comunisti”. Certo, parliamo di una stagione drammatica ed incandescente, ma che racchiudeva il segreto politico di quella straordinaria esperienza di governo. Non è un caso se la cultura, la tradizione e il pensiero della Democrazia Cristiana non sono mai stati davvero apprezzati, né a destra né a sinistra.

Una riabilitazione tardiva

Solo dopo molti anni dal tramonto del partito, abbiamo assistito a una sorta di riabilitazione politica postuma del suo progetto, della sua cultura e della credibilità della sua classe dirigente, fatta di leader e statisti. Eppure, per lungo tempo, questi uomini furono ridicolizzati, contestati e persino criminalizzati, soprattutto dalla sinistra, ma anche da settori della destra.

Gli esempi non mancano: da Carlo Donat-Cattin a Giulio Andreotti, da Arnaldo Forlani al mondo doroteo e moderato. La delegittimazione morale, personale e politica della Dc fu un filo rosso costante nel giudizio pubblico. Eppure oggi la stessa esperienza viene rimpianta dagli storici detrattori, che ne riconoscono la statura dirigente e la solidità del progetto politico.

Il progetto politico e lo stile

Non si rimpiangono solo gli uomini, ma anche il progetto: dalla politica estera all’assetto istituzionale, dalle scelte economico-sociali alla cultura delle alleanze. Soprattutto, si rimpiange uno stile politico ed istituzionale che ha sempre caratterizzato la classe dirigente democristiana, a livello nazionale e locale.

Per questo, quando oggi ascoltiamo giudizi lusinghieri sulla Dc non possiamo che essere soddisfatti. Ma non va dimenticato che i “riabilitatori” di oggi furono ieri gli implacabili detrattori. È per coerenza e semplicità che molti continuano a dirsi e sentirsi, senza esitazioni, democristiani.

M.O., Hamas: ok a rilascio ostaggi, Striscia a organismo palestinese

Roma, 3 ott. (askanews) – Il movimento palestinese Hamas ha annunciato di “accettare di rilasciare tutti gli ostaggi israeliani, vivi o cadaveri, in base alla proposta di Trump su Gaza” e si è detto disponibile a trasferire il governo della Sgtriscia di Gaza a un organismo palestinese. In una dichiarazione, Hamas ha dunque pubblicato la sua risposta al piano in 20 punti di Trump, dopo che il presidente degli Stati Uniti aveva concesso al gruppo tempo fino a domenica per accettare o respingere la proposta. Il presidente degli Stati Uniti non ha specificato se i termini saranno soggetti a negoziazione, come auspicato dal gruppo palestinese.

Hamas non ha specificato se accetterà la clausola di disarmo, una richiesta di Israele e degli Stati Uniti che ha precedentemente respinto. Ma nella sua dichiarazione, il movimento ha precisato di essere pronto ad avviare immediatamente negoziati di mediazione per discutere i dettagli. Nella sua dichiarazione, Hamas ha affermato di “apprezzare gli sforzi arabi, islamici e internazionali, nonché gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che chiedono la fine della guerra nella Striscia di Gaza, lo scambio di prigionieri e l’invio immediato di aiuti”, tra le altre condizioni.

Il movimento, al governo nella Striscia, ha affermato di annunciare la sua “approvazione al rilascio di tutti i prigionieri israeliani, sia vivi che morti, secondo la formula di scambio contenuta nella proposta del presidente Trump, con le necessarie condizioni sul campo per l’attuazione dello scambio”. Un alto funzionario di Hamas ha detto comunque ad al Jazeera che consegnare gli ostaggi trattenuti a Gaza entro 72 ore è “irrealistico e teorico”.

Inoltre, il gruppo ha espresso il suo accordo per trasferire il controllo della Striscia di Gaza “a un organismo palestinese, sulla base del sostegno arabo e islamico”. Tuttavia, l’organizzazione terroristica ha affermato che è necessario discutere “ulteriori questioni menzionate nella proposta di Trump”.

“Il movimento ribadisce il suo accordo per trasferire il controllo della Striscia di Gaza a un comitato palestinese composto da tecnocrati indipendenti, sulla base di un consenso nazionale palestinese e con il sostegno dei paesi arabi e islamici”, ha precisato Hamas.

Tra i 20 punti del piano di Trump figurano un cessate il fuoco immediato, uno scambio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas con prigionieri palestinesi detenuti da Israele, un ritiro israeliano graduale da Gaza, il disarmo di Hamas e l’introduzione di un governo di transizione guidato da un organismo internazionale.

E’ morto Remo Girone, divenne famoso con "La Piovra" in tv

Roma, 3 ott. (askanews) – Il mondo dello spettacolo italiano piange Remo Girone, attore di straordinario talento e volto tra i più riconoscibili di cinema, teatro e televisione morto oggi all’età di 76 anni. Nato ad Asmara, in Eritrea, il 1° dicembre 1948, Girone era figlio di una famiglia italiana che aveva costruito la propria vita nella colonia africana. A soli tredici anni si trasferì a Roma, dove completò gli studi e intraprese un percorso che lo avrebbe reso uno degli attori più iconici del nostro Paese.

Dopo un breve passaggio all’università di Economia, Girone scelse di inseguire la sua vocazione artistica e frequentò l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Il suo talento si impose presto nei teatri, dove interpretò con intensità i classici di Shakespeare, Cechov e Miller sotto la guida di registi come Luca Ronconi e Peter Stein. La vera popolarità, però, arrivò grazie alla televisione. Negli anni ’80, il ruolo del boss Tano Cariddi nella serie cult La Piovra lo rese un’icona, consegnandolo alla memoria collettiva come interprete di uno dei personaggi più carismatici e complessi della fiction italiana.

Girone non fu solo un uomo da palcoscenico e piccolo schermo. Il cinema gli offrì ruoli importanti, in Italia e all’estero. Memorabile la sua interpretazione di Enzo Ferrari in Ford v Ferrari (Le Mans ’66), film diretto da James Mangold nel 2019, che lo portò all’attenzione del grande pubblico internazionale. Accanto alla carriera, Girone ha vissuto una lunga storia d’amore con l’attrice Victoria Zinny, sua compagna di vita dagli anni ’80. La sua esistenza è stata segnata anche da momenti difficili: durante le riprese de La Piovra affrontò la battaglia contro un tumore, che riuscì a superare con determinazione e coraggio. Un’esperienza che contribuì ad alimentare l’ammirazione e l’affetto del pubblico nei suoi confronti.

Con la sua voce profonda, la capacità di dare spessore a personaggi controversi e la presenza scenica magnetica, Remo Girone lascia un segno indelebile nello spettacolo italiano. Dal teatro al cinema internazionale, dal volto del malavitoso Tano Cariddi all’eleganza di Enzo Ferrari, la sua carriera è stata un viaggio lungo più di cinquant’anni, fatto di passione, intensità e talento.

Sciopero,Piantedosi: Cgil da tempo fa appello alla rivolta sociale…

Milano, 3 ott. (askanews) – C’ una ‘guerra politica’ da parte della Cgil verso il governo? “Credo che da qualche tempo la Cgil lo dica anche espressamente, non guerra politica ma insomma un appello alla rivolta sociale. Come governo siamo soddisfatti che i temi che vengono portati in piazza non sono quelli dell’occupazione e dei temi economici, tutti temi sui quali il governo sta marcando dei risultati come non si verificavano da anni e da decenni, e questo anche su quelli della sicurezza e dell’immigrazione. Questi sono i temi classici che in qualche modo venivano portati in piazza e non sono pi questi quelli su cui si realizzano le contrapposizioni ma Gaza, un tema nobilissimo, per carit”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlando con i giornalisti alla Leopolda 13 e rispondendo a una domanda sulle parole del vice premier Matteo Salvini.

“Lascio ad altri non dico le interpretazioni ma le definizioni” ha concluso Piantedosi.

Unitorino, Master in D-ESG e Responsabile d’Impatto

Roma, 3 ott. (askanews) – “Avere il coraggio di prepararsi al cambiamento”. Un messaggio diretto e pieno di speranza, quello che il presidente di FDC Consulting Digital ESG ha rivolto ai partecipanti della seconda edizione del Master, che ha l’obiettivo di formare una nuova figura professionale capace di integrare e implementare nelle aziende i temi della sostenibilit e della digitalizzazione, rispondendo alle nuove esigenze regolatorie del mercato.

Francesco Di Ciommo intervenuto in occasione della prima giornata dei Laboratori d’Impresa, un ciclo di otto appuntamenti che, fino a marzo, si svolgeranno presso la Scuola di Management ed Economia dell’Universit di Torino.

Sciopero,Piantedosi: Cgil da tempo fa appello alla rivolta sociale…

Roma, 3 ott. (askanews) – C’è una ‘guerra politica’ da parte della Cgil verso il governo? “Credo che da qualche tempo la Cgil lo dica anche espressamente, non guerra politica ma insomma un appello alla rivolta sociale. Come governo siamo soddisfatti che i temi che vengono portati in piazza non sono quelli dell’occupazione e dei temi economici, tutti temi sui quali il governo sta marcando dei risultati come non si verificavano da anni e da decenni, e questo anche su quelli della sicurezza e dell’immigrazione. Questi sono i temi classici che in qualche modo venivano portati in piazza e non sono più questi quelli su cui si realizzano le contrapposizioni ma è Gaza, è un tema nobilissimo, per carità”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlando con i giornalisti alla Leopolda 13 e rispondendo a una domanda sulle parole del vice premier Matteo Salvini.

“Lascio ad altri non dico le interpretazioni ma le definizioni” ha concluso Piantedosi.

A Trieste la XII edizione del Congresso Nazionale SIO

Trieste, 3 ott. (askanews) – Dal 1 al 4 ottobre in corso a Trieste la XII edizione del Congresso Nazionale SIO – Societ Italiana dell’Obesit. “The Impossible Gym”, la palestra impossibile, approda a Trieste al Congresso Nazionale della Societ Italiana dell’Obesit – SIO. Un’installazione che propone un’esperienza immersiva, sensoriale e interattiva e che nasce dal desiderio di superare un pregiudizio ancora troppo diffuso, ovvero l’idea che la gestione del peso sia soltanto una questione di forza di volont Negli spazi del Generali Convention Center si stanno riunendo oltre 700 persone iscritte, delle quali l’80% medici, assieme a tutti i maggiori esperti italiani e numerose figure di spicco a livello internazionale.

Si spazia dagli argomenti pi consolidati – come la dieta mediterranea, lo stile di vita e la gestione del peso – agli approcci pi rivoluzionari, con farmaci da poco disponibili e nuove molecole in studio che stanno cambiando radicalmente la pratica clinica nel trattamento e gestione dell’obesit.

Un’opportunit di confronto anche per aziende specializzate nel settore come Lilly. “Oggi una giornata molto speciale perch con The Impossible Gym siamo dentro il Congresso Nazionale della SIO, dove gli scienziati vengono per parlare di scienza, dei nuovi trattamenti e delle nuove strategie per confrontare una malattia cos complessa come l’obesit”, ha ammesso il suo Presidente e Amministratore Delegato Elias Khalil.

Il primo ottobre il Senato ha approvato due disegni di legge riconoscendo l’obesit come malattia, rendendo l’Italia il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge specifica per tale patologia. Iris Zani, Presidente Amici Obesi, ha sottolineato l’importanza di questa novit: “L’approvazione della legge un bellissimo traguardo e ha un significato importantissimo, soprattutto quello di togliere lo stigma che ricopre questa patologia. La collettivit deve comprendere che si tratta di una malattia e che i pazienti hanno bisogno di chiedere aiuto e ricevere le cure adatte”.

Un momento storico che non va considerato un traguardo, ma un punto di partenza verso il raggiungimento di altri obiettivi, come ha spiegato il Presidente SIO Rocco Barazzoni: “Abbiamo gli strumenti per rendere il futuro delle persone affette da obesit migliore. Al momento purtroppo la percezione dell’obesit come una malattia ha bisogno di essere molto migliorata e rafforzata. Abbiamo gli strumenti, abbiamo cure efficaci che ci aiutano a trattare la malattia e speriamo veramente che lavorando insieme con i pazienti e anche con le aziende, riusciremo a rafforzare e a permettere alle persone con obesit di essere curate come pazienti”.

Non sono mancate diverse letture magistrali e le voci dei pazienti, con un focus sul tema dell’advocacy e dell’attuale legislatura.

Sciopero, Salvini: da Cgil guerra politica, sapremo come comportarci

Roma, 3 ott. (askanews) – “Sapere che a metà giornata ci sono 30 poliziotti feriti, stazioni bloccate, autostrade fermate, invasioni di aeroporti… abbiamo voluto dare una chance alla Cgil di fermarsi, lo sciopero era stato dichiarato illegittimo perché gli scioperi si dichiarano con dieci giorni di anticipo, non con due giorni di anticipo, hanno voluto tirar dritto bloccando metà paese. Siccome ci saranno altri 40 scioperi da qui a fine anno, saprò a questo punto come tutelare milioni di italiani, il loro diritto alla mobilità, al lavoro, allo studio, alla salute”. Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando a Reggio Calabria, a margine del comizio di chiusura della campagna elettorale.

“Non capisco come un solo bambino palestinese – ha aggiunto – possa trarre vantaggio da chi lancia sassi, pietre, bastoni, bottiglie e fumogeni contro la polizia, da chi si stende sui binari. Conto che le forze dell’ordine abbiano identificato queste persone che hanno interrotto un pubblico servizio, che hanno lasciato a piedi milioni di italiani. Ne pagheranno direttamente, penalmente e finanziariamente le conseguenze. Abbiamo dato una chance, hanno preferito fare guerra politica, parlando di pace, sapremo come comportarci, è sempre più evidente la necessità che chi organizza manifestazioni, cortei, debba anticipare una cauzione perché in caso di danni, paghi personalmente: solo alla stazione di Milano la settimana scorsa hanno fatto 200 mila euro di danni, non è giusto che paghino gli italiani, chi organizza una manifestazione deve rispondere di quello che accade”.