21.7 C
Roma
giovedì, 18 Settembre, 2025
Home Blog Pagina 6

Mario Biondi celebra i 20 anni di "This Is What You Are"

Milano, 12 set. (askanews) – Sono passati 20 anni da quando la voce calda e profonda di Mario Biondi ha conquistato il grande pubblico all’estero e in Italia con il singolo “This Is What You Are”, diventato poi uno dei suoi brani più iconici e un classico contemporaneo del soul-jazz internazionale.

Per celebrare questo importante traguardo, esce il 12 settembre su tutte le piattaforme digitali una nuova versione del brano “This Is What You Are (20Th Anniversary)” (etichetta Beyond/ distribuzione The Orchard) risuonato da importanti e famosi musicisti della scena jazz internazionale quali Dennis Chambers (batteria), John Patitucci (basso), Antonio Faraò (pianoforte), Till Brönner (tromba), Chase Baird (sassofono) e da due suoi storici musicisti Massimo Greco (tastiere aggiunte), Marco Fadda (percussioni).

Una prima versione di “This Is What You Are” risale al gennaio 2004, uscita con lo pseudonimo Wes-a-Bee come parte del progetto destinato a lanciare Mario Biondi sul mercato giapponese. Nello stesso anno il singolo arriva al celebre DJ britannico Norman Jay, che fece circolare il brano nelle playlist di BBC 1 e BBC 6. Il brano entra e rimane in “alta rotazione” e nelle classifiche per molto tempo e viene scelto dallo stesso Norman Jay per essere inserito nella compilation Good Time 5. Così il 2005 consacra il successo di Mario Biondi in UK e nel frattempo il brano inizia ad avvicinarsi all’Italia grazie al contributo di Radio Monte Carlo che scelse il brano come base dello spot ufficiale della radio. A gennaio 2006, Mario incide una nuova versione di “This Is What You Are”, con la storica formazione degli High Five Quintet. La registrazione viene poi inclusa nell’album “Handful of Soul” pubblicato nell’ottobre 2006, che consacra il successo internazionale del brano, dell’album e della carriera di Mario, ad oggi uno degli artisti italiani con maggior riscontro all’estero. Il progetto Crooning Undercover ha collezionato oltre 120 concerti in 25 paesi nel mondo oltre all’Italia, e nel 2025 Mario ha raggiunto il numero record di 50 paesi in cui si è esibito da inizio carriera.

I 20 anni di “This Is What You Are” saranno celebrati anche nel corso dei Tim Music Awards in diretta e in onda su Rai 1 il 13 settembre dallo splendido scenario dell’Arena di Verona con uno speciale premio SIAE.

I festeggiamenti live iniziano nel 2026 con un tour organizzato e prodotto da Friends&Partners nei teatri delle più importanti città italiane che proseguirà con concerti in estate e culminerà in uno speciale evento live previsto in autunno che andrà a celebrare la ventennale uscita dell’album Handful of Soul che sancì la definitiva consacrazione della carriera internazionale di Mario Biondi.

Il tour partirà il 5 maggio dal Teatro EuropAuditorium di Bologna e proseguirà l’8 e 9 maggio al Teatro Arcimboldi di Milano, l’11 maggio al Teatro Colosseo di Torino, il 13 maggio al Teatro Verdi di Firenze, il 16 maggio al Teatro Team di Bari, il 17 e 18 maggio all’Auditorium Conciliazione di Roma, il 19 maggio al Teatro Augusteo di Napoli, il 21 maggio al Teatro Metropolitan di Catania.

I biglietti del tour sono in prevendita su TicketOne dalle ore 18:00 del 12 settembre.

Ma le sorprese non finiscono qui. Ad un anno dall’eccezionale evento che ha visto protagonista Mario Biondi al Teatro Antico di Taormina insieme a tantissimi ospiti, tra cui il grande “Grammy Award” Gregory Porter, la sua band storica e un’orchestra di 60 elementi, sempre il 12 settembre, uscirà in versione CD e LP “Crooning Special Night – 14 settembre 2024 – Teatro Antico di Taormina” (etichetta Beyond/distribuzione Sony Music Italy), ricordo indelebile di una serata magica.

Si concludono nel 2025 le date internazionali di Mario Biondi, prodotte e organizzate da International Music & Arts & Beyond e sono già annunciate le prime per il 2026 legate all’anniversario:

11 Ottobre 2025: Berna – Kursaal Theatre 12 Ottobre 2025: Zurigo – X-Tra 10 Novembre 2025: Leverkusen – Leverkusener Jazztage 14 Novembre 2025: Straubing – Joseph-von.Fraunhofer-Halle 10 Marzo 2026: Madrid – Teatro Capitol 11 Marzo 2026: Barcellona – Teatro Paralel 19 Marzo 2026: Tallin – Cultural Center 20 Marzo 2026: Praga – Hybernia Theatre

Armani, comitato esecutivo: Fondazione mai sotto il 30%, continuità

Milano, 12 set. (askanews) – Con il testamento di Giorgio Armani “appare chiaro fin da una prima lettura che rimane confermato in ogni passaggio l’intento del signor Armani di garantire continuità strategica, compattezza societaria e garanzia finanziaria per uno sviluppo di lungo termine, in linea con quanto aveva più volte condiviso con la stampa e con i collaboratori più stretti”. Lo sottolinea in una nota il Comitato esecutivo della Giorgio Armani.

“In quest’ottica si legge quindi l’apertura legata alla quotazione in borsa ma anche l’apertura a un socio di minoranza di riconosciuta levatura e genuino interesse sul marchio. Il tutto lasciando sempre, su impulso della Fondazione, al signor Dell’Orco e alla famiglia le decisioni e la gestione di tale percorso, nell’ambito però dei principi e delle regole definite dal signor Armani nella Fondazione che oggi detiene (in piena e in nuda proprietà) il 100% delle azioni. Si nota anche che qualunque soluzione societaria venisse attuata, la Fondazione, che avrà tra l’altro come suo primo compito quello di proporre il nome del nuovo amministratore delegato, non scenderà comunque mai sotto il 30% del capitale, proprio come garante del rispetto ‘per sempre’ dei principi fondanti oggi confermati e ribaditi”.

Il comitato esecutivo evidenzia anche che “ogni scelta strategica nel breve e nel medio termine è demandata alla guida del signor Dell’Orco e alla famiglia, con il supporto della Fondazione; scelte indirizzate però dallo stesso signor Armani sia in termini di missione del marchio, sia di possibili azioni con implicazioni sull’assetto societario di medio e lungo termine”.

Gaza, solidaerietà Conte a Di Battista: minacce da fanatici

Roma, 12 set. (askanews) – “La solidarietà non può mai essere una colpa. Non lo è, soprattutto, quella che migliaia di persone stanno manifestando a favore della popolazione civile palestinese, vittima del genocidio firmato Netanyahu. Per questo l’attentato incendiario subito questa notte dal centro sociale ‘La Strada’ di Roma, oltre ad essere un segnale preoccupante, è un atto vergognoso che condanno con fermezza”. Lo ha scritto sui suoi canali social il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“E voglio mandare – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – anche un caloroso abbraccio da parte mia e del Movimento 5 stelle ad Alessandro Di Battista, divenuto oggetto di minacce di qualche fanatico che ha paura delle sue parole e del suo impegno su Gaza. Mi auguro che la premier Giorgia Meloni e il Governo non rimangano afoni come spesso accade quando il bersaglio di violenze e intimidazioni è la solidarietà con il popolo palestinese. Da parte nostra non faremo un passo indietro”, ha concluso Conte.

Teatro, Mattarella: è motore libetà e pensiero, le chiusure rammaricano

Roma, 12 set. (askanews) – “Il teatro come veicolo come motore di tempi di libertà , di pensiero critico, di pensiero libero , così il teatro accompagna la vita sociale, sollecita a riflettere “. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale i finalisti e la giuria del premio “Le maschere del teatro italiano”.

“Il teatro è parte essenziale della cultura e della storia del nostro come di qualunque altro paese” ha detto il capo dello Stato ricordando gli esordi di Visconti, Eudardo e Streheler nell’immediato e dopoguerra: “il teatro è stato protagonista della ripresa del paese e lo ha accompagnato e lo accompagna”.

“Esprimo riconoscenza al complesso del teatro nel nostro paese e anche un motivo di rammarico nel vedere che alcuni teatri chiudono”, ha aggiunto “Ma il complesso del mondo teatrale rimane per il nostro paese un punto di riferimento” per la vita culturale e sociale.

Meloni: boom occupati al Sud da 2004. E ci dicevano che avremmo spaccato Italia…

Roma, 12 set. (askanews) – Oggi i dati dell’Istat certificano il numero di occupati nel Mezzogiorno più alto mai registrato dal 2004. La strada è giusta, e continueremo a percorrerla, per costruire finalmente un’Italia nella quale tutti abbiano le stesse opportunità”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Ci accusavano – aggiunge – di voler spaccare l’Italia, ma la verità è che abbiamo scelto di credere nelle energie, nel talento e nella forza del Sud. Abbiamo avuto il coraggio di dire basta alla stagione dell’assistenzialismo, che per troppo tempo ha alimentato l’idea di un Mezzogiorno condannato a restare indietro. Abbiamo investito in infrastrutture, lavoro, merito. Lavoriamo per mettere il Sud in condizione di competere ad armi pari e di dimostrare, finalmente, tutto il suo valore”.

Russia e Bielorussia hanno avviato esercitazioni militari congiunte

Roma, 12 set. (askanews) – Russia e Bielorussia hanno avviato esercitazioni militari congiunte, ha annunciato l’esercito russo. “Le manovre strategiche congiunte delle forze armate russe e bielorusse sono iniziate”, ha annunciato il ministero della Difesa russo in un comunicato.

Queste esercitazioni, che si svolgono mentre l’esercito russo avanza sul fronte ucraino, stanno suscitando grande preoccupazione tra i Paesi della Nato.

Soprannominate “Zapad-2025” (“Ovest-2025”), in riferimento al fatto che si svolgono nella parte occidentale dell’alleanza russo-bielorussa, queste manovre sono le prime dall’inizio del conflitto in Ucraina nel febbraio 2022. Le esercitazioni del 2021 hanno mobilitato circa 200.000 soldati russi, pochi mesi prima dell’offensiva di Mosca.

Papa Leone ai nuovi vescovi: gli abusi del clero vanno affrontati, non messi in un cassetto

Roma, 12 set. (askanews) – Il Papa ha esortato i nuovi vescovi a affrontare con prontezza le questioni che riguardano comportamenti inappropriati da parte del clero: “Non possono essere messi in un cassetto, vanno affrontati, con senso di misericordia e vera giustizia, verso le vittime e verso gli accusati” e ha ringraziato i nuovi vescovi di aver accettato il ministero: “Prego per voi, la Chiesa apprezza il vostro sì, non siete soli, portiamo insieme il peso e annunciamo insieme il Vangelo di Gesù Cristo'”. Lo riferisce una dichiarazione del Vaticano, sottolineando che ieri – al termine dell’udienza del Papa ai nuovi vescovi – li ha incontrati rivolgendo loro alcuni inviti.

Il principe Harry a sorpresa in visita a Kiev

Roma, 12 set. (askanews) – Il principe Harry è arrivato a Kiev oggi per una visita a sorpresa volta ad aiutare migliaia di soldati ucraini feriti in oltre tre anni di conflitto armato con la Russia. Lo ha riportato il Guardian.

Secondo il quotidiano, il Duca di Sussex e un team della sua Invictus Games Foundation “illustreranno nuove iniziative per sostenere la riabilitazione dei feriti”, stimati in circa 130.000 all’inizio di quest’anno. Parlando al Guardian su un treno notturno diretto nella capitale ucraina, il Duca di Sussex ha dichiarato: “Non possiamo fermare la guerra, ma quello che possiamo fare è fare tutto il possibile per favorire il processo di ripresa”. “Possiamo continuare a umanizzare le persone coinvolte in questa guerra. Dobbiamo tenerlo a mente. Spero che questo viaggio contribuisca a far sì che le persone capiscano, perché è facile perdere la sensibilità su ciò che sta accadendo”, ha aggiunto. Il principe ha dichiarato di essere stato inizialmente invitato a Kiev da Olga Rudnieva, fondatrice e Ceo del Superhumans Trauma Centre di Leopoli, in Ucraina, che cura gli amputati. Ha visitato il centro ad aprile, ma l’ha incontrata per caso un paio di mesi fa negli Stati Uniti.

Usa, in un video dell’Fbi l’omicida di Charlie Kirk in fuga

Roma, 12 set. (askanews) – L’Fbi ha pubblicato un nuovo video del sospetto assassino dell’attivista conservatore Charlie Kirk mentre fugge dopo la sparatoria rinnovando l’appello di aiuto al pubblico.

Il video mostra un uomo con cappellino da basket, occhiali da sole neri e una maglietta nera a maniche lunghe che corre su un tetto, scende dal bordo dell’edificio e cade a terra. Si ritiene che il sospetto sia fuggito nel quartiere dopo aver sparato un colpo e non è ancora stato identificato.

Gli investigatori hanno affermato di aver ottenuto indizi, tra cui un’impronta palmare, un’impronta di scarpa e un fucile da caccia ad alta potenza rinvenuti in una zona boscosa lungo il sentiero da cui il killer è fuggito.

Il sospetto omicida dell’attivista conservatore americano avvenuto mercoledì in un’università dello Utah non è ancora stato identificato né è stato citato un movente. Ieri l’Fbi di Salt Lake City aveva condiviso foto dello stesso sospetto. Kirk era una delle principali voci pro-Donald Trump negli Stati Uniti.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto una risposta non violenta all’omicidio di Charlie Kirk, il giovane leader e attivista di destra ucciso a colpi d’arma da fuoco mercoled nel cortile della Utah Valley University durante un evento pubblico.

“Era un sostenitore della non violenza. È così che vorrei che la gente rispondesse”, ha detto Trump ai giornalisti.

Casa, Fimaa: segnali positivi da mercato immobiliare in II trimestre

Roma, 12 set. (askanews) – Segnali positivi dal mercato immobiliare. Fimaa Italia accoglie con favore i dati pubblicati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che evidenziano una crescita dell’8,1% delle compravendite residenziali rispetto allo stesso trimestre del 2024. “Le grandi città come Torino (+11,3%) e Palermo (+10%) confermano il dinamismo del mercato”, si legge nel report Omi.

Secondo l’indagine Fimaa-Confcommercio relativa ai primi quattro mesi del 2025, il numero delle compravendite rimane sostanzialmente stabile per il 57,6% degli intervistati, cala per il 28,4% e cresce solo per il 13,9%. Per il presidente di Fimaa Italia, Santino Taverna “la maggior richiesta contrapposta alla minor offerta influenza la tendenza al rialzo dei prezzi”.

Nel comparto non residenziale, Omi segnala una crescita del 5%, con +6,2% per il terziario-commerciale e +9,5% per l’agricolo. Fimaa evidenzia che il prezzo delle “nuove abitazioni e di quelle ristrutturate con attenzioni all’efficientamento energetico sono aumentati del 9,4% contro il 3,4% delle usate”. Anche il mercato delle locazioni è in espansione: Omi registra un +1,5% di nuovi contratti, mentre Fimaa rileva una domanda in aumento e un’offerta in contrazione, con conseguente pressione sui canoni.

“Questi dati confermano una ripresa, ma servono ancora misure a sostegno dei processi di transizione green per un’offerta sempre più qualificata”, conclude Taverna.

Tusk a Trump: l’attacco dei droni in Polonia non è un errore, e lo sappiamo

Roma, 12 set. (askanews) – “Anche noi preferiremmo che l’attacco dei droni in Polonia fosse un errore. Ma non lo è. E lo sappiamo”, ha scritto il primo ministro polacco Donald Tusk in inglese sul suo account X rispondendo al presidente americano. Donald Trump, interpellato dai giornalisti sull’incursione di una ventina di droni, presumibilmente russi, in territorio polacco, ha dichiarato giovedì che “potrebbe essere stato un errore”. “Ma in ogni caso, non sono contento di nulla in questa situazione”, ha aggiunto il presidente degli Stati Uniti.

Tusk, al termine di una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza Nazionale in seguito alle violazioni dello spazio aereo polacco da parte di droni russi, ha anche annunciato che “Varsavia collaborerà strettamente con l’Ucraina per costruire la barriera anti-droni più efficace possibile”. “I droni ucraini sono i migliori in questo campo, poiché hanno dimostrato sul campo la loro efficacia nel costruire la barriera anti-droni più efficace possibile”, ha spiegato Donald Tusk. L’intrusione dei droni ha scatenato una valanga di proteste da parte degli alleati della Polonia, da Berlino a Parigi, da Washington a Bruxelles.

“Chiunque decida di attaccare in qualsiasi modo il territorio o lo spazio aereo polacco deve sempre aspettarsi una risposta adeguata”, ha aggiunto il premier polacco che sull’assistenza dei paesi Ue alla difesa aerea polacca ha dichiarato: “Nel caso della Francia, ad esempio, si tratta dei caccia Rafale. Gli olandesi stanno parlando di nuove batterie Patriot, ma non voglio entrare nei dettagli qui. Come sapete, è meglio non dire troppo su queste questioni durante le conferenze stampa. Su questo punto, posso sottolineare con soddisfazione che tutti questi segnali sono di natura molto pratica e molto utili dal punto di vista della nostra sicurezza. Ne sono soddisfatto”, ha concluso Tusk.

Tennis, Billie Jean King: Tyra Grant per la prima volta in azzurro

Roma, 12 set. (askanews) – Tathiana Garbin, Capitana del Lavoropiù Italy Billie Jean King Cup Team, ha convocato Tyra Grant per le Billie Jean King Cup Finals by Gainbridge 2025, in programma dal 16 al 21 settembre sui campi della Shenzhen Bay Sports Centre Arena di Shenzhen (Cina).

La 17enne — nata a Roma il 12 marzo del 2008 — è alla prima convocazione assoluta con la Nazionale maggiore e farà questa prima esperienza in azzurro al fianco di Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto, Sara Errani e Jasmine Paolini. Nella giornata di ieri il Team Italia ha raggiunto Shenzhen e da oggi inizierà gli allenamenti in vista dell’esordio in programma martedì 16 settembre.

“Tyra Grant, inserita per la prima volta nel gruppo azzurro in occasione di queste Billie Jean King Cup Finals – ha dichiarato Tathiana Garbin – è una giovane atleta che ha già mostrato enormi potenzialità e importanti segnali di crescita. Crediamo sia fondamentale offrire una opportunità di tale prestigio anche alle nuove generazioni in quanto, il nostro compito principale, è garantire continuità al progetto tecnico della squadra e costruire un’eredità concreta per il futuro. Martina Trevisan sta proseguendo il percorso di recupero dopo un’operazione, e il rispetto dei tempi individuali è parte integrante della nostra visione. Scegliere non è mai facile ma queste ragazze, sia quelle che rappresenteranno l’Italia a Shenzhen sia quelle che faranno il tifo per i nostri colori da lontano, sanno di essere tutte indispensabili all’interno di questo progetto. La forza del nostro gruppo nasce proprio dall’unione tra esperienza e futuro: è questo equilibrio che ci permette di guardare avanti con fiducia e ambizione”.

Le azzurre – campionesse in carica in virtù del successo centrato a Malaga lo scorso novembre – esordiranno il 16 settembre alle 17:00 ora di Shenzhen (le 11:00 del mattino in Italia) contro le padrone di casa della Cina. In caso di successo, l’Italia tornerebbe in campo il 19 settembre, sempre alle ore 11:00 italiane, contro Spagna o Ucraina. La finale è prevista, invece, il 21 settembre. Match live e in esclusiva su SuperTennis Tv, SuperTennis Plus e SupertenniX.

Damiano David esce con "Funny Little Fears Dreams"

Milano, 12 set. (askanews) – Damiano David esce oggi “Funny Little Fears Dreams” una nuova versione dell’album con 5 brani inediti. Un regalo che l’artista ha voluto fare ai fan che incontrerà durante il World Tour di oltre 30 date e partito ieri da Varsavia, tra cui il nuovo singolo “Talk to me” feat. Tyla, vincitrice di un Grammy Award® nella categoria Best African Music Performance 2024 e Nile Rodgers, leggendario e plurivincitore di Grammy Award®, oltre ad una collaborazione speciale con Albert Hammond jr (the strokes) nel brano “Cinnamon”.

Rispetto alla sua collaborazione con Damiano nel brano “Talk to me”, Tyla ha detto: “Quando Damiano mi ha mandato il pezzo mi sono immediatamente innamorata della sua vena nostalgica e l’ho sentito subito mio. I miei fan lo adoreranno.”

Anche la leggenda della chitarra Nile Rodgers ha voluto commentare questa collaborazione: “Quando ho ricevuto la canzone da Damiano e Tyla, ho amato molto le vibes che mi ha trasmesso e ho voluto che la mia chitarra diventasse la terza voce di questo brano. ‘Talk To Me’ è stato un progetto molto divertente su cui lavorare!”

Damiano ha recentemente dichiarato: “L’inizio del tour ha portato con sé una voglia di scrivere nuovi brani. Queste cinque canzoni sono il mio regalo ai miei fan e a tutti coloro che verranno a vedermi live”.

L’album prosegue con “Cinnamon”, con la partecipazione di Albert Hammond Jr (The Strokes). Un brano in cui i riff di Hammond Jr si intrecciano con l’intensità melodica di Damiano, conferendo un’energia particolare al pezzo. Naked è una ballad essenziale e intima, che esplora il tema della vulnerabilità. Mysterious Girl offre un’atmosfera dark-pop e un inciso contagioso. L’ultimo nuovo brano è Over, un brano struggente e catartico in cui il dolore si trasforma in speranza, riassumendo perfettamente il viaggio dell’album dalla paura al sogno.

Damiano ha trasmesso su TikTok LIVE, in partnership con TikTok, sette brani tratti dalla serata di apertura del suo tour mondiale a Varsavia ieri sera. Il live streaming includeva il nuovo singolo Talk To Me feat Tyla e Nile Rodgers, i brani inediti Mysterious Girl e Cinnamon, insieme ai successi Born With A Broken Heart, The First Time e Voices e una sua versione di Pink Pony Club di Chappell Roan. I fan di tutto il mondo hanno avuto, così, la possibilità di ascoltare per primi le nuove canzoni poche ore prima della loro uscita ufficiale.

Questo progetto arriva dopo “Funny Little Fears”, album certificato in 11 Paesi che ha già superato gli 800 milioni di stream globali, e il cui long video di lancio ha guadagnato una candidatura ai VMA’s 2025, oltre alla nomination come Best Push performance per il brano “Next Summer”.

Dopo un breve tour nei più importanti festival estivi (che ha incluso una speciale performance al Grammy Museum di Los Angeles, su invito dell’Academy) e conclusosi in agosto nel prestigioso Lollapalooza di Chicago, è partito ieri da Varsavia il World Tour 2025, che vedrà l’artista impegnato in oltre 30 date tra Europa, Australia, Nord America, Sud America e Asia.

Lavoro, Istat: nel II trimestre occupazione stabile al 62,6%

Roma, 12 set. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2025 il numero di occupati è sostanzialmente stabile rispetto al primo trimestre 2025, sintesi della diminuzione dei dipendenti – sia a tempo indeterminato (-21 mila, -0,1%) sia a tempo determinato (-45 mila, -1,7%) – e dell’aumento degli indipendenti (+74 mila, +1,4%); in crescita il numero di disoccupati (+13 mila, +0,8% in tre mesi), mentre diminuisce quello degli inattivi di 15-64 anni (-16 mila, -0,1%). I tassi di occupazione, disoccupazione e inattività restano pressoché invariati in confronto al trimestre precedente attestandosi rispettivamente al 62,6%, al 6,3% e al 33%. Lo ha reso noto l’Istat.

Nel confronto tendenziale, seppure rallentata, continua la crescita del numero di occupati (+226 mila, +0,9% in un anno), dovuta all’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+1,9%) e degli indipendenti (+3,0%), che si contrappone al calo dei dipendenti a termine (-7,7%); il numero di disoccupati, dopo il forte calo dei trimestri precedenti, mostra segnali di stabilizzazione (-9 mila in un anno, -0,5%), mentre prosegue il calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-150 mila, -1,2%).

Simile la dinamica per i tassi: rispetto al secondo trimestre 2024, si rileva un aumento del tasso di occupazione (+0,4 punti) e un calo del tasso di disoccupazione (-0,1 punti) meno marcato di quello del tasso di inattività (-0,4 punti).

Puglia, nel centrodestra spunta Sergio Fontana per sfida a Decaro

Milano, 12 set. (askanews) – L’imprenditore Sergio Fontana è il nome nuovo del centrodestra pugliese per sfidare Antonio Decaro alle prossime elezioni regionali che si terranno in autunno. L’intesa tra le forze politiche non sarebbe stata ancora chiusa, ma secondo quanto apprende askanews quella di Fontana sarebbe l’ipotesi più forte sul tavolo. Ieri in tarda serata ci sarebbe stato un vertice di coalizione, preceduto poche ore prima dall’annuncio delle dimissioni per motivi personali dello stesso Fontana dalla presidenza di Confindustria Puglia.

Fontana è nato nel 1967 a Canosa di Puglia e si è laureato in farmacia a Bari. La sua è stata una lunga carriera imprenditoriale, iniziata nei primi anni Duemila come amministratore unico di Farmalabor, azienda attiva nella distribuzione di materie prime ad uso farmaceutico, cosmetico e alimentare. Nel 2020 è stato eletto alla guida di Confindustria Puglia, carica che ha mantenuto fino a ieri.

Ravello: prorogata mostra Donne dell’Antichità, dopo grande successo

Milano, 12 set. (askanews) – Dopo il grande successo di pubblico e critica, la Fondazione Ravello, in collaborazione con la Galleria Lia Rumma, proroga fino al prossimo 28 settembre della mostra “Le Donne dell’Antichità” di Anselm Kiefer allestita negli spazi di Villa Rufolo e già inserita nell’offerta culturale della 73esima edizione del Ravello Festival.

La mostra di uno tra i più importanti artisti viventi, inaugurata lo scorso 11 luglio, mette al centro la figura femminile come archetipo e forza generatrice, distruttrice e iniziatica. Le “donne” evocate da Kiefer sono presenze mitiche e simboliche: emergono dalla storia romana, dalla mitologia greca, dalle tradizioni nordiche, come testimoni e narratrici di un sapere antico, sospese in uno spazio fuori dal tempo, tra rovine, memorie e ritualità.

Il percorso espositivo tra l’esterno e l’interno di Villa Rufolo apre un dialogo scenico tra le opere e il complesso monumentale del XIII secolo: sono sette “Le Donne dell’Antichità” che abitano gli spazi aperti, dal chiostro al giardino. Anselm Kiefer racconta così la genesi di queste figure femminili: «Ho letto Saffo su testi di uomini che hanno tramandato la sua poesia. Nella storia ci sono così tante scienziate e alchimiste che non hanno potuto firmare i loro trattati perché erano donne. A volte la firma è solo l’iniziale, altre il nome del marito. Le donne sono sempre state molto più potenti degli uomini per questo gli uomini hanno inventato ogni stratagemma culturale per lasciarle ai margini».

Sculture immacolate di corpi senza volto, teste assenti, sostituite da materiali stratificati come piombo, cenere, terracotta, fiori, rami, vetro, filo spinato: un linguaggio potente e poetico che riflette sulla memoria collettiva, sul rapporto tra mito e contemporaneità, tra conoscenza e trasformazione.

È ora di confrontarsi sui grandi temi

L’eco della parata di Pechino non s’è ancora spento, ma la politica italiana ha pensato bene di rintanarsi subito nella grande guerra delle regionali. Come a voler sfuggire a un dilemma globale rifugiandosi nel cortile di casa. Si può capire. Saremo noi, gli elettori, a decidere il destino delle regioni contese. Mentre ci attanaglia la lucida percezione che il mondo va per suo conto in una direzione che ci appare sempre più lontana dai nostri pensieri, ideali e interessi.

I dilemmi strategici ignorati

Eppure, quel mondo “fuor di squadra” − per dirla con Shakespeare – è davvero il campo da gioco delle nostre (s)fortune. È lì che si decide il nostro destino. E dunque servirebbe che la politica, tutta quanta, trovasse il modo di confrontarsi sui grandi dilemmi strategici che ci attanagliano. Un po’ come fecero i partiti di centro negli anni quaranta del secolo scorso. Con esiti che oggi appaiono salvifici, ma che allora furono più che controversi. E invece ci illudiamo di sfuggire a questi dilemmi. Forse perché sono scomodi. O forse perché ci sembrano al di là della nostra portata.

 

LItalia e lEuropa che mancano

Sta di fatto che mai come oggi i due schieramenti in campo appaiono, a loro modo (e cioè litigando non poco), compatti e convinti. Eppure mai come oggi essi sono attraversati da contrasti profondi sul ruolo dell’Italia nel mondo. Trovano la quadra sui candidati da portare a spasso a Napoli o a Venezia. Ma sfuggono al dilemma che conta davvero. E cioè: a quale idea di mondo e di Europa si dovrebbe guardare? Così corriamo il rischio di chiuderci in una ridotta ogni giorno più angusta. Al di là della quale i missili altrui, però, si avvicinano sempre più minacciosamente.

Fonte: La Voce del Popolo – Giovedì 11 settembre 2025

[Articolo qui riproposto per gentile concessione dell’autore e del direttore del settimanale della diocesi di Brescia]

Le piroette non fanno Centro

E ci risiamo. Dove c’è Renzi, come oramai tutti sanno – compresi gli elettori che gli danno un sempre più misero 1,8% di consensi, fonte Youtrend di Lorenzo Pregliasco – ci sono i colpi ad effetto, le boutade e lo spettacolo. Insomma, le solite piroette. L’ultima in ordine di tempo, in attesa della prossima, si chiama “Casa riformista”. Cioè un luogo di un sedicente Centro che sostituisce e soppianta Italia Viva per dar vita alla cosiddetta “gamba moderata” all’interno della coalizione di sinistra e progressista.

Il nodo insormontabile

Ora, è del tutto encomiabile e anche apprezzabile che di fronte a un sostanziale fallimento politico ed elettorale di Italia Viva, il suo capo pensi a inventare altri brand, altre sigle e altri cartelli elettorali. Ma c’è un nodo da sciogliere, che resta politicamente insormontabile, al di là e al di fuori della fantasia dell’ex rottamatore, che pesa come un macigno sulla concreta possibilità di superare quel fatidico 2% dei consensi dove ormai tutti i sondaggisti lo inchiodano. E con lui le svariate e molteplici sigle potenzialmente centriste che affollano gli spalti del cosiddetto “campo largo”.

E il nodo è persino troppo semplice da spiegare e da descrivere. E cioè, in politica – e ieri come oggi il contesto non è affatto cambiato, almeno sotto questo versante – conta chi concretamente detta l’agenda politica, culturale e anche e soprattutto programmatica. E oggi, com’è chiaro a tutti – sedicenti centristi compresi – l’agenda politica nel ‘campo largo’ ha 4 protagonisti principali, se non addirittura esclusivi: la sinistra radicale e massimalista del Pd della Schlein, la sinistra populista e demagogica dei 5 Stelle di Conte e Taverna, la sinistra estremista ed ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis e il ruolo fondamentale che gioca il tradizionale “sindacato rosso” della Cgil a guida Landini.

Un nuovo Fronte popolare?

Oltre a ciò, per dirla in termini calcistici, c’è posto solo sugli spalti. Appunto, un piccolo ‘diritto di tribuna’ che viene gentilmente concesso alle miriadi di sigle, siglette, piccoli gruppi personali e autoreferenziali che affollano la periferia – molto periferica – del ‘campo largo’.

Per queste ragioni, semplici ma oggettive, è perfettamente inutile cambiare continuamente nome e simbolo. Il nodo, come si diceva un tempo quando esistevano ancora i partiti e la politica non era soltanto un fatto trasformistico e di mero opportunismo, è radicalmente ed eminentemente politico. Ovvero, parliamo di una coalizione che, semplicemente, ha cambiato l’asse politico e programmatico da un tradizionale ed organico centrosinistra a una alleanza di sinistra e progressista. Una sorta, per capirci, di “Fronte popolare” aggiornato e rivisto o di una inedita “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria. Coerentemente radicale, populista, massimalista ed ideologica. Tutto il contrario, dunque, di un centrosinistra riformista e di governo.

Ecco perché, che si chiami Italia Viva, Casa riformista o partito del capo, la storia non cambia. Prima se ne rendono conto e meglio è. Non per i protagonisti, dove uno straccio di seggio è sempre assicurato, ma soprattutto per la credibilità, la coerenza e la serietà di un Centro riformista, democratico, plurale e di governo.

Per un riformismo consapevole

È una stagione assai travagliata per le culture riformiste, in tutta Europa. Gli anni della mia maturazione politica sono stati i Novanta e gli inizi del XXI secolo (a essi ho anche dedicato un pamphlet), all’indomani del crollo del Muro di Berlino (1989). Seguivo da vicino, in particolare, le elaborazioni politico-culturali di Michele Salvati, che si potevano condensare in un’espressione: koinè liberale. L’idea che le grandi correnti riformiste – cattolica, socialista, liberaldemocratica, ambientalista – potessero incontrarsi, condividere lo stesso linguaggio, perseguire gli stessi obiettivi. Insomma, un nuovo inizio: il neo-riformismo.

Dalla koinè liberale al corpo a corpo globale

Si trattava, in primo luogo, del connubio fra i cattolici liberali e democratici e i socialisti liberali e democratici. Certo, si scorgevano antichi tic e zavorre del passato che avrebbero potuto ostacolare il nuovo corso, ma la direzione sembrava quella. Il fenomeno, del resto, si poneva lungo il solco del pensiero di Ralf Dahrendorf, per il quale ormai in Occidente il confronto sarebbe avvenuto fra una destra liberale e una sinistra liberale.

Senonché un “folletto” si è frapposto a uno scenario del genere: l’affermarsi del neo-populismo, dei neo-populismi. Quasi che, ormai, il confronto fosse tra neo-riformismo e neo-populismo. Di certo non si era al cospetto della “fine della storia”, come pure qualcuno aveva ipotizzato, del tipo: “vissero tutti contenti e felicemente liberali”.

Verso un neo-riformismo consapevole

Si tratta, in realtà, di eventi possenti, non di semplici e riduttivi “ismi”: la globalizzazione era (è) caratterizzata da profonde linee di frattura, da sommovimenti senza precedenti su scala planetaria, da veri e propri tsunami economici, ecologici, culturali, finanziari, politici. A cogliere forse meglio di altri la natura ancora conflittuale, anzi il carattere più che mai conflittuale della nostra epoca e, più in generale, il conflitto come ingrediente costitutivo dell’umano e, dunque, del politico è stato, in particolare, Biagio de Giovanni. Il quale ha di recente proposto l’immagine altamente evocativa del corpo a corpo. Un corpo a corpo globale.

Come porci, in un quadro del genere? Davvero il riformismo è morto? Credo, in realtà, che occorra far leva su una sorta di neo-riformismo consapevole di tali dinamiche, rispetto al neo-riformismo ingenuo degli anni Novanta.

Bloquons tout, Giuliani: «È l’espressione di un desiderio di ri-creazione collettiva»

L’appello a “bloccare tutto” del 10 settembre è stato talvolta liquidato come uno slogan nichilista, quasi fosse il segno di una volontà distruttiva. Io credo invece il contrario: esso esprime legittimamente il desiderio di ricreare i nostri modi di vivere insieme. Per comprenderlo, occorre contestualizzare la chiamata al blocco dell’economia e interrogarsi sul significato di un gesto simile e sulle prospettive che apre.

Da decenni viviamo nell’illusione che le “crisi” siano eventi passeggeri che vengono a “perturbare” il normale funzionamento del nostro sistema economico e politico. Ma l’idea di crisi implica quella di normalità. In realtà, non viviamo un disordine parziale e momentaneo, bensì un disordine generale ed esponenziale.

Sappiamo che l’attuale sistema economico non è sostenibile né socialmente né ecologicamente. Produce e alimenta disuguaglianze abissali; consacra il denaro come misura e valore supremo della vita; impedisce di stabilire condizioni di esistenza dignitose per tutti, oggi e domani; contraddice la necessaria salvaguardia della natura. Il nostro regime politico, dal canto suo, si rivela incapace di combattere davvero questo disordine socio-economico. Le élite politiche ed economiche tendono a coincidere, l’omogeneità sociologica dei dirigenti mina la legittimità delle istituzioni.

Il rifiuto dei veri nodi da affrontare

Il potere, che sia economico o politico, prende la forma di flussi globali e di processi di condizionamento che penetrano nella sfera dell’intimità e si impadroniscono delle vite. Due esempi: i nostri dati personali vengono sfruttati e monetizzati da multinazionali potentissime; un’intelligenza artificiale iper-finanziata, priva di contropoteri democratici e popolari, minaccia le nostre libertà.

Questi mali socio-economici e politici si ricollegano a un problema più ampio: alcune impasse della modernità. Basti pensare al modo in cui questa ha radicato l’idea della natura come un serbatoio di risorse sfruttabili e non come una creazione da custodire. Tutto ciò conduce inevitabilmente a tensioni sociali sempre più forti e a un’esigenza legittima di trasformazione collettiva.

È davvero “nichilista” bloccare la produzione quando questa distrugge le condizioni di vita? Smettere di lavorare quando il lavoro coincide con lo sfruttamento delle persone e la devastazione della natura? Sospendere la consumazione quando diventa il luogo del nostro asservimento? Non è forse, invece, un segno di rifiuto di riconoscere le vere battaglie da combattere?

Questi atti, al contrario, sono il segno di una coscienza in allarme. Aprono una breccia nel meccanismo della storia, di cui bisogna interrogare e reindirizzare al più presto le finalità. Oppongono al potere una riappropriazione, da parte del popolo, degli strumenti di deliberazione e decisione politica.

Unaltra storia è possibile

Quale sguardo teologico posare su questa situazione? Per i cristiani, Dio si è fatto evento, rottura temporale ed etica decisiva. L’incarnazione di Cristo nella storia è un’irruzione che, in un unico movimento, scuote l’ordine costituito e lo rimette al suo posto. Cristo libera le persone dalle loro catene, distrugge le strutture di oppressione, annuncia e realizza il Regno di Dio, «giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo», per citare san Paolo (Rm 14,17), testo su cui il teologo François Odinet si appoggia per riflettere sulla nozione di Regno (Maintenant, le Royaume, Desclée De Brouwer, 2024). Il tempo messianico di Cristo non è un fatto passato, ma una possibilità sempre attuale.

Non scrivo, ovviamente, per dare un’unzione divina al 10 settembre e identificarlo con la volontà di Dio. Né per sostenere che il Regno possa realizzarsi pienamente nella storia. In entrambi i casi si tratterebbe di una sacralizzazione indebita di realtà umane.

Perché allora intrecciare teologia e attualità? Semplicemente per ricordarci che, quando si apre l’occasione di una conversione personale o collettiva verso una società più giusta, sarebbe davvero strano che i cristiani rifiutassero di considerarla con attenzione e interesse, loro che credono in un Dio che ha mostrato come un’altra storia sia sempre possibile. Che se ne tenga conto quando certi media descriveranno il movimento come orde di nichilisti sghignazzanti.

Traduzione della redazione.

Per leggere il testo originale in francese, pubblicato su La Croix, cliccare qui.

Calcio, la finale di Champions 2026-27 al Metropolitano di Madrid

Roma, 11 set. (askanews) – Ufficiale: la finale dell’edizione 2026-27 di Champions League si disputerà all’Estadio Metropolitano di Madrid. Lo ha deciso il Comitato Esecutivo dell’UEFA riunitosi nella giornata di giovedì a Tirana. Il Metropolitano, lo stadio in cui l’Atletico gioca le sue partite casalinghe, tornerà quindi a ospitare una finale a distanza di 8 anni dall’ultimo precedente: nel 2019 aveva fatto da cornice al derby inglese tra Tottenham e Liverpool, vinto 2-0 dai Reds all’epoca allenati da Jurgen Klopp. La finale 2027, fissata per sabato 5 giugno, si sarebbe dovuta disputare a San Siro ma, proprio un anno fa di questi tempi, l’UEFA aveva revocato l’assegnazione allo stadio milanese, dopo l’inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, potrebbe essere interessata da imponenti lavori di restauro nel caso si decidesse di costruire un impianto nuovo nell’area circostante il Meazza. Il Comitato Esecutivo dell’UEFA ha inoltre designato Salisburgo come sede della finale dell’edizione 2026 della Supercoppa europea.

Netanyahu promette: "Non ci sarà nessuno Stato palestinese"

Roma, 11 set. (askanews) – “Manterremo la nostra promessa: non ci sarà nessuno Stato palestinese, questo posto ci appartiene”, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la cerimonia di firma di un importante progetto di insediamento in Cisgiordania.

Il progetto, che ha ricevuto l’approvazione definitiva il mese scorso, prevede la costruzione di 3.500 unità abitative nell’ambito dell’espansione dell’insediamento di Maale Adumim, che taglierebbe in due la Cisgiordania e metterebbe a repentaglio la creazione di uno Stato palestinese.

“Preserveremo il nostro patrimonio, la nostra terra e la nostra sicurezza. Raddoppieremo la popolazione della città”, ha continuato il primo ministro durante la cerimonia, trasmessa in diretta dal suo ufficio.

Salis: preoccupati per incolumit italiani su Global Sudum Flotilla

Milano, 11 set. (askanews) – “Le notizie che arrivano sono preoccupanti anche in relazione all’escalation internazionale che c’ stata con nuovi attacchi di Israele, quello che successo a Doha, siamo molto preoccupati per l’incolumit dei nostri connazionali quindi chiediamo al governo di seguire da vicino questa spedizione”. Cos la sindaca di Genova Silvia Salis sulla partenza dall’Italia delle barche che partecipano al progetto Global Sudum Flottila per portare aiuti a Gaza ai palestinesi sotto embargo e sotto le bombe di Israele.

Meloni rilancia post contro Kirk: questo è il clima anche in Italia

Roma, 11 set. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni rilancia su X un’immagine pubblicata nelle storie del profilo Instagram di Osa nazionale (Opposizione Studentesca d’Alternativa) in cui si vede una foto di Charles Kirk a testa in giù con la scritta “-1” e il commento “A buon intenditor poche parole. Oggi è un giorno meno buio”.

“Questi – attacca la premier – sono i sedicenti antifascisti. Questo è il clima, ormai, anche in Italia. Nessuno dirà nulla, e allora lo faccio io. Non ci facciamo intimidire”.

Ciclismo, Ganna vince la crono di Valladolid alla Vuelta

Roma, 11 set. (askanews) – Una due giorni da sogno per il ciclismo italiano alla Vuelta di Spagna. Dopo il successo nella Tappa 17 firmato Giulio Pellizzari (Red Bull) l’Italia ha festeggiato la vittoria di Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) che ha confermato i pronostici della vigilia chiudendo davanti a tutti la cronometro di Valladolid, valida come 18esima frazione della Vuelta 2025.

Sui 12,2 km, percorso accorciato rispetto ai 27 km originali per motivi di sicurezza legati alla possibile presenza di manifestanti Pro Palestina, dell’unica prova individuale contro il tempo della corsa spagnola il campione italiano ha fermato le lancette a 13’00″ beffando un sontuoso Jay Vine (UAE Team Emirates) per soli 90 centesimi. Sul terzo gradino del podio ha trovato spazio Joao Almeida (UAE Team Emirates, +8″) che ha rosicchiato alla Maglia Rossa Jonas Vingegaard (9° al traguardo a +18″ da Ganna) 10″ in classifica generale. La corsa alla vittoria della Vuelta si deciderà sabato 13 settembre sulle ardue pendenze della Bola del Mundo.

“Spazi di resistenza”, 6 artiste, 30 anni dopo l’assedio di Sarajevo

Roma, 11 set. (askanews) – Si intitola “Spazi di Resistenza” la mostra che inaugura la nuova stagione espositiva al Mattatoio di Roma e sar visitabile fino al 12 ottobre. Sei artiste, tre italiane e tre bosniache, ricordano attraverso le loro opere il trentesimo anniversario della fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, dell’assedio di Sarajevo e del genocidio di Srebrenica. L’esposizione, nata da un’idea della vicepresidente Azienda Speciale Palexpo Ivana Della Portella e curata da Benedetta Carpi De Resmini, intreccia arte e memoria e si configura come un percorso poetico e politico, che attraversa il trauma e la guarigione. Dalle opere di queste artiste emerge una riflessione ampia e profondamente attuale sul presente post-bellico.

La vicepresidente del Palexpo ha spiegato: “Ci piaceva proprio questo, uno sguardo femminile sull’aspetto, che per non solo legato alla memoria o al racconto delle violenze subite, al dramma di queste morti, e anche della sofferenza generale, che c’ stata ed stata drammatica, ma l’idea che questa memoria fosse sublimata e trasposta in chiave artistica, in forma di rigenerazione, di percorso interiore, di capacit di dare nuovo vigore, positivo, rigenerativo”.

E a proposito di rigenerazione proseguono i lavori nell’area dell’ex Mattatoio, che presto diventer la Citt delle Arti e ospiter il Museo della Fotografia. E’ appena nata, infatti, la Fondazione Mattatoio di Roma, che punter alla valorizzazione del complesso come luogo di produzione di attivit artistica, formativa, di ricerca e di fruizione della cultura.

Bce conferma ancora i tassi, Lagarde: "Restiamo in buona posizione"

Roma, 11 set. (askanews) – Come ampiamente atteso, la Banca centrale europea ha nuovamente confermato i livelli del costo del denaro per l’area euro. Il tasso sui depositi, che resta il principale riferimento, resta quindi al 2%. “L’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo di medio termine del 2%”, recita il comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo. Le attese sulla dinamica futura dei prezzi sono rimaste “pressoché invariate”.

Quindi, sui tassi di interesse “continuiamo ad essere in una buona posizione”, ha affermato la presidente Christine Lagarde. “Siamo in una buona posizione perché l’inflazione è dove vogliamo che stia: 2-2,1%. Perché le prospettive di medio termine sono in linea con il nostro obiettivo (2%). E l’economia interna mostra resilienza mentre i rischi sono più bilanciati. Ma non sto dicendo che siamo su un percorso predeterminato. No – ha puntualizzato -:decidiamo volta per volta in base ai dati”.

La Bce ha anche rivisto al rialzo le sue previsioni sulla crescita economica per l’area euro per quest’anno: ora prevede un più 1,2 percento del Pil, cui dovrebbe seguire un più 1 percento nel 2026, limato al ribasso, e un più 1,3 percento confermato sul 2027. Ha ritoccato marginalmente le stime di inflazione: 2,1 percento nel 2025, 1,7 percento nel 2026 e 1,9 percento nel 2027.

Secondo Lagarde in generale “i rischi per la crescita economica sono diventati più equilibrati”. Ha in particolare citato il venir meno del rischio dell’adozione di rappresaglie da parte dell’Union europea, dopo l’accordo sui dazi commerciali con gli Usa.

A Lagarde sono state poi rivolte diverse domande sulla Francia e sui recenti aumenti dei tassi, specularmente alla fase di rinnovata instabilità politica sfociata in una crisi di governo. “Sono fiduciosa che in questi tempi incerti i policy maker, coloro che prendono le decisioni, faranno tutto quello che potranno per ridurre il più possibile l’incertezza – ha detto – Sono anche sicura che tutti i governi vorranno operare sulla base del quadro europeo di regole”.

Lagarde ha puntualizzato che non intendeva commentare sulla situazione dei singoli Paesi. Ma in generale ha rilevato che i mercati obbligazionari pubblici e le liquidità nell’area euro “funzionano ordinatamente” e che i differenziali di rendimento tra titoli di Stato dei Paesi dell’area euro “hanno fluttuato in una banda ridotta” e negli ultimissimi anni “si sono ridotti notevolmente”.

Ad ogni modo alla Bce “riteniamo di avere tutti gli strumenti necessari per intervenire se la trasmissione monetaria non dovesse funzionare correttamente”, ha aggiunto. Lagarde ha precisato che al Consiglio di oggi non si è parlato di ricorso al nuovo meccanismo antispread Tpi.

Scarse le reazioni sulle Borse Ue, che hanno proseguito la seduta in moderato rialzo. L’euro nel frattempo è risalito a 1,1734 sul dollaro. Quest’ultimo è tornato a calare dopo che i dati sull’inflazione Usa (risalita al 2,9%) non sono stati visti come un impedimento la prossima settimana a un taglio dei tassi da parte della Fed. (fonte immagine: ECB 2025).

La delegazione italiana della Flotilla salpa da Siracusa (con loro anche la nave di Emergency)

Milano, 11 set. (askanews) – La Life Support, la nave di Emergency, è in partenza dal porto di Siracusa insieme alla delegazione italiana della Global Sumud Flotilla. La nave di ricerca e soccorso dell’Ong fondata da Gino Strada sarà l’ultima a partire delle barche italiane dirette a Gaza, avrà il ruolo di nave osservatrice e offrirà supporto medico e logistico alle navi che dovessero averne necessità.

Emergency insieme alla flotta italiana si incontrerà poi con la delegazione internazionale, composta da tutte le barche partite dalla Spagna e dalla Tunisia e lungo la rotta anche con quelle partite dalla Grecia. La Life Support offrirà assistenza sanitaria ai partecipanti in caso di necessità, garantirà assistenza per riparare attrezzature tecniche danneggiate e contribuirà al rifornimento di acqua e viveri alle barche della flotta.

“Emergency ha deciso di aderire a questa iniziativa promossa dalla società civile perché ha visto direttamente le condizioni della popolazione nella Striscia – dichiara Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support di Emergency -. Lo staff, che lavora nella Striscia in due centri sanitari nel governatorato di Khan Younis riporta una situazione gravissima, mai vista prima. Di fronte al silenzio e all’inazione dei governi, l’ampia partecipazione dei cittadini alle manifestazioni a sostegno di questa cordata umanitaria è segno di una volontà di pace e giustizia che condividiamo e vogliamo sostenere”. La Life Support, nave di ricerca e soccorso di Emergency, è operativa dal dicembre 2022 e da allora ad oggi ha soccorso un totale di 3.001 persone con 36 missioni nel Mediterraneo Centrale. Per la Flotilla partirà domani chiudendo la delegazione italiana con un equipaggio di 29 persone formato da medici, infermieri, logisti, mediatori culturali, soccorritori e marittimi.

Emergency è a Gaza da agosto 2024 e attualmente lavora nella sua clinica nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis. Qui offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere.

Nella clinica dall’apertura, a gennaio 2025, a fine luglio ha visitato in media 241 persone al giorno con picchi anche di 400. Su un totale di oltre 23 mila visite effettuate nello stesso periodo, oltre la metà sono state su minori.

Prosegue inoltre il lavoro dell’Ong per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione nella clinica di medicina di base allestita dall’associazione locale CFTA (Culture & Free Thought Association) ad al-Mawasi. Dall’inizio delle attività, a novembre 2024, a fine luglio, in questo presidio sanitario ha effettuato oltre 19 mila visite. Qui i pazienti possono ricevere cure di base, farmaci e le medicazioni necessarie in seguito a interventi chirurgici.

La delegazione italiana della Flotilla salpa da Siracusa (con loro anche la nave di Emergency)

Milano, 11 set. (askanews) – La Life Support, la nave di Emergency, è in partenza dal porto di Siracusa insieme alla delegazione italiana della Global Sumud Flotilla. La nave di ricerca e soccorso dell’Ong fondata da Gino Strada sarà l’ultima a partire delle barche italiane dirette a Gaza, avrà il ruolo di nave osservatrice e offrirà supporto medico e logistico alle navi che dovessero averne necessità.

Emergency insieme alla flotta italiana si incontrerà poi con la delegazione internazionale, composta da tutte le barche partite dalla Spagna e dalla Tunisia e lungo la rotta anche con quelle partite dalla Grecia. La Life Support offrirà assistenza sanitaria ai partecipanti in caso di necessità, garantirà assistenza per riparare attrezzature tecniche danneggiate e contribuirà al rifornimento di acqua e viveri alle barche della flotta.

“Emergency ha deciso di aderire a questa iniziativa promossa dalla società civile perché ha visto direttamente le condizioni della popolazione nella Striscia – dichiara Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support di Emergency -. Lo staff, che lavora nella Striscia in due centri sanitari nel governatorato di Khan Younis riporta una situazione gravissima, mai vista prima. Di fronte al silenzio e all’inazione dei governi, l’ampia partecipazione dei cittadini alle manifestazioni a sostegno di questa cordata umanitaria è segno di una volontà di pace e giustizia che condividiamo e vogliamo sostenere”. La Life Support, nave di ricerca e soccorso di Emergency, è operativa dal dicembre 2022 e da allora ad oggi ha soccorso un totale di 3.001 persone con 36 missioni nel Mediterraneo Centrale. Per la Flotilla partirà domani chiudendo la delegazione italiana con un equipaggio di 29 persone formato da medici, infermieri, logisti, mediatori culturali, soccorritori e marittimi.

Emergency è a Gaza da agosto 2024 e attualmente lavora nella sua clinica nella località di al-Qarara, nel governatorato di Khan Younis. Qui offre primo soccorso, assistenza medico-chirurgica di base per adulti e bambini, attività ambulatoriali di salute riproduttiva e follow up infermieristico post-operatorio, stabilizzazione di emergenze medico-chirurgiche e trasferimento presso strutture ospedaliere.

Nella clinica dall’apertura, a gennaio 2025, a fine luglio ha visitato in media 241 persone al giorno con picchi anche di 400. Su un totale di oltre 23 mila visite effettuate nello stesso periodo, oltre la metà sono state su minori.

Prosegue inoltre il lavoro dell’Ong per offrire assistenza sanitaria di base alla popolazione nella clinica di medicina di base allestita dall’associazione locale CFTA (Culture & Free Thought Association) ad al-Mawasi. Dall’inizio delle attività, a novembre 2024, a fine luglio, in questo presidio sanitario ha effettuato oltre 19 mila visite. Qui i pazienti possono ricevere cure di base, farmaci e le medicazioni necessarie in seguito a interventi chirurgici.

Pink Floyd Legend al Teatro Arcimboldi Milano, il 22 settembre

Roma, 11 set. (askanews) – Mancano pochi biglietti per il tutto esaurito dei Pink Floyd Legend al TAM Teatro Arcimboldi Milano il 22 settembre 2025 con The Wall, lo spettacolo ispirato al leggendario concept album dei Pink Floyd: una vera e propria opera rock dal vivo, in cui musica, teatro e immagini si intrecciano per dare vita a un’intensa esperienza multisensoriale.

Con oltre 150.000 spettatori negli ultimi cinque anni, i Pink Floyd Legend – Fabio Castaldi (voce e basso), Alessandro Errichetti (voce e chitarre), Simone Temporali (voce e tastiere) ed Emanuele Esposito (batteria) – sono riconosciuti da pubblico e critica come la formazione più rappresentativa del panorama floydiano, grazie alla qualità, all’intensità e alla fedeltà delle loro interpretazioni. Ad affiancarli anche Daphne Nisi Mete e Giorgia Zaccagni alle voci, Manfredi Roberti al basso, l’ensemble vocale Anonima Armonisti ai cori e, per l’occasione, una rappresentanza dei giovanissimi performer del Musical Weekend, preparati dal team di professionisti di Pianeta Cipriani.

Sotto la regia di Fabio Castaldi, sul palco prenderà vita la costruzione – e la distruzione – in tempo reale del leggendario muro, elemento centrale della narrazione, accompagnata dagli effetti speciali curati da MassimilianoBianchi, dalle grandi strutture gonfiabili realizzate da Fly In e dalle proiezioni in video mapping firmate Plasmedia (gli stessi artefici delle installazioni sul Castello Aragonese di Taranto per la mostra Hipgnosis Studio: Pink Floyd and Beyond). A completare l’impatto visivo contribuiscono la scenografia di Alessandra Traina, i costumi di Vanessa Mantellassi e il make-up e hair styling supervisionati da Lara Crisci, il tutto realizzato appositamente e ispirato fedelmente ai tour originali dei Pink Floyd e di quelli più recenti di Roger Waters.

Ogni tour dei Pink Floyd Legend, firmato Menti Associate, è un evento imperdibile: da Atom Heart Mother con coro e orchestra a The Dark Side of the Moon – 50th Anniversary Tour, da Live at Pompeii con strumenti vintage originali all’evento per i 40 anni di Animals, con una spettacolare riproduzione della Battersea Power Station in mapping 3D. SHINE Pink Floyd Moon, l’opera rock di Micha van Hoecke, ha visto i Legend esibirsi insieme a Raffaele Paganini e ai danzatori della Compagnia Daniele Cipriani. Negli anni la band ha ospitato sul palco musicisti e collaboratori dei Pink Floyd come Guy Pratt, Ron Geesin (con cui si sono esibiti davanti a più di 3000 spettatori alla Cavea del Parco della Musica di Roma), Gary Wallis, Durga McBroom, Claudia Fontaine e Harry Waters, con il quale hanno eseguito The Final Cut in un evento speciale dedicato agli 80 anni dello Sbarco di Anzio. L’attesissima messa in scena di The Wall rappresenta un ulteriore tassello nella straordinaria carriera della band: una produzione spettacolare che trasporterà il pubblico dentro l’universo narrativo e musicale del capolavoro floydiano.

Online il video di "Dai che fai", il nuovo singolo di Bresh

Milano, 11 set. (askanews) – È online il video di “Dai che fai”, il nuovo singolo di Bresh da domani in radio, estratto dall’album “Mediterraneo”, certificato ORO (FIMI/NIQ), che dopo il debutto al primo posto della classifica Fimi/NIQ, è da 13 settimane consecutive in TOP10 degli Album più venduti in Italia.

Una produzione dalle atmosfere leggere e contemporanee, unita a un testo immediato e incisivo scritto insieme a Calcutta e a un giro di chitarra che rimane subito in testa, sono tutti gli elementi che rendono “Dai che fai” (prodotto da Roy Lenzo) un brano capace di trasportare immediatamente l’ascoltatore tra i vicoli della sua Genova. Il video diretto da Simone Mariano, è la perfetta rappresentazione visiva delle atmosfere e delle sensazioni che si provano ascoltando il brano, con immagini precise che si ricollegano a un periodo temporale immediatamente riconoscibile, sia nel testo del brano sia nelle scene del video (“Fuori dalla mia scuola, suonava il Motorola / I caschi sempre in mano, la musica dal cell”).

La spensieratezza che si percepisce dal video, ricco di risate, mare, amici e primi segnali d’amore, è legata a un velo di nostalgia che rappresenta perfettamente quella sensazione da fine estate, fatta di ricordi, qualche rimpianto, e voglia di divertirsi.

A partire da fine ottobre, Bresh sarà per la prima volta protagonista di un tour nei palasport: dopo la data zero a Jesolo, il tour proseguirà a Roma, due date sold out a Milano, e per finire a Bologna.

Con questo tour, Bresh si conferma come una delle voci più interessanti e in crescita del panorama musicale italiano. Attraverso il suo stile che unisce il rap al cantautorato, con un linguaggio sempre diretto e dalla forte espressività visiva, Bresh si prepara a regalare al pubblico uno show che mostrerà, ancora una volta, il suo entusiasmo e la sua energia sul palco.

I biglietti sono disponibili in prevendita. Per info: www.livenation.it

Questi gli appuntamenti nei palasport: Sabato 25 ottobre – Jesolo, Palazzo del Turismo (data zero) Sabato 1° novembre – Roma, Palazzo dello Sport Giovedì 6 novembre – Milano, Unipol Forum (SOLD OUT) Venerdì 7 novembre – Milano, Unipol Forum (SOLD OUT) Domenica 9 novembre – Bologna, Unipol Arena L’album “Mediterraneo” è composto da 16 brani che vanno ad attingere da quell’immaginario legato al viaggio, al mare e alla Liguria che spesso torna nella scrittura e nella poetica di Bresh.

Un legame profondo e duraturo, già presente nei brani, contenuti nell’album, “Umore Marea” (il nuovo singolo attualmente in radio) e “La Tana del Granchio” (certificato PLATINO, posizionato per cinque settimane consecutive nella Top 10 della classifica FIMI/NIQ dei singoli più venduti e rimasto stabile per sei settimane nella TOP 10 delle classifiche Top 50 Italia di Spotify e italiana di Shazam).

L’album, che vede Shune alla produzione e che arriva a tre anni di distanza da “ORO BLU” (doppio Platino), è disponibile nelle versioni Digitale, CD, LP (rosso e bianco) e doppio LP (blu + trasparente).

Le foto delle cover sono di Sam Gregg. L’artwork è di Marco Giacobbe e Matteo Bonato.

Nuove sorprese per Renato Zero: ecco la tracklist di L’ORAZERO

Milano, 11 set. (askanews) – A pochi giorni dal suo compleanno -che cadrà il 30 settembre, e dopo aver regalato ai fan ben tre annunci in un solo colpo, per Renato Zero è tempo di nuove sorprese.

Attraverso i propri canali social l’artista svela oggi l’artwork e i 19 titoli che compongono la tracklist del nuovo album di inediti L’ORAZERO, in uscita il 3 ottobre per Tattica, e disponibile per il pre-order e il pre-save dal 15 settembre: una nuova pagina della sua ricchissima produzione artistica e della ultracinquantennale carriera musicale che ha segnato la storia della musica italiana.

“Un viaggio in 19 differenti mondi, ognuno dei quali ha le proprie radici, regole, bisogni, contraddizioni, utopie e modi diversi di rappresentarsi. Io giro sempre con un biglietto in tasca da punzonare; faccio male?” -le parole di Zero per introdurre il nuovo progetto. L’album è anticipato dal nuovo singolo SENZA, disponibile da domani -12 settembre- in radio e su tutte le piattaforme digitali.

1. Aspettando l’alba

2. Lasciati amare

3. Più musica

4. Voglio regalarti un avvenire

5. Il rifugio

6. Ti meriti di più

7. Tempo

8. Se t’innamorerai

9. Su per giù

10. L’anima canta

11. Senza

12. Vorrei piacerti

13. Riprendiamoci il mondo

14. Nel regno del sogno

15. Ascoltati

16. Il battito del mondo

17. Ancora nuovi giorni

18. Che sia amore

19. Pace

Renato Zero non smette mai di rinnovare il suo legame con l’amato pubblico e, a poco più di un anno dalla sua ultima avventura live, si prepara a riabbracciarlo dal vivo con L’ORAZERO IN TOUR. La nuova tournée, prodotta da Tattica, lo porterà sui palchi delle principali città italiane a partire da gennaio 2026, con biglietti disponibili dal 18 settembre su renatozero.com e vivaticket.com.

Presentata Supercoppa Hockey 2025: a Roma sport, social e green

Roma, 11 set. (askanews) – È stata presentata a Roma, presso la Sala Giunta del Coni, la Supercoppa Italiana di Hockey su Prato 2025, femminile, maschile e parahockey, le cui gare si disputeranno presso l’impianto da hockey del Tre Fontane di Roma il 13 settembre. La Supercoppa – si legge in una nota – sarà il fulcro agonistico di una tre giorni di attività (12, 13 e 14 settembre) con un programma che prevede anche un Torneo Under 12 maschile e femminile, partite della categoria Master e attività social e Green per vivere giornate di sport all’insegna di valori come condivisione e inclusione.

La tre giorni è organizzata con il supporto della Regione Lazio che ha inserito il progetto tra i “Grandi Eventi 2025” e con i patrocini del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, del Comitato Italiano Paralimpico, di Sport e Salute SpA, del Comune di Roma. Presente anche il patrocinio del ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica in virtù dell’attenzione alla sostenibilità da parte degli organizzatori che si sono posti l’obiettivo di realizzare un evento in linea con le indicazioni del Ministero Sport e Giovani – Dipartimento Sport sugli eventi sportivi.

Presenti ai lavori, moderati da giornalista Marcel Vulpis, il presidente Fih Sergio Mignardi, il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Marco Giunio De Sanctis, il presidente del Coni Lazio, Alessandro Cochi, il Consigliere di Sport e Salute Spa, Fabio Caiazzo, la Vice Presidente V Commissione Sport della Regione Lazio, Edy Palazzi, la presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, l’assessore allo sport e grandi eventi del IX Municipio, Patrizio Chiarappa; presenti anche il Vice Presidente della Federazione Italiana Hockey, Carlo Corsi, la Consigliere Federale FIH, Martina Marchiori e il Presidente dell’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia (sezione Roma), Pierpaolo Giuliani.

“La Fih”, ha sottolineato il presidente federale Mignardi, “presta grande attenzione agli aspetti educativi e sta cercando di orientarsi verso il valore sociale dello sport, per creare un modello per i giovani. In questa logica abbiamo istituito anche la Supercoppa di Parahockey, di cui si gioca la prima edizione. Eventi come questo aiutano a farsi conoscere, a unire, a promuovere e a fare rete. Saranno 3 giorni intensi e molto belli e dobbiamo dire grazie alle istituzioni presenti, che ci hanno sostenuto ne continuano a farlo”.

L’Europarlamento invita i Paesi Ue a riconoscere lo Stato di Palestina

Strasburgo, 11 set. (askanews) – La plenaria del Parlamento europeo ha adottato, oggi a Strasburgo, per la prima volta una risoluzione sulla situazione nella Striscia di Gaza (dal titolo ‘Gaza al punto di rottura: azione dell’Ue per contrastare la carestia, necessità urgente di liberare gli ostaggi e di procedere verso una soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati’).

La risoluzione, approvata con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122 astensioni, è stata in parte modificata e ‘annacquata’ (nei confronti delle accuse a Israele), rispetto alla proposta originaria presentata dai Socialisti e Democratici, Verdi e Liberali di Renew, da diversi emendamenti, presentati soprattutto dal Ppe. Ma resta comunque una presa di posizione più chiara e incisiva, rispetto a quanto si è visto finora da parte della Commissione e soprattutto del Consiglio Ue e degli Stati membri su questo tema. In particolare, l’Europarlamento invita gli Stati membri a riconoscere la Palestina.

Il Parlamento europeo ‘esprime preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria’ nella Striscia di Gaza e sollecita ‘un’azione urgente’ da parte dell’Ue, ‘condanna con forza il blocco degli aiuti umanitari a Gaza da parte del governo israeliano, che ha provocato una carestia nel Nord di Gaza’, chiede ‘un cessate il fuoco immediato e permanente’ e l’apertura di ‘tutti i valichi di frontiera pertinenti’ per consentire l’ingresso degli aiuti.

La risoluzione sollecita il ripristino con urgenza del mandato e dei finanziamenti dell’Unrwa, l’agenzia Onu creata per assistere i profughi palestinesi, ma sottoponendola a controlli rigorosi per rendere conto del proprio operato. Il Parlamento europeo si dice poi ‘fermamente contrario’ all’attuale sistema di distribuzione degli aiuti a Gaza.

Gli eurodeputati si dicono ‘particolarmente allarmati’ dai rapporti relativi alle gravi carenze alimentari e alla malnutrizione dovute alla restrizione degli aiuti, chiedono accesso pieno, sicuro e senza ostacoli da parte della popolazione di Gaza a cibo, acqua, forniture mediche e riparo, nonché il ripristino immediato delle infrastrutture vitali, e sollecitano tutte le parti a rispettare i propri obblighi umanitari ai sensi del diritto internazionale.

La risoluzione chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, e invita l’Ue e gli Stati membri ad avvalersi della loro influenza diplomatica per esercitare pressioni su Hamas affinché accetti questa soluzione. Vengono anche condannati nei termini più duri i ‘crimini barbari’ di Hamas contro Israele, e richieste sanzioni concrete contro il gruppo terroristico, riaffermando l’impegno per la sicurezza di Israele e il suo ‘inalienabile diritto all’autodifesa’, nel rispetto del diritto internazionale, e riconoscendo che Israele resta un partner strategico dell’Ue nella lotta al terrorismo nella regione.

La risoluzione sottolinea, tuttavia, che questo diritto ‘non può giustificare un’azione militare indiscriminata a Gaza e nella regione’, ed esprime preoccupazione per le continue operazioni militari nella Striscia di Gaza, che si sono tradotte in sofferenze insopportabili per la popolazione civile, denunciando allo stesso tempo l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas.

Il Parlamento europeo sostiene la decisione, annunciata ieri dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, di sospendere il sostegno bilaterale dell’Ue a Israele e di sospendere parzialmente l’Accordo Ue-Israele in materia commerciale. Chiede, inoltre, indagini complete su ‘tutti i crimini di guerra e sulle violazioni del diritto internazionale, e chiamare ‘tutti i responsabili’ a rispondere delle proprie azioni. Quest’ultima frase è il risultato di un emendamento del Ppe (il numero 10) che ha modificato il testo originario, in cui venivano chiamate specificamente ‘le autorità politiche e militari israeliane’ a rispondere delle loro azioni. Nel paragrafo 22, la risoluzione ‘sostiene appieno le sanzioni dell’Ue contro coloni e attivisti israeliani violenti in Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est’, e invita l’Ue ‘a seguire le decisioni di diversi Stati membri e del Regno Unito di comminate sanzioni’ contro i ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir.

Il Parlamento europeo invita poi le istituzioni e i paesi dell’Ue a compiere passi diplomatici per garantire l’impegno verso la soluzione dei due Stati, con progressi politici concreti verso la sua realizzazione, in vista dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre. Gli eurodeputati sottolineano inoltre la necessità di una completa smilitarizzazione a Gaza e dell’esclusione di Hamas dal governo, chiedendo il ritorno di un’Autorità nazionale palestinese riformata come unico organo di governo.

Secondo il Parlamento europeo, la creazione di uno Stato di Palestina è ‘uno strumento fondamentale per promuovere la pace e rafforzare la sicurezza dello Stato di Israele’, e che costituisce il percorso più efficace verso la normalizzazione regionale. Gli eurodeputati invitano quindi gli Stati membri ‘a valutare la possibilità di riconoscere lo Stato di Palestina nell’intento di realizzare la soluzione dei due Stati’.

Tra le modifiche rilevanti del testo originario della proposta di risoluzione c’è stata la soppressione, a seguito del voto dell’Aula, della parola ‘genocidio’ dal paragrafo 22. Dal testo originario (il Parlamento europeo ‘sostiene un ampliamento delle sanzioni e chiede misure restrittive mirate dell’Ue, tra cui il congelamento dei beni e il divieto di visto tramite il regime globale di sanzioni dell’Ue in materia di diritti umani, da applicarsi alle persone ed entità estremiste direttamente coinvolte nell’occupazione illegale dei territori palestinesi, nonché in gravi violazioni del diritto internazionale, inclusi i ministri estremisti che chiedono apertamente azioni di genocidio o agiscono contro la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati’) sono state cancellate le parole ‘azioni di genocidio’.

E’ rimasto comunque, nella risoluzione, il riferimento al ‘procedimento ancora pendente nei riguardi di Israele da parte della Corte internazionale di Giustizia riguardo all’applicazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio nella Striscia di Gaza (Sudafrica contro Israele), avviato il 29 dicembre 2023’ (Considerando H).

Un emendamento del Ppe (il numero 8), approvato dalla maggioranza dell’Aula con 290 voti contro 271 e 22 astenuti, ha cancellato la dalla proposta originaria di risoluzione la frase: ‘Condanna senza mezzi termini la continua escalation della guerra a Gaza, imputabile alle operazioni militari israeliane, che si è tradotta in ricadute umanitarie devastanti e sofferenze inaccettabili per la popolazione civile’, sostituendola con un’affermazione molto più blanda nei riguardi di Israele: ‘Esprime preoccupazione per le continue operazioni militari nella Striscia di Gaza, che si sono tradotte in sofferenze insopportabili per la popolazione civile’.

Altri due emendamenti del Ppe hanno tolto dal testo alcune forti critiche alla Commissione e al Consiglio europeo per la mancata incisività della loro azione riguardo alla situazione a Gaza. L’emendamento numero 13 (approvato con 312 voti contro 270 e 17 astensioni) ha soppresso la ‘viva condanna’ che il testo originario proponeva per ‘il fatto che la Commissione e il Consiglio europeo non abbiano reagito con l’urgenza richiesta dalla gravità della situazione catastrofica a Gaza’.

L’emendamento 14, infine, ha cancellato la frase con cui si invitavano la Commissione e il Consiglio europeo ‘a riflettere sulle profonde conseguenze per l’immagine internazionale dell’Ue derivanti dall’assenza di una risposta oggettiva alla situazione catastrofica nella Striscia di Gaza e dalla percezione di un approccio basato su due pesi e due misure nell’azione diplomatica dell’Ue’, e si insisteva ‘sul fatto che una tale situazione sta annientando la credibilità dell’Ue non solo agli occhi del Sud del mondo ma anche agli occhi dei nostri cittadini’.

Tv, arriva "Mountainhead" con Steve Carell e Jason Schwartzman

Roma, 11 set. (askanews) – Arriva in prima tv in esclusiva su Sky Cinema il film targato HBO candidato ai prossimi Emmy Awards nella categoria Miglior film per la televisione, “Mountainhead”, il primo lungometraggio scritto e diretto da Jesse Armstrong, in onda venerdì 12 settembre alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Firmato da Jesse Armstrong, il creatore di “Succession” e vincitore di sette Emmy Awards, è un’irriverente e acuta satira sul potere, che racconta come un gruppo di amici miliardari, boss delle tech, si trovano ad affrontare una crisi internazionale crescente. Il film è il debutto alla regia di Armstrong, che firma anche la sceneggiatura e la produzione esecutiva. Nel cast Steve Carell nel ruolo di Randall, Jason Schwartzman in quello di Souper (Hugo Van Yalk), mentre Cory Michael Smith è Venis e Ramy Youssef è Jeff.

Attraverso una tensione crescente e colpi di scena inaspettati, “Mountainhead” affronta con sguardo tagliente l’ipocrisia e il cinismo della Silicon Valley e delle sue élite.

“Mountainhead” racconta la vicenda di un gruppo di miliardari della tecnologia che si riuniscono sullo sfondo di una crisi internazionale in costante evoluzione. Legati da un’amicizia nata anni prima all’interno della stessa fucina tecnologica, Randall (Steve Carell), Hugo (Jason Schwartzman), Venis (Cory Michael Smith) e Jeff (Ramy Youssef) sono amici di lunga data e rivali, tra gli uomini più ricchi del Pianeta.

Quando Hugo accoglie “i Brewsters” nella sua lussuosa tenuta per un fine settimana tra uomini altamente selezionati, il loro idillio esclusivo viene interrotto da notizie di violenti disordini in tutto il mondo, causati proprio dai nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa sviluppati da Venis. Con le nazioni sull’orlo del collasso politico ed economico, questi titani iniziano a pianificare la gestione della crisi a proprio vantaggio alzando sempre di più la posta in gioco e mettendo a rischio non solo le loro fortune e le loro amicizie, anche il futuro stesso dell’umanità.

La polizia acquisisce un video con il killer dell’attivista Charlie Kirk

New York, 11 set. (askanews) – Il Commissario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah, Beau Mason, ha dichiarato in una conferenza stampa, terminata da pochi minuti, di essere in possesso di un video dell’attentatore di Charlie Kirk, l’influencer conservatore assassinato mercoledì nel cortile della Utah Valley University durante un evento pubblico.

Mason, ha dichiarato che il sospettato ha l’apparenza di uno studente del college ed è arrivato nel campus intorno a mezzogiorno, poi è salito sul tetto di uno degli edifici attorno al cortile e ha sparato il colpo mortale con un fucile ad alta potenza abbandonato poi nel bosco dove l’attentatore si è rifugiato. Il video non è stato reso pubblico poichè gli investigatori stanno lavorando all’identificazione del sospetto, mentre continuano la caccia all’uomo.

Charlie Kirk, figura prominente tra i giovani sostenitori di Donald Trump, lascia la moglie e due figli piccoli. Oggi il vicepresidente JD Vance e la moglie visiteranno la famiglia in Utah.

11 settembre: Capodanno in Etiopia con nuova diga che parla italiano

Il Capodanno etiope, noto come Enkutatash (che significa “dono di gioielli” in amarico) , è una festa profondamente radicata nella cultura e nelle tradizioni dell’Etiopia. Si celebra l’11 settembre (o il 12 settembre negli anni bisestili del calendario gregoriano). Vediamo perché ciò succede. L’Etiopia, il più grande Paese cristiano in Africa, e il terzo Paese cristiano dei Brics, insieme a Brasile e Russia, segue un calendario proprio (calendario copto), composto da 13 mesi: 12 mesi di 30 giorni e un tredicesimo mese di 5 giorni (6 negli anni bisestili) .

Rispetto al calendario gregoriano, il calendario etiope è in ritardo di circa 7 anni e 113 giorni. Per cui l’11 settembre 2025 corrisponde al 1° Meskerem 2018 nel calendario etiope. Come il calendario giuliano e come il calendario lunare cinese, il calendario etiope è più legato ai ritmi della natura. Il capodanno, l’Enkutatash, infatti, segna la fine della stagione delle piogge e l’inizio della bella stagione. Il paesaggio si colora di fiori gialli chiamati Adey Abeba, simbolo di rinascita.

La festa affonda le radici nella storia della Regina di Saba, che, di ritorno dal re Salomone a Gerusalemme, fu accolta con doni di gioielli (“enku”) dai suoi sudditi.

L’Etiopia, dopo la sua adesione ai Brics, nel 2024, sta attraversando una fase di trasformazioni significative sotto il profilo politico, economico e sociale. Nonostante i progressi in settori come le energie rinnovabili e lo sviluppo infrastrutturale, il paese deve affrontare sfide complesse legate ai conflitti interni, alle tensioni regionali per la gestione delle risorse idriche e alla transizione verso un’economia sostenibile.

L’Etiopia è una repubblica federale su base etnica, composta da undici stati regionali (Tigray, Afar, Amhara, Oromia, Somali, Benishangul-Gumuz, Regione delle nazioni, Nazionalità e popoli del Sud, Gambela e Harar) e due municipalità indipendenti (Addis Abeba e Dire Dawa) a cui è stato riconosciuto un particolare status di autonomia. La popolazione etiopica è composta da più di 70 gruppi etnici che parlano oltre 200 tra lingue e dialetti. Tra i gruppi maggiori vi sono gli oromo e i somali, che parlano lingue cuscitiche, dell’Africa orientale, mentre gli amhara e i gruppi che parlano tigrino sono linguisticamente semiti. Almeno la metà della popolazione parla l’amarico come prima o seconda lingua.

Il Paese è segnato da profondi conflitti etnici e da instabilità, come il conflitto nel Tigray e le tensioni con le milizie Amhara. Dopo l’accordo di Pretoria (2022), che ha formalmente concluso la guerra tra il governo federale e il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF), le tensioni si sono spostate verso la regione Amhara. Le milizie Fano, legate al nazionalismo Amhara, si oppongono al governo centrale, accusandolo di favorire gli interessi Oromo e di aver tradito le rivendicazioni territoriali Amhara (come il Western Tigray).

Il Prosperity Party (PP) del premier Abiy Ahmed fatica a mantenere l’unità nazionale, mentre le élite regionali contestano la centralizzazione del potere.

Inoltre, vi è l’annosa questione della ricerca di uno sbocco al mare per l’Etiopia, che alimenta tensioni con paesi vicini come l’Eritrea, Gibuti e la Somalia.

Quest’anno il Capodanno etiope ha coinciso con l’inaugurazione della Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD), la grande diga etiope della rinascita, una imponente diga sul Nilo con una capacità di 5.000 MW, equivalente a quella di tre centrali nucleari di medie dimensioni, che ha provocato tensioni con Sudan ed Egitto, Paesi a valle del corso del principale fiume africano. L’Egitto e il Sudan chiedono garanzie, perché considerano la diga una minaccia esistenziale, poiché ridurrebbe il flusso d’acqua vitale per l’agricoltura e la sopravvivenza delle loro popolazioni. L’Egitto dipende per il 97% dal Nilo per le sue risorse idriche. ln ogni caso si tratta del più grande progetto idroelettrico mai realizzato in Africa,  progettato e realizzato dal gruppo  italiano Webuild per il quale la Gerd “segna l’inizio di una nuova era per il Paese, proiettandolo al centro della transizione verde del continente“.

Non sono state costruite solo la diga e la centrale idroelettrica – nota il gruppo costruttore – ma anche scuole, ospedali, impianti sportivi, strade e ponti: un intero ecosistema a supporto dello sviluppo che resterà al Paese e alla popolazione etiope. “È la sintesi di quanto previsto dal Piano Mattei del governo Meloni: coinvolgere le imprese italiane su grandi progetti funzionali alla crescita dei paesi africani apportando ingegneria, capacità e competenza per risolvere problemi infrastrutturali e affrontare insieme il futuro“.

Altro aspetto interessantissimo della Gerd consiste nel fatto la che la sua costruzione è stata interamente finanziata dal governo e dalla popolazione etiope attraverso l’emissione e l’acquisizione di bond, senza il sostegno delle banche multilaterali e quindi senza cadere nella trappola del debito internazionale  e dell’usura.

L’Etiopia è a un bivio: da un lato, cerca di affermarsi come potenza regionale attraverso progetti come la Gerd e l’adesione ai Brics; dall’altro, deve affrontare conflitti interni, tensioni regionali e sfide economiche. La transizione verso le energie rinnovabili e l’elettrificazione dei trasporti è promettente ma, in un Paese dove quasi la metà della popolazione non è ancora allacciata alla rete elettrica, richiede investimenti infrastrutturali e politiche inclusive. Il futuro del Paese dipenderà dalla capacità di bilanciare sviluppo e stabilità. Intanto, buon 2018 del calendario etiope, felice anno nuovo!

Flotilla, a Siracusa partenza degli italiani: "Siamo la meglio umanità"

Roma, 11 set. (askanews) – La Global Sumud Flotilla sta per salpare. Dopo il primo gruppo di barche in procinto di partire dal porto di Sidi Bou Said, a 20 chilometri da Tunisi, il Global Movement to Gaza si prepara alla partenza imminente della flotta italiana da Siracusa.

“A bordo di queste barche – dicono i responsabili in procinto di partire – ci sono persone rappresentanti della politica, rappresentanti di Ong, ci sono medici, infermieri, giornalisti, giovani volontari attivisti. Ci sono madri, padri, fratelli. Lo spettro di queste persone è la meglio umanità”.

“Partiamo sapendo che potremmo essere attaccati da droni – aggiungono i partecipanti alla ‘missione’ – o che potremmo essere intercettati sui mari internazionali dalla marina israeliana. Su quelle barche saremo alcune centinaia ma su quelle barche dovremmo essere milioni, ci siete tutti voi. Gaza sta morendo ogni giorno: hanno ammazzato giornalisti, bambini”.

Appalti, Mazzetti (FI): Il Codice Appalti Italia ha anticipato norme europee

Roma, 11 set. (askanews) – Sono molto soddisfatta e orgogliosa, da parlamentare italiana, di questo testo europeo sul quale lavoriamo da un anno, perch con il Codice Appalti – nato con il governo Draghi e concluso a inizio mandato del governo Meloni, grazie all’ottimo lavoro fatto dal compianto presidente del Consiglio di Stato On. Franco Frattini – l’Italia aveva gi anticipato tutto questo emanando dei principi fondamentali seguiti in parte dall’Europa. Da relatrice del provvedimento ho seguito l’intero percorso legislativo e oggi constato che i principi al centro del dibattito europeo sono gi nel nostro Codice. Ancora una volta, gli italiani superano un traguardo decisivo per economia, ambiente e sociale , ha detto l’On. Erica Mazzetti, responsabile Lavori pubblici di Forza Italia, a Largo Chigi, format Urania tv.

L’apertura al mercato, contestata da opposizioni e alcune parti sociali, si rivelata giusta: l’Europa ci ha seguito e i risultati gi si vedono, sebbene il Pnrr richieda procedure digitali e semplificate. Sul piano sociale, potremmo usare i canoni minimi sociali per l’edilizia residenziale pubblica, emergenza nazionale e a livello europeo, ma anche per la sicurezza sul lavoro e la premialit per tutti coloro che rispettano questi parametri, non come imposizioni ideologiche – l’opposto di ci che ventila la sinistra -; il tutto in seguito all’approvazione del provvedimento che dovrebbe vedere la conclusione dell’iter nel 2026; gi ad aprile avevo proposto degli emendamenti poi presentati da nostri parlamentari italiani del PPE”. “Fondamentale – aggiunge Mazzetti – anche la digitalizzazione: un principio del nostro codice appalti, pi facile da applicare per le grandi imprese e i grandi enti, pi difficile per Pmi e piccoli Comuni, che vanno supportati con formazione degli addetti e utilizzando anche i tecnici delle nostre grandi stazioni appaltanti come Anas, FS, Italfer”.

“Saranno fondamentali la semplificazione, la spinta verso la digitalizzazione delle procedure, il taglio alla burocrazia inutile e la valorizzazione della competitivit e soprattutto della libert d’impresa , ha concluso.

Bce, Lagarde: su tassi restiamo in buona posizione, ma non vincolati

Roma, 11 set. (askanews) – Alla Bce sui tassi di interesse “continuiamo ad essere in una buona posizione”, ma questo non significa che le decisioni future siano predeterminate: verranno prese “volta per volta sulla base dei dati”. Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

Secondo Lagarde la posizione resta buona (per aspettare e vedere) “perché l’inflazione è dove vogliamo che stia: 2-2,1%. Perché le prospettive di medio termine sono in linea con il nostro obiettivo (2%). E l’economia interna mostra resilienza mentre i rischi sono più bilanciati”.

“Ma non sto dicendo che continueremo ad essere in una buona posizione e che siamo su un percorso predeterminato. No – ha puntualizzato – perché decidiamo volta per volta e in base ai dati”. (fonte immagine: ECB).

La Russa censura il linguaggio usato dal M5S durante l’informativa di Tajani

Roma, 11 set. (askanews) – Una condanna “politica” del linguaggio “inaccettabile” utilizzato in aula: questa, secondo quanto si apprende da fonti di palazzo Madama, la posizione espressa dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel corso della conferenza dei capigruppo, durata circa un’ora, che lui stesso aveva convocato in seguito allo scontro divampato stamattina in aula nel corso dell’informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani. A dare il via alla bagarre era stata l’accusa lanciata all’indirizzo del ministro dalla senatrice Alessandra Majorino del M5S: “(…) lei si comporta come uno di quegli influencer prezzolati dal Governo israeliano per coprire la verità”.

Non ci sarà la convocazione di un giurì per una eventuale iniziativa disciplinare sull’episodio: non spetta al presidente, spiegano al Senato. In ogni caso, La Russa ha sollecitato i rappresentanti dei gruppi sulla necessità di avere in assemblea “un linguaggio che sia rispettoso di tutti”, un tema sul quale si è registrata “concordia unanime”.

La Bce conferma i tassi di interesse per l’area euro al 2%

Roma, 11 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato, come ampiamente atteso, i livelli dei tassi di interesse per l’area euro. Il tasso sui depositi, che resta il principale riferimento per il costo del denaro, resta quindi al 2%. Il tasso sulle principali operazioni resta al 2,15%, mentre il tasso sulle operazioni marginali a 2,40%.

“L’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo di medio termine del 2% e la valutazione delle prospettive di inflazione condotta dal Consiglio direttivo resta pressoché invariata”, recita un comunicartio diffuso al termine del direttorio.

La Banca centrale europea ha ritoccato marginalmente al rialzo le sue previsioni di inflazione per l’area euro. Ora per quest’anno si attende un 2,1 percento, cui dovrebbe seguire un 1,7 percento nel 2026 e 1,9 percento nel 2027. Lo scorso giugno la Bce prevedeva inflazione al 2% quest’anno, all’1,6% il prossimo e al 2% del 2027.

L’ambasciatore Gb negli Usa Peter Mandelson rimosso per legami con Epstein

Roma, 11 set. (askanews) – L’ambasciatore britannico negli Stati Uniti, Peter Mandelson, è stato rimosso con effetto immediato a causa dei suoi legami con il finanziere americano e criminale sessuale Jeffrey Epstein. Lo ha annunciato il Foreign Office, sottolineando che la decisione è stata presa “per rispetto delle vittime dei crimini di Epstein” e a pochi giorni dalla visita di Stato del presidente Donald Trump nel Regno Unito.

Il dicastero ha precisato che nuove email rivelate questa settimana mostrano come “la profondità e l’ampiezza delle relazioni di Peter Mandelson con Jeffrey Epstein siano sensibilmente diverse da quanto noto al momento della sua nomina”.

Mandelson, 71 anni, veterano del Partito laburista ed ex esponente di spicco dei governi di Tony Blair e Gordon Brown, era stato nominato ambasciatore a Washington tra polemiche. La portata delle sue interazioni con Epstein – secondo il Foreign Office – è risultata incompatibile con il ruolo diplomatico di primo piano.

M.O., in capigruppo La Russa censura linguaggio usato da M5S in aula

Roma, 11 set. (askanews) – Una condanna “politica” del linguaggio “inaccettabile” utilizzato in aula: questa, secondo quanto si apprende da fonti di palazzo Madama, la posizione espressa dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, nel corso della conferenza dei capigruppo, durata circa un’ora, che lui stesso aveva convocato in seguito allo scontro divampato stamattina in aula nel corso dell’informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani. A dare il via alla bagarre era stata l’accusa lanciata all’indirizzo del ministro dalla senatrice Alessandra Majorino del M5S: “(…) lei si comporta come uno di quegli influencer prezzolati dal Governo israeliano per coprire la verità”.

Non ci sarà la convocazione di un giurì per una eventuale iniziativa disciplinare sull’episodio: non spetta al presidente, spiegano al Senato. In ogni caso, La Russa ha sollecitato i rappresentanti dei gruppi sulla necessità di avere in assemblea “un linguaggio che sia rispettoso di tutti”, un tema sul quale si è registrata “concordia unanime”.

Motor Valley, DSV svela il nuovo hub logistico da 100 milioni euro

Fiorano Modenese, 11 set. (askanews) – La filiera dell’automotive in Emilia-Romagna fortissima. Tra Modena e Bologna si concentrano non solo i prestigiosi marchi del Made in Italy (da Ferrari alla Maserati, fino alla Dallara) ma anche la ricca filiera dei subfornitori che ne costituiscono un unicum mondiale. Tante competenze e tante imprese, si traducono in una grande mole di movimentazione. Per questo la creazione da parte di DSV di un polo logistico nel cuore della Motor Valley emiliana una buona notizia in due sensi: verso le imprese e verso l’ambiente.

“E’ un progetto complesso – spiega Davide Uracchi, Managing Director, DSV Contract Logistics Italia – che prevede l’integrazione di flussi, l’efficientamento dei flussi operativi, la riduzione dei camion dalle strade e la riduzione dell’emissione di Co2 sul territorio. E’ un progetto in cui alla fine vincono tutti, non c’ come nelle competizioni sportive uno che vince o uno che perde”.

Un investimento da 100 milioni di euro per un polo che si estende su 100mila metri quadrati, concentrando in tre asset logistici interconnessi attivit prima distribuite su dieci magazzini distinti. DSV Proximity, questo il nome del nuovo hub inaugurato a Fiorano Modenese, aumenta del 15% la superficie operativa disponibile e taglia del 45% i tempi delle operazioni.

“Lavoriamo per molti clienti del settore automotive – ricorda Maciej Walenda, CEO Europe, DSV Contract Logistics -. Questo evento un esempio spettacolare per creare non solo magazzino ma anche un servizio a livello pi alto non solo per servizio ma anche per la complessivit”.

I benefici ambientali sono concreti: 45,7% di chilometri in meno percorsi ogni giorno dai mezzi pesanti, un terzo di camion in meno sulle strade. Il tutto candidato alla certificazione BREEAM “Very Good”, uno dei pi alti standard internazionali per l’edilizia sostenibile. “Abbiamo beneficiato di una riduzione dell’impatto ambientale e di una riqualificazione del territorio – aggiunge Uracchi – per cui di questo vado particolarmente fiero ed orgoglioso”.

La rigenerazione di un’area industriale dismessa – l’ex ceramica Ricchetti – rappresenta un modello virtuoso di sviluppo sostenibile. Non solo si restituisce vita a spazi abbandonati, ma si ottimizza l’intera catena logistica riducendo drasticamente l’impatto del trasporto merci. Un’operazione di brownfield che trasforma un problema territoriale in opportunit di sviluppo. Lo spiega Valentino Chiarparin, Country Manager GSE Italia. “E’ un immobile che veramente riporta a nuova vita un sito che era completamente dismesso o comunque con immobili ormai desueti. Questo tipo di riciclo del materiale proveniente dalla demolizione, dalla frantumazione degli edifici esistenti, permette di riuscire ad evitare una grandissima componente di traffico sulle strade e soprattutto riuscire a riconvertire con del materiale in sito quello che un immobile gi precedentemente utilizzato”.

DSV prevede l’impiego di nuovi operatori specializzati e la creazione di ulteriori posti di lavoro nell’indotto modenese.

Disgelo Usa-Bielorussia: "grande intesa" per rilascio prigionieri politici

Roma, 11 set. (askanews) – Alexander Lukashenko ha ricevuto a Minsk l’inviato del presidente statunitense, John Cole, che ha proposto una “grande intesa” sul rilascio dei prigionieri politici. “Non siamo favorevoli al fatto che queste persone si trovino nelle colonie penali. Se Donald è interessato, possiamo illustrargli i casi di ciascuno e, se vorrà accoglierli, possiamo provare a elaborare una grande intesa”, ha dichiarato il capo dello Stato bielorusso, secondo le immagini diffuse dal suo servizio stampa.

Nelle stesse ore l’ambasciata americana a Vilnius ha confermato la liberazione di 52 prigionieri politici di diverse nazionalità, ora diretti in Lituania. Tra questi figurano l’ex candidato presidenziale Nikolaj Statkevic, il filosofo Vladimir Matskevic e la cittadina lituana Alena Romanauskene.

Durante l’incontro, Cole ha annunciato che gli Stati Uniti revocheranno le sanzioni contro la compagnia aerea Belavia e stanno valutando la riapertura della propria ambasciata a Minsk, chiusa dal 2008.

L’episodio si inserisce in un processo di progressivo riavvicinamento: già a giugno, in occasione della visita a Minsk del rappresentante speciale di Trump, Keith Kellogg, erano stati liberati altri 14 prigionieri, incluso l’oppositore Sergej Tichanovskij, marito della leader in esilio Svetlana Tichanovskaja.

La svolta è stata rafforzata dalla telefonata del 15 agosto tra Donald Trump e Lukashenko – la prima in oltre 30 anni – durante la quale il presidente americano ha definito il leader bielorusso un “presidente altamente rispettato”, rompendo con la linea di non riconoscimento adottata dall’Occidente dal 2020. Un contatto nel giorno in cui Trump riceveva il presidente russo Vlaidmir Putin in Alaska, che segna un possibile “punto di svolta” nei rapporti con Minsk, a lungo congelati dopo la repressione del 2020.

Secondo diversi osservatori, Lukashenko cerca margini diplomatici per evitare la totale dipendenza da Mosca, sfruttando l’interesse di Trump a ottenere risultati rapidi sul piano internazionale. Per Washington, il dossier dei prigionieri politici diventa così terreno di cooperazione a basso costo con Minsk, sullo sfondo del nodo più importante delle relazioni Bielorussia-Russia e del ruolo di Minsk nella guerra in Ucraina.

Bce conferma i tassi di interesse per l’area euro al 2%

Roma, 11 set. (askanews) – La Banca centrale europea ha confermato, come ampiamente atteso, i livelli dei tassi di interesse per l’area euro. Il tasso sui depositi, che resta il principale riferimento per il costo del denaro, resta quindi al 2%. Il tasso sulle principali operazioni resta al 2,15%, mentre il tasso sulle operazioni marginali a 2,40%.

“L’inflazione si attesta attualmente intorno all’obiettivo di medio termine del 2% e la valutazione delle prospettive di inflazione condotta dal Consiglio direttivo resta pressoché invariata”, recita un comunicartio diffuso al termine del direttorio.

L’Europa indipendente: obiettivo strategico nel quadro di un nuovo patto costituzionale

Di fronte al baratro evocato da Mattarella l’Europa deve assumere misure eccezionali. È una spinta decisiva per avanzare sul terreno dell’integrazione, unico rimedio al tarlo del burocratismo che molti denunciano da anni, in modo strumentale, al solo scopo di gettare fango sulle istituzioni comunitarie. Ieri Ursula von der Leyn ha fatto un discorso impegnativo, forse il migliore della sua lunga presidenza. Ha detto con chiarezza che l’Europa deve ambire a un livello più alto di unità, per costruire solide condizioni di indipendenza. Finora, in verità, non lo si era mai affermato con tale forza e concretezza: l’obiettivo strategico consiste pertanto nel compiere il salto verso un’Europa davvero indipendente, con tutto ciò che ne consegue in termini di scelte oculate nel campo delle nuove tecnologie, dei servizi ad alto valore aggiunto e, necessariamente, della politica militare.

Nei giorni scorsi, su una mozione all’esame del Parlamento di Strasburgo sull’ingresso dell’Ucraina in Europa in tempi più ravvicinati, Lega e Movimento Cinque Stelle hanno votato contro, mentre si sono espressi a favore Fratelli d’Italia, Forza Italia e Partito democratico. Kiev, per i nostri populisti, può attendere, È uno dei vari episodi da cui si può ricavare la conferma di come l’antieuropeismo si accompagni a una tendenza assai pericolosa a compiacere lo zar del Cremlino, sottovalutando la minaccia del neo-imperialismo russo. C’è un problema di credibilità della politica estera italiana a cui provvedere in tempi medio-brevi con un profondo riordino delle alleanze politiche. Impossibile nascondersi che nel bipolarismo si annidano pesanti contraddizioni, frutto del distorto e ambiguo passaggio dalla prima alla seconda repubblica (per usare una terminologia poco corretta ma facilmente comprensibile).

Se vogliamo un’Europa indipendente, e quindi se stimiamo onorevole e corretto l’indirizzo della Von der Leyen, abbiamo la necessità di stringere un nuovo “patto costituzionale” a sostegno di questa strategia. Nessuno deve rinunciare alle proprie identità, ma i “responsabili” della maggioranza e della opposizione devono almeno convergere, in via di principio, sul comune ancoraggio a un futuro di più Europa. Naturalmente, chi muove dalla tradizione (democristiana) di De Gasperi e degli altri Padri fondatori, oggi può rivendicare il diritto a una riproposizione aggiornata dell’europeismo come orizzonte di una politica di libertà e solidarietà, con impegni sempre più stringenti. Serve presidiare e sostenere il grande processo di rilancio dell’Europa. È soprattutto qui l’identità, ma anche la coscienza del momento storico, a cui il cattolicesimo politico è chiamato a riferirsi. Non può mancare questa voce.

Pistola con matricola abrasa in hotel, arrestato il trapper Baby Gang

Milano, 11 set. (askanews) – Il trapper “Baby Gang”, nome d’arte per Zaccaria Mouhib Zaccaria, è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione di arma clandestina e ricettazione. I carabinieri lo hanno sorpreso in possesso di una pistola con matricola abrasa.

Il trapper è stato fermato a Milano dai militari dell’Arma di Lecco, supportati dall’Arma del capoluogo meneghino, mentre si trovava in un albergo. Nella sua abitazione di Calolziocorte, nel Lecchese, sono state ritrovate altre due pistole clandestine nascoste in un vano. In casa, al momento della perquisizione, c’era un uomo la cui posizione è ora al vaglio degli investigatori.

L’indagine che ha portato all’arresto del trapper era scattata nel gennaio 2024, prende le mosse dall’arresto di un uomo, trovato in possesso di droga e di un fucile mitragliatore d’assalto di derivazione AK47, risultato di fabbricazione ex cecoslovacca, perfettamente funzionante, con il relativo munizionamento.

Gli investigatori dei carabinieri di Lecco sono riusciti a ricostruire come l’arma sia la stessa utilizzata durante le riprese di alcuni video musicali di Baby Gang e di Simba La Rue al secolo SAIDA Mohamed Lamine cl. 2002, anche lui indagato nel medesimo procedimento e attualmente detenuto.

A Venezia minacce con rottweiler e percosse a due turisti "ebrei": 2 denunce

Venezia, 11 set. (askanews) – Un nuovo episodio di aggressione a turisti israeliani. A Venezia una coppia, lui americano e lei israeliana, ha denunciato di essere stata bloccata lungo Strada Nuova da un gruppo di persone di origine nordafricana, che li avevano identificati come “ebrei”, probabilmente per il loro abbigliamento.

“Palestina libera” sarebbe stato gridato all’indirizzo della coppia. Uno degli aggressori avrebbe aizzato il proprio cane rottweiler contro la coppia, un altro avrebbe schiaffeggiato il turista americano. Contro la coppia anche una bottiglia di vetro. Identificati, gli aggressori sono stati denunciati con l’ipotesi del reato di minaccia aggravata dall’istigazione o dalla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

L’uomo che ha colpito il turista è stato denunciato anche per percosse e raggiunto dall’ordine del questore di non tornare a Venezia per due anni. Per un altro c’è un provvedimento di espulsione.