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lunedì, 16 Giugno, 2025
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La Dolce Vita, Stefano Di Battista omaggia grande musica italiana

Roma, 10 giu. (askanews) – Mercoledì 2 luglio 2025, all’Anfiteatro Romano di Terni, andrà in scena La Dolce Vita, un concerto-evento che si preannuncia tra i momenti più intensi e significativi dell’estate culturale ternana. Protagonista assoluto della serata sarà Stefano Di Battista, celebre sassofonista tra i più apprezzati a livello internazionale, accompagnato dal suo quintetto e dalla straordinaria Colours Jazz Orchestra diretta da Massimo Morganti. Un incontro unico tra talento solistico e potenza orchestrale, per un omaggio jazzistico alla grande melodia italiana che abbraccia cinema, canzone d’autore e memoria collettiva.

L’iniziativa è promossa e co-finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, da anni impegnata nella valorizzazione dell’offerta culturale del territorio attraverso progetti accessibili, di qualità e capaci di generare partecipazione autentica. L’organizzazione dell’evento è curata da Visioninmusica, con la direzione artistica di Silvia Alunni, che ha scelto questo concerto come nuova tappa del percorso condiviso con la Fondazione, volto a offrire al pubblico ternano – ancora una volta e con rinnovata convinzione – la possibilità di conoscere, apprezzare e vivere la grande musica dal vivo a un prezzo simbolico, nel segno della cultura come bene comune.

La Dolce Vita è un viaggio musicale raffinato ed emozionante, dove alcune delle melodie più iconiche della storia italiana – da Nino Rota a Ennio Morricone, da Modugno a Conte, passando per Piovani, Dalla e Carosone – vengono reinventate attraverso il linguaggio del jazz contemporaneo. Nata come progetto discografico e ora trasposta in una coinvolgente esperienza orchestrale, l’opera di Di Battista affida alla forza dell’improvvisazione e degli arrangiamenti originali il compito di trasformare l’eredità melodica italiana in materia viva, capace di parlare al presente con intensità e leggerezza.

Il quintetto di Di Battista – composto da Matteo Cutello alla tromba, Andrea Rea al pianoforte, Daniele Sorrentino al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria – dialoga sul palco con l’energia e l’eleganza della Colours Jazz Orchestra, formazione attiva da oltre vent’anni, riconosciuta per la sua ricerca timbrica e per le collaborazioni con alcuni dei più grandi interpreti del jazz mondiale.

In questa speciale serata, la musica non si limita a essere eseguita: viene raccontata, vissuta, condivisa. Ogni brano si apre a nuove letture, sorprendenti e intense, rivelando la capacità del jazz di rileggere il passato senza nostalgia, ma con sguardo visionario. In questo senso, La Dolce Vita non è solo un tributo alla canzone italiana, ma un invito ad attraversarla, a riscoprirne la bellezza e l’emozione attraverso una prospettiva inedita.

Premio Massimo Troisi, Alessandro Preziosi e Giuseppe Zeno a Salina

Roma, 10 giu. (askanews) – Alessandro Preziosi e Giuseppe Zeno riceveranno il Premio Massimo Troisi sull’isola di Salina in occasione del Marefestival, giunto alla XIV edizione, che ogni anno celebra e ricorda il compianto artista napoletano, venuto a mancare nel 1994, nei luoghi del suo ultimo set de Il Postino.

Prenderà il via venerdì 13, fino a domenica 15 giugno la kermesse promossa dai giornalisti messinesi Massimiliano Cavaleri (direttore artistico), Patrizia Casale e Francesco Cappello e condotta dalla giornalista Nadia La Malfa, che ripercorrerà i momenti salienti delle brillanti carriere di due tra gli interpreti più apprezzati del panorama italiano attraverso video e fotografie a cura dell’autore Giovanni Pontillo. I due artisti saranno protagonisti sul palco delle piazze di Santa Marina Salina e Malfa, i comuni isolani in cui si svolge la manifestazione, patrocinata da Rai Sicilia e con media partner la TGR.

Seguiti da un pubblico eterogeneo e capaci di spaziare tra cinema, teatro e tv, Preziosi e Zeno tra l’altro hanno in comune con Troisi l’origine napoletana e arricchiranno il parterre di ospiti della manifestazione tra cui l’ospite d’onore Cristina Comencini, gli attori Massimo Boldi, Ezio Greggio, Marina Suma e Maria Grazia Cucinotta, interprete de Il Postino e madrina dell’evento fin dalla prima edizione e i cantautori Daria Biancardi, Mauro Di Maggio, Peppe La Spada e il regista italo-egiziano Luca Sherif.

A Roma arriva "Sbocco", la mostra di Del Re e de Nichilo a Casa Vuota

Roma, 10 giu. (askanews) – Dal 10 giugno al 14 settembre 2025, gli ampi e ariosi gesti pittorici di Andrea Rupolo (2002) riempiono le stanze di Casa Vuota a Roma in occasione della mostra Sbocco, curata da Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, la prima personale del giovane artista di origine calabrese. La mostra si inaugura martedì 10 giugno dalle ore 18:30 alle ore 21 nell’appartamento-galleria di via Maia 12 al Quadraro.

A Casa Vuota, Andrea Rupolo presenta un progetto installativo site-specific che pone una selezione di tele di grandi dimensioni in dialogo serrato con lo spazio espositivo domestico. Sono oli e tecniche miste, tutti realizzate nell’ultimo anno e caratterizzati da una pittura gestuale e istintiva, informale e con una vaga reminiscenza di anatomie e macellazioni. Sperimentando anche le tecniche della grafica d’arte, Rupolo porta in mostra anche un dittico di collografie su tessuto. I segni dell’artista si rispecchiano e si confrontano con i segni impressi sulla pelle della casa, con la mappa di storie e di memorie che costella le superfici del suo ventre e che testimonia la vita che si è consumata al suo interno.

Il focus della ricerca di Andrea Rupolo è il corpo scandagliato dall’interno, che l’artista comunica con crudezza, violenza e uno sguardo deformante. “Cerco di capire – spiega l’artista – in che modo l’identità possa modellare la carne; perciò mostro una materia cruda, deforme e imparziale, che non appartiene a nessuno e diventa superfice disidentificata, portandola al limite della morte”. La ricerca del colore e la frenesia dell’enunciato pittorico hanno bisogno di spazi ampi per esprimersi, misurati dal ritmo del gesto.

“Tutto – prosegue l’artista – è costruito su un movimento costante, il movimento della materia che cambia la sua forma e il suo spazio”. Quella che Rupolo sfida è “una carne che non appartiene a nessuno”, carne viva che la pittura porta al limite, in “uno spazio che cambia la percezione della propria misura” e attraverso “un colore che si costruisce di conseguenza”. Un modo di mettersi dentro l’esperienza del corpo, per arrivare a definire un’identità: è “la bozza – nelle intenzioni di Rupolo – di un sistema che possa raccogliere la forma della soggettività nomade, distaccata dalle conseguenze esterne e costruita sulla persona”.

“Andrea Rupolo si esercita in una pittura informale che ha in sé la memoria del corpo. Non c’è luogo più adatto all’osservazione del corpo dello spazio domestico e, in questo corpo-casa, la giovane pittura di Rupolo è come un fiume in piena in cerca di uno sbocco”, scrivono i curatori Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo. “Materia che si ammassa ed esplode, dietro la spinta di altra materia. Tutta l’urgenza dei vent’anni, la ricerca di un proprio segno e di una propria voce nella pratica pittorica e la riflessione su alcuni temi fondanti della dimensione etica e dell’esperienza estetica del presente (come il corpo e la carne, l’umano e il postumano, il bello e il mostruoso, la superficie e la profondità, il dentro e il fuori, il transeunte e la memoria) si trasferiscono in questa prima restituzione di un itinerario artistico ancora tutto da tracciare e da scoprire, ma che già affascina per la sua vigoria. La pittura di Rupolo parla di masse e materia in movimento, in trasformazione. Con la sua qualità liquida e gestuale, cattura frame di pulsazioni di organi, tessuti, muscoli e parti di corpo”.

Proseguono Del Re e de Nichilo: “In un orizzonte tecnologico che vede tutto l’universo racchiuso nel piccolo schermo di uno smartphone, la ricerca di Andrea Rupolo ha uno slancio potente e antinarrativo che si esprime nell’immaginare opere di grandi dimensioni. Si trova a suo agio nell’affrontare spazi ampi, sempre più ambiziosi, dove si affacciano insorgenze pittoriche libere da qualunque necessità di rappresentazione, tra orografia e stratificazione. Questi agitati fraseggi, che appaiono a volte ventosi nell’emersione dei fondi più chiari e a volte marezzati da un sapiente uso di cromie sia concilianti sia dissonanti, sono affidati spesso a tessuti e teli che non hanno bisogno di essere rinchiusi nell’armatura di un telaio, ma che vengono lasciati liberi di cadere lungo i muri o di impossessarsi degli ambienti di Casa Vuota, facendosi soglie, sipari e membrane da toccare e attraversare”.

“Basta pochissimo per cambiare la percezione dello spazio – annotano i curatori – e la pittura installativa di Andrea Rupolo diventa elemento di riconfigurazione dei volumi; ammorbidisce le geometrie e altera l’esperienza dell’abitare comune che si esercita nei rituali di una mostra. Ciò che si mostra diventa tanto importante, quanto lo è ciò che non si vede, ciò che resta precluso alla conoscenza e alla comprensione. Allo stesso modo i segni e le tracce che Casa Vuota già possiede, per l’azione delle vite che l’hanno occupata nella sua privatezza o delle mostre che si sono succedute nella sua funzione espositiva, costituiscono un repertorio fossile, visibile o nascosto, che amplia e potenzia la voce dell’artista. Sì accendendo così, per il visitatore, occasioni di stupori e assonanze, vertigini e reminiscenze, tra i pieni della pennellata, le cicatrici della tela e le trasparenze”.

“La carne si manifesta, superficie nuova tutta da mappare. A ogni corpo corrisponde una pelle”, concludono Del Re e de Nichilo. “Con l’intervento di Rupolo, la casa ha una seconda pelle da sfogliare brano a brano, tra le spire di un grande rettile acquattato in procinto di fare la muta. È una rapsodia di sudari, su cui restano impresse le detumescenze dello sforzo, lo spasmo dei muscoli, la vivisezione di una selvatica vitalità. Non può non esserci però, negli occhi di chi guarda, l’eco di qualcos’altro. La corporalità è un pretesto per l’artista, lo spunto di un’improvvisazione che si apre a rivelazioni impreviste. Il corpo si fa paesaggio, mappa di esperienza. Nel gesto nevrotico della pittura, si affastellano i segni di Guerniche contemporanee, le scorie degli orrori di un’umanità smemorata e impotente, rispecchiando la guerra di sé contro il mondo, conforme a questo presente gramo. Ma cercare un racconto è impresa vana, è come interrogare le stelle o tentare di interpretare le aruspicine di una ferita sublimata nello sfogo del corpo, nella sua purga, nel suo sfiatatoio. Refrattario alla ricerca di un significato, Rupolo si concentra sul gesto, sulla sua prestazione quasi agonistica e titaneggia, sfida il tempo e le sue storture, ambisce a scardinare il corpo, a conquistare il cielo. Solo i pazzi o i veggenti osano tanto. E i suoi vent’anni sono la freccia più preziosa del suo arco”.

AIL Lecce: incontro con medici su mieloma multiplo

Lecce, 10 giu. (askanews) – Si svolto a Lecce, presso l’Hilton Garden Inn, un evento dedicato ai pazienti con Mieloma Multiplo e ai loro caregiver. Il seminario stato programmato in modalit ibrida – sia in presenza che online – ed ha previsto uno spazio dedicato alle domande dal pubblico dopo le presentazioni dei medici. intervenuto Mario Tarricone, Presidente AIL Lecce:

“Mieloma una malattia abbastanza complessa da seguire ed necessario che ci sia una comunicazione tra questi due mondi paralleli, quello dei medici dell’ambito clinico e dei pazienti, che invece hanno un racconto biografico diverso. Per cui gli incontri medici-pazienti AIL sono uno spazio che stato immaginato e pensato proprio per far incontrare questi due mondi e lasciare anche il tempo alle domande dei pazienti, quel tempo che difficile trovare nei reparti degli ospedali”.

Questo ha permesso di instaurare un confronto pi diretto e ha permesso di ricevere risposte a domande spesso troppo complesse da spiegare nei pochi momenti liberi di una frenetica giornata in reparto. Abbiamo parlato con la Dott.ssa Anna Mele, Direttrice Ematologia di Tricase:

“Sono veramente significative queste giornate che AIL nazionale e in questo caso AIL Lecce ci propongono perch ci aiuta a vedere il dolore, la problematica sia legata alla malattia che a tutti gli aspetti socio-economici e sociali che i nostri pazienti e i loro familiari quotidianamente vivono”.

Parte fondamentale del convegno stata la costruzione di un ponte tra medico e paziente, quanto mai fondamentale in un percorso di cura per questa malattia. infine intervenuto Nicola Di Renzo, Direttore Ematologia di Lecce:

“I familiari sono una componente fondamentale. Da qualche anno si parla di caregiver che essenziale nel processo di cura di un paziente perch abbiamo una popolazione sempre pi anziana, non sempre autonoma, quindi il supporto della famiglia cos come di amici o comunque di persone vicino a loro risulta di fondamentale importanza. Le scelte terapeutiche talvolta sempre condivise vengono operate anche in funzione di quello che la presenza o meno di un caregiver e di altri fattori socio-economici”.

AIL Lecce, inoltre, realizza progetti fondamentali come l’assistenza domiciliare, il supporto psicologico e la formazione di personale specializzato. Nel 2024, ha sostenuto con fondi essenziali figure chiave come psicologi e data manager, garantendo cure e servizi direttamente sul territorio, riducendo al minimo la strada da percorrere dalla propria abitazione ad un reparto ematologico di un ospedale.

Calcio, Ranieri rifiuta, non sarà ct dell’Italia

Roma, 10 giu. (askanews) – Non sarà Claudio Ranieri il prossimo Commissario Tecnico dell’Italia. Il classe ’51 testaccino ha deciso, infatti, di rinunciare alla proposta della Nazionale: non c’era nessun tipo di impedimento, con i Friedkin che avevano dato apertura alla possibilità che l’allenatore andasse a occupare la panchina della Nazionale azzurra, ma, dopo aver lungo riflettuto, ha declinato l’offerta. Resterà concentrato al 100% sulla Roma e su quello che sarà il nuovo ruolo da consulente della società giallorossa: nelle ultime settimane ha lavorato all’arrivo di Gasperini nella capitale e continuerà a lavorare per la Roma. Resta il dubbio, invece, su chi sostituirà a questo punto Luciano Spalletti che ha chiuso la sua esperienza all’Italia con la vittoria per 2-0 sulla Moldavia. Il candidato principale diventa ora Pioli, attualmente sotto contratto con l’Al-Nassr.

Marina Militare, Mattarella: assicura la salvaguardia della vita umana in mare

Roma, 10 giu. (askanews) – Le nostre unità navali, i sottomarini, gli aerei, la brigata marina San Marco, i reparti speciali e le Capitanerie di porto, guidano e partecipano a numerose impegnative operazioni, nazionali e internazionali, spaziando in tutti i quadranti del globo, dall’Indo-Pacifico al Mar Rosso, dal Circolo Polare Artico all’Oceano Atlantico e Indiano, assicurando con la loro presenza una capacità di intervento in aree di primario interesse e la salvaguardia della vita umana in mare”. E’ quanto scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Marina Militare, in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra, Enrico Credendino.

“La lunga tradizione marinara, rappresentata idealmente dalla Nave Scuola Amerigo Vespucci che proprio oggi, a Genova, termina una impegnativa campagna navale di particolare rilevanza, ha nutrito la crescita di competenze preziose e dell’immagine dell’Italia”, sottolinea il Capo dello Stato. “In questo giorno di festa, mi è grato rivolgere a tutto il personale militare e civile – in servizio e in congedo – e alle loro famiglie, l’apprezzamento della Repubblica per il quotidiano impegno e il senso del dovere dimostrati in ogni circostanza. Viva la Marina Militare, viva le Forze Armate, viva la Repubblica”, conclude Mattarella. “Le donne e gli uomini della Marina Militare rappresentano un’eccellenza, il volto di un’Italia che si fa carico, con alto senso di responsabilità, della missione di contribuire a salvaguardare la pace e la sicurezza, in aderenza ai valori costituzionali”.

“Nel giorno della vostra festa, mentre saluto la Bandiera, rivolgo il primo pensiero alla memoria dei marinai caduti che hanno testimoniato con il sacrificio della vita la loro dedizione alla Patria”, sottolinea il Capo dello Stato. “Le guerre e le forti tensioni geopolitiche che caratterizzano quest’epoca hanno visto la Marina Militare confermare la propria capacità di operare con efficacia in contesti complessi, con sfide ad alta intensità, in sinergia con i Paesi alleati, per la tutela della libertà di navigazione. Il valore strategico della dimensione marittima si è ulteriormente accentuato con le minacce che si sono manifestate nell’area del Mediterraneo allargato e con quelle dirette contro le infrastrutture critiche subacquee”, conclude.

Formula1, Ufficiale il calendario 2026, via Imola, c’è Madrid

Roma, 10 giu. (askanews) – F1 e FIA hanno reso noto il calendario del prossimo campionato che scatterà in Australia, a Melbourne, nel weekend del 6-8 marzo. Esce Imola, con Monza che resta l’unica tappa italiana nel mese di settembre (6/09); raddoppia la Spagna, dove oltre a Barcellona arriva Madrid (13/09). A differenza della stagione in corso, il Canada anticiperà le tappe di Monte-Carlo e Catalunya. Restano tre le gare negli Usa. Primi test anticipati a gennaio.

GP AUSTRALIA (MELBOURNE) 6-8 marzo GP CINA (SHANGHAI) 13-15 marzo GP GIAPPONE (SUZUKA) 27-29 marzo GP BAHRAIN (SAKHIR) 10-12 aprile GP ARABIA SAUDITA (JEDDAH) 17-19 aprile GP MIAMI 1-3 maggio GP CANADA (MONTREAL) 22-24 maggio GP MONACO (MONTE-CARLO) 5-7 giugno GP SPAGNA (BARCELLONA) 12-14 giugno GP AUSTRIA (SPIELBERG) 26-28 giugno GP GRAN BRETAGNA (SILVERSTONE) 3-5 luglio GP BELGIO (SPA-FRANCORCHAMPS) 17-19 luglio GP UNGHERIA (BUDAPEST) 24-26 luglio GP OLANDA (ZANDVOORT) 21-23 agosto GP ITALIA (MONZA) 4-6 settembre GP MADRID* 11-13 settembre *soggetto all’omologazione del circuito da parte della FIA GP AZERBAIJAN (BAKU) 25-27 settembre GP SINGAPORE 9-11 ottobre GP USA (ASUTIN) 23-25 ottobre GP MESSICO (CITTA’ DEL MESSICO) 30 ottobre-1 novembre GP BRASILE (SAN PAOLO) 6-8 novembre GP LAS VEGAS 19-21 novembre GP QATAR (LUSAIL) 27-29 novembre GP ABU DHABI (YAS MARINA) 4-6 dicembre

Trump: Greta è una persona strana, le serve un corso di gestione rabbia

Roma, 10 giu. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deinito l’attivista Greta Thunberg una “persona strana” e “giovane arrabbiata” che dovrebbe prendersi cura di questo suo problema.

“È certamente diversa. Penso che dovrebbe frequentare un corso di gestione della rabbia – è il mio consiglio principale per lei”, ha dichiarato Trump rispondendo a domande della stampa. Greta è tra gli attivisti che a bordo della nave Madleen hanno tentato di forzare il blocco navale israeliano davanti a Gaza. Commentando le sue dichiarazioni sul sequestro dell’imbarcazione, Trump ha detto di ritenere che “che Israele abbia già abbastanza problemi senza rapire Greta Thunberg”.

Dazi, a Londra oggi secondo giorno colloqui Usa-Cina

Roma, 10 giu. (askanews) – I negoziati commerciali tra Usa e Cina, che sono iniziati ieri a Londra, dovrebbero riprendere oggi nella capitale britannica. I colloqui si svolgono a Lancaster House, proprietà del governo britannico nel centro di Londra. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, gli alti esponenti dei due governi che compongono le delegazioni dovrebbero riunirsi di nuovo alle 10 locali (ore 11 in Italia).

Le due delegazioni sono guidate da esponenti di punta delle rispettive amministrazioni. Per gli Usa – lo ha annunciato lo stesso Trump – ci sono tre dei principali collaboratori nell’amministrazione Usa del presidente: il segretario al Tesoro Scott Bessent, il segretario al commercio Howard Lutnick e il rappresentante commerciale Jamieson Greer; per la Cina – a quanto ha comunicato Pechino – c’è il vicepremier He Lifeng, uno dei principali bracci destri di Xi per le questioni commerciali.

Dopo il primo turno di colloqui di ieri non sono stati diffusi comunicati ufficiali: l’incontro si è concluso senza un accordo. Tuttavia, entrambe le parti hanno inviato segnali sulle proprie aspettative.

Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, ha dichiarato alla CNBC poco dopo l’avvio dei colloqui che gli Stati uniti sarebbero disposti ad allentare alcuni controlli alle esportazioni diretti verso la Cina in cambio del via libera di Pechino a maggiori spedizioni di terre rare sul mercato americano.

Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, basata su fonti vicine alla questione, il presidente statunitense Donald Trump avrebbe autorizzato la delegazione americana a negoziare la revoca delle restrizioni recentemente imposte alla vendita di tecnologie avanzate e altri prodotti verso la Cina in vista dei colloqui di Londra.

Pechino – secondo quanto scrive oggi il South China Morning Post – ha rinnovato la sua squadra negoziale rispetto al precedente round di colloqui Usa-Cina svoltosi lo scorso mese a Ginevra, in Svizzera, inserendovi anche il ministro del Commercio Wang Wentao al posto del viceministro alle Finanze Liao Ming. La modifica rispecchia un cambiamento analogo nella delegazione Usa, a cui s’è aggiunto il segretario al Commercio Howard Lutnick. Entrambi i cambiamenti hanno alimentato l’impressione che, stavolta, al centro delle trattative non siano più i dazi, ma i controlli alle esportazioni, in particolare sulle terre rare. Wang e Lutnick sono infatti i ministri responsabili delle restrizioni all’export nei rispettivi Paesi.

Il quotidiano ufficiale del Partito comunista cinese, il Quotidiano del Popolo, ha pubblicato oggi due editoriali sui colloqui in corso. Il primo esalta la natura complementare delle due economie, aggiungendo che i controlli alle esportazioni di prodotti hi-tech da parte di Washington hanno danneggiato le stesse aziende americane. “Gli Stati Uniti hanno esteso eccessivamente il concetto di sicurezza nazionale e politicizzato le questioni commerciali,” si legge. “Le misure restrittive incessanti hanno impedito alle imprese americane di cogliere opportunità nel mercato cinese. Riteniamo che, attraverso consultazioni sullo stesso piano e cooperazione pragmatica, Cina e Stati Uniti possano trovare soluzioni reciprocamente vantaggiose e win-win”. Il secondo editoriale ha difeso i controlli cinesi sulle esportazioni di terre rare, sostenendo che tutelare le proprie risorse naturali sia un diritto legittimo. Ha inoltre precisato che la Cina ha già approvato diverse richieste di esportazione di terre rare conformemente alla legge, ed è pronta ad approfondire il dialogo con altri Paesi sulle restrizioni di questi materiali strategici.

Nello stesso giorno il giornale pubblica un’intervista a Ren Zhengfei, fondatore della gigante delle telecomunicazioni Huawei Technologies. Ren sottolineato che, di fronte a barriere esterne, è necessario accettare la situazione e affrontarla direttamente. “Non ci si concentra – ha affermato – sulle difficoltà; si fa ciò che va fatto e si avanza, passo dopo passo”.

Gaza, Freedom Flotilla: da Israele un atto di pirateria

Roma, 10 giu. (askanews) – L’azione di Israele contro la nave Madleen, su cui viaggiavano attivisti verso Gaza e tra loro anche la nota anche Greta Thunberg, è un “atto di pirateria”. L’ha affermato Michele Borgia, portavoce italiano di Freedon Flotilla, in un’intervista pubblicata oggi da Repubblica.

“Non ci fermeremo finché non saranno liberati non solo i membri del nostro equipaggio, ma anche Gaza e Cisgiordania”, ha detto Borgia, il quale ha parlato di rapimento della nave e non di arresto “perché il termine ‘arresto’ presuppone che una persona abbia fatto qualcosa di illegale o pericoloso, dunque debba essere fermata. La nostra era una missione pacifica e non violenta. In punta di codice di navigazione e norme internazionali, si è trattato di un vero atto di pirateria”.

Israele: attivisti della Freedom Flotilla all’aeroporto (per il rimpatrio)

Roma, 10 giu. (askanews) – Il ministero degli Esteri israeliano ha comunicato che i 12 attivisti trattenuti su una nave diretta a Gaza con aiuti umanitari, la Madleen con a bordo tra gli altri Greta Thunberg, sono arrivati all’Aeroporto Ben-Gurion in vista del loro rimpatrio nei paesi d’origine. Lo riferisce Haaretz.

Il ministero ha dichiarato che alcuni di loro dovrebbero lasciare Israele nelle prossime ore. “Coloro che si rifiuteranno di firmare i documenti per la deportazione e di lasciare Israele saranno portati davanti a un’autorità giudiziaria, in conformità alla legge israeliana, per autorizzarne la deportazione”, si legge nella nota.

Secondo il ministero, “i consolati dei paesi d’origine dei passeggeri li hanno incontrati in aeroporto”.

Referendum, un esito che parla a chi vuole ascoltare

Il fallimento del quorum nei referendum sul lavoro e sulla cittadinanza segna un’altra tappa nella crisi della partecipazione democratica. Ma, come spesso accade, la lettura dell’esito è stata subito piegata alla esasperazione degli schematismi.

Lillusione di vincere nella sconfitta

La sinistra, pur sconfitta, rivendica il senso della battaglia. Circa dodici milioni di cittadini hanno detto sì, un numero tutt’altro che trascurabile. È comprensibile il tentativo di tenere vivo il messaggio politico, ma l’insistenza a rappresentarlo come una “vittoria morale” rischia di allontanare ancora di più il giudizio degli elettori dalla realtà dei rapporti di forza.

Il peso  dellastensione

Sul fronte opposto, la maggioranza di governo ha liquidato la partita come una débâcle dei promotori, dimenticando che gran parte dell’elettorato – quello di centrodestra – ha semplicemente disertato le urne. Trasformare l’astensione in un indice di consenso, effettivo o latente, è una forzatura che serve a nascondere l’assenza di una vera linea politica sul lavoro e i diritti civili.

A ben vedere, il dato più significativo è il vuoto al centro. Se ci fosse oggi una forza anche modesta nei numeri, ma capace di offrire una lettura politica autonoma e di qualità – come fu il Partito Popolare Italiano degli anni Novanta – forse il confronto post-referendario avrebbe assunto toni più seri. Non è così, e il dibattito resta intrappolato tra narrazioni consolatorie e aggressività di potere.

La virtù del centro che ancora non c’è

Con queste premesse, appare difficile individuare una linea di movimento. La sinistra a guida Schlein sembra convincersi della validità del suo essere autoreferenziale, votandosi probabilmente alla sconfitta alle prossime politiche del 2027; viceversa, la destra a guida Meloni si barrica nel potere nascondendo le proprie contraddizioni dietro una retorica muscolare che rischia di prolungare l’equivoco sulla sua identità profonda.

In questo contesto, l’unica alternativa seria è che un nuovo centro – pur piccolo, ma libero dai riflessi condizionati dei due poli – accetti la sfida della “virtuosa solitudine”. Scegliere di stare fuori dai blocchi contrapposti non è comodo, ma è forse l’unica strada per preparare un diverso futuro politico.

P.S. In questo contesto, l’impegno congiunto di Tempi Nuovi e Piattaforma Popolare a sostegno dei 4 No sul lavoro e del Sì alla cittadinanza ha rappresentato un primo elemento di coesione, suscettibile di sviluppi e integrazioni, per un’area cattolica priva di un’organica direzione politica.

In Iran neanche i cani possono respirare: una nuova repressione quotidiana

In Iran c’è una ultima novità ed è il divieto di portare a spasso i cani. Tutto ciò che è spasso o divertimento va inibito perché non si espandano le maglie della fantasia e della libertà. Non sembra ci siano prescrizioni particolari per gatti, maialini, conigli o pappagalli ma ci sarebbe da credere che la faccenda potenzialmente potrebbe riguardare anche loro.

Animali da affezione? Meglio rinchiusi

L’animale è ciò che dà vita, che anima chi lo frequenta. Sarà per questo che è scattata la proibizione, perché in quella terra tutto deve essere, come il buon vino, fermo e stabile, lontano da ogni sussurro di vento che possa richiamare una punta di agitazione. Ogni respiro non deve essere frizzante quanto composto al minimo della sopravvivenza. L’Iran è il magico laboratorio di ciò che non si spegne ma neanche si accende.

Le ragioni del provvedimento di tenere i propri cani nel recinto di casa sarebbero nel garantire la salute pubblica, la pace e il benessere. I cani sarebbero insomma dei terroristi ideologici in grado pericolosamente di corrompere gli usi e lo stile di vita islamico.

Potrebbero portare stilettate al cuore del regime e pertanto è bene che ciascuno eviti di portarseli in giro in passeggiata, magari anche con compiacimento e ostentazione. Potrebbero costituire un “problema sociale distruttivo”, essere uno strumento di socializzazione, e questo contribuirebbe a compromettere la solidità del potere costituito.

Ammessi solo se servono

Discorso diverso sarebbe per i cani addetti ad una attività di lavoro come la caccia, la pastorizia o da guardia. Soltanto in quel caso ci sarebbe licenza di possederli, posto che non vanno in giro per le città a far sfoggia del loro manto.

La caccia e la pastorizia sono attività in solitaria che non si praticano certo in città, e non c’è rischio alterino la mentalità dei costumi. Quanto alla guardia, si tratta di bestie tenute a catena o giù di lì e non vanno a zonzo inutilmente ad eccitare l’ambizione di mode occidentali.

Dunque anche per i cani ci sarebbero differenze di rango e di relativi privilegi, riconosciuti solo se producono utilità che non sia quella di affezione. 

Il timore del legame, anche simbolico

Con PET si intende appunto un animale da compagnia che richiama il “cum panis”, con chi mangiare il pane insieme, condividere lo spazio, il tempo ed anche il cibo. Quindi si dovrà stare attenti a non scatenare l’ira degli Ayatollah, vigili a che tutto resti com’è, che il tempo ripudi se stesso fermando il suo scorrere.

Chissà se verrà inibita anche un’altra PET, la Positron Emission Tomography, che pure potrebbe essere utile per salvare la salute. Per adesso criceti, serpenti e pesci rossi possono stare tranquilli, ma non è detta l’ultima parola.

Guerra fredda digitale tra Usa e Cina: pausa o rilancio?

Londra è tornata, ieri, al centro della scena geopolitica internazionale, ospitando il primo ciclo d’incontri del nuovo meccanismo negoziale sul commercio tra Stati Uniti e Cina, avviato in seguito agli accordi di Ginevra e rilanciato da un colloquio telefonico tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping.

I colloqui, che proseguiranno anche oggi, vedono la partecipazione di esponenti di massimo livello. Per la delegazione americana, sono presenti tre figure chiave dell’amministrazione Trump: Scott Bessent, segretario al Tesoro, Howard Lutnick, segretario al Commercio, e Jamieson Greer, rappresentante commerciale. Dalla parte cinese, guida la delegazione He Lifeng, vicepremier e stretto collaboratore di Xi Jinping per le questioni economiche.

Il negoziato non è solo una ripresa formale del dialogo: al centro c’è un dossier strategico che riguarda le terre rare, i controlli sull’export di tecnologie sensibili, e più in generale l’equilibrio di potere nella competizione globale tra le due superpotenze. Lo ha confermato, in un’intervista alla CNBC, Kevin Hassett, direttore del National Economic Council alla Casa Bianca, dichiarando che l’obiettivo immediato degli Stati Uniti è ottenere la revoca o l’allentamento dei vincoli all’export imposti da Washington: “Subito dopo la stretta di mano, ci aspettiamo che i controlli statunitensi vengano attenuati, che la Cina liberi grandi quantità di terre rare, e che si possa riprendere a trattare su dossier meno urgenti”.

Una svolta che, se confermata, segnerebbe una pausa nella guerra commerciale e tecnologica che da anni contrappone i due Paesi e che ha coinvolto non solo dazi e restrizioni, ma anche sanzioni unilaterali, blocchi su chip avanzati e pressioni sulle catene globali di fornitura.

A ribadire la posta in gioco è intervenuto anche Peter Navarro, consigliere per il commercio e la manifattura del presidente Trump, che venerdì scorso ha richiamato la centralità delle terre rare per la sicurezza industriale americana. Si tratta di elementi fondamentali per la produzione di microprocessori, batterie, radar e tecnologie militari: senza una distensione su questo fronte, il riavvicinamento tra Washington e Pechino rischia di essere solo apparente.

Il vertice londinese, dunque, non è un semplice esercizio diplomatico. È piuttosto un banco di prova della possibilità stessa di cooperazione tra le due potenze, in un’epoca segnata dalla corsa al controllo delle risorse, dalla frammentazione del commercio globale e dalla crescente politicizzazione delle tecnologie.

Ripartire dalla base: la proposta degli Atenei Popolari di Arti e Mestieri

Nel mondo dominato da pochi colossi finanziari e tecnologici, dove l’intelligenza artificiale ridefinisce potere e consenso, si fa sempre più urgente una risposta radicata nella dottrina sociale cristiana. È in questa prospettiva che si attende con speranza la prima enciclica di Papa Leone XIV.

 

Un modello alternativo al turbocapitalismo

Il pensiero dell’economia sociale di mercato appare oggi insufficiente di fronte all’espandersi delle disuguaglianze. Crescono però dal basso proposte ispirate all’economia civile, come quella degli Atenei Popolari di Arti e Mestieri (APAM), avanzata dal gruppo World Lab di Venezia: una scuola-bottega in forma cooperativa, dove formatori e apprendisti sono soci paritari.

Apprendere lavorando, cooperare vivendo

L’APAM propone un modello mutualistico basato sulla produzione di beni essenziali e la remunerazione tramite buoni-sconto. Le attività hanno finalità educative, sociali e ricreative, con una forte componente intergenerazionale. Mariapia Ciaghi lo definisce un “antidoto culturale”, capace di unire sapere pratico, equità e senso del limite.

 

Una proposta per la politica dei territori

Alla luce di queste considerazioni, Ettore Bonalberti invita i movimenti di ispirazione cristiana a sostenere questo progetto come parte integrante dei loro programmi amministrativi. È un’occasione concreta per restituire centralità alle parrocchie, alla formazione professionale e alla solidarietà comunitaria.

👉 Leggi il testo integrale di Ettore Bonalberti su ALEF

Apple indietro sull’AI punta sul "vetro liquido"

Roma, 9 giu. (askanews) – Apple ha annunciato a Cupertino l’apertura della tecnologia di Apple Intelligence in un aggiornamento del suo software e dei suoi servizi. Comunque indietro rispetto ai concorrenti sull’AI, secondo gli esperti, le presentazioni alla sua annuale Worldwide Developers Conference si sono concentrate su altre cose, tra cui le traduzioni in tempo reale per le telefonate. Il responsabile software Apple, Craig Federighi, scrive Reuters, ha affermato che l’azienda offrirà sia i propri strumenti sia quelli di OpenAI nel suo software principale per sviluppatori Apple e che l’azienda sta aprendo il modello di intelligenza artificiale che utilizza per alcune delle sue funzionalità a sviluppatori terzi.

Federighi ha anche detto che Apple prevede una revisione del design di tutti i suoi sistemi operativi nel segno di quello che ha chiamato “vetro liquido”, in cui icone e menu sono parzialmente trasparenti. Il nuovo design coprirà i sistemi operativi per iPhone, Mac e altri prodotti Apple. Ha anche detto che ai sistemi operativi Apple verranno assegnati nomi basati sull’anno di produzione anziché numeri sequenziali per ogni versione. Ciò unificherà le convenzioni di denominazione che sono diventate confuse poiché i sistemi operativi principali di Apple per telefoni, orologi e altri dispositivi sono stati lanciati in momenti diversi, con il risultato di una serie di sistemi operativi con numerazioni diverse per prodotti diversi.

Tra le altre nuove funzionalità, Apple ha introdotto il “Call Screening”, che consente agli iPhone di rispondere automaticamente alle chiamate da un numero sconosciuto e di chiedere il motivo della chiamata. Una volta che chi chiama ha spiegato il motivo, l’iPhone mostrerà una trascrizione della ragione della chiamata e suonerà. Apple ha inoltre affermato che aggiungerà la traduzione in tempo reale alle chiamate telefoniche e consentirà agli sviluppatori di integrare la sua tecnologia di traduzione in tempo reale nelle proprie app.

L’app Visual Intelligence di Apple, che può aiutare gli utenti, ad esempio, a trovare un paio di scarpe simili a quelle su cui hanno puntato la fotocamera dell’iPhone, verrà estesa all’analisi degli articoli sullo schermo dell’iPhone e collegata alle app. Apple ha fatto l’esempio di poter trovare una giacca simile a una vista online in un’app in cui si può acquistare.

Calcio, Spalletti: "Dovevo fare la differenza e non l’ho fatta"

Roma, 9 giu. (askanews) – Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, commenta così ai microfoni di Rai Sport la vittoria per 2-0 sulla Moldova nell’ultima panchina azzurra: “Abbiamo fatto fatica anche stasera, però ci sono troppe componenti e poi si è confermato quello che si era visto. Ho mantenuto questo gruppo ma l’ho trovato veramente affaticato da questo finale di campionato e forse cercando qualcuno che stava meglio fisicamente potevamo avere una risposta differente. Erano logori dal campionato passato, una delle più grosse difficoltà è stata andare a giocare a Oslo in queste condizioni. Poi si sa che il sorteggio è anche un po’ la sorte, però ha influito”. C’è anche qualcos’altro oltre alla fatica: “Quando uno fa l’allenatore della Nazionale non può avere alibi perché i giocatori li sceglie lui e se non vanno bene può cambiarli. Ero convinto che potessero darmi quello che mi aspettavo e per certi versi lo hanno fatto”. Che eredità lascia al prossimo commissario tecnico: “Chi arriva prende e fa quello che gli pare, è da vedere chi si sceglie. Sicuramente non lasciamo un grande entusiasmo anche se il pubblico stasera si è fatto sentire. I giocatori e l’allenatore devono fare la differenza, purtroppo io non l’ho fatta”

Calcio, Italia-Moldavia 2-0 nell’ultima di Spalletti

Roma, 9 giu. (askanews) – Nell’ultima in panchina di Luciano Spalletti, l’Italia vince, com’era nelle previsioni, superando per 2-0 la Moldavia a Reggio Emilia, ma senza convincere pienamente: anzi, soffrendo in maniera esagerata per un tempo almeno in una serata a tratti surreale. I moldavi fanno venire i brividi dopo pochi minuti, andando a segno con Nicolaescu: per fortuna degli azzurri il gol viene però annullato per fuorigioco. Scampato il pericolo l’Italia si riorganizza troppo lentamente, colpendo una traversa con Ranieri e trovando il vantaggio solo al 41′ con Raspadori. Altri brividi, Dimarco salva un colpo di testa du Dumbravanu sulla linea, poi è Cambiaso a raddoppiare all’inizio della ripresa. I successivi tentativi di aumentare il bottino, e di conseguenza migliorare la differenza reti, non vanno a buon fine. Anzi, nel finale è la Moldavia a mangiarsi un altro paio di possibilità di rendere il passivo meno pesante. Nel frattempo la Norvegia non sbaglia, andando a vincere in Estonia e rimanendo a punteggio pieno. Ora, via a una nuova era. In attesa di capire chi si prenderà questa patata bollente.

La Freedom Flotilla portata da Israele nel porto di Ashdod

Roma, 9 giu. (askanews) – Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato l’arrivo nel porto di Ashdod della nave Madleen della Freedom Flotilla, con a bordo 12 attivisti. “Lo yacht dei selfie” ha attraccato poco fa al porto di Ashdod. I passeggeri sono sottoposti a visite mediche per accertare che siano in buone condizioni di salute”, si legge sull’account X del ministero, che ha pubblicato le foto dell’attivista svedese per il clima, Greta Thunberg, e dell’attivista brasiliano, Thiago Avila.

Referendum, Schlein-Conte-Avs incalzano Meloni ma i moderati protestano

Roma, 9 giu. (askanews) – L’obiettivo, quello vero, in qualche modo è stato raggiunto, anche se qualche parlamentare Pd non nasconde che si sperava in un quorum più alto, tra il 35% e il 40%. Che i quesiti passassero non era nemmeno tra le aspettative dei più ottimisti, ma la partecipazione è stata un po al di sotto delle attese degli ultimi giorni. D’altro canto, i vertici di Pd-M5s-Avs cercano di rispettare il copione che si erano prefissati, quello che prevedeva l’invio di un doppio messaggio politico – uno a Giorgia Meloni e uno, più subliminale, ai ‘moderati’ del centrosinistra. Certo, dalla minoranza Pd e dai centristi si leva più di un mugugno, ma nessuno intende offrire il fianco.

Il primo messaggio dei leader Pd-M5s-Avs è appunto per la premier che, sottolineano tutti, è arrivata a palazzo Chigi con meno voti di quanti ne ha ottenuti il sì ai referendum di ieri e oggi. “Per questi referendum – attacca la Schlein – hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022. Quando più gente di quella che ti ha votato ti chiede di cambiare una legge dovresti riflettere invece che deriderla”.

Simili le parole degli altri leader, a cominciare da Giuseppe Conte: ” Certo, avremmo voluto che si raggiungesse il quorum per i tanti lavoratori in difficoltà che avrebbero potuto riappropriarsi di alcune tutele e difese. Ma se vi sembrano numeri insignificanti, considerate che è lo stesso numero di votanti (anzi alla fine potrebbero essere anche di più) con cui la maggioranza Meloni è arrivata al Governo e oggi decide di tagliare la sanità mentre aumenta sconsideratamente la spesa in armi”.

Nessuno, spiegano ambienti contiani, ha mai pensato di dare una spallata al governo. La battaglia referendaria, contiunuano i 5 stelle, è stata in coerenza con quelle fatte dal Movimento in passato contro la precarietà sul lavoro, ad esempio col decreto dignità.

Poi c’è il ‘messaggio nella bottiglia’ inviato a riformisti Pd, Azione, Iv, che già provano a mettere in discussione la linea seguita: “Una discussione ora va fatta, è del tutto”, spiega un parlamentare della minoranza. E Giorgio Gori aggiunge: “Un autogol prevedibile, che andava evitato. Un regalo a Giorgia Meloni di cui non si sentiva il bisogno”. Simile Pina Picierno: “Purtroppo un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c’è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri”, cioè i ragionamenti sui 14 milioni di votanti.

“Certo – dicono Bonelli e Fratoianni – quei 13 milioni non sono nemmeno ‘nostri’, ma di un’Italia che chiede ascolto, che pretende impegno. Ed è con questa parte del Paese che vogliamo costruire l’alternativa”. Da M5s precisano di non voler commentare tensioni interne ad altri partiti ma precisano che chi parla di fallimento del progetto unitario a tre non – insistono dai 5 stelle – fa i conti col fatto che alle elezioni la Meloni non ha il quorum a difenderla e la manifestazione di sabato conferma che un percorso è avviato.

Insomma, ai moderati che protestano si replica spiegando che i referendum dimostrano comunque che la linea più “radicale” paga, i 12 milioni di sì sono la prova che alla destra bisogna contrapporre una proposta nettamente e chiaramente alternativa. La Schlein insiste: “Andremo avanti a batterci per migliorare le condizioni materiali delle persone che questo governo ha completamente rimosso. Continueremo nell’impegno a fianco di quei milioni di elettori che sono andati a votare sperando di ridurre la precarietà e rendere l’Italia più giusta, ci motivano ancora di più nel costruire l’alternativa”.

Referendum su cittadinanza delude, ma Magi rilancia: si riparte subito

Roma, 9 giu. (askanews) – Stop al referendum sulla cittadinanza. A decretarne l’insuccesso certamente la mancanza del quorum, ma anche un risultato peggiore rispetto agli altri quattro quesiti sul lavoro che erano stati proposti dalla Cgil. Perché solo due terzi di chi ha votato, ha scelto il sì per chiedere di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia per ottenerla.

A metterci la faccia, tra le forze politiche, c’è solo Riccardo Magi, leader di +Europa, tra i fondatori del comitato promotore, in una conferenza stampa allestita alla Soho House a San Lorenzo a Roma. Magi ammette la sconfitta ma non rinuncia a dare una lettura su numeri e cause: “ha vinto l’astensionismo organizzato che si è fatto forte dell’astensionismo spontaneo. Ma noi non ci sentiamo sconfitti e non devono sentirsi sconfitti i milioni di cittadini che sono andati a votare sì” perché è stato rimesso al centro un tema che “era sparito dalla discussione pubblica”.

Per Magi il referendum rappresenta un “punto di partenza”. Se la prende con la premier Meloni che “gioisce” ma, avverte, “puntare sull’astensionismo si ritorcerà contro” e ce l’ha con la proposta del centrodestra di alzare il numero delle firme necessarie per un referendum da 500mila a 1 milione. Definisce “vergognose” le parole del vicepremier Antonio Tajani sui costi del referendum e lo invita a guardare a quelli dei centri per migranti in Albania. E al leader della Lega Matteo Salvini, risponde: la cittadinanza “non è un regalo. Il tema è solo rimandato”.

Il “vulnus” da affrontare è il quorum, sottolinea, divenuto un “ostacolo alla democrazia”. Alle altre opposizioni propone un terreno comune per “abrogarlo o revisionarlo” e un’azione comune su una Pdl unitaria di riforma della cittadinanza che superi “un’ingiustizia che ferisce a fondo le istituzioni democratiche, la coesione sociale e la dignità di milioni di persone nel nostro paese”. Poi replica a chi sostiene che il tema si sarebbe dovuto affrontare in Parlamento: “Il Parlamento è annientato dai decreti legge del governo. Ius scholae e Ius Italiae è diventato Ius niente”.

Quello di Magi è stato un percorso iniziato in solitaria insieme al comitato promotore, cui hanno aderito oltre 160 associazioni tra cui gli Italiani senza cittadinanza. Cui solo in seguito si erano affiancati Avs e il Pd. Se l’esito fosse stato diverso forse sarebbe stato girato un altro film. Il commento della segretaria del Pd Elly Schlein arriva poco dopo le 18 con una nota per ringraziare le “oltre 14 milioni di persone che hanno deciso di votare” e assicurare che l’impegno proseguirà in Parlamento su lavoro e cittadinanza, “temi costitutivi per una forza progressista”. Il presidente M5S, Giuseppe Conte, sui social, critica le “esultanze sguaiate dei ‘tifosi’ della politica” e chiede di portare rispetto ai “circa 15 milioni di cittadini che sono andati a votare” e ” agli oltre 12 milioni che hanno votato sì” per “maggiori tutele nel mondo del lavoro” (d’altronde il movimento aveva dato libertà di coscienza sul quinto quesito ritenendo che il Paese non fosse “pronto”). Per Magi cruciale, in negativo, è stata quella che definisce “l’espulsione dalla Rai”. E ironizza amaro: se si fosse votato su Garlasco “sicuramente” il quorum si raggiungeva.

L’atmosfera alla Soho house rispecchia la delusione. Il co-presidente del comitato promotore (ci sono Antonella Soldo, Daniela Ionita, presidente portavoce Italiani senza cittadinanza, Francesca Druetti di Possibile, Kwanza Musi dos Santos, l’attivista Deepika Salhan che interviene da remoto), il coreografo danzatore Sonny Olumati, figlio di genitori nigeriani, però invita a “non” fare le “facce da funerali perché ogni cambiamento ha bisogno di tempo e inizia sempre con un bagno di verità, questo è stato il nostro bagno di verità. E io sono contento, perché ogni volta che bisogna costruire qualcosa si parte sempre dalle fondamenta, questo è il nostro primo mattone”. E conclude: “il futuro è già qua, bisogna solo guardarlo e non farsi trovare impreparati. E come ha detto qualcuno ‘non ci vedranno arrivare'”.

Cos

Morto a 86 anni il maestro delle spy-story Frederick Forsyth

Roma, 9 giu. (askanews) – Frederick Forsyth, uno dei maestri del romanzo spionistico, è morto oggi all’età di 86 anni. Lo ha riferito il suo agente letterario.

Lo scrittore britannico – ex pilota della RAF, ex giornalista ed ex agente segreto – è famoso per aver scritto una quantità di libri famosi, trasposti nei decenni anche in film di grande successo.

Il suo più grande successo è stato sicuramente “Il giorno dello sciacallo” del 1971, ma titoli che hanno venduto tantissimo sono anche Dossier Odessa del 1972, I mastini della guerra del 1972, L’alternativa del diavolo del 1979, Il quarto protocollo del 1984, IL negoziatore del 1989, Il fantasma di Manhattan, L’afghano del 2006 o La volpe del 2019. Per lui si parla di circa di 70 milioni di copie vendute nella sua lunghissima carriera.

La sua specialità era il thriller estremamente documentato, in cui mercenari, spie e criminali si scontrano in giochi di potere realistici e mozzafiato. Eco, in realtà, di una vita robambolesca da inviato della BBC e di altre testate. Il suo primo romanzo, The Biafra del 1969 gli fu ispirato proprio da quello che aveva visto come inviato del network televisivo pubblico britannico.

Cittadinanza, attivista Ionita: “Questo solo un punto di partenza”

Roma, 9 giu. (askanews) – “Questo non solo un punto di partenza verso un percorso che riguarda una riforma pi completa e pi accessibile, ma parte di un cammino. Noi anche come Italiani senza cittadinanza nasciamo nel 2016, proprio per dire, come corpi come menti, di persone con background migratorio, pretendiamo che la politica risponda, che la politica crei una riforma, che sia una riforma che ascolti le nostre vite e le nostre esperienze di persone con background migratorio in Italia. sicuramente parte di un percorso”: Daniela Ionita, presidente e portavoce di Italiani senza cittadinanza, a margine della conferenza stampa al comitato referendum sulla Cittadinanza alla Soho House.

“Il punto sempre legato ad associare la sicurezza all’immigrazione. Noi paghiamo le tasse a prescindere, che abbiamo o meno la cittadinanza”, ha aggiunto.

“Quindi anche rendersi conto che dobbiamo smetterla di fare leggi che parlano ‘a nome di’ senza effettivamente avere la partecipazione diretta delle voci e delle esperienze dirette di queste persone, altrimenti ‘No taxation without representation’ (no tassazione, senza rappresentazione)”, ha concluso.

Cittadinanza, attivista Kwanza: “Come cittadina italiana sono delusa”

Roma, 9 giu. (askanews) – “Come cittadina italiana a livello individuale sono molto delusa dai miei concittadini e concittadine, perch questo era un momento in cui potevamo esprimere la nostra opinione su una questione che non ha a che vedere con i partiti, anzi siamo chiamati noi come cittadini a decidere sulla vita di persone che non hanno la possibilit di decidere, perch dovevamo decidere su persone che non hanno la cittadinanza italiana. Questa in parte una mancata responsabilit di noi cittadine e cittadini, spero che questo trend cambi, perch giusto, anche quando non si d’accordo andare ad esprimere la propria opinione, questo il principio della democrazia”: lo ha affermato Kwanza Musi Dos Santos, attivista del comitato di cittadinanza, a margine della conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi alla Soho House a Roma.

“Assolutamente non una sconfitta, meno dell’1% della copertura mediatica sui tg della Rai rispetto a questo referendum e anche non era spalleggiato da alcun partito in particolare. Questo un risultato popolare”, ha aggiunto.

Referendum, Landini ammette sconfitta e avverte: lotta continua

Roma, 9 giu. (askanews) – Il leader della Cgil, Maurizio Landini, prende atto della sconfitta ai referendum su lavoro e cittadinanza. Parla di crisi democratica per la scarsa partecipazione al voto, tendenza che si è andata consolidando negli ultimi 15-20 anni. Critica coloro che nella maggioranza di governo hanno invitato all’astensione, che, a suo dire, si sono assunti una “responsabilità grave”. Non pensa “lontanamente” alle dimissioni, come chiedono molti esponenti del centrodestra. Anzi, rilancia: i 14 milioni di italiani che si sono recati alle urne rappresentano “un investimento, un inizio di un lavoro che non può terminare”.

Il numero uno di corso d’Italia promette battaglia. Le ragioni dei referendum sono tuttora sul tavolo e attendono risposte: dai diritti e tutele per i lavoratori allo stop dei contratti precari, dalla sicurezza nei luoghi di lavoro alla cittadinanza. “C’è bisogno di continuare questa lotta – dice in conferenza stampa dopo essersi consultato con la segreteria confederale – utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, sia a livello contrattuale che di mobilitazione”.

Landini apre, però, a una riflessione interna sul modo di fare sindacato, che deve stare di più in mezzo alle persone. Il suo mandato scadrà a inizio 2027 e, anche se nell’organizzazione non c’è un’opposizione particolarmente visibile, tuttavia, non si può nemmeno escludere che soprattutto l’ala riformista lo stia aspettando al varco. Nei prossimi giorni si capirà se la campagna congressuale prenderà o meno subito il via.

“Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le leggi sbagliate e non lo abbiamo raggiunto. Non è una vittoria”: le sue prime parole non nascondono il senso della sfida, persa. Il segretario della Cgil non tira in ballo fantomatiche soglie per dimostrare che c’è un’Italia che ha più voti del centrodestra e precisa che i referendum “non erano un voto contro il Governo”.

Sulla partecipazione ribadisce che “in gioco non c’è la Cgil, ma la democrazia di questo Paese. Una certa politicizzazione non ha permesso di parlare dei contenuti. Volevamo che quella di oggi fosse una giornata di vittoria per cancellare leggi sbagliate. Non è stata una vittoria. Il nostro obiettivo non l’abbiamo assolutamente raggiunto”. I 14 milioni di votanti sono “un numero molto importante e per quello che ci riguarda questo è un punto di partenza – conclude Landini – sapevamo, quando abbiamo un anno fa raccolto le firme, che non sarebbe stata una passeggiata in un Paese dove c’è una crisi democratica evidente e dove proprio un anno fa a un altro appuntamento elettorale (elezioni europee, ndr) la maggioranza dei cittadini italiani a votare non era andata”.

Salis: “Record di donne in giunta, ne siamo fieri”

Milano, 9 giu. (askanews) – Il numero di donne in giunta a Genova ” un record assoluto ne siamo fieri non la notizia pi rilevante quella la competenza e la possibilit di fre bene per questa citt ma siamo 7 su 12″. Lo ha detto la neosindaca della citt Silvia Salis presentando le sei assessore e i sei assessori della sua giunta, a cui si aggiunge la stessa prima cittadina che ha tenuto per s tre deleghe.

Referendum, Tajani: sconfitta della sinistra che rafforza governo

Roma, 9 giu. (askanews) – “Ho grande rispetto per tutti quelli che sono andati a votare però si è trattato di una grande sconfitta della sinistra che rafforza il governo”: è quanto ha detto il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando alla stampa i risultati del referendum a margine del vertice a Nizza sul “Mediterraneo connesso”.

Per Tajani “la sinistra, la Cgil volevano trasformare questo referendum in una spallata a questo governo, ma quando l’assalto al palazzo fallisce, l’assalto si trasforma in una sconfitta per la sinistra”. Secondo il vice premier, “la partecipazione è stata molto bassa, a dimostrazione che anche nel mondo del lavoro servono ricette diverse da quelle della Cgil e della sinistra”. (segue)

Referendum, Schlein: grazie a 14 mln elettori, più di chi ha votato Meloni

Roma, 9 giu. (askanews) – “Grazie alle oltre 14 milioni di persone che hanno deciso di votare e tutti coloro che si sono mobilitati per far contare il voto dei cittadini. Per noi il vostro voto conta. Peccato per il mancato raggiungimento del quorum, sapevamo che sarebbe stato difficile arrivarci, ma i referendum toccavano questioni che riguardano la vita di milioni di persone ed era giusto spendersi nella campagna al fianco dei promotori, senza tatticismi e senza ambiguità. Sui temi del lavoro e della cittadinanza, che sono costitutivi per una forza progressista, continueremo a impegnarci in parlamento con le nostre proposte”. Lo afferma a segretaria del Pd Elly Schlein a commento del voto sui cinque referendum, nessuno dei quali ha raggiunto il quorum del 50% più un voto. “La differenza tra noi e la destra di Meloni è che oggi noi siamo contenti che oltre 14 milioni di persone siano andate a votare, mentre loro esultano perché gli altri non ci sono andati. Ne riparliamo alle prossime politiche.

“Hanno fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto ma hanno ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022. Quando più gente di quella che ti ha votato ti chiede di cambiare una legge dovresti riflettere invece che deriderla” aggiunge Schlein.

“E oggi la destra ha perso, dopo Genova, Assisi e Ravenna, anche a Taranto. La politica che tifa l’astensione si fa male da sola, è sempre importante quando gli elettori si possono esprimere. E noi continueremo a fare una grande campagna democratica per ridurre l’astensionismo e costruire un’alternativa.Andremo avanti a batterci per migliorare le condizioni materiali delle persone che questo governo ha completamente rimosso.Continueremo nell’impegno a fianco di quei milioni di elettori che sono andati a votare sperando di ridurre la precarietà e rendere l’Italia più giusta, ci motivano ancora di più nel costruire l’alternativa” conclude la segretaria del Pd.

Finanza quale elemento di innovazione strategica delle Pmi

Roma, 9 giu. (askanews) – “La finanza sostiene l’aggregazione e l’organizzazione delle imprese, consentendo di pianificare e progettare investimenti attraverso piani industriali e budget: attivit centrali nel nostro lavoro quotidiano. Dobbiamo aiutare le piccole e medie imprese, spesso afflitte dal nanismo, a guardare ai mercati finanziari, cos che i capitali possano fluire nelle aziende, riequilibrarne le strutture e favorirne la crescita. Il commercialista diventa per le Pmi un consulente prezioso, sia sul fronte finanziario sia sul piano amministrativo, capace di guidare imprenditori e imprese verso scelte strategiche. Il Consiglio Nazionale ha gi mosso passi importanti in questa direzione: ha istituito l’Osservatorio dei Mercati e avviato con Banca d’Italia iniziative di educazione finanziaria, perch crediamo che il ruolo del commercialista, nel campo della finanza, sia fondamentale per il futuro del Paese”. Lo ha detto Antonio Repaci, Vicepresidente del Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili intervenuto al forum ‘La Finanza quale elemento di innovazione strategica delle Pmi’, che si svolto a Palazzo Calabritto, nella sala conferenze dell’Ordine dei commercialisti partenopei, presieduto da Eraldo Turi.

“Il ruolo del professionista diventa sempre pi specialistico – ha sottolineato Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione Odcec Napoli -, poich la finanza un ambito strategico per le imprese che vogliono investire, innovare e ricercare nuove soluzioni. Serve, dunque, una competenza elevata: redigere un business plan e piani finanziari per ottenere credito bancario non affatto semplice. Bisogna abbandonare l’improvvisazione e il ‘tuttologo’, e approfondire seriamente queste tematiche chiave per chi intende operare all’incrocio fra finanza e impresa”.

Per Giuseppe Puttini, coordinatore Osservatorio Mercato Capitali Cndcec e consigliere delegato dell’Odcec di Napoli, “anche nel Mezzogiorno sta crescendo l’urgenza di trovare vie di finanziamento alternative ai tradizionali canali bancari, ormai contratti dall’attuale congiuntura economica. Oggi la finanza alternativa, come la quotazione in borsa delle Pmi, rappresenta una valida opportunit per le aziende gi strutturate, che puntano a espandersi sia in termini di fatturato sia di organizzazione interna per affrontare le sfide del mercato. Per questo guardiamo con grande favore alle IPO delle piccole e medie imprese”.

Mario Bowinkel, Presidente AIRA ha rimarcato che ” fondamentale fare il punto sul rapporto tra banche e imprese, esplorando al contempo canali di finanziamento complementari a quello tradizionale. Solo cos potremo valutare la direzione – o meglio, la destinazione – della gestione strategico-finanziaria delle Pmi. Al centro del dibattito c’ il binomio innovazione-finanza-strategia, tenendo sempre conto dell’evoluzione macroeconomica e geopolitica che condiziona le attivit produttive e commerciali, a prescindere dalle dimensioni aziendali. Anche il terzo settore gioca un ruolo cruciale: molte banche stanno infatti puntando sull’Open Innovation, avvicinando Pmi consolidate e startup innovative. Per ‘innovazione’ non si intende solo tecnologia, ma anche nuovi processi e nuovi strumenti finanziari. In questo contesto, una gestione avanzata della struttura finanziaria aziendale diventa un vero asset strategico”.

Sullo stato di salute delle aziende partenopee si espresso Alfredo Ruosi, presidente. Aidc Napoli “Il nostro obiettivo permettere alle imprese del territorio napoletano di accedere pi rapidamente e in modo pi agevole ai finanziamenti. La Campania si trova oggi in una fase di grande sviluppo e il sostegno delle banche cruciale per garantire una crescita solida e sostenibile delle nostre aziende. Non chiediamo scorciatoie, ma procedure snelle che consentano di finanziare tempestivamente i numerosi progetti in programma, soprattutto in vista dell’America’s Cup del 2027: le nostre imprese devono essere gi da domani solide e competitive”.

In collaborazione con ODCEC

Parlamento rinnova commissioni, maggioranza verso conferma presidenti

Roma, 9 giu. (askanews) – Non dovrebbe riservare sorprese il rinnovo dei presidenti delle commissioni permanenti di Camera e Senato fissato per domani pomeriggio. Un appuntamento che arriva a quasi tre anni dall’avvio della legislatura, decisamente in ritardo rispetto al biennio richiesto dai regolamenti parlamentari. Mesi e settimane che sono serviti a far rientrare le posizioni in bilico di Federico Mollicone (Fdi), presidente della commissione Cultura di Montecitorio, e di Giuseppe Mangialavori (Fi), presidente della Bilancio sempre a Montecitorio.

Il primo vicino a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera esponente della ‘minoranza’ di Fdi, protagonista lo scorso anno di uno screzio con Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura e componente dell’ufficio stampa della Camera. Il secondo, Mangiavalori, esponente di Forza Italia, nato a Merano ma eletto in Calabria, venne proposto nel 2022 da Silvio Berlusconi come sottosegretario allo Sviluppo economico. Incarico che non ottenne per il veto di Fdi legato a vecchie testimonianze di un collaboratore di giustizia che parlavano di presunti legami di Mangialavori con esponenti della ‘ndrangheta. Mai indagato, la presidenza della commissione Bilancio arrivò per lui come una compensazione. Anche Mangiavalori è esponente della minoranza di Fi ma, al di là di questo, nel mirino della stessa maggioranza è finito spesso il suo modo di condurre i lavori di una commissione importante come la Bilancio.

Tuttavia, alla vigilia del rinnovo di presidenti, vicepresidenti e segretari, ogni perplessità sembra rientrata. Sia da Fdi, che dalla Lega che da Fi l’ordine di scuderia è che vadano confermati gli attuali quattordici presidenti delle commissioni alla Camera e i dieci di Palazzo Madama. Meglio evitare tensioni interne al centrodestra e ai partiti di centrodestra e soprattutto non innescare alcun risiko di nomine che sarebbero servite a compensare.

Unico fuori programma potrebbe essere riservato dalla seduta della commissione Affari Costituzionali del Senato dove le opposizioni, a quanto si apprende, hanno intenzione di riproporre la contestazione avviata la scorsa settimana nei confronti del presidente Alberto Balboni all’indomani dell’approvazione definitiva del decreto sicurezza a Palazzo Madama. Francesco Boccia, Stefano Patuanelli, Peppe De Cristofaro e Raffaella Paita, capigruppo rispettivamente di Pd, M5S, AVS e Iv, avevano scritto al presidente del Senato Ignazio La Russa per segnalare l’incompatibilità di Balboni con il ruolo ricoperto e chiedere sanzioni nei suoi confronti. Nel corso della seduta del 4 giugno 2025 il senatore di Fdi aveva pronunciato in aula “affermazioni gravemente offensive nei confronti delle opposizioni, accostandole in più occasioni alla criminalità organizzata”. La Russa, al termine di una capigruppo sulla vicenda, aveva deciso di non procedere ad alcun provvedimento disciplinare.

Cittadinanza, Magi: ius scholae, ius Italiae? In Parlamento ius niente

Roma, 9 giu. (askanews) – “Il parlamento se ne doveva occupare? Guardate che la proposta ius scholae e ius Italia diventato ius niente, perch nessuno l’ha vista in Parlamento questA proposta. Voi (giornalisti) dovreste andare a cercare nell’archivio le posizioni che Giorgia Meloni ha avuto in questi anni sulla cittadinanza. Quando si parlava di ius soli lei era per lo ius scholae, quando si cominciato a parlare dello ius scholae, lei era per lo ius niente. Capite come avviene il dibattito in questo Paese? A forza di temperare temperare temperare. Ius soli era troppo, ius soli temperato, ius scholae era diventato ius Italiae, non se n’ fatto pi nulla”: lo ha detto Riccardo Magi, leader di +Europa, tra i soggetti promotori del comitato per il referendum sulla cittadinanza, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi, al comitato di Soho House, replicando a chi gli chiedeva se la modifica sulla legge alla cittadinanza non andava fatta in Parlamento.

Cittadinanza, Magi: ‘espulsione’ da Rai, su Garlasco quorum sicuro

Roma, 9 giu. (askanews) – “Per noi la soddisfazione pi grossa aver coinvolto, come comitato promotore, un pezzo di societ che di solito anche distante dalla politica dei partiti. Non siamo riusciti a far arrivare questa cosa nei media principali. Ma mai come in questo caso c’ stata una espulsione dalla programmazione Rai”. Lo ha detto Riccardo Magi, leader di +Europa, tra i soggetti promotori del comitato per il referendum sulla cittadinanza, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi, al comitato di Soho House, soffermandosi sulla residuale informazione sui contenuti del referendum.

“Mi capitato di essere invitato in trasmissioni in cui pensavo si parlasse di referendum, si parlava di Garlasco e all’ultimo minuto 30 secondi per il s e 30 secondi per il no. Sicuramente un referendum su Garlasco avrebbe raggiunto il quorum, questo sicuro, perch abbiamo avuto una settimana a reti unificate. Questo stato il problema principale, un problema di informazione”, ha aggiunto ricordando i “dati spaventosi” della copertura mediatica sulla Rai che “per il referendum della cittadinanza parlano di zero secondi riservati da RaiUno in prima serata al comitato promotore”.

Referendum, 14 mln a urne ma non basta: quorum lontano, cittadinanza flop

Roma, 9 giu. (askanews) – Oltre 14 milioni di elettori al voto – più di quelli, 12mila, che hanno portato la premier Giorgia Meloni al voto, dicono nel centrosinistra – ma non bastano non solo a raggiungere il quorum del 50% più uno che rende valido il referendum, ma nemmeno a conquistare la soglia psicologica del 35-40% di votanti nella quale confidavano i promotori dei cinque quesiti referendari su lavoro e cittadinanza. L’affluenza, invece, in Italia si inchioda al 30,58% al termine dello scrutinio delle 61.591 sezioni. Ma ancora manca lo spoglio del voto all’estero.

Reggono in qualche modo le regioni cosiddette “rosse”, Toscana ed Emilia Romagna, che portano a casa rispettivamente il 39,10% dei votanti e il 38,10%, ma nel resto d’Italia l’affluenza alle urne raramente supera il 35% (in Liguria e in Piemonte) mentre nella maggior parte dei casi è sotto il 30%. Il record negativo spetta al Trentino Alto Adige fermo al 22,70, seguito dalla Sicilia al 23,10% e dalla Calabria al 23,81%.

Ma l’affluenza non è la sola brutta notizia per chi, Cgil in testa, ha lanciato questo referendum. Se, infatti, i quattro quesiti sul lavoro – quelli su cui il sindacato guidato da Maurizio Landini ha fatto più campagna e senza dubbio questa capacità di mobilitazione ha inciso – raccolgono una percentuale di sì mai inferiore all’87%, il tema della cittadinanza appare divisivo. In pratica più di un cittadino su tre ha votato no.

Il quesito che propone di modificare la legge attuale per ottenere la cittadinanza italiana abbreviando tempi e procedure è il dato politicamente più interessante perchè in una platea di votanti orientata con molta probabilità verso il centrosinistra il tema continua a dividere. Il risultato finale è tutt’altro che brillante: oltre il 65% dei votanti, pari a oltre 7 milioni e 400mila voti, è a favore della modifica della legge sulla cittadinanza ma intorno al 35% è contrario. E sono circa quattro milioni di voti. Certo, avranno pesato le diverse sensibilità dentro i Cinquestelle, ad esempio, che hanno lasciato ai propri elettori più libertà di voto su questo rispetto al Pd per cui il messaggio era “votiamo cinque sì”. Guardando come il voto si è distribuito è evidentè che nelle grandi città come Roma, Milano, Napoli, Torino si è sfiorato il 70% dei sì mentre nei centri più piccoli la forbice tra i no e i sì era molto più stretta.

Villa Pamphili, la polizia pubblica i tatuaggi della donna a scopo identificazione

Roma, 9 giu. (askanews) – “La Polizia di Stato chiede il concorso nella identificazione di una donna di età presumibile 20/30 anni, lineamenti caucasici, capelli chiari, alta cm 164, peso 58 kg, rinvenuta morta all’interno del parco “Villa Pamphili” e che presentava vari tatuaggi. Non si esclude che detta donna si accompagnasse ad una bambina di tenera età, fra i 6 mesi ed 1 anno. Eventuali segnalazioni utili alle indagini potranno pervenire al n.u.e. 112″. E’ quanto si legge in una nota della polizia, che include le foto dei tatuaggi a fini di riconoscimento.

Amnesty International Italia, 50 anni di lotta per i diritti umani

Milano, 9 giu. (askanews) – Nel suo 50esimo anniversario, Amnesty International Italia celebra le lotte per i diritti umani, ricordando le vittorie del passato con uno sguardo al futuro. In un mondo in cui la libert di espressione e il diritto di protesta sono sempre pi minacciati, Amnesty ritiene essenziale continuare a dare voce a chi rischia la propria libert per difendere i diritti di tutti e tutte.

“In tempo di crisi dei diritti umani – spiega un portavoce dell’associazione – sono le donne e le ragazze a pagare sempre il prezzo pi alto.In tempo di guerra vengono colpite perch portano avanti quel minimo di vita civile e sono soggette a quell’odioso fenomeno che lo stupro di guerra. In tempo di pace combattono contro la discriminazione e la violenza e sono sempre in prima fila nelle campagne in favore dei diritti umani”.

Un caso emblematico quello di Daria Kozyreva, una delle pi giovani prigioniere di coscienza, arrestata in Russia a soli 17 anni con l’accusa di “discredito delle forze armate”. Durante la sua detenzione, durata quasi un anno, Daria stata espulsa dalla facolt di Medicina dell’universit di San Pietroburgo e, con il passare dei mesi, le accuse contro di lei sono aumentate. Nel febbraio 2025 stata scarcerata, ma le restrizioni sulla sua libert rimangono e le accuse non sono state ritirate. Il 19 aprile 2025 un tribunale distrettuale di San Pietroburgo l’ha condannata a due anni e otto mesi di colonia penale per “ripetuta diffusione di informazioni volte a screditare le forze armate della Federazione russa”.

Grazie anche all’impegno e agli appelli di Amnesty International, non mancano per le storie finite bene. Come quella di Aleksandra Skochilenko, anche lei oppositrice dalla guerra in Ucraina e condannata a sette anni, ma tornata in libert il 1 agosto 2024.

Amnesty International Italia continua a battersi per il diritto di protesta e la libert di espressione, mobilitandosi in difesa delle donne e di tutte le persone in ogni parte del mondo, dalla lotta contro la violenza di genere in Italia con la campagna #Iolochiedo al sostegno alle bambine private dell’istruzione in Afghanistan, fino alla protezione delle giornaliste minacciati in India, Turchia e Medio Oriente.

“Amnesty International sar sempre dalla parte delle donne e delle ragazze. Ed per questo che chiediamo di aiutarci devolvendo ad Amnesty International Italia il vostro 5 per mille”, conclude il portavoce.

Cinque Terre, dal 12 al 22 Giugno la quarta edizione di "un mare di discorsi"

Roma, 9 giu. (askanews) – Dialoghi, musica, cammini e storie tra mare, borghi e sentieri.La quarta edizione del Festival Un Mare di Discorsi torna ad animare il Golfo dei Poeti e il Parco Nazionale delle Cinque Terre, con un programma diffuso che unisce idealmente e fisicamente la città della Spezia, Porto Venere e i borghi del Parco Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al mare. Una rassegna amata e ormai attesa dai cittadini e dai turisti, perché capace di portare grandi nomi in piccole piazze, esaltando l’anima dei luoghi che diventano anch’essi co-protagonisti. A firmare l’identità del Festival è il suo direttore artistico Dario Vergassola che, con la sua ironia intelligente, condurrà molte delle serate mettendo alla prova gli ospiti con domande imprevedibili. Condivisione, informalità e qualità dell’offerta culturale fanno la cifra distintiva del festival.

Artisti e protagonisti del mondo della cultura, della scienza, della letteratura, della musica, del giornalismo e del teatro animeranno scorci suggestivi. Tra gli ospiti della edizione 2025: Tormento, Francesca Fagnani, Malika Ayane, Donato Carrisi, Giovanni Lindo Ferretti, Pablo Trincia, Aldo Cazzullo, Valerio Aprea e tanti altri.Un Festival nel festival:

“Un Mare di Discorsini”, uno spazio quotidiano dedicato alle famiglie con laboratori, attività e approfondimenti per i più piccoli. Torna Radio Rogna per far emergere il talento radiofonico dei bambini e registrare le interviste dei protagonisti che poi andranno ad arricchire la libreria dei podcast.

“Un Mare di Discorsi in cammino”, con un trekking dalla Spezia a Campiglia in collaborazione con CAI La Spezia e due percorsi letterari uno a Monterosso l’altro a Vernazza, dedicati ai luoghi di ispirazione di Eugenio Montale e di Ettore Cozzani. Torta di riso finita! Gara all’ultimo chicco per decretare la migliore torta di riso di Vernazza. Con un ospite a sorpresa! Un festival corale che nasce dal territorio Un Mare di Discorsi è realizzato con il sostegno e la partecipazione del Parco Cinque Terre, della Fondazione Carispezia, dei Comuni della Spezia, Porto Venere, Riomaggiore, Vernazza e Monterosso al Mare, del Consorzio Turistico Marittimo del Golfo dei Poeti, e il supporto delle Pro Loco di Vernazza, Monterosso e Corniglia, il CAI La Spezia e con il patrocinio de I Parchi Letterari.

Novità anche nell’immagine del festival. “Estate 1986” è l’onda è stata realizzata da Manuel Cossu, che con la sua arte punk e visionaria continua a registrare grandi riconoscimenti nazionali. Gli orari degli appuntamenti sono studiati per consentire di spostarsi in treno. Grazie a una partnership con i Battellieri del Golfo dei Poeti, per la serata in programma a Porto Venere, sarà messa a disposizione una corsa di ritorno notturna speciale appositamente creata per il rientro in città,

“Un Mare di Discorsi – ha affermato il direttore artisitco Dario Vergassola- è l’unico mare dove ti puoi buttare senza dover aspettare tre ore dopo aver mangiato… ”

Il Presidente del Parco Lorenzo Viviani “Un Mare di Discorsi – dichiarato il presidente del Parco delle Cinque Terre- è come il nostro mare: porta con sé idee, incontri e nuove rotte. È bello vedere il Parco diventare palcoscenico di riflessione, ma anche di leggerezza. Parliamo di ambiente, clima, musica, arte e paesaggio e lo facciamo insieme, coinvolgendo anche i più giovani. Perché la sostenibilità si costruisce con le persone, con il dialogo e con un pizzico di curiosità in più.”

“Il mare – ha affermato il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini- è il simbolo del nostro territorio, una risorsa che unisce tutti i Comuni e rappresenta l’origine di molte delle nostre tradizioni. È anche veicolo di cultura e arte, come abbiamo evidenziato nel dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027, dal titolo “Una Cultura come il Mare”, che esprime proprio l’essenza profonda della nostra identità. Siamo felici di sostenere un festival ricco di eventi, che si ispira a questi valori così radicati nel nostro patrimonio e nella nostra storia. Un programma gratuito, aperto a tutti, che arricchirà l’estate spezzina e vedrà protagonisti, tra gli altri, il rapper Tormento e lo scrittore e sceneggiatore Donato Carrisi. Un festival che rafforza l’offerta culturale della città e valorizza ciò che ci rende unici”.

Per Andrea Corradino, Presidente di Fondazione Carispezia, “un mare di discorsi è un esempio virtuoso di come la cultura possa essere insieme occasione di incontro, riflessione e bellezza. Come Fondazione, siamo lieti di continuare a sostenere un festival che riesce a parlare a pubblici diversi, valorizzando il nostro territorio e stimolando il dialogo tra generazioni e linguaggi. Iniziative come questa contribuiscono a rendere la cultura accessibile, viva e capace di generare un impatto duraturo all’interno della comunità.”

Ue, energia e competivit al centro dell’assemblea Unem

Roma, 9 giu. (askanews) – passato un anno dalle elezioni che hanno portato ad un nuovo Parlamento europeo che ha riconfermato Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione.

In questa fase ancora convulsa a livello internazionale si insediata la nuova amministrazione USA guidata da Donald Trump che ha acuito le tensioni commerciali con annunci su dazi e barriere alle merci importate negli Stati Uniti.

E in questo clima di complessit e incertezza restano centrali i temi della competitivit europea pregiudicata, da un lato, dall’ipertrofia normativa, dall’altro, dalla perdita di centralit tecnologica su alcune filiere strategiche.

Competitivit su cui giocano sicuramente un ruolo chiave il costo dell’energia e le tecnologie che saranno abilitate per traguardare una mobilit decarbonizzata, ma sostenibile, temi che condizionano fortemente l’intera industria manifatturiera.

Se ne parler alla assemblea UNEM 2025, in programma il prossimo 12 giugno a Roma l’Assemblea annuale 2025. Chiarissimo il titolo “Energia:c ompetitivit e cambiamenti. Le sfide italiane ad un anno dal voto europeo”.

Gianni Murano, presidente Unem:

“L’assemblea vuole essere proprio un momento di sintesi per analizzare insieme ad ospiti importanti, tra gli altri i ministri Urso e Foti, quelli che sono stati gli approcci europei, soprattutto di revisione del Green Deal, per cercare di rimettere in moto in maniera competitiva, come suggerisce anche il Rapporto Draghi, il nostro paese e l’Europa tutta”.

Focus allora sui possibili impatti che l’evoluzione degli scenari geopolitici avranno sui settori industriali e sui possibili spazi di azione che si possono aprire a livello europeo, sottolineando come l’attuale fase storica richiede pi che mai unit di intenti e visione comune sul futuro di filiere strategiche da cui dipende non solo il successo della transizione, ma anche la sicurezza energetica dei Paesi europei. Con richieste precise:

“E’ chiaro che per i nostri associati e per Unem centrale la neutralit tecnologica e la pluralit tecnologica. Avere la possibilit che tutte le tecnologie possano esprimere il loro potenziale per decarbonizzare e al tempo stesso sostenere la domanda di energia che sempre pi in crescita”, prosegue Murano.

Anche perch passato un anno, nonostante qualche proclama iniziale, sulla revisione pragmatica delle politiche green ed energetiche della nuova Commissione la luce non sembra accendersi:

“Al momento forse si sente solo il profumo o se ne intravede l’ombra, fatti concreti non ce ne sono ma noi dobbiamo continuare ad insistere, perch quello che chiede l’Europa, i nostri associati, i cittadini europei pragmatismo, non scelte ideologiche ma scelte basate su tecnologia, concretezza, capacit di decarbonizzare ma tenendo in piedi tutta l’industria italiana ed europea”.

Referendum,affluenza definitiva Italia al 30,58%. Alle urne in 14 milioni

Roma, 9 giu. (askanews) – L’affluenza definitiva in Italia al referendum sui cinque quesiti su lavoro e cittadinanza si ferma al 30,58%, pari a oltre 14 milioni di elettori che si sono recati alle urne (gli aventi diritto al voto erano in tutto 51.303.216 di cui 5.302.299 all’estero). Il dato definitivo Italia ed Estero insieme (ma qui le sezioni scrutinate sono appena il 10%) è al momento del 30,03%. E’ quanto emerge, sul sito Eligendo che riporta i dati del Viminale, al termine dello scrutinio delle 61.591 sezioni.

La regione con l’affluenza più bassa è stato il Trentino Alto Adige con 22,70%, seguito dalla Sicilia con il 23,09% e la Calabria con il 23,81%. L’affluenza più alta, ma comunque sotto la soglia psicologica del 40%, in Toscana con il 39,10% e in Emilia Romagna con il 38,10%.

Referendum, Schlein: grazie a 14 milioni elettori, più di chi ha votato Meloni

Roma, 9 giu. (askanews) – “Grazie alle oltre 14 milioni di persone che hanno deciso di votare e tutti coloro che si sono mobilitati per far contare il voto dei cittadini. Per noi il vostro voto conta. Peccato per il mancato raggiungimento del quorum, sapevamo che sarebbe stato difficile arrivarci, ma i referendum toccavano questioni che riguardano la vita di milioni di persone ed era giusto spendersi nella campagna al fianco dei promotori, senza tatticismi e senza ambiguità. Sui temi del lavoro e della cittadinanza, che sono costitutivi per una forza progressista, continueremo a impegnarci in parlamento con le nostre proposte”. Lo afferma a segretaria del Pd Elly Schlein a commento del voto sui cinque referendum, nessuno dei quali ha raggiunto il quorum del 50% più un voto. “La differenza tra noi e la destra di Meloni è che oggi noi siamo contenti che oltre 14 milioni di persone siano andate a votare, mentre loro esultano perché gli altri non ci sono andati. Ne riparliamo alle prossime politiche.

“Hanno fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto ma hanno ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022. Quando più gente di quella che ti ha votato ti chiede di cambiare una legge dovresti riflettere invece che deriderla” aggiunge Schlein.

“E oggi la destra ha perso, dopo Genova, Assisi e Ravenna, anche a Taranto. La politica che tifa l’astensione si fa male da sola, è sempre importante quando gli elettori si possono esprimere. E noi continueremo a fare una grande campagna democratica per ridurre l’astensionismo e costruire un’alternativa. Andremo avanti a batterci per migliorare le condizioni materiali delle persone che questo governo ha completamente rimosso. Continueremo nell’impegno a fianco di quei milioni di elettori che sono andati a votare sperando di ridurre la precarietà e rendere l’Italia più giusta, ci motivano ancora di più nel costruire l’alternativa” conclude la segretaria del Pd.

Referendum, Magi: vinto astensionismo organizzato ma non sconfitti

Roma, 9 giu. (askanews) – “Ha vinto l’astensionismo organizzato che si fatto forte dell’astensionismo spontaneo. Ma noi promotori non ci sentiamo sconfitti e non devono sentirsi sconfitti anche i milioni di cittadini che sono andati a votare s al referendum sulla cittadinanza, migliaia di attivisti che si sono mobilitati, le oltre 160 associazioni che hanno aderito perch abbiamo rimesso al centro un tema che non c’era pi nella discussione pubblica”. Lo ha detto Riccardo Magi, leader di +Europa, tra i promotori del comitato per il referendum sulla cittadinanza, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi, al comitato di Soho House.

Al referendum andato a votare “una parte di elettorato italiano superiore all’elettorato che legittima il governo in carica”. Lo ha detto Riccardo Magi, leader di +Europa, tra i promotori del comitato per il referendum sulla cittadinanza, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi, al comitato di Soho House.

“Ci nonostante questa grossa parte di elettorato non potr avere soddisfatta la sua richiesta” a causa del quorum, ha aggiunto, sottolineando la necessit di riformare l’istituto del referendum.

Referendum, Conte: rispetto per i 15 milioni che hanno votato

Roma, 9 giu. (askanews) – “Leggo dichiarazioni ed esultanze sguaiate dei ‘tifosi’ della politica. Portate rispetto a circa 15 milioni di cittadini che sono andati a votare. Portate rispetto agli oltre 12 milioni che hanno votato sì a maggiori tutele nel mondo del lavoro”. Così il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha commentato sui suoi canali social l’esito della consultazione referendaria.

“Parliamo – ha sottolineato – di oltre 12 milioni di cittadini che, al di là dei colori politici, chiedono più tutele contro licenziamenti, precariato e incidenti sul lavoro. Noi saremo sempre dalla loro parte, dalla parte giusta. E porteremo avanti la battaglia per loro in Parlamento. Certo, avremmo voluto che si raggiungesse il quorum per i tanti lavoratori in difficoltà che avrebbero potuto riappropriarsi di alcune tutele e difese. Ma se vi sembrano numeri insignificanti, considerate che è lo stesso numero di votanti (anzi alla fine potrebbero essere anche di più) con cui la maggioranza Meloni è arrivata al Governo e oggi decide di tagliare la sanità mentre aumenta sconsideratamente la spesa in armi”.

“Ho trovato penose – ha sottolineato ancora l’ex premier – le foto, i meme infantili e i video dal mare di partiti e rappresentanti di Governo, gli inviti a non votare con trucchetti ‘alla Meloni’. D’altronde a chi vive di politica da decenni e piazza in posti di lavoro sicuri figli e parenti in fondo cosa frega di chi ha bisogno di più tutele contro licenziamenti, contratti precari e sicurezza sui posti di lavoro?”

“Credo che lo strumento del referendum – ha osservato Conte – vada rivisto nelle modalità e nei paletti, abbassando il quorum in un Paese che affoga nell’astensione: bisogna premiare la partecipazione, la scelta. Soprattutto in un contesto in cui poteri con gran parte dell’informazione in mano inquinano le acque, in cui pochissimi decidono per tutti, in cui molti italiani – ha concluso – non hanno quasi mai sentito parlare di questo referendum per mesi”.

Calcio, Spalletti: "Errori? C’era tempo per rimediare"

Roma, 9 giu. (askanews) – “Come ho dormito stanotte? È chiaro che queste situazioni dipendono dal sentimento che metti nelle cose. Per me prendere sonno è difficile in certe occasioni. Tutto mi consuma e niente mi scivola addosso. Le sconfitte più delle vittorie. Ciò che è successo (l’esonero, ndr) è una cosa della quale prenderò conto con il passare del tempo”. Così Luciano Spalletti a RaiSport prima della sua ultima partita sulla panchina della Nazionale, questa sera contro la Moldavia. “Speravo in un epilogo diverso? – continua – Se ti riferisci ai 22 mesi, delle riflessioni uno le fa, anche se non puoi tornare indietro. Delle scelte fatte sono risultate sbagliate perché hai scelto gli uomini sbagliati o volevi fare delle cose differenti, ma mi rammarico soprattutto perché non ho avuto a disposizione per infortuni calciatori importanti. Siamo arrivati a giocare questa partita (quella con la Norvegia ndr) in condizioni particolari, con la finale di Champions che ha portato via energie nervose ad alcuni dei nostri e con i norvegesi che hanno disputato due gare di rodaggio. E poi è successo quello che è successo…”. Spalletti è poi tornato sulle modalità dell’annuncio dell’esonero e in particolare sulla conferenza stampa tenuta ieri da solo, nella quale ha annunciato il provvedimento deciso dalla Figc: “Io vado in conferenza stampa perché dovevo andare lì nel pre partita. Se voleva venire con me uno della Federazione, poteva venire… Ma è stato fatto tutto in amicizia e trasparenza. Perché avremmo dovuto dire altri due giorni di bugie? Non vedo il perché… Siamo in ottimi rapporti e in buona amicizia. Se mi dici una cosa che non va e prendi una decisione (l’esonero, ndr), non mi puoi chiedere di stare in una condizione che non voglio, ovvero tenere tutto nascosto. È una questione di rispetto verso gli italiani non dirlo? Sarebbe stata la forma giusta? Non lo so. La Federazione si è sempre presa le responsabilità. Io avrei continuato con questi calciatori come ho detto dopo il ko contro la Norvegia. A volte mi arrabbio e faccio il ribelle, ma il mio cammino e la mia storia l’ho fatta su queste cose qui. E sono stato quattro anni e mezzo in Russia, quattro all’Empoli, sette in tutto alla Roma, diversi anni all’Udinese… E sono anche stato richiamato dove sono stato… Non sono uno che fa casino come dice qualcuno, ma difendo la causa, la famiglia. Sempre. Per questo ieri ho detto i nomi di quelli che mi sono stati vicini e mi sono dimenticato quello di Gigi Buffon… Il mio lavoro però lo so fare da solo. Non è un risultato che determina la mia carriera. Se ho fatto casino nella mia carriera, è perché qualcuno al mio posto non l’ha fatto. Stavolta casino non doveva farlo nessuno. Stavolta io ho commesso degli errori, ma non so quali. Ho creduto in questi giocatori che ho scelto e continuo a farlo”.

Le Vie del Giubileo: a Celleno la terza tappa

Celleno, 9 giu. (askanews) – Due giorni nel suggestivo Borgo Fantasma di Celleno che ospita la terza tappa del progetto “Le Vie del Giubileo” promosso da Regione Lazio ed ARSIAL. Un appuntamento, quello di Celleno, che coincide con la tradizionale Festa della Madonna dei Ciliegi, cuore spirituale e identitario del borgo. Tra produttori, confetture, dolci tipici e tanti altri prodotti del territorio la due giorni si anima con feste, spettacoli, mostre d’arte e masterclass di degustazione. Tappa di Celleno che arriva al primo giorno dalla nomina di Presidente ARSIAL di Massimiliano Raffa:

“Festeggiamo la Madonna delle ciliegie, festeggiamo un territorio dei produttori, festeggiamo anche una comunit religiosa e nel solco della tradizione abbiamo come al solito organizzato un esempio dei nostri prodotti migliori, ovviamente la ciliegia la far da padrona e festeggio, anche s, la mia presidenza. Sono assolutamente convinto che il lavoro che abbiamo incominciato e che stiamo portando avanti sia un lavoro fatto bene, che ci siano tutti quanti gli elementi per alzare ancora di pi l’asticella, anche se ritengo che l’ARSIAL abbia fatto in questi due anni veramente dei passi da gigante. Continueremo ad applicare il modello Lazio, lo affineremo, soprattutto cercheremo all’interno del modello Lazio, nella parte delle relative partnership, ancora pi supporto da parte degli stakeholders del nostro territorio”.

Dopo il consueto taglio del nastro e l’apertura della terza tappa de Le Vie del Giubileo, il via ad una tavola rotonda promossa dal sindaco di Celleno, Luca Beraldo sugli intrecci di enogastronomia, cultura e paesaggi lungo le vie della fede. Presenti sul palco Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento europeo, Daniele Sabatini, Consigliere della Regione Lazio e il Consigliere Giulio Zelli presidente della commissione agricoltura della regione Lazio.

“Le vie del giubileo, una manifestazione che unisce cultura, tradizione, fede e sviluppo territoriale come quello che cerchiamo di portare avanti all’interno della Commissione Reggi, in Parlamento Europeo, proprio per lo sviluppo regionale, rimodulazione di fondi, programmazione affinch i nostri territori possano avere una visione importante che arriva dall’Europa e che possa essere messa a terra dai nostri sindaci e dai nostri amministratori, anche grazie alle agenzie come ARSIAL che stanno promuovendo questo progetto di grande lungimiranza e anche di grande concretezza nei nostri territori di tutto il Lazio”. Le parole di Antonella Sberna, Vicepresidente del Parlamento europeo.

“Le vie del giubileo si contraddistingue sempre di pi come un viaggio nella nostra regione, nel Lazio, tra i cammini di fede, ma anche tra i luoghi della tradizione, alla riscoperta di sapori, ma anche alla riscoperta di luoghi come questo. Oggi ci troviamo a Celleno, in questa terza tappa, un borgo fantasma, un comune, un paese dalle potenzialit straordinarie che noi, come Regione Lazio, con la collaborazione di ARSIAL abbiamo il dovere non solo di comunicare, far conoscere, promuovere, ma anche il compito di salvaguardare per quelle che sono le sue bellezze, quelle che sono le sue straordinarie potenzialit dal punto di vista della cultura rurale e in ambito turistico”. Cos Daniele Sabatini, Consigliere della Regione Lazio.

Anche con la tappa di Celleno Regione Lazio ed ARSIAL mettono al centro l’anima spirituale del territorio promuovendo le produzioni tipiche, all’insegna di un turismo lento e consapevole con al centro borghi, monasteri, le aree naturali e le filiere locali.

Riki feat Lorella Cuccarini lancia la sua hit "Cha Cha Twist!"

Milano, 9 giu. (askanews) – Venerdì 13 giugno, esce il nuovo singolo “Cha Cha Twist!” (Columbia / Sony Music) di Riki feat Lorella Cuccarini, l’inedito è successivo alla pubblicazione di “Quanto sei bella” e “Carillon” che hanno segnato il ritorno sulle scene musicale dell’artista a circa due anni dall’ultima release. Riccardo Marcuzzo, in arte Riki, tornato sul mercato con prodotti e immagini musicali più maturi, comunicando la sua arte, il suo sistema e la sua emotività, attraverso una vesta nuova, più autentica, artistica e sincera, lancia la sua hit estiva, a pochi mesi dal nuovo album, previsto entro la fine dell’anno. Riki feat Lorella Cuccarini, icona della televisione che della danza e della musica ne ha fatto una straordinaria cornice attorno alla sua carriera, lanciano così il loro “Cha Cha Twist!”, un invito a ballare con spensieratezza, abbandonando la routine per godersi i momenti più semplici, reali e sentiti. Dopo i primi due singoli più sentimentali e strutturati, “Cha Cha Twist!” unisce il retrò dei grandi classici estivi a quello più contemporaneo, dal gusto orecchiabile, vivace e colorato. La generosità artistica di Lorella Cuccarini, la più amata dagli italiani, abbraccia il talento e l’energia di Riki, regalando un’esplosione di colori, amore e leggerezza, portando così il pubblico nella loro estate più calda, tra un “Cha Cha Twist!” e un tuffo a cielo aperto. Classe 1992, dopo aver partecipato al talent televisivo per eccellenza ‘Amici di Maria De Filippi’, Riccardo Marcuzzo in arte Riki, inizia una lunga carriera musicale che lo porta a diventare, nel 2017, l’artista più venduto dell’anno; il suo primo album ‘Perdo le parole’ viene certificato triplo disco di platino, nonché l’album più venduto del primo semestre del 2017, mentre l’album live intitolato ‘Live & Summer Mania’ contenente dei brani internazionali, lo porta davanti a quattordicimila persone a Buenos Aires e venticinquemila persone all’Arena di Città del Messico. Riki, tornato nell’ottobre 2024 con la pubblicazione degli inediti “Quanto dei bella” e “Carillon”, con alle spalle centinaia di tour sold-out, si riprende la sua scena, rimettendo al centro il suo lavoro, la sua arte, la sua vita e ripartendo in qualche modo da zero; il suo quarto album ‘CASABASE’ in uscita entro la fine dell’anno.

Calcio, ufficiale, Christian Chivu nuovo allenatore dell’Inter

Roma, 9 giu. (askanews) – Cristian Chivu è il nuovo allenatore dell’Inter. È arrivata anche l’ufficialità dopo che il rumeno aveva rescisso consensualmente col Parma ed era arrivato in mattinata ad Appiano Gentile, insieme a Orlandoni e Palombo che faranno parte dello staff. “Ci sono vite che al proprio interno racchiudono una miriade di storie: ci sono vite che sanno affrontare difficoltà di ogni tipo, per ripartire ogni volta più forti e rinnovate – hanno scritto i nerazzurri nel comunicato ufficiale -. Vite che però trovano dei pilastri sui quali appoggiarsi e intorno ai quali costruire nuove esperienze ricche di significato. Nel corso della sua esistenza Cristian Eugen Chivu ha attraversato esperienze e sfide di portata enorme, vicende che l’hanno formato come uomo e professionista, legandolo in maniera indissolubile ai colori nerazzurri, che da oggi torna a rappresentare nella sua terza vita interista, da allenatore della Prima Squadra”. Nel pomeriggio il primo allenamento alla Pinetina insieme alla Primavera quasi al completo e i giocatori che non sono andati con le nazionali, ovvero Darmian, Acerbi, Valentin Carboni, Mhikitaryan, Palacios, Sebastiano Esposito e i 3 portieri. Con lui nello staff ci saranno i già citati Orlandoni e Palombo, oltre a Gianluca Spinelli, coordinatore dei portieri scelto due stagioni fa dal club, al preparatore atletico Stefano Rapetti, presente già all’Inter di Mourinho (col portoghese ha lavorato anche tra Roma e Fenerbahce), e a Mario Cecchi, il tattico che ha preferito non seguire Inzaghi nella sua avventura araba.

Referendum, La Russa: campo largo è definitivamente morto

Roma, 9 giu. (askanews) – “Hanno tentato di trasformare questo referendum in una vicenda interna di partito: anziché fare un congresso, hanno pensato di far spendere milioni allo Stato per vedere se aveva ragione la Schlein o i suoi oppositori; e credo che gli altri hanno tentato di fare un referendum contro il Governo. Hanno perso gli uni e gli altri, inutile infierire, ma spero che gli serva per il futuro”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in collegamento con la diretta del Tg La7.

“Ha ragione comunque – ha aggiunto – chi ha detto che il campo largo, semmai fosse nato, oggi è definitivamente morto”.

Referendum, Landini: l’obiettivo era il quorum, non è stato raggiunto

Roma, 9 giu. (askanews) – “Andiamo dritti al tema: il nostro obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le leggi e non lo abbiamo raggiunto. Non è una vittoria”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa commentando il risultato dei referendum su lavoro e cittadinanza.

Landini ha poi chiarito che “volevamo che oggi fosse una giornata di vittoria, cancellando leggi sbagliate, e dunque non la festeggiamo. Non è una vittoria: il nostro obiettivo non l’abbiamo assolutamente raggiunto. E questo credo che sia un punto di estrema chiarezza che va reso esplicito”. Il numero uno della Cgil ha sottolineato che “contemporaneamente gli ultimi dati di cui disponiamo ci dicono che sono oltre 14 milioni le persone che hanno votato nel nostro Paese, a cui si aggiungeranno gli italiani all’estero. Quindi, noi consideriamo questo un numero molto importante e per quello che ci riguarda questo è un punto di partenza. I problemi che abbiamo posto con questo referendum rimangono completamente sul tavolo in termini di riduzione della precarietà, di tutela della salute e della sicurezza, di cambio del sistema degli appalti, di tutela di tutti i lavoratori nelle grandi imprese come nelle piccole contro i licenziamenti. Inoltre, il tema che riguarda la cittadinanza”.

Landini ha aggiunto che per la Cgil “questo è un punto molto importante. Sapevamo, quando abbiamo un anno fa raccolto le firme, che non sarebbe stata una passeggiata in un Paese dove c’è una crisi democratica evidente e dove proprio un anno fa a un altro appuntamento elettorale (elezioni europee, ndr) la maggioranza dei cittadini italiani a votare non era andata. Sapevano perfettamente che non era una passeggiata assumere la questione della democrazia, della partecipazione come un elemento centrale. L’abbiamo fatto perché pensiamo che oggi estendere e tutelare il lavoro ed estendere la democrazia non sono due cose tra loro diverse, ma sono lo stesso problema. E per questa ragione consideriamo l’esperienza che abbiamo svolto un’esperienza molto importante”.

Il segretario generale della Cgil ha inoltre colto l’occasione “per ringraziare non solo quelli che sono andati a votare, ma anche tutte le persone che in questi due mesi hanno lavorato con noi. Noi abbiamo incontrato e allacciato relazioni e rapporti anche con un mondo molto vasto, in particolare di giovani. E lo dico per me, non voglio coinvolgere altri, sono state anche settimane e mesi che mi hanno insegnato anche che un sindacato deve tornare ad imparare ad ascoltare le persone. I disagi, i problemi che esistono in questo Paese sono profondissimi e noi pensiamo che ci sia proprio bisogno di continuare questa lotta, questa azione sindacale utilizzando tutti gli strumenti”.

Referendum, La Russa: campo largo è definitivamente morto

Roma, 9 giu. (askanews) – “Hanno tentato di trasformare questo referendum in una vicenda interna di partito: anziché fare un congresso, hanno pensato di far spendere milioni allo Stato per vedere se aveva ragione la Schlein o i suoi oppositori; e credo che gli altri hanno tentato di fare un referendum contro il Governo. Hanno perso gli uni e gli altri, inutile infierire, ma spero che gli serva per il futuro”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in collegamento con la diretta del Tg La7.

“Ha ragione comunque – ha aggiunto – chi ha detto che il campo largo, semmai fosse nato, oggi è definitivamente morto”.

Referendum, Salvini: sconfitta enorme per sinistra senza credibilità

Milano, 9 giu. (askanews) – “Grande rispetto per chi è andato a votare, enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità e che non riesce a mobilitare neanche i propri elettori”. Il vice premier e segretario della Lega, Matteo Salvini, commenta così l’esito dei referendum.

Per quel che riguarda il tema del lavoro, “in due anni e mezzo al governo del Paese abbiamo ottenuto il record di italiani al lavoro, disoccupazione ai minimi, crescita dei posti fissi e calo del precariato: alla sinistra lasciamo le chiacchiere, Lega e governo rispondono coi fatti, e gli Italiani col voto (e il non voto) di ieri e oggi lo hanno capito benissimo”.

Quanto alla cittadinanza “accelerata”, per Salvini è “un’idea sbagliata e bocciata pure quella, servono semmai più controlli e più buon senso. E sulla clandestinità, continuare a ridurre sbarchi e aumentare espulsioni. Gli Italiani hanno scelto, evviva la Democrazia”.

Referendum, Magi: vinto astensionismo organizzato ma non sconfitti

Roma, 9 giu. (askanews) – “Ha vinto l’astensionismo organizzato che si è fatto forte dell’astensionismo spontaneo. Ma noi promotori non ci sentiamo sconfitti e non devono sentirsi sconfitti anche i milioni di cittadini che sono andati a votare sì al referendum sulla cittadinanza, migliaia di attivisti che si sono mobilitati, le oltre 160 associazioni che hanno aderito perché abbiamo rimesso al centro un tema che non c’era più nella discussione pubblica”. Lo ha detto Riccardo Magi, leader di +Europa, tra i promotori del comitato per il referendum sulla cittadinanza, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi, al comitato di Soho House.