Germania, Günther contro Merz: nella Cdu resiste il no agli estremisti di destra.

È guerra sulla convergenza con l’Afd registrata nel parlamento della Turingia su un provvedimento tributario. Far saltare la barriera a destra, anche solo localmente, intacca un pilastro del “patto repubblicano”.

Ancora una volta i cristiano democratici (Cdu), i liberali (Fdp) e la destra radicale (AfD) hanno votato insieme in Turingia, piccolo Land dell’ex Germania dell’Est. Ancora una volta, a livello nazionale, la sinistra (Die Linke), i socialdemocratici (Spd) e i Verdi (Die Grünen) reagiscono indignati. Ancora una volta la Cdu si divide al proprio interno e l’AfD esce trionfante.

Vediamo nel dettaglio. Giovedì scorso il gruppo parlamentare della Cdu, che nel parlamento di Erfurt sta all’opposizione del governo rosso-rosso-verde (Linke-Spd-Grünen), è riuscito a far approvare una norma che riduce dal 6.5 al 5 per cento l’imposta sui trasferimenti immobiliari. A parte la convergenza dei liberali, ciò che ha a fatto rumore è stato il voto favorevole dell’AfD, un partito che proprio in Turingia è classificato dall’Ufficio per la protezione della Costituzione come forza estremista di destra. 

Da tempo i riflettori sono puntati sulla Turingia. Solo qualche mese fa l’Afd vinceva le elezioni nel distretto di Sonneberg, scuotendo la pubblica opinione tedesca. Ciò spiega perché anche l’ultimo episodio si riverberi ben oltre la dimensione regionale. Far saltare la barriera a destra intacca un pilastro del “patto repubblicano” e mette in evidenza come i partiti democratici si indeboliscano sempre più a forza di contrapposizioni elettorali e ideologiche. 

Il presidente federale della Cdu, Friedrich Merz, aveva espresso ancora di recente un netto rifiuto verso qualsiasi accordo con l’Afd. All’ultimo congresso, quello che nel 2021 lo aveva insediato al vertice della Cdu, aveva promesso che contro l’Afd ci sarebbe stato un “muro di fuoco” e quindi, a carico di eventuali trasgressori, l’immediato “procedimento di espulsione dal partito”. Ora tutto questo sembra declinare per ragioni di dubbia convenienza. 

In ogni caso, contro l’ondivaga condotta di Merz ha preso posizione il primo ministro della Cdu dello Schleswig-Holstein, Daniel Günther. “La crescente radicalizzazione dell’AfD – ha detto ieri mattina – richiede un atteggiamento ancora più coerente”, mentre un approccio come quello registrato in Turingia appare in contraddizione con l’indirizzo strategico del partito. Insomma, “un’interazione di qualsiasi tipo con l’AfD è esclusa” anche nel caso di convergenze sì non richieste, come in Turingia, ma evidentemente necessarie a garantire il successo di una determinata iniziativa. 

Tuttavia, ha concluso Günther, anche il blocco di governo rosso-rosso-verde ha fatto un “grave errore” per non aver saputo o voluto “organizzare una maggioranza con il centro democratico rappresentato dalla CDU”. In Germania, infatti, tutte le forze democratiche portano sulle loro spalle una “comune responsabilità nel fare fronte contro l’AfD” e pertanto dovrebbero essere all’altezza di un compito così impegnativo, smettendo di “puntare il dito” l’una verso l’altra.