Il Papa al Tg1: La guerra? È sempre una sconfitta

Milano, 2 nov. (askanews) – Dalla preoccupazione che deriva dalla guerra in Medio Oriente al conflitto in Ucraina, con l’appello a deporre le armi – “la guerra è sempre una sconfitta” – ma anche il bilancio del Sinodo, il ruolo delle donne nella Chiesa tra questione “teologica”, gestione pratica e necessità di rinnovamento, mettendo in guardia dagli “indietristi”. Il Pontefice ha parlato con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci in un’intervista esclusiva, trasmessa ieri sera e che in queste ore sta riscuotendo grandi consensi. Ma ecco cosa ha detto il Santo Padre, che ha rassicurato sulla sua salute: “Ancora vivo, sai”.

Profonda la preoccupazione per il Medio Oriente. “Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo”, ha detto il Pontefice. Secondo lui “due popoli devono vivere insieme” e la “soluzione saggia: due popoli due Stati” deve essere riaffermata, secondo l’accordo di Oslo, ovvero due Stati e Gerusalemme con status speciale.

Francesco parla anche dei suoi contatti con i religiosi rimasti a Gaza. E non dimentica di porre l’accento sull’antisemitismo “nascosto” nelle pieghe delle nostre società.

Nell’intervista Francesco definisce quello ucraino “un popolo martire”. Il suo appello potente ancora una volta è per la Pace: “Fermatevi! Fermatevi un po’ e cercate un accordo di pace, gli accordi sono la vera soluzione”, dice.

In primo piano anche la questione dei flussi migratori, il ruolo fondamentale dell’Europa nell’aiutare i Paesi di primo approdo dei migranti, l’emergenza del clima con l’appello del Papa per fermare i cambiamenti climatici: il Santo padre andrà a Dubai per la Cop 28. “Credo che partirò il primo dicembre fino al 3 dicembre. Starò tre giorni lì” ha detto, segnalando i passi indietro compiuti da tutti dopo Parigi (l’incontro sul clima più bello di tutti).

Ma anche una risposta a chi lo accusa di essere un Papa di “sinistra”: “Le vere qualifiche sono: è coerente, non è coerente?” ha detto Francesco. Nonché un ricordo di Papa Benedetto XVI e del lavoro che Francesco sta portando avanti, iniziato da Joseph Ratzinger.

Spazio anche al privato del Santo padre: il momento più difficile del pontificato, il suo stato di salute, la vita da ragazzo, e anche la fidanzata prima di prendere i voti rivista poi donna e madre circondata dai figli e dal marito.

E anche un momento di nostalgia del mare amato da Francesco ma da tempo non visitato. Poi il calciatore preferito: Maradona, un grande in campo ma che ha fallito come uomo, Messi che oltre ad essere un campione è un vero “signore” ma soprattutto Pelè, che il Papa conobbe e per il quale non nasconde ancora grande simpatia.