La Pira | Il valore della Resistenza rimane immutabile nel tempo

Riportiamo l’ultima parte del discorso che La Pira tenne a Firenze, presso il Chiostro Nuovo, nel 1955. Il testo fu pubblicato con il titolo “Nel decennale della Resistenza” su “Redenzione-Rivista mensile di cultura e socialità” (n. 3/4 - Marzo-Aprile 1955).

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Si ribellarono tutti quelli che poterono e la Resistenza resta per tutti i secoli, a documentare nel mondo l’affermazione dei valori umani che sono infrangibili. Perché ognuno di voi è un valore infinito. Si può al massimo discutere, dare un «nocchino» come fa il babbo al ragazzo ribelle: un  «nocchino» ravviva la situazione, ma non si può andare al di là di questo. Invece «loro» ti chiamavano e non potevi discutere. Eppure non si può condannare chi la pensa in modo diverso, anche se la dottrina che l’altro professa la considerate sbagliata, perché l’idea non è titolo di reato, ma è, invece, documento della tua e della mia personalità, della tua e della mia forza. Ogni avversario ha una sua forza ed è intoccabile comunque, dal punto di vista della persona umana.

 

Per ristabilire questi valori nacque la Resistenza, per la quale tante creature sono morte. Si stabilì nella Resistenza la fraterna solidarietà fra tutti: non è retorica, ma cosa vera. La coscienza umana non può essere coartata perché si ribella, e quando la coscienza coartata si ribella, si manifesta nei rivoltosi la fraternità. La coscienza è sacra e non può l’uomo, chiunque esso sia, mettere la mano sulla coscienza altrui. Non c’è nessuno che possa dirti: pensa così. Perché tu, io, voi, pensiamo come vogliamo. È una cosa, questa, che bisogna ricordare sempre.

 

La Resistenza è stata la cosa più grande della storia d’Italia. Per essa tante creature sono morte: creature, miti, anime elette come Anna Maria Enriquez e Tina Lorenzoni e tante altre il cui sacrificio è documento di una giovinezza che ha creduto nei valori infiniti, intoccabili dell’uomo. La nostra speranza è che i giovani di oggi, la generazione di domani la futura classe dirigente, comprendano sempre più che di questo ideale sono i portatori e che per esso devono essere capaci di morire.

 

La riunione di oggi è documento di solidarietà, ché il tempo non infrange la forza della Resistenza, che è stata cementata dagli ideali della giovinezza. La Resistenza fu la rivolta legittima contro la coscienza umana coartata, e il suo valore rimane immutabile, nel tempo.