Manovra, pensioni medici e maestri: no tagli a quelle di vecchiaia

Roma, 18 dic. (askanews) – Non ci saranno tagli alle pensioni di vecchiaia (quelle a cui si accede con 67 anni di età) per medici e operatori sanitari, per maestri d’asilo, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari. Ma per queste categorie, ad esclusione dei medici e del comparto sanità, resta il taglio già previsto nel ddl di bilancio se i lavoratori vanno in pensione anticipatamente( 42 anni di contributi senza avere 67 anni di età). In ogni caso, non sono previsti tagli alle pensioni anticipate per chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2023. Lo prevede l’emendamento del governo alla manovra approvato in Commissione bilancio al Senato.

Per medici, infermieri e operatori sanitari viene invece previsto un meccanismo di tutela che, in caso di pensione anticipata, porta ad una decurtazione del trattamento che diminuisce quanto più si ritarda il pensionamento. In particolare, “al fine di assicurare un efficace assolvimento dei compiti primari di tutela della salute – è scritto nell’emendamento – e di garantire i livelli essenziali di assistenza” per sanitari e inferieri è previsto che la decurtazione del trattamento sia ridotta “in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile”. In pratica il tagliO si annulla se si ritarda il pensionamento di tre anni.

L’emendamento approvato rivede anche le finestre di uscita per le pensioni di anzianità dei medici e delle altre categorie del pubblici impiego interessate dall’intervento. E’ previsto, rispetto alla legislazione vigente, il posticipo di un mese se si maturano i requisiti nel 2025, di 2 mesi se si maturano i requisiti nel 2026, di 4 mesi se si maturano i requisiti nel 2027 e di 6 mesi se si maturano i requisiti dal primo gennaio 2028.