Oggi a Roma l’ultimo saluto a Michele Zolla

Negli ultimi tempi era molto critico difronte alle impennate anti Parlamento, nate soprattutto all’interno: un tradimento di chi aveva fatto cadere le difese immunitarie della Istituzione, espressione della sovranità popolare.

Michele Zolla fu uno dei primi colleghi che conobbi nel 1976. Era un parlamentare alla seconda legislatura con esperienze consumate nelle istituzioni con Scalfaro a cui rimase amico leale. Mi colpi in Michele la sua pacatezza, il commentare comportamenti politici non coerenti con giudizi lontani da eccessi verbosi ma comunque fermi nella non condivisione. Era il Suo un ragionare senza pregiudizi, senza condanne definitive.

La Sua formazione cristiana si manifestava nella tolleranza e nella convinzione dei ravvedimenti. Niente di irreversibile, nessuna presunzione di possedere la verità ma la disponibilità al dialogo. Michele Zolla era portato a parlare con tutti, a intrattenersi anche con le “matricole” parlamentari. Cercava il confronto mentre il clima non sempre lo favoriva.

Fu in controtendenza. Fu parlamentare a tempo pieno vivendo con i colleghi un rapporto dì solidarietà. Non una presenza fugace. Non considerava Montecitorio un club da intrattenersi lo stretto necessario, ma il luogo dove si operava a tempo pieno,  perché la centralità del Parlamento fosse garantita. Gli uomini di Stato esistevano se c’era lo Stato, di cui solo un Parlamento funzionante ne era il garante.

Fu Vice Presidente della Camera, ruolo che svolse con scrupolosità. Ricordo che quando per la prima volta si trovò a presiedere era imbarazzato di trovarsi seduto nello scranno più alto, cioè in una posizione preminente rispetto ai colleghi. Finiti i turni di presidenza ci cercava per socializzare quasi scusandosi. La Sua visione sulla indispensabilità del ruolo del Parlamento lo ha accompagnato nell’Associazione degli ex Parlamentari, dove ha avuto ruoli importanti.

Negli ultimi tempi era molto critico difronte alle impennate anti Parlamento, nate soprattutto all’interno: un tradimento di chi aveva fatto cadere le difese immunitarie della Istituzione, espressione della sovranità popolare.

Michele era preoccupato per una deriva pericolosa per la democrazia. Ricordo il collega e amico. Un ricordo commosso e grato per la testimonianza di essere Uomo delle istituzioni.  Un esempio quello di Michele Zolla che non ho mai dimenticato!

 

 

N.B. I funerali si svolgeranno oggi,  giovedi 4 gennaio,  alle ore 11.00, nella chiesa della Santissima Trinità, via filippo marchetti 36,  zona quartiere africano, vicino viale somalia.